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GIOVEDI
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Notiziario Marketpress di
Giovedì 04 Luglio 2013 |
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PUGLIA A INCONTRO CON MIN. DE GIROLAMO. "GRAVE SITUAZIONE AGEA E SIN" |
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Le regioni italiane hanno incontrato in sede di
commissione politiche agricole, coordinata dall´assessore della Puglia Fabrizio
Nardoni, il ministro dell´agricoltura Nunzia de Girolamo. Tra i temi posti
all´attenzione del ministro priorità e´ stata data agli Ogm. La commissione ha
dato atto al Ministro dell´ottimo lavoro svolto in Parlamento, e ha insistito
sulla posizione delle regioni già evidenziata in altre circostanze, che venga
immediatamente emanato il decreto sul divieto di coltivazione. E’
incomprensibile infatti un ritardo del Governo e degli altri Ministeri
coinvolti rispetto alla posizione espressa dal Parlamento e dal sistema delle
Regioni – ha detto il coordinatore del tavolo, l’Assessore alle Risorse
Agroalimentari della Regione Puglia, Fabrizio Nardoni. La commissione ha poi
posto all´attenzione del ministro la necessità che le Regioni per la parte
agricola siano coinvolte sui temi dell´Expo 2015 evidenziando la necessità di
individuare insieme al Ministero le strategie e le priorità che devono vedere
la partecipazione delle Regioni e delle filiere produttive agricole alla grande
esposizione internazionale di Milano 2015. Su questo aspetto abbiamo chiesto ed
ottenuto dal Ministero De Girolamo un tavolo tecnico apposito – spiega Nardoni
– consapevoli della grande occasione di rilancio sui temi dell’agricoltura e
dell’alimentazione proposti dall’appuntamento del 2015. Stiamo tentando di
lavorare di concerto – dice ancora l’assessore Nardoni – anche nell’ottica di
rappresentare al meglio le ragioni del mondo agricolo italiano e proprio per
questo anche in vista della nuova Pac 2014-2020 il sistema delle Regioni e il
Ministero saranno impegnati a lavorare insieme per la definizione delle
strategie nazionali di predisposizione e attuazione dei nuovi Psr. La
commissione ha poi evidenziato al ministro la grave situazione di Agea e Sin
che stanno creando problemi agli agricoltori di tutte le regioni per le quali
Agea e´ organismo pagatore. Occorre immediatamente mettere mano alla
riorganizzazione degli enti vigilati e controllati – ha detto Nardoni –
Riorganizzazione nella quale il sistema delle regioni chiede di essere direttamente
coinvolto.
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EXPORT: UN “TAVOLO INTERNAZIONALIZZAZIONE” TRA INDUSTRIA ALIMENTARE E ISTITUZIONI PER SOSTENERE IL MADE IN ITALY ALIMENTARE NEI SUOI 12 MERCATI CHIAVE |
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Roma – Nasce il
3 luglio og un tavolo tra industria alimentare e Istituzioni per promuovere e
sostenere l’export del food and drink italiano. Che, allo stesso tempo, detta
l’agenda della sua competitività nei prossimi anni: individuazione e presidio
dei nuovi e più strategici mercati, lotta a contraffazione e Italian sounding,
superamento delle barriere tariffarie e non tariffarie per i nostri prodotti.
Una delegazione di Federalimentare, composta dal
Presidente Filippo Ferrua Magliani, dai Vice-presidenti Annibale Pancrazio e
Luigi Scordamaglia, dal Direttore Daniele Rossi, e dai rappresentanti delle
associazioni aderenti si è infatti incontrata oggi al Ministero degli Affari
Esteri alla presenza del Segretario Generale Michele Valensise e del Direttore
Generale per la Promozione del Sistema Paese Andrea Meloni, con i rappresentanti dei ministeri di
riferimento (Ministero degli Affari Esteri, Ministero dello Sviluppo Economico,
Ministero della Salute, Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e
Forestali) e dell’Agenzia Ice per avviare un percorso coordinato di “diplomazia
economica” in favore del made in Italy alimentare.
Così Filippo Ferrua Magliani, Presidente di
Federalimentare: “L’istituzione di un tavolo per l’internazionalizzazione mette
nuovamente l’industria alimentare al centro del Sistema Paese: il suo obiettivo
è difendere e promuovere i nostri marchi ed il Made in Italy alimentare nel
mondo, in primis favorendo gli accordi per ridurre veri e propri ostacoli protezionistici
come le barriere non tariffarie, spesso strumentalmente a carattere sanitario;
ma anche attraverso lo sviluppo degli investimenti promozionali all’estero -
per i quali sarebbe auspicabile la deducibilità - per combattere contraffazione e italian sounding
Un’iniziativa che, in un momento di persistente stagnazione dei consumi
interni, ci fa guardare con rinnovato ottimismo alle potenzialità di sviluppo
del secondo settore manifatturiero italiano che ha iniziato l’anno con un
+8,6%.”
“Tra le proposte che abbiamo portato sul “tavolo
internazionalizzazione” - continua Luigi Scordamaglia, Delegato di
Federalimentare all’internazionalizzazione e Membro del Cda Ice - “desideriamo sottolineare la necessità di
eliminare ogni pretesto per le barriere non tariffarie anche attraverso un
maggiore coordinamento delle Amministrazioni italiane coinvolte; è inoltre
fondamentale concludere accordi di libero scambio (ridurre/eliminare i dazi),
rafforzando il ruolo dell’Italia nei negoziati bilaterali; reputiamo strategica
la creazione di una cabina di regia tecnica per l’export finalizzata anche ad
evitare la dispersione di risorse oggi esistente; così come la strutturazione
di linee di credito adeguate per le imprese che esportano e la qualificazione
della nostra presenza all’estero: dai desk anticontraffazione all’Addetto
agroalimentare. Ma dobbiamo soprattutto facilitare la creazione di piattaforme
distributive con sinergie tra Grandi Imprese e Pmi, unica soluzione per
assicurare sui mercati emergenti la distribuzione delle nostre eccellenze
alimentari”.
Export Alimentare: Un “Tesoro” Di Quasi 25 Miliardi Di
Euro -
L’industria alimentare italiana, 6250 aziende con più
di 9 addetti e un fatturato di 130 miliardi di Euro, costituisce il 2° settore
manifatturiero italiano. Con i consumi interni in recessione, l´export
rappresenta la più importante valvola di sfogo e di redditività per il food and
drink: nel 2012 ha raggiunto quasi 25 miliardi di euro, con un´incidenza sul
fatturato totale dell´industria alimentare (130 miliardi di euro) del 19%. E’
la percentuale più alta di sempre, anche se ancora inferiore a quella di
Germania, Francia e Spagna, che oscillano tra il 22% e il 29%.
E nel primo quadrimestre del 2013 l’export alimentare
è cresciuto già più dell’8%.
Nel dettaglio, esportiamo soprattutto prodotti vini,
mosti e aceto (21% del totale), dolci e confetterie (13%), conserve e composte
di frutta e ortaggi (12%), latticini e formaggi (9%), pasta (8%), oli e grassi
(7%), carni preparate (5%) e caffè (4%).
I Baluardi Del Made In Italy Alimentare: Ue E Usa,
Brics E Paesi Arabi -
Rafforzare gli sbocchi internazionali ‘maturi’ e
aumentare la spinta propulsiva verso i mercati emergenti: solo così sarà
possibile preservare, sul lungo passo, stabilità e spazi significativi di
espansione del comparto. Il 2013 conferma un trend delle esportazioni
alimentari emerso nel 2012, con l’area Ue (+4,9%, con punte del +6% in
Germania, Francia e Uk) meno dinamica rispetto a Usa (+9,2%) e Canada (+9,8%),
mentre le crescite più significative si sono registrate nei mercati Extra-ue.
Significative infatti le variazioni percentuali
2012/2011 registrate in Medio Oriente, con Emirati Arabi Uniti (+39,5%), Arabia
Saudita (+30,5%) e Turchia (+13,9%). Estremo Oriente, con Thailandia (+50,6%),
India (+22,8%), Corea del Sud (+22,5%), Giappone (+20,5%), Cina e Hong-kong
(+20,2%) e “Importanti” anche gli spunti di Messico (+32,5%), Ucraina (+18,5%),
Brasile (+7,3%) e Russia in piena ripresa (+5,8%).
Le Barriere Non Tariffarie Frenano L’affermazione Del
Nostro Export -
Ma dove le potenzialità di business sono elevate
rimane significativo il “freno” di forti barriere protezionistiche, soprattutto
di carattere non tariffario di tipo sanitario.
Alcuni esempi? Le politiche di bio-sicurezza in
Australia, dove solo da 6 anni possiamo esportare prosciutto crudo disossato,
ma sono tuttora vietate le esportazioni di salumi cotti e prodotti a breve
stagionatura; in Brasile, dove l’export dal 2000 è praticamente raddoppiato
(+99%), vini e spiriti sono soggetti ad analisi di controllo al momento
dell’importazione, che possono bloccare la vendita delle bottiglie anche per un
anno; la Cina vieta l’importazione di prodotti alimentari freschi come
ortofrutta o carni bovine e suine; in Thailandia, il divieto di pubblicità per
le bevande alcoliche ostacola l’attività promozionale dei nostri vini; negli
Emirati Arabi Uniti c’è l’obbligo di certificazione di macellazione halal per
le carni bovine e il pollame, mentre in Turchia vige un embargo su tutta la
carne bovina proveniente dall’Ue. In Russia, incertezze sulle normative per
l’importazione dovute all’unione doganale con Bielorussia e Kazakistan e
parametri di riferimento diversi da quelli comunitari stanno creando che stanno
creando non poche difficoltà alle nostre carni lavorate, ai gelati e al settore
lattuero caseario.
E anche in baluardi storici del food italiano come il
Giappone, grava il divieto di importare carne bovina italiana o frutta fresca,
a parte le arance tarocco. Mentre il Canada, con il suo obbligo di
arricchimento con sostanze vitaminiche di tutta la farina bianca ha di fatto
“dichiarato guerra” all’import di panettone, pandoro e altri lievitati da
ricorrenza made in Italy.
Dalla Contraffazione E L’italian Sounding Un “Buco” Di
Oltre 60 Miliardi Di Euro -
Per quanto riguarda contraffazione e dell’italian
sounding, il giro di affari del falso italiano è un “fardello” che pesa sulle
potenzialità del nostro export per oltre 60 miliardi di euro (6 mld di
contraffazione e 54 mld di italian sounding), quasi 3 volte il valore
dell’export annuo, e raggiunge livelli macroscopici (24 miliardi circa) sui
mercati più ricchi, come quello nord-americano (Usa e Canada). Ma anche nei
paesi (Messico, Brasile, Australia, Russia, Nuova Zelanda, Turchia) dove le
comunità italiane sono più radicate e la nostra emigrazione è stata più
massiccia.
L’ultima frontiera del falso made in Italy è il
cosiddetto fenomeno “look-alike”, legato all’imitazione e in particolare alle
private label prodotte per la Gdo. Si tratta di confezioni che nella forma, nei
colori, e nei materiali richiamano il brand del leader di mercato: una realtà
difficile da circoscrivere in quanto il prodotto viene realizzato in conformità
con le norme o è comunque garantito dalla legislazione vigente in quel Paese.
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TERMINAL OFF SHORE. REGIONE VENETO E ASSOCIAZIONI CHIEDONO GARANZIE SUL FUTURO DELLA PESCA. PROGETTO ESAMINATO DAL ‘GRUPPO STRATEGICO PERMANENTE’, EX UNITÀ DI CRISI |
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Venezia - “Questa è l’ultima riunione come ‘unità di
crisi della pesca’: d’ora in avanti questo organismo diventerà ‘gruppo di
consultazione strategico permanente’ con il quale interfacciarsi ogniqualvolta
si vorranno creare infrastrutture e investimenti a mare”. In questo modo
l’assessore alla pesca della regione del Veneto, Franco Manzato, ha aperto
l’incontro con le associazioni di categoria del Veneto, convocate con un unico
punto all’ordine del giorno: Terminal Off Shore di Venezia.
L’assessore considera di “prioritaria importanza
l’integrazione del progetto del Terminal con un apposito piano di compensazione
del comparto pesca”. “Alla luce delle osservazioni avanzate dal Magistrato alle
Acque di Venezia – ha aggiunto Manzato –, la semplice firma del protocollo
d’intesa non è più sufficiente, in quanto il Magistrato stesso mette in forte
dubbio l’intero progetto e ha evidenziato alla commissione Via nazionale le
proprie perplessità sugli aspetti relativi alla
compensazione per il settore della pesca”.
L’unità di crisi ha preso atto dei deficit presenti
nell’attuale progetto del Terminal, che non tiene adeguato conto della
richiesta di intervento urgente del settore ittico e che viceversa impatta
pesantemente sul settore.
“Se prima i pescatori e le loro associazioni chiedevano
attenzione per le conseguenze determinate dalla eventuale creazione del
Terminal sulle attività di pesca, oggi la richiesta è diventata pretesa di
garanzie sul futuro del loro lavoro – ha precisato l’assessore Manzato –. E
oltre al valore economico, non dimentichiamo che la pesca ha un ruolo
fondamentale anche nel mantenere la sicurezza dei mari e nel conservare specie
ittiche che, con opere di tale impatto, rischierebbero di scomparire”.
“Prepareremo a breve un’informativa di Giunta sul
questo tema – ha concluso Manzato –, che va ad aggiungersi alla richiesta
inviata oggi al ministro dell’ambiente Andrea Orlando, invitandolo ad
intervenire direttamente sulla questione”.
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BARI - WORKSHOP SULL’ESPORTAZIONE DEI PRODOTTI AGROALIMENTARI |
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“L’esportazione dei prodotti agroalimentari. Hong Kong
Hub per la Cina”: sarà questo il tema di un interessante workshop organizzato
dalla Camera di Commercio Italo Orientale di Bari, dalla Camera di Commercio di
Bari e dalla Regione Puglia – Area Politiche per lo sviluppo rurale Servizio
Alimentazione, che si svolgerà giovedì prossimo 4 luglio 2013 con inizio alle
ore 10.30 presso la Camera di Commercio
in Corso Cavour 2 a Bari.
Dopo il saluto del presidente della Camera di
Commercio di Bari, Alessandro Ambrosi, aprirà i lavori il presidente della
Camera di Commercio Italo Orientale, Antonio Barile, cui seguiranno gli
interventi di Gianluca Mirante, Direttore Italia Hong Kong Trade Development
Council, su “La Cina come opportunità: il ruolo di Hong Kong”, Margherita
Sportelli, Sinologa, Università di Lecce e di Trento e Formatrice aziendale
Iocap (Interventi Organizzativi e di Consulenza Area Personale) Milano, sul
tema “Intercultural Management: Cinque parole chiave per comunicare con la
Cina”, Silvia Tagliaferri, Sales and Marketing Manager Italy & Malta, su
“Cathay Pacific Airways Ltd: Un servizio su misura per le aziende”, e Anna
Gigante, Studio Legale Picozzi & Morigi, su “Modalità di ingresso nel
mercato alimentare cinese. Gli strumenti: etichettatura dei prodotti”.
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ALL’INSEGNA DELLA CUSTOMIZZAZIONE LA VERSIONE 3.0 DELLA APP ‘BUONI PASTO DAY’ |
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Con la versione 3.0 della App "Buoni
Pasto Day", Day Ristoservice, leader in Italia nel settore dei
buoni pasto, riconferma il proprio investimento sul digital come componente
primaria del proprio marketing mix. Un investimento che ha garantito
all´azienda una posizione sempre in prima linea nell´evoluzione tecnologica del
proprio settore, testimoniata dal primo e-commerce di buoni pasto, dal primo
buono regalo elettronico e da una costellazione di servizi on-line dedicati ai
propri clienti, dal 2010 anche su piattaforme mobile.
Entertainment e practical tools, contenuti
editoriali e strumenti di utilità concreta sono il binomio alla base della
App gratuita per smartphone che offre ai propri utenti un magazine
verticale sulla pausa, un tool di calcolo che consente di razionalizzare
l’utilizzo dei buoni ed un trovalocali geolocalizzato per individuare tutti i
locali convenzionati.
La versione 3.0 della App nasce per rispondere all’esigenza di
diversificare l’esperienza degli utilizzatori dei diversi tipi di buono Pasto
Day: nuove funzioni ed un’interfaccia grafica userfriendly rinnovata
all’insegna dell’usabilità guidano l’utente tra le sezioni di una App sempre
più tesa alla personalizzazione dei servizi/contenuti offerti.
Da oggi infatti è possibile accedere alla nuova
sezione Preferenze, dove è possibile impostare il tipo di buono
(buoni pasto Day, Day Più, Day Tronic, Day Consip ) e il valore dei buoni
utilizzati per avere prestazioni ancora più efficienti e personalizzate:
una lista di locali differenziata con nuove opzioni di prossimità, una nuova
calcolatrice che consente di operare con tipologie di buoni differenti,
un’opzione “celiachia”, dedicata ai lavoratori che cercano una pausa pranzo
100% gluten free.
Con la nuova App Day pensa anche ai propri clienti
affiliati grazie alla presenza di spazi vetrina per quei ristoratori che
cerchino maggiore visibilità, garantita oggi anche dal nuovo sistema di push
notifications che offre la possibilità di inviare messaggi, consigli e
offerte da parte di Day direttamente sullo smartphone dell’utente.
La nuova versione dell´App è disponibile su App
Store, compatibile con iPhone5 e potenziata per migliorarne la compatibilità
con iOs 6. Https://itunes.apple.com/it/app/buoni-pasto-day/id415620150?mt=8
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BILANCIO: ABRUZZO, SEGNALI PER ARA,COTIR, CRAB,CIAPI E MARINERIA CONSIGLIO DESTINA 3 MLN A LAVORATORI AGRICOLTURA E PESCA |
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Pescara - "Sono molto soddisfatto per come il
Consiglio regionale di ieri abbia dato un chiaro e forte messaggio risolutivo
ad alcune situazioni di stallo e a diversi Enti importanti e strategici sia per
il comparto agricolo in Abruzzo sia per la marineria di Pescara". Questo
il commento dell´assessore alle Politiche agricole Mauro Febbo, promotore
dell´iniziativa, all´indomani dei lavori consiliari svoltisi all´Emiciclo, a
L´aquila. "Infatti, con variazione di Bilancio si è riusciti, grazie anche
al lavoro di tutta la maggioranza consiliare, a sbloccare importanti fondi
destinati e realizzare alcuni attesi interventi. Innanzitutto, la variazione di
bilancio prevede un finanziamento pari a a 404 mila euro in favore della
Marineria di Pescara per gli indennizzi di marzo e aprile per il prolungamento
del fermo pesca. A questa somma va aggiunto un ulteriore finanziamento pari a
500 mila euro da destinare ai lavoratori marittimi imbarcati sulle navi da
pesca danneggiati dall´insabbiamento del Porto di Pescara e altri 76 mila euro
per cassette e assicurazioni". "Altro passaggio fondamentale riguarda
l´Associazione regionale allevatori (Ara) alla quale saranno destinati fondi
per 600 mila euro. Una boccata d´ossigeno arriverà anche per il Ciapi al quale
sono destinati 550 mila euro. Poi sono stati approvati interventi in favore
dell´attività di ricerca: 400 mila euro al Cotir di Vasto e 190 mila al Crab di
Avezzano. "In particolare - spiega l´assessore Mauro Febbo - questi provvedimenti
ci permetteranno di sbloccare lo stallo di alcune situazioni urgenti e dare
così delle risposte concrete a tanti lavoratori che da troppo tempo sono senza
stipendio". "Infine, voglio esprimere apprezzamento e soddisfazione
per l´approvazione, della legge sul riordino dei Consorzi di bonifica, che
assegna nuovi compiti in materia ambientale a difesa del territorio e delle
acque, ad eccezione di quella potabile. La Legge - commenta Febbo - nello
specifico consentirà ai Consorzi di bonifica di svolgere e di rappresentare
ancora meglio gli interessi delle comunità di utenti e prospettare soluzioni
tecniche all? ente territoriale, che ha la responsabilità politica di
programmazione degli interventi e di eseguire e gestire le opere ripartendo i
costi di funzionamento in rapporto alle utilità derivanti per ciascun
associato. Una nuova normativa che sostanzialmente permetterà di offrire più
servizi al cittadino e all? agricoltore. Credo che vada sottolineata - conclude
Febbo - la valenza di questo intervento che in totale ammonta a circa tre
milioni di euro, anche in considerazione della difficile situazione che stiamo
attraversando in termini economici e finanziari. Era necessario portare a
termine questo percorso in modo da dare un segnale concreto a quanti in questi
mesi hanno dovuto affrontare delle difficoltà". Da parte nostra - conclude
l´assessore - è stato fatto tutto il possibile per far fronte a diverse
situazioni critiche che non sono stati, e non sono, sottovalutati o
dimenticati. L´impegno che avevo preso personalmente, a nome della giunta
Chiodi, è stato mantenuto e sono certo che in tempi brevissimi riusciremo a
dare risposte definitive e/o ancora migliorative".
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AGRICOLTURA IN LIGURIA: BRUCIARE RESIDUI VEGETALI ANCHE PER PREVENIRE INCENDI |
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Genova. “L’approvazione da parte del consiglio
regionale del provvedimento presentato dalla Giunta che dice sì alla
possibilità di bruciare in modo controllato i residui vegetali è un fatto molto
importante anche sul fronte della prevenzione e della lotta agli incendi
boschivi”. Lo dice l’assessore all’agricoltura, Giovanni Barbagallo commentando
l’approvazione in consiglio regionale del disegno di legge presentato dalla
Giunta sulle “norme in materia di foreste e di assetto idrogeologico”. “Con
questo dispositivo – spiega Barbagallo – la Regione intendete consentire l’uso
del fuoco solo a fronte dell’esigenza di valorizzare i residui vegetali,
provenienti da attività agricole e forestali, attraverso la loro trasformazione
in cenere, in quanto concime da riutilizzare nei successivi cicli colturali, anche
per prevenire gli incendi”.
L’attività sarà consentita solo per la gestione dei
residui di materiale proveniente dal recupero produttivo dei terreni incolti, e
da quelli derivanti dal recupero del legno provenienti dagli appezzamenti
coltivati, a patto che la cenere venga reimpiegata come concime nei successivi
cicli colturali. L’attività degli “abbruciamenti” sarà consentita per eliminare
i residui vegetali di potature di uliveti e altre coltivazioni e per
l’eliminazione dei residui non ricollocabili e smaltibili provenienti da
interventi di pulizia, per la prevenzione degli incendi e di natura
fito-sanitaria, in caso di piante infestate da parassiti.
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LOMBARDIA.CINGHIALI: SITUAZIONE DANNI SOTTO CONTROLLO |
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Milano - ´I
danni all´agricoltura e all´ecosistema
dovuti all´eccessiva proliferazione del cinghiale sono
oggetto
di costante attenzione da parte nostra´. A dichiararlo
è
l´assessore regionale all´agricoltura, Gianni Fava,
che
prendendo spunto dal recente incontro con il
consigliere
regionale Dario Bianchi, vicepresidente della
commissione
Agricoltura, fa il punto su quella che in molti casi è
una vera
emergenza.
Obiettivo, Minimizzare Impatto Su Ambiente Agricolo -
´Gli
uffici della Direzione Generale Agricoltura - ha detto
Fava -,
facendo tesoro del lavoro svolto dall´apposito gruppo
di lavoro,
hanno elaborato le linee guida sulla gestione del
cinghiale in
Regione Lombardia realizzando un compendio ricco di
dati
scientifici e di buone pratiche. Un supporto alle
amministrazioni provinciali per rendere l´azione di
contenimento
di questa specie maggiormente incisiva´. ´Queste linee guida -
ha aggiunto l´assessore - sono al momento al vaglio dei
tecnici; successivamente provvederemo a convocare
tutti i
soggetti portatori d´interesse per presentare il
documento e
raccogliere un´ultima serie di osservazioni per
condividere lo
spirito e la mission che guidano la nostra azione:
minimizzare,
laddove è possibile azzerare, l´impatto del cinghiale
su
agricoltura ed ecosistemi lombardi´.
Modifiche A Legge, Se Necessario - ´Dopo la loro
definitiva
approvazione, le linee guida saranno oggetto di un
percorso
scandito dalla firma di protocolli d´intesa sul
territorio con
gli organismi a vario titolo coinvolti nella gestione
di questo
fenomeno. Per dare piena attuazione alle stesse
abbiamo anche
messo in conto la necessità di dover adottare le
modifiche
normative che si renderanno necessarie. Ciò, tuttavia,
non mi
preoccupa, Regione Lombardia è determinata nel voler
dare
risposte
concrete al problema´. |
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ACCREDIA E CENSIS: PRESENTANO L´INDAGINE SU ‘SICUREZZA E CERTIFICAZIONE DEI PRODOTTI ALIMENTARI’ SVOLTA TRA 1.300 CONSUMATORI INTERVISTATI.
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· Il 71% delle famiglie italiane è preoccupato dalla scarsa sicurezza dei prodotti alimentari; · Il 70% degli intervistati dichiara di leggere quanto scritto sulle etichette; · Il 40% si informa perché sente spesso parlare di alimenti contraffatti e poco sicuri; · Per l’85% degli intervistati sono molto importanti le garanzie igienico sanitarie; · Il 50% del campione presta molta importanza ai marchi agroalimentari di qualità (Dop, Igp e Stg). Il sistema dei controlli: · Accredia ha accreditato oltre 1000 laboratori, che nel 2012 hanno svolto circa 10 milioni di analisi, di cui oltre 2,3 milioni su prodotti alimentari, e 49 organismi di certificazione che controllano circa 130 mila aziende nel settore biologico e dei prodotti di qualità. Gli episodi sempre più frequenti di alterazioni, falsificazioni e contraffazioni di prodotti alimentari mettono in allerta quasi 18 milioni di famiglie italiane, pari al 71% del totale, mentre il 70% dichiara di leggere frequentemente le etichette e di prestare attenzione ai marchi di qualità dei prodotti alimentari che sta per acquistare. Questi, in sintesi, i principali dati che emergono da una indagine realizzata da Accredia - l’Ente Unico Nazionale di Accreditamento - in collaborazione con il Censis, sul tema della sicurezza e della certificazione dei prodotti alimentari, su un campione di 1.300 consumatori intervistati sull´intero territorio nazionale, di varie fasce d´età e tipologie familiari. A tutela della sicurezza dei consumatori, vengono effettuate mediamente ogni anno più di 2,3 milioni di analisi sugli alimenti dai laboratori accreditati da Accredia, così come vengono svolte oltre 600 mila ispezioni e analizzati più di 200 mila campioni di prodotti dagli organismi del controllo ufficiale coordinati dal Ministero della Salute, mentre gli organismi coordinati dal Ministero delle Politiche agricole, alimentari e forestali eseguono più di 30.000 controlli sulla qualità dei prodotti alimentari. Le notizie che si sono susseguite dall’inizio dell’anno - come la carne di cavallo contenuta impropriamente in prodotti confezionati di una nota marca o le indagini sul commercio di falsi prodotti biologici - indicano che il problema delle adulterazioni e delle frodi alimentari è tutt’altro che secondario e molto sentito dalle famiglie. Infatti, il 40% si informa perché sente parlare sempre più spesso di prodotti alimentari contraffatti e poco sicuri, mentre il 24% fa la spesa con la consapevolezza di voler acquistare prodotti più sicuri. Inoltre nella scelta dei principali prodotti della spesa alimentare, per l’85% degli intervistati sono molto importanti le garanzie igienico sanitarie - ovvero sapere che gli alimenti sono stati lavorati a norma ed in condizioni igieniche adeguate - e quasi il 50% del campione intervistato presta molta importanza alle denominazioni di origine come i marchi Dop, Igp e Stg. Il sistema dei controlli, tuttavia, funziona e su di esso occorrerà continuare a investire. Infatti, oltre ad una efficace attività di vigilanza sul mercato da parte delle Autorità Pubbliche competenti, sul territorio opera anche una fitta rete di laboratori di prova e di organismi di certificazione controllati da Accredia. L’ente di accreditamento, attraverso i suoi 400 ispettori, ad oggi ha valutato positivamente la competenza di più di 1000 laboratori, distribuiti su tutto il territorio nazionale, e 49 organismi di certificazione, i quali garantiscono che vengano commercializzati prodotti sicuri e di qualità. Nel corso del 2012, i laboratori accreditati hanno effettuato circa 10 milioni di analisi in ambiti diversi, delle quali più di 2,3 milioni su prodotti alimentari. Gli organismi di certificazione, invece, hanno controllato oltre 80 mila aziende di prodotti a marchio Dop, Igp e Stg e 50mila operatori del biologico. Si tratta di un’azione di controllo per la tutela del consumatore che fa capire come nel Paese le frodi, per quanto in crescita, difficilmente hanno la possibilità di toccare l’anello finale del mercato, ovvero le famiglie. “I risultati di questa indagine confermano quanto sia diffusa nell’opinione pubblica la preoccupazione di portare in tavola cibi non sicuri” - ha affermato Federico Grazioli, Presidente di Accredia - “tuttavia ritengo che grazie al sistema nazionale di controllo in cui si inserisce anche Accredia, con milioni di prove sugli alimenti svolte dai laboratori accreditati e migliaia di aziende controllate dagli organismi di certificazione, le famiglie italiane possono sentirsi sufficientemente garantite.” “L’attività di accreditamento“ - continua Grazioli - “va incontro alle crescenti aspettative di sicurezza da parte dei consumatori e la stessa normativa europea ne ribadisce l’importanza. Le recenti proposte della Commissione europea in materia, infatti, rafforzano il ruolo dell’accreditamento a garanzia della competenza dei laboratori di prova e degli organismi di certificazione nel settore alimentare, sempre in collaborazione con le Autorità responsabili della vigilanza del mercato, con l’obiettivo comune di assicurare la qualità dei prodotti e di tutelare la salute dei consumatori.” Accredia è l´Ente unico nazionale di accreditamento designato dal Governo italiano, ossia l’unico ente riconosciuto in Italia ad attestare che gli organismi di certificazione ed ispezione, i laboratori di prova, anche per la sicurezza alimentare, e quelli di taratura abbiano le competenze per valutare la conformità dei prodotti, dei processi e dei sistemi agli standard di riferimento. Accredia opera sotto la vigilanza del Ministero dello Sviluppo Economico e svolge un servizio di pubblica autorità, in quanto l´accreditamento è un servizio svolto nell´interesse pubblico ed un efficace strumento di qualificazione dei prodotti e servizi che circolano su tutti i mercati |
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GIOVEDI’ 4 LUGLIO.4TH OF JULY - INDEPENDENCE DAY PARTY DALLE 19 A 22
LIVE MUSIC BY BACKSEAT BOOGIES BAND. IL RISTORANTE “ I CHIOSTRI DI SAN BARNABA”
PRESENTA IL SUO NUOVO CHEF GIANCARLO DE SIMONE
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Dopo quasi 4 anni nella cucina de I Chiostri, lo chef Simone Iozzo ha scelto di intraprendere una nuova esperienza professionale e di vita in Australia. A prendere le redini della cucina del ristorante meneghino è stato chiamato Giancarlo De Simone, chef milanese di nascita, ma napoletano di origine, con alle spalle una ventennale carriera e una formazione sul campo al fianco di un grande chef stellato come Pietro Leemann. Di Leemann, De Simone ha colto la leggera creatività espressa nei piatti naturali e vegetariani, punto d’incontro tra la cultura mediterranea e le culture del mondo. Dalla sua prima collaborazione con Leemann passa ad affiancare Nicla Nardi nell’avviamento del Caffè Armani e nel 2005 agli esordi del ristorante Nectar, sempre fedele alla ristorazione vegetariana di alto livello, naturale, ma innovativa e moderna. Di nuovo con Leemann, diventa una delle colonne portanti del Joia Leggero, dove riesce a far rivivere la natura nel piatto attraverso un meticoloso rispetto dell’alimento, che trasferisce dopo qualche anno nel ristorante Natura all’interno del famoso Club Conti di Corso Como, di cui diventa presto proprietario. Ma l’esperienza manageriale rischia di distoglierlo dalla sua principale passione, così Giancarlo decide di tornare ad occuparsi soltanto di cucina, concentrandosi sullo studio degli abbinamenti del cibo per riscoprire la tradizione culinaria italiana. È da qui che nasce la sua esperienza con la cucina più semplice all’Osteria genovese U Barba, altro passo decisivo della sua formazione. L’approdo di Giancarlo ai Chiostri avviene proprio nella comune ricerca di un punto di incontro fra la cucina tradizionale e quella naturale e genuina, frutto di un condiviso rispetto per le materie prime che si traduce in un continuo studio di abbinamenti da una parte e nella proposta di soli prodotti di stagione e nella scelta di fornitori e produttori storici di Milano dall’altra. Non a caso l’idea di piatto perfetto per Giancarlo è “il piatto scomposto: proporre 4 o 5 versioni di un alimento può far capire a chi lo gusterà come cambia lo stesso alimento lavorato in modo diverso, senza per questo impedire al piatto di avere un filo conduttore, ogni versione deve ricollegarsi all’altra in un’armonia di gusti e sapori. Sembra un controsenso, ma l’unione degli opposti, ovvero contrapporre il croccante al morbido, il dolce al salato, etc., è una mia tecnica fondamentale per dare armonia al piatto”. Ma se si chiede a Giancarlo di dirci il piatto che preferisce mangiare la risposta è “il pesce crudo in tutte le sue forme e la cucina della mia mamma!”. I Chiostri Di San Barnaba Presenterà il suo nuovo chef alla stampa e al pubblico Giovedi’ 4 Luglio 4th of July - Independence Day Party The 50’s are back in town!! Dalle 19 a 22 Live music by Backseat Boogies Band Una Gustosa Oasi Di Relax Nel Cuore Di Milano Il ristorante caffè I Chiostri Di San Barnaba vi accoglie nell´affascinante e suggestiva cornice del chiostro rinascimentale di un ex convento francescano del Xv secolo, nascosto in pieno centro di Milano. La carta del menu riflette il rispetto per gli alimenti che è alla base della formazione del nuovo chef Giancarlo de Simone, che traspone la sua lunga esperienza con la cucina naturale nei più classici piatti della tradizione mediterranea, selezionando materie prime di stagione e qualitativamente eccellenti. La bontà dei piatti proposti e la bellezza della storica location che accoglie il ristorante, con due sale interne e un suggestivo chiostro esterno, rendono I Chiostri di San Barnaba il posto ideale per tutti coloro che desiderano soddisfare i piaceri del palato al riparo dalla frenesia e dai rumori della città, sia per un rapido business lunch, sia per una romantica cena a due o una tavolata tra amici. I Chiostri di San Barnaba è anche un accogliente coffee bar, premiato dal Gambero Rosso e famoso per il suo ricco e gustoso Happy Hour, che ogni giorno propone stuzzicanti piatti e che, con la bella stagione, viene servito all’aperto, permettendo di sorseggiare del buon vino, o un originale cocktail avvolti dall’incantevole scenario del Chiostro delle Statue. Stuzzicanti anche le cene a tema, vere esperienze culinarie organizzate periodicamente e legate a particolari ricorrenze, alla stagione o a specifiche tradizioni gastronomiche: romantico il menu “Le fasi dell’amore” per S.valentino; ispirate alla tradizione americana le cena di Halloween e del Thanksgiving day; dedicato a San Patrizio il menu irlandese e al poeta Burns quello scozzese, oltre alla cena medievale, portoghese, greca e tante altre! Piatti originali e spesso “esotici” che stimolano la fantasia e il palato, ma che non hanno niente da invidiare al menu alla carta. La cucina de I Chiostri è anche rinomata per il servizio di catering in occasione di eventi, feste, matrimoni, ricevimenti privati e cene aziendali. La location inoltre viene spesso arricchita dalle opere di artisti contemporanei per le mostre organizzate a cadenza bimestrale. Orari e aperture Ristorante: 12.30- 15.00 e 19.30 - 22.30, per cena e per l’iniziativa "Chef per una sera" Aperitivo: dalle 18.30 alle 22.00, che nel periodo estivo si estende dalle 19.00 alle 22.00. Bar: dalle 9.00 alle 24.00. Chiuso da metà giugno a metà ottobre. Diventa Chef Per Una Sera I Chiostri di San Barnaba apre la sua cucina a tutti coloro che vogliono divertirsi “improvvisandosi” chef per una sera Volete mettere alla prova le vostre capacità culinarie? Invitare gli amici al ristorante e stare personalmente ai fornelli? Preparare una cena romantica e servirla in un ristorante riservato per voi? Sembrano scene da film, ma da ottobre, e per tutto l’inverno, al ristorante I Chiostri di San Barnaba tutto questo si trasformerà in realtà per chiunque desideri cimentarsi ai fuochi di una cucina professionale e vivere una giornata da chef! Per questa originale iniziativa, i Chiostri di San Barnaba metterà a disposizione per una sera la sua cucina, una sala riservata o la location intera, il suo chef e un lavapiatti, dandovi la possibilità di preparare una perfetta cena gourmet per i vostri commensali. Potete pensare voi alla spesa, oppure ordinare e trovare già in cucina tutti gli ingredienti che vi servono, così come potete richiedere uno o più camerieri extra |
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LA SECONDA EDIZIONE DI “VINO. FUTURI POSSIBILI”, IL RAPPORTO SULLA FILIERA VITIVINICOLA REALIZZATO DAL GRUPPO 24 ORE IN COLLABORAZIONE CON LE TESTATE “BARGIORNALE”, “GDOWEEK”, “MARK UP”, “RISTORANTI – IMPRESE DEL GUSTO” E “VIGNEVINI”, È STATA PRESENTATA A MILANO.
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Presentato il 2° rapporto sulla filiera vitivinicola Come conquistare i consumatori italiani. Territorio, sostenibilità, naturalità, export, prezzo, sistema: sono concetti che riflettono l’essenza di un distretto – quello del vino – impegnato a preservare e valorizzare il patrimonio produttivo nostrano. A fotografarli è la seconda edizione della ricerca dedicata alla filiera vitivinicola condotta dal Gruppo 24 Ore con le sue riviste Bargiornale, Gdoweek, Mark Up, Ristoranti Imprese del Gusto e Vignevini in collaborazione con l´esperta in tendenze alimentari e sociali Marilena Colussi, l’istituto di ricerche Doxa-marketing Advice ed il panel Hq24 (high Quality Panel) del Gruppo 24 Ore, che anche quest’anno ha puntato ad analizzare i fattori cruciali del vino, in un contesto in cui professioni, ruoli e competenze sono sempre più interconnessi. Per raggiungere questi obiettivi la ricerca è stata condotta coinvolgendo da un lato i consumatori (sono state realizzate due indagini, una condotta da Doxa-marketing Advice su un campione di 500 uomini e donne 18-64enni ed una su un campione di 2.340 persone selezionato dal Panel High Quality Gruppo 24 Ore), dall’altro i professionisti dell’intera filiera del mondo del vino (300 professionisti). Dai dati emerge chiaramente come la passione degli italiani per il vino vada coltivata: rispetto a qualche anno fa, infatti, si assiste ad una drastica riduzione dei consumi di vino (sceso a circa 37 litri annui pro-capite, ma metà rispetto agli inizi degli anni ’80), ma anche ad una notevole diversificazione delle scelte in termini di modi e luoghi di consumo – è cresciuto l’apprezzamento verso locali e ristoranti in cui si può bere vino al calice (giudicati con favore dal 71,1 e dal 76,2% dei due campioni) - e di canali utilizzati per l’acquisto - è ulteriormente cresciuto l’acquisto nella Gdo (canale utilizzato dal 72,4% del campione consumatori negli ultimi 6 mesi), ma sono stati riscoperti anche gli acquisti diretti (il 28,8% ha acquistato direttamente dal produttore o presso una cantina/spaccio) ed è in aumento l’acquisto via internet (14%). Ciò che non è mutato è il valore assegnato al vino, che rimane molto elevato, con un forte accento sulla passione: la maggioranza degli intervistati (il 57 ed il 55% dei due campioni), infatti, ha dato voti molto alti (tra l’8 ed il 10) alla propria passione per il vino. Anche la ricerca della qualità nel vino appare imprescindibile per il consumatore, che la lega al concetto di naturalità e sicurezza-salubrità ma anche di bevibilità. Un approfondimento sul tema dei valori del vino è stato fatto durante il convegno per la presentazione del Rapporto, tenutosi stamani presso la sede del Gruppo 24 Ore. Nel corso della tavola rotonda “I valori del vino visti dalla filiera”, moderata da Rossella De Stefano, Caporedattore area Horeca, Business Media, si sono confrontati Ettore Nicoletto, Ceo Gruppo Santa Margherita e presidente Consorzio Italia del Vino, Davide Paolini, Il astronauta, Giancarlo Perbellini, Chef Patron Perbellini, membro Les Grandes Tables du monde, Benedetto Marescotti, Responsabile Trade Marketing e Sviluppo Prodotti Caviro, Sergio Soavi, Responsabile Prodotti Tipici Coop Italia e Christian Scrinzi, Direttore Produzione Gruppo Italiano Vini. In particolare, è emersa la necessità di puntare maggiormente sulla capacità di “fare sistema” della filiera vitivinicola e di sviluppare nuovi modi per comunicare il “prodotto vino” da parte degli operatori del settore, così da offrire informazioni chiare ai consumatori che già apprezzano questo importante prodotto del made in Italy ed avvicinare i giovani al consumo. Tornando alla ricerca, in generale pubblico e professionisti del settore sono unanimi nell’indicare come leve prioritarie per aumentare successo, consumi e vendite di vino la naturalità, l’attenzione al territorio e l’export: sono infatti tra gli elementi maggiormente votati nel corso della ricerca. Seguono, in termini di importanza, anche la sostenibilità ed il prezzo: per quest’ultima leva risulta particolarmente sensibile il tema della chiarezza, vista la pluralità di posizionamento del prezzo dei vini all’interno dei diversi canali. Non mancano i riferimenti all’importanza di creare partnership e di fare sistema da parte di produttori e distributori. Sono giudicati meno rilevanti il fatto di puntare su marca e formule di e-commerce: quest’ultimo, probabilmente, è considerato più un mezzo utilitaristico che un’opzione strategica. Quello dell’utilizzo dell’e-commerce e, in generale, del web come canale per promuovere l’acquisto del vino è un tema particolarmente importante: come hanno evidenziato Michela Coin, Responsabile panel Hq24, e Cristina Lazzati, Digital & Social Media Chief Editor Web Factory, Business Media nel corso della presentazione, il consumatore 2.0, infatti, è nomade, sempre connesso attraverso una molteplicità di device, utilizza internet perché offre semplicità e comodità nel reperimento delle informazioni e consente di interagire con le aziende, permettendogli di essere protagonista nella fase di ricerca ed acquisto dei prodotti. Per fare il punto su questo fronte, l’incontro è proseguito con la tavola rotonda “L’e-commerce è un “futuro possibile” per il vino”? Come il digitale può influenzare il consumatore”, moderata da Cristina Lazzati. A confrontarsi sul tema sono stati Alessandro Costantini, Fondatore e Ad di Wineoclock e di popwine.It, Andrea Gori, Sommelier, oste, giornalista Vinodaburde e Intravino, Andrea Terraneo, Presidente Vinarius, associazione Enoteche Italiane, Lorenzo Quarello, Good hunter Fondatore di Goodmakers.it. Ne è emersa la necessità di sviluppare una strategia digitale, che integri la capacità di “racconto” del vino e l’esperienza prettamente sensoriale del punto vendita con un uso attento della multicanalità e dell’infocommerce. Vi è, inoltre, ancora molta diffidenza nei confronti dell’e-commerce, visto ancora come canale concorrente e non complementare. Scarsa anche la dimestichezza con i Social network e la comunicazione digitale. Per converso, questi si sono rivelati temi di grande interesse per il popolo della rete, che ha seguito il dibattito online lanciando provocazioni, domande e sottolineando come talvolta proprio l’autoreferenzialità rappresenti il limite del settore vino, sempre più lontano dai giovani. L’incontro si è concluso con una riflessione sul tema “What’s next: I vini di domani”, moderato da Lorenzo Tosi, Giornalista Area Agricoltura, Business Media: a discuterne sono stati Eugenio Sartori, Direttore Vivai Cooperativi di Rauscedo, Giancarlo Vettorello, Direttore Consorzio Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore, Sofia Rocchelli, Agenzia Rocchelli Marketing & Comunicazione, Giampietro Comolli, Presidente Osve osservatorio Vini Spumanti Effervescenti, Luigi Odello, Presidente Centro Studi Assaggiatori e Carlo Pietrasanta, Presidente Movimento Turismo del Vino Lombardo. Il dibattito ha in primo luogo evidenziato la possibile contrapposizione in futuro tra “vini bevanda”, più facili da bere perché con una minore gradazione alcoolica, e vini del territorio. Un secondo elemento chiave su cui puntare riguarda l’importanza di innovare anche sul fronte della coltivazione: l’introduzione di nuove varietà di vite resistenti alle malattie consentirebbe di rispondere alla richiesta del pubblico di avere vini “biologici” o, comunque, ottenuti da uve che hanno subito un numero inferiore di trattamenti. Rimarrà comunque importante che le denominazioni non dimentichino le loro radici, continuando ad essere espressione del territorio. Il rapporto completo è consultabile all’indirizzo http://www.Bargiornale.it/vino-2013/0,1254,87_flp_1660,00.html |
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SCUOLASI´: ALLA SCOPERTA DEL MONDO BIO CON UNA BANDA DI AMICI DELLA NATURA
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Rico il lombrico, Mica la mucca amica, Nella la coccinella, la Banda dell´orto e la Famiglia Mangiabene sono i personaggi che animano i quadernoni allegri e colorati disponibili da luglio nei Supermercati bio Naturasì. Tante storie per scoprire piccoli segreti che rendono la terra fertile e che concorrono alla produzione di cibo che è nutrimento Una banda di amici del bio e della natura, ciascuno con una storia da raccontare, che colorano i quadernoni a righe e a quadretti per la scuola: Scuolasì è il progetto di Naturasì dedicato ai genitori e ai bambini, ideato per far scoprire con semplicità i valori dell’agricoltura biologica, di un’alimentazione sana, in particolare per i più piccoli, senza dimenticare l’ingrediente base, la terra fertile, che, lavorata con cura e passione senza l´uso di sostanze chimiche, offre le materie prime per creare piatti gustosi e attenti al benessere da servire in tavola tutti i giorni. In tutti i Supermercati Bio Naturasì a partire da luglio bimbi e genitori possono scegliere tra 5 differenti quadernoni in carta riciclata con Mica, Nella, Rico, La Banda dell´Orto e la Famiglia Mangiabene a soli 0,99 euro. Collegandosi poi alla pagina www.Naturasi.it/scuolasi grandi e piccini hanno l’opportunità di scoprire l´importante lavoro svolto da Rico, il lombrico che trasforma i rifiuti organici in humus, da Mica, la mucca che dona latte e il prezioso letame utilissimo alla terra, da Nella, la coccinella che mangia gli afidi, parassiti dannosi per le piante, dalla Banda dell´Orto, un gruppo di bimbi che con i nonni ha riportato in vita l´orto urbano e ha scoperto quanto sia bello lavorare la terra, e dalla famiglia Mangiabene, che con la sua passione per il mangiare sano mostra il funzionamento di un´azienda biologica. Tanti amici che nella loro vita quotidiana vivono a stretto contatto con l’agricoltura biologica e con la terra fertile – quindi ospitale e nutriente – e che ci vogliono trasmettere con simpatia preziosi consigli per bimbi e adulti, per seminare i giusti insegnamenti e per contribuire a far germogliare una miglior conoscenza della terra e della sua fertilità, dell’agricoltura bio, del percorso del cibo dal campo alla tavola e dell´attenzione verso la tutela dell’ambiente e della natura. Ma non è tutto: presso la cassa del Supermercato bio, al momento dell’acquisto dei quadernoni, viene consegnata una piccola guida in cui poter trovare, consigli pratici per preparare colazioni salutari e merende sfiziose a base di prodotti bio, pratici suggerimenti per l’alimentazione quotidiana, equilibrata e sana, e alcuni buoni spesa (4 da 5 euro ciascuno utilizzabili su una spesa minima di 50 euro) per conoscere da vicino i prodotti bio. Ogni coupon potrà essere utilizzato solo nel periodo su di esso indicato (il primo dal 15 al 27 luglio, il secondo dal 29 luglio al 10 agosto, il terzo dal 2 al 14 settembre e l´ultimo dal 16 al 28 settembre). Per informazioni www.Naturasi.it Segui Naturasì: facebook.Com/naturasi.italia |
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IL CONSORZIO VIRGILIO PARTNER UFFICIALE A FOOD AND FASHION
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Dopo il grande successo di Cibo a Regola d´Arte a Milano, R.c.s. Propone una nuova iniziativa Food & Fashion in collaborazione con il Fidenza Village uno degli Chic Outlet Shopping. Per tutto il mese di luglio un ricco calendario di iniziative ed eventi legati al mondo dell´enogastronomia, accompagnerà i visitatori dell´Outlet in un percorso goloso e divertente proprio durante uno dei maggiori periodi di affluenza, quello dei saldi. Il Consorzio Virgilio di Mantova con i suoi prodotti di altissima qualità e garantiti da una filiera di produzione controllata e certificata, sarà uno dei partner ufficiali della manifestazione e parteciperà alle varie iniziative in programma; tra queste sarà possibile acquistare i suoi prodotti presso il Temporary Store "Cibo a Regola d´Arte" una vera e propria bottega del gusto che ospiterà e venderà i prodotti di tutte le aziende partner, inoltre tutti i giovedì sera si alterneranno showcooking e degustazioni |
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CHIN8 NERI : UN PRODOTTO COMPLETAMENTE MADE IN ITALY, CHE RACCHIUDE AL SUO INTERNO SOSTANZE PRODOTTE TUTTE SUL TERRITORIO NAZIONALE, E CHE DEVE LA SUA NOTORIETÀ AL SUO ESALTANTE SAPORE E ALLA NATURALEZZA DEI SUOI INGREDIENTI.
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Chin8 Neri era il chinotto (marchio aziendale: Chin8), derivato dalla pianta di chinotto e storicamente legato alla china cinese, prodotto intorno agli anni ’50 dall’omonima ditta Neri di Capranica. Il successo del prodotto fu notevole grazie anche ad una pubblicità creativa che ha fatto storia nel mondo delle bevande con i claim: “Se bevi Neri, ne ri bevi” e “Non è Chin8 se non c’è l’otto”. Chin8 Neri è tuttora un prodotto completamente Made in Italy, che racchiude al suo interno sostanze prodotte tutte sul territorio Nazionale, e che deve la sua notorietà al suo esaltante sapore e alla naturalezza dei suoi ingredienti. Una bevanda atemporale insomma per tutti i gusti, in grado di dissetare adulti e bambini in modo sano e naturale. Con Chin8 Neri, riproposto con un restyling di grande effetto, l’azienda casertana intende confermare un segnale molto forte che vede nella tradizione gastronomica del Made in Italy uno dei cardini su cui si fonda la supremazia del Bel Paese. Il successo del prodotto fu notevole grazie anche ad una pubblicità creativa che ha fatto storia nel mondo delle bevande con i claim: “Se bevi Neri, ne ri bevi” e “Non è Chin8 se non c’è l’otto”. Chin8neri è tutt’ora un prodotto completamente Made in Italy, che racchiude al suo interno sostanze prodotte tutte sul territorio Nazionale, reso famoso grazie al suo esaltante sapore e alla naturalezza dei suoi ingredienti. Una bevanda atemporale insomma per tutti i gusti, in grado di dissetare adulti e bambini in modo sano e naturale. Con Chin8 Neri l’azienda casertana intende confermare un segnale molto forte che vede nella tradizione del Made in Italy uno dei cardini su cui si fonda la supremazia del Bel Paese. I.b.g. S.p.a. P.zza Matteotti 47, 81100 - Caserta (Ce) - Italiatel. 0823 558400 - Fax 0823558433 Email: massimiliano.Maione@ibg-spa.it www.Chin8neri.it |
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SBARCA SUL WEB IL POLLI COOKING LAB, LA PRIMA GUIDA SULLE TENDENZE ALIMENTARI NAZIONALI E INTERNAZIONALI
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Studi, indagini e curiosità sulle tendenze culinarie, sull’evoluzione della cucina e delle abitudini alimentari. All’interno del Polli Cooking Lab (http://pollicookinglab.It/) è possibile trovare consigli e ricette degli chef stellati, pareri di nutrizionisti e foodblogger di fama nazionale. Le ultime tendenze in ambito culinario, le indicazioni dei masterchef italiani su come preparare un piatto all’insegna del gusto e della semplicità, i consigli di foodblogger e nutrizionisti relativi a come mangiare all’aperto o preparare un menù creativo in casa, capace di stupire amici e parenti; ed ancora, tutte le dritte per una pausa pranzo sana, gustosa e glamour. Sbarca in rete il Polli Cooking Lab (http://pollicookinglab.It/), l’osservatorio di ricerche nazionali e internazionali sulle tendenze e le abitudini alimentari che accoglie al suo interno tutte le ultime novità, curiosità e notizie in ambito culinario. Obiettivo del Polli Cooking Lab è quello di fornire consigli utili a tutti coloro che desiderano sapere di più circa l’aspetto nutrizionale di ciò che si mangia, conoscere tutte le ultime novità in cucina a livello nazionale e mondiale. Il Polli Cooking Lab si rivolge anche a tutti coloro che semplicemente sono alla ricerca di utili consigli per preparare piatti sfiziosi, da consumare in casa o all’aperto, approcciandosi ai fornelli in maniera semplice, senza rinunciare al gusto. Un trend che coinvolge sempre più italiani, come confermato dal rapporto Censis/coldiretti del settembre 2012, secondo il quale con la crisi sempre meno italiani vanno al ristorante o in pizzeria, decidendo invece di prepararsi da mangiare a casa e di fare una spesa più oculata. La guida è suddivisa in cinque sezioni: la prima riguarda le Tendenze, all’interno della quale vengono catalogati tutti i trend italiani e internazionali sul buon gusto del mangiare sano e creativo; nella seconda, invece, Mangiare in casa, è possibile trovare i consigli e le ricette di chef e foodblogger per sconfiggere l’ansia dietro ai fornelli e organizzare un party creativo in casa o una cena semplice e gustosa; nella sezione Magiare all’aperto, vi sono tutti i segreti per mangiare in modo sano e a contatto con la natura; mentre la sezione L’antipasto è dedicata al nuovo modo di interpretare l’antipasto a pranzo e a cena; infine, la sezione Schichic, dove protagoniste sono le varie declinazioni del pranzo in ufficio, all’insegna del gusto e del glamour |
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PER L’ESTATE 2013 L’APERITIVO DIVENTA ENERGY!
RED BULL - THE RED ITALIAN EDITION PRESENTA L’APERITIVO ENERGETICO
ESCLUSIVO PER GLI ITALIANI
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L’aperitivo è un rito importante radicato nella cultura italiana e Red Bull lancia la moda dell’estate 2013, l’aperitivo energy. Lo fa con un prodotto nuovissimo e realizzato in esclusiva per l’Italia: The Red Italian Edition, un energy drink pensato appositamente per incontrare il gusto degli italiani nel momento dell’aperitivo. Il sapore, caratterizzato da un gradevole gusto d’arancia e dalla presenza del chinino, una sostanza utilizzata anche nelle acque toniche e che conferisce quel particolare retrogusto amaro, rende Red Bull - The Red Italian Edition perfetta per il momento dell’aperitivo, l’appuntamento italiano per eccellenza. The Red Italian Edition diventa così il primo aperitivo energetico che ti dà la carica giusta per affrontare la serata. Dal colore rosso brillante e dal sapore unico, Red Bull - The Red Italian Edition è un energy drink analcolico con le proprietà distintive di Red Bull, grazie alla presenza di Taurina e Caffeina, ma con un gusto tutto nuovo, completamente differente rispetto all’originale. The Red Italian Edition è perfetta gustata semplicemente ghiacciata con una fetta d’arancia, ma il suo sapore unico e versatile la rende adatta anche per essere miscelata, lasciando alla fantasia del barman la scelta degli ingredienti ai quali abbinarla. Red Bull – The Red Italian Edition sarà disponibile, in esclusiva per il mercato italiano, in una selezionata rete di locali top. Quindi cosa aspetti, cerca gli eventi della tua città sul sito www.Redbull.it/reditalian e corri ad assaggiare il nuovo aperitivo energy! |
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SÉLECTIONS MONDIALES DES VINS CANADA: MEDAGLIA D’ORO PER FEUDO ANTICO
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Ennesimo prestigioso riconoscimento per Feudo Antico, la cantina ambasciatrice nel mondo della Doc Tullum. Al recente Sélections Mondiales des Vins Canada, il più grande concorso internazionale di vini in Nord-america, svoltosi Nella città di Québec, nella provincia del Québec, in Canada, il vino Pecorino Feudo Antico 2012 ha vinto la medaglia d’oro. Si tratta di un ottimo risultato per la giovane Cantina abruzzese che ha nel Tullum Doc Pecorino uno dei vini più importanti del territorio: un prodotto di grande carattere, che si distingue per la struttura gustativa, elegante, con delicate note speziate e la buona longevità. “Il grande lavoro fatto con il progetto di zonazione sta dando i propri frutti, dato che stiamo lavorando su vigneti sempre più aromatici, importanti soprattutto a livello internazionale – afferma Riccardo Brighigna, enologo di Feudo Antico –. “Si tratta di un grande vitigno in purezza, da cui nasce un vino dalla grande eleganza poiché tutte le sue componenti sono ben bilanciate”. Il concorso ha visto il conferimento della medaglia d’argento a un altro vino Feudo Antico, il Rosso 2010. La conduzione dei vigneti Feudo Antico, gestita con una meticolosa tecnica colturale che presta particolare attenzione alla gestione del suolo, alla concimazione organica nel rispetto dell’ambiente, alla bassa produttività del vitigno e al giusto equilibrio vegeto-produttivo, fa sì che la resa qualitativa dei vini sia sempre più elevata. Feudo Antico pone al centro della propria attività una viticultura rispettosa delle tradizioni e della sostenibilità ambientale anche grazie all’uso delle più moderne tecniche di coltivazione delle uve |
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“VINCI UNA CENA DA CHEF” CON DELVERDE
FINO AD OTTOBRE IN PALIO UNA CENA AL MESE PER I CONSUMATORI DEL BRAND
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Il gusto e l’eccellenza gastronomica arrivano a domicilio con “Vinci una cena da chef a casa tua”, il nuovo concorso instant win lanciato dal Pastificio Delverde e attivo fino al 31 ottobre. Tentare la fortuna è semplicissimo: è sufficiente acquistare almeno 2 pacchi di pasta Delverde (fresca o secca) presso tutti i supermercati aderenti all´iniziativa, conservare lo scontrino fiscale, inserire i dati su esso riportati sul sito www.Delverde.it o sulla pagina facebook www.Facebook.com/pastadelverde per scoprire immediatamente se si è stati selezionati come vincitori e, in caso contrario, si può provare ancora a sfidare la sorte con altri scontrini per un numero illimitato di volte. In palio ci sono 5 cene da chef, una al mese durante tutto il periodo di durata del concorso, e ciascuna per ben 15 persone, preparate dal Team di Chef Delverde direttamente a casa dei vincitori. Il concorso è promosso ed accompagnato da forti investimenti in store, nonché sui social media, e sui media classici, in particolare su radio International dove tra l’altro è in onda ogni giorno alle 12,10 una rubrica sulla pasta e l’alimentazione, curata proprio dal pastificio Delverde. “Con questa iniziativa confermiamo la nostra vicinanza ai buyer, stimolando gli acquisti di prodotti del nostro brand – spiega Anna Lanzani, International Marketing Director Delverde – e al tempo stesso ci proponiamo di regalare un’esperienza indimenticabile ai nostri consumatori con i quali stiamo moltiplicando le occasioni di contatto diretto. Infatti, oltre al canale aperto con i social media, che stanno registrando un tasso di interazione sempre più alto, abbiamo già incontrato migliaia di appassionati di cibo nelle piazze italiane, con il tour primaverile del nostro Foodbus, e adesso i nostri chef andranno a trovare i consumatori direttamente nelle loro case, per coccolarli e svelare loro originali ricette e segreti di cucina” |
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