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Notiziario Marketpress di Martedì 24 Febbraio 2009
PARLAMENTO EUROPEO: PROMUOVERE LA SALUTE MENTALE DEGLI EUROPEI  
 
Bruxelles, 24 febbraio 2009 - Il Parlamento europeo chiede l´adozione di una legislazione che sancisca i principi e gli obiettivi fondamentali della politica in materia di salute mentale e benessere della popolazione. Invitando a ricorrere ai fondi europei, sollecita campagne d´informazione per promuovere la salute mentale e a destigmatizzarne i disturbi. Occorre poi adottare programmi di prevenzione dei suicidi e attribuire particolare attenzione ai giovani, agli anziani e alle condizioni lavorative. In Europa una persona su quattro soffre di problemi di salute mentale almeno una volta nella vita, mentre molte di più ne subiscono gli effetti indiretti. Il costo finanziario della cattiva salute mentale è stimato per la società tra il 3% e il 4% del Pil degli Stati membri, ossia un totale Ue di 436 miliardi di euro la cui maggior parte è legata in primo luogo all´assenza sistematica dal lavoro, all´incapacità di lavorare e al pensionamento anticipato. Approvando la relazione di Evangelia Tzambazi (Pse, El), il Parlamento accoglie quindi positivamente il Patto europeo per la salute mentale e il benessere, e il loro riconoscimento «quale priorità d´azione fondamentale». Più in particolare, sostiene «con vigore» l´invito alla cooperazione e alla promozione dell´azione tra le istituzioni dell´Ue, gli Stati membri, le autorità regionali e locali e le parti sociali nei cinque ambiti prioritari: la promozione della salute mentale e del benessere della popolazione, la lotta contro la stigmatizzazione e l´esclusione sociale, il rafforzamento delle azioni preventive, il sostegno e il trattamento adeguato alle persone affette da problemi mentali, alle loro famiglie e alle persone che se ne prendono cura. Nel lamentarsi della mancata adozione di una direttiva a livello europeo come richiesto da una risoluzione del Parlamento europeo, i deputati chiedono l´adozione immediata della nuova direttiva contro la discriminazione fuori dall´ambito lavorativo al fine di proteggere efficacemente le persone con problemi di salute mentale e invitano la Commissione a mantenere la proposta di una strategia europea sulla salute mentale e il benessere quale obiettivo a lungo termine. Chiedono inoltre agli Stati membri di elaborare una legislazione aggiornata in materia «che codifichi e sancisca i principi, i valori e gli obiettivi fondamentali della politica in materia di salute mentale». Sollecitano poi l´adozione di linee guida comuni europee che definiscano la disabilità conformemente alle disposizioni della Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti delle persone disabili. Il Parlamento chiede all´Ue di utilizzare i finanziamenti disponibili a titolo del Settimo programma quadro «per effettuare un maggior numero di ricerche nel settore» e agli Stati membri di esaminare i finanziamenti previsti per le iniziative in materia a titolo del Fondo sociale europeo e del Fondo europeo di sviluppo regionale. Incoraggia inoltre la creazione di una piattaforma consultiva dell´Ue sulla salute mentale e il benessere in vista dell´applicazione del Patto europeo. Invita poi gli Stati membri a incoraggiare il rafforzamento del ruolo delle organizzazioni che rappresentano le persone con problemi di salute mentale e coloro che le assistono. Il Parlamento sollecita a organizzare campagne d´informazione pubblica e di sensibilizzazione al fine di promuovere la salute mentale, aumentare le conoscenze in merito ai sintomi più comuni di depressione e di tendenze suicide, destigmatizzare i disturbi mentali e promuovere la ricerca della migliore e più efficace assistenza, nonché l´integrazione attiva delle persone con problemi di salute mentale. In tale contesto chiede anche di sviluppare orientamenti europei «per una copertura responsabile della salute mentale da parte dei media». Ritiene inoltre necessario promuovere e sostenere le attività di riabilitazione realizzate attraverso piccole strutture residenziali che ripropongano la dimensione e il modello familiare. Anche perché «destigmatizzare la malattia mentale significa abbandonare l´uso di pratiche invasive e inumane come anche le pratiche basate sull´approccio detentivo». Il suicidio, notano i deputati, «resta una causa significativa di morte prematura in Europa», con più di 50. 000 decessi l´anno nell´Ue. In nove casi su dieci, inoltre, è preceduto dalla comparsa di disturbi mentali, spesso la depressione. Il Parlamento invita quindi gli Stati membri a porre in atto programmi transettoriali per la prevenzione del suicidio, segnatamente fra i giovani e gli adolescenti, «che promuovano uno stile di vita sano, riducano fattori di rischio quali un accesso facile ai farmaci, alle droghe e alle sostanze chimiche pericolose, e l´abuso di alcol». Dovrebbero inoltre istituire reti regionali d´informazione «al fine di ridurre il fenomeno della depressione e dei comportamenti suicidi» e attuare corsi di formazione specifica per i medici di base e per gli operatori dei servizi psichiatrici in tema di prevenzione e trattamento dei disturbi depressivi, per il riconoscimento del rischio di suicidio e la modalità di gestirlo. Il Parlamento invita gli Stati membri a organizzare programmi di sostegno per i genitori, in particolare per le famiglie svantaggiate, e a promuovere l´assegnazione di posti di consulenti in ogni scuola secondaria per dare risposta alle esigenze socioemotive dei giovani, «con un´attenzione particolare per i programmi di prevenzione, come il rafforzamento dell´autostima e la gestione delle crisi». Sottolinea poi la necessità di una pianificazione del sistema sanitario «che soddisfi la necessità di servizi di salute mentale specialistici per bambini e adolescenti». Invita anche gli Stati membri e l´Unione europea a cooperare per sensibilizzare maggiormente riguardo al deterioramento della situazione della salute mentale dei bambini con genitori emigrati e ad «introdurre programmi scolastici volti ad aiutare questi giovani ad affrontare i problemi psicologici legati all´assenza dei loro genitori». Gli Stati membri sono poi invitati a adottare misure adeguate «per migliorare e mantenere un´elevata qualità di vita per le persone anziane, a promuovere una vecchiaia sana e attiva attraverso la partecipazione alla vita della comunità, compresa la messa a punto di schemi pensionistici flessibili». I deputati sottolineano inoltre la necessità di promuovere ricerche in materia di prevenzione e cura delle malattie neurodegenerative e di altre malattie mentali legate all´età e di formare i professionisti della sanità, al fine di aumentare le conoscenze sulle esigenze degli anziani con problemi di salute mentale. Sollecitano anche misure a sostegno di chi prodiga cure e lo sviluppo di orientamenti per le cure di lunga durata, «al fine di contribuire alla prevenzione del maltrattamento degli anziani e a consentire loro di vivere con dignità in un ambiente adeguato». Il Parlamento invita gli Stati membri a promuovere lo studio delle condizioni lavorative «che possono favorire l´insorgere di disturbi psichici, segnatamente fra le donne», nonché a sostenere e ad attuare corsi specifici di formazione professionale per le persone con problemi di salute mentale «al fine di agevolarne l´integrazione nel mercato del lavoro». Chiede inoltre alla Commissione di prevedere per le imprese e gli enti pubblici l´obbligo di pubblicare annualmente una relazione sulla loro politica e attività a favore della salute mentale dei loro dipendenti. Invita infine i datori di lavoro a adottare programmi di promozione della salute emotiva e mentale dei loro lavoratori, «a fornire opzioni di sostegno improntate sulla riservatezza e la non stigmatizzazione, e ad introdurre politiche di lotta al bullismo». .  
   
   
DISABILITA’ ED EMERGENZE AMBIENTALI CONVEGNO INTERNAZIONALE DI VERONA  
 
Verona, 24 febbraio 2009 - “Per dare le risposte più appropriate ai soggetti deboli, anziani, disabili, malati, non autosufficienti, in occasione di eventi calamitosi bisogna mettere attorno ad un tavolo e coordinare tra loro tutti gli enti deputati ad intervenire: dalla protezione civile innanzi tutto, al sistema sociosanitario, dal volontariato, ai comuni. Vanno realizzati protocolli precisi di intervento per scongiurare l’improvvisazione e dare risposte certe e non frammentate. Il progetto europeo Fsd da questo punto di vista è un passo importante da cui partire che deve ora essere tramutato in linee concrete al fine di ottimizzare le azioni in tutti i paesi europei”. Così Stefano Valdegamberi, Assessore regionale alle politiche sociali, ha introdotto i lavori del meeting internazionale sulle “esondazioni fluviali e soccorso alle persone con disabilità” che si è tenuto ieri al Grand Hotel di Verona. Il convegno internazionale è partito da un dato di fatto: la maggior parte dei fiumi più importanti d’Europa è soggetta a straripamenti improvvisi, specialmente in autunno e primavera. Di fronte a questa realtà è stato presentato il progetto Fsd (flooding: rapid response and simulation schemes for safety of disabled) ovvero “esondazioni fluviali: risposte rapide e schemi di simulazione per la sicurezza delle persone con disabilità” che, iniziato nel 2006 e ora in fase di conclusione, ha lo scopo di migliorare le procedure di soccorso di persone con disabilità in caso di esondazioni fluviali. L’iniziativa vede impegnati gli esperti delle protezioni civili europee e i rappresentanti delle associazioni dei disabili nell’elaborazione di protocolli comuni. “Nel Veneto -ha detto Valdegamberi- c’è la massima attenzione a questi problemi e faremo in modo che l’applicazione del progetto europeo divenga pratica quotidiana per i nostri servizi sociosanitari e di protezione civile”. Durante i lavori del meeting sono state ricordate da Francesco Bianchini della Direzione Protezione Civile della Regione Veneto, le alluvioni del ’51 del Polesine, del ’66 in parte nel Polesine e a Venezia, e alcune altre esondazioni fluviali più recenti nel territorio regionale durante le quali si sono manifestate diverse carenze proprio nello spostamento in sicurezza di malati, anziani, disabili. Sono quindi necessarie queste esperienze internazionali che mettono a confronto le diverse strutture di protezione civile e puntano ad accordi di cooperazione internazionale per parlare un linguaggio univoco in questo specifico settore. .  
   
   
SALUTE: RESPONSABILITÀ E CONDIVISIONE PROGETTUALE  
 
Udine, 24 febbraio 2009 - Per garantire la salute e il "ben-essere" di tutti i cittadini, in una fase in cui i costi sono crescenti ma le risorse non sono certo infinite, occorre un salto di qualità da parte di tutti i diversi "attori" del sistema: dallo Stato, alle Regioni, agli Enti locali, alle Aziende, ai professionisti, fino alle associazioni di volontariato. Occorre una condivisone progettuale di largo respiro, che sappia sempre entrare nel merito delle questioni, uscendo da una logica localistica per abbracciare una programmazione non più solo regionale ma anche interregionale, e non solo annuale ma pluriennale. È stato soprattutto un richiamo alla responsabilità quello fatto dall´assessore regionale alla Salute e Protezione sociale, Vladimir Kosic, nel suo intervento, a Udine, alla giornata di riflessione e approfondimento su "Federalismo sanitario e continuità dell´assistenza", promossa da Federsanità Anci di Friuli Venezia Giulia e Veneto, e a cui hanno preso parte, assieme all´assessore alla Sanità del Veneto Sandro Sandri, i presidenti di Federsanità delle due regioni, Giuseppe Napoli e Roberto Vendrasco, manager della sanità e amministratori locali. Ricordando che la Regione sta predisponendo il prossimo Piano sociosanitario, cui tutti sono chiamati a contribuire partendo dal Libro Verde che sarà presentato giovedì per aprire un momento di riflessione, di confronto e di dibattito, l´assessore Kosic ha evidenziato che per far fronte alla crescente domanda di salute, di prestazioni di qualità in tempi ragionevoli, di continuità delle cure nel caso di patologie complesse o debilitanti, il sistema deve sapersi innovare. E il Friuli Venezia Giulia saprà di certo affrontare al meglio questa sfida, individuando le migliori soluzioni e i più opportuni modelli organizzativi, tenendo conto della sostenibilità complessiva. Modelli organizzativi che sempre più consistono nel saper investire nella formazione del personale e nelle nuove tecnologie, ma anche nel saper favorire le relazioni e l´integrazione tra strutture e professionisti per sviluppare un´efficiente rete di servizi per poter prendere in carico un paziente nella fase acuta di una malattia e gestire nel quotidiano le cronicità e la non autosufficienza. Modelli organizzativi che oggi passano sempre più anche dalla positiva collaborazione avviata tra le due Regioni, Veneto e Friuli Venezia Giulia, e dallo scambio di esperienze che si già sta attuando, come richiamato anche dall´assessore Sandri. E proprio dalla collaborazione tra sistemi sanitari e sociosanitari delle due Regioni è nato un modello di riferimento fondato sulla valutazione dei risultati di salute per la presa in carico del paziente cronico, proposto da Federsanità, federazioni del Veneto e del Fvg. Presentato oggi, e basato sull´analisi di una patologia come l´ictus che è una delle più importanti cause di morte ma anche di disabilità, dedica particolare attenzione alla continuità delle cure, il cui presupposto è - come ha precisato Giuseppe Napoli, l´integrazione tra i diversi "attori", con un´offerta di servizi che deve essere omogenea, dai monti al mare, basata sia su strutture di eccellenza che su ospedali di rete e su servizi sociosanitari territoriali. Da Napoli non è mancato, poi, un riferimento al federalismo sanitario, che deve essere, anch´esso, di responsabilità per tutti gli amministratori di tutte le regioni. .  
   
   
SALUTE FVG: BANDO PER CORSO TRIENNALE MEDICINA GENERALE  
 
Udine, 23 febbraio 2009 - Su proposta dell´assessore alla Salute e Protezione sociale, Vladimir Kosic, la Giunta regionale del Friuli Venezia Giula ha approvato il bando per il pubblico concorso per l´ammissione di 20 medici al corso triennale di formazione specifica in medicina generale. Il corso, organizzato dalla Regione attraverso il Centro regionale di formazione per l´area delle cure primarie, sarà strutturato a tempo pieno. Le domande per partecipare al concorso dovranno essere presentate entro 30 giorni dalla pubblicazione dell´estratto del bando sulla Gazzetta ufficiale della Repubblica italiana, Iv serie speciale "Concorsi ed Esami". Al medico ammesso al corso di formazione specifica in medicina generale sarà corrisposta una borsa di studio prevista dal ministero della Salute. . .  
   
   
FEDERALISMO SANITARIO: A UDINE INCONTRO ANCI FEDERSANITA´ VENETO-FRIULI. SANDRI: “IRRINUNCIABILE INTRODURRE I COSTI STANDARD. SUL PERSONALE IN ALCUNE PARTI SI SPRECA, IN ALTRE, COME IN VENETO, SI SOFFRE”.  
 
 Udine, 24 febbraio 2009 - “Il federalismo in sanità non può prescindere dall´introduzione del concetto di costi standard, cosa che mi auguro accada già nel prossimo Patto Per La Salute tra Governo e Regioni. Occorre invertire prima di tutto la tendenza agli sprechi, sinora favorita dal criterio della spesa storica, utilizzato nei riparti nazionali”. Lo ha detto l´Assessore alla Sanità della Regione del Veneto, Sandro Sandri, partecipando ieri a Udine al Convegno su “Federalismo Sanitario e Continuità dell´Assistenza”, organizzato da Federsanità-anci del Friuli Venezia Giulia e del Veneto. Parlando di fronte al collega friulano Vladimir Kosic e ad una vasta platea di esperti delle due regioni e Amministratori locali, Sandri ha sottolineato che “senza questo passaggio non sarà possibile affermare un principio altamente riformatore come quello della responsabilizzazione dei centri periferici di spesa, accompagnato inizialmente da forme di solidarietà, che però non dovranno perpetuare la tendenza a spendere troppo e male che caratterizza alcune zone del Paese, ma accompagnare concrete azioni di razionalizzazione”. L´assessore veneto ha portato come esempio quello della spesa per il personale: “Mentre le solite 4 Regioni virtuose (Veneto, Lombardia, Emilia Romagna e Toscana) hanno portato avanti un difficile ed impopolare lavoro sin dall´entrata in vigore del Patto di Stabilità l´1 gennaio 2006 – ha detto – in altre parti d´Italia la sanità è stata considerata una sorta di ammortizzatore sociale. Si è continuato a spendere e spandere, con il risultato che oggi alcune Regioni sforano senza problemi il Patto ed hanno personale in esubero, ed altre, come il Veneto, si trovano ad avere un deficit che calcoliamo attorno a 1000 medici e 2000 infermieri. Questa – ha detto Sandri – è una delle tante storture che il federalismo sanitario potrà correggere”. Sandri ha anche annunciato che, “tanto per fare i fatti e non le parole”, nel Veneto il criterio dei costi standard verrà introdotto già nel riparto del Fondo Sanitario Regionale 2009. Nel corso dei lavori, ai quali il Veneto era rappresentato anche dal Direttore dell´Agenzia Socio Sanitaria Antonio Compostella, dal Direttore Generale dell´Ulss 7 di Pieve di Soligo Lino Del Favero, anche nella sua veste di consulente del Ministero del Welfare, e dal Direttore Sanitario dell´Ulss 16 di Padova Daniele Donato, sono emersi alcuni elementi su scala nazionale che Sandri ha definito “preoccupanti e tali da rendere la svolta federalista un vera e propria necessità”. Ad esempio, è un dato acclarato che, dove i livelli di spesa sono più elevati, corrisponde un basso livello qualitativo dei servizi; ancora oggi circa il 75% degli ospedali sono “generalisti” e quindi poco economici e inadatti a fornire alla gente servizi di alta qualità e specializzazione; il 35% degli ospedali, inoltre, ha meno di 100 posti letto, una dimensione troppo piccola per rispondere a criteri sia di economicità che di efficienza. .  
   
   
INAUGURATO DAL PRESIDENTE MARRAZZO IL NUOVO REPARTO "GRANDI USTIONI" DEL SANT´EUGENIO DI ROMA  
 
Roma, 24 febbraio 2009 - E’ un reparto all´avanguardia per dotazione di posti letto e attrezzatura tecnologica il nuovo reparto ´Grandi ustioni´ dell´ospedale Sant´eugenio a Roma, inaugurato oggi alla presenza del presidente della Regione Lazio Piero Marrazzo. I lavori di ristrutturazione, durati circa 17 mesi, sono costati 3 milioni di euro, più della metà dei quali destinati a strumenti e tecnologie. Il reparto, il più grande e attrezzato d´Italia, conta 28 posti letto di cui quattro destinati all´alta terapia intensiva, dedicati cioè a pazienti che hanno ustioni su oltre il 40% del corpo, mentre altri 10 posti letto saranno destinati a pazienti con ustioni che vanno dal 15 al 40%. Collegata, via telecamere, con la sala operatoria, anche un´aula dedicata alla didattica e alla formazione. “Il cittadino indiano aggredito e dato alle fiamme da tre giovani nella stazione di Nettuno, alle porte di Roma, sarà il primo paziente accolto nella nuova struttura del reparto ´Grandi Ustioni´ del Sant´eugenio a Roma”, ha assicurato il presidente Marrazzo, che, proprio inaugurando il reparto ha voluto precisare: ´´La cosa più bella è che questo è un segnale che la nostra società, la nostra comunità laziale e romana, non è rappresentata da quei balordi, da quei violenti che devono essere solo oggetto della nostra riprovazione netta e ferma. La nostra società – ha concluso Marrazzo - sarà fatta dai nostri camici verdi e bianchi, e spero, sarà fatta per questa persona da una nuova vita´´ .  
   
   
SANITA’: SANDRI; “IN VENETO RISPARMI POSSIBILI MA NON SUL PERSONALE”  
 
Venezia, 24 febbraio 2009 - “Ogni ulteriore iniziativa di risparmio nella spesa sanitaria va valutata senza preclusioni preconcette. Di certo però non dovrà toccare in alcun modo il settore del personale medico, infermieristico e tecnico”. Lo ha detto ieri l’assessore veneto alla Sanità, Sandro Sandri, intervenendo sulle polemiche seguite all’incontro nel quale il presidente Galan ha chiesto ai direttori generali delle Ulss venete di realizzare ulteriori economie di gestione. “Il personale – aggiunge Sandri – è oggi la nostra maggiore criticità, al punto che sto chiedendo a gran voce ai ministri competenti più elasticità nell’utilizzo dei fondi sanitari per le necessarie assunzioni, pur senza sforare il Patto di Stabiltà. Si tratta di una carenza che si ripercuote direttamente sui servizi al cittadino ed è tra le principali cause delle liste d’attesa. Su questo fronte nessuna ulteriore economia è ragionevolmente ipotizzabile”. “Diverso – conclude Sandri – è il discorso su altri aspetti, come le spese amministrative e gli acquisti, dove si può agire senza per questo intaccare i servizi al cittadino”. .  
   
   
DA GIUNTA FVG 3,5 MILIONI PER FARMACI ONCOLOGICI  
 
Udine, 24 febbraio 2009 - Su proposta dell´assessore alla Salute e Protezione sociale, Vladimir Kosic, la Giunta regionale del Friuli Venezia Giulia ha deliberato ieri di assegnare 3,5 milioni di euro alle Aziende ospedaliero-universitarie di Trieste e di Udine e all´Azienda ospedaliera di Pordenone per far fronte ai maggiori e non prevedibili oneri derivanti dall´utilizzo di farmaci oncologici. .  
   
   
BASILICATA: SALUTE, NOMINATO COMITATO DEI SINDACI DELL’ASP  
 
Potenza, 24 febbraio 2009 - Un altro importante passo in avanti per la piena attuazione della legge regionale riguardante il riassetto organizzativo e territoriale del Servizio sanitario regionale. Ieri mattina, infatti, si è riunita l’assemblea dei sindaci dei Comuni della provincia di Potenza per la nomina del Comitato dei sindaci. “Il Comitato dei sindaci – ha detto l’assessore regionale alla Salute, Antonio Potenza - avrà un ruolo fondamentale in tutte le scelte di programmazione e di gestione economica dell’azienda sanitaria di riferimento. In particolare, il suo ruolo sarà decisivo nella organizzazione delle Unità per i Servizi integrati di base (Usib) per garantire l’offerta integrata socio-sanitaria e sanitaria sull’intero territorio di competenza”. Infatti, così come previsto dalla legge, le due aziende sanitarie si articolano in distretti territoriali, denominati Distretti della Salute, ed in Unità per i Servizi Integrati di Base. I Distretti della Salute corrispondono ad aree omogenee e coincidono con le Comunità Locali di prossima istituzione. “Il Distretto della Salute – ha aggiunto Potenza - è uno strumento di governo partecipato delle politiche integrate della salute. A tale scopo sviluppa relazioni permanenti di collaborazione con le amministrazioni comunali, secondo le linee e le modalità definite d’intesa con il Comitato dei Sindaci del Distretto. A sua volta il Comitato dei Sindaci del Distretto promuove la partecipazione attiva dei cittadini e delle organizzazioni rappresentative degli interessi sociali, anche attraverso l’attivazione dei Comitati Misti Distrettuali. Da qui l’importanza dell’incontro odierno finalizzato a completare l’attuazione della legge di riforma del sistema sanitario regionale e ad assicurare un servizio al cittadino sempre più efficace ed efficiente”. L’assemblea dei sindaci,a cui ha partecipato anche il direttore generale dell’Asp, Pasquale Amendola, è stata presieduta dal presidente della Regione, Vito De Filippo. “Innovazione e prossimità sono i due principali vocaboli con cui intendiamo declinare il sistema sanitario in Basilicata. Oggi – ha detto De Filippo – abbiamo costruito un passaggio fondamentale per arrivare a una definitiva riforma della governance della sanità lucana. Uno dei punti fondamentali della nuova legge, infatti, sta nel rendere più forte la relazione fra salute e territorio nell’ambito di una maggiore condivisione dei percorsi assistenziali, clinici e terapeutici. Non è un caso, infatti, che i distretti della salute coincidano con gli ambiti territoriali delle comunità locali. Oggi si apre, insomma, una nuova stagione per i territori, per un loro più forte e incisivo protagonismo. I Comuni, in questo processo, potranno vivere – ha concluso De Filippo - una nuova centralità all’interno della governance del sistema sanitario e socio assistenziale, in relazione ai bisogni di salute e di benessere delle persone, e all’interno delle comunità locali per quel che riguarda le azioni per lo sviluppo”. L’assemblea dei sindaci dell’Asp, all’unanimità, ha votato il sindaco della città di Potenza, Vito Santarsiero, presidente del Comitati dei sindaci, e, come componenti, i sindaci dei comuni di Lauria, Marsicovetere, Baragiano e Venosa. Nel pomeriggio si è tenuta l’assemblea dei sindaci dell’Asm. .  
   
   
L’ORO DELL’ANIMA 50 ICONE RUSSE ECCEZIONALMENTE CONCESSE DAL MUSEO TRETYAKOV DI MOSCA NEL PALAZZO DELLA PROVINCIA DI BERGAMO - SPAZIO VITERBI DAL 15 MARZO AL 14 GIUGNO 2009  
 
Bergamo, 24 febbraio 2009 - Si annuncia come uno degli appuntamenti espostivi di grande interesse, quello che il Palazzo della Provincia di Bergamo ospiterà dal 15 marzo al 14 giugno 2009. Allo Spazio Viterbi, infatti, si terrà la mostra L’oro Dell’anima. Icone russe dal Xiv al Xviii secolo del Museo Tretyakov di Mosca, curata da un comitato scientifico composto da Valentin Rodionov, direttore generale del Museo Tretyakov di Mosca, Nadezhda Bekeneva, Valentina Ukhanova, Elena Burenkova, Evgenija Gra, Tatiana Gubanova, Fernando Noris. L’iniziativa promossa e col patrocinio della Provincia di Bergamo, in collaborazione con il Museo Tretyakov di Mosca, organizzata da Turismo Bergamo, col patrocinio della Curia Vescovile della Diocesi di Bergamo, della Camera di Commercio e la collaborazione dell’Università di Bergamo e della Fondazione Russia Cristiana, presenterà 50 capolavori provenienti dal museo che, con oltre 6. 000 pezzi, rappresenta la collezione più importante al mondo di arte sacra russa. Il percorso espositivo cronologico prende avvio dalla fine del Xiv - inizio del Xv secolo, con la "Natività della Madre di Dio con santi", un tipico esempio delle icone di Novgorod, caratterizzate dai colori intensi e dalle forme precise. Nell’impianto compositivo, la Madonna si staglia su uno sfondo rosso che sembra spingere l´immagine in avanti, ed è attorniata da alcuni santi, considerati dagli abitanti di Novgorod loro protettori nella vita quotidiana e in grado di difenderli dalla furia degli elementi della natura. Un´altra icona della scuola di Novgorod è la Natività di Cristo con Santi della seconda metà del Xv secolo. Esposta per la prima volta nel 1913, attirò immediatamente l´attenzione degli amanti della pittura antica russa e degli studiosi, grazie alla sua ricercata gamma coloristica, nella quale sono presenti non solo le combinazioni di rosso e verde tipiche dell´arte di Novgorod, ma anche sottili gradazioni e sfumature lilla, più dense sugli abiti e più chiare sulle montagne, simbolo del mondo Celeste. La mostra di Bergamo prenderà in esame uno dei fenomeni più originali dell’arte russa, quello cioè delle icone di Pskov. Nonostante fosse anticamente situata nella provincia di Novgorod e appartenente alla sua diocesi, Pskov si orientava verso l´area balcanica, ricca di monasteri ortodossi abitati da pensatori cristiani, con una spiccata propensione ai "sofismi" teologici. E laddove la pittura di icone di Novgorod risultava più vivace, quella di Pskov si caratterizzava per essere più concreta nella sua interpretazione dell´immagine divina. L´espressione festosa degli abitanti di Novgorod si contrapponeva al misticismo di Pskov, al "mistero", alla particolare profondità teologica dell’immagine, esemplificata in mostra da figure come il Cristo Pantocratore, la Madre di Dio e il Giovanni Battista. Tra le iconografie più frequentate dalla pittura sacra russa, vi è quella della Madre di Dio. A Bergamo se ne potranno ammirare vari tipi, dipinti in epoche diverse. Le icone più venerate erano ripetute numerose volte, ma le copie rielaborate dai vari artisti indagavano nuovi limiti sviluppando l’immagine della Madonna verso nuove forme di espressione stilistica. Ad esempio, l’icona della Madre di Dio di Jaroslavl, risalente alla seconda metà del Xv secolo, appartiene al tipo tradizionale della Tenerezza. Le figure della Madre e del Bambino sono tratteggiate da una linea di rara bellezza per la sua perfezione grafica. Il disegno impeccabile e la linea precisa e sottile rendono questa icona un eccellente prodotto dell´arte moscovita, nella quale gli studiosi vedono echi della tecnica di Andrej Rublev (1360-1430), il maggiore pittore russo di icone. Oltre ad Andrej Rublev, anche l’iconografo russo Dionisij, vissuto tra la fine del Xv e l’inizio del Xvi secolo, influenzò notevolmente l’evoluzione dello stile pittorico. A tal proposito, si può notare come nelle icone Trasfigurazione e Nicola di Zarajsk con la vita le proporzioni delle figure siano dipinte “alla maniera di Dionisij”, leggermente allungate, eccezionalmente snelle e leggere; è soprattutto nella gamma coloristica che l´autore della Trasfigurazione cerca di avvicinarsi ai colori della tavolozza del grande maestro. Echi della tradizione di Dionisij si ritrovano inoltre in opere più tarde, della seconda metà del Xvi secolo, come i Menologi di settembre e novembre, e Battesimo. Il Xvii secolo è un epoca di radicali cambiamenti nella storia russa. La Russia non conobbe il Rinascimento europeo, ma la seconda metà del ‘600 ne svolse le stesse funzioni storiche. Nel campo dell´arte, una nuova concezione aveva portato alla ricerca di nuovi ideali artistici, di nuove immagini e nuovi mezzi espressivi. L´arte del Xvii secolo si distingue per la varietà di stili e tendenze, esistenti non solo nella pittura di icone della capitale, ma anche in quella provinciale. In mostra si presenta anche un´icona dal soggetto raro La deposizione della veste di Cristo nella Cattedrale della Dormizione del Cremlino di Mosca. Si può affermare che questa è una opera originale di genere storico, poiché rappresenta un fatto reale della storia russa, come la consegna della reliquia cristiana nel 1625 al patriarca Filarete e allo zar Michail Fedorovic che, per lo stato russo rivestì un’enorme importanza spirituale che politica. L´artista più famoso nel Xvii secolo in Russia fu Simon Usakov che era a capo dell´Armeria (di fatto la prima Accademia russa delle arti). È uno dei primi artisti di cui conosciamo in modo abbastanza dettagliato la biografia che è stata ricostruita in base ai documenti conservati all´Armeria. L´iconografia del Salvatore Acheropito di Usakov, il modo di dipingere i dettagli dei volti, aveva all´epoca molti estimatori. Egli usò una nuova tecnica a chiaro scuro per dipingere l’incarnato utilizzando, in questo caso, un colore chiaro. Questa maniera preparò gli artisti russi al passaggio alle finiture (Lasierung, pennellate sempre più trasparenti che fanno vedere i toni sottostanti) nella ritrattistica del Xviii secolo. In questo periodo, quando in Russia sta nascendo un arte laica che diventa dominante, ufficiale, le nuove tendenze pittoriche si fanno strada anche nella pittura di icone. La mostra permetterà quindi di farsi un´idea della profondità spirituale e dell´importanza estetica della cultura antico russa in prospettiva storica. .  
   
   
BOLZANO: INTRODUZIONE ALL´ESPOSIZIONE SUL BAROCCO NAPOLETANO IL 2 MARZO  
 
 Bolzano, 24 febbraio 2009 - Lunedì 2 marzo, alle ore 18. 00, presso la Bpi "C. Augusta" a Bolzano si svolgerà una serata introdutiva all´esposizione "Respiro Barocco - viaggio nella Napoli del Seicento", che sarà ospitata dal 20 marzo al 27 maggio al Centro Trevi a Bolzano. “Respiro Barocco – Un viaggio nella Napoli del Seicento” è il titolo di un percorso espositivo che dal 20 marzo al 27 maggio 2009 presso il Centro Trevi a Bolzano proporrà in un’ambientazione ad hoc una selezione di undici opere esemplificative di uno dei periodi più ricchi della storia dell’arte italiana, il Barocco Napoletano. La selezione è stata curata personalmente dal massimo esperto e studioso mondiale di questo periodo, Nicola Spinosa, Sovrintendente ai Musei della città di Napoli. In vista di questo evento di spessore, per incarico della Ripartizione cultura italiana, l´esperta Marina Mascher proporrà un´introduzione storico-artistica all´esposizione nell´ambito di una serata ad ingresso gratuito in programma per lunedì prossimo, 2 marzo 2009, alle ore 18. 00, presso la Biblioteca provinciale italiana "Claudia Augusta" in via Mendola 5 a Bolzano. .  
   
   
GOLF - LA FEDERAZIONE INTERNAZIONALE DI GOLF HA SOTTOPOSTO UN QUESTIONARIO DETTAGLIATO AL COMITATO OLIMPICO INTERNAZIONALE PER LA CANDIDATURA FORMALE DEL GOLF ALLE OLIMPIADI 2016  
 
Roma, 24 febbraio 2009 - La Federazione Internazionale di Golf (Igf), ha annunciato che di aver sottoposto alla Commissione Programma del Comitato Internazionale Olimpico un questionario dettagliato di 76 pagine, che rappresenta la candidatura tecnica e formale per l´inclusione del golf nei Giochi Olimpici del 2016. Il questionario contiene specifiche informazioni riguardo agli aspetti fondamentali della candidatura: come presentare il golf qualora facesse parte dei Giochi, informazioni sull’appeal della disciplina in tutto il mondo, la sua struttura organizzativa. La consegna del questionario è stato il passaggio successivo del processo avviato dalla Commissione Programma del Cio, da quando nel mese di novembre a Losanna l´Igf, rappresentata nell´occasione da Peter Dawson, amministratore delegato del R&a e segretario generale dell’Igf, e da Ty Votaw, dirigente dell´Us Pga Tour e Direttore esecutive del Comitato Olimipico di Golf Olimpico dell’Igf, ha presentato le sue note. "Siamo lieti di questa candidatura formale, e ora attendiamo di lavorare insieme alla Commissione per la preparazione del report finale da consegnare al Board del Cio nel prossimo giugno” ha detto Votaw. "Abbiamo lavorato diligentemente per sollecitare proposte alle organizzazioni e ai maggiori giocatori del mondo per recepire e allestire un elenco di argomenti chiave contenuti nel documento, compreso il format richiesto per la competizione”. L´igf propone due gare individuali sulla distanza di 72 buche, con formula medal, una maschile e una femminile. I giocatori più rappresentativi sono stati tutti concordi su questo format, che viene utilizzato generalmente nei circuiti mondiali. In caso di parità sia per il primo, che per il secondo e il terzo posto, è preferibile un playoff di tre buche per determinare l´assegnazione delle medaglie. Igf consiglia un field di 60 giocatori per ognuna delle competizioni, utilizzando il ranking mondiale quale metodo per determinarne l’ eleggibilità. I primi 15 classificati sarebbero eleggibili indipendentemente dal numero degli appartenenti a una stessa nazione. Il field potrebbe poi essere completato con gli altri a seguire, ma con un massimo di due per ogni paese che non ne abbia già due o più concorrenti tra i primi 15. Una lettera di accompagnamento firmata da ogni membro dell´Igf ha messo in risalto alcuni punti chiave del questionario per dimostrare come il golf si esprima con un’unica voce nel cercare di conquistare il suo posto ai Giochi Olimpici. In particolare si fa rilevare come l´Igf sia nato dall´accordo tra le sette maggiori organizzazioni mondiali (The R&a, Pga European Tour, Usga, Pga of America, Pga Tour, Lpga e Masters Tournament). Unite nell´obiettivo comune e come dette organizzazioni stiano già lavorando sui propri calendari estivi per evitare conflitti con i Giochi e permettere la partecipazione di tutti gli atleti più rappresentativi. Ad ulteriore dimostrazione di questo fronte unitario c’è il nuovo Comitato Consultivo del Golf Professionistico di Igf che rappresenta più di 16 altri tour professionistici e organizzazioni di formazione tecnica di tutto il mondo. Il suo fine è di assicurare che le attività e gli obiettivi del Comitato siano fedeli ai valori comuni del golf e del movimento olimpico. Gli sport in ballottaggio per l´ammissione ai Giochi Olimpici del 2016 sono sette. Entreranno soltanto due discipline in una rosa che comprende, oltre al golf, anche baseball, karate, roller sports, rugby a sette, softball e squash. La decisione sarà presa a ottobre prossimo durante la 121ª sessione del Cio in programma a Copenhagen. Nell’occasione verrà anche scelta la città che li ospiterà tra Chicago, Madrid, Rio de Janeiro e Tokyo. Dawson e Votaw hanno evidenziato il fatto che le gare di golf potrebbero essere organizzate con molta facilità in ciascuna delle quattro città finaliste, grazie alla esistenza in tutte queste sedi di ottime strutture. Us Pga Tour: Torna Al Successo Phil Mickelson - Phil Mickelson ha ottenuto il primo titolo stagionale e il 35° in carriera imponendosi con 269 colpi (63 72 62 72) nel Northern Trust Open (´Us Pga Tour), sul percorso del Riviera Cc di Pacific Palisades in California. Il trentanovenne mancino di San Diego, leader dopo tre turni, ha superato di un colpo Steve Stricker (270 - 68 66 69 67) dopo un acceso duello. Questi, infatti, aveva recuperato nel giro finale i sei colpi di ritardo accusati sul tee di partenza, portandosi avanti di due alla 16ª buca. Mickelson ha recuperato con due birdie, poi alla 18 Stricker gli ha lasciato via libera con un bogey. Al terzo posto con 271 il coreano K. J. Choi, l´argentino Andres Romero e Fred Couples, brillante come nei tempi migliori della sua carriera. Al sesto con 272 J. B. Holmes, Mark Calcavecchia, l´inglese Luke Donald e il sudafricano Rory Sabbatini. Media e bassa classifica per gli altri bigs: 25° Kenny Perry con 276, 30° Jim Furyk con 278, 41° Jim Furyk con 280, 51° Ernie Els con 281, 69° Retief Goosen con 285, 72° Mike Weir con 288. Mickelson ha ricevuto un assegno di 1. 134. 000 dollari su un montepremi complessivo di 6,3 milioni di dollari. Portuguese Amateur Championship: Bertasio Si Classifica 10°, Vince Dale Whitnell - Nino Bertasio ha offerto una buona prestazione classificandosi 10° con 216 colpi (73 71 72) nel Portuguese International Amateur Championship, il primo impegno stagionale che gli azzurri hanno sostenuto sul percorso del Troia Golf Championship Course a Grandola, nei pressi di Lisbona, in Portogallo. L´altro italiano che ha superato il taglio, Leonardo Motta, ha chiuso al 43° posto con 224 (73 71 80). Ha vinto l´inglese Dale Whitnell (210 - 71 68 71), che ha superato in spareggio il connazionale Jamie Abbott (210 - 73 69 68) con il quale aveva terminato alla pari il torneo. In terza posizione il danese Reinier Saxton (212), in quarta l´inglese Luke Goddard e il danese Jurrian Van der Vaart (213). Il regolamento del torneo è stato cambiato in corsa a causa della nebbia che ogni giorno ha impedito il gioco nelle prime ore del mattino. Così le buche sono state ridotte da 72 a 54 e il taglio, che doveva avvenire dopo tre giri (40 classificati), è stato anticipato al termine del secondo con ammissione dei primi 50 in graduatoria e dei pari merito al 50° posto (57 promossi). Sono rimasti fuori gli altri tre azzurri: Andrea Chiapuzzo, 58° con 151 (75 76), Nunzio Lombardi, 100° con 156 (79 77), e Joon Kim, 116° con 160 (80 80). Il sesto italiano iscritto, Claudio Vigano, non ha potuto prendere il via per infortunio e non parteciperà neanche alla successiva trasferta per gli Internazionali di Spagna. .