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GIOVEDI

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Notiziario Marketpress di Giovedì 20 Marzo 2014
FARMACI MIGLIORI PER COMBATTERE LE MALATTIE CAUSATE DA PARASSITI TRIPANOSOMATIDI  
 
Bruxelles, 20 marz 2014 - Se vivete in Europa, potreste non aver mai sentito parlare di "malattie trascurate" causate da parassiti tripanosomatidi. Tuttavia, in paesi come il Brasile o il Sudan queste malattie sono endemiche. Le malattie trascurate infliggono gravi oneri sanitari sulle persone più povere del mondo e sono chiamate "trascurate" perché sono spesso ignorate dagli sviluppatori di farmaci. La leishmaniosi, la malattia del sonno e la malattia di Chagas rappresentano un problema enorme nella vita delle persone che ne sono colpite. I farmaci esistenti per il loro trattamento sono semplicemente inadeguati, ovvero presentano problemi quali consegna inefficiente, inefficacia, tossicità eccessiva e crescente resistenza. Gli esperti dicono che sono urgentemente necessari nuovi farmaci per affrontare il problema. Nmtrypi ("New Medicines for Trypanosomatidic Infections"), un consorzio di nove istituti accademici e quattro Pmi nell´Ue, ha recentemente lanciato un programma per rispondere a questa sfida ottimizzando i farmaci antitripanosomici. I partner Nmtrypi hanno già familiarità con i farmaci antitripanosomici in questione, perché erano in precedenza responsabile della loro scoperta. Ora si baseranno su quel lavoro nel tentativo di far avanzare i composti guida in questi farmaci, nonché lo screening di prodotti fungini naturali e piante medicinali sudanesi, per scoprire nuovi composti guida da sviluppare. Nel corso dei prossimi tre anni, il team interdisciplinare Nmtrypi utilizzerà una piattaforma comune di scoperta farmacologica, stabilita da esperti nei loro rispettivi campi, per sviluppare farmaci guida che possono essere utilizzati combinati con altri farmaci. I partner lavoreranno per sviluppare biomarcatori farmacodinamici che permettono la profilazione proteomica dell´efficacia dei composti e l´individuazione precoce della resistenza ai farmaci. La piattaforma utilizzata da Nmtrypi consente uno screening ad alto rendimento delle librerie di composti, porta allo sviluppo di farmaci candidati, di prove di concetto per la verifica e test tossicologici e di sicurezza. Consentirà in ultima analisi al team Nmtrypi di tradurre i farmaci guida in farmaci candidati per entrare nei canali internazionali di sviluppo dei farmaci. Le malattie trascurate come la leishmaniosi, la malattia del sonno e la malattia di Chagas sono più diffuse nei climi tropicali, in particolare nelle zone con acqua potabile non sicura, scarsa igiene, edilizia sotto gli standard e scarso o nessun accesso alle cure sanitarie. Purtroppo, le malattie trascurate spesso mancano di visibilità, perché di solito non causano epidemie drammatiche che uccidono un gran numero di persone. Anzi, di solito esigono il loro tributo per un periodo di tempo più lungo, portando a paralisi deformanti, disabilità gravi e/o decessi relativamente lenti. Due dei 13 partner del consorzio Nmtrypi sono basati in paesi con malattie endemiche: il Centro nazionale per la ricerca in Sudan e il Centro Nacional de Pesquisa em Energia e Materias Associacao in Brasile. Formalmente avviato presso l´Università di Modena in Italia il 12-13 marzo 2014, il progetto Nmtrypi si allinea con altri programmi sulle malattie trascurate in corso, per sfruttare le sinergie e ampliare la piattaforma europea per la ricerca sulle malattie trascurate. Per maggiori informazioni, visitare: Scheda informativa del progetto http://cordis.Europa.eu/projects/rcn/109924_it.html    
   
   
ESPIANTI DI ORGANI IN CINA "UNA PRATICA SCANDALOSA"  
 
Bruxelles, 20 marzo 2014 - Il Presidente del Comitato economico e sociale europeo - Cese, Henri Malosse, ha aperto la conferenza dal titolo "espianti di organi in Cina: l´Europa deve agire ora" ospitato presso il Cese a Bruxelles. Egli considerava ´scandalosa´ che una tale pratica è stata intrapresa dalle autorità cinesi e spera che i leader dell´Unione europea avrebbero preso la questione con il presidente cinese, il signor Xi Jinping, durante la sua visita a Bruxelles il 31 marzo 2014. Il presidente Malosse ha dichiarato che l´uso di parti del corpo di prigionieri di coscienza, persone giustiziate e minoranze gruppi, per essere venduti in Cina o fuori del paese, è una vergogna per l´umanità e deve cessare immediatamente. Intervengono nel dibattito inclusi anche membri del Parlamento europeo, rappresentanti di Ong, avvocati e medici che lottano contro la pratica, chiedendo il rispetto dei diritti fondamentali in Cina. Tutti hanno affermato che il traffico di organi umani viola l´etica medica e gli standard internazionali sui diritti umani adottati dalle Nazioni Unite, l´Organizzazione Mondiale della Sanità, la World Medical Association, la Transplantation Society e di altre organizzazioni internazionali. I relatori ei partecipanti sostenuto le conclusioni e le raccomandazioni della risoluzione del Parlamento europeo dello scorso dicembre, che riconosce che i gruppi di minoranze, in particolare il Falun Gong, sono stati particolarmente presi di mira dalla pratica dei trapianti di organi forzato in Cina. Essi hanno chiesto al governo cinese di porre fine alla pratica e di cooperare con la comunità internazionale a fornire informazioni adeguate per quanto riguarda i trapianti di organi. Tutti i partecipanti hanno invitato la Cina a razionalizzare la propria legislazione alle norme internazionali in materia di trapianti di organi. Il presidente Malosse ha dichiarato che la pressione dovrebbe essere messo al governo cinese di porre fine espianti di organi. Egli ha sottolineato che la visita del signor Xi Jinping a Bruxelles sarà una grande opportunità per i rappresentanti dell´Unione europea a sollevare la questione durante le discussioni, facendo appello alla sua sensibilità umana ed esortandolo a fermare questa pratica disumana.  
   
   
MEDICINA - IPOTIROIDISMO: OGGI PIÙ FACILE LA PERSONALIZZAZIONE DELLA TERAPIA  
 
 Milano, 20 marzo 2014 - “Circa il 10% della popolazione italiana soffre di una patologia della tiroide e oltre il 3% è in terapia con levotiroxina (Lt4), l’ormone sintetico della tiroide impiegato per il trattamento dell’ipotiroidismo - spiega Enrico Papini, responsabile Scientifico Ame Associazione Medici Endocrinologi. L’età media di inizio del trattamento si aggira intorno ai 40 anni e, conseguentemente, la terapia con levotiroxina determina il benessere delle persone per circa 30 anni e il benessere delle donne dal momento che l’ipotiroidismo colpisce il genere femminile nell’80% dei casi con picchi fino al 10-15% nel periodo post-menopausale”. Quella con la levotiroxina è sempre stata considerata una terapia semplice (una compressa la mattina a digiuno, almeno 30 minuti prima della colazione), fino a quando non si è chiesto agli interessati, attraverso un’indagine Doxa, quali fossero le difficoltà di una terapia che si protrae per tutta la vita. “Dalle risposte abbiamo compreso - prosegue Papini - come mai fra i pazienti in terapia sostitutiva ben il 40% circa risulta insufficientemente o eccessivamente trattato”. Una prima risposta a queste difficoltà è arrivata dalla ricerca Ibsa Farmaceutici che ha messo a punto la formulazione liquida della levotiroxina, che gli esperti considerano la formulazione più versatile, a cui oggi si aggiungono le capsule molli. “La complessità della terapia con levotiroxina, chiarisce Diego Fornasari, Farmacologo presso Università degli Studi di Milano, è proprio nel profilo farmacologico peculiare dell’ormone sintetico che pone i pazienti a rischio di sviluppare ipertiroidismo, nel caso di sovradosaggio, o di restare in ipotiroidismo nel caso di sotto dosaggio, anche per scostamenti dal trattamento ottimale inferiori al 25%. Queste problematiche sono state riscontrate negli anni in cui era disponibile la sola formulazione in compresse di Lt4 e dalla loro analisi si è arrivati alla spiegazione dei numerosi insuccessi clinici. Per una corretta compensazione ormonale è determinante che la quantità di farmaco assunto coincida con quella effettivamente assorbita e assimilata. Ma l’assorbimento della levotiroxina, prosegue il farmacologo, è correlato a tante variabili: un alterato pH gastrico, interferenze legate al cibo, il caffè e le fibre - che spesso costituiscono la prima colazione - assunzione di altri farmaci, la fretta peculiare delle prime ore della giornata e il conseguente non rispetto dell’attesa dei 30 minuti per fare colazione possono ostacolare i processi di assorbimento. La soluzione arriva dalle nuove formulazioni che, migliorando il profilo farmacocinetico dell’ormone, ne rendono più stabile e riproducibile l’assorbimento”, conclude l’esperto. “E’ oggi disponibile, afferma Paolo Beck-peccoz, Presidente Ait Associazione Italiana Tiroide, una nuova formulazione dell’ormone tiroideo in capsule molli nelle quali, grazie ad una particolare tecnologia farmaceutica, la levotiroxina in forma acquosa è contenuta in una capsula di gelatina molle che protegge il contenuto dall’ossidazione, assicurando tempi rapidi di dissoluzione e di assorbimento. Le capsule molli, come la soluzione liquida, garantiscono il risultato terapeutico ottimale in ogni condizione, al contrario della compressa. Inoltre la levotiroxina in capsule molli è disponibile in 12 diversi dosaggi compresi tra i 13 e i 200 microgrammi che rendono possibile il dosaggio su misura per ciascun paziente e l’assunzione di una sola capsula al giorno qualsiasi sia il dosaggio necessario. Ed infine, le capsule molli sono apprezzate dai pazienti perché insapori e, soprattutto, facili da deglutire” spiega l’endocrinologo. “Esistono persone che hanno difficoltà a fruire dei vantaggi della formulazione liquida, che è la forma che garantisce il migliore e più rapido assorbimento gastrico - aggiunge Papini. In questi casi le capsule molli possono essere l’alternativa, ad esempio, per le persone che viaggiano spesso o che assumono il farmaco fuori casa, dove una confezione più piccola e la facilità di assunzione possono migliorare l’aderenza alla terapia”. “La tiroide è una piccola ghiandola del peso di neppure 20 grammi, controllata dall’ipofisi, che a sua volta controlla tutto l’organismo - afferma Francesco Trimarchi, Presidente Sie Società Italiana di Endocrinologia. Le malattie della tiroide, che colpiscono oltre 6 milioni di italiani, negli ultimi dieci anni hanno registrato un significativo aumento. Una corretta terapia, che ripristini uno stato di eutiroidismo, ovvero di normalizzazione dei livelli circolanti di ormoni tiroidei, è molto importante perché questi controllano il consumo di ossigeno e quindi la respirazione cellulare, l’attività elettrica del cuore, l’attività del sistema nervoso centrale e periferico, la produzione, conservazione e utilizzazione di energia e molti altri processi. E’ bene controllare la funzionalità tiroidea ogni qual volta ci sia un sospetto e, in particolare, è da monitorare nelle donne che desiderano una gravidanza, perché il corretto funzionamento della tiroide è responsabile della salute e dello sviluppo neurologico del nascituro. La tiroide per funzionare bene ha bisogno di iodio e, nelle fasi iniziali della tiroidite di Hashimoto, la forma di ipotiroidismo più frequente, può avvantaggiarsi dall’assunzione di selenio capace di controllare la progressione dell’infiammazione” conclude Trimarchi.  
   
   
STATI GENERALI DELLA SALUTE: LE MALATTIE RARE SONO LE GRANDI ASSENTI L’OSSERVATORIO DELLE MALATTIE RARE RICORDA AL MINISTRO LA GRAVE MANCANZA  
 
Roma, 20 marzo 2014 - Per l’8 e 9 aprile prossimo il Ministro Della Salute Beatrice Lorenzin, riconfermata nel passaggio dal Governo Letta al Governo Renzi, ha convocato a Roma gli Stati Generali della Salute. Il progetto era nell’aria già da tempo: si parlerà del mondo della sanità, ci si confronterà sul futuro dell´organizzazione sanitaria, sul diritto alla salute, la prevenzione, la ricerca e la sicurezza agroalimentare. La bozza di programma ha cominciato a circolare ormai da un po’, saranno presenti i responsabili della sanità Italia e molti ospiti internazionali. Leggendolo vi si trovano argomenti molto attuali e interessanti: la sostenibilità del sistema, l’importanza di mettere i pazienti al centro, i servizi territoriali, la ricerca e il supporto all’innovazione, naturalmente il dibattito sul semestre europeo, la prevenzione, gli stili di vita, la medicina di genere, la diagnosi preventiva. Qualcuno però fa notare una mancanza e la definisce ‘Grave’. E’ l’Osservatorio delle Malattie Rare che in un editoriale a firma del direttore denuncia: “Ci sono praticamente tutti, dal Presidente della Repubblica a quello del consiglio, dall’Aifa all’Ema, da Federfarma ai Comuni e alle Regioni, l’Agenas e l’Iss, addirittura ci sono associazioni come Cittadinanzattiva e Federanziani….viene quasi da dire, citando una filastrocca per bambini, che “non manca più nessuno: solo non si vedono i due liocorni”. I liocorni meglio conosciuti come unicorni, sono animali leggendari, strani, si sostiene addirittura che non esistano. Ecco, – prosegue il direttore, Ilaria Ciancaleoni Bartoli - nel programma del Ministro Lorenzin mancano le malattie rare e i loro malati, non esistono proprio: di questo tema non si parla mai, non gli è stato riservato nemmeno un piccolo dibattito collaterale, un intervento dedicato. Strano che il Ministro che tanto ha avuto da fare con il caso Stamina, lo stesso Ministro che ha promesso più volte l’aggiornamento della lista delle malattie rare inclusa nei Lea, lo stesso sotto il quale è stato approvato (nella legge di stabilità) un emendamento che introduce lo screening neonatale per le malattie metaboliche rare se ne sia dimenticato. Strano anche che fino ad oggi nessuno glie lo abbia fatto notare”. “Ci pensiamo noi Ministro, a ricordarle del malati rari – prosegue l’Osservatorio delle Malattie Rare - : sono troppi i pazienti che attendono migliore assistenza, migliore accesso ai farmaci orfani (e a quelli più innovativi), che attendono che la ricerca fornisca loro delle risposte. Il programma degli Stati Generali è ancora una bozza, può cambiarlo quando vuole: ci dimostri che non si è dimenticata di quanti vivono ogni giorno, sulla propria pelle, la sofferenza di essere perennemente esclusi”.  
   
   
SANITÀ: ANCHE IN BASILICATA IL COORDINAMENTO REGIONALE DELLE ASSOCIAZIONI DI PERSONE CON DIABETE  
 
Milano, 20 marzo 2014 - Il Presidente di Diabete Italia, Salvatore Caputo, e il Presidente di Fand-associazione italiana diabetici, Egidio Archero, salutano con soddisfazione la nascita del coordinamento unitario delle associazioni di persone con diabete in Basilicata, esprimendo il proprio augurio di buon lavoro ad Antonio Papaleo, per molti anni Vicepresidente nazionale Fand, nominato giovedì scorso Coordinatore Regionale delle associazioni del territorio lucano. “La Basilicata è stata fra le prime Regioni a recepire il Piano nazionale per la malattia diabetica e, quindi, per poter dare concretamente le gambe ad uno strumento così tanto importante, specie per il diverso e più incisivo ruolo che assegna all’Associazionismo, ha voluto organizzarsi con un proprio Coordinamento delle diverse Associazioni, presenti ed operanti sul territorio”, ha spiegato Antonio Papaleo, eletto dai vertici di Alad-fand (Associazione Lucana Assistenza Diabetici), Fand Tre Valli Lagonegrese e Aadl (Associazione Amici Diabetici Lucani). Papaleo rappresenterà l’articolato mondo dei diabetici lucani nella Speciale Commissione Diabete, voluta dalla Legge Regionale 9/2010. “Un impegno che oggi assume una connotazione particolare – ha aggiunto Papaleo – visto che nell’occasione si è provveduto a consegnare ai rappresentanti del Consiglio Regionale le cartoline con le quali si sollecita l’implementazione in Regione del Piano Nazionale per la malattia diabetica; sia per porre freno al crescente fenomeno epidemico che ha raggiunto la preoccupante percentuale di circa l’8% di persone con diabete conclamato, sul totale della popolazione residente; sia per attrezzare un’adeguata e rispondente assistenza e cura, capace di evitare l’insorgenza delle terribili complicanze, a ciò corrispondendo con percorsi diagnostici terapeutici appropriati, oltre che con una capillare e diffusa educazione terapeutica.”  
   
   
CON L´ALBUMINA SI SALVEREBBERO 6 MILA VITE IN PIÙ OGNI ANNO IN EUROPA  
 
 Milano, 20 marzo 2014 - "Tornare a usare l´albumina nei reparti di terapia intensiva potrebbe significare salvare la vita a 5-6 mila persone in più ogni anno in Europa". E´ la stima di Luciano Gattinoni, direttore del Dipartimento di emergenza urgenza della Fondazione Ca´ Granda Policlinico di Milano e del Dipartimento di Fisiopatologia Medico-chirurgica e dei Trapianti dell´Università degli Studi di Milano, che ha coordinato uno studio per verificare gli effetti di questa proteina sui pazienti ricoverati per una sepsi grave o uno shock settico. Lo studio è stato appena pubblicato sulla rivista scientifica New England Journal of Medicine, e ha coinvolto cento strutture di terapia intensiva e rianimazione a livello nazionale. L´albumina è una proteina presente naturalmente nel sangue, e svolge funzioni essenziali: ad esempio regola la corretta distribuzione dei liquidi corporei, mantiene l´equilibrio tra le sostanze che si distribuiscono dal sangue ai tessuti e viceversa, e ha proprietà anti-infiammatorie. La sepsi, invece, avviene quando un´infezione da microorganismi patogeni ´invade´ il circolo sanguigno e quindi può diffondersi a tutti gli organi e tessuti; nei casi più gravi porta allo shock settico, che a sua volta può provocare l´insufficienza di diversi organi, e la morte nel 50-60% dei casi. Nei pazienti con sepsi la concentrazione di albumina è in genere diminuita: iniettarla, quindi, potrebbe migliorare il decorso della malattia. Per più di 20 anni, però, "le condizioni con cui utilizzare l´albumina sono state un aspetto molto dibattuto e controverso - spiegano gli autori dello studio - sia per la comunità scientifica che per le autorità regolatorie. Studi mirati a valutazioni sistematiche arrivano addirittura a segnalarne un rischio, più che un beneficio, e a renderne perciò inaccettabili i costi". Per questo gli esperti del Policlinico, in collaborazione con l´Università degli Studi di Milano, il Consorzio Mario Negri Sud, l´Istituto di Ricerche Farmacologiche Mario Negri e l´ateneo di Milano-bicocca hanno coordinato lo studio Albios, che ha coinvolto 100 rianimazioni su tutto il territorio nazionale e oltre 1.800 pazienti, per tre anni e mezzo. "Lo studio - spiega Gattinoni - è uno dei più ampi mai realizzati per questa patologia, ed è stato finanziato dall’Agenzia Italiana del Farmaco. E´ a totale finanziamento pubblico e senza alcun compenso per il personale coinvolto. Inoltre, ha prodotto risultati assolutamente originali e con un impatto certo per le terapie intensive di tutto il mondo: reti collaborative di questo tipo non hanno riscontro in altri Paesi". I clinici hanno diviso in pazienti in due gruppi: al primo sono stati somministrati i cristalloidi, soluzione di acqua e sali per reintegrare il volume di liquidi del paziente; al secondo gruppo è stata somministrata albumina in aggiunta ai cristalloidi. Già dopo sette giorni di terapia, il gruppo che aveva ricevuto anche l´albumina aveva una pressione sanguigna migliore e un minor accumulo di liquidi nei tessuti. Nelle settimane seguenti, inoltre, "abbiamo verificato che la sopravvivenza dei due gruppi inclusi nello studio era simile. Abbiamo però anche evidenziato un miglioramento della mortalità pari al 6-7% nei casi con shock settico, quelli più gravi, trattati con albumina - riporta Gattinoni - un risultato straordinario per una condizione clinica tanto a rischio, e che apre la strada ad un´indicazione nuova". In Europa i pazienti con una diagnosi di sepsi grave o di shock settico sono il 15-20% di quelli ricoverati nei reparti di rianimazione. In Italia queste patologie colpiscono almeno 16 mila persone, che arrivano a 120-200 mila a livello europeo. "Nel progetto - aggiunge Roberto Latini, capo del Dipartimento Cardiovascolare del Mario Negri – è stato possibile creare una delle più ampie banche mai realizzate con i campioni biologici dei pazienti con sepsi. Le analisi hanno già permesso di seguire l’evoluzione dello shock nel singolo paziente e di caratterizzare nuovi marcatori di rischio, e saranno oggetto di nuove ricerche collaborative anche a livello internazionale". I risultati dello studio, concludono gli autori, "confermano una volta per tutte che la somministrazione di albumina può produrre vantaggi significativi in caso di grave sepsi. Sarebbe quindi utile tornare ad utilizzarla in questa patologia, come l´Italia, il Belgio e la Francia hanno continuato a fare in questi anni". Pietro Caironi, Gianni Tognoni, Serge Masson, Roberto Fumagalli, Antonio Pesenti, Marilena Romero, Caterina Fanizza, Luisa Caspani, Stefano Faenza, Giacomo Grasselli, Gaetano Iapichino, Massimo Antonelli, Vieri Parrini, Gilberto Fiore, Roberto Latini and Luciano Gattinoni, for the Albios Study Investigators. Albumin Replacement in Patients with Severe Sepsis or Septic Shock. N Engl J Med 2014: Doi: 10.1056/Nejmoa1305727 (available at http://www.nejm.org/ )  
   
   
PRATO: NUOVO OSPEDALE  
 
Firenze, 20 marzo 2014 - "Ringrazio personalmente tutti gli operatori dell´azienda sanitaria pratese e gli oltre 50.000 che lavorano nella sanità toscana. I risultati raggiunti sono stati ottenuti anche grazie agli operatori, che hanno avuto spirito di coesione e grande impegno. A Prato poi, oltre al momento critico che ha interessato tutta la sanità, c´è stata anche l´apertura del nuovo ospedale, il trasferimento che ha richiesto uno sforzo aggiuntivo. E comunque l´ospedale sta andando a regime e i risultati sono stati eccellenti. Il nuovo ospedale è all´avanguardia e di alta tecnologia, assiste al meglio la popolazione pratese e ha le proprie eccellenze". Come sta facendo in questo periodo con tutte le aziende sanitarie toscane, stamani l´assessore al diritto alla salute Luigi Marroni è andato a Prato, dove ha incontrato la direzione dell´azienda sanitaria 4 (il direttore generale Edoardo Majno e il direttore sanitario Simona Carli), il direttore della zona distretto Lorenzo Roti, il direttore medico di presidio Luca Bianciardi, i dirigenti della Asl e gli operatori. "Un incontro di lavoro - ha precisato - a cui vorrei dare un senso informale per uno scambio di idee". Nel corso dell´incontro, l´assessore ha ripercorso le tappe dei due anni di assessorato, la fase critica attraversata dalla sanità a causa di una serie di provvedimenti nazionali (legge Balduzzi, decreto salva Italia, manovra del governo Monti, aumento dei ticket), il modo in cui la Toscana ha reagito organizzandosi, pianificando, impostando una grande riforma. "Siamo riusciti ad ottenere ottimi risultati qualitativi - ha detto Marroni - Il Programma Nazionale Esiti dell´Agenas, la classifica Lea, il Rapporto nazionale Sdo ci vedono tutti in testa alle classifiche. Nel 2012 abbiamo ottenuto il più alto numero di progetti di ricerca finanziati, dal Rapporto del Centro nazionale trapianti la Toscana risulta una delle regioni migliori". L´assessore ha parlato poi dei progetti per il 2014: l´abbattimento delle liste di attesa, l´odontoiatria sociale, la medicina di genere, la qualificazione e valorizzazione delle risorse umane. "Gli operatori - ha detto - sono un valore aggiunto, rappresentano il futuro e il prestigio della sanità. Chiedo a tutti di collaborare con la direzione attraverso l´esperienza di ognuno e la proposta di soluzioni". Parlando ancora dell´ospedale, Marroni ha ricordato che il Piano territoriale per Prato prevede un finanziamento di 4 milioni di euro. "L´ospedale sta crescendo - ha detto - e c´è la necessità di potenziare i servizi territoriali. E´ previsto l´aumento di posti letto a bassa intensità di cura (da 14 a 20), lo sviluppo delle Case della Salute, l´aumento di posti letto di cure intermedie (da 12 a 42); il miglioramento del servizio di accolgienza al pronto soccorso e il potenziamento delle funzioni di osservazione breve, con l´ampliamento della mediicna di osservazione e di urgenza da 40 a 60 posti letto".  
   
   
PIEMONTE CAPOFILA NELLA LOTTA AL DOLORE: ISTITUITA LA RETE REGIONALE DI TERAPIA DEL DOLORE E CURE PALLIATIVE RIVOLTE AL BAMBINO  
 
 Torino, 20 marzo 2014 - Il Piemonte è la prima Regione italiana a istituire con Delibera ufficiale la Rete di Terapia del Dolore e Cure Palliative rivolte in modo specifico al Paziente Pediatrico. Ad afferire alla Rete saranno le strutture ospedaliere regionali, dotate di reparti pediatrici, coordinate da due Centri di riferimento: l’Aou Città della Salute e della Scienza di Torino – Presidio Ospedaliero Oirm/sant’anna e l’Ao Ss. Antonio e Biagio e C. Arrigo di Alessandria. La stessa Città delle Salute e della Scienza è stata inoltre designata quale sede del primo Hospice pediatrico operante in Regione Piemonte. “Il Piemonte si riconferma la Regione più attenta al problema dolore e più attiva nella lotta concreta a questa patologia”, dichiara Rossella Marzi, Coordinatore della Commissione regionale Terapia del Dolore, che plaude alla nascita della rete pediatrica. “Con questo nuovo atto viene completato l’iter di applicazione della Legge 38/2010, che ha sancito il diritto di ogni cittadino italiano, compresi i bambini, a non soffrire, e realizzato quanto disposto dall’Intesa Stato-regioni del 25 luglio 2012”. “Nella popolazione piemontese, ogni anno, 80 bambini hanno la probabilità di morire per condizioni limitanti la sopravvivenza (30 di cancro, 50 di altre condizioni) e 600-800 hanno la probabilità di essere affetti da condizioni limitanti la sopravvivenza; di essi, 300-400 hanno necessità di cure palliative”, evidenzia Franca Fagioli, Direttore S.c. Oncoematologia Pediatrica e Centro Trapianti A.o.u. Città della Salute e della Scienza di Torino, Presidio Ospedale Infantile Regina Margherita. “L’istituzione della Rete per il Paziente Pediatrico non è un semplice passaggio formale, ma permetterà di dare vita a un´aggregazione funzionale ed integrata dell´attività di terapia del dolore e cure palliative rivolte al minore ed erogate in diversi settings assistenziali, sia in ambito territoriale che ospedaliero. In particolar modo, l´assetto organizzativo permetterà il costante collegamento tra il territorio, i presidi ospedalieri e il Centro di riferimento regionale”. La presa in carico del bambino affetto da dolore cronico e/o patologia cronica meritevole di cure palliative potrà avvenire a diversi livelli che prevedono la continua integrazione di figure professionali quali il pediatra di libera scelta o il medico di famiglia, il personale infermieristico che si occupa di assistenza domiciliare, il personale medico-infermieristico presente all´interno dei reparti/ospedali ad indirizzo pediatrico nell´area di domicilio del minore, il personale medico-infermieristico del Centro di riferimento regionale e gli psicologi con specifica formazione, operanti negli ospedali e presso i servizi territoriali. Nella rete, dunque, sono definiti e accessibili i percorsi diagnostici, terapeutici, assistenziali e di supporto, che consentono la presa in carico del bambino con dolore cronico e/o con patologia inguaribile eleggibile alle cure palliative. “Le cure palliative e la terapia del dolore vanno intese come una fase all’interno dell’intero percorso di cura di bambini e adolescenti – conclude Fagioli – che devono pertanto mantenere la centralità nei processi terapeutici. A tale proposito è utile considerare l’importanza dell’integrazione intesa a due livelli: quello dell’équipe multidisciplinare e quello della continuità assistenziale. La multidisciplinarietà va intesa come possibilità di ‘gruppo integrato’ di cura, che condivida cultura ed etica in un costante scambio di informazioni volte ad un approccio efficace al paziente e alla sua famiglia. La continuità assistenziale pone l’accento sul percorso di cura, perché il paziente è certamente riconoscibile come in una fase particolare, ma porta con sé tutta la storia della sua malattia, oltre che la sua storia personale. Ciò può senz’altro trovare una forte espressione nel lavoro della Rete”.  
   
   
VERSILIA: RISULTATI SANITARI ED ECONOMICI RAGGIUNTI DALL´AZIENDA  
 
Firenze, 20 marzo 2014 - "Voglio esprimere la mia soddisfazione per i risultati sanitari ed economici raggiunti dall´azienda in questi anni". Così si è espresso l´assessore al diritto alla salute Luigi Marroni, nel corso della conferenza stampa durante la quale il direttore generale dell´azienda sanitaria 12 della Versilia, Brunero Baldacchini, ha presentato il programma di sviluppo dell´azienda per il 2014: un programma che contempla investimenti in tecnologie sanitarie (890.000 euro), in tecnologie informatiche (600.000 euro), investimenti strutturali sul territorio e nel presidio ospedaliero, progetti speciali di sviluppo sanitario, e il piano assunzioni. "Abbiamo attraversato un anno e mezzo di grandissima difficoltà - ha ricordato l´assessore - Poteva diventare un fallimento totale, e invece siamo riusciti a mantenere la barra dritta, e grazie al lavoro di tutti, non solo non siamo andati a gambe all´aria, ma abbiamo impostato una grande riorganizzazione, che in questi ultimi mesi è stata premiata dai dati nazionali. Abbiamo i conti a posto, e abbiamo raggiunto i primi posti nelle classifiche nazionali". Marroni ha ricordato il Programma Nazionale Esiti dell´Agenas, la classifica Lea, il Rapporto nazionale Sdo che vedono tutti la Toscana in testa alle classifiche. Nel 2012 la Toscana ha ottenuto il più alto numero di progetti di ricerca finanziati, e dal Rapporto del Centro nazionale trapianti la Toscana risulta una delle regioni migliori. "E´ uno slancio importante quello che stiamo avendo in questo periodo - ha detto ancora - Sono in corso tanti programmi di riorganizzazione e ristrutturazione. I Piani territoriali hanno assegnato un ruolo a tutti i piccoli ospedali. E stiamo lavorando a un grande progetto sulle risorse umane, per valorizzare gli oltre 50.000 operatori del servizio sanitario toscano e garantire a tutti una crescita professionale".  
   
   
SALUTE: TUTTI IN PIAZZA PER LA GIORNATA DELLE VACCINAZIONI  
 
Pescara, 20 marzo 2014 - Continua l´azione di sensibilizzazione della Regione sul tema delle vaccinazioni con l´allestimento di un gazebo nelle principali piazze dei quattro capoluoghi in occasione della Giornata delle vaccinazioni prevista sabato 22. I medici dei Centri Vaccinali abruzzesi saranno in piazza per l´intera giornata pronti a dare informazioni, rispondere a dubbi e domande dei cittadini interessati, mentre le hostess, oltre a fornire materiale informativo, distribuiranno a tutti i cittadini simpatici gadget personalizzati con il logo della campagna informativa. I gazebo saranno a Laquila in piazza Duomo, a Chieti in Piazza Vico, a Pescara in Piazza Salotto e a Teramo in Piazza Martiri della Libertà. Per chi non potrà essere in piazza sabato, ogni informazione, compreso l´intero materiale da scaricare e stampare, è reperibile sul sito www.Iomivaccino.it dove è inoltre possibile trovare tutti i contatti dei Centri Vaccinali. La Giornata delle Vaccinazioni riassume e chiude un ciclo di quattro campagne di sensibilizzazione dedicate ai vaccini contro influenza, morbillo, parotite, rosolia, pneumococco e meningococco, rosolia per donne in età fertile. Quello cominciato quattro mesi fa e che si concluderà sabato prossimo con le manifestazioni nelle piazze è stato uno sforzo comunicativo che ha coinvolto i Servizi di Igiene ed Epidemiologia e Sanità Pubblica delle quattro Asl abruzzesi, i medici, il personale paramedico e tanti cittadini che da novembre a febbraio hanno chiesto informazioni, hanno parlato con gli esperti, hanno esposto dubbi e paure. Lo hanno fatto di persona con i medici, nei centri commerciali dei quattro capoluoghi, o attraverso il sito internet dedicato, o ancora sui social network, confermando così quanto sia importante per la salute e la prevenzione una sana e corretta informazione istituzionale.  
   
   
PER GLI ATTACCHI DI EMICRANIA L’AMERICA RILANCIA SUI VANTAGGI DELLA STIMOLAZIONE VAGALE ESTERNA CON GAMMACORE MA SONO I RICERCATORI DEL CENTRO CEFALEE DEL BESTA AD ANDARE AL CONGRESSO DELL’AMERICAN ACADEMY OF NEUROLOGY DI FILADELFIA A PORTARE LA LORO ESPERIENZA VINCENTE  
 
 Milano, 20 marzo 2014 - Usando uno strumento di stimolazione esterna portatile utilizzabile anche dallo stesso paziente denominato gammacore che invia microimpulsi elettrici al nervo vago che transita nel collo per dirigersi al cervello, Goadsby risolve dal 21 al 63% degli attacchi lievi/moderati di emicrania, riducendo comunque il dolore nel 47% dei casi. Basta appoggiarlo all’esterno del collo, accenderlo e variare l’intensità degli stimoli di 90 secondi con un’apposita rotellina a seconda del bisogno. I primi a usarlo in Italia sono stati i ricercatori del Besta di Milano diretti dal Prof. Gennaro Bussone e quelli del San Raffaele di Roma diretti da Piero Barbanti. I loro risultati sono sovrapponibili a quelli di Goadbsy e la Dr.ssa Licia Grazzi del Besta è stata invitata a presentarli al 66° Congresso dell’American Academy of Neurology indetto a Filadelfia dal 26 aprile al 6 maggio. Nel 44,8% dei 96 attacchi trattati nei 30 pazienti arruolati nello studio il dolore è completamente scomparso nel giro di mezz’ora con una singola applicazione e, come nello studio di Goadsby, i pazienti non hanno riportato alcun effetto collaterale degno di nota. Anche il gruppo romano del Prof. Barbanti riporta un’efficacia simile nei 145 attacchi dei 44 pazienti studiati al San Raffaele: completa risoluzione in oltre la metà dei casi (57,4%) e comunque riduzione del dolore in una percentuale simile a quella di Goadsby (41,3%). “Per aumentare le possibilità di successo dei device elettronici di stimolazione autogestibili –dice la Dr.ssa Grazzi- è innanzitutto importante educare i pazienti a un loro uso corretto, tranquillizzandoli al contempo sulla loro sicurezza”. Gli studi di Goadsby e della Grazzi sono open, ma a fine anno arriveranno i risultati di quasi 400 studi clinici controllati in corso in tutto il mondo, attualmente il più ampio programma di studi con controllo placebo nelle cefalee (per questi strumenti si parla di controllo sham). Tutti i dettagli possono essere trovati sul sito www.Electrocore.com La forza di questo tipo di terapie, sostiene Goadsby nelle conclusioni del suo studio, risiede negli enormi vantaggi potenziali che possono trarne i pazienti senza pagare lo scotto di effetti collaterali qui pressoché assenti. Per molti pazienti l’effetto terapeutico ottenuto è in ogni caso desiderabile e anche se il dolore ricomparisse molti preferiscono certamente passarsi sul collo un’altra volta il gammacore piuttosto che praticarsi un’altra iniezione  
   
   
WORKSHOP NAZIONALE "DAL TACCUINO AL PERSONAL HEALTH RECORD"  
 
Trento, 20 marzo 2014 - Il 20 e il 21 marzo la Sala Grande delle Fondazione Bruno Kessler, in via Santa Croce a Trento, ospiterà il workshop nazionale: "Dal Taccuino al Personal Health Record", promosso dalla Provincia autonoma di Trento assieme all´Azienda provinciale per i Servizi sanitari e Fbk. Se a livello nazionale si è previsto il Fascicolo Sanitario Elettronico, ovvero il fascicolo digitale dove è racchiusa la storia clinica del paziente e dove trova spazio anche il "Taccuino personale del cittadino", inteso come una sezione a lui riservata per offrirgli la possibilità di inserire dati e informazioni personali, a livello internazionale si è sviluppato il concetto di Personal Health Record (Phr), cioè una piattaforma di servizi online attraverso la quale il cittadino può partecipare attivamente alla gestione della propria salute. Il convegno ha come obiettivo proprio quello di favorire un dibattito a livello nazionale sulla specifica tematica del Phr, a partire dall´esperienza maturata in questi anni in Trentino. Fra i percorsi avviati con successo e frutto di una sinergia tra Provincia, Azienda sanitaria e Fbk, vi è infatti il progetto Trec, ovvero la "Cartella Clinica del Cittadino", una piattaforma online di servizi sanitari per i cittadini trentini che vede iscritte attualmente 27.700 persone, con oltre 250.000 referti visualizzati e circa 600.000 accessi alla home page. Il contesto più generale di questo workshop riguarda l’insieme delle sfide che i paesi industrializzati si trovano a dover affrontare in ambito sanitario legate a diversi cambiamenti, tra cui l’invecchiamento della popolazione e il conseguente aumento delle malattie croniche, l’aumento dei costi dei servizi sanitari a fronte della richiesta sempre maggiore di prestazioni sanitarie di elevata qualità, nonché la crescente richiesta da parte dei cittadini di un maggiore coinvolgimento e di un ruolo più attivo nella gestione della propria cura e salute. Per affrontare queste sfide occorre quindi implementare nuovi modelli per l’erogazione di servizi sanitari riguardanti sia la dimensione della cura (soprattutto la cura rivolta ad anziani e malati cronici) che la dimensione della prevenzione (stili di vita, alimentazione, attività fisica, ecc). Per implementare questi modelli è necessario coinvolgere attivamente il cittadino nella gestione della propria salute e cura. Il cittadino non più essere considerato come il semplice fruitore dei servizi sanitari ma come un attore attivo del processo di cura e gestione della propria salute. I cittadini/pazienti (e i loro familiari) hanno una posizione privilegiata e unica per osservare, comprendere e monitorare l’intera traiettoria della loro salute e malattia così come essa si svolge nel tempo. Le applicazione di Sanità elettronica (eHealth) possono supportare il processo di coinvolgimento attivo del cittadino, mettendo a disposizione strumenti tecnologici che lo aiutino e lo accompagnino nella gestione della propria salute nella vita di tutti i giorni, con facilità, attraverso vari dispositivi (computer, smartphone, televisione, ecc), ovunque esso si trovi (casa, lavoro, ferie), e nel momento del bisogno. A livello nazionale la recente regolamentazione del Fascicolo Sanitario Elettronico prevede il concetto di “Taccuino Personale del cittadino”, inteso come una sezione a lui riservata per offrirgli la possibilità di inserire dati e informazioni personali, documenti sanitari, un diario degli eventi rilevanti, i promemoria per i controlli medici periodici. Nel contesto internazionale, soprattutto nell’area anglosassone, in questi ultimi anni ha ricevuto grande attenzione il concetto di Personal Health Record (Phr), cioè la piattaforma di servizi online rivolti al cittadino. Il Phr è l’insieme di strumenti che consente una risposta duratura e non parziale alla duplice esigenza di consentire al cittadino di partecipare attivamente alla gestione della propria salute e di entrare stabilmente in rete con i servizi. Va sottolineato che il Phr mira a estendere le potenzialità offerte dal Taccuino in quanto, oltre a consentire al cittadino di inserire dati e informazioni personali, offre da un lato un supporto all’utente per il self management e dall’altro gli consente di implementare servizi evoluti di telesalute. Il programma del workshop prevede una prima parte, in programma giovedì 20 marzo nel pomeriggio, nella quale saranno inquadrati da parte dei rappresentanti del Ministero della Salute gli aspetti normativi del Fascicolo sanitario elettronico e del taccuino e da parte di esperti nazionali e locali i principali modelli di Personal Health Record esistenti. Saranno poi affrontati gli aspetti legati alla privacy e al trattamento dei dati personali in questi sistemi. La prima giornata si concluderà con due interventi di relatori stranieri: Benoit Abeloos, funzionario dell’Unità salute e benessere della Direzione Generale Società dell’informazione della Commissione europea, fornirà il contesto di riferimento a livello europeo, mentre Ignasi Garcia Mila, della Fundaciò Ticsalut, Dipartimento della salute della Catalogna (Barcellona), iIlustrerà il caso di Phr implementato nella regione spagnola. Nella seconda giornata, venerdì mattina 21 marzo, saranno presentati, oltre all’esperienza trentina di Phr con la piattaforma Trec, quattro casi implementati da altrettante regioni italiane (Veneto, Lombardia, Emilia Romagna e Toscana). Il workshop, che è principalmente rivolto a decisori, dirigenti, funzionari e collaboratori delle regioni, delle province e delle aziende sanitarie locali, si concluderà con una tavola rotonda alla quale prenderanno parte i rappresentanti nazionali delle professioni sanitarie (Ordine dei medici, Infermieri, Farmacisti e Fiaso) e di rappresentanze dei cittadini (Cittadinanzattiva). L’evento è finanziato dal Progetto Mattone Internazionale del Ministero della Salute, con il Patrocinio della Federazione Italiana delle Aziende Sanitarie, dell’Ordine professionale dei medici chirurghi odontoiatri, dell’Ordine professionale dei farmacisti, dell’Ordine professionale degli infermieri e dell’Associazione Cittadinanzattiva. Cartella Clinica del Cittadino - Trec Trec è una piattaforma online di servizi sanitari per i cittadini trentini che: 1. Consente di accedere alla propria documentazione sanitaria (referti, esami laboratorio, lettere di dimissione, ricette farmaceutiche e specialistiche,...) e di gestirla in modo sicuro; 2. Permette di tenere traccia della propria storia clinica (farmaci, terapie personali e familiari, allergie e intolleranze, vaccinazioni, …); 3. Offre servizi di telemonitoraggio al domicilio per garantire la continuità della cura e un’assistenza più tempestiva ed efficace; 4. Offre servizi di pagamento online e funzionalità di delega di accesso per minori, familiari e persone di fiducia. Attualmente sono oltre 27.700 i cittadini iscritti al servizio, con oltre 250.000 referti visualizzati e circa 600.000 accessi alla home page. Sono in fase di sperimentazione quattro studi pilota per la gestione di pazienti con patologie croniche, che coinvolgono medici dell’Azienda sanitaria e Medici di famiglia e circa cinquanta cittadini/pazienti. Gli studi sono svolti nei seguenti ambiti: • Diabete, con tre sottocategorie di pazienti (giovanile, adulto e donne in gravidanza); • Scompenso cardiaco; • Asma giovanile; • Ipertensione (in collaborazione con la scuola di formazione in medicina generale).  
   
   
ULTRAMARATONA: SPORT OLTRE OGNI LIMITE  
 
Milano, 20 marzo 2014 - "Una prova di fatica, un esempio dell´impegno nell´attività atletica, un modello autentico per chi ama fare sport". Così l´assessore allo Sport e Politiche per i giovani di Regione Lombardia Antonio Rossi, presentando, insieme al sindaco di Seregno (Monza e Brianza) Giacinto Mariani e al campione mondiale e italiano in carica Giorgio Calcaterra, la ultramaratona ´100 km di Seregno´, che si svolgerà domenica 30 marzo in cinque Comuni della provincia di Monza e Brianza. Partnership Con Fidal - "Si tratta di un´altra corsa che presentiamo insieme alla Federazione lombarda di Atletica guidata da Grazia Vanni - ha detto l´assessore - e questo conferma il buon rapporto tra Regione e Fidal e il costante impegno per promuovere l´atletica e lo sport sul territorio lombardo, terreno fertile per la crescita di giovani atleti e volontari". Regione Al Lavoro Per Strutture Su Aree Dell´expo - "Per il nostro sport - ha ricordato l´assessore - il presidente Maroni ha chiesto al numero uno del Coni Giovanni Malagò di indicare a Regione Lombardia quali strutture sportive sono necessarie, in modo da realizzarle sull´area Expo al termine dell´Esposizione, per poter così avere centri all´altezza di Milano e della Lombardia, ma anche centri nazionali, per la preparazione degli atleti e per organizzare grandi eventi". Campionato Italiano - "L´ultramaratona, valida come campionato italiano - ha spiegato l´assessore - è resa possibile da una valida organizzazione ricca di volontari e da tanti atleti, anche amatori, che si cimentano in questa prova di sport davvero per uomini e donne vere e che trasmette un forte messaggio di promozione dello sport. Una gara da vincere con la testa, in cui occorre determinazione e costanza, poiché si riesce ad arrivare fino in fondo solo se si ha ben presente l´obiettivo e questo è il più bel messaggio che lo sport possa dare". "Gli atleti - ha ricordato l´assessore - correranno su un anello di 20 chilometri da percorrere cinque volte, sullo stesso percorso del Campionato mondiale del 2012, toccando Seregno, Cabiate, Giussano, Verano Brianza e Carate Brianza". Assessore Invitato - La partenza della ultramaratona sarà data alle 8, in contemporanea alla 60 chilometri, mentre alle 9 scatteranno la ´Maxi Sport Half Marathon´ e, alle 9.45, la ´Stra Seregno´ da 6 o 12 chilometri. Il sindaco Mariani ha consegnato all´assessore Rossi, che domenica 23 prenderà parte alla Stramilano, maglietta e pettorale per invitarlo a correre, come atleta, anche domenica 30, valorizzando un percorso che aveva tenuto a battesimo nel 2009. Gara Simbolo - "Allo ´start´ alla Porada a Seregno - ha concluso l´assessore Rossi - mancherà, per infortunio, Calcaterra, ma gli sportivi potranno seguire autentici big come il vincitore del Cento 2013 Francesco Milella, Alberico Di Cecco, terzo al Mondiale corso in Brianza, il brianzolo Pietro Colnaghi, secondo alla 100 chilometri del Passatore 2012, e il vincitore della Cento 2011 Lorenzo Armuzzi".  
   
   
SISMA, A SOLIERA UNA NUOVA PALESTRA PER 800 STUDENTI E LE REALTÀ SPORTIVE  
 
Bologna, 20 marzo 2014 - La scuola di Soliera torna a vivere dopo il sisma del maggio 2012. Sabato prossimo alle ore 11 nel Comune della Bassa modenese, il sindaco Giuseppe Schena, il dirigente scolastico Marcello Miselli e la vicepresidente della Regione Simonetta Saliera inaugureranno la nuova palestra pubblica “I Cento Passi” realizzata dalla Regione all’interno dei programmi di ricostruzione post terremoto. “La nuova palestra va a completare la ricostruzione scolastica visto che già nei mesi immediatamente successivi al sisma erano state ricostruite la scuola elementare Giuseppe Garibaldi e la media Sassi: siamo molto orgogliosi del lavoro che tutti insieme abbiamo fatto per restituire un po’ di serenità alla comunità di Soliera”, spiega Saliera. La nuova palestra è costata 1,2 milioni di euro, è dotata di impianto fotovoltaico e potrà ospitare fino a 800 studenti oltre ad essere aperta all’attività di tutti i gruppi sportivi, associativi, di volontariato e giovanili di Soliera.  
   
   
PALLAVOLO: FIRENZE E LA TOSCANA PRONTE AD ACCOGLIERE LA FINAL SIX DI WORLD LEAGUE  
 
Firenze, 20 marzo 2014 - La grande tradizione, l´enorme seguito e la capacità attrattiva di Firenze e della Toscana. Saranno questi gli elementi su cui si punterà per creare una cornice adeguata alla Final Six della World League di Volley 2014. Firenze è stata scelta dalla Fivb e dalla Fipav come sede della fase finale della prestigiosa manifestazione che la Nazionale italiana ha vinto ben 8 volte (in testa c´è il Brasile, con 9 trionfi). Sarà il Mandela Forum, dal 16 al 20 luglio prossimi, ad ospitare sei delle più forti Nazionali, con l´Italia già certa della partecipazione in quanto paese ospitante. Alla conferenza stampa di stamattina, oltre alla vicepresidente Stefania Saccardi c´erano anche il presidente della Federazione Carlo Magri ed il ct della Nazionale Mauro Berruto. "É la prima volta per Firenze – ha detto Stefania Saccardi – e sono certa, anzi sicurissima, che sarà un altro successo". Firenze e la Toscana ospitano l´ennesimo evento sportivo di grandissimo livello, a breve distanza di tempo dai Mondiali di ciclismo. "Ho ancora negli occhi – ha aggiunto - la grande partecipazione di gente ma anche la consapevolezza di essere all´attenzione del mondo ed il grande amore per lo sport. Firenze e la Toscana hanno più volte dimostrato, se sollecitate ne modo giusto, di saper rispondere in modo adeguato alle grandi manifestazioni". La Final Six della World League torna in Italia dopo dieci anni. Fu infatti Roma l´ultima ad ospitarla nel 2004 e prima ancora Milano, nel 1991, 1994 e 1998 e Genova, nel 1992. Il Mandela Forum è pronto al grande evento, come conferma la stessa Saccardi: "Il palazzetto ha subito di recente un importante restyling, sarà il teatro perfetto per questo evento di livello mondiale. Durante quei giorni tra l´altro verrà ricordata la figura di Nelson Mandela, si celebrerà infatti il primo compleanno dopo la sua scomparsa. Vorrei sottolineare la volontà di dedicare questa struttura ad una personalità come Mandela e non a uno sponsor". La pallavolo a Firenze ha un movimento fortissimo. "Probabilmente – ha concluso la vice presidente - è la disciplina più praticata, e soprattutto vede una partecipazione femminile elevatissima. Come tutti gli sport di squadra ha una forte valenza sociale, in grado di avvicinare tanti ragazzi e ragazze. La scelta della Federazione è stato un regalo straordinario, Firenze e la Toscana sapranno onorarlo". Informazioni aggiornate sulla manifestazione (biglietti e punti vendita) sia su facebook www.Facebook.com/worldleaguefinals  che su twitter #Fivbworldleaguefinals