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MARTEDI

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Notiziario Marketpress di Martedì 08 Aprile 2014
GLI STATI MEMBRI DEVONO RESTITUIRE ALLA COMMISSIONE EUROPEA 318 MILIONI DI EURO DI SPESE DELLA PAC  
 
 Nell´ambito della procedura di liquidazione dei conti la Commissione europea ha chiesto oggi la restituzione di fondi della politica agricola dell´Ue indebitamente spesi dagli Stati membri per un totale di 318 milioni di euro. In realtà, dato che una parte di questi fondi è già stata recuperata, l´impatto finanziario della decisione odierna è inferiore: restano infatti da restituire 315 milioni di euro. I fondi riconfluiscono nel bilancio dell´Unione per inosservanza delle norme Ue o inadempienze nelle procedure di controllo della spesa agricola. Se infatti gli Stati membri sono responsabili del pagamento e della verifica delle spese della politica agricola comune (Pac), spetta alla Commissione controllare che essi abbiano fatto un uso corretto dei fondi ricevuti. Principali rettifiche finanziarie In virtù dell´ultima decisione della Commissione, saranno recuperati fondi da 11 Stati membri: Danimarca, Germania, Grecia, Spagna, Francia, Italia, Portogallo, Romania, Slovenia, Finlandia e Regno Unito. Le principali rettifiche per paese sono: 238,90 milioni di euro (impatto finanziario1: 237,83 milioni di euro) a carico della Francia per carenze nell´assegnazione di diritti all´aiuto; 12,94 milioni di euro (impatto finanziario1: 12,04 milioni di euro) a carico del Portogallo per carenze in materia di condizionalità; 10,03 milioni di euro a carico della Francia per carenze nel regime per i giovani agricoltori e nel controllo dei prestiti agevolati. In seguito alla sentenza della Corte di giustizia dell´Unione europea nella causa T-267/07 relativa a un ricorso presentato dall´Italia contro una precedente decisione della Commissione, all´Italia saranno rimborsati 2,11 milioni di euro. Contesto Gli Stati membri sono responsabili della gestione della maggior parte dei pagamenti della Pac, principalmente tramite i loro organismi pagatori. Essi sono inoltre responsabili dei controlli, ad esempio della verifica delle domande di pagamenti diretti presentate dagli agricoltori. La Commissione svolge oltre 100 audit ogni anno, verificando che i controlli effettuati dagli Stati membri e le correzioni delle carenze siano sufficienti e ha il potere di recuperare i fondi indebitamente spesi se gli audit dimostrano che la gestione e il controllo degli Stati membri non sono abbastanza efficaci da garantire che i fondi dell´Ue siano stati spesi correttamente. Per ulteriori informazioni sul funzionamento del sistema di liquidazione annuale dei conti, vedere Memo/12/109 e l´opuscolo "Una gestione saggia del bilancio agricolo", disponibile al seguente indirizzo Internet: http://ec.Europa.eu/agriculture/fin/clearance/factsheet_en.pdf  
   
   
REAZIONE DELLA COMMISSIONE EUROPEA PER LA DECISIONE DELL´ICANN / NGPC SUI NOMI A DOMINIO DEI VINI  
 
Vino. La Commissione europea accoglie con favore la decisione dell´Icann nuovo dominio generico di primo livello (gTld) del comitato di programma ("Ngpc") per mettere in attesa le domande. Vin e il suo incoraggiamento ai candidati di negoziare. Ciò dovrebbe consentire ai titolari dei diritti di indicazioni geografiche e all´industria del vino di concludere con successo sulla questione con i candidati per i nuovi nomi generici di primo livello dominio ". Vin" e L´ultima decisione Ngpc segue la forte suggerimenti su questa materia nel comunicato del Comitato consultivo governativo dal meeting Icann di Singapore il 27 marzo, che è stato redatto su iniziativa della Commissione europea e degli Stati membri. La Commissione ritiene che questo rinvio è quella giusta, come indicazioni geografiche per i vini devono essere protetti da pretese di nome di dominio che mettono a rischio la sopravvivenza e l´integrità di questo importante settore. Notiamo che il rinvio è solo per due mesi, quindi è fondamentale che i richiedenti negoziare in buona fede verso una soluzione gradevole e in piena conformità con le raccomandazioni contenute nel parere degli esperti giuridici richiesti dal Ngpc , in particolare sulla th e necessità per i gestori di vino legate Top-level Domains a mettere in atto misure precauzionali per vino Indicazioni Geografiche. La Commissione europea continuerà a monitorare la situazione da vicino per assicurarsi che il problema è stato risolto in modo soddisfacente. A questo proposito accogliamo con favore anche la raccomandazione Ngpc al consiglio dell´Icann a "considerare le grandi implicazioni delle questioni giuridicamente complesse e politicamente sensibili come quelli sollevati dai membri del Gac, compreso se Icann è il giusto luogo in cui per risolvere questi problemi, o se ci sono luoghi o forum più adatti alle preoccupazioni di indirizzo come quelli sollevati dai membri del Gac in relazione al. Wine e. Le applicazioni Vin ". Ciò riflette l´obbligo di Icann per garantire che l´interesse pubblico a livello mondiale è salvaguardato l´attuazione del nuovo programma gTld e di promuovere soluzioni praticabili che bilanciano i diritti delle varie parti interessate. I nuovi gTld. "vino" e ". Vin" non può essere aperto fino i diritti e gli interessi dei produttori e dei consumatori di tutto il mondo siano debitamente protetti. Se Icann vuole dimostrare che l´approccio multi-stakeholder alla governance di Internet può funzionare per tutti, le sue decisioni devono proteggere il bene comune e non semplicemente favorire decisioni puramente commerciali o offerenti più alti.  
   
   
UE: CATENA ALIMENTARE: IL COMMISSARIO BORG ACCOGLIE CON FAVORE L´APPROVAZIONE DEL PARLAMENTO DI UN QUADRO FINANZIARIO COMUNE PER IL PERIODO 2014-2020  
 
 Una proposta la creazione della Commissione, per la prima volta, un quadro finanziario comune che copre l´intera catena alimentare è stata approvata ieri dal Parlamento europeo. Questo quadro con un bilancio di quasi € 1900000000 copre il periodo 2014-2020 finanzierà le priorità in materia di alimenti e mangimi. Esso sosterrà il pacchetto animale, vegetale e il controllo delle riforme adottate dalla Commissione nel maggio 2013, che sarà semplificare il contesto normativo e ridurre gli oneri amministrativi per gli operatori del settore alimentare. Il commissario per la Salute, Tonio Borg ha detto: . "Accolgo con favore il voto positivo del Parlamento su questo quadro finanziario catena alimentare modernizzato e ringrazio il relatore onorevole Le Brun deputato per il suo impegno a portare questo pacchetto finanziario in avanti credo che questo quadro finanziario sarà uno strumento indispensabile per sostenere i nostri obiettivi politici, fornendo una distribuzione efficiente, procedure semplificate e la flessibilità per reagire a situazioni inaspettate. " Principali elementi - Il quadro finanziario mira a sostenere e integrare gli sforzi ´Stati membri dell´Unione europea per contribuire ad un elevato livello di sicurezza alimentare attraverso: Altro approccio basato sul rischio per condizioni di polizia sanitaria; Più efficaci controlli / esecuzione lungo la catena agro-alimentare; Migliorata la preparazione malattia; Prevenzione delle malattie Maggiore per le malattie elencate; Riduzione degli oneri amministrativi e le perdite economiche dovute a focolai di malattie; Ruoli e responsabilità definiti degli operatori del settore alimentare; operatori sanitari e veterinari. I finanziamenti disponibili per gli Stati membri dell´Ue saranno distribuiti come segue: 65% sui programmi di salute degli animali; 6,9% sui programmi di protezione delle piante; 19,9% sui programmi di controllo ufficiale; 7% sulle misure di emergenza; 1% per i consumatori, la salute e l´alimentazione Agenzia esecutiva (Chafea), che attueranno alcuni programmi specifici. Vantaggi Tale quadro direttamente a beneficio di tutte le autorità pubbliche nazionali ed europee che regolano la filiera agro-alimentare: operatori del settore alimentare, compresi i produttori, trasformatori e distributori con una partecipazione nel garantire la catena alimentare è più sensibile alle sfide ambientali, demografiche e sociali. Il programma indirettamente a beneficio di tutti i cittadini dell´Unione europea, attraverso l´accesso ad un elevato livello di sicurezza, maggiore scelta e prezzi più competitivi. L´idea è quella di contribuire ad un elevato livello di salute per gli esseri umani, animali e piante, la tutela dei consumatori e dell´ambiente, e la creazione di un quadro unico, chiaro e moderno finanziaria per la salute degli animali, benessere degli animali, salute delle piante e controlli ufficiali. Prossimi passi - Oggi voto del Parlamento europeo apre la strada per il bilancio diventi disponibile nelle prossime settimane. Sfondo - Il quadro è di promuovere un elevato livello di sicurezza nella catena agro-alimentare europea in cui i consumatori hanno fiducia che il cibo che arriva sulle loro tavole è sicuro. Inoltre, il quadro contribuirà al conseguimento degli obiettivi della strategia Europa 2020 dato che l´industria agroalimentare è il secondo settore economico dell´Ue, impiegando oltre 48 milioni di persone ed è un valore di circa € 750.000.000.000 all´anno, fornendo un ambiente di mercato dinamico in cui gli operatori del settore alimentare possono contribuire alla crescita economica.  
   
   
GALLETTI: SIAMO IMPEGNATI PER UNA MODIFICA ALLA NORMATIVA UE AL FINE DI PERMETTERE AGLI STATI DI PROIBIRE LE COLTIVAZIONI OGM  
 
Roma - “Siamo fortemente impegnati per una modifica della normativa europea al fine di consentire agli Stati Membri di applicare limitazioni o di proibire la coltivazione di Ogm in tutto o parte del loro territorio nazionale”. Lo afferma il Ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti a margine del Consiglio dei Ministri di oggi le corso del quale si è discusso della situazione venutasi a creare in Italia dopo la decisione del Tar del 9 aprile scorso sulla legittimità del divieto di coltivazione nel nostro paese per 18 mesi del mais geneticamente modificato. “Come futura presidenza di turno dell’Unione europea – sottolinea il Ministro Galletti – assieme ai Ministri Martina e Lorenzin, stiamo collaborando con la Grecia, oggi presidente Ue, alla definizione della proposta di modifica della direttiva che disciplina il settore nella direzione di una maggiore autonomia degli stati in materia di Ogm”.  
   
   
LEGALITÀ, PRESIDENTE: EXPO2015 SARÀ MAFIA FREE  
 
Varese - "Expo 2015 è un grande evento e quindi un grande affare dove girano tanti soldi e quando ci sono tanti soldi c´è l´attrazione fatale della criminalità organizzata. Per questo bisogna tenere sempre alta la guardia ma c´è l´impegno vero di tutte le istituzioni in questo senso e i filtri sono molto forti". Lo ha spiegato il presidente della Regione Lombardia intervenendo al teatro Apollonio di Varese ad un incontro con gli studenti delle scuole superiori di Varese dedicato alla legalità. "Come Regione Lombardia - ha proseguito - abbiamo sottoscritto un protocollo con il ministero dell´Interno soprattutto per quanto riguarda il controllo sugli appalti. Ci sono tante strutture che controllano. Per questo - ha concluso - sono ottimista sul fatto che riusciremo a fare un Expo che sarà davvero mafia free".  
   
   
SOTTOSEGRETARIO EXPO: CON VIETNAM GRANDI OPPORTUNITÀ PER IMPRESE  
 
Milano - Il Sottosegretario alla Presidenza di Regione Lombardia con delega all´Expo e all´internazionalizzazione delle imprese ha partecipato all´incontro con il Ministro della Pianificazione e degli Investimenti della Repubblica Socialista del Vietnam, Bui Quang Vinh, che si è tenuto in Assolombarda a Milano. Al momento di lavoro era presente anche l´Ambasciatore del Vietnam a Roma, Nguyen Hoang Long. Al centro della riunione le opportunità di business per le aziende in relazione ai piani di sviluppo e modernizzazione del paese, e il ´desk Vietnam´ che a partire da maggio sarà a disposizione delle imprese lombarde. Vietnam Partner Importante - "L´incontro di oggi - ha commentato il Sottosegretario - ci ha aiutato ad avvicinare e conoscere ancora di più le eccellenze dei nostri Paesi, facilitando anche la possibilità di incrementare gli interscambi commerciali. Per l´Italia, il Vietnam è già un partner commerciale importante, con il quale intrattiene scambi per un valore complessivo di 2,3 miliardi di euro". Lombardia Genera Meta´ Interscambio Nazionale - "La Lombardia - ha precisato - è certamente la regione italiana più attiva in questo rapporto, generando da sola quasi la metà dell´intero interscambio. Nel 2012, infatti, l´interscambio Lombardia-vietnam è stato di 1,1 miliardi di euro (export:125 milioni euro; importazioni 998 milioni di euro) pari al 48% del dato nazionale". Attrattivita´ Territorio In Vista Di Expo - "Promuovere l´attrattività del nostro territorio - ha poi spiegato il Sottosegretario - è certamente uno degli obiettivi prioritari per tutti gli attori del sistema lombardo. In particolare, in vista di Expo 2015 occorrerà ancora di più promuovere la Lombardia come una destinazione di business con vantaggi competitivi comparabili a quelli dei principali gateway europei come le aree di Parigi, Londra, Francoforte e Madrid; intercettare i progetti di investimento delle aziende estere e veicolarli verso la Lombardia; assistere l´investitore straniero in tutte le fasi del processo di investimento, in collaborazione con società e professionisti privati lombardi". Già adesso tra le prime 100 multinazionali presenti nel nostro Paese, 92 hanno scelto la Lombardia quale sede italiana e spesso anche europea, riconoscendone il ruolo di hub strategico per gli investimenti in Italia. Il Progetto Invest In Lombardy - "Regione Lombardia intende fare la sua parte - ha continuato il Sottosegretario - affiancando in modo sussidiario il sistema imprenditoriale, aiutandolo a fare rete. Rientra in questo approccio il Progetto Invest in Lombardy, uno strumento gratuito a favore dell´attrazione di investimenti diretti esteri in Lombardia, che intende sostenere e promuovere la competitività internazionale della nostra Regione, agendo come riferimento principale e istituzionale per l´investitore interessato a insediarvi una propria attività". A Maggio Il Desk Vietnam In Assolombarda - "Positivo in questo quadro - ha concluso il Sottosegretario - l´avvio del Desk Vietnam, operativo presso la sede di Assolombarda a partire da maggio per facilitare la conoscenza delle opportunità di scambi commerciali per le imprese lombarde offerte dal Vietnam. E´ un paese con una struttura industriale imperniata sulle Piccole e Medie Imprese, dispone di una manodopera giovane e qualificata, ha una vasta rete di accordi di libero scambio con i Paesi dell´area". Un Paese Con Grandi Opportunita´ - Con un mercato di 90 milioni di abitanti e un potere d´acquisto crescente, il Vietnam rappresenta senza dubbio una piattaforma ideale per l´espansione commerciale in tutto il Sud-est asiatico. Altro importante settore di cooperazione è quello dei partenariati pubblico- privati (Ppp). In base ai piani di sviluppo previsti dal governo vietnamita, i fondi necessari per progetti infrastrutturali in Vietnam potranno raggiungere un ammontare di circa 15 miliardi di dollari all´anno per i prossimi 10 anni, e le autorità vietnamite mirano a facilitare un maggior coinvolgimento delle imprese private straniere nei programmi Ppp mediante il lancio di programmi pilota in alcuni settori prioritari quali strade, ferrovie, trasporto urbano, porti e aeroporti, acquedotti, energia, ambiente.  
   
   
EXPO, PRESIDENTE LOMBARDIA: NEMMENO UN CENTESIMO ALLA CRIMINALITÀ  
 
Varese - "Per l´Expo sono previsti un miliardo e mezzo di euro di investimenti, per cui girerà un mare di denaro e la nostra preoccupazione e la nostra priorità come Istituzioni è fare in modo che nemmeno un centesimo di denaro pubblico finisca nelle mani sbagliate ed evitare fenomeni di corruzione nel pubblico". Lo ha spiegato il presidente della Regione Lombardia, intervenendo al teatro Apollonio di Varese a un incontro con gli studenti delle scuole superiori di Varese dedicato alla legalità. Puntare A Prevenzione - "Il nostro impegno - ha detto - è che i soldi pubblici degli appalti non vadano a finire a società nelle mani della mafia o a società che magari sono sane, ma che pagano tangenti. C´è un impegno di tutte le Istituzioni coinvolte, magistratura, forze dell´ordine e tutte le forze politiche, anche di diverse colorazioni politiche, sulla prevenzione delle infiltrazioni mafiose e sulla lotta criminalità organizzata e non e alla corruzione". Misure Concrete Per Garantire La Legalita´ - "Si tratta di un´iniziativa complessa e delicata - ha proseguito il presidente -, perché non ci sono precedenti di una concentrazione così forte di denaro pubblico in un tempo così limitato, pensate solo che in quell´area ci sono 60 padiglioni, ovvero 60 diversi cantieri con 60 diverse imprese e 60 diversi direttori dei lavori". "Per fare in modo che nessun centesimo di denaro pubblico finisca nelle mani sbagliate e raggiungere questo obiettivo - ha proseguito il governatore lombardo - abbiamo messo in campo misure straordinarie". Intervenire Tempestivamente - "Da ministro dell´Interno - ha ricordato - ho costituito a Milano il ´Gruppo Interforze per Expo´, un gruppo formato da investigatori, per prevenire la presenza di attività mafiose. Abbiamo redatto la ´white list´: una lista di aziende certificate e controllate, in modo che chi deve assegnare gli appalti sappia quali sono le società già controllate". "Come Regione - ha proseguito - abbiamo attuato una serie di iniziative per i controlli, per fare in modo che chi assegna i soldi sia al di sopra di ogni sospetto, scegliendo persone esterne che non possono avere interessi diretti con le imprese". "Abbiamo voluto coinvolgere chi combatte la criminalità ogni giorno ovvero le forze dell´ordine - ha concluso il presidente della Giunta regionale lombarda -, per questo abbiamo sottoscritto un protocollo con la Guardia di Finanza e uno con la Direzione Antimafia, per mettere in comune tutte le informazioni che abbiamo, in modo tale che chi ha un segnale di allarme lo comunica a tutti e si interviene tempestivamente".  
   
   
UN PROGETTO DELL´UE PER RISOLVERE I PROBLEMI DEI PRODUTTORI DI PRATO NATURALE IN EUROPA  
 
La domanda per la produzione di prato in zolle aumenta ogni anno ma, allo stesso tempo, aumentano i costi cui devono far fronte i produttori per fertilizzanti, pesticidi e acqua di irrigazione. Sodat, un progetto biennale finanziato dall´Ue, spera di far crescere la competitività dei produttori di zolle di prato dell´Europa fornendo un nuovo sistema di gestione intelligente a distanza. L´iniziativa Sodsat, che è coordinata dall´azienda maltese Ateknea Solutions, si propone di raggiungere questo obiettivo per mezzo dell´intelligenza artificiale e dell´imaging satellitare. La produzione di zolle (prato naturale) nell´Ue secondo le stime supera gli 80 000 ettari e coinvolge 20 000 lavoratori, generando profitti per circa 2,4 miliardi di euro. Pertanto, la produzione di prato in zolle sta gradualmente passando dallo stato di produzione di nicchia a una vera e propria coltivazione agricola. Per mantenere l´attuale redditività del settore e ridurre l´impatto ambientale e l´impronta della produzione di prato, i coltivatori devono incrementare o mantenere alcuni parametri di qualità, come l´uniformità del colore, la consistenza e la densità. Sodsat si propone di aiutarli a raggiungere questi obiettivi con le immagini satellitari dello spettro in grado di identificare eccessi o deficienze di irrigazione e fertilizzazione nella produzione di prato in zolle. Lanciato a febbraio 2014 con un finanziamento del 7° Pq, Sodsat propone di sviluppare un sistema esperto basato sul web, analisi di immagini satellitari multi-spettrali e rilevazione in sito e software per dispositivi portatili. Il sistema fornirà raccomandazioni agronomiche di esperti sulla base dell´elaborazione delle immagini multi-spettrali e della rilevazione in sito. Christopher Spiteri, di Ateknea Solutions, ha detto: "Benché l´analisi delle immagini satellitari per la produzione agricola esista già, è mirata e calibrata per le colture tradizionali, come il grano e il granturco, non per la produzione di prato in zolle. Occorre quindi sviluppare nuovi strumenti dedicati per questi settori specifici della produzione. L´aggiunta della rilevazione in sito non solo è molto preziosa ma potrebbe anche aumentare il rendimento della produzione di prato naturale in zolle". Le superfici agricole usate per la produzione di prato in zolle sono in aumento a causa della crescente domanda e della relativa redditività di questo tipo di coltura. Le zolle si usano in genere per i prati all´inglese, i campi da golf e gli stadi sportivi in tutto il mondo. Nell´edilizia residenziale, vengono vendute ad architetti del paesaggio, costruttori o proprietari di case che le usano per installare un prato in poco tempo evitando l´erosione del terreno. Per maggiori informazioni, visitare: Sodsat http://www.sodsat-project.com/    
   
   
INTERESSANTI CONTRIBUTI SULLA FILIERA BOSCO-LEGNO PER LA PROGRAMMAZIONE DEL PSR CALABRIA AL TAVOLO TECNICO CONVOCATO DAL DIPARTIMENTO AGRICOLTURA  
 
 Il tavolo tecnico sulle opportunità della filiera bosco-legno nella programmazione 2014/2020 del Psr Calabria, organizzato dal Dipartimento Agricoltura, Foreste e Forestazione, ha dato i frutti sperati. L’assessore Michele Trematerra ed i dirigenti del dipartimento da lui guidato, infatti, avevano l’obiettivo di incontrare i portatori di interresse del settore per raccogliere indicazioni utili in previsione della stesura del prossimo Programma di Sviluppo Rurale. Si tratta di una fra le tante iniziative del Dipartimento Agricoltura che vanno al di là delle disposizioni dei regolamenti della Ce, favorendo invece incontri informali con il mondo imprenditoriale, sindacale e delle organizzazioni di categoria, allo scopo di confrontarsi sulle reali esigenze dei comparti e di condividere il più possibile le future politiche di interevento. Al tavolo tecnico erano presenti l’Assessore Trematerra, il Dirigente Generale del Dipartimento Agricoltura Giuseppe Zimbalatti, l’Autorità di Gestione del Psr Calabria Alessandro Zanfino, il Dirigente del settore Servizio Rurale Giovanni Aramini ed il Dirigente del settore Foreste e Forestazione Giuseppe Oliva. “L’incontro di oggi – ha precisato l’Assessore Trematerra – testimonia la volontà di questo Dipartimento di perseguire la politica della montagna e delle foreste. Un settore che, se messo a regime, e quindi con una gestione razionale ed intelligente delle risorse, può offrire tanto, sia in termini di occupazione che di Pil. In una regione come la nostra, che vanta oltre 700.000 ettari di boschi, per questo comparto si deve puntare assolutamente alla competitività. E per raggiungere questo obiettivo noi amministratori dovremo assumerci la responsabilità di compiere delle scelte. Solo una programmazione selettiva, infatti, può garantire un reale sviluppo dei territori. Raccogliamo con piacere le istanze degli addetti ai lavori - ha concluso l’Assessore – e ci auguriamo che possano trovare spazio nella prossima programmazione”. “Il settore della forestazione – ha affermato invece il Dirigente Zimbalatti – riceverà, nella prossima programmazione, l’attenzione che merita ed ulteriori risorse rispetto al passato. Si tratta di un settore dalle enormi potenzialità, che soffre però della scarsissima aggregazione tra operatori. Siamo qui per annotare i suggerimenti di tutti i portatori di interesse, preziosi contributi per redigere un Psr che sia il più possibile coerente con le esigenze del territorio”. “In questa delicata fase – ha aggiunto l’Autorità di gestione Zanfino – stiamo lavorando sull’ analisi dei fabbisogni, sulle strategie e sulle schede di misura, che precedono alla redazione del prossimo Programma di Sviluppo Rurale. Il patrimonio forestale calabrese rappresenta un bene giuridico di fondamentale importanza, sia dal punto di vista ambientale che da quello produttivo ed economico. Per questo avrà un ruolo centrale nel Psr 2014/2020, che a sua volta dovrà focalizzarsi sulle priorità evidenziate dalla Ce, salvaguardia ambientale, sviluppo di un’economia forestale efficace ed innovativa, attenzione per gli aspetti sociali, quali inclusione ed occupazione. La nuova programmazione, quindi, dovrà occuparsi maggiormente rispetto al passato della gestione dei boschi e del potenziamento dell’intera filiera bosco-legno”. Tra gli argomenti trattati da coloro che hanno preso parte al tavolo tecnico, la necessità di valorizzare i prodotti del bosco e di mettere le aziende in condizione di vendere un prodotto che sia davvero caratterizzato, quindi la competitività delle aziende calabresi e dei propri prodotti; l’esigenza di maggiore innovazione e tecnologia nel settore; l’obiettivo di raggiungere la marcatura Ce; la necessità di cooperazione ed associazionismo tra i produttori e la nascita di nuove figure professionali specializzate.  
   
   
ANCHE NEL 2014 IL PIEMONTE EROGHERA´ L´ANTICIPO PAC QUEST´ANNO SARANNO EROGATI ALLA FINE DI LUGLIO 134 MILIONI DI EURO, PARI AL 43% DEL TOTALE DELLA DOMANDA UNICA  
 
Claudio Sacchetto: “Per il quarto anno consecutivo verrà pagato l´anticipo Pac alle aziende agricole piemontesi; quest´anno saranno erogati alla fine di luglio 134 milioni di euro, pari al 43% del totale della domanda unica. In Italia il Piemonte è secondo solo alla Lombardia” Ha preso il via, in questi giorni, l’iter amministrativo necessario per raggiungere l’obiettivo dell’erogazione al termine del mese di luglio dell’anticipo Pac alle aziende agricole piemontesi. Conseguito questo risultato per la prima volta nel 2011 (anticipato il 42% delle risorse), nel 2012 (20%) e nel 2013 (20%), la Regione Piemonte per il quarto anno consecutivo onora nuovamente l’impegno. Quest’anno saranno anticipate risorse per 134 milioni di euro, una somma pari al 43% del totale della domanda unica riservata alle aziende piemontesi. A seguito della comunicazione effettuata nel corso della giunta riunitasi lunedì 24 marzo, il parere positivo della terza commissione consiliare permanente è giunto in data odierna: seguirà, come da regolamento, la prossima settimana la delibera di Giunta che completerà il procedimento amministrativo previsto. In Italia solo Piemonte e Lombardia sono in grado di portare a termine tale obiettivo, l’operazione consente alle aziende di ricevere parte del premio unico con alcuni mesi di anticipo rispetto alle tempistiche previste dall´Unione Europea Assessore Regionale all’Agricoltura Claudio Sacchetto: “Nonostante da tempo le finanze della Regione Piemonte versino in condizioni drammatiche, anche quest´anno siamo riusciti a conseguire, per la quarta volta consecutiva, il fondamentale obiettivo di anticipare di diversi mesi l´erogazione di parte del premio Pac alle aziende agricole piemontesi. Nel 2010 avevamo ereditato una situazione a dir poco critica rispetto alle tempistiche di pagamento dei premi Pac ed oggi, a quattro anni di distanza, possiamo commentare una situazione notevolmente migliorata, che ci ha consentito in un quadriennio di erogare anticipi per 347 milioni di euro, raggiungendo la cifra massima quest´anno con un anticipazione di ben 134 milioni, pari al 43% della domanda unica 2014; un risultato che -siamo sicuri- sarà molto apprezzato dalle aziende agricole piemontesi"  
   
   
AGRICOLTURA, ASSESSORE LOMBARDIA A CONFAGRI: NOSTRO PRIMATO INDISCUTIBILE  
 
Mantova - "Lunedì il ministro delle Politiche agricole è venuto a trovarmi. Lo considero un gesto intelligente, perché è venuto a riconoscere il ruolo che ha la Lombardia in agricoltura. Lo dicono i numeri: produciamo il 42 per cento del latte italiano, il 40 per cento della carne suina, il 45 per cento del riso. Non si può prescindere dalle indicazioni della prima regione agricola d´Italia e la prima o la seconda in Europa". Lo ha detto l´assessore all´Agricoltura della Lombardia, intervenendo alla tavola rotonda sull´Agroalimentare nel mondo, organizzata da Confagricoltura Mantova al Teatro Bibiena. D´altronde, ha fatto presente l´assessore regionale, "il mondo conosce il primato della Lombardia, lo testimonia l´attenzione che riceviamo, in Europa e non solo, quando promuoviamo Expo e il nostro progetto sulla lotta alla contraffazione". 25 Milioni, In Transizione, Con La Misura 121 - Lombardia prima anche nella definizione del Psr 2015-2020. "Un programma condiviso - ha precisato l´assessore - grazie alla concertazione con le organizzazioni sindacali". Sarà un Psr che "cambia il rapporto con l´agricoltore, aperto a tutti, senza differenze, con una forte attenzione alla zootecnia". Attenzione A Imprese - Intanto, in attesa che il nuovo Programma di sviluppo rurale sia operativo, dal 1 gennaio 2015, Regione Lombardia non tradisce l´attenzione verso le imprese agricole. "Ieri ho firmato il nuovo bando per la Misura 121, da utilizzare in questa fase di transizione" ha annunciato l´assessore. Sul piatto, 25 milioni di euro per la ristrutturazione delle aziende. "Fra le priorità finanziabili ci saranno gli interventi finalizzati a Expo". Aiuti Accoppiati A Zootecnia, Almeno Il 70 per cento - Sul Primo pilastro della Pac, ha ribadito l´assessore lombardo, "gli aiuti accoppiati dovranno andare prevalentemente alla zootecnia, almeno il 70 per cento, e al riso. L´olio per la Lombardia è una mediazione che non devo chiedere come assessore. Lo faranno altri". Quanto all´´agricoltore attivo´, la posizione dell´assessore è coerente. "Bisognerà porre la soglia minima liquidabile della Pac al costo della pratica - ha sostenuto - al di sotto dobbiamo evitare. In questo modo perderemo 6.000 beneficiari in Lombardia. Poi bisognerà distinguere fra agricoltori di montagna e di pianura, perché l´agricoltura non è soltanto economia, ma anche territorio".  
   
   
A BOLOGNA BUSINESS FORUM SULLE OPPORTUNITÀ DI AFFARI IN VIETNAM  
 
Bologna «Desidero invitare ufficialmente, fin da ora, il Ministro Bui Quang Vinh e tutto il Governo Vietnamita a partecipare al World Food Forum che organizzeremo in Emilia-romagna nel 2015 nell’ambito di Expo 2015 di Milano. Un appuntamento capace di affrontare i grandi temi della ricerca e innovazione a favore del sistema alimentare, nuovi stili di vita e una migliore cultura alimentare per assicurare qualità e sostenibilità a livello mondiale». L’invito è stato rivolto dall’assessore regionale alle Attività produttive Gian Carlo Muzzarelli al ministro della Pianificazione e degli investimenti della Repubblica Socialista del Vietnam, Bui Quang Vinh, il quale ha illustrato, a Bologna, le occasioni di business del mercato vietnamita. L’occasione è stata il Business Forum, tenutosi oggi in viale Aldo Moro, sulle opportunità di affari in Vietnam che si inserisce nell’ambito del più ampio progetto ‘Destinazione Vietnam per le imprese emiliano-romagnole dell’industria meccanica’ cofinanziato da Unioncamere e Regione Emilia-romagna, realizzato con il supporto operativo dell’Azienda speciale Promec e patrocinato dai ministeri dello Sviluppo economico e degli Esteri, con la collaborazione della Camera di commercio italiana in Vietnam, dell’Agenzia Ice e delle Associazioni di categoria. «Il panorama imprenditoriale emiliano romagnolo – ha aggiunto Muzzarelli - sta guardando al Vietnam come a un Paese dalle crescenti opportunità con il quale allacciare contatti e collaborazioni sempre più frequenti e stabili. Non a caso la Regione lo ha inserito come uno dei paesi target del nuovo programma promozionale 2014-2015. Il Pil vietnamita prevede un trend di crescita 2013-2015 pari al 5,3% annuo. È grazie a questi elevati ritmi di crescita che molti analisti economici individuano nel Vietnam l’economia emergente che crescerà più rapidamente entro il 2025». Con un mercato di 90 milioni di abitanti e un potere d’acquisto crescente, il Vietnam rappresenta una piattaforma ideale per l’espansione commerciale delle imprese italiane, ed emiliano-romagnole in particolare, in tutto il Sud-est asiatico, divenendo cosi non solo una destinazione finale ma anche un punto di partenza fondamentale nell’area per il nostro sistema imprenditoriale. L’interscambio economico con il Vietnam segna, seppur con valori assoluti ancora piccoli, dati positivi ed in crescita. È stato pari a circa 121 milioni di euro il valore delle esportazioni regionali verso il Vietnam nel 2013 con un incremento del 27% rispetto allo stesso dato 2012 con il settore della meccanica e dei macchinari a rappresentare circa il 40% di questo totale. Sono circa una decina le imprese emiliano-romagnole già presenti in Vietnam con investimenti diretti tra cui figurano anche Sacmi, Datalogic, Bonfiglioli e Cae.  
   
   
AGRICOLTURA IN TOSCANA: TEMPI RAPIDI E PROCEDURE SNELLE CON PROTOCOLLO SEMPLIFICAZIONE  
 
Firenze - Tempi più rapidi e procedure più snelle: questo l´obiettivo del protocollo d´intesa firmato dall´assessore regionale all´agricoltura della Regione e dai rappresentanti di organizzazioni di categoria agricole ed enti locali (Anci, Upi, Uncem, Cia, Coldiretti, Confagricoltura, Fedagri-confcooperative Toscana e Legacoop Agroalimentare Toscana). Il protocollo, che è stato presentato stamani, riguarda il Programma di Sviluppo Rurale della Toscana per il periodo 2014-2020 e reca un allegato nel quale si condividono le azioni di "governance" per raggiungere l´obiettivo. Eloquente il titolo: "Semplificazione delle procedure amministrative in agricoltura". L´assessore all´agricoltura della Regione Toscana, presente insieme a tutti i rappresentanti dei soggetti firmatari, ha sottolineato come, grazie all´accordo raggiunto si dia una riposta concreta ad una delle richieste più pressanti delle aziende: quella della riduzione degli oneri amministrativi e dei tempi e dei costi che ne conseguono. L´accordo imposta un sistema di governance condivisa con tutti i protagonisti dell´attuazione del programma di sviluppo rurale: proprio questo consentirà di rendere più snelle e flessibili le procedure e accorciare sensibilmente i tempi amministrativi con vantaggi per gli agricoltori ma anche per la stessa amministrazione. Significativi i risultati che si punta ad ottenere e che l´assessore ha ribadito. Si stima che rispetto al Psr (programma di sviluppo rurale) 2007-2013, in quello venturo si avrà una riduzione delle linee finanziarie da 71 a non più di 20-25, mentre il numero di bandi e di graduatorie si ridurrà da 1553 a 120. I tempi di istruttoria di una pratica, dalla scadenza del bando all´assegnazione del finanziamento, passeranno dai 300 giorni medi attuali ai 90 giorni medi. Il numero medio di documenti da presentare, sempre secondo le stime, si ridurrà da 23 a 10. Contemporaneamente si attende una sensibile riduzione di documentazione cartacea (dal 65% al 10%) e un aumento di quella veicolata informaticamente (dal 35% al 90%). Ci sarà anche una riduzione dei costi a carico delle imprese finanziate, che si stima del 32%. Grazie a tutto questo si avrà anche una riduzione delle rinunce o delle revoche, sia perché la documentazione si presenterà con una sola domanda e non in due o più fasi come nel Psr attuale, sia perché si avrà una semplificazione del quadro regolamentare ed una riduzione della documentazione da produrre. Fra i capisaldi del nuovo sistema di governance ci sarà infatti la gestione unitaria di tutti i procedimenti all´interno dell´anagrafe regionale delle aziende agricole e la piena applicazione del registro unico dei controlli. I bandi saranno prevalentemente unici o multimisura (es. Investimenti aziende agricole, servizi, premi/indennità agroambientali) o bandi per progetti integrati, e saranno evitati accavallamenti. Ci saranno infine criteri di selezione predefiniti con punteggi automatici in base alle zone, alle colture effettuate, alle certificazioni di qualità, all´età e al genere del richiedente (giovani, donne), alla tipologia di impresa e di investimento. Nella nuova "governance" sarà fondamentale il sistema informativo di Artea (agenzia della Regione per le erogazioni in agricoltura), che già contiene la maggior parte delle informazioni relative alle aziende agricole e che potrà essere implementato con il collegamento alle banche dati di altri Enti. Sempre più incisivo sarà anche il ruolo dei Caa (centri di assistenza agricola) per la tenuta del fascicolo aziendale. La condivisione del sistema di governance con tutti gli Enti locali interessati, oltre che con le organizzazioni di categoria, permetterà di raggiungere quel risultato di snellimento e di efficacia che le imprese si aspettano e che andrà a vantaggio di tutta l´agricoltura toscana.  
   
   
IL PAVESE PRONTO PER EXPO  
 
Vigevano/pv - "Nuovi tesori della cultura lombarda in vetrina, la dimostrazione che anche il territorio della provincia di Pavia ha tanti punti di forza, non solo imprenditoriali". Così l´assessore alle Culture, Identità e Autonomie della Regione Lombardia in visita al Palazzo Ducale e al Museo internazionale della calzatura ´Pietro Bertolini´ a Vigevano (Pavia). Vetrina Sul Territorio - "Con Vigevano - ha spiegato l´assessore - inizia la nona tappa del percorso di Assessorato itinerante ´Culture in cammino´, che vuole conoscere meglio e valorizzare i tesori e le realtà culturali delle province lombarde e che, in quest´occasione, punta la sua attenzione sul territorio pavese". Impegno Per Valorizzazione - "Proseguiamo - ha aggiunto - il percorso di visita dei territori, per approfondire le identità locali e visitare i tesori culturali dal vivo, valutando interventi o azioni di valorizzazione e promozione". "Regione Lombardia - ha rimarcato l´assessore - segue con interesse la progettualità del Comune di Vigevano, per rendere più fruibili i suoi beni, in particolare il Castello e il Palazzo Ducale, già peraltro al centro di un Accordo di programma, a cui partecipa anche Regione Lombardia". Biglietti Da Visita Per Expo - "Come Regione - ha aggiunto l´assessore - stiamo studiando luoghi culturali da promuovere in occasione di Expo, quali eccellenze e biglietti da visita del territorio". "Palazzo Ducale e la sua piazza, ma anche il Museo internazionale della Calzatura - ha concluso l´assessore - sono sicuramente ottimi esempi da proporre in vista di Expo, grazie anche all´attenzione e al lavoro di valorizzazione di questi beni portato avanti dall´Amministrazione locale". Val Tidone, Tesori Unici - "Tesori unici, patrimoni delle culture e delle identità locali che sono da Expo". L´ha detto l´assessore alle Culture, Identità e Autonomie di Regione Lombardia al termine della seconda parte della nona tappa dell´Assessorato itinerante ´Culture in cammino´, a Romagnese e Zavattarello (Pavia). Romagnese Cartolina Dell´oltrepo - "A Romagnese - ha spiegato - ho visitato, primo assessore di Regione Lombardia a farlo, il municipio, il castello e la chiesa parrocchiale di San Lorenzo: tutti luoghi carichi di valore e voci della cultura del territorio dell´Oltrepo pavese. Si tratta di una bella cartolina dell´Oltrepo, inviata a tutti, perché Romagnese è uno dei 21 Comuni ´Gioielli d´Italia´". Un Tuffo Nella Cultura Locale - "La visita di Zavattarello e del suo borgo medievale - ha aggiunto l´assessore - ha rappresentato un autentico tuffo nella storia e nella cultura locali di uno dei ´Borghi più belli d´Italia´". "Il castello dal Verme e il museo di arte contemporanea, come pure quello dei Ricordi, che fa rivivere diverse scene rurali - ha sottolineato -, rappresentano perfettamente la storia dell´Oltrepo e la sua ricca cultura, che contribuisce a formare quella della nostra Lombardia". Protagonisti Del ´Lombardia Expo Tour´ - Proprio Zavattarello e Romagnese - ha sottolineato l´assessore -, grazie alle loro ricchezze culturali immateriali, rappresenterebbero location ideali per i filmati del ´Lombardia Expo Tour´, che Davide Van De Sfroos proietterà la sera di sabato 12 aprile, durante il concerto a chilometro zero della terza tappa del ´Lombardia Expo Tour´ a Pavia". "La visita di oggi è una conferma - ha concluso l´assessore - che sono due realtà di risalto per presentare la nostra Lombardia, le sue culture e le sue storie al mondo, in occasione di Expo".  
   
   
POLITICHE AGRICOLE. ASSESSORE PUGLIA. PIÙ RISPETTO PER LE REGIONI E LORO COMPETENZE"  
 
“Il Collegato alla Legge di Stabilità 2014 recanti “disposizioni in materia di semplificazione, razionalizzazione e competitività del settore agricolo, agroalimentare e della pesca” andava assolutamente condiviso e redatto assieme al Sistema delle Regioni. “Questo disegno di legge incide sensibilmente sulle competenze regionali in materia e per tale ragione chiediamo un ulteriore approfondimento istruttorio e il rinvio della sua approvazione.” E’ quanto dichiara il coordinatore nazionale di tutti gli assessori regionali al ramo, l’Assessore alle risorse Agroalimentari della Regione Puglia, Fabrizio Nardoni, al termine della Commissione Politiche Agricole della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome svoltasi questa mattina a Roma. “Quel disegno di legge è un attacco bello e buono all’autonomia delle regioni italiane che proprio su temi come l’agricoltura, l’agroalimentare e la pesca hanno competenze fondamentali e su gli stessi sono i punti di contatto più diretti e più esposti rispetto alle decisione che riguarderanno – afferma Nardoni – questi specifici settori anche rispetto all’impatto che la nuova Politica Agricola Comune avrà nei singoli territori. Ecco perché l’atteggiamento del Governo che su questo delicato tema non è solo da condannare, ma correggere immediatamente.” Nella Commissione Politiche Agricole di oggi i rappresentanti delle regioni e delle province autonome italiane hanno fatto richiesta di due emendamenti sull’intesa relativa allo schema di Decreto del Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali di attuazione dell’articolo 2, comma 6 della Legge 3 febbraio 2011 n. 4 recante “Disposizioni in materia di etichettatura e qualità dei prodotti alimentari”. Espresso parere favorevole invece sull’accordo del Piano di settore della filiera delle piante officinali e sullo schema di Decreto relativo alle “modalità di applicazione del Marchio nazionale dell’agriturismo e istituzione del repertorio nazionale dell’agriturismo”. Sollecitato invece un incontro bilaterale Governo-regioni sul Decreto Interministeriale sui “criteri e norme tecniche generali per la disciplina regionale dell’utilizzazione agronomica degli effluenti di allevamento”.  
   
   
OGM. ASSESSORI VENETO, TRENTINO E FRIULI INCONTRANO MINISTRO  
 
 Il tema degli organismi geneticamente modificati, per i quali si teme una diffusione incontrollata e in definitiva incontrollabile nella pianura padana, è stato al centro di un incontro svoltosi oggi a Vinitaly tra il ministro delle politiche agricole e gli assessori all´agricoltura di Veneto, Friuli Venezia Giulia e Trentino. “Abbiamo parlato dei rischi di una coltivazione indiscriminata di ogm – ha informato l´assessore del Veneto – e fatto il punto rispetto a decisioni che dovremo prendere giovedì prossimo nella riunione della Commissione Politiche Agricole, quando gli assessori regionali con il ministro prenderanno una posizione unica per continuare a difendere l´originalità e il valore del made in Italy e dei suoi prodotti agricoli. Dobbiamo poter proporre ai mercati prodotti di altissima qualità, tipici, spesso unici, scevri da modificazioni genetiche e rischi di inquinamento, che possano spuntare nel mondo prezzi e ricavi capaci di far vivere e dare prospettiva di crescita alla nostra agricoltura, al di fuori di logiche di mondializzazione che finirebbero per farci subire il mercato e non esserne protagonisti”. “L´eventuale passo successivo – ha aggiunto l´assessore – sarà quello di affrontare gli esiti di una sentenza del Tar prevista per il 9, che attenderemo con ansia per poi decidere eventualmente anche una difesa più approfondita, magari con la possibilità per le Regioni di intervenire gestendo, attraverso le proprie normative, questo importante tema che è però anche tragico e ricorrente da anni. Per noi la coltivazione ogm non è un’opportunità ma un rischio: senza il controllo del territorio andiamo incontro ad una disaffezione dei consumatori e ad un boomerang anche comunicativo nei confronti del made in Italy, e ciò è peggio proprio dal versante di quanti ci imitano, magari con polverine, per lucrare sul nostro modello di qualità”.  
   
   
AGRICOLTURA. ASSESSORE VENETO: IL NUOVO PROGRAMMA DI SVILUPPO RURALE 2014-2020 SARÀ UNA RIVOLUZIONE  
 
Venezia - “Avevo promesso una autentica rivoluzione e ci stiamo arrivando, sulla base del lavoro fatto sulle proposte iniziali della Regione. Ringrazio le organizzazioni professionali agricole del Veneto, che mi affidano la piattaforma del nuovo Programma di Sviluppo Rurale regionale, che traghetterà il sistema di imprese del primario nell’immediato futuro. Sanno che è in buone mani”. Così l’assessore regionale all’agricoltura del Veneto, che oggi pomeriggio avrà il confronto conclusivo sulla piattaforma con il cosiddetto “Tavolo verde” e che il 10 aprile presenterà la proposta tecnica finale del nuovo Psr ai rappresentanti del Tavolo regionale di Partenariato, al quale partecipano un’ottantina di componenti, portatori di interesse a diverso titolo coinvolti nella nuova programmazione. “I punti chiave del programma – ha ribadito l’assessore – sono quelli posti alla base del confronto e contenuti nei documenti. Al primo posto c’è il principio che i soldi degli agricoltori vanno “solo e tutti” agli agricoltori. Al secondo posto, che deriva dal primo, è che non ci saranno dispersioni e finanziamenti a pioggia. Il terzo punto si traduce in 780 milioni di euro che andranno alle imprese private. A questa fase finale siamo giunti assieme – ha concluso l’assessore – con un confronto approfondito, meticoloso e tra i più partecipati in assoluto della programmazione agricola regionale”. Le risorse destinate allo sviluppo rurale del Veneto per il periodo 2014-2020 ammonteranno in totale a 1 miliardo 184 milioni di euro. Il Psr Veneto sarà finanziato per il 43% dal Feasr (Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale), per il 40% dallo stato italiano e per 17% dalla Regione del Veneto. Tutti i materiali di preparazione al nuovo programma sono disponibili nel portale integrato dell’agricoltura veneta Piave.  
   
   
IL PROGETTO ORTOFRUTTA D’ITALIA ARRIVA IN GDO AL VIA LA TERZA EDIZIONE DEL PROGETTO IDEATO DA CSO E SOSTENUTO DALLE IMPRESE CON IMPORTANTI NOVITÀ  
 
Ferrara - Il calo dei consumi di frutta e verdura è una pericolosa tendenza degli ultimi anni, con riflessi estremamente negativi anche sul benessere, considerando che il mancato apporto di frutta e verdura nella dieta quotidiana è ritenuto dall’Oms ( Organizzazione Mondiale della Sanita’) uno dei primi fattori di rischio per l’insorgenza di malattie in Occidente. Ed è da queste premesse che parte il Progetto Ortofrutta d’Italia , una iniziativa del Cso per dare valore e visibilità al sistema produttivo organizzato nazionale fatto di imprese eccellenti, di tecniche produttive all’avanguardia, di innovazione, di rispetto per l’ambiente, di qualità intesa nel senso più ampio del termine, di forza lavoro in crescita . Nei primi due anni il Progetto ha raggiunto, con le attività di comunicazione, oltre 80 milioni di contatti utili grazie alle campagne sulla stampa nazionale e sul web mentre, da quest’anno, l’attività di comunicazione sarà realizzata nei reparti ortofrutta e rivolta direttamente ai clienti che potranno ricevere importanti informazioni sui prodotti, sulle modalità di consumo, sui requisiti nutrizionali e salutistici grazie alla presenza in reparto di esperti, medici, nutrizionisti e addetti ai lavori. Si tratterà di vere e proprie giornate della salute con la frutta e la verdura organizzate con le catene interessate e nel cui ambito verranno comunicati i valori e le peculiarità dei prodotti, stagione dopo stagione. Il Progetto coinvolgerà la Scuola di Chirurgia Vascolare dell’Università di Bologna con la quale si sta perfezionando l’accordo di collaborazione. Le animazioni e le presentazioni sui punti vendita coinvolgeranno l’intero territorio nazionale e saranno focalizzate su i principali prodotti di stagione. Le imprese aderenti al Progetto sono: Apofruit e Solarelli, Apoconerpo ( Alegra e Valfrutta), Coop Sole , Pempa Corer, Granfrutta Zani, Cico, Opoveneto, Aposcaligera, Op Nord Est , Cuore Dolce, Diamantina, Don Camillo, Asipo, Oranfrizer , Consorzi Fungicoltori.  
   
   
STATISTICA. CENSIMENTO E DIMENSIONE ECONOMICA DELL’AGRICOLTURA VENETA  
 
Venezia - Nell’ottobre del 2010 si è svolto il 6° Censimento generale dell’agricoltura, per la prima volta nello stesso giorno in tutti i Paesi dell’Europa a 27. Fino ad oggi sono stati analizzati e diffusi i dati strutturali del mondo agricolo, ma non quelli economici e di confronto con le regioni europee. L’occasione per farlo è venuta dal seminario "Lo spazio economico dell´agricoltura veneta nel 2010. Tipologia e sinergie territoriali" che, per iniziativa della Regione del Veneto (Sezione Sistema Statistico) e dell’Istat (Istituto Nazionale di Statistica), si è tenuto oggi a Venezia. Ai lavori, introdotti dal segretario generale alla programmazione della Regione, Tiziano Baggio, e coordinati da Maria Teresa Coronella, Dirigente della Sezione Sistema Statistico Regionale del Veneto, è intervenuto Raffaele Malizia, Direttore Centrale dell’Istat per lo sviluppo e il coordinamento della rete territoriale e del Sistan. Istat e Regione del Veneto collaborano abitualmente alla raccolta di dati nell’ambito del Sistema statistico nazionale (Sistan) che è la rete di soggetti pubblici e privati che fornisce al Paese e agli organismi internazionali l´informazione statistica ufficiale. Un ulteriore risultato di questa collaborazione è la realizzazione di un volume (disponibile in formato elettronico) di approfondimento sui risultati del censimento che nel Veneto ha contato 119.384 aziende (1,6 milioni in Italia) per 811.440 ettari di superficie agricola utilizzata (13 milioni di ettari in Italia). Seguendo la tendenza generale a livello nazionale, anche le aziende venete risultano in calo (-32,4%) ma più grandi rispetto al decennio precedente, con un aumento della superficie agricola media +41,1% e pari a 6,8 ettari, oltre un ettaro al di sotto della media nazionale (7,9 ettari): sono le aziende più piccole a cedere il passo a quelle più grandi, che normalmente ne assorbono la superficie. La redditività aziendale media per il Veneto supera i 46.000 euro per azienda, nettamente al di sopra della media nazionale di 30.500 euro per azienda, con una distribuzione che vede oltre la metà delle aziende venete con una redditività inferiore a 8.000 euro ed un 8,5% con redditività superiore a 100.000 euro. Le aziende venete risultano fortemente polarizzate nelle loro specializzazioni: il 55% delle aziende venete ricava la fonte dei propri redditi dalle colture a seminativi ed il 25% dagli alberi da frutto. Fra queste spiccano vere e proprie eccellenze, come le aziende vinicole capaci di produrre per il 2013 quasi 9 milioni di ettolitri di vino di qualità (il 90% è Dop o Igp), molto apprezzato all’estero al punto che il Veneto è la prima regione esportatrice d’Italia, con quasi 1,6 miliardi di euro in valore (+10% rispetto al 2012). Anche i giovani (capi azienda under 40) apportano il loro dinamico contributo nelle aziende agricole: pur rappresentando nel 2010 il 7,2% del totale, essi realizzano un reddito aziendale medio quasi 2 volte e mezzo superiore a quello delle aziende venete (rispettivamente 109 mila euro contro 46 mila), soprattutto grazie alla maggior propensione alla multifunzionalità. In tutta l’Europa a 27 si sono registrate 12 milioni di aziende agricole (il 46 per cento delle quali si trova in Italia ed in Romania) per 170 milioni di ettari di superficie agricola utilizzata, 134 milioni di capi di bestiame e quasi 10 milioni di persone impiegate full time. Il 25% delle aziende trova la propria maggior fonte di reddito nei seminativi, il 20% negli alberi da frutto e il 15% negli allevamenti di erbicoli. Le aziende agricole europee si caratterizzano per una Sau media di 14 ettari e si distribuiscono in maniera non omogenea fra le varie classi di Sau: due aziende su tre hanno una superficie agricola inferiore a 5 ettari e rappresentano il 2% della totalità della Sau, mentre il 3% delle aziende con estensioni di superfici superiori a 100 ettari ne detiene la metà. Analogamente anche la distribuzione delle aziende per dimensione economica, considerando le classi di reddito aziendale, risulta molto sbilanciata, con il 73% delle aziende che registra meno di 8.000 euro e meno del 2% delle aziende con una redditività superiore ai 250 mila euro, mentre il valore medio europeo si attesta a 25.450 euro per azienda. Nell’ambito della strategia “Europa 2020” si innesta la revisione della Politica Agricola Comune secondo orientamenti in grado di affrontare le sfide, particolari e spesso impreviste, per assicurare un futuro a lungo termine del settore agricolo e delle zone rurali. Il programma di sviluppo rurale che ne scaturisce per il Veneto si fonderà su 4 pilastri: il rafforzamento della competitività delle imprese agricole e agroalimentari, la spinta all’innovazione nelle imprese e nei soggetti di servizio, la sostenibilità del programma e la governance. Per raggiungere lo scopo verranno utilizzate risorse per un ammontare pari a 1.184 milioni di euro, il 6,4% delle risorse assegnate all’Italia, ripartiti in 510 milioni provenienti dalla Ue, 471 milioni dallo Stato e 202 milioni dalla Regione. L’e-book è disponibile sul sito della Regione (www.Regione.veneto.it ), alla voce “Statistica” nella sezione “Pubblicazioni”.  
   
   
EX ZUCCHERIFICIO DI BONDENO  
 
Bologna - “Questo rinvio non è una buona notizia. La riconversione dell’impianto di Bondeno è stata proposta nel gennaio 2011. Da allora sono passati tre anni. Non è possibile attendere oltre. Riconvocherò le parti entro Pasqua. Se per quella data la situazione non si sarà sbloccata porterò il caso davanti al Comitato interministeriale istituito per le riconversioni degli ex zuccherifici e chiederò un suo intervento diretto.” Così l’assessore regionale all’agricoltura Tiberio Rabboni ha commentato il rinvio, su richiesta di Finbieticola, proprietaria dell’ex zuccherificio di Bondeno, della riunione prevista per questo pomeriggio, che avrebbe dovuto registrare l’avvenuto passaggio di proprietà tra Finbieticola stessa e la società Thomas Food che dovrà realizzare un impianto industriale di produzione della pasta. “Tutti i permessi e le autorizzazioni necessarie per realizzare l’intervento sono stati rilasciati – ha aggiunto Rabboni - è tempo che Finbieticola renda operativo l’investimento e mantenga gli impegni assunti con le Istituzioni e il territorio”.  
   
   
AOSTA, INCONTRO DI DIVULGAZIONE FRUTTICOLA ALL’INSTITUT AGRICOLE RÉGIONAL  
 
Giovedì prossimo, 10 aprile, dalle ore 9.30 alle ore 12, alla Cave expérimentale Joseph Vaudan dell’Institut Agricole Régional, si svolgerà un incontro di divulgazione frutticola su sistemi di potatura del melo, qualità delle mele e valutazione risorse genetiche del noce, a cura dell’Iar e del Disafa (Dipartimento di Scienze Agrarie, Forestali e Alimentari dell’Università degli Studi di Torino). L’incontro, al quale parteciperà l’Assessore all’agricoltura e risorse naturali, prevede gli interventi di Augusto Chatel, Andrea Barmaz e diversi tecnici dell’Iar, di Piero Belletti del Disafa e il collegamento, in videoconferenza, con l’Università della Montagna di Edolo (Bs). Il programma della mattinata è disponibile agli indirizzi web www.Regione.vda.it/agricoltura  e www.Iaraosta.it per ulteriori informazioni chiamare il numero 0165.215811.  
   
   
AOSTA, TUTELA DEGLI INSETTI IMPOLLINATORI. DISPOSIZIONI SUI TRATTAMENTI IN FIORITURA  
 
L’assessorato dell’agricoltura e risorse naturali ricorda agli agricoltori, in particolare ai frutticoltori, che durante il periodo di fioritura, dall’apertura del fiore alla completa caduta dei petali, i trattamenti alle colture con insetticidi e acaricidi sono vietati perché uccidono in massa gli insetti impollinatori e in particolare le api, patrimonio prezioso per la qualità dell’ambiente e fondamentali per l’ottenimento di produzioni frutticole abbondanti e di qualità. In questa delicata fase fenologica può essere, però, necessario intervenire contro alcune malattie fungine, che comprometterebbero le produzioni se non combattute in modo adeguato. Per tale ragione l´Assessore all’agricoltura, sentito il parere del presidente del Consorzio apistico della Valle d’Aosta e del presidente della Cooperativa “Miel du Val d’Aoste” autorizza, anche quest’anno, l’effettuazione di trattamenti fungicidi su colture frutticole e diradanti su melo e pero durante il periodo di fioritura (ai sensi della l.R. N. 56/1982, modificata dalla l.R. N. 78/1993, recante Provvedimenti per la difesa e l’incremento dell’apicoltura in Valle d’Aosta”). Si precisa che i trattamenti fungicidi su specie frutticole in fiore sono consentiti solo all’instaurarsi di particolari situazioni climatiche o fitopatologiche rese note con specifici avvisi diramati dalla Struttura Produzioni vegetali e servizi fitosanitari dell’Assessorato nei quali sono riportati anche i principi attivi autorizzati su ogni specie. Tali principi attivi sono scelti esclusivamente fra quelli indicati nelle schede dei trattamenti e approvate in Valle d’Aosta ai fini dei pagamenti agroambientali per melo e pero o nelle schede tecniche delle linee guida nazionali per le altre frutticole. I trattamenti diradanti sono invece autorizzati nelle fasi fenologiche riportate sull’etichetta del prodotto impiegato, compresa la fase di fioritura, se questa è prevista, e indipendentemente dai comunicati dell’ufficio competente in materia fitosanitaria. Si ricorda che gli avvisi fitosanitari saranno diramati secondo i consueti canali di informazione (sms, indirizzo internet www.Regione.vda.it/agricoltura  comunicati stampa, bacheche della sede e degli uffici periferici dell’Assessorato). Resta il divieto assoluto di trattare gli alberi in fiore con altri prodotti antiparassitari, soprattutto con insetticidi e acaricidi, ricordando che anche lontano dalla fioritura questi prodotti devono essere applicati solo dopo aver sfalciato le eventuali erbe fiorite sottochioma Per ogni dubbio o ulteriore informazione l’Ufficio servizi fitosanitari (tel. 0165.275405) e l’Ufficio apicoltura (tel. 0165.275297), in località Grande Charrière 66 a Saint-christophe, sono a disposizione.  
   
   
SARDEGNA: AUTORIZZATA MACELLAZIONE IN DEROGA DEI SUINI DEGLI ALLEVAMENTI DEL COMUNE DI VILLACIDRO  
 
 Concessa la macellazione in deroga, nella zona di sorveglianza di peste suina africana nel Comune di Villacidro, a tutte le 16 aziende che ne hanno fatto richiesta. Le aziende sono in regola con le norme di biosicurezza e gli animali risultano clinicamente sani e sierologicamente negativi. Oggi il direttore del Servizio della sanità animale della Asl di Sanluri, in accordo con il Servizio Prevenzione regionale dell´assessorato della sanità e con il Centro nazionale di lotta ed emergenza contro le malattie animali del Ministero della salute, ha autorizzato la movimentazione dei suini di diverse aziende, ricadenti appunto nella zona di sorveglianza, verso i macelli di altre Asl della Sardegna. Le Asl di Nuoro e Cagliari hanno già dato il nullaosta per l’invio dei suini nei macelli ricadenti nel proprio territorio, che saranno trasportati con idonee procedure di sicurezza. Permane nel Comune di Villacidro la zona di sorveglianza per la peste suina africana, che sarà revocata non appena si realizzeranno tutte le condizioni previste dalla normativa vigente. Il primo carico di 110 suini partirà per la macellazione in uno stabilimento nella Asl di Nuoro lunedì mattina.  
   
   
CALABRIA: IN ARRIVO 4 MILIONI DI EURO A SOSTEGNO DEL SETTORE BERGAMOTTICOLO”. PUBBLICATE LE GRADUATORIE SU CALABRIAPSR.IT  
 
Catanzaro - Sono state approvate le graduatorie definitive – azione A “aiuti a sostegno degli investimenti nelle aziende bergamotticole” ed azione B “aiuti a sostegno degli investimenti per la trasformazione e la commercializzazione del bergamotto e dei suoi derivati” che destinano ben quattro milioni di euro ad interventi nel settore bergamotticolo. Si tratta di un importante sostegno agli imprenditori ed alle imprese di lavorazione, trasformazione e commercializzazione del territorio reggino, che sottolinea ancora una volta l’impegno profuso dalla Regione, in particolare dall’Assessore Trematerra e dal Dipartimento Agricoltura, nell’opera di tutela e valorizzazione dei prodotti di eccellenza. Ad esprime soddisfazione è stato proprio l’Assessore Trematerra, il quale, assieme al Presidente Scopelliti, è costantemente impegnato nella fase di sostengo alle aziende della filiera del bergamotto che si trovano nel reggino, nella zona di produzione della Dop “Bergamotto di Reggio Calabria ”. Le aziende beneficiarie, grazie a questi finanziamenti, avranno la possibilità di effettuare diversi interventi: realizzare investimenti per l’ammodernamento aziendale, introdurre nuove tecniche di gestione, sostenere la riconversione colturale e/o l’ampliamento delle superfici coltivate mediante la realizzazione di nuovi impianti, migliorare la qualità delle produzioni, sostenere l’introduzione di sistemi di qualità, accelerare l’adeguamento delle produzioni alle normative comunitarie in materia di ambiente, sicurezza sul lavoro, igiene, per quanto riguarda l’azione A. La finalità dell’azione B, invece, è quella di ottenere un incremento del valore aggiunto dei prodotti agricoli attraverso investimenti finalizzati a creazione, ammodernamento e miglioramento dell’efficienza delle strutture operanti nella trasformazione e commercializzazione dei prodotti agricoli, e al miglioramento qualitativo della produzione lavorata e trasformata. “Innanzitutto desidero ringraziare il dipartimento - ha dichiarato Trematerra - per la rapidità e l’efficienza con cui la macchina amministrativa, in pochi mesi, è riuscita a reperire i fondi da destinare al settore bergamotticolo ed a gestire l’istruttoria del bando. Si tratta di un comparto che rappresenta uno dei fiori all’occhiello della nostra Calabria - ha aggiunto l’esponente della Giunta regionale - una vera e propria eccellenza che intendiamo continuare a valorizzare e promuovere”.