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MARTEDI

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Notiziario Marketpress di Martedì 20 Ottobre 2009
PROGETTO UE DEFINISCE NUOVI STANDARD PER IL BENESSERE DEGLI ANIMALI  
 
Il progetto Welfare Quality ("Integration of animal welfare in the food quality chain: from public concern to improved welfare and transparent quality") ha definito una serie di nuove misure volte a garantire il benessere degli animali . Il consorzio, composto da 44 partner provenienti da 13 paesi europei e da Brasile, Cile, Messico e Uruguay ha ricevuto un finanziamento pari a 14,6 milioni di euro da parte dell´Unione europea in riferimento all´area tematica "Qualità e sicurezza alimentare" del Sesto programma quadro (6° Pq). Il progetto, avviato nel maggio 2004, si concluderà alla fine del 2009. Le recente serie di pubblicazioni stabilisce protocolli ideati per un´attenta valutazione del benessere degli animali da azienda e per fornire feedback e sostegno ai produttori. Inoltre, le valutazioni relative al benessere degli animali forniscono informazioni importanti a commercianti e consumatori sulla salute degli animali che finiscono sulle loro tavole. Le tre pubblicazioni riguardano bovini, suini e pollame. Il benessere degli animali e la qualità dei prodotti alimentari sono aspetti di primaria importanza per i cittadini dell´Unione europea, e a livello comunitario viene considerata prioritaria l´attenzione per gli standard di benessere degli animali. La tracciabilità - termine tanto in voga negli ultimi tempi - consiste nel poter tracciare un prodotto dal punto vendita al punto di origine, il cosiddetto approccio "fork to farm" (ovvero "dalla forchetta alla fattoria"). Il benessere degli animali è parte integrante dell´intero processo di produzione di generi alimentari di qualità, mentre standard di benessere elevati sono sinonimo di carni eccellenti e di una maggiore resistenza alle zoonosi. I ricercatori hanno lavorato per mettere a punto strategie pratiche per ottimizzare il benessere degli animali. I partner del progetto hanno utilizzato una metodologia scientifica per valutare gli attuali livelli di benessere degli animali nelle aziende agricole e nei mattatoi, assegnando a questi ultimi una valutazione sulle condizioni di benessere degli animali compresa tra "scarso" e "eccellente". Nell´ambito del progetto sono stati organizzati incontri e colloqui con consumatori, allevatori, responsabili delle politiche e parti interessate. Dai colloqui e dal feedback raccolto sono stati ricavati quattro principi per il benessere degli animali: buona sistemazione, buona alimentazione, buone condizioni di salute e trattamento adeguato. Questi principi sono stati poi utilizzati come base per la creazione di una serie di 12 criteri per la definizione degli standard di benessere specifici per sette tipologie di bestiame (bovini da latte, bovini, vitelli da carne, scrofe, suini da ingrasso, galline ovaiole e polli da carne). L´osservazione diretta degli animali interessati è stato uno dei metodi utilizzati per determinare la qualità delle cure di cui godevano. Per ogni specie studiata, sono state identificate circa 40 misure - sviluppate su misura degli animali - atte a verificare l´aderenza ai 12 criteri. Il sistema è stato finora testato in più di 700 aziende agricole in Europa e America Latina. Le informazioni ottenute da questa valutazione saranno impiegate per la valutazione degli attuali livelli di benessere degli animali in tutta Europa e fornirà, inoltre, informazioni utili ai cittadini europei sulla provenienza della carne che acquistano e sul benessere degli animali. Il progetto Welfare Quality ha prodotto feedback utili per gli allevatori e le aziende alimentari, e standard più elevati di benessere potrebbero aiutare alcune di queste aziende a entrare in segmenti di mercato di più alto valore, come quelli dedicati alla vendita di carni provenienti da allevamento biologico o all´aperto. Per maggiori informazioni, visitare: Welfare Quality: http://www. Welfarequality. Net/ .  
   
   
UE, LATTE: NELLA SUA PRIMA RIUNIONE, IL GRUPPO DI ALTO LIVELLO ESAMINA I RAPPORTI CONTRATTUALI E IL POTERE DI CONTRATTAZIONE NEL SETTORE LATTIERO-CASEARIO  
 
 Il gruppo di esperti di alto livello, riunitosi per la prima volta a Bruxelles il martedì 13 ottobre, ha tenuto un dibattito costruttivo sui rapporti contrattuali e sul potere di contrattazione nel settore lattiero-caseario. Il gruppo di alto livello è stato istituito dalla Commissione europea con l´incarico di analizzare le prospettive a medio e lungo termine del mercato lattiero, in particolare in previsione della progressiva abolizione delle quote latte, destinate a scomparire nell´aprile 2015. In parallelo ai lavori del gruppo, la Commissione sta introducendo misure volte a stabilizzare il mercato del latte a breve termine. Il gruppo di alto livello, composto di alti funzionari in rappresentanza degli Stati membri, è presieduto dal Direttore generale per l´Agricoltura e lo Sviluppo rurale della Commissione, Jean-luc Demarty. Il gruppo ha previsto di riunirsi una volta al mese e di pubblicare una relazione conclusiva entro fine giugno 2010. In questa prima riunione, il gruppo ha iniziato a discutere sulla prima serie di questioni all´ordine del giorno, incentrate sul tema “rapporti contrattuali e potere di contrattazione”. Il dibattito iniziale ha preso spunto dai seguenti quesiti: 1) È necessario un contratto formale tra i produttori di latte e gli acquirenti/trasformatori per regolare l´offerta di latte crudo? Un simile contratto contribuirebbe a ridurre la volatilità? Dovrebbe essere obbligatorio per tutte le consegne o lasciato alla discrezione delle parti? 2) Quali dovrebbero essere gli elementi costitutivi di tale contratto? Il prezzo? Come può essere negoziato liberamente dalle parti nel rispetto della parità di trattamento per transazioni simili? La quantità: deve essere prefissata? Che disposizioni prendere in caso di consegne in eccesso o in difetto? La durata: qual è il termine più adatto? Si dovrebbe prefissare un periodo minimo obbligatorio? 3) Come andrebbero trattate le violazioni del contratto? In base al diritto contrattuale privato o mediante un ´azione esecutiva diretta dello Stato membro? 4) Come si può rafforzare il potere di contrattazione de gli agricoltori? Che ruolo potrebbero avere in questo contesto le organizzazioni di produttori? Lavori futuri Le prossime riunioni del gruppo di alto livello si terranno il 10 novembre e l ´8 dicembre e saranno ancora dedicate a questa prima serie di questioni. Le riunioni successive saranno programmate con cadenza mensile. Sin dalla riunione di novembre si svolgeranno consultazioni con i portatori d´interesse, tra cui organizzazioni di produttori e di trasformatori, autorità nazionali competenti per la concorrenza, docenti e ricercatori, consumatori e operatori della distribuzione. Nella riunione di gennaio verranno prese in considerazione esperienze di paesi terzi. Si prevede di organizzare un convegno nel marzo del 2010, preceduto da una consultazione pubblica su Internet, la quale prenderà avvio nel gennaio del 2010. . .  
   
   
UE, BILANCIO 2010: PIANO DI RIPRESA E FONDO PER IL LATTE  
 
 Nuove risorse per il piano di ripresa economica e €300 milioni per il fondo al settore lattiero caseario è quanto i deputati europei sperano di ottenere la prossima settimana, quando voteranno il bilancio. Più in generale, i deputati chiederanno di ripristinare il bilancio così com´era stato presentato dalla Commissione, prima dei tagli proposti dal Consiglio. Un nuovo piano d´azione richiede nuove risorse: questo è il messaggio inviato dalla commissione per i bilanci con il voto sul finanziamento del piano europeo di ripresa economica, due settimane prima della plenaria. In totale, la commissione ha chiesto €1. 5 milioni in più (in stanziamenti di pagamento) per finanziare i seguenti capitoli del piano di rilancio: infrastrutture gas ed elettricità, reti eoliche in mare, nonché cattura e stoccaggio del carbonio (Ccs). Il Parlamento dovrà anche votare su un nuovo fondo per il settore lattiero caseario. La proposta della commissione per i bilanci è di €300 milioni, rispetto ai 600 chiesti dai deputati europei durante la plenaria di settembre. La commissione per i bilanci, ha infatti ritenuto che tale cifra sia un punto di partenza più realistico in vista delle prossime negoziazioni col Consiglio. Oltre al fondo destinato al settore lattiero caseario, la commissione ha anche votato in favore di altre iniziative per affrontare la crisi del latte, per un totale di €631 milioni. Se la plenaria adottasse la stessa posizione della commissione per i bilanci, il consuntivo aumenterebbe a €127. 5 miliardi in stanziamenti, rispetto ai €120. 5 miliardi proposti dal Consiglio, e ai €122. 3 miliardi della Commissione. Negli stanziamenti d´impegno, le cifre risulterebbero le seguenti: €141. 7 miliardi (commissione bilanci), €137. 9 miliardi (progetto di bilancio del Consiglio) e €138. 6 miliardi (proposta della Commissione). .  
   
   
BRUXELLES, LATTE: APPLICAZIONE A CINQUE STATI MEMBRI DI PRELIEVI PER UN VALORE DI 99 MILIONI DI EURO A CAUSA DEL SUPERAMENTO DELLE QUOTE LATTE  
 
L´importo dei prelievi imposti ad alcuni Stati membri che nel corso della campagna 2008/2009 hanno superato le rispettive quote latte risulta leggermente superiore a 99 milioni di euro, secondo calcoli provvisori della Commissione europea basati sulle dichiarazioni annuali degli Stati in questione. L´anno scorso tale importo è stato complessivamente di 340 milioni di euro. Cinque Stati membri (Austria, Cipro, Italia, Lussemburgo e Paesi Bassi) hanno superato le rispettive quote di consegna. Nel complesso, ciò rappresenta un´eccedenza di 348 400 tonnellate, che comporta un prelievo di 97 milioni di euro. La percentuale di superamento della quota per le consegne è stata dell´1,5% per l´Italia, dell´1,4% per i Paesi Bassi e dell´1,2% per l´Austria. Quanto alle quote per le vendite dirette ai consumatori, l´Italia e i Paesi Bassi hanno dichiarato eccedenze complessive di 7 500 tonnellate, che comportano un prelievo sulle vendite dirette pari a 2,1 milioni di euro. Durante la campagna 2008-2009 (da aprile 2008 a marzo 2009), la produzione complessiva di latte nell´Ue è stata di 4,2 punti percentuali inferiore alla quota. Questo il commento della commissaria all´Agricoltura e allo Sviluppo rurale Mariann Fischer Boel: "Nonostante l´aumento delle quote nel 2008/2009, la produzione è rimasta in pratica invariata rispetto all´anno scorso. Tuttavia, i prezzi sono risultati assai più bassi. Con una produzione di oltre 4 punti percentuali inferiore alla quota, è chiaro che l´esiguità dei prezzi franco azienda di produzione nel corso degli ultimi mesi non è determinata dalla progressiva eliminazione del sistema delle quote. " Per la campagna lattiera 2008/2009 (aprile 2008 – marzo 2009), la quota complessiva in termini di consegne alle latterie è stata di 143,0 milioni di tonnellate. Questa quota è suddivisa in 935 000 quote individuali per l´insieme dell´Unione europea (Ue-27). C´é anche un´altra quota di 3,4 milioni di tonnellate per le vendite dirette ai consumatori, divisa in 405 000 quote individuali. Nel 2008/2009 l´importo totale del prelievo da versare è notevolmente inferiore a quello del 2007/2008 (-71%). In effetti nella maggior parte degli Stati membri le consegne sono leggermente diminuite o non hanno registrato alcun cambiamento, mentre la quota è aumentata di 3 400 000 tonnellate (+2,4%) come previsto dalla decisione del Consiglio del marzo 2008 e dalla riforma 2003 della Pac. In 22 Stati membri dell´Ue-27 i produttori non dovranno pagare alcun prelievo sulle consegne, in quanto non sono state superate le quote nazionali. In realtà, in 13 paesi le consegne sono state come minimo del 5% inferiori alla quota (Regno Unito, Slovacchia, Finlandia, Estonia, Lettonia, Grecia, Ungheria, Svezia, Slovenia, Bulgaria, Lituania, Malta e Romania). In termini assoluti di quota non utilizzata, spiccano il Regno Unito e la Francia che non hanno raggiunto i quantitativi previsti rispettivamente di 1 456 440 e 1 192 628 tonnellate. La quota inutilizzata è pari a 5,73 milioni di tonnellate nei 22 Stati membri che non hanno esaurito i rispettivi quantitativi. Ne consegue che, tenendo conto delle eccedenze negli altri cinque Stati membri, le consegne complessive di latte nell´Ue-27 sono state in realtà inferiori di 5,38 milioni di tonnellate alla quota complessivamente disponibile. Come funziona il sistema - Il latte vaccino è commercializzato nell´Unione europea sulla base di quote. Ogni Stato membro ha due quote, una per le consegne alle latterie e l´altra per le vendite dirette ai consumatori. In ciascuno Stato membro tali quantitativi vengono ripartiti tra i produttori (quote individuali). Se la produzione supera la quota nazionale, i produttori dello Stato membro interessato che hanno contribuito al superamento devono pagare un prelievo. Tale prelievo è versato dai produttori di latte vaccino sull´insieme dei quantitativi di latte, o equivalente latte, che superano la quota commercializzati nel corso di un periodo di dodici mesi che va dal 1° aprile al 31 marzo. Anteriormente al 1° settembre di ogni anno, gli Stati membri devono trasmettere alla Commissione una relazione sull´applicazione del regime delle quote latte durante il periodo precedente. Questa relazione deve essere presentata sotto forma di questionario debitamente compilato con tutti i dati necessari per calcolare il prelievo. Il tasso del prelievo è di 27,83 Eur/100 kg di eccedenza. .  
   
   
AGRICOLTURA NEL LAZIO, VALENTINI: "UNICI IN UE A DARE 12% DEI FONDI A GIOVANI"  
 
 Ai giovani del Lazio che intendono diventare imprenditori di aziende agricole la Regione assegna il 12 per cento dei fondi del Psr (Piano sviluppo rurale). E non solo "alle donne il 40 per cento, che potranno così riprendersi la titolarità di imprese, talvolta lasciate in dismissione dai padri", ha ricordarlo è stata il 16 ottobre Daniela Valentini, assessore all´Agricoltura intervenuta all´Agriforum Roma & Provincia promosso alla Biofiera, deidata al biologico di qualità in programma fino a oggi alle Terme di Caracalla. "Il Lazio è l´unica Regione - ha detto l´assessore Valentini - ad aver destinato un finanziamento così consistente ai giovani che vogliono aprire aziende agricole, ben il 12% dei fondi Psr". "Ammontano a 80 milioni di euro, ha precisato l´assessore Valentini, i fondi erogati a giovani imprenditori agricoli e entro il 28 ottobre, ha annunciato, ´´ne saranno assegnati altrettanti, con crediti agevolati del Fondo di Garanzia della Regione Lazio che consente l´avvio di nuove aziende, senza ricorrere a mamma e papà. La sfida di questa amministrazione regionale e´ dimostrare come l´agricoltura possa rispondere alle esigenze primarie dei cittadini, dalla sicurezza alimentare agli spazi verdi per i bambini, fino alla tutela dei paesaggi contro le speculazioni. Mentre l´amministrazione del Comune di Roma - ha detto Valentini - sta facendo una politica dannosa per l´agricoltura, con un bando per costruire nella campagna circostante, noi vogliamo che i casali rurali siano spazi vivi e vissuti. Per questo abbiamo lanciato un bando per creare agri-nido, centri di ippoterapia, e strutture per ospitare malati di Alzheimer. Questa la nostra azione di governo che - ha detto infine l´assessore - ha dato norme al settore con 7 leggi quadro, valore aggiunto alle produzioni agroalimentari con lo stop agli Ogm e la valorizzazione del biologico, e un distretto della montagna nel reatino, a cui ora si aggiungono il primo distretto agroenergetico d´Europa nella Valle del Sacco e il distretto della frutta di Latina´´. .  
   
   
UNA INNOVATIVA TELEFERICA PER L´ESBOSCO VIA CAVO UN PRODOTTO DI ECCELLENZA DEL KNOW-HOW TRENTINO CHE MODERNIZZA IL LAVORO NEL BOSCO. A TESERO UN SEMINARIO TECNICO INTERNAZIONALE  
 
L´innovazione si fa strada nei boschi del Trentino, in particolare nelle tecnologie applicate alle operazioni di taglio e trasporto del legname. Il 15 ottobre nella Foresta di Paneveggio, in Val di Fiemme, il Servizio Foreste e fauna della Provincia autonoma di Trento ed il Cnr Ivalsa (Istituto per la valorizzazione delle specie arboree) hanno presentato, in un cantiere dimostrativo, un nuovo macchinario per l´esbosco via cavo del legname tagliato. Si tratta di una innovativa teleferica a lunga distanza - progettata da una ditta della Valle di Non - montata su una torretta trasportabile su autocarro, un prodotto di eccellenza del know-how trentino il cui utilizzo è destinato a velocizzare le operazioni di esbosco, aumentando la produttività, l´economicità e la sicurezza sul lavoro, con notevoli benefici per le imprese boschive e per l´industria del legno. Alla dimostrazione pratica dell´utilizzo della nuova teleferica hanno assistito circa 300 persone, tra le quali molti proprietari e imprese forestali provenienti da diverse regioni italiane, ma anche ricercatori e docenti universitari. Un pubblico interessato e curioso di vedere all´opera un macchinario unico in Europa e che ha poi partecipato, nel pomeriggio a Tesero, ad un seminario internazionale di elevato contenuto tecnico dedicato alle nuove tendenze della meccanizzazione in montagna. Il seminario ha visto la partecipazione di Maurizio Zanin, dirigente del Servizio Foreste e Fauna, e di Francesco Dellagiacoma, direttore dell´Ufficio Sostegno gestione forestale e valorizzazione filiera foresta-legno della Provincia autonoma di Trento, del prof. Karl Stampfer della Boku (Facoltà di Scienze Forestali dell´Università di Vienna) del prof. Enrico Marchi dell’Università di Firenze e di Raffaele Spinelli del Cnr-ivalsa. E osservatori speciali del cantiere dimostrativo di Paneveggio sono stati, in particolare, proprio i responsabili del Cnr-ivalsa che, in collaborazione con il Servizio Foreste della Provincia autonoma di Trento, stanno portando avanti il progetto Sofie (Sistema cOstruttivo casa Fiemme), orientato allo sviluppo di ricerche specifiche dedicate alla selvicoltura. In particolare la ricerca mira a definire le modalità per adattare la gestione dei moderni cantieri forestali (meccanizzati) ai criteri della selvicoltura naturalistica, anche con riferimento alla produzione di biomassa e alla certificazione di gestione sostenibile delle foreste Trentine. Sviluppata specificamente in Trentino, la ricerca coinvolge anche professionisti ed esperti di altre Regioni e Paesi, e fornisce indicazioni applicabili in generale alla selvicoltura sulle Alpi. Le condizioni tipiche della selvicoltura naturalistica sono quelle rappresentate dalla difficoltà di accesso, terreni ripidi, prelievo a gruppi di piante, esclusione del taglio a raso. In queste situazioni operative la modernizzazione dei cantieri si attua attraverso l’impiego di gru a cavo per l’esbosco di piante intere che, all’arrivo, vengono sramate e depezzate con un processore. Questo sistema di lavoro è ormai diffuso su tutto l’arco Alpino ed è comune in Austria, Francia, Germania e Svizzera. Partendo da questa premessa, la dimostrazione di Paneveggio ha voluto offrire ai visitatori la possibilità di osservare al lavoro un sistema moderno in grado di operare a distanze notevoli. Il cantiere prevede l’uso di un impianto di gru a cavo, montato su autocarro e idoneo per l’esbosco in discesa, con stazione motrice posta a valle, su linee lunghe fino a 1,5 km. Questa macchina può efficacemente sostituire i tradizionali argani a slitta o porsi come alternativa ai tradizionali sistemi d’esbosco qualora si voglia valorizzare l’esbosco di materiale intero da selezionare su luoghi ad elevata accessibilità. L’impianto è dotato inoltre di un carrello doppio, capace di sollevare orizzontalmente la pianta da esboscare, evitando pericolose oscillazioni del carico e consentendo un notevole aumento nella velocità di esbosco. La macchina è un prodotto di eccellenza del know-how Trentino, che ha una lunga e nota tradizione nel settore. L’esemplare utilizzato per la dimostrazione a Paneveggio è di proprietà di una ditta boschiva Trentina, specializzata nell’esbosco con sistemi a fune e molto apprezzata in Italia e all’estero. La giornata a Paneveggio è stata preceduta, il 14 ottobre, da un´altra iniziativa a Folgaria, dove è stato avviato un confronto completo tra la filiera delle ramaglie imballate e quella del cippato. L’evento ha rappresentato la fase conclusiva delle prove in campo, nelle quali sono stati cippati gli ultimi depositi di ramaglie imballate, in giacenza da un anno. Nell’ottobre 2008 una macchina imballatrice aveva infatti prodotto circa 500 fasci di ramaglie, che sono stati stoccati su un piazzale forestale, in parte coperti con un apposito telo e in parte no. Nel marzo di quest´anno, 300 fasci sono stati trasportati a Coredo e cippati; gli altri 200 sono stati cippati a Folgaria nella giornata di ieri, confrontando i tempi di movimentazione, cippatura e trasporto per analizzare i costi delle varie operazioni con le diverse modalità, per verificare la convenienza dell’imballatura. L’umidità della biomassa in stoccaggio è stata monitorata nel corso dell’anno, per verificare la conservabilità delle ramaglie imballate. .  
   
   
FINO A DICEMBRE LA SPESA CONVENIENTE DAL FORNAIO PROROGATA A TUTTO IL 2009 L´INIZIATIVA CON I PANIFICATORI NICOLI CRISTIANI: IN LOMBARDIA 70MILA SACCHETTI COMPERATI IN 20 SETTIMANE  
 
Milano - Proseguirà fino a tutto il mese di dicembre l´iniziativa "Dal tuo fornaio conviene", promossa il 7 maggio scorso dall´Unione Regionale Panificatori Lombardia in collaborazione con la Direzione generale Commercio, Fiere e Mercati di Regione Lombardia e con il contributo delle Camere di Commercio lombarde. Si tratta di uno dei progetti previsti nel Programma di Lavoro per la tutela del potere d´acquisto dei cittadini lombardi, siglato il 9 aprile 2008 tra Regione Lombardia, organizzazioni di rappresentanza delle imprese della Filiera agroalimentare e Sistema Camerale lombardo, per l´attuazione del quale è stato istituito il Tavolo di Filiera agroalimentare. Secondo gli ultimi dati di settembre, in 20 settimane dall´avvio del progetto (24 settembre, ultimo giovedì del mese) i consumatori hanno dimostrato di gradire particolarmente l´offerta, con circa 70. 000 sacchetti acquistati e una concreta adesione da parte degli operatori (oltre 500 i panificatori che hanno partecipato a "Dal tuo fornaio conviene"). "Sono soddisfatto dell´andamento del progetto ´Dal tuo fornaio conviene´ - ha commentato l´assessore al Commercio, Fiere e Mercati Franco Nicoli Cristiani - che sta offrendo a diverse migliaia di cittadini lombardi la possibilità di accedere ad un set di prodotti di qualità e di prima necessità, con un assortimento variabile ogni settimana, al prezzo di 10 euro. La bontà dell´iniziativa, frutto del lavoro del Tavolo di Filiera agroalimentare, strumento attuativo del Programma di Lavoro per la tutela del potere d´acquisto dei cittadini lombardi, è stata riconosciuta dal Ministero dello Sviluppo Economico attraverso la segnalazione sul sito ´Osserva Prezzi´ nella white list di iniziative virtuose per il contenimento dei prezzi". L´iniziativa, che prevede un set di generi alimentari di prima necessità e di qualità elevata al prezzo di 10 euro - in distribuzione presso i panificatori lombardi aderenti al progetto ogni giovedì, in origine da maggio a novembre 2009 - in alcune delle province lombarde è stata ulteriormente migliorata, attraverso l´integrazione tra diverse componenti della filiera, per rispondere in modo ancora più significativo alle esigenze di tutela del potere d´acquisto dei consumatori lombardi. La provincia di Brescia, ad esempio, ha assicurato un ulteriore risparmio ai consumatori che acquistano altri prodotti in panetteria, oltre al paniere: spendendo più di 10 euro i panificatori offrono uno sconto aggiuntivo del 10%. In provincia di Bergamo, invece, si è privilegiata l´integrazione di filiera collaborando, per la composizione del paniere, con alcune aziende fornitrici che assicurano ai panificatori condizioni vantaggiose d´acquisto per quei prodotti che vengono inseriti a rotazione settimanale nel paniere in promozione. "La volontà di prorogare l´iniziativa da parte di tutti i soggetti che l´hanno promossa - ha concluso l´assessore Nicoli Cristiani - testimonia la sana collaborazione tra operatori economici e istituzioni quando si tratta di sostenere il potere d´acquisto dei consumatori lombardi, assicurando, nel contempo, prodotti artigianali e di qualità a un ottimo prezzo". L´elenco dei panifici aderenti all´iniziativa è consultabile, per singole province, sul www. Daltuofornaioconviene. It. I negozi aderenti all´iniziativa continueranno a esporre all´esterno del punto vendita la locandina illustrativa del progetto e, ogni giovedì, grazie a un´altra locandina esposta all´interno del negozio, il consumatore potrà conoscere nei particolari il paniere dei prodotti a disposizione. .  
   
   
LE FORESTE COPRONO UN QUARTO DELLA REGIONE LOMBARDIA UN PATRIMONIO BOSCHIVO E´ IN AUMENTO(+1,52%)  
 
 Milano - Uno scenario completo sul patrimonio forestale lombardo è stato per la prima volta reso possibile con la presentazione dei contenuti nel "Rapporto sullo stato delle foreste in Lombardia" elaborato da Ersaf (Ente regionale per i servizi all´agricoltura e alle foreste) su incarico di Regione Lombardia e presentato ieri a Milano. "Il rapporto - sottolinea l´assessore all´Agricoltura, Luca Daniel Ferrazzi - è un´occasione per riepilogare e assemblare dati sulla consistenza del patrimonio forestale e sulla filiera bosco-legno. I dati confermano la buona salute del settore, con superfici in aumento: è il frutto della costante attenzione della Regione e dell´assessorato all´Agricoltura". La consistenza del patrimonio forestale al 31 dicembre 2007 era di 617. 121 ettari, pari al 25,85% del territorio regionale. Sono dati che, infatti, permettono di rilevare come la superficie forestale sia incrementata dell´1,52% rispetto ai precedenti rilievi del 2000. Nel settore della filiera bosco legno, osserviamo il successo dei 24 consorzi fra i proprietari forestali (Consorzi forestali), che gestiscono circa 105. 000 ettari di territorio agro-silvo-pastorale e quasi l´11% dei boschi lombardi. Robinia E Abete - Altro aspetto interessante, riguarda la quantità di legname tagliato: è la robinia la specie dalla quale si ricava la maggior quantità di legname dai nostri boschi: il 17% della massa legnosa richiesta al taglio nel 2008 appartiene a questa essenza, seguita dall´abete rosso (14%), castagno (14%), faggio (9%), larice (6%) e carpino nero(6%). Nel 2007 sono stati percorsi dal fuoco 666 ettari di boschi e 264 sono stati gli incendi verificatisi. Le superficie boscate autorizzate al cambio di destinazione d´uso ammontano nel 2007 a 158 ettari e 152 ettari nel 2008. Si tratta di valori molto ridotti rispetto all´estensione totale delle superficie boscate regionali e si può pertanto affermare che in Lombardia non esiste un problema "deforestazione". Anzi, le superfici trasformate sono state ampiamente compensate da interventi di nuova forestazione. "La conoscenza del nostro patrimonio forestale - conclude l´assessore Ferrazzi - è molto importante perché consente di programmare gli interventi futuri con maggiore precisione sul tipo di progetti da portare avanti per mantenere alta la qualità dei nostri boschi e la loro fruibilità per i cittadini, che è un aspetto a cui sempre più collaborano anche le imprese agricole". .  
   
   
AGRICOLTURA IN VENETO – IMPRESE, ISTITUZIONI E CREDITO OPERINO CON UN’UNICA STRATEGIA  
 
Bagnoli di Sopra (Padova) - “Se l’impresa crede in se stessa e si sforza di investire e se l’istituzione crede nell’impresa, anche il credito deve accompagnare il loro impegno: tutti devono operare secondo un’unica strategia, che è poi quella che crea ricchezza e la rende disponibile per il territorio”. Lo ha affermato il vicepresidente della Giunta regionale del Veneto Franco Manzato, intervenendo ieri pomeriggio al dibattito con il presidente nazionale di Confagricoltura Federico Vecchioni, in occasione dell’inaugurazione di due impianti ad energia rinnovabile, uno fotovoltaico, l’altro a biogas, realizzati nella Tenuta di Bagnoli di Giovanni Musini, in provincia di Padova. E’ stato un confronto a tutto campo sui numerosi fronti aperti in un settore, quello agricolo, oggi in forte difficoltà, che chiede all’istituzione certezze, punti fermi e un impegno forte soprattutto per il superamento di difficoltà burocratiche e l’alleggerimento del quadro normativo specie in riferimento alle produzioni energetiche. Sono azioni che riguardano anche l’operatività della Regione – ha riconosciuto Manzato – dove stiamo lavorando su più fronti con il Programma di Sviluppo Rurale, a fianco del quale abbiamo attivato una serie di iniziative anticrisi che si concretano nella sburocratizzazione, nell’attivazione di prestiti di conduzione, nella trasformazione delle passività onerose, ma anche nella partecipazione al capitale di rischio tramite la Veneto Sviluppo. “Ci sono investimenti, come quello fatto qui a Bagnoli – ha affermato Manzato – che portano reddito all’azienda e al territorio, ma che richiedono un impegno finanziario al quale non molte imprese possono singolarmente far fronte, mentre è opportuno ampliare la rete di opportunità”. Gli impianti di Bagnoli, realizzati all’insegna dello slogan “Coltiviamo l’Energia”, sono stati realizzati su una superficie di 4 ettari principalmente grazie a tecnologie e imprese padovane, con un investimento di circa 9 milioni di euro. Verrà prodotta energia pulita da fonti rinnovabili per un fatturato annuo previsto tra i 2,6 e i 3,2 milioni di euro. L’impianto fotovoltaico è capace di produrre 1 Mw l’ora per una previsione di 1400 ore l’anno, mentre quello a biogas, pure da 1 Mw l’ora, ha una previsione di funzionamento di 8 mila ore l’anno. Mentre si produce energia, si riducono le emissioni di anidride carbonica e nello stesso tempo si apre una possibilità concreta di differenziare le produzioni contrastando l’attuale crisi di mercato. Alla inaugurazione hanno partecipato, tra gli altri, il presidente della Commissione Agricoltura del Consiglio Regionale Clodovaldo Ruffato, il consigliere Maurizio Conte e l’assessore all’agricoltura della Provincia di Padova Domenico Riolfatto. .  
   
   
PRESIDENTE CAPPELLACCI E ASSESSORE PRATO "OLTRE 100 MILIONI PER AZIENDE AGRICOLE SARDE" ASCOLTA LA NOTIZIA  
 
Cagliari - Più di 100 milioni di euro arriveranno entro il entro il 15 novembre per quasi 43mila aziende agricole della Sardegna. Si tratta per la precisione di 102 milioni 312mila e 680 euro che saranno accreditati tra neanche un mese nei conti correnti di 42. 391 imprese agricole isolane. Si tratta dell´acconto del 70 per cento del Premio disaccoppiato di sostegno al reddito (annualità 2009) previsto dalla Pac (Politica agricola comune) dell’Unione europea. La notizia arriva dopo un vertice tenutosi il 15 ottobre a Roma tra l’assessore regionale dell’Agricoltura Andrea Prato e il commissario straordinario di Agea (l’agenzia nazionale per i pagamenti in agricoltura) Franco Contarin. Il presidente della Regione Ugo Cappellacci, che ha seguito da vicino la trattativa, ha espresso soddisfazione per questo significativo intervento che arriva in un momento di grave crisi per il comparto agricolo dell´isola. “Queste ingenti risorse - ha osservato - non potranno che rispondere al bisogno di liquidità delle aziende. E il fatto che i fondi comunitari vengano anticipati dallo Stato per velocizzare le procedure senza aspettare i tempi dell’Unione europea dimostra, ancora una volta, il rapporto di grande collaborazione instaurato col Governo. Ma soprattutto certifica - ha rilevato il Governatore - come una forte intesa, basata sul grande rispetto istituzionale che esiste tra Governo e Regione, sia un valore e non un problema. Ringrazio l’assessore Prato per il suo impegno quotidiano perché giungano a un settore così importante della Sardegna, sotto l´aspetto economico-sociale, le risorse e i riconoscimenti che merita. " “La Regione risponde con i fatti e con dati certi alle richieste del comparto – ha commentato l’assessore Prato – Il lavoro senza tregua, che stiamo portando avanti giorno dopo giorno per risolvere le emergenze e per rilanciare il comparto, paga. Stiamo recuperando i ritardi del passato, ma andiamo anche oltre visto che questo acconto per il 2009 sarà liquidato entro la metà del prossimo mese. Gli anni scorsi, gli agricoltori lo sanno bene, non avveniva così: i premi 2008, ad esempio, sono stati pagati solo quest’anno. Un lavoro che è il risultato - ha concluso l´esponente della Giunta - della proficua collaborazione tra Argea e Agea che tra l’altro, grazie alle istruttorie già avviate, consentirà di accelerare anche il saldo. La Sardegna, percentualmente al numero di domande, è quella che paga più velocemente e al maggior numero di aziende. ” I primi mandati di pagamento saranno effettuati già entro questa settimana. .  
   
   
AGRICOLTURA. FORMIGONI: DA OGGI ANTICIPIAMO 300 MLN. DI PAC REGIONE SOSTIENE FILIERA PRODUTTIVA CORTA E ´MADE IN ITALY´ SI LAVORA A UN GRANDE PATTO CON PRODUTTORI E DISTRIBUTORI  
 
Cernobbio/co - Anticipo, con pagamenti dal 16 ottobre, del 70% della domanda unica della Pac (Politica agraria comune), sostegno al "Made in Italy" e al lattiero caseario in crisi, riduzione della burocrazia, filiera corta, etichettatura di origine ed Expo. Questi i temi cardine dell´intervento del Presidente di Regione Lombardia, Roberto Formigoni, al nono Forum internazionale promosso da Coldiretti in collaborazione con la Fondazione Ambrosetti a Cernobbio (Co). "Regione Lombardia - ha annunciato Roberto Formigoni - mantiene la sua promessa del 9 luglio durante il Tavolo Verde e paga, da oggi, 300 milioni di euro ad oltre 33. 000 aziende agricole lombarde come anticipo del 70% dei premi Pac. Una misura che Regione Lombardia riproporrà anche nel 2010 e che vuole mantenere come consuetudine negli anni a venire". "Ho attivato ieri la procedura del pagamento dei premi Pac - ha spiegato il Presidente - per testimoniare, concretamente, la vicinanza di Regione Lombardia al mondo dell´agricoltura e alle sue difficoltà legate alla crisi economica che si fa sentire anche nel settore primario". Semplificazione - Un sostegno al mondo agricolo sarà assicurato anche attraverso la semplificazione delle procedure burocratiche. "Regione Lombardia - ha spiegato Roberto Formigoni - è da tempo impegnata nella semplificazione delle procedure così da rendere meno difficile la vita agli operatori economici. La testimonianza di questo impegno è dimostrata dall´esperienza dell´Organismo pagatore regionale (Opr) che è preso a modello da altre Regioni. Noi non vogliamo fermarci qui e ci siamo già attivati per un progetto innovativo che consenta la riqualificazione del Programma di sviluppo rurale (Psr) e della Pac". Patto Di Sistema - Il Presidente Formigoni ha indicato come prioritaria anche la revisione del sistema produttivo. "Regione Lombardia vuole quindi rilanciare - ha detto Formigoni - un nuovo grande patto tra produttori, trasformatori e distributori per garantire a tutti un guadagno giusto e tutelare i consumatori con un prezzo conveniente. L´obiettivo è risolvere le difficoltà delle eccellenze agricole, ma anche di un settore come il lattiero-caseario in sofferenza e che rappresenta il grande malato della nostra agricoltura". Formigoni ha applaudito le iniziative di Coldiretti di vendita diretta. "Un modo - ha detto - per avvicinare produttori e consumatori e consentire anche ai bambini di scoprire il mondo dell´agricoltura". Made In Italy - In mattinata, i presidenti nazionali di Coldiretti e Swg, Sergio Marini e Roberto Weber, avevano presentato l´indagine sul settore agroalimentare. "Il dato che emerge - ha rimarcato Formigoni - è la necessità di tutelare il ´Made in Italy´. Su questo aspetto confermo che Regione Lombardia è impegnata in prima linea a difesa dei nostri prodotti e, per questo, ritengo importante l´etichettatura di origine che è un fatto di trasparenza e di garanzia sia per i produttori che per i consumatori. Questi ultimi potrebbero essere ulteriormente aiutati con la vostra proposta, che Regione sostiene, di creare una filiera corta formata dagli agricoltori italiani. Proprio la filiera corta - ha aggiunto - credo sia il modo migliore per tutelare il vero ´Made in Italy´ che oggi deve guardarsi delle contraffazioni e dai falsi". Expo 2015 - In chiusura la presentazione dell´Expo 2015. "Un evento dal tema legato all´agricoltura - ha concluso il Presidente Roberto Formigoni - che rappresenterà una vetrina per Milano, varie città e per la Lombardia tutta. Si tratterà di un´Expo dalla formula innovativa che coniugherà il vedere, con il sentire, l´odorare e il gustare e consentirà alla nostra agricoltura di mettere in evidenza le sue tante eccellenze, ma ci consentirà anche di approfondire il tema della famiglia e quello del lavoro". Hanno preso parte all´evento, oltre a Formigoni, anche il vice presidente della Commissione europea, Antonio Tajani, il sindaco di Roma Gianni Alemanno, l´ispiratore della politica agraria dell´amministrazione Usa di Barack Obama, Neil Hamilton, e il ministro per le Politiche agricole e forestali Luca Zaia. .  
   
   
ZOOTECNIA EPIDEMIA DI SCRAPIE: IN ARRIVO IN SARDEGNA 2,6 MILIONI DI EURO  
 
Cagliari - Arrivano gli aiuti agli allevatori danneggiati dall´epidemia di Scrapie. Su proposta dell´assessore dell’Agricoltura, Andrea Prato, la Giunta regionale nella sua ultima riunione ha approvato la delibera che mette a disposizione 2 milioni 660mila euro a favore del comparto ovicaprino danneggiato, negli anni dal 2008 al 2012, dalla malattia degenerativa che aggredisce il sistema nervoso centrale di pecore e capre. Soddisfatto l’assessore Prato: "È un segnale concreto verso il settore, già piegato ultimamente da altre gravi problematiche. Il sussidio servirà come parziale compensazione delle perdite di reddito causate dal necessario abbattimento dei capi infetti. Questo sostegno inoltre si aggiunge a programmi specifici, attuati con l’assessore della Sanità, finalizzati al miglioramento genetico delle nostre greggi e al superamento dei disagi per il ripopolamento con animali geneticamente resistenti negli allevamenti interessati dagli abbattimenti. Gli aiuti riguarderanno sia quegli allevatori interessati dall’epidemia nel 2008 e nei primi mesi di quest’anno, sia quegli operatori nelle cui aziende saranno eseguiti, fino alla fine del 2009 e tra il 2010 e il 2012, gli abbattimenti per il controllo e l’eradicazione della malattia". L’aiuto previsto per ogni singolo capo ammonta a 81,53 euro per gli ovicaprini comuni e in 94,30 euro per quelli iscritti nel libro genealogico. Altro fattore importante riguarda il fatto che l’intervento finanziario di sostegno non è soggetto alla notifica all’Unione europea, il che avrebbe allungato i tempi di erogazione. Sarà l’agenzia Argea a provvedere alla liquidazione dei 2 milioni 660mila euro. Secondo i dati forniti dall’assessorato alla Sanità risulta che le aziende sede di focolaio di Scrapie nel 2008 siano state 33 per un totale di 6. 061 capi abbattuti, mentre nei primi mesi del 2009 le imprese colpite siano state 6 (1. 360 capi abbattuti). . .  
   
   
AGROALIMENTARE, GIUNTA BASILICATA ISTITUISCE MARCHIO  
 
Un marchio per la “tutela e valorizzazione dei prodotti agricoli e agroalimentari di qualità”. E quanto prevede un disegno di legge approvato dalla Giunta regionale, ed ora passato all’esame del Consiglio, su proposta dell’assessore all’Agricoltura, Vincenzo Viti. Titolare del marchio collettivo o marchio ombrello sarà la Regione Basilicata. L’uso sarà concesso alle imprese di produzione primaria o di lavorazione, trasformazione e commercializzazione, individuali o collettive che ne facciano richiesta e a condizione che si adeguino ai disciplinari di produzione e che si sottopongano ai controlli da parte di un ente di certificazione autorizzato. Per favorire la diffusione del marchio, la Regione Basilicata promuoverà attività di studio, ricerca, informazione, divulgazione attraverso campagne promozionali dei prodotti tutelati dal marchio, prevedendo anche incentivi per le attività di ristorazione collettiva pubblica e privata che utilizzano i prodotti agricoli e agroalimentare con il marchio. “La qualità delle nostre produzioni e la tutela della salute pubblica attraverso prodotti certificati e garantiti – ha commentato l’assessore Viti - sono gli obiettivi principali del disegno di legge. Un messaggio che deve essere percepito dai produttori e dai consumatori, al fine sia di migliorare il posizionamento dei nostri prodotti sui mercati che di assicurare una spesa consapevole”. .  
   
   
FVG: NUOVE MISURE CONTRO LA RABBIA SIVESTRE  
 
Udine, - La segnalazione di alcuni casi di volpi infettate dalla rabbia silvestre presenti al di fuori dell´area già coperta dall´azione di vaccinazione di tali animali per via orale e individuata di recente, in particolare in comune di Travesio, ha indotto la Regione Friuli Venezia Giulia a convocare con urgenza un incontro per valutare ulteriori interventi. Mentre l´assessore regionale alle Risorse Agricole, Naturali, Forestali e alla Caccia, Claudio Violino, segue la situazione, a Udine si è infatti svolta una riunione di livello tecnico, presenti il responsabile del Centro di referenza nazionale per la rabbia, il responsabile regionale della gestione venatoria, il direttore dell´Area Friuli Venezia Giulia dell´Istituto zooprofilattico sperimentale delle Venezie, e i referenti dei servizi veterinari della Aziende sanitarie della Regione. Nell´occasione è stata fatto il punto sulla situazione epidemiologica a seguito dei casi riscontrati anche nei comuni di Mereto di Tomba e Mortegliano. Quello di una volpe rapida nel Comune di Travesio è il primo caso al momento riscontrato nella provincia di Pordenone. E´ stato pertanto stabilito di rafforzare i provvedimenti già adottati per contrastare l´ulteriore evoluzione dell´epidemia. Pertanto l´area di vaccinazione orale delle volpi sarà estesa agli inizi del mese di dicembre all´intera provincia di Pordenone, a eccezione dei Comuni di Claut, Cimolais, Erto e Casso, nonché l´intera pianura friulana. L´intervento vaccinale sarà comunque ripetuto in aree già interessate da interventi precedenti. La provincia di Trieste non sarà invece oggetto di questa campagna in quanto vi è stato effettuato, proprio di recente, un programma di vaccinazione orale delle volpi. Anche la realizzazione della campagna nelle aree indicate sarà possibile grazie all´insostituibile collaborazione delle riserve di caccia, con il coordinamento delle aziende sanitarie del Friuli Venezia Giulia. La vaccinazione orale delle volpi è attualmente il metodo di contrasto della rabbia silvestre più efficace, ampiamente sperimentato in tutta Europa. Consiste nel posizionamento sul territorio di esche costituite da un impasto di farina di pesce, che racchiude una capsula del vaccino. Esche che sono facilmente riconoscibili dalle volpi. Masticando questo cibo gli animali ingeriscono anche il vaccino. In tal modo si forma attorno ai focolai della malattia una sorta di cordone sanitario costituito dalle volpi immunizzate. Le esperienza maturate anche in altri Paesi e le testimonianze degli esperti dimostrano che il virus non ha possibilità di trasmissione quando la densità della specie serbatoio (ovvero la popolazione degli animali infetti) scende al di sotto della soglia di 0,2-0,3 volpi per chilometro quadrato. Il raggiungimento della soglia di 0,2 animali per chilometro quadrato è un obiettivo difficilmente raggiungibile, vista la vastità del territorio interessato nella nostra regione. E´ per questo che si è passati alla vaccinazione orale degli animali. Eventuali prelievi di animali dopo la vaccinazione avrebbero infatti eliminato individui già immunizzati facilitando nel contempo lo spostamento delle volpi infette, alla ricerca di nuovi territori lasciati liberi da altri esemplari. Al momento sono dunque previsti soltanto prelievi nelle zone non ancora vaccinate, che saranno eseguiti prima della distribuzione delle esche. Nonché i prelievi necessari per verificare il grado di assunzione delle esche vaccinali, della risposta immunitaria della popolazione volpina e della circolazione del virus. .  
   
   
INTESA TRA REGIONE E SISA PER VALORIZZAZIONE FILIERE STRATEGICHE DELL´AGRICOLTURA SARDA  
 
"Per uscire dalla crisi dell´agricoltura sarda esistono diverse ricette. Una di queste è una migliore organizzazione dell´offerta, più aggregata e strutturata, con l´obiettivo di garantire non solo la qualità, ma soprattutto la quantità. Perché dobbiamo cominciare a invertire il trend che ci dice che il 70 per cento della carne e il 68 dell´ortofrutta è importato. Abbiamo diverse catene della distribuzione organizzata pronte ad acquistare decine di bovini adulti e vitelli allevati nell´Isola e un imprenditore della quarta gamma che vorrebbe avere i prodotti dei nostri campi. I contratti sono in via di definizione, ma le Organizzazioni di produttori delle varie filiere a oggi non riescono ancora a garantire quanto richiesto. Occorre piangere di meno e rimboccarsi le maniche di più". Lo ha dichiarato questa mattina a Sassari l´assessore regionale dell´Agricoltura, Andrea Prato, intervenendo al seminario organizzato da Sisa Sardegna nel quale è stato presentato il progetto per mettere insieme domanda e offerta dell´agro-alimentare. "La distribuzione organizzata - ha spiegato Prato - è un attore fondamentale per arrivare al consumatore e consentirgli di fare la spesa con i prodotti della nostra terra. Ecco perché portiamo avanti questo progetto, oggi con la Sisa, che vuole valorizzare e promuovere le filiere strategiche dell´agricoltura sarda affinché ci sia un´offerta adeguata a quelle che sono le esigenze della distribuzione organizzata. Dobbiamo però avere il coraggio di ammettere che oggi in termini di offerta siamo poco organizzati per le esigenze delle grandi catene. Questo nonostante il bisogno di un´agricoltura sana e di alimenti genuini crescano di giorno in giorno. La qualità e la quantità però devono essere garantite tutto l´anno, con piani culturali precisi e accordi commerciali da rispettare. Con Sisa chiudiamo un accordo che consentirà di attingere dalle nostre filiere strategiche (bovino da latte e da carne, suinicola, ortofrutta, vitivinicola, cerealicola, ovina), a patto che i nostri produttori siano capaci di organizzarsi e garantire quantità e qualità". L´assessore ha poi annunciato novità sul fronte della partecipazione alle fiere nazionali e internazionali: "Andremo sono in quelle città dove gli imprenditori ci presenteranno accordi commerciali definiti e in quelle destinazioni dove i ritorni economici per le nostre aziende saranno riscontrabili. Nelle fiere si va per vendere le produzioni agro-alimentari della Sardegna". Massima collaborazione è arrivata dal gruppo Sisa della Sardegna: «Crediamo molto al progetto della Regione e dell’assessore Prato e mettiamo a disposizione la nostra struttura e la nostra piattaforma distributiva per concretizzare l’intesa", ha detto Rinaldo Carta, amministratore delegato Ce. Di. Sisa Sardegna e vicepresidente di Sisa Italia. .  
   
   
AGRICOLTURA – OPERAZIONE DIGNITÀ: CIA INCONTRA MANZATO E COMMISSIONE CONSILIARE  
 
“Nella prima Giunta utile sarà dato avvio all’iter di approvazione del prossimo bando del Programma di Sviluppo Rurale del Veneto, che metterà a disposizione complessivamente oltre 160 milioni di euro, tra l’altro portando dall’iniziale previsione di 38 milioni a 47 milioni la dotazione finanziaria per la misura 121 degli investimenti aziendali e mettendo a disposizione 33 milioni di euro per i giovani. Ma stiamo lavorando su tutti i settori d’intervento che ci avete segnalato, alla ricerca delle risposte possibili, anche tentando di forzare la mano”. Lo ha detto, il 15 ottobre, il vicepresidente della Giunta veneta Franco Manzato, incontrando a Palazzo Ferro Fini, assieme ai componenti della Commissione Consiliare Agricoltura, i vertici regionali della Confederazione Italiana Agricoltori con il presidente Daniele Toniolo, al termine della manifestazione che gli stessi rappresentanti agricoli hanno chiamato “Operazione dignità”. “Vogliamo difendere la dignità dell’agricoltore – ha ricordato Toniolo – che deriva dalla sua capacità di trarre reddito dal proprio lavoro, reddito che oggi molto spesso non c’è”. La Cia ha chiesto tra l’altro interventi sull’etichettatura e la rintracciabilità, sulla semplificazione burocratica, sul sostegno ai prezzi, sulla valorizzazione delle produzioni regionali, e la convocazione di una conferenza regionale sull’agroalimentare. Quest’ultima proposta potrebbe tradursi in un Consiglio Regionale Straordinario da dedicare al settore primario, ipotesi avanzata dal consigliere Giovanni Gallo e fatta propria dal presidente della Commissione Agricoltura Clodovaldo Ruffato. “Per quanto mi riguarda – ha concordato Manzato – sono anche io personalmente favorevole ad una seduta consiliare specifica, perché i tempi tecnici per una conferenza sono troppo ristretti e rischieremmo di cadere in campagna elettorale, cosa che voglio evitare”. “In agricoltura – ha affermato Manzato – non si può ragionare solo in termini di mercato quando non ci sono regole di produzione e impegni eguali per tutti”. In ogni caso la Giunta sta operando per arrivare all’etichettatura sull’origine dei prodotti, ad accordi con la Gdo per rendere identificabili le produzioni venete con il marchio ombrello, alla promozione in sinergia con turismo, cultura e identità veneta. Per quanto riguarda il settore latte, in particolare, è in fase di definizione un disciplinare per la produzione veneta, mentre si stanno valutando più ipotesi per sostenere il prezzo del latte alla stalla, oggi non remunerativo. Quanto alla burocrazia, l’indicazione agli uffici e alle strutture è di “tagliare tutti i passaggi che si possono eliminare”, ma per vedere gli effetti ci vorrà qualche tempo. All’incontro erano presenti anche i consiglieri regionali Vittorino Cenci, Amedeo Gerolimetto, Giampietro Marchese, Pietrangelo Pettenò, Claudio Rizziato e Lucio Tiozzo. Nel corso della manifestazione odierna, gli agricoltori della Cia hanno tra l’altro consegnato circa 23 quintali di prodotti agricoli a don Dino Pistolato, direttore della Caritas veneziana. .  
   
   
ARRIVANO FINANZIAMENTI “FRESCHI” PER OLTRE 233 MILIONI DI EURO AGLI AGRICOLTORI VENETI  
 
“Una boccata d’ossigeno necessaria in questo momento, mentre stiamo operando su più fronti per garantire più reddito agli agricoltori”. E’ soddisfatto il vicepresidente della Giunta regionale del Veneto Franco Manzato per la puntuale anticipazione del 70 per cento del cosiddetto premio unico, operato da Avepa a favore degli imprenditori agricoli della Regione: quasi 201 milioni di euro freschi che entrano nelle casse aziendali esauste per gli effetti della crisi e che vanno a soddisfare quasi il 93 per cento delle richieste presentate. Entro fine mese si aggiungeranno altri 33 milioni e mezzo circa relativi agli aiuti nel settore del tabacco. Le risorse disponibili a livello comunitario (216 milioni) sono state integrate dalla Regione del Veneto a titolo di anticipazione finanziaria. “Su questa essenziale partita avevo chiesto ancora prima di ferragosto al ministro Luca Zaia – ha ricordato Manzato – di adoperarsi per assicurare il necessario afflusso di risorse finanziarie agli organismi pagatori. Lo stesso giorno il ministro aveva risposto che le risorse sarebbero state disponibili, cosa che è puntualmente avvenuta”. “Gli agricoltori stanno veramente soffrendo la recessione, che ha accentuato le gravi difficoltà in cui già versavano molte aziende agricole. Il premio unico e gli altri pagamenti diretti comunitari sono essenziali, se si pensa che, per il 2009, nel solo Veneto sono state presentate circa 95 mila domande”. “In ogni caso come Giunta stiamo operando su un insieme vasto di fronti, a partire dal Programma di Sviluppo Rurale, che con il prossimo bando pronto a dicembre metterà a disposizione complessivamente oltre 160 milioni di euro, tra l’altro portando dall’iniziale previsione di 38 milioni a 47 milioni la dotazione finanziaria per la misura 121 degli investimenti aziendali e mettendo a disposizione 33 milioni di euro per i giovani. Nel settore latte, inoltre, stiamo lavorando su più ipotesi per sostenere il prezzo del prodotto alla stalla, oggi non remunerativo. C’è poi la partita che riguarda la promozione e la valorizzazione delle produzioni regionali, sulla quale faremo accordi con la Gdo per rendere identificabili le produzioni venete mediante il marchio ombrello e metteremo sempre più in sinergia agricoltura, turismo, cultura e identità veneta. Infine stiamo operando per alleggerire la morsa della burocrazia – ha concluso Manzato – che rappresenta un costo aggiuntivo del tutto improprio e richiede agli imprenditori molto tempo che viene sottratto alla produzione vera e propria”. .  
   
   
ALTRI 13 MILIONI DI EURO PER I GIOVANI MARCHIGIANI IN AGRICOLTURA.  
 
Su iniziativa del vicepresidente e assessore all´Agricoltura, Paolo Petrini, la Giunta regionale ha apportato modifiche finanziarie, incrementando la dotazione del ´pacchetto giovani´ - misura del Programma di sviluppo rurale per l´insediamento di giovani imprenditori in ambito rurale - di 13 milioni di euro, che si vanno ad aggiungere ai precedenti budget di 40 milioni di euro. ´Giovani e impresa in agricoltura, il futuro delle Marche e` qui´, e` il titolo del convegno che si terra` mercoledi` 21 ottobre alle 17. 00 a Monte Roberto (An), per approfondire gli aspetti e analizzare i primi risultati del Programma di sviluppo rurale 2007 ´ 2013 sull´importante versante del ricambio generazionale in ambito rurale. ´Intendiamo ´ sottolinea Petrini - migliorare la competitivita` delle imprese agricole marchigiane, favorendo il ricambio generazionale con aiuti diretti all´insediamento e con la predisposizione di un ´pacchetto giovani´ calibrato sulle esigenze dei nuovi imprenditori rurali. Un modo in piu` per diversificare i fattori di sviluppo del nostro sistema produttivo. Abbiamo anche semplificato le procedure amministrative, la richiesta avviene tramite un´unica domanda che permette di accedere ad aiuti integrati per contributi in conto capitale e interessi, per strutture produttive, servizi di consulenza, attivita` formative, agriturismo, diversificazione delle attivita` e avvio di nuove iniziative. L``agricoltura e` un settore essenziale per valore aggiunto, qualita` della vita, tutela del paesaggio, alimentazione. Quindi anche per il nostro turismo, secondo motore di sviluppo della regione, dopo l``industria. Per questo in questo settore investiamo con decisione´. I contributi andranno a soggetti di eta` compresa tra i 18 anni compiuti e i 40 anni non ancora compiuti, che siano in possesso di un diploma di laurea o di scuola media superiore a indirizzo agrario o diploma assimilabile. Ammesso anche chi vanta un´esperienza almeno biennale come lavoratore agricolo accompagnata da attivita` formativa professionale specifica. In particolare la misura prevede premi per il primo insediamento sia in conto interessi che in conto capitale, la combinazione dei due aiuti non deve comunque superare i 55mila euro a beneficiario. Con gli aiuti in conto interesse, in particolare, sono ammissibili le spese per acquisto o ampliamento di aziende agricole, acquisto o ristrutturazione di un fabbricato al servizio dell´azienda agricola da destinare ad abitazione del giovane imprenditore e del suo nucleo familiare, acquisto di macchine o attrezzature, il primo acquisto di bestiame da riproduzione, investimenti finalizzati al miglioramento genetico del patrimonio zootecnico. .  
   
   
NASCE “KODINZA”, DOLCE TIPICO DELLE DOLOMITI BELLUNESI  
 
Un dolce, un territorio: si potrebbe sintetizzare in questo binomio l’idea che sta alla base dell’iniziativa dei Maestri Pasticceri dell’Unione Artigiani e Piccola Industria di Belluno che hanno creato un nuovo dolce tutto bellunese, frutto di una ricerca dei prodotti legati al territorio Si chiama “Kodinza”. La torta delle vallate bellunesi è stata presentata il 15 ottobre nella sede della Camera di Commercio a Belluno, con la partecipazione degli assessori regionali all’economia Vendemiano Sartor e agli impianti di risalita Oscar De Bona. Giacomo Deon, presidente nazionale di Confartigianato Alimentazione, ha spiegato che il nuovo dolce viene realizzato con ingredienti tipici del bellunese: il kodinzon, una purea di mele locali tirato in sfoglia ed essiccato al sole, e la farina di mais sponcio, un tipo di granoturco locale. Ideata con l’obiettivo di diventare un prodotto simbolo del territorio e un piacevole ricordo per il turista che attraversa le valli delle Dolomiti, la “Kodinza” sarà venduta in una confezione caratteristica che contiene anche un depliant con immagini e itinerari della montagna bellunese. L’assessore Sartor ha sottolineato che la Regione sostiene iniziative di questo tipo, perché l’economia veneta se vuole essere competitiva deve basarsi sulle eccellenze del territorio, che vanno tuttavia ordinate e messe in rete. Proprio per dare maggior forza all’immagine nazionale e internazionale del Veneto, in cui l’artigianato ha un forte peso, la Regione sta lavorando alla modifica della legge sulle imprese artigiane (n. 67/1987), per introdurre anche la possibilità di riconoscere caratteristiche di eccellenza ad aziende certificate. Parallelamente per superare il momento di difficoltà economica che coinvolge tutti i settori produttivi, compresa l’agricoltura, si deve puntare a superare le divisioni storiche tra comparti rafforzando le sinergie all’interno delle filiere. De Bona, da parte sua, ha evidenziato come ci fosse la necessità di un prodotto che riunisse in sé la caratterizzazione di tutta la provincia bellunese e ne costituisse uno dei punti di riferimento. L’iniziativa dei pasticceri bellunesi – ha aggiunto - va proprio in questa direzione, richiamandosi anche alle Dolomiti dichiarate patrimonio dell’Unesco e alle bellezze delle aree a parco. Infine, Paolo Doglioni presidente della Camera di Commercio di Belluno, ha detto che questo è un piccolo ma importante tassello per dare enfasi al territorio bellunese, ma attraverso un messaggio che deve andare oltre i localismi. . .  
   
   
È NATO L’INAP ISTITUTO NAZIONALE ASSAGGIATORI PANI  
 
Lo scorso 8 ottobre, si è costituito presso la Castalimenti di Brescia un organismo che, anche attraverso l´utilizzo della tecnica dell’analisi sensoriale, possa promuovere le qualità dei pani italiani presso un pubblico di consumatori e addetti ai lavori sempre più ampio e competente. Per la sede istituzionale è stato scelto il Museo del Pane di Altomonte (Cs). Per poter voler bene al pane bisogna essere realisti: il pane si è allontanato dai consumatori di oggi! Principale imputato delle diete dimagranti; considerato alla stregua di una semplice comparsa nei vari fast consumption; declassato dagli stessi nuovi padri panificatori che, pur di svolgere un lavoro più facile e tranquillo, ne hanno impoverito l´elaborazione, fino a svestirlo di moltissi­me qualità. Solo chi appartenente alle classi precedenti il ’70 (del secolo scorso) può vagamente ricordare i profumi e i sapori dei forni di un tempo; ma purtroppo, i più vecchi hanno un ricordo sempre più lontano e i più giovani l’hanno vissuto poco. Questi ricordi-profumi non erano altro che la capacità innata nel discernere il buono dal cattivo, il fresco dallo stantio, il saporito dallo scontato ecc. Oggi i nostri figli non possiedono più termini di paragone, tutto e più salato, più “saporito”, più croccante. Tutte sensazioni che imitano in malo modo la genuinità. La missione fondamentale degli adulti di oggi è quindi quella di consegnare ai nostri figli gli strumenti utili al giusto discernimento. In conseguenza di ciò è sempre più difficile disporre di strumenti utili a riconoscerne la qualità. L´attività, che questa costituita Inap svolgerà, è imperniata sulla formazione di un pool di assaggiatori di pane affidabili e riconosciuti, specificatamente preparati ed esaminati, attraverso la realizzazione di appositi corsi per aspiranti assaggiatori; con lo scopo di promuovere, diffondere, ampliare e valorizzare la cultura del pane e delle produzioni panarie in generale; alla luce delle metodologie di assaggio più avanzate e della considerazione del prodotto panario, come espressione della tradizione e della realtà del proprio territorio. Gli intenti dei soci fondatori, che hanno indicato Altomonte come sede istituzionale, sono orientati a rispondere all’esigenza di rendere disponibile un corpo di assaggiatori affidabili e riconosciuti, perché specificatamente preparati ed esaminati, atti a svolgere la delicata e impegnativa funzione. Lo scopo è cercare di attivare un confronto tra conoscitori delle caratteristiche gustative e delle tecnologie di produzione, offrendo un osservatorio sulla qualità ottenibile da una filiera rintracciabile e chiara. A tal proposito, si istituiranno corsi specialistici per i soci, a tutti i livelli, al fine di dare loro una preparazione generale, che sia il più possibile unitaria; di contribuire a una sempre maggiore e migliore affidabilità in sede di valutazione, offrendo un continuo aggiornamento sotto il profilo metodologico. Verrà creato e gestito un registro nazionale, allo scopo di tutelare il titolo "Assaggiatore di Pane" e le sue prerogative, instaurando rapporti di fattiva collaborazione con altre organizzazioni omologhe, enti, istituzioni, associazioni ed attività editoriali. L’autorevolezza dei soci membri non lascia adito a dubbi circa la serietà dell’iniziativa: si va da Piergiorgio Giorilli, l’eminente maestro panificatore italiano apprezzato e riconosciuto a livello mondiale, a Carlo Veggetti e Paolo Pagani, di Paillasse Italia; dal prof. Andrea Giomo, docente esperto di analisi sensoriale, al prof. Franco Antoniazzi, tecnologo alimentare di chiara fama; dal Direttore Walter Cricrì, altra eminenza nel campo dell’analisi sensoriale, artefice ed ideologo dell’Associazione; al Presidente di Inap, cav. Vincenzo Barbieri, Assessore al Turismo del Comune di Altomonte e, soprattutto, imprenditore nel campo alberghiero e della ristorazione, nonché ideatore della Gran Festa del Pane, che, seppur ancora “giovane” (è giunta alla edizione), ha già riscosso interesse internazionale per il suoi variegati contenuti. Insomma, l’intento sarà quello di proporre un punto di riferimento per il mondo della panificazione che operi in assoluta libertà e senza condizionamenti di varia natura, rimanendo a disposizione di chiunque provi interesse, curiosità e necessità di informazione sul pane. A tal proposito sarà al più presto creato uno sito Web a cui possano fare riferimento i componenti del gruppo di lavoro e tutti gli utenti interessati. .  
   
   
NASCE IL CIOCCOLATO HAND MADE DEI FRATELLI ALEMAGNA: T’A SENTIMENTO ITALIANO  
 
T’a Sentimento, cioccolato hand made nato dalla passione per il buono e l’amore per il bello dei fratelli Alemagna e da una tradizione di famiglia lunga quasi un secolo, presenta oggi le novità di prodotto e l’ampliamento di gamma. Dalla passione per il buono e l’amore per il bello nasce T’a Sentimento Italiano, cioccolato di alta qualità della selezione del miglior Gran cru sudamericano, caratterizzato da eleganti e lineari packaging e fortemente orientato al design e all´ecosostenibilità. T’a è oggi il cioccolato icona della moderna ricercatezza e del lusso: un prodotto italiano, da degustazione di alta gamma riconosciuto a livello internazionale. A pensarlo, realizzarlo, idearlo ci hanno pensato loro, i fratelli Alemagna, quarta generazione di una famiglia che ha fatto la storia del dolce nel mondo. T’a Sentimento Italiano è rivenduto esclusivamente in punti vendita di prestigio: pasticcerie, enoteche, gastronomie e gourmet di alta qualità. Www. Tamilano. Com Oggi, a due anni dalla nascita, T’a amplia la sua offerta. Non più solo eleganti confezioni di cioccolatini: dalla stagione autunnale 2009, infatti, debuttano nuove linee, gusti e abbinamenti caratterizzati da packaging innovativi e all’avanguardia e materie prime di alta qualità, che vanno ad arricchire la gamma tradizionale. Oltre ai carré tradizionali, disponibili nei formati da 1, 2, 9, 15, 21, 30, 42 pezzi, ciascuno declinato nei gusti Latte con cacao al 40% e Fondente amaro con cacao al 55% e al 66% e Fondente purissimo al 75%, T’a propone infatti la nuova linea di scatole i Tostati ideale per chi vuole fare un regalo scegliendo tra 3 nuovi e imperdibili gusti; le Tavolette di cioccolato T’a, per avere sempre a portata di mano il gusto prelibato del cioccolato dei fratelli Alemagna; la nuova elegante proposta degli Abbinamenti di T’a che accosta un prodotto di qualità made in Italy al cioccolato T’a in una confezione preziosa e utile; infine, per tutti i giorni o le occasioni più diverse, arrivano gli sfusi, le praline, la frutta secca ricoperta e i drageès. .  
   
   
ANCHE IN ITALIA I NOBILI THE DI DAMMANN FRÈRES, LA PIÙ ANTICA MAISON FRANCESE DI THE, FEDELE ALLA TRADIZIONE DEI GRANDI BLENDER E GARANTE DELLE MIGLIORI SINGOLE ORIGINI  
 
Dammann Frères, prima azienda a introdurre il the in Francia nel 1692 per concessione di Re Luigi Xiv, presenta alcune delle sue miscele più esclusive e una selezione di accessori dedicata al rito del the. “È un grande onore per noi far parte del polo del gusto di Gruppo illy, un grande partner con cui condividiamo la stessa filosofia aziendale. Crediamo che la nostra offerta possa incontrare il favore del mercato italiano, sempre attento alle esclusività e alla ricercatezza”, dichiara Didier Jumeau-lafond, Presidente Dammann Frères. “Non solo obiettivi di business comuni, ma una vera e propria passione per la qualità e l’innovazione, i valori su cui si sono incontrate le nostre famiglie”, afferma Riccardo Illy, presidente di Gruppo illy. “Entrambe la Famiglia Illy e la Famiglia Jumeau-lafond da sempre portano avanti uno stesso obiettivo, quello di fare della propria azienda il riferimento di alta gamma nel proprio settore di appartenenza”. Sin dagli inizi, la filosofia di Dammann Frères è stata la stessa lungo tutte la fasi della filiera: mettere a frutto il bagaglio d’esperienza acquisito nei secoli e trasferirlo di generazione in generazione rimanendo sempre fedele alla tradizione dei grandi blender, allo stesso tempo importatori di qualità e creatori di mélange raffinati e profumi inediti. Oggi la società, guidata dalla terza generazione della famiglia Jumeau-lafond con Didier Jumeau Lafond presidente e dal 2007 entrata a far parte di Gruppo illy S. P. A. , la holding della Famiglia Illy, vende in tutto il mondo oltre 1. 000 tonnellate all’anno di the sfuso e 90. 000 bustine di the confezionati realizzando un volume d’affari complessivo di 24 milioni di euro. Disponibile sfuso o nelle eleganti confezioni di latta e speciali sacchetti “Cristal” di trama fine e trasparente, ideati dall’azienda per una migliore e pregiata degustazione, i the Dammann Frères raccontano le antiche tradizioni di India, Ceylan, Cina, Corea, Vietnam, Giappone e Africa. I tesori di Dammann Frères comprendono una raffinata confezione in legno laccato con cucchiaio infusore, uno scrigno che accoglie due latte di the numerate, scelte dalla selezione Giardini e Miscele. Presentato in un elegante cofanetto in legno laccato, un assortimento di 18 the pregiati (puri e miscele) è un invito alla scoperta del ricco patrimonio Dammann Frères Earl Grey Yin Zhen, 30gr. - The cinese non affumicato, aromatizzato con bergamotto di Calabria. Goût Russe Douchka, 30gr. - The agli agrumi, miscela esclusiva Damman Frères. L’oriental, 30gr. - I profumi dei giardini persiani con note di frutto della passione, pesca e fragole di bosco. Jardin Bleu, 30gr. - The cinese non affumicato, aromatizzato con rabarbaro e fragola di bosco. Quattro Frutti Rossi, 30gr. - Miscela dagli aromi fruttati di ciliegia, fragola, lampone e ribes. Touareg, 25gr. - Il sapore dell’ospitalità del popolo berbero, con le note fresche della menta Nanah. Breakfast, 30gr. - Miscela di the a piccole foglie provenienti da Cylon e India (Assam e Darjeeling). Ceylan O. P, 30gr. - The a foglie intere proveniente dall’isola del the (Sri Lanka). Darjeeling G. F. O. P. , 30gr. - Tra i the neri più apprezzati al mondo, proveniente dall’Himalaya, leggero e aromatico. Lapsang Souchong, 30gr. - The cinese dalle foglie grandi, affumicato con il legno fresco di abete. Assam G. F. O. P, 30gr. - Ricco di tannino, non amaro né acre, dal gusto rotondo e sottile. Paul & Virginie, 30gr. - The profumato agli aromi di ciliegia, fragola, lampone, caramello, con note di vaniglia. Thé vert Yunnan, 30gr. - Equilibrio di forza e profumo, in questo the privo di amarezza. Pomme d’amour , 30gr. - Piacere goloso dall’aroma di mela caramellata cotta al forno, con un tocco di Maraschino. Citrons, 30gr. - The dalle note intense e fruttate di limone e limone verde. Soleil Vert, 30gr. - Armonia di the verde e arance per un the dissetante. Sette Profumi, 30gr. - The dal profumo di frutti freschi e note fiorite. Anichaï, 30gr. - La magia dell’India in questo melange di spezie dall’equilibrio sottile. .  
   
   
TORTIONATA TACCHINARDI: L’OFFELLERIA TACCHINARDI RECUPERA LA TRADIZIONE LODIGIANA PER UNA TORTA GENUINA ED ECCELLENTE  
 
A prima vista La Tortionata ricorda la sbrisolona mantovana: derivano infatti entrambe dalla stessa antica ricetta, ma se ne differenzia proprio per quelle tipicità lodigiane che la rendono, così come gli altri prodotti Tacchinardi, assolutamente figlia delle proprie terre. In primis la base: fatta di farina di grano tenero e di burro lodigiano fresco, elementi autoctoni che rispecchiano nella loro semplicità tutta la schiettezza di un territorio semplice e genuino. Si aggiungono poi zucchero, mandorle dolci e scorza di limoni: un sapiente equilibrio di sapori che non ha bisogno di altro. Anche per questo è divenuta di diritto il dolce tipico associato alla città di Lodi. La bontà, il legame suo e della famiglia Tacchinardi con la zona di origine l’hanno elevata giustamente a simbolo gastronomico di una comunità intera. La Tortionata è rimasta la stessa di sempre: non è mai mutata dall’anno di nascita. Solo la lista dei premi e dei riconoscimenti che le vengono attribuiti aumenta di anno in anno. La Tortionata rappresenta il dolce simbolo di Offelleria Tacchinardi: il fondatore della dinastia Carlo la perfezionò nel corso dell’Ottocento a partire da un’antica ricetta del tardo Medioevo, e la rese definitiva nel 1885, quando insieme al nipote Alessandro ne ufficializzò l’esistenza depositandone la ricetta e proclamandola così di proprietà della famiglia Tacchinardi. Lo conferma il nome stesso del prodotto: che sembra derivare dall’esclamazione che più volte Alessandro Tacchinardi fece parlando del dolce in questione. “È la torta di quando io sono nato”, che per contrazione, divenne “È la torta nata con me” prima, successivamente “Torta io nata”, per concludersi poi con “Tortionata”. La Tortionata Tacchinardi è tra i prodotti vioncitori del Grand Prix di Slow Food nel 2007 al Dodicesimo Salone della Gastronomia del Principato di Monaco; è stata insignita della Rosa Camuna, il simbolo che l’ha inclusa di diritto nell’Elenco dei prodotti tradizionali della Regione Lombardia; ha ricevuto il riconoscimento di prodotto tipico lodigiano dal Consorzio Prodotti Lodigiani; ha ricevuto la conformità Halal dalla Comunità religiosa islamica; è stata insignita dal Club del Papillon del riconoscimento di Artigiano Radioso presso Golosaria a Torino nel 2008; è inoltre citata come prodotto tipico riconosciuto nell’Enciclopedia Garzanti dei prodotti tipici d’Italia. .  
   
   
NEI VIGNETI GERARDO CESARI, NELLA ZONA CLASSICA DELLA VALPOLICELLA, LA VENDEMMIA 2009 RIVELA UNA OTTIMA QUALITÀ DELLE UVE SIA PER LE VARIETÀ A BACCA BIANCA CHE ROSSA.  
 
Nel vigneti Gerardo Cesari la vendemmia si avvia a conclusione. Il bilancio è positivo, con una qualità delle uve molto buona sia per le varietà a bacca bianca che rossa. Non sono però mancate le sorprese e le preoccupazioni. La grande siccità dell’estate ha infatti determinato, soprattutto nella zona classica della Valpolicella, delle aree dove la maturazione si è presentata anticipata, altre in cui ciò non è avvenuto. Nei vigneti impostati per l’irrigazione a goccia è stata possibile la maturazione è proceduta in modo ottimale e regolare mentre, per l’area di alta collina, sono state le piogge delle ultime settimane, giunte quando quasi non le si sperava più, a ristabilire la situazione ideale. Nonostante quindi non siano mancate le difficoltà, l’annata 2009 sarà caratterizzata da una qualità molto buona. “Le escursioni termiche fra giorno e notte pari a 13 – 14 °C , che stanno caratterizzando questo inizio autunno hanno consentito un ottimale accumulo degli zuccheri e una corretta maturazione fenolica. – Afferma Luigi Biemmi, direttore tecnico dell’azienda. - Inoltre, alla vendemmia, le uve si sono presentate in perfetto stato di sanità, requisito essenziale per l’appassimento in cassetta. Ora i grappoli destinati ai nostri migliori Amaroni riposano già nel fruttaio di appassimento a temperatura controllata. Le giornate ancora molto calde, infatti, richiedono una parziale refrigerazione nella cantina, resa possibile dalla nostra tecnologia” Il bilancio positivo della vendemmia riguarda anche i bianchi, in particolare il Lugana, su cui l’azienda sta puntando molto. “ I vini bianchi avranno corpo e struttura, finezza e complessità. – Conclude Luigi Biemmi. - Per preservare l’acidità abbiamo anticipato leggermente la vendemmia e ora stiamo selezionando i tralci più adatti al taglio. Il Lugana Centofilari, infatti, è ottenuto da uve parzialmente appassite in pianta e l’andamento climatico previsto per l’inizio dell’autunno ci fa sperare, anche per questo prodotto, in un’ottima annata. “ .  
   
   
PADOVA - PRESENTAZIONE DELLA RICERCA DI MERCATO SULL´EXPORT DEL VINO  
 
Il Centro Estero Veneto e Padova Promex, azienda speciale della Camera di Commercio di Padova, organizzano un incontro, il 2 novembre 2009, volto a presentare alle aziende e ai professionisti veneti del settore vitivinicolo la ricerca di mercato "Marketing del Vino in Asia e Sud Africa". La ricerca è stata realizzata dalle Camere di Commercio Italiane in Cina, Hong Kong e Macao, India, Singapore, Tailandia e Sud Africa ed è finalizzata a illustrare in modo diretto e operativo le principali opportunità del settore in questi Paesi. Effettuata attraverso la raccolta di informazioni specifiche per ogni mercato e con interviste a operatori del settore (come trasportatori, doganieri, distributori, importatori, grossisti, agenti), sarà presentata mediante una piattaforma multimediale interattiva con indicazioni di settore e informazioni tecniche, corredate da immagini e video utili ad una comprensione più immediata dei diversi mercati. La partecipazione è gratuita. Le aziende interessate sono pregate di inviare la cedola di adesione, via fax, entro giovedì 29 ottobre 2009. .  
   
   
GRANDI NUMERI PER L´UVA PUGLIESE NELLA GDO GRANDI NUMERI PER L’UVA PUGLIESE.  
 
 A soltanto 15 giorni dall’inizio dell’attività di promozione dell’uva da tavola, prevista nell’ambito dell’accordo siglato tra la Regione Puglia e la Grande Distribuzione Organizzata, sono già 1. 600. 000 i chilogrammi di uva “Italia” pugliese distribuiti e venduti negli ipermercati aderenti. Il dato è parziale perché si riferisce alla prime due settimane della promozione e soltanto alle catene Coop e Auchan, quindi destinato ad aumentare in maniera considerevole. Nel contempo si stanno effettuando i controlli per verificare che la qualità dell’uva confezionata sia corrispondente agli standard previsti dal protocollo e dalla scheda approvata del marchio “Prodotti di Puglia”. “Avevamo visto giusto – ha commentato con soddisfazione l’Assessore regionale alle Risorse Agroalimentari Dario Stefàno - quando abbiamo avviato il tavolo permanente con la Grande Distribuzione Organizzata per la commercializzazione della nostra produzione agroalimentare. Sono numeri confortanti che portano una boccata d’ossigeno ad un comparto stretto nella morsa di una grave crisi congiunturale e che, siamo certi, verranno incrementanti quando affluiranno anche i dati degli altri gruppi della Gdo che in questi giorni hanno iniziato a commercializzare la nostra uva”. Oltre a Coop e Auchan, infatti, anche Conad, Supermercati Sidis, Di Meglio e Megamark commercializzeranno l’uva a marchio Prodotti di Puglia sino alla fine del mese, per un totale di circa 2300 punti vendita coinvolti in tutta Italia. “Continueremo su questa strada – conclude l’assessore – siamo infatti ottimisti sulla possibilità che su questa esperienza si possa costruire un modello da replicare per tutte le produzioni più rappresentative del paniere pugliese, proseguendo parallelamente nell’attività di controllo a garanzia di produttori, distributori e consumatori. Perché la qualità rimane la nostra frontiera di riferimento per provare ad uscire dalla crisi”. .