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GIOVEDI

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Notiziario Marketpress di Giovedì 20 Marzo 2014
I RISULTATI DEI CONTROLLI SULLA SPESA AGRICOLA DELL’UE SVOLTI DAGLI STATI MEMBRI NON SONO ATTENDIBILI - AFFERMA LA CORTE DEI CONTI EUROPEA  
 
Lussemburgo - Una relazione pubblicata il 17 marzo dalla Corte dei conti europea rileva che i risultati dei controlli sulla spesa agricola svolti dagli Stati membri, risultati poi comunicati alla Commissione, non sono attendibili. La Commissione utilizza queste informazioni per stimare i tassi di errore residuo che sono presentati al Parlamento europeo ed al Consiglio nel contesto della procedura di discarico. “Gli Stati membri svolgono un ruolo fondamentale nell´assicurare che gli aiuti agricoli dell´Ue siano distribuiti ai beneficiari in linea con la legislazione dell´Ue,” ha affermato Rasa Budbergytė, il Membro della Corte responsabile della relazione. “Essi devono dunque fornire alla Commissione informazioni attendibili sui risultati dei controlli svolti, in modo da consentire alla Commissione di stimare meglio l´impatto delle irregolarità nei pagamenti eseguiti”. La Commissione europea condivide la responsabilità dell´attuazione della politica agricola comune (Pac) con gli Stati membri. Il sostegno agli agricoltori dell´Ue viene gestito ed erogato dagli organismi pagatori nazionali o regionali, i quali poi ne riferiscono alla Commissione. Organismi di certificazione indipendenti designati dagli Stati membri certificano alla Commissione l´affidabilità dei conti annuali degli organismi pagatori e la qualità dei sistemi di controllo che detti organismi hanno posto in essere. Gli organismi pagatori svolgono controlli sulle domande di aiuto presentate dagli agricoltori, al fine di verificarne l´ammissibilità. Effettuano anche controlli in loco su un campione di richiedenti. Gli errori individuati tramite detti controlli danno luogo a riduzioni dell´importo dell´aiuto che può essere erogato al richiedente. Gli Stati membri trasmettono ogni anno alla Commissione i risultati di tali controlli tramite relazioni statistiche. Queste ultime sono gli elementi fondamentali usati dalla Commissione per stimare il tasso di errore residuo, che si considera rappresenti l´impatto finanziario, espresso in percentuale dell´ammontare dei pagamenti, delle irregolarità presenti nei pagamenti stessi una volta effettuati tutti i controlli. La Corte ha concluso che le relazioni statistiche degli Stati membri non sono attendibili, sia per errori di compilazione sia per il fatto che i sistemi per i controlli amministrativi e in loco sono solo parzialmente efficaci nell´individuare le spese irregolari. In aggiunta, il lavoro degli organismi di certificazione non fornisce sufficienti garanzie circa l´adeguatezza dei controlli in loco o l´affidabilità delle relazioni statistiche. Infine, la Corte ritiene che gli aggiustamenti apportati dalla Commissione ai tassi di errore risultanti dalle relazioni non siano validi dal punto di vista statistico.  
   
   
CONFERENZA DELL´IPC "UNA DIETA SANA PER UNA VITA SANA" (JPI HDHL), BRUXELLES  
 
La visione dell´iniziativa di programmazione congiunta (Ipc) Hdhl è che nel 2030 tutti gli europei avranno la motivazione, la capacità e la possibilità di consumare una dieta sana composta da una varietà di alimenti, avranno livelli sani di attività fisica e l´incidenza delle malattie legate alla dieta sarà diminuita significativamente. Come parte della fase successiva di programmazione congiunta sarà lanciato il piano di attuazione, durante la seconda conferenza internazionale Jpi Hdhl, che sarà incentrata sulle possibilità e le barriere di questa seconda fase. La conferenza riunirà circa 200 interlocutori e partner, tra cui ricercatori, responsabili politici nazionali e internazionali, Ong, industria, altre Ipc e iniziative per le infrastrutture di ricerca. Per maggiori informazioni, visitare: http://www.Healthydietforhealthylife.eu Per consultare il programma preliminare: http://www.Healthydietforhealthylife.eu/images/documents/
programme_28march2014.pdf
 
 
   
   
IMPRESE COOPERATIVE, LOMBARDIA: PRESTO ARRIVERÀ CREDITO VERDE  
 
Cremona - "Ancora una volta la Lombardia è la prima Regione a chiudere il Programma di sviluppo rurale, ma, accanto alle Misure che partiranno dal 2015, puntiamo a sostenere in maniera concreta il credito alle imprese. L´agricoltura è un settore strategico, che non può essere abbandonato: lo sapete bene voi delle cooperative, che lottate per assicurare valore aggiunto alle materie prime". E´ quanto ha detto l´assessore regionale all´Agricoltura Gianni Fava, intervenendo, , all´assemblea annuale di Fedagri Lombardia - Confcooperative, nell´Aula Magna dell´Università Cattolica di Cremona. Nell´occasione Fava ha annunciato che "nelle prossime settimane daremo vita al credito verde, all´interno di Finlombarda. Questo permetterà alle aziende di accedere alle risorse a condizioni agevolate e con le garanzie delle strutture regionali". Attenzione A Mondo Cooperativo - "L´attenzione alla liquidità delle imprese agricole è una delle priorità della Regione - ricorda l´assessore Fava -, soprattutto in una fase di difficoltà dell´economia. Ed è per sostenere il comparto che, anche quest´anno, la Lombardia anticiperà a luglio la Pac, unica Regione a farlo a livello europeo". Molto forte anche l´attenzione di Palazzo Lombardia verso la cooperazione, con la modifica - alcune settimane fa - della legge 31/2008, che riconosce un ruolo specifico al mondo cooperativo. "Posso affermare che si tratta di un accordo storico - sostiene Fava - e questo è stato possibile grazie all´esperienza passata del presidente Roberto Maroni come ministro del Welfare". Bene Pac Se Chiusa Entro Maggio - Del resto, dice ancora Fava, "la cooperazione in agricoltura dà valore aggiunto all´agricoltore e cerca anche di dare valore aggiunto alla trasformazione, conquistare spazi di mercato, fare internazionalizzazione. Con l´obiettivo ambizioso di cercare di migliorare la marginalità sulla materia prima". Un esempio su tutti: la crisi del lattiero caseario degli anni scorsi. "Se non ci fosse stata la rete delle coop, credo che sarebbe andata molto diversamente per il settore". La partita ora si sposta sulla Pac. "Il ministro delle Politiche agricole Martina punta a chiudere entro il 15 maggio: bene, si allinea ai tempi della Lombardia".  
   
   
LA REGIONE MARCHE: APPROVA IL PROGRAMMA “NO OGM”.  
 
Ancona, Verifica delle sementi circolanti sul territorio marchigiano con particolare attenzione alla eventuale circolazione in commercio della varietà di mais transgenico “Mon 810” che può circolare negli stati dell’Unione ma che è vietato nella regione Marche; prelevamento dei campioni di sementi nelle cinque province marchigiane al fine di verificare la veridicità delle dichiarazioni rilasciate dalle ditte sementiere. L’obiettivo finale è quello di effettuare un controllo significativo dei lotti di sementi di mais e soia impiegati nelle Marche. Questi i controlli che saranno messi in atto, in tutto il territorio regionale, dal Nucleo Operativo per la prevenzione e l’intervento in materia di Ogm della Regione, indicati nel Piano, approvato in questi giorni dalla Giunta regionale, riguardante le attività necessarie per la prevenzione e l’intervento di contrasto in materia di Organismi geneticamente modificati per la campagna di semina 2014. “Il Piano – afferma l’assessore all’Agricoltura Maura Malaspina – rappresenta la continuità dell’impegno che la Regione Marche porta avanti da anni in questo ambito. Gli Ogm vanno contro gli interessi degli agricoltori marchigiani e la salute dei cittadini. In un mondo sempre più globalizzato dove regna la conformità per rimanere competitivi la formula è quella di produrre qualcosa di diverso perché eccellente e gli ogm sono la negazione del nostro modello di agricoltura, la cancellazione della nostra identità alimentare frutto di secoli di storia e tradizioni che fanno delle Marche anche la regione più longeva d’Europa e quindi tra le prime al mondo per longevità della popolazione.” L’assessore Malaspina è Presidente della Rete delle Regioni e Autorità locali d’Europa “Libere da Ogm” e ha, lo scorso gennaio, presieduto a Bruxelles il direttivo che conta attualmente 60 regioni europee per 163 milioni di abitanti su 9 Stati. L’obiettivo della rete è quello, di ribadire la libertà di scelta dei governi europei di vietare le coltivazioni geneticamente modificate nei propri territori al fine tutelare la biodiversità, le produzioni di qualità biologiche, tradizionali e tipiche, l’immagine di in territorio - anche in chiave turistica - per un’ agricoltura sostenibile dal punto di vista ambientale, sociale ed economico. “Non si può non tener conto del fatto – prosegue la Malaspina – che il biologico e l’export agroalimentare marchigiani rappresentano due fattori trainanti della nostra economia. Settori sui quali la Regione sta investendo concretamente con il Psr e con norme di tutela, promozione e valorizzazione.” Le azioni di controllo sono quindi volte a tutelare gli agricoltori e i consumatori marchigiani, la qualità e la salubrità delle colture agricole e dei prodotti agroalimentari della regione. I controlli del Nucleo Operativo saranno svolti in collaborazione del Corpo forestale dello Stato e l’Assam e le analisi saranno eseguite dall’Istituto Zooprofilattico dell’Umbria e delle Marche con sede a Perugia; un lavoro sinergico tra Enti pubblici coordinato dalla Regione Marche. Sul sito della Regione Marche www.Agri.marche.it/ogm  è possibile consultare lo spazio on line, appositamente allestito, dedicato all’attività del Nucleo operativo. Nella volontà di rassicurare gli agricoltori e fornire tutte le informazioni del caso è possibile rivolgersi al Nucleo Operativo della Regione al telefono 071- 8063651.  
   
   
ORGANISMI GENETICAMENTE MODIFICATI NELLE SEMENTI DI MAIS E SOIA: CONTROLLI PREVENTIVI A TAPPETO DEL CORPO FORESTALE DELLO STATO.  
 
Ancona – Scattano i controlli del Nucleo operativo per la prevenzione e l’intervento in materia di Organismi Geneticamente Modificati (O.g.m.) in adempimento alla normativa nazionale e regionale, che prevede uno specifico “Piano complessivo delle attività necessarie per la prevenzione e l’intervento di contrasto in materia di Ogm” – per la campagna di semina 2014, al quale il Corpo forestale dello Stato partecipa con tutte le Stazioni territoriali presenti nella Regione Marche. La coltivazione di Organismi Geneticamente Modificati è vietata dalla normativa nazionale, se non autorizzati mediante apposita iscrizione nel “Registro nazionale delle varietà vegetali geneticamente modificate” e coltivati separando accuratamente le filiere, garantendo il principio di coesistenza tra colture biologiche, convenzionali e transgeniche. In Italia le Regioni hanno la competenza di adottare le misure di coesistenza tra i diversi tipi di colture e tale possibilità non è stata ancora utilizzata da alcuna Regione. Le Marche, sulla base di coerenti analisi tecniche ed economiche, hanno scelto un approccio favorevole alla salvaguardia delle produzioni tipiche di qualità e biologiche; un approccio non ideologico, già normato con la legge regionale n. 5 del 2004, che vieta la coltivazione degli Ogm sull’intero territorio regionale, e che continua a perseguire, attraverso la divulgazione del marchio Qm (Qualità garantita dalle Marche), la salvaguardia dei prodotti di qualità regionali. Il Corpo forestale dello Stato, in qualità di Forza di Polizia specializzata nella tutela delle risorse agro-alimentari e ambientali, è chiamato dalle vigenti normative ad effettuare i controlli, attraverso il campionamento dei lotti di sementi di mais e soia, sospetti dal punto di vista commerciale, in quanto privi delle certificazioni Ogm Free. Importante risulta la collaborazione con l’Istituto Zooprofilattico Sperimentale dell’Umbria e delle Marche, al quale vengono conferiti i campioni di sementi per le analisi di prima istanza. L’azione del Corpo forestale dello Stato è incentrata sulla convinzione che prevenzione e repressione debbano coesistere sinergicamente, per ottimizzare il valore aggiunto del sistema agroalimentare marchigiano, ricco di produzioni agricole tradizionali di elevata qualità, importanti sia dal punto di vista ambientale che economico, in quanto contribuiscono a rappresentare il made in Italy in ambito internazionale.  
   
   
NITRATI, LOMBARDIA: SU NUOVE ZONE TEMO STOP MINISTERI  
 
 Cremona - "Sulla direttiva nitrati abbiamo gli elementi per rivedere le zone vulnerabili e, a sostegno di ciò, oggi abbiamo gli strumenti scientifici per dire che quelle aree, identificate in passato sulla carta e non con un´analisi reale, sono sbagliate". L´assessore regionale all´Agricoltura Gianni Fava tocca - nel corso dell´assemblea annuale di Fedagri - Confcooperative Lombardia - il tema caldo dei nitrati, in vista di andare, la prima settimana di aprile, a Bruxelles, per presentare la nuova mappa delle aree vulnerabili (in cui il carico di azoto per ettaro/anno dovrà rimanere entro i livelli dei 170 chilogrammi, contro i 340 delle zone non vulnerabili). Aree che risulteranno inferiori di circa il 20-30 per cento rispetto alle attuali. Regioni Possono Rivedere Le Zvn - "Ci siamo inseriti per difendere la zootecnia e rivedere la geografia delle ´Zvn´ - spiega Fava - sulla scorta della cosiddetta ´norma deroga´, che prevede che ogni quattro anni le Regioni possano rivedere le proprie zone vulnerabili. La Lombardia l´ha fatto, consapevole che il comparto allevatoriale debba essere tutelato e sostenuto, non accusato ingiustamente". Tuttavia, ammonisce Fava, "serve compattezza del mondo agricolo e del sistema. Nei giorni scorsi il presidente della Commissione Agricoltura del Parlamento europeo Paolo De Castro ha dichiarato che la richiesta di deroga non può essere avanzata a Bruxelles dalla Regione Lombardia e si dice sicuro che il negoziato sarà condotto dallo Stato. Io non ne sono così sicuro, perché, se lo Stato italiano avesse voluto salvaguardare la zootecnia, l´avrebbe fatto prima". Sara´ Battaglia Vera - Più che verso Bruxelles, i timori di Fava vanno verso i Ministeri delle Politiche agricole e dell´Ambiente. "Credo che saranno loro a bloccare il negoziato - avverte -. Ma, a quel punto, sarà battaglia vera e voglio vedere da che parte staranno gli agricoltori".  
   
   
VENETO: INTERVENTI NAS PER SICUREZZA ALIMENTARE.  
 
 Venezia - “Complimenti e soprattutto “grazie” di cuore ai Carabinieri del Nas di Treviso per i controlli sulla sicurezza alimentare e per l’attività di prevenzione e repressione che li vede impegnati quotidianamente sul campo”. L’assessore alla tutela del consumatore del Veneto Franco Manzato saluta con queste parole l’operazione del Nucleo anti sofisticazioni trevisano dell’Arma che ha portato al sequestro di quattro esercizi agricolo – alimentari. “Nel campo della sicurezza alimentare dobbiamo tutti tenere la guardia altissima, senza incertezze e tolleranze di alcun genere – sottolinea Manzato – perché mette a rischio la salute dei cittadini, li deruba e li truffa. E non solo: i comportamenti illegali compromettono e sviliscono anche l’impegno di quanti si rompono la schiena lavorando per far crescere la redditività e l’immagine del nostro agroalimentare. Che è la rappresentazione del gusto e della qualità e che in tutto il mondo crea valore aggiunto per i nostri territori e la nostra cultura della buona e sana alimentazione”. “In questo campo, anche più che in altri – conclude Manzato – ci deve essere un controllo collettivo molto stretto: tutti i cittadini che abbiano dei dubbi su produzione, stoccaggio, conservazione di alimenti e così via, segnalino i fatti alle forze dell’ordine, per fermare l’illegalità e intervenire prima che possano verificarsi pericolose conseguenze”.  
   
   
EATALY, MARONI: PROGETTO COERENTE CON SPIRITO EXPO  
 
 Milano - "Ho fatto i miei complimenti a Oscar Farinetti, per aver realizzato in questo, che era uno dei templi della musica, questa bellissima struttura, in cui ha recuperato un luogo simbolo della musica, mantenendo il palcoscenico e integrando la bellezza della musica con la bontà del made in Italy: questa è un´altra delle eccellenze della nostra Lombardia ed è un buon viatico in vista di Expo, che sarà l´eccellenza delle eccellenze e so che Eataly sarà fortemente impegnata in Expo". Lo ha spiegato il presidente della Regione Lombardia, Roberto Maroni, al termine dell´inaugurazione di ´Milano Eataly Smeraldo´. Cibo Genuino - "In questo ´Milano Eataly Smeraldo´ ci sono cose da mangiare genuine, controllate, rigorosamente made in Italy e questo luogo è coerente con Expo ed è coerente con quanto sta facendo la Regione Lombardia - ha rimarcato Roberto Maroni - con il suo impegno forte nella lotta alla contraffazione alimentare, che significa cibo genuino, che sappiamo da dove viene, che vuol dire vendere il made in Italy e contrastare quei prodotti che sembrano italiani ma italiani non sono, con un danno alla nostra economia e un rischio per la nostra salute".  
   
   
MANTOVA: TERRITORIO TROPPO SFRUTTATO, TORNARE A VOCAZIONE AGRICOLA  
 
 Canneto sull´Oglio/mn - "L´agricoltore è il migliore alleato del territorio, in termini di gestione delle attività agricole e la cura del paesaggio rurale, ma servono le condizioni perché il reddito degli imprenditori agricoli sia assicurato, altrimenti il rischio è l´abbandono del territorio". Lo ha detto l´assessore all´Agricoltura della Lombardia Gianni Fava, intervenendo nel teatro Mauro Pagano di Canneto sull´Oglio (Mantova) alla Conferenza finale del progetto di cooperazione transnazionale per la valorizzazione del paesaggio rurale ´Landsare´ (Architetture di paesaggio nelle aree rurali europee: un nuovo approccio al disegno dello sviluppo locale). Un progetto che ha coinvolto anche la Bassa Sassonia (Germania) e le Highlands scozzesi. Guardare Turismo Rurale - "Migliorare la redditività delle imprese agricole può arrivare dal modello della multifunzionalità, in un percorso virtuoso che guarda anche al turismo rurale e, in alcuni casi, anche alla filiera corta e alla trasformazione diretta". "L´´agricoltura - ha proseguito Fava che si rivolgeva a numerosi studenti - può infatti diventare una grande occasione di lavoro. Due ritengo infatti che siano i temi cardine della giornata di studio di oggi: il territorio e il lavoro". Sostenere Redditivita´ Imprese- "In questi anni, purtroppo, abbiamo assistito ad uno sfruttamento del territorio eccessivo - dice l´assessore lombardo - con una ricerca del business legata a processi di industrializzazione forsennata e fine a se stessa. Oggi troviamo molti scheletri legati a una industrializzazione che sembrava non si sarebbe mai fermata, ma che invece ha avuto uno stop". Il territorio mantovano e della Lombardia "deve ritrovare - ha aggiunto - la propria vocazione agricola e sostenere la redditività delle imprese agricole, in modo da attirare i giovani e dare loro prospettive interessanti sul piano economico, anche in considerazione del paesaggio rurale". Superare Fase Bucolica - "Occorre superare - ha aggiunto - una immagine bucolica che non esiste più e rilanciarsi, grazie anche al sostegno che l´Unione europea assicura. Questo per rendere più compatibile lo sfruttamento del territorio agricolo secondo standard sostenibili".  
   
   
VENETO: BRUCIATURA RAMAGLIE E POTATURE  
 
Venezia - “Gli olivicoltori hanno ragione, come hanno ragione tutti i coltivatori che, letteralmente da millenni, distruggono ramaglie sul posto bruciandole. L’unica vera controindicazione riguarda il pericolo di propagazione del fuoco e di incendi boschivi, per la quale vi sono già norme”. Luca Zaia, presidente del Veneto, ribadisce la sua posizione a fronte del divieto di bruciare ramaglie in quanto considerato illecito smaltimento di rifiuti. “Un divieto del genere semplicemente è privo di senso e di utilità ambientale – aggiunge Zaia – e ipotizzare regimi di deroga amministrativa rischia solo di mettere in moto macchine burocratiche fatte di dichiarazioni, autorizzazioni, prescrizioni. Chi ha scritto disposizioni del genere non ha mai lavorato la terra e dovrebbe invece farlo, applicando le sue stesse norme, per capire di cosa stiamo parlando”. “Mi auguro solo che il legislatore nazionale non solo non si faccia prendere la mano da una burocrazia che sembra sempre più autoreferenziale anziché di servizio ai cittadini ma la sfoltisca. Il Veneto e, ne sono certo, l’intero Paese, vogliono una seria potatura della burocrazia. Penso che come Veneto, in assenza di altre determinazioni a livello centrale, possa almeno proporre una legge nazionale per evitare di complicare inutilmente la vita alla gente”.  
   
   
COMO: GRANDI POTENZIALITÀ PER EXPO  
 
 "E´ stato un incontro positivo e proficuo". Lo ha detto l´assessore al Commercio, Turismo e Terziario di Regione Lombardia Alberto Cavalli nel corso della conferenza stampa alla Sede territoriale di Regione Lombardia di Como, al termine dell´incontro con i rappresentanti delle realtà istituzionali, sociali e commerciali del territorio comense. L´iniziativa si inquadra nell´ambito del ´road tour´ che l´assessore ha in corso nelle province lombarde, per far conoscere le azioni intraprese dall´Assessorato e che ha già toccato Sondrio, Bergamo, Brescia, Cremona e Lodi. Distretti Commercio - "A dimostrazione che Regione Lombardia riconosce alla funzione commerciale un ruolo strategico di coesione sociale e che investe nella valorizzazione degli spazi urbani - ha detto l´assessore -, con il V Bando distretti, cui abbiamo destinato complessivamente oltre 5 milioni di euro, è stato possibile finanziare 82 Distretti, con un investimento garantito sul territorio di oltre 14 milioni di euro". Progetti Finanziati In Provincia Di Como - 13 i progetti finanziati con il V Bando in provincia di Como: ´Distretto urbano del Commercio di Como´; ´Distretto del Lario´; ´Promozione e sviluppo percorso shopping città di Cantù, Alto Lario in festa´; ´Distretto del Commercio dell´Alto lago´; ´Distretto diffuso del Commercio dell´Unione dei Comuni della Tremezzina´; ´Distretto del Centro lago´; ´Distretto del Commercio di Cernobbio, Maslianico e Moltrasio´; ´Il commercio intelvese´; ´Il Commercio tra montagna e lago´; ´Una passeggiata in centro...Tra le vetrine di Mariano Comense´; ´Valli del Ceresio: commercio e vita´; ´Distretto del Commercio di Erba´; ´Distretto tutto un altro Lario - borghi e botteghe fra il Lario e i monti´. ´Lombardia Concreta´ - "In vista di Expo 2015 - ha continuato Cavalli - Regione Lombardia ha deciso, con la Misura ´Lombardia Concreta´, di investire sul turismo lombardo 100 milioni di euro". "Abbiamo scelto di puntare con tale intervento - ha sottolineato - a un preciso risultato: il miglioramento qualitativo del sistema di offerta turistica e commerciale, per rispondere alle alte aspettative del grande flusso di visitatori stranieri che arriverà in Lombardia". "Destinatarie dell´intervento - ha specificato il rappresentante regionale - saranno le imprese lombarde che operano nel settore dell´accoglienza turistica, dei pubblici esercizi (ristoranti e bar) e del commercio alimentare al dettaglio, per la realizzazione di progetti di miglioramento delle strutture, tramite investimenti strutturali in beni materiali e in nuove tecnologie". Como Meta Per Expo - "Il territorio di Como, che in termini di flussi turistici registra il maggior numero di presenze dopo Milano e Brescia, - ha rimarcato Cavalli - è uno di quelli che si sono dimostrati più attivi in vista dell´Esposizione universale, depositando il brand ´Sistemacomo2015´, che raggruppa le realtà istituzionali, culturali, universitarie e scientifiche della provincia". Progetto Di Eccellenza ´Montagna E Turismo Attivo´ - "E, proprio con l´obiettivo di aumentare la capacità attrattiva del territorio comense, - ha aggiunto Cavalli - nel progetto di eccellenza ´Montagna e turismo attivo´ è stata individuata una linea di azione, all´interno della quale è previsto uno specifico contributo alla Provincia di Como per il sostegno alla candidatura dell´evento Igtm (International Golf Travel market) 2014 per un finanziamento complessivo di 288.000 euro". L´igtm, che avrà luogo a Villa Erba (Cernobbio), dal 27 al 30 ottobre, è un´occasione importante per tutto il comparto turistico lombardo, trattandosi della fiera annuale più importante al mondo dedicata all´industria del turismo golfistico. Riunisce una media di circa 500 tra giornalisti e buyer del settore golfistico internazionale, attraendo altrettanti operatori turistici. Design - L´assessore Cavalli ha menzionato anche l´attenzione riservata al design nelle politiche regionali, illustrando l´iniziativa lanciata con Adi e Federlegnoarredo, ´Design Competition´. "E´ rivolta - ha affermato - a designer under 35, che avranno la possibilità di realizzare ed esporre i propri prototipi in occasione del Salone del Mobile 2015 e dei tanti eventi che animeranno la città di Milano, nel corso del semestre di Expo". Moda, Progetto ´Magazzini Aperti´ - "Recentemente abbiamo firmato un Protocollo di collaborazione con ´Piattaforma sistema formativo moda´, di cui fa parte la prestigiosa Accademia di Belle Arti ´Aldo Galli´ di Como, - ha evidenziato Cavalli - e ´Milano Unica´, salone italiano del tessile, per il progetto denominato ´Magazzini Aperti´, che, grazie al coinvolgimento della rete d´eccellenza di imprenditori del Salone, permetterà agli studenti e ai giovani ´fashion designer´, di acquistare a prezzi convenienti i tessuti e i materiali necessari alla realizzazione delle collezioni o degli ´outfit´, per l´attività didattica ordinaria e delle verifiche di fine anno".  
   
   
AL VIA L´OI DELLA PERA  
 
Bologna - Più gioco di squadra per promuovere le pere dell’Emilia-romagna. Dopo avere superato i passaggi previsti dai regolamenti comunitari e aver ottenuto il riconoscimento della Regione Emilia-romagna, è operativa l’Oi della pera, un organismo che riunisce tutti gli anelli della filiera – dalle imprese agricole, all’industria di trasformazione e commercializzazione - di un prodotto che rappresenta uno dei fiori all’occhiello dell’agricoltura dell’Emilia-romagna, con circa il 65% dell’intera produzione nazionale. "La nuova organizzazione interprofessionale - spiega l’assessore regionale all’agricolturaTiberio Rabboni – è la terza che viene realizzata in Emilia-romagna, dopo quella del pomodoro da industria e quella del comparto suinicolo. Si tratta di un altro passo importante sulla strada di un’agricoltura più organizzata, più competitiva sui mercati e capace di fare reddito. Da oggi sarà possibile programmare meglio la produzione di pere e prevenire o comunque tenere sotto controllo eventuali crisi di mercato. Naturalmente la reale efficacia dell´azione dell´organismo interprofessionale dipenderà esclusivamente dalle decisioni operative che i suoi componenti sapranno assumere ”. Secondo il presidente della Oi Gianni Amidei “il riconoscimento dell´Interprofessione Pera e´ un importante punto di partenza per determinare insieme delle regole e delle strategie con l´obiettivo di migliorare la competitività del prodotto.” La nuova Oi, che sarà al centro di un seminario organizzato da Cso Servizi a Ferrara il prossimo 21 marzo, sviluppa la propria attività in Emilia-romagna e Veneto, “vale” il 39% della produzione nazionale, per una superficie coltivata di 10.400 ettari e una produzione media di 255 mila tonnellate. Per la parte agricola è costituita da 14 organizzazioni di produttori e dalle organizzazioni professionali agricole Cia Emilia Romagna, Federazione regionale Coldiretti e Federazione regionale agricoltori che rappresentano gli agricoltori non organizzati in Op. Per le industrie di trasformazione aderiscono: Conserve Italia, Aiipa, Fruttagel. La parte commerciale è infine rappresentata dalle principali strutture di commercio all’ingrosso delle pere da consumo fresco, che operano in Emilia-romagna e Veneto: Alegra, Aop Romandiola, Mazzoni, Naturitalia, Fruitimprese Emilia Romagna, Unacoa, Coferasta, oltre che da Conad. Aderiscono all´Oi anche la Camera di commercio di Ferrara, il Consorzio della pera dell´Emilia Romagna Igp, il Centro ricerche per le produzioni vegetali e la Fondazione per l´agricoltura Fratelli Navarra. La nuova organizzazione interprofessionale, se riuscirà a raggiungere la rappresentatività di almeno il 60% della produzione interessata, potrà essere uno strumento fondamentale per promuovere e valorizzare il settore, limitare gli sbalzi di mercato e favorire un´equa remunerazione del prodotto tenuto conto che avrà la possibilità di operare per il prodotto ”pera”, come sezione territoriale dell´Organizzazione interprofessionale nazionale Ortofrutta Italia. Il piano di lavoro prevede iniziative per migliorare la trasparenza del comparto e ricerche per orientare la produzione ai fabbisogni del mercato e dei consumatori. Tra gli obiettivi anche il monitoraggio e l´aggiornamento dei dati relativi ai costi dei fattori produttivi delle pere, in riferimento alla qualità e alle tecniche di produzione, con particolare attenzione a quelle a basso impatto ambientale.  
   
   
ZOOTECNIA: AIUTI ALLE AZIENDE NELLE ZONE SVANTAGGIATE E MONTANE DELLA TOSCANA  
 
Firenze - Aziende agricole e zootecniche in zone svantaggiate o montane? A partire da 19 marzo si può fare domanda per i nuovi bandi delle misure 211 e 212 del Piano di Sviluppo Rurale della Regione Toscana 2007-2013. La scadenza per la presentazione delle domande è il 15 maggio. Le misure prevedono l´erogazione di indennità compensative (100 euro/ha) per le aziende poste in zone montane (misura 211) o caratterizzate da altri svantaggi naturali (misura 212) e che conducono attività di allevamento estensivo. "L´obiettivo – spiega l´assessore all´agricoltura e foreste della Regione, Gianni Salvadori - è quello di sostenere l´attività agrozootecnica per il mantenimento di un tessuto socio-economico vitale in zone montane spesso poco produttive. La presenza degli agricoltori e degli allevatori in queste zone svolge una funzione di presidio ambientale perché garantisce la difesa della biodiversità e del suolo, nonché il mantenimento del paesaggio. La misura è finalizzata a fornire incentivi agli allevatori che mantengono la loro attività sul territorio, conservando i pascoli e le attività di coltivazione di foraggere." La principale novità dei bandi 2014 sta nel fatto che per la prima volta le risorse messe a disposizione (100 mila euro per la misura 211 e 100 mila per la misura 212) saranno erogate sulla base di una graduatoria regionale e non più locale: tutti gli allevatori del territorio regionale, in possesso dei requisiti previsti dal bando, potranno presentare domanda sul sistema informativoArtea. Saranno poi i criteri di priorità a selezionare le aziende nel caso in cui le risorse non siano sufficienti a finanziare tutte le domande. L´altra novità sta nel fatto che l´adesione alle misure comporterà l´assunzione dell´impegno (mantenimento dell´attività agrozootecnica) per un solo anno e non più per cinque: questo consentirà agli agricoltori di presentare nuove domande nel 2015 con le regole del nuovo Programma di sviluppo rurale 2014-2020. Possono presentare domandare anche le aziende che hanno presentato domanda di aiuto nel 2009 e per le quali l´impegno scade quest´anno.  
   
   
PIEMONTE, PIANO VERDE 2014: STANZIATE RISORSE PER LA CONDUZIONE AZIENDALE SINGOLA E COOPERATIVA  
 
Torino - Piano Verde 2014: stanziate risorse per la conduzione aziendale singola e cooperativa Claudio Sacchetto: “Nonostante la delicata situazione economica sono mantenuti gli impegni presi: oltre un 1.100.000 euro raggiungerà il territorio mediante contributi negli interessi sui prestiti per la conduzione” Nel segno della continuità rispetto agli impegni assunti dall’Assessorato Regionale all’Agricoltura, continua anche nel 2014 l’azione del Piano verde, il programma regionale per la concessione di contributi negli interessi su prestiti per la conduzione. Tale sistema di finanziamento per le piccole e medie imprese agricole aventi sede in Regione Piemonte, fortemente voluto dall’Assessore Sacchetto, prese il via nel 2011. È stato predisposto, mediante determina, il documento che prevede l’apertura di un bando dedicato alle cooperative agricole e alle altre forme associate composte da almeno 5 imprenditori agricoli per la concessione di contributi negli interessi sui prestiti contratti. Il bando è immediatamente operativo, rimarrà aperto fino alla scadenza del 31 dicembre 2014. Le risorse stanziate corrispondono ad una somma pari a euro 700 mila. Entro la fine del mese sarà inoltre predisposto uno stanziamento pari a 450 mila euro per il finanziamento dei prestiti di conduzione contratti da imprenditori singoli e da altre forme associate composte da meno di 5 imprenditori agricoli. Il contributo regionale negli interessi sui prestiti per la conduzione aziendale è stabilito nell’1% per le imprese ubicate in zona di pianura o di collina e nell’1,5% per quelle ubicate in zona di montagna. Nel caso in cui almeno il 50% dell’importo del prestito sia assistito da garanzia prestata da confidi esso è aumentato di 0,30 punti percentuali. Assessore Regionale all’Agricoltura Claudio Sacchetto: “In questi anni abbiamo sempre lavorato con l’obiettivo di mantenere gli impegni presi nonostante la situazione economicamente delicata che contraddistingue il periodo. Lo abbiamo dimostrato nel tempo con l’anticipo Pac, recentemente mediante la prosecuzione degli impegni sui pagamenti agroambientali e sulla misura 121 del Psr mediante il programma di aiuti alle aziende. Anche con il Piano Verde siamo riusciti a riservare delle risorse, garantendo la continuità di un sistema di finanziamento che nel medio periodo non solo ha rappresentato un sostegno alle aziende agricole, ma un incentivo per gli investimenti di tutto l’indotto rurale. Nonostante le criticità i risultati sono stati raggiunti e i primi a constatarlo sono proprio gli imprenditori agricoli. In questo caso lo sforzo è stato notevole, oltre un 1.100.000 euro raggiungerà il territorio mediante contributi negli interessi sui prestiti per la conduzione”  
   
   
CERTIFICAZIONI QUALITÀ IN AGRICOLTURA: INCONTRO A TARANTO IL 20 MARZO  
 
“La qualità e le certificazioni ad essa connesse sono un elemento di snodo fondamentale della prossima programmazione relativa ai fondi europei. Vale per il settore dell’agricoltura così come per la pesca e le risorse del mare. Per questa ragione crediamo che i territori vadano messi nella condizione di programmare al meglio conoscendo appieno le potenzialità che vengono dalle filiere certificate e dal nostro Marchio di Qualità prodotti di Puglia”. E’ quanto dichiara l’Assessore alle Risorse Agroalimentari della Regione Puglia, Fabrizio Nardoni, annunciando il primo dei cinque seminari territoriali che si svolgeranno nelle province pugliesi. L’appuntamento è previsto per giovedì prossimo (20 marzo) a partire dalle 16.30 nella sede della Camera di Commercio di Taranto. All’incontro a cui parteciperanno gli esperti del programma Agricoltura & qualità della Regione Puglia e il dirigente del servizio alimentazione, sono i invitate tutte le associazioni datoriali e di categoria, i referenti del mondo della pesca e le aziende e i produttori interessati al nuovo regime di aiuti per il sistema di qualità. Tema del seminario sarà: “Competitività e gli scenari evolutivi delle produzioni regionali di qualità nell’ambito della nuova programmazione 2014-2020 dello Sviluppo Rurale e della nuova Ocm Unica”. “Si tratta di una occasione che tende a favorire l’incontro e il confronto sui temi in questione – dice Nardoni - portando direttamente sui singoli territori provinciali le opportunità di sviluppo e maggiore competizione del nostro sistema di qualità anche alla luce del nuovo Regime riconosciuto dalla Regione Puglia e in linea con la nuova Pac che potrà essere sostenuto dal nuovo Psr 2014-2020”.  
   
   
AGRICOLTURA, LOMBARDIA: SUBITO LA DOP PER IL FORMAGGIO SILTER  
 
Milano - "Auspichiamo che l´iter della certificazione per la Dop del formaggio Silter proceda senza rallentamenti, per ottenere un riconoscimento che identifica l´attività agricola di territori specifici, dove ´allevare´ significa tutelare l´ambiente e il territorio con maggiori difficoltà rispetto alla pianura". E´ questo il commento dell´assessore regionale all´Agricoltura Gianni Fava, dopo che, sulla Gazzetta ufficiale, è stata pubblicata la richiesta del Consorzio per la tutela del formaggio Silter Camuno-sebino di riconoscimento di Denominazione d´origine protetta. Pasta Dura - Il formaggio Silter è un formaggio semigrasso a pasta dura, prodotto durante tutto l´anno ed esclusivamente con latte crudo. Il prodotto deve stagionare almeno 100 giorni e al momento del consumo si presenta con una pasta dura, mai troppo elastica, a volte con occhiatura piccola-media distribuita in modo uniforme. Il colore varia da bianco a giallo intenso in funzione dell´alimentazione delle bovine e della stagionatura. Prodotto Da Vacche Di Razza Bruna - La zona di produzione e stagionatura del formaggio Silter comprende il territorio bresciano delle Comunità montane di Valle Camonica e del Sebino Bresciano. Le vacche in lattazione nelle singole aziende devono essere almeno per l´80 per cento di razza Bruna.  
   
   
EXPO 2015, LA REGIONE MOLISE CHIAMA A RACCOLTA ENTI E ASSOCIAZIONI. FRATTURA: IL CONTRIBUTO DI TUTTI PER QUESTA GRANDE OCCASIONE  
 
 Campobasso - Expo Milano 2015, la costruzione della grande opportunità con il coinvolgimento del territorio. La Regione chiama a raccolta i principali protagonisti della filiera della promozione del Molise, tra agroalimentare, sostenibilità, tipicità e cultura: a breve un incontro con gli enti locali e le associazioni di categoria per discutere e condividere le varie proposte in campo per l´attesa vetrina internazionale, incentrata sul tema della nutrizione per l´uomo nel rispetto della terra. "Ci prepariamo ad arricchire di contenuti - dichiara il presidente della Regione Molise, Paolo di Laura Frattura -, la nostra proposta di adesione per la promozione delle filiere produttive, dei prodotti di qualità, della cultura e dei paesaggi rurali tradizionali. Insieme, enti locali, associazioni di categoria e Regione, dobbiamo mettere su un programma di eventi ampio, vario e convincente. Dialogo, confronto e condivisione segnano la strada che seguiremo per essere pronti e preparati alla grande sfida dell´Expo". Tra i numerosi progetti che vedono coinvolto il Molise, di particolare interesse quello promosso dal Ministero per la coesione territoriale, "Dall´expo ai territori", che finanzia progetti volti alla promozione dei territori italiani attraverso specifici interventi collegati all´Expo 2015. Iniziative, nei fatti, finalizzate a valorizzare aree delle regioni italiane caratterizzate da sistemi produttivi specializzati in filiere agroalimentari di qualità, riconosciute, note e certificate, in linea, cioè, con il leitmotiv dell´Expo 2015 "Nutrire il pianeta, energia per la vita" in termini di dotazioni agroalimentari, culturali e di specializzazioni. La principale proposta progettuale della Regione prende il nome di "Terra di mezzo" per evocare la centralità del Molise rispetto all´Italia, al Mediterraneo e all´Europa e celebrare il ruolo dell´alimentazione e della sostenibilità con i propri "ori della salute". Nell´ambito delle manifestazioni previste all´interno dell´Expo verrà presentata anche una "Mostra sull´Italia delle Regioni", nella quale il Molise esibirà il meglio del suo patrimonio declinato come cultura, colture, paesaggio e innovazione. La mostra sarà curata dal creativo italiano Marco Balich, tra le figure più importanti a livello mondiale nella produzione di grandi eventi e cerimonie olimpiche. L´anci farà da regia ad una serie di eventi-vetrina che consentiranno di far conoscere in tutto il mondo il vasto patrimonio culturale, artistico e gastronomico tipico dei borghi italiani. I comuni molisani, con il sostegno dell´amministrazione regionale, stanno organizzando un evento che si svolgerà a Venafro. Molteplici, inoltre, le cosiddette iniziative "fuori salone" che saranno programmate in coincidenza con l´Expo 2015. Anche a queste la Regione è pronta a partecipare. "Di fronte a un ventaglio così articolato, che rappresenta un´occasione troppo importante per il nostro territorio, unica per numeri e valori, - conclude il presidente Paolo Frattura -, è evidente quanto conterà il contributo che ciascun ente e ciascuna associazione di categoria sarà in grado di offrire alla promozione del nostro Molise. Insieme sapremo mettere su la proposta migliore".  
   
   
MARCHE: PREVENZIONE IN AGRICOLTURA”, CONCLUSA LA DUE GIORNI PROMOSSA DA REGIONE E INAIL  
 
Ancona - Si è conclusa con successo di pubblico (circa 300 presenze totali) e positive novità, la due giorni svoltasi il 13 e 14 marzo ad Ancona, come consuntivo dei tre anni del “Piano nazionale di prevenzione in agricoltura”, organizzata da Regione Marche, Asur, Inail Direzione Regionale e Coordinamento Interregionale per la Prevenzione nei luoghi di lavoro. Come ha sintetizzato Tiziano Ficcadenti (Area Vasta 4 dell’Asur), nelle Marche, in applicazione del piano, i Servizi di prevenzione dell’Asur hanno svolto azione di informazione su tutto il territorio regionale con incontri informativi che hanno, a oggi, coinvolto circa 1700 addetti del comparto agricole, effettuato controlli in 548 aziende e il 22% di queste hanno ricevuto prescrizioni per attrezzature non a norma, in particolare trattori. Sono infatti le trattrici la causa più frequente di infortuni mortali e gravi. Anzi, come ha ribadito l’ing. Laurendi del Settore Ricerca dell’Inail nazionale, costituiscono la attrezzatura di lavoro che in assoluto causa, a oggi, la maggior quantità degli infortuni mortali sul lavoro tra tutti i comparti occupazionali: lo specifico osservatorio nazionale Inail, che registra anche i dati dei non assicurati, ha contato ben 121 morti in Italia nel 2013. Ribaltamento, schiacciamento, investimento da terra le dinamiche più frequenti. Per contrastare queste drammatiche morti e un ancor più elevato numero di infortuni gravi , sempre con lesioni permanenti e spesso perdita dell’uso di parti degli arti, nella Marche si sta operando in modo integrato tra gli Assessorati alla Agricoltura e Salute della Regione, la Direzione Regionale dell’Inail, l’Assam, i servizi di prevenzione dell’Asur, le associazioni di categoria delle imprese agricole e le Organizzazioni sindacali dei lavoratori, con la regia del Comitato Regionale di Coordinamento previsto dal “Testo Unico” per la sicurezza (Decreto Legislativo 81/08), diretto dall’Assessore alla Salute, Almerino Mezzolani. L’assessore all’Agricoltura Malaspina ed il Direttore della sede Regionale Inail Onofri hanno informato come il programma di sostegno al piano stia procedendo con molto successo, tanto che, a fronte dei 300.000 euro di contributi previsti per il primo anno di sostegno all’adeguamento delle trattrici, sono pervenute richieste di contributi, da circa 2600 aziende, per circa 2,4 milioni di euro. L’assessorato all’Agricoltura e l’Inail regionale stanno valutando come procedere ad analoghi finanziamenti per gli anni prossimi. Positive valutazioni sulla complessiva esperienza in corso sono state espresse da Giorgetti, a nome delle associazioni di categoria di Cgil, Cisl e Uil regionali, da Sebastianelli a nome di Agrinsieme e da Troiani per Coldiretti. Certamente il riconoscimento più rilevante giunto al modello di intervento integrato messo in atto nelle Marche è giunto dal Ester Rotoli, direttore della prevenzione nazionale Inail, che ha annunciato come l’Inail abbia ritenuto valido il modello di bando attuato da regione Marche e Direzione regionale Inail, e sta valutando come utilizzarlo a base di analoghe iniziative nazionali con una dotazione di circa 10.000.000 euro. Rotoli ha aggiunto inoltre che Inail Nazionale sosterrà la prosecuzione del Piano Nazionale Agricoltura prevista nel prossimo Piano Nazionale di Prevenzione in fase finale di elaborazione tecnica tra Ministero della Salute e Regioni e che è stato appena sottoscritto un protocollo nazionale con Miur e Ministero delle Politiche Agricole per far acquisire il patentino per la guida dei trattori agli studenti degli istituti agrari. Come ha segnalato Paolo Onelli, Direttore generale della “Direzione Relazioni Industriali e dei rapporti di lavoro” del Ministero del Lavoro, l’agricoltura è uno dei comparti produttivi in cui l’occupazione ha tenuto in questo lungo periodo di crisi e sarà sicuramente uno dei partner della ripresa occupazionale, in particolare giovanile. Per questo motivo non possiamo permetterci di scoraggiare l’impresa, ma, senza operare sconti rispetto ai livelli di sicurezza che l’Europa ci richiede, dobbiamo sviluppare una maggior effettività delle norme ottenibile riconoscendo la reale specificità della organizzazione del lavoro nel comparto agricoltura . È necessario migliorare anche la capacità delle istituzioni di comunicare in modo efficace quanto si sta facendo e ciò si può ottenere sviluppando maggiormente le capacità relazionali tra tutte le componenti interessate.In particolare Onelli ha informato che sono in fase avanzata di predisposizione atti normativi, previsti dal così detto “Decreto del Fare” di semplificazioni normative, alcune specifiche per l’agricoltura, la cui approvazione è prevista entro il giugno prossimo. Dalla giornata nazionale dunque è giunto un complessivo apprezzamento a quanto si sta realizzando nelle Marche, ma anche un invito a procedere con impegno e determinazione nella strada intrapresa perché se è vero che nell’ultimo triennio gli infortuni in agricoltura sono scesi del 17,5% contro il 14,7 della media nazionale, è altrettanto vero che ciò non è accaduto per quelli mortali e gravi.  
   
   
AGRICOLTURA:GIUNTA ABRUZZO, OK A TERZO BANDO PER MISURA 112 DEL PSR  
 
Pescara - La Giunta regionale, su proposta dell´assessore all´Agricoltura, Mauro Febbbo, ha approvato il bando per la Misura 1.1.2 del Programma di Sviluppo Rurale, destinata all´insediamento dei giovani agricoltori. A questa Misura sono stati destinati inizialmente 2 milioni di euro ma si prevede di incrementare le risorse con l´utilizzo delle economie che progressivamente matureranno sui bandi delle altre misure. "Questo provvedimento - spiega Febbo ? era molto atteso dal mondo rurale e dimostra ancora una volta come questa amministrazione regionale mantiene gli impegni presi. Abbiamo operato la rimodulazione, previa autorizzazione di Bruxelles, con i fondi derivanti da risorse non utilizzate su altre Misure, relative al Psr 2007/2013, con l´obiettivo di continuare a utilizzare tutte le dotazioni a nostra disposizione confermando al tempo stesso quella capacità di spesa, certificata dallo stesso Ministero, che ci ha permesso di essere collocati tra le regioni più virtuose nell´utilizzo dei fondi comunitari (settimo posto nella graduatoria nazionale). Attraverso il terzo bando della Misura 112 si creano nuove opportunità per coloro che, per questioni anagrafiche o per i limiti relativi all´avvio dell´attività, non avrebbero la possibilità di attendere l´inizio della nuova programmazione. La Misura prevede un contributo di 40 mila euro ed è rivolta agli imprenditori under 40". "Per quanto riguarda il nuovo Psr 2014-2020 - aggiunge ancora Febbo - la nostra intenzione è quella di aumentare la dotazione e portarla a 70 mila euro anche in considerazione dei fondi che avremo a disposizione". Per la prossima programmazione, infatti, l´Abruzzo, proprio in virtù della nuova posizione conquistata in questi anni, potrà contare su 432 milioni di euro (fondi pubblici a cui si dovranno aggiungere 320/350 milioni di euro di fondi privati, per un totale di circa 800 milioni) con un incremento di 50 milioni rispetto alla programmazione precedente nonostante la consistente diminuzione del budget complessivo assegnato al sistema Italia. "L´abruzzo punta a ringiovanire il settore primario e a favorire il ricambio generazionale - aggiunge l´assessore Febbo - visto che i più giovani hanno mostrato una forte propensione ad avvicinarsi all´agricoltura che, dati alla mano, si conferma fondamentale per il tessuto economico regionale e un fattore chiave per la ripresa". Analizzando i dati relativi ai due bandi precedenti, la risposta degli under 40 è stata più che positiva. Le domande complessive ammontavano a oltre 1.200 e la Regione Abruzzo ha messo a disposizione fondi per 39 milioni di euro. La provincia dell´Aquila è stata maggiormente interessata dalla Misura per quanto riguarda gli ettari interessati mentre, rispetto al numero di beneficiari ed al contributo impegnato, al primo posto troviamo la provincia di Chieti (quasi 400 beneficiari e oltre 13 milioni di contributi). "Il ruolo delle giovani generazioni in agricoltura - sottolinea ancora l´assessore - è prezioso perché consente a tutto il comparto di beneficiare di nuova linfa grazie all´apporto di idee innovative che guardano con occhi diversi al futuro. Nei criteri di valutazione delle domande pervenute, un ruolo importante lo avranno i Pas (Piano Aziendale di Sviluppo) che si basano su priorità qualificanti quali il miglioramento delle condizioni e del benessere degli animali, la qualificazioni dei prodotti, l´innovazione tecnologica e la diversificazione delle attività aziendali. C´è da sottolineare, inoltre, il ruolo che il mondo giovanile abruzzese potrà assumere nel comparto agricolo dove bisogna puntare ad una precisa trasformazione delle aziende che dovranno maturare una connotazione europea, a cominciare dalla crescita fondiaria, con il superamento della cognizione di azienda della monocoltura e di piccolissime dimensione (1,5/2,5 ettari) per arrivare a dimensioni di 15/20 ettari con diversificazione colturali. E´ proprio grazie alla 112 del Psr si creano concrete opportunità per la continuità alle attività agricole che passano di padre in figlio e ciò significa che i terreni coltivati non vengono abbandonati a tutto vantaggio del mondo rurale e della qualità dell´ambiente. L´agricoltore - conclude Febbo - è un prezioso custode del nostro territorio e della nostra cultura e per questo la Regione Abruzzo si pone l´obiettivo primario di favorire nuovi ingressi".  
   
   
SUINICOLTURA IN BASILICATA, CIA: PROPOSTE PER IL SETTORE  
 
Potenza - La Cia di Basilicata di fronte a dati economici del settore suinicolo si chiede che fine farà l’allevamento di suini in Basilicata. “Per la suinicoltura lucana - oltre 100 mila capi allevati in 3500-4000 aziende, per i tre/quarti a conduzione familiare e con una trentina di aziende-allevamenti organizzati attraversa “filiera”, una “nicchia” di razze autoctone tra cui il suino nero che comunque non superano il migliaio di capi - è sempre più emergenza. E’ arrivato, quindi, -afferma la Cia- il momento di rispondere in modo efficace ai gravi problemi che condizionano pesantemente i nostri allevatori, alle prese non solo con il drammatico calo dei prezzi, ma anche con elevati costi produttivi, burocratici e contributivi. A questi si aggiungono un credito con il contagocce che sta mettendo in grave difficoltà molte aziende e un’agguerrita e sleale concorrenza estera che da tempo pone sotto assedio il prodotto “made in Italy”. L’assalto del “suino straniero” può mettere in discussione lo stesso futuro dei nostri produttori. Tre prosciutti (cotti e crudi) su quattro sono esteri. La concorrenza dei prodotti provenienti dall´estero, di minore qualità, ma fortemente competitivi nei prezzi di produzione ha raggiunto -sottolinea la Cia- livelli record: l’Italia importa oltre il 40 per cento del proprio fabbisogno di carne suina anche perché manca qualsiasi sistema obbligatorio di indicazione della provenienza che informi il consumatore rispetto al luogo di produzione e macellazione delle carni. Da qui l’impellente esigenza dell’etichettatura d’origine che deve essere attuata in tempi brevi. In tale maniera e con l’accordo di tutte le parti della filiera, dalla stalla alla distribuzione, sarà possibile -avverte la Cia- difendere e valorizzare tutta la nostra produzione suinicola tipica e di grande qualità. La Cia rinnova, pertanto, il suo appello per una nuova e più efficace politica per superare una situazione di estrema difficoltà, con gli allevatori pressati da problemi sempre più complessi e impossibilitati a svolgere un’adeguata attività imprenditoriale. Il Comitato di prodotto -proposta sostenuta dal coordinamento Agrinsieme, con il sostegno del mondo della cooperazione agricola e degli allevatori- è il primo impegno operativo. La consistenza degli allevamenti è seriamente compromessa dall’art. 62 del decreto liberalizzazioni che, in concreto, in Basilicata di fatto blocca 50 mila capi suini destinati all’ingrasso. Di qui la sollecitazione a risolvere la questione insieme ad alcune emergenze tra le quali una maggiore collaborazione allevatori-organismi addetti ai controlli e verifiche nelle stalle, la semplificazione di adempimenti onerosi ed eccessivamente burocratici, la creazione di un Fondo auto per l’adeguamento delle strutture di allevamento e per l’acquisto del mangime. A medio periodo la Cia propone la definizione di un Piano suinicolo regionale all’interno della nuova Pac 2014-2020 per superare l’handicap dell’assenza dalle precedenti programmazioni Feasr-psr Basilicata”.  
   
   
CERTIFICAZIONI QUALITÀ IN AGRICOLTURA: INCONTRO A TARANTO IL 20 MARZO  
 
 “La qualità e le certificazioni ad essa connesse sono un elemento di snodo fondamentale della prossima programmazione relativa ai fondi europei. Vale per il settore dell’agricoltura così come per la pesca e le risorse del mare. Per questa ragione crediamo che i territori vadano messi nella condizione di programmare al meglio conoscendo appieno le potenzialità che vengono dalle filiere certificate e dal nostro Marchio di Qualità prodotti di Puglia”. E’ quanto dichiara l’Assessore alle Risorse Agroalimentari della Regione Puglia, Fabrizio Nardoni, annunciando il primo dei cinque seminari territoriali che si svolgeranno nelle province pugliesi. L’appuntamento è previsto per giovedì prossimo (20 marzo) a partire dalle 16.30 nella sede della Camera di Commercio di Taranto. All’incontro a cui parteciperanno gli esperti del programma Agricoltura & qualità della Regione Puglia e il dirigente del servizio alimentazione, sono i invitate tutte le associazioni datoriali e di categoria, i referenti del mondo della pesca e le aziende e i produttori interessati al nuovo regime di aiuti per il sistema di qualità. Tema del seminario sarà: “Competitività e gli scenari evolutivi delle produzioni regionali di qualità nell’ambito della nuova programmazione 2014-2020 dello Sviluppo Rurale e della nuova Ocm Unica”. “Si tratta di una occasione che tende a favorire l’incontro e il confronto sui temi in questione – dice Nardoni - portando direttamente sui singoli territori provinciali le opportunità di sviluppo e maggiore competizione del nostro sistema di qualità anche alla luce del nuovo Regime riconosciuto dalla Regione Puglia e in linea con la nuova Pac che potrà essere sostenuto dal nuovo Psr 2014-2020”.  
   
   
BASILICATA, CIA: PARCHI NON PIU´ IN CONTRAPPOSIZIONE CON AZIENDE AGRICOLE  
 
 “La riunione di Latronico del Tavolo regionale del Partenariato per condividere le linee di indirizzo strategico della programmazione 2014-2020 per lo sviluppo rurale, dedicata nello specifico al rapporto agricoltura-aree naturalistiche, rafforza la sollecitazione della Cia ad invertire la tendenza del passato che ha visto in contrapposizione i Parchi con le aziende agricole specie per effetto dei troppi vincoli imposti alle attività produttive”. E’ il commento della Cia affidato ad una nota a firma del direttore regionale Donato Distefano che “evidenzia come nella dotazione complessiva del nuovo Psr, pari a 680Meuro, almeno 210Meuro devono essere destinati a programmi nel settore agro-ambientale-biodiversità. Per questa ragione l’agricoltura deve tornare ad essere protagonista anche nelle aree protette della nostra regione come il Parco nazionale del Pollino a partire dalla rappresentanza del mondo agricolo negli organismi di gestione dei Parchi da cui i produttori sono inspiegabilmente esclusi, nonostante nell’area del Pollino sono in attività oltre un migliaio di aziende agricole”. Distefano inoltre sottolinea che “il Partenariato europeo collegherà domanda (imprese) e offerta di innovazione (ricerca) attraverso il Pei, (Partenariato europeo per l’innovazione), un acronimo che entrerà nel lessico degli agricoltori con la nuova Pac”. “Le parole chiave del Pei – aggiunge - per l’agricoltura sono: produttività e sostenibilità”. “La salvaguardia del territorio – afferma la Cia - non può prescindere da uno stretto collegamento con l’attività agricola, in modo particolare nelle aree tutelate, dove il ruolo multifunzionale dell’impresa agricola trova la sua massima valorizzazione, anche in relazione ai progetti di sviluppo sostenibile avanzati dalla Regione”. “Nella nuova Pac finalmente – conclude Distefano - il paesaggio rurale è considerato alla stregua di una risorsa economica, capace di produrre ricchezza, sia grazie al turismo ‘verde’ che attraverso il giro d’affari legato alle produzioni d’eccellenza tipiche e strettamente legate al proprio territorio, per cui l’Italia vanta il primato assoluto in Europa con le sue 228 denominazioni d’origine”.  
   
   
PIEMONTE: LOTTA ALLE ZANZARE, APPROVATO IL PROGRAMMA 2014  
 
Torino - La Giunta, su proposta dell’Assessore alla Sanità, Ugo Cavallera, ha approvato il programma regionale annuale per la lotta alle zanzare. Lo stanziamento complessivo è di 5 milioni. Il programma si articola in tre progetti: • lotta alle zanzare in risaia (importo 3.756.293,26); • interventi nelle aree urbane, su progetti presentati dagli enti locali interessati (importo 632.456,74); • informazione e monitoraggio della diffusione dei vettori di patologie umane e animali, con particolare attenzione alle malattie trasmissibili all’uomo e alla tutela della sicurezza e della salute (236.250). La Giunta ha affidato il coordinamento delle iniziative all’Ipla, l’Istituto per le piante da legno e l’ambiente. Anche grazie a questo incarico, parte dei lavoratori dell’Ipla avrà prospettive occupazionali, in attesa che vengano definite ulteriori forme di collaborazione. La delibera prevede anche la ricostituzione del Comitato tecnico-scientifico per la lotta alla zanzare. L’obiettivo del programma di lotta alle zanzare è ripetere i positivi risultati del progetto degli anni scorsi, contribuendo alla riduzione delle infestazioni nella prima fase della stagione e al miglioramento dell’efficacia delle azioni di contenimento della loro espansione.  
   
   
CAMPANIA: PROGRAMMA SVILUPPO RURALE, 9 MILIONI A 12 IMPRESE  
 
"Gli uffici dell´assessorato all´Agricoltura hanno approvato la graduatoria provvisoria della misura 123 del Programma di sviluppo rurale 2007/2013. Sono state ammesse a finanziamento 12 istanze di aiuto per una spesa complessiva di oltre 19 milioni di euro pari ad un contributo di circa 8 milioni e 900mila euro." Ne dà notizia Daniela Nugnes, assessore all´Agricoltura della Regione Campania. "La misura in oggetto - spiega - mira ad incrementare il valore aggiunto dei prodotti agricoli attraverso l´ammodernamento e il miglioramento dell´efficienza delle strutture produttive locali. Si tratta di uno degli strumenti più significativi messi a disposizione dal Programma regionale, cofinanziato dall´Unione europea, per incentivare e sostenere il sistema agroalimentare della Campania. L´obiettivo è fornire alle imprese regionali quelle innovazioni tecnologiche e organizzative necessarie per proiettare le produzioni agroindustriali regionali in mercati sempre più ampi e qualificati. Un´occasione che, se sfruttata al meglio, potrà portare ricadute economiche ed occupazionali sull´intero territorio regionale", conclude la Nugnes.  
   
   
21 MARZO A UDINE, LA "DIMENSIONE ECONOMICA" DELL´AGRICOLTURA DEL FVG  
 
Quanto "vale" l´economia agricola del Friuli Venezia Giulia? Dati recenti, del 2013, elaborati dalla Regione, parlano di un "valore aggiunto agricolo" per il Friuli Venezia Giulia pari a 411 milioni di euro. Centinaia di milioni di plusvalore, dunque, prodotti dalle 22.316 aziende agricole attive in regione (dato riferito al 2010) che di fatto rappresenteranno le possibili tracce di analisi e di discussione del convegno "La dimensione economica e le specializzazioni dell´agricoltura in Friuli Venezia Giulia" che Regione ed Istat hanno promosso per venerdì prossimo, 21 marzo, nella sede regionale di Udine (Auditorium della Regione, via Sabbadini 31, inizio ore 9.30). I lavori, che si concluderanno a fine mattinata, prevedono numerose relazioni da parte degli esperti del servizio Programmazione, Pianificazione strategica, Controllo di Gestione e Statistica della direzione generale della Regione, dell´Istat, dell´Inea-istituto Nazionale di Economia Agraria e dell´Ersa-agenzia regionale per lo sviluppo rurale. In occasione del convegno sarà distribuito il volume "Dimensione economica e specializzazioni dell´agricoltura del Friuli Venezia Giulia al 2010. Il censimento dell´agricoltura 2010, nuove prospettive di analisi", curato dalla sede Istat del Fvg e dalla Regione Friuli Venezia Giulia.  
   
   
AGROALIMENTARE: LA VITICOLTURA DEL FVG A VINITALY/VERONA E PROWEIN/DUSSELDORF  
 
Il vino di qualità prodotto nel Friuli Venezia Giulia sarà presente a quelle che sono ritenute le manifestazioni fieristiche più importanti del "pianeta vino": il Prowein di Dusseldorf, dal 23 al 25 marzo, e il Vinitaly di Verona, dal 6 al 9 aprile. In particolare, per le aziende del Friuli Venezia Giulia, quella alla quarantottesima edizione del Vinitaly sarà una partecipazione da record nello stand istituzionale, anche se caratterizzata dal contenimento dei costi e senza nulla togliere alla qualità della presenza. Infatti, com´è stato specificato a Udine dal direttore generale dell´Ersa Paolo Stefanelli, nel corso della presentazione dell´impegno della Regione nel settore enologico, a Verona saranno presenti nello stand del Friuli Venezia Giulia ben 107 aziende. Come ha ricordato Stefanelli, le aziende vitivinicole del Friuli Venezia Giulia godono di un´ottima reputazione da parte di degustatori e consumatori ma soprattutto il settore vinicolo Fvg, così ben rappresentato al Vinitaly, costituisce elemento trainante per l´intero comparto agroalimentare regionale. A Verona sono attesi quasi 150.000 visitatori, dei quali oltre 50.000 dall´estero: si tratterà dunque di un´occasione unica e da sfruttare per far conoscere ulteriormente le carature dell´enologia regionale. Per la partecipazione al Vinitaly, l´Ersa è riuscita a garantire alla Regione la presenza all´evento con un risparmio, per i prossimi tre anni, di 480.000 euro. Un contenimento dei costi, che comunque non è andato a discapito della funzionalità dello stand e della partecipazione delle aziende. Lo stand del Friuli Venezia Giulia, che si estende su una superficie di 1.500 metri quadrati (situato nel padiglione 6 della Fiera di Verona) sarà inaugurato alle ore 12.00 del prossimo 6 aprile. Alla ventesima edizione del Prowein di Dusseldorf, il più importante evento del Nord Europa caratterizzato dalla presenza di 4.800 espositori provenienti da 48 Paesi, visitato lo scorso anno da 45.000 persone, principalmente operatori del settore enologico e agroalimentare di tutto il mondo, sarà invece allestita un´area di 240 metri quadrati, con la presenza di 40 aziende vitivinicole regionali.