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MARTEDI

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Notiziario Marketpress di Martedì 16 Giugno 2015
I “TOPI LUMINOSI” GETTANO NUOVA LUCE SULLA RICERCA SUL CERVELLO I RICERCATORI DELL’UE IMPEGNATI NEL PROGETTO GLOWBRAIN HANNO USATO TECNICHE DI IMAGING AVANZATE PER CAPIRE MEGLIO COME LE CELLULE STAMINALI POTREBBERO ESSERE USATE PER CURARE LE MALATTIE CEREBRALI.  
 
Bruxelles, 16 giugno 2015 - Ottimizzare le cellule staminali per riparare i danni cerebrali in seguito all’ictus nei topi potrebbe aiutare i ricercatori a trovare nuovi modi per curare le malattie neurodegenerative nell’uomo, è quanto emerso durante la conferenza finale del progetto Glowbrain. La conferenza, che si è aperta con due lezioni pubbliche sulle potenzialità dell’utilizzo di tecniche di imaging per visualizzare le cellule staminali trapiantate nel cervello dei topi, era concentrata sui risultati concreti del progetto e ciò che questi implicano per la futura ricerca sulle cellule staminali. Il coordinatore di Glowbrain, Srećko Gajović, ha tenuto una presentazione intitolata “I topi luminosi possono aiutare a coombattere l’ictus?”. I partecipanti hanno potuto ascoltare come l’istituzione di un ufficio per l’innovazione e un manager per l’innovazione ha aiutato a promuovere le collaborazioni tra ricercatori croati, altre università ed esperti di proprietà intellettuale. Le potenzialità singolari delle cellule staminali – cellule biologiche indifferenziate che possono differenziarsi in cellule specializzate e dividersi per produrre altre cellule staminali – offrono nuove possibilità per il trattamento futuro di varie patologie. Malgrado i notevoli investimenti nella ricerca sulle cellule staminali, la loro applicazione pratica è ancora lungi dall’essere realizzata. Il progetto Glowbrain, avviato a ottobre 2012, ha cercato di creare una piattaforma per riunire esperienze di livello mondiale nel campo della ricerca sulle cellule staminali. Questo include campi d’avanguardia come la coltura in vitro di cellule staminali, la sintesi di biomateriali e l’analisi del comportamento cellulare, per nominarne solo alcuni. Un obiettivo principale era quello di avanzare la ricerca sui disturbi degenerativi tracciando gli impianti di cellule staminali nei topi. Inoltre, questa piattaforma fornirà agli scienziati croati la rete e la conoscenza necessarie per rivestire un ruolo importante nello sviluppo di nuovi approcci per il trattamento delle malattie cerebrali e neurodegenerative come ad esempio l’Alzheimer. Oltre ai ricercatori croati, al progetto partecipano scienziati rinomati di Austria, Repubblica ceca, Italia, Ungheria, Germania, Portogallo e Svezia. I ricercatori di questi paesi hanno partecipato a una serie di distaccamenti, visite di esperti, workshop e conferenze, organizzate sotto gli auspici del progetto Glowbrain. Sono anche state acquistate nuove apparecchiature attraverso il progetto, al fine di aumentare le capacità della Croazia per l’innovazione sulle cellule staminali. Il risultato finale è che l’istituzione coordinatrice, la Facoltà di medicina dell’Università di Zagabria, in Croazia, è ora integrata molto meglio nello Spazio europeo della ricerca (Ser), con una migliore visibilità tra le principali istituzioni di ricerca. Inoltre, la piattaforma Glowbrain incoraggerà una più approfondita ricerca scientifica nei campi di ricerca correlati. Ad esempio, la medicina rigenerativa offre grandi potenzialità in una serie di campi di applicazione clinica e ha bisogno di essere ulteriormente esplorata. L’istituzione di una solida piattaforma per la cooperazione con i partner europei, che permette alla Croazia di partecipare a futuri progetti di ricerca sulle cellule staminali e la neuroscienza, sarà un retaggio permanente di Glowbrain. Questo campo di lavoro potrebbe rivoluzionare la ricerca sul cervello, e garantire una più rapida commercializzazione dei risultati, mettendo l’Ue in prima posizione nel settore della medicina rigenerativa. La conclusione del progetto è prevista per marzo 2016. Per ulteriori informazioni, visitare: Glowbrain http://glowbrain.Hiim.hr/index.php/en/    
   
   
A MILANO IL XX FESSH CONGRESS, IL SIMPOSIO INTERNAZIONALE DEDICATO ALLA CHIRURGIA DELLA MANO OLTRE 1300 CHIRURGHI E FISIOTERAPISTI PROVENIENTI DA TUTTA EUROPA RIUNITI AL CENTRO CONGRESSI MICO  
 
Milano, 16 giugno 2015 – Si terrà a Milano dal 17 al 20 giugno la ventesima edizione del Fessh Congress, il congresso Internazionale organizzato dalla Federation of European Societies for Surgery of the Hand, la Federazione delle Società Europee di Chirurgia della Mano. Oltre 1.000 chirurghi della mano e 300 fisioterapisti, provenienti da tutta Europa, si riuniranno presso il centro congressi Mico nel capoluogo lombardo per quattro giorni. Il congresso, che torna dopo oltre trent’anni in Italia e nello specifico nella capitale di Expo 2015, prevede una serie di lectio magistralis e oltre trentacinque workshop dedicati alle nuove tecnologie, all’innovazione nei trattamenti delle patologie della mano, sino alle ultime novità nel campo della riabilitazione. Ampio spazio verrà dedicato alle malformazioni congenite e alle nuove prospettive per affrontarle. Infine, si approfondiranno i passi avanti fatti nella terapia del Morbo di Dupuytren grazie alla collagenasi, la nuova terapia farmacologica che può sostituire l’intervento chirurgico. «Il congresso ha una base comune decisa dalla Fessh che viene riproposta ad ogni edizione - spiega Giorgio Pajardi, Direttore dell’Unità Operativa di chirurgia della mano del Gruppo Multimedica e Presidente del Congresso -. Tuttavia, quest’anno abbiamo cercato di focalizzarci sull’innovazione e sull’aggiornamento professionale. Il filo conduttore sta nella volontà comune di cercare nuove strade che portino alla sostituzione completa o parziale degli interventi. Questa è la direzione che sta prendendo anche la ricerca scientifica. Io, per esempio, non mi sento un chirurgo, curo la mano e quando necessario la opero. Il fatto che le novità più salienti degli ultimi mesi e anni, come la collagenasi per il Morbo di Dupuytren, siano servite a ridurre gli interventi non è un caso. Ci stiamo muovendo verso una medicina della mano o comunque verso una riduzione dell’invasività chirurgica». E proprio al Morbo di Dupuytren, giovedì 18 giugno sarà dedicato un simposio dal titolo Getting under theskin of Dupuytren’s contracture(Arrivare sotto la pelle della contrattura di Dupuytren) a cui parteciperanno, oltre al Professor Giorgio Pajardi, alcuni dei maggiori esperti europei in materia. Questa malattia, che colpisce soprattutto gli uomini dai quaranta ai sessant’anni, progressivamente invalidante, provoca una flessione progressiva di una o più dita, cui segue l’inevitabile limitazione dell’estensione della mano. Fino all’avvento della collagenasi veniva trattata esclusivamente con l’intervento chirurgico; ora, invece, quest’ultima agisce grazie alla sua capacità di scissione e disgregazione delle fibre di collagene che rappresentano la componente principale del tessuto patologico che blocca il movimento. Il trattamento consiste in un’iniezione con un ago molto sottile, seguita, dopo 24 ore, da una manipolazione dell’arto esercitata dal medico. «In Italia questo trattamento è già molto diffuso - continua il Presidente del congresso - e rappresenta ormai lo standard a livello mondiale. Tuttavia, in alcuni Paesi europei come Francia e Germania non è ancora distribuito e questo per problemi di sostenibilità economica che nulla hanno a che vedere con la valenza scientifica del farmaco. Uno dei motivi per cui è importante il suo impiego è che la malattia di Dupuytren, essendo su predisposizione congenita, può ripresentarsi. Ripetere il trattamento con il farmaco non crea alcun problema al paziente, mentre una seconda operazione può portare alla comparsa di cicatrici». Infine, al Xx Fessh Congress gli esperti si concentreranno sui passi avanti fatti nel campo della supermicrochirurgia e sulle patologie del polso. Conclude Pajardi: «Sul polso è importante sensibilizzare i chirurghi e i fisioterapisti dei pronto soccorso a non sottovalutare eventuali lesioni legamentose. La diagnosi precoce, infatti, e il conseguente trattamento repentino, sono fondamentali per evitare di incorrere in gravi complicazioni».  
   
   
ARTROSI DEL GINOCCHIO: IN FASE DOLOROSA SI POTRÀ INTERVENIRE CON IL NERIDRONATO  
 
Milano, 16 giugno 2015 – Risultati incoraggianti per il trattamento del dolore acuto al ginocchio nei casi di artrosi in cui la risonanza magnetica rilevi un edema midollare, arrivano da uno studio condotto da alcuni medici dell’Istituto Ortopedico Gaetano Pini di Milano. La ricerca, svolta da un gruppo di lavoro composto dal dottor Massimo Varenna insieme alla dottoressa Simonetta Failoni e al dottor Massimo Berruto, è stata pubblicata sulla rivista Rheumatology il 20 maggio. “Si tratta di uno studio, in doppio cieco, randomizzato contro placebo, svolto su 68 pazienti affetti da artrosi al ginocchio – spiega il dottor Varenna, responsabile del centro per la diagnosi e il trattamento delle patologie osteometaboliche dell´Istituto Pini -. I risultati hanno dimostrato l’efficacia del neridronato, molecola della famiglia dei bisfosfonati, anche per questa patologia: somministrato per via endovenosa, infatti, ha permesso di diminuire il dolore acuto già al termine del ciclo terapeutico (10 giorni) e con risultati ancora più evidenti alla successiva valutazione, due mesi dopo il trattamento”. L’artrosi del ginocchio è una malattia molto frequente ed è una grave sorgente di disabilità. Può portare forte dolore e deambulazione limitata, difficoltà a salire e scendere le scale e limitare significativamente tutte le normali attività della vita quotidiana. La risonanza magnetica può mostrare, nei casi in cui il dolore insorge acutamente, i motivi del dolore, ovvero la presenza di un edema midollare osseo. “Del gruppo di 68 pazienti, una metà è stata trattata con placebo mentre l’altra metà è stata sottoposta a quattro infusioni con neridronato. Nei pazienti trattati con il farmaco, il dolore al ginocchio diminuiva già dopo dieci giorni, cioè al termine della terapia e soprattutto tutti i parametri funzionali mostravano un miglioramento significativo, corrispondente a una migliore qualità di vita - aggiunge il dottor Varenna –. Inoltre, la successiva risonanza magnetica mostrava che l’estensione dell’edema osseo si era ridotta grazie all’utilizzo di questo farmaco. I pazienti con questa patologia, soprattutto anziani, che solitamente vengono sottoposti a cure con anti-infiammatori, con questa terapia potrebbero riprendere a fare una vita normale, come quella che conducevano prima della fase dolorosa acuta ”. Questo studio mette le basi per importanti novità nella cura dell’artrosi del ginocchio. Già lo scorso anno il dottor Varenna e il suo team avevano testato il neridronato per la sindrome algodistrofica: è stato così individuato come primo farmaco al mondo per la cura di questa patologia con l’indicazione ufficiale di Aifa in Gazzetta Ufficiale a febbraio 2014.  
   
   
COMUNICAZIONE IN SANITÀ, IL 15 E 16 A MONTECATINI LA CONFERENZA INTERNAZIONALE  
 
Firenze 16 giugno 2015 - Il titolo è molto eloquente: "The golden bridge: communication and patient safety". La corretta comunicazione è un "ponte d´oro" tra la struttura e il personale sanitario e la salute e la sicurezza del paziente. Il titolo è stato scelto per la conferenza internazionale dell´Iscome (Internationale Society for Communication Science and Medicine), il cui motto è "Better communication, better health care". La conferenza si terrà il 15 e 16 giugno alle Terme Tettuccio di Montecatini Terme, organizzata in collaborazione con il Grc, il Centro Gestione Rischio Clinico e Sicurezza del Paziente della Regione Toscana. L´evento, al quale parteciperanno i principali esperti internazionali che si occupano di comunicazione in sanità, rappresenta un importante momento di confronto tra esperti di scienze della comunicazione, della sicurezza e fattore umano, e operatori sanitari, per costruire proposte e soluzioni per il miglioramento della qualità e sicurezza delle cure. Un tema molto importnate e attuale nell´ambito sanitario internazionale e nazionale, che sta coinvolgendo un numero sempre maggiore di operatori sanitari. "La Conferenza Iscome 2015 - spiega Riccardo Tartaglia, responsabile del Grc della Regione Toscana - mira a raggiungere due obiettivi principali: l´integrazione della conoscenza e la generazione di conoscenza. I partecipanti potranno condividere prospettive interdisciplinari sugli errori medici, individuando come le diverse discipline possono trovare sinergie per attuare soluzioni comuni per ridurre l´errore nella pratica medica. I lavori congressuali mireranno alla creazione di nuove conoscenze e alla formulazione di prove empiriche sul campo, con lo scopo di porre l´interdisciplinarietà quale traino di soluzioni concrete".  
   
   
SALUTE: FVG, SCABBIA SOLO CON CONTATTI EPIDERMICI PROLONGATI "IN OGNI CASO I CONTROLLI SUI MIGRANTI SONO CAPILLARI"  
 
Trieste, 16 giugno 2015 - "La scabbia è un´infezione della pelle che si diffonde solo con contatti epidermici prolungati e in ogni caso la sanità regionale, attraverso i dipartimenti di prevenzione, è costantemente impegnata per tenere sotto controllo gli immigrati e richiedenti asilo presenti in Friuli Venezia Giulia. Posso assicurare che per i nostri concittadini i casi registrati, peraltro pochi, non costituiscono un problema e quindi non devono essere motivo di preoccupazione". Lo afferma l´assessore regionale alla salute, Maria Sandra Telesca, in relazioni alle apprensioni manifestate in questi giorni. "I profughi che giungono nella nostra regione - ribadisce Telesca - sono visitati e quindi monitorati per verificarne le condizioni di salute, sia riguardo alla scabbia che a qualsiasi eventuale altra patologia". Una "sorveglianza attiva", che si sviluppa attraverso percorsi diagnostico-terapeutici disciplinati da un preciso protocollo, in accordo con le Prefetture e le Forze dell´Ordine, oltre che con le Aziende sanitarie. Un protocollo peraltro adottato anche nel vicino Veneto. L´assessore Telesca conferma inoltre che i casi puntualmente riscontrati, proprio grazie all´efficacia dei controlli effettuati, vengono trattati con le cure previste per questo tipo di patologia. "I controlli e il monitoraggio - conclude Telesca - permettono infatti di intercettare gli eventuali casi e di intervenire immediatamente con le terapie adeguate, non solo per curare queste persone ma naturalmente per garantire la tutela della salute di tutta la nostra popolazione, proteggendo anche da altre eventuali altre patologie di cui dovessero essere affetti i migranti che entrano nel nostro paese".  
   
   
VENDOLA ED EMILIANO CONSEGNANO I DEFIBRILLATORI AI SINDACI PUGLIESI  
 
Bari, 16 giugno 2015 - “Questa mattina, Michele Emiliano ed io abbiamo fatto dei passaggi molto importanti, nell’interesse di tutti i pugliesi”. Così il Presidente uscente della Regione Puglia Nichi Vendola, a margine della consegna dei defibrillatori ai sindaci di alcuni Comuni pugliesi, avvenuta insieme al neo eletto Presidente Michele Emiliano presso la sala conferenze della sede della Regione Puglia in via Gentile a Bari. “Insieme – ha spiegato Vendola – ci siamo presentati alla riunione del partenariato, che discute della chiusura del programma della prossima pianificazione della spesa comunitaria e, davanti a quella platea di attori sociali fondamentali, ho passato il testimone a Michele Emiliano, perché lui possa assolvere ad un compito importante: non solo quello di governare la Puglia, ma di portare avanti le istanze del Sud, la lotta per il riscatto del Mezzogiorno d’Italia”. “E poi insieme – ha continuato Vendola – abbiamo trasferito ai sindaci circa duecento defibrillatori, che saranno collocati nelle strutture sportive di tanti comuni pugliesi; in quelle strutture sportive dove spesso succede di assistere alla morte improvvisa di qualche giovane atleta per un arresto cardiaco. Un defibrillatore, con il personale formato, può salvare una vita. Oggi, insieme con Michele Emiliano, abbiamo condiviso una specie di piccola festa della prevenzione. La prevenzione è la chiave per costruire la buona sanità”. Il Presidente Emiliano ha poi ringraziato Vendola “per questa giornata che abbiamo passato insieme. È evidente che lui costituisce per me il fattore di maggiore tranquillità nell’accettare un ruolo così bello e affascinante, ma anche così denso di preoccupazioni”. È stata l’occasione, per Emiliano, di incontrare dirigenti, funzionari e dipendenti regionali, “per me – ha detto - è stata una giornata molto importante. Mi sento parte di una storia che continua. È un treno che corre, sul quale io sono salito alla stazione di competenza, e ora devo svolgere il mio ruolo con grande umiltà. Mi rendo conto, man mano che il tempo passa, della fortuna che ho avuto di essere il Presidente di questa regione. Una regione che combatte da tanti anni, non solo per se stessa, ma per tutto il Mezzogiorno”.  
   
   
SALUTE: FVG, BIBLIOTECA COMUNE PER METTERE IN RETE CONOSCENZA  
 
Udine, 16 giugno 2015 - "Per assicurare a tutti i cittadini del Friuli Venezia Giulia una salute di qualità, è essenziale il ruolo dell´aggiornamento, della informazione, della ricerca, che può essere favorito dalla messa in rete del sistema di biblioteche mediche già esistente nelle strutture sanitarie del territorio e nei centri di ricerca, per creare una fonte comune della conoscenza, a vantaggio degli specialisti, dei medici, del personale specializzato". Lo ha affermato l´assessore regionale alla Salute, Maria Sandra Telesca, intervenendo a Udine, nell´Auditorium di Palazzo Garzolini di Toppo Wassermann, alla tavola rotonda Per un sistema bibliotecario medico regionale, alla quale sono intervenuti i rappresentanti delle Aziende per l´assistenza sanitaria, ospedaliero-universitaria, degli Ircs Cro di Aviano e Burlo Garofolo di Trieste, delle Università di Trieste e di Udine, e dell´Ente per la gestione accentrata dei servizi condivisi. Lo scopo dell´incontro era quello di fare il punto sulle attuali modalità di gestione delle biblioteche mediche di tali istituzioni, istituti e strutture, nonché dei servizi per la consultazione di testi, trattati, di pubblicazioni e riviste disponibili su supporto cartaceo ed elettronico, al fine di razionalizzare i servizi, riducendo i costi. Ma, in particolare, per favorire, come ha specificato Telesca, la diffusione della conoscenza -"a vantaggio dello sviluppo della ricerca e dell´acquisizione delle nuove scoperte, terapie e trattamenti". "Un risultato significativo - ha detto l´assessore - che potrà essere perseguito innanzitutto istituendo un tavolo di concertazione, coordinato dalla Regione, al quale siano rappresentati tutti i soggetti che compongono l´articolata offerta di salute e di assistenza del Friuli Venezia Giulia". Telesca ha altresì definito "straordinaria" l´esperienza in atto al Cro di Aviano, ove è stata creata una biblioteca aperta anche ai pazienti in trattamento. E ha precisato che un sistema sanitario qual è quello del Friuli Venezia Giulia, che si sta consolidando anche attraverso l´integrazione tra l´offerta sanitaria e quella assistenziale, è essenziale che le informazioni che possono favorire l´appropriatezza e l´efficacia delle cure sia fatta circolare con la maggiore diffusione. Con l´obiettivo di rispondere nel contempo con efficacia alla sete di informazioni sulla salute che giustamente caratterizza tutti i cittadini, e in particolare i pazienti.  
   
   
A SULMONA UN POLO ORTOPEDICO PUBBLICO  
 
Sulmona, 16 giugno 2015 - Lo speciale regime per la Valle Peligna interessa naturalmente anche i servizi sanitari sul territorio. In questo senso l´assessore alla Programmazione sanitaria, Silvio Paolucci, ha sottolineato che "questa delibera ci permette di aprire un confronto a tutto campo sull´offerta sanitaria e socio-sanitaria e proprio facendo leva su questa specificità abbiamo individuato il presidio ospedaliero sulmonese come Polo ortopedico in ragione anche delle potenzialità di sviluppo legate al turismo invernale nell´area peligno-sangrina che conta un accesso di 780 mila turisti l´anno. Inoltre, sempre in quest´area, abbiamo voluto individuare come tema significativo la solitudine degli anziani del futuro. Noi abbiamo un´offerta sanitaria che ancora non si riqualifica e pure avremo il raddoppio del numero degli anziani da assistere per i prossimi 20 anni e se non riusciamo in quest´opera di riqualificazione rischieremo di lasciarli soli. Per quest´area - prosegue Paolucci- abbiamo infine determinato quale ulteriore tema fondamentale quello della sicurezza e cioè le condizioni delle rete di emergenza-urgenza che pure sono indiscutibilmente legate al Punto nascita dell´ospedale". Nelle intenzione della Giunta regionale, dunque, secondo quanto ha detto l´assessore Paolucci, il Polo ortopedico di Sulmona "dovrà far fronte al fabbisogno regionale in tema di ortopedia, che presenta carenze qualitative tra domanda e offerta. In Abruzzo - ha aggiunto Paolucci - sull´ortopedia abbiamo una mobilità esterna del 25%, numeri che non possiamo permetterci. La creazione di un Polo pubblico dell´Ortopedia avrà dunque il compito di ridurre questa percentuale e rendere qualitativamente migliore l´offerta sanitaria regionale". La Giunta tematica all´Abbazia celestiniana ha visto la presenza anche del sindaco di Sulmona, Giuseppe Ranalli, che ha annunciato "la presentazione del ricorso al Tar con richiesta di sospensiva contro il decreto commissariale 10 che stabilisce la chiusura del Punto nascita". Il sindaco ha anche avuto parole di "soddisfazione verso il governo regionale per gli impegni assunti come gli 82 milioni di euro a favore del Centro Abruzzo, inseriti nella delibera e altri come il rispetto dei parametri di sicurezza imposti dall´Agenas che comportano forti investimenti da parte della Asl per il punto nascita e che ne fanno slittare la chiusura". Alla Giunta ha preso parte anche il vescovo di Sulmona, Angelo Spina, che ha fatto una disamina economica e sociale della Valle Peligna, mettendo in guardia la Giunta "dal pericolo desertificazione umana che rischia di correre il Centro Abruzzo in ragione del peggioramento della qualità della vita".  
   
   
SANITÀ IN SARDEGNA: OBIETTIVO REGISTRO TUMORI REGIONALE FEDERATO AL LAVORO SUL REGOLAMENTO SULLA PRIVACY"  
 
Cagliari, 16 Giugno 2015 - "Per realizzare il registro regionale dei tumori ci siamo attivati subito, e in poco meno di un anno abbiamo raggiunto risultati significativi, rispetto a un progetto che era rimasto fermo da anni”. A dirlo è l’assessore della Sanità Luigi Arru che ha spiegato: "Esistono già il registro tumori di Sassari e quello di Nuoro che hanno operato molto bene, tanto che i dati sono stati pubblicati in riviste nazionali. Ciò che dobbiamo realizzare, e che non si è fatto in questi anni per problemi di privacy, è un registro dei tumori regionale federato, nel quale Sassari gestisce il nord Sardegna, Nuoro il centro e Cagliari il sud, mettendo in evidenza i risultati maturati nel tempo". Il titolare della Sanità ha precisato di essersi recato personalmente dal Garante della privacy per discutere del problema. "Già lo scorso novembre ho avuto modo si confrontarmi con il garante, e ho ricevuto la sua disponibilità a fare in modo che la Sardegna si doti di un regolamento preciso sulla privacy per il registro dei tumori. A oggi stiamo condividendo con lo stesso Garante una bozza già in fase molta avanzata, che auspichiamo possa avere in breve tempo una forma definitiva, e venga sottoposta all’esame del Consiglio Regionale".  
   
   
VENAFRO, TRASFERIMENTO DI ORTOPEDIA. FRATTURA: IL DIRITTO ALLA SALUTE SI TUTELA IN CONDIZIONI DI SICUREZZA  
 
Campobasso, 16 giugno 2015 - "Il trasferimento del reparto di ortopedia dall´ospedale Santissimo Rosario di Venafro all´ospedale Veneziale di Isernia si inserisce nel processo in atto di riorganizzazione del Servizio sanitario regionale e risponde agli obiettivi che ci siamo dati, rendere la nostra sanità efficiente, appropriata e di qualità a beneficio di tutti i cittadini molisani. Non stiamo praticando atti di penalizzazione alcuna per nessuno, il trasferimento di ortopedia al contrario è da intendersi come garanzia delle condizioni di sicurezza che vanno assicurate ai pazienti e agli operatori sanitari, medici e infermieri. Sbagliato pensare che con la presenza di un reparto isolato si possa parlare di diritto alla salute. Il diritto alla salute lo si preserva mettendo i medici e gli infermieri nelle condizioni di poter intervenire in strutture organizzate e coperte dai servizi necessari, questo a tutela principale ed esclusiva dei pazienti". Lo dichiara il presidente della Regione Molise e commissario ad acta per la sanità, Paolo di Laura Frattura.  
   
   
MARONI: NON PUÒ ESSERCI F1 SENZA GP MONZA  
 
Milano, 16 giugno 2015 -) "Ho visitato una grande eccellenza della nostra Lombardia: l´autodromo di Monza, ovvero la storia dell´automobilismo sportivo, ma anche il suo presente e il suo futuro, perché non potrà mai esserci nessun Mondiale di F1 senza il Gran Premio di Monza". Lo scrive sul suo profilo Facebook il presidente di Regione Lombardia Roberto Maroni.