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MARTEDI

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Notiziario Marketpress di Martedì 21 Febbraio 2012
GAS, GOVERNI ITALIANO E GRECO: ITGI INFRASTRUTTURA PIU’ AVANZATA PER IMPORTARE DAL CASPIO  
 
Roma, 21 febbraio 2012 - In merito alle recenti notizie stampa relative allo stato di avanzamento dei negoziati sul tracciato del Corridoio Sud, i governi di Italia e Grecia, in considerazione dell’accordo intergovernativo vigente, ratificato da entrambi i Parlamenti, ribadiscono il loro sostegno al progetto Itgi come mezzo più appropriato per la realizzazione del Corridoio Sud. I due governi ritengono che, tra i progetti candidati, Itgi sia il più avanzato e maturo, e pertanto quello che può meglio raggiungere l’obiettivo di una rapida realizzazione dell’infrastruttura necessaria per fornire al mercato europeo gas naturale dall’area del Caspio e potenzialmente dal Medio Oriente e dalle regioni orientali del Mediterraneo, creando un hub nel sud/sud est Europa. Secondo Italia e Grecia i negoziati devono proseguire per esplorare ogni alternativa per l’apertura del Corridoio Sud, a cui il progetto Itgi può dare un contributo importante.  
   
   
EDISON CONFERMA IMPEGNO SU GASDOTTO ITGI  
 
Milano, 21 febbraio 2012 - A seguito della dichiarazione congiunta del Ministero dello Sviluppo economico italiano e del Ministero dell’Ambiente, dell’Energia e del Cambiamento climatico greco sul progetto Itgi, Edison conferma il proprio impegno a continuare lo sviluppo del progetto Itgi quale opzione più avanzata per la realizzazione rapida ed efficace del Corridoio Sud del gas. Il supporto al progetto Itgi da parte dei Governi italiano e greco ribadisce l’importanza strategica dell’infrastruttura in vista della creazione di un hub italiano del gas in grado di collegare una nuova fonte di approvvigionamento con i mercati europei. Itgi è infatti un progetto promosso da operatori nei mercati gas di destinazione, aperto ad accogliere gas da fonti di approvvigionamento competitive e sviluppato nell’interesse prioritario dei consumatori italiani ed europei. Avendo completato le procedure per l’assegnazione della capacità di trasporto del gas e per le autorizzazioni delle attività realizzative, Itgi è l’unico progetto a poter procedere alla decisione finale di investimento nei tempi previsti dalla messa in produzione del giacimento Shah Deniz 2. Grazie infine al collegamento tra la Grecia e la Bulgaria (gasdotto Igb), Itgi consentirà di diversificare le fonti e le rotte di approvvigionamento anche verso il sud-est Europa a partire dalla fine del 2014. Descrizione del progetto Itgi Il corridoio di transito Itgi utilizza le infrastrutture gas esistenti dall’Azerbaijan fino alla Grecia attraverso la Turchia. Dalla Grecia all’Italia è in via di sviluppo il gasdotto Igi che comprende: · Igi Poseidon (200 km offshore, nel tratto marino tra la costa greca e quella pugliese, sarà costruito da Igi Poseidon Sa, joint venture paritetica tra Edison e la società greca Depa) · Igi Onshore (600 km onshore) L’itgi comprenderà inoltre un collegamento con la Bulgaria, attraverso il gasdotto Igb (Interconnector Greece-bulgaria) che avrà una capacità di trasporto dai 3 ai 5 miliardi di metri cubi di gas all’anno.  
   
   
VENDOLA: "LE RETI INTELLIGENTI AL CENTRO DELLE POLITICHE PUBBLICHE"  
 
 Bari, 21 febbraio  2012 - “Lo sviluppo dell’energia è prima di tutto lo sviluppo delle reti di trasmissione. E per quanto ci riguarda, l’investimento fondamentale oggi è nella loro ottimizzazione”. Lo ha detto il Presidente della Regione Puglia Nichi Vendola partecipando questa mattina al Cineporto di Bari ad un convegno sul tema “Lo sviluppo delle fonti rinnovabili nelle regioni del Mezzogiorno”. Vendola ha puntato molto sul tema dello sviluppo delle reti di trasmissione. “Come regioni - ha detto Vendola - possiamo dare un contributo perchè vengano rimossi gli ostacoli del tutto incongrui e inappropriati. Non c’è niente di piu ambientalmente orientato che consentire l’ottimizzazione della rete di trasmissione”. Vendola poi si è detto convinto che “il tema delle reti intelligenti, le cosiddette smart grids, sia un tema globale che dovrà stimolare sempre di più le politiche pubbliche, il vero banco di prova sul quale gli specialismi e l’orientamento politico possono incontrarsi proponendo un modello più dolce di crescita economica”  
   
   
EOLICO: GIUNTA SICILIA DICE NO A IMPIANTI OFF SHORE  
 
Palermo, 21 febbraio 2012 - Inviata dall´assessore regionale al Territorio e ambiente Sebastiano Di Betta, alla presidenza del Consiglio dei ministri e ai ministeri per l´Ambiente e la tutela del mare e per i Beni e le attivita´ culturali la deliberazione della Giunta di governo della Regione siciliana sugli impianti eolici off shore al largo delle coste siciliane, approvata nel corso dell´ultima seduta. "La Giunta, su proposta dell´assessore - si legge nella deliberazione - esprime una chiara e netta contrarieta´ al rilascio di autorizzazioni per la realizzazione di impianti di produzione di energia eolica off-shore, in particolare sulle coste meridionali della Sicilia". "I mari circostanti la nostra isola, comprese riserve e aree marine protette, - ha spiegato l´assessore Di Betta - sono da tempo oggetto di notevole interesse da parte di diverse societa´ che hanno presentato varie istanze. I danni ambientali che ne potrebbero derivare avrebbero ripercursioni inevitabili in settori fondamentali dell´economia siciliana come la pesca, il turismo balneare e dei beni culturali e ambientali, oltre a rischi per la navigazione. Vogliamo cosi´ che possa tenersi in debito conto, in tutte le sedi, e nei percorsi autorizzativi, il chiaro indirizzo espresso dal governo della Regione sulla questione".  
   
   
ROMA: IMPIANTI FOTOVOLTAICI IN PARTENARIATO PUBBLICO PRIVATO  
 
Roma, 21 febbraio 2012 - Il Partenariato Pubblico Privato (Ppp) è una “forma di cooperazione tra le autorità pubbliche ed il mondo delle imprese private finalizzata al finanziamento, alla costruzione o il rinnovamento, alla gestione, alla manutenzione di un´opera pubblica e alla fornitura di un servizio pubblico”. La cooperazione tra il soggetto pubblico e il privato avviene attraverso un sistema contrattuale per la gestione di un servizio o per la realizzazione di un’opera pubblica, che definisce operazioni e compiti affidati. Vista la forte domanda degli enti locali, a cui fa riscontro un incremento del mercato di riferimento, testimoniato dai dati pubblicati dall’Osservatorio del Partenariato Pubblico Privato del Lazio (www.Siop-lazio.it ),asset Camera, Azienda Speciale della Camera di Commercio di Roma, sta realizzando e promuovendo dei manuali operativi tematici sul Partenariato Pubblico Privato. Il secondo manuale, dedicato agli Impianti Fotovoltaici, sarà presentato domani, martedì 21 febbraio, con orario 9,30-13,30, alla Camera di Commercio di Roma (Aula Consiglio, Ii piano) nel corso di un convegno organizzato da Asset Camera. In particolare il manuale operativo analizzerà il settore energetico e la forte fase espansiva in atto, registrata a partire dal 2009, degli impianti per la produzione di energia elettrica attraverso fonti rinnovabili. In Italia, infatti, tra il 2007 e il 2011 il mercato pubblico degli impianti fotovoltaici ha raggiunto la considerevole cifra di 4 miliardi di euro dei quali il 73% è rappresentato da operazioni in Ppp. Per registrarsi al convegno: www.Siop-lazio.it    
   
   
ENERGIA, PISA: SOSTEGNO ALLE IMPRESE PER FAVORIRE L’ABBATTIMENTO DEI COSTI  
 
Firenze, 21 febbraio 2012 – “La disponibilità di energia a costi inferiori e a basso impatto ambientale è uno degli obiettivi principali delle politiche della Regione Toscana in questo settore, che come sottolineato nel Piano regionale di sviluppo, rappresenta un fattore fondamentale per lo sviluppo del sistema produttivo. Solo garantendo alle nostre imprese fonti energetiche accessibili, sicure e a basso costo possiamo metterle in grado di produrre in maniera competitiva e di reggere alla sfida in uno scenario globalizzato quale l’attuale”. Così l’assessore alle attività produttive Gianfranco Simoncini è intervenuto il 17 febbraio a Pisa alla tre giorni promossa presso la stazione Leopolda sul tema Energie 2012, partecipando al dibattito sul tema Energy management, gestione energetica a confronto. Auspicando un intervento che, con un nuovo piano energetico nazionale colmi i vuoti del piano presentato dal precedente governo, l’assessore Simoncini ha ricordato come la Regione Toscana stia facendo la sua parte. “Abbiamo puntato e investito molto sulle energie rinnovabili – ha detto l’assessore – abbiamo individuato un distretto dell’energia e previsto interventi per qualificare le aree produttive, facendole diventare Aree produttive socialmente ed ecologimente attrezzate (Apea)”. Un primo bando, del 2008, ha finanziato 9 progetti di riqualificazione ambientale, per oltre 8,5 milioni di euro ed è stato rifinanziato con oltre 15,5 milioni (attualmente è aperto con scadenza 1 luglio). Un secondo bando del 2010, con un finanziamento di circa 20 milioni di euro, ha consentito di attrezzarsi a 17 aree del nostro territorio regionale. “In sintonia con questi interventi – prosegue Simoncini – abbiamo previsto anche uno specifico sostegno per aiutare le imprese a progettare interventi finalizzati a risparmiare energia e a rendere più efficienti le produzioni. E’ il caso, ad esempio, del bando per i servizi qualificati, nel quale abbiamo inserito una linea a copertura della progettazione di iniziative necessarie, appunto, all’abbattimento dei costi energetici”.  
   
   
CROAZIA, GAZPROM INTERESSATO A STAZIONI DI RIFORNIMENTO OMV  
 
Zagabria, 21 febbraio 2012 - La compagnia petrolifera russa Gazprom Neft - divisione del produttore di gas Gazprom - sarebbe interessata ad acquistare le stazioni di rifornimento del carburante dell´austriaca Omv in Croazia e in Bosnia-erzegovina. Il quotidiano 24 Sata, che per primo ha dato la notizia, precisa altresì che il vice presidente di Gazprom Neft, Vadim Jakovljev, avrebbe confermato il proprio interesse nel progetto, in grado di "generare valore aggiunto". Attualmente Omv detiene 63 stazioni di rifornimento in Croazia  
   
   
L’ANDAMENTO DEMOGRAFICO DELLE IMPRESE PAVESI NEL QUARTO TRIMESTRE 2011: CRESCITA LENTA MA NON IMMOBILE  
 
 Pavia, 21 febbraio 2012 - Nel 2011 sono state 3.320 le imprese che si sono iscritte al registro camerale di Pavia evidenziando in calo di quasi un punto percentuale rispetto all’anno precedente. Le cancellazioni complessive sono rimaste, invece, sostanzialmente invariate (3.430). Queste diverse tendenze delle due curve fanno tornare il saldo globale della demografia delle imprese pavesi nell’anno che si è concluso di nuovo in territorio negativo con -110 unità, dopo che il 2010 aveva riportato un incremento positivo. A livello di trend a fine 2010 la capacità di fare impresa misurava a Pavia circa 9 imprese ogni 100 abitanti, con una demografia delle imprese che - dal 2000 al 2008 - aveva sempre fatto registrare tassi di crescita positivi in aumento e sempre maggiori rispetto al dato nazionale. Il punto minimo era stato raggiunto nel 2009, anno in cui il saldo tra iscrizioni e cessazioni era sceso in campo negativo, con una variazione del tasso di crescita di -0,1%. Nel 2010 si era invece ritornati a +0,9%, un andamento inferiore a quello lombardo ma che tuttavia denotava una buona vitalità del tessuto economico pavese. Per il Presidente della Camera di Commercio, Giacomo de Ghislanzoni Cardoli “ la crisi di fiducia che dalla metà del 2011 ha colpito il nostro Paese ha rallentato la voglia di fare impresa anche a Pavia ma, fortunatamente, non l’ha arrestata. Il bilancio del 2011 è stato comunque migliore di quello del 2009, quando la crescita media registrata è andata in territorio negativo proprio come risposta alla crisi”. Nel 2011 le cancellazioni di ufficio hanno rappresentato il 6,2% delle cessazioni totali, una quota importante ma in linea rispetto all’anno precedente (6,6%). Considerando i dati al netto di questo fenomeno, che ha cause di tipo amministrativo e non è detto perciò che sia conseguenza della situazione economica, il saldo torna positivo (+103 unità) ed evidenzia un tasso di crescita pari allo 0,2%- Questo dato è migliore di quello registrato nel 2009 all’apice della crisi (-0,1%), ma inferiore a quelli rilevati annate 2008 (+0,96% e 2007, +1,5%), Alla fine dicembre 2011 la consistenza delle imprese pavesi registrate è stata pari a 50.148, in lieve diminuzione rispetto allo stock estratto alla stessa data dell’anno precedente (50.232) . Per inquadrare meglio tale risultato è necessario evidenziare che il saldo globale dell’anno "sconta" quelli negativi del primo e dell’ultimo trimestre chiusisi con effetti che i risultati del secondo e terzo trimestre non sono riusciti ad annullare. In ambito regionale il tasso di sviluppo del tessuto imprenditoriale pavese si posiziona in fondo alla classifica davanti solo a Sondrio e Lodi che registrano valori negativi (rispettivamente -0,9% e -2,2%). Ad incidere è l’elevato tasso di mortalità che rimane sopra la media lombarda di oltre un punto percentuale (6,4% rispetto al 5,2% della Lombardia) a fronte di un tasso di natalità in linea con quello delle province lombarde (+6,6% rispetto al 6,4%). “La voglia di fare impresa è diminuita, come dimostra il calo di iscrizioni, ma va sottolineato anche il leggero calo delle cessazioni di attività, una piccola compensazione che riflette la capacità dei nostri imprenditori di reagire e tenere duro – spiega il Presidente della Camera di Commercio di Pavia - L’uscita dal tunnel, però, è sempre lontana. Per questo motivo i dati del 2011 ci spingono a rafforzare gli sforzi per sostenere chi fa impresa e si applica in un percorso di creatività e capacità di innovazione. La Camera di Commercio ha elaborato e sta mettendo a disposizione delle imprese pavesi proposte e iniziative per fornire un contributo concreto alla crescita, con un’attenzione particolare alla semplificazione”. Un Forte Turn Over - Esaminando nel dettaglio i dati 2011 le variazioni intervenute evidenziano il forte turnover, in linea con quanto accade a livello nazionale, indice di vitalità del tessuto imprenditoriale, ma anche di un processo di trasformazione e di riposizionamento del sistema delle imprese, nel quale quelle meno efficienti cedono il passo. Gli effetti della crisi finanziaria ed economica, infatti, in questi ultimi due anni hanno segnato un“cambio di ritmo” manifestatosi a diversi livelli sui comparti che compongono il sistema imprenditoriale provinciale. L’andamento Dei Settori Produttivi - Il forte contraccolpo è stato risentito soprattutto dai settori tradizionali dell’economia locale, come l’agricoltura, il manifatturiero e il trasporto-magazzinaggio, che non fermano l’emorragia di cessazioni (rispettivamente -220, -111 e -34 rispetto al 20102), forse per incapacità di questi ultimi di adeguarsi ai mercati. Prosegue invece, anche a un ritmo sostenuto, la crescita in altri settori tra i quali quello della fornitura di energia elettrica e gas (+32%), dell’istruzione (+4,6%), delle attività legate al noleggio, agenzie di viaggio e ai servizi di supporto alle imprese e di quelle relative ai servizi informazione e comunicazione. Rimangono stabili i livelli di stock delle costruzioni mentre il Commercio registra il valore più alto di cessazioni (799unità) denotando la particolare difficoltà delle aziende di questo settore a reagire alla crisi e alle misure di austerità adottate dal governo che agiscono da freno sui consumi interni. Le Dimensioni Della Struttura Produttiva - La struttura produttiva della provincia di Pavia è caratterizzata, dal punto di vista della forma giuridica, da una forte presenza di imprese individuali che superano, alla fine del 2011, il 61% delle imprese totali, con un trend di crescita seppur lieve se questo incremento potrebbe testimoniare in parte, un lavoro dipendente mascherato da autonomo). Una fotografia del tessuto imprenditoriale pavese diversa da quella della Lombardia e dell’Italia, dove le imprese individuali non raggiungono la metà del totale delle imprese a van principalmente della quota relativa alle società di capitali (31,4% la percentuale lombarda e 18,1% quella della nostra provincia). La provincia di Pavia è caratterizzata inoltre da un sistema economico di piccole imprese i cui titolari hanno un’età, per l’87% circa, superiore ai 35 anni. A fine dicembre 2011, oltre il 96% delle imprese risulta nella classe dimensionale da 1 a 9 addetti, il 2,5% rappresenta la percentuale di imprese da 10 a 19 dipendenti e l’1% è la quota delle da 20 a 49 dipendenti. La classe dimensionale più grande, quella da oltre 50 dipendenti esprime solo lo 0,5 % del tessuto imprenditoriale pavese. Imprenditoria Femminile Ed Imprenditoria Etnica - L’imprenditorialità femminile rappresenta, con 11.255 nella provincia, il 22,4 % circa del totale delle imprese (dato al 31/12/2011), in leggera flessione rispetto alla consistenza di inizio anno (-0,4%). L’imprenditoria etnica risulta, invece, particolarmente attiva nella nostra provincia: nell’anno appena chiuso il numero di cittadini stranieri titolari di carica d’impresa sono aumentati di circa l’8%, un tasso di crescita che si perpetua negli ultimi anni e che inserisce Pavia ai primi posti della classifica nazionale per imprese straniere. In particolare crescono in modo più che proporzionale le aziende controllate da cittadini stranieri extracomunitari (+9%) anche se un buon incremento si registra nel numero di imprenditori stranieri di origine comunitaria (+6%, con i Rumeni in testa alla classifica), in controtendenza invece la quota di imprenditori italiani si contrae di un punto percentuale. Al termine del settembre scorso il numero di imprese s presenti sul nostro territorio ammonta a 4.139 unità di cui la metà nel settore delle Costruzioni. L’artigianato - Non si può tralasciare, nell’analisi del tessuto imprenditoriale pavese, l’artigianato che rappresenta, anche a fine 2011, un fondamentale settore dell’economia pavese con un’incidenza del 31,4% sul totale delle imprese registrate, pari a 5 imprese registrate, a quella data, all’albo delle imprese artigiane e concentrate per il 48% nel settore delle costruzioni, per il 22% nelle attività manifatturiere, per il 20% nel settore dei servizi, per il 6% nei trasporti. Solo il 4% nel commercio. L’analisi demografica, tuttavia, mostra come il flusso iscrizioni/cessazioni del settore artigianato abbia originato nel 2011 un saldo negativo pari a 45unità, determinando un decremento imprenditoriale rispetto a dicembre 2010, pari allo 0, circa. Gli aspetti di preoccupazione sono legati soprattutto capacità di tenuta della situazione: i fallimenti sono aumentati nel 2011 rispetto all’anno precedente del 25%, con un trend dell’incremento che prosegue inesorabile dal 2008. Il delle imprese in liquidazione, inoltre, per il 2011, supera di una unità la quota del 2010 (245). Sembrano stabilizzati sul numero e sugli importi dello scorso anno invece i protesti levati in provincia che contano comunque, a fine anno oltre 10 mila effetti, per un totale di oltre 21 di euro. Una misura che conferma le difficoltà di famiglie e imprese ad onorare le scadenze dei propri impegni di pagamento questo perdurare di incertezza economica e finanziaria.  
   
   
IL MERCATO DELLE ABITAZIONI IN ITALIA  
 
 Roma, 21 febbraio 2012 - Nel quarto trimestre del 2011 si sono acuiti i segnali di debolezza del mercato immobiliare: a fronte di un aumento degli incarichi a vendere, nelle valutazioni degli agenti si sono allungati i tempi di vendita e ridotti i prezzi di mercato, comportando più ampi margini di sconto rispetto alle richieste iniziali dei venditori. È proseguito il peggioramento delle aspettative a breve sulle condizioni del mercato di riferimento degli agenti e di quello nazionale; per quest’ultimo, si è accentuato il pessimismo anche sulle prospettive di medio periodo. Il Sondaggio congiunturale sul mercato delle abitazioni in Italia, avviato nel gennaio 2009 da Banca d´Italia e Tecnoborsa, a partire dalla edizione di novembre 2010 si avvale della cooperazione dell’Agenzia del Territorio. Le rilevazioni vengono effettuate nel mese successivo alla fine del trimestre di calendario e le interviste di questa edizione, riferita al quarto trimestre 2011, sono state condotte fra il 3 e il 24 gennaio 2012; hanno partecipato al sondaggio 1.522 agenti, fornendo informazioni sull’attività di compravendita e sui prezzi nel trimestre di riferimento (ottobre/dicembre 2011), nonché sulle prospettive del settore. I Principali Risultati - Prezzi delle abitazioni – Nel quarto trimestre del 2011 la quota di agenti che hanno segnalato una diminuzione dei prezzi rispetto al periodo precedente è ulteriormente cresciuta, al 66,5 per cento dal 51,2 della precedente indagine (Tavola 2 e Figura 1). L’incidenza di coloro che hanno indicato un aumento delle quotazioni ha continuato a collocarsi su livelli estremamente contenuti (meno dell’1 per cento); ne è derivato un nuovo peggioramento del saldo negativo tra le percentuali di risposte “in aumento” e “in diminuzione” (−65,9 punti contro −50,3 nel terzo trimestre dell’anno), più pronunciato nelle regioni del Mezzogiorno. Numero di compravendite – La quota di agenzie che nello scorcio del 2011 hanno venduto almeno un immobile è aumentata al 72,1 per cento, dal 65,5 nel periodo precedente (Tavola 3); l’incremento è stato particolarmente marcato nel Mezzogiorno (67,3 per cento, da 59,9) e nel Nord Ovest (75,3 per cento, da 67,0). Incarichi a vendere – Nel quarto trimestre del 2011 il saldo tra risposte di aumento e di diminuzione rispetto al periodo precedente delle giacenze di incarichi a vendere è rimasto sostanzialmente invariato rispetto al sondaggio di ottobre, a 27,9 punti percentuali (Tavola 4). Circa le acquisizioni di nuovi incarichi, il saldo tra i giudizi di aumento e quelli di diminuzione si è ridotto a 10,3 punti percentuali (da 15,1 nella rilevazione precedente), in connessione soprattutto con gli andamenti osservati nelle aree non urbane. In merito alle cause prevalenti di cessazione degli incarichi, è aumentata sensibilmente la percentuale di operatori che riporta difficoltà nel reperimento del mutuo da parte dei potenziali acquirenti (62,3 per cento contro 55,3 nell’inchiesta di ottobre; Tavola 5); rimane intorno ai due terzi, anche se in lieve diminuzione rispetto allo scorso trimestre (64,2 per cento, contro 65,7 nella rilevazione di ottobre) la quota di agenzie che segnalano l’assenza di proposte di acquisto a causa di prezzi percepiti come troppo elevati. Trattative e tempi di vendita – Nel quarto trimestre del 2011 il margine di sconto dei prezzi di vendita rispetto alle richieste iniziali si è ampliato, al 13,7 per cento (12,5 nella precedente indagine; Tavola 6), principalmente per effetto della variazione riscontrata nelle aree urbane (13,8 per cento, dal 12,3). Il tempo medio di completamento dell’incarico si è allungato, a 7,6 mesi (7,1 nel sondaggio di ottobre; Tavola 7). Modalità di finanziamento degli acquisti – La quota di acquisti di abitazioni effettuata con accensione di un mutuo ipotecario ha continuato a scendere, collocandosi al 63,7 per cento (da 67,1 nel terzo trimestre; Tavola 8). Il calo ha riguardato soprattutto le aree urbane (63,9 per cento, da 72,3). Le prospettive del mercato in cui operano le agenzie – Il saldo percentuale tra giudizi “favorevoli” e “sfavorevoli” sulle attese a breve termine circa le condizioni del mercato di riferimento è fortemente peggiorato, collocandosi a −45,7 punti (da −22,3 nella rilevazione precedente; Tavola 9). Il saldo circa le attese dei nuovi incarichi a vendere, pur rimanendo positivo, è sceso a 11,2 punti, dopo il temporaneo rialzo nella scorsa rilevazione; si è intensificata la prevalenza di attese di calo dei prezzi nei prossimi mesi (68,0 per cento, da 50,8), insieme con una netta riduzione delle indicazioni di stazionarietà (31,1 per cento, da 47,4). Le prospettive del mercato nazionale – La quota di agenti che riportano un peggioramento delle prospettive a breve del mercato nazionale è salita al 61,0 per cento (dal 43,1 della rilevazione precedente; Tavola 10). Il divario negativo fra giudizi favorevoli e sfavorevoli si è pertanto ampliato, portandosi a −57,3 punti percentuali (−36,3 in ottobre). Si è ulteriormente accentuato anche il saldo negativo tra le attese di miglioramento e peggioramento del mercato nazionale per i prossimi due anni (10,0 punti percentuali; erano 3,5 nella rilevazione precedente).  
   
   
CRISI SETTORE EDILE INPUGLIA: RIUNIONE CON VENDOLA, ASSESSORI, COSTRUTTORI E SINDACATI  
 
Bari, 21 febbraio 2012 - Si è tenuta ieri presso la Presidenza regionale l’incontro tra il presidente Vendola e gli assessori Amati, Barbanente, Capone, Nicastro e Pelillo con i rappresentanti dei costruttori edili pugliesi ed i sindacati, per discutere della grave crisi che il settore sta attraversando. E´ stata sottolineata la gravità della questione del blocco dei finanziamenti Fas nel corso degli ultimi anni e della necessità di sbloccare il Patto di stabilità che blocca i pagamenti di numerose stazioni appaltanti. Dopo un’ampia discussione si è concordato di istituire al più presto una task force che monitori lo stato d’avanzamento degli iter delle maggiori opere pubbliche appaltate o da appaltare. E’ stata espressa preoccupazione per l’eccesso di offerte con ribassi d’asta anomali, con la raccomandazione di più puntuali verifiche sui ribassi da parte degli organismi competenti. Inoltre si è deciso di approfondire l’analisi delle necessarie modifiche normative per l’armonizzazione degli strumenti di valutazione ambientale strategica e di valutazione di impatto ambientale.  
   
   
LEGGE PER VENEZIA FINANZIA MIGLIORAMENTO FOGNARIO NEL PIOVESE E CONSELVANO  
 
Venezia, 21 febbraio 2012 - Anche alcuni comuni del Piovese e del Conselvano, in provincia di Padova, potranno usufruire dei finanziamenti regionale sulla Legge speciale per Venezia, per interventi sulle rispettive reti fognarie finalizzati a ridurre l’inquinamento che si sversa in laguna attraverso la rete di scolo. “Si tratta in questo caso di due iniziative – ha sottolineato l’assessore regionale alle Legge speciale Renato Chisso – che abbiamo voluto all’interno del provvedimento varato dal Consiglio veneto che rimodula e mette a disposizione un’ottantina di milioni nell’ambito dei fondi per la salvaguardia della città e della sua laguna”. In particolare, 1,2 milioni sono stati destinati ad Acegas-aps spa – Area Territoriale del Piovese, per realizzare alcuni tratti di rete fognaria nera in zone che afferiscono all’impianto di depurazione di Codevigo. E’ interessato il territorio dei Comuni di Arzergrande, Brugine, Codevigo, Legnaro, Piove di sacco, Polverara e Sant’angelo di Piove. Un altro milione è stato messo a disposizione di Centro veneto Servizi spa per interventi di ampliamento, adeguamento della rete fognaria e suddivisione delle acque nere e bianche nei Comuni del comprensorio ricadenti nel bacino scolante nella Laguna di Venezia. Si tratta di Monselice, bagnoli di Sopra, Conselve, Candiana e Terrassa Padovana.  
   
   
SICUREZZA EDIFICI SCOLASTICI, CAMPANIA: APPROVATA GRADUATORIA INTERVENTI  
 
Napoli, 21 febbraio 2012 - E´ stata approvata la graduatoria con cui verranno finanziati i interventi per la sicurezza sismica di 27 edifici scolastici, tra asili, elementari e medie della regione". Così l´assessore regionale alla Protezione civile e ai Lavori pubblici Edoardo Cosenza. "Si tratta complessivamente - ha aggiunto Cosenza - di opere per oltre 7 milioni e mezzo di euro, finanziate con fondi regionali. Gli interventi riguardano la sicurezza sismica degli istituti, mediante rinforzi, riparazioni o interventi locali. Il finanziamento andrà ai Comuni che avevano presentato domanda. Per la formazione della graduatoria si è tenuto conto della vulnerabilità sismica degli edifici, della ubicazione in siti a pericolosità sismica e della qualità delle proposte. Per ottenere il finanziamento, i Comuni dovranno ora presentare il progetto definitivo o esecutivo che sarà vagliato da una Commissione tecnico-scientifica per garantire l´efficacia della realizzazione. Si tratta di uno stanziamento per la sicurezza dei nostri figli, che va ancora una volta nella direzione della prevenzione. Gli interventi sono nelle zone a maggiore sismicità del territorio e quindi in Irpinia, nel Sannio e nell´alto salernitano. Nei prossimi mesi, come Giunta Caldoro, proseguiremo - ha concluso Edoardo Cosenza - con altri finanziamenti badando alla qualità ed all´efficacia dei lavori". Questa l´ubicazione delle scuole: 7 in Provincia di Avellino; 6 in Provincia di Benevento; 2 in Provincia di Caserta; 5 in Provincia di Napoli; 7 in Provincia di Salerno.  
   
   
CAMPANIA: OLTRE 850 MILA EURO AGLI ENTI LOCALI PER PROGETTI DI SICUREZZA URBANA  
 
Napoli, 21 febbraio 2012 - L´assessorato alle Autonomie locali della Campania, guidato da Pasquale Sommese, ha finanziato 13 progetti per la sicurezza urbana integrata, per una spesa complessiva di circa 851 mila euro. I contributi sono stati ripartiti alle Associazioni dei Comuni e agli Enti singoli che hanno ottenuto il maggior punteggio in graduatoria. Le somme stanziate sono a copertura fino al 70% dei costi previsti dal progetto e comunque fino ad un massimo di 70.000 euro. "Miglioriamo - sottolinea l´assessore Sommese - gli spazi pubblici e le condizioni di vita delle città, attraverso il finanziamento dei progetti relativi alla sicurezza urbana e alla polizia amministrativa. "Nonostante le difficili condizioni finanziarie esistenti, manteniamo il nostro impegno di sostenere con ogni sforzo la sicurezza delle città", conclude Sommese.  
   
   
INTERNAZIONALIZZAZIONE DELLE IMPRESE PIEMONTESI: IL PIANO STRATEGICO DI REGIONE E SISTEMA CAMERALE STANZIATI 20 MILIONI DI EURO PER AIUTARE GLI IMPRENDITORI AD AFFRONTARE LA SEMPRE PIÙ DIFFICILE CONCORRENZA INTERNAZIONALE  
 
 Torino, 21 febbraio 2012 - Un piano strategico triennale, finanziato con 20 milioni di euro, per rendere le imprese piemontesi sempre più forti sul mercato internazionale e per ottimizzare la capacità di intervento delle istituzioni in favore del sistema produttivo, puntando sull’attrazione di risorse esterne. È stato varato in Piemonte il “Piano per l´internazionalizzazione”, uno strumento molto atteso dalle aziende e che servirà a far leva sui punti di forza e i casi di successo della nostra imprenditoria, superando contestualmente gli elementi di debolezza, a fronte di un contesto mondiale divenuto sempre più competitivo. Regione Piemonte e Sistema camerale rafforzano così la loro collaborazione firmando un apposito accordo quadro, che punta a migliorare ogni possibile sinergia fra le funzioni di governo e di indirizzo proprie della Regione e quelle proprie delle Camere di Commercio, con particolare riferimento alla tutela delle imprese e alla promozione dello sviluppo dei sistemi economici locali. A tale scopo hanno deciso di dotarsi, nell’interesse del sistema economico piemontese, di uno strumento di raccordo strategico e operativo in materia di internazionalizzazione, un Piano strategico triennale, per rendere più efficaci i rispettivi percorsi di programmazione e per realizzare una crescente convergenza sui prioritari obiettivi di sviluppo. Il Piano per l´internazionalizzazione del Piemonte nasce infatti grazie anche a un apposito tavolo di concertazione, a seguito del quale è stata condivisa l´impostazione generale delle principali linee di intervento in tema di export. «Il percorso di internazionalizzazione del Piemonte - sottolinea il Presidente della Regione Piemonte, Roberto Cota - per quanto storicamente solido, necessità soprattutto in questo momento di difficoltà economica di un deciso aggiornamento. La rafforzata collaborazione con il sistema camerale permetterà di superare i punti di debolezza tuttora esistenti, mettendo a disposizione delle imprese uno strumento nuovo ed efficace. Pur in un contesto mondiale sempre più complicato, con una concorrenza molto più dura del passato, i nostri imprenditori continuano a registrare ottimi dati per quanto riguarda l’export: il nostro piano si prefigge l’obbiettivo di consolidare questo trend. Mettiamo oggi in campo 20 milioni di euro per aiutare le nostre imprese ad affrontare questa fase tanto delicata, cercando di capitalizzare al massimo le nostre eccellenze». «Nel campo dell’internazionalizzazione, come in numerosi altri ambiti, continuiamo a dimostrare di essere in grado di creare sinergie importanti con la Regione Piemonte , mettendo in comune le competenze presenti sul nostro territorio e adottando politiche a lungo termine di programmazione e strategia, politica e tecnica – commenta il Presidente di Unioncamere Piemonte Ferruccio Dardanello -. L’attenzione che le Camere di commercio piemontesi rivolgono a questo campo scaturisce dall’osservazione della forte propensione all’export, che storicamente caratterizza le nostre imprese e che rappresenta l´àncora di salvezza più concreta alla quale dobbiamo aggrapparci in questa fase economica così difficile. Dobbiamo offrire alle nostre imprese una dote finanziaria e strumentale in grado di renderle sempre più competitive e dinamiche in modo che possano irrobustirsi e camminare a testa alta nel mondo, portando il made in e le nostre peculiarità al di fuori dei confini italiani ». «Sono due le priorità essenziali - dichiara l´assessore regionale allo Sviluppo Economico, Massimo Giordano - La prima è che occorre aumentare la presenza delle imprese piemontesi già approdate sui mercati esteri, in particolare su quelli con maggiori prospettive di sviluppo. La seconda è aiutare quelle aziende che non hanno ancora esperienza di export a varcare i nostri confini, soprattutto le realtà più piccole e meno attrezzate. Per ottenere questi obiettivi era necessario ottimizzare l’utilizzo delle risorse destinate all’internazionalizzazione, facendo confluire in un unico programma di intervento gli aiuti della Regione e delle Camere di Commercio. Oggi variamo un indispensabile strumento per la competitività delle nostre aziende». «Il turismo rappresenta per il Piemonte un settore in forte espansione, che oggi conta quasi 35mila aziende e centinaia di migliaia di occupati – aggiunge Alberto Cirio, assessore regionale all´Istruzione, Turismo e Sport - Abbiamo quindi programmato di inserire una misura ad hoc in questo piano per l´internazionalizzazione, anche perché più del 30% dei nostri turisti arriva dall´estero ed è fondamentale continuare a potenziare il comparto e il suo indotto in un´ottica di sempre maggiore competitività». Attualmente sono previste cinque tipologie di programmi da attuare: multivoucher (contributo o fondo di garanzia per l´acquisto di beni e servizi), progetti integrati di filiera, progetti integrati di mercato, progetti che coinvolgono singole imprese e "ijv parternship" (progetti di conclusione di equity partnership e di equity joint venture tra imprese piemontesi e di altre regioni o paesi). Per ciascuno di essi è prevista una concertazione sostanziale per individuare la più opportuna modalità di gestione. Il quadro finanziario complessivo del Piano strategico per l´internazionalizzazione, con riferimento all’anno 2012 è pari a 20 milioni di euro, dei quali 10 milioni a carico della Regione Piemonte e 10 a carico del Sistema camerale. Il piano potrà essere integrato con ulteriori risorse da parte di Regione e Unioncamere Piemonte, nonché di altri soggetti esterni.  
   
   
L’EUROREGIONE DELLE CAMERE DI COMMERCIO ALPI-MEDITERRANEO HA UN NUOVO INTERLOCUTORE CON CUI COSTRUIRE IL FUTURO ECONOMICO DEL PIEMONTE TRANSFRONTALIERO  
 
Torino, 21 febbraio 2012 - “Non possiamo che guardare con favore ed entusiasmo alla nomina del Presidente della Regione Piemonte Roberto Cota a Presidente dell´Euroregione Alpi-mediterraneo, una realtà che rappresenta le Regioni transfrontaliere di Piemonte, Rhone-alpes, Valle d´Aosta, Liguria, Paca. Solo conoscendo da vicino la nostra realtà territoriale e produttiva, potremo meglio cogliere insieme le sfide e le opportunità che la nuova programmazione economica 2014-2020 ci lancerà e rappresentare, uniti, le richieste che avanzeremo in sede europea”. È con queste parole che il presidente di Unioncamere Piemonte, Ferruccio Dardanello, ha commentato la designazioni di Cota a cui ha rivolto personalmente il proprio augurio a margine della firma del Piano straordinario per l’internazionalizzazione. “Il nostro obiettivo comune è offrire alle imprese nuove opportunità di sviluppo nonché far conoscere meglio una realtà economica che supera le frontiere. Dobbiamo lavorare a fianco delle Regioni per difendere gli interessi dei quasi due milioni di unità locali d’impresa che rappresentiamo” ha aggiunto Dardanello. Un territorio dinamico, quello dell’Euroregione Alpmed, con più di 19 milioni di abitanti su 142mila km², che genera un Pil di 550 miliardi di euro e conta più di 100 reti d’imprese, cluster, distretti e poli di competitività.  
   
   
ECOSISTEMA INNOVAZIONE: COLLABORAZIONE TRA AREA SCIENCE PARK E ITALIAN ANGELS FOR GROWTH PER FAR CRESCERE LE STARTUP INNOVATIVE  
 
Trieste, 21 febbraio  2012 -   Supportare progetti d’impresa che presentino un alto contenuto di innovazione, valorizzando talenti e idee e contribuendo alla creazione di nuovi posti di lavoro qualificato. E’ questa la filosofia d’investimento che Italian Angels for Growth (Iag - www.Italianangels.net ), il maggiore gruppo di business angels in Italia, porta in Area Science Park grazie a un accordo che vedrà coinvolto in modo particolare il braccio operativo del parco scientifico triestino Innovation Factory (If), società in-house di Area specializzata in scouting, formazione e supporto a favore di team di sviluppo imprenditoriale. Attualmente sono quasi una trentina le start-up nate o in fase di pre-incubazione all’interno di If, la maggior parte delle quali composte da giovani, spesso provenienti dal mondo universitario e della ricerca. Proprio tra i progetti d’impresa incubati da Innovation Factory, potrebbe esserci per i business angel di Iag una promettente startup sulla quale investire. "I nostri investimenti sono sempre effettuati su progetti imprenditoriali che reputiamo ad alto potenziale e molto promettenti, ma rimangono iniziative ad alto rischio nelle quali investiamo se effettivamente i progetti e il team proponente ci convincono senza ombra di dubbio – spiega Lorenzo Franchini, fondatore e Managing Director Iag .Investendo cerchiamo un nostro ritorno economico, ma lo facciamo anche con l’idea di sostenere l’imprenditorialità, l’innovazione e la ricerca e favorire uno sviluppo sostenibile nel lungo termine nel nostro Paese.” I business angel di Iag, potendo contare sull’apporto economico di 90 soci, sono in grado di effettuare anche investimenti piuttosto elevati (per il settore dell’angel investing) e di conseguenza sono in grado di rispondere a ricerche di capitali anche da parte di aziende già sul mercato, che hanno bisogno di crescere o internazionalizzarsi. Ciò significa che nel quadro della collaborazione con Area, anche aziende hi-tech già insediate nel parco scientifico in settori che vanno dal biomedicale, all’It, all’energia, entreranno nel radar dell’associazione Iag. ”La collaborazione tra noi e Area siglata in questi giorni – continua Franchini – rafforza un rapporto esistente e che crediamo possa generare interessanti sinergie. Per noi è oggi molto importante attirare progetti d’impresa di un certo livello qualitativo e la partnership con Area può andare in questa direzione. Noi metteremo a disposizione la nostra esperienza, coinvolgeremo i nostri soci - imprenditori, manager e stimati professionisti - nelle iniziative e negli incontri organizzati, con l´obiettivo di individuare progetti d´impresa meritevoli d’investimento finanziario e di supporto manageriale.”  
   
   
CROAZIA, ITALIA PRIMO PARTNER COMMERCIALE  
 
Zagabria, 21 febbraio 2012 - L´interscambio commerciale della Croazia realizzato nel corso dell´anno 2011 è stato pari a 23,4 miliardi di euro (-2,5 per cento inferiore rispetto a quello realizzato nel 2010). Le esportazioni, pari a 8,8 miliardi di euro, sono diminuite di un punto prcentuale, mentre le importazioni sono state pari a 14,6 miliardi di euro, con un calo del 3,3 per cento rispetto allo scorso anno. La Croazia commercia principalmente con gli altri Paesi europei, specialmente con quelli della Ue: con queste Nazioni, nel 2011, l´interscambio è stato pari a 14,2 miliardi di euro (il 60,7 per cento dell´interscambio commerciale croato totale; -2,2 per cento rispetto al 2010). Circa la metà degli scambi commerciali croati si realizza con soli cinque Paesi, di cui tre - Italia, Germania e Slovenia - appartenenti all´Unione europea, più la Russia e la Bosnia-erzegovina. L´italia continua a consolidarsi quale principale partner commerciale della Croazia (posizione conquistata già all´inizio degli anni Duemila); il suo principale fornitore ma anche il maggior cliente. Nel 2011 il valore dell´interscambio bilaterale ha raggiunto 3,78 miliardi di euro, registrando un calo del 4,7 per cento rispetto all´anno precedente dovuto soprattutto alla diminuzione dell´export croato verso l´Italia. Le forniture croate verso l´Italia sono state, infatti, pari a 1,38 miliardi di euro, ovvero del 16,6 per cento inferiore rispetto al 2010. L´import croato dall´Italia, che ha raggiunto 2,4 miliardi di euro, è stato, invece, del 3,9 per cento superiore rispetto all´import realizzato nel 2010, per cui sta aumentando la differenza nell´import dai principali concorrenti, ovvero dalla Germania (secondo fornitore con 1,8 miliardi di euro, -2,3) e dalla Russia (1,2 miliardi di euro, -15,4). Agli scambi con l´Italia viene ricondotto il 16,4 per cento dell´interscambio commerciale totale croato; seguono - in ordine di grandezza - la Germania (11,6), la Slovenia (7,0), la Bosnia- Erzegovina (6,7), la Russia (5,8), l´Austria (4,8) e la Cina (4,7). Va rilevato al riguardo che le esportazioni croate verso la Cina sono alquanto modeste (0,4 per cento del totale export), mentre le importazioni croate dalla Cina (pari a 1,04 miliardi di euro) rappresentano circa il 7 per cento dell´import totale croato, posizionando la Cina come quarto Paese fornitore della Croazia.  
   
   
NEO IMPRENDITORI A TORINO: PROFILO E STRATEGIE MOTIVATI, MATURI, CON UNA BUONA FORMAZIONE, CONOSCONO LE LINGUE E HANNO ACQUISITO PROFESSIONALITÀ SUL CAMPO. AVVIANO IMPRESE PICCOLE, FINANZIATE CON CAPITALE PROPRIO O FAMILIARE.  
 
 Torino, 21 febbraio 2012 - Uomo, diplomato, conosce l’inglese, ha formato la sua professionalità sul campo e avviato l’azienda autofinanziandosi: è questo il profilo del neoimprenditore torinese che emerge dall’indagine “Creare imprese”. La ricerca, presentata oggi a Palazzo Birago, è stata realizzata da Camera di commercio e Unione Industriale di Torino per raccontare le caratteristiche della nuova imprenditorialità torinese tra il 2008 e il 2010. “I risultati ottenuti – commenta Alessandro Barberis, Presidente della Camera di commercio di Torino – contribuiscono a colmare un vuoto informativo sulle caratteristiche della nuova imprenditorialità in un’area, come la nostra, tradizionalmente caratterizzata da un’elevata natalità d’impresa”. Al di là delle oscillazioni congiunturali, infatti, nell’ultimo decennio è rimasto elevato il numero di nuove imprese (circa 17.500 all’anno) e di nuovi imprenditori. Aggiunge Barberis: “I risultati dello studio evidenziano che è necessario insistere ancora nel campo del credito, della sburocratizzazione e dell’innovazione a supporto delle nuove imprese, spesso piccole e piccolissime”. “La ricerca – osserva Gianfranco Carbonato, Presidente dell’Unione Industriale di Torino – conferma la vitalità del tessuto imprenditoriale torinese anche in momenti molto difficili come quelli che abbiamo vissuto e che stiamo vivendo. L’indagine intende offrire inoltre uno stimolo ai giovani a mettersi in proprio facendo tesoro delle esperienze maturate dai loro coetanei. La ricerca – conclude Carbonato- si propone di offrire alle istituzioni importanti indicazioni e suggerimenti su come fare di più e meglio per promuovere la neo imprenditorialità nella nostra regione”. Metodologia - L’indagine è stata condotta su un ampio campione di nuove imprese (circa 3.800) sorte a Torino e provincia nel triennio 2008-2010 e attive nei settori dell’industria manifatturiera e dei servizi alle imprese. All’indagine hanno risposto 247 neo imprese con una redemption del 10%. Attraverso la somministrazione di un questionario di indagine qualitativa sono stati raccolti dati sulle più diverse caratteristiche delle giovani aziende: area di mercato, clientela, canali di vendita, problemi incontrati nel percorso. Si sono indagati anche i requisiti dei nuovi imprenditori, dal background familiare e culturale alle motivazioni che li hanno spinti ad intraprendere l’avventura imprenditoriale. I risultati - Gli uomini rappresentano il 67% dei soggetti che hanno collaborato all’indagine; gli imprenditori stranieri rappresentano il 7% del campione. Il 32% dei neoimprenditori ha il padre operaio; nel 31% dei casi la madre è casalinga. L’età media del neo imprenditore è di 37 anni; i giovani under 30 rappresentano il 28% del totale: la decisione di avviare una nuova impresa, dunque, di rado viene presa all’inizio della propria carriera professionale o al termine del corso di studi. Dall’indagine emerge con chiarezza come la formazione scolastica non sia da sola sufficiente a fornire gli strumenti e le motivazioni per avviare un’attività in proprio: più importanti sono le capacità acquisite al di fuori dei percorsi formativi “istituzionali”. Il 56% dei nuovi imprenditori torinesi ha sviluppato la propria professionalità grazie a un lavoro dipendente o alla libera professione; il 21% grazie all’attività familiare; il 12% attraverso un hobby o esperienze extraprofessionali. Il titolo di studio più comune è il diploma (48%), mentre i laureati rappresentano una quota minore, pari al 20%. Il 29% dei nuovi imprenditori ha però studiato o lavorato all’estero prima di avviare l’attività. Non è un caso che abbiano una buona padronanza delle lingue straniere: il 63% conosce l’inglese; il 30% il francese. La crisi economica del 2008 ha rallentato lo sviluppo del tessuto imprenditoriale, ma non la voglia di fare impresa. Il 62% dei nuovi imprenditori ha avviato l’attività spinto da motivazioni “positive”: desiderio di migliorare il proprio livello di reddito, utilizzare la propria professionalità, sfruttare idee innovative o opportunità di mercato, ecc. Per il restante 38% si tratta di una scelta in qualche modo “forzata” dalla mancanza di prospettive lavorative soddisfacenti. Il 54% delle imprese analizzate opera nel settore manifatturiero, il restante 46% nei servizi. All’interno dell’industria manifatturiera al primo posto si colloca il comparto metalmeccanico (19% del totale), mentre nei servizi prevalgono le imprese dell’Ict (12%); ben il 69% delle neo imprese è costituito da ditte individuali. Alcuni punti di debolezza caratterizzano le neo imprese torinesi: la dimensione media è molto piccola, pur tenendo conto della giovane età delle aziende. Il numero medio di addetti/impresa è di 2,3 persone incluso il titolare[1]. Il 60% ha un solo addetto a tempo pieno; si regge dunque esclusivamente sul lavoro del titolare e di un collaboratore. L’84% delle imprese ha un fatturato inferiore ai 200 mila euro e, quanto alla localizzazione geografica, il 35% ha sede nella città di Torino. L’innovazione continua a rappresentare un punto debole: il 61% delle imprese del campione afferma di proporre sul mercato prodotti o servizi sostanzialmente indifferenziati rispetto a quelli già presenti. Il 5% offre prodotti o servizi radicalmente innovativi. L’indagine presenta diversi aspetti positivi, in particolare per quanto riguarda la “qualità” del tessuto imprenditoriale torinese. Ad esempio, è elevata la quota di neo imprese che opera al di fuori dell’ambito locale: ben il 40% delle imprese vende prodotti e servizi fuori dalla provincia di Torino. Il 45% delle nuove aziende torinesi si confronta con concorrenti significativi a livello nazionale ed estero. Il 44%, inoltre, ha attivato collaborazioni con altri soggetti; nella maggior parte dei casi si tratta di accordi commerciali. I canali più utilizzati per la commercializzazione dei prodotti o servizi sono la vendita diretta (44% delle aziende) e la lavorazione per conto terzi (28%); il 13% si avvale anche della vendita on line. Quasi la metà (il 48%) sostiene spese promozionali per pubblicizzare i propri prodotti o servizi. Internet dimostra di avere un ruolo importante anche se non è ancora sfruttato pienamente. Il 37% dei neo imprenditori dispone infatti di un sito che usa però soprattutto come vetrina per presentare i propri prodotti o servizi. Più di un quarto (il 26,3%), inoltre, utilizza i social network per promuovere la propria attività. Per avviare l’impresa, la grande maggioranza (85%) degli intervistati ha utilizzato principalmente o esclusivamente capitale proprio o famigliare; è marginale il ricorso al credito bancario o agevolato. Il prevalente ricorso all’autofinanziamento ha una duplice valenza. Da un lato, la disponibilità di risorse proprie denota una certa solidità della struttura patrimoniale del territorio, particolarmente importante in un periodo di crisi. Dall’altro lato limita l’investimento iniziale e le prospettive di crescita. Nonostante i numerosi provvedimenti messi a punto dalle istituzioni, rimane scarsissimo il ricorso delle imprese alle agevolazioni pubbliche (il 2,9%) motivato, in parte, dalla complessità delle norme per accedervi. L’eccesso di burocrazia, infatti, rappresenta tuttora un problema sentito: se per la maggior parte delle neo imprese i primi problemi incontrati sono di natura economico/finanziaria (l’82%), il 16% dei neo imprenditori afferma infatti di aver avuto problemi burocratici e amministrativi. Nonostante il periodo analizzato sia critico, interrogato sulle prospettive a medio termine, quasi il 70% delle nuove imprese risponde positivamente: il 39% si attende per il futuro una crescita del volume d’affari o un rafforzamento significativo dell’attività; un ulteriore 29% prevede di attuare strategie di minore impatto e comunque orientate allo sviluppo. I nuovi imprenditori - Dall’analisi delle relazioni che intercorrono tra tutte le variabili considerate dall’indagine, emergono quattro profili imprenditoriali tipici: 1. Imprenditori di ripiego; 2. Giovani emergenti; 3. Imprenditori dinamici; 4. Imprenditori reinventati. Gli imprenditori di ripiego sono in genere persone over 40 con un titolo di studio inferiore al diploma e precedenti esperienze come lavoratori dipendenti che affrontano l’avventura imprenditoriale spinti dall’insoddisfazione verso l’ultima posizione lavorativa occupata o dalla mancanza di altre prospettive di lavoro. I giovani emergenti sono in genere persone sotto i 30 anni con una buona preparazione scolastica, spesso associata alla conoscenza delle lingue, provenienti da famiglie agiate. La motivazione principale della decisione di avviare un’attività in proprio è quella di migliorare le prospettive di reddito, cercando di sfruttare opportunità di mercato. Gli imprenditori dinamici hanno un’età media compresa tra i 30 e i 40 anni e un titolo di studio elevato. Cercano di caratterizzare in modo più “aggressivo” la propria attività per quanto riguarda l’area di mercato (spesso non solo locale), i prodotti o servizi offerti, le collaborazioni con altri soggetti. In genere prevedono di attuare strategie orientate allo sviluppo dell’attività. L’imprenditore reinventato ha più di 40 anni e ha deciso di sfruttare le competenze acquisite grazie al lavoro dipendente oppure a esperienze extraprofessionali. Spesso i prodotti o servizi offerti dalla sua azienda hanno caratteristiche innovative e le attese di medio termine sono positive. Dai variegati casi aziendali presi in esame non emerge comunque un unico “modello” di impresa di successo. I fattori di competitività possono combinarsi in modi differenti, con esiti spesso divergenti. Un titolo di studio elevato, ad esempio, non dà maggiori garanzie nell’affrontare il mercato. E anche in settori “maturi” o in declino ci sono spiragli per idee o prodotti innovativi, che possono offrire prospettive di sviluppo positive. La neo imprenditoria ieri e oggi L’indagine “Creare imprese 2008-2010” aggiorna i risultati di uno studio analogo condotto a metà degli anni Ottanta da Camera di commercio di Torino e Unione Industriale, edito poi da “Il Sole24ore”. Lo studio riguardava i neo imprenditori degli anni 1982-1985. Il confronto dei risultati a distanza di tempo evidenzia molti elementi in comune: l’età media del neo imprenditore, la piccola/piccolissima dimensione d’impresa (se oggi l’84% fattura 200mila euro, nel 1985 la stessa percentuale fatturava 200 milioni di lire), l’acquisizione della professionalità legata al lavoro sul campo per oltre la metà del campione e il ricorso al capitale familiare. In entrambe le ricerche rimane stabile la percentuale delle imprese femminili, pari al 33%. Le differenze derivano perlopiù dalle trasformazioni complessive del tessuto economico e sociale. Aumenta la quota di neo imprenditori laureati, passata dal 14 al 20%, in linea con il miglioramento del livello di istruzione della popolazione. Si modifica la composizione settoriale delle nuove imprese, dove il comparto dei servizi acquista una rilevanza di molto superiore rispetto al passato. Nel 1985 il peso dell’industria manifatturiera era del 73%, attualmente è sceso al 54%; i servizi per le imprese sono aumentati, invece, dal 27% al 46%, grazie in particolare all’Ict. Cambiano, infine, le motivazioni che portano i neo imprenditori a creare l’attività: oggi la quota di chi ha deciso, spinto da circostanze avverse (insoddisfazione verso il lavoro precedente, mancanza di altre prospettive, ecc.) è raddoppiata rispetto al 1985, passando dal 19% al 38%.  
   
   
AUSTRIA, ANDAMENTO DEI FALLIMENTI AZIENDALI  
 
Vienna, 21 febbraio 2012  - Dai dati raccolti dalla società Creditreform in relazione a tutti i Paesi Ue emerge che nel 2011 il numero dei fallimenti aziendali in Austria è stato di 6.194, il 7 per cento in meno rispetto all´anno precedente. Per l´Italia viene invece segnalato un incremento del 16,9 per cento. In vetta alla classifica si colloca la Bulgaria (+114,3), seguita da Slovenia (+32,4) e Grecia (+27,3).  
   
   
CREDITO IN SICILIA: RAFFORZARE JEREMIE E CONSORZI FIDI  
 
Palermo, 21 febbraio 2012 - "I dati dell´osservatorio che presentiamo oggi sono uno strumento concreto di sostegno a famiglie e imprenditori nel loro rapporto con le banche. Gli utenti infatti possono conoscere qual e´ il tasso medio praticato nella propria provincia e orientarsi meglio quando devono scegliere la banca con cui intrattenere rapporti". Cosi´ l´assessore regionale per l´Economia, Gaetano Armao, in occasione della presentazione il 17 febbraio a Palermo dei dati dell´Osservatorio regionale sul credito. "Dai tassi applicati ai finanziamenti alle famiglie nella Regione - ha detto - emerge che per le operazioni a scadenza, e specialmente per quelle a revoca, i tassi continuano a risultare superiori al dato medio nazionale. In particolare, quelli applicati sui finanziamenti per acquisto abitazione hanno avuto un aumento nelle operazioni a tasso variabile, in linea peraltro con la media nazionale, mentre sono rimasti costanti in quelle a tasso fisso. I tassi applicati alle imprese continuano ad evidenziare una marcata differenza rispetto alle altre aree geografiche, soprattutto per quanto attiene all´industria che presenta, rispetto al dato nazionale, una divergenza pari a 2,05 per cento, mentre l´edilizia fa rilevare un tasso superiore dello 0,88% e i servizi dell´1,21%". Dalla rilevazione, su base trimestrale, emerge che il Tasso annuo effettivo globale (taeg) per finanziamenti con finalita´ diverse da acquisto abitazione, pari a 4,63%, ha registrato un consistente aumento rispetto al precedente trimestre (4,07%), nonche´ allo stesso periodo dell´anno precedente (3,41%). L´incidenza delle garanzie sull´accordato operativo, con un rapporto del 47,66%, e´ in Sicilia particolarmente elevata, sia rispetto alle altre regioni del confronto che al dato medio nazionale; le garanzie sui finanziamenti erogati in Sicilia registrano uno scarto dal dato medio nazionale di 16,80 punti percentuali. "Si tratta di dati che occorre rimuovere al piu´ presto- ha detto l´assessore Armao nel corso della presentazione - poiche´ pesano in modo rilevante sul sistema economico siciliano comprimendone la competitivita´. Dobbiamo procedere inducendo il sistema bancario a ridurre le condizioni di mercato praticate in Sicilia; intervenendo attraverso incentivi finanziari volti ad abbattere i tassi di interesse e la richiesta di garanzie da parte degli istituti di credito per imprese e famiglie. Senza un deciso intervento di correzione, che deve essere regionale, ma prioritariamente nazionale, il sistema economico siciliano rischia il collasso". Nel corso della presentazione, sono stati ricordati gli strumenti di microfinanza gia´ operativi, assunti dalla Regione in questi ultimi mesi per agevolare l´accesso al credito. Il microcredito per le famiglie, che ha l´obiettivo di contribuire a combattere la poverta´ e l´esclusione sociale attraverso l´erogazione di importi non superiori a 6 mila euro, per famiglie in condizioni di particolare vulnerabilita´ economica o sociale. "Lunedi´ mattina - ha spiegato l´assessore - partira´ da Catania una campagna di divulgazione capillare in tutta la regione per incontrare sul territorio le realta´ sociali interessata a questa misura". Il microcredito per le imprese che discende dall´accordo stipulato nell´ambito dell´iniziativa Jeremie, promossa dalla Commissione europea per favorire l´uso di strumenti di ingegneria finanziaria per migliorare l´accesso al credito per le Pmi mediante i fondi strutturali, dalla Regione siciliana con il Fondo Europeo per gli Investimenti (Fei-gruppo Bei). Sono state anche illustrate le azioni finalizzate al rafforzamento dei confidi siciliani, con l´inserimento nel Ddl legge di stabilita´ regionale per il 2012 di misure per favorirne i processi di patrimonializzazione; l´obiettivo e´ quello di concorrere al contenimento dei costi d´accesso al credito delle imprese, attraverso la concessione di prestiti subordinati da parte dell´Assessorato regionale dell´Economia ai confidi. Altro impegno di cui si e´ detto e´ la norma introdotta all´art.6 della l.R. N. 7/2012 che disciplina, innovandola, la certificazione dei crediti vantati nei confronti della Regione e degli enti locali da parte delle imprese, prevedendo la sottoscrizione tra l´Assessorato regionale per l´economia e l´Abi Sicilia di un protocollo di intesa con cui possono aderire le banche e gli intermediari finanziari operanti in Sicilia. "Un altro grosso nodo - ha spiegato Armao - deriva dal processo in atto di credit crunch, che ha definito limiti stringenti al riconoscimento delle garanzie consortili ai fini della mitigazione del rischio di credito, imponendo nuove forme di intervento delle politiche del credito, soprattutto nelle aree svantaggiate. E´ necessario,in tal senso, attivare un percorso virtuoso che investa banche finanziatrici e Confidi. Le prime sono chiamate ad evolvere verso piu´ accurati sistemi di valutazione del merito creditizio, i secondi a spingersi verso configurazioni piu´ articolate (Banche di garanzia collettiva fidi e intermediari finanziari di garanzia). E´ necessario adottare misure per incentivarne lo sviluppo favorendo concretamente i processi di rafforzamento patrimoniale e di trasformazione e di sostegno al credito".  
   
   
LEGNO E STRUMENTI MUSICALI, IN TRENTINO DUE REALTÀ D’AVANGUARDIA  
 
Trento, 21 febbraio 2012 - “In Trentino ci sono queste due realtà, una di corsi-base e una di alto livello, che attirano allievi da ogni parte d’Italia e del mondo, che vanno sostenute e rafforzate, ma bisogna fare i conti con il quadro istituzionale già esistente dell’offerta formativa professionale e dell’uso rigoroso delle risorse che ci viene imposto in questa fase di difficoltà”. Con questo messaggio l’assessore provinciale all’istruzione e allo sport, Marta Dalmaso, ha concluso il 18 febbraio la conferenza stampa presso l’Istituto di Formazione Professionale Servizio alla Persona e del legno “S. Pertini” di viale Verona a Trento durante la quale sono stati presentati l’avvio del primo Master sulla preparazione di vernici per la liuteria, e i lavori del corso per manutenzione degli strumenti musicali per le bande già attivo da alcuni mesi presso l’Istituto “Pertini”. Partirà infatti lunedì prossimo, 20 febbraio 2012, il primo Master Sulla Preparazione Di Vernici Per La Liuteria, unico in Italia e tenuto da esperti di fama internazionale, tra i quali Luca Primon che ha partecipato oggi all´incontro ribadendo l’importanza della presenza in Trentino di realtà come quella dei corsi di liuteria (uno per la costruzione della chitarra, l’altro per la costruzione del violino) sia, principalmente, del Master sulla fabbricazione delle vernici grasse per la liuteria, nato con lo scopo di valorizzare uno dei prodotti peculiari del Trentino come il legno, in particolare il legno di risonanza, presente nelle foreste di Paneveggio e che, secondo tradizione, si vuole sia stato adoperato da Stradivari per la realizzazione dei suoi celeberrimi violini. La caratteristiche ed il programma del Master sono stati presentati nel dettaglio da Paola Conci e Remo Tomasetti, della segreteria organizzativa dei Corsi di liuteria, ripercorrendo tutto il percorso avviato, quasi per scommessa, e comunque per amore nei confronti della musica e del legno, ma sviluppatosi poi con un’offerta d’alto livello che ci viene invidiata fuori dal Trentino. Solo 12 allievi infatti sono stati accolti per la partecipazione al Master e, tra gli esclusi, anche uno proveniente dalla Cina. Dai due, la richiesta esplicita alla Provincia di dare certezza di continuità alla “scuola di liuteria”. “L’esperienza è sicuramente interessante sia nel percorso fin qui fatto sia, ora, con l’avvio di questo Master” – ha detto l’assessore Marta Dalmaso, - ma riguardo alla certezza istituzionale, possiamo ragionarci per capire intanto come è giusto che prosegua anche con formule e soluzioni più elastiche e più dinamiche, perché dobbiamo tenere conto del quadro istituzionale dell’offerta formativa, che già oggi ha la Provincia nell’ambito della formazione professionale, dei vincoli per ipotesi di nuove aperture, ma anche del momento particolarmente delicato e di rigore che ci viene chiesto nell’utilizzo delle risorse.” Concetto ribadito poco dopo in un’altra aula, sempre dell’Istituto professionale “Pertini” di viale Verona, dove il dirigente scolastico, Andrea Schelfi, ha presentato il corso di manutenzione per gli strumenti delle bande, già avviato in ottobre e che si concluderà a marzo, con 19 allievi/adulti. Iniziativa molto apprezzata dalla Federazione delle Bande, rappresentata oggi da Renzo Braus, e dagli insegnanti delle bande (per tutti ha parlato Giuseppe Saccomani). Per tutti l’assessore ha avuto parole di apprezzamento, ma ha anche ribadito che non sono tempi facili per finanziamenti a questa o quella iniziativa, per quanto lodevole, come quella della prospettiva di un laboratorio permanente in Trentino di manutenzione degli strumenti per bande.  
   
   
CIRCOLO DELL´INNOVAZIONE: "IL MODELLO BALANCED SCORECARD"  
 
Trento, 21 febbraio 2012 - Tra gli strumenti di controllo strategico maggiormente adottati dalle aziende vi è la Balanced Scorecard. Se ne parlerà al Circolo dell´Innovazione di giovedì 23 febbraio, presso la sala stampa del Palazzo provinciale in piazza Dante, con Diego Ponte, ricercatore presso il Dipartimento di Informatica e Studi Aziendali dell´Università di Trento. In un ambiente sempre più competitivo, il controllo di gestione è uno strumento non più sufficiente a garantire lo sviluppo futuro dell´azienda. La prosperità e la crescita dipendono dalla capacità di individuare e misurare i diversi fattori critici di successo dell´impresa quali, ad esempio, la soddisfazione del cliente, l’efficienza produttiva e la capacità di innovazione. Tra gli strumenti di controllo strategico maggiormente adottati dalle aziende vi è la Balanced Scorecard. Questo modello sarà presentato ed approfondito nel corso del seminario tenuto da Diego Ponte giovedì 23 febbraio, ricercatore presso il Dipartimento di Informatica e Studi Aziendali dell´Università di Trento. L’incontro, che si svolgerà alle 17 presso la Sala Stampa della Provincia autonoma di Trento (Piazza Dante 15) è organizzato da Ceii Trentino e rientra nella nuova edizione del Circolo dell’Innovazione 2012, con il supporto dell’assessorato all’artigianato della Provincia autonoma di Trento e la collaborazione dell’Associazione Artigiani e Piccole Imprese Per una migliore organizzazione vi chiediamo una conferma di partecipazione inviando una mail all’indirizzo info@ceii.It  o telefonando allo 0461 420530 entro mercoledì 22 febbraio 2012. Inoltre, per essere sempre aggiornati sugli appuntamenti del Circolo dell’Innovazione ci si può iscrivere alla newsletter di Ceii Trentino dall’apposito box sull’home page del sito www.Ceii.it   
   
   
LA REGIONE BASILICATA FIRMA CONTRATTO SVILUPPO INDUSTRIALE CON JONICA JUICE L’ACCORDO PREVEDE UN CONTRIBUTO DI OLTRE 7 MILIONI DI EURO PER L’ATTIVAZIONE DI NUOVE FILIERE PRODUTTIVE  
 
Potenza, 21 febbraio 2012 - La Task force occupazione in capo al Dipartimento Attività Produttive delle Regione Basilicata ai sensi della Dgr n. 1480/2008, ha firmato con la Società Jonica Juice di Policoro, appartenente al gruppo Pfanner, il contratto di consolidamento e sviluppo industriale che prevede un contributo di oltre 7 milioni di euro per l’attivazione di nuove filiere produttive; il tutto per un investimento complessivo di oltre 25 milioni di euro che il gruppo agroindustriale sta realizzando. Il programma degli investimenti prevede la realizzazione del consolidamento e sviluppo del sito produttivo per la produzione di succhi di frutta e ortaggi localizzato nell’area industriale del comune di Policoro e si articola in due fasi: una parte relativa agli investimenti produttivi ed una fase contestuale di salvaguardia e sviluppo dei livelli occupazionali. “Nonostante le ristrettezze economiche derivanti dai tagli sempre più consistenti che coinvolgono anche il settore agroindustriale - ha commentato il neo assessore Marcello Pittella - siamo riusciti anche per il grande lavoro dall’autorità di gestione del Psr a rispettare gli impegni nei confronti di gruppo industriale, leader mondiale nella produzione di succhi di frutta e puree, che ha scelto la nostra regione per sviluppare un mercato rivolto ai Paesi emergenti del bacino del mediterraneo e per dare sbocco alle potenzialità ed alle caratteristiche qualitative delle nostre produzioni ortofrutticole”. L’altra fase del progetto sarà gestita dal Dipartimento Formazione e prevede per tutto il personale da impiegare un percorso di formazione professionalizzante ed eventualmente dei moduli specifici di formazione continua, per i diversi profili delle filiere industriali. A tal proposito l’assessore Vincenzo Viti ha tenuto a sottolineare che nella scorsa legislatura, quando era a capo del Dipartimento Agricoltura, con l’impegno diretto del Presidente De Filippo, erano stati reperiti i fondi necessari per finanziare le richieste di cui al bando della Dgr n° 1480 del 2008 sicché oggi giunge a conclusione un percorso che certamente darà un significativo contributo alle problematiche stringenti dell’agricoltura regionale, con particolare riferimento all’area metapontina che, deve continuare a guardare con interesse prioritario alle produzioni precoci, ma non deve trascurare in alcun modo la possibilità di orientare alla trasformazione industriale i prodotti di grande consumo, come agrumi, albicocche, pesche, ed ortaggi da surgelazione, magari attraverso un serio programma di riconversione varietale. Un pensiero particolarmente cordiale gli assessori Pittella e Viti hanno inteso rivolgere sia all’assessore Mazzocco per la responsabilità assunta alla guida del Dipartimento Agricoltura sia all’assessore Mastrosimone per la responsabilità recentemente assunta, nonché all’Amministrazione comunale di Policoro anche alla cui cooperazione si deve se il progetto ha potuto prendere corpo e potrà trovare rapida realizzazione.  
   
   
SICUREZZA NEI CANTIERI: PRESENTATE LE MISURE PREMIALI PER CHI APPLICA LIVELLI ULTERIORI DI SICUREZZA PREVISTE DALL´ACCORDO TRA REGIONE EMILIA ROMAGNA E INAIL. MUZZARELLI.  
 
Bologna, 21 febbraio 2012 – «Anche con la tecnologia si può aumentare il livello di sicurezza del lavoro. Con Inail abbiamo previsto misure premiali per chi adotta il registratore delle presenze autorizzate nei cantieri. Così compiremo un decisivo passo in avanti per la sicurezza dei lavoratori ed anche sul fronte della legalità e della qualità del lavoro». Lo ha detto l’assessore regionale alle Attività produttive Gian Carlo Muzzarelli, chiudendo il convegno “Controllo accessi nei cantieri: investire in sicurezza conviene” che si è svolto il 17 febbraio a Bologna, presso la sede della Regione Emilia-romagna. Nel corso del convegno sono stati illustrati i dettagli di un Accordo di collaborazione sottoscritto tra la Regione e la Direzione regionale Inail col quale viene premiato l’utilizzo dei sistemi elettronici automatizzati per la rilevazione delle presenze, Repac, all’interno dei cantieri edili e di ingegneria civile, come intervento migliorativo delle condizioni di salute e sicurezza. «La Regione – ha aggiunto l’assessore Muzzarelli – è impegnata a stimolare il rilancio dell’edilizia e delle costruzioni anche attraverso l’utilizzo di risorse come ad esempio i 60 milioni di euro per l’edilizia residenziale pubblica e il programma ‘Una casa per le giovani coppie e altri nuclei familiari». Sul fronte della legalità « la Regione ed Enti locali hanno da tempo – ha concluso Muzzarelli – alzato una barriera contro l’illegalità e la penetrazione della criminalità organizzata. Siamo pronti a fare fino in fondo la nostra parte per l’attuazione del codice antimafia, con lo spirito di grande collaborazione che abbiamo seguito in ogni circostanza». Infatti occorre ricordare che la Regione si è dotata di due leggi che danno concreti strumenti di contrasto alla criminalità. Una per promuovere la legalità e la semplificazione nel settore delle costruzioni, sia a committenza pubblica che privata. L’altra per la prevenzione delle infiltrazioni mafiose e per la diffusione della cultura della legalità che ha consentito di finanziare oltre 60 progetti coinvolgendo scuole, Associazioni, Comuni, Province, Università, Polizie locali, Arma dei Carabinieri, Associazione nazionale magistrati. Misure premiali con Repac. Le imprese che, avendo utilizzato il Repac nel 2011, intendono beneficiare di uno sconto sui premi assicurativi Inail dovranno compilare, entro mercoledì 29 febbraio 2012, il modulo di domanda per la riduzione del tasso medio di tariffa (disponibile su www.Inail.it/sicurezza sul lavoro/agevolazioni tariffarie per le imprese). Tale beneficio vale per tutte le imprese che eseguono lavori sia pubblici, sia privati. Con l’Accordo, la Regione promuove, nei confronti delle stazioni appaltanti, l’inserimento nei propri bandi di un criterio di rilevante premialità, vale a dire che l’impresa partecipante all’appalto pubblico se si impegna ad utilizzare il Repac in fase di esecuzione dei lavori sarà valutata con un maggior punteggio nell’aggiudicazione dell’offerta economicamente più vantaggiosa. Il testo dell’Accordo è disponibile sul sito: www.Regione.emilia-romagna.it/sicurezza-nei-luoghi-di-lavoro/edilizia/governare/protocolli    
   
   
EXPORT-IMPORT, I RAPPORTI TRA TOSCANA E CINA  
 
Firenze, 21 febbraio 2012 – Export e import a confronto. Nei primi nove mesi del 2011 l’export toscano in Cina ha rallentato, segnando un -3,1%. La colpa è soprattutto della flessione delle esportazioni di macchinari (-35%), che rappresentano la voce principale delle vendite ma sono soggetti a forti oscillazione visto che le imprese lavorano su commesse pluriennali. Negli ultimi cinque anni il trend del commercio estero toscano verso la Cina è comunque positivo: +50% nel 2006, -3,9% nel 2007, + 30% nel 2008 e 2009, + 10% nel 2010. La Toscana è quarta tra le regioni d’Italia, dopo Lombardia, Veneto, Emilia Romagna e Piemonte e le sue esportazioni valgono il 7 per cento. Sempre nei primi nove mesi del 2011 le importazioni dalla Cina in Toscnaa sono aumentate dell’8,6 per cento. Per l’esattezza sono state importate merci per un valore di 1,4 miliardi di euro, che pesano per il 6,4% tra tutte le importazioni. Quasi la metà riguardano prodotti tessili, abbigliamenti , pelli ed accessori. Seguono computer, apparecchi elettronici e ottici. Tutti e due in crescita. Anche per l’import la Toscana è quarta tra le regioni d’italia.  
   
   
CRISI: AUMENTANO I FURTI DELLA SPESA. IGNARI CITTADINI PEDINATI DOPO ESSERE STATI NEI MARKET SI RITROVANO A MANI NUDE QUANDO RIENTRANO A CASA.  
 
Lecce, 21 febbraio 2012 - Non serviva l’ennesimo autorevole annuncio, questa volta del Governatore della Banca d’Italia Ignazio Visco, per stabilire che l’Italia fosse già in una durissima e difficile recessione. Giovanni D’agata componente del Dipartimento Tematico Nazionale "Tutela del Consumatore" di Italia dei Valori e fondatore dello "Sportello dei Diritti" da mesi ha proceduto a segnalare la gravità della crisi e a denunciarne gli effetti che si manifestano attraverso atti quotidiani che la gran parte dei cittadini vive sulla propria pelle. Molti fatti, continuano ad essere segnalati allo "Sportello dei Diritti" attraverso denunce che ci giungono da ogni dove del Belpaese. Questa volta, ci viene comunicata una nuova prassi che è una conseguenza implacabile della crisi per chi vive tra gli stenti. Non più solo i classici furti dagli scaffali dei supermercati, troppo controllati perchè sottoposti agli attenti occhi della videosorveglianza e degli agenti antitaccheggio, ma pare che si stia diffondendo un fenomeno che potremmo definire più comodo: il furto dai carrelli o dal bagagliaio dell’auto dopo che si è usciti dal negozio o dal supermarket ad ignari cittadini che hanno già effettuato la spesa approfittando del primo momento di distrazione di quest’ultimi. Dopo aver fatto la spesa, la “vittima” apre la vettura e inizia a scaricare nel baule gli acquisti. Poi si allontana quei pochi metri per depositare il carrello. È in questo frangente che il ladro, sicuramente appostato, entra in azione: all’interno della vettura quasi sempre è stata lasciata la borsa della spesa, per abitudine o perché ritenuta ingombrante per le operazioni scarico. E per quello che è dato da sapere, i casi non sarebbero isolati, anche perché cifre ufficiali sono impossibili da conoscere in quanto i malcapitati che arrivano a casa e non si trovano la spesa nel bagagliaio, nella stragrande maggioranza dei casi non sporgono denuncia. Quale rimedio per i consumatori, allora? Un innalzamento del livello di attenzione e di guardia di chi va a fare la spesa è l’unica via d’uscita in maniera pratica.  
   
   
MOVIMENTO ANAGRAFICO DELLE IMPRESE FIORENTINE 4° TRIMESTRE 2011  
 
Firenze, 21 febbraio 2012 - Pur in un quadro economico assai critico, nel 2011 il sistema imprenditoriale fiorentino ha mantenuto le proprie posizioni; difatti, un buon andamento delle iscrizioni e un lieve calo delle cessazioni non d’ufficio hanno permesso di archiviare l’anno appena concluso con un tasso di crescita praticamente identico rispetto al 2010 (1,1%), a fronte di modeste flessioni rilevate nel Centro Italia (dall’1,6 all’1,2%) e in ambito nazionale (da 1,2 a 0,8%). Sul versante delle consistenze numeriche si registra un lieve cedimento (da 109.041 a 108.671, -0,3%), dovuto soprattutto all’elevato numero di cessazioni di natura amministrativa operate, ai sensi della normativa vigente, dall’Ufficio del Registro delle Imprese1; in parallelo, le sedi attive passano da 94.220 a 94.029 (-0,2%).  
   
   
FVG: FINANZIATI PROGETTI SPORTELLI ANTI MOBBING  
 
 Trieste, 21 febbraio 2012 - E´ stata approvata dalla sottocommissione regionale per il Mobbing la graduatoria dei progetti finanziati dalla Regione. In Friuli Venezia Giulia, infatti, sono attivi sul territorio ben quattro sportelli dedicati all´assistenza per chi è colpito da molestie morali o psico-fisiche sui luoghi di lavoro. "Innanzitutto - dichiara l´assessore regionale al Lavoro e alle Pari opportunità Angela Brandi - esprimo il mio apprezzamento al fatto che si è cercato di unificare i punti di ascolto, evitando così di disperdere energie e di creare dei doppioni. Le risorse a bilancio, che ammontano a 110 mila euro, ci consentono di sostenere tre progetti, ma sono abbastanza fiduciosa che nel corso dell´anno riusciremo a reperire le risorse per coprire tutti e quattro gli interventi". La prima proposta selezionata è stata quella della Provincia di Udine "Sos Antimobbing", che prevede un investimento pari a 70 mila euro e che propone azioni di informazione e sensibilizzazione, nonché il sostegno e l´orientamento ai lavoratori che vivono una situazione di malessere nel contesto lavorativo. Questo progetto prevede inoltre un Info-point dedicato con sede a Tolmezzo che potrà rappresentare un importante riferimento per l´area montana. Un altro progetto arriva dalla Provincia di Pordenone che assieme alla Cisl ha presentato "Rete di aiuto Pn", che propone con una spesa preventiva di 45.800 euro approfondimenti sul tema delle vessazioni nel contesto lavorativo attraverso eventi di carattere seminariale, mantenendo l´attività di aiuto e consulenza presso il Punto di ascolto attraverso l´assistenza di professionisti e l´attivazione di strategie per i lavoratori vessati. La Commissione ha valutato positivamente anche la proposta della Uil di Trieste "Mobbing? No, grazie", che prevede un investimento pari a 31.600 euro. Infine è entrato in graduatoria, ma al momento escluso dal finanziamento, il progetto dell´Unione sindacale territoriale Cisl "Rete di aiuto Go 2012", finalizzato a realizzare azioni divulgative atte ad accrescere la conoscenza e la sensibilità sociale sul problema delle molestie morali e psico-fisiche. La spesa preventivata per questa proposta ammonta a 19.712 euro. Portando a termine il lavoro di valutazione, la commissione ha concluso ieri la valutazione dei progetti e l´assessore ha ribadito l´importanza del mantenimento dei Punti di ascolto e della professionalità di coloro che vi lavorano, così come sia fondamentale il momento del primo approccio con le persone che si occupano della presa in carico. Per questo la legge regionale prevede la presenza di operatori professionisti, quali un medico del lavoro, uno psicologo, un giuslavorista. "L´obiettivo - conclude l´assessore - deve essere quello di rimuovere e contrastare le cause della violenza subita in specialmodo dalle donne, in un sistema di trasversalità sociale e culturale. Una violenza - aggiunge - che spesso non si manifesta fisicamente ma attraverso pratiche più subdole, come le molestie sul luogo di lavoro, l´esclusione professionale e la penalizzazione retributiva".  
   
   
LAVORATORI CAFFARO, INCONTRO REGIONE-SINDACO TORVISCOSA  
 
Trieste, 21 febbraio 2012 - Si è tenuto ieri a Trieste l´incontro fra l´assessore regionale al Lavoro Angela Brandi e il sindaco di Torviscosa, Roberto Fasan. Tema all´ordine del giorno quello della situazione legata ai lavoratori della Caffaro che stanno utilizzando la cassa integrazione in deroga, in scadenza il prossimo 14 marzo. L´assessore ha rassicurato il sindaco che l´iter per la proroga di altri sei mesi della cigs è stato avviato. Allo stesso tempo l´assessore ha fatto presente che è in via di definizione il nuovo regolamento per i Lavori socialmente utili, uno strumento che potrebbero venir utilizzato dalle maestranze in cassa integrazione per integrare il reddito. L´assessore Brandi e il sindaco Fasan, infine, hanno stabilito di fissare un prossimo incontro prima dell´estate, per fare il punto in vista dell´ulteriore scadenza della cigs che coinvolge nel caso della Caffaro 79 lavoratori.  
   
   
UNA NUOVA AZIENDA A GATTICO  
 
Torino, 21 febbraio 2012 - Nuovo successo per il contratto di insediamento varato dalla Regione: la A-27, azienda che produce dessert freschi di pasticceria tradizionale italiana con il marchio Bontà Divina, aprirà un impianto produttivo a Gattico (Novara), che assicurerà fin dall’inizio dell’attività 57 nuovi posti di lavoro, che a regime, nel 2016, saranno oltre 200. L’iniziativa è stata presentata il 16 febbraio nel municipio di Gattico dall’assessore regionale allo Sviluppo economico, Massimo Giordano, dall’amministratore delegato di A-27, Ercole Lucchini, e dal sindaco Andrea Zonca. Il contratto d’insediamento è una delle misure principali del Piano straordinario regionale per l’occupazione che agevola, con uno stanziamento complessivo di 60 milioni di euro, l’aumento di posti di lavoro attirando investimenti produttivi provenienti da altre regioni italiane e dall’estero. A-27 s.P.a, con sede a Rancio Valcuvia (Varese) e controllata dal gruppo svizzero Emmi Schweiz Ag, si insedierà in un’area dismessa di 16.000 mq alle porte di Gattico, a ridosso dell´autostrada A26, ed installerà linee di produzione automatizzate e tecnologicamente avanzate dedicate alla preparazione, al riempimento, confezionamento e stoccaggio dei prodotti. E’ prevista l’iniziale realizzazione di quattro linee e la creazione ex novo di un reparto per la produzione delle creme. Particolare attenzione è stata posta nella progettazione degli spazi interni, con la definizione puntuale dei flussi produttivi e della viabilità al contorno per lo scarico ed il carico delle merci in arrivo e partenza. Sistemi computerizzati regoleranno tempi e metodi di produzione e garantiranno la rintracciabilità delle diverse fasi produttive. I nuovi impianti consentiranno di ottenere un prodotto micro-biologicamente stabile, senza utilizzare conservanti e grassi idrogenati. L’investimento complessivo previsto ammonta a circa 24 milioni di euro, di cui circa 20 per le nuove linee automatizzate e 4 per il recupero dell’immobile esistente. Dallo stabilimento usciranno circa 45 milioni di pezzi all’anno con un fatturato a regime di circa 25 milioni di euro, il 90% del quale sarà generato con vendite verso l’estero o in Italia, generando una ricaduta netta in termini di pil sul territorio piemontese quasi pari al fatturato stesso. L’azienda è stata ammessa a beneficiare del contratto di insediamento ottenendo un contributo di 2,4 milioni di euro, come definito dall’istruttoria della pratica curata dal Centro estero per l’Internazionalizzazione, l’organismo regionale che opera per favorire la crescita dell’innovazione, della competitività e dell’attrattività del Piemonte, e di Finpiemonte, la finanziaria regionale che ha fornito l’assistenza per la realizzazione del business plan relativo al nuovo impianto. “La firma del contratto di insediamento - ha dichiarato l’assessore Giordano - è un atto concreto, è mettere nero su bianco la volontà di andare avanti, di uscire dalla crisi, di offrire opportunità di lavoro ai nostri territori, di essere futuro del Piemonte. E’ una delle misure più proficue che abbiamo messo in campo per attirare investimenti produttivi: Siamo riusciti a far arrivare nel nostro territorio già sette nuove imprese, con investimenti di circa 103 milioni di euro in tutto il Piemonte, che diventano 450 se si considerano anche altre forme previste dal Piano Occupazione per agevolare la localizzazione delle imprese in Piemonte. Un elemento qualificante del nuovo contratto di insediamento rispetto a versioni precedenti è quello di vincolare l’arrivo delle nuove aziende alla creazione, a regime, di almeno 50 posti di lavoro, come nel caso di A-27. E’ una regola di buon senso, che abbiamo introdotto per valorizzare l’occupazione come priorità assoluta e che ci consentirà di poter avere, quando i vari progetti saranno completati, oltre un migliaio di posti di lavoro in più in tutto il Piemonte”. “La scelta di aprire un nuovo stabilimento a Gattico - ha precisato l’ad Lucchini - nasce dalla volontà di non forzare la produttività per singola linea di produzione, ma di poter garantire una ancor maggiore qualità: lo spazio disponibile nello stabilimento di Rancio Valcuvia è ormai saturo. Il nuovo sito prevede l’inserimento di nuove linee produttive che verranno installate progressivamente nel tempo in funzione delle vendite: cresce di anno in anno la produzione e conseguentemente cresce il fabbisogno di manodopera”.  
   
   
LAVORO: ABRUZZO A COMMISSIONE SENATO,DIMINUITI GLI INCIDENTI  
 
Pescara, 21 febbraio 2012 - In Abruzzo si è osservata "una significativa riduzione degli infortuni sui luoghi di lavoro, in armonia con quanto avvenuto nel resto del paese. Una simile considerazione può valere anche per gli infortuni mortali, passati da circa 40 dei primi anni del 2000 ai circa 20 degli ultimi anni". Lo ha affermato l´assessore alla Prevenzione collettiva, Luigi De Fanis, che  ieri mattina, all´Aquila, è stato ascoltato dalla Commissione parlamentare d´inchiesta sugli infortuni sul lavoro del Senato della Repubblica, negli uffici della Prefettura. "La Regione Abruzzo ? ha spiegato De Fanis ? ha sempre portato in avanzamento molteplici iniziative inerenti la prevenzione degli eventi infortunistici, attraverso progetti incentivanti in favore delle Asl e puntando ad incrementare le ispezioni nel settore dell´edilizia. Questa attività ha determinato una diminuzione degli infortuni sul lavoro". L´assessore ha dichiarato di voler mantenere il trend di riduzione degli infortuni e con esiti invalidanti, nell´ottica della riduzione del 15 per cento nel prossimo triennio. De Fanis ha poi evidenziato che l´Abruzzo ha raggiunto e continua a mantenere l´obiettivo del 5 per cento delle aziende del territorio da ispezionare annualmente, come previsto nel Patto per la Salute del 2007. "I servizi di vigilanza delle Asl ? ha concluso l´Assessore ? sono ai primi posti in Italia per attività svolta da ciascun singolo operatore, nonostante il numero di questi ultimi sia inferiore alla media nazionale".  
   
   
TARANTO, VENDOLA: È NECESSARIO AVVIARE LA STAGIONE DELLE BONIFICHE  
 
 Bari, 21 febbraio 2012 - “Il nostro obiettivo è quello di mettere in equilibrio diritto al lavoro e diritto all’ambiente e alla salute”. Così il Presidente della Regione Puglia Nichi Vendola a margine dell’incontro avuto il 18 febbraio con il Sindaco di Taranto Ezio Stefàno e con il Presidente della Provincia di Taranto Gianni Florido. “Siamo all’indomani di diversi fatti – ha spiegato Vendola – che raccontano la contraddittorietà e la drammaticità di una condizione: da un lato, alcuni lavoratori somministrati che minacciano di lanciarsi dal ponte e che chiedono di poter rientrare a lavorare all’Ilva; e dall’altro l’incidente probatorio, che è frutto di un’iniziativa del Comune di Taranto, che è teso a verificare quale siano le ragioni di inquinamento in città. Abbiamo, cioè, i due corni del problema: la domanda di lavoro e la domanda di ambiente e di salute. Il nostro lavoro, in questi anni, è stato sempre quello di tentare di mettere in equilibrio il diritto al lavoro e il diritto all’ambiente, perché sappiamo bene che rompere questo equilibrio vuol dire produrre una ferita, significa vedere sconfitte le ragioni di chi vuole cambiare, ma anche avere la possibilità di vivere e lavorare”. “La Regione, la Provincia e il Comune in questa vicenda – ha continuato il Presidente della Regione – condividono una linea di condotta che è quella che ci ha portato a ottenere oggi i più bassi limiti di emissione delle diossine che si possano registrare in Europa e a contenere in maniera drastica i limiti delle emissioni del benzopirene. Sull’ilva abbiamo prodotto, in questi anni, un bombardamento di richieste e di iniziative tese ad ambientalizzare gli apparati produttivi”. Il punto, secondo Vendola è “che bisogna rendere chiaro, anche ai cittadini, che quello che noi abbiamo fatto riguarda il futuro, attiene a ciò che da ora in poi i camini sputeranno nell’atmosfera, ma non saranno certo le iniziative di oggi che ci salveranno da quello che è accaduto negli ultimi cinquant’anni. Dal punto di vista epidemiologico gli effetti dell’inquinamento dureranno per molti decenni, quello che noi stiamo facendo purtroppo non cancella la ferita che è stata inferta dalla storia industriale di Taranto”. “Abbiamo bisogno – a concluso Vendola – di cominciare il lavoro sulle bonifiche della città: questa è una pressante richiesta che noi continuiamo a rivolgere al Governo centrale, perché si possa rapidamente definire la provvista finanziaria e si possa far partire il ciclo delle bonifiche”.  
   
   
CONFERENZA IPALMO E CAMERA DI COMMERCIO DI MILANO “IL NEGOZIATO EUROPEO: GOVERNO DELLA FINANZA O GOVERNO DELLA POLITICA?”  
 
Milano, 21 febbraio  2012 -   l’Istituto per le Relazioni tra l’Italia ed i Paesi dell’Africa, America Latina, Medio ed Estremo Oriente organizza a Milano venerdì 24 febbraio prossimo con la Camera di Commercio di Milano ed in collaborazione con l’Ispi una conferenza internazionale dal titolo “Il Negoziato Europeo: Governo della finanza o governo della politica?”. L’evento che si terrà presso Palazzo Turati, sede Istituzionale della Camera di Commercio, avrà una particolare valenza data la difficile evoluzione politica finanziaria in corso in questi mesi in Europa. I lavori si svolgeranno nel corso di una giornata e saranno concentrati sui temi della crisi in atto in Europa e sulla revisione dei trattati avviata dal Vertice di Bruxelles il 9 dicembre scorso e la cui definizione è prevista entro il prossimo mese di marzo. Il Workshop, si svilupperà su due panel. Il primo ‘L’europa vuole l’Europa? Lo stato della questione’, avrà inizio alle ore 9.00 ed analizzerà le conseguenze geopolitiche della crisi economico-finanziaria nell’eurozona, il predominio della finanza sulla politica ed i possibili scenari futuri della moneta unica. Il secondo, con inizio alle 14.00 e più specificatamente dedicato ai temi del trattato europeo ‘La risposta politica: quale trattato e quali contenuti?’ si concentrerà sulle proposte di revisione dei trattati europei e i possibili scenari che ne potrebbero conseguire in un’ Europa stretta tra la Germania euro-nazionalista e l’euroscettica Gran Bretagna. Ai lavori, che verranno aperti dal Segretario Generale Camera di Commercio di Milano Pier Andrea Chevallard, e dal presidente di Ipalmo on. Gianni De Michelis, prenderanno parte l’editorialista e Vice Direttore del Corriere della Sera, Massimo Mucchetti, il Vice Presidente di Ispi Franco Bruni, l’Head of Research e Chief Economist di Intesa Sanpaolo, Gregorio De Felice, il Presidente Artemide, Ernesto Gismondi, il Presidente del Gruppo Duferco Italia Holding, Antonio Gozzi, il Segretario confederale della Uil Paolo Pirani, oltre al Presidente della Scuola Superiore della Pubblica Amministrazione, Giovanni Tria. Il panel del pomeriggio sarà moderato dal Vice Direttore de Il Giornale Nicola Porro mentre tra i relatori, oltre all’ex Ministro degli Affari Esteri Franco Frattini, parteciperanno Marcello Accorsi Direttore della delegazione di Federchimica presso la Ue, l’economista ed editorialista del Corriere della Sera Salvatore Bragantini, l’eurodeputato Mario Mauro, il Membro della Commissione Affari Esteri della Camera dei Deputati, Lapo Pistelli, Fabrizio Pezzani professore dell’Università Bocconi e Prof.h. M. Scobie, Presidente dell’European Economics & Financial Centre di Londra. La conferenza sarà chiusa da un intervento di Gianfranco Polillo, Sottosegretario al Ministero dell’Economia e delle Finanze.  
   
   
NUOVE INFRASTRUTTURE E SERVIZI IN TRENTA AREE ARTIGIANALI LUCANE  
 
Potenza, 21 febbraio 2012 - L’assessore alle Attività produttive Marcello Pittella ha sottoscritto ieri mattina le convenzioni con i sindaci di trenta Comuni, che daranno il via alla realizzazione di interventi di infrastrutturazione in altrettante aree artigianali della Basilicata. Le opere saranno finanziate complessivamente con 11.152.976 di euro, risorse comunitarie disponibili sulla Linea d’intervento Iii.1.1.a del Po Fesr Basilicata. Agli interventi sono interessati i Comuni di Anzi, Atella, Balvano, Banzi, Barile, Bella, Bernalda, Brindisi di Montagna, Calciano, Castelmezzano, Colobraro, Francavilla sul Sinni, Grottole, Lauria, Marsicovetere, Miglionico, Oppido Lucano, Paterno, Pignola, Rapone, Roccanova, Ruoti, Salandra, San Fele, San Martino d’Agri, Sant’arcangelo, Tito, Tolve, Tramutola e Tursi. Le opere che saranno realizzate puntano soprattutto a potenziare le dotazioni infrastrutturali ma con particolare riguardo all’ambiente. Così si va da interventi finalizzati al miglioramento energetico e alla pubblica illuminazione, con la riduzione dei costi dell’energia, fino ad altri per la realizzazione di reti per la fornitura del gas metano e per l’efficientamento delle reti idriche e fognarie. In tal modo, saranno rese pienamente fruibili e funzionali le aree già esistenti destinate ad insediamenti produttivi. “Le convenzioni firmate oggi con trenta Comuni lucani – ha spiegato l’assessore Pittella – mettono in campo nuovi interventi per completare la dotazione infrastrutturale delle aree produttive, che si aggiungono agli investimenti per 16 milioni di euro derivanti dalla stipula degli Accordi di Programma con i Consorzi industriali di Potenza e di Matera. Le aziende già insediate potranno avere risposte in termini di infrastrutture e servizi nel quadro di interventi particolarmente innovativi che pongono attenzione al risparmio energetico e alla depurazione industriale. Sono questi punti a favore di uno sviluppo sostenibile delle attività industriali, che aumentano la competitività del sistema produttivo lucano ma anche la capacità attrattiva delle nostre aree per nuovi imprenditori”. Interventi per energia e impianti - Gli interventi, finanziati con la Linea Iii.1.1.a. Del Po Fesr Basilicata, hanno l’obiettivo di completare le aree artigianali e industriali già esistenti in modo da soddisfare la domanda di servizi e infrastrutture di imprese operative già insediate. In particolare, per quanto riguarda la fornitura di energia sono diverse le opere finanziate: una rete gas ad Anzi, dove sarà ultimata anche la rete idrica e fognaria; il miglioramento energetico e il potenziamento dell’impianto di pubblica illuminazione dell’area Pip ad Atella; l’adeguamento dell’impianto di illuminazione dell’area Paip a Banzi; la revisione dell’impianto di illuminazione (insieme a quella della rete idrica e fognaria) a Bella; il completamento e l’adeguamento delle rete elettrica per l’infrastrutturazione dell’area artigianale (Pip) comprensoriale in località Isa dell’Agro a Colobraro; lavori di pubblica illuminazione con tecnologia a led nell’area Pip Matinelle a Marsicovetere; l’impianto di pubblica illuminazione a led a Miglionico, dove sono previste anche opere di adeguamento della rete fognaria e altre per la bonifica dell’area del depuratore dismesso presso l’area artigianale in località Pescara; il rifacimento dell’impianto di pubblica illuminazione ad Oppido Lucano, l’adeguamento della rete di pubblica illuminazione a Pignola,di pari passo al completamento delle reti idriche e fognarie e alla rete del gas; l’efficientamento della rete di pubblica illuminazione dell’area artigianale di San Fele, in cui sarà realizzata anche la rete adduttrice del gas metano; la realizzazione delle rete del gas a San Martino d’Agri, con il completamento della rete idrica e fognaria; il completamento della pubblica illuminazione e l’efficientamento energetico nella zona Pip in contrada Matinelle a Tramutola; l’adeguamento dell’impianto di pubblica illuminazione a parametri di efficienza energetica a Tursi, insieme al trattamento e utilizzo delle acque reflue e il rifacimento e adeguamento della rete di distribuzione idrica. Altri interventi sono indirizzati, quasi esclusivamente, all’adeguamento della rete idrica e fognaria. Sono previsti: un impianto di sollevamento delle acque nere a Balvano; opere di infrastrutturazione idrica e fognaria a Barile; la realizzazione di una rete di acque bianche nell’area Pip a Bernalda; il completamento della rete idrica e fognaria a Calciano, dove ci sarà anche un’area per la raccolta differenziata; la regimentazione delle acque superficiali di raccolta, e condotta di scarico, a Castelmezzano; lavori di realizzazione di un impianto di acque ad uso industriale a servizio dell’area in località Galdo a Lauria; il completamento della rete idrica e fognaria a Paterno; il rifacimento della rete di acque bianche a Roccanova; il completamento del depuratore a Salandra; il potenziamento della rete idrica a servizio delle aree produttive site in località Santa Loya a Tito; interventi di completamento della rete idrica, elettrica e fognaria bianca a Tolve. Saranno, inoltre, realizzate l’infrastrutturazione dell’area artigianale in località Molinello a Brindisi di Montagna e un’area per la raccolta differenziata a servizio delle attività a Francavilla sul Sinni. Si procederà, infine, a completare l’area artigianale a Grottole, le infrastrutture nell’area Pip Ofanto a Rapone, le reti tecnologiche nella zona Pip a Ruoti e l’area artigianale a Sant’arcangelo.  
   
   
EMERGENZA NEVE ´ DANNI ALLE IMPRESE - LA GIUNTA DELLE MARCHE APPROVA MISURE .  
 
Ancona, 21 Febbraio 2012 - La Giunta regionale, su proposta dell``assessore alle Attivita` produttive, Sara Giannini, ha esteso ai danni dovuti all´emergenza neve, l´applicazione del Fondo straordinario per l``accesso al credito da parte delle piccole e medie imprese. Lo strumento era stato messo a punto per sostenere le aziende danneggiate dall``alluvione del marzo 2011. ´Abbiamo esteso l´intervento speciale - sottolinea Giannini ´ predisposto per l´alluvione 2011, a questa nuova grave calamita` che si e` abbattuta sul nostro territorio. Molti sono stati i cedimenti strutturali dovuti al maltempo, a cui si sono aggiunti blocchi della circolazione stradale e interruzione di moltissime attivita` produttive. In questo momento e` essenziale facilitare al massimo l´accesso al credito, garantendo la liquidita` necessaria alle attivita`. Il Fondo e` dotato di oltre 1,6 milioni di euro, in grado di sviluppare una provvista finanziaria a favore delle imprese che oscilla tra i 13 a i 15 milioni di euro. L``intervento coprira` in secondo grado i costi di garanzia per agevolare l´accesso ai finanziamenti necessari alla copertura dei danni´. La misura riguarda danni a impianti, attrezzature, macchinari, strutture. Danni alle merci deperibili, deperite o distrutte e non utilizzabili, la sospensione dell´attivita` produttiva. I danni subiti presi in considerazione sono quelli denunciati al comune di competenza entro la fine del corrente mese di Febbraio. Saranno considerate ammissibili anche segnalazioni successive, comunque entro il 30/04/2012, purche` sia documentata un´analoga informazione presentata a una qualsiasi amministrazione pubblica entro il 28/02/2012. Il finanziamento minimo ammissibile e` di 10mila euro. ´Stiamo anche approfondendo, in accordo con le associazioni di categoria ´ conclude Giannini ´ la possibilita` di ricorrere al Fondo di solidarieta` dell´Unione europea, che prevede interventi per catastrofi naturali o regionali straordinarie´.