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MARTEDI

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Notiziario Marketpress di Martedì 07 Maggio 2013
PROGETTI DEL CER PER SVELARE I MISTERI DEL CERVELLO UMANO  
 
 Bruxelles, 7 maggio 2013 - Per celebrare il mese europeo del cervello, alcuni ricercatori finanziati dal Consiglio europeo della ricerca (Cer) parteciperanno a due importanti eventi organizzati dalla Commissione europea a Bruxelles il 14 maggio e a Dublino il 27 e il 28 maggio 2013. In questa occasione, il Cer ha presentato una nuova pubblicazione intitolata "Progetti Cer per svelare i misteri del cervello umano". Il cervello è l´organo più complesso e affascinante del corpo umano. Non sorprende quindi che lo studio dello sviluppo, l´organizzazione e i processi del sistema nervoso in condizioni normali e patologiche sia altamente multidisciplinare e che la neuroscienza sia uno dei campi che si evolvono più velocemente. Il Consiglio europeo della ricerca (Cer) sostiene con forza la neuroscienza tramite il finanziamento di vari progetti rivoluzionari e innovativi. Tra questi ci sono studi sulla memoria e la codificazione delle informazioni nel cervello, la genesi e la riparazione del sistema nervoso, i processi di empatia ed emozione, la terapia cellulare e genetica per le malattie di Parkinson e di Alzheimer, i modelli computazionali per l´interazione uomo-macchina o la degenerazione retinica e la cecità. I due eventi, insieme alla nuova pubblicazione che dovrebbe essere distribuita il 2 maggio, illustreranno alcuni di questi progetti finanziati dal Cer e intrapresi da importanti e appassionati ricercatori. Dalla sua creazione nel 2007, il Cer ha finanziato oltre 200 progetti per un budget totale di oltre 250 milioni di euro. Circa il 15% dei progetti finanziati nel campo delle scienze della vita ha una forte componente di neuroscienza. Diversi di questi progetti si occupano di ricerca e di sfide della salute pubblica ed esplorano aree emergenti nel campo delle neuroscienze. Per maggiori informazioni su questi due eventi, visitare: - "Ricerca europea sul cervello: successi e prossime sfide" ( http://ec.Europa.eu/research/conferences/2013/brain-month/index_en.cfm?pg=conference&sub=general  ) - "Cervello sano: Europa sana - Un nuovo orizzonte per la ricerca sul cervello e la sanità", ( http://ec.Europa.eu/research/conferences/2013/brain-month/index_en.cfm?pg=conference-dublin&sub=general  ) Per maggiori informazioni sul Cer, visitare: - sito web del Cer: http://erc.Europa.eu/  - pubblicazioni del Cer: http://erc.Europa.eu/publications    
   
   
"RICERCA EUROPEA SUL CERVELLO: SUCCESSI E PROSSIME SFIDE"  
 
Bruxelles, 7 maggio 2013 - Il 14 maggio 2013 a Bruxelles, in Belgio si terrà una conferenza intitolata "Ricerca europea sul cervello: successi e prossime sfide" (European Brain Research: Successes and Next Challenges). L´unione europea (Ue) ha investito pesantemente nella ricerca sul cervello attraverso i suoi Programmi quadro per la ricerca e lo sviluppo tecnologico. Il periodo 2007-2012 ha visto investimenti per quasi 2 miliardi di euro, per finanziare 1.268 progetti e 4.312 scienziati. Organizzata dalla Commissione europea, la conferenza metterà in evidenza in particolare alcuni dei più ambiziosi progetti europei che si occupano di cose come i meccanismi alla base dell´acquisizione del linguaggio, la rigenerazione nervosa e l´empatia e una nuova terapia cellulare per curare la cecità. Lo scopo principale della conferenza è presentare e sensibilizzare il pubblico sui benefici, il valore aggiunto e l´impatto della ricerca sostenuta dall´Ue nel settore della ricerca sul cervello e della sanità e definire le prossime sfide scientifiche. È rivolta a tutte le parti interessate, dagli scienziati ai laici, dall´industria ai rappresentanti dei pazienti, i politici e i media. For further information, please visit: http://ec.Europa.eu/research/conferences/2013/brain-month/index_en.cfm?pg=conference&sub=general    
   
   
"CERVELLO SANO: EUROPA SANA - UN NUOVO ORIZZONTE PER LA RICERCA SUL CERVELLO E LA SANITÀ"  
 
Dublino, 7 maggio 2013 - Il 27 e il 28 maggio a Dublino, in Irlanda, si terrà una conferenza dal titolo "Cervello sano: Europa sana - Un nuovo orizzonte per la ricerca sul cervello e la sanità" (Healthy brain: healthy Europe - A new horizon for brain research and healthcare). Secondo le stime recenti, circa un terzo dei cittadini europei è affetto da almeno un disturbo cerebrale. Nel 2010 i costi combinati stimati per gli stati membri dell´Ue e i paesi associati è stato di 798 miliardi di euro, paragonabili al costo delle malattie cardiovascolari, del cancro e del diabete messi insieme. Una gestione efficace dei costi sanitari, sociali, educativi, dell´occupazione e della produttività non si potrà raggiungere solamente mediante miglioramenti dell´assistenza sanitaria. La soluzione consiste piuttosto in attività nazionali integrate e innovative che traggano beneficio dalla nostra ricerca e forniscano benefici sanitari reali. Gli obiettivi di questa conferenza organizzata dalla Commissione europea sono: Incoraggiare gli enti pubblici a promuovere la coordinazione, Contribuire a eliminare i tabù associati alle malattie mentali, Sensibilizzare circa l´importanza dello screening e della diagnosi precoce, Sottolineare la necessità delle giuste infrastrutture, politiche e ambienti normativi, Facilitare l´assorbimento e l´integrazione dei risultati della ricerca in politiche e buone pratiche, Far progredire l´applicazione pratica del nuovo modello di ricerca sul cervello e assistenza sanitaria che tiene conto delle esigenze del paziente. Rinomati esperti di tutta Europa spiegheranno perché i fautori delle politiche dovrebbero concepire o affinare strategie nazionali sulla ricerca sul cervello e la sanità. Tra i partecipanti ci saranno fautori delle politiche, rappresentanti di ministeri, agenzie di finanziamento, industria, organizzazioni dei pazienti e professionisti sanitari. Per maggiori informazioni, visitare: http://ec.Europa.eu/research/conferences/2013/brain-month/index_en.cfm?pg=conference-dublin&sub=general    
   
   
COME IL CERVELLO INFLUENZA I NOSTRI COMPORTAMENTI ALIMENTARI  
 
Bruxelles, 7 maggio 2013 - Perché mangiamo troppo e consumiamo più calorie del necessario? Il cibo è un modo per auto-premiarci ed è possibile che lo stress ci faccia desiderare di mangiare di più? Sono solo alcune delle domande alle quali uno studio europeo sull´alimentazione vuole trovare una risposta. Neurofast ("Integrated Neurobiology of Food Intake, Addiction and Stress") è un progetto coordinato dall´Accademia Sahlgrenska presso l´Università di Göteborg, in Svezia. Ha inoltre riunito le competenze cliniche e sperimentali di 13 partner di sette paesi europei. L´obiettivo, con il sostegno di un finanziamento Ue di 6 milioni di euro, è studiare la biologia del cervello nel contesto dei comportamenti alimentari, le dipendenze e lo stress. Ci si occuperà anche dell´analisi socio-psicologica dei fattori determinanti della dipendenza dal cibo e abuso di sostanze e dei fattori di rischio come lo stress che guidano un comportamento tendente alla dipendenza. Ci sono anche interrelazioni che devono essere esaminate, come i legami all´attuale ricerca sui disturbi alimentari e la ricerca sull´obesità, lo stress e la dipendenza. Gli esperimenti comprendono un misto di studi di laboratorio controllati, caratterizzazione di gruppi di pazienti e l´esame di scenari reali sulla base di campioni epidemiologici di comunità. Questo, dicono i partner del progetto, aiuterà l´ulteriore sviluppo di politiche. La professoressa Suzanne Dickson è specializzata in fisiologia e neuroendocrinologia presso l´Istituto di neuroscienza e fisiologia, che fa parte dell´Accademia Sahlgrenska e ci spiega l´importanza del progetto: "Abbiamo deciso di lavorare su questo perché ci sono sempre più elementi che collegano il mangiare troppo alle vie nervose del cervello coinvolte nei meccanismi di ricompensa, comprese alcune vie nervose conosciute per essere l´obiettivo di droghe che generano dipendenza. L´esagerare nel mangiare può essere influenzato da tratti di predisposizione genetica, malattie psichiatriche e impulsi dall´ambiente che generano l´aspettativa di un premio in cibo. Tra gli altri fattori ci sono pressioni socio-economiche e uno stile di vita stressante, che comprende uno stress sul posto di lavoro o in casa." Gli studi fatti finora hanno comportato lo studio di una zona del cervello chiamata area tegmentale ventrale (Atv). Il suo ruolo è complesso ed è ampiamente implicato nel circuito di ricompensa delle droghe e quello naturale del cervello. È una zona importante per studiare la cognizione, la motivazione, la dipendenza dalle droghe, le emozioni intense riguardanti l´amore e diversi disturbi psichiatrici. Gli scienziati che lavorano al progetto Neurofast sono particolarmente interessati allo studio della Atv e delle sue connessioni con i comportamenti alimentari. Riferendosi ai risultati ottenuti finora da Neurofast, la professoressa Dickson conclude: "Abbiamo imparato di recente dalla chirurgia bariatrica - per il dimagrimento - che è possibile cambiare il comportamento di ricompensa nei confronti del cibo. Questo comporta meccanismi sconosciuti che probabilmente sono legati al sistema ricompensa-cibo del cervello. Ci stiamo occupando in particolare di un ormone chiamato grelina la cui secrezione è alterata dopo la chirurgia bariatrica. Speriamo di rivelare nuove informazioni che siano di rilevanza clinica e terapeutica per le future strategie farmacologiche per questa malattia." Sono state fatte anche altre scoperte. "Finora, in laboratorio, abbiamo imparato molto sui meccanismi basilari del cervello che controllano la ricompensa in cibo e sul ruolo che hanno gli ormoni gastrointestinali nel regolarli. Sappiamo quindi molte più cose sui meccanismi, in particolare sui sistemi e i circuiti del cervello che sono alla base del mangiar troppo e specialmente alimenti ricchi di calorie." Per maggiori informazioni, visitare: Neurofast http://www.Neurofast.eu/  Università di Göteborg http://www.Gu.se/english    
   
   
LA SICILIA LEADER NELLO STUDIO DELL´INTOLLERANZA AI LATTICINI  
 
Bruxelles, 7 maggio 2013 - Le allergie alimentari sono in aumento e si stima che ne soffrano tra 11 e 26 milioni di persone in Europa. Una delle più comuni di queste allergie è l´intolleranza ai latticini. Gli studi in questo campo sono limitati, ma ci sono progetti finanziati dall´Ue che cercano di colmare questa lacuna. Uno di questi progetti viene da una regione improbabile in termini di ricerca a livello dell´Ue, nell´ambito di un progetto intitolato, Gomilksicily ("Investigation on Hypoallergenic Goat Milk in Sicilian Breeds"). Gli scienziati siciliani hanno usato le loro capacità per studiare l´adeguatezza dei prodotti derivanti dal latte di capra come alternativa per le persone che hanno allergie alla proteina del latte vaccino. La ricerca è stata condotta presso la Sezione produzioni animali del dipartimento S.en.fi.mi.zo dell´Università di Palermo, in Sicilia, con il sostegno di uno schema di sviluppo Marie Curie intitolato Tok-dev ("Transfer of Knowledge Development") e con un finanziamento di quasi 0,8 milioni di euro. Questi ricercatori sono specializzati nelle scienze dell´entomologia, della fitopatologia, della microbiologia agraria e della zoo tecnologia. Così hanno potuto condividere le proprie competenze e sfruttare le risorse di animali da fattoria che non sono disponibili in altre regioni italiane. Insieme a otto scienziati europei e appoggiati da due ricercatori presso il Roslin Institute, nel Regno Unito, hanno potuto esaminare modi di conservare e valorizzare le risorse genetiche degli animali da fattoria, come il latte di capra, in modo migliore. La loro ricerca si è occupata anche dell´implementazione della tecnologia genetica molecolare nei piani di allevamento degli animali, insieme a metodologie statistiche e genetiche. Il progetto ha fatto inoltre un enorme passo avanti per l´organizzazione di un centro di formazione specializzato nel campo della genetica, la genomica e la bioinformatica per gli animali. Queste strutture di ricerca migliorate hanno permesso alla regione siciliana, che era considerata priva di sviluppo economico, di trarre vantaggio dalla sua posizione geografica, ottima per la produzione del latte di capra. Con questa forte infrastruttura di ricerca, la regione è diventata più competitiva nel settore europeo della ricerca per la protezione delle risorse degli animali da fattoria. Per maggiori informazioni, visitare: Università di Palermo http://portale.Unipa.it/ Schema di sviluppo Marie Curie http://cordis.Europa.eu/mariecurie-actions/home.html    
   
   
STATE PERDENDO IL SONNO? LA SCIENZA VI SPIEGA PERCHÉ  
 
Bruxelles, 7 maggio 2013 - Il problema dell´insonnia non si risolve più contando le pecore ma con metodi scientifici, i ricercatori europei infatti hanno creato "laboratori del sonno" per studiare i fattori biomedici e sociologici che ci tengono svegli la notte. I laboratori del sonno sono stati creati nell´ambito del progetto Sleep Restriction ("The Biomedical and Sociological Effects of Sleep Restriction"), che ha studiato gli effetti degli stili di vita moderni (spesso frenetici) sulla qualità del sonno. I ricercatori sostenuti dall´Ue non solo hanno esaminato lo stato fisico e mentale di chi soffre di privazione del sonno, ma hanno esaminato anche gli aspetti sociologici per determinare come questa possa influenzare il comportamento e la salute umana. Il progetto, coordinato dalla dott.Ssa Tarja Porkka Heiskanen dell´Università di Helsinki, ha usato vari esperimenti di privazione del sonno nelle condizioni controllate dei suoi laboratori. In uno studio, i ritmi del sonno di uomini giovani e sani sono stati limitati ad appena quattro ore per notte per un periodo di cinque giorni, seguito da due notti di sonno normale. I risultati suggeriscono che la privazione del sonno induce cambiamenti del metabolismo dell´energia del corpo, del sistema immunitario e del sistema nervoso autonomo. Hanno rivelato inoltre che la riduzione del sonno potrebbe causare infiammazioni e stress ossidativo e di conseguenza innescare meccanismi coinvolti nelle malattie cardiovascolari. Lo studio ha esaminato anche 97 altre persone per determinare l´impatto dei disturbi del sonno sulle funzioni metaboliche, endocrine e immunitarie. Gli scienziati del progetto hanno condotto esperimenti su pazienti affetti da vari disturbi del sonno, come la sindrome delle apnee ostruttive nel sonno, la sindrome delle gambe senza riposo e l´insonnia primaria. Hanno scoperto che il grado del disturbo è inversamente proporzionale alle misurazioni della continuità del sonno. Quando hanno studiato gli aspetti sociologici della privazione del sonno, hanno scoperto che le analisi quantitative mostravano una connessione tra uno stato sociale svantaggiato e alti livelli di problemi del sonno. Anche orari di lavoro pesanti e lunghi spostamenti per raggiungere il posto di lavoro sono stati associati a un sonno più breve tra i soggetti studiati. La ricerca svolta nell´ambito del progetto ha dimostrato che in Italia, il peso delle cure nell´ambito della famiglia tende a essere sopportato dalle donne. Le interviste hanno rivelato che le donne che si prendono cura di bambini piccoli o adulti che vivono in casa dormono male. I più alti livelli di disturbi del sonno però sono stati riscontrati tra le donne che si occupano di familiari anziani e deboli. Un sondaggio tra donne inglesi di mezza età ha rivelato che le donne con uno status socio-economico più basso, e in particolare le donne con un basso livello di istruzione, hanno maggiori probabilità di soffrire di disturbi del sonno. È evidente che tutti hanno avuto esperienze di affaticamento, cattivo umore o mancanza di concentrazione in seguito a una notte insonne. Questa mancanza di sonno però, specialmente se è regolare, può essere associata a conseguenze a lungo termine per la salute, come malattie croniche quali il diabete, l´ipertensione e la cardiopatia, e queste malattie possono portare a una più breve aspettativa di vita. Altri studi di ricerca mostrano che anche dormire abitualmente più di nove ore è associato a problemi di salute. Alcuni di questi argomenti sono stati affrontatati in occasione della "Ricerca europea di base e clinica sul sonno verso Orizzonte 2020" il 3 maggio a Bruxelles. Questo incontro fa parte del programma per il Mese del cervello, che sarà organizzato a maggio 2013 nell´ambito dell´iniziativa della Direzione generale ricerca e innovazione (Direzione per la salute) della Commissione Ue. Durante l´evento, diversi membri e funzionari dell´Esrs si rivolgeranno a funzionari Ue di diverse commissioni e Dg per quanto riguarda le attività in corso e gli obiettivi delle principali Reti europee per la ricerca sul sonno e per la medicina del sonno, in termini dell´impatto sulla scienza, la salute, l´educazione e il lavoro/sicurezza nelle strade. In particolare si discuterà il bisogno di un invito specifico sul sonno nel prossimo programma quadro Orizzonte 2020. Per maggiori informazioni, visitare: Sleep Restriction http://www.Sleep.fi/frontpage.asp?route=3402.3455  Società europea di ricerca sul sonno (Esrs) http://www.Esrs.eu/home.html    
   
   
CASE DELLA SALUTE, DALLA REGIONE TOSCANA OLTRE 8 MILIONI ALLE ASL  
 
Firenze, 7 maggio 2013 – Più di 8 milioni per avviare e soprattutto implementare ben 54 Case della Salute su tutto il territorio toscano. Li ha stanziati la giunta, con una delibera presentata dall’assessore al diritto alla salute Luigi Marroni e approvata nella seduta di ieri. La cifra – 8.200.000 euro – verrà distribuita tra le 12 aziende sanitarie toscane in due tranche: il 75% al momento della comunicazione di avvio degli interventi previsti, il 25% a realizzazione avvenuta. In 9 interventi sul totale dei 54, si tratta di riconversione e riorganizzazione di strutture ospedaliere, tra cui piccoli ospedali: Barga/castelnuovo Garfagnana, San Marcello, Volterra, Portoferraio, Abbadia San Salvatore, Massa Marittima, Orbetello, Pitigliano, Castel del Piano. “Questo intervento – ha detto il presidente Enrico Rossi – è un importante rafforzamento dei servizi territoriali. Credo sia un esempio unico a livello nazionale. Nei prossimi mesi, per le Case della Salute verrà identificato un marchio, che le renda immediatamente riconoscibili per i cittadini, così come lo sono gli ospedali”. “Le Case della Salute – ha sottolineato l’assessore Marroni presentando la delibera in giunta – rappresentano uno dei pilastri della riforma della nostra sanita’ regionale. Si tratta di strutture dotate di team multiprofessionali che funzionano come una sorta di grande ambulatorio sui territori”. L’intervento rientra nel più ampio programma di riorganizzazione del sistema sanitario toscano, avviato con la delibera di fine 2012: un programma che punta molto sul potenziamento dell’assistenza sul territorio, assegnando un ruolo chiave ai medici di medicina generale e rafforzando tutte quelle modalità assistenziali extra-ospedaliere che, tra l’altro, hanno il vantaggio di evitare ricoveri impropri e alleggerire dunque la pressione sugli ospedali. E tra le azioni prioritarie individuate dal programma di riorganizzazione c’è proprio la promozione della presa in carico globale del cittadino sul territorio, attraverso l’implementazione del modello assistenziale Casa della Salute. La Casa della Salute è il punto di riferimento chiaro per il cittadino per l’accesso all’assistenza territoriale. E’ un unico edificio (o una porzione) che ospita un team multidisciplinare, formato da medici di famiglia, infermieri, specialisti, personale sociale e amministrativo. Alla luce del decreto Balduzzi (Dl 158/2012) e dell’accordo integrativo regionale con la medicina generale, la Casa della Salute si identifica con l’Unità Complessa di Cure Primarie (Uccp). Le Case della Salute sono aperte 7 giorni su 7, per 12 ore, dalle 8 alle 20. In alcune, si sperimenterà l’apertura per 16 ore, dalle 8 alle 24. La Regione Toscana investe già da alcuni anni sullo sviluppo dell’assistenza territoriale, sperimentando modelli organizzativi innovativi, finalizzati a garantire la presa in carico globale del cittadino, la continuità assistenziale ospedale-territorio e l’integrazione tra assistenza sanitaria e sociale. I primi 18 progetti sono stati cofinanziati (con risorse della Regione e risorse statali), per un valore complessivo di circa 21.500.000. A fine 2012 erano in tutto 36 le Case della Salute attive in Toscana: di queste, 20 sono aperte 7 giorni su 7, 33 sono fornite di servizi di diagnostica di primo livello e 28 sono sede di moduli di sanità di iniziativa (i medici di medicina generale che vi operano aderiscono al progetto regionale del Chronic Care Model, per la prevenzione e la gestione delle patologie croniche). Con le 54 finanziate con la delibera di oggi (in alcuni casi si tratta di interventi su quelle già in funzione), in Toscana le Case della Salute saliranno a 90, per arrivare poi a 120.  
   
   
PUGLIA: VISITE AD OSPEDALI, ASSESSORE: "MI SI CONVOCHI IN III COMMISSIONE"  
 
Bari, 7 maggio 2013 - L’assessore alle Politiche della Salute, Elena Gentile, ha diffuso la seguente nota: “Chiedo al Presidente della Iii Commissione Consiliare Dino Marino di convocarmi urgentemente perché possa fornire ogni utile elemento per squarciare la coltre di disinformazione che rischia di opacizzare l’iniziativa messa in atto per tentare di superare ogni e qualsivoglia ostacolo alla piena e definitiva attuazione del piano di riordino ospedaliero che ha ricevuto il parere favorevole dalla stessa Commissione, ritengo espresso dai consiglieri di maggioranza. Ovvio - anche se non scontato - il parere di alcuni consiglieri di opposizione, ma insopportabile risulta la strumentalizzazione di un’azione di governo che è e vuole essere scevra da possibili condizionamenti delle scelte, da logiche di campanile, o votata a schemi oggi superati di lotta politica intesa come mera contrapposizione di interessi particolari. In questi primi 30 giorni ho voluto visitare personalmente le strutture della rete assistenziale, dai più grandi presidi fino agli ospedali destinati alla riconversione, dalle sedi di guardia medica ai consultori, in solitudine o accompagnata dal management delle Asl o invitata dai consiglieri regionali, per raccogliere le valutazioni e l’opinione non solo degli operatori ma anche dei cittadini, dei pazienti e soprattutto di coloro che ritengono irraggiungibili i decisori politici. Rinvio con forza ai mittenti di ogni parte politica le accuse di incoerenza o di scarsa trasparenza o, peggio ancora, di “permeabilità” di questo mio percorso, che ha come unico obiettivo quello di promuovere anche le nuove opportunità di offerta di servizi nell’esclusivo interesse dei cittadini della nostra regione”.  
   
   
SANITÀ IN MOLISE, IL PRESIDENTE FRATTURA PARLA IN CONSIGLIO COMUNALE A CAMPOBASSO  
 
Campobasso, 7 maggio 2013 - L´istituzione del registro tumori e dell´osservatorio epidemiologico regionale, la qualità dell´offerta sanitaria in una logica di integrazione a regia pubblica con le strutture convenzionate, la necessità di rimodulare i servizi di gestione e la volontà di dialogare con il territorio dei problemi specifici. Con un´analisi precisa e puntuale, legata all´eredità ricevuta e ai passi in avanti appena compiuti, il presidente della Regione Molise, Paolo di Laura Frattura, ha affrontato tutti questi temi durante la seduta consiliare del Comune di Campobasso convocata ieri. «Per la nostra sanità non possiamo immaginare proposte connotabili per colori politici. Assieme dobbiamo lavorare per garantire ai nostri cittadini il diritto alla salute e una offerta sanitaria uguale per tutti. Per queste ragioni, perché crediamo nella necessità del confronto, oggi siamo qui in mezzo a voi». Con questa premessa il presidente Frattura ha risposto alle perplessità e ai dubbi espressi dai consiglieri comunali di Campobasso sul piano sanitario redatto dal commissario Filippo Basso. I lavori si sono aperti con i ringraziamenti del sindaco di Campobasso, Gino Di Bartolomeo. Il primo cittadino, e come lui subito dopo tanti esponenti di maggioranza e opposizione, ha mostrato pubblicamente di apprezzare la presenza del governatore nell´aula consiliare di Palazzo San Giorgio. Al termine dei numerosi interventi dei consiglieri comunali, il governatore ha preso la parola per illustrare, dati alla mano, quale sia la situazione della offerta sanitaria regionale oggi e quali possano essere le prospettive future. «Partiamo da Campobasso, non per spirito di campanile o per bandierina da piazzare - ha esordito il governatore -. Partiamo da qui perché Campobasso è il capoluogo di regione, il capoluogo del terziario pubblico, il capoluogo dell´offerta sanitaria regionale. Qui si concentrano le nostre eccellenze e da qui bisogna necessariamente iniziare. Per il piano Basso - ha precisato -, oggi non c´è possibilità di impugnativa perché non è stato ancora validato dai ministeri dell´Economia e della Salute. Saranno sempre questi due dicasteri ad interventi con emendamenti. Da parte nostra solleciteremo integrazioni per il bene della sanità di questa regione, anche perché strumenti fondamentali saranno i piani operativi e l´atto aziendale». «Intanto però - ha puntualizzato Frattura -, dobbiamo prendere atto della fotografia del reale. Oggi abbiamo un´offerta pubblica sanitaria pari a 85 milioni di euro l´anno per i ricoveri, quella convenzionata è di 35. Contro tutto questo, scontiamo circa 45 milioni, oltre il 50 percento, di mobilità passiva. Un dato pesante e allarmante al tempo stesso: più della metà dei nostri cittadini non riconosce qualità al nostro servizio. Per questo dobbiamo intervenire sulla qualità dell´offerta che dovrà essere uguale per tutti. Nel miglior modo possibile, coniugando assieme servizio pubblico e servizio privato convenzionato». «Non ho timore - ha dichiarato il presidente -, a usare la parola integrazione: nel piano Basso la Fondazione Giovanni Paolo Ii è presente e integrata con l´ospedale Cardarelli, per il quale non sono previsti tagli di servizi, ma il passaggio di alcun reparti da unità operative complesse a unità operative semplici». Rimodulazione, questa, che ha aperto una riflessione sulla necessità di rivedere le strutture oggi presenti a Tappino, Cardarelli, Fondazione e Università. «Una regione come la nostra - ha stigmatizzato il governatore -, non può permettersi tre figure giuridiche complanari nel raggio di 500 metri. L´università ha senso solo se rappresenta la qualità dell´offerta. Ecco perché troviamo inaudito che in assenza di un osservatorio epidemiologico e in assenza del valore del fabbisogno del territorio si facciano partire scuole di specializzazione soltanto in funzione dei docenti ordinari. Per noi osservatorio e registro tumori sono elementi imprescindibili. Il sistema di fronte al quale ci ritroviamo, invece, sfugge al buon senso. Le tre strutture devono diventare un unico polo di offerta a guida pubblica e il tema della regia pubblica lo affronteremo con l´università madre di questa esperienza, la Cattolica, che a sua volta darà indicazioni alla Fondazione». «Nel frattempo - ha proseguito il presidente -, noi stiamo lavorando sui numeri e le risposte che ci arrivano sono disarmanti. Le strutture private convenzionate da due anni sono senza contratto, ci ritroviamo con una centrale acquisti senza controllo e così succede che paghiamo fino a nove in più il costo dei servizi». Per Paolo Frattura «per troppi anni non si è data attenzione alla organizzazione. La tessera sanitaria informatizzata, per esempio, giace come carta morta in qualche cassetto di qualche burocrate. Non c´è, cosa gravissima, una rintracciabilità della spesa per via della nostra società in house che dimostra di non essere all´altezza del servizio». «Abbiamo appena portato a casa - ha ancora ricordato il governatore -, 118 milioni di euro, dopo sei anni di continui rifiuti da parte di Roma. Ci siamo riusciti soltanto perché abbiamo dimostrato di aver tenuto fede ad alcuni impegni presi. Eppure adesso il nostro governo regionale è accusato di tutto. Non ci interessano le polemiche e non ci interessa scaricare le colpe su chi c´era prima di noi. Probabilmente è vero solo che comunichiamo poco perché troppe sono le emergenze che stiamo provando a risolvere». Con questo passaggio il presidente Frattura ha voluto chiarire anche i motivi della mancata presenza al primo consiglio convocato dal Comune di Campobasso sempre su sanità e ospedale Cardarelli. «È capitato proprio con questa assemblea un episodio spiacevole per un invito saltato. Il fax era stato inviato al numero della vecchia presidenza e questo è solo un incidente di percorso. Nulla di più. Ci è dispiaciuto, però, non aver ricevuto una sollecitazione più diretta. Noi vogliamo seguire nei nostri comuni tutto ciò che succede. Vogliamo avere con voi il riscontro delle cose facciamo». E proprio con il dibattito sulla sanità pubblica di questa mattina a Campobasso è stato dato il via agli impegni garantiti dal governo regionale di affrontare sul campo i problemi specifici del territorio.  
   
   
CAMPANIA: REGIONE LAVORA A SOLUZIONE SPECIALIZZANDI MEDICINA  
 
Napoli, 7 maggio 2013 - "Il taglio delle borse dei posti di specializzazione in medicina, l´ultimo ereditato dal governo precedente, rappresenta l´ennesimo schiaffo al Servizio Sanitario Nazionale, in particolare per quelle Regioni come la Campania, sottoposte a vincoli imposti dal pieno di rientro. Ma l´interesse della Campania e della giunta regionale a garantire la formazione dei giovani medici non è in discussione." Così Raffaele Calabrò, consigliere del presidente Caldoro per la Sanità. "Nonostante le innegabili difficoltà di reperire risorse economiche, la Campania è impegnata a valutare le soluzioni migliori per evitare gravi ritardi nel percorso formativo dei giovani medici", aggiunge Calabrò. "La posta in gioco è alta: va sempre più valorizzato l´impegno dei giovani medici che si formano anche operando in situazioni di estrema difficoltà per carenza del personale dovuta al blocco del turn over; ciò significa continuare a formare una classe medica qualificata e difendere il diritto dei cittadini campani a poter usufruire di un sistema sanitario regionale efficiente e di qualità", conclude il consigliere per la Sanità.  
   
   
REGIONE LAZIO E AGENAS INSIEME PER POTENZIARE E MIGLIORARE L’EFFICIENZA DEL 118  
 
Roma, 7 maggio 2013 - Il sistema dell´emergenza nel Lazio va rivisto e potenziato razionalizzando le risorse disponibili. L´obiettivo, non più rimandabile, è quello di offrire a tutti i cittadini di questa Regione lo stesso servizio in termini di qualità e tempistica d´intervento. A questo fine la Regione si avvarrà del supporto dell´Agenas secondo quanto previsto dal protocollo firmato recentemente. Nei prossimi giorni sarà convocato un tavolo tecnico sull´emergenza a cui parteciperà l´Agenzia nazionale di sanità, per definire tempi e modi della riorganizzazione. Attualmente il sistema si articola su 174 postazioni. Di queste, 114 sono gestite direttamente dall´Ares e 60 da soggetti esterni. Il costo complessivo delle esternalizzazioni oggi vale circa 40 milioni, mentre altre risorse vengono impegnate dalle Aziende ospedaliere per gli spostamenti interni e convenzioni per il trasporto degli organi. Compito del Tavolo sarà quello di definire nuove linee organizzative capaci di risolvere le criticità esistenti e dare nuovo impulso ed efficienza ad un sistema che è strategico per la sanità regionale.  
   
   
A GROSSETO GLI ASSOLUTI PARALIMPICI DI ATLETICA  
 
Firenze, 7 maggio 2013 – Tre giorni di grande sport con Grosseto protagonista. Sono infatti in programma nella città maremmana, da venerdì 10 maggio a domenica 12 , la terza edizione dei Campionati italiani paralimpici assoluti di atletica leggera e le gare valide per l’Ipc Athletics Grand Prix. Alle gare, che si disputeranno nello stadio ‘Carlo Zecchini’, parteciperanno alcune centinaia di atleti disabili provenienti sia dall’Italia che da tutto il mondo. “Un altro evento sportivo di grande prestigio – ha commentato l’assessore al welfare e allo sport Salvatore Allocca – che testimonia ancora una volta la predisposizione della Toscana in quanto a capacità organizzative. Allo Zecchini vedremo all’opera il meglio dell’atletica paralimpica, una specialità che all’Italia ha regalato tante soddisfazioni alle ultime paralimpiadi di Londra. La Regione, coinvolta dagli organizzatori, ha dato immediatamente la propria disponibilità per fare in modo che Grosseto potesse operare nelle condizioni migliori per ospitare questo importante appuntamento”. Sport e disabilità, un binomio sul quale la Regione ha da tempo deciso di investire risorse importanti. “Fare sport – ha detto ancora l’assessore Allocca – è un diritto che va garantito a tutti e questo è il principio che sta alla base delle nostre politiche in materia. Partendo dai giovani vorremmo che le opportunità di iniziare a praticare una disciplina fossero sempre maggiori ed è per questo che, seppur in un momento così difficile, abbiamo deciso di investire in modo consistente sullo sport di base. La nostra attenzione per le persone disabili è testimoniata dal progetto Sporthabile, un’esperienza unica in Italia e che può adesso contare, a circa tre anni dall’avvio, su oltre 60 centri sparsi in tutto il territorio. Nel prossimo fine settimana Grosseto si trasformerà nella capitale mondiale dell’atletica paralimpica, una grande festa che coinvolgerà tutta la città”.  
   
   
"LO SPORT PER TUTTI": IN VALLAGARINA UN PROGETTO VINCENTE  
 
Trento, 7 maggio 2013 - La crisi e le ridotte possibilità economiche delle famiglie a basso reddito e quelle più numerose non può penalizzare l´attività sportiva di bambini e ragazzi. E´ quanto pensano i 10 Comuni della Vallagarina che, attraverso l´Agenzia per la promozione dello sport della Vallagarina, ripropongono anche quest´anno "Lo sport per tutti", l´iniziativa partita nel 2012 con il sostegno dell´Assessorato all´istruzione e allo sport e l´Agenzia provinciale per la famiglia, la natalità e le politiche giovanili per dare appunto alle famiglie meno abbienti e numerose la possibilità di poter iscrivere a condizioni agevolate i propri figli ad una delle 43 società sportive della Vallagarina aderenti al progetto. Lo scorso anno, quando al progetto avevano aderito sette Comuni, è stato possibile accogliere 212 domande (sulle 256 presentate), delle quali 63 presentate da famiglie con reddito di garanzia e 149 da famiglie numerose. Numeri lusinghieri che sono stati commentati stamane, in occasione della firma dell´accordo volontario tra Provincia, Comuni e Agenzia per lo sport della Vallagarina, dall´assessore all´istruzione e sport Marta Dalmaso, il dirigente dell´Agenzia per la famiglia Luciano Malfer e il presidente dell´Agenzia Sport Vallagarina Franco Frisinghelli. "Se il Trentino è la provincia più sportiva d´Italia - ha commentato oggi alla firma dell´accordo l´assessore Dalmaso - non è solo per le risorse investite nelle infrastrutture sportive, ma anche per la diffusa generosità da parte di tante persone che sostengono le attività della società sportive e che si reggono grazie ad un volontariato diffuso e sempre più di qualità. Questa è una iniziativa molto concreta e mirata, una risposta efficace che supera il vincolo dettato dall´impossibilità economica per molte famiglie di mandare i propri figli a praticare sport. Noi dobbiamo fare in modo che siano sempre più i ragazzi che praticano una qualche attività sportiva: l´agonismo va bene ma l´obiettivo prioritario per noi è lo sport per tutti come benessere. Ci auguriamo che questa iniziativa della Vallagarina non rimanga isolata e che possa trainare altri territori". Lo sport, si è sempre detto, unisce le persone e le comunità. Ma anche le diverse visioni politiche, come insegna la convergenza che si è determinata sul disegno di legge di riforma della legge provinciale sullo sport, che ha visto confluire in un unico testo ben 8 diverse proposte legislative presentate sia dalla maggioranza che dalla minoranza. "Il testo - ha spiegato Dalmaso - è stato approvato la scorsa settimana in quarta commissione legislativa, esso rivede alcuni aspetti e aggiorna la normativa esistente, individuando nello sport un motore per uno sviluppo più sereno delle comunità." Nella proposta di legge, ha ricordato tra l´altro il dirigente Luciano Malfer - si prevede anche l´aggiunta del termine "sport" alla denominazione dell´Agenzia provinciale per la famiglia, a significare l´ulteriore mission dell´Agenzia. A rendere possibile l´iniziativa è il contributo di 0,30 Euro che ogni Comune aderente (quest´anno sono 10: Ala, Avio, Besenello, Brentonico, Calliano, Isera, Ronzo-chienis, Rovereto, Villa Lagarina e Volano) ha versato per ogni abitante residente ed il sostegno della Comunità della Vallagarina ma anche di enti privati quali la Cassa rurale di Rovereto, le Casse rurali della Vallagarina, Montura, Trenta e Panathlon International Club di Trento. L´aiuto, come detto, è rivolto alle famiglie che percepiscono il reddito di garanzia (Icef inferiore a 0,13) ed alle famiglie numerose con almeno 3 figli a carico e condizione economica inferiore a 0,3529 (parametro riferito all´assegno alle famiglie numerose). Per le prime l´agevolazione consiste nell´abbattimento totale del costo di iscrizione ad una delle società sportive aderenti (anche se di un altro comune diverso da quello di residenza) o dell´ingresso alle piscine comunali di Ala o di Rovereto, su un contributo massimo di 250 Euro; per le seconde nello sconto del 50 % sul costo di iscrizione alla società sportiva su un contributo massimo di 125 Euro. Il contributo viene versato dall´Agenzia Sport Vallagarina non direttamente alla famiglia ma all´associazione sportiva scelta o al gestore dell´impianto sportivo comunale frequentato. Le famiglie aventi diritto che intendono avvalersi di tale opportunità dovranno presentare domanda (una per ogni figlio dagli 8 ai 18 anni) entro il 14 giugno 2013, consegnando la stessa a mano presso gli uffici dell´Agenzia Sport Vallagarina di via Matteo del Ben, nr.5/B a Rovereto. Entro il 31 agosto verrà comunicata la posizione raggiunta in una delle due graduatorie (famiglie reddito garanzia, famiglie numerose) dalla famiglia richiedente; da settembre il via alle attività sportive. Naturalmente, la disponibilità di posti è subordinata al budget messo a disposizione dalle istituzioni ed enti privati aderenti. Lo scorso anno "Lo sport per tutti" è costato complessivamente 31 mila euro, dei quali 12.500 sono stati messi a disposizione da privati e Comunità della Vallagarina. "Nel 2012 - ha spiegato Franco Frisinghelli - per soli 6 mila euro non siamo riusciti a soddisfare tutte le domande. Faccio appello ai privati, alla Cooperazione, alle banche e alle associazioni di categoria, che potrebbero dare un aiuto fondamentale, così come auspico che in futuro tutti i 17 Comuni della Vallagarina possano aderire trovando nei propri bilanci le risorse necessarie".