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MARTEDI

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Notiziario Marketpress di Martedì 07 Ottobre 2014
EBOLA: UE CONTRIBUISCE A FORNIRE AIUTI PER LA SIERRA LEONE  
 
Bruxelles, 7 ottobre 2014 - Attrezzature mediche fornite dal Regno Unito è stato traghettato in Freetown, Sierra Leone in Africa occidentale questo fine settimana. Il carico comprendeva due ambulanze, attrezzature per la costruzione e l´esercizio di un impianto di trattamento di 92 posti letto e di altri quattro veicoli. Il Regno Unito è lo Stato membro più recente di contribuire assistenza vitale attraverso il meccanismo di protezione civile dell´Ue (Eucpm). In precedenza, l´Austria, la Francia e il Belgio si sono avvalsi della Eucpm di fornire prodotti sanitari, apparecchi medicali isolamento ed esperti in Liberia, Guinea e Sierra Leone a sostegno degli sforzi continui della comunità internazionale per fermare la diffusione dell´epidemia di Ebola. " Ebola sta prendendo un pedaggio sempre più dura nella regione dell´Africa occidentale. Attraverso il meccanismo di protezione civile dell´Ue, la Commissione aiuta a implementare più rapidamente possibile l´assistenza fornita dagli Stati membri per contribuire a fermare la diffusione di questa epidemia terribile, "ha dichiarato Kristalina Georgieva, Commissario europeo per la cooperazione internazionale, gli aiuti umanitari e la protezione civile. " Il nostro compito è quello di fare in modo che l´aiuto europeo raggiunga chi ne ha bisogno più velocemente possibile ". Ulteriore assistenza, inclusi forniture alimentari, sarà traghettato dall´Europa all´Africa occidentale nei prossimi giorni come parte della risposta coordinata dell´Ue. Sfondo La Commissione europea è stata aumentando la sua risposta all´epidemia di Ebola dal marzo 2014 e ha fino ad ora impegnato circa 180 milioni di € per aiutare i paesi colpiti (Guinea, Sierra Leone, Liberia e Nigeria). Tale assistenza si aggiunge l´assistenza offerta dagli Stati membri dell´Ue. Esperti umanitari, laboratori mobili e le squadre di specialisti del progetto Laboratorio Europeo mobile per le malattie infettive pericolose sono stati dispiegati nella regione, fornendo supporto diagnostico, monitorare la situazione e mantenere contatti con le organizzazioni umanitarie partner e le autorità locali. La Commissione europea sta anche lavorando a stretto contatto con gli Stati membri dell´Ue attraverso il Comitato per la sicurezza sanitaria (Css) per condividere le informazioni sugli ultimi sviluppi e coordinare la risposta europea collettiva. Il Css ha anche prodotto un opuscolo consigli di viaggio, disponibile in tutte le lingue dell´Ue. Il meccanismo di protezione civile dell´Ue (Eucpm) facilita la cooperazione in risposta alle catastrofi, la preparazione e prevenzione tra i 31 stati europei (Ue-28 più la ex Repubblica iugoslava di Macedonia, Islanda e Norvegia). La Commissione europea gestisce il meccanismo attraverso il Centro di Coordinamento di risposta alle emergenze. Funzionamento 24/7, il Ercc monitora i rischi ed emergenze in tutto il mondo e serve come un hub di informazioni e il coordinamento durante le emergenze. Attraverso il Eucpm, la Commissione fornisce inoltre sostegno finanziario alle operazioni di trasporto.  
   
   
L’ITALIA GUIDA IL PRIMO STUDIO EUROPEO PER CONTRASTARE L’INVECCHIAMENTO 80 RICERCATORI DA 11 NAZIONI, 1.500 PAZIENTI COINVOLTI E UN FINANZIAMENTO PUBBLICO-PRIVATO DI 49 MILIONI: IL PROGETTO SPRINTT COORDINATO DAL PROF. BERNABEI DELL’UNIVERSITÀ CATTOLICA DI ROMA E DALLA DOTT.SSA DEL SIGNORE, SANOFI R&D  
 
Roma, 7 ottobre 2014 – Curare le patologie della terza età non basta: la vera sfida è contrastare l’invecchiamento “in sé”. Quel che a lungo è rimasto un’utopia diviene l’oggetto del primo studio clinico europeo che non punta, semplicemente, a testare soluzioni terapeutiche per le malattie tipiche degli anziani, ma si prefigge, direttamente, l’obiettivo di contrastare la fragilità fisica, che dell’invecchiamento è il primo campanello di allarme. Si apre così la strada a concrete strategie anti-invecchiamento che ne affrontino e combattano le conseguenze peggiori: la non autosufficienza e la disabilità. Il progetto Sprintt (Sarcopenia and Physical fRailty In older people: multi-componenT Treatment strategies) è stato disegnato da un gruppo di ricercatori europei a guida italiana, e si è aggiudicato un finanziamento di 49 milioni di euro, cifra inedita per la ricerca nel settore. Questi fondi sono stanziati dall’Imi (Innovative Medicines Initiative), la partnership pubblico-privato promossa dalla Direzione Generale ‘Ricerca’ della Commissione Europea in collaborazione con la Federazione europea delle associazioni e delle industrie farmaceutiche (Efpia). “L’identificazione di un trattamento per la fragilità fisica e per la sua base biologica, sarcopenia o perdita di massa muscolare, è imprescindibile per ritardare o prevenire il suo effetto più temibile: la disabilità motoria. Quando vedete una persona rallentare nel suo incedere, avere necessità di accompagnarsi a qualcuno per camminare, appoggiarsi ogni tanto a un mancorrente… ecco la fotografia della vecchiaia. La capacità di camminare alla consueta velocità e senza assistenza, fondamentale per una vita indipendente, è spesso la prima abilità che si perde con la senescenza. Attraverso il progetto Sprintt, per la prima volta e con un finanziamento così cospicuo, l’Europa scommette sulle concrete possibilità della scienza di contrastare la conseguenza principale e più impattante dell’invecchiamento, e di garantire agli anziani più autonomia e una qualità di vita superiore”, con queste parole il professor Roberto Bernabei, direttore del dipartimento di Geriatria, Neuroscienze e Ortopedia dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, nonché responsabile della Managing Entity di Sprintt, ha presentato oggi il progetto in conferenza stampa. “Il progetto Sprintt – ha proseguito Bernabei – rappresenta un cambio di paradigma: non cerchiamo di trattare le patologie di anziani già malati; ma puntiamo a prendere in carico, in senso forte, persone fragili, che si avviano alla terza età. Testiamo quindi con loro un approccio multicomponente, che garantisca il mantenimento di un vigore fisico sufficiente a rimanere autonomi e indipendenti. C’è poi l’orgoglio per un grande successo della ricerca italiana: il progetto Sprintt coinvolge oltre 80 ricercatori di 11 Paesi europei, ed è guidato dal gruppo italiano dell’Università Cattolica, da me diretto in collaborazione con Susanna Del Signore di Sanofi Aventis, che insieme a Gsk, Novartis, Eli-lilly e Servier costituisce il pilastro privato di questa impresa”. L’elemento centrale di Sprintt è un trial clinico randomizzato controllato di Fase Iii, identico agli studi condotti, ad esempio, su nuovi farmaci – basato su un intervento multicomponente: esercizio fisico, adeguata nutrizione, ausili tecnologici. 1.500 ultrasettantenni di tutta Europa, definibili “fragili” mediante appositi test, saranno divisi in due gruppi. Il primo gruppo, di 750 soggetti, sarà trattato con 45 minuti di esercizio fisico specifico tre volte a settimana, con una valutazione mensile dello stato nutrizionale e con il monitoraggio continuo, garantito da uno speciale orologio da polso, che registra l’attività fisica giornaliera e le eventuali cadute. Il secondo gruppo di 750 ultrasettantenni rappresenterà il cosiddetto “gruppo di controllo”, al quale saranno impartiti consigli ripetuti sul corretto stile di vita, e saranno semplicemente suggeriti alcuni esercizi per la mobilità degli arti superiori. Nell’arco di due anni, i ricercatori misureranno con precisione l’evoluzione delle condizioni fisiche dei due gruppi di over-70, valutandone le capacità di camminare e di spostarsi autonomamente, di non cadere, di non ammalarsi frequentemente e di non essere ricoverati presso strutture sanitarie o assistenziali in genere. Le metodologie utilizzate e i risultati clinici saranno presentati all’Agenzia Europea dei Medicinali (Ema) al fine di ottenere un parere regolatorio. “Il progetto Sprintt – ha dichiarato Michel Goldman, Direttore Esecutivo dell’Imi – sottolinea l’importanza della cooperazione tra le aziende farmaceutiche, le Università, gli istituti di ricerca e le piccole e medie imprese. Solo lavorando insieme le diverse figure impegnate nel settore dell’assistenza sanitaria possono porre le basi per affrontare la sarcopenia e la fragilità fisica, bisogni per i quali non esistono terapie efficaci, e che rappresentano sfide importanti per le nostre società che invecchiano progressivamente”. “La fragilità fisica legata alla sarcopenia è una condizione geriatrica per eccellenza, cioè specificamente legata all’invecchiamento – ha affermato Susanna Del Signore, Ass. Vice-president Global Regulatory Affairs di Sanofi R&d –. Grazie a un consorzio pubblico-privato come Sprintt è possibile realizzare in Europa uno studio clinico a lungo termine per le persone anziane che ne soffrono. Ci aspettiamo inoltre una discussione costruttiva con gli enti regolatori, durante e alla fine di questo programma, che apra la strada a trattamenti farmacologici innovativi”.  
   
   
MALATTIE INFETTIVE: AL VIA IL SERESMI, UNA RETE DI STUDIO, PREVENZIONE E CONTROLLO IL SERVIZIO È STATO ATTIVATO ALLO SPALLANZANI DI ROMA  
 
Roma, 7 ottobre 2014 - Lo Spallanzani di Roma è stato riconosciuto come Servizio regionale di epidemiologia, sorveglianza e controllo per le malattie infettive, Seresmi. Una rete di studio, prevenzione e controllo. È questo il cuore del nuovo ruolo che è stato affidato allo Spallanzani. Oltre a occuparsi di malattie come l’ebola, la struttura porterà avanti anche una serie di attività di sorveglianza su alcune patologie infettive che sembravano debellate definitivamente, come la Tbc, e che invece si stanno diffondendo di nuovo, anche in conseguenza dei flussi migratori. Un sistema più efficace e tempestivo. Attraverso lo studio epidemiologico dei dati il Seresmi consentirà di migliorare anche la capacità di risposta del sistema e di definire programmi efficaci di controllo e prevenzione. Le statistiche e il bollettino epidemiologico. Oltre a elaborare questi dati la nuova struttura avrà anche il compito di coordinare i vari interventi di prevenzione delle Aziende Sanitarie. La Regione ha firmato un protocollo d’intesa con l’Inmi Spallanzani in cui sono definiti anche i compiti del Seresmi. “Nel circuito della sanità regionale abbiamo una struttura, riconosciuta come d’eccellenza in campo nazionale ed internazionale per quanto attiene le malattie contagiose e parassitarie - è il commento del presidente, Nicola Zingaretti, che ha aggiunto: vogliamo valorizzarla perché può rappresentare la marcia in più del nostro sistema e per garantire una sorveglianza ed un´azione preventiva fatta di grande competenza a tutto vantaggio della serenità dei nostri cittadini”.  
   
   
SANITÀ: SERRACCHIANI, RIFORMA FONDAMENTALE, SALUTE NON HA COLORE POLITICO  
 
Trieste, 7 ottobre 2014 - "Questa è una riforma fondamentale per la nostra regione: la salute non ha colore politico, per cui siamo chiamati a una grande responsabilità". Lo ha affermato il 2 ottobre la presidente del Friuli Venezia Giulia Debora Serracchiani al termine dei lavori del Consiglio regionale, prima del voto finale sulla legge regionale di riforma della sanità. Dopo aver ringraziato "l´assessore alla Salute Maria Sandra Telesca, gli uffici, i consiglieri di maggioranza ma anche quelli di opposizione", la presidente ha assicurato che "l´attuazione della riforma troverà la massima attenzione da parte della Giunta e della maggioranza, perché crediamo di aver fatto una legge che serve alla nostra regione, ma anche il ruolo dell´opposizione servirà". "Sono convinta che governare significhi prendersi cura e questo e´ l´impegno che ci siamo presi tutti, sia chi governa sia chi - ha concluso Serracchiani - sta all´opposizione".  
   
   
LOTTA AL CANCRO: E’ NATA LA RETE ONCOLOGICA VENETA. ZAIA, “E’ ISTITUTO TUMORI D’ECCELLENZA DIFFUSO SUL TERRITORIO. IL MEGLIO E’ QUI NON SERVONO VIAGGI DELLA SPERANZA”  
 
Venezia, 7 ottobre 2014 - Nonostante gli innegabile successi ottenuti dalla medicina e il capillare lavoro sulla prevenzione e promozione dei corretti stili di vita, ogni anno in Veneto vengono colpite da tumore più di 31 mila persone e si verificano circa 14 mila decessi. In totale ad oggi in Veneto i pazienti malati di tumore, in terapia o in fase di follow up sono oltre 212 mila. A questa galassia di sofferenza la sanità veneta dedica energie, fondi e professionalità che, partendo dall’Istituto Oncologico Veneto, si ramificano interessando pressoché l’intera galassia ospedaliera regionale, tanto che, da circa 6 mesi, come previsto una specifica delibera organizzativa della Giunta regionale, è nata la Rete Oncologica Veneta – Rov. Questa nuova organizzazione, che garantisce le migliori cure ad ogni cittadino veneto a prescindere da dove risieda e a quale ospedale territoriale faccia riferimento, è stata presentata oggi nella sede dello Iov all’Ospedale Busonera di Padova, alla presenza del Presidente della Regione Luca Zaia, del Direttore Generale della Sanità Regionale Domenico Mantoan, del Coordinatore della Rete Oncologica professor Franco Conte e degli oltre 100 professionisti di Ullss, Aziende Ospedaliere, Università e Iov che già stanno lavorando al progetto. “In questo modo – ha sottolineato Zaia – garantiamo l’eccellenza delle cure e le stesse possibilità d’accesso ad ogni cittadino veneto che ne abbia bisogno. Offriamo le migliori professionalità, un grande lavoro di ricerca clinica, macchinari e medicinali di ultimissima generazione. Sappiamo di avere una mobilità extraregionale che si indirizza verso il Friuli – ha aggiunto – ma non ha motivo di essere, perché l’oncologia veneta non teme confronti e i viaggi della speranza non servono. Forse – ha detto il Governatore rivolgendosi alla platea di specialisti – siete meno bravi di altri a promuovere all’esterno i vostri successi, ma di certo non siete secondi a nessuno”. “L’obiettivo finale della Rov – secondo Zaia - è quello di creare nel Veneto un Istituto Tumori di eccellenza diffuso sul territorio: qualunque sia la porta d’accesso, anche la più periferica, il paziente dovrà avere la consapevolezza di essere preso in carico da un sistema che garantirà la migliore qualità della cura e, se necessario, l’invio ai Centri di Eccellenza della rete. E’ quello che abbiamo voluto e stiamo realizzando – ha aggiunto – con le Breast Unit per la cura del tumore al seno, strutture nelle cui mani la paziente non ha da preoccuparsi di niente altro che di concentrare tutte le sue forze, nella maggior serenità possibile, sulla guarigione”. Caratteristica pressoché unica in Italia della Rov è il coinvolgimento sin dall’inizio delle principali Associazioni del Volontariato (sinora ben 8 organizzazioni) che partecipano attivamente ai diversi gruppi di lavoro sulle specifiche tipologie di neoplasia attivati nell’ambito della Rete. Sul piano scientifico la strada è tracciata: combattere ogni tipo di tumore in maniera “personalizzata”, utilizzando per ogni singolo paziente l’intera gamma delle terapie a disposizione della comunità scientifica sulla base della diversa caratterizzazione molecolare di ogni caso trattato. Non esiste più “il tumore al seno, “il tumore al colon”, “il tumore al polmone”; esiste un tumore diverso in ogni malato e questo va curato in maniera mirata, studiandone approfonditamente le caratteristiche molecolari e individuando per ognuno la terapia più incisiva. Il Veneto garantisce anche la più completa assistenza farmaceutica, con una spesa annua di 671 milioni di euro e con un aumento dell’incidenza dei cosiddetti “farmaci ad alto costo” che, nel periodo 2008-2014, è stato del 70%. Aumento che, considerando il solo anno 2013-2014 ha toccato l’8%.  
   
   
SALUTE: FVG, DOPO RIFORMA TAVOLO SULLE RISORSE UMANE  
 
Trieste, 7 ottobre 2014 - Una volta approvata la legge di riforma del sistema sanitario in Friuli Venezia Giulia, la Giunta regionale aprirà un tavolo di confronto con le organizzazioni sindacali per affrontare tutte le tematiche legate all´utilizzo e alla valorizzazione del personale. Lo ha assicurato l´assessore alla salute, Maria Sandra Telesca, che  ha incontrato i rappresentanti sindacali del comparto, a margine dei lavori d´aula che porteranno all´approvazione della riforma. "Le risorse umane in sanità rappresentato l´elemento fondamentale del sistema, e per questa ragione a loro nel ddl di revisione del sistema è dedicata la giusta rilevanza", ha sottolineato l´assessore. "Con i sindacati abbiamo concordato - ha precisato al termine dell´incontro - di non parlare solo di numeri, ma di come il personale viene impiegato, di formazione e aggiornamento professionale, della migliore organizzazione del lavoro che deve rispondere alle nuove esigenze della riforma ma anche a quelle delle professioni sanitarie". "Puntiamo infatti ad una profonda revisione organizzativa, che parta da un miglioramento delle competenze e da una precisa definizione dei ruoli e delle responsabilità. E proprio ai fini di un impiego efficiente e funzionale del personale, con le organizzazioni sindacali discuteremo anche di regole chiare sulla mobilità tra aziende". L´incontro, che secondo Telesca è stato "soddisfacente per entrambe le parti", è servito anche per affrontare il tema del contenimento della spesa. "I sindacati - ha evidenziato l´assessore - hanno manifestato la loro preoccupazione in quanto nell´ambito del contenimento complessivo della spesa abbiamo chiesto un sacrificio anche sui costi del personale, seppure in percentuale molto ridotta, l´1%". Una percentuale che, questa la rassicurazione dell´assessore, "per noi è sufficiente per il mantenimento dell´equilibrio", di conseguenza "non si ravvisa la necessità che le Aziende impongano riduzioni più ampie".  
   
   
CODICE ROSA, OLTRE 1.500 CASI IN TOSCANA NEL PRIMO SEMESTRE 2014  
 
Firenze, 7 ottobre 2014 - Sono stati 1.665 i casi di violenza registrati in tutta la Toscana dal Codice Rosa nel primo semestre del 2014. Dal primo gennaio 2014 il Codice Rosa è presente in tutte e 16 le aziende toscane (le 12 aziende sanitarie e le 4 aziende ospedaliero-universitarie), e i dati rilevati dalle aziende confermano l´importanza di proseguire nell´azione intrapresa per il riconoscimento e l´emersione del fenomeno dei maltrattamenti e abusi commessi nei confronti delle fasce deboli della popolazione. Questi i dati dal 2012, anno in cui, dopo l´esperienza pilota di Grosseto, il Codice Rosa è stato introdotto nelle Asl toscane. Nel 2012 (anno in cui il Codice Rosa era presente in 5 aziende) sono stati registrati 1.455 casi. Nel 2013 (Codice Rosa presente in 10 aziende), 2.998 casi. Nel primo semestre 2014 (tutte e 16 le aziende toscane), 1.665 casi, di cui 1.472 su adulti (1.367 maltrattamenti, 64 abusi, 41 stalking), e 193 su minori (164 maltrattamenti e 29 abusi). "Con l´estensione del progetto Codice Rosa a tutte le aziende toscane - dice l´assessore al diritto alla salute Luigi Marroni - in ogni azienda è ora attivo un gruppo che opera raccordandosi con la realtà territoriale dei consultori, si armonizza con la storica rete dei centri antiviolenza e delle associazioni di volontariato, con le Forze dell´ordine e le Procure della Repubblica per l´attività di indagine e repressione dei reati". Nei dati rilevati nel primo semestre 2014, negli adulti la percentuale maggiore di incidenza riguarda il sesso femminile con l´84%, le fasce di età più colpite sono quelle 30-39 e 40-49 anni, la cittadinanza è italiana nel 72% di casi. Nei minori, la maggiore incidenza riguarda il sesso femminile nel 52% di casi, ma a differenza degli adulti, nei minori la distinzione non è altrettanto netta; le fasce di età più colpite sono quelle 7-11 e 12-14 anni e la cittadinanza è italiana nel 70% dei casi. Il "percorso rosa" identifica un percorso di accesso al pronto soccorso riservato a tutte le vittime di violenza, senza distinzione di genere o età che, a causa della loro condizione di fragilità, in particolare nell´ambito delle relazioni affettive e/o di fiducia, più facilmente possono diventare vittime di violenza altrui, trovandosi in situazioni psicologicamente subordinate: donne, uomini, bambini, anziani, immigrati, portatori di handicap, vittime di discriminazioni razziali, religiose o omofobiche, donne sottoposte o a rischio di pratiche di mutilazioni genitali femminili. Il lavoro di squadra si è rivelato indispensabile per mettere in rete tante competenze diverse - medici, infermieri, psicologi, assistenti sociali, magistratura, forze dell´ordine, associazioni, centri antiviolenza - ed ha consentito di far emergere gli episodi di violenza, dare sostegno alle vittime e perseguire i responsabili. In particolare le problematiche dei minori sono emerse nella loro terribile evidenza, riconoscere i "segni" non sempre palesi di maltrattamenti o abusi è difficile e richiede l´occhio attento del personale. Grazie ad un´azione formativa specifica, svolta in collaborazione con il Meyer, il personale del pronto soccorso è in grado di contribuire al riconoscimento dei casi e raccordarsi con le forze dell´ordine e le Procure per interrompere storie di violenze troppo spesso collocate all´interno delle mura familiari. Tutto questo è stato possibile grazie alla professionalità , alla motivazione ed alla collaborazione continua di tutti i professionisti che compongono la "squadra regionale" .  
   
   
SANITÀ IN TOSCANA: IL GOVERNO, PER VALUTARLA, FISSI OBIETTIVI DI QUALITÀ  
 
Firenze 7 ottobre 2014 – Il sistema sanitario in Italia, nonostante i tagli, continua ad essere una certezza per i cittadini. Un sistema che va migliorato ma il governo non può ragionare solo in termini di costi e di spesa: fissi degli obiettivi qualitativi da raggiungere. Il sistema è un bene collettivo e tale deve rimanere. Il presidente della Regione Enrico Rossi è intervenuto stamattina, insieme all´assessore al diritto alla salute Luigi Marroni, al convegno Motore Sanità 2014, dal titolo "L´italia in Europa: un´eccellenza per il diritto alla salute. Modelli e collaborazioni per la sostenibilità del diritto alla salute". L´incontro, organizzato da Motore Sanità, il network che connette il mondo della sanità italiana per discutere di innovazione, in collaborazione con Federsanità Anci, Conferenza delle Regioni e delle Province Autonome e Parlamento Europeo si è tento nella Sala delle Feste di Palazzo Bastogi. "Il comparto sanitario – ha detto Rossi - ha subito contraccolpi in seguito ai tagli ma continua ad essere una certezza per i cittadini, con esiti complessivamente positivi. Se lo paragoniamo a quello di altri paesi europei, siamo nella media di spesa ma con esiti, rispetto questa, decisamente migliori. Ad esempio in Francia e Germania si spende molto più che in Italia, ecco bisognerebbe chiedere a loro di rientrare nello spread". Rossi si è in particolare soffermato sulla necessità, da parte del governo, di introdurre parametri basati sulla qualità per confrontare le performance delle varie regioni. "Nonostante il carattere universalistico del servizio – ha aggiunto - ci sono differenze territoriali ancora troppo forti e sulle quali dovremmo lavorare di più a livello centrale, introducendo un´analisi comparativa per consentire che anche le regioni migliori possano imparare dalle altre. Anche la Toscana ha bisogno di imparare". "Mi permetto di consigliare al governo – ha dichiarato ancora Rossi - di svolgere un ruolo di raccordo, di individuazione di obiettivi, di misurazione, perfino di commissariamento che però non sia basato esclusivamente su fattori economici ma anche sul mancato raggiungimento di determinati standard. Il sistema dovrà probabilmente essere ritoccato, la questione dei ticket dovrà essere ricondotta a parametri più equi. La sanità non produce beni materiali ma un bene relazionale, il rapporto tra operatore e cittadino, bene difficile da misurare in termini di spending review. Resto profondamente convinto della misurabilità dei parametri sanitari ma attenzione a non eccedere in economicismi. Se da Roma – ha proseguito - si continua a ragionare soltanto in termini di costi rischiamo di fare un passo indietro rispetto agli obiettivi di qualità: efficienza degli ospedali, qualità delle cure, maggior capacità di assistenza alla cronicità. Sono convinto che il servizio sanitario sia un bene collettivo e tale deve rimanere". Luigi Marroni, intervenendo alla tavola rotonda sul tema su ´Modelli regionali socio-sanitari a confronto: sostenibilità ed equità del sistema´ ha detto che "siamo in momento molto delicato, in cui ci attendono alcune sfide molto importanti. Abbiamo salvato un sistema che, in Toscana, con i tagli che ci sono stati correva il rischio di naufragare e non solo questo non è accaduto ma anzi siamo migliorati. E un grosso merito per questo va soprattutto agli operatori sanitari. Abbiamo ottenuto un patto per la salute, i cui contenuti adesso vanno messi in atto, c´è un piano socio-sanitario ma anche tanto lavoro da fare. I timori per il futuro immediato? Che venga messo in dubbio il finanziamento previsto col patto per la salute, fatto che ci porrebbe di fronte a nuove scelte, e l´arrivo di nuovi farmaci costosissimi che creerebbero grosse difficoltà al sistema. Alla luce di ciò dobbiamo ulteriormente riorganizzarci e mantenere una costante discussione col governo".  
   
   
SANITA’: ZAIA INAUGURA NUOVA SENOLOGIA “BREAST UNIT” OSPEDALE VITTORIO VENETO. “SCELTA DI ALTISSIMA CIVILTA’ CON LA PRESA IN CARICO TOTALE DELLE DONNE COLPITE DA TUMORE AL SENO. L’ONCOLOGIA VENETA NON TEME CONFRONTI”.  
 
Venezia, 7 ottobre 2014 - Non solo un reparto moderno ed efficiente, ma un modo rivoluzionario di concepire l’assistenza sanitaria alle donne colpite da un tumore al seno: è la nuova Senologia dell’Ospedale di Vittorio Veneto, inaugurata oggi dal Presidente della Regione Luca Zaia, che da lunedì ha comincaito ad occuparsi delle 2.300 donne già trattate e giunte alla fase del follow up e tutte le altre che verranno colpite da questa malattia con un’organizzazione particolarissima, chiamata “Breast Unit”, che prevede la totale presa in carico della paziente da parte della struttura per tutte le prestazioni necessarie, dalla prima diagnosi all’auspicata guarigione, alla successiva fase di follow up. Alla cerimonia erano presenti, tra gli altri, il Direttore Generale dell’Ulss 7 Gian Antonio dei Tos e numerosi sindaci del territorio, tra i quali quelli di Vittorio Veneto e di Conegliano. La struttura è stata realizzata con un investimento di 300 mila euro. “Ho personalmente voluto l’inserimento delle Breast Unit nel nostro nuovo Piano Sociosanitario – ha detto uno Zaia particolarmente soddisfatto – perché considero questo modo di assistere un esempio di altissima civiltà. Il tumore al seno per una donna è un evento devastante anche sul piano della sofferenza umana – ha aggiunto il Governatore – e noi abbiamo il dovere di curarla al meglio, togliendole ogni problema correlato alla malattia e facendocene carico, dal supporto psicologico alla parte burocratica come l’emissione delle prescrizioni e le code agli sportelli per le prenotazioni. Con la Breast Unit facciamo tutto noi: la donna deve solo concentrare tutte le sue forze anche psicologiche sulla guarigione”. Zaia ha affrontato senza remore anche il tema della mobilità extraregionale dei pazienti. “Lo so – ha detto – che da questa area del Veneto molti cittadini tendono a rivolgersi al vicino Friuli. Ma sbagliano – ha aggiunto sorridendo – perché qui e nel resto del Veneto possono trovare la migliore assistenza possibile, sia sul piano della modernità delle terapie, sia su quello delle professionalità, che delle dotazioni tecnologiche. Qui da 6 mesi abbiamo avviato la Rov, Rete Oncologica del Veneto, che garantisce le migliori cure in ogni punto della rete, indirizzando i casi più gravi sui punti di eccellenza”. Più in generale, il Governatore ha tenuto a sottolineare che il futuro della sanità veneta “è oramai indirizzato in una via virtuosa senza ritorno, fatta di altissime professionalità, moderne tecnologie in aggiornamento continuo anche grazie ai 70 milioni di euro l’anno che vi dedichiamo, di ricoveri sempre più brevi, e quindi minor necessità di letti, per arrivare alla guarigione grazie alle nuove tecniche di cura”. Nuova Unita’ Di Senologia: Scheda Illustrativa La nuova Unità di senologia rappresenta il punto di arrivo di un progetto di revisione degli aspetti organizzativi e dei percorsi diagnostico-terapeutici in ambito senologico: sarà operativa presso il presidio ospedaliero di Vittorio Veneto da lunedì 6 ottobre e raggrupperà l’attività finora svolta da due équipe distinte presso i presidi di Conegliano e Vittorio Veneto. Con l’attivazione dell’Unità di senologia viene ampliato e potenziato il polo oncologico vittoriese, che già comprende la diagnostica radiologica, la riabilitazione, l’oncologia e l’hospice. La nuova Unità di senologia è stata ricavata, grazie a un intervento durato alcuni mesi, nell’ambito della piastra ambulatoriale: l’investimento è stato di oltre 300.000 euro. L’unità di senologia nella rete regionale La nuova Unità di senologia opererà secondo gli standard definiti dalla Dgrv 1173/2014, all’interno della rete oncologica regionale. Le pazienti saranno seguite nell’ambito dell’Ulss 7 per l’intero percorso, dallo screening alla diagnosi clinica, ai trattamenti conseguenti fino all’eventuale intervento di chirurgia ricostruttiva: è attiva, infatti, una convenzione che assicurerà la presenza di un chirurgo plastico presso il presidio ospedaliero di Vittorio Veneto. Sono attive, inoltre, collaborazioni con l’Ulss 9 per l’effettuazione della radioterapia e con il centro hub di Padova per eventuali consulenze genetiche. L’attività Scopo della nuova Breast Unit è quello di fornire alle pazienti affette da tumore al seno, sia esso benigno o maligno, percorsi diagnostico-terapeutici rapidi e coordinati per giungere in breve tempo alla diagnosi, al trattamento e alla riabilitazione, senza trascurare gli aspetti psicologici. A tal fine è stato messo a punto un “percorso paziente” che prevede la presa in carico globale della donna che sarà accompagnata, passo dopo passo, dalla diagnosi all’auspicata guarigione, evitando lungaggini burocratiche e code agli sportelli: questo obiettivo viene raggiunto grazie alla stretta collaborazione tra varie specialità nell’ambito di un team multidisciplinare che comprende: senologo, anatomopatologo, radiologo, oncologo, psicologo, medico nucleare, ginecologo, medico di medicina generale. E’ inoltre attiva una collaborazione con le associazioni di volontariato per alcune attività di supporto. Nell’ambito dell’Unità di senologia sono stati definiti i processi e la presa in carico anche per le donne affette da patologie non oncologiche che necessitano di valutazioni periodiche. I vantaggi per le pazienti: · Presa in carico “globale” · Percorsi personalizzati · Spazi dedicati in una nuova area · Tutte le pazienti saranno trattate da un’unica équipe multispecialistica, il che garantirà iter operativi e modalità di gestione dell’attività clinica unici · Maggior specializzazione del personale grazie alla concentrazione della casistica · Omogeneizzazione della diagnostica, in particolare di quella radiologica · Uniformità dell’offerta di prestazione · Potenziamento dell’integrazione multidisciplinare I dati Il tumore alla mammella costituisce la patologia neoplastica più frequente nella popolazione femminile europea: in Italia rappresenta la prima causa di morte nelle donne nella fascia di età compresa tra i 35 e i 50 anni, con oltre 450.000 casi già diagnosticati e circa 40.000 nuovi casi l’anno. Nell’ulss 7 sono, invece, circa 2.300 le donne malate di tumore al seno: ogni anno vengono diagnosticati circa 200 nuovi casi. Attività senologica: prestazioni ambulatoriali
Attività ambulatoriale P.o. Conegliano P.o. Vittorio Totali attuali
2.498 1.150 3.648
Attività senologica Ulss 7: ricoveri
Attività senologica P.o. Conegliano P.o. Vittorio Totali attuali
Ricoveri Ordinari 300 121 421
Ricoveri Diurni 164 95 103
Totale Ulss7 464 216 680
 
   
   
FVG: ACCORDO CON INPS PER ACCERTAMENTO INVALIDITÀ  
 
Pordenone, 7 ottobre 2014 - la Giunta regionale, su proposta dell´assessore alla salute e politiche sociali, Maria Sandra Telesca, di concerto con l´assessore al lavoro, Loredana Panariti, ha approvato il testo di un protocollo d´intesa che in via sperimentale, per la durata di un anno, affida all´Inps le funzioni relative all´accertamento dei requisiti sanitari in materia di invalidità civile. Oltre che dalla Regione autonoma Friuli Venezia Giulia e dall´Inps, l´accordo sarà sottoscritto anche dall´´Azienda per i servizi sanitari n. 6 "Friuli occidentale" , che finora aveva competenza, attraverso le proprie commissioni mediche, su tutte le funzioni di accertamento nonché di rivedibilità dei requisiti sanitari di invalidità civile, cecità civile, sordità civile, handicap e disabilità, e continuerà a collaborare con l´Istituto di previdenza.  
   
   
LOTTA CONTRO TUMORE AL SENO: PRESENTAZIONE ´MESE ROSA´ L.I.L.T. VICENZA: "ALLEANZA E RETE DELLE DONNE DELLA POLITICA DEL GIORNALISMO DEL SINDACATO PER PREVENZIONE  
 
 Vicenza, 7 ottobre 2014 - La Regione Veneto è al fianco della L.i.l.t. (lega italiana lotta contro i tumori) per prevenire il tumore al seno, in modo particolare potenziando l’informazione e la sensibilizzazione delle ragazze nelle scuole e nelle università, visto che questa patologia, negli ultimi anni, ha segnalato un aumento preoccupante tra le giovani (+ 30% dei casi). Lo ha detto l´assessore regionale all´istruzione Elena Donazzan intervenuta a Vicenza, nella sede della Lilt, dove Domenico Innecco presidente della Lilt provinciale ha presentato la campagna di ottobre di prevenzione della onlus che, oltre a varie iniziative di carattere culturale e informativo, prevede anche visite e controlli gratuiti tutti i lunedì pomeriggio di ottobre e nelle mattinate di sabato 18 e 25 ottobre (telefono per prenotazione 0444- 513333). "Invierò una lettera all´ufficio scolastico regionale e a tutte le scuole secondarie della Regione - ha annunciato l´Assessore - perche´ si dedichi uno spazio specifico agli interventi che promuove la L.i.l.t. Nel mese di ottobre dedicato alla prevenzione del tumore al seno. Quest´opera di conoscenza preventiva sui rischi che si corrono e sui controlli che si possono fare gratuitamente e in sicurezza e´ fondamentale che si faccia fra le giovani. Si pensa sempre che a noi non tocchi ma quando si arriva al´ ospedale magari e´ già tardi". Interpellate e coinvolte direttamente dall´Assessore Donazzan, hanno aderito all’iniziativa ed erano presenti la deputata Daniela Sbrollini (Pd), la senatrice Erika Stefani (Lega) le sindacaliste Grazia Chisin (Uil di Vicenza) e Maria Teresa Favesin(cisl Veneto), Laura della Vecchia dell´Associazione Industriali di Vicenza.  
   
   
SALUTE: FVG, GARANTITO ACCESSO DISABILI A RSA  
 
Trieste, 7 ottobre 2014 - "La Giunta regionale ha da sempre ben presente la necessità di costruire un sistema sanitario e assistenziale garante del superamento delle barriere architettoniche, in qualunque struttura, dagli ospedali, agli ambulatori medici, alle residenze sanitarie-assistenziali, e quindi rispettoso dei diritti di tutti i cittadini. Non vi è stata, ed è irragionevole insinuare il contrario, alcuna decisione volta a impedire l´accesso alle Rsa a persone affette da disabilità psichica e fisica". Lo evidenzia l´assessore alla Salute del Friuli Venezia Giulia, Maria Sandra Telesca, in relazione a quanto affermato in proposito dal Movimento 5 Stelle, sottolineando tra l´altro come proprio ieri, rispondendo ad una interrogazione, era già intervenuta su queste tematiche, ribadendo la volontà di assicurare nel servizio sanitario pubblico non solo il rispetto della normativa sul superamento delle barriere architettoniche, ma anche di tutti i requisiti di qualità e sicurezza per i cittadini. Secondo Telesca, le affermazioni dei 5 Stelle sono dunque pretestuose e volte a disorientare la popolazione, in quanto è chiaro a tutti i consiglieri regionali che la polemica è stata costruita solo ed esclusivamente su un errore di interpunzione in un articolo della legge di riforma, al quale si è immediatamente posto rimedio.  
   
   
PIEMONTE, FONDO PER LE NON AUTOSUFFICIENZE: LO STATO STANZIA 26.758.000 EURO PERMETTERANNO DI SOSTENERE I DISABILI E LE LORO FAMIGLIE  
 
Torino, 7 ottobre 2014 - La Giunta regionale ha approvato, nella seduta del 6 ottobre 2014, la delibera, presentata dall´ assessore regionale alle Politiche sociali , Augusto Ferrari "Fondo statale per le non autosufficienze, annualità 2014. Approvazione Programma attuativo" "Con l´istituzione del Fondo per le non autosufficienze" ha spiegato l´ Assessore Ferrari "sono state individuate, fin dal 2007, risorse statali finalizzate alla copertura dei costi di rilevanza sociale dell´assistenza sociosanitaria per le persone non autosufficienti. I fondi assegnati alla Regione Piemonte, unitamente a risorse proprie dell´Ente, hanno consentito di attivare e potenziare su tutto il territorio i Punti Unici di Accesso e di riconoscere il contributo economico a sostegno della domiciliarità alle persone anziane non autosufficienti, riconoscimento esteso, successivamente ,alle persone disabili di età inferiore ai 65 anni " . "La delibera approvata dalla Giunta regionale - ha continuato l´ Assessore - stabilisce la ripartizione degli stanziamenti statali, per il 2014, del Fondo per le non autosufficienze, pari a 26.758.000 euro , prevedendo, in particolare, che la quota di euro 10.703.200 euro, il 40% della somma totale assegnata, venga destinata ad interventi di assistenza domiciliare diretta ed indiretta a favore di persone in condizioni di disabilità gravissima che necessitano, a domicilio, di cure continuative e monitoraggio socio-sanitario nelle 24 h per bisogni derivanti dalle gravi condizioni psicofisiche". "E´ stato stabilito, altresì - ha proseguito Ferrari - di riservare, dalla somma dei 10.703.200 euro, una quota pari a 3.600.000 euro per assicurare le prestazioni ai malati di Sla , secondo un modello organizzativo specifico concordato con le loro Associazioni". "Le risorse che lo Stato ha stanziato - ha concluso l´Assessore - permetteranno di garantire i servizi a favore dei cittadini non autosufficienti, attraverso prestazioni professionali, di assistenza familiare e servizi di tregua, consistenti in prestazioni domiciliari mirate ad alleviare gli oneri di cura da parte della famiglia e si affiancheranno al fondo regionale di 17 milioni di euro per il 2014".  
   
   
AL VIA CAMPAGNA DI VACCINAZIONE STRAORDINARIA CONTRO IL PAPILLOMA VIRUS SARÀ DATA OPPORTUNITÀ DI VACCINARSI ALLE NATE NEL 1998 E 1999 CHE NON HANNO EFFETTUATO IL CICLO ALL’ETÀ DI 11 ANNI  
 
Milano, 7 ottobre 2014 – Al via la campagna per la vaccinazione contro il papilloma virus per le ragazze nate nel 1998 e 1999 che, all’età di 11 anni, non hanno aderito alla campagna della Asl perdendo la possibilità di essere sottoposte gratuitamente alla somministrazione del vaccino. Da questo mese contattando uno degli ambulatori della Croce Rossa (Comitato Provinciale Milano) potranno fissare un appuntamento ed effettuare la vaccinazione. L’iniziativa è realizzata dal Comune di Milano in collaborazione con Asl Milano, i Rotary Milanesi, Istituto Europeo di Oncologia, Croce Rossa (Comitato Provinciale Milano) che due anni fa hanno sottoscritto un protocollo di intesa e con il coinvolgimento dell’Ufficio Scolastico Territoriale di Milano che provvederà a diffondere le informazioni sulla campagna in corso. L’accordo con il Comune prevede l’impegno con Fondazione Rotary Club Milano per Milano a finanziare l’acquisto di cicli vaccinali, acquistati da Croce Rossa su indicazione di Ieo. Le vaccinazioni saranno effettuate dalla Croce Rossa nei propri ambulatori con personale medico-infermieristico specializzato che seguirà le modalità in uso nelle anagrafi vaccinali, monitorando le eventuali reazioni avverse. E le modalità per rispondere all’invito. “Questo ciclo straordinario di vaccinazioni consente alle famiglie delle ragazzine che anni fa non hanno aderito alla campagna ordinaria di Asl di poterla effettuare ancora gratuitamente”, spiega l’assessore alle Politiche sociali e Cultura della Salute, Pierfrancesco Majorino. “Riteniamo sia importante non solo offrire alle ragazzine questa nuova possibilità, ma rafforzare ulteriormente l´invito alle famiglie a sottoporre al vaccino le proprie figlie fin dall’età di 11 anni, come previsto dalle campagne ordinarie di Asl”. “Un ringraziamento particolare va ai Rotary milanesi – aggiunge l’assessore Majorino – che, attraverso la Fondazione Rotary Club Milano per Milano, hanno contribuito al finanziamento delle campagne di vaccinazione 2013 e 2014”. “Promuovere la partecipazione e il coinvolgimento della Scuola ai programmi preventivi, in stretta collaborazione con il personale delle Asl e gli Enti Locali in un’ottica di prevenzione di fattori di rischio, rimane uno degli impegni fortemente sentiti dall’Ufficio Scolastico” afferma il Dirigente dell’Ust, Dott. Marco Bussetti, “L’importanza di promuovere e sostenere stili di vita e ambienti favorevoli alla salute chiama in causa una molteplicità di attori e di istituzioni e tra queste la Scuola è certamente quella fondamentale. In tal senso lo sguardo d’azione nel contesto scolastico si è molto ampliato rispetto al tradizionale concetto “educazione alla salute” implicando infatti un approccio globale di politiche per una scuola sana, ambienti scolastici come luoghi di benessere fisico e sociale, curricula educativi per la salute, collegamenti e attività comuni con altri servizi rivolti alla cittadinanza e con i servizi sanitari”. Il cancro al collo dell’utero, dopo il tumore al seno è in Europa, la seconda causa di morte per le donne tra i 14 e i 44 anni. Soltanto in Italia ogni anno muoiono circa 1.000 donne, 3 ogni giorno. Questo carcinoma è causato dall’infezione del papilloma virus. Per maggiori informazioni consultare il sito www.Asl.milano.it    
   
   
CALABRIA: PRIMO PROVVEDIMENTO IN FAVORE DELLA FONDAZIONE CAMPANELLA  
 
Catanzaro, 7 ottobre 2014 - Si è svolta la riunione di Giunta a palazzo Alemanni, presieduta dalla Presidente f.F. Antonella Stasi con l’assistenza del Dirigente generale Francesco Zoccali. L’esecutivo ha deliberato il primo provvedimento della giornata in favore della Fondazione “Campanella”. La Giunta ha ribadito la volontà di perfezionare la transazione elaborata dall’Avvocatura regionale, per un ammontare di ventinove milioni di euro, a fronte della rinuncia della stessa Fondazione all’azione promossa. L’esecutivo ha invitato, per tramite il Dipartimento salute, il Commissario ad acta, a perfezionare la transazione nella disponibilità della Regione dei fondi rinvenienti dalla fiscalità. La Giunta si è, inoltre, impegnata ad attribuire assoluta priorità alla copertura dei costi della transazione con fondi prossimi disponibili. Il personale della “Campanella” verrà utilizzato, attraverso “Calabria Etica”, ente in house della Regione, nell’erogazione di servizi socio-sanitari-assistenziali nelle aziende del Servizio Sanitario Regionale, ovvero all’interno dell’A.o. Mater Domini di Catanzaro per la durata del progetto già previsto. L’esecutivo ha diffidato Mario Martina, Direttore generale Fondazione “Tommaso Campanella”, a non dare esecutività ai licenziamenti pena la richiesta di dimissioni dello stesso. La riunione di Giunta sta proseguendo regolarmente a palazzo “Alemanni”  
   
   
BOLZANO: STUDIO ASTAT SULLA TERZA ETÀ, UN ANZIANO SU DUE È SODDISFATTO  
 
Bolzano, 7 ottobre 2014 - Un anziano altoatesino su due è soddisfatto del proprio percorso di vita e non desidera grandi cambiamenti per il futuro. Questo il dato più significativo che emerge dallo studio Astat sulla terza età presentato il 3 ottobre a Bolzano. Oltre la metà degli over 65 è iscritto ad un´associazione, buoni riscontri per l´assistenza. Alla presentazione dello studio hanno partecipato anche gli assessori Waltraud Deeg e Martha Stocker, che hanno sottolineato da un lato i dati positivi dell´indagine elaborata dall´istituto provinciale di statistica Astat, e dall´altro le sfide che attendono in futuro la società altoatesina. "Nel 2030 - ha spiegato la Deeg - un altoatesino su tre avrà più di 60 anni, e questo ci deve portare ad essere pronti ad affrontare compiti ancora più gravosi rispetto a quelli attuali, mettendo le persone sempre più al centro della nostra azione. Dallo studio emerge che famiglia e salute sono gli aspetti cruciali, e che nella fascia di età compresa fra i 65 e gli 85 anni le persone sono ancora attive e molto mobili". Un dato interessante che si può leggere nell´indagine Astat è quello relativo all´impegno delle persone anziane nel settore sociale: più della metà degli altoatesini al di sopra dei 65 anni, infatti, è iscritto ad una associazione, e la maggior parte motiva la loro scelta con la volontà di rendersi utile e stare insieme ad altre persone. "La partecipazione degli anziani alla vita sociale - ha aggiunto Martha Stocker - affonda le radici negli anni ´80, periodo nel quale nacquero le prime organizzazioni espressamente dedicate alla terza età. In questo periodo, stando ai dati statistici, siamo riusciti a creare un clima positivo tra le persone oltre i 65 anni di età, offrendo standard elevati di assistenza e cura che puntiamo a mantenere nonostante le risorse siano sempre minori". La maggior parte dei residenti nelle case di riposo, infatti, nelle quali la permanenza media è di circa 5 anni, afferma di essere soddisfatta dei servizi offerti, mentre per quanto riguarda la situazione economica i dati sono piuttosto variegati. Se da un lato è vero che un altoatesino su cinque al di sopra dei 65 anni ha un reddito che lo pone in condizione di povertà relativa, è anche vero che un altro quinto contribuisce al sostentamento dei propri familiari inviando regolarmente aiuti finanziari. Da questo punto di vista, sono quasi 20mila gli anziani che sostengono familiari non conviventi, mentre coloro che ricevono donazioni sono appena 3.600. Per quanto riguarda il rapporto con le nuove generazioni, il 40% degli intervistati vede nei giovani disponibilità e cortesia, mentre le critiche principali riguardano l´eccessivo consumismo. Gli anziani, che si spostano principalmente a piedi o con i mezzi pubblici, sono soddisfatti della raggiungibilità dei servizi, 4 su 10 hanno contatti quotidiani con i figli, e l´86,8% afferma di avere avuto buone esperienze quando sono stati curate da personale professionale. L´altro lato della medaglia: circa 6mila anziani, in Alto Adige, subisce episodi di violenza, per lo più verbale, da parte di propri familiari, e il 14,6% del totale ha dichiarato di aver subito atteggiamenti violenti.  
   
   
SANITA´, BELLI SICURI: PARTE LA SECONDA FASE DELLA CAMPAGNA PER SENSIBILIZZARE SUL CORRETTO USO DEI COSMETICI  
 
Torino, 7 ottobre 2014 - Inizia in questi giorni la nuova campagna di educazione sanitaria promossa dalla Regione: è il progetto “Belli Sicuri”, dedicato alle nuove norme in materia di vigilanza sui cosmetici introdotte dalla normativa europea. Se la campagna precedente del 2011 ha contribuito a migliorare la conoscenza di quali prodotti rientrino nella categoria dei cosmetici e sui rischi che possono derivare dall’impiego di prodotti non sicuri, scaduti o impropriamente utilizzati, la seconda fase del progetto, finanziato dal Ministero della Salute, punta a sensibilizzare gli utilizzatori “finali” dei cosmetici (i consumatori o i professionisti che li impiegano nell’ambito della propria attività lavorativa) sull’utilità di segnalare eventuali effetti indesiderabili- gravi e non gravi- derivanti dall’utilizzo di questi prodotti. Il progetto si articola in una serie di attività divulgative coordinate: nel mese di maggio si è svolto un corso di formazione rivolto agli operatori di vigilanza dei Servizi di Igiene Pubblica delle Aziende sanitarie locali che offriranno il supporto nella compilazione dei moduli. Nelle prossime settimane saranno organizzati tour informativi in alcuni grandi centri commerciali del Piemonte, distribuiti opuscoli informativi, card promozionali, depliant e realizzati spazi web dedicati alla campagna. La campagna informativa è sostenuta dagli Ordini dei Medici, da Federfarma, dagli Uffici relazioni con il pubblico delle Aziende sanitarie regionali, dalle associazioni dei consumatori e dalle associazioni di categoria degli estetisti. Calendario Incontri: Sabato 4 ottobre: Torino centro commerciale Le Gru; Giovedì 23 ottobre Vicolungo(no) outlet; Sabato 25 ottobre Alessandria centro commerciale Panorama; Sabato 1 novembre Torino centro commerciale 8Gallery; Sabato 8 novembre Torino centro commerciale Borgo Dora; Sabato 15 novembre Cuneo centro commerciale Big Store; Domenica 16 novembre Vercelli centro commerciale Le Grange; Sabato 29 novembre Biella centro commerciale Gli Orsi. Orario: dalle 10 alle 20 http://www.Regione.piemonte.it/sanita/cms2/campagne-di-comunicazione/belli-sicuri-allarme-pelle    
   
   
BASKET: PRESENTATA SQUADRA SGT CALLIGARIS SERIE A1  
 
Trieste, 7 ottobre 2014 - L´assessore regionale allo Sport, Gianni Torrenti, è intervenuto a Trieste alla presentazione della squadra di pallacanestro femminile della Sgt (Società Ginnastica Triestina) Calligaris che competerà nella stagione 2014/2015, insieme ad altre 13 squadre, nella serie A1. Grazie alla promozione, dopo 25 anni una squadra di Trieste ritorna a competere nel massimo campionato italiano. Le giocatrici, allenate da Nevio Giuliani, sono attese da una stagione difficile, ma molto stimolante, nella quale l´obiettivo principale rimane la salvezza. L´assessore Torrenti ha messo in evidenza come un team sportivo di così alto livello rappresenta un motivo d´orgoglio per tutto il Friuli Venezia Giulia e ha garantito alla Sgt il massimo sostegno dell´Amministrazione regionale. Nell´intervento l´assessore si è soffermato anche sulla progressiva integrazione sociale ed economica del territorio regionale (Calligaris è un imprenditore friulano) e ha ricordato le capacità imprenditoriali dello sponsor. Alla presentazione, condotta dalla madrina Susanna Huckstep, sono state evidenziate la qualità di gioco e la spettacolarità del basket femminile, che non hanno nulla da invidiare a quello maschile, così come anche l´importanza educativa, formativa ed etica della pratica dello sport. Sono intervenuti il presidente della Sgt Federico Pastor, il vicepresidente della Provincia di Trieste Igor Dolenc, l´assessore del Comune di Trieste Andrea Dapretto, il delegato provinciale del Coni Renato Milazzi e il sponsor Alessandro Calligaris; presente anche il consigliere regionale Emiliano Edera.  
   
   
MOLISE, IMPIANTI SPORTIVI PUBBLICI, STANZIATI 370 MILA EURO. FRATTURA: LAVORI CHE VALORIZZANO LE STRUTTURE E PORTANO VITA NEI NOSTRI COMUNI  
 
Campobasso, 7 ottobre 2014 - Impiantistica sportiva pubblica, la giunta regionale finanzia per oltre 370 mila euro lavori che interessano strutture presenti in otto comuni molisani. "Strutture sportive pubbliche a servizio e beneficio di tutti i cittadini, a cominciare dai bambini per finire agli anziani", ne danno così notizia il presidente della Regione Molise, Paolo di Laura Frattura, l´assessore Pierpaolo Nagni e il consigliere delegato allo sport, Carmelo Parpiglia. Dall´atletica leggera alle bocce, passando per il calcio: l´arco degli interventi ricomprende un ampio ventaglio di attività sportive di interesse non solo intercomunale ma pure nazionale, risultando alcune strutture omologate dal Coni per ospitare gare ufficiali di portata nazionale. I lavori saranno realizzati a Campobasso, Cercemaggiore, Toro, Duronia, Macchia Valfortore, Montorio nei Frentani, Montagano e Fossalto. "Si tratta - spiegano il governatore Frattura e l´assessore all´impiantistica sportiva Nagni -, di interventi di natura diversa, tra completamento, recupero, messa a norma, corrispondenti alle esigenze avanzate dalle amministrazioni comunali, ma tutti sostenuti dalla condivisa volontà di contribuire, oltre alla diffusione delle attività sportive nel territorio regionale, anche alla realizzazione delle alte finalità di carattere sociale insite in tutte le discipline. I lavori che come Regione abbiamo finanziato, sulla base delle domande pervenute dai singoli comuni, puntano alla valorizzazione dell´importante patrimonio di impianti sportivi pubblici diffuso del nostro Molise. Lavori che consentiranno di portare con lo sport vita nei nostri comuni". Nel dettaglio i lavori che saranno realizzati: costruzione spogliatoi e lavori di ripristino e messa in a norma dell´impianto sportivo polivalente comunale a Montorio nei Frentani; lavori urgenti per il campo sportivo "A. Ballarin" di Cercemaggiore; completamento e ottimizzazione dei campi da bocce comunali di Duronia; lavori integrativi per l´omologazione del campo di atletica a Campobasso; sistemazione del campo polivalente comunale di Montagano; intervento di recupero e completamento del campo sportivo polivalente a Fossalto; interventi di completamento e messa a norma del campo sportivo "Cordone Nicolangelo Josè" a Macchia Valfortore; lavori di ripristino della copertura della palestra comunale a Toro. Soddisfatto il consigliere delegato, Carmelo Parpiglia: "Gli interventi finanziati dalla giunta regionale - dichiara -, rappresentano il primo passo di un progetto più ampio di messa in sicurezza e ammodernamento degli impianti sportivi presenti sul territorio molisano. Abbiamo recepito le istanze delle istituzioni locali, politiche e scolastiche, delle società e delle associazioni per capire dove e come intervenire in modo prioritario. Lo sport è un diritto e, con il presidente Frattura e l´assessore Nagni, stiamo lavorando per garantirlo in tutta sicurezza, senza alcun distinguo tra attività agonistiche e motorio-ricreative".  
   
   
"IL GIRO D´ITALIA TORNA A CASA, NEL 2015 ARRIVO A MILANO"  
 
Milano, 7 ottobre 2014 - Il Giro d´Italia torna a casa. Dopo due anni di assenza, l´arrivo della corsa rosa nel 2015 sarà a Milano, il 31 maggio. La 98esima edizione, presentata all´ex Palazzo del Ghiaccio di via Piranesi, partirà da Sanremo il 9 maggio in una sorta di inedita riedizione al contrario della più classica delle gare ciclistiche italiane (e non solo), la Milano-sanremo. "Il Giro torna dove è di casa - dichiara l´assessora allo Sport del Comune di Milano Chiara Bisconti - ed è per noi una grandissima soddisfazione. L´arrivo del Giro coinciderà con il primo mese di apertura di Expo e sarà solo uno dei grandi eventi sportivi che caratterizzeranno Milano l´anno prossimo. Con gli organizzatori stiamo lavorando per regalare una grande soddisfazione agli appassionati, non solo milanesi. Vogliamo infatti che l´ultimo tratto del Giro possa essere aperto a tutti, che chiunque, prima del passaggio dei campioni possa provare l´ebbrezza di percorrere gli ultimi chilometri della corsa. Crediamo nello sport partecipato, vogliamo una città palestra a cielo aperto. E vogliamo che l´arrivo del Giro sia una grande festa per la città".  
   
   
CICLISMO, IL GIRO D’ITALIA 2015 SCEGLIE LA LIGURIA TUTTA IN ROSA (NON SOLO DI NOTTE). E SANREMO, AFFIDA IL DEBUTTO DELLA CORSA AL FESTIVAL DI CARLO CONTI. LE ALTRE TAPPE DI ALBENGA, GENOVA. CHIAVARI, RAPALLO, SESTRI LEVANTE, CINQUE TERRE, LA SPEZIA  
 
Milano, 7 Ottobre 2014 - La Liguria si tinge di rosa, in pole-position, al Palaghiaccio di Milano per la presentazione – lunedì 6 ottobre in mattinata ai sindaci e nel pomeriggio alla stampa - del Giro d´Italia 2015 che partirà dalla pista ciclabile Area 24 da Sanremo a San Lorenzo al Mare, nell´Imperiese, per toccare, poi Albenga, Genova, Rapallo, Chiavari, Sestri Levante, le Cinque Terre, La Spezia. Quattro, in dettaglio, le tappe, dopo la cronometro di apertura sulla pista ciclabile del Ponente Ligure, ufficializzate da Rcs-sport, che costituiscono quasi un quinto della Corsa Rosa. Sono: la cronometro di Sanremo-san Lorenzo al Mare (9 maggio), l´Albenga-genova (10 maggio), la tappa Rapallo-sestri Levante, lungo un percorso che tocca Valtrebbia e Val Fontanabuona (11 maggio) e infine la Chiavari-la Spezia (12 maggio). Dal capoluogo dell´estremo Levante ligure la Corsa Rosa partirà, il 13 maggio per Abetone, in Toscana. "Se si pensa che la stima sull´impatto economico complessivo del Giro d´Italia, secondo uno studio della Bocconi presentato in mattinata ,a Milano, è di 110 milioni, in Liguria, a fronte di un investimento di 2 milioni, la ricaduta sui nostri territori è di una ventina ", afferma l´assessore regionale allo Sport Matteo Rossi, presente a Milano, insieme con i sindaci, con l´assessore al Turismo Angelo Berlangieri e lo stesso presidente della Regione Liguria Claudio Burlando. Un evento-sostiene la Regione - che conferma come la Liguria sia una regione dove si pedala, per sport e per divertimento, e la dieci giorni del Giro d´Italia 2015 è uno straordinario potenziale promozionale e turistico per i bikers e cicloturisti italiani e stranieri e per i residenti. "E proprio perché il nostro territorio non è piatto e pianeggiante che invita a fare sport all´aria aperta, per questo il 2015, in Liguria, sarà l´anno della bicicletta, dedicato a chi ama pedalare lungo gli oltre 70 chilometri di piste ciclabili esistenti da Ponente a Levante, sull´alta Via dei Monti Liguri e nei sentieri, afferma Matteo Rossi, , che già da quest´anno, come assessorato, sostiene in modo particolare gli eventi che godono di un forte appeal turistico, soprattutto straniero, rilanciando il territorio come una palestra cielo aperto. "A tutto vantaggio della destagionalizzazione delle vacanze e dell´economia locale, considerato che sono le stesse associazioni di bikers a fare la manutenzione dei sentieri, del verde e dell´ambiente circostante", spiega l´assessore ligure allo sport. Già tante le iniziative, oltre a una grande Notte Rosa per salutare i "girini" alla vigilia del loro arrivo in ogni centro sede di tappa, anticipate, sia pure a mezza voce, da alcuni sindaci liguri a Milano : da un palio remiero tutto rosa alla Spezia, a una festa dello sciroppo di rose nel Parco dell´Antola, ai celebri canestrelli di Torriglia che si coloreranno anch´essi di rosa, al Pink Carpet di Rapallo, versione primaverile a due ruote del Red Carpet estivo con ogni ben di Dio gastronomico. E ancora : Chiavari che sta pensando a una corsa cicloturistica con le vecchie glorie del ciclismo italiano, Area 24 che punta su un convegno internazionale di produttori di biciclette, Genova sui ragazzi delle scuole in bicicletta.E poi Sanremo, che accogliendo l´invito dell´assessore al Turismo Angelo Berlangieri di qualche mese fa, in occasione di una prima anticipazione del giro d´Italia, per promuovere la partenza del Giro d´Italia a maggio, punterà sul Festival di Sanremo 2015. "Abbiamo già avviato un confronto con Rai e con Carlo Conti, direttore artistico e conduttore della kermesse canora per dedicare alla Corsa Rosa una serata del prossimo Festival, a febbraio", afferma il sindaco della Città dei Fiori Alberto Biancheri.  
   
   
MONDIALI PALLAVOLO, MARONI: DA REGIONE CONTRIBUTO DI 400.000 EURO  
 
 Milano, 7 ottobre 2014 - "Desidero esprimere la mia soddisfazione per lo svolgimento, a Milano, per la prima volta, del Campionato Mondiale femminile di Pallavolo. La Regione Lombardia è vicina allo sport, a tutti gli sport, anche ai cosiddetti ´minori´, ma non è questo il caso, perché la pallavolo come numero di iscritti, di tifosi e di società sportive, è senza dubbio tra i maggiori sport in assoluto qui da noi". Lo ha detto il presidente della Regione Lombardia Roberto Maroni, intervenendo in piazza Città di Lombardia, alla conferenza stampa della presentazione della fase finale dei Mondiali femminili di Volley, in programma da mercoledì al ´Mediolanum Forum´ di Assago. "Come Regione Lombardia - ha aggiunto il presidente - siamo lieti di sostenere questa iniziativa, che supportiamo anche economicamente con un contributo di 400.000 euro. E questo contributo concreto è il segnale di quanto la Regione Lombardia sia vicina al mondo dello sport e ai valori positivi che rappresenta".