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MARTEDI

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Notiziario Marketpress di Martedì 14 Settembre 2010
LA REGIONE PUGLIA IMPUGNA LA LEGGE SUL NUCLEARE  
 
Bari, 14 settembre 2010 - La Regione Puglia ha avviato ieri l’iter per impugnare la legge n. 129 del 13 agosto 2010 nella parte in cui prevede un meccanismo di intesa con le Regioni interessate dagli insediamenti nucleari che appare eludere non solo il diritto degli enti territoriali all’autodeterminazione nelle scelte strategiche per il proprio territorio ma finanche il giudicato della Corte Costituzionale che, in una recente sentenza, ha ribadito “la necessità di una piena condivisione con i territori interessati all’individuazione di eventuali siti”. Le Regioni chiedevano un”intesa forte” mentre il Governo con un colpo di spugna ha previsto un meccanismo per avocare a sé la decisione di installare nuove centrali nucleari. Orbene, il Governo centrale ha impiegato sette lunghi anni per definire le linee guida sull’installazione degli impianti per la produzione di energia da fonti rinnovabili; è pertanto sorprendente la solerzia con la quale ha proceduto, invece, nella “scellerata” scelta di impiantare nuove centrali nucleari ricorrendo a provvedimenti legislativi approvati nel pieno caldo ferragostano.  
   
   
APPROVATO IL PATTO DEI SINDACI DEL TORINESE: PER IL 2020 PREVISTO UN CALO DEL 40% DELLA CO2  
 
Torino, 14 Settembre 2010 - Il Consiglio comunale ha approvato con 28 voti favorevoli il Piano d´Azione per l´Energia Sostenibile della Città di Torino - Tape (Turin Action Plan for Energy). Durante la terza edizione della Settimana Europea dell´Energia Sostenibile (Eusew 2009), svoltasi a Bruxelles il 10 febbraio 2009, Torino aveva sottoscritto ufficialmente il “Patto dei sindaci” impegnandosi a - elaborare un Inventario Base delle Emissioni di Co2, come riferimento per la redazione del Piano d´Azione; - dotarsi di un Piano d´Azione per l´Energia Sostenibile nel quale far convergere le politiche e le misure che la Città e gli altri attori pubblici e privati che operano sul territorio, si impegnano ad attuare, per il raggiungimento degli obiettivi di riduzione delle emissioni di Co2; - presentare alla Commissione Europea, su base biennale, un Rapporto sull´attuazione del Piano. Successivamente alla redazione degli Inventari Base delle Emissioni, che misuravano il volume di emissioni negli anni 2001 e 2005, la Città ha predisposto il Piano d´Azione per l´Energia Sostenibile della Città di Torino - Tape che coordina azioni e misure tecniche, decise dal Comune di Torino, dalla Regione Piemonte, dalla Provincia di Torino e da altri soggetti pubblici e privati. L´insieme delle azioni dovrebbe produrre una riduzione delle emissioni di Co2 al 2020 rispetto al 2005 del 21,7%, percentuale che, sommata alla riduzione del 18,7% registrata nel periodo 1991-2005, dovrebbe consentire di conseguire una riduzione di emissioni di Co2, nel periodo compreso tra il 1991 ed il 2020, di oltre il 40%, percentuale di molto superiore all´obiettivo previsto dalla Commissione Europea.  
   
   
BOLZANO, PRODUZIONE ENERGIA CON OLII VEGETALI: NUOVA REGOLAMENTAZIONE  
 
Bolzano, 14 settembre 2010 - La Giunta provinciale su proposta dell´assessore all´energia, Michl Laimer, il 13 settembre, ha approvato una nuova regolamentazione per la produzione di energia con motori a cogenerazione alimentati con olii vegetali. In futuro le centraline per la produzione di energia dotate di motori a cogenerazione alimentati con olii vegetali con una potenza di oltre 300 Kilowatt dovranno essere sottoposti all´approvazione da parte della Giunta provinciale. Finora tali impianti potevano essere approvati dai Comuni con una potenza fino a 1.000 Kilowatt. In tal modo, come spiega l´assessore Laimer, i progetti saranno esaminati nel dettaglio anche per quanto attiene i rumori e le emissioni prodotti. Per contenere le emissioni e gli odori connessi con la combustione è stata prescritta l´installazione di appositi catalizzatori. Inoltre, se finora tali centraline potevano essere utilizzate esclusivamente per la produzione energetica, in futuro il calore prodotto dovrà essere utilizzato ai fini del riscaldamento. La nuova regolamentazione - così Laimer -ha, infatti, introdotto l´obbligo di impiegare sia l´energia elettrica che quella termica. La Provincia tiene presente quale indicatore la cosiddetta potenza termica nominale, ovvero la somma complessiva dell´energia e del calore prodotti; se essa è superiore a 300 Kilowatt l´impianto è soggetto all´approvazione della Giunta provinciale.  
   
   
SEL, DE FILIPPO: ALL’AVANGUARDIA SULL´ENERGIA RINNOVABILE “IL CASO CI HA DATO GIACIMENTI FOSSILI, LE NOSTRE SCELTE PORTANO ENERGIA PULITA”  
 
Potenza, 14 settembre 2010 - “La Regione Basilicata è al lavoro per far diventare duraturi gli effetti di competitività ottenuti con i giacimenti di idrocarburi, proiettandosi verso il superamento delle fonti energetiche fossili”. E’ il commento del presidente della Regione Basilicata Vito De Filippo al programma fotovoltaico di Sel presso le strutture sanitarie regionali. “Se il quadro nazionale e mondiale – ha detto De Filippo - ha fatto sì che la regione abbia dovuto affrontare il problema delle estrazioni dal sottosuolo che servono a coprire una fetta importante del fabbisogno energetico nazionale, iniziative come questa portata avanti da Sel fanno di questa circostanza un´opportunità. Ci stiamo attestando come territorio di avanguardia nello sfruttamento delle fonti rinnovabili e nelle politiche energetiche, e questo porterà effetti duraturi per l´economia e lo sviluppo, incidendo positivamente sulle condizioni dell´ambiente. Se la localizzazione dei giacimenti è un caso, questo patrimonio di energia che mettiamo in campo è frutto di scelte e programmazioni della cui bontà siamo convinti".  
   
   
STANZIATI NELL MARCHE PIU´ DI 2MLN E 300MILA EURO PER IMPIANTI DI ENERGIA RINNOVABILE.  
 
Ancona, 14 Settembre 2010 - Su proposta dell´assessore all´Ambiente Sandro Donati, la giunta regionale ha deliberato i contributi per gli interventi in materia di efficienza negli edifici pubblici, solare fotovoltaico e utilizzo di energia rinnovabile a elevato contenuto innovativo. Il finanziamento complessivo dei progetti collocati in graduatoria, giunti a seguito dell´uscita dei bandi, ammonta a piu` di duemilioni e trecentomila euro. Per alcune graduatorie sono stati assegnati contributi a tutte le proposte presentate mentre, per altre, con particolare riferimento al solare fotovoltaico, alla pubblica illuminazione e all´efficienza energetica degli edifici pubblici, sono ancora presenti numerosi progetti validi, ma attualmente privi di risorse disponibili nell´ambito dei fondi comunitari. Delle risorse disponibili piu` di cinquecentomila euro sono destinati alla promozione e all´efficienza energetica negli Enti pubblici e territoriali. Piu` di unmilione di euro per la realizzazione di impianti solari fotovoltaici e oltre ottocentomila euro per interventi di utilizzo di energia rinnovabile a elevato contenuto innovativo e uso di fonti rinnovabili nella pubblica illuminazione. ´Il provvedimento ´ ha detto Donati ´ eroga contribuiti regionali destinati alla riqualificazione energetica degli edifici pubblici, al risparmio energetico e all´illuminazione pubblica. Le risorse finanziarie disponibili puntano sullo sviluppo dell``economia sostenibile attraverso lo sfruttamento delle fonti energetiche rinnovabili e la produzione distribuita sul territorio´.  
   
   
BASILICATA: EDILIZIA RESIDENZIALE, EDILIZIA SOCIALE, EDILIZIA UNIVERSITARI, RECUPERO DELL’EDILIZIA NEI CENTRI STORICI, RESIDENZE SOCIO-ASSISTENZIALI: OCCORRE UNA NUOVA STRATEGIA. PERCHE’ NON COSTITUIRE UNA ATER REGIONALIZZATA?  
 
 Potenza, 14 settembre 2010 - “Le recenti dichiarazioni del presidente della Regione, Vito De Filippo, in merito alla presunta stagione di riforma della Pubblica amministrazione – afferma Navazio (Ial)  - fermatasi, per la verità, alla riduzione delle Asl ed alla sola previsione delle Comunità locali, hanno posto la necessaria attenzione circa le ulteriori riforme che potrebbero essere messe in campo. Un esempio per tutti: l’attuale configurazione normativa delle Aziende territoriali per l’edilizia residenziale di Potenza e Matera. Date le dimensioni della regione risulterebbe coerente la scelta di avere un’unica struttura d’indirizzo a composizione articolata, la conservazione di due bracci operativi. E, soprattutto, affidarle una nuova mission. Nella nostra regione – continua il consigliere di Io amo la Lucania - è molto disarticolato l’intervento nel campo dell’edilizia sociale, dell’edilizia universitaria, dell’edilizia socio-assistenziale. Per non parlare dei centri storici dei nostri paesi. Pur riconoscendo alle attuali Ater provinciali la corretta attuazione delle politiche regionali in materia di edilizia residenziale pubblica, la capacità di gestire le risorse ed il patrimonio, nonché la capacità di cogliere tutte le opportunità offerte dalla programmazione regionale, occorre, tuttavia, un’unica struttura di indirizzo e coordinamento che funga da braccio operativo delle politiche regionali”. “Vi è la necessità – sostiene Navazio - di un intervento legislativo capace di delineare in maniera sistematica ed esaustiva le strategie regionali in materia di edilizia residenziale, sociale, universitaria ridefinendone obiettivi, regole e strumenti di programmazione. Ben venga, quindi, una Ater regionalizzata che diventi un soggetto pubblico economico che valorizzi e capitalizzi il suo patrimonio, svolga quel ruolo guida per la valorizzazione dei centri storici, oggi affidato alle intraprendenze di singoli soggetti, e per gli interventi sociali per il loro ripopolamento, realizzi quella edilizia sociale adeguata alle nuove esigenze dei tempi, affrontando l’azione pubblica delle politiche abitative sul versante dell’aumento dell’offerta di alloggi anche se non di edilizia residenziale pubblica, a canone più basso del mercato e della politica fiscale della casa (fondo sociale, sgravi, incentivi/penalizzazioni fiscali). E ancora, si occupi anche dell’edilizia universitaria che permetta, con flessibilità, di dare una risposta alla classica richiesta di residenza degli studenti ma anche alle nuove richieste derivanti dai nuovi bisogni giovanili. Non va sottaciuto, ovviamente, il risparmio economico derivante dalla auspicata semplificazione amministrativa, riducendo revisori dei conti, direttori generali ed amministratore unici. L´attuale situazione socio-economica, le manovre messe in atto dal Governo per il superamento della crisi, la sensibile riduzione delle risorse disponibili richiedono di accelerare, anche per la nostra Regione, una attenta riflessione sull´organizzazione della macchina pubblica, sulle possibilità di semplificare l´azione politico-amministrativa e, non ultimo, sugli strumenti per ridurre la spesa derivante dall´attuale impianto. Occorre ridurre gli sprechi, razionalizzare le spese ed introdurre economie di scala nel bilancio regionale”. “Occorre, inoltre – aggiunge Navazio - un salto di qualità che permetta di riempire un solco, quello tra mercato privato ed edilizia residenziale pubblica ovvero superare l´idea che ci sia niente altro che il mercato privato per tutti e, l´edilizia residenziale pubblica per le fasce più deboli della società: un mercato privato sempre più inaccessibile per la gran parte del lavoro dipendente ed i pensionati a causa del livello degli affitti di mercato e una realtà dell´edilizia residenziale pubblica insufficiente. Nei prossimi giorni – annuncia il presidente del gruppo consiliare Ial - ci faremo carico di una proposta di legge che affronti il riordino degli enti territoriali per l’edilizia residenziale. Offriremo alla maggioranza di governo una base di discussione che permetterà di misurarne l’approccio reale e convinto rispetto ai processi di governance ed alle politiche strategiche che si vogliono attuare nella nostra regione”.  
   
   
COMPRAVENDITE IMMOBILIARI E MUTUI: NEL I TRIMESTRE 2010 LA CASA “RIPARTE” ANCHE IN PIEMONTE  
 
Torino, 14 settembre 2010 - Nel I trimestre 2010, le convenzioni relative a compravendite di unità immobiliari in Piemonte (comprensive delle compravendite ad uso abitazione e accessori, economico, speciale e multiproprietà) sono state pari a 15.880, a fronte delle 15.599 del I trimestre 2009, registrando così un incremento dell’1,8% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. L’aumento registrato a livello regionale si pone al di sotto di quello complessivo nazionale (+2,3%), ma è superiore a quello rilevato nell’Italia nord-occidentale (+1,5%). “Dopo un 2009 di depressione per il mercato immobiliare, stiamo finalmente assistendo alla ripresa del mattone: l’incremento dell’1,8% nel primo trimestre 2010 rappresenta per il Piemonte una boccata d’ossigeno, seppure ci sia ancora molta strada da fare prima di riprendere il trend precedente alla crisi finanziaria americana – commenta Ferruccio Dardanello, Presidente Unioncamere Piemonte -. Buono anche il risultato sui mutui, con un aumento del 9% rispetto allo stesso trimestre dell’anno precedente: la nostra speranza è che gli istituti di credito continuino a dare fiducia a cittadini e imprenditori”. Il 94,1% delle convenzioni stipulate in Piemonte nel periodo considerato riguarda immobili ad uso abitazione e accessori, il 5,4% unità immobiliari ad uso economico; la variazione complessiva rispetto allo stesso trimestre dell’anno precedente è frutto di un incremento delle compravendite di unità immobiliari abitative (+2,0%) e di una flessione di quelle ad uso economico (-5,3%). Compravendite (ª) di unità immobiliari in Piemonte
I trimestre 2009 I trimestre 2010 Variazione %
Piemonte 15.599 15.880 1,8%
Nord ovest 61.065 61.969 1,5%
Italia 186.389 190.728 2,3%
(ª) Convenzioni contenute negli atti notarili Fonte: elaborazioni Unioncamere Piemonte su dati Istat Nel I trimestre del 2010 in Piemonte sono stati stipulati, inoltre, 12.587 mutui, di cui il 64,1% con costituzione di ipoteca immobiliare e il 35,9% senza ipoteca immobiliare. Il numero complessivo di mutui ha registrato un aumento del 9% rispetto allo stesso trimestre dell’anno precedente, a fronte di variazioni del +8,3% e del +13,7% rilevate rispettivamente nell’Italia nord-occidentale e a livello complessivo nazionale. In particolare, nel corso del I trimestre dell’anno, i mutui non assistiti da ipoteca immobiliare hanno registrato un incremento del 5%, quelli garantiti da ipoteca immobiliare dell’11,4%. Mutui stipulati (ª) in Piemonte
I trimestre 2009 I trimestre 2010 Var. %
Piemonte 11.547 12.587 9,0%
Nord-ovest 48.438 52.441 8,3%
Italia 158.071 179.654 13,7%
(ª) Convenzioni contenute negli atti notarili Fonte: Unioncamere Piemonte su dati Istat
 
   
   
PIANO CASA: IN SARDEGNA I PRIMI EFFETTI POSITIVI PER IL RILANCIO DEL SETTORE  
 
Cagliari, 14 Settembre 2010 - A poco meno di un anno dall´entrata in vigore della legge 4, comunemente nota come “Piano Casa”, continua a crescere il mercato dell’edilizia in Sardegna e riprende in tutto il territorio regionale il processo di sviluppo del mercato immobiliare, in particolare quello legato alla residenza. È quanto emerge da recenti studi (effettuati, tra gli altri, dal Centro ricerche economiche sociali di mercato per l’edilizia e il territorio (Cresme), Sole 24Ore e Regione Sardegna) che vedono l’Isola ai primi posti, insieme al Veneto, nel processo di rilancio del comparto delle costruzioni e delle attività indirette legate alla filiera dell’edilizia. A confortare ulteriormente questo segnale di ripresa del mercato sardo sono anche le proiezioni per i primi mesi del prossimo anno, quando si attende, a ridosso della scadenza del termine ultimo di presentazione delle istanze a valere sul Piano Casa (1 maggio 2011), la forte accelerazione di questo trend di sviluppo. Secondo l’ultima analisi pubblicata da “Il Sole 24Ore”, i maggiori centri dell’Isola (Cagliari, Sassari, Nuoro, Carbonia e Oristano) mostrano numeri in sensibile ascesa rispetto al monitoraggio degli ultimi mesi, e forniscono un segnale estremamente incoraggiante in prospettiva futura, in coincidenza con la prevedibile attenuazione degli effetti negativi della crisi che ha investito negli ultimi anni l’economia italiana e mondiale. “È stato avviato un processo virtuoso, volto a creare migliori condizioni per il rilancio di tutto il comparto economico sardo, attivando politiche idonee di sostegno finanziario anche attraverso agevolazioni creditizie fornite da alcuni istituti bancari. Ora si iniziano a vedere i primi frutti di una legge che ha puntato da subito alla rivitalizzazione dell’economia partendo dalla casa - ha precisato l’assessore regionale degli Enti Locali, finanze e Urbanistica, Gabriele Asunis – e che nonostante le difficoltà economiche dell’Isola e la crisi economica che ha colpito il comparto edilizio sta dando un nuovo e significativo impulso non solo per la ripresa del settore edilizio, ma anche delle filiere a esso interrelate. Questa legge, che tiene comunque saldi i principi del rispetto dell’ambiente e della tutela del paesaggio, continua con sempre maggiore intensità a essere il motore di crescita del comparto edilizio con considerevoli positive ripercussioni sull’intera economia isolana".  
   
   
EDILIZIA, CISL BASILICATA: NORME PIÙ RIGOROSE PER GLI APPALTI  
 
Potenza, 14 settembre 2010 - È un settembre pieno di novità per il comparto edile. Nei giorni scorsi sono entrare in vigore norme più stringenti in materia di appalti per prevenire le infiltrazioni della criminalità organizzata. Il giro di vite riguarda soprattutto la tracciabilità delle gare, una misura sollecitata da tempo dalla Filca Cisl, che si propone di contrastare i fenomeni di illegalità ed evasione fiscale nel settore edile. Tra le misure contenute nella legge 136/2010 figurano anche norme sul trasporto dei materiali edili e sulla tessera di riconoscimento dei lavoratori che operano presso aziende in regime di appalto. Per il segretario generale della Filca Cisl Basilicata, Michele La Torre, “le nuove norme rafforzano gli strumenti di contrasto ai fenomeni di piccola e grande illegalità che interessano il settore degli appalti, con particolare riguardo al tema sempre sensibile e attuale della sicurezza nei cantieri”. Novità si annunciano anche sul pagamento della cassa integrazione nelle imprese edili. In risposta alle sollecitazioni dei sindacati e delle organizzazioni datoriali, l´Inps ha comunicato che anche per le imprese edili è possibile la proroga, in casi eccezionali, del trattamento di cassa integrazione fino ad un massimo di 12 mesi continuativi. “Si tratta di una soluzione che garantisce parità di trattamento alle imprese del settore edile – spiega La Torre – che avranno così modo di usufruire di periodi di proroga successivi alle prime tredici settimane e fino ad un periodo massimo complessivo di 52 settimane, senza necessariamente dover effettuare una ripresa dell’attività lavorativa. Una misura fortemente sollecitata dalle parti sociali – conclude il segretario della Filca – che rappresenta una boccata di ossigeno in una fase di forte stagnazione del settore”.  
   
   
EDILIZIA PUBBLICA IN ABRUZZO: PRONTI 9,5 MLN PER RILANCIO  
 
L´aquila, 14 settembre 2010 - Ammonta a circa 9,5 milioni di euro la somma destinata dalla Giunta regionale per il rilancio dell´edilizia residenziale pubblica. Lo ha annunciato l´assessore ai Lavori pubblici, Angelo Di Paolo, che  ieri ha portato all´esame della Giunta regionale la delibera relativa ai criteri per la predisposizione del Programma coordinato da sottoporre al ministero delle Infrastrutture nell´ambito del Piano nazionale di edilizia abitativa. Il Piano coordinato presentato dall´assessore ai Lavori pubblici fa seguito a quanto deciso dal Consiglio regionale che nel marzo del 2008 approvò il "Programma regionale operativo per le città e i sistemi insediativi per la riqualificazione dei tessuti urbani". Il via libera della Giunta regionale apre di fatto la strada ai bandi regionali che saranno rivolti a Comuni con soglia demografica superiore a 5 mila abitanti e che, assicura Di Paolo, "a breve saranno pubblicati sul Bura". "L´obiettivo - spiega meglio l´assessore Angelo Di Paolo - è incrementare il patrimonio immobiliare ad uso abitativo attraverso l´offerta di alloggi di edilizia residenziale, da realizzare nel rispetto dei criteri di efficienza energetica e riduzione delle emissioni inquinanti, destinate prioritariamente a prima casa per le categorie sociali svantaggiate. Possono partecipare ai bandi - ricorda Di Paolo - oltre ai Comuni e alle Ater (ai quali sono destinati il 35% delle risorse a disposizione), anche soggetti privati, come cooperative edilizia e imprese di costruzione in possesso dei requisiti, con il coinvolgimento di capitali pubblici e privati tramite la promozione di accordi Stato-enti locali". I finanziamenti messi a disposizione potranno essere utilizzati anche per l´abbattimento delle barriere architettoniche negli edifici pubblici.  
   
   
DIECI MILIONI DI EURO PER LE PICCOLE IMPRESE PUGLIESI INNOVATIVE OPERATIVE VALORIZZARE TALENTI, RICERCA E CREATIVITÀ  
 
 Bari, 14 settembre 2010 - Alimentare la creatività per produrre innovazione perché le idee originali sono il nutrimento di una nuova economia. Nasce così il bando regionale che mette a disposizione delle imprese 10milioni di euro, lanciando in meno di due anni il diciottesimo intervento anticrisi a favore del sistema produttivo pugliese. L’avviso si rivolge alle aziende piccole (fino a 49 addetti) e piccolissime (non più di 9 addetti) già operative, cioè costituite nei cinque anni precedenti alla presentazione della domanda. Caratteristica essenziale, essere innovative. Per definirsi tali le imprese devono aver dedicato a ricerca e sviluppo una parte consistente dei costi operativi (almeno il 15% del totale). Innovativi devono essere anche i settori nei quali operano: materiali avanzati, aerospazio e aeronautica, Ict (Tecnologia dell’informazione e della comunicazione), logistica avanzata, ambiente e risparmio energetico, salute dell’uomo e biotecnologie, agroalimentare, sistemi avanzati di manifattura nel settore tessile, della moda, del legno e arredo, della tecnoilluminazione e della meccatronica, tutti comparti fortemente strategici per la Puglia. Quello di oggi è il secondo bando dedicato alle piccole imprese che fanno dell’innovazione il proprio carattere distintivo. A marzo un altro avviso (tuttora aperto) incentivava la costituzione di nuove aziende innovative mettendo a dispsizione 5milioni di euro. Con l’intervento di oggi l’ammontare delle risorse a favore di questa tipologia di imprese sale a 15milioni con la possibilità di incrementare sia l’uno che l’altro bando, rendendo il primo una misura strutturale e permanente e aumentando la dotazione del secondo con fondi che si rendessero eventualmente disponibili. Grande attenzione nella valutazione dei progetti sarà riservata al potenziale innovativo della proposta secondo un concetto di innovazione che diventa sempre più ampio. A spiegarlo è la Vice Presidente della Regione Puglia e Assessore allo Sviluppo economico Loredana Capone. “Nelle nostre politiche di sostegno al sistema delle imprese – dice – vogliamo valorizzare talenti, ricerca e creatività. Intendiamo promuovere un’idea più ampia di innovazione che comprende, tra le sue fonti, non solo la ricerca e la tecnologia ma anche la creatività. Sono le idee originali a generare nuove opportunità economiche. E noi vogliamo aiutarle con i nostri incentivi perché l’uscita dalla crisi e lo stesso sviluppo economico hanno bisogno di viaggiare su un motore nuovo: questo motore per noi è la creatività”. “L’unione Europea – ha continuato la Vice Presidente - pubblicherà ad ottobre il Piano dell’Innovazione nell’ambito della strategia economica Europa 2020. Tema centrale del piano sarà appunto il nuovo rapporto tra creatività ed innovazione. Noi abbiamo voluto sintetizzare tale connubio con la nostra idea di industria creativa. Con questa idea si apre la nuova stagione delle politiche regionali per lo sviluppo”. L’avviso - L’intervento, che si chiama per intero “Aiuti alle piccole imprese innovative operative”, permetterà alle imprese di ricevere aiuti per realizzare opere edili, acquistare impianti e macchinari, licenze e brevetti. Saranno agevolate anche le spese di gestione per il personale dipendente, per le tasse, per l’affitto di immobili e macchinari, per l’energia, l’acqua e il riscaldamento. Il tutto per i primi tre anni di vita dell’impresa e fino ad un massimo di 1milione 200mila euro per ciascuna azienda finanziata. Condizione essenziale per l’erogazione del beneficio economico è la sostenibilità ambientale dell’iniziativa e l’assunzione regolare dei lavoratori con un modello organizzativo che faciliti la conciliazione lavoro/famiglia. Le domande potranno essere presentate a cominciare dalle ore 12,00 dal 4 ottobre 2010 e fino alle ore 12,00 del 26 novembre 2010. Come si accede - L’avviso uscirà nei prossimi giorni sul Bollettino Ufficiale della Regione Puglia. Per accedere occorre connettersi al portale dell’Area Politiche per lo Sviluppo, il Lavoro e l’Innovazione www.Sistema.puglia.it, registrarsi e aprire dal link “Bandi in corso” la pagina “Imprese innovative operative”. A partire dalle ore 12,00 del 4 ottobre sarà possibile vedere la sezione “Procedura telematica” dalla quale si accede alla “Presentazione domande”. Il modello va compilato telematicamente perché il sistema generi un’istanza con il codice pratica, stesso discorso per gli allegati che dovranno essere trasmessi via web con la domanda. L’ultima operazione sarà stampare il tutto ed inviarlo insieme con gli altri allegati per raccomandata con ricevuta di ritorno a Regione Puglia, Area Politiche per lo Sviluppo, il Lavoro e l’Innovazione, Servizio Ricerca e Competitività, Ufficio Ricerca Industriale e Innovazione Tecnologica, Corso Sonnino, 177 – 70121 Bari. Alla domanda di accesso deve essere allegato il “piano d’impresa” riguardante tre annualità. Anche questo documento è generato dal portale. La ricerca e le imprese innovative in Puglia - Negli ultimi anni la Regione Puglia ha fortemente investito nella ricerca. Rispetto agli 80milioni del governo Fitto, le risorse investite nel nuovo ciclo di programmazione regionale 2007-2013 in Ricerca & Innovazione ammontano a 1.762 milioni di euro, di cui 581 destinate alla promozione, valorizzazione e diffusione della Ricerca e dell’Innovazione per la Competitività. Anche per questo oggi le imprese innovative sono in crescita. Si tratta soprattutto piccole aziende, principalmente spin-off e start-up di derivazione universitaria e degli enti pubblici di ricerca. Alla fine del 2009 la Puglia conta a livello nazionale per il 5,8% di tutte le spin-off (802 in Italia). Un dato che è ulteriormente cresciuto nel 2010 grazie al bando regionale per le imprese innovative che vede già la costituzione di 8 nuove imprese (3 nel settore delle Ict, 2 nei nuovi sistemi manifattura e nuovi materiali, 1 nell’ambiente, 1 nella salute, 1 nell’agroalimentare). Così la Puglia è la prima regione del Sud per numero di imprese innovative, ma addirittura tra le prime a livello nazionale, con una prestazione superiore a quella del Trentino Alto-adige (2%), del Veneto (4,6%) e della Liguria (3,2%), di poco inferiore al Friuli Venezia-giulia (6%) e al Lazio (6,6%). Se si guarda ai fatturati medi, la Puglia balza nel gruppo di testa, insieme a Toscana e Trentino, mentre appare in linea con la media nazionale per quanto riguarda l’occupazione media nelle imprese innovative, calcolata in termini di risorse equivalenti a tempo pieno (7,7 unità, contro le 19 del Trentino, che risulta la Regione con la più alta occupazione media nelle spin-off).  
   
   
INCIDENTI LAVORO: SCONCERTANTI” ANALOGIE TRA TRAGEDIA CAPUA E CAMPELLO SUL CLITUNNO  
 
 Perugia, 15 settembre 2010 – “Il drammatico incidente sul lavoro avvenuto a Capua sabato scorso ha sconcertanti analogie con quello che si è verificato a Campello sul Clitunno nel novembre 2006”. È quanto afferma l’assessore alla Sicurezza nei cantieri della Regione Umbria, Stefano Vinti. “Sembra – commenta - che da certi drammi non si voglia trarre le doverose conseguenze, e condividiamo il giudizio del presidente della Repubblica Giorgio Napolitano che si è detto indignato per il ripetersi di incidenti provocati da gravi negligenze”. Per quanto compete alla Giunta regionale dell’Umbria, il drammatico incidente di Capua “ci sollecita – sottolinea - a una maggiore attenzione al rispetto della normativa, delle regole e della legalità, avendo come preoccupazione la salvaguardia della salute e della integrità fisica dei lavoratori”. I tre operai edili (Antonio Di Matteo, 63 anni; Giuseppe Cecere, 52 anni; Vincenzo Musso, 43 anni) deceduti a Capua, “sono morti di solitudine e di insicurezza, perché lo Stato non c’è – prosegue l’assessore - Lo Stato non c’è perché il nostro è un Paese dove il ministro dell’Economia considera un ‘lusso che non possiamo permetterci’ la legge sulla sicurezza del lavoro, la 626”. “Le norme di prevenzione sono nate ed esistono fin dagli anni 1955/56 – ricorda Vinti - La sicurezza sul lavoro è oggi prevista dal testo unico D. Lgs. 81/2008, che impone il risanamento dell’atmosfera mediante ventilazione o altri mezzi idonei. Quando possano esservi dubbi sulla pericolosità dell’atmosfera, i lavoratori devono essere legati con cintura di sicurezza, vigilati per tutta la durata del lavoro e, dove occorra, forniti di apparecchi di protezione. Le norme sono senz’altro tra le più avanzate del mondo – aggiunge - ma nessuno è in grado di obbligare i datori di lavoro a rispettarle. Il problema centrale è relativo a chi vigila sull’applicazione della legge, le Aziende sanitarie locali, che ormai da anni sono state svuotate delle risorse necessarie. Oggi il servizio di prevenzione e vigilanza può realmente intervenire sul 5 per cento dei luoghi di lavoro. Per controllarli tutti occorrerebbero circa 20 anni”. “La causa della tragedia di Capua – sottolinea Vinti - è esattamente la stessa che ha causato quattro anni fa la tragedia a Campello sul Clitunno, dove morirono quattro operai morti. Non è un caso che problemi come questi sorgano con le ditte appaltatrici, spesso edili, che lavorano dovendo risparmiare sui costi e sui tempi, e anche sulla formazione, per avere un margine di guadagno”. “In Italia – dice ancora l’assessore regionale alla Sicurezza nei cantieri - è lunga e drammatica la serie di incidenti durante i lavori di manutenzione in luoghi come silos o cisterne. Il settore edile è composto al 95 per cento da piccole e piccolissime imprese, che svolgono un lavoro non standardizzabile, come invece accade per un impianto produttivo. Si tratta di un fenomeno di polverizzazione che non ha eguali in Europa”. “Le imprese – continua Vinti - devono competere in un mercato in crisi dove la norma, ormai, è affidare il lavoro dopo gare al massimo ribasso, che sta arrivando anche al 50% in Umbria, in una filiera di subappalti sempre più lunga. È ovvio che così i rischi connessi alla sicurezza si scaricano in basso, sul segmento più fragile. Gli ultimi decreti del governo in tema di sburocratizzazione del settore, come l’abolizione della ‘Dia’, la Dichiarazione di inizio attività, sostituita dalla ‘Scia’, una semplice comunicazione, hanno come effetto immediato di rendere il mercato sempre più selvaggio e quindi insicuro, in un mercato a maggior evasione fiscale, Iva e contributiva”. “Sembra che il sistema economico nel suo complesso, incoraggiato dalle politiche governative – rileva Vinti -, per uscire dalla crisi economica stia spingendo le imprese a cercare profitti attraverso la deregolamentazione del mercato del lavoro, e la sicurezza del lavoro è considerata solo, e sempre più, una voce di costo. Invece salvaguardare i lavoratori – conclude - non è solo un atto di civiltà in un Paese democratico: è competitività per l’intero sistema”.  
   
   
IMPRESE:EXPO´ DI SHANGAI,ECCO IL MODELLO ABRUZZO  
 
Pescara, 14 settembre 2010 - Telecomunicazioni e modelli di governance in casi di eventi sismici costuituisciono i temi strategici sui quali l´Abruzzo "intende avviare una possibile partenership con la Cina". Lo ha annunciano l´assessore allo Sviluppo economico, Alfredo Castiglione, prensentando in conferenza stampa la partecipazione della Regione all´expo internazionale di Shangai 2010, intitolata "Better City Better life". "La Cina - ha puntualizzato l´assessore Castiglione - è la seconda nazione sui mercati del mondo, con margini di crescita enormi per tutte quelle reltà che vogliono raccogliere la sfida sul piano dell´innovazione. Sicuramente - ha aggiunto - telecomunicazioni, energie rinnovabili e sotenibilità dei centri urbani, rappresentano anche per noi questioni nodali e sulla quali abbiamo maturato una solida conoscenza". Proprio sul punto delle comunicazioni, Castiglione ha anticipato che a Shangai si svolgerà un incontro con i responsabili di "Zte, il terzo colosso mondiale delle telecomunicazioni, che ha già collaborato con Telecom Italia per il progetto C.a.s.e. Dell´aquila, dopo una manifestazione di interesse ad investire in Abruzzo". Il professor Alberto Clementi, docente alla Facoltà di Architettura dell´Università d´Annunzio, ha illustrato i contenuti di un filmato di tre minuti che ha il compito di portare all´expo´ di Shangai "i temi potenzialmente strategici per una realtà come quella cinese: dalla tradizione storica ambientale all´innovazione, con una particolorare attenzione al modello di collobarazione istituzionale, sperimentato dal basso, per la gestione del terremoto e della fase della ricostruzione dell´Aquila". Per il professor Clementi, comunque, la strada per il "sucesso e la promozione delle eccellenze regionali, passa attraverso la collaborazione tra Regione, imprese e Università.  
   
   
BONIFICHE SYNDIAL A PORTO TORRES: PER LE ISTITUZIONI IL CONFRONTO DEVE RIPRENDERE DAL LIVELLO TECNICO  
 
 Cagliari, 14 Settembre 2010 - Ripartirà dal piano di interventi annunciato ieri mattina da Eni il dialogo tra la multinazionale italiana, la Regione e i soggetti istituzionali dell’Area di crisi industriale compresa tra Sassari, Alghero e Porto Torres. Al centro del confronto, le bonifiche ambientali del polo industriale di Porto Torres, rispetto alle quali si è ripreso a discutere nel corso dell’incontro avuto oggi, nella sala Campus del palazzo della Provincia di Sassari, dai rappresentanti di Eni con l’assessore regionale dell’Industria, Sandro Angioni, il presidente della Provincia, Alessandra Giudici, i sindaci di Sassari, Gianfranco Ganau, Alghero, Marco Tedde, e Porto Torres, Beniamino Scarpa, l’assessore provinciale dell’Ambiente, Paolo De Negri, quello del Comune di Sassari, Monica Spanedda, e il presidente del Consorzio industriale provinciale, Franco Borghetto. Alla riunione - propedeutica rispetto all’appuntamento programmato per le 16 in sala Angioy, quando si discuterà con le aziende locali dell’opportunità che le bonifiche potrebbero rappresentare per il tessuto produttivo e imprenditoriale – hanno partecipato anche i tecnici dell’Arpas, l’Agenzia regionale di protezione dell’ambiente. Perché proprio quello è il punto di partenza su cui hanno convenuto tutti i soggetti seduti al tavolo e interessati al buon esito delle bonifiche e al risanamento ambientale del territorio: il confronto deve essere anzitutto di natura tecnica e occorre che l’Eni si misuri con l’Arpas e con i responsabili del settore Ambiente della Provincia e dei Comuni. "Solo dopo, sulla scorta delle valutazioni tecniche che ci verranno fornite, potremmo esprimerci compiutamente sul vostro programma di interventi ambientali", hanno detto all’Eni i rappresentanti di Regione, Enti locali e Consorzio industriale, che si sono comunque detti «soddisfatti dalla disponibilità di Eni al confronto su tutta l’area, a iniziare da Minciaredda, su cui sinora i progetti di Eni non hanno ricevuto l’ok dell’Arpas e delle istituzioni del territorio». Ma Regione, Provincia di Sassari, Comuni di Sassari, Alghero e Porto Torres e Consorzio industriale provinciale guardano con grande interesse alle bonifiche anche per un altro aspetto: la loro attuazione potrebbe portare sollievo al territorio e alla drammatica situazione economica che sta vivendo. "Ma affinché questo accada, occorre che si riesca a trovare la formula giusta per coinvolgere le imprese locali e i nostri lavoratori – dicono i rappresentanti del territorio - questo obiettivo è per noi prioritario quanto quello di vedere le bonifiche eseguite al più presto e nel migliore dei modi".