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MARTEDI

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Notiziario Marketpress di Martedì 14 Aprile 2009
PESCA: LIBERARE TUTTO IL POTENZIALE DELL´ACQUACOLTURA EUROPEA  
 
 Bruxelles, - L´acquacoltura, uno dei settori alimentari in maggiore espansione a livello mondiale, produce già il 50% circa di tutto il pesce che consumiamo e può ancora offrire molto di più. L´ue ha istituito norme ambiziose per garantire che la pratica e i metodi dell´acquacoltura siano improntati al principio di una crescita sostenibile e il settore acquicolo europeo è all´avanguardia della ricerca e dello sviluppo tecnologico a livello mondiale. Tuttavia questo progresso verso l´eccellenza non trova ancora riscontro nella produzione, che nell´Ue si è stabilizzata mentre ha registrato un netto incremento in altre regioni del mondo. Con la comunicazione presentata l’ 8 aprile la Commissione europea intende affrontare questa situazione e dare nuovo impulso alla crescita sostenibile dell´acquacoltura europea. "L´acquacoltura è chiamata a svolgere un ruolo importante come fonte di prodotti sani e di elevata qualità per gli oculati consumatori europei, ma fino ad ora ha espresso solo una piccola parte delle proprie potenzialità. È giunto il momento di sfruttare appieno tale potenziale e di dare a questo settore di importanza strategica pieno riconoscimento e, nel senso letterale del termine, lo spazio di cui ha bisogno per svilupparsi", ha affermato Joe Borg, commissario per gli affari marittimi e la pesca. Nella sua comunicazione la Commissione esamina le cause del ristagno della produzione acquicola europea e le modalità per migliorare la competitività, la sostenibilità e la governance del settore. In primo luogo, per rendere il settore più competitivo occorre rafforzare il sostegno alla ricerca e allo sviluppo tecnologico, razionalizzare la pianificazione spaziale delle regioni costiere e dei bacini idrografici al fine di agevolare la competizione per lo spazio e per l´acqua e integrare le esigenze specifiche dell´industria acquicola nella politica di mercato dell´Ue per i prodotti della pesca. In secondo luogo, per mantenere la sostenibilità del settore occorre continuare a puntare su metodi di produzione rispettosi dell´ambiente, applicare norme rigorose in materia di salute e benessere degli animali e garantire un elevato livello di protezione dei consumatori. Infine, è possibile fare di più per migliorare l´immagine del settore e gli aspetti connessi alla governance. Il successo dell´acquacoltura dipenderà in larga misura dall´esistenza di un contesto favorevole alle imprese del settore acquicolo a livello nazionale e/o locale. La Commissione intende pertanto fornire agli Stati membri e alle autorità regionali orientamenti volti a garantire che siano predisposte misure specifiche a livello locale, nazionale ed europeo per consentire al settore di sfruttare pienamente le proprie potenzialità. La Commissione ritiene che un´industria acquicola forte e dinamica possa fungere da catalizzatore per la crescita dei settori correlati e contribuire sempre di più allo sviluppo delle zone rurali e costiere, offrendo nel contempo ai consumatori prodotti alimentari sani e di elevata qualità ottenuti nel rispetto dell´ambiente. Questi rappresentano soltanto alcuni dei vantaggi di importanza cruciale che scaturirebbero da un´azione europea concertata a tutti i livelli per favorire il pieno sfruttamento del settore acquicolo. Per maggiori informazioni: http://ec. Europa. Eu/fisheries/cfp/aquaculture_processing/aquaculture_it. Htm .  
   
   
BARI - PARTE IL PROGETTO "MANGIA SANO E GUADAGNA SALUTE  
 
Coniugare le esigenze del sistema produttivo delle imprese agricole baresi con un obiettivo di interesse generale, quale è la salute, orientando alle sane abitudini alimentari i consumatori più giovani. Sono le finalità del progetto ‘Mangia sano e guadagna salute’, approvato stamani dalla giunta della Camera di Commercio di Bari e promosso in collaborazione con Cia, Confcoperative e Unci, d’intesa con la Asl del capoluogo. La giunta inoltre ha espresso solidarietà alla popolazione abruzzese duramente colpita dal sisma, impegnandosi a sostenere le iniziative di intervento promosse da Unioncamere nazionale. “Il progetto Mangia sano e guadagna salute, che sarà attuato nelle scuole primarie – spiega il presidente Luigi Farace – ha finalità sia di promozione economica che di salvaguardia della salute. Negli ultimi anni ci siamo trovati di fronte a due fenomeni che hanno risvolti comuni e che non fanno onore al Paese-padre della dieta mediterranea: da una parte il calo dei consumi di frutta e verdura, sicuramente anche a causa delle distorsioni del mercato e della filiera che hanno determinato l’aumento dei prezzi; dall’altra stili alimentari tutt’altro che sani, soprattutto nei più giovani. Con questo progetto la Camera vuole contribuire alla correzione di queste cattive abitudini, dando un segnale importante di sostegno e di tutela al mercato e ai suoi più diretti protagonisti, le aziende ed i consumatori, e orientando le attività e le scelte verso un interesse non solo economico ma anche sociale”. Il progetto “Mangia sano e guadagna salute” coinvolgerà 1500 bambini e prevede la distribuzione gratuita in 60 classi di terza elementare di una merenda salutare costituita da frutta e verdura. Nei 2 mesi di svolgimento, gli alunni verranno seguiti dai medici del dipartimento di Igiene della Nutrizione della Asl di Bari, che acquisiranno con continuità le informazioni relative allo stato nutrizionale dei bambini, utilizzando tecniche standardizzate, secondo un protocollo elaborato dall’Istituto Nazionale di ricerca per gli alimenti e nutrizione (Inran) e condiviso con i Servizi di Igiene, Alimenti e Nutrizione (Sian) di altre Asl. Il settore ortofrutticolo in provincia di Bari comprende 35mila produttori che coltivano 84mila ettari di alberi da frutta. Il calo dei consumi di prodotti ortofrutticoli freschi a livello nazionale nel 2007 è stato del 2,7% per la frutta e 3,1% per la verdura. A ciò ha sicuramente concorso l’aumento dei prezzi di vendita al consumo, causato da un lato dall’intensificarsi delle avversità atmosferiche e dall’altro dalle distorsioni che affliggono le filiere. In base a stime delle categorie coinvolte queste riduzioni nel corso del 2007 si sono tradotte per i produttori baresi in un danno economico di 75 milioni di euro. La conseguenza di questa alterazione dei consumi è il sovrappeso, soprattutto nei più piccoli. .  
   
   
VALUTAZIONE DELLA PRIMA FASE E PROSPETTIVE DEL PIANO DI SVILUPPO RURALE 2007/2013 DELLE MARCHE SODDISFAZIONE PER I RISULTATI.  
 
Si e` tenuto l’ 8 Aprile , presso la suggestiva cornice del Polo culturale di Monterubbiano (Fm), il convegno dal titolo ´Programma di Sviluppo Rurale ´ Valutazione sulla prima fase e prospettive´. Hanno partecipato il vicepresidente e assessore all´Agricoltura, Paolo Petrini, il sindaco di Monterubbiano, Francsco Pagliarini, il dirigente del servizio sviluppo rurale della Regione, Cristina Martellini, funzionari e tecnici regionali, operatori e rappresentanti delle associazioni professionali agricole. Ha moderato i lavori Lorenzo Bisogni, del servizio Agricoltura della Regione. ´Oggi siamo qui a Monterubbiano ´ ha detto Petrini ´ per fare il punto su quanto fatto nel passato periodo e per analizzare i risultati dei primi due anni del nuovo piano di sviluppo rurale. Su questo versante abbiamo delle performance ottime, la spesa media italiana dei vari Psr e` ferma al 7,7 per cento dei fondi totali. Le Marche detengono invece il record di capacita` di spesa con il 21,3 per cento del totale dei fondi disponibili. Notizia che ci da` grande soddisfazione. Il primato di oggi e` frutto del lavoro e dell´efficienza degli uffici regionali, delle nuove procedure adottate, del dinamismo di agricoltori e associazioni agricole. Il risultato e` ancor piu` significativo se si considera che il nostro Psr e` stato approvato dalla Commissione solo nel 2008. Questo traguardo ci spinge a fare bene anche per il futuro, anche alla luce dell´ottima risposta che gli imprenditori agricoli hanno dato ai nostri bandi da poco chiusi e` stata molto positiva, basti pensare che, a dicembre 2008, sono state presentate in totale per le misure 311, 123, 121, 112 e pacchetto giovani quasi 1400 domande, per un costo dell´investimento pari a oltre 363milioni di euro e un contributo richiesto pari a 164milioni di euro. A cio`, poi, vanno aggiunte le corrispondenti misure attivate attraverso il Piano bieticolo-saccarifero (Pabs) e le domande presentate a valere sull´Asse Ii. Abbiamo anche rimodulato le risorse disponibili per rispondere alle esigenze espresse dagli agricoltori, incrementando il budget delle misure che dimostrano di avere un maggiore appeal, come ad esempio e` avvenuto nel caso del pacchetto giovani, su cui mettiamo grande attenzione perche` sono il futuro dell´agricoltura marchigiana. In tempi di crisi economica, il settore rurale si presenta quindi come volano per la ripresa e fonte di domanda anche per gli altri settori economici oggi in difficolta`, oltre che valorizzare l´offerta turistica, attraverso la cura ambientale e del paesaggio´. L´incontro e` stato occasione per presentare gli ottimi risultati della prima fase di attuazione del Psr Marche 2007-2013, oltre che per gettare uno sguardo agli esiti della passata programmazione, la cui attuazione si e` protratta fino allo scorso anno. I vari interventi hanno toccato i risultati della programmazione 2000-2006, le adesioni alle misure d´investimento all´attuale programma, un raffronto tra l´avvio dei due diversi periodi di programmazione, lo stato dell´arte delle misure per biologico, foreste e indennita` compensative, un´analisi degli strumenti gestionali del programma. Grande interesse hanno riscosso i dati forniti dal Ministero inerenti la capacita` di spesa. Le percentuali piu` alte, al termine dello scorso anno, sono quelle di Marche ´ 21,3 per cento ´ Provincia autonoma di Bolzano ´ 20,8 per cento ´ Friuli V. G. ´ 19,7 per cento ´ Provincia autonoma di Trento ´ 17 per cento ´ Liguria ´ 14,4 per cento. Le piu` basse sono, invece, quelle di Veneto ´ 3 per cento ´ Campania ´ 3,2 per cento ´ Puglia ´ 4,5 per cento ´ Sicilia ´ 5,4 per cento ´ Abruzzo ´ 5,4 per cento. Per quanto riguarda le Marche, alla fine del 2008, su un budget disponibile totale di 459,8 milioni di euro di finanziamenti alle imprese agricole nel periodo 2007 ´ 2013, 97,7 milioni ´ pari appunto al 21,3 per cento - sono stati gia` spesi. Dopo il dibattito a cui hanno partecipato i presidenti di Copagri, Cia, Confagricoltura e Coldiretti, ha concluso i lavori Petrini. ´Compito di questo incontro ´ ha detto ´ era capire se avevamo programmato bene, guardando ai primi bandi possiamo rispondere in modo positivo. Nostro obiettivo era concentrare le risorse per avere imprese piu` qualificate e competitive, anche in zone svantaggiate. I risultati dei primi bandi sono da questo punto di vista confortanti. Ora attenzione alle risorse finanziarie, modulandone la destinazione in funzione dei risultati verificati e delle nuove sfide´. .  
   
   
CARNE BOVINA SETTORE STRATEGICO – UN PIANO DELLA REGIONE VENETO PER CONSOLIDARE ANCHE LE AZIENDE CON CONTRATTO DI SOCCIDA  
 
Venezia - Il Veneto, maggiore produttore nazionale di vitelloni da carne in un Paese che importa oltre il 55 per cento del prodotto destinato al consumo, intende consolidare il suo sistema produttivo con un piano che punta a sostenere e consolidare anche le aziende che operano con contratto di soccida. “In questo modo – ha sottolineato il vicepresidente della Giunta regionale Franco Manzato – vogliamo dare una sufficiente capacità di investimento di questo genere di impresa agricolo zootecnica, tale da consentire l’adozione di modelli produttivi e di sistemi di allevamento capaci di migliorare ulteriormente i già alti standard qualitativi (fattore strategico della valorizzazione del prodotto stesso), di ottimizzare i costi di produzione e di rispondere alle esigenze di tutela ambientale e salvaguardia del territorio anche in relazione alla applicazione delle norme sulle deiezioni zootecniche”. Il Programma di Sviluppo Rurale ha già dato il via a finanziamenti per sostenere Progetti Integrati di Filiera (Pif) anche nel settore della carne bovina mentre, con il “Programma straordinario di intervento per l’attuazione della direttiva nitrati in Veneto”, sono state previste azioni rivolte all’adeguamento delle strutture di allevamento, all’introduzione di pratiche e tecnologie pulite, alla produzione di energia da reflui zootecnici e al decongestionamento delle aree a più alta densità zootecnica. “Il tutto – ha fatto presente Manzato – è finalizzato a dare alle aziende interessate la capacità reddituale che permetta loro di continuare a operare sul mercato”. Tale capacità è integrata anche da risorse di origine comunitaria attraverso l’erogazione dei cosiddetti premi Pac, la cui entità è legata alla media dei premi ottenuti dall’azienda in un triennio di riferimento (generalmente individuato tra il 2000 ed il 2002). Le aziende che in tale periodo erano interessate da contratti di soccida si trovano da questo punto di vista penalizzate. La soccida è infatti una forma “spinta” di d’integrazione di filiera, dove due soggetti distinti concorrono all’attività produttiva: uno è il proprietario degli animali, l’altro (l’impresa più propriamente agricola) li alleva per suo conto. In questo caso i premi Pac sono stati finora divisi al 50 per cento tra soccidante e soccidario, diminuendo cos’ì la possibilità di investimento di entrambe. Il Piano regionale punta perciò ad intervenire nell’adeguamento di quella parte del reddito aziendale che origina dagli aiuti comunitari, che in questo caso risultano dimezzati. .  
   
   
EXPORT USA, VOLANO I DAZI DOGANALI PER LA FLORICOLTURA ITALIANA (+100%) SOS DELLA LIGURIA A GOVERNO  
 
 Conto alla rovescia per evitare una brusca frenata dell’export in Usa della floricoltura ligure. Se il governo italiano, con il ministro delle Politiche Agricole Luca Zaia, non interverrà urgentemente, da giovedì 23 aprile esportare negli Stati Uniti foglie e fronde verdi non fiorite (cuscus, pitosforo e altre specie) avrà costi proibitivi. Gli Usa si apprestano infatti ad aumentare del 100% i dazi doganali per questo tipo di importazioni. Soprattutto per la Liguria, forte esportatrice nel continente americano, significherebbe un contraccolpo economico, il contraccolpo sarebbe fortissimo, impossibile da sostenere. Da qui un nuovo appello al governo italiano della Regione Liguria che negli Usa esporta ogni anno duemila cinquecento tonnellate di foglie e fronde verdi. Spiega l’assessore all’Agricoltura Giancarlo Cassini: “Appresa la decisione Usa da Ucflor - Mercato dei Fiori di Sanremo, e, curiosamente, non dal ministero , la Regione Liguria ha sollevato la questione, condivisa da tutte le regioni italiane interessate, alla riunione della Commissione Politiche Agricole che si è tenuta nei giorni scorsi, a Verona e, in sede di comitato permanente, ne ha informato lo stesso ministro Zaia”. “La speranza - conclude Cassini - è che il governo italiano si stia attivando con le autorità Usa. Un intervento assolutamente necessario per non penalizzare, in un momento di grave crisi economica, il comparto floricolo italiano e, in particolare, quello ligure. .  
   
   
ASSISTENZA TECNICA IN ZOOTECNIA, APPROVATO IN BASILICATA PROGRAMMA 2009  
 
La Giunta Regionale, su proposta dell’assessore regionale all’Agricoltura, on. Vincenzo Viti, ha adottato la delibera sul “Programma biennale dei servizi di assistenza tecnica in zootecnia. Periodo 2009-2010. Approvazione Programma Esecutivo Annuale. Anno 2009”. “Dopo l’approvazione delle nuove disposizioni sulle attività delle Apa – afferma Viti - oggi abbiamo messo un altro importante tassello a sostegno del settore zootecnico e dell’agricoltura di Basilicata. Con questo provvedimento viene attivata la prima annualità del Programma biennale 2009-2010. Il ritardo nell’approvazione è stato determinato dalle vicende interne all’Apa di Potenza, su cui la Regione è immediatamente intervenuta con una verifica tecnico-amministrativa finalizzata ad accertare il corretto utilizzo dei finanziamenti erogati”. Si ribadisce, comunque, che “in via ordinaria, sulle attività delle Apa, il Dipartimento Agricoltura effettua verifiche e controlli, sia di tipo amministrativo che direttamente sul campo, per accertare l’effettivo svolgimento degli interventi, l’operato dei tecnici e l’efficacia delle azioni operative. Da questa permanente azione di monitoraggio e controllo, propedeutica all’adozione dei futuri programmi, emerge una valutazione positiva sull’operato delle Apa e sui servizi erogati. Ciò ha trovato conferma anche nella recente verifica tecnico-amministrativa sulle attività dell’Apa di Potenza finanziate dalla Regione Basilicata, effettuata con estremo rigore sia a livello amministrativo che direttamente presso gli allevamenti (sono state fatte verifiche in ben 103 allevamenti della provincia di Potenza)”. Sono, pertanto, lieto di comunicare agli allevatori lucani, al personale Apa ed ai suoi Presidenti ed amministratori, che l’esito della menzionata verifica – conclude Viti - ci consente di sbloccare i trasferimenti di risorse alle Apa che, in tal modo, possono riprendere subito e con rinnovato slancio le attività di assistenza tecnica, nella consapevolezza che i momenti difficili aiutano a crescere e a guardare i problemi con la giusta prospettiva”. .  
   
   
APPROVATO SECONDO BANDO PROGRAMMA DI SVILUPPO RURALE DEL VENETO – FINANZIAMENTI PER 156.630.000 EURO  
 
 Venezia - Ammonta a 156 milioni 630 mila euro l’importo dei finanziamenti pubblici deciso dalla Giunta veneta, su iniziativa del vicepresidente Franco Manzato, a sostegno di iniziative previste dai cosiddetti Assi 1 e 2 del Programma di Sviluppo Rurale regionale 2007 – 2013. In proposito il governo regionale ha aperto i termini di presentazione delle relative domande. “L’asse 1 – ha ricordato Manzato – ha come obiettivo generale la crescita della competitività del settore agricolo e forestale sostenendo la ristrutturazione, lo sviluppo e l’innovazione tecnologica e organizzativa; per i relativi progetti abbiamo messo a disposizione ulteriori 13 milioni 200 mila euro. L’asse 2 punta invece a valorizzare l’ambiente e lo spazio naturale sostenendo la gestione del territorio, mediante la conservazione della biodiversità, la tutela dell’ambiente, la riduzione dei gas serra, la salvaguardia delle risorse idriche; per le iniziative relative abbiamo reso disponibili 143 milioni 430 mila euro, con particolare attenzione per la montagna”. Le procedure del bando saranno dettagliate a livello operativo dall’Avepa. Questi gli importi, i termini di scadenza e le priorità di compensazione (gli importi delle singole azioni potranno infatti essere tra loro compensati all’interno della stessa Sottomisura e Misura qualora quelli messi a bando non fossero sufficienti a finanziare le domande di pagamento collegate). .  
   
   
AOSTA: SONO APERTE LE ISCRIZIONI PER I LAVORI ESTIVI DEI PIANI ECONOMICI DEI BENI SILVO-PASTORALI  
 
L’assessorato dell’agricoltura e risorse naturali comunica che fino a venerdì 15 maggio 2009 sono aperte le iscrizioni per l’assunzione, durante il periodo estivo, di studenti maggiorenni, residenti in Valle d’Aosta, da impiegare nei lavori di rilievo dei Piani Economici dei beni silvo-pastorali. I lavori consisteranno in operazioni di confinamento delle particelle forestali e di rilievo della vegetazione forestale di proprietà dei comuni di Aymavilles e Cogne e della Consorteria di Vieyes-sylvenoire in comune di Aymavilles. Per essere ammessi, gli studenti devono produrre l’autocertificazione relativa allo stato di famiglia e alla frequenza scolastica e la certificazione medica attestante l’idoneità a svolgere lavori agrario-forestali. Dovranno, in seguito, dotarsi di abbigliamento adeguato al lavoro in montagna. Coloro che si renderanno disponibili per tutto l’arco del periodo previsto, da giugno a settembre, avranno priorità di assunzione. Per ritirare la modulistica e presentare le domande è necessario presentarsi al Dipartimento risorse naturali e corpo forestale, in località Amérique n. 127/A a Quart (ufficio n. 135, orario lunedì venerdì 9-12/14-16, telefono 0165. 776207). Ulteriori informazioni sono reperibili nella sezione Risorse naturali all’indirizzo internet www. Regione. Vda. It. .  
   
   
DEPOSITATA IN REGIONE LA RICHIESTA DI REGISTRAZIONE IGP DEI MACCHERONCINI DI CAMPOFILONE.  
 
E´ stata depositata questa mattina, presso il servizio Agricoltura della Regione, dal sindaco di Campofilone Ercole D´ercoli, la richiesta di registrazione dell´Indicazione geografica protetta per i maccheroncini di Campofilone sulla quale la Regione dovra` esprimere il proprio parere. L´istanza e` stata presentata anche al Ministero per le Politiche agricole, al quale sara` indirizzato il parere della Regione. Poi l´ultima parola a Bruxelles, gli uffici della Commissione Ue sono infatti competenti a livello europeo per l´attribuzione delle denominazioni d´origine. ´Il nostro parere - commenta il vicepresidente e assessore all´Agricoltura, Paolo Petrini - avra` a oggetto il disciplinare di produzione e gli aspetti socio economici. Il riconoscimento dell´Igp per i maccheroncini di Campofilone e` un ulteriore passo avanti nella politica regionale di promozione delle tipicita` ed eccellenze agroalimentari marchigiane. Il settore rurale presenta una certa vivacita`, negli ultimi mesi c´e` stata infatti un´accelerazione nelle richieste di riconoscimento delle denominazioni d´origine, con ben quattro Dop inerenti il settore dei salumi di qualita`. Si sta diffondendo la cultura della qualificazione, cio` ha effetti positivi sia diretti per i produttori sia indiretti per tutta la regione, che vede crescere la sua immagine e la sua attrattivita` turistica´. (.  
   
   
BOLOGNA - ACCORDO SU DISTRIBUZIONE ORTOFRUTTA GRATIS AI BISOGNOSI  
 
Accordo raggiunto tra Regione Emilia-romagna, Comune di Bologna e Caab per la creazione in tempi brevi all’interno del Centro agroalimentare del capoluogo felsineo di una piattaforma per la raccolta e la distribuzione gratuita di prodotti ortofrutticoli in eccedenza di qualità, da destinare ai bisognosi attraverso gli enti di beneficienza. È quanto emerso dall’incontro convocato il 9 aprile dall’assessore regionale all’Agricoltura, Tiberio Rabboni, al quale hanno partecipato l’assessore comunale alle Attività Produttive e al Commercio, Maria Cristina Santandrea, il responsabile marketing del Caab, Duccio Caccioni e Paolo Santini, in rappresentanza della Caritas locale. L’intesa, che sarà sottoscritta formalmente nei prossimi giorni, prevede la messa a disposizione dal parte del Caab di spazi adeguati e dei servizi necessari per il decollo del progetto entro il mese di aprile. L’iniziativa rientra nell’ambito degli interventi di gestione e prevenzione delle crisi di mercato nel settore ortofrutticolo previsti dall’Ue. La nascita della piattaforma all’interno del Caab favorirà dal punto di vista logistico lo sviluppo del progetto, facilitando inoltre l’esecuzione dei controlli richiesti dalla normativa comunitaria, che saranno svolti dalla Regione insieme alla Provincie e alla Guardia di Finanza. “In questo modo – ha commentato l’assessore Rabboni – prende avvio il progetto della Regione di far nascere sul territorio regionale una serie di piattaforme per la distribuzione gratuita di prodotti ritirati dal mercato, analoghe a quella già esistente ad Imola. L’obiettivo è di razionalizzare i costi di trasporto ed allargare il numero dei potenziali beneficiari”. Dall’inizio dell’anno sono già state distribuite su tutto il territorio nazionale in beneficienza più di 1. 600 tonnellate di prodotti ortofrutticoli provenienti dalle organizzazioni dei produttori dell’Emilia-romagna. “Stiamo lavorando – ha concluso l’assessore – per creare un sistema coordinato di gestione delle eccedenza produttive il più diffuso ed ampio possibile, in modo da facilitare l’organizzazione della domanda da parte degli enti benefici”. .  
   
   
RINNOVATO IL CONTRATTO DEGLI OPERAI FORESTALI DELLA TOSCANA CIRCA 650 GLI OPERATORI ATTIVI NELLA REGIONE CON PIÙ SUPERFICIE BOSCHIVA  
 
E´ stato rinnovato il 9 aprile, di fronte al presidente della Regione, il contratto regionale di lavoro degli operai forestali. Nella regione a maggior superficie boschiva del paese, sono circa 650 gli operai che attualmente operano in Toscana; la maggior parte (circa 500) è alle dipendenze delle Comunità Montane, il resto è in forza alle Province e ad alcuni Comuni. Il contratto integrativo regionale di lavoro della Toscana, scaduto nel 2007 e oggi finalmente giunto al rinnovo dopo una complessa trattativa nella quale gli uffici regionali hanno svolto un importante ruolo di mediazione, è stato discusso fra le rappresentative sindacali di Flai-cgil, Fai-cisl e Uila-uil, Uncem Toscana per gli operai dipendenti da Comunità Montane, Province e Comuni; Ancalega Toscana e Confcooperative/federagroalimentari per gli operai dipendenti dalle imprese forestali private. La Regione Toscana fornisce i fondi per retribuire queste maestranze nell´ambito della gestione ordinaria degli interventi pubblici forestali (lotta fitosanitaria, sistemazioni idraulico forestali ecc. ), della lotta agli incendi boschivi e della cura e del miglioramento dei beni del patrimonio agricolo forestale regionale. Le nuove specificità contrattuali toscane prevedono il numero totale degli operai forestali contenuto e parametrizzato sulle reali necessità del territorio; l´assunzione esclusivamente a tempo indeterminato; un´elevata professionalità delle maestranze, raggiunta anche tramite apposita formazione in campo forestale e nella lotta agli incendi boschivi; l´utilizzo della maestranze forestali alle dipendenze degli Enti principalmente per la cura ed il controllo dei beni del patrimonio agricolo forestale regionale e per la lotta gli incendi boschivi. Sono due i livelli, nazionale e regionale, che regolano la contrattazione collettiva di questo set tore occupazionale: il contratto collettivo nazionale di lavoro (Ccnl) 2006-2009 e il contratto integrativo regionale di lavoro (Cirl) 2004-2007. Il Ccnl deve tenere conto nel suo articolato delle caratteristiche della maggioranza degli operai forestali in campo nazionale, che sono concentrati per la maggior parte nelle regioni meridionali (per esempio i 13mila operai in Calabria e agli oltre 28mila in Sicilia); questi operai sono generalmente a tempo determinato, e svolgono spesso tipologie di lavoro scarsamente qualificate. Il contratto regionale invece deve tenere conto della situazione propria di ciascun territorio regionale. .  
   
   
FERRAZZI: ACCORDO RAGGIUNTO SU DIRETTIVA NITRATI SI´ DELLE PROVINCE ALLA STRATEGIA PROPOSTA DALLA REGIONE  
 
 Milano - Le Province lombarde approvano in pieno la strategia della Regione per arrivare alla richiesta al Ministero delle Politiche Agricole di deroga ai regolamenti comunitari in materia di nitrati. È quanto emerso oggi durante il Tavolo istituzionale Agricoltura, presieduto dall´assessore regionale Luca Daniel Terrazzi, presenti gli assessori provinciali e i presidenti delle Comunità Montane lombarde. "Oggi - ha dichiarato Ferrazzi - abbiamo voluto condividere le principali tappe del lungo percorso per arrivare a chiudere quanto prima la delicata partita dei nitrati. Riteniamo che, per raggiungere l´obiettivo, debba essere a tutti chiaro che solo muovendoci nella maniera più coesa e sinergica possibile porteremo un effettivo beneficio a tutto il sistema agricolo nazionale e lombardo". Durante la seduta, Ferrazzi ha presentato e ottenuto la piena approvazione di un documento sulle principali determinazioni normative e amministrative al riguardo, nonché sulle iniziative in corso di realizzazione in sede nazionale, interregionale e regionale. Tra gli obiettivi strategici approvati, gli interventi urgenti per gestire l´emergenza a carico delle aziende, la revisione del decreto effluenti, l´inoltro della richiesta di deroga alla Commissione Europea e l´elaborazione di un Piano strategico nazionale sui nitrati. "Ho chiesto al Tavolo istituzionale - ha concluso Ferrazzi - di esprimere le proprie valutazioni e a questo riguardo apprezzo la volontà comune di tutte le parti coinvolte. Dopo il Tavolo odierno, la Regione ha l´impegno delle altre istituzioni per una piena collaborazione, nella consapevolezza che la risoluzione della direttiva nitrati sarà una vittoria per tutta la nostra agricoltura". .  
   
   
AGRICOLTURA E ZOOTECNIA, DELEGAZIONE FRANCESE IN TRENTINO PROVIENE DAL DIPARTIMENTO D´ILLE-ET-VILAINE  
 
Stringere una collaborazione tra il Trentino e il Dipartimento d´Ille-et-vilaine nel campo della ricerca in agricoltura, nella zootecnia e nelle energie rinnovabili. E´ questo lo scopo del viaggio in Trentino di una delegazione del dipartimento francese d´Ille-et-vilaine che, dopo aver visitato, l’ 8 aprile, la Fondazione Edmund Mach di S. Michele all´Adige, è stata ricevuta nel pomeriggio dal vicepresidente della Provincia autonoma di Trento. Il Trentino, come è stato evidenziato durante l´incontro, investe molto in ricerca e sostiene con convinzione il comparto agricolo e zootecnico. Il Dipartimento d´Ille-et-vilaine è molto dinamico dal punto di vista economico ed ha una grande tradizione nel settore agroalimentare, con la presenza di importanti aziende multinazionali specializzate nel settore. La delegazione francese, accompagnata dal dirigente del servizio Università e Ricerca Scientifica della provincia Fernando Guarino, era guidata dal presidente del Consiglio generale Jean Louis Tourenne. Con loro anche alcuni tecnici e funzionari. Tra questi Pierre Maris, direttore aggiunto dell´Agenzia francese per la sicurezza alimentare. "Siamo qui - ha detto Tourenne - per iniziare una possibile collaborazione che metta in relazione le nostre rispettive eccellenze ed esperienze. Da parte nostra c´è molta attenzione ad investire nel settore agricolo e in generale in tutte le ecoattività". Da parte della Provincia autonoma di Trento è stata espressa piena disponibilità alla collaborazione che nei prossimi mesi potrebbe tradursi in una visita in Francia per una prima presa di contatto in vista di futuri scambi e progetti comuni. .  
   
   
AOSTA: AUTORIZZAZIONE A TRATTAMENTI FUNGICIDI E DIRADANTI SU MELO E PERO  
 
L’assessore all’agricoltura e risorse naturali Giuseppe Isabellon, a seguito della richiesta delle organizzazioni dei produttori agricoli e sentito il parere del presidente del Consorzio apistico della Valle d’Aosta, del presidente della Cooperativa Miel du Val d’Aoste e dell’Institut Agricole Régional, autorizza per l’anno in corso i frutticoltori, all’instaurarsi di particolari situazioni tecniche o patologiche, ad effettuare trattamenti fungicidi e diradanti su melo e pero durante il periodo di fioritura, ai sensi della legge regionale n. 56 del 24 agosto 1982, modificata dalla l. R. N. 78 del 27 ottobre 1993, recante Provvedimenti per la difesa e l’incremento dell’apicoltura in Valle d’Aosta. Si ricorda che i trattamenti fungicidi su melo e pero in fiore potranno essere effettuati solo nel caso in cui si verifichi il rischio di infezioni fungine e solo in seguito agli avvisi diramati dall’Ufficio servizi fitosanitari dell’Assessorato attraverso i consueti canali (sms, indirizzo internet www. Regione. Vda. It/agricoltura, comunicati stampa, bacheche della sede dell’Assessorato e degli uffici periferici). In tal caso potranno essere utilizzati esclusivamente i prodotti diradanti e fungicidi indicati nelle schede dei trattamenti, approvate ai fini dei pagamenti agroambientali. Resta il divieto assoluto di trattare gli alberi in fiore con altri parassitari, soprattutto con insetticidi e acaricidi, che nuocerebbero gravemente alle api. Per ogni dubbio o ulteriore informazione, è possibile rivolgersi all’Ufficio servizi fitosanitari (tel. 0165. 275405) e all’Ufficio apicoltura (tel. 0165. 275297) dell’Assessorato, in località Grande Charrière 66 a Saint-christophe. . .  
   
   
"SQUISITO!": REGIONE E SAN PATRIGNANO INSIEME PER LA BUONA AGRICOLTURA  
 
Bologna - Regione Emilia-romagna e Comunità di San Patrignano insieme per promuovere le eccellenze alimentari dell’Emilia-romagna, i prodotti tipici e legati alla tradizione, le tecniche di produzione sostenibili e rispettose dell’ambiente, ma anche quella “buona agricoltura” che nei paesi poveri del mondo può diventare un’alternativa importante alla coltivazione e alla produzione di sostanze stupefacenti. Nata nel 2007, la collaborazione è stata oggi rinnovata fino al 2011 con la firma di un nuovo protocollo d’intesa. Tra le iniziative in cui si concretizzerà anche “Squisito!” la manifestazione enogastronomica, giunta ormai alla sesta edizione, che si svolgerà a San Patrignano dall’1 al 4 maggio. “Squisito è una straordinaria vetrina, anche sul piano internazionale, in cui avranno un posto d’onore i prodotti e le tradizioni enogastronomiche dell’Emilia-romagna – ha spiegato oggi a Bologna l’assessore regionale all‘agricoltura Tiberio Rabboni - San Patrignano con le sue numerose attività anche in campo agricolo e zootecnico, con le sue produzioni di vino, olio e formaggio è la testimonianza diretta di come la cultura del buon cibo e la buona agricoltura possano diventare anche una leva eccezionale per progetti di vita e di riscatto sociale. ” Tra le molte aree di “Squisito!” quella “goodFood ” raccoglierà proprio alcune tra le più significative esperienze di coltivazione del cibo nei paesi poveri del mondo, in alternativa ad esempio alla produzione di eroina e cocaina. Su questo ruolo sociale dell’agricoltura si è soffermato anche il responsabile di San Patrignano Andrea Muccioli. “ Da 30 anni San Patrignano si pone il problema della responsabilità condivisa, vale a dire di agire concretamente contro la rapida diffusione della droga - ha sottolineato - Gli oltre 25. 000 mila ragazzi accolti e le migliaia restituiti alla vita e alla libertà non sono sufficienti a rendere l’idea di questo impegno. Squisito! è un esempio concreto di responsabilità condivisa, per il messaggio che diffonde attraverso l’area goodFood, perché contribuisce a diffondere le coltivazioni alternative alla droga e perche aiuta ad aprire gli occhi sul problema della droga, non solamente per i danni che produce nei Paesi in cui si consuma, ma anche per le condizioni di colonizzazione, di schiavitù e di violenza in cui sono costrette le popolazioni dei Paesi in cui viene prodotta. ”/Pf Il programma completo di “Squisito!” è consultabile sul sito www. Squisito. Org .  
   
   
FVG: PESCA E ACQUACOLTURA: NUOVE PAGINE SU SITO REGIONE  
 
Trieste - Il sito internet della Regione (all´indirizzo www. Regione. Fvg. It) si arricchisce da oggi di un nuovo settore, dedicato a "pesca e acquacoltura", curato dalla Direzione centrale risorse agricole, naturali e forestali. Le tematiche della pesca professionale e dell´allevamento ittico godranno quindi di una maggiore visibilità rispetto al passato, grazie ad una nuova pagina che comprende una sintetica presentazione delle opportunità offerte agli operatori del settore dai programmi comunitari (più precisamente il Fondo Europeo per la Pesca 2007-2013), oltre ai più importanti interventi di competenza regionale, alle indicazioni sui progetti transnazionali e transfrontalieri previsti dalla programmazione comunitaria e su quanto realizzato nel settennato precedente. L´informazione è completata dai recapiti degli uffici utili e dalle più significative norme del settore. Il settore della pesca professionale in Friuli Venezia Giulia comprende circa cinquecento pescherecci che forniscono tre diversi mercati ittici regionali (Marano Lagunare, Grado e Trieste), mentre acquacoltura e vallicoltura assumono particolare importanza per la qualità delle acque e le valenze di tutela ambientale collegate alla produzione. Oltre 13. 000 tonnellate l´anno sono poi prodotte dalle locali imprese di trasformazione del pescato. .  
   
   
GREGORIS COMMISSARIO LIQUIDATORE FRIULVINI  
 
Trieste - La cooperativa Agricola "Friulvini", con sede a Zoppola, e´ stata posta in liquidazione coatta amministrativa. Lo ha deciso l’ 8 aprile la Giunta regionale che, su proposta del vicepresidente ed assessore alle Attivita´ produttive Luca Ciriani, ha nominato Giuseppe Gregoris commissario liquidatore. Gregoris, ha ricordato Ciriani, era dallo scorso gennaio commissario governativo della stessa Friulvini "ed ha operato con attenzione e solerzia per cercare soluzioni alternative e concrete alla liquidazione coatta della cooperativa. Una volta constatata l´impossibilita´ di ripristinare il normale operato della Friulvini, lo stato di insolvenza della società, il mancato funzionamento dell´Assemblea dei soci e il rifiuto da parte della stessa di porre in essere una ricapitalizzazione anche parziale, non rimaneva altra strada percorribile - ha concluso Ciriani - da quella della liquidazione approvata oggi dalla Giunta regionale". .