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Notiziario Marketpress di Giovedì 20 Giugno 2013
LOMBARDIA: OGGI A BRUXELLES TRATTA RIDUZIONE BUDGET ASSESSORE INCONTRA CAPO GABINETTO COMMISSARIO UE AGRICOLTURA SUL TAVOLO ANCHE NUOVA PAC E DIRETTIVA NITRATI  
 
  Milano – Oggi , l´assessore all´Agricoltura di Regione Lombardia Gianni Fava è a Bruxelles per un incontro, in programma alle ore 10, con Georg Häusler, capo di Gabinetto del commissario europeo all´Agricoltura Dacian Ciolos. Riduzioni Sul Budget - ´Tratteremo delle principali riduzioni sul budget comunitario che colpiranno la Lombardia - spiega l´assessore - a partire da quello del primo pilastro, che andrà a ricadere principalmente sulla pianura padana, e da quello del secondo pilastro, che non è ancora stimabile con certezza´. Pac, Chiarezza Su Cifre - La richiesta dell´assessore Fava al commissario Ciolos sarà quella di analizzare queste problematiche, fornendo i dati reali dell´impatto della futura Pac sulla filiera agroalimentare lombarda, valutandone una modifica alla luce del drastico impatto che potrebbe avere sul reddito delle imprese agricole. Ragionare Come Macroregione - ´Chiederò inoltre al commissario di incontrare direttamente - chiarisce Fava - anche gli assessori delle Regioni Veneto, Piemonte e Lombardia, per discutere su questi temi in un´ottica di Macroregione. E´ infine mia intenzione chiedergli di condividere un percorso, sempre su base macroregionale, che possa portare alla revisione della vecchia Direttiva nitrati´. L´anticipazione di tali contenuti è già stata formulata per tempo al capo di Gabinetto Häusler, in modo tale che, fatte le opportune valutazioni, nel corso dell´incontro possa fornire delle risposte nel merito.  
   
   
LOMBARDIA. MACROREGIONE: VALORE AGGIUNTO PER PAESE POSITIVA APERTURA PRESIDENTE CONFAGRICOLTURA GUIDI  
 
Cremona - ´Giudizio molto positivo´ è quello che ha espresso l´assessore regionale all´Agricoltura Gianni Fava in relazione a quanto dichiarato oggi dal presidente di Confagricoltura Mario Guidi nel corso del suo intervento, a Cremona, all´assemblea della Libera Associazione Agricoltori Cremonesi, riguardo alla valorizzazione dei sistemi regionali, nell´ottica di una strategia nazionale. ´Tutti gli uomini intelligenti hanno capito che con il sistema istituzionale attuale non si va da nessuna parte - ha detto Fava -. L´aggregazione e la forza d´urto delle Regioni del Nord possono rappresentare un valore aggiunto per l´intero Paese. Chi ragiona in modo contrario non ha ancora capito che il Paese andrà inevitabilmente verso il baratro. Così, invece, crediamo vi siano spazi nuovi: su questo sto lavorando, il presidente Maroni sta lavorando, gli altri governatori del Nord si stanno dimostrando sensibili. Credo che presto arriveremo a vedere qualcosa di più concreto di quello di cui si è parlato in questo periodo´.  
   
   
LOMBARDIA. REGIONE ANTICIPA CONTRIBUTI PAC CAMPAGNA 2013 VICINI A IMPRESE CHE SOFFRONO ANCHE STRETTA CREDITIZIA UNICI IN UE AD ASSUMERSI L´ONERE DI EROGARE IL 70% DEL TOTALE  
 
Milano - La Giunta regionale conferma quanto annunciato nelle scorse settimane dall´assessore all´Agricoltura Gianni Fava in tema di anticipazione della contribuzione comunitaria per il settore. E si tratta di una novità assoluta, che vede la Lombardia ancora una volta protagonista rispetto alle altre Regioni dell´Unione europea: su iniziativa dell´assessore Fava per il 2013 Regione Lombardia sosterrà gli operatori del settore agricolo, anticipando il 70 per cento del premio Pac ai propri agricoltori. Per le aziende colpite dal terremoto l´anticipo sale fino al 90 per cento; un provvedimento che riguarda circa 5.000 aziende mantovane. L´assessore: Più Liquidità Ad Aziende - ´E´ l´atto formale che concretizza l´attività dell´Assessorato in questi primi mesi - ha sottolineato l´assessore Fava - e conclude un iter che ci ha portato ad assumere una decisione unica nel contesto europeo, che va nella direzione di concedere maggior liquidità alle imprese che soffrono, oltre che per i problemi del sistema, anche per la stretta creditizia ormai pressante anche in agricoltura´. Oltre 30.000 Le Attività Interessate - Con questo intervento Regione Lombardia metterà a disposizione oltre 300 milioni di euro per sostenere l´attività di oltre 30.000 produttori. Un aiuto che rappresenta un valido e concreto sostegno all´agricoltura lombarda, già duramente colpita dal perdurare della crisi economica e da indicatori economici con segno meno, in particolare per quanto riguarda la contrazione dei consumi alimentari nel mercato nazionale. Una situazione negativa per le imprese del Nord, che non ha trovato eguale riscontro in Italia e anche a livello europeo.  
   
   
BIODIVERSITÀ, UMBRIA PROMUOVE INCONTRO A BRUXELLES: OCCASIONE DI CONFRONTO TRA REGIONI E COMMISSIONE EUROPEA SU NUOVI STRUMENTI DI PROGRAMMAZIONE  
 
Perugia - "A tutela della biodiversità nei propri territori, le Regioni vogliono cogliere appieno le opportunità per una più efficace pianificazione delle misure e delle risorse che ci vengono offerte dal nuovo strumento previsto dalla Commissione europea per il prossimo periodo di programmazione dei fondi strutturali". Lo sottolinea l´assessore alle Politiche agricole della Regione Umbria, Fernanda Cecchini che, ieri mattina nella sede della Regione Umbria a Rond-point Schuman 14, ha aperto il seminario, organizzato dall´Assessorato umbro, sul Quadro di azioni prioritarie (Prioritized Action Framework, in sigla "Paf"), il nuovo strumento di programmazione integrata per il periodo 2014-2020 in materia di biodiversità. Vi hanno preso parte rappresentanti di numerose Regioni europee e, per la Direzione Generale Ambiente della Commissione Europea, Pia Buccella (direzione "Natura, biodiversità e utilizzo del suolo); Marco Cipriani (Unità "Natura") ed Esther Pozo Vera (Unità "Life-natura"). La "trasferta" a Bruxelles dell´assessore Cecchini prosegue nel pomeriggio con una riunione con i rappresentanti della Commissione europea sullo stato di attuazione del Programma di sviluppo rurale e domani con l´incontro, che si terrà sempre nella sede della Regione Umbria, tra la filiera europea del tabacco e il presidente della Commissione agricoltura e sviluppo rurale del Parlamento europeo Paolo De Castro. "Il seminario di stamattina - spiega l´assessore Cecchini - è nato dall´esigenza delle Regioni di un confronto sui documenti regionali pluriennali con i quali la Commissione europea ci chiede di individuare le azioni prioritarie di intervento per la tutela di habitat e specie, con particolare riferimento alla rete ´Natura 2000´, e di pianificare i finanziamenti necessari per realizzare queste priorità attraverso un approccio integrato, con il coinvolgimento di tutti i soggetti responsabili dei fondi europei che possono essere impiegati, quali Feasr, Fse, Fesr e Life". "La vera sfida - afferma - consiste non tanto nella migliore applicazione delle norme e nella gestione delle risorse, quanto piuttosto nella passione e nell´impegno che mettiamo nelle azioni a salvaguardia delle caratteristiche peculiari delle nostre terre e delle loro vocazioni, a beneficio delle comunità" "L´umbria - prosegue l´assessore - ha già pronta la sua proposta, predisposta dall´Assessorato con la collaborazione dell´Osservatorio regionale per la biodiversità, in cui vengono indicate le priorità per la tutela e il buon funzionamento della rete Natura 2000 e le misure da attuare nell´ambito della nuova programmazione strategica comunitaria. E oggi le nostre azioni strategiche hanno già riscosso apprezzamento da parte dei rappresentanti della Commissione europea". Nel seminario di ieri mattina, sono state approfondite alcune problematiche evidenziate dalla Regione Umbria, insieme ai colleghi della Regione Valle d´Aosta e della Provincia di Bolzano, e che rappresentano il condensato delle criticità che le Regioni italiane prefigurano nell´immediato futuro. Due le sessioni nelle quali si è articolato: la prima sul quadro normativo e gli obiettivi (moderata da Santa Tutino, della Regione Valle D´aosta) e la seconda sulle buone pratiche (moderata dal coordinatore regionale Ciro Becchetti, della Regione Umbria). L´umbria ha illustrato in sintesi la proposta di azioni prioritarie d´intervento per il periodo 2014-2020, divisa in otto sezioni. Il "Paf" dell´Umbria contiene innanzitutto una panoramica descrittiva della Rete Natura regionale, composta da 97 Sic (Siti di importanza comunitaria) e 7 Zps (Zone di protezione speciale) che ricadono nelle regioni biogeografiche Mediterranea (65 Sic e 5 Zps) e Continentale (31 Sic e 3 Zps). Nei siti Natura 2000 sono state rilevate 41 tipologie di habitat di cui 11 prioritarie. Vengono inoltre descritte sinteticamente le principali tipologie di uso del suolo e le categorie di ecosistemi presenti nei siti Natura 2000. In merito agli obiettivi strategici di conservazione e delle priorità per Natura 2000 in Umbria per il periodo 2014-2020, vengono individuate le priorità per il periodo (e i risultati attesi) per habitat prioritari e specie, tenendo conto della necessità previste nell´obiettivo 2020 della Strategia europea per la biodiversità e per garantire il buon funzionamento della rete Natura 2000 suddiviso nelle 3 categorie ecosistemiche individuate: Zone umide, Paesaggio agrosilvopastorale appenninico, Paesaggio planiziale. Nella specifica sezione vengono anche individuate le priorità strategiche in relazione agli investimenti nella rete Natura 2000 legate al turismo verde e posti di lavoro, per sostenere la mitigazione dei cambiamenti climatici e l´adattamento e i benefici ecosistemici, per la ricerca, l´istruzione, la formazione, la sensibilizzazione e la promozione della cooperazione nella gestione di Natura 2000. In particolare nelle tre categorie ecosistemiche individuate come prioritarie per l´Umbria, con l´obiettivo di mantenere e migliorare i servizi ecosistemici e di garantire uno sviluppo equilibrato del turismo e dell´occupazione "verde", si prevede di incentivare la gestione sostenibile e la certificazione delle foreste, sviluppare le infrastrutture verdi, individuare le aree agricole ad elevato valore naturale nell´ambito delle quali concentrare gli interventi.  
   
   
PRESIDENTE ZAIA NOMINA GIUSEPPE NEZZO COMMISSARIO STRAORDINARIO DI VENETO AGRICOLTURA  
 
Con decreto 84 del 14 giugno 2013 il Presidente della Giunta Regionale del Veneto, Luca Zaia, ha nominato Giuseppe Nezzo Commissario Straordinario di “Veneto Agricoltura”, l’azienda regionale per i settori agricolo, forestale e agroalimentare, attribuendogli i poteri di amministratore unico della società Il Commissario Straordinario resterà in carica per un anno e svolgerà l’incarico a titolo gratuito. Laureato in scienze agrarie, attualmente capo di gabinetto del Presidente del Consiglio Regionale del Veneto, Giuseppe Nezzo è stato anche Direttore generale dello sviluppo rurale, qualità e tutela del consumatore del Ministero dell’Agricoltura e Foreste dal 2008 al 2010, Segretario regionale per il settore primario del Veneto dal 2000 al 2008, oltre che presidente dell’Osservatorio per la cooperazione agricola e aver svolto altri incarichi in qualità di tecnico presso enti e commissioni".  
   
   
FIRENZE: OGM, OGGI PRESENTAZIONE STUDIO SU IMPATTO AMBIENTALE.  
 
Firenze – L’assessore all’agricoltura della Regione Toscana partecipa oggi al workshop europeo “Impatto ambientale degli Ogm” sui risultati del progetto Life+ Demetra. L’iniziativa si svolgerà a palazzo degli Affari in piazza Adua a Firenze con inizio alle 9,30. Partner del progetto Life+ Demetra sono l’Istituto di Genetica Vegetale del Consiglio Nazionale delle Ricerche (Cnr/igv), che ne è coordinatore e svolge le attività di ricerca, l’Università di Firenze, per l’aspetto cartografico , il Parco Migliarino San Rossore Massaciuccoli, per il supporto tecnico e le aree d’analisi, e la Regione Toscana interessata come ente all’applicazione della metodologia a tutela del territorio. In occasione del workshop saranno illustrati i risultati principali del progetto, le cui attività si sono svolte nel triennio 2010-2012. L’assessore Salvadori interverrà intorno alle 12.30.  
   
   
PESCA E PRODOTTI TIPICI. “DAL MARE ALLA PIAZZA”: A PRATO DELLA VALLE CON GIOVANNI RANA  
 
Venezia - È stata presentata ieri a Venezia, Palazzo Ferro Fini sede del Consiglio regionale, l’iniziativa denominata “Dal mare alla piazza” che coinvolgerà il Veneto e le sue tipicità agroalimentari, vinicole ma soprattutto ittiche e si svolgerà a Padova, Prato della Valle il 21,22 e 23 giugno. Presenti l’assessore all’agricoltura e alla pesca Franco Manzato e il presidente del Consiglio del Veneto Clodovaldo Ruffato, che hanno annunciato l’ospite d’onore della manifestazione, Giovanni Rana, che sarà in Prato della Valle nella giornata di domenica. Il progetto è realizzato dalla Regione del Veneto con la collaborazione del Comune di Padova: in Prato della Valle venerdì sabato e domenica prossimi sarà quindi offerta un’ampia gamma di primizie locali acquistabili o degustabili (intorno alle ore pasto). L’evento si svolgerà all’interno di un villaggio creato mediante l’utilizzo di banchetti e gazebo, creati dagli operatori del settore, che metteranno a disposizione prodotti freschi, sani e di stagione. La piazza sarà aperta dalle ore 9 alle ore 21. “Questa iniziativa si inserisce in una programmazione più ampia, che include anche il progetto “Buon Pescato italiano” e il “Distretto Alto Adriatico”, entrambe create con l’obiettivo di valorizzare il nostro pescato e salvaguardare i nostri pescatori” - ha asserito l’assessore Manzato, al quale si è affiancato il presidente Ruffato ricordando che “progetti come questi hanno l’obiettivo di informare gli operatori del settore circa le potenzialità commerciali delle specie ittiche locali, e parallelamente sensibilizzando i consumatori verso un acquisto consapevole”.  
   
   
LOMBARDIA. LATTE: IN REGIONE TRATTATIVA SU PREZZO  
 
Cremona - ´Chiederò quanto prima la convocazione del tavolo sul prezzo del latte direttamente in Regione Lombardia. Vista l´ancora poca volontà della parte industriale a sedersi e a ragionare su una remunerazione della materia prima che sia più in linea con i prezzi spot che circolano al momento, chi sceglie di star fuori da questa negoziazione, sceglie di star fuori dal sistema lombardo´. E´ quanto ha detto ieri l´assessore regionale all´Agricoltura Gianni Fava nel corso del suo intervento all´assemblea generale della Libera Associazione Agricoltori Cremonesi, in seno a Confagricoltura. Tra i relatori il presidente della Libera Associazione Antonio Piva, il presidente nazionale Mario Guidi e Giandomenico Auricchio, presidente della Camera di commercio. Ed è stato lo stesso Piva, introducendo i lavori, a riconoscere all´assessore Fava ´la tempestività con cui si è mossa la Regione, approvando provvedimenti urgenti a sostegno del settore colpito dagli effetti del maltempo´. Nonostante ciò, Piva ha chiesto con urgenza anche al Governo ´misure strutturali urgenti per rilanciare un comparto nel quadro di una fase di crisi che dura ormai da cinque anni´.  
   
   
LOMBARDIA A COPAGRI CONVOCATO TAVOLO SU PREZZO LATTE  
 
Milano - ´Chiederò a breve la convocazione di un tavolo di trattativa sul prezzo del latte, giunto ormai a un livello tale da non garantire alcuna remuneratività ´. Lo ha sottolineato ieri, ancora una volta, l´assessore regionale all´Agricoltura, Gianni Fava, in merito alla richiesta avanzata da Copagri Lombardia, che ha chiesto di convocare un incontro urgente presso Regione Lombardia con tutte le organizzazioni professionali ´per la definizione del prezzo del latte alla stalla ritenendo quanto proposto dall´industria, ossia 40 centesimi al litro, non in linea con la situazione di mercatoattuale´. Intesa Possibile - ´I costi di produzione infatti - spiega Copagri, in una nota - sono molto elevati e, a causa dei danni causati dalla abbondanti piogge, registreranno ulteriori incrementi in particolare quelli per l´alimentazione del bestiame. Inoltre l´andamento generale del mercato lattiero caseario internazionale evidenzia una situazione complessiva favorevole nell´ambito della quale è possibile definire un prezzo che riesca a soddisfare anche le richieste degli allevatori. Impegno Improcrastinabile - Le aziende agricole già in difficoltà per la situazione economica generale, anche alla luce dello stato di calamità dichiarato dalla Regione e ´ hanno l´esigenza di continuare la loro attività imprenditoriale con delle certezze remunerative - si legge sempre nella nota di Copagri -; pertanto, la convocazione di un tavolo per definire il prezzo del latte alla stalla non è più procrastinabile´.  
   
   
BOLZANO: VERTICE CON LE LATTERIE SOCIALI: STUDIO PER UN POOL ALTOATESINO DEL LATTE  
 
I vertici delle Latterie sociali altoatesine hanno incontrato il 18 giugno a Bolzano il presidente della Provincia Luis Durnwalder per presentargli uno studio di fattibilità con l´obiettivo di creare un pool altoatesino del latte capace di garantire la fornitura nel lungo periodo. "Soluzioni congiunte sono un imperativo, perchè nel 2015 i produttori locali sono attesi dalla grande sfida dell´abolizione delle quote latte voluta dall´Ue", ha detto Durnwalder invitando alla collaborazione tra latterie sociali. La tendenza per il futuro è chiara: il settore locale del latte dovrà importare maggiori quantità rispetto ad oggi. Senza contare i vari fattori che influenzano lo sviluppo della produzione: l´andamento della domanda che porta ad eccedenze di latte in inverno e carenza in estate, il fabbisogno maggiore delle piccole latterie sociali. Alla luce di questa situazione le cooperative locali hanno commissionato uno studio sulla salvaguardia della fornitura di latte nel lungo periodo e sulla fattibilità di istituire un pool altoatesino del settore, che possa garantire un´adeguata distribuzione del prodotto tra tutte le latterie sociali. Il presidente Durnwalder ha confermato di ritenere il pool una possibilità preziosa e nel contempo ha fatto appello alla solidarietà e a un potenziamento della collaborazione a tutti i livelli, "perchè in difenitiva non si tratta solo di assicurare un futuro alle latterie sociali, ma soprattutto di salvaguardare uno sviluppo sostenibile dell´agricoltura di montagna e il futuro del contadino." A tale proposito Durnwalder è tornato anche sulla questione del latte tirolese conferito alla Latteria sociale di Vipiteno: "La collaborazione con il Tirolo nella cornice dell´Euroregione è certamente giusta e importante, ma ancora più importante è la collaborazione tra le latterie sociali altoatesine, che devono percorrere strade congiunte." Un´esigenza tanto più urgente se si pensa che nel 2015 scatterà la decisione Ue di abolizione delle quote latte, "che non resterà senza effetti anche in Alto Adige." Dal vertice di ieri a Palazzo Widmann è emersa inoltre la volontà di approfondire l´opzione di spostamento di aree confinanti tra latterie sociali, ora i vertici delle cooperative ne discuteranno con i singoli allevatori. Si è parlato infine anche dell´ipotesi di attivare una sorta di piccolo fondo del latte, che potrebbe gestire a livello centralizzato le eccedenze delle singole latterie sociali e dirottare il prodotto in quelle strutture in cui vi sia un effettivo fabbisogno.  
   
   
SARDEGNA, PESTE SUINA: OK A REGOLARIZZAZIONE AZIENDE E A MACELLAZIONE IN ZONE DI SORVEGLIANZA  
 
  Nuove buone notizie per il comparto suinicolo della Sardegna. Dopo il primo sblocco per le esportazioni dei prodotti ottenuto dalla Regione alcune settimane fa, rispondendo a una richiesta dell’assessorato regionale della Sanità il ministero della Salute ha dato il via libera alla possibilità di regolarizzazione delle aziende in zone di sorveglianza, comprese la deroga alla macellazione e alla movimentazione, e alle macellazioni a domicilio per uso famiglia. Si tratta di interventi molto attesi e che potranno interessare circa 3mila aziende suinicole sarde. Ovviamente le azioni sono condizionate dal rispetto di tutte le norme sanitarie e di biosicurezza già specificate nei provvedimenti della Regione per combattere la peste suina africana. Inoltre, gli interventi vengono incontro alle esigenze avanzate durante l’ultima riunione dell’Unità di crisi tenutasi a Cagliari nei giorni scorsi ed emerse in recenti riunioni tra Regione e allevatori. "Anche questo è un ulteriore risultato del lavoro che la Regione sta conducendo sul doppio binario di non penalizzare il nostro settore produttivo suinicolo - dichiarano il presidente della Regione Ugo Cappellacci e l’assessore della Sanità Simona De Francisci - e dall’altra nella lotta senza sosta alla peste suina, osservando quanto chiesto dall’Unione europea e con la collaborazione del ministero della Salute".  
   
   
VINO:EXPORT;+16,7%.ABRUZZO TRA LE PRIME REGIONI SU DATI ISTAT 1 TRIMESTRE INCIDONO SCAMBI PAESI EMERGENTI  
 
Pescara - "Nel primo trimestre 2013 il vino abruzzese ha fatto registrare straordinari risultati nelle esportazioni con un +16,7 per cento rispetto all´anno precedente. Soprattutto si è attestato tra le prime regioni in Italia per maggior incremento, facendo meglio di colossi come il Veneto, il Piemonte o la Toscana". Esprime soddisfazione per i dati Istat relativi ai primi tre mesi di quest´anno l´assessore alle Politiche agricole, Mauro Febbo, per il quale "viene confermato ancora una volta il ruolo primario dell´agroalimentare abruzzese, punta di diamante della nostra economia"." Il volume dell´export del nostro vino ? prosegue - ha superato abbondantemente i 28 milioni di euro nel periodo gennaio-marzo, mentre nel 2012 aveva fatto registrare poco più di 24 milioni di euro. Un risultato raggiunto grazie soprattutto al decisivo incremento degli scambi commerciali con alcuni Paesi emergenti che rappresentano uno sbocco privilegiato per le nostre eccellenze enogastronomiche. Basti pensare che il Brasile, rispetto allo stesso periodo dell´anno precedente, ha fatto registrare un aumento del 421 per cento,la Cina conferma il suo grande apprezzamento per i nostri vini con un +198 per cento,la Corea del Sud segna +358 per cento, e l´Australia +307 per cento, ma notizie molto positive con incrementi rilevanti arrivano anche da Taiwan, Repubblica Dominicana, Hong Kong e Filippine. Si confermano solidi anche i mercati tradizionali come Canada (+32 per cento), Svezia (+33 per cento), Austria (+62 per cento) e Belgio (35,92 per cento). L´assessore spiega che "se l´agroalimentare resta un baluardo per la nostra economia, il nostro vino in particolare dimostra una grande capacità sia in termini di crescita sia di mantenimento delle quote di mercato. Questo vuol dire che si è ormai consolidata la consapevolezza del consumatore estero sull´assoluta qualità dei nostri prodotti, frutto della professionalità, della passione e delle grandi capacità delle nostre aziende. Grazie alle nostre eccellenze esportiamo in tutto il mondo la nostra cultura, le nostre tradizioni, il nostro territorio: elementi che costituiscono un patrimonio inestimabile e inimitabile. Per questo anche come Amministrazione regionale dobbiamo continuare a lavorare per perseguire importanti obiettivi anche in vista della nuova programmazione 2014/2020. Un fattore importante a livello strategico, che ci ha permesso di ottenere ottimi risultati in questi anni ? conclude - è rappresentato sicuramente dalla promozione e in questo senso crediamo fermamente nella partecipazione ai grandi eventi internazionali come il Vinexpo, in programma in questi giorni in Francia, e il prossimo appuntamento rappresentato dal Summer Funcy Food di New York".  
   
   
DISTRETTO RISTORAZIONE FLEGREA: BENEFICIO CONCRETO ALLA COMUNITÀ  
 
Napoli - "La nascita del distretto della Ristorazione Flegrea rappresenta un´ulteriore azione strategica, promossa dalla Giunta regionale della Campania, per favorire la creazione di una rete tra le micro e piccole imprese di eccellenza del nostro territorio." Così l´assessore alle Attività produttive Fulvio Martusciello sulla recente approvazione della delibera di adesione alla cabina di regia istituzionale del costituendo distretto della Ristorazione Flegrea, promosso dall´assessorato alle Attività produttive della Regione Campania, da parte dei comuni di Monte di Procida, Bacoli, Pozzuoli. "Il distretto della Ristorazione Flegrea porterà un concreto beneficio in termini economici alle comunità attraverso un aumento dei flussi turistici e una complessiva valorizzazione dell´area. Sono particolarmente lieto - continua Martusciello - che, in tempi brevi, i comuni abbiano deliberato l´adesione al progetto: la prima riunione con le amministrazioni interessate a dar vita al distretto si è svolta presso l´assessorato alle Attività produttive lo scorso 6 maggio. In poco tempo, quindi, grazie allo spirito collaborativo e propositivo e al saper far rete anche tra le istituzioni, il progetto è diventato realtà. Nell´area flegrea insistono oltre 2.400 attività di ristorazione che coniugano un elevato standard qualitativo con la particolarità dell´offerta gastronomica. Il distretto - sottolinea Martusciello - nasce proprio per valorizzarne e promuoverne la specificità. Partendo dall´immenso patrimonio storico, artistico e culturale dell´area flegrea, sono tre gli elementi che abbiamo voluto valorizzare nel dare avvio al progetto. Mi riferisco alle tre "A" dell´arte, dell´archeologia e dell´alimentare, che costituiranno i tre elementi caratterizzanti le attività del distretto. La Camera di Commercio di Napoli ed il Gambero Rosso, marchio leader dell´enogastronomia internazionale, hanno già manifestato apprezzamento ed interesse nei confronti del distretto della Ristorazione Flegrea che si avvarrà, per la fase di avvio, di una cabina di regia istituzionale per dare impulso all´avvio delle attività e promuovere gli interessi collettivi che gravitano attorno alle rete", conclude Martusciello.  
   
   
FARE AGRINETWORK, IL FUTURO DELL’AGRICOLTURA PARTE DA QUI DURANTE GLI EXPODAYS, UNA TAVOLA ROTONDA DELINEA LE OPPORTUNITÀ CHE IL SETTORE OFFRE AI GIOVANI  
 
Conclusa a Milano la tavola rotonda organizzata da Confagricoltura e dai Giovani di Confagricoltura Lombardia dal titolo "Explora l´agricoltura con i giovani", volta a definire le caratteristiche del comparto agricolo e a delineare le interessanti opportunità offerte ai giovani, nel contesto degli Expodays 2013. La conferenza stampa ha visto la presenza di Antonio Boselli - Presidente di Confagricoltura Lombardia e responsabile Expo per Confagricoltura, Maurizio Martina - Sottosegretario delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali e Delegato Expo, Carlo Fidanza – eurodeputato, Francesca Picasso - Presidente Giovani di Confagricoltura Lombardia, Alessandro Squeri - Rappresentante Giovani di Federalimentare, Raffaele M. Maiorano – Presidente Giovani di Confagricoltura Nazionale, Diego Bolzoni - Sales Area Manager Mercato Italia New Holland, Gianluigi Vimercati - Presidente Agriturist Lombardia, Luigi Taglienti – Chef del Ristorante Trussardi alla Scala. “Questa giornata rappresenta per Confagricoltura il primo intervento per avvicinarci all’Expo 2015” – ha dichiarato Antonio Boselli. “In Italia la produzione agricola è sicura e di qualità. L’expo dovrà diventare una vetrina per mostrare l’agricoltura del futuro, fatta di innovazione, internazionalizzazione delle eccellenze, multifunzionalità e interazione. Le due locomotive che dovranno trainare il rilancio dell’economia del Paese saranno proprio la filiera agroalimentare e il turismo.” I vari interventi hanno permesso di fornire un’ampia panoramica, con un occhio rivolto in particolare ai giovani. Gli ultimi anni hanno segnato un ritorno alla terra per molti di loro, fin dagli studi. La percentuale di chi oggi, tra istituti superiori e università, decide di scegliere questo settore è infatti in deciso aumento: i dati parlano di una percentuale che va dal 20 al 30 percento in più rispetto alle iscrizioni in passato. Ma anche chi ha scelto altri percorsi, decide spesso di intraprendere un’attività legata a questo ambito. Una scelta che premia: il comparto agricolo e quello agroalimentare, in una situazione di crisi generalizzata, vedono un´occupazione in crescita del 3,6 percento. Ai giovani vanno però dati gli strumenti e i servizi per affrontare al meglio le sfide del futuro. Come confermano gli intervenuti, che sottolineano come il mercato abbia bisogno di coniugare qualità ed economia reale, rafforzando il cosiddetto “agrinetwork” che, a oggi, rappresenta il 16 percento del Pil nazionale. Gli agricoltori sono imprenditori a tutti gli effetti: a un ricambio generazionale vanno affiancate maggiori competenze commerciali e finanziarie, per entrare in un mercato internazionale fortemente competitivo. Maurizio Martina: “Ci deve essere interazione tra i vari settori della filiera agroalimentare. Quella offerta da Expo è un’occasione per disegnare il nostro comparto. Bisogna far emergere la nostra modernità e fare una grande operazione di sistema Paese.” Carlo Fidanza: “Compito della politica anche a livello europeo è quello di sostenere il comparto agroalimentare, dando libertà di manovra agli imprenditori.” Francesca Picasso: “Le associazioni stanno vivendo un momento di crisi, è quindi importante dare delle motivazioni forti per attirare nuovi associati. La sfida per il futuro è comunicare alla società un’immagine veritiera dell’imprenditore agricolo di oggi.” Alessandro Squeri: “Serve un ricambio generazionale, non basta più l’alta qualità e una grande produttività. Bisogna essere capaci di vendere il prodotto anche sui mercati internazionali, generando liquidità anche nel breve termine.” Raffaele M. Maiorano: “È importante creare rete all’interno della filiera per ottenere condizioni vantaggiose al fine di essere competitivi nei confronti di quei mercati la cui domanda di prodotti di qualità è in crescita.” Diego Bolzoni: “ È importante essere al passo con i tempi anche dal punto di vista tecnologico. I macchinari di oggi aiutano e rendono il comparto più innovativo e a impatto zero.” Gianluigi Vimercati: “L’agriturismo è la realizzazione in piccolo del sistema di cui stiamo parlando, in cui agricoltura e turismo si fondono e si valorizzano l’una con l’altro.” Luigi Taglienti: “Per fare cucina di qualità bisogna partire dalla ricerca quotidiana delle eccellenze e dal contatto diretto con chi crede nella biodiversità e nella stagionalità. È poi fondamentale l’utilizzo della tecnologia e della tecnica che non snaturino il prodotto.”  
   
   
ARRIVA L’ESTATE, KIWI E PEPERONI STAR DELLA DIETA “NUTRIECONOMICA” UN OCCHIO ALLA LINEA E UNO AL PORTAFOGLIO. GRAZIE AL BAROMETRO NUTRIECONOMICO DEL CENTRO STUDI SPRIM È POSSIBILE STILARE UNA DIETA EQUILIBRATA CHE CONSIDERA IL RAPPORTO QUALITÀ/PREZZO DEGLI ALIMENTI  
 
Mangiare in maniera equilibrata in un periodo di recessione è più difficile del solito. Oltre alle calorie e ai valori nutrizionali da apportare, c’è da far quadrare i conti della spesa. Il Centro Studi Sprim è da tempo al lavoro per fornire uno strumento che permetta di misurare gli acquisti attraverso l’analisi di due variabili: il prezzo e la qualità dei nutrienti apportati. Nasce così il Barometro Nutrieconomico, presentato in anteprima alla comunità scientifica in occasione della Vii edizione di Nutrimi, Forum Internazionale di Nutrizione Pratica. Con l’estate alle porte, i ricercatori si sono concentrati nelle ultime settimane sull’analisi nutrieconomica della frutta e della verdura più consumate della stagione. Si è così visto che, nel rapporto qualità/prezzo, kiwi, albicocche, melone, banane e susine ‘battono’ fragole, ananas, pesche e ciliegie. ‘Stroncata’ l’anguria, sono i kiwi le vere star della stagione, grazie in particolare al loro apporto di vitamine C, B6, E, fosforo, potassio e folati. Quanto alle verdure, peperoni (fonte di vitamina A, B6, C e folati), spinaci, fagiolini, carote e bieta rappresentano le scelte migliori per preservare benessere e portafoglio. Deludono, invece, i grandi classici: insalate e pomodori. L’indagine comprende molti altri alimenti, tra cui le carni fresche: quelle bianche, private della pelle, possono tranquillamente sostituire alcuni tagli di vitellone, con un notevole ritorno anche per il portafogli. Nel comparto dei prodotti ittici, invece, sono il pesce azzurro e la trota a presentare la qualità nutrizionale maggiore al prezzo inferiore. «I dati dimostrano che il Barometro Nutrieconomico può aiutare i consumatori a risparmiare fino al 30% sulla spesa alimentare, compiendo allo stesso tempo scelte alimentari più consapevoli. - spiega Laura Primavesi, ricercatrice del Centro Studi Sprim. - La comunità scientifica ha apprezzato molto questa nostra iniziativa. Noi non vediamo l’ora di diffonderlo e metterlo a disposizione il prima possibile del grande pubblico»  
   
   
GRUPPO DR. SCHÄR: LA NUOVA LINEA DI PASTA FIRMATA DS – GLUTEN FREE: IL PIACERE DELLA BUONA TAVOLA OGGI ANCHE SENZA GLUTINE. LA NUOVA LINEA DI PASTA DIETETICA SENZA GLUTINE DS, DI MAIS E RISO.  
 
Nuova ricetta ricca di gusto e benessere per la nuova linea di pasta senza glutine Ds, un prodotto genuino in più formati con un’ottima tenuta di cottura, per variare l’alimentazione quotidiana, senza dover scendere a compromessi tra gusto e sicurezza. Dalla lunga esperienza del Gruppo Dr. Schär, nasce la nuova linea di pasta dietetica senza glutine Ds, di mais e riso. La pasta come da tradizione, buona e semplice, ma senza glutine Da sempre la sfida più grande di Dr. Schär, è stata quella di offrire ai celiaci una pasta senza glutine in grado di reggere il confronto con la normale pasta di semola, soddisfacendo così lo sconfinato amore degli italiani per la tradizione. Oggi il compito è quello di dare alla pasta senza glutine un sapore prelibato, una perfetta tenuta di cottura in modo da legarsi in maniera ottimale ai sughi, nel segno di un’alimentazione equilibrata. La linea di pasta senza glutine Ds – gluten free Rinnovata nelle referenze e nel packaging, la nuova linea di pasta Ds è composta da fusilli, penne, lasagne, spaghetti, i cui ingredienti sono riso e mais 100% italiano, e a queste va ad aggiungersi la nuova referenza, gli Gnocchi di patate. Il packaging Il pack dal forte impatto a scaffale, con una veste grafica completamente rinnovata e curata nei minimi dettagli, è realizzato in cartone totalmente riciclabile (esclusi gli Gnocchi, la cui confezione è in film), nel rispetto dei valori aziendali di sostenibilità. Sul fronte delle confezioni immagini di grande appeal e fustella per rendere ben visibile il prodotto. Sul retro ricette dedicate all’insegna del gusto e della genuinità e informazioni sulla qualità delle materie prime utilizzate. A supporto del lancio, una strategia di comunicazione integrata: campagna pubblicitaria on e off line, iniziative sul punto vendita e attraverso eventi di alta gastronomia. La nuova linea di Pasta Ds – gluten free è disponibile in grande distribuzione. Confezioni: Fusilli, Penne, Spaghetti da 500g; Lasagne 250g; Gnocchi 300g. Ds - gluten free è il marchio di riferimento, per il canale Gd, di prodotti surgelati e secchi senza glutine del gruppo Dr. Schär, storica azienda all’avanguardia e leader mondiale nel mercato del senza glutine da oltre 30 anni, che copre l’intero fabbisogno e le esigenze di coloro che sono intolleranti al glutine. Sicurezza, praticità, gusto, varietà e una distribuzione capillare nei maggiori super e ipermercati sono gli elementi distintivi dei prodotti Ds che contribuiscono a rendere l’alimentazione dei celiaci e di chi è sensibile al glutine meno problematica e più piacevole. Per ulteriori informazioni sul mondo Ds - gluten free, i prodotti, le iniziative e la sensibilità al glutine, visitare www.Dsglutenfree.com. Approfondimenti Cos’è il glutine? Il glutine è una proteina presente in alcuni cereali quali frumento, avena, orzo, segale, farro, kamut, spelta e triticale. Il valore nutrizionale del glutine è molto scarso. La funzione principale svolta da questa proteina, infatti, è quella di “collante”, ossia di tenere insieme la farina di grano per consentirne la panificazione. Cos’è la sensibilità al glutine non celiaca? Essere sensibili al glutine significa avere sintomi simili a quelli della celiachia e dell’allergia al grano senza essere affetti da nessuna delle due patologie. Si tratta di una situazione che, al contrario della malattia celiaca, potrebbe essere transitoria e potrebbe risolversi dopo un periodo di alimentazione senza glutine/frumento. La sensibilità al glutine è causa di mal di testa, nausea, irritazione intestinale, stanchezza, dolori muscolari e molti altri problemi a cui, se si ignora la propria condizione di sensibilità, non si sa dare spiegazione. Esperienze internazionali dimostrano come la sensibilità al glutine sia un problema di larga diffusione e confermano che la stima delle persone potenzialmente sensibili al glutine è largamente superiore a quella dei potenziali celiaci ed allergici al grano. La celiachia, l’intolleranza alimentare permanente al glutine. Il glutine è una sostanza proteica presente nel frumento e in altri cereali come avena, orzo, segale, farro, kamut, spelta e triticale. Nel soggetto geneticamente predisposto, adulto e bambino, l’ingestione di alimenti contenenti glutine, anche se solo in piccole quantità, determina una reazione immunitaria a livello dell’intestino tenue, dando origine a un’infiammazione cronica che ha come conseguenza la scomparsa dei villi intestinali, accompagnata da una sintomatologia variabile da caso a caso. Nell’individuo sano, infatti, la parete intestinale è rivestita di villi e microvilli, aventi la funzione di aumentare la superficie d’assorbimento delle sostanze nutritive. Nel celiaco, invece, questi villi sono pressoché scomparsi e la mucosa intestinale è danneggiata. La superficie assorbente appiattita riduce o impedisce l’assorbimento delle sostanze nutritive, quali proteine, grassi, carboidrati, vitamine e sali minerali, causando malnutrizione e scompensi. L’intolleranza al glutine è una delle condizioni più comuni su scala mondiale. Nei paesi la cui popolazione è prevalentemente d’origine europea (Europa, America del Nord e del Sud e Australia), circa una persona su 100 ne è affetta. Una frequenza simile è stata riscontrata anche in aree in via di sviluppo, come Africa del Nord, Medio Oriente e India, dove si consumano quantità elevate di frumento. Www.megliosenzaglutine.it E’ il nuovo sito promosso da Ds – gluten free per sapere tutto sul glutine e riconoscere i disturbi glutine correlati: Sensibilità al Glutine, Celiachia, Allergia al Frumento. Nella sezione Cosa si può fare? si trovano informazioni sui sintomi e su come riconoscere la Celiachia. E se invece gli esami per la celiachia risultassero negativi, così come quelli per l’allergia al frumento è possibile pensare di essere sensibili al glutine. Il prof. Carlo Catassi, esperto internazionale nel settore dei disturbi glutine correlati, coordinatore del Dr. Schär Institute, spiega in un filmato Come scoprire se si è sensibili al glutine  
   
   
VESTIRE IL PAESAGGIO: FLOROVIVAISMO ECCELLENZA TOSCANA. VALE IL 30% DEL PIL AGRICOLO  
 
Firenze - E’ uno dei settori che hanno retto meglio i colpi della crisi e rappresenta il 30% del Pil agricolo della Toscana: è il florovivaismo. La produzione toscana è il 6% del totale europeo (Europa a 27 paesi) e la provincia di Pistoia ne è la “capitale”, con 4800 ettari coltivati, 1200 imprese, 5000 addetti e 600 milioni di Plv (produzione lorda vendibile). Di questi circa 500 milioni rappresentano il valore dell”export. In Toscana il florovivaismo è una risorsa che interessa anche Valdarno e Valdichiana (Ar), Maremma (Gr), Valdinievole (Pt) e Versilia (Lu). I dati sono stati resi noti ieri in Regione Toscana durante una conferenza stampa per la presentazione della terza edizione di “Vestire il paesaggio” ossia tre giornate e un grande convegno internazionale dedicati al verde e alla sostenibilità in programma a Pistoia (convento di Giaccherino) dal 26 al 28 giugno. Alla conferenza stampa ha preso parte l’assessore all’agricoltura e foreste della Regione Toscana, Gianni Salvadori, la presidente della Provincia di Pistoia, Federica Fratoni, il presidente della Camera di Commercio di Pistoia, Stefano Morandi, il vicepresidente della Fondazione cassa di Risparmio di Pistoia e Pescia Luca Iozzelli e rappresentanti di tutti i soggetti che sostengono l’iniziativa. L’assessore Salvadori ha sottolineato l’importanza del settore florovivaistico nell’econonia della Toscana e l’importanza di una manifestazione, come “Vestire il paesaggio”, giunta quest’anno alla terza edizione, che ha tra i suoi partner anche Vetrina Toscana. “Il florovivaismo – ha detto Salvadori – è un’eccellenza toscana che esportiamo nel mondo ed è fondamentale per l’economia e per la crescita futura della nostra regione. Oggi dobbiamo pensare – ha proseguito – che l’agricoltura è un fattore decisivo per la crescita della Toscana, e nel concetto di “crescita” sono insiti elementi che vanno oltre la mera determinazione del Pil. Dobbiamo fare un passo in avanti e non ripetere errori che non possiamo più permetterci come quello di avere una visione “verticale” dell’economia (l’agricoltura, la manifattura ecc.), dobbiamo invece avere una visione trasversale in nome dell’integrazione fra turismo, accoglienza, agricoltura, ristorazione, territorio…In questo contesto Vetrina Toscana ha un significato importante e partecipa a pieno titolo a questa manifestazione.” Salvadori ha inoltre sottolineato l’importanza, per favorire le esportazioni, di offrire prodotti certificati. “In questo senso – ha detto – la Toscana è in grado di esportare prodotti florovivaistici sicuri, esenti da patogeni, grazie al servizio fitosanitario regionale sul quale la Regione ha fortemente investito e che oggi conta una cinquantina di esperti. Una garanzia – ha concluso Salvadori – per le nostre esportazioni in questo settore.”  
   
   
CIRIO PRESENTA LE MONOPORZIONI DALLO “SPECIALISTA DEL POMODORO” I NUOVI SUGHI PRONTI IN FORMATO MONODOSE  
 
Il vivere moderno crea esigenze alimentari tra i consumatori: per i single porzioni adeguate ad evitare sprechi, per le famiglie con orari e ritmi differenti la possibilità di scegliere ciascuno un prodotto diverso. E il poco tempo a disposizione richiede rapidità in cucina, senza rinunciare al gusto e alla qualità. Ecco allora che da Cirio, lo “specialista del pomodoro”, arrivano Le Monoporzioni la nuovissima gamma di sughi pronti nel formato monodose per le moderne abitudini di consumo. Studiate in particolare per un target giovane e moderno, Le Monoporzioni Cirio offrono tutto il sapore autentico del pomodoro di alta qualità in 3 ricette della tradizionale cucina mediterranea, amate da tutti e subito pronte in soli 2 minuti, saltate rapidamente in padella. • Sugo Classico Al Pomodoro con olio extravergine d’oliva 2% • Sugo Di Pomodoro Al Basilico con olio extravergine d’oliva al 2% • Sugo Di Pomodoro Al Peperoncino con olio extravergine d’oliva al 2%. La confezione è un’esclusiva coupelle proposta in cluster da 2 monodosi. Il formato è innovativo e offre una monoporzione da 110 grammi, ideale per condire un piatto di pasta ricco. L’apertura è moderna e pratica con sistema Easy Peel. Classico Sugo al pomodoro con olio extravergine di oliva 2% Ingredienti: passata di pomodoro Cirio “La Rustica” 70%, concentrato di pomodoro, olio extravergine di oliva 2%, cipolle, carote, sedano, sale, zucchero, basilico, aglio, correttore di acidità: acido citrico Valori nutrizionali medi per 100 g Energia 297 kJ 71 kcal Grassi di cui saturi 2,2 g 0,5 g Carboidrati di cui zuccheri 8,0 g 7,5 g Fibre alimentari 3,4 g Proteine 2,6 g Sale 1,5 g Basilico Sugo di pomodoro al basilico con olio extravergine di oliva 2%. Ingredienti: passata di pomodoro Cirio “La Rustica” 71%, concentrato di pomodoro, olio extravergine di oliva 2%, basilico 2%, cipolle, sale, zucchero, aroma naturale di basilico, correttore di acidità: acido citrico Valori nutrizionali medi per 100 g Energia 281 kJ 67 kcal Grassi di cui saturi 2,2 g 0,5 g Carboidrati di cui zuccheri 7,0 g 6,3 g Fibre alimentari 2,7 g Proteine 3,0 g Sale 1,0 g Peperoncino Sugo di pomodoro al peperoncino con olio extravergine di oliva 2%. Ingredienti: passata di pomodoro Cirio “La Rustica” 73%, concentrato di pomodoro, olio extravergine di oliva 2%, peperoni rossi, sale, aglio, prezzemolo, zucchero, peperoncino 0,16%, correttore di acidità: acido citrico Valori nutrizionali medi per 100 g Energia 288 kJ 69 kcal Grassi di cui saturi 2,3 g 0,4 g Carboidrati di cui zuccheri 6,5 g 6,3 g Fibre alimentari 3,3 g Proteine 3,4 g Sale 1,0 g Il tempo medio di conservazione delle Monoporzioni è di 24 mesi. Il prezzo al pubblico è di 1,99 € per ogni variante e per ogni confezione in cluster da 110gx2. Sul punto vendita Le Monoporzioni si presentano in un vassoio espositore da 8 cluster. Le Monoporzioni Cirio Sono In Vendita Nella Grande Distribuzione  
   
   
IL CONGRESSO DELL’ASSOCIAZIONE JEUNES RESTAURATEURS D’EUROPE, AL TOMBOLO TALASSO RESORT DI CASTAGNETO, È STATO PALCOSCENICO IDEALE PER LA PRESENTAZIONE IN ANTEPRIMA DI CELLARIUS JRE, IL FRANCIACORTA GUIDO BERLUCCHI CREATO “SU MISURA” PER L’ASSOCIAZIONE CON IL CONTRIBUTO INDISPENSABILE DEGLI CHEF.  
 
“Nel novembre 2012 abbiamo ospitato in Franciacorta l’assemblea Jre; in quell’occasione, una rappresentanza degli chef si è trattenuta a palazzo Lana Berlucchi, adiacente alle nostre cantine storiche”, dice Arturo Ziliani, enologo e vicepresidente della Guido Berlucchi, che continua: “Qui, supportati da me e dal mio assistente, Ferdinando Dell’aquila, hanno assaggiato una selezione di Franciacorta Riserva, selezionando un Blanc de blancs annata 2006 di grande carattere, proveniente da un lotto di sole 5mila bottiglie”. Si tratta di uno Chardonnay in purezza ottenuto da uve spremute delicatamente (la resa in mosto è minima, pari al 35 per cento), e fermentato parte in acciaio e parte in barrique, dove ha beneficiato della malolattica e dell’affinamento sur lie. Dopo la preparazione della cuvée e l’imbottigliamento nella primavera 2007, il Franciacorta è stato riposto in catasta nelle cantine interrate di Borgonato, dove ha riposato per quasi 6 anni sui lieviti prima del dégorgement. All’assaggio, si rivela un Franciacorta Riserva dai vivi riflessi dorati, dal bouquet variegato, con importanti rimandi di frutta gialla e piccola pasticceria, dal gusto elegante e potente insieme, maturo, fruttato, cremoso. “La sboccatura è recente, ma Cellarius Jre beneficierà di altri 4 mesi di affinamento: sarà infatti disponibile a partire da settembre, e soltanto presso i ristoranti dei Jeunes Restaurateurs d’Europe”, spiega Ziliani. “Durante la degustazione, gli chef hanno preferito la versione Pas Dosé: una scelta ardita e che condivido, capace di esaltare l’eleganza senza compromessi dei loro piatti creativi”  
   
   
OSSERVATORIO BIRRA MORETTI PRESENTA LA QUARTA RICERCA SOCIALE SUI GRANDI TEMI CHE ENTUSIASMANO L’ITALIA “ITALIANI: TIFOSI DA DIVANO!” A CASA PIÙ CHE SUGLI SPALTI, SUL DIVANO E IN COMPAGNIA DI AMICI, FRA SCARAMANZIE E RITUALITÀ: UN´INDAGINE FIRMATA BIRRA MORETTI E DUEPUNTOZERO-DOXA SVELA COME SI VIVE (E SI TIFA) IL CALCIO LUNGO TUTTO LO STIVALE. OBIETTIVI, SINCERI E CONVIVIALI: COSÌ SI DEFINISCONO I TIFOSI ITALIANI  
 
Dopo “Italiani? Sinceri, ma non troppo” del 2007, “Italiani a Raggi Eat” del 2010 e “Gli italiani? Kitchen People!” del 2012, l´Osservatorio Birra Moretti torna a indagare sui fenomeni che più entusiasmano il Bel Paese, sui grandi temi che animano e caratterizzano il nostro vivere sociale. Il sondaggio “Italiani: tifosi da divano!”, condotto dall´istituto di ricerca Duepuntozero Doxa, mette sotto la lente di ingrandimento gli aspetti più salienti e le tante sfaccettature della nostra irrefrenabile, genetica, viscerale e spesso parzialissima passione per il calcio. “Birra Moretti si è sempre fatta portavoce dei valori migliori del calcio, quali la convivialità, la gioia dello stare insieme, lo spirito di squadra e il rispetto delle regole ed ha sempre creduto che la maggioranza degli italiani creda proprio nel calcio vissuto in questo modo, ovvero in quello che possiamo chiamare con una parola fair play. Il fair play non solo del calcio giocato, dei giocatori, ma del calcio vissuto dagli spettatori. Ed è stato quindi proprio questo il focus della ricerca” dichiara Alfredo Pratolongo, Direttore Comunicazione di Heineken Italia. 1.000 le persone tra i 18 e i 64 anni (rappresentative di 37 milioni di italiani) coinvolte nel mese di aprile dal sondaggio, secondo quote rappresentative della popolazione di riferimento per area geografica, sesso ed età. Il risultato è una cartina al tornasole su come, quanto, quando e dove in Italia si vive (e si tifa) il calcio. È un microfono aperto sui riti scaramantici e sugli sfottò del pre-e del post partita. È un termometro del tifo che traccia l´identikit del fan più accanito o del disinteressato assoluto. È una nitida istantanea su coloro che in Italia, soprattutto la domenica, corrono col cuore, con gli occhi e con la mente dietro a un pallone ma anche su coloro che (pochi, pochissimi, a onor del vero) quel pallone, magari di nascosto, lo vorrebbero bucare. Questi i dati più significativi emersi dalla ricerca: • Dal Super-tifoso al Desperate partner: i 6 volti del tifoso italiano • Meglio il divano che gli spalti. Ben il 48% dei tifosi ritiene ideale vedere la partita da casa e solo il 33% va allo stadio • La Partita è un momento sociale: con amici o parenti, l’importante è vederla in compagnia • È una questione di Fair-play (sia durante sia dopo la partita). Tifo si ma con rispetto! • Quadrifoglio e cornetti... Quando la ritualità conta più di tutto • Birra batte vino 48 a 2: la Birra (Moretti) è la “bevanda ideale da partita” • Italiani: un popolo di allenatori e opinionisti! • Da Del Piero a Totti e Belen, con chi si vorrebbe vedere la partita • Per la sfida del secolo si è disposti a rinunciare a tutto ma non ad amici e sesso I 6 volti del tifoso italiano Partiamo da un dato di fatto: il calcio è lo sport in assoluto più amato in Italia (il 60% dei nostri connazionali dichiara di seguirlo sempre o per lo meno spesso). Lo seguono a ruota (è proprio il caso di dirlo) la Formula 1 (57%) e il Moto mondiale (55%). Tennis (24%), pallavolo (20%), ciclismo (19%) sono ancora a distanza di sicurezza. Va da sé, però, che c’è modo e modo per vivere la propria passione: dall’indagine emergono ben 6 differenti profili che tratteggiano in maniera inequivocabile altrettanti livelli di affezione al mondo del pallone. Il Super-tifoso (che rappresenta il 12% degli italiani ovvero 4.400.000 individui) è colui che non perde mai una partita e quando può (pioggia o non pioggia) segue la squadra allo stadio. Per lui la domenica è sinonimo di calcio e la giornata ruota inevitabilmente intorno agli esiti del campionato. Le sue emozioni, infatti, sono molto influenzate dall’andamento del match e dai risultati della sua squadra del cuore. Ha una sua ritualità propiziatoria che passa dall’indossare sciarpe e cappellini della propria squadra al sedersi sempre nel medesimo punto per guardare il match alla Tv. I compagni ideali? I tifosi della stessa squadra: l’unione fa la forza. Il Tifoso da divano, che con una quota del 31% (11.470.000 individui) si guadagna di gran lunga lo spicchio maggiore nella torta delle 6 tipologie, è un vero appassionato che però non disdegna, anzi predilige, il divano di casa ai seggiolini dello stadio. Ama vedere la partita in Tv, invitando amici e magari preparando per loro cibi e bevande ad hoc. Vive il calcio con trasporto ma sempre nel rispetto delle regole, tifando ed esultando per la vittoria della propria squadra ma sempre disposto a confrontarsi con gli altri. L’opinionista della Domenica. Stiamo parlando di quel 18% (6.600.000) di italiani che ama il calcio senza però viverlo con particolari patemi e fissazioni. Gli piace vedere la partita da casa con gli amici ma anche da solo o nel ristretto nucleo familiare. Il calcio, in altre parole, è per lui puro intrattenimento e momento di stacco dalla routine del lavoro e dello studio. Lo spettatore delle grandi occasioni (ovvero il 15% degli italiani – 5.500.000 persone) si scopre appassionato solo di fronte a grandi eventi e a match importantissimi. La partita è vissuta come un evento mondano che, proprio perché tale, va vista sempre in compagnia. Il calcio cos’è? Per l’Antifoso (17% ovvero 6.290.000 individui) è uno sport come tanti altri: non lo segue e non si fa mai trascinare in discussioni sul tema. Se è proprio costretto a vedere la partita in Tv, si distrae facilmente con il cellulare e prova (incompreso) a chiacchierare con gli altri. Infine, per il Desperate Partner (che rappresenta il 7% degli italiani- 2.590.000 persone) il calcio è pura sofferenza: non lo ama affatto e spesso ha un partner Super-tifoso che glielo ha fatto andare di traverso. Non c’è verso, quando si parla di calcio si tappa le orecchie e si gira dall’altra parte. Laziali e Romanisti i tifosi più “affezionati” (in percentuale) Dal super tifoso al desperate partner: quali sono le loro squadre del cuore? Lazio, Napoli e Roma sono, fra le big, i club con la maggior percentuale di tifosi più appassionati (Super-tifosi + Tifosi da divano). Le preferenze dei tifosi da divano si dividono principalmente tra Lazio, Inter e Juventus. Fonte: Osservatorio Birra Moretti, 2013, Italiani: tifosi da divano! Parlare di calcio accende gli animi ma la stragrande maggioranza degli italiani affronta la discussione come puro momento di svago, da viversi con tranquillità e senza rancori. Tant’è che è opinione condivisa degli intervistati che a fine discussione ‘si debba tornare tutti amici’ (80%). Questo spirito positivo trova conferma anche in altre risposte: se è pur vero che piace molto il prendersi in giro (50%), il rispetto per gli altri non lo si perde mai (74%). E dopo la partita, qual è lo stato d’animo? Beh, se si vince il 43% degli italiani si dichiara soddisfatto e il 25% felice. Esiste poi un piccolo ma netto 4% che si dichiara addirittura in estasi (il dato sale all’11% se si considera il solo spaccato del Super-tifoso). E di rimbalzo, quando si perde, si parla di delusione (64%), tristezza (14%), disinteresse (9%). Solo il 6% si afferma arrabbiato. “Urlo e salto se segna la mia squadra”, questo è l’atteggiamento più diffuso tra i tifosi che seguono la partita da casa. Ma il fair play comunque non si scorda visto che il 67% non è solito imprecare o lamentarsi dell’arbitro. Ci si trattiene meno al momento del gol, dove il 60% esplode sul divano e salta di giubilo! Quadrifoglio e cornetti: i rituali del pre-partita Gesti propiziatori e immancabili e feticci, il tifo è fatto anche di questo. Basti pensare che quasi la metà degli appassionati di calcio (45%) ha una sua precisa posizione sul divano da rispettare quando guarda la partita in Tv, che il 25% non vuole vederla in compagnia del proprio partner e che il 19% indossa oggetti portafortuna (cappellini, sciarpette, maglie autografate…) della propria squadra del cuore e ben il 23% conosce (e se ne tiene alla larga) un clamoroso portasfiga. Birra batte vino 48 a 2: la Birra (Moretti) è la “bevanda ideale da partita Quando il tifoso, in fase pre-partita, apre il frigo non ha dubbi su quale sia la bevanda che meglio si abbina con una partita di calcio vista alla Tv: la birra. Il 48% infatti la preferisce a bibite gassate (28%), all’acqua (15%), ma soprattutto al vino (2%). Birra Moretti è considerata la birra da partita ideale (30% di citazioni spontanee) L’appetito vien…tifando. L’81% di chi guarda il match da casa mangia o spilucca: il 31% opta per stuzzichini e patatine, il 20% ordina una pizza o take away e il 16% improvvisa preparando qualcosa al momento. Ben il 25% invece si organizza e cucina qualcosa. Italiani: un popolo di allenatori e opinionisti …obiettivi e sinceri naturalmente! Italiani tutti mister? Per una buona percentuale sì. Il 37% infatti durante il match ipotizza cambi e sostituzioni immedesimandosi nell’allenatore, e la percentuale sale al 47% durante l’intervallo quando si commenta il primo tempo e si fanno previsioni sulla seconda frazione di gioco. Questa tendenza è ulteriormente confermata dalle risposte a un’altra domanda del sondaggio che chiedeva ai tifosi italiani di individuare il commentatore più affidabile e obiettivo: il 72% senza indugio, ha risposto “io”. Tra i professionisti spicca il nome di Gianluca Vialli (61%) e, a seguire Ilaria D’amico (55%) e Beppe Bergomi (54%)  
   
   
MARTINI ROYALE, IL COCKTAIL DELL’ESTATE: PER BRINDARE AI 150 ANNI DI MARTINI®  
 
. Sembra che stiano finalmente arrivando le calde giornate, perfette per festeggiare i primi 150 anni di Martini, con Martini Royale, il nuovo drink culto, protagonista dell’estate 2013 all’insegna del gusto glamour e del divertimento sano e responsabile. Bianco o Rosato? Preparatevi a gustare le due versioni del cocktail. Per ottenere il vero Martini Royale Bianco, gli ingredienti da utilizzare sono: tanto ghiaccio, ½ Martini Bianco, ½ Martini Prosecco, ¼ di lime premuto e menta fresca. Se invece preferite Martini Royale Rosato, potrete ottenere la ricetta perfetta utilizzando tanto ghiaccio, ½ Martini Rosato, ½ Martini Prosecco e una fetta d’arancia premuta. #Martinipopart @Martini_tweets www.Facebook.com/martiniitalia www.Martini.com; www.Martinierossi.com  
   
   
ARRIVA TALISKER STORM: IL WHISKY PIU’ AUDACE DELLA GAMMA TALISKER TALISKER™, IL CELEBRE SINGLE MALT SCOTCH WHISKY CHE NASCE SULL’ISOLA DI SKYE, AGGIUNGE ALLA PROPRIA GAMMA UNA NUOVA REFERENZA.  
 
Talisker Storm è la più vivace espressione di Talisker, realizzata per soddisfare e sedurre i tanti amanti di questo rinomato malto: intenso e fumoso, con note marine più decise e vivaci, è armonicamente equilibrato dal caloroso aroma che caratterizza il whisky di Skye. Di colore oro acceso, Talisker Storm è stato messo a punto da esperti Master Blender che hanno selezionato diverse annate di Talisker provenienti sia da botti ringiovanite sia da botti refill, in modo da creare un perfetto equlibrio tra il vigoroso carattere tipico della distilleria e una più raffinata ricchezza legnosa; è imbottigliato al tradizionale grado alcolico di Talisker di 45,8%, senza l’indicazione degli anni di invecchiamento. Ll gusto avvolgente e il finale pepato caratteristici di Talisker sono stati enfatizzati con cura; il carattere marino acquisisce un’intensità maggiore, come un caloroso benvenuto dal selvaggio mare delle Ebridi. Il Master Blender Jim Beveridge spiega come è stata messa a punto questa nuova referenza che va ad aggiungersi alla famiglia di single malt particolarmente apprezzata da intenditori e appassionati: “Con Talisker Storm abbiamo voluto focalizzarci sulla caratteristica principale della nostra distilleria. Così abbiamo miscelato alcuni eccezionali Talisker invecchiati, arricchiti e addolciti dal tempo trascorso in botti ringiovanite, con altri Talisker più recenti maturati in botti refill. Il risultato è un distillato che dà vita al carattere unico di Talisker”. Mark Lochhead, Distiller Manager di Talisker, ha aggiunto: “Ciascun nuovo membro della famiglia Talisker deve soddisfare aspettative di alto livello e sono orgoglioso di affermare che Talisker Storm è in grado di farlo. Il particolare whisky che abbiamo realizzato con tanta cura e passione, qui sull’Isola di Skye, parla in maniera molto decisa del luogo eccezionale in cui è nato. Siamo tutti entusiasti dell’abilità con cui i nostri intenditori di malti hanno dato vita a questo brioso nuovo Talisker.storm è veramente il nome appropriato!” Nel corso del 2013 Talisker Storm sarà accompagnato da altre nuove, eccezionali referenze che andranno ad arricchire la famiglia Talisker. Talisker Storm è disponibile a partire da maggio 2013 al prezzo consigliato di 36,50 euro. Note Di Degustazione Gradazione: di 45,8% Origine: Carbost, isola di Skye Colore: oro Olfatto: inizialmente moderato e speziato, con una nota che rimanda all’odore dei fiammiferi accesi; pulito e via via più articolato, ricorda una tempesta che rivela note di malto e miele e frutti rossi. Le note dolci e quelle fumose si legano e lasciano emergere quelle marine per poi fare spazio a un finale di pepe bianco. Corpo: medio. Gusto: dopo un inizio dolce e ricco Talisker Storm diventa rapidamente speziato e sempre più impetuoso, mano a mano che l’intensità aumenta. Come se la dolcezza che riveste il palato si combinasse con il fumo abbracciando le note speziate e salate. Il gusto è elegante, con un buon equilibrio tra dolcezza, fumo e sale, che è tanto più evidente quando al whisky viene aggiunta un po´ d´acqua. Finale: pulito e di media lunghezza, caloroso, con un retrogusto morbido e duraturo, in cui si possono trovare rimandi di braci riscadate con la torba. Talisker Talisker è una testimonianza della selvaggia bellezza di Skye, l’isola nel nord della Scozia battuta dal vento e circondata da acque impervie in cui nasce. Fin dal 1830 questo single malt vigoroso. Apprezzato per le sue note marine,e di fumo e per il deciso finale pepato. Lo stretto legame con il mare ha portato Talisker a realizzare numerose iniziative, dal sostegno del Rnli (Royal National Lifeboat Institution) al Talisker Whisky Atlantico Challenge, la gara di canottaggio più dura del mondo che il prossimo dicembre vedrà gli equipaggi provenienti da numerosi paesi sfidarsi lungo un percorso che va dalle isole Canarie ad Antigua. La gamma Talisker include Talisker 10 y.O., Talisker 18 y.O., Talisker Distillers Edition, Talisker Storm e Talisker Port Ruighe. Ulteriori informazioni al sito www.Malts.com e www.Taliskerwhiskyatlanticchallenge.com I nomi Talisker e Talisker Storm e i loghi associati sono trademarks Diageo 2013 Diageo Diageo è l’azienda leader mondiale del mercato bevande alcoliche, con un portafoglio estremamente ricco e completo di marchi di spirits, birre e vini. Il portafoglio include marche quali Johnnie Walker, Crown Royal, Jεb, Buchanan’s, i whisky Windsor e Bushmills, Smirnoff, le vodke Cîroc e Ketel One, Captain Morgan, Baileys, Tanqueray e Guinness. Diageo è presente a livello mondiale, e i suoi prodotti venduti in oltre 180 paesi. È quotata in borsa a Londra ed a New York. Maggiori informazioni su Diageo, sulle sue persone, sui suoi marchi e sul suo andamento all’indirizzo www.Diageo.com. Dettagli sull’iniziativa globale di Diageo che promuove il bere responsabile tramite la condivisione di strumenti di best practice, informazioni e iniziative sul sito www.Drinkiq.com  
   
   
SAN BENEDETTO SPEGNE LA SETE E ACCENDE L’ESTATE CON “SUMMER EMOTION” ICE TEA  
 
Lanciata sul mercato la nuova linea di dissentanti ed esclusivi thè freddi con tutto il gusto della frutta. San Benedetto, Azienda da sempre sinonimo di innovazione nel mercato del beverage analcolico, presenta Summer Emotion Ice Tea, la nuova linea di thè freddo premium per l’estate. Oggi, il consumatore è sempre più alla ricerca di nuove esperienze di gusto, tipicamente estive, che diano la massima dissetanza e freschezza, ma con in più tutto il gusto della frutta. Summer Emotion Ice Tea è il prodotto ideale per il consumatore moderno; un unicum che unisce la squisita miscela di thè dolci e delicati ad una grande acqua oligominerale e con tutto il gusto della frutta, proposto in un pack unico ed emozionale. Tre gusti innovativi ed esclusivi caratterizzano Summer Emotion Ice Tea: · Watermelon, il thè freddo dal gusto ricco. Una dissetante bontà ravvivata dalla delicata dolcezza dell’anguria; · Mango, dal gusto esotico. Un’aromatica piacevolezza esaltata dalla vivacità del mango; · Mint Exprerience, un gusto ricercato dove la freschezza della menta viene impreziosita dall’aroma del thè verde. La premiumness del prodotto viene esaltata da un packaging dall’elevato appeal con un’etichetta ricca di immagini di frutta e il logo San Benedetto a garanzia di un prodotto di assoluta qualità. Summer Emotion Ice Tea è disponibile in due formati in grado di soddisfare ogni momento di consumo, a casa come al bar o sulla spiaggia sotto l’ombrellone: la bottiglia da 1L pratica e distintiva, perfetta per offrire tutto il gusto del nuovo thè freddo anche agli amici; il mezzo litro ideale per il consumo “on the go”. Con Summer Emotion Ice Tea, San Benedetto innova ulteriormente nel segmento thè freddo con una proposta premium ad alto valore aggiunto capace di cogliere i trend emergenti di consumo e di aumentare la soddisfazione dei consumatori e del trade grazie ad una gamma completa e trasversale di referenze e formati  
   
   
IN OCCASIONE DI FACE WINE, L’EVENTO GO WINE A MILANO PER PROMUOVERE LE CANTINE CHE INVESTONO NELL’ACCOGLIENZA UN’INDAGINE GO WINE SULL’ENOTURISMO: LA CONOSCENZA SUL CAMPO DI VINI E PRODUTTORI RESTA IL MOTIVO FORTE PER UN VIAGGIO; CRESCE IL GIUDIZIO POSITIVO SULL’ACCOGLIENZA IN CANTINA, MA POCHI LA CONSIDERANO ECCELLENTE  
 
Si definisce soprattutto amante o intenditore più che esperto, ha nel vino (ovviamente, verrebbe da dire...) l´elemento di riferimento per un viaggio enoturistico; ha come principale motivazione la conoscenza dei vini e dei produttori (63%) anche se non trascura altri fattori. Per tutto questo é disponibile a spendere ma senza fare follie, se é vero che solo il 19% degli intervistati é disposto a spendere più di 250 euro a persona per un week-end di due giorni, tutto compreso. L’accoglienza in cantina è considerata buona dal 60% degli intervistati, ma pochi la considerano eccellente (appena 7%). Un soggetto che appare più autonomo nelle valutazioni rispetto a tempo fa, se è vero che l´influenza che proviene dai media solo per il 20% é definita molta, mentre per la maggior parte é media (52%) o addirittura poca (27%), mentre viene definito soprattutto complementare (47%), se non marginale (33%), il ruolo dei siti web specializzati e dei social network per l´informazione all´enoturista. Questi i principali risultati di un sondaggio che Go Wine ha promosso fra la sua ampia rete di soci ed enoappassionati che seguono l´attività dell´associazione su tutto il territorio italiano. L´occasione nasce dall´evento Face Wine in programma a Milano martedi 4 giugno, un evento nel quale Go Wine ha voluto porre al centro dell´attenzione l´importante ruolo che tante imprese vinicole hanno saputo assumere negli anni, affiancando all´attività produttiva, una specifica attività volta all´accoglienza. Una sorta di “doppio volto” della cantina, che mobilita sempre di più gente verso i territori del vino e bene esprime il dinamismo che caratterizza il settore enologico. Il sondaggio non coltiva velleità particolari, semmai rappresenta uno strumento utile per discutere e per meglio conoscere comportamenti e tendenze. L’intento era ed è quello di comprendere cosa sta alla base delle programmazione di un viaggio in un territorio del vino; la capacità dei mezzi di comunicazione di “influenzare” il movimento enoturistico; il grado di soddisfazione delle aspettative. Grado di soddisfazione, capacità di spesa, rapporto con media e social network sono forse i tre segmenti più interessanti dell’analisi e si prestano a più interpretazioni. Se è vero che solo il 7% degli intervistati giudica eccellente l’accoglienza in cantina, va altrettanto rimarcato che ben il 60 % la considera buona; ciò conferma un dato di tendenza che è cresciuto negli ultimi 10 anni e corrisponde agli investimenti che le cantine hanno fatto per sviluppare l’enoturismo. Il segno di una strada ancora lunga da percorrere, ma che muove da migliori presupposti. La capacità di spesa non può ritenersi distinta dalle difficoltà economiche del Paese (il campione intervistato è composto solamente da italiani); ma è altrettanto vero che solo il 17% degli intervistati sarebbe disposto a spendere una cifra inferiore ad euro 150 per un week-end. Il rapporto con i media offre il sintomo di un enoappassionato sempre più autonomo nelle valutazioni e determinato a formarsi progressivamente una sua valutazione su vini e territori. Ovvero si riconosce il ruolo dei media e dei social network ma l’influenza – per la maggior parte – non è certamente molta, né fondamentale. Fonte: rilevazioni su un campione di soci ed enoappassionati coinvolti da Go Wine su tutto il territorio italiano nel mese di maggio 2013 Riportiamo per completezza il testo delle domande formulate e le percentuali attribuite alle varie risposte: 1. Come si definisce in base al suo livello di conoscenza del vino? Esperto 18% Intenditore 36% Amante 38% Curioso 8% Disinteressato 0% 2. Nella eventuale decisione di effettuare un viaggio enoturistico, quale importanza avrebbe l’elemento “vino”? Fondamentale/determinante 35% Centrale/rilevante 54% Complementare 10% Marginale 1% 3. La sua motivazione di un viaggio in un territorio del vino è legata in prevalenza a: La conoscenza diretta dei vini e dei produttori 63% Il desiderio di conoscere ed esplorare i territori rurali 16% la coltivazione di uno stile di vita del “buon gusto” 16% la ricerca di un momento di evasione e relax 5% 4. Oggi quanto sarebbe disposto a spendere, per persona, per un weekend (due giorni) di turismo del vino, tutto compreso (viaggio, soggiorno, acquisti,..): < 150 euro 17% da 150 a 199 euro 35% da 200 a 249 euro 29% da 250 euro in su 19% 5. Che influenza ha nelle sue scelte l’informazione che proviene dai media (guide, riviste specializzate. Web) Molta 20% Media 52% Poca 27% Indifferente 1% 6. Sempre in questo ambito, che ruolo hanno assunto i siti web specializzati (esempio Tripadvisor..) e i social network (Facebook, Twitter, Foursquare, ..) nell’informazione all’enoturista? Fondamentale 6% Complementare 47% Marginale 33% Indifferente 14% 7. L’accoglienza nelle cantine (in termini di accessibilità, orari, servizi e cura del turista) che ha avuto modo di riscontrare è, secondo lei, giudicabile: Scarsa 5% Sufficiente 28% Buona 60% Eccellente 7% Per informazioni: Associazione Go Wine – Ufficio Eventi – tel. 0173 364631 e.Mail stampa.Eventi@gowinet.it