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GIOVEDI
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Notiziario Marketpress di
Giovedì 04 Luglio 2013 |
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PARLAMENTO SALUTE: UN IMPORTANTE PASSO IN AVANTI NELLA LOTTA CONTRO LE GRAVI MINACCE PER LA SALUTE A CARATTERE TRANSFRONTALIERO – DICHIARAZIONE DI TONIO BORG, COMMISSARIO RESPONSABILE PER LA SALUTE |
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Strasbourg, 4 luglio 2013 - Ieri il Parlamento europeo ha
votato a favore della decisione relativa alle gravi minacce per la salute a
carattere transfrontaliero. Esprimendo il suo plauso per questo voto, Tonio
Borg, commissario Ue responsabile per la Salute, ha dichiarato:
"Il voto di oggi segna una pietra miliare per la
sicurezza sanitaria nell´Ue e mi congratulo, ringraziandolo, con il relatore,
onorevole Pargneaux, i relatori ombra e tutti i membri della commissione
"Ambiente, sanità pubblica e sicurezza alimentare" per il lavoro
compiuto. Estendo i miei ringraziamenti alle Presidenze danese, cipriota e
irlandese del Consiglio che si sono strenuamente adoperate assieme al
Parlamento europeo e alla Commissione per concordare una normativa dell´Ue che
contribuirà a proteggere i nostri cittadini da un´ampia gamma di minacce
sanitarie transfrontaliere.
Molti di noi – cittadini, operatori sanitari e
decisori politici – sono sensibili alle minacce sanitarie emergenti, sia che si
tratti di nuovi ceppi dell´influenza aviaria A (H7n9), del nuovo coronavirus
all´origine della Middle East Respiratory Syndrome Coronavirus (Mers-cov) o di
una malattia di origine alimentare, come ad esempio un focolaio di e.Coli.
Inoltre, minacce a diffusione più lenta come la resistenza antimicrobica o le
infezioni nosocomiali rappresentano anch´esse un rischio per la salute dei
cittadini. I cittadini dell´Ue devono essere rassicurati che per proteggerli è
in atto un sistema efficace e coordinato per reagire ai rischi e alle crisi.
Questo è per l´appunto l´obiettivo della decisione
adottata oggi. I cittadini europei saranno meglio protetti da tutta una serie
di minacce sanitarie mediante una pianificazione o un coordinamento migliori in
tema di predisposizione operativa a livello dell´Ue per le gravi minacce
transfrontaliere determinate dalle malattie trasmissibili o da eventi chimici,
biologici e ambientali. Uno dei risultati fondamentali della decisione è che
essa costituisce la base giuridica per il coordinamento dell´indizione, su base
volontaria, di appalti comuni per l´acquisizione di vaccini e medicinali a
livello dell´Ue. Inizieremo con l´appalto per i vaccini pandemici: gli Stati
membri che partecipano a questo processo potranno mettere a disposizione dei
loro cittadini i vaccini necessari e in condizioni migliori che in passato.
La decisione dà inoltre risalto all´autorità
dell´Unione europea nel caso di un´emergenza sanitaria: essa consente all´Ue di
dichiarare un´emergenza sanitaria sul proprio territorio al fine di attivare
misure nell´ambito della sua legislazione farmaceutica in modo da poter
acquisire più celermente i vaccini e i medicinali. Il chiaro mandato attribuito
al Comitato per la sicurezza sanitaria affinché coordini la risposta ai rischi
e alle crisi, comprese le attività di comunicazione durante una crisi,
significa che il coordinamento delle emergenze sanitarie sarà ulteriormente
migliorato".
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PARLAMENTO EUROPEO, EPIDEMIE: L´UE RAFFORZA IL SISTEMA DI ALLARME E DI RISPOSTA |
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Strasburgo, 4 luglio 2013 - La capacità dell´Ue di far fronte alle
minacce sanitarie transfrontaliere, come il coronavirus, l´epidemia di E coli
del 2011 o l´epidemia d´influenza H1n1 del 2009, sarà rafforzata dal disegno di
legge approvato mercoledì. La normativa, già concordata con il Consiglio,
prevede un sistema di allarme rapido su scala europea e una norma per
facilitare la cooperazione fra Stati membri per comprare i vaccini. In caso di
crisi, sarà inoltre possibile dichiarare un´emergenza a livello comunitario.
I legislatori europei attingono all´esperienza di
crisi come le epidemie di virus Escherichia coli nel 2011 e l´influenza H1n1
nel 2009, così come alle difficoltà emerse a seguito della nube di cenere
vulcanica del 2010. Saranno rafforzati i meccanismi esistenti a livello europeo
per migliorare il coordinamento e ridurre i tempi di risposta su scala europea.
"Questo è senza dubbio il più grande successo di
questa decisione", ha detto il relatore, Gilles Pargneaux (S&d, Fr).
"L´accesso ai vaccini sarà più equo, perché saranno disponibili a prezzi
più equi. Questo progresso è benvenuto, in particolare per i piccoli Stati
membri, che semplicemente non potevano permettersi i prezzi esorbitanti
praticati durante le recenti pandemie", ha aqggiunto. L´accordo, negoziato
con il Consiglio, è stata adottato con 678 voti a favore, 21 contrari e 4
astensioni.
L´acquisto in comune di medicinali e vaccini -
I deputati introducono anche un sistema per consentire
agli Stati membri di compiere acquisti di gruppi di farmaci, garantendo così un
accesso ai vaccini più equo, poiché sarà possibile acquistarli a prezzi
vantaggiosi.
Durante l´epidemia influenzale del 2009 (H1n1), gli
Stati membri si sono messi in competizione uno con l´altro per procurarsi i
vaccini che erano disponibili solo in quantità limitate.
Emergenza di sanità pubblica a livello europeo -
Il testo introduce inoltre la possibilità di dichiarare
una "emergenza di sanità pubblica" europea per accelerare
l´autorizzazione dei farmaci necessari per combattere la crisi. La normativa
vigente impone all´Ue di aspettare che l´Organizzazione Mondiale della Sanità
dichiari una situazione di emergenza internazionale in tutti i continenti.
Poiché alcune epidemie recenti erano legate a ceppi
virali di origine aviaria o suina, il testo mira a garantire che la
preparazione e la risposta di pianificazione nei settori veterinario e umano
siano interoperabili.
Indipendenza degli esperti -
Il testo evidenzia che il sistema deve funzionare in
modo trasparente. Quando consultati, gli esperti devono dichiarare qualsiasi
interesse, diretto o indiretto, che potrebbe essere considerato pregiudizievole
per la loro indipendenza.
Prossime tappe -
La decisione entrerà in vigore il giorno della sua
pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell´Unione europea.
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GIOVANI SCIENZIATI PARTONO IN QUARTA CON UN PROGETTO SUL CERVELLO |
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Bruxelles, 4 luglio 2013 - Mediante un lavoro collaborativo, un team di
ricerca finanziato dall´Ue mira a svelare in che modo i circuiti neurali sono
geneticamente codificati e come la computazione neurale controlla il
comportamento. Inoltre si propone di dare ad alcuni dei più brillanti giovani
scienziati in Europa la possibilità di collaborare con colleghi in altri paesi
e di far progredire la nostra comprensione del cervello.
Come fanno esattamente miliardi di cellule
interconnesse nel cervello a interpretare e regolare tutte le nostre funzioni
fisiche, oltre a immagazzinare tutte le nostre memorie ed esperienze? Riuscire
a comprendere questo rimane una delle più grandi sfide per la scienza medica,
ma anche una delle più allettanti, che potrebbe aprire la strada a cure per
malattie come il morbo di Alzheimer, la demenza e il Parkinson.
Una cosa è chiara: la realizzazione di questo sogno
richiederà scrupolosi esami dei numerosi meccanismi e processi che avvengono ai
livelli genetico e biochimico del cervello. Inoltre, gli scienziati devono
comprendere meglio il comportamento dei neuroni, le cellule che elaborano e
trasmettono informazioni mediante segnali elettrici e chimici, e in che modo
essi si adattano agli stimoli esterni.
Una simile ricerca richiede molto tempo ed è costosa,
e ottenere una piena comprensione del cervello rimane un obiettivo ancora molto
lontano. Un uso ragionevole delle risorse sarebbe quindi quello che prevede di
formare i giovani scienziati in progetti innovativi che guardano al futuro, per
metterli in grado di applicare le competenze acquisite nel progetto ad altri
studi e programmi.
Ed è proprio questo l´obiettivo del progetto Fliact
("Systems neuroscience of Drosophila: from genes to circuits to
behaviour"), finanziato dall´Ue, che sta formando ricercatori all´inizio
delle loro carriere per quanto riguarda concetti e tecniche all´avanguardia.
L´obiettivo finale del programma Fliact è quello di creare un network di
formazione paneuropeo unico che colleghi otto partner accademici e tre Pmi
specializzati in campi di ricerca complementari, dalla neurogenetica molecolare
e comportamentale a elettrofisiologia, bioingegneria e biomedicina applicata.
Allo scopo di facilitare il trasferimento di
conoscenza attraverso questa rete, e per ottenere risultati significativi,
Fliact si sta concentrando su un organismo modello, il moscerino della frutta
Drosophila melanogaster. Nel corso degli ultimi decenni, il minuscolo moscerino
della frutta è diventato il principale sistema modello per studiare in che modo
percepiamo e integriamo le informazioni provenienti dai nostri cinque sensi. La
Drosophila si è anche affermata come un potente modello per studiare le basi
genetiche delle malattie neurodegenerative che colpiscono gli esseri umani.
Poiché la Drosophila possiede milioni di volte meno
neuroni rispetto agli esseri umani, ci si aspetta che lo studio del suo
cervello getti nuova luce sui principi generali alla base dell´organizzazione
funzionale dei circuiti neurali.
Un importante beneficio a lungo termine di questo
progetto sarà lo sviluppo di un set di attrezzi per il moscerino della frutta,
che può essere usato per studiare l´attività dei circuiti neurali in vivo e per
testare scientificamente le loro funzioni. Il progetto mira a fornire ai
neuroscienziati Fliact il supporto necessario per usare questi strumenti in
modo efficace.
Nel breve periodo, i colleghi di Fliact cercheranno,
attraverso progetti di ricerca collaborativi e personalizzati, di comprendere
meglio in che modo la computazione del circuito neurale controlla il
comportamento e come sono codificati geneticamente i rapporti
circuito-funzione. Allo scopo di condividere le migliori pratiche, il progetto
organizzerà una serie di workshop interdisciplinari su neurogenetica,
neuroanatomia, neuroimaging, analisi comportamentale e competenze trasferibili.
L´impatto del progetto verrà anche massimizzato
mediante l´apertura di tutti i workshop e delle conferenze alla comunità
europea della neuroscienza nel suo insieme.
Per maggiori informazioni, visitare:
Fliact
http://www.Fliact.eu/
Scheda informativa del progetto
http://cordis.Europa.eu/projects/rcn/100612_it.html
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STIMOLARE L´IMMUNITÀ - E LA RICERCA SUI VACCINI |
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Bruxelles, 4 luglio 2013 -
La vaccinazione ha ottenuto enormi successi nel
controllo di molte malattie infettive devastanti. Tuttavia, esistono ancora
molte malattie o "agenti patogeni" contro i quali non siamo in grado
di generare un´immunità protettiva per tutta la vita. Alla vigilia
dell´adesione della Croazia all´Ue, è già in corso la ricerca del professor
Stipan Jonjic, finanziata dal Cer, su nuovi vaccini per offrire una migliore
protezione. Il professor Jonjic è il primo assegnatario croato del Cer
(Consiglio europeo della ricerca) a basare il proprio progetto in Croazia.
Così come il nostro sistema immunitario innato, anche
il nostro corpo ha la possibilità di acquisire l´immunità a patogeni specifici,
e questo è ciò che i vaccini dovrebbero fare. Il prof. Jonjic e il suo team di
ricerca stanno studiando la possibilità di una versione indebolita, o
"attenuata", del citomegalovirus (Cmv) come nuovo meccanismo di
consegna, o di "vettore", per i vaccini.
Il prof. Progetto Stadvinn del prof. Jonjic, lanciato
dopo aver vinto una sovvenzione Advanced Grant del Cer nel 2012, intende
ingegnerizzare il virus in modo che possa ancora replicarsi nel suo ospite e
indurre una forte risposta immunitaria contro infezioni specifiche - che il
sistema immunitario si ricorderà - benché sia sufficientemente indebolito da
essere innocuo e "non patogeno".
"L´idea è basata sul mio interesse duraturo nella
risposta immunitaria agli agenti patogeni virali - ovvero il Cmv - e in
particolare nei meccanismi utilizzati da tali virus
"immuno-sovversivi" per evitare il controllo immunitario e persistere
nel loro ospite, nonostante una risposta immunitaria completamente
approntata", dice il prof. Jonjic, che ha sede presso la Facoltà di medicina
dell´Università di Rijeka in Croazia.
L´approccio del progetto gira intorno a un recettore
chiamato Nkg2d espresso dalle cellule cosiddette "natural killer"
(Nk) - parte del sistema immunitario innato del corpo - e anche dai linfociti T
Cd8+, un altro tipo di leucociti che fanno parte della risposta immunitaria
acquisita. Queste cellule T possono memorizzare il contatto con gli
"antigeni" estranei da un´infezione, in modo che ogni successiva
reinfezione con lo stesso agente patogeno è rapidamente messa sotto controllo.
"L´induzione di linfociti T Cd8+ è stata
ampiamente riconosciuta come un possibile metodo di scelta per lo sviluppo di
vaccini, particolarmente per quei patogeni per i quali i vaccini a base di
anticorpi non sono sufficientemente protettivi. Gli herpes virus attenuati, che
comprendono i Cmv, sono quindi candidati interessanti da usare come vettori di
vaccini contro una serie di infezioni clinicamente rilevanti", spiega il
prof. Jonjic.
"Abbiamo caratterizzato numerosi geni Cmv
coinvolti nel sovvertimento della risposta immunitaria Nkg2d-dipendente,
indicando l´importanza di questo recettore nel controllo immunitario",
dice. "L´idea principale alla base di questo progetto nasce quindi dai
nostri dati, i quali suggeriscono che un vettore Cmv che esprime Nkg2d, ma allo
stesso tempo privo dei suoi inibitori virali, ha un enorme potenziale di
aumentare l´efficienza della risposta dei linfociti T Cd8+".
Uno dei pericoli connessi all´uso di virus attenuati
vivi come vettori, è che il sistema immunitario li controlla in modo così efficace
che i vaccini non possono indurre una sufficiente immunità contro le infezioni
future. "Tuttavia, il vettore di vaccino sviluppato dal mio gruppo, pur
essendo efficacemente controllato, riesce ancora a innescare una risposta
immunitaria molto efficiente e a conferisce una protezione contro le infezioni
dai virus non-attenuati che si trovano in natura", continua il prof.
Jonjic.
"Intendiamo ora testare questo approccio
vaccino-vettore contro vari microbi e antigeni tumorali - dice - e stiamo già
lavorando al trasferimento di dati ottenuti dal sistema murino del Cmv a un
vettore basato su Cmv umano".
Il prof. Jonjic spera che questa ricerca, insieme a
quella di altri ricercatori in Croazia, verrà stimolata dall´adesione del loro
paese all´Ue quest´anno. "Sono molto ottimista e non vedo l´ora",
dice. "Comunicare liberamente e varcare le frontiere sono aspetti vitali
della scienza. "I legami personali sono molto importanti per tale
collaborazione internazionale. In passato ho ricevuto un sacco di aiuto dai
miei colleghi tedeschi, quando ho iniziato la mia carriera lì, e attualmente
sto collaborando con scienziati nei paesi limitrofi, compresi la Serbia, la
Slovenia e la Bosnia-erzegovina".
La scienza croata ha un grande potenziale e il paese è
già riuscito a ottenere finanziamenti comunitari per la ricerca, ma non si può
sviluppare la scienza senza la mobilità. Poiché l´Europa è composta da diverse
seppur condivise identità - ogni paese è unico, ma anche europeo - aderire
all´Ue aiuterà studenti e giovani ricercatori a viaggiare e scambiarsi
idee", conclude.
Per maggiori informazioni, visitare:
Sito web del ricercatore
http://www.Medri.uniri.hr/~jstipan/research.html
Scheda informativa del progetto
http://cordis.Europa.eu/projects/rcn/108238_it.html
Consiglio europeo della ricerca
http://erc.europa.eu/
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"SOMMINISTRAZIONE DI FARMACI MEDIANTE INALAZIONE" |
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Berlino, 4 luglio 2013 - L´11 e 12 settembre 2013 si
svolgerà a Berlino, in Germania, una conferenza intitolata
"Somministrazione di farmaci mediante inalazione" (Inhalation Drug
Delivery).
La ricerca nel campo della somministrazione di farmaci
polmonari ha acquisito slancio nel corso degli ultimi anni con un crescente
interesse nell´utilizzo dei polmoni come mezzo per somministrare farmaci.
Questo approccio ha un effetto terapeutico più veloce e ridotti effetti
collaterali associati con metodi alternativi di somministrazione del farmaco.
La conferenza si concentra sulle tendenze nello
sviluppo e formulazione di prodotti inalati per via orale. Gli argomenti di
discussione comprendono produzione e commercializzazione, valutazioni degli
studi clinici e tecnologia dei dispositivi di inalazione.
L´evento riunirà medici specialisti e gruppo
farmaceutici per discutere le ultime scoperte nei sistemi di somministrazione
di farmaci nasali e per esaminare gli ostacoli di un´efficace formulazione dei
prodotti nasali.
Per ulteriori informazioni, visitare:
http://www.Cphi-drugdelivery.com/
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"CONFERENZA DI RESEARCH TODAY" |
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Londra, 4 luglio 2013 - Il 15 ottobre 2013 si svolgerà a Londra, nel
Regno Unito, la "Conferenza di Research Today" (Research Today
Conference).
La ricerca clinica mira a migliorare le cure mediche e
a far progredire le terapie di trattamento. Sebbene si tratti di un´area significativa
della sanità, i ricercatori spesso si trovano a fronteggiare barriere come la
mancanza di finanziamenti o risorse.
Questa conferenza copre le questioni che circondano la
ricerca clinica. Tra gli argomenti di discussione ci saranno la salute e la
ricchezza oltre alle implicazioni del nuovo panorama della sanità per la
ricerca e lo sviluppo.
L´evento riunirà professionisti della sanità, medici
specialisti e ricercatori per promuovere una migliore comprensione comune e
identificare opportunità tra tutte le parti coinvolte nella ricerca clinica.
Per ulteriori informazioni, visitare:
http://www.Events4healthcare.com/research_today.html#
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VIOLENZA FEMMINILE: VITTIMA OLTRE 1 DONNA SU 3. PER L’OMS E’ EMERGENZA SANITARIA MONDIALE |
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Roma, 4 luglio 2013 – La violenza femminile è un tema
di costante attualità. In Italia si stima che 6.743.000 donne tra i 16 ed i 70
anni siano vittime di abusi fisici o sessuali
e circa un milione abbia subito stupri o tentati stupri. Il 14.3% delle
donne è stata vittima di atti di violenza da parte del partner, ma solo il 7%
lo ha denunciato. Altrettanto allarmante è il dato secondo cui il 33.9% di
coloro che subiscono violenza per mano del proprio compagno e il 24% di coloro
che l’hanno subita da parte di un conoscente o di un estraneo, non parla con
nessuno dell’accaduto. La violenza domestica, inoltre, è la seconda causa di
morte per le donne in gravidanza.
Anche i dati a livello mondiale non sono
incoraggianti: oltre una donna su tre subisce nel corso della propria vita
qualche forma di violenza, soprattutto da parte di mariti e fidanzati.
All’incontro stampa promosso da O.n.da, da sempre
impegnata nella sensibilizzazione sul tema, presentato il rapporto mondiale Oms
sulla violenza femminile. Obiettivo: cercare insieme risposte propositive a
questo importante problema sociale.
Flavia Bustreo, Vice Direttore Generale Salute della
Famiglia, delle Donne e dei Bambini presso l’Organizzazione Mondiale della
Sanità, si sofferma sui dati mondiali: "E’ impressionante che il 35% delle
donne di tutto il mondo subisca nel corso della vita qualche forma di violenza,
soprattutto da parte di mariti e fidanzati, e che il 38% dei femminicidi
avvenga per mano del partner. I dati evidenziano come le donne esposte alla
violenza dei compagni siano due volte più a rischio di depressione, quasi due
volte più a rischio di dipendenza dall’alcol e una volta e mezzo più a rischio
di contrarre malattie sessualmente trasmesse, come Hiv, sifilide, clamidia e
gonorrea. Il 42% di coloro che hanno subito violenza fisica o sessuale ha
riportato danni alla salute”. “Uno dei dati che sorprende maggiormente –
continua la dottoressa Bustreo - riguarda la diffusione del fenomeno nelle
fasce ad alto reddito, che si attesta al 23.2%. L’organizzazione Mondiale della
Sanità auspica che tutti i Paesi si impegnino a combattere questo problema di
dimensioni epidemiche, grazie al sostegno dei singoli Sistemi Sanitari
Nazionali. Le Linee guida dell´Oms hanno l´obiettivo di formare in maniera più
specifica gli operatori sanitari su come intervenire, in caso di violenza
contro le donne. Abbiamo appreso con molta soddisfazione della ratifica da
parte dell’Italia della Convenzione di Istanbul e ci auguriamo che gli altri
Paesi seguano il suo esempio, al fine di renderla applicabile".
“I dati dimostrano come le donne devono essere aiutate
a trovare la forza di reagire”, afferma Francesca Merzagora, Presidente O.n.da.
“ Ad oggi il 33.9% delle donne vittime di violenza da parte del partner e il
24% di coloro che l’hanno subita da un conoscente o da un estraneo rimane in
silenzio. Per questo, indulgenza e indulto previsti nel decreto sull’emergenza
carceri, non dovrebbero riguardare casi di violenza su donne e bambini”. “O.n.da ha realizzato una guida per operatori
sanitari, ‘Donne e violenza domestica: diamo voce al silenzio’ – aggiunge la
dottoressa Merzagora -, già diffusa negli ospedali lombardi con i Bollini Rosa.
62 strutture su 224 con i Bollini Rosa sono stati premiati per i servizi
dedicati alla violenza e hanno un Protocollo di Pronto Soccorso Violenza per la
formazione degli operatori sanitari. Ci sono ospedali che hanno strutturato
servizi di assistenza sanitaria, psicologica e sociale come la Fondazione Irccs
Ca’ Granda Ospedale Maggiore Policlinico di Milano e il Centro Riferimento
Regionale Violenza dell´A.o.u. Careggi di Firenze. In altre realtà sono stati
avviati progetti per creare una rete di supporto e assistenza attraverso
l´integrazione ospedale-territorio, come in Puglia, Sicilia e Abruzzo. Le
regioni con maggior copertura sono Lombardia e Piemonte, restano scoperte
Molise e Basilicata. Ci auguriamo che questi servizi possano arrivare a coprire
capillarmente il territorio italiano”.
Claudio Mencacci, Presidente della Società Italiana di
Psichiatria, si sofferma invece sugli abusi in gravidanza: "Se la violenza
domestica sulle donne è sempre inammissibile, lo è ancor di più in gravidanza.
I dati la indicano come la seconda causa di morte nelle donne tra i 15 e i 44
anni. Il 30% dei maltrattamenti ha
inizio proprio durante il periodo della gestazione e 1 donna su 4 è tuttora
vittima di abusi in questa fase della vita.
Un dato preoccupante, cui si somma quello secondo il quale il 69% delle
donne maltrattate in gravidanza continuino a subire violenze anche dopo la
maternità. Le conseguenze vanno dal distacco di placenta a disturbi alimentari, da infezioni a
problemi psichici, come disturbi d’ansia e del sonno, dall’abuso di alcol e
farmaci a tentazioni suicidarie.”
”Anche per il bambino vi sono rischi drammatici - prosegue il prof. Mencacci - come la morte
fetale, il parto pretermine, la poliabortività, nonché conseguenze psichiche
pesantissime. Recentissimi studi di Mc Crory hanno infatti dimostrato che
l´esposizione alla violenza domestica modifica alcune aree cerebrali dei
bambini, con il rischio di sviluppare disturbi d´ansia. I fanciulli che
crescono in un clima di violenza hanno il 50% di probabilità in più di abusare
di alcol e droga, un rischio 6 volte maggiore di suicidio, più alte probabilità
di sviluppare effetti di stress sul cervello e comportamenti delinquenziali e
di essere a loro volta oggetto o soggetto di violenza.
La violenza domestica, quindi, subita prima e durante
la gravidanza, comporta non solo gravi conseguenze sul cervello della donna, ma
anche sul bambino che ne risente dalla fase fetale fino all´età adulta. Una
violenza che tende a replicarsi, una catena da arrestare”.
Isabella Rauti, Consigliere per le politiche contro la
violenza di genere, afferma: “Secondo l’Oms, le violenze sulle donne sono un
flagello mondiale ed una malattia sociale. Il Ministero dell’Interno si è molto
impegnato in termini di contrasto e di prevenzione della violenza di genere ed
ha rafforzato la propria azione con l’istituzione dell’Osservatorio per la
Sicurezza Contro gli Atti Discriminatori (Oscad) e con la partecipazione alla
recente task force interministeriale, nella convinzione che solo una risposta
multidimensionale e di sistema, delle Istituzioni e delle associazioni, renda
gli interventi di settore più efficaci, per reprimere gli atti criminosi ma
anche per quella necessaria rivoluzione culturale ed educativa contro ogni
forma di violenza”.
“La recente approvazione della Convenzione di Istanbul
anche da parte del Senato” – aggiunge la Sen. Venera Padua - è un importante passo avanti: l’Italia è
stato il 5° Paese a ratificare l’accordo che punta molto sulla prevenzione e
sulla formazione e che riconosce la violenza maschile sul corpo e sulla psiche
delle donne, lasciando a scuole e Università un ruolo fondamentale nell’educare
e sensibilizzare al tema. Altri 5 Stati devono ancora ratificare questa carta
dei diritti prima che essa diventi realtà”.
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NEL NUOVO OSPEDALE DI PISTOIA DAL PROSSIMO LUNEDÌ GIÀ ATTIVI GLI AMBULATORI A SEGUIRE L´INAUGURAZIONE E POI IL TRASFERIMENTO DELLE DEGENZE |
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Pistoia, 4 luglio 2013 - Un’unica area interamente dedicata agli
ambulatori. Subito identificabile e facilmente accessibile, perchè
prevalentemente situata al piano terra (a sinistra dell’entrata lato est e
ovest) e, soprattutto, distinta dal resto delle altre attività ospedaliere. Si
presenterà così lunedi mattina 8 luglio ai primi utenti il “Polo Ambulatoriale”
del Nuovo Ospedale.
La direzione aziendale ha, infatti, deciso di rendere
operativo il Nuovo Ospedale a partire dall’attività ambulatoriale. Visite e
prestazioni diagnostiche, non radiologiche, lunedi prossimo, saranno già
presenti nella nuova struttura ospedaliera in via Ciliegiole.
A distanza di pochi giorni è poi prevista
l’inaugurazione e, a seguire, il trasferimento delle degenze.
Il rispetto della tempistica è motivo di soddisfazione
per la gran parte degli operatori che, in questi mesi, si sono adoperati per
aprire il Nuovo Ospedale entro l’estate, come più volte annunciato.
Il piano del trasferimento dell’attività ambulatoriale
è stato presentato stamattina in conferenza stampa dai direttori generale e
amministrativo Roberto Abati e Luca Cei, dal direttore dei Presidi ospedalieri
aziendali Roberto Biagini, dal direttore della unità operativa di direzione
sanitaria ospedaliera Daniele Mannelli, dal componente della direzione
sanitaria Giacomo Corsini e dal direttore della unità operativa tecnico
amministrativa di zona Patrizia Panigada.
Dal prossimo lunedì l’accesso alle prestazioni
ambulatoriali ospedaliere subirà un cambiamento sostanziale: i cittadini, in un
unico nucleo, troveranno subito concentrate tutte le attività specialistiche e
diagnostiche e i servizi di supporto: dalle accettazioni alle prenotazioni, ai
bagni e alle sale d’attesa diversificate.
L’accettazione Amministrativa. Nel Nuovo Ospedale di
Pistoia le attività ambulatoriali non destinate all’utenza ricoverata, saranno
svolte in ambienti unici e a disposizione delle diverse specialità ospedaliere
(medicina, chirurgica, cardiologia, ecc…). L’utenza che si presenterà per
usufruire di una prestazione sarà accolta dal servizio centralizzato di
Accettazione Amministrativa. E’ questa una delle principali novità che dovrebbe
incontrare il gradimento dei cittadini. A regime l’Accettazione Amministrativa
funzionerà come sorta di vero e proprio check-in. E’ localizzata al piano
terra, in prossimità dell’ingresso principale, subito visibile, completamente
informatizzata: è un’area dotata di 8 postazioni con altrettanti operatori, che
avvieranno il percorso di ammissione del cittadino all’ambulatorio
specialistico attraverso la procedura di registrazione dei dati personali,
verifica della prenotazione (precedentemente effettuata ad uno dei Cup
territoriali), accertamento relativo al pagamento del ticket ed attribuzione
del numero di attesa. La radiologia, come già avviene al Ceppo, disporrà di
un’accettazione dedicata.
All’accettazione Amministrativa si accede attraverso il
sistema elettronico con
display (cosiddetto salvacode). Quando la struttura
ospedaliera sarà a regime entreranno in funzione anche gli innovativi Monitor :
così il paziente, mentre attende
il suo turno, potrà anche spostarsi in altre aree
ospedaliere (per esempio andare al bar o in banca) e seguire la tempistica
della sua prenotazione. L’accettazione Sanitaria. Anche questa seconda
Accettazione costituisce una novità assoluta. E’ esclusivamente dedicata a
coloro che dispongono di una richiesta di primo accesso urgente, non
prenotabile a Cup, o breve, per le specialità per le quali non esista
calendario dedicato a Cup. All’accettazione sanitaria, situata in prossimità
dei locali della pre-ospedalizzazione, sarà presente il personale
infermieristico, che valuta e programma gli accessi in urgenza e predispone i
percorsi diagnostico-terapeutici e assistenziali dei pazienti.
Accoglienza. Nei primi mesi l’accoglienza ai cittadini
sarà garantita dal personale dell’Azienda sanitaria e dai Volontari già all’ingresso
dell’Ospedale.
Trattandosi dell’attivazione di nuovi servizi ad alta
affluenza di cittadini (mediamente 200 utenti al giorno) si auspica che ci sia
la massima collaborazione perché le nuove attività possano svolgersi in modo
ordinato e celere. Se necessario potranno essere apportare modifiche
organizzative e tecnologiche, per ulteriori miglioramenti. A breve, per
ottimizzare la gestione dell’accoglienza e delle attese, saranno anche
installati i totem Self-accettazione attraverso i quali gli utenti, inserendo
il codice a barre della richiesta si prenoteranno autonomamente.
Il Polo Ambulatoriale. Con la nuova logistica viene
completamente modificata l’impostazione che era presente nel vecchio Ospedale:
invece di ambulatori specialistici afferenti alle singole unità operative,
distribuiti tra i diversi piani e suddivisi tra i tre padiglioni principali o
all’interno dei reparti, il settore degli ambulatori nel Nuovo Ospedale é ben
definito e tutti gli ambulatori, ad eccezione di quelli pediatrici e del
Poliambulatorio C che sono al primo piano, sono tutti concentrati al piano
terra e articolati in blocchi:
nel poliambulatorio A (ala est) si trovano le attività
di oculistica, pneumologia, cardiologia, angiologia, chirurgia vascolare,
neurologia, chirurgia generale, otorinolaringoiatria, ginecologia, malattie
infettive, urologia, medicazione ferite difficili; presso il Poliambulatorio B
(ala ovest) sono state collocate dermatologia, reumatologia, immunoematologia,
ortopedia; al Poliambulatorio C (ala ovest) si svolgono invece le attività di:
diabetologia, dietiste, geriatria, oncologia.
Sono inoltre presenti gli Ambulatori ecografici dove
vengono svolte la maggior parte delle attività ambulatoriali afferenti alle
unità operative di Medicina (ecografia internistica, endocrinologia,
gastroenterologia, ipertensione arteriosa), quelli riservati alla
Preospedalizzazione e alla Chirurgia Ambulatoriale.
Servizi gratuiti per raggiungere il Nuovo Ospedale. Il
Nuovo Ospedale è in via Ciliegiole, nell’area ex Campo di Volo, si trova subito
vicino al casello dell’Autostrada Firenze-mare.
A causa dei lavori, ancora in corso, per realizzare la
nuova viabilità al momento l’accesso al Nuovo Ospedale con mezzi propri (auto,
moto, ecc…) può avvenire solo provenendo dalla tangenziale lato nord.
In attesa dell’avvio del servizio pubblico l’Azienda
Sanitaria ha provveduto ad attivare una navetta del servizio Copit che da
lunedi 8 a sabato 20 luglio, dalle ore 6,30 alle ore 19,00, ogni ora, sarà
disponibile per la cittadinanza dalla Stazione Fs di Pistoia all’Ospedale Nuovo
di Pistoia e viceversa e fino a quando non sarà a regime la Linea H del Copit
Ogni ora parte una navetta dalla Stazione e l’ultima
corsa sarà alle ore 18,30.
Sempre con le stesse modalità, ma dal vecchio Presidio
Ospedaliero, lato Viale Matteotti, saranno invece messi a disposizione dei
cittadini che devono raggiungere gli Ambulatori nel Nuovo Ospedale due pulmini
da 9 posti.
Le fermate delle navette e dei Pulmini saranno
segnalate da appositi cartelli.
I Servizi di trasporto saranno completamente gratuiti
fino al prossimo 20 luglio.
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CALABRIA: SOTTOSCRITTI PROTOCOLLI D’INTESA PER SOPPERIRE ALLA CARENZA DI PERSONALE MEDICO DI NEONATOLOGIA ED OTORINOLARINGOIATRIA |
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Catanzaro, 4 luglio 2013 - Sono stati siglati ieri due
protocolli d’intesa tra l’Azienda Sanitaria Provinciale di Catanzaro e
l’Azienda ospedaliera “Pugliese Ciaccio” per far fronte alla carenza di
personale medico nelle Unità operative di neonatologia ed otorinolaringoiatria
delle medesime Aziende.
Tali accordi fanno seguito ad un apposito incontro
avvenuto nella giornata di ieri e sollecitato dal Presidente della Regione
nella qualità di Commissario ad acta per l’attuazione del Piano di rientro,
Giuseppe Scopelliti, alla presenza del Dirigente Generale del Dipartimento
Tutela della Salute e Politiche Sanitarie Antonino Orlando, del Dirigente del
Settore Risorse Umane Bruno Zito, del Direttore Generale dell’Azienda
ospedaliera “Pugliese Ciaccio” Elga Rizzo e del Direttore Generale dell’Asp di
Catanzaro Gerardo Mancuso.
L’intesa in questione consentirà di garantire
l’erogazione delle prestazioni sanitarie utilizzando indistintamente il
personale sanitario sui presidi ospedalieri di Catanzaro e Lamezia, anche al
fine di fronteggiare adeguatamente il consueto picco di attività ospedaliera
che si registra durante il periodo estivo.
In entrambi i casi le attività saranno organizzate
nell’ambito dei Dipartimenti Interaziendali Funzionali del “Materno Infantile”
e dell’”Otorinolaringoiatria”
I suddetti accordi consentiranno all’Asp di Catanzaro
e all’Ao “Pugliese Ciaccio” di Catanzaro di rispondere ai bisogni della
popolazione dell’area di riferimento, nel settore specifico, condividendone i
percorsi clinico-assistenziali, diagnostico/terapeutici, gli standard di
appropriatezza delle prestazioni, le “best practice” e i modelli organizzativi,
nel rispetto degli attuali indirizzi di programmazione regionale.
Tale modalità organizzativa è stata dettata dalla
necessità di garantire le prestazioni sanitarie nell’ambito delle restrizioni
al reclutamento di personale sanitario, dovute al vigente blocco del turn over.
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CONVEGNO DELL’EUREGIO SULLA PREVENZIONE DELL’ICTUS |
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Bolzano, 4 luglio 2013
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Le nuove conoscenze per la prevenzione, diagnosi e
terapia dell´ictus erano il 28 giugno al centro dell´attenzione di un convegno
interregionale presso l´Accademia Europea a Bolzano dal titolo "La Prevenzione riduce il rischio di
ictus" organizzato dall´Ufficio Ospedali della Ripartizione provinciale
alla sanità in collaborazione con Gect "Euregio Tirolo-alto
Adige-trentino".
Per la prima volta esperti delle tre province hanno
potuto confrontarsi sulla tematica complessa dell´ictus, scambiare esperienze e
know-how. "Il nostro obiettivo", dice la segretaria generale
dell´Euregio Birgit Oberkofler, "è di stabilire, oltre i confini, lo stato
più attuale del primo intervento e, in seguito, durante la terapia".
L´ictus è una sfida sul fronte della medicina e della
politica sanitaria. La malattia è ai primi posti della statistica sulle cause
di morte, è la causa più frequente per handicap nell´età adulta ed è una causa
frequente di sviluppo di demenza e depressione. Negli ultimi anni le
possibilità di prevenzione e terapia, come anche l´organizzazione e le
strutture per l´assistenza (p.Es. Riabilitazione e stroke-unit) sono migliorate
nettamente.
Nel corso del convegno si è parlato anche di organizzazione
sul territorio e di accesso alle cure dei cardiologi e neurologi come anche dei
medici di medicina generale. Hanno quindi preso parte al convegno non soltanto
medici che operano nel campo dell´ictus, ma anche rappresentanti delle
farmacie, dei servizi territoriali, dell´economia sanitaria, così come dei
gruppi di auto mutuo aiuto.
Sotto l´aspetto della prevenzione era in primo piano
la discussione sui fattori di rischio che causano l´ictus. La cosiddetta
"stroke-unit" incorpora gli standard più moderni per un´assistenza
veloce dopo un ictus.
In questo senso il convegno sulla prevenzione
dell´ictus ha portato non soltanto a conoscenze di tipo clinico-scientifiche ma
anche di tipo economico-sanitarie e ha soprattutto mostrato le possibilità di cura
e intervento per pazienti e loro famigliari.
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IL BENESSERE DEL PAZIENTE CHIRURGICO: UN TEAM DI FIGURE PROFESSIONALI COORDINATE DALL’ANESTESISTA PER ACCELERARE E MIGLIORARE IL RECUPERO DOPO L’INTERVENTO |
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Roma, 4 luglio 2013 - Presentato all’Istituto
Nazionale Tumori Regina Elena l’ innovativo protocollo di assistenza
perioperatoria: il progetto Eras (Enhanced Recovery After Surgery ), un insieme
di procedure tese al miglioramento del benessere del paziente chirurgico ed
alla riduzione delle complicanze postoperatorie. Si dà inizio così inizio alla
collaborazione con il San Raffaele di Milano che lo ha introdotto per primo in
Italia.
La realizzazione di uno specifico progetto all’interno dell’Istituto è stato illustrato dalla dott.Ssa Ester Forastiere durante il
corso dal titolo: “Medicina perioperatoria. Ruolo dell’anestesista”, che ha
visto la partecipazione di alcuni dei massimi esperti italiani di medicina
perioperatoria: i Prof.ri Luigi Beretta e Marco Braga dell’Irccs San Raffaele
di Milano e il Prof. Marco Rossi dell’Università Cattolica del Sacro Cuore.
Sono stati inoltre presentati i positivi dati riscontrati dall’istituto
milanese, che ha introdotto da alcuni anni il progetto Eras e che coordina i
centri italiani che vi aderiscono.
Il progetto Eras è stato ideato allo scopo di
minimizzare lo stress metabolico e le disfunzioni d’organo post-operatorie e
riportare il paziente all’autonomia fornendo una risposta alle attuali esigenze
di qualità dell’assistenza e contenimento dei costi. Il progetto necessita
della presenza di più figure professionali tra i quali: chirurghi, anestesisti
rianimatori, infermieri, fisioterapisti, nutrizionisti, manager etc. Rilevanti
i benefici riscontrati in questi anni
dalla Eras Society con circa il 30% di riduzione dei tempi di cura e il 50% di
complicanze postoperatorie, quindi accelerazione e miglioramento del recupero e
riduzione dei costi da prolungamento degenza e complicanze.
“Da una esperienza nata e maturata negli Usa – spiega
Forastiere - la medicina perioperatoria, vede nell’anestesista un ruolo
centrale costituendo il fulcro della
valutazione e della gestione del paziente chirurgico in tutto il suo percorso,
dalla fase di preospedalizzazione a quella di dimissione. Una serie di
interventi che fanno parte di un programma multimodale, hanno lo scopo di
minimizzare lo stress metabolico e le disfunzioni d’organo postoperatorie, al
fine di migliorare la qualità, l’efficienza, l’efficacia e l’appropriatezza
dell’assistenza”.
“Il San Raffaele – ha illustrato Beretta - coordina
una collaborazione tra ospedali italiani per creare una rete di strutture che
introducano nella pratica quotidiana l’innovativo protocollo di assistenza
perioperatoria. Questo tipo di impostazione, basato sulla riduzione dello stress
postoperatorio, ha determinato un cambio radicale nell’approccio
dell’assistenza e ha posto in discussione pratiche consolidate come, per
esempio, il digiuno preoperatorio.”
Il Regina Elena aderirà quindi al protocollo
sviluppato dall’Eras Society con l’obiettivo ulteriore di contribuire
all’implementazione del database che raccoglie i dati di tutti i centri
nazionali e internazionali che aderiscono al progetto al fine di ottimizzare
l’assistenza perioperatoria.
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CERTIFICABILITÀ IN SANITÀ, OGGI A VILLA UMBRA SI CONCLUDE ATTIVITÀ FORMATIVA SU ARMONIZZAZIONE CONTABILE E PERCORSO ATTUATIVO |
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Perugia, 4
luglio 2013 - Si conclude oggi, a Villa
Umbra (Perugia, località Pila), con un incontro che avrà inizio alle ore 9,
l´attività formativa sull´armonizzazione
contabile e il percorso attuativo della certificabilità in sanità,
inserita nel "Piano Sanitario della Regione Umbria 2013" e realizzata
dalla Scuola Umbra di Amministrazione Pubblica.
Un decreto del Ministero della Salute, del 17
settembre 2012, ha previsto infatti che tutti gli enti del Servizio Sanitario
Nazionale debbano garantire, sotto la responsabilità ed il coordinamento delle
Regioni di appartenenza, la certificabilità dei propri dati e dei propri
bilanci dove per certificabilità si intende l´applicazione di una
regolamentazione in materia contabile e di un sistema di procedure
amministrativo-contabili che ponga gli enti nella condizione di essere
sottoposti alle verifiche e revisioni contabili previste dalla normativa. La
Regione Umbria, a questo scopo, ha avviato il percorso attuativo finalizzato al
raggiungimento degli standard organizzativi, contabili e procedurali necessari
a garantire la certificabilità dei dati e dei bilanci degli enti del Servizio
sanitario e dei bilanci regionali consolidati.
Nell´attività formativa, la cui responsabile è Paola
Casucci della Direzione Salute della Regione Umbria, è coinvolto il personale
dei settori economico-finanziari delle Aziende sanitarie, dell´Agenzia per la
protezione ambientale (Arpa), dell´Istituto Zooprofilattico Sperimentale e
della Regione (Direzioni Salute e Risorse Finanziarie). Docente dell´attività è
Niccolò Persiani, docente dell´Università di Firenze.
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OSPEDALE DI CIVIDALE, REGIONE FVG INCONTRA SINDACO BALLOCH |
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Trieste, 4 luglio 2013 - L´assessore regionale alla
Salute,
Integrazione sociosanitaria e Politiche sociali Maria
Sandra
Telesca, nella sua recente visita all´Azienda per i
servizi
sanitari n.4 "Medio Friuli" ed in
particolare alla nuova sede del
distretto di Cividale, ha incontrato il sindaco di
Cividale del
Friuli Stefano Balloch.
Con il sindaco Balloch, l´assessore Telesca ha
affrontato il tema
della struttura ospedaliera di Cividale dando
rassicurazioni sul
fatto che la stessa rimanga punto di riferimento anche
in
relazione ad una possibile interessante integrazione
con le
funzioni territoriali che saranno ospitate nel nuovo
edificio
sede del distretto sanitario: infatti, la nuova
struttura offre
ampi margini di sviluppo dei servizi di salute in quel
territorio.
A tale proposito, l´assessore ha dato mandato alla
direzione
centrale della Salute, Integrazione sociosanitaria e
Politiche
sociali di incontrare i direttori dell´Azienda
ospedaliero-universitaria "S.maria della
Misericordia" di Udine e
dell´Azienda per i servizi sanitari "Medio
Friuli".
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LOMBARDIA: NESSUN PROBLEMA SU FONDO NASKO CI SONO I SOLDI PER IL 2013 E PER GLI ANNI FUTURI |
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Milano, 4 luglio 2013 - ´Rassicuro il Consiglio Regionale che il
fondo Nasko non è stato definanziato. Per il 2013
infatti ci
sono tutte le risorse necessarie e sufficienti per
soddisfare
tutte le richieste pervenute e quelle che
eventualmente
arriveranno da qui alla fine dell´anno, mentre per
quanto
riguarda gli anni futuri è stato approvato questa
mattina, in
commissione Bilancio, un emendamento al Piano di
Sviluppo
Regionale che prevede per l´appunto il mantenimento
del fondo
Nasko´.
E´ quanto afferma l´assessore all´Economia, Crescita e
Semplificazione della Regione Lombardia Massimo
Garavaglia, che
sul fondo Nasko aggiunge: ´Ovviamente è un principio
di sana
gestione quello di non mettere nei fondi più risorse
di quelle
che effettivamente servono, per evitare che quelle
eccedenti
finiscano
poi sprecate o disperse´. |
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MOSTRA DI FABIO CAPOCCIA LOST BRUTALITY IN COLOR ROMA DALL’11 AL 21 LUGLIO 2013 |
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Roma, 4 luglio 2013 -
“La creazione è sempre un
desiderio e una necessità. L’opera deve nascere da un atto volontario e
l’autore deve perdere sempre”.
“Lost brutality in color” è la prima personale nella
Capitale di Fabio Capoccia, giovane pittore toscano, visibile, dall’11 al 21
luglio 2013, presso lo spazio espositivo Iper Uranium. L’iniziativa vede
l’allestimento di quattordici opere di vario formato, realizzate su tela o più
spesso su multistrato e caratterizzate da un linguaggio surreale (e in parte
onirico),
Quella sperimentata dal Capoccia è anche e soprattutto
una ricerca semiologica in quel prospetto atavico della psicologia e della
percezione emotiva umana. Il pittore cerca pertanto di creare un ‘potenziale
linguaggio universale’ che possa interpretare i diversi stati della natura
umana.
In alcune opere, tra le meno recenti in ordine alla composizione, sono visibili
perimetri policromi impressi sulla superficie con rapida sicurezza di equilibri
formali. Le zone di luce sono
marcatamente distinte da quelle d’ombra o di penombra. Capoccia utilizza un
mélange di tonalità diverse per creare quella scala cromatica che la luce
naturale vivifica. L’armonia delle forme (scolpite dalla luce) suggerisce un’operazione demiurgica,
plasmante che permette di ‘render viva’ la sostanza. Alcune figure, soprattutto
nelle prime creazioni, prendono connotati animaleschi, quasi a voler
sottolineare un deciso abbrutimento o una misura simbiotica ed empatica con il
creato.
L’artista sceglie come propri maestri Gauguin e
L’espressionismo tedesco. La contestualizzazione onirica formale di Franz Marc
si mescola nella pittura di Capoccia con il colorismo essenziale e
profondamente intriso di ironia nordica di Emil Nolde e con l’ossimoro
cromatico e linguistico del tratteggio di Schiele. In alcune opere dell’artista
toscano la pittura bidimensionale e poliedrica di Matisse convive altresì con
la ‘poesia esistenzialista’ di Munch e con quell’antirealismo veggente che
caratterizza il simbolismo francese.
“E’ difficile
saper dipingere nei giorni in cui siamo chiamati a vivere… lo è sempre per
qualsiasi epoca che spetta di vivere (se
viene almeno concesso il tempo di rendersene conto). Ancor più è il non
saperlo fare e il non saperlo con l’occhio della storia che si dovrà raccontare.”
(F. Capoccia)
Filologo e insegnante per professione e
necessariamente creatore di ‘impulsi cromatici’ Capoccia ha già all’attivo
(l’artista nasce in Toscana nel 1986) tre personali realizzate tra il 2010 e il
2012 a Sorano, nell’entroterra grossetano. Le figlie della Memoria, I bordi delle
favole e Barbarie non hanno mai abbandonato quell’impegno civile che per
Capoccia rappresenta una costante obbligatoria e naturale.
Dopo avere conseguito la laurea in Filologia moderna a
Siena oggi Capoccia vive e lavora tra Roma e la sua terra natale in Toscana,
luogo di elaborazione e di riflessione.
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LOMBARDIA: MINACCE A GIOCHI OLIMPICI INACCETTABILI |
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Milano, 4 luglio 2013 - ´Dopo quanto è accaduto a Boston, questo
incitamento a fare dei prossimi giochi olimpici il
palcoscenico
per contestazioni e azioni violente è assolutamente
inaccettabile´. E´ quanto detto oggi da Antonio Rossi,
assessore allo Sport e giovani della Regione Lombardia
e già
olimpionico di canoa, commentando le parole dei
leaders della
guerriglia cecena che hanno invitato ad azioni
violente contro i
prossimi giochi olimpici´. ´Ribadisco
il concetto che prendere
di mira un evento che è la massima espressione di
ideali
condivisi universalmente - ha proseguito Rossi - è una
sconfitta per tutti noi ma, nel contempo, deve
rappresentare uno
stimolo per continuare a diffondere la cultura dello
sport. Per
questo motivo, - ha concluso - incrementare il numero
di ore che
la scuola dedicate al suo insegnamento, a partire
dalle
primarie,
deve essere una priorità condivisa da tutti´. |
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GLI AZZURRI DEL PARAPENDIO PROSSIMI AI MONDIALI E FESTA DEL VOLONEL MATESE |
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Torino, 4 luglio 2013 - La squadra nazionale italiana
di parapendio partirà entro breve per Sopot
(Bulgaria) dove dal 15 al 26 luglio si disputeranno i
campionati mondiali.
La formazione azzurra è composta da Nicole Fedele di
Gemona (Udine),
campionessa europea in carica e vincitrice della Coppa
del Mondo 2012, dai
trentini Christian Biasi e Luca Donini, quest´ultimo
vice campione del
mondo, dai torinesi Davide Cassetta e Marco Littamé e
dal bolognese Alberto
Vitale. Team leader Alberto Castagna di Cologno
Monzese (Milano).
Un raduno di piloti di volo libero è in programma per
i prossimi 13 e 14
luglio presso il Falode Village, in località Acqua di
Santa Maria a Castello
Matese (Caserta), nel cuore del Parco Regionale del
Matese.
Il comprensorio di volo spazia tra Campania e Molise
ed abbraccia monti come
il Miletto (2050 m) e la Gallinola (1920 m), le due
vette più alte della
Campania. Dalle pendici di quest´ultima, a 1700 metri
d´altitudine,
decolleranno deltaplani e parapendio, mezzi che si librano
in aria senza
aiuto del motore e da qui il nome di volo libero dato
a questa entusiasmante
attività. L´atterraggio è previsto circa 700 metri più
in basso lungo il
lago del Matese, il lago carsico più alto d´Italia.
In deltaplano e parapendio è possibile sfruttare le
correnti d´aria
ascensionali, dette termiche, per raggiungere quote
ben al di sopra delle
vette più alte e da qui, sfruttando l´efficienza di
queste semplici
macchine, avventurarsi su percorsi di decine di
chilometri, rimanendo in
volo per ore. Basti pensare che l´attuale record
mondiale di distanza in
deltaplano conta ben 768 km e circa la metà quello in
parapendio, velivolo
più lento del primo.
La Festa del Volo di Castello Matese è un´occasione
anche per gli
accompagnatori dei piloti, i loro famigliari ed in
generale per tutto il
pubblico. Infatti, di contorno alla manifestazione c´è
la possibilità di
partecipare ad escursioni in mountain bike, a cavallo,
in trekking, di
provare un volo in biposto ed alla sera festa con
musica, birra,
arrosticini, carni alla brace e vino fino a notte
fonda.
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MONDIALI DI CICLISMO TOSCANA 2013: FIESOLE PRESENTA LE SUE GARE |
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Fiesole, 4 luglio 2013 - La città di Fiesole ha
presentato ufficialmente a Casa Marchini
Carrozza il Circuito Iridato che la renderà protagonista assoluta dei prossimi
Mondiali di Ciclismo su strada Toscana 2013. Fiesole, insieme alle municipalità
toscane di Lucca, Montecatini Terme e Pistoia, oltre che la protagonista
Firenze, vivrà l’esperienza sportiva per eccellenza con l’organizzazione dei
Mondiali.
“Uno sport popolare e amatissimo come il ciclismo –
che vive su strada, vicino alla gente- porterà anche nuovi servizi , arte ,
cultura, intrattenimento ed opere di restyling delle strade fiesolane” commenta
in una nota scritta il Sindaco Fabio Incatasciato, assente oggi in conferenza
stampa ma attento nel sottolineare la straordinarietà dell’Evento Mondiali di
Ciclismo.
Gli fa eco il Vice Sindaco Giancarlo Gamannossi: ”
Ricordo ancora con emozione la presenza degli ispettori Uci che, nel 2010,
perlustravano le nostre strade per testare la fattibilità dei Mondiali sul
nostro Circuito. Ora che i Mondiali sono una splendida realtà dobbiamo tutti,
soprattutto i cittadini fiesolani, far sì che l’evento si trasformi in una
festa dello sport e della civiltà. A breve sarà presentata l’App digitale,
predisposta dal Comune di Fiesole, e un sito web dedicato ai Mondiali , grazie
ai quali si potranno rintracciare tutte le informazioni necessarie per vivere
al meglio la rassegna iridata. Inoltre voglio ricordare che i numerosi lavori
stradali che, necessariamente procureranno qualche disagio sulle strade,
lasceranno però in eredità manti stradali perfetti e una città ricca di
migliorie”.
L’assessore allo Sport Luciano Orsecci: ”Al Giro
d’Italia 2013 la reazione dei fiesolani è stata di puro entusiasmo. Questa
città, già inserita tra i 100 paesaggi rurali più belli del Mondo, a settembre
vivrà un ‘esperienza di sport memorabile che può essere trampolino di lancio
per il ciclismo a Fiesole. Anche per questo l’assessorato allo sport ha
predisposto una rassegna di eventi collaterali, in collaborazione con
l’Associazione sportiva Sportissimo Fiesole, che qualificheranno i mesi in
avvicinamento al mondiale e animeranno l’estate sportiva della città”.
Anche l’assessore alla Cultura Paolo Becattini ha
dichiarato: ”E’ impossibile non parlar di arte in questo Mondiale, a partire
dal logo creato dal Maestro Alinari. Fiesole ha predisposto anche una serie di
eventi e facilitazioni culturali: l’apertura dei Musei cittadini extra orario,
la mostra dedicata al Maestro Primo Conti ( ospitata dal Museo Civico) e
l’esposizione del manoscritto originale del genio futurista “ Vecchia
bicicletta Nuova (datato 1975-1980). Infine un percorso estemporaneo sul tema
“Ciclismo e Cultura”, con istallazioni itineranti per la città”.
Roberto Maggini, coordinatore del Col Fiesole:
”Ricordo anzitutto la figura di una grande fiorentina amante della bicicletta
come la scienziata Margerita Hack, scomparsa domenica scorsa. Lei sarebbe stata
felice di vedere la città invasa dalle due ruote. Come anche i cittadini
dovrebbero leggere i Mondiali: qualche disagio ma molta festa e passione per lo
sport, oltre che una ricaduta economica molto sostanziosa ed una visibilità per
la città a livello planetario”.
Chiude il Dg Claudio Rossi ricordando Le figure di
Gastone Nencini, oggi “presente” grazie alla figlia Elisabetta,
dell’indimenticato Ct Franco Ballerini e salutando Alfredo Martini, sempre in
prima fila per i Mondiali, oggi assente per motivi di salute.
Roberto Poggiali: ”Io sono un fiorentino Doc, nato
all’ombra della Torre di Arnolfo. Per me Fiesole rappresentava una sfida con me
stesso, la mia personale palestra di allenamento e il mio biglietto da visita
quando, ai tempi in cui correvo come professionista al fianco di Moser e
Gimondi, portavo l’immagine di Firenze nel Mondo. Mi auguro che a settembre la
città torni protagonista”.
Maggiori dettagli su sito web del Mondiale di Ciclismo
Toscana2013 http://www.toscana2013.it/ e del Comune di Fiesole http://www.comune.fiesole.fi.it/
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ELBA/VELA: CONCLUSO A MARCIANA MARINA IL 6° S & S SWAN RENDEZ-VOUS |
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Marciana Marina, 4 luglio 2013 – Si è conclusa al
Circolo della Vela Marciana Marina con la terza prova in programma la seta
edizione della prestigiosa manifestazione S & S Swan Rendez-vous, evento
che con cadenza biennale vede riunite le splendide imbarcazioni del cantiere
finlandese Nautor, i famosi “cigni”, in questo caso progettati dalla studio di
design di New York Sparkman e Stephens. In gara una flotta di una ventina di
imbarcazioni in rappresentanza oltra che del nostro paese anche di Belgio,
Francia, Inghilterra, Norvegia, Olanda, Svizzera, Usa.
Nell’ultima giornata veniva disputata una regata su
percorso a triangolo fra Marciana Marina, capo d’Enfola, golfo di Procchio, con
un vento regolare di maestrale sui 10/12 nodi di intensità che permetteva al primo
concorrente, lo Swan 47 “Black tie” di Massimo Crovetto di tagliare la linea
d’arrivo dopo poco meno di tre ore dalla partenza e di conquistare altresì il
primo posto della classifica in tempo compensato nella classe Toremar.
Nella classe Moby, quella che comprendeva le
imbarcazioni di minore dimensione, il migliore del gruppo era “Ann” (sia in
tempo reale che in compensato) lo Swan 38 di Vittorio Setti che grazie a questo
risultato consolidava altresì la sua posizione di leader sia della classifica di
classe che della classifica generale overall (parziali 1-2-1). “Ann”
conquistava così l’Overall Challenge Trophy offerto da Royal Thames Yacht Club
Londra che così passa di mano da Matteo e Giulia Salamon a Vittorio Setti.
Al secondo posto della classifica overall si
posizionava “Black tie” (parziali 4-4-2), mentre il terzo era appannaggio
dell’equipaggio belga di “Solano”, Swan 44 diell’armatore Cesar Chuffart che
nella classe Moby otteneva la medesima posizione (parziali 2-1-7).
“Only you” lo Swan 38 del fondatore e animatore della
S&s Swan Association in italia Matteo Salamon non riusciva a ripetere il
successo della passata edizione 2011 e concludeva al secondo posto nel gruppo
delle imbarcazioni Moby e al terzo in classifica generale (parziali 3-5-3).
Stilata anche la classifica delle imbarcazioni dotata
di certificato di stazza secondo il regolamento Irc: anche in questa classifica
il primo team classificato è stato quello di “Ann” (1-1-1) seguito da “Only
you” (2-3-2) e da “Un amour de Swan”, Swan 44 di Giandomenico Iannetti (4-4-3).
La manifestazione si è conclusa in piazza Bonanno a
Marciana Marina, dove durante la cena di gala offerta dal Cvmm e preparata
dall’Hotel Marinella con il supporto della condotta Slow Food dell’Elba e dei
gestori del bar Cvmm Giusi e Salvatore, si è celebrata la cerimonia di
premiazione.
Oltre ai premi di classifica offerti da Acqua
dell’Elba sono stati anche assegnati numerosi altri prestigiosi trofei: il
cantiere Nautor, nella persona di Giorgio Passarella, ha premiato il team di
“Ann” primo della clasifica Irc; Alessandro Davini, presidente del Comitato
Marelba, ha premiato con l’omonimo trofeo il primo classificato in tempo reale
nella regata costiera “Solano”; il trofeo riservato al Best Maintained Swan,
classifica stilata dai giudici Pino Ferlini e Jennifer Stewart, lo Zeppelin
Trophy (“cronografo Zeppelin”) allo Swan 65 dell’armatore olandese Gjis Van
Libergen “Kink’s Legend”; il trofeo “Spirit of Swan andava al team francese di
Philippe Vidal con lo Swan 41 “Seur Anne”; “Tigris”, Swan 47 dello skipper
statunitense Gavin Howe, si aggiudicava infine il trofeo Most elegant crew,
riservato all’equipaggio più elegante in regata.
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SPORT: LAVORI PER RIPORTARE IN LIGURIA IL GIRO D’ITALIA SUL PERCORSO DI AREA 24. GIRO DELL’APPENNINO SIMBOLO DEL CICLISMO E DEL RILANCIO DELLO SPORT |
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Genova, 4 Luglio 2013 - “Stiamo lavorando per
riportare in Liguria il Giro d’Italia e costruire questa importante cronometro
su Area 24, una pista ciclabile del ponente ligure unica in Europa, su cui la
Regione Liguria ha investito molte risorse”. Lo ha detto questa mattina
l’assessore allo sport della Regione Liguria, a margine della presentazione del
74° Giro dell’Appennino. Rossi ha sottolineato che sono previsti incontri nei
prossimi giorni per fare in modo che “la cronometro possa ritornare in Liguria,
dopo l’assenza del 2013, in un momento in cui il Giro sta cercando di
riformarsi, riportando in auge gli antichi valore dello sport”. L’assessore
allo sport della Liguria ha espresso soddisfazione anche per “essere riusciti a
mantenere in vita il Giro dell’Appennino, sostenendolo sia dal punto di vista
organizzativo che economico, in un periodo non favorevole perché in
concomitanza con il tour de France”. Pronto a partire domenica 14 luglio il
Giro dell’Appennino con i suoi 194 chilometri che si snodano da Novi Ligure
fino a Pontedecimo non è una corsa facile. E con il bel tempo lo è ancora meno.
Dopo una prima parte in Piemonte si arriva al Passo della Castagnola e al Passo
della Bocchetta per scendere a Pontedecimo, ripassando poi dalla Castagnola e
dai Giovi. “Si tratta – ha spiegato Ivano Carozzino, presidente del Pontedecimo
ciclismo – di una corsa internazionale con valori storici, sportivi e culturali
che non poteva interrompersi, solo la guerra era riuscita a fermare il Giro che
si svolge dal 1934 e annovera anche quest’anno 7 squadre straniere alla
partenza. Un evento che coinvolge la storia e la cultura di tutti i paesi
attraversati e che testimonia la passione di tutte le persone che amano il
ciclismo”. È una corsa vinta negli anni da tutti i campioni che, a partire da
quel momento, hanno avviato carriere importanti. Nel 1981 vinse Baronchelli e
poi Bugno e due volte Bertolini, tutti italiani. “Crediamo che dal 15 luglio –
ha concluso Rossi – si debba partire tutti insieme per fare una grande 75° edizione
e fare in modo che questa importante manifestazione continui il suo percorso”.
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