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MARTEDI

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Notiziario Marketpress di Martedì 30 Marzo 2010
SOSTENERE E TUTELARE L’AGROALIMENTARE EUROPEO DI QUALITÀ  
 
Sostegno finanziario, logo Made in Europe, indicazione in etichetta dell´origine dei prodotti e mantenimento delle norme commerciali settoriali. E´ questa la ricetta del Parlamento per promuovere l´agricoltura Ue di qualità. Auspica anche un rafforzamento della protezione delle Dop e Igp dalla contraffazione, dentro e fuori l’Ue, nonché nuove norme sul loro utilizzo come ingredienti e sul potere dei consorzi di regolarne le quantità in vendita e di fissarne i requisiti per il confezionamento. Occorre poi introdurre norme Ue sull’agricoltura integrata e sviluppare la produzione biologica, rafforzare le campagne d’informazione sui prodotti europei di qualità e promuovere i mercati gestiti dagli agricoltori. Approvando la relazione di Giancarlo Scotta´ (Efd, It), il Parlamento chiede un rafforzamento della politica di qualità dell´Ue poiché questa "rappresenta un valore essenziale per il sostegno alla competitività dei produttori agroalimentari europei" e può "contribuire allo sviluppo rurale". Nel rilevare che le norme dell´Ue in materia di qualità alimentare "sono le più rigorose del mondo", il Parlamento sollecita, nel quadro della riforma della Pac del 2013, il sostegno finanziario dei fondi regionali per "ottenere una produzione agroalimentare di alta qualità". Ritiene poi necessario riconoscere gli sforzi dei produttori europei per soddisfare i requisiti di produzione Ue in materia ambientale e sanitaria, di sicurezza alimentare e di benessere degli animali. E chiede quindi di valutare l´opportunità di introdurre un logo di qualità europeo che certifichi il rispetto di tali requisiti attraverso un´etichetta del tipo: "coltivato [prodotto o fabbricato] in Europa". Rileva poi l´esigenza di garantire che i prodotti alimentari importati rispettino le stesse norme cui sono soggetti quelli Ue. Facendo proprio - con 437 voti favorevoli, 153 contrari e 10 astensioni - un emendamento presentato da deputati italiani dei diversi gruppi, il Parlamento ritiene opportuno indicare il paese d´origine per i prodotti agricoli freschi e, nel caso di prodotti trasformati "monoingrediente" il luogo di provenienza della materia prima agricola utilizzata nel prodotto finito, "con l´obiettivo di garantire una maggiore trasparenza e una tracciabilità” per assicurare “acquisti consapevoli da parte dei consumatori". Chiede inoltre di studiare la fattibilità dell´introduzione dell´etichettatura obbligatoria relativa al luogo di produzione per i prodotti trasformati che contengono "ingredienti significativi" (più del 50% in peso di un alimento) o "ingredienti caratteristici" (cioè associati abitualmente dal consumatore alla denominazione di un alimento). I deputati chiedono poi di mantenere le norme di commercializzazione settoriali poiché "rendono trasparenti i mutamenti ... Sul mercato, consentono agli acquirenti di raffrontare prezzi, dimensioni e qualità dei prodotti e assicurano una parità di condizioni di concorrenza a livello europeo". Hanno però respinto (con 364 voti) il paragrafo in cui si deplorava lo smantellamento quasi totale delle norme Ue di commercializzazione nel settore degli ortofrutticoli. Semplificare e migliorare il regime per le indicazioni geografiche (Dop/igp) - Secondo i deputati, il sistema delle denominazioni d´origine e delle indicazioni geografiche protette (Dop e Igp) contribuisce a favorire lo sviluppo delle zone rurali, proteggere il patrimonio culturale delle regioni e diversificare l´occupazione in ambito rurale. I tre sistemi di registrazione delle indicazioni geografiche - per i vini, le bevande alcoliche e i prodotti alimentari - vanno quindi mantenuti e non occorre introdurre ulteriori sistemi di certificazione dei prodotti alimentari a livello Ue o nuovi sistemi di protezione paralleli sul piano nazionale o regionale. Tuttavia, il sistema va semplificato e adeguato. Il Parlamento rileva anzitutto che le condizioni da rispettare ai fini della registrazione di un prodotto debbano essere "trasparenti e comprensibili" sia per i produttori sia per i consumatori. Ritiene inoltre che non si debbano aggiungere altri criteri al processo di registrazione, esortando anzi la Commissione a individuare soluzioni che consentano di accelerarlo e di migliorare la valutazione delle domande. I deputati ritengono inoltre che, nel caso in cui un prodotto tutelato da un´indicazione geografica sia utilizzato come ingrediente, debba essere possibile definire norme concernenti l´utilizzazione del suo nome nelle denominazioni di vendita dei prodotti trasformati e debbano essere autorizzati controlli specifici "per verificare che le caratteristiche, l´immagine o la reputazione del prodotto non siano alterate". La Commissione dovrebbe inoltre definire linee direttrici chiare in materia. Secondo il Parlamento, una modifica della normativa dovrebbe consentire agli Stati membri di riconoscere e valorizzare il ruolo delle organizzazioni responsabili della gestione e tutela delle indicazioni geografiche e dei loro diritti di proprietà intellettuale. In tale ambito, tali organizzazioni e i consorzi di tutela dovrebbero essere autorizzati "ad adeguare il potenziale di produzione alle esigenze del mercato" al fine di "conseguire il miglior equilibrio possibile tra le quantità prodotte e immesse sui mercati e le quantità che i mercati possono assorbire". Il Parlamento è anche favorevole a norme Ue che consentano a tali organizzazioni di fissare regole in materia di condizionamento dei loro prodotti, al fine di "evitare ogni deterioramento della loro alta qualità". E rafforzarne la tutela contro le contraffazioni, nell´Ue e nei paesi terzi - Il Parlamento sollecita la revisione del regolamento Ue affinché sia garantita una completa protezione ex-officio delle indicazioni geografiche, "come obbligo per le autorità di tutti gli Stati membri". Auspica anche una migliore definizione delle procedure di controllo applicabili in tutte le fasi della commercializzazione e chiede di dare effettiva attuazione alle norme Ue in vigore riguardo all´impossibilità di registrare un marchio commerciale che contenga o faccia riferimento a Dop/igp. Per far fronte alla contraffazione nei paesi terzi che "danneggia la reputazione e l´immagine" di Dop e Igp, il Parlamento chiede una loro maggiore protezione in sede Omc estendendo a tutte le indicazioni geografiche la protezione supplementare già concessa dall´accordo Trips (sulle proprietà intellettuali) alle denominazioni dei vini e istituendo un registro multilaterale giuridicamente vincolante. Nel chiedere poi la negoziazione di accordi bilaterali con i paesi terzi, sollecita la Commissione a fornire un sostegno tecnico e finanziario alle organizzazioni responsabili delle indicazioni geografiche “per facilitare la soluzione dei problemi di usurpazione”. Altri prodotti tradizionali, rispettosi dell´ambiente e biologici - Il Parlamento è favorevole all´introduzione di strumenti per valorizzare e promuovere piccole produzioni tradizionali, locali e artigianali legate al territorio per le quali le procedure di accesso alle Dop/igp "sono troppo pesanti e costose". Considera poi che si debba mantenere lo strumento delle specialità tradizionali garantite (Stg), ma auspica la semplificazione delle norme, la riduzione dei tempi per la registrazione e il miglioramento della tutela del prodotto. Chiede poi di valutare la possibilità di creare una banca dati europea delle antiche ricette e metodi storici di preparazione degli alimenti, "affinché la conoscenza dei cibi tradizionali e dei modi in cui sono stati preparati per generazioni non scompaia". Per promuovere i sistemi di produzione rispettosi dell´ambiente e basati su una razionalizzazione degli input, i deputati chiedono l´introduzione di una regolamentazione Ue in materia di "produzione integrata". Ritengono inoltre necessaria l´esistenza di un autentico mercato unico dei prodotti biologici e sostengono quindi gli sforzi volti a sviluppare un nuovo logo applicabile a tutti i prodotti biologici ottenuti nell´Ue. A loro parere, poi, occorre registrare l’origine dei prodotti biologici freschi e trasformati importati da paesi terzi, assoggettarli agli stessi requisiti previsti per i prodotti Ue e rafforzare i relativi controlli. Il Parlamento appoggia anche l´introduzione di ulteriori "termini riservati facoltativi", per fornire una definizione e un´utilizzazione chiare delle espressioni "di montagna", "isolano" e "a bassa emissione di carbonio", nonché l´adozione di orientamenti Ue per l´utilizzazione di tali espressioni. Chiede poi alla Commissione di assicurare un´adeguata tutela dei prodotti delle zone di montagna e di quelli delle zone esenti da Ogm e di valutare la possibilità di introdurre indicatori di qualità legati alle condizioni sociali di produzione. Politica di informazione e promozione e vendite dirette - Il Parlamento ritiene che gli strumenti di promozione attualmente disponibili nell´Ue “vadano rivisti per migliorarne l´efficacia” e che occorrono maggiori risorse finanziarie per le campagne promozionali sulle indicazioni geografiche. Propone quindi di estendere al mercato Ue gli aiuti alle misure di promozione introdotti per il settore vitivinicolo e raccomanda di intensificare gli sforzi volti a promuovere e divulgare i requisiti di qualità e sicurezza alimentare cui sono soggetti i prodotti Ue. Infine, chiede di promuovere i mercati agricoli gestiti direttamente dagli agricoltori come punti di vendita di prodotti stagionali locali, così da garantire un prezzo equo per i prodotti di qualità e consolidare il legame tra prodotto e territorio di origine. Sollecita poi l´istituzione di programmi volti a promuovere le vendite sui mercati locali, al fine di sostenere le iniziative locali e regionali di trasformazione e commercializzazione. Background - I prodotti italiani di qualità riconosciuti dall´Ue - Da una recentissima analisi della Coldiretti risulta che ammontano ora a 201 le specialità alimentari italiane tutelate dal riconoscimento Dop o Igp, assegnando così all´Italia il primato europeo dei prodotti registrati. Più precisamente, si tratta di 126 Dop e 75 Igp, tra le quali figurano 74 prodotti ortofrutticoli, 39 oli extravergini di oliva, 37 formaggi, 32 prodotti a base di carne, 6 prodotti da panetteria, 4 spezie o essenze, 3 aceti, 3 prodotti di carne e frattaglie fresche, 2 pesci, molluschi o crostacei freschi e prodotti derivati e 1 miele. Complessivamente - precisa la Coldiretti - il fatturato dei prodotti a denominazione di origine Made in Italy ha sfiorato nel 2009 i dieci miliardi di euro, realizzati per quasi il 20% sui mercati esteri. I prodotti più consumati sono i formaggi (con il Parmigiano Reggiano e il Grana Padano in testa) ed i salumi (tra i quali guidano la classifica il Prosciutto di Parma e quello di San Daniele), ma sono cresciute anche le altre categorie di prodotto come gli ortofrutticoli (mele della Val di Non o dell´Alto Adige, arance rosse di Sicilia e pesche e nettarine della Romagna) e gli oli extravergini.  
   
   
AGRICOLTURA, L´IMPEGNO DEL COMMISSARIO UE: VERRÒ IN SARDEGNA  
 
Cagliari - Pieno sostegno all’agricoltura delle regioni del sud e una visita in Sardegna per conoscere problemi e programmi di rilancio in atto per il comparto. È l’impegno preso dal commissario all’agricoltura dell’Unione europea, Dacian Ciolos, al termine del colloquio avuto a Taormina con l’assessore regionale Andrea Prato e i vertici di Confagricoltura Sardegna, durante il forum “Futuro fertile” organizzato dall’associazione di categoria. Prato ha illustrato la difficile situazione dell’agricoltura nell’Isola e ha informato il Commissario sui piani che la Giunta sta attuando per il settore, in particolare sulla multifunzionalità turistica ed energetica. Programmi esposti peraltro nel libro che l’assessore ha presentato anche a Taormina assieme al presidente di Confagricoltura Federico Vecchioni. Ciolos ha condiviso lo spirito del volume, destinato ad avvicinare alle problematiche del comparto anche un pubblico di non addetti ai lavori, con l’obiettivo di riportare l’agricoltura al centro dell’economia. "Il commissario si è mostrato da subito sensibile nei confronti dell’Isola – ha spiegato l’assessore - e interessato a conoscere da vicino la nostra realtà che tra l’altro ha molti punti di contatto con il suo Paese di origine, la Romania. È inoltre positivo che a Taormina abbia annunciato un sostegno dell’Europa nel pacchetto di misure anticrisi che prevede diverse azioni per i diversi comparti, tra cui quello lattiero-caseario, sicuramente la filiera tra le più strategiche della nostra economia agricola". Proprio nel settembre scorso, un altro commissario europeo Marianne Fischer Boel, aveva fatto tappa nell’Isola ospite di Confagricoltura.  
   
   
EXPO 2015. MORATTI, STANCA E ZAIA FIRMANO ACCORDO CON MINISTERO POLITICHE AGRICOLE  
 
Expo 2015 S.p.a e Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali insieme per un’importante collaborazione. Il protocollo è stato firmato il 25 marzo, in Sala dell’Orologio a Palazzo Marino, dal Commissario straordinario del Governo per Expo 2015 Letizia Moratti, dall’Amministratore delegato di Expo 2015 S.p.a. Lucio Stanca e dal Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali Luca Zaia. “Questo accordo rafforza la collaborazione tra istituzioni locali e centrali e inserisce l’Expo 2015 tra le priorità delle politiche nazionali in campo agricolo e agroalimentare. Il titolo scelto per Expo, “Nutrire il Pianeta: Energia per la Vita”- ha spiegato il Commissario straordinario Moratti - pone al centro dell’attenzione i temi della sicurezza alimentare, degli stili di vita, insieme con i temi legati alla promozione delle tipicità e delle eccellenze agroalimentari dei diversi territori italiani. L’italia ha un eccezionale patrimonio di tradizioni e prodotti da valorizzare. Milano, secondo comune agricolo d’Italia con 3 mila ettari di territorio coltivati e 110 aziende, vanta un sistema universitario e di centri di ricerca di altissimo livello che favoriscono la crescita del capitale umano e la garanzia della qualità del made in Italy. Su questi temi si concentra la collaborazione promossa da questo Protocollo”. “Stiamo ponendo le basi – ha concluso Letizia Moratti - per un futuro che va oltre il 2015, soprattutto grazie ad alleanze come quella di oggi, una rete che mette a sistema esperienza, qualità, immagine e valori, ma anche organizzazione e progettualità”. “L’accordo di oggi - ha detto Lucio Stanca, Amministratore Delegato di Expo 2015 S.p.a. - è un’ulteriore conferma dell’impegno del Governo a sostegno dell’Expo del 2015 e che oggi si concretizza con la firma del protocollo di collaborazione con il Ministero delle politiche Agricole, data la centralità delle tematiche agroalimentari nel progetto di Expo 2015. La nostra società ha già messo in atto numerose e importanti iniziative per coinvolgere il sistema industriale del comparto agroalimentare, basti ricordare il Forum della Fao che proprio qui a Milano ha avuto una giornata decisiva che ha coinciso con il coinvolgimento delle maggiori aziende private che hanno firmato la Carta di Milano, impegnandosi in prima linea nella lotta contro la fame. Per quanto riguarda il futuro, sia la collaborazione con Buonitalia S.p.a. Sia la valorizzazione del progetto per la costituzione della Borsa Agroalimentare Telematica, confermano la concretezza dell’impegno di Expo 2015 S.p.a. Per far sì che l’esposizione universale lasci frutti duraturi e importanti anche dopo la sua realizzazione. In questo è fondamentale la collaborazione del Ministero delle politiche agricole, che ringraziamo fin d’ora per la disponibilità e la convinzione con cui ha deciso di partecipare. Questo consente a tutti e principalmente al sistema Italia di definire sinergie e strategie capaci di farci raggiungere gli obiettivi ambiziosi che ci siamo dati”. Per l’attuazione del protocollo nasceranno gruppi di lavoro specifici che si riuniranno periodicamente per valutare lo sviluppo delle azioni realizzate insieme e per stabilire strategie che consentano di raggiungere gli obiettivi previsti. Il Ministero inserirà Expo 2015 in tutte le manifestazioni di interesse rilevante per l’Esposizione universale e collaborerà all’organizzazione di iniziative mirate alla sottolineatura delle tematiche proposte dall’evento. L’accordo prevede anche la valorizzazione del progetto della Borsa Agroalimentare Telematica e azioni congiunte di valorizzazione dei prodotti italiani e dei territori da cui provengono. Sarà attivata, inoltre, una collaborazione con Buonitalia S.p.a., la società per la promozione, l´internazionalizzazione e la tutela del sistema agroalimentare italiano, voluta dal Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali. “L’expo 2015 – ha detto il Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali Luca Zaia – sarà un appuntamento importante per ribadire che l’agricoltura è l’alfa e l’omega della nostra stessa vita. È solo grazie al lavoro della terra che potremo raggiungere la meta che fa da tema centrale all’Expo e che è tra gli Obiettivi del Millennio: ‘feeding the planet’, nutrire il pianeta. E la nostra agricoltura identitaria, radicata nei territori, è quella che noi proponiamo quale modello da seguire per dare soluzione alle grandi questioni ancora aperte: l’accesso al cibo, la sicurezza alimentare, lo sviluppo sostenibile in tutte le regioni del mondo. Arriveremo all’appuntamento del 2015 portando a esempio questa ricchezza, un patrimonio che si cristallizza nell’infinito paniere di prodotti frutto delle sapienze dei nostri territori. Con il Commissario straordinario Moratti avevamo già posato, metaforicamente, la prima pietra di questo percorso comune durante il primo vertice dei Ministri dell’Agricoltura dei Paesi G8 dell’aprile scorso, che aveva come tema proprio la sicurezza alimentare globale. Con la firma del Protocollo continuiamo questo percorso, auspicando di riuscire a raggiungere gli ambiziosi obiettivi che ci siamo prefissi”.  
   
   
DISTILLATO FA RIVIVERE I DIESEL. ADDITIVO D7 AUTOBUS LIDO: MOTORI EURO2 PM10 –73 %, CONSUMO – 13 %  
 
 Venezia - Hanno fatto registrare risultati a dir poco straordinari le prime sperimentazioni sull’utilizzo di gasolio adittivato con Magigas D7 su normali autobus diesel in servizio ordinario. La ricerca, finanziata dalla Regione con 100 mila euro in corso al Lido di Venezia su normali mezzi pubblici Actv, ha dato esiti al di sopra delle aspettative e dei risultati “al banco”: su motori Euro 2 l’emissione di particolato si è ridotta del 73,66 per cento, quella di Co” del 16,43 per cento, la quantità di inquinanti totali del 25,8 per cento. In più, dato non previsto, è stata riscontrata una diminuzione dei consumi del 13,73 per cento. Le prime conclusioni a due mesi dall’inizio della sperimentazione sono state presentate questa mattina a Venezia nella sede di Envicon, che fornisce l’additivo, dal presidente della società Stefano Biondi, affiancato dall’assessore regionale alle politiche della mobilità, dal presidente dell’Actv Marcello Panettoni e da Giovanni Torracchi amministratore delegato della Magigas, la ditta specializzata che produce il D7. Quest’ultimo ha come componente di base etanolo ricavato dalla distillazione di vinacce, una sorta di grappa insomma, con aggiunta di altre molecole “segrete”, i cui effetti hanno stupito tutti: da chi produce l’additivo, all’azienda di trasporto, alla Regione, fino ai tecnici del Centro Ricerche della Commissione Europea Jrc di Ispra, in provincia di Varese, che controllano le misurazioni e che hanno già effettuato prove positive ma “statiche” a Ispra su mezzi sempre Actv del medesimo tipo. Ma quella condotta al Lido è una “sperimentazione sul campo” assolutamente significativa e unica nel suo genere in Italia e in Europa, che riguarda per sei mesi l’intera flotta dei 30 autobus diesel Actv Euro 2 ed Euro 3 in un’area omogenea, con una percorrenza – l’ha ricordato panettoni – analoga a quella dei mezzi pubblici di una città come Terni. In pratica il D7, aggiunto al normale gasolio nella misura del 5 per cento, “trasforma” senza accorgimenti o interventi meccanici un diesel Euro 2 in Euro 4 e un euro 3 in Euro 5. Il risultato finora raggiunto – ha sottolineato l’assessore regionale – fa ben sperare in una conclusione più che positiva, che potrebbe rappresentare una vera e propria rivoluzione, punto di partenza per passare da sperimentazione a sistema con effetti positivi certi sulla qualità dell’aria nei nostri centri urbani, più efficace di qualche domenica piedi dagli esiti più d’immagine che di sostanza. E’ una grossa opportunità per la nostra Regione, che si è sempre dimostrata attenta all’ambiente e soprattutto nella ricerca delle soluzioni più innovative disponibili. Insomma, se i dati saranno confermati, si potrà pensare ad una generalizzazione dell’uso del D7 quanto meno su tutti i motori diesel di vecchia generazione di mezzi pubblici e di enti pubblici, compresi quelli della navigazione lagunare, con un grande ed efficace beneficio ambientale.  
   
   
TRENTO: PREVENZIONE E SICUREZZA IN AGRICOLTURA, C´E´ IL PIANO OPERATIVO SETTE OBIETTIVI, PROGETTO CONDIVISO, 230 MILA EURO IL COSTO PER QUEST´ANNO  
 
Un Piano operativo che porta la significativa firma del presidente Lorenzo Dellai per quanto attiene al ruolo attivo della Protezione civile; dell´assessore alla salute Ugo Rossi che ha coordinato il gruppo di lavoro che ha elaborato il Piano stesso e dell´assessore all´agricoltura, Tiziano Mellarini visto che proprio l´agricoltura, e più precisamente la sicurezza di chi lavora nel comparto agricolo, è al centro della decisione presa oggi dalla Giunta provinciale. E´ stato infatti approvato il "Piano operativo provinciale 2010 - 2012 per la prevenzione e la sicurezza dei lavoratori del comparto agricolo e dei cittadini che operano a titolo hobbistico nel settore" e ne sono state definite le modalità per l´attuazione. L´agricoltura è infatti un settore prioritario di intervento per gravità e frequenza di rischio infortunistico, che si riscontra in molte realtà del territorio nazionale, ma in modo specifico in Trentino dove le caratteristiche produttive, tradizionali e geomorfologiche del territorio rendono, più che altrove, pericoloso lavorare in questo settore (come è dimostrato dai dati relativi e anche dalla cronaca dei tragici eventi avvenuti in questo ultimo periodo). Ecco dunque - sottolineano il presidente Dellai e gli assessori Rossi e Mellarini - che con l’elaborazione del “Piano operativo provinciale” in materia – che risponde ed attua sia quanto previsto dai documenti strategici provinciali sulla salute e sicurezza sui luoghi di lavoro, sia le disposizioni emanate a livello nazionale sempre su questa tematica - si è cercato di costruire un progetto globale e sinergico per la prevenzione e la sicurezza del settore agricolo. Sono sette gli obiettivi del Piano, da attuare in modo integrato e sinergico, e prevedono: attività capillare di sensibilizzazione e di prevenzione - incentivi per la messa a norma delle macchine agricole - ricerche per soluzioni di sicurezza dei trattori e delle moto coltivatrici adeguate alla tipica realtà produttiva trentina - l’aumento e la qualificazione dell’attività di controllo e di vigilanza nelle imprese agricole (comprese quelle unipersonali) - un’importante e diffusa opera di formazione a lavoratori e privati cittadini attraverso l’Agenzia del lavoro e con i neo-costituiti corsi per la guida in sicurezza della macchine agricole, gestiti dalla Scuola provinciale antincendi. I costi del progetto sono quantificati, per l’anno in corso, in 230 mila euro, peraltro già stanziati all´interno del Bilancio provinciale nel capitolo della sanità e dunque non aggiuntivi. Quale la forza e l´efficacia del Piano? E´ stato costruito utilizzando un metodo di lavoro fondato sulla concertazione e sulla condivisione delle proposte tra tutti gli attori, istituzionali e sociali, che si occupano a vario titolo del settore (basti scorrere la composizione del gruppo di lavoro), unica modalità che consente di giungere a una progettualità organica e raccordata, evitando vuoti e sovrapposizioni di intervento e soprattutto ponendo già le basi da subito per la concreta realizzazione di quanto stabilito. Non solo. Pur essendo un progetto che parte ed è rivolto alla tutela dei lavoratori, è stato volutamente esteso, con le modalità opportune, anche a tutti i privati cittadini che sono anche coltivatori a proprio uso, tenendo conto così di questa caratteristica così tipica del territorio trentino, che deve essere assolutamente coperta con attività di prevenzione, poiché questa tipologia di agricoltori, non soggetta ad obblighi di legge come quella produttiva, risulta esposta a maggior rischio infortunistico e quindi al verificarsi di eventi gravi e mortali. Infine, per rendere il Piano concretamente operativo, la sua attuazione verrà costantemente monitorata dal gruppo di lavoro che lo ha elaborato, prevedendo eventuali ed opportuni aggiustamenti in corso d’opera e riprogrammando su questa base annualmente, nel periodo di vigenza triennale del Piano, obiettivi, attività e risorse da impiegare. Vediamo ora nel dettaglio in cosa consiste il "Piano" ricordando come già nei documenti strategici sulla tematica salute e sicurezza del lavoro, approvati dalla Giunta provinciale della precedente legislatura, fosse stata esplicitamente sottolineata e ribadita la necessità di intervenire in via prioritaria, con un progetto di prevenzione, organico e dedicato, nel comparto agricolo, che, assieme a quello dell´edilizia, è quello a più elevato rischio infortunistico per gravità e frequenza in Trentino. La necessità di intervenire al più presto è stata resa ancora più evidente dalla tragica realtà degli accadimenti mortali avvenuti nel corso del 2009, quando la quasi totalità degli infortuni mortali “in corso di lavoro” si sono verificati proprio in questo comparto. Contemporaneamente è stato elaborato il “Piano nazionale di prevenzione in agricoltura e selvicoltura 2009-2011”, che è stato approvato dalla Conferenza delle Regioni e Province autonome lo scorso 27 gennaio. Tutte le Regioni (compresa la Provincia di Trento) hanno collaborato ad estenderlo e ad aderire, con il mandato di realizzare su questa base un Piano locale, tenuto conto delle caratteristiche tipiche del proprio territorio. Pertanto la predisposizione di questo atto dovuto verso il livello nazionale è divenuta anche l´occasione per progettare in breve tempo, in modo organico, raccordato e concreto, l´azione di prevenzione sul settore in oggetto come previsto dai documenti strategici provinciali. E´ stato quindi costituito un apposito gruppo di lavoro interdisciplinare ed intersettoriale, sulla base del metodo di lavoro da sempre adottato nell’attività del Comitato di coordinamento, fondato sulla messa in sinergia di tutte le forze in campo. Il gruppo di lavoro, composto da p.A. Giovanni Bazzoli, Direttore dell’Ufficio di economia e politica agraria; ing. Ivo Erler, Direttore della Scuola provinciale antincendi; dott. Alessandro Galvagni, funzionario della Scuola provinciale antincendi; dott. Angelo Giovanazzi, responsabile del Nucleo medicina del lavoro, Uopsal, Azienda provinciale per i servizi sanitari; geom. Donato Lombardi, funzionario dell’Agenzia del lavoro; ing. Alfonso Piccioni, Inail; p.A. Gregorio Rigotti, funzionario del Dipartimento agricoltura e alimentazione; p.A. Giorgio Scalet, Direttore dell’ Incarico Speciale di Supporto e controllo del Servizio Vigilanza e Promozione delle Attività Agricole; dott.Ssa Monica Pisetta, funzionario del Servizio economia e programmazione sanitaria, con funzioni di coordinamento e di collegamento con il sopra citato Comitato ex art. 7 del D. Lgs. N. 81/08. Ha pertanto realizzato il documento di Piano che sottoposto al Comitato di coordinamento, non ha ricevuto nessuna osservazione (tranne quella di Confindustria Trento, che ha espresso esplicito parere favorevole). Con le stesse modalità, il Piano è stato presentato alle Organizzazioni di categoria agricola più rappresentative a livello provinciale (Coldiretti, Confederazione Italiana Agricoltori, Associazione Contadini Trentini) e sono state accolte le osservazioni presentate. Piano Operativo Provinciale 2010-2012 Per La Prevenzione E La Sicurezza Dei Lavoratori Del Comparto Agricolo E Dei Cittadini Che Operano A Titolo Hobbistico Nel Settore Interventi previsti. Obiettivo 1 - Predisposizione di misure di prevenzione atte a “raggiungere” i soggetti non professionisti che praticano lavoro agricolo (terza sezione) e che sono ad elevato rischio infortunistico. Descrizione Dell’intervento - L’azienda sanitaria, attraverso vari momenti e modalità di assistenza e di coinvolgimento degli agricoltori e delle loro associazioni (prima sezione e in parte seconda), ha da tempo diffuso informazioni e sensibilizzazione per la prevenzione degli infortuni agricoli, in particolare, a livello organico con la recente campagna “Metti a freno gli infortuni”, concernente la pubblicazione e la diffusione di pieghevoli e locandina sull’uso corretto dei sistemi di sicurezza nel settore agricolo, in primo luogo per evitare i danni derivanti dal ribaltamento delle macchine agricole, che è stata somministrata in maniera capillare al momento del conferimento della raccolta delle mele e della vendemmia. A seguito della puntuale identificazione dei soggetti rientranti nella “terza sezione” (cfr. Parte premessale del presente documento), il materiale della campagna verrà inviato a domicilio a questi utenti, accompagnato da una nota esplicativa degli Assessori competenti. Modalita’ Di Attuazione - Reperimento degli opuscoli in Azienda sanitaria; Predisposizione delle note di accompagnamento; Reperimento dei recapiti delle persone della terza sezione attraverso l’anagrafe delle macchine a disposizione dell’Uma; Invio del materiale ai destinatari. Soggetti Coinvolti - Assessorato alla salute; Assessorato all’agricoltura; Azienda sanitaria. Costi Dell’intervento: Nessun onere aggiuntivo. Tempi Di Realizzazione: Entro 2 mesi dall’approvazione del presente Piano. Obiettivo 2 - Messa in sicurezza capillare del parco macchine agricole (trattrici) presenti sul territorio, tramite l’adeguamento alle norme antinfortunistiche, con certificazione della conformità con le linee guida Ispesl. Descrizione Dell’intervento - Il problema riguarda in particolare i veicoli costruiti prima del 1992 e i lavoratori appartenenti alla sopra nominata terza sezione, poiché le altre due sezioni prima e seconda (per questi ultimi dopo l’entrata in vigore nel D. Lgs. N. 81/08) esiste l’obbligo normativo della regolarizzazione e sono pertanto soggette al controllo degli organi di vigilanza (per questi due gruppi di lavoratori, la messa a norma è stimata in circa il 90% dei casi). Si consideri anche il fatto che per assicurare l’adeguamento tecnico più innovativo in termini di sicurezza, che è un obbligo per i datori di lavoro, gran parte di essi (in particolare quelli compresi dalla prima sezione) si sono in questi anni dotati di macchine più moderne, rottamando i veicoli non a norma. Negli ultimi anni, la spinta all’adeguamento è avvenuta tramite la sensibilizzazione, da parte dell’Azienda sanitaria, dei lavoratori agricoli e la messa a disposizione del censimento delle macchine da parte dell’Assessorato all’agricoltura. Rimane quindi da raggiungere l’importante fascia a rischio dei “lavoratori” rientranti nella “terza sezione”, attraverso la predisposizione di una norma provinciale di incentivo alla rottamazione e/o alla manutenzione – messa a norma dei veicoli in oggetto (pre 1992), per i soli fini della sicurezza, utilizzando in prospettiva i fondi ministeriali stanziati proprio per favorire la rottamazione delle macchine agricole (Decreto legge approvato dal Consiglio dei Ministri il 19 febbraio u.S.). Parallelamente, l’Osservatorio provinciale infortuni dell’Azienda sanitaria provvederà ad approfondire la casistica e la tipologia degli infortuni che avvengono nella “terza sezione”, in quanto i dati conosciuti si riferiscono solo agli eventi mortali. Modalita’ Di Attuazione - Sulla base della rielaborazione dei dati relativi alla terza sezione, scrematura e selezione a livello numerico dei possibili casi (appartenenti alla terza sezione e possessori di trattori, essendo le linee guida Ispesl riferite solo a questa tipologia di macchina e non ad altro – v. Obiettivo 3 -) soggetti alla norma Definizione della tipologia e dell’entità dell’incentivo (x percentuale del costo complessivo della revisione/manutenzione/rottamazione solo ai fini della sicurezza) Predisposizione dell’atto normativo (articolo in Finanziaria provinciale 2011) Copertura (parziale o totale) del costo attraverso gli stanziamenti previsti dalla normativa nazionale. Soggetti Coinvolti: Assessorato all’agricoltura, Azienda sanitaria. Costi Dell’intervento: Da definire per il 2011. Tempi Di Realizzazione - Presentazione articolo di legge provinciale: entro il 2010 e contemporanea messa a punto delle modalità per acquisire i fondi statali. Obiettivo 3 - Messa in atto di ricerche per la definizione di soluzioni innovative in ambito tecnologico- meccanico, finalizzate A. All’adeguamento delle macchine utilizzate in via prioritaria nel comparto (moto agricole); B. All’abbattibilità temporanea del roll-bar per alcuni trattori, considerata la particolare tipologia di coltivazione e territoriale del Trentino Descrizione Dell’intervento - Gli enti preposti a questa attività, in particolare l’Ispesl non hanno ancora affrontato, per mancanza di interesse dovuto alla scarsa diffusione sul territorio nazionale, la definizione di linee guida per la messa a sicurezza delle moto coltivatrici, che invece in Trentino ha una rilevante diffusione soprattutto per i lavoratori della sopra definita terza sezione, costituendo inoltre un mezzo ad elevato pericolo infortunistico. Inoltre, è opportuno ricercare soluzioni per permettere l’abbattibilità temporanea del roll-bar, nei casi in cui la tipologia di coltivazione lo richiede (es. Vigneti a pergola), che siano, nel contempo, compatibili con la assoluta garanzia del rispetto dei requisiti di sicurezza per l’operatore. Considerata quindi la necessità di disporre di validate misure per la messa in sicurezza di queste macchine, si intende commissionare agli Enti di ricerca competenti lo studio, la realizzazione e la messa a disposizione di linee guida a questi scopi, valutando la migliore offerta in termini di costo/efficacia. Modalita’ Di Attuazione - Contatto con gli Enti di ricerca (es. Ispesl, Istituto agrario S. Michele - Fondazione Mach, Università di Trento) per la definizione dei termini della ricerca e del preventivo per la sua realizzazione Formalizzazione dell’incarico Acquisizione e diffusione dei risultati, utilizzando le anagrafi di cui sopra e attraverso la consulenza dell’Azienda sanitaria Soggetti Coinvolti: Assessorato alla salute; Assessorato all’agricoltura; Scuola provinciale antincendi; Azienda sanitaria. Costi Dell’intervento: vedi preventivi (costo massimo: 100.000 Euro). Tempi Di Realizzazione: Fine della ricerca: 2010, Diffusione delle linee guida: 2011. Obiettivo 4 - Miglioramento della tutela dei lavoratori agricoli dipendenti ed autonomi (prima e seconda sezione), attraverso l’incremento, la qualificazione, la diffusione e l’efficacia dell’attività di controllo posta in essere dagli organi di vigilanza Descrizione Dell’intervento - Le caratteristiche peculiari del mondo agricolo (tipologia delle imprese e dei rapporti di lavoro, parcellizzazione dei luoghi di lavoro, incostanza delle lavorazioni, confini non netti tra situazioni di lavoro e quelle “extralavorative”, ecc.) hanno di fatto limitato ad interventi episodici e a risorse residuali l’attività di vigilanza nel settore, mancando anche la possibilità, per le stesse ragioni, di utilizzare i metodi tradizionali di intervento in cui l’attività di controllo si concretizza. L’aumento e la finalizzazione dei controlli, di competenza dell’Azienda sanitaria, si pone quindi come necessità concreta per perseguire anche con questo indispensabile strumento la prevenzione infortunistica, verificando il rispetto degli adempimenti di legge e l’applicazione puntuale delle misure di tutela nei confronti dei lavoratori del settore, fornendo nel contempo consulenza per i datori di lavoro a questo scopo. Si tratta in ogni caso di un adempimento previsto dal Piano nazionale, cui devono adeguarsi tutte le Regioni e Province autonome. Il perseguimento di questo obiettivo prevede quindi l’adeguamento dell’attività in oggetto alle peculiarità del settore, attraverso la riprogettazione delle modalità di intervento modellate sulle priorità, una formazione dedicata ad adeguare le capacità di azione del personale ispettivo e l’adeguamento delle risorse dedicate. L’attività di vigilanza verrà concentrata nei confronti delle aziende agricole soggette direttamente alle norme vigenti in materia – D. Lgs. N. 81/08 - (imprese con dipendenti, imprese familiari, società semplici, coltivatori diretti, lavoratori autonomi), appartenenti alla prima e seconda sezione sopra previste. Modalita’ E Tempi Di Attuazione - Adeguamento dei controlli nel settore agricolo, sulla base del seguente programma di attività:
Numero di giornate complessive dedicate all’attività di vigilanza in agricoltura/anno 300 (anno 2010) 350 (anno 2011) 400 (anno 2012)
Formazione degli operatori Uopsal destinati ad operare in ambito agricolo
Numero di operatori formati nel 2010 8 (anno 2010)
Ore di formazione 2010/operatore 24 ore/operatore
Ore di aggiornamento in tema di agricoltura/operatore 8 ore/operatore (2011-2012)
Definizione di procedure di intervento di vigilanza sulle aziende agricole, in particolare per quanto attiene alla gestione e alla assicurazione della sicurezza. Il documento contenente tali procedure sarà disponibile al 31.05.10 Messa in atto dei controlli secondo lo schema seguente:
Numero di aziende agricole controllate/anno 80 (anno 2010) 100 (anno 2011) 120 (anno 2012) min. Il 20% aziende controllate sono “almeno un dipendente”
Indicatore di efficacia dell’intervento Numero di situazioni di rischio bonificate/ numero di aziende controllate
Costi Dell’intervento - Circa 80.000 Euro annuali. Soggetti Coinvolti - Azienda provinciale per i servizi sanitari. Obiettivo 5 - La formulazione di linee guida per l’attività di controllo sull’utilizzo in sicurezza dei prodotti fitosanitari da parte dei lavoratori agricoli, assicurando la coerenza e la compatibilità delle misure adottate con le previsioni del Piano per la sicurezza alimentare, approvato con deliberazione della Giunta provinciale n. 158/2008 e con altre disposizioni in materia di prevenzione dell’inquinamento ambientale derivabile dall’impiego di queste sostanze. Descrizione Dell’intervento - Oltre all’utilizzo dei mezzi agricoli in condizioni di non sicurezza, l’altro importante fattore di rischio nel lavoro di questo comparto riguarda l’esposizione alle sostanze chimiche contenute nei prodotti fitosanitari al momento della somministrazione degli stessi sulle coltivazioni, che può essere efficacemente contenuto con misure e dispositivi di protezione ad hoc. Nel corso dei controlli di cui all’obiettivo n. 4, il personale dell’Azienda sanitaria provvederà quindi a verificare, oltre alla sicurezza dei macchinari, anche l’applicazione delle misure di protezione per ridurre al massimo l’esposizione, assicurando adeguata formazione e consulenza per il loro efficace utilizzo, anche attraverso la predisposizione e somministrazione di apposite linee guida e lo studio di soluzioni innovative. La protezione dei lavoratori agricoli dal rischio chimico deve essere inoltre compatibilizzata ed inserita nell’ambito dell’intero processo di salubrità e sicurezza dell’intera filiera alimentare, di cui al provvedimento citato nell’obiettivo e, in particolare, nell’ambito di questo processo, con l’attività di verifica dell’immissione in commercio, del corretto utilizzo e dello smaltimento dei fitofarmaci, di competenza dell’Assessorato all’agricoltura e dell’Istituto Agrario S. Michele/fondazione Mach, nonché con tutte le altre misure e provvedimenti concernenti il contenimento dell’inquinamento ambientale derivabile dall’utilizzo di queste sostanze. Modalita’ E Tempi Di Attuazione - Da definirsi. Costi Dell’intervento - v. Obiettivo 4. Soggetti Coinvolti - Azienda provinciale per i servizi sanitari, Assessorato all’agricoltura, Fondazione Mach. Obiettivo 6 - Rafforzamento dell’ attività di formazione alla sicurezza per i lavoratori del settore agricolo da parte dell’Agenzia del Lavoro (rispetto a quella ordinaria già in atto), attraverso uno specifico progetto finanziato con i fondi assegnati alla stessa dall’”Accordo ai sensi dell’art. 11, comma 7, del Decreto Legislativo 9 aprile 2008, n. 81, tra il Governo, le Regioni e le Province autonome di Trento e di Bolzano. Descrizione Dell’intervento - L’agenzia del lavoro ha elaborato il “Piano straordinario della formazione per la sicurezza”, attualmente in fase di approvazione presso la Giunta provinciale, previsto e finanziato dall’Accordo sopra citato e che individua gli obiettivi, le priorità, le sinergie e la rete per il rafforzamento e la qualificazione, tramite una campagna straordinaria, dell’attività formativa generale in materia di salute e sicurezza sui luoghi di lavoro. Una delle priorità individuate riguarda il comparto dell’agricoltura e pertanto anche a livello provinciale sono stati definiti una serie di interventi di formazione che riguardano questo settore, che nell’ottica di integrazione alla base del presente Piano, dovranno essere raccordati con quanto previsto al successivo Obiettivo 7. Modalita’ E Tempi Di Attuazione - v. Successiva deliberazione della Giunta provinciale. Costi Dell’intervento - La spesa per l’attività di formazione nel comparto agricolo viene sostenuta nell’ambito del seguente fondo: Fondi Ministeriali 405,00 Euro, Coofinanziamento già stanziato dell’Agenzia del lavoro (30%) 121,50 Euro, Nessun onere aggiuntivo. Soggetti Coinvolti - Agenzia del lavoro. Obiettivo 7 - Formazione alla guida sicura dei conducenti delle macchine agricole, attraverso l’istituzione, da parte della Scuola antincendi della Provincia, di un apposito corso. Descrizione Dell’intervento - Lo scopo principale di questo obiettivo è quello di ridurre i rischi correlati alla conduzione di mezzi agricoli, formando utenti preparati alle corrette tecniche di guida del mezzo agricolo in condizioni di particolare difficoltà. La formazione sarà realizzata da docenti, incaricati dalla Scuola Provinciale Antincendi. Oltre all’attività di formazione, il progetto prevede attività complementari di partnership (in primo luogo, con la Fondazione E. Mach) e la promozione di attività di collaborazione con l’Agenzia del lavoro per lo sviluppo e l’integrazione di piani comuni didattico – formativi di settore (cfr. Anche Obiettivo 6), nonché in rapporto con aziende di settore, specializzate in dispositivi di sicurezza delle macchine agricole e sistemi di telesoccorso, per la ricerca e l’adozione di sistemi per la riduzione dei rischi in oggetto. Modalita’ E Tempi Di Attuazione - Per l’anno 2010 si prevedono 20 corsi della durata di una giornata (8 ore) e per max. 25 discenti ognuno (appartenenti a qualsiasi delle sezioni sopra individuate). Il corso sarà effettuato a pagamento a prezzo concorrenziale e ai partecipanti verrà consegnato un attestato di partecipazione che per le aziende agricole potrà essere anche accreditato come titolo di adempimento agli obblighi formativi di cui all’art. 37 del D. Lgs. N. 81/08. Inoltre, una volta consolidato, la sua frequentazione potrà costituire titolo preferenziale per accedere alle incentivazioni provinciali previste per il settore. La fase formativa si svilupperà tra una parte teorica e una parte pratica di simulazione su un campo appositamente predisposto nell’area addestrativa di Marco di Rovereto. Costi Dell’intervento - Per la formazione di circa 500 persone all’anno, si prevede la seguente spesa: Ogni corso € 2.250 - 20 corsi (all’anno) Euro 45.000, Un corso per abilitazione docenti Euro 5.000. - Totale Euro 50.000 Soggetti Coinvolti - Scuola provinciale antincendi – Servizio antincendi e protezione civile .
 
   
   
TRENTO: ANCHE PCB E DIOSSINE NEL PIANO DI CONTROLLI SUL LATTE AGGIORNATO IL PIANO DEI CONTROLLI PROGRAMMATI QUEST´ANNO DAL CONCAST  
 
Tra le analisi sul latte e suoi derivati che il Consorzio dei caseifici sociali del Trentino (Concast) effettuerà quest´anno, nell´ambito del Piano di autocontrollo 2010, vi saranno anche quelle sull´eventuale presenza di diossine ed altri contaminanti. I controlli obbligatori riguardanti il latte vaccino ed altre specie (crudo, pastorizzato, Uht) ed i prodotti a base di latte, comprendono analisi su una molteplicità di parametri, quali ad esempio il contenuto in cellule, carica microbica e batterica, sostanze inibenti, tossine, coliformi totali, salmonella, stafilococco ed altri ancora. Altre analisi vengono poi effettuate per valutare la corrispondenza dei parametri qualitativi e produttivi ai disciplinari di produzione, su impianti e attrezzature, sull´eventuale presenza nel latte e prodotti finiti di residui di sostanze e molecole ad azione farmacologica e antiparassitaria, oltre che sui mangimi destinati all´alimentazione delle vacche da latte. La decisione di ampliare lo spettro delle analisi sul latte nasce dall´esigenza, di cui il Consorzio dei caseifici sociali si è fatto carico, di verificare e monitorare, in seguito agli accadimenti che hanno coinvolto le Acciaierie della Valsugana, la temuta presenza nel latte (presenza non rilevata dalle analisi come già riferito), in quantità oltre i limiti di legge, di quelle particolari diossine (7 su 200 sostanze appartenenti alla famiglia delle diossine e furani) che sono riconosciute come sostanze tossiche. Da qui l´aggiornamento del Piano di autocontrollo operato dal Concast dopo un confronto con i Servizi Veterinari dell´Azienda provinciale per i servizi sanitari. L’apss (e autonomamente lo stesso Concast) ha per altro già svolto, a partire dal dicembre scorso, una campagna di accertamenti sul latte (oltre che sul grasso pararenale bovino e su pesci) in una serie di aziende (sette) ubicate nel bacino di interesse dell’Acciaieria Valsugana S.p.a. In tali casi si è provveduto ad effettuare campionamenti ufficiali alla ricerca di Pcb (composti organici inquinanti avvicinabili per tossicità alla diossina) e di metalli pesanti. Gli esiti delle analisi - realizzate in collaborazione con l´Istituto zooprofilattico di Padova - hanno, come detto, escluso superamenti dei limiti di accettabilità. Qualora fosse stata rilevata la presenza di residui di Pcb si sarebbe proceduto anche al dosaggio delle diossine. Il nuovo Piano di controllo 2010 del Concast prevede un maggiore numero di campionamenti per i quali le analisi - ed è il caso della ricerca di diossine e altri contaminanti - dovranno essere affidate, per la loro complessità, a laboratori esterni. Ciò avverrà non solo per il latte prodotto in Valsugana ma anche, per opportuni confronti, per quello prodotto in altre zone del territorio provinciale. Per tali particolari (e costose) analisi, Concast potrà avvalersi, come previsto dalla legge 4/2003, di laboratori terzi. Per quanto riguarda il 2009, Concast ha provveduto ad effettuare analisi su circa 45 mila campioni di latte e derivati, 250 dei quali presso laboratori esterni, prelevati presso 900 allevatori e relative stalle. In considerazione del maggior costo derivante dalle analisi condotte in laboratori esterni, la Giunta provinciale ha deciso, con una delibera approvata stamane su proposta dell´assessore all´agricoltura Tiziano Mellarini, di riconoscere a Concast, a partire da quest´anno, una spesa ammissibile a finanziamento più elevata, pari a 395 euro per ogni campione raccolto e analizzato (l´importo è attualmente pari a 350 euro), mantenendo invariato il tetto massimo di spesa complessivo pari a 1 milione di euro.  
   
   
MILANO, OGM: AVVIARE RIFLESSIONE SERIA E NON PREGIUDIZIALE  
 
“L’impiego degli Ogm nell’agricoltura italiana non può essere ricondotto a un dibattito ideologico, di nicchia, a un ragionamento esclusivamente incentrato sulla protezione della biodiversità, come sembra aver fatto il Ministro Zaia il 25 marzo a Milano“. Lo afferma l’assessore alla Salute Giampaolo Landi di Chiavenna. “Gli alimenti biotech, frutta e verdura, rappresentano oggi la frontiera più evoluta nella promozione di un’alimentazione alleata della salute sin dalla nostra tavola. E’ necessario avviare una riflessione seria e non pregiudiziale sullo stato delle nostre conoscenze in materia. Oggi sappiamo, ad esempio, che è possibile coltivare un ortaggio Ogm arricchito con proteine dalle spiccate qualità farmaceutiche. Il pomodoro viola - ricorda Landi – è solo l’esempio più mediatico di cibi che la comunità scientifica definisce con sicurezza anticancro. Contiene i geni di un fiore e produce da sè antocianine, cioè degli antiossidanti del gruppo dei flavonoidi, non presenti nei pomodori tradizionali. Combinate con il licopene, le antocianine triplicano l’effetto antiossidante del pomodoro”. Landi ricorda che le colture Ogm già permesse in Europa sono 31 (colza, mais, cotone, un tipo di barbabietola e soia): “Gli Ogm possono avere un ruolo importante anche nel contrastare i problemi a cui vanno incontro tutte le colture. Infatti, sono progettati per resistere meglio agli sbalzi climatici, per ridurre il fabbisogno di acqua destinata all’irrigazione, contenendo in questo modo la salinizzazione dei suoli agricoli, per combattere l’aggressione dei parassiti, ossia degli insetti che distruggono i raccolti. Per alcune leguminose, come alcuni tipi di fagioli e di piselli, l’infestazione parassitaria causa la perdita dell’80% dei frutti. Ad esempio – prosegue l’assessore - è ormai risaputo che la quantità di aflatossine, le tossine altamente cancerogene prodotte dalle muffe che attaccano le granaglie, soprattutto nei magazzini di stoccaggio, sono presenti dalle 10 alle 15 volte in meno nel mais Ogm. Tutto questo deve ragionevolmente portarci a concordare sul fatto che le sementi Ogm aumentano la resa dei campi della coltura estensiva e sono un prezioso aiuto per ridurre lo sfruttamento dei suoli, a vantaggio, e non a detrimento, della conservazione dell’ambiente”. “Un altro aspetto da tenere in considerazione – conclude Landi - è la fame nel mondo, che aumenterà nei prossimi decenni. Secondo le stime delle Nazioni Unite infatti la popolazione mondiale crescerà del 34% entro il 2050, quando saremo oltre 9 miliardi. Le tecnologie dell’agricoltura biotech sono una risorsa che non possiamo ignorare se vogliamo riflettere con serietà sulle opportunità e gli strumenti a nostra disposizione per garantire a tutti il diritto all’alimentazione e, quindi, a una sopravvivenza dignitosa”.  
   
   
BOLZANO: BERGER INCONTRA IL COMMISSARIO EUROPEO CIOLOS: ATTENZIONE PER I TERRITORI DI MONTAGNA  
 
 L´assessore provinciale Hans Berger ha incontrato il 26 marzo a Bruxelles il commissario europeo per l´agricoltura Dacian Ciolos: "Il commissario conosce la situazione altoatesina - sottolinea Berger - ha mostrato comprensione per le nostre richieste e, per la prima volta, ha ufficialmente dichiarato che avrà un occhio di riguardo per le esigenze dei territori di montagna". Berger ha incontrato Ciolos a margine di un convegno organizzato a Bruxelles sul futuro del settore lattiero-caseario. "Il commissario - prosesgue l´assessore altoatesino - conosce il documento comune sull´agricoltura di montagna che abbiamo elaborato assieme alla altre regioni che fanno parte della rete europea". Tra i passaggi particolarmente positivi del colloquio, Berger cita la volontà di Ciolos di avere un occhio di riguardo per le esigenze e le necessità dei territori di montagna. "Con l´eliminazione delle quote-latte - spiega Hans Berger - vi sarà un deciso calo del numero di aziende operanti nel settore, in maniera particolare nelle zone montuose come l´Alto Adige. Ciolos ha annunciato che l´Unione Europea cercherà di mettere in campo delle misure correttive di mercato sottoforma di programmi operativi, come già accade in settori come la frutticoltura e l´enologia. Siamo oltremodo soddisfatti per questa dichiarazione d´intenti, visto che è sempre stata una delle nostre richieste". Buone notizie anche per quanto riguarda le indennità compensative, che prevedono trattamenti particolari per le zone considerate svantaggiate come, appunto, quelle di montagna. "Con ogni probabilità - prosegue l´assessore Berger - le indennità non solo verranno mantenute anche dopo il 2013, ma potranno essere anche ampliate". Durante il convegno svoltosi il 26 marzo a Bruxelles, a margine del quale l´assessore altoatesino ha incontrato il commissario Ciolos, i massimi esperti del settore a livello europeo hanno fatto il punto della situazione per quanto riguarda i possibili scenari futuri del settore lattiero-caseario. "L´unione Europea - spiega Hans Berger - dovrà mantenere degli strumenti che consentano una buona e rapida capacità di intervento in caso di eccessive oscillazioni sia nella produzione che nei prezzi. Inoltre, con il possibile via libera alla creazione di consorzi più grandi tra i produttori (sino ad oggi vietati se gli stessi avevano più del 25% delle quote di mercato a livello regionale o nazionale), i contadini che mettono insieme le proprie forze non si faranno più dettare il prezzo del latte dagli acquirenti".  
   
   
ISTITUITI I DISTRETTI RURALI E AGROALIMENTARI DELL’ALTO JONIO COSENTINO, DELLA SILA E DEL POLLINO CALABRO  
 
 La Giunta regionale, che si è riunita il 25 marzo sotto la presidenza dell’on. Agazio Loiero, ha approvato, tra gli altri, i seguenti provvedimenti: Presidenza Su proposta del presidente Loiero: autorizzazione alla costituzione in giudizio della Regione davanti alla Corte Costituzionale nel procedimento di impugnativa della presidenza del Consiglio dei Ministri relativa all’attuazione dell’intesa sancita l’1 aprile 2009 tra Stato, regioni e Autonomie locali concernente misure per il rilancio dell’economia attraverso l’attività edilizia; presa d’atto dell’adesione della Regione Calabria al progetto “Guadagnare salute in adolescenza, coordinato dalla Regione Piemonte; protocollo d’intesa tra il dipartimento presidenza della Giunta regionale e l’Arpacal inerente alla definizione di impegni per assicurare la funzionalità del Centro Multirischi della regione. Bilancio e Patrimonio - autorizzazione all’esercizio provvisorio del bilancio di previsione dell’Arpacal per l’anno 2010. Agricoltura e Forestazione Su proposta dell’assessore Piero Amato: - istituzione dei distretti rurali e agroalimentari di qualità dell’Alto Jonio cosentino, della Sila e del Pollino versante calabro. Programmazione nazionale e comunitaria Su proposta dell’assessore Mario Maiolo: progetto integrato, con un finanziamento di un milione di euro, per l’innovazione del settore agroalimentare della Calabria presentato dalla Fondazione Mediterranea “Terina”.  
   
   
ALLERTA POLLINI: BOLLETTINO DEL LABORATORIO BIOLOGICO  
 
Bolzano - Prurito agli occhi, naso chiuso, problemi respiratori e in casi gravi anche attacchi asmatici: le manifestazioni allergiche sono causate da piccolissimi granuli pollinici in aria, che per molti rendono la primavera un tormento. Il Laboratorio biologico nell’Agenzia provinciale per la protezione dell’ambiente ripropone settimanalmente i bollettini dei pollini, strumento importante per evitare il contatto con i pollini responsabili dell´allergia. "Le informazioni sul volo pollinico in aria rappresentano per le persone allergiche uno strumento fondamentale per evitare il contatto con i pollini critici e per utilizzare i medicinali in modo mirato", sottolinea l´assessore provinciale all´ambiente Michl Laimer. I bollettini dei pollini elaborati settimanalmente dal Laboratorio biologico provinciale si possono consultare sia sul televideo di Rai 3 (pagina 430), sia sulle pagine web dell’Agenzia provinciale per l’ambiente ( www.Provincia.bz.it/pollini ). Si possono inoltre ricevere le informazioni gratuite direttamente sulla propria casella di posta elettronica. A causa delle temperature ripetutamente basse, il risveglio della natura quest’anno è più lento. "A marzo il volo pollinico nelle valli principali era di circa una settimana in ritardo rispetto all’anno scorso e addirittura di due-tre settimane rispetto al 2008", spiega l’esperta Edith Bucher del Laboratorio biologico. Questa è il motivo per cui il servizio di informazione pollinica necessita di un monitoraggio continuo dell’aria. Poi, a causa delle temperature miti degli scorsi giorni, la natura si è risvegliata in velocità. In Valle d’Adige il volo pollinico della betulla generalmente inizia nella terza decade di marzo. In questi giorni nel zona sud dell´Alto Adige si sono aperte le prime infiorescenze mature delle betulle, i cui pollini sono considerati molto allergenici. Se il tempo rimane bello, gli esperti prevedono a Pasqua nelle valli principali, soprattutto nella Valle d’Adige, un intenso volo pollinico della betulla e quindi alle persone allergiche a questi pollini si consiglia di spostarsi a quote più alte. I calendari pollinici di alcune valli laterali di alta quota sono disponibili da poco sulle pagine web del servizio di informazione pollinica. L’ultima edizione della newsletter elettronica "info pollini"“ è dedicata tra l’altro al tema "evitare i pollini in alta quota". Per abbonarsi gratuitamente è sufficiente visitare le pagine web del servizio di informazione pollinica. Per ulteriori informazioni: Edith Bucher o Veronika Kofler, Laboratorio Biologico, tel. 0471 950431/593535, e-mail pollini@provincia.Bz.it    
   
   
IL PROSCIUTTO TOSCANO NON HA CONFINI: REGISTRATA LA DENOMINAZIONE IN COLOMBIA E PERU’ REGISTRATA LA DENOMINAZIONE A SEGUITO DEI NEGOZIATI TRA UE E PAESI ANDINI  
 
Firenze - Il Consorzio del Prosciutto Toscano, a seguito dei negoziati tra Ue e Paesi Andini, ha registrato l’Indicazione Geografica “Prosciutto Toscano” in Colombia e Perù; il prodotto fa parte di una lista di indicazioni per le quali viene richiesto il riconoscimento anche al di fuori della Comunità Europea. Il Prosciutto Toscano è sempre più apprezzato ed imitato e l’azione di tutela della denominazione rappresenta uno dei principali obiettivi del Consorzio, in Italia e all’estero. “Il nostro prodotto sta vivendo un ottimo momento afferma Fabio Viani, Presidente del Consorzio Prosciutto Toscano, ed è nostro dovere tutelare la denominazione ed i nostri produttori, anche in paesi che, apparentemente, sembrano lontanissimi ma che il mercato globale rende sempre più vicini. Proprio in questo ambito stiamo partecipando a progetti per promuovere il nostro prodotto anche all’estero”. Il Consorzio è impegnato anche nell’attività di vigilanza sul territorio nazionale per contrastare frodi ed abusi sulla denominazione e promuovere la conoscenza e le caratteristiche del Prosciutto Toscano Dop.  
   
   
ERIDANIA: SI SEMINA IL FUTURO ASSUNZIONE DI RESPONSABILITÀ DELL’INTERA FILIERA DELLO ZUCCHERO. AGRICOLTORI, AZIENDA, LAVORATORI IMPEGNATI NELLA CAMPAGNA 2010.  
 
Parma – E’ grazie all’assunzione di responsabilità di tutta la filiera che la campagna dello zucchero si farà. Nonostante da Roma non arrivino notizie sugli 86 ml di euro di contributi dovuti per gli ultimi due anni al settore, gli agricoltori rassicurati dall’impegno dell’azienda hanno iniziato la semina. Il 26 marzo in Provincia al Tavolo istituzionale insediatosi a seguito della crisi del settore bieticolo - saccarifero che coinvolge nel Parmense lo stabilimento Eridania Sadam di Trecasali, si è fatto il punto della situazione, a partire dall’empasse che si registra a livello governativo ai passi positivi compiuti a livello locale. Le valutazioni che i rappresentanti delle istituzioni, dell’azienda e dei lavoratori hanno fatto sono riassunte in un documento nel quale si registra l´impegno dell´Eridania Sadam a proseguire gli investimenti dello zuccherificio di Trecasali che ammontano a 42 ml di euro in 5 anni e nel 2010 a 4 ml di euro per l’ammodernamento e 5 ml di euro per l’impianto fotovoltaico. Nella nota vengono anche precisati gli impegni assunti: quello dell’azienda per lo svolgimento della campagna saccarifera del 2010, delle associazioni agricole affinché i propri associati procedano rapidamente alla semina, dei lavoratori e organizzazioni sindacali per sensibilizzare il mondo politico sui destini di un intero settore economico italiano. “Stiamo rispondendo con responsabilità e mandando segnali forti a Roma della volontà di tutto il territorio, di tutta la filiera a fare la campagna saccarifera – ha detto Nicola Bernardi sindaco di Trecasali – gli agricoltori hanno iniziato la semina, ad oggi attorno al 40%, e se pensiamo che fino qualche giorno fa c’era la neve questo è un ottimo risultato. Poi abbiamo ricevuto l’ennesima conferma dell’azienda sull’intenzione di continuare gli investimenti e mantenere la filiera saccarifera a Trecasali”. “ Con questa grande coesione e la consapevolezza di giocare una partita risolutiva per il settore, abbiamo dimostrato che la filiera di un prodotto made in Italy quale è lo zucchero esiste – ha commentato il vicepresidente della Provincia Pier Luigi Ferrari – tutti hanno fatto la loro parte credendo che questa grande realtà del nostro territorio non possa fare la fine cui il governo la destina, procrastinando in continuazione decisioni che devono essere onorate”. All’incontro di stamattina, oltre al vicepresidente Ferrari e al sindaco Bernardi intervenuto insieme al suo vice Igino Zanichelli erano presenti Ferruccio Raule e Marco Silvagni, in rappresentanza dell’azienda Eridania Sadam, Monica Filiberti dell´associazione bieticola Anb, Vittorio Artoni dell´associazione bieticola Cnb, Luca Ferrari per la Flai Cgil, Francesco Pezzali della Fai Cisl, Matteo Placentino della Uila Uil e le Rsu dello stabilimento Eridania di Trecasali. Il Tavolo Istituzionale rimarrà convocato fino alla risoluzione della vertenza e , come scritto nel documento, continuerà nella propria attività per mantenere coesa la filiera e unitario un territorio che ha saputo fino ad oggi lavorare insieme per un obiettivo comune rivolgendosi anche, unitamente ai parlamentari locali, al Parlamento, ai Gruppi e alle Commissioni.  
   
   
TRENTO: SVILUPPO RURALE, NUOVE RISORSE PER ATOMIZZATORI E IMPIANTI IRRIGUI A PIOGGIA LA NUOVA RIPARTIZIONE DEGLI AIUTI COFINANZIATI PER IL PSR 2007-2013  
 
La Giunta provinciale ha provveduto stamane, su proposta dell´assessore all´agricoltura Tiziano Mellarini, ad aggiornare la tabella finanziaria del Piano di Sviluppo Rurale 2007-2013. Si tratta, in realtà, di un "nuovo" Psr, che tiene conto delle risorse pubbliche aggiuntive (circa 24 milioni di euro) assegnate al programma trentino in seguito al processo di revisione della Politica agricola comunitaria (Pac) e che vanno ad aggiungersi alla dotazione iniziale pari a 256 milioni di euro, raggiungendo quota 280 milioni. Dell´ammontare complessivo di risorse pubbliche, circa 110 milioni provengono dalla Ue, 114 milioni circa dallo Stato e 57,5 milioni circa dalla Provincia. L’incremento della dotazione finanziaria scaturisce da riforme che hanno interessato il secondo pilastro della Politica Agricola Comunitaria: la riforma Health Check (Hc); l’adozione del Piano europeo di ripresa economica; la riforma dell’Organizzazione Comune del Mercato del vino. L’assegnazione di tali risorse aggiuntive ha determinato una modifica sostanziale del piano finanziario del “nuovo” Psr e di conseguenza una differente distribuzione delle risorse tra gli Assi e le misure di intervento. Le nuove risorse sono state assegnate alle misure dell’asse 1, attivando tre specifiche operazioni in risposte alle priorità dettate dal rinnovato quadro normativo comunitario ed in sintonia con la strategia concordata a livello nazionale. I nuovi interventi finanziabili sono i seguenti: atomizzatori a basso volume e basso impatto (misura 121 - operazione a7), per i quali sono destinati 6.120.000 euro. Si tratta di macchine irroratrici evolute che, mediante l’adozione di determinati dispositivi meccanici e/o elettronici, permettono di ridurre notevolmente i volumi di miscela erogata per ettaro, migliorare l’efficacia dei trattamenti diminuendo il problema dei residui sulle produzioni, ridurre la deriva della miscela antiparassitaria che non va a bersaglio e che contamina l’ambiente, ridurre o evitare i rischi di contaminazione accidentale del suolo, migliorare la sicurezza degli operatori nelle operazioni di preparazione della miscela antiparassitaria e nell’erogazione della stessa. Vasche di stoccaggio deiezioni (misura 121 - operazione b5) per le quali sono previsti 3.672.000 euro. Si tratta di interventi necessari ad incentivare l’adeguamento della capacità di stoccaggio delle deiezioni onde consentire una più efficace maturazione dei reflu zootecnici e una maggior autonomia di stoccaggio delle aziende. Tali condizioni consentono di aumentare la capacità fertilizzante delle deiezioni , attuare calendari di distribuzione rispettosi delle situazioni pedoclimatice e colturali e di rispondere alle disposizioni sulla condizionalità. Quest’ultima riguarda l’insieme degli impegni che gli agricoltori della comunità debbono rispettare per beneficiare degli aiuti previsti dalle normative comunitarie. Riconversione impianti irrigui a pioggia (misura 125.2 - operazione g) per i quali sono a disposizione 14.688.000 euro. In particolare gli interventi finanziabili con la predetta lettera g) riguardano interventi di riconversione di impianti irrigui ad aspersione o a scorrimento con sistemi microirrigui a goccia che garantiscono una razionalizzazione/risparmio delle risorse idriche. Sono comprese le seguenti opere: adduzioni interaziendali, automazione, telecontrollo, sistemi di misurazione della quantità d’acqua prelevata ed erogata, opere accessorie volte a migliorare la gestione della risorsa idrica ed abbinare l’irrigazione ad altre tecniche colturali (fertirrigazione) con esclusivo riferimento a sistemi di adduzione interaziendale, a condizione che l’impianto sia completato da sistemi di distribuzione a goccia. La Provincia autonoma di Trento interviene a favore dei Consorzi di Miglioramento Fondiario sostenendo finanziariamente queste iniziative finalizzate al forte risparmio nell´uso dell´acqua a scopi irrigui nel rispetto delle norme stabilite dal Pguap (Piano generale Utilizzo delle Acque Pubbliche).  
   
   
CITES: RESPINTA LA PROPOSTA DI PROTEGGERE GLI SQUALI A RISCHIO  
 
Roma - Il 25 marzo nella sessione plenaria, le Parti contraenti della Convenzione sul commercio internazionale delle specie in pericolo (Cites) è stata rovesciata la proposta presentata dal Comitato di monitorare e regolamentare il commercio dello smeriglio, respingendo anche l’inserimento di altre specie minacciate: lo squalo martello, il longimano e lo spinarolo. “La decisone sullo smeriglio presa dalla Conferenza delle Parti della Cites è assolutamente deplorevole così come il rifiuto di adottare misure di protezione per altre specie di squali in pericolo: lo squalo martello, il longimano e lo spinarolo” dichiara Heike Zidowitz, rappresentante della Delegazione di Shark Alliance alla Conferenza Cites di Doha. “Questo fallimento colpisce alcune delle specie marine più vulnerabili e maggiormente sfruttate, minacciate dalla pressione del commercio internazionale e non regolamentato” La proposta di inserire lo smeriglio e lo spinarolo nell’Appendice Ii della Cites era stata presentata dall’Unione Europea mentre gli Stati Uniti (sostenuti anche da Palau) avevano supportato simili azioni per lo squalo martello e il longimano. Per l’adozione di tali proposte è necessaria la maggioranza dI due terzi dei voti “Nonostante i blocchi e le battute d’arresto, la Conferenza Cites è servita ad evidenziare la grave situazione in cui versano gli squali e il ruolo fondamentale che la Cites può giocare per la loro conservazione”, dichiara Serena Maso, coordinatore nazionale di Shark Alliance in Italia. “I gruppi e le associazioni che fanno parte della coalizione Shark Alliance continueranno a promuovere l’azione della Cites per la protezione degli squali, così come l’adozione di limiti di pesca basati su dati scientifici in quanto aspetti chiave per l’adozione di adeguati programmi di conservazione delle specie” La grande richiesta di pinne di squalo rappresenta una delle maggiori minacce alla conservazione dello squalo martello e del longimano mentre lo smeriglio e lo spinarolo sono ricercati soprattutto per le loro carni, particolarmente apprezzate e richieste dagli europei. Secondo l’Unione Mondiale per la Conservazione della Natura (Iucn) tutte le specie di squalo proposte per l’inserimento nelle liste della Cites sono classificate come Minacciate a livello globale nella Lista Rossa dell’Iucn e rispettano tutti i criteri per il loro inserimento nell’Appendice Ii della Cites, che prevede una severa e rigorosa regolamentazione delle esportazioni a tutela della sopravvivenza delle specie.  
   
   
L’EX TONNARA DI BIVONA SEDE DEL PARCO MARINO VIBONESE  
 
Giunge alla stretta finale la vicenda del parco regionale che tutelerà le risorse marine di S. Irene, Vibo Marina, Pizzo, Capo Vaticano e Tropea. Dopo la messa a regime del comitato provvisorio di gestione dell’Ente parco con la nomina, da parte del presidente della Giunta regionale Agazio Loiero, di Antonio Montesanti a direttore del Parco, si passa ora alla concreta individuazione della sede dell’Ente. L’assessore all’Ambiente Silvestro Greco, sin dal novembre scorso aveva chiesto al Comune di Vibo Valentia l’assenso alla utilizzazione dei locali della ex tonnara di Bivona, recentemente ristrutturati, per allocarvi la sede dell’Ente Parco e altre iniziative di carattere storico e culturale incentrate sull’ambiente marino e sulle attività di pesca. La stessa Giunta regionale, nel gennaio 2010 ha promosso un’intesa tra pubbliche amministrazioni per il riutilizzo dei locali dell’ ex tonnara. Oggi l’assessore Greco ha invitato il dirigente del settore pianificazione territoriale del comune di Vibo Valentia, a disporre, a norma dell’art. 38 del codice della navigazione, l’occupazione anticipata della tonnara da parte dell’Ente parco regionale, attesa l’urgenza di provvedere alla custodia e all’utilizzo dell’immobile, che, allo stato corre il rischio di deperimento e di atti vandalici. La frazione Bivona avrà quindi nuovo impulso economico e culturale.  
   
   
PESCA: FEDERCOOPESCA, A BRUXELLES RIBADITA NECESSITÀ TUTELA PESCA ALTO ADRIATICO  
 
“Condividiamo la necessità di tutela ambientale ma non possiamo penalizzare imprese e lavoratori. Ci sono altri modi, come la riduzione delle giornate di pesca, per salvaguardare le risorse senza impedire l’attività di prelievo”. Questa la posizione espressa da Enzo Fornaro, responsabile per il Veneto della Federcoopesca-confcooperative, nel corso dell’incontro con un gruppo qualificato di europarlamentari, che si è tenuto a Bruxelles sulle problematiche legate al piccolo strascico costiero nell’alto Adriatico in vista dell’entrata in vigore, il prossimo 1° giugno, delle normative previste dal Regolamento del Mediterraneo. L’obiettivo – ricorda l’associazione- è consentire anche per la pesca alle seppie l’ammissione alla deroga e ottenere l’autorizzare all’uso di attrezzi trainati, tradizionalmente consentiti, anche se vi possono essere altri sistemi di pesca per la cattura della stessa risorsa. “In Italia- conclude Fornaro-, dall’audizione presso la Commissione Agricoltura della Camera dei deputati, avevamo avuto maggiori segnali di apertura verso le nostre istanze. I funzionari della Commissione presenti all’incontro di Bruxelles hanno, invece, ricordato che esiste un regolamento condiviso da tutti gli Stati membri e dal quale non si può prescindere. E’ necessario un ulteriore confronto e ci auguriamo che anche in sede politica, nel consiglio dei Ministri del 29 marzo, verrà sostenuta la nostra causa”. E sempre a Bruxelles si è svolto un tavolo di lavoro e confronto sulla revisione della Organizzazione Comune dei mercato (Ocm), con particolare attenzione al ruolo che sarà ricoperto dalle Organizzazioni dei produttori (Op). Nel corso dell’incontro ampio spazio anche alle normative legate all’etichettatura dei prodotti ittici.  
   
   
FVG: PRESENTA PROMOZIONE FILIERA SUINICOLA  
 
Udine - Far conoscere principalmente ai giovani ed alle famiglie i prodotti della filiera suinicola regionale: è questo lo scopo dell´iniziativa "Scampagnata...nel Gusto: la Festa del Maiale nato ed allevato in Fvg", organizzata dall´Ersa e presentata il 29 marzo nella sede della Regione a Udine, che si terrà i prossimi 4 e 5 aprile (domenica di Pasqua e lunedì dell´Angelo) nel Parco del Cormor (Ud). Gli organizzatori sostengono che tra la popolazione del Friuli Venezia Giulia non ci sia abbastanza conoscenza di quanto è buona tutta la carne (non, quindi, solo i prosciutti) dei suini allevati (sono circa 160 mila all´anno) sul territorio regionale. Il progetto ha offerto l´opportunità per dare il via alla promozione del suino locale: le proprietà organolettiche e produttive che la carne regionale riesce a garantire, verranno d´ora in poi diffuse anche grazie al marchio Aqua (Agricoltura Qualità e Ambiente) Fvg, conferito dall´Agenzia regionale per lo sviluppo rurale. "Il marchio, istituito a garanzia del consumatore per la valorizzazione dei prodotti agro-alimentari ottenuti utilizzando metodologie rispettose dell´ambiente - ha spiegato l´assessore regionale alle Risorse agricole Claudio Violino -, consente di avere senza rilevanti costi aggiuntivi la tracciabilità totale del prodotto all´interno della filiera". L´allestimento per la due giorni eno-gastronomica prevede un´area destinata alla ristorazione con piatti tipici a base di carne di maiale ed uno spazio riservato all´intrattenimento con musica dal vivo, spettacoli, giochi ed attività per bambini e adulti. Soffermandosi sull´importanza della valorizzazione dei prodotti tipici agro-alimentari locali, l´assessore Violino ha sottolineato il ruolo, definito strategico, che Udine potrebbe avere diventando "emporio per la promozione dei prodotti agro-alimentari di tutta la regione". Non sono mancate all´incontro le domande fatte dai giornalisti all´assessore sul nuovo slogan "Friulano tipicamente friulano" quale identificazione dei prodotti del Friuli Venezia Giulia da lanciare in occasione della rassegna Vinitaly 2010. "Sono per la valorizzazione - ha affermato l´assessore -, di tutte le peculiarità e specificità presenti in regione. In tal senso è però da considerare come lo slogan proposto, in virtù della nuova denominazione del Tocai Friulano, rappresenti un valido richiamo". "Ci troviamo - ha aggiunto l´assessore - in una fase sperimentale, proviamo a Vinitaly: c´è a disposizione un budget per promuovere il Friulano, al quale agganciare la complessiva produzione vitivinicola ed agro-alimentare di tutta la regione". Alla presentazione dell´iniziativa hanno partecipato, tra gli altri,il vicesindaco di Udine, Vincenzo Martines, il direttore generale dell´Ersa, Mirko Bellini, e vari rappresentanti del mondo agricolo.  
   
   
MACERATA - VALORIZZAZIONE DEL TARTUFO DELLA MARCA DI CAMERINO  
 
Martedì 13 aprile si svolgerà a Camerino, alle ore 16 nella Scuola di Scienze Ambientali dell´Università di Camerino (Via Pontoni, 5), un convegno dedicato al Progetto di valorizzazione del Tartufo della Marca di Camerino, promosso da Camera di Commercio di Macerata e Comunità Montana di Camerino. Nel corso dell´evento saranno trattate le problematiche legate alla raccolta, coltivazione e commercializzazione del Tuber melanosporum e verrà presentato il volume "Elementi agronomici ed economici per la coltivazione del tartufo nero pregiato", realizzato dai tecnici agronomi dello Studio Ge.a. Gestori Ambientali. Durante il convegno sarà anche presentato il volume illustrativo della "Carta della vocazionalità della Comunità Montana di Camerino per la coltivazione del tartufo nero pregiato" e la Carta della distribuzione delle aree forestali vocate in scala 1:50.000. Interverranno: Giuliano Bianchi (Presidente della Camera di Commercio di Macerata), Luigi Gentilucci (Presidente della Comunità Montana di Camerino), Andrea Catorci (Docente Scuola di Scienze Ambientali Unicam), Paolo Marchetti (Responsabile Settore Tecnico Comunità Montana di Camerino), Giampiero Ciciani e Giulio Poli (Tartuficoltori), Massimiliano Mancini, Emiliano Pompei e Francesco Bonelli (Studio Ge.a. Gestori Ambientali).  
   
   
PESCA A STRASCICO: RIVEDERE NORME EUROPEE  
 
Con una lettera inviata al commissario europeo, al ministro Zaia, al governatore Galan ed ai presidenti delle Province di Trieste e Udine, la presidente della Provincia di Rovigono Tiziana Virgili ha sollevato il problema della pesca a strascico e della distanza dalla costa. Dal 31 maggio scatterà l´obbligatorietà di utilizzo della maglia quadrata da 40 mm e/o romboidale da 50 mm per le reti trainate “che mette a rischio – scrive il capo di Palazzo Celio - non solo le imprese e gli equipaggi della flotta di parecchie centinaia di imbarcazioni attualmente in attività nell´alto Adriatico, ma anche i circa 2.700 posti di lavoro del considerevole indotto generato da questa attività nei diversi segmenti della filiera (dalla cantieristica, al trasporto, ai mercati). “In particolare, - scrive ancora la Virgili - nelle tre Regioni dell´alto Adriatico (Friuli Venezia Giulia, Veneto ed Emilia Romagna) il 62% del mare entro la fascia costiera delle tre miglia, ed il 28,5% del mare entro le 12 miglia è permanentemente interdetto alla pesca a strascico, in quanto sono presenti 89 kmq di impianti off-shore e relative condotte sottomarine, 60 kmq di area vietata a qualsiasi forma di pesca per la presenza di un poligono di tiro permanente, 12 aree individuate dal ministero dell´Ambiente e della Tutela del territorio e del mare per “scarico dragaggi dei porti” , 3 zone di tutela biologica, una riserva, nonché una serie di altri vincoli all´attività della pesca a strascico”. Nel Veneto l´80% circa delle imbarcazioni da pesca sono scafi di piccolo e medio dislocamento destinati alla pesca a strascico da sempre attività peculiare del territorio che ha come bersaglio prodotti di breve ciclo vitale, di taglia piccola, ma allo stadio adulto non presenti in altri territori, come marscioni, nonnini, acquadelle, schille, seppie. Il regolamento comunitario è in vigore dal 2007, nonostante le contestazioni delle associazioni cooperative ed imprenditoriali italiane, in quanto concepito per altre tipologie di mare e basato su dati, diagnosi e modelli diversi da quelli del mare Mediterraneo. “Si chiede – scrivono nella nota indirizzata a Maria Damanaki (European Commissioner for Maritime Affairs and Fisheries) a Bruxelles anche le presidenti di Ferrara e Venezia che per l’occasione si affiancano alla Virgili - di verificare ogni possibile soluzione che consenta il prosieguo dell´attività di pesca, al fine di sostenere un settore economico tanto importante per il nostro territorio” ed alle rappresentanze italiane di “intervenire presso la Comunità Europea, e di procedere alla redazione di un Piano di gestione nazionale che tenga conto di questo specifico segmento di pesca”.  
   
   
LA LINEA DI PRODOTTI SECCHI DS – GLUTEN FREE – QUALITY BY SCHÄR SI È ARRICCHITA DI BEN QUATTRO SQUISITE NOVITÀ (ROTOLINO, DOREMILK, BONITO E BISCOCREAM)  
 
Due snack per soddisfare le esigenze dell’on-the-go, pensati per i momenti di svago, di gioco, sport, per la scuola ma anche per il consumo casalingo. Lo scaffale degli snack si arricchisce con due proposte senza glutine. Doremilk dolce merendina al pan di spagna, guarnita al cacao, con morbido ripieno di crema al latte. 300g (10x30g). Bonito Snack goloso, con wafer e delizioso cioccolato soffiato,ricoperto al cioccolato al latte.100g (5x20g). I nuovi biscotti per la colazione la merenda, i momenti dolci. Il classico biscotto farcito non può mancare nello scaffale del senza glutine. Biscocrem Squisiti biscotti al cacao con delicato ripieno di crema al latte 100g. Il pane. I classici panini che non possono mai mancare dalla colazione, al pranzo, alla merenda, sempre freschi e croccanti. Un’importante novità per arricchire l’offerta del pane senza glutine. Rotolino Una veloce scaldata in forno, e i croccanti panini senza glutine sono pronti. Gustosi e leggeri, perché lievitati naturalmente. 200g (4x50g).  
   
   
VINO: COOPERAZIONE TRA ALTO ADIGE E GEORGIA  
 
La fiera internazionale di vini e liquori Prowein 2010 a Düsseldorf ha visto l´avvio di una nuova cooperazione: l´Alto Adige, la regione a vocazione vitivinicola più antica dell´area tedesca, insieme al Trentino ha consegnato alla Georgia, il Paese con la più antica vocazione vitivinicola del mondo, una caratterizzazione dei due vitigni autoctoni Rkatsiteli (Rkaziteli) e Saperavi. Alla Prowein, la più grande fiera dell’area linguistica tedesca, è stato presentato un progetto transnazionale di trasferimento di conoscenze alla Georgia in tema di vitigni. Già nel 2009 era stata avviata una collaborazione fra il Centro di sperimentazione Laimburg, lo Iasma Centro di Ricerca e Innovazione del Trentino, e Innovitis, una piattaforma per l’innovazione nella viticoltura fondata in Alto Adige nel 2008, sulla caratterizzazione sensoriale ed enologico-analitica delle varietà autoctone georgiane Rkaziteli e Saperavi rispetto a quelle locali e tradizionali come Chardonnay e Teroldego e indirettamente sulla verifica delle potenzialità sul mercato internazionale. La conclusione del confronto scientifico durato un anno: entrambi i vitigni mostrano caratteristiche che li distinguono dalle relative varietà con cui sono stati comparati, lo Chardonnay ed il Teroldego, le più importanti varietà trentine locali. Le varietà georgiane sono quindi fondamentalmente equiparabili nella coltivazione in quanto ad efficienza nella resa per ettaro e per qualità delle uve. Il vitigno bianco Rkaziteli si avvicina per tipologia ai vitigni bianchi della Borgogna. Il più importante vitigno rosso georgiano Saperavi si posiziona nella tipologia delle varietà più capaci di maturare come Merlot, Cabernet e Lagrein e mostra caratteristiche che lo distinguono nettamente dalla varietà Teroldego, con cui è stato comparato. Il trasferimento di conoscenze si è concretizzato nella cerimonia di consegna dei risultati da parte di Heike Platter del Centro di Sperimentazione Laimburg, a nome di tutti i partecipanti al progetto, a Tina Kezeli, presidentessa dell’associazione del vino “Georgian Wine” che riunisce le principali aziende vinicole della Georgia. L’associazione avvierà nei prossimi mesi una campagna di marketing per far recuperare al vino georgiano la propria prominenza sui mercati mondiali. Il confronto con i vitigni di Alto Adige e Trentino sosterrà la Georgia nella sua aspirazione a riaffacciarsi sulla scena internazionale del vino con prodotti di qualità ottenuti da vitigni autoctoni.  
   
   
SUPER CORSO PER 15 ESPERTI IN EDITORIA MULTIMEDIALE RISERVATO A GIOVANI LAUREATI, È DEL TUTTO GRATUITO ISCRIZIONI ENTRO IL 30 APRILE, LEZIONI A SESTO FIORENTINO, POI STAGE QUALIFICATI  
 
Firenze, 29 marzo 2010 - Se siete sufficientemente giovani, se avete una laurea umanistico/artistica e se vi interessa un futuro professionale nell’editoria multimediale per i beni culturali, ecco il corso perfetto per voi. Non universitario, ma molto, molto qualificato. Offre buone prospettive di lavoro ed è completamente gratuito, grazie a un co-finanziamento dell’Ente Cassa di Risparmio di Firenze e ai contributi per i giovani della Provincia. Posti a disposizione 15. Il bando è stato presentato il 25 marzo in Provincia da Antonio Gherdovich, direttore generale dell’Ente Cassa, che promuove il progetto formativo 100 Itinerari+1 nel cui contesto nasce anche l’idea del corso, e da Massimo Rollino, Consigliere di Sestoidee, l’agenzia formativa del comune di Sesto Fiorentino che ne curerà la gestione, e Marco Rufino, segretario generale della Fondazione Rinascimento Digitale, che ne garantirà il coordinamento scientifico. Il nome esatto del corso è Esperto in Editoria Digitale per i Beni Culturali e il termine per presentare domanda d’iscrizione è fissato alle 13 del prossimo 30 aprile: il modulo può essere scaricato dal sito www.Sestoidee.it  dove sono pubblicate in dettaglio tutte le informazioni utili. I candidati (laureati di primo livello) saranno selezionati in base a titoli, motivazioni e attitudini specifiche, elementi oggetto di valutazione in un colloquio in programma il 12 maggio. La graduatoria sarà resa pubblica già il giorno successivo sul sito di Sestoidee. Le lezioni (la frequenza è obbligatoria) avranno inizio mercoledì 19 maggio e si concluderanno nel marzo 2011. Queste le materie di studio: lavoro e comunicazione interpersonale, informatica, patrimonio culturale, legislazione dei beni culturali, economia della cultura, marketing e comunicazione dei beni culturali, progettazione di prodotti digitali multimediali, basi di dati e l´interoperabilità dei sistemi, reti di calcolatori per i beni culturali, grafica e progettazione digitale multipiattaforma. In totale 770 ore: 530 di teoria (di cui 100 di simulazioni operative) e 240 di stage in una delle molte prestigiose istituzioni culturali che collaborano all´iniziativa insieme ad alcune note aziende fiorentine. Tra le altre, la Soprintendenza al Polo Museale, l’Archivio Fratelli Alinari, i musei di Storia della Scienza, il Museo della Manifattura di Doccia a Sesto Fiorentino, Giunti Labs, Centrica, Scala Group, Parallelo, Space, Telemaco. Per partecipare all’esame finale occorre aver frequentato almeno il 70% delle ore complessive del corso e almeno la metà di quelle dello stage. Ai promossi l’Attestato di Qualifica per Esperto in Editoria Digitale per i Beni Culturali. Per la statistica, il costo del progetto è di € 4.676,33 per ciascuno dei 15 partecipanti. In totale € 70.144,95 interamente finanziati dall’Ente Cassa con borse di studio e dalla Provincia con voucher formativi (assegni personali). All’iniziativa partecipano anche i 7 comuni del Nord Ovest (Calenzano, Campi, Fiesole, Lastra a Signa, Scandicci, Sesto Fiorentino, Signa) protagonisti dell’edizione 2010 di ‘100 Itinerari + 1’. Sestoidee – Agenzia Formativa, via Gramsci 282 (Sesto Fiorentino), tel 055.4496607, www.Sestoidee.it/  - sestoidee.Agenzia@comune.sesto-fiorentino.fi.it    
   
   
VOLTA MANTOVANA: VIII MOSTRA NAZIONALE DI VINI PASSITI E DA MEDITAZIONE DAL 30 APRILE AL 3 MAGGIO 2010  
 
Più di 100 etichette, due giorni di degustazioni guidate da esperti di fama nazionale, “gemellaggio” con il Porto, ristorazione d’eccellenza nell’evocativa location di Palazzo Gonzaga e dei suoi giardini all’italiana Degustare vini passiti nelle sale affrescate di una villa ducale, assaggiarli e conoscerli fra le architetture verdi di un giardino all’italiana, scoprirne le caratteristiche sorseggiandoli fra colonne antiche: questa l’atmosfera che i visitatori vivranno a Volta Mantovana da venerdì 30 aprile a lunedì 3 maggio in occasione dell’ottava Mostra Nazionale dei Vini Passiti e da Meditazione. L’evento, che via via si è affermato fra i più importanti del settore in Italia, promette per l’edizione 2010 una prima grande novità, che è proprio l’ambientazione. Le ex scuderie ducali, sede principale della Mostra Mercato nelle scorse edizioni, continueranno ad animarsi durante la manifestazione, ospitando momenti conviviali e di banchetto. Le Aziende, le degustazioni, gli incontri di approfondimento e i vini animeranno invece gli spazi interni e i giardini di Palazzo Gonzaga, valorizzati in tutta la loro potenzialità di location fortemente evocativa. In occasione della Mostra, il Palazzo tornerà dunque ai fasti degli antichi ricevimenti, come vollero i suoi fondatori, Barbara di Brandeburgo e Ludovico Gonzaga, che edificarono la villa a metà del Xv secolo per i loro soggiorni in campagna fra le colline Moreniche e nel clima salubre del vicino Lago di Garda. Novità nella novità, per la prima volta nella tradizione della Mostra sarà percorribile il passaggio sotterraneo che collega Palazzo Gonzaga alle Scuderie. Nel sotterraneo saranno esposte le etichette dei vini presenti in Rassegna, ciascuna accompagnata da relativa scheda tecnica. I vini potranno essere degustati presso il Banco d’Assaggio allestito nell’area nobiliare del giardino del Palazzo, grande e panoramica terrazza verde ideata secondo gli schemi di un chiostro monacale. Una particolarità: le colonne in pietra di quest’area di giardino provengono da monasteri e conventi soppressi in epoca napoleonica. Grazie alla sensibilità degli allora proprietari del Palazzo, i Guerrieri Gonzaga, le colonne furono “salvate” e qui portate ad abbellire il giardino. Ed è questa la ragione delle loro diverse forme e decorazioni. I camminamenti fra le aiuole dell’ampia area inferiore del giardino ospiteranno invece gli spazi espositivi aziendali nella Mostra – Mercato, che proporrà anche prodotti tipici mantovani. Nelle sale dell’edificio si svolgeranno degustazioni guidate condotte da Paolo Lauciani, il sommelier di “Gusto”, la rubrica del Tg5 dedicata all’enogastronomia, e da Osvaldo Murri, analista sensoriale e giornalista enogastronomo (“Vivere meglio”, Rete4) . Le degustazioni si svolgeranno sabato 1° maggio e domenica 2 maggio, secondo un calendario di ampia panoramica d’orario (prenotazioni e informazioni al sito www.Vinipassiti.net). Organizzata dall’Amministrazione Comunale e dalla Pro loco di Volta Mantovana in collaborazione con la Strada dei Vini e dei Sapori Mantovani e il Consorzio Provinciale Tutela Vini Mantovani, la manifestazione ha contato lo scorso anno 12.000 visitatori, proponendo più di cento etichette italiane e un ospite d’eccezione, il Sauternes dei migliori produttori francesi. Il “gemellaggio” con i passiti e i vini da meditazione stranieri coinvolgerà quest’anno il Porto, il celebre vino liquoroso portoghese. Le novità riguarderanno anche il quarto giorno dell’evento, lunedì 3 maggio, dedicato esclusivamente agli operatori della ristorazione, invitati a conoscere vini e produttori. Durante la tre giorni di Volta Mantovana, sarà possibile usufruire di visite guidate a Palazzo Gonzaga, alle mura del castello e alle torri con animazione a cura della Compagnia degli Ordallegri. Inoltre, vari ristoranti convenzionati proporranno menù tipici accompagnati da vini riserva locali e passito al prezzo concordato di 25,00 Euro (elenco e informazioni www.Vinipassiti.net). L’evento si svolge con il patrocinio di Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali, Regione Lombardia – Agricoltura, Federazione delle Strade dei Vini e dei Sapori di Lombardia, Camera di Commercio di Mantova, Provincia di Mantova – Assessorato all’Agricoltura.  
   
   
DUE NUOVI SPUMANTI ARRICCHISCONO LA GAMMA ASTORIA NEL 2010. DUE SFIDE COMPLETAMENTE DIVERSE E STIMOLANTI: LO SPUMANTE PROSECCO DOCG BRUT E IL 9.5 COLD WINE, IL PRIMO SPUMANTE A BASSA GRADAZIONE.  
 
Gli aromi intensi e fruttati del Prosecco si esprimono con maggiore nitidezza in questo spumante brut, mantenendo un ideale equilibrio tra il gusto deciso e la morbidezza. Una freschezza che lo rende adatto all’aperitivo ma anche ad accompagnare piatti dai gusti delicati. Si tratta di una selezione delle migliori uve della vendemmia 2009, grazie alla nuova cantina che consente lavorazioni dedicate ad una qualità sempre più alta, fondamentale per l’espressione del Prosecco Brut. Presentato nell’elegante bottiglia butterfly in vetro trasparente per poterne cogliere le delicate sfumature, lo spumante nel bicchiere si presenta con un perlage fine e persistente; fruttati e ben definiti profumi di prosecco si completano nel gusto asciutto, deciso e fresco, con finale delicatamente armonico di giusto equilibrio. Grazie a una vendemmia anticipata e all’utilizzo di lieviti speciali che fermentano a una temperatura più bassa della norma, oggi è possibile gustare il piacere di un buon spumante italiano con un tenore alcolico di soli 9.5 gradi. È la novità di Astoria rivolta a chi ama gustarsi l’aperitivo come rito irrinunciabile, la soluzione dei mastri vinai contro eccessi dovuti all’alcool. 9.5 Cold Wine è uno spumante brut a base di Prosecco Chardonnay che, nonostante una gradazione bassa, mantiene aromi complessi fruttati e particolari.  
   
   
INSULAE: LO SPUMANTE DEL VULCANO FIRMATO ETNA ROCCA D’API. L’AZIENDA DI ZAFFERANA ETNEA PROPONE IN DEGUSTAZIONE IL DELICATO BRUT E LE NUOVE ANNATE DEGLI STORICI ETNA DOC  
 
Anteprima in grande stile per Insulae, lo spumante di Etna Rocca D’api che debutta al Vinitaly dall’8 al 12 aprile (Padiglione Sicilia, Stand A6). L’azienda di Zafferana Etnea, per il più importante salone del vino italiano, propone in degustazione il nuovo nato in contrada Rocca D’api e le annate in commercio degli storici Etna Doc. Il delicato brut del vulcano è il frutto di un lungo periodo di ricerca in cantina, in collaborazione con l’enologo Giorgio Grai, che ha dato vita a uno spumante piacevole e fresco, interpretazione d’autore del carattere etneo. Le uve dell’autoctono Nerrello Mascalese sono coltivate a Castiglione di Sicilia su terreni basaltici a 500 mt slm, vengono raccolte prima della completa maturazione e vinificate in bianco. La spumantizzazione con metodo Charmat lungo e la permanenza prolungata sui lieviti esaltano le caratteristiche del vitigno. Il risultato sono bollicine eleganti giallo paglierino scarico con riflessi verdolini. Al naso delicatamente fruttate, con il loro sentore di ginestra ricordano le nere praterie del vulcano. All’assaggio regalano una bocca secca, armonica e fine. Insulae racconta in una parola l’essenza della Sicilia: isola esclusivamente geografica e cerniera del Mediterraneo, è in realtà un continente di culture, un crogiuolo di colori, profumi, terroir. Accanto allo spumante, Etna Rocca D’api presenta le nuove annate: Le Moire rosso 2008, nerello mascalese e cappuccio, Le Moire rosato 2008, nerello mascalese e cappuccio, Le Moire bianco 2009, carricante e catarratto. E i vini speciali: Pietra Focaia, Moscato Sicilia igt 2008 dalla rara Moscatella dell’Etna e la Grappa di Nerello Mascalese.