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MARTEDI

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Notiziario Marketpress di Martedì 08 Luglio 2014
"CURE PALLIATIVE 2020"  
 
Bruxelles, 8 luglio 2014 - La conferenza "Cure palliative 2020" (Palliative Care 2020) si svolgerà il 15 ottobre a Bruxelles, in Belgio. Si tratta della conferenza finale di due progetti finanziati dal 7° Pq: Impact e Euro Impact. Con il tema "Verso l´integrazione delle cure palliative in un´Ue per tutte le età", la conferenza ospiterà un vivace dibattito condotto da importanti interlocutori nelle cure palliative e a lungo termine in Europa. Saranno presentati i risultati di Impact e Euro Impact con l´obiettivo di informare i decisori politici sulle più recenti ricerche riguardanti l´importanza e il valore aggiunto delle cure palliative in un´Ue per tutte le età. Tra i partecipanti ci saranno decisori politici, dipendenti pubblici, accademici e ricercatori, reti sanitarie, rappresentanti dei servizi sanitari nazionali e di organismi internazionali che si occupano di salute. Per maggiori informazioni, visitare: http://palliativecare2020.Eu/    
   
   
LA SIFILIDE E ALTRE INFEZIONI A TRASMISSIONE SESSUALE ALIMENTANO LA DIFFUSIONE DELL’HIV  
 
 Roma, 8 luglio 2014 - Un soggetto affetto da malattia sessualmente trasmessa ha maggiore probabilità di contrarre un’infezione Hiv. È questo il dato più importante emerso da uno studio longitudinale durato 25 anni e condotto a Roma presso l’Istituto San Gallicano. La sifilide In particolare si è dimostrata capace di aumentare il rischio di infezione da Hiv fino a oltre sette volte. Un aumento del rischio è stato dimostrato, in misura minore ( circa 2 volte), anche per la gonorrea. Alla luce di questi risultati da marzo di quest’anno, presso la Dermatologia Infettiva del San Gallicano, diretta da Antonio Cristaudo, è stato avviato in collaborazione con il Ministero della Salute, un Programma di lotta alla sifilide nelle popolazioni di giovani adulti, allo scopo di contrastarne il ruolo nella diffusione dell’infezione da Hiv. I risultati dello studio e le tappe del Progetto Sifilide sono stati presentati oggi al San Gallicano al convegno”Focus on: Hiv” che ha visto il confronto di massimi esperti sul tema. In Italia nell’arco di oltre vent’anni, dal 1991 al 2012, sono stati circa 97.000 i soggetti colpiti da infezioni sessualmente trasmesse, 15.000 i colpiti da Sifilide. Di questi oltre 67.000 hanno effettuato screening per Hiv e circa 5000 sono risultati positivi, pari a una prevalenza ( casi registrati) del 7,3%. Questi i dati del Sistema Nazionale di Sorveglianza Sentinella delle infezioni sessualmente trasmesse di cui fa parte il San Gallicano, unico centro clinico del centro Italia che ha prodotto il 27% dei dati del centro sud. (Notiziario Iss, 4-2014) “Lo studio venticinquennale del San Gallicano – sottolinea Aldo Di Carlo, Direttore scientifico del San Gallicano - conferma questa tendenza. E’ stata valutata la probabilità di acquisire l’infezione da Hiv in una popolazione di circa 2000 maschi a rischio (Msm= maschi che fanno sesso con maschi), dimostrando come tra il 2001 e il 2009 si sia verificato un incremento dell’incidenza dell’infezione mai registrato dal 1985. Tale incremento di rischio si è riscontrato soprattutto tra i più giovani e tra coloro che nel periodo di osservazione avevano contratto infezioni sessualmente trasmesse (Ist), come la sifilide o la gonorrea. Nel 2013 la proporzione di pazienti sieropositivi con sifilide è del 33% rispetto del 2011 che era del 17%.” “Oggi questi dati pongono l’attenzione - precisa Antonio Cristaudo - sulla lotta alle Ist come strategia prioritaria da avviare anche per arginare la diffusione di Hiv, soprattutto nelle popolazioni più giovani e in quelle più vulnerabili.” “Stiamo oggi assistendo, – avverte Cristaudo - ad un abbassamento della guardia rispetto all’Aids. La malattia infatti da mortale è diventata di tipo cronico grazie alle nuove terapie. C’è quindi minore paura e precauzione, sia tra i soggetti a rischio che tra gli eterosessuali. La minor attenzione alle misure preventive ha determinato una recrudescenza di tutte le malattie sessualmente trasmesse, ed i soggetti affetti a loro volta acquisiscono più facilmente infezione da Hiv.” Esperti dell’Istituto nazionale per la malattie infettive “Lazzaro Spallanzani”, che per il numero di pazienti con Hiv trattati è la prima nel Lazio e tra le principali realtà in Italia, hanno portato il loro contributo. “Dalla nostra esperienza – dichiara Giuseppe Ippolito, direttore scientifico dello Spallanzani - emerge in maniera chiara l’importanza di una adeguata informazione e di una identificazione precoce dell’infezione da Hiv e delle patologie indicative di essa per un inizio tempestivo del trattamento. Il numero di casi trattati e le competenze cliniche e diagnostiche acquisite dal nostro Istituto, come testimoniato dai risultati clinici ottenuti, fanno sottolineare come, con l’evolversi della patologia sia sempre più importante che le persone con infezione da Hiv si rivolgano e vengano gestite da centri di alta specializzazione con grandi casistiche ed accesso a strumenti diagnostici e terapeutici innovativi.” L’aumento progressivo dei pazienti in trattamento, legato al numero costante di nuove diagnosi e ai criteri di accesso alla terapia sempre più allargati, pone crescenti problemi di sostenibilità economica, per quella che è oggi la seconda voce della spesa farmaceutica ospedaliera dopo l’oncologia. “Controllo dell’appropriatezza prescrittiva e aderenza alle linee-guida, un approccio basato sulla costo-efficacia e l’utilizzo dei farmaci equivalenti possono consentire di controllare i costi mantenendo elevata la qualità delle cure – dichiara Andrea Antinori, direttore sanitario dello Spallanzani - “In tal senso la Regione Lazio ha sviluppato un Protocollo Diagnostico Terapeutico (Pdt) sulla terapia antiretrovirale, basato su modelli farmaco-economici e di Hta, al fine di operare un intervento valido sia in termini di programmazione di spesa che di miglioramento degli standard di cura”. “Le neoplasie – evidenzia Francesco Cognetti, direttore del Dipartimento di Oncologia medica del Regina Elena – sono molto frequenti in pazienti Hiv positivi e ne rappresentano una delle cause principali di mortalità. La terapia antiretrovirale migliora la sopravvivenza ma espone ad altri cancerogeni ambientali, e l’elevata associazione di Hiv con altri virus oncogeni hanno ampliato lo spettro neoplastico. E’ pertanto necessaria una stretta sorveglianza in questi pazienti rispetto alla popolazione sana soprattutto per quanto riguarda i tumori del collo dell’utero e dell’ano, la cui diagnosi precoce previene l’incidenza di cancri invasivi”. “Multidisciplinarità e collaborazione tra centri di eccellenza – dichiara Fulvio Moirano Commissario Straordinario degli Ifo e dello Spallanzani - sono oggi gli elementi fondamentali per il progresso della salute pubblica in questo ambito, come in tutte le patologie.”  
   
   
LAZIO, UN NUOVO REPARTO AL REGINA MARGHERITA: MIGLIORA L’ASSISTENZA SUL TERRITORIO  
 
Roma, 8 luglio 2014 - Apre a Roma, all’ospedale Regina Margherita, il primo reparto di Degenza a Gestione Integrata. Garantirà assistenza dal lunedì al venerdì dalle 8 alle 20 e il sabato dalle 8 alle 14. Tra le altre cose prevede anche l’assistenza medica notturna. Di cosa si tratta e a chi è rivolto? Pazienti in fase di post-acuzie non stabilizzati. Si tratta di chi ha bisogno di osservazione clinica ed, eventualmente, di interventi di riabilitazione estensiva o riattivazione motoria. In particolare questi pazienti presentano la compromissione di una o più funzioni e sono caratterizzati da un’autosufficienza psico-fisica ridotta. Pazienti affetti da patologia cronica e/o con multimorbilità. Questi pazienti hanno bisogno di assistenza in ambiente protetto perché si trovano a dover affrontare una riacutizzazione lieve o media della loro patologia di base. Pazienti in fase di post-acuzie stabilizzati. In questo caso si tratta di pazienti affetti da polipatologia cronica e con bisogno di assistenza continuativa da parte di infermieri e personale sanitario. L’obiettivo , in questo caso, è mantenere i livelli residui di autosufficienza dei pazienti. L’impegno per cambiare la sanità del Lazio Risparmi e servizi migliori. Un ricovero in questo nuovo reparto costa per ogni paziente 1.000 euro in meno al giorno rispetto a un ricovero tradizionale. A regime, quando i posti, che oggi sono 8, diventeranno 20, la Regione risparmierà 20.000 euro al giorno. Attraverso i risparmi sarà possibile innovare e migliorare i servizi sanitari. Tanti servizi elevati e di qualità: dal coordinamento degli infermieri alle cure per la riabilitazione, con la presenza del fisioterapista che varierà in base ai bisogni dei pazienti. E poi altri servizi e attività: da quella alberghiera e farmaceutica al trasporto sanitario. E poi un’attività informatica innovativa, con un’unica piattaforma condivisa che consentirà a tutto il personale coinvolto di conoscere il percorso diagnostico-terapeutico di ogni paziente. In questo modo viene garantita anche la continuità assistenziale: a questa piattaforma potranno accedere anche i medici di medicina generale. Ecco come si svolge il servizio: L’accesso dei pazienti al reparto a gestione integrata. I pazienti che rientrano tra le tipologie che abbiamo accennato possono essere inviati al reparto dal medico specialista, dai medici di medicina generale e dai Centri di assistenza domiciliare operanti nei Distretti della Asl Rma. In caso di dimissione ospedaliera, il team, dopo aver preso accordi telefonici con il coordinatore infermieristico del reparto a gestione integrata, disporrà l’invio del paziente presso il reparto stesso, tramite trasporti secondari. Una lista d’attesa per l’accesso al reparto. Sono previsti diversi criteri di precedenza: la territorialità dei pazienti all’interno della Asl Rma, le priorità cliniche per accedere al trattamento, l’ordine cronologico della valutazione dei singoli casi, la gravità sociale. Le modalità del ricovero, che deve avvenire nella fascia oraria dalle ore 8,30 alle 11,00. In questo modo il medico potrà effettuare una prima valutazione sulle condizioni cliniche del paziente e sull’appropriatezza del ricovero. E allo stesso tempo il case-manager di reparto potrà verificare la correttezza del percorso di cura stabilito. Sarà il coordinatore infermieristico ad accettare formalmente il paziente, dopo aver verificato la disponibilità dei posti, il carico assistenziale e la correttezza dei criteri di invio. La permanenza nel reparto. È giustificata solo dallo svolgimento del progetto di assistenza e cura previsto al momento dell’accettazione, che sarà monitorato costantemente durante tutto il periodo del ricovero. La dimissione avviene di norma entro 30 giorni e sarà concordata dal medico specialista dedicato con tutti gli attori del processo. “È l´ennesimo segnale che la sanità nel Lazio sta cambiando –è il commento del presidente, Nicola Zingaretti, che ha aggiunto: vogliamo raggiungere l´obiettivo di disavanzo zero e, quindi, metterci nelle condizioni di recuperare la piena autonomia di un modello di difesa del diritto alla salute. "grazie alla credibilità riconquistata- ha detto ancora Zingaretti - il Governo ha accettato di alzare la soglia di copertura di deroga dal blocco del turn over dal 10 al 15% già per il 2014”.  
   
   
FAST TREC, A REGIME IL “RITIRO” DIGITALE DEI REFERTI DI LABORATORIO E RADIOLOGIA UN SERVIZIO CHE PERMETTE DI VISUALIZZARE E STAMPARE DAL WEB IL RISULTATO DI UN ESAME  
 
Trento, 8 luglio 2014 - Dopo un periodo di sperimentazione del nuovo sistema Fast Trec, a distanza di due mesi dall’attivazione della modalità di ritiro telematico dei referti di laboratorio e di radiologia, sono più di 5 mila gli assistiti che hanno di visualizzato e stampato via web circa 11 mila referti. Ora il sistema entra a regime e non sarà più necessario recarsi agli sportelli per ritirare il referto. Per la valutazione degli esami il cittadino potrà recarsi direttamente dal medico di famiglia – pediatra o medico di medicina generale – senza la necessità di consegnare il cartaceo dal momento che il professionista può visualizzare il referto appena pronto sul proprio personal computer. Se il paziente desidera conservare la copia del referto può salvarlo e stamparlo dal proprio computer. È sempre possibile recarsi alle casse per richiedere il cartaceo ma, al contrario di quanto avvenuto fino ad ora, i referti saranno stampati solo su richiesta e non saranno più conservati in attesa del ritiro. Il paziente al momento dell’accettazione dell’esame può richiedere il ritiro del Cd con le immagini radiografiche o l’invio per posta direttamente a casa del referto, ambedue con l’addebito delle relative spese. Per consultare il referto digitale è sufficiente collegarsi al sito dell’Apss alla voce «Altri servizi online» oppure all’indirizzo www.Trec.trentinosalute.net inserire il codice fiscale, il numero di identificazione della propria tessera sanitaria blu (Team) e il codice del referto stampato sul modulo consegnato al momento dell’accettazione. Per visualizzare o stampare il cittadino ha a disposizione 45 giorni dalla data di pubblicazione. Sono esclusi dalla consultazione online i referti relativi alle analisi genetiche e Hiv nonché quelli degli screening e della senologia. Al primo accesso a Fast Trec è necessario esprimere il consenso al trattamento dei dati sanitari in assenza del quale non è possibile accedere ai referti online ma solo con la modalità tradizionale. Il ritiro digitale dei risultati dei propri esami di laboratorio e di radiologia permette al cittadino una più semplice e veloce fruibilità del referto rispetto alle modalità tradizionali evitando perdite di tempo negli spostamenti e nelle attese agli sportelli. L’utilizzo massiccio di Fast Trec comporterà una riduzione delle code agli sportelli oltre a risparmi in termini di materiali di consumo e di risorse umane. Il nuovo servizio si integra con la Cartella clinica del cittadino (Trec), la piattaforma elettronica che consente ai cittadini registrati di consultare online, senza limiti di tempo, tutti i propri referti, di tenere un diario della propria salute, di visualizzare le ricette farmaceutiche e specialistiche, di pagare online – con carta di credito – una o più prestazioni sanitarie. Informazioni sul servizio: Servizio Prontosanità 848 806 806 (dalle 8 alle 18 dal lunedì al venerdì). Materiale informativi su Fast Trec sono scaricabili da: http://www.Trentinosalute.net/contenuti/pubblicazioni/campagne-informative/17-fast-trec-i-tuoi-referti-in-un-click    
   
   
BASILICATA: PRESENTATO RAPPORTO REGIONALE SULLE DIPENDENZE PATOLOGICHE  
 
Potenza, 8 luglio 2014 - Nel 2013 sono stati 384 i nuovi utenti rivoltisi ai Ser.t. Di Potenza, Lagonegro, Marsicovetere, Melfi, Matera e Policoro. Il dato comprende anche i detenuti delle Case Circondariali di Basilicata e gli assistiti presso le comunità terapeutiche. In crescita, tra i nuovi accessi, gli alcoldipendenti e soprattutto i giocatori d’azzardo patologico. Lo rivela il rapporto regionale “Gli Utenti dei Ser.t. In Basilicata nel 2013” presentato questa mattina presso la sala Basento del Dipartimento Agricoltura di viale Verrastro, nel corso di un incontro dell’Osservatorio regionale sulle dipendenze, istituito in Basilicata nel 2012 dal progetto Niod (Network italiano osservatorio dipendenze). Il documento analizza i dati riguardanti le diverse forme di dipendenza patologica alle quali i Ser.t. Danno risposta: tossicodipendenza, alcoldipendenza, gioco d’azzardo patologico e tabagismo. Queste in sintesi le informazioni più significative emerse dall’indagine: nel 2013 l’utenza annuale dei Ser.t. È composta da 2.256 individui, di cui l’ 89,6% uomini e il 10,4% donne, così suddivisi in base alla tipologia di dipendenza: 1.584 tossicodipendenti (70,2 %), 578 alcoldipendenti (25,6%), 72 giocatori d‘azzardo patologico (3,2%), 22 tabagisti (1,0%). La componente maschile prevale nettamente in tutte e quattro le tipologie di dipendenza, l’età risulta essere medio alta (30-39 anni), con picchi tra gli alcoldipendenti, i giocatori d’azzardo patologico ed i tabagisti, mentre il livello di scolarizzazione è basso, soprattutto tra gli alcolisti. Per quanto riguarda le sostanze primarie utilizzate il primo posto spetta all’eroina (83%), l’unica che può essere sostituita con il metadone, ma con una presenza abbastanza importante anche della cocaina (quasi 10%). Nel documento, inoltre, è stato inserito come indicatore il Pdu (problem drug use) che ha registrato valori bassi per la popolazione nascosta che ha bisogno di trattamento. “Il rapporto è il punto di arrivo del percorso effettuato in questi ultimi anni dagli operatori dei Ser.t. E rappresenta – ha sottolineato l´assessore regionale alle Politiche della Persona Flavia Franconi - un’importante risorsa per comprendere e valutare il fenomeno delle dipendenze, oltre che per potenziare la programmazione dei servizi offerti. Dai dati emerge un quadro delle dipendenze in continua evoluzione, la cui incidenza sta aumentando soprattutto tra i giovani e le donne. È, dunque, necessario mettere a punto, come faremo già dalla fine del 2014, percorsi di formazione per gli operatori del settore, soprattutto rispetto alle nuove forme di dipendenza come la ludopatia, e migliorare l’accesso alle cure, per avvicinare quella fascia di utenza ancora lontana dai Sert, come i minori e le donne”. All’incontro sono intervenuti, tra gli altri, i responsabili dell’Ufficio Programmazione dei Servizi alla Persona della Regione Basilicata e i sociologi dei Sert di Potenza e Matera.  
   
   
LAZIO, LABORATORI PUBBLICI: INIZIA LA RIFORMA PER OFFRIRE UN SERVIZIO MIGLIORE  
 
Roma, 8 luglio 2014 - È stato firmato un nuovo decreto per riorganizzare i laboratori pubblici. Con questa riforma, si garantiscono collegamenti fra le varie strutture, un servizio vicino al luogo di cura e un risparmio di 20milioni di euro l’anno 07/07/2014 - La Regione riforma il sistema dei laboratori di analisi pubblici, definisce le loro funzioni e riorganizza tutta la rete organizzativa che sarà basata su 8 Hub e 27 Spoke. Di cosa si tratta? Gli Hub devono garantire oltre 3 milioni di analisi. Questi sono laboratori ad elevata complessità (Lec) con settori specialistici. Coordinano il personale e le tecnologie delle strutture Spoke collegate. Gli Spoke sono strutture meno complesse, presenti negli ospedali che curano i pazienti per acuti e garantiscono attività di diagnosi di urgenza e di base. “Con questo provvedimento – ha spiegato il presidente Nicola Zingaretti - archiviamo una rete definita nel 2007 poco efficiente e ormai obsoleta. Si volta pagina e si ottiene un risparmio di più di 20 milioni di euro l’anno. Adottiamo un nuovo modello basato sulla centralizzazione delle attività, degli acquisti di materiali di consumo, di reagenti e delle attrezzature”. “La nuova configurazione – ha aggiunto Zingaretti – si baserà su otto centri di riferimento collegati in rete e dotati di attrezzature e capacità professionali in grado di rispondere a ogni esigenza. Saranno i punti di riferimento per 27 strutture e per tutti i centri della nuova rete. Questo consentirà di realizzare una medicina di laboratorio vicina al luogo delle cure, più efficiente e molto meno sprecona” . I laboratori si distinguono in: 1) Laboratorio di urgenza. Annesso a un presidio ospedaliero di dimensioni piccole o medio-piccole e dotato di Pronto soccorso (Ps) o Dipartimento di Emergenza e Accettazione(dea) di I livello. Può effettuare circa 30-50 esami di urgenza e tra i 200mila e 1 milione l’anno. Provvede in urgenza a prestazioni di laboratorio e consulenza in medicina di laboratorio ai soli accessi nei Ps e Dea e pazienti ricoverati interni. E’ attivo 24 ore. 2) Laboratorio di base. Annesso a un presidio ospedaliero di dimensioni medie o medio-piccole e dotato di Pronto soccorso o Dea di I livello. Svolge circa 100-150 tipologie di esami di base e di frequente esecuzione e tra i 500mila e 1 milione e mezzo di l’anno. 3) Lec (Laboratorio ad elevata complessità). Annesso a un presidio ospedaliero di dimensioni medio-grandi o grandi svolge più 150 tipi di esami di base e complessi e circa 2 milioni e mezzo di esami l’anno. Fornisce prestazioni di laboratorio e consulenza ai reparti ospedalieri e prestazioni ambulatoriali di diagnostica di laboratorio sia per i punti di prelievo presenti nel presidio ospedaliero, sia per i Centri prelievo territoriali afferenti. 4) Lec-s (Laboratorio ad elevata complessità con settori specialistici). Sono i laboratori al vertice della rete e sono tutti Hub. Sono annessi ad presidio ospedaliero di dimensioni medio-grandi o grandi, con repertorio analitico superiore alle 150 tipologie di esami di base e complessi. Un Lec-s ha un volume minimo di attività di almeno 3 milioni di esami l’anno. 5) Laboratorio specialistico. Annesso ad un presidio ospedaliero o ad un policlinico universitario può essere monospecialistico o polispecialistico. 6) Laboratorio di riferimento. Svolge attività di alta referenza, conferma o approfondimento soprattutto su prestazioni di elevatissima specializzazione. 7) Settore decentrato di base per analisi in urgenza. Area di laboratorio annessa a un presidio ospedaliero con attività per acuti di piccole dimensioni o a un Pronto Soccorso o Punto di Primo Intervento territoriale, con repertorio analitico limitato ad un ristretto pannello di esami dedicati all’emergenza. Ha un volume di attività fino a 300 mila esami l’anno e fornisce prestazioni esclusivamente in termini di urgenza ai reparti ospedalieri. Questo è l’elenco degli Hub: Hub1: Ospedale S. Pertini riferimento per sei centri spoke: Policlinico Casilino, Ospedali di Tivoli, Colleferro, Palestrina, Subiaco, Monterotondo e due Centri prelievi nella Roma G. Hub2: S. Eugenio riferimento per i 5 ospedali di Frascati, Marino, Albano-genzano, Velletri, Ifo e dei centri prelievi territoriali della Asl E e della Asl dei Castelli (H). Hub3: S. Camillo riferimento per gli ospedali di Ostia, il Policlinico L. Di Liegro, Irccs Istituto Nazionale Malattie Infettive, Centri prelievo territoriali della Roma D. Hub4: S. Giovanni riferimento per il S. Spirito, Villa Betania e centri prelievo territoriali. Hub5: S. Filippo Neri è centro di una rete che comprende gli ospedali di Civitavecchia, Bracciano, Rieti ed i Centri prelievo della Asl F( Civitavecchia), Rieti, Roma E. Hub6: Ospedale Belcolle di Viterbo che fa da centro per gli ospedali di Civita Castellana, Tarquinia Acquapendente e centri prelievo territoriali della Asl. Hub7 :Latina - S. Maria Goretti , la rete in questo caso è composta dagli ospedali di Formia, Terracina Fondi, Anzio e dai Centri prelievo di Latina e dei Distretti 4 e 6 della Asl dei Castelli. Hub8: Ospedale Fabrizio Spaziani di Frosinone che farà da centro per il S. Scolastica di Cassino, l’ospedale di Sora e quello di Alatri.  
   
   
SANITÀ, COOPERAZIONE FRA TOSCANA E PAESI BALCANICI  
 
Firenze 8 luglio 2014 - La Regione Toscana mette a disposizione la sua esperienza in materia di sanità per la crescita dell´organizzazione sanitaria nei Paesi dell´area balcanica. E´ questa la finalità di un percorso di cooperazione internazionale che vede protagonista il sistema regionale del diritto alla salute in Albania, ma anche in altri Paesi dell´area come Bosnia-erzegovina, Kosovo, Macedonia, Montenegro. Proprio il 4 luglio si è conclusa a Tirana, la prima sessione del V° corso di alta specializzazione in economia e management sanitario organizzato dalla Regione Toscana in collaborazione con il Ministero della Salute della Repubblica d´Albania e le Università di Firenze e "Nostra Signora del Buon Consiglio" di Tirana. Il corso, inaugurato alla presenza dell´Ambasciatore d´Italia in Albania, Massimo Gaiani e dei Ministri della salute della Repubblica d´Albania, del Repubblica del Kosovo e del Cantone di Tusla (Bosnia-erzegovina) ha la finalità di trasferire il know how del nostro sistema sanitario per consentire la crescita dell´organizzazione in questi paesi. "Queste attività di cooperazione sviluppate grazie al Centro regionale di salute globale – evidenzia l´assessore regionale al diritto alla salute Luigi Marroni - hanno la finalità di offrire un contributo di conoscenze e di esperienze perché il livello dei sistemi sanitari possa crescere anche nelle zone più svantaggiate. In Albania i progetti di cooperazione sono in corso da sei anni e hanno portato sin qui significativi risultati di crescita e di collaborazione. Tra l´altro iniziative come questa sui Balcani hanno anche un notevole riscontro interno: permettono anche una fruttuosa collaborazione tra vari soggetti, Regione, Atenei, aziende ospedaliere toscane che diventano vivaci motori di progettualità, di scambi stimolando anche un virtuoso circuito di partecipazione e messa in rete". L´intervento in Albania e nei Balcani, coordinato dal Centro Regionale di Salute Globale, nasce dalla necessità di studiare soluzioni e strategie organizzative specifiche per la realtà sanitaria ed ospedaliera di quelle aree e sviluppare le necessarie competenze manageriali e gestionali per la loro conduzione. Il progetto si propone in particolare di intervenire - attraverso specifici contributi formativi, di ricerca e di assistenza tecnica - sulla qualità dei servizi di promozione della salute, prevenzione e cura delle malattie e fornire dunque risposte concrete e qualificate alla esigenza del Ministero della Sanità albanese nella definizione del percorso di riforma e sviluppo del sistema sanitario. Per questo il corso è rivolto principalmente ai dirigenti delle strutture sanitarie ospedaliere albanesi e di altri paesi balcanici.  
   
   
ROSSI: EQUITÀ E LISTE DI ATTESA LE SFIDE PER CAREGGI E LA SANITÀ TOSCANA  
 
Firenze 8 luglio 2014 - Festa grande il 5 luglio a Careggi per la ricorrenza del centenario dell´ospedale fiorentino. Il presidente Enrico Rossi ha inviato un messaggio a tutti gli operatori. "Careggi ha 100 anni ma non li dimostra - ha detto Rossi - Voglio prima di tutto ringraziare tutti gli operatori che in questi anni difficili, anche con sacrifici, hanno tenuto alto il livello della qualità delle cure della sanità toscana. Senza il vostro impegno la sanità fiorentina e toscana non ce l´avrebbe fatta, a fronte dei grandi tagli alla spesa sanitaria da parte delle politiche nazionali. La Regione ha garantito che continuassero gli investimenti e oggi Careggi è quasi completamente ristrutturato e la sua dotazione tecnologica è all´avanguardia in Italia e in Europa". "Ci sono quindi le condizioni per fare ancora meglio - prosegue il messaggio - tenendo però conto che nei prossimi anni non si potrà né si dovrà ridurre ulteriormente la spesa sanitaria, che già ora è nella media europea ed inferiore a quella dei paesi più sviluppati. Eppure grazie ancora agli operatori, alla loro professionalità e a scelte lungimiranti, la sanità toscana e italiana non hanno niente da invidiare a quella di altri paesi europei"- "Mi permetto di segnalare - conclude il presidente Rossi - un problema particolarmente sentito dai cittadini: l´equità di accesso alle cure e i tempi, a volte troppo lunghi, per ottenerle. Su questo fronte, insieme, possiamo e dobbiamo fare di più. Avremo occasione di incontrarci insieme all´assessore per discutere di questi problemi e del nuovo Piano sanitario. Intanto permettetemi di fare i migliori auguri alla vostra azienda. Buon compleanno Careggi!".  
   
   
ELETTROPORAZIONE: NUOVA FRONTIERA PER LE CURE INTIME FEMMINILI  
 
Legnaon, 8 luglio 2014 - Una nuova tecnica viene utilizzata per le patologie genitali femminili e ha iniziato a dare risposte positive su alcuni casi esaminati dall’equipe medi-ca del dottor Filippo Murina (Servizio di Patologia Vulvare – Ospedale V. Buzzi – Icp | Università di Milano). L’elettroporazione oggi è possibile grazie a una nuova apparecchiatura (Epv Blue-moon) che consente di applicare impulsi innocui e indolori ad alto voltaggio alla mucosa con conseguente veicolazione e assorbimento in modo consistente di farmaci, an-che ad elevato peso molecolare. Rispetto a prima, la veicolazione transdermica in dosi consistenti del principio attivo nel punto dove si desidera il massimo effetto, con la presenza di trascurabili effetti collaterali, fanno sì che alcune patologie possano es-sere curate in modo rapido, innocuo ed efficace. La veicolazione transdermica con elettroporazione primeggia su tutti gli altri sistemi finora conosciuti e utilizzati (ultrasuoni, ionoforesi, iontoforesi). Epv veicola principi attivi finalizzati all’idratazione e al nutrimento vulvo-vaginale tramite applicatori specifici, dotati di una siringa standard da 2,5 ml.: uno ridotto (per i casi di critica introduzione), uno standard (per tutte le altre applicazioni) e uno destinato alle patologie anali. La penetrazione di farmaci nella mucosa vaginale e anale può essere diffi-coltosa, in quanto i principi attivi contenuti in ovuli, creme o candelette possono essere assorbiti in modo parziale. Tramite l’elettroporazione di-namica attuabile con Epv, invece, vengono generati impulsi elettrici, che provocano l’aumento della permeabilità della membrana rendendo l’assorbimento delle sostanze di gran lunga superiore. Il vestibolo vagina-le (porta d’ingresso della vagina) e il tratto vaginale distale, con le loro fit-te ramificazioni di terminazioni nervose e recettori degli stimoli tattili, termici e dolorifici, sono il posto ideale per esaltare le caratteristiche te-rapeutiche di Epv. Atrofia post-menopausale, secchezza, bruciori e dispareunia (dolori du-rante un rapporto sessuale) oggi possono essere affrontate in modo effi-cace tramite l’Epv. Gli effetti del trattamento si estrinsecano tramite un effetto analgesico e decontratturante, aumentando il tono muscolare e il piacere coitale, migliorando l’elasticità tessutale e infine contribuendo a un’azione anti-aging.  
   
   
UIL, MARONI: RIFORMA SOCIO-SANITARIA È SFIDA EPOCALE  
 
 Milano, 8 luglio 2014 - "La riforma del Sistema socio-sanitario è la sfida più importante della legislatura, una sfida epocale, per passare dal principio del ´curare il malato´ a quello del ´prendersi cura del malato´, che vuol dire un´integrazione sul territorio delle tante strutture che ci sono. Mi immagino che incontreremo enormi resistenze di chi ha interessi da difendere, ma per me l´unico interesse è quello del cittadino lombardo, che deve essere in grado di scegliere al meglio, pagare il meno possibile e senza distinzione tra pubblico o privato. Non dobbiamo avere un sistema che lo spinga verso una direzione o l´altra. Per questo immagino le tante resistenze che ci saranno, ma confido sul sostegno delle parti sociali, e del sindacato, per fare una riforma buona e giusta, per avere un sistema migliore, più moderno, più adatto alle esigenze, più equo e meno costoso". Lo ha spiegato il presidente della Regione Lombardia Roberto Maroni, questa mattina, nel corso del suo intervento al Congresso regionale della Uil, all´Auditorium Testori di Palazzo Lombardia, a Milano.  
   
   
CANTIERE OSPEDALE SAN GERARDO, L’UNIVERSITÀ DI MILANO-BICOCCA MONITORA LE EMISSIONI DI POLVERI  
 
Monza, 8 luglio 2014 – Il Centro Polaris (Polveri in Ambiente e Rischio per la Salute) del Dipartimento di Scienze dell’Ambiente e del Territorio e di Scienze della Terra dell’Università di Milano-bicocca sta eseguendo il monitoraggio delle concentrazioni di particolato Pm10 e Pm2.5 presso il cantiere, che realizza i lavori di ristrutturazione e ampliamento dell’Azienda Ospedaliera San Gerardo di Monza. L’attività di monitoraggio, che è iniziata il 23 maggio e si concluderà il prossimo 20 dicembre, prevede il campionamento del particolato per una settimana in ciascuno degli otto mesi di durata del progetto. I dati raccolti vengono confrontati con quelli misurati dalle due centraline Arpa presenti a Monza. Fino a oggi è già stato realizzato il campionamento per i mesi di maggio e giugno. I dati sulle emissioni sinora raccolti sono in linea con quelli monitorati dalle centraline Arpa di Monza. Per la realizzazione del progetto il Centro Polaris ha trasferito lo strumento Hydra Dual Sampler (scarica la foto), campionatore specifico per la misurazione delle micro polveri, dal sito milanese di “Torre Breda” in viale Sarca, dove per tre anni è stato impiegato per il campionamento del particolato urbano nell’ambito del Progetto “Tosca”, al sito del cantiere dove è stato collocato sul raccordo che unisce l’avancorpo esistente a quello in costruzione (il punto è indicato in rosso nella figura, clicca qui per scaricarla). Il Centro di Ricerca Polaris, presieduto dalla professoressa Marina Camatini, ha ideato e coordinato il Progetto “Tosca” (Tossicità del particolato atmosferico e marker molecolari di rischio), uno studio multidisciplinare durato tre anni, da giugno2008 agiugno 2011, che ha indagato per la prima volta la tossicità del particolato atmosferico (Pm) in ambiente urbano e i rischi per la salute umana.  
   
   
MARONI: MONZA DEVE RESTARE NEL CALENDARIO DELLA F1  
 
Milano, 8 luglio 2014 - "Senza il Gp di Monza la Formula 1 non è Formula 1. Ho sentito queste richieste di Ecclestone, che vuole più soldi, però la F1 non è fatta solo di soldi, ma anche di tradizione, stile, popoli e circuiti. Monza c´è fino al 2016, perché c´è il contratto, da qui ad allora vedremo di incontrare Ecclestone, per definire condizioni che siano compatibili con la permanenza di Monza nel calendario mondiale e con la sostenibilità finanziaria del circuito stesso". Lo ha spiegato il presidente della Regione Lombardia Roberto Maroni, incontrando i giornalisti al termine dei lavori del Congresso regionale della Uil all´Auditorium Testori di Palazzo Lombardia, a Milano.  
   
   
SPORT: BANDO 2014. IN VENETO CONTRIBUTI ANCHE PER ACQUISTO DEFIBRILLATORI E LOTTA A VIOLENZA E RAZZISMO  
 
Venezia, 8 luglio 2014 - Anche per l’acquisto da parte delle società sportive di beni strumentali di modico valore – come i defibrillatori diventati obbligo statale per la sicurezza – potrà esserci la partecipazione della Regione alla spesa. Inoltre saranno sostenute iniziative di informazione e ricerca in materia sportiva che riguardino le tematiche dei valori dello sport, dell´antidoping, della lotta alla violenza, all’intolleranza ed al razzismo nello sport. Sono alcuni degli aspetti contenuti nel bando 2014 per l’accesso ai contributi relativi agli interventi a favore della promozione e lo sviluppo della pratica sportiva, che la giunta regionale ha approvato su proposta del vicepresidente e assessore alla sport Marino Zorzato. Il bando 2014 assegna una disponibilità di circa 450 mila euro per la promozione dell’organizzazione di manifestazioni sportive e il concorso al sostegno di quelle di natura promozionale, agonistica e spettacolare (area D) e altri 30 mila euro per l’effettuazione di studi e ricerche, convegni e seminari, in materia di sport, divulgandone cultura e valori (area G). E’ di 75 mila euro la quota riservata invece per l’assegnazione di incentivi alle scuole del territorio che propongono nell’offerta formativa curricolare per l’anno scolastico 2013/2014 corsi di preparazione atletica finalizzata all’agonismo (area F). “Quest’anno – fa rilevare Zorzato – oltre alle consolidate manifestazioni di caratura internazionale e di grande richiamo in termini di partecipazione sportiva e di pubblico al seguito, quali possono essere le maratone, avranno priorità le manifestazioni sportive correlate alla commemorazione del centenario della Grande Guerra. La Regione intende inoltre sostenere in misura adeguata l’organizzazione degli eventi di rile-vanza per la loro valenza sociale e di promozione del territorio”. Potranno presentare domanda di contributo le Province, i Comuni, le Comunità montane e loro consorzi, le Ipab escluse quelle riconosciute persone giuridiche di diritto privato; il Coni, le federazioni sportive nazionali, gli enti di promozione sportiva riconosciuti dal Coni, le loro rappresentanze regionali e provinciali, i comitati organizzatori promossi dagli stessi; le associazioni sportive dilettantistiche senza fine di lucro (non costituite sotto forma di società di capitali) aventi sede legale nella regione ed operanti da almeno un biennio, le università e gli istituti superiori di educazione fisica.. Le domande dovranno pervenire entro il 21 luglio utilizzando l’apposita modulistica.  
   
   
PRONTA L´EMILIA DEL VOLO LIBERO PER IL CAMPIONATO ITALIANO DI PARAPENDIO  
 
 Torino, 8 luglio 2014 – Ieri si è aperto il campionato italiano di parapendio a Sestola (Modena) e fino al 12 nugoli di vele multicolori ravviveranno il cielo sopra le montagne modenesi, bolognesi e reggiane. Decollando dal monte Calvanella in zona Pian del Falco, un prato posto a quota 1525 metri ai piedi del monte Cimone (m 2165), il maggior rilievo dell´Appennino dell´Emilia Romagna, questi mezzi che volano senza motore, sfruttando le masse d´aria ascensionali, saranno impegnati su percorsi aerei che possono estendersi per decine di chilometri. Infatti saranno le condizioni meteo di ciascuna giornata di gara che determineranno la lunghezza dei tragitti, contrassegnati da punti salienti del territorio che i piloti dovranno toccare, confermando l´aggiramento tramite Gps. Un altro strumento in dotazione dei piloti, il live tracking, permetterà di seguire la gara su computer con aumento della sicurezza dei partecipanti perchè gli organizzatori avranno sotto controllo la loro posizione in ogni momento del volo. Saranno sei gare di velocità dove vince chi impiega meno tempo a chiudere il percorso. Dalla somma dei punti ottenuti dai piloti nelle varie prove scaturirà la classifica finale. Due i possibili atterraggi ufficiali posti nella zona del maneggio a Sestola, l´uno, e nel comune di Fanano vicino al bivio Trignano-lezzano, l´altro. I decolli sono previsti a partire dalle ore 11,30 e gli arrivi attorno alle 16. L´organizzazione è affidata all´Aec Emiliainvolo, un´associazione di piloti di parapendio e deltaplano che da oltre dieci anni promuove lo sport del volo libero nella regione e fu già l´organizzatrice dei campionati italiani del 2003. Alla manifestazione parteciperanno 100 piloti non solo italiani. Infatti la formula "open" permette la presenza anche di piloti stranieri; in questo caso sono già arrivate iscrizioni da Francia, Spagna, Russia, Repubblica Ceca e Slovacchia. Gli attuali detentori dei titoli italiani sono il diciottenne Nicola Donini, di Molveno (Trento) e la milanese Silvia Buzzi Ferraris. La premiazione è fissata dopo l´ultima giornata di gara, sabato12 luglio.