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MARTEDI

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Notiziario Marketpress di Martedì 10 Dicembre 2013
EMILIA ROMAGNA: FONDO ENERGIA PER LE IMPRESE, DOMANDE FINO AL 30 DICEMBRE  
 
Bologna, 10 dicembre 2013 - Riapre la possibilità di presentare domanda - da mercoledì 11 dicembre e fino al 30 dicembre 2013 - al fondo rotativo di finanza agevolata per la green economy, a valere sull’Asse 3 del Programma Fesr 2007-2013. Diverse le novità per le imprese interessate ad investire: portato a 20mila euro (dai precedenti 75mila) il limite minimo finanziabile, con la finalità di sostenere anche piccoli progetti per le microimprese. Aumenta, allo stesso tempo, il massimale per sostenere i progetti più strutturati, che ora viene fissato a 1 milione di euro rispetto ai precedenti 300mila euro. Per permettere alle imprese di calibrare meglio nel tempo l’investimento – alla luce delle perduranti difficoltà dell’economia e del mercato e dei più lunghi tempi di rientro dei progetti energetici per effetto delle nuove politiche incentivanti – la Regione ha esteso anche la durata massima del finanziamento, portandola a 7 anni, incrementando anche il proprio impegno riducendo dallo 0,5% a zero il costo della provvista pubblica, che incide per il 40% sul tasso del finanziamento. Resta agganciato all’Euribor, maggiorato di 4,75 punti, il Taeg massimo sulla parte di provvista bancaria, con il risultato di un tasso netto – agli attuali valori dell’indice – non superiore al 3% per un periodo di 7 anni. Diverse le banche convenzionate con il fondo, gestito dalla Ati Fondo Energia formata dai consorzi fidi regionali Unifidi e Fidindustria: tutte le Banche di Credito cooperativo dell’Emilia-romagna, la Banca Popolare dell’Emilia-romagna, il Banco Popolare (che comprende l’ex Banco di San Geminiano e San Prospero e l’ex Banca Popolare di Lodi) e la Banca Popolare di Ravenna. A restare invariata è, invece, la tipologia di investimenti agevolabili: il fondo si pone l’obiettivo di incrementare gli investimenti delle imprese destinati a migliorare l’efficienza energetica e lo sviluppo delle fonti rinnovabili attraverso la produzione o l’autoconsumo, nonché l´utilizzo di tecnologie che consentano la riduzione dei consumi energetici da fonti tradizionali. Scopo ulteriore del fondo è promuovere la nascita di nuove imprese operanti nel campo della green economy, incentivare gli investimenti immateriali volti all’efficienza energetica dei processi o a ridurre il costo energetico incorporato nei prodotti. Possono fare ricorso al fondo le piccole e medie imprese operanti – in base alla classificazione delle attività economiche Ateco 2007 – nei settori dell’industria, dell’artigianato e dei servizi alla persona aventi localizzazione produttiva in Emilia-romagna. Informazioni sul fondo e modalità di presentazione della domanda sul sito www.Fondoenergia.eu    
   
   
IL NUOVO PROGRAMMA IDROGENO E CELLE A COMBUSTIBILE NELL’AMBITO DI “HORIZON 2020” QUALI OPPORTUNITÀ PER IL SISTEMA ITALIA  
 
Roma, 10 dicembre 2013 - I segnali dall´Europa, da molti degli stati membri, in primis la Germania, quelli che ci giungono da Usa, Giappone, Cina, Corea e da tanti altri, indicano chiaramente che le tecnologie dell’idrogeno e delle celle a combustibile stanno riscuotendo un interesse crescente e, di conseguenza, possono contare sul forte appoggio di politiche e scelte nazionali. L´italia in quanto sistema Paese sembra essere recalcitrante o, per lo meno, poco attenta e poco informata . Partendo da tale constatazione l’Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile (Enea), L’associazione italiana idrogeno e celle a combustibile (H2it), la Federazione delle associazioni scientifiche e tecniche (Fast) e l’Università degli Studi di Perugia organizzano il prossimo 13 dicembre a Roma l’incontro “Il nuovo programma Idrogeno e Celle a Combustibile nell’ambito di “Horizon 2020”: Quali opportunità per il sistema Italia?” nell’ambito della quinta edizione della “European Fuel Cell Technology & Applications – Piero Lunghi Conference (Efc13)”. C’è la volontà di portare all´attenzione dei decisori istituzionali la problematica legata allo sviluppo delle tecnologie dell´idrogeno e delle celle a combustibile e chiedere loro atti concreti per definire strategie nazionali adeguate. La giornata si propone, dunque, partendo dalle priorità dettate da Horizon 2020 riguardo all’importante settore, da un lato di illustrare lo sforzo che, nonostante la mancanza di un quadro nazionale, stanno facendo enti di ricerca, università ed industrie per mantenere l´Italia al passo con il resto del mondo e con le priorità che ci indica l´Europa; dall’altro di dare voce all’imprenditoria italiana e al mondo della ricerca affinché dalle loro istanze possano scaturire indicazioni precise su quello che manca per dare senso e forza alle singole iniziative. Si vogliono individuare le azioni concrete che la politica dovrebbe promuovere per dotare il nostro Paese di un programma idrogeno e celle a combustibile basato su un quadro nazionale concordato e condiviso. Solo in questo modo possiamo avere la forza di partecipare a pieno titolo allo sviluppo di queste tecnologie traendone il massimo vantaggio in termini di posti di lavoro qualificati, incremento del Prodotto interno lordo, aumento delle esportazioni. In caso contrario saremmo condannati ad essere importatori e al massimo installatori, gestori, manutentori di tecnologie realizzate da altri. Roma, 13 dicembre 2013 Centro congressi Fontana di Trevi Piazza della Pilotta, 4 – Roma.  
   
   
LE AREE METROPOLITANEE IN ITALIA OCCUPANO IL 9 PER CENTO DEL TERRITORIO. UNO STUDIO DELL’UNIVERSITÀ DI MILANO-BICOCCA NALIZZA PER LA PRIMA VOLTA LA “METROPOLITANITÀ” A LIVELLO NAZIONALE.  
 
Milano, 10 dicembre 2013 - L’italia ha un indice di metropolitanità del 9 per cento: lo rivela lo studio “Le aree metropolitane in Italia e i loro caratteri socio-territoriali”, presentato all’Università di Milano-bicocca nel corso del convegno “Conoscere e governare la città metropolitana in tempi di crisi”. (scarica la cartina con la mappa dell´Italia). Lo studio, è stato realizzato da un gruppo di lavoro del Dipartimento di Sociologia e Ricerca Sociale dell’Università di Milano Bicocca, formato da Mario Boffi e Matteo Colleoni, docenti di Sociologia dell´Ambiente e del Territorio, insieme a Pietro Palvarini, assegnista di ricerca presso lo stesso dipartimento. L’indice di metropolitanità è la sintesi di tre indicatori: la popolazione residente, gli addetti nel settore delle attività economiche e gli spostamenti per studio o lavoro. È uno strumento utile a identificare le aree metropolitane in Italia, a descriverne i caratteri socio-territoriali e a definirne i confini e la collocazione territoriale: ne sono state individuate otto, si connotano per una forte concentrazione in termini di mobilità, si sviluppano su oltre 26 mila chilometri di superficie e comprendono 1.700 comuni e 24 milioni di abitanti. «Nel nostro studio partiamo della definizione di area metropolitana - spiega Matteo Colleoni -, cioè un’ area caratterizzata da contiguità territoriale degli insediamenti ed elevata concentrazione di funzioni e di flussi, e arriviamo a definirne le caratteristiche socio-territoriali con un livello di dettaglio mai analizzato in Italia. Abbiamo infatti utilizzato e analizzato milioni di dati provenienti da fonti come i Censimenti della popolazione e delle abitazioni e il Censimento dell’industria e dei servizi». Dallo studio emerge che in Italia vi sono otto aree metropolitane (tre al Nord, Torino, Milano e area Veneta, tre al centro, Firenze, Roma e Bologna e due al sud, Napoli e Bari) che ricoprono una superficie di oltre 26 mila chilometri quadrati, pari al 9 per cento del territorio nazionale. I comuni che ricadono all’interno delle aree metropolitane sono circa 1.700 e rappresentano il 21 per cento degli 8.101 comuni italiani. La popolazione complessiva supera i 24 milioni di abitanti, pari al 43 per cento della popolazione nazionale. L’area metropolitana di Milano è la più estesa, sia per superficie (oltre 8.000 chilometri quadrati), sia per numero di comuni (858), sia per popolazione (oltre 7,5 milioni di abitanti). Tutte le aree metropolitanee analizzate presentano un’elevata concentrazione di funzioni (residenza, produzione e servizi) e di flussi (persone e merci). La densità di popolazione supera i 900 abitanti per chilometro quadrato nelle metropoli, contro un valore medio di 118 per il resto d’Italia. Allo stesso modo la densità di addetti alle attività manifatturiere e di terziario avanzato è pari a 181 per chilometro quadrato nelle aree metropolitane, rispetto a un valore di 15 al di fuori delle metropoli. Anche i servizi di leisure e quelli di pubblica utilità presentano una densità di addetti molto superiore nelle aree metropolitane (rispettivamente 46 contro 5 e 80 contro 8). Rispetto ai flussi, la mobilità nelle aree metropolitane si caratterizza per una forte concentrazione. Al loro interno, si spostano quotidianamente oltre 5,5 milioni di persone, pari al 53 per cento del totale dei pendolari. Nelle otto aree metropolitanee, i pendolari rappresentano il 23 per cento di tutta la popolazione, rispetto al 18 per cento registrato a livello nazionale. L’area milanese è quella caratterizzata dal maggior numero di pendolari (1,8 milioni), ma è a Roma e Torino che si raggiunge la quota più elevata di pendolari rispetto alla popolazione (rispettivamente 31 per cento e 27 per cento). Ciascun pendolare percorre in media 10,5 chilometri contro i 13,3 della media italiana, per un totale di quasi 59 mila chilometri all’anno, rispetto ai 140 mila effettuati nel resto del Paese.  
   
   
FVG, EDILIZIA: SERRACCHIANI, NON SI PUÒ VIVERE DI SOLA AUSTERITÀ  
 
Porcìa (Pn), 10 dicembre 2013 - "Non si può vivere di sola austerità", ha dichiarato la presidente del Friuli Venezia Giulia, Debora Serracchiani, intervenuta a Porcia all´assemblea dell´Ance, l´Associazione nazionale costruttori edili di Pordenone. Valutando l´impatto sul territorio del patto di Stabilità, Serracchiani ha infatti esortato il Governo italiano a rivedere i vincoli nazionali, riacquisendo la forza necessaria per agire positivamente anche a livello europeo. La presidente ha così ricordato come il Friuli Venezia Giulia sia riuscito ad escludere dal patto l´edilizia sanitaria che prevede 200 milioni di euro di interventi nei prossimi due anni, proponendo insieme alle altre Regioni una maggiore manovrabilità anche nell´ambito dei piani nazionali idrogeologico e di edilizia scolastica. Commentando i primi mesi di lavoro dell´attuale Giunta regionale, ha ribadito che "cambiare si può" e, nell´ambito dell´edilizia, la struttura dell´Amministrazione sta lavorando sugli indirizzi recepiti dagli Stati generali ed i primi risultati si vedranno già nella prossima Finanziaria. Tra i miglioramenti normativi citati dalla presidente, la certificazione degli impianti da acquisire solo al momento del rilascio dell´abitabilità, il social housing equiparato all´edilizia convenzionata, la semplificazione e lo snellimento delle autorizzazioni paesaggistiche quali, ad esempio, lo svincolo dalla richiesta per i "cappotti edilizi" sugli edifici con più di 70 anni. Evidenziando la primogenitura del Friuli Venezia Giulia nel siglare il protocollo con il ministero dei Beni culturali sul Piano paesaggistico che semplificherà anche i rapporti con la Sovrintendenza, Serracchiani ha spiegato che la prossima settimana porterà all´esame della Giunta la procedura di affidamento dei lavori non più con il sistema del ribasso ma con quello della migliore offerta. Fondamentale per la presidente, inoltre, il finanziamento nazionale per la terza corsia della A4 e lo spacchettamento in quattro del Ii lotto di lavori che, ha sottolineato, potrebbe consentire anche l´inserimento delle imprese locali. Dal 16 dicembre, ha quindi annunciato Serracchiani, attraverso Mediocredito saranno disponibili per le imprese 90 milioni di euro del fondo di rotazione liberati a tempo di record dall´approvazione della legge risalente a soli cinque mesi fa. Un´importanza straordinaria, secondo la presidente, ha anche l´estensione immediata degli indirizzi normativi alle società partecipate della Regione, quali Fvg Strade e Autovie Venete, avviando di fatto un processo di chiarezza e trasparenza. Infine la presidente ha espresso fiducia nel completamento in pochi mesi della fase progettuale dell´Ospedale di Pordenone, che sarà poi realizzato entro i prossimi quattro anni.  
   
   
GRANDE PROGETTO CENTRO STORICO NAPOLI, CALDORO: "IN EUROPA STIAMO FACENDO LAVORO STRAORDINARIO". DE MAGISTRIS: "OPERA DI RIQUALIFICAZIONE SENZA PRECEDENTI"  
 
Napoli, 10 dicembre 2013 -- "In Europa stiamo facendo un lavoro straordinario." Così il presidente della Regione Campania Stefano Caldoro commenta il via ai bandi dei primi 4 lotti del Grande Progetto Centro storico di Napoli - valorizzazione sito Unesco. "Rilanceremo Napoli e le sue bellezze con questo progetto. Grande impegno per la città metropolitane, le province, le aree interne. Come ricorda Tajani, abbiamo invertito la rotta e recuperato credibilità in Europa", conclude Caldoro. "Si tratta - aggiunge il sindaco di Napoli Luigi de Magistris - di un grande risultato raggiunto rapidamente grazie alla collaborazione fra tutte le istituzioni coinvolte. Il Grande Progetto Centro storico di Napoli-valorizzazione del sito Unesco rappresenta, infatti, una opera di riqualificazione senza precedenti del cuore storico della nostra città, affinchè possa essere vissuto e fruito da cittadini e turisti nel massimo della propria bellezza."  
   
   
GRANDE PROGETTO UNESCO, A GARA PRIMI 4 LOTTI CENTRO STORICO NAPOLI PER 21 MILIONI  
 
Napoli, 10 dicembre 2013 - "Sono partite le gare per le opere che rientrano nel Grande Progetto Centro storico di Napoli - valorizzazione del sito Unesco." Lo rende noto l´assessore regionale Edoardo Cosenza, delegato del presidente Caldoro al coordinamento strategico dei Grandi progetti. "In particolare - sottolinea - sono stati banditi i primi quattro lotti di lavori per complessivi 20,9 milioni di euro. Gli interventi riguardano il recupero e la rifunzionalizzazione di importanti edifici e complessi monumentali del centro storico. In dettaglio, è stato pubblicato sulla Gazzetta ufficiale europea il bando per i lavori relativi al complesso dei Gerolomini (per un valore di 7,7 milioni di euro) e sono stati pubblicati in Gazzetta Ufficiale i lavori per l´Insula del Duomo (per un valore di 4 milioni di euro), per il complesso monumentale di San Paolo Maggiore (per altri 4 milioni di euro) nonché per quello dei Santi Severino e Sossio (5,2 milioni di euro). Si tratta di un risultato straordinario considerato che l´approvazione del Grande progetto per il Centro storico di Napoli, che vale complessivamente 100 milioni di euro, è avvenuta il 25 settembre scorso. Il lavoro della Giunta Caldoro sui Grandi progetti va avanti senza sosta: in un anno e mezzo sono stati messi a gara lavori per 370 milioni di euro relativi a 7 grandi progetti", conclude Cosenza.  
   
   
EMERGENZA ABITATIVA IN CAMPANIA, PRONTI 35 MILIONI. ASSSESSORE RUSSO: "CASA PRIORITÀ GIUNTA". CALDORO: "INCIDIAMO SU BENE PRIMARIO PER VITA CITTADINI"  
 
Napoli, 10 dicembre 2013 - "La Regione ha appena sbloccato risorse per 35 milioni di euro sul fronte dell´emergenza abitativa. La Giunta Caldoro ritiene la casa una priorità, specie in un momento di crisi tanto acuto come quello attuale." Così l´assessore regionale all´Urbanistica Ermanno Russo. "Nell´ambito degli adempimenti previsti dal decreto ministeriale 35 per il pagamento dei debiti della pubblica amministrazione - sottolinea Russo - sono stati trasferiti oltre 6 milioni di euro ai Comuni che hanno attuato la legge nazionale 431/98 sui contributi per i fitti, presentando regolare rendicontazione al 31 dicembre 2012. Circa 4 milioni di euro, invece, sono stati sbloccati per opere primarie di urbanizzazione connesse all´eliminazione delle baracche. Per la manutenzione straordinaria del patrimonio immobiliare degli Istituti Autonomi Case Popolari, l´Assessorato ha reso disponibili 20 milioni di euro. Contestualmente, sono stati trasferiti ulteriori 2 milioni sul territorio regionale per programmi di riqualificazione urbanistica ed ambientale nei quartieri periferici dei comuni con più di 40mila abitanti, per l´eliminazione degli illeciti edilizi, in favore dell´insediamento abitativo nelle zone montane e per la copertura economica di contributi finalizzati alla realizzazione di alloggi di edilizia agevolata ad Avellino. "A ciò si aggiungono - conclude l´assessore - 1,8 milioni di euro con cui si salda il pagamento dei contributi integrativi al canone di locazione nella città di Napoli e 1,3 milioni di euro per l´accesso alle abitazioni in locazione in altri comuni della Campania." "Una azione vera sulla casa." Così il presidente della Regione Campania Stefano Caldoro commenta il provvedimento. "Rendiamo concrete le attività e le scelte della Regione. Quando si incide sulla case si incide su un bene primario per la vita dei cittadini", conclude il presidente.  
   
   
OPERE PUBBLICHE: FINANZIATI DALLA REGIONE UMBRIA 36 PICCOLI COMUNI PER OLTRE 4MILIONI E MEZZO DI EURO  
 
 Perugia, 10 dicembre 2013 - Sono trentasei gli interventi che saranno finanziati dalla regione, attraverso il fondo per lo sviluppo e la coesione 2007-2013, ad altrettanti comuni dell’Umbria, con popolazione non superiore a 10.000 abitanti, per interventi di valorizzazione e recupero delle infrastrutture e del patrimonio edilizio pubblico. La Giunta regionale, su proposta dell’assessore ai lavori pubblici, Stefano Vinti, ha approvato l’elenco dei comuni e dei progetti ammessi al finanziamento a seguito del bando, interamente online, deliberato nello scorso mese di luglio. Per la prima volta infatti nella nostra regione, tutte le procedure, nel rapporto tra comuni e regione, saranno gestite interamente on-line, con l’eliminazione totale dei documenti cartacei. Gli interventi approvati impegneranno complessivamente oltre quattro milioni e mezzo di euro, di cui 527.610 euro per il finanziamento di edifici scolastici pubblici. I comuni dovranno impegnarsi ad un cofinanziamento minimo del 20 per cento. “Il bando si inserisce nel ‘pacchetto anticrisi’ varato dalla Giunta regionale a sostegno dell’economia umbra. Vogliamo incentivare, ha affermato l’assessore Vinti, quegli interventi volti alla rivitalizzazione e riqualificazione delle aree urbane e dei centri storici nei cosiddetti piccoli comuni. Ma soprattutto vogliamo dare una boccata di ossigeno concreta a questi comuni ed al sistema dell’imprese umbre, mettendo a disposizione una quota consistente dei Fondi Fas per i piccoli interventi (max 300.000 euro) indispensabili per realizzare quei lavori che i comuni non riescono a realizzare a causa del drastico taglio di trasferimenti statali. Certamente questi finanziamenti non potranno risolvere tutti i problemi, ma vogliono essere un segnale che l’Umbria dà per indicare la rotta utile a far ripartire l’economia, ormai soffocata da tagli, patti di stabilità e burocrazia che non fanno altro che paralizzare il sistema causando l’aggravarsi della crisi ed il disagio sociale nelle famiglie, nonchè la perdita di migliaia di posti di lavoro. Queste iniziative, ha concluso Vinti, possono anche accrescere l´offerta e la qualità di infrastrutture pubbliche a servizio dei cittadini e delle imprese”. Gli interventi, che sono aggiuntivi rispetto alla politica ordinaria regionale, sono rivolti prioritariamente alla riduzione della vulnerabilità sismica, all´abbattimento delle barriere architettoniche, al miglioramento dell´efficienza energetica di edifici e di infrastrutture pubbliche di interesse strategico (quali ad esempio: edifici scolastici, edifici definiti di interesse strategico nei piani di emergenza comunale, residenze municipali) e al rafforzamento della rete di mobilità funzionale alle esigenze locali e connessa alle prospettive di sviluppo insediativo. La Giunta regionale ha stabilito che entro 180 giorni i soggetti beneficiari dovranno trasmettere l’atto di approvazione del progetto esecutivo comprensivo degli allegati di progetto e del quadro economico, esclusivamente mediante il sistema informatizzato di trasmissione “Trama-sezione bandi”. I lavori dovranno comunque essere conclusi entro il 25 settembre 2016. Tabella Comuni E Progetti Finanziati: Paciano - Progetto esecutivo per il superamento delle barriere architettoniche all´interno dell´edificio scolastico sito a Paciano in Via Roma. Panicale - Interventi per la valorizzazione e recupero delle infrastrutture e del patrimonio edilizio pubblico - Barriere architettoniche nell´edificio scuola primaria del Capoluogo. Cascia - Miglioramento accessibilità al centro storico con abbattimento barriere architettoniche dell´edificio multipiano adibito a parcheggio di Via Porta Orientale ed accesso ascensore esistente. Monte Santa Maria Tiberina - Intervento per l´abbattimento delle barriere architettoniche ed adeguamento della sede comunale di Lippiano. Parrano - Intervento di risanamento conservativo ed eliminazione barriere architettoniche nella Chiesa Madonna delle Grazie edificio storico di proprietà Comunale. Allerona - Abbattimento delle barriere architettoniche con restauro di edificio di interesse strategico in Allerona Scalo - Largo M. Buonarroti. Bevagna - Progetto preliminare per lavori di restauro e risanamento di civile abitazione presso il Santuario di Madonna delle Grazie. Passignano sul Trasimeno - Ristrutturazione appartamenti comunali: Intervento di recupero ed eliminazione barriere architettoniche su edificio adiacente "Chiesa Oliveto". Castel Viscardo - Progetto per la valorizzazione e recupero delle infrastrutture e del patrimonio edilizio - pubblico - museo multimediale del cotto. Fratta Todina - Scuola secondaria di i° grado "Cocchi-aosta" - Installazione di un ascensore per l´eliminazione barriere architettoniche. Montegabbione - Completamento del consolidamento delle mura storiche dell´abitato del capoluogo. Versante nord-est - tratti 10-11-12. Castel Giorgio - Recupero e restauro immobile ex - Palazzo Vescovile. Montone - Manutenzione straordinaria della copertura del Complesso di San Francesco destinato a Museo Comunale e ristrutturazione della centrale termica della Pinacoteca. Penna in Teverina - Intervento di riduzione della vulnerabilità sismica e di abbattimento dele barriere architettoniche della sede municipale di Penna in Teverina. Collazzone - Valorizzazione e recupero del palazzo sede comunale per un percorso museale dinamico. Spello - Percorso di collegamento tra Via Della Liberazione e Piazza Della Repubblica nel tratto 3 Mura Romane e Piazza della Repubblica. Monte Castello di Vibio - Intervento di riqualificazione e abbattimento barriere architettoniche servizi igienici pubblici del Capoluogo. S.anatolia di Narco - Progetto esecutivo dei lavori di riqualificazione, messa in sicurezza e abbattimento delle barriere architettoniche della Scuola elementare di S. Anatolia di Narco. Porano - Intervento di adeguamento e superamento delle barriere architettoniche della sede comunale in Piazza Carlo Alberto n. 1. Montefalco - Lavori di adeguamento impiantistico e miglioramento energetico sede comunale. Acquasparta - Progetto per il superamento delle barriere architettoniche all´interno di Palazzo Cesi e per una migliore accessibilità al centro storico di Acquasparta. Bettona - Interventi per la valorizzazione ed il recupero delle infrastrutture ed patrimonio edilizio pubblico - Progetto ex Convento S. Giacomo. Torgiano - Completamento lavori Istituto Comprensivo G. Dottori. Realizzazione spogliatoi. Città della Pieve - Rifunzionalizzazione e adeguamento piano secondo di Palazzo Fargna. Montecastrilli - Manutenzione straordinaria teatro comunale della frazione di Casteltodino. Alviano - Completamento e recupero delle soffite e dell´Archivio storico del Castello. Piegaro - Lavori di ristrutturazione ed eliminazione delle barriere architettoniche dell´edificio storico di proprietà comunale ubicato in Fraz. Castiglion Fosco, Via Roma. Trevi - Collegamento parcheggio Ciuffelli-complesso Museale San Francesco-centro Storico con abbattimento barriere architettoniche. Citerna - Recupero e valorizzazione del Torrione e del Cassero della Cinta muraria medievale di Citerna. Rivitalizzazione e rifunzionalizzazione delle aree verdi di pertinenza ed abbattimento delle barriere architettoniche e livello dell´Acropoli. Giove - Riqualificazione del complesso comunale di Giove per il miglioramento dell´accessibilità e della fruizione dei servizi. Avigliano Umbro - Scuola materna comunale di Sismano. Lavori di abbattimento barriere architettoniche e rifacimento fognature. Ficulle - Progetto per il superamento barriere architettoniche e recupero del fabbricato scolastico E. Piccini. Lugnano in Teverina - Lavori di manutenzione straordinaria nel locale da adibire a scuola di musica. Tuoro sul Trasimeno - Lavori di manutenzione e restauro nonchè finalizzati all´eliminazione delle barriere architettoniche dell´ex asilo di Via Ritorta. Guardea - Intervento per il superamento barriere architettoniche e recupero Palazzo Comunale. Norcia - Manutenzione straordinaria del muro di cinta del cimitero civico di S. Scolastica del Capoluogo.  
   
   
"CONFERENZA INTERNAZIONALE SULLA SINTERIZZAZIONE"  
 
Dresda, 10 dicembre 2013 - Dal 24 al 28 agosto 2014 si terrà a Dresda, in Germania, la "Conferenza internazionale sulla sinterizzazione" (Sintering 2014). Benché tradizionalmente utilizzati per la produzione di oggetti in ceramica, i processi di sinterizzazione sono ora applicabili in quasi tutti i settori industriali. La conferenza sarà un forum per la presentazione e discussione dei più recenti sviluppi nel campo della sinterizzazione. Saranno presentati i progressi nella teoria e modellazione della sinterizzazione, nonché la sinterizzazione di tutte le classi di materiali in polvere dal livello sperimentale a quello industriale. Per ulteriori informazioni, visitare: http://www.Sintering2014.com/    
   
   
CAMPANIA: FONDO MICROCREDITO, VIA ALLA PREREGISTRAZIONE. DOMANDE DAL 16 DICEMBRE AL 16 GENNAIO  
 
 Napoli, 10 dicembre 2013 - La Regione Campania, con le risorse del Fondo Sociale Europeo, rilancia il "Fondo Microcredito". Vengono messi a disposizione 70 milioni di euro per favorire l´accesso al credito da parte delle microimprese, agevolare l´autoimprenditorialità e l´autoimpiego da parte di soggetti svantaggiati, sostenere lo spin off delle imprese. A partire da ieri, i soggetti interessati potranno iniziare a registrarsi nel sistema informatico per la presentazione delle domande relative al Ii° avviso per la selezione di progetti da ammettere al finanziamento del "Fondo Microcredito Fse", senza però avere la possibilità di precompilare la domanda. Le domande di accesso al Fondo Microcredito Fse possono essere presentate a decorrere dalle ore 9 del 16 dicembre 2013 alle ore 12 del 16 gennaio 2014, esclusivamente on line, sui siti www.Fse.regione.campania.it  - www.Sviluppocampania.it  Per agevolare i beneficiari, è stato organizzato un camper informativo che percorre le maggiori piazze della Campania offrendo supporto tecnico e informativo a tutti i cittadini che ne fanno richiesta. Il servizio è gratuito. Il calendario delle tappe del camper Microcredito è pubblicato sui siti: www.Fse.regione.campania.it  - www.Sviluppocampania.it  "Col Microcredito - sottolinea l´assessore al Lavoro Severino Nappi - torniamo a scommettere su chi ci crede: in se stesso e nelle sue idee, nella nostra terra, nel nostro futuro. E´ un segnale importante che dimostra, coi fatti, che questa Regione guarda ai propri giovani, a chi è in difficoltà e a chi, altrimenti, sarebbe stato solo."  
   
   
ACCORDO DI COOPERAZIONE CON I VERTICI DELLA CCPIT DI QINGDAO E I RAPPRESENTANTI DI UNIONCAMERE MARCHE E REGIONE .  
 
 Ancona, 10 dicembre 2013 - E’ stato siglato ieri mattina nella sede regionale un accordo di cooperazione con i vertici della Ccpit (China Council for the Promotion of International Trade), di Qingdao e i rappresentanti di Unioncamere Marche e Regione Marche. L’accordo, seguito alla visita della delegazione cinese che proseguirà con incontri con aziende marchigiane, è finalizzato all’approfondimento di relazioni economiche e commerciali tra la municipalità di Qingdao e le Marche. La sua formalizzazione rientra nell’ottica di cooperazione già ratificata con l’accordo di partenariato sottoscritto lo scorso anno tra la Ccpit della provincia dello Shandong e Unioncamere Marche, a Jinan, sede del Punto di Assistenza della Regione Marche nella Provincia dello Shandong. L’attività del Punto di Assistenza Tecnica Regionale nel suo primo anno di vita ha già dato risultati positivi e il via ad una serie di impegni in prospettiva sempre più ampi che coinvolgeranno l’ambito universitario, della ricerca tecnologica, dell’innovazione, del turismo, della cultura, formativo, urbanistico e della valorizzazione ambientale. La delegazione cinese di questa mattina, guidata dal Direttore della Ccpit di Qingdao, Feng Wenqing, è composta da nove persone e accompagnata da quattro importanti aziende del territorio: Qingjian Group Co., Ltd; Zhongdi Group Co., Ltd; Qingdao Galaxy Group; Qingdao Jmk International Goods Trading Center. Nel corso degli ultimi mesi il Punto di Assistenza Tecnica della Provincia dello Shandong (Pat) della Regione ha tessuto relazioni sempre più intense con le autorità della città di Qingdao. La città conta una popolazione di oltre sette milioni di abitanti e una superficie di 10 654 km² e si trova nella Cina nord orientale, affacciata sul mare, di fronte alla Corea del Sud e al Giappone dai quali dista pochi chilometri. La strategica posizione, combinata alla morfologia del territorio, rende la città un grandissimo porto naturale che le ha permesso di attrarre investitori stranieri e commerci da Paesi tra i più sviluppati, rendendola economicamente vivace. Tra le città considerate di “seconda fascia” in Cina è sicuramente tra le più dinamiche e aperte a collaborazioni con Paesi esteri. Nel 1984, grazie al grande sviluppo della città rispetto alle altre, fu dichiarata dal Governo Centrale cinese Zona Economica Speciale (Setdz) e si è sviluppata ulteriormente, soprattutto nei settori secondario e terziario. Il Pil pro capite era di 29,596 ¥ (ca. 3,659 $) nel 2004 e la sua crescita negli ultimi anni pari al 14%. Proprio in occasione dell’ultima visita del responsabile del Punto di Assistenza della Provincia dello Shandong, il Direttore Generale della Ccpit (China Council for the Promotion of the International Trade) ha voluto ratificare un accordo di cooperazione con la Regione Marche e i suoi Enti, visitando personalmente Ancona a capo di una delegazione composta da personale Ccpit e alcune importanti aziende del suo territorio. L’incontro di oggi è stato dedicato alla presentazione della Regione Marche e della città di Qingdao, ai colloqui tra Ccpit e Enti camerali e alla ratifica dell’accordo di cooperazione. Seguono gli incontri tra le aziende marchigiane e i quattro gruppi cinesi presenti.  
   
   
PRESENTATO RETE CONFIDINSIEME IL PRIMO NETWORK DI CONFIDI APERTO A TUTTI I SETTORI  
 
Roma, 10 dicembre 2013 - Fare squadra, mettendo insieme competenze e risorse e intercettare l’emergenza numero uno delle Pmi del territorio: il credito. La risposta è Rete Confidinsieme, il network che riunisce Coopfidi, Confidi Roma Gafiart, Confesercenti Fidi Lazio, Imprefidi Lazio e Confidi Lazio. Il nuovo network è stato presentato ieri a Roma presso il Tempio di Adriano. All’incontro sono intervenuti l´Assessore al Lavoro della Regione Lazio Lucia Valente, il Vicepresidente della Cciaa Roma Lorenzo Tagliavanti, il Presidente di Coopfidi Luciano Osvaldo Peduzzi in rappresentanza di Rete Confidinsieme, Alessandro Carpinella di Kpmg. Nel corso dell’incontro si è svolta la tavola rotonda “Il credito alle imprese nel Lazio” al quale hanno preso parte il Presidente Commissione Regionale Abi Lazio Frederik Geertman, il Presidente della Cna di Roma Erino Colombi, il Presidente di Confartigianato Roma Mauro Mannocchi, il Presidente di Confesercenti Roma Valter Giammaria, il Presidente di Confcommercio Roma Giuseppe Roscioli, il Presidente della Federlazio Maurizio Flammini, il Presidente di Acai Lazio Lorenzo Caricchio. Confidinsieme, nato grazie al contributo della Camera di Commercio di Roma, è il primo network di confidi aperto a tutti i settori (artigianato, industria, commercio, turismo e servizi), e unitario perché rappresenta tutte le associazioni delle piccole e medie imprese (Cna, Confartigianato, Acai, Confesercenti, Confcommercio, Federlazio). L’intero network associa oltre 18mila imprese che possono contare su una corsia preferenziale di accesso al credito: ad oggi la Rete conta 450 milioni di finanziamenti garantiti in essere erogati alle migliori condizioni di mercato da circa 30 istituti di credito convenzionati. All’indomani dei provvedimenti intrapresi dalla Regione Lazio per facilitare l’accesso al credito delle Pmi, i confidi assumono un ruolo centrale nel sistema della garanzia locale: Rete Confidinsieme nasce proprio con la volontà di aggregare i principali operatori del settore sul territorio favorendo la razionalizzazione del processo di erogazione delle garanzie e consentendo al sistema bancario di ridurre gli accantonamenti sui prestiti alle imprese. A beneficio soprattutto delle Pmi associate ai confidi. Grazie inoltre alla presenza capillare sul territorio - 35 filiali in tutte le province del Lazio - Rete Confidinsieme consente alle imprese di mantenere il rapporto di prossimità con la propria associazione e contare sull’assistenza finanziaria fornita da consulenti che operano sulla base di una conoscenza approfondita dello scenario economico locale.  
   
   
FRIULIA: PIETRO DEL FABBRO DESIGNATO A PRESIDENZA FRIULIA SPA  
 
Trieste, 10 dicembre 2013 - La Presidenza della Giunta regionale ha indicato il dott. Pietro Del Fabbro alla carica di presidente del consiglio di amministrazione della Finanziaria regionale del Friuli Venezia Giulia, Friulia spa. Gli organi societari di Friulia sono prossimi alla scadenza e la carica di presidente del consiglio di amministrazione sarà conferita ad uno dei consiglieri designati dalla stessa Regione Friuli Venezia Giulia. Pietro Del Fabbro ricopre attualmente l´incarico di commissario delegato per l´emergenza della mobilità sulla A4 Venezia-trieste interessata dai lavori per la realizzazione della terza corsia. Assumendo quello di presidente del Cda di Friulia, Del Fabbro darà le dimissioni prima dell´accettazione della carica. La proposta di nomina sarà portata all´attenzione delle Giunta per le nomine del Consiglio regionale per il previsto parere. Secondo la presidente della Regione Debora Serracchiani "Del Fabbro è un professionista che ha già dato ottima prova, in particolare nella gestione della partita finanziaria della terza corsia. Per il rilancio di una Friulia rinnovata che accompagni le aziende in crisi e crei i presupposti della crescita per il nostro sistema produttivo servono un´esperienza e una competenza specifica nel settore, che non mancano al nuovo presidente che abbiamo indicato".  
   
   
RAPPORTO 2013 SULL´INNOVAZIONE: FOCUS SU FORLÌ-CESENA  
 
Forlì – Cesena, 10 dicembre 2013 - L’innovazione, fattore determinante per una rinnovata competitività delle imprese, è al centro del report che è stato presentato alla Camera di Commercio di Forlì-cesena, venerdì 6 Dicembre. Si tratta del “Rapporto sull’innovazione 2013 – focus sulla provincia di Forlì-cesena - Scenari di business per le imprese e indicazioni di intervento per le policy locali”, 5° edizione dello studio che, partendo dall’approccio proprio dello Ius (Innovation Union Scoreboard) - che prevede l’analisi per input-output -, approfondisce indicatori riferiti a diverse tematiche di attualità: - effettiva portata ed impatti sul sistema imprenditoriale, - crisi economico-fiananziaria, - infrastrutture digitali, - territorio e impatto ambientale, - mutamenti, sfide e mega-trend. L’obiettivo è quello di rilevare il grado di innovazione delle imprese emiliano-romagnole, studiandone i punti di forza, le aree di miglioramento ed anche le criticità , per cogliere le esigenze delle imprese del territorio. L’analisi si basa principalmente sull’indagine realizzata tramite un questionario strutturato (attivato per la prima volta nel 2006 e nel corso degli anni integrato ed arricchito), sottoposto, fra aprile e giugno 2013, ad un campione di 1.596 imprese emiliano-romagnole ed in particolare a 158 imprese della provincia di Forlì-cesena. Oltre che dall’Osservatorio Innovazione Unioncamere Emilia-romagna, gli indicatori provengono da varie fonti, raccolte e sistematizzate in Simet (il Sistema Integrato di Monitoraggio dell’Economia del Territorio), che a partire da questa edizione prevede anche i dati di Anteros – Osservatorio per l’analisi dell’economia territoriale in tempo reale – nato dalla collaborazione tra Camera di Commercio di Forlì-cesena e Multifor e realizzato attraverso il supporto tecnico dell’azienda speciale Cise, con il sostegno della Banca di Forlì e con la partecipazione di numerose Associazioni di impresa. Gli interventi di Franco Napolitano, Presidente Cise, l’Azienda Speciale della Camera di Commercio di Forlì-cesena, di Valerio Vanelli, curatore del Rapporto e dell´analisi dei dati e di Luca Valli, Direttore Azienda Speciale Cise, hanno evidenziato i punti di forza e le criticità del nostro sistema in relazione al tema. “Ritengo che il Rapporto Innovazione 2013” sia utile per interpretare alcune relazioni tra l’elemento “innovazione” e la crisi attuale – dichiara Franco Napolitano – in particolare serve ad approfondire le riflessione sull’impatto di questo fattore sulle nostre imprese, impatto dalla valenza, per così dire, trasversale. Innovazione, dunque, come idea di “de-costruzione” e ripensamento di esperienze conosciute, dentro un contesto sociale ed economico in divenire, e come leva per determinare un vantaggio competitivo e migliori performance economiche.” “Dal “perché” al “cosa” e soprattutto al “come” innovare – conclude Luca Valli - Il Rapporto può dare risposte adeguate per dare concretezza a questo complesso fenomeno dell’Innovazione. Rileva, infatti, il bisogno di innovare da parte del nostro sistema imprenditoriale, e indica le direttrici, i “megatrend”, lungo le quali muoversi, lasciando però un livello di indeterminazione che non preclude soluzioni inaspettate e non previste. Il “come” passa attraverso la capacità delle imprese di mettersi in rete, per essere capaci di aggiungere elementi tra loro complementari, come l’artigianalità, la cultura, la tecnologia, l’estetica, per la realizzazione di un prodotto che sia sintesi di professionalità, competenza e anche bellezza”. Note sintetiche - relative al Rapporto sull’innovazione 2013 – Focus sulla provincia di Forlì-cesena Il campione vede una netta prevalenza di imprese di piccole dimensioni. I settori economici rappresentati si discostano dalle percentuali regionali per il settore “legno e mobili” che costituisce oltre il 17% dell’intero campione. Considerevole è anche il peso percentuale (12,7%) del settore moda. Numerose le variabili di sfondo utilizzate per caratterizzare al meglio il contesto: dotazione tecnologica delle imprese, green economy, rapporto con le Ict, ecc. Ed anche giudizio delle imprese sull’andamento degli ultimi tre anni rispetto a quattro indicatori fondamentali: - fatturato: situazione più critica, con il 44% delle imprese di Forlì-cesena che indica una contrazione del proprio volume di affari, contro comunque il 46,6% rilevato a livello regionale, ma in leggero peggioramento rispetto al dato rilevato nel 2012; - investimenti: li ha ridotti oltre un quinto delle imprese, meno del 25,4% medio regionale e in miglioramento rispetto al dato provinciale 2012, dato però in peggioramento rispetto al 2012 (25%); - occupazione: contrazione inferiore a quella registrata per il fatturato; situazione altamente stabile, ma riduzione per circa un quarto dei casi (23,5% per la provincia, 28,8% per la media regionale); - esportazioni: andamento meno critico, con oltre il 22% dei casi di Forlì-cesena in crescita (25% a livello regionale). L’effettiva portata dell’innovazione nell’ultimo triennio - Guardando all’ultimo triennio, il 54,4% delle imprese intervistate dichiara di non avere introdotto alcuna innovazione in azienda negli ultimi tre anni (dato in netto miglioramento rispetto al 65,6% del 2012 ed in linea con il 53,6% medio regionale). Quasi il 16% dei casi ha invece introdotto innovazioni di prodotto di tipo incrementale; una percentuale pari al 14,6% ha introdotto innovazioni di processo, sempre di tipo incrementale. Innovazioni radicali hanno riguardato una quota minore di casi: il 10,8% delle imprese forlivese-cesenati ha introdotto innovazione di prodotto,la più pregiata, in netto miglioramento rispetto al 4,2% registrato nella rilevazione 2012 e di quasi 4 punti percentuali superiore al 6,9% relativo alla media regionale. Le innovazioni più pregiate e quindi quelle di prodotto radicale sono state ottenute all’interno dell’impresa assai più di frequente di quanto non sia accaduto a livello regionale; nell’82,3% dei casi a fronte del 71,2% medio regionale. Una maggior capacità di generare innovazione radicale di prodotto si registra da parte delle imprese di medie e grandi dimensioni, che l’hanno conseguita nel 20% dei casi contro il 9,8% delle piccole imprese. Si evidenzia inoltre una maggiore attitudine in questo senso da parte delle imprese operanti nel settore del chimico/farmaceutico, della carta e dell’editoria ed anche della meccanica e dell’agro-alimentare. Si rileva inoltre un 8,6% di imprese che ha introdotto innovazioni radicali di prodotto fra quelle senza alcun grado di apertura, un 10,7% fra quelle con apertura limitata e addirittura un 33,3% fra quelle con un elevato grado di internazionalizzazione. Fra le imprese di Forlì-cesena che hanno introdotto innovazione radicale di prodotto, il 17,6% è riuscito ad accrescere nello stesso periodo il proprio fatturato. Prendendo a riferimento la base di dati Anteros, valutando due momenti differenti, il 30 giugno 2013 e la medesima data dell’anno precedente, si osserva che le imprese innovative registrano un incremento del fatturato di circa il 22% e che quelle non innovative esibiscono un decremento superiore al 10%. Inoltre, sempre attraverso Anteros, fra le imprese che non hanno innovato, lo stock di occupati è rimasto pressoché il medesimo (+0,20%), mentre fra quelle innovative si rileva un incremento degli occupati del 7% circa. Valutando una serie di indicatori identificati come input e output dell’innovazione - approccio Ius -, nel campione di Forlì-cesena, fra le imprese che non hanno introdotto alcuna innovazione, scende al 6,0% l’incidenza di quelle che fra i propri addetti ha una quota di laureati superiore al 20% ; sale invece al 9,2% per le imprese che hanno introdotto almeno un’innovazione nell’ultimo triennio e si attesta addirittura al 21,4% per quelle che hanno realizzato un’innovazione di prodotto radicale al proprio interno o in collaborazione con altri soggetti (valore percentuale decisamente più marcato dell’11,2% registrato a livello regionale). Gli ambiti di ricerca ritenuti rilevanti per la competitività - L’ambito a cui le imprese interpellate guardano con maggiore attenzione, al fine di migliorare la propria performance competitiva, è quello dei materiali. Seguono gli ambiti dell’informatica e dell’energia (riduzione dei consumi energetici, efficienza energetica di impianti ed edifici, fonti di energia rinnovabili) e l’ingegnerizzazione del processo produttivo. Gli investimenti realizzati - Il 15,8% delle imprese (contro 14,3% registrato nel 2012) dalla provincia di Forlì-cesena ha proceduto all’acquisto di nuovi macchinari e attrezzature. Le aree su cui si sono concentrati gli interventi sono costituite dall’acquisto di nuovo software (6,3%) e dall’acquisto di nuovo hardware (4,4%). Gli ostacoli all’innovazione - Ciò che sembra accomunare le dichiarazione della quasi totalità delle imprese interpellate è il giudizio in merito all’eccessiva pressione fiscale come principale ostacolo all’innovazione aziendale. Secondo principale ostacolo all’innovazione è il rischio d’impresa percepito come troppo elevato, in particolare dalla piccola impresa. I benefici dell’innovazione introdotta - Il principale beneficio dell’innovazione è stato individuato dalle imprese nel miglioramento della qualità dei prodotti/servizi (43,1%), mentre al secondo posto si trova il miglioramento del risultato economico (34,7%). Quasi il 34% del campione forlivese-cesenate ritiene che le innovazioni introdotte in azienda abbiano portato a benefici anche per la collettività e per il territorio di riferimento. Queste ricadute positive possono essere ricondotte a due macro-aree. La più rilevante riguarda l’impatto ambientale (minore impatto ambientale in termini di inquinamento e di emissioni, di produzione di rifiuti e di scarti, di ricorso a fonti energetiche rinnovabili, di riduzione dell’energia utilizzata, ecc.); una seconda area afferisce alle ricadute socio-economiche per il territorio, innanzitutto in termini occupazionali. Le tecnologie dell’informazione e della comunicazione (Ict) - Fra i servizi e le funzioni resi disponibili dall’evoluzione delle Ict, quello maggiormente utilizzato dalle imprese intervistate – da oltre tre quarti dei casi, senza particolari differenze fra livello provinciale e regionale – è l’e-banking, ovvero la gestione di operazioni bancarie tramite il sito web della banca presso cui si è correntisti. Questo servizio risulta in netta espansione considerato che nel 2012 interessava meno di due terzi (65,6%) dei casi intervistati a Forlì-cesena. Al secondo posto si trova la digitalizzazione dei documenti e la conseguente eliminazione progressiva del cartaceo, che riguarda circa sei imprese su dieci sia a Forlì-cesena che per l’intero campione emiliano-romagnolo. I mega-trend - La Regione, attraverso Aster, ha individuato le principali tendenze di sviluppo macro-economico globale che muteranno il modo di fare business, il commercio, la cultura e la vita delle persone. Fra questi mega-trend, quello che suscita maggior interesse presso le imprese interpellate è quello delle tecnologie abilitanti per il futuro, ossia il crescente utilizzo che si avrà nel prossimo futuro di tecnologie, oggi ancora emergenti, legate ai nanomateriali, all’elettronica flessibile, ai laser, ai materiali «intelligenti», ecc.. La seconda tendenza di cui si riscontra maggiore interesse a livello provinciale è riferita alle reti di generazione di potenza elettrica distribuite, mega-trend che prevede la diffusione, fino al livello domestico, di generatori di potenza sempre più piccoli; si noti che la stessa tendenza, a livello regionale, occupa soltanto l’ottava posizione. Focus Green Economy Le eco-tendenze delle imprese - L’aspetto più critico rispetto a quattro dimensioni fondamentali per l’impatto ambientale dell’attività economico-produttiva (input energetici, emissioni atmosferiche, produzione di rifiuti, recupero di rifiuti) è quello degli input energetici, per il quale il 19,6% dei casi dichiara un aumento, in alcuni casi anche “forte” (la media regionale risulta inferiore: 16,2%). I benefici attesi dello sviluppo sostenibile - Come per le precedenti rilevazioni, i benefici attesi dalle imprese legati allo sviluppo sostenibile sono soprattutto relativi alla riduzione dei consumi di energia elettrica, seguiti dall’aumento efficienza energetica impianti, macchinari, edifici (aspetti entrambi maggiormente segnalati come molto o abbastanza importanti rispetto alle rilevazioni precedenti). Conversione alla green economy delle imprese - Sono oltre il 18% le imprese intervistate a Forlì-cesena che dichiarano di aver seguito un processo di conversione verso la green economy, mentre a livello regionale si tratta del 15,3% dei casi. La provincia di Forlì-cesena si colloca così al secondo posto fra le province emiliano-romagnole in termini di imprese già convertite al verde, superata soltanto da Ferrara (19,0%) e seguita da vicino da Ravenna (18,3%). Per Forlì-cesena si evince una maggiore incidenza di imprese convertite al green nel settore chimico/farmaceutico, della plastica e della gomma (42,9%), seguito a distanza (24,1%) da quello dei metalli. Fra le imprese che hanno seguito un percorso di conversione all’economia verde, circa due terzi (64,5%) hanno introdotto almeno una qualche forma di innovazione. Il Rapporto è scaricabile dal sito all’indirizzo: www.Ciseonweb.it/innovazione/report    
   
   
FVG, FINANZE: "LIBERATI" 80 MILIONI PER AGEVOLAZIONE AL CREDITO  
 
 Udine, 10 dicembre 2013 - L´amministrazione regionale del Friuli Venezia Giulia ha deciso di rinunciare alla restituzione di una grossa fetta delle risorse anticipate, a partire dal 2009, ai Fondi di rotazione regionali che operano nel campo dell´agevolazione al credito delle imprese. Lo stabilisce una delibera approvata oggi dalla Giunta regionale, che - in attuazione alla legge anticrisi dello scorso agosto - di fatto rimette in circolazione 80 milioni di euro. Nella sostanza il provvedimento, proposto dell´assessore alle Finanze Francesco Peroni, di concerto con l´assessore alle Attività produttive Sergio Bolzonello, lascia gli 80 milioni a disposizione dell´agevolazione al credito e permette il parallelo e tempestivo avvio operativo del nuovo "Fondo per lo sviluppo delle piccole e medie imprese e dei servizi", previsto proprio dalla legge anticrisi e inizialmente gestito da Mediocredito Fvg. "A beneficiare della nostra rinuncia - spiega Peroni - sono in prevalenza il Fondo di rotazione a favore delle imprese artigiane (Fria) e il Fondo speciale di rotazione a favore delle imprese commerciali, turistiche e di servizio, destinati a confluire nel Fondo sviluppo che andremo a costituire, nel quale sarà istituita anche una sezione che si occuperà dello smobilizzo dei crediti vantati nei confronti delle Pubbliche Amministrazioni". I due Fondi si vedono dunque liberate risorse pari rispettivamente a oltre 28 milioni ed a quasi 36 milioni di euro, che confluiranno nel nuovo Fondo sviluppo. Beneficiano della rinuncia della Giunta anche il Fondo di rotazione per gli interventi nel settore agricolo (per 10 milioni) e il Fondo di rotazione per iniziative economiche (Frie, per 6 milioni di euro). La legge anticrisi ha previsto una serie di "interventi urgenti per il sostegno e il rilancio dei settori produttivi e dell´occupazione", con un´iniezione complessiva nel sistema economico e sociale di 180 milioni di euro. La manovra, ricordano Peroni e Bolzonello, "punta a contrastare gli aspetti più problematici della crisi economica e finanziaria". Oltre ad agire sul credito che le imprese vantano nei confronti delle Pa, "favorisce l´accesso al credito delle imprese e permette di intervenire anche sul fronte dell´occupazione e sull´emergenza delle crisi industriali complesse".  
   
   
FIRENZE - TERZO SETTORE: BOOM NEGLI ULTIMI DIECI ANNI  
 
Firenze, 10 settembre 2013 - Mentre l’economia tradizionale arranca, il no profit cresce a ritmo sostenuto ormai da 10 anni. Il dato è emerso ieri al convegno “Una fotografia del Terzo settore” organizzato dalla Camera di Commercio di Firenze alla Sala Brunelleschi dell’Opera del Duomo. Secondo i dati del Censimento Istat presentati dall’Osservatorio dell’Economia Civile della Cdc di Firenze, le sedi delle organizzazioni no profit nella provincia sono aumentate del 46,5% dal 2001 al 2011, portando con sè un forte aumento degli addetti (+32,4%); un tasso di crescita che riguarda tutta la Toscana (+39,9% di sedi attive e 37% di addetti). Si rafforza molto anche il ruolo dei volontari, passati da 85.469 a 124.093 (+45,2%), risorsa assolutamente rilevante per le associazioni, visto che rappresentano il 92,4% dell’intera “forza lavoro”. Nelle cooperative sociali e nelle fondazioni, invece, il peso degli addetti cresce rispetto ai volontari, rispettivamente, all’88,6% e al 40,3%. La crescita del terzo settore appare tanto piu rilevante se confrontata con le variazioni accertate da Istat per le imprese “for profit” e le istituzioni pubbliche. Firenze eÌâ†la prima provincia toscana per sedi di organizzazioni col 27,3% e il 32,9% di addetti. Il no profit e composto soprattutto da associazioni, riconosciute (22,6%) e non (67,9%). Importante anche il ruolo delle cooperative sociali (il 2,3% del totale) che occupano il 50% degli addetti. Circa il 16% delle fondazioni e il 14,2% delle altre istituzioni hanno 20 o piu addetti rispetto al 3,8% delle associazioni riconosciute e all’1% di quelle non riconosciute. Circa l’82% delle organizzazioni non hanno dichiarato addetti: su di esse convogliano il 75,9% dei volontari. Le organizzazioni no profit fiorentine che si occupano di cultura, sport e istruzione sono 4.700, con un peso del 62,7% sul totale, di poco inferiore al dato regionale (63,2%) ma superiore a quello nazionale (60,7%): all’interno di questo ambito prevalgono le attivita sportive con circa 2100 organizzazioni, insieme alle attivita artistiche con 1500. Gli altri settori rilevanti sono l’assistenza sociale e la protezione civile (8,5%), l’istruzione e la ricerca (6,7%), le relazioni sindacali (5,3%), la sanita (4,6%), la tutela dei diritti e le attività politiche (3,1%). “In Toscana, ad alti tassi di crescita, si associa un elevato numero di volontari (9,2% sul totale nazionale, ndr), testimonianza di uno spiccato senso di partecipazione della societa civile allo sviluppo delle attivita no profit – ha commentato Enrico Bocci, presidente dell’Osservatorio dell’economia civile della Cdc di Firenze -. Emerge anche un legame tra sviluppo economico, benessere e crescita del no profit, che si pone come elemento d’innovazione sociale in grado di inserirsi all’interno dei processi di trasformazione socio-economici”.  
   
   
INCONTRO TRA LA GIUNTA E LE SEGRETERIE REGIONALI DI CGIL, CISL, UIL.  
 
Ancona, 10 dicembre 2013 - Lavoro, diritto alla salute e protezione sociale, mobilità sono le priorità dell’azione di governo della Regione per la tutela della coesione sociale: è quanto è stato ribadito dalla giunta al completo nel corso dell’incontro di ieri mattina con le segreterie regionali di Cgil, Cisl Uil. Un appuntamento che ha visto le parti confrontarsi sul Bilancio di previsione 2014, a conferma del rapporto di collaborazione necessario soprattutto in questa fase di crisi drammatica giunta al 6° anno. La Giunta regionale ha ribadito la piena disponibilità al confronto, per continuare ad affrontare insieme le sfide che il difficile momento pone di fronte. La stella polare di riferimento resta l’occupazione e la coesione sociale. La Giunta ha confermato che, come già in questi anni di crisi, pur di fronte a tagli nazionale di oltre -1,3 miliardi di euro nel triennio, proseguirà l’azione di sostegno al lavoro con uno specifico pacchetto di interventi, insieme all’impegno per le politiche sociali e la tutela dei servizi sanitari per i cittadini, lasciando l’esenzione dalle tasse regionali Irpef di oltre il 50% dei marchigiani con i redditi sotto i 15 mila euro. L’impegno, è stato ribadito dalla Regione, è fare resistenza a difesa di cittadini, famiglie e imprese. Le misure adottate finora sono state riconosciute dagli indicatori ma di fronte ai tagli statali le difficoltà sono enormi. I momenti di confronto continueranno questa settimana per entrare nel merito delle misure anticrisi, per discutere delle tematiche sui servizi sociali e delle politiche comunitarie così da corrispondere alle esigenze rappresentate oggi dai Sindacati.  
   
   
ZAIA: “L’ACCORDO TRA SINDACATI E CONFINDUSTRIA E’ LA VIA GIUSTA CHE LA REGIONE INTENDE PERCORRERE INSIEME A LORO”  
 
Venezia, 10 dicembre 2013 - “L’intesa tra sindacati e Confindustria conferma che nel Veneto il cambiamento degli scenari economici e sociali a livello mondiale è stato metabolizzato e conferma la vocazione della nostra Regione di essere anticipatrice e protagonista nella proposizione e attuazione di nuovi modelli, abbandonando obsolete e improduttive logiche conflittuali, dimostrando la capacità di fare squadra, nel segno di una autentica modernità che proietti l’intero sistema Veneto, innovato e coeso, ad affrontare con forza competitiva le sfide di oggi e di domani”. Il presidente della Regione del Veneto, Luca Zaia, saluta con soddisfazione la sottoscrizione avvenuta ieri dell’Avviso Comune, trasposizione a livello Veneto del documento firmato lo scorso settembre dai vertici nazionali di Confindustria, Cgil, Cisl e Uil. “Mi complimento con Zuccato, Porto, Colamarco e Viafora – prosegue Zaia – per questo accordo strategico che nasce dalla capacità di dialogo tra le parti sociali ed economiche, che relega agli archivi storici il periodo delle inutili contrapposizioni e degli sterili rivendicazionismi, al fine di ricercare insieme le migliori condizioni di rilancio del nostro sistema produttivo e per creare nuove opportunità occupazionali, pensando innanzi tutto ai giovani”. “Questa è anche la conferma del grado di maturità raggiunto dalle diverse componenti della società veneta – sottolinea il presidente –, manifestato già lo scorso 1 maggio, quando salirono sullo stesso palco imprenditori e lavoratori, consapevoli che il destino degli uni è indissolubilmente legato a quello degli altri: siamo nella stessa barca, costretta a navigare in acque agitatissime, e solo se i rappresentanti del lavoro, dell’impresa e delle Istituzioni sapranno muoversi insieme, riusciremo a uscire da questa crisi e a riprendere la strada dello sviluppo”. “Per quanto riguarda la disponibilità e l’utilizzo dei Fondi Comunitari – ha concluso Zaia –, ribadisco che per noi rappresentano una priorità irrinunciabile. Non sono ‘un di più’, ma significano sopravvivenza per il nostro sistema e le nostre aziende. E tale considerazione è dimostrata anche dagli ultimi dati ufficiali resi noti dal Ministero della Coesione sociale sulla spesa certificata Ue, dai quali emerge che la Regione del Veneto rispetta gli obiettivi dei fondi Fesr e supera il tetto degli obiettivi per i fondi Fse e, in entrambi i casi, presenta una dinamica di spesa e di impegni superiore alla media italiana e in linea con le migliori performance delle Regioni a statuto ordinario. Insomma, già oggi siamo, così come per i costi standard in sanità, una Regione benchmark anche nell’impiego delle risorse comunitarie e il nostro obiettivo è quello di migliorare ulteriormente su questo fronte”.  
   
   
PUGLIA: LOTTA A LAVORO NERO  
 
 Bari, 10 dicembre 2013 – Di seguito l’ intervento dell´assessore al Lavoro, Leo Caroli, sulla questione del lavoro nero: Tutti i Paesi industriali sono uguali davanti al lavoro nero: ne utilizzano molto. Purtroppo, l’italia è più uguale degli altri e ne utilizza di più. Le stime più recenti (Corte dei Conti alla Commissione Finanze del Bilancio, indagine Cgia , indagine centro studi Krls..) dicono che il lavoro sommerso equivarrebbe al 21% dell’economia legale del Paese: primi in Europa seguiti da Grecia 20,8%, Romania 19,2%, Bulgaria 18,7/, Slovacchia 17,2% e via scendendo. Il sommerso in Italia ha un valore di 340 miliardi. Un’enormità sottratta alla ricchezza del Paese, alla sua competitività, che mette in crisi sempre più grave le imprese che restano in chiaro e sfidano il mercato globale pagando tasse, contributi e salari contrattuali. Il lavoro nero non ha confine e lo si ritrova in tutti i settori produttivi, in ogni professione, in tutte le fasce di età ed in ogni regione: se in Puglia il nero dell’agricoltura è stimato al 20%, nel triveneto raggiunge il 29% ed in Lombardia addirittura il 31%. Circa 3,5 milioni di persone ne sono coinvolte. Una delle ragioni va ricercata nella catena degli appalti e dei subappalti. E’ una catena troppo lunga di contoterzisti che, oltre il 2’ o 3’ anello, annulla ogni capacità resistente dell’azienda che per sopravvivere può decidere di passare al nero. Se ne avvantaggiano le committenti, ne pagano il prezzo più alto gli operai che sono all’ultimo anello della catena di sfruttamento. Una seconda ragione è l’ossessione tutta italiana per il costo del lavoro. Troppe imprese fanno poca ricerca, poca formazione del personale, non pensano all’innovazione del prodotto e finiscono per cercar presunta competitività agendo sul costo del lavoro, sommergendo nel nero almeno una parte delle proprie attività. Una terza causa sta nella deregolamentazione del mercato del lavoro , nella proliferazione dei contratti di lavoro atipici. Soprattutto in periodo di crisi, a furia di individualizzare i rapporti di lavoro, le parti finiscono col mettersi d’accordo sul più individuale e diretto dei rapporti, quello a nero! In questo quadro, la Regione Puglia ha dichiarato guerra al nero. A)aiutando le aziende ad aggregarsi e consorziarsi. Perché nella globalizzazione “piccolo non è più così bello” come una volta e nella dimensione più grande competi di più e meglio , senza ricorrere ad illegalità. Significativo è l’esempio delle aziende barlettane associatesi nel consorzio 5 stelle (le stelle sono le 5 donne morte sotto le macerie del palazzo crollato aarletta sul sottostante laboratorio in nero) ed aderenti al protocollo con la regione che ne rilancia e regolamenta le attività: dai sottoscala a riferimento produttivo globasle nel mercato dei presidi per la sicurezza). B)sostenendo significativamente gli investimenti per ricerca, innovazione, formazione e riqualificazione del personale e per la sicurezza. Incentivando contestualmente l’occupazione a tempo indeterminato. Perché il mix tra processi produttivi e prodotti di qualità + personale ben retribuito, con lavoro stabile e tutelato, è la formula che contribuisce in maniera determinante al successo aziendale ed alla creazione di ricchezza collettiva, genera sicurezze e rende sostenibile il futuro. C)attuando la legge regionale 28 del 2006 che ha prodotto i bandi per il sostegno all’emersione nel settore del turismo, dell’agricoltura e dell’edilizia, portato all’assunzione di centinaia di lavoratori, anche stagionali, prima in nero, ed alla sperimentazione degli indici di congruità perché possano essere espulse da ogni contribuzione ed aiuto pubblico le aziende che ricorrono al sommerso. Infine, nei mesi scorsi, la Regione Puglia ha sottoscritto col Ministero degli Interni, i Prefetti della regione, la Guardia di Finanza, l’inps, l’inail, la direzione regionale del lavoro, coinvolgendo il nucleo specializzato dei carabinieri e le questure, il primo protocollo in Italia che non si limiti ad enunciare i buoni propositi per contrastare l’illegalità nel mondo del lavoro ma finanzia con 800.000 euro un piano coordinato d’interventi del gruppo interforze nelle aree territoriali e nei settori produttivi maggiormente interessati al fenomeno del sommerso. In particolare: nell’area murgiana del mobile imbottito, in quella foggiana ed altosalentina del lavoro agricolo ed extracomunitario, nel settore dei trasporti, del tessile-abbigliamento-calzaturiero ed in quello edile. Purtroppo, manca una legge nazionale per l’emersione e non c’è traccia, oltre gli annunci, di una vera lotta all’evasione su scala nazionale. Allora, in Puglia proviamo a supplire agendo sulle due facce della medaglia: da una parte, con le misure che rendono “conveniente” per le imprese la scelta per l’emersione; dall’altra , con controlli, verifiche e repressione senza se e senza ma. Eppure, tutto ciò non basta ancora. Ci vuole un ultimo tassello nel mosaico: Nel nuovo anno erogheremo le somme (circa 500.000euro) per i progetti risultati ammissibili al finanziamento previsto dalla legge regionale 28/2006. Sono stati presentati da scuole, istituti scolastici ed enti locali per educare alunni e studenti alle buone pratiche, non solo nel mondo del lavoro, avverso ogni forma di elusione contrattuale e normativa (pratica sottosalario), di evasione fiscale e contributiva( scontrino non emesso, fattura su richiesta!!), di sfruttamento della persona sull’altra persona. Insomma, la Puglia rimane in prima linea ed investe anche sulla cultura della legalità e della sicurezza, sui giovani, sulle scuole per evitare che il nero, l’illecito, l’illegale diventino davvero elemento strutturale dell’economia di un intero Paese.  
   
   
MILANO - UN´IMPRESA DI DESIGN SU SEI È GIOVANE  
 
 Milano, 10 dicembre 2013 - Il settore del design è per giovani. Nel 2013 quasi un’impresa di design su sei (647 su 4.027 imprese) in Lombardia è giovane. Le imprese giovanili di design si concentrano a Milano (223 imprese). Seguono Brescia (97) e Monza e Brianza (66). Como si colloca al quinto posto (50). Il peso dei giovani nel settore design è molto più alto rispetto alla presenza delle imprese giovanili in tutti i settori: 16,1% rispetto a 9,4%, quasi il doppio. Emerge da un’elaborazione delle Camere di commercio di Milano, Monza e Brianza e Como su dati Registro delle Imprese al 2° trimestre 2013. E martedì 10 dicembre alle ore 17, nello spazio Material Connexion Italia a La Triennale di Milano, viale Alemagna 6, si terrà la tavola rotonda e l’inaugurazione della mostra di tutti i progetti degli studenti e dei prototipi realizzati per “Un Designer per le Imprese”, aperta al pubblico fino al 2 febbraio. L’iniziativa, giunta alla quarta edizione, ha lo scopo di favorire l’incontro tra mondo imprenditoriale e giovani designer al fine di generare innovazione nelle Pmi del territorio lombardo attraverso il design. Promotori: Camera di Commercio di Milano, Provincia di Milano, Camera di Commercio di Monza Brianza, Camera di Commercio di Como e Material Connexion Italia. L’iniziativa vede quest’anno la partecipazione di 24 aziende, 130 giovani designer, 6 scuole di design, 100 progetti, 30 vincitori, 30 prototipi realizzati. Per Como hanno partecipato cinque aziende, oltre 25 giovani designer appartenenti alle due scuole di design del territorio (Politecnico di Milano e Accademia Aldo Galli di Como). Sono stati realizzati 20 progetti e ben sette sono risultati vincitori. I prototipi di questi progetti, assieme agli altri vincitori, saranno messi in mostra alla Triennale. Le tre precedenti edizioni hanno permesso la nascita di collaborazioni stabili tra le imprese e i designer coinvolti, oltre alla messa in produzione di diversi progetti e prodotti che hanno avuto anche ottimi riscontri di mercato.  
   
   
MILANO: POLIZIA LOCALE SEQUESTRA 3.500 GIOCATTOLI PERICOLOSI, 500.000 MERCI NELL´ULTIMO ANNO. NUOVA AZIONE A TUTELA DI CONSUMATORI E IMPRESE. IN VISTA DEL NATALE ATTENZIONE AI PRODOTTI DESTINATI AI BAMBINI  
 
Milano, 10 dicembre 2013 - Alcuni recenti sequestri di merce in Galleria Vittorio Emanuele ad opera della Polizia locale hanno permesso agli agenti dell’Unità Antiabusivismo guidata dal Comandante Tullio Mastrangelo di risalire a un negozio in zona Paolo Sarpi che vendeva giocattoli pericolosi. Dagli scaffali del negozio Hu Long Trading di via Niccolini 23 sono stati sequestrati ben 3.500 prodotti, tra freccette luminose, pistole giocattolo con puntatore laser, accendini fantasia e 1.700 pile prive di autorizzazione della Camera di Commercio e del simbolo del riciclo. La titolare del negozio, una donna di nazionalità cinese di 50 anni, T.x., è stata denunciata per commercio di prodotti pericolosi presenti anche nel motore di ricerca europeo Rapex (Rapid Alert System for non-food dangerous products): il “sistema di allarme” comunitario attivo per tutte le merci (con l’eccezione di alimentari, farmaci e presidi medici) che presentano un rischio grave per la salute e la sicurezza dei consumatori. Oltre al sequestro dei 3.500 prodotti, sono scattate anche sanzioni per circa 100.000 euro per le pile fuorilegge. La donna è stata segnalata inoltre all’Agenzia delle Entrate per evasione fiscale. “Questa operazione della Polizia locale – spiega l’assessore alla Sicurezza Marco Granelli – si aggiunge ai numerosi interventi dell’Amministrazione comunale per la tutela dei consumatori e delle aziende che commerciano nella legalità: solo nell’ultimo anno, infatti, sono circa 500.000 i giocattoli e i prodotti pericolosi che sono stati sequestrati”. “Con l’avvicinarsi delle feste – ha proseguito Granelli - ricordiamo che è importante prestare particolare attenzione a ciò che si compera, soprattutto quando si tratta di giochi destinati ai bambini. Al rischio per la salute e per la sicurezza delle persone, doppiamente grave quando si tratta dei consumatori più piccoli, si aggiunge poi il forte danno per l’economia”.  
   
   
"LOTTA AL LAVORO NERO, LA STRADA GIUSTA", DOPO BLITZ A MATERA  
 
 Bari, 10 dicembre 2013 - “Con la guerra al nero si inizia a percorrere la strada giusta”. E’ il commento dell’assessore al Lavoro, Leo Caroli, dopo le notizie di stampa che hanno riportato il blitz delle forze dell’ordine e dell’Ispettorato del Lavoro in un complesso industriale nel Materano dove si producevano parti di salotto completamente in nero. La notizia arriva anche dopo l’appello pubblicato dal presidente del gruppo Natuzzi, Pasquale, che lamentava la concorrenza sleale da parte di aziende del settore che utilizzavano lavoro nero nel bacino a cavallo tra Puglia e Basilicata. “Il fenomeno smascherato a Matera – spiega l’assessore Caroli – dimostra la bontà delle nostre scelte di lotta al lavoro nero. Questa è la strada giusta per sottrarre milioni e milioni di evasione e di concorrenza sleale al mercato. La lotta deve essere senza se e senza ma, superando resistenza che registriamo anche in Puglia trasversalmente nel mondo del lavoro, della politica e della società in generale. Infatti il lavoro nero viene visto come ultimo e indispensabile ammortizzatore sociale, ma non è vero che lo sia: perché un Paese che si basi sull’illecito - e che quindi sull’illegalità basi la propria esistenza - è un Paese che ha un difficile presente, ma nessun futuro”.