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Notiziario Marketpress di Giovedì 07 Settembre 2006
ACCELERA LA CRESCITA ECONOMICA IN EUROPA NEL 2006, SPINTA DALLA FORZA DEGLI INVESTIMENTI E DEI CONSUMI  
 
Bruxelles, il 6 settembre 2006 - Nell´anno in corso la crescita economica registra un´accelerazione al 2,7% nell´Unione europea e al 2,5% nell´area dell´euro, trainata essenzialmente dalla domanda interna, in particolare dagli investimenti. Si tratta della crescita più forte dal 2000. Grazie al clima positivo, il numero di posti di lavoro creati dall´economia è anch´esso in crescita: a luglio il tasso di disoccupazione è sceso all´8% nell´Ue e al 7,8% nell´area dell´euro. Nonostante la spinta al rialzo dei prezzi al consumo dovuta all´aumento dei costi per l´energia, l´inflazione di base rimane contenuta grazie all´aumento della produttività del lavoro e alla maggiore concorrenza a livello internazionale. Nel complesso, l´inflazione dovrebbe assestarsi al 2,3% nel 2006 sia nell´Ue che nell´area dell´euro, rispetto al 2,2% dello scorso anno. "Quest´anno la crescita economica dovrebbe essere la migliore dal 2000. Approfittiamo della congiuntura favorevole per proseguire con le riforme strutturali e il risanamento di bilancio. Solo in questo modo saremo in grado di accrescere il potenziale di crescita lì dove è debole e di creare i margini di sicurezza necessari per affrontare i momenti difficili", ha dichiarato Joaquín Almunia, il commissario responsabile per gli Affari economici e monetari. Nel 2006 la crescita economica dovrebbe raggiungere il 2,7% nell´Ue e il 2,5% nell´area dell´euro, rispetto all´1,7% e all´1,4% rispettivamente nel 2005. Si tratta di una netta revisione al rialzo delle previsioni economiche di primavera 2006 della Commissione (2,3% e 2,1% rispettivamente). La revisione è giustificata principalmente dall´accelerazione della crescita allo 0,8% nel primo trimestre e allo 0,9% nel secondo trimestre, sia nell´Ue che nell´area dell´euro. Nel 2006 l´indice dei prezzi al consumo dovrebbe raggiungere il 2,3% sia nell´Ue che nell´area dell´euro, mentre le previsioni di primavera indicavano 2,1% e 2,2% rispettivamente, e nel 2005 il risultato è stato del 2,2%. Queste proiezioni si basano sull´ipotesi che il prezzo del petrolio si mantenga intorno ai 73 dollari al barile, in linea con le aspettative del mercato, e che il tasso di cambio dell´euro rispetto al dollaro rimanga al livello attuale. Si tratta della seconda edizione delle previsioni intermedie pubblicate della direzione generale degli Affari economici e monetari della Commissione. Come per l´edizione di febbraio, le previsioni forniscono aggiornamenti sulle cinque maggiori economie dell´Ue. Nella presente edizione è stata inclusa anche la Polonia, essendo il più grande dei 10 paesi che hanno aderito all´Ue nel 2004. Nel complesso, le economie esaminate rappresentano il 77% del Pil dell´Ue. L´economia europea dovrebbe continuare a crescere oltre il suo potenziale nel corso dell´anno, nonostante l´aumento dell´80% del prezzo del petrolio dall´inizio del 2005. La crescita mondiale, rivista al rialzo di circa ½ punto percentuale quest´anno, continua a sostenere prospettive positive. Ma il principale motore della ripresa nell´Ue è la domanda interna. Gli ultimi dati confermano la forza degli investimenti privati, che hanno registrato un aumento del 2% nel secondo trimestre rispetto allo stesso trimestre dell´anno precedente. Questa netta ripresa della crescita nell´Ue va di pari passo con la riduzione del divario di crescita tra le maggiori economie. Per quanto i dati lascino prevedere un rallentamento nel secondo semestre, gli Stati membri più grandi dovrebbero registrare una crescita equivalente o superiore al loro potenziale. Nel caso della Germania, il profilo della crescita è influenzato dall´aumento dell´aliquota ordinaria dell´Iva di 3 punti percentuali nel gennaio 2007, ma l´effetto globale della misura è giudicato sostanzialmente neutro in un orizzonte temporale di due anni. A più lungo termine l´aggiornamento delle previsioni sulla crescita economica potrebbe comportare una revisione al rialzo anche per il 2007. Dovrà tuttavia essere esaminato attentamente l´impatto di un riporto più consistente al 2007. Le prossime previsioni economiche complete della Commissione verranno pubblicate all´inizio di novembre. Sul fronte dell´inflazione, i costi dell´energia continuano a spingere al rialzo i prezzi al consumo, ma l´inflazione di base (che non tiene conto dei prezzi dell´energia e dei prodotti alimentari non trasformati) resta contenuta, il che indica che finora gli effetti secondari sono stati limitati. Le aspettative di inflazione rimangono anch´esse relativamente contenute grazie all´aumento della produttività e all´intensa concorrenza sui prezzi a livello internazionale. Tuttavia, la maggiore pressione sui prezzi a livello della produzione comincia a creare preoccupazioni. Nel complesso, l´inflazione dovrebbe assestarsi al 2,3% nel 2006 sia nell´Ue che nell´area dell´euro (+0,2 e 0,1 punti percentuali rispetto alle previsioni di primavera). Al pari dell´attività economica, la crescita dell´occupazione è stata più vigorosa a partire dall´ultimo trimestre del 2005. A luglio il tasso di disoccupazione era all´8% nell´Ue e al 7,8% nell´area dell´euro, rispetto all´8,7% e all´8,6% rispettivamente dell´anno precedente. Tenuto conto della netta ripresa dell´attività economica, la produttività del lavoro dovrebbe aumentare a circa il 2% quest´anno. Le informazioni disponibili indicano inoltre che nella maggior parte degli Stati membri più grandi i risultati di bilancio potrebbero essere leggermente migliori di quanto previsto per il 2006, grazie al miglioramento delle prospettive e alle maggiori entrate fiscali generate dalla crescita economica. Le incertezze che pesano sulle previsioni dovrebbero essere per lo più positive nella seconda metà dell´anno. Se perdurerà la congiuntura favorevole, la forte spinta alla crescita potrebbe confermarsi, generando tassi di crescita trimestrali superiori alle attese. Inoltre, il miglioramento della situazione sul mercato del lavoro potrebbe avere un impatto maggiore sulla spesa del settore privato di quanto ipotizzato. Tuttavia, se si guarda al prossimo anno, dei rischi pesano sulle previsioni. In particolare, non sono da escludere ulteriori aumenti del prezzo del petrolio. Inoltre, una correzione disordinata degli squilibri mondiali continua a costituire una minaccia per le prospettive di crescita mondiale, in particolare se il mercato edilizio statunitense dovesse segnare un rallentamento più netto. .  
   
   
IL QUADRO EUROPEO DELLE QUALIFICHE: UN NUOVO MODO DI COMPRENDERE LE QUALIFICHE IN TUTTA L’EUROPA  
 
Bruxelles, 7 settembre 2006 – Lo scorso 5 settembre la Commissione europea ha adottato una proposta di raccomandazione del Parlamento europeo e del Consiglio relativa all’istituzione di un Quadro europeo delle qualifiche per l’apprendimento permanente (Qeq). Il Qeq fornirà una lingua comune per descrivere le qualifiche e aiuterà gli Stati membri, i datori di lavoro e gli individui a confrontare le qualifiche dei diversi sistemi di istruzione e di formazione nell’Ue. Ján Figel, Commissario europeo per l’istruzione, la formazione, la cultura e il multilinguismo afferma: “Troppo spesso in Europa le persone si trovano di fronte a ostacoli quando cercano di spostarsi da un paese all’altro per motivi di studio o lavoro oppure quando desiderano continuare la propria istruzione o formazione. Il Qeq li aiuterà a risolvere questo problema, rendendo più comprensibili le diverse qualifiche nazionali in Europa e promuovendo in tal modo l´accesso all´istruzione e alla formazione. Una volta adottato aumenterà la mobilità per motivi di studio o lavoro. Riteniamo che il Qeq sia un’iniziativa chiave per la creazione di nuovi posti di lavoro e per la crescita; in Europa aiuterà le persone ad affrontare le sfide di un’economia mondiale basata sulle conoscenze e caratterizzata dalla globalizzazione. ” La proposta rappresenta uno dei risultati concreti del programma di lavoro “Istruzione e formazione 2010” avviato in seguito al Consiglio europeo di Lisbona 2000 ed è stata espressamente richiesta dai Consigli europei di primavera del 2005 e del 2006. È stata sviluppata dopo consultazioni approfondite con gli Stati membri, le parti sociali e altri interessati. La proposta fa parte delle azioni comunitarie del programma di Lisbona presentate dalla Commissione per sostenere gli sforzi degli Stati membri volti a raggiungere gli obiettivi di sviluppo sociale ed economico concordati nel marzo del 2000. L’elemento chiave del Quadro europeo delle qualifiche (Qeq) è l’insieme di otto livelli di riferimento che descrivono le conoscenze e le capacità di chi apprende (i risultati dell´apprendimento) indipendentemente dal sistema in cui è stata acquisita una qualifica. I livelli di riferimento del Qeq spostano quindi l’attenzione dall´impostazione tradizionale che evidenzia gli input dell´apprendimento (durata dell´esperienza di apprendimento, tipo di istituzione) ai risultati dell’apprendimento: promuovono una migliore corrispondenza tra le esigenze del mercato del lavoro (di conoscenze, capacità e competenze) e l’offerta di istruzione e formazione; facilitano la convalida della formazione non formale e informale; e facilitano il trasferimento e l’impiego di qualifiche di diversi paesi e sistemi di istruzione e formazione. Quale strumento per la promozione dell’apprendimento permanente, il Qeq comprende l’istruzione generale e per gli adulti, la formazione professionale e gli studi superiori. Gli otto livelli coprono l’intera gamma delle qualifiche, da quelle ottenute al termine dell’istruzione e della formazione obbligatoria a quelle assegnate ai più alti livelli di istruzione e formazione accademica e professionale. La proposta di raccomandazione prevede che gli Stati membri colleghino i propri sistemi nazionali di qualifica al Qeq (entro il 2009). Essa consentirà quindi agli individui e ai datori di lavoro di utilizzare il Qeq come strumento di riferimento per confrontare i livelli di qualifica dei diversi paesi e dei diversi sistemi di istruzione e formazione, ad esempio la formazione professionale e gli studi accademici. Il Qeq fungerà da strumento di traduzione per rendere più chiari i nessi tra le qualifiche ed i diversi sistemi. Il Qeq contribuirà quindi ad aumentare la trasparenza e l’accessibilità dei sistemi di istruzione e formazione europei. La proposta Qeq è attualmente all´esame del Consiglio e del Parlamento europeo. L’adozione è prevista entro il 2007 Ulteriori informazioni: http://ec. Europa. Eu/education/policies/educ/eqf/index_en. Html .  
   
   
PER UNA LOTTA PIÙ EFFICACE CONTRO LA CRIMINALITÀ E IL TERRORISMO E UNA MIGLIORE PROTEZIONE DEL CITTADINO: LA COMMISSIONE ADOTTA UN LIBRO VERDE SULLE TECNOLOGIE DI RILEVAZIONE PER LE AUTORITÀ DI CONTRASTO  
 
 Bruxelles, 7 settembre 2006 - La Commissione europea ha adottato un Libro verde sulle tecnologie di rilevazione per le autorità di contrasto, doganali e altre autorità di sicurezza, per accrescere l´interazione tra il settore pubblico e il settore privato ed aiutare gli Stati membri ad acquisire i migliori strumenti al minor costo possibile. “I recenti avvenimenti nel Regno Unito hanno ancora una volta dimostrato che è necessario continuare a migliorare gli strumenti di rilevazione per affrontare i rischi sempre diversi del terrorismo e della criminalità e garantire che il cittadino possa viaggiare sicuro. Le moderne tecnologie di rilevazione svolgono un ruolo importante nella lotta alla criminalità e al terrorismo", ha dichiarato il vicepresidente della Commissione Franco Frattini, commissario responsabile della giustizia, libertà e sicurezza. Il vicepresidente Frattini ritiene indispensabile un efficace dialogo pubblico-privato sulla sicurezza, per canalizzare gli investimenti nella normalizzazione, la ricerca, la certificazione e l’interoperabilità dei sistemi di rilevazione e trasformare i risultati della ricerca in strumenti utili e applicabili. In questa ottica il vicepresidente ha sottolineato l’importanza della conferenza "Rafforzare la sicurezza contro gli esplosivi", che si svolgerà il 9 e 10 ottobre 2006 a Bruxelles e che verrà da lui aperta ufficialmente. La conferenza riunirà il settore pubblico e il settore privato per trattare temi come i componenti degli esplosivi, in particolare liquidi, il rilevamento, la tracciabilità e il loro trasporto e stoccaggio. Il Libro verde mira a stimolare il dialogo e la collaborazione tra pubblico e privato, per promuovere lo sviluppo di un mercato avanzato della tecnologia certificata della rilevazione, destinato ad alimentare una maggiore disponibilità di prodotti e servizi a prezzo inferiore, una maggiore efficienza e una migliore tutela della vita privata. Le tecnologie di rilevazione sono impiegate sempre più spesso nell’attività quotidiana delle autorità di contrasto per la lotta al terrorismo e ad altre forme di criminalità e occupano un ruolo importante nella vita quotidiana del cittadino europeo (quando si imbarca su un volo o su una nave o assiste a un evento sportivo, per la sicurezza dell’acqua per il consumo umano e dell’approvvigionamento alimentare, ecc. ), visto che si tratta di tecnologie che vengono impiegate per proteggere le frontiere e ispezionare le merci che entrano nel territorio dell’Unione europea. Inoltre, tali tecnologie sono necessarie per proteggere la proprietà privata e le infrastrutture critiche. Il Libro verde può essere consultato sul sito: http://ec. Europa. Eu/justice_home/news/consulting_public/news_consulting_public_en. Htm .  
   
   
MEZZOGIORNO, EMERGENZA WELFARE SCUOLA, SANITÀ, ANZIANI, POVERTÀ, IMMIGRATI. IL RAPPORTO DELL’IRPPS-CNR SULLO STATO SOCIALE IN ITALIA METTE IN EVIDENZA LE CRITICITÀ DELLE POLITICHE SOCIALI NEL SUD  
 
Roma, 7 settembre 2006 - Il “Rapporto sullo stato sociale in Italia 2005-2006” dell’Istituto di ricerche sulla popolazione e le politiche sociali (Irpps) del Consiglio nazionale delle ricerche è dedicato all’analisi delle disparità tra Nord e Sud nel welfare: scuola, sanità, previdenza, assistenza, mercato del lavoro, formazione. Oltre a questi aspetti, i saggi in esso contenuti inquadrano il contesto più generale dell’economia e della società del Mezzogiorno e le tendenze generali del sistema nelle regioni meridionali. “Con il modesto obiettivo”, sottolinea Enrico Pugliese, direttore dell’Irpps-cnr e sociologo all’Università di Napoli, “di fornire una documentazione dando anche, ove possibile, un’interpretazione delle cause della situazione attuale”. Il quadro che emerge è infatti “tutt’altro che rassicurante, sia per quanto riguarda la quantità e qualità dei servizi forniti sia per la spesa e la sua efficacia”. Insufficienti e inadeguati, intanto, i servizi per gli anziani e la loro distribuzione sul territorio. In particolare, la storica frattura Nord-sud appare rilevante se si considera la diffusione delle residenze sanitarie (Rsa): solo il 5,1% al Sud, contro il 70,4 del Nord e il 24,6% del Centro. La percentuale di anziani residenti in ospizi e case di riposo in Italia meridionale più dello 0,52%, contro una media nazionale di 1,36 e un picco nel Nordovest di 1,88. La ricerca sottolinea che nel Mezzogiorno il maggior inserimento nei nuclei familiari poveri porta gli anziani a contribuire con le loro risorse al sostentamento di tutto il nucleo, a discapito del proprio diritto all’assistenza. Anche sul piano delle pensioni in rapporto alla popolazione il Mezzogiorno appare penalizzato. La distribuzione dei beneficiari vede il 49% al Nord, il 20% al Centro e il 31% al Sud, contro una ripartizione della popolazione generale rispettivamente del 44,,,19 e 36%. Ogni mille residenti, al Nord sono pensionati 84, nel Centro 272 e nel Mezzogiorno 271; se si prende invece in esame il rapporto tra pensionati e lavoratori la situazione si inverte: 692 al Nord, 719 nel Centro e 792 al Sud. Un effetto combinato tra l’età media più giovane e la maggiore disoccupazione, che nel Meridione è quasi doppia rispetto alla media nazionale (19 contro 9% circa). L’importo complessivo delle pensioni è nelle regioni settentrionali di 96. 993 milioni di euro, in quelle centrali di 39. 879 e nelle meridionali di 50. 900 milioni. Un rapporto quasi di uno a due tra gli estremi geografici, dovuto ai diversi importi medi delle prestazioni e alla loro natura, prevalentemente assistenziale al Sud e contributiva nel resto d’Italia; un dato confermato anche dal numero di pensioni percepite da ciascun avente diritto grazie alla possibilità di cumulo, che al Sud è maggiore rispetto alla media nazionale per gli uomini (1,32 contro 1,30), ma minore per le donne (1,45 contro 1,48). Dal sistema pensionistico a quello scolastico, anch’esso segnato da un generale malfunzionamento nel Meridione del Paese di cui sono indicatori la dispersione, l’abbandono, i percorsi accidentati più alti e le peggiori performance negli studi. Tale disagio, che si palesa soprattutto tra i 9 e i 14 anni, pone i ragazzi del Sud e delle Isole a una media di punteggio in Matematica di 428 e 423, contro il 466 dell’Italia e il 489 dei Paesi Ocse; in Lettura il Sud è a 445, le Isole a 434, l’Italia a 476 l’Ocse a 488. Lo stato di salute sulla popolazione ha mostrato importanti progressi negli ultimi anni 50 anni, portando il nostro Paese dagli ultimi ai primissimi posti nel mondo in termini di speranza di vita (76,7 anni per gli uomini, che equivale al terzo posto al mondo e 82,7 anni per le donne, quarto posto al mondo). La mortalità infantile (prima del primo anno di età in rapporto al numero di nati vivi), parametro largamente usato per definire lo stato di salute di una popolazione, conferma: gli standard italiani sono migliori degli inglesi e pari a francesi e tedeschi, con il 45% delle regioni a livelli molto buoni (inferiori al 3,9 per mille), contro il 31% dei laender tedeschi. Le differenze interne nel nostro paese arrivano però a più del triplo, dal 2 al 6,3 per mille (mentre negli altri paesi sono più contenute), e oltretutto nell’ultimo decennio si sono mantenute e, in alcuni casi sono cresciute. Nel netto miglioramento generale, con una riduzione a livello nazionale dall’8,2 per mille nel 1990 al 4,4 nel 2001, Sicilia e Calabria sono ad esempio progredite più lentamente del Veneto. Uno sguardo alla graduatoria di distribuzione territoriale del potere economico per comparti e aree geografiche consente di notare che le prime 20 posizioni in classifica sono occupate, sia nel 1991 sia nel 2001, da attività con base nel Centronord, con le uniche eccezioni dell’occupazione nel sistema politico delle Isole (15° posto nel 2001) e del Mezzogiorno (19sima posizione). Al contrario, in tutte le 10 posizioni in coda alla graduatoria si trovano attività con base nel Meridione. Anche la diffusione delle infrastrutture dell’Ict, mostra un ritardo complessivo e appare altrettanto scarsa l’applicazione delle politiche sociali per gli immigrati. “Soprattutto”, precisa Pugliese, “a causa della povertà e della sostanziale riduzione dei finanziamenti in materia che si è verificata negli ultimi anni. In altri termini il quadro legislativo e istituzionale è sostanzialmente immutato ma i deficit di implementazione sono stati notevolissimi. Ed essi sono più gravi proprio nel Mezzogiorno”. .  
   
   
ADESIONE BANCHE ALLA UIR, MONTEZEMOLO: “COSÌ SI  
 
Roma, 7 settembre 2006 - "La sperimentazione che prende oggi avvio, con l´ingresso di alcuni tra i principali gruppi bancari nell´Unione degli Industriali e delle Imprese di Roma, guarda all´economia in modo innovativo e integrato". Il presidente di Confindustria Luca di Montezemolo ieri ha commentato così il rafforzamento della rappresentanza imprenditoriale di Confindustria sul territorio della capitale. "Ci aspettiamo da questa iniziativa un dialogo sempre più ampio ma anche finalizzato a progetti di crescita delle imprese, in particolare per le Pmi, e del territorio". .  
   
   
BANCA FIDEURAM: RACCOLTA NETTA TOTALE AD AGOSTO : € 75 MILIONI TOTALE MASSE AMMINISTRATE A FINE LUGLIO 2006: € 64,6 MILIARDI  
 
Roma, 7 settembre 2006 – La raccolta netta totale (risparmio gestito e non gestito) del gruppo Banca Fideuram ha registrato ad agosto un saldo positivo di € 75 milioni, portando la raccolta netta da inizio anno a € 1. 208 milioni. La raccolta netta di risparmio gestito (fondi, gestioni e assicurazioni) è risultata positiva per € 36 milioni. Il saldo complessivo del risparmio non gestito è stato positivo per € 39 milioni. All’interno del risparmio gestito i fondi comuni e le assicurazioni hanno segnato una raccolta positiva rispettivamente pari a € 62 milioni e € 20 milioni, mentre le gestioni patrimoniali hanno registrato una raccolta negativa di € 46 milioni. Le polizze vita hanno complessivamente incassato premi per € 83 milioni. La nuova produzione assicurativa è stata pari a € 50 milioni, principalmente costituita da polizze unit linked. A fine luglio 2006 il totale delle masse amministrate dal gruppo ammontava a € 64,6 miliardi, per € 49,7 miliardi costituite da risparmio gestito. A fine agosto i private banker1 del gruppo Banca Fideuram erano 4. 211 (inclusi 58 produttori assicurativi), in crescita di 12 unità rispetto al mese precedente e di 61 rispetto a dicembre 2005, a conferma della significativa accelerazione dell’attività di reclutamento. In allegato sono riportate le tabelle relative a: raccolta netta e premi vita incassati nel mese di agosto 2006; numero di private banker a fine agosto 2006; asset under management a fine luglio 2006. .  
   
   
ABAXBANK: IL CDA APPROVA I RISULTATI SEMESTRALI 2006  
 
 Milano, 7 settembre 2006 - Il Consiglio di Amministrazione di Abaxbank – Banca di Investimento del Gruppo Credem - che ha strumenti finanziari (covered warrants e certificates) quotati sul mercato Sedex di Borsa Italiana - ha approvato ieri i risultati semestrali dell’esercizio in corso. La semestrale 2006 di Abaxbank presenta un utile lordo di esercizio di 10,1 milioni di euro in crescita del 41% rispetto ai 7,2 milioni di euro del 1° semestre del 2005 (escludendo le componenti non ricorrenti contabilizzate nello scorso esercizio); nei primi sei mesi dell’esercizio in corso l’utile netto è invece pari a 6,1 milioni di euro. In particolare si evidenzia che: il margine di intermediazione ha raggiunto i 27,1 milioni di euro, in crescita rispetto ai 26,2 milioni di euro nel primo semestre 2005. Tale risultato riflette l’incremento dei ricavi aventi natura di trading e di market making e la sostanziale stabilità dei ricavi di natura commerciale; i costi di gestione (spese amministrative e ammortamenti) ammontano a 17,7 milioni di euro in riduzione del 12% rispetto al primo semestre 2005. Con riguardo ai dati patrimoniali del 1° semestre del 2006 si evidenzia un totale dell’attivo di bilancio superiore ai 5,4 miliardi di euro e un patrimonio netto di 167 milioni di euro. .  
   
   
CREDITO ARTIGIANO: APPROVATA LA RELAZIONE SEMESTRALE AL 30.6.2006. RISULTATO NETTO DI PERIODO IN PROGRESSO DEL 30% SU BASE ANNUA  
 
Milano, 7 settembre 2006 - Il Consiglio di Amministrazione del Credito Artigiano, presieduto dal prof. Angelo Palma, si è riunito il 5 settembre per l´approvazione della Relazione semestrale al 30 giugno 2006 redatta per la prima volta secondo i nuovi principi contabili internazionali Ias/ifrs e le cui evidenze confermano il progressivo ed equilibrato sviluppo delle masse intermediate nonchè l´incremento dei principali indicatori economici, in coerenza con gli obiettivi prestabiliti. Relativamente al conto economico, in rapporto al corrispondente periodo dello scorso anno, il margine di interesse si attesta a 61,1 milioni di euro rispetto a 53,2 milioni con una crescita su base annua del 14,9%. Le commissioni nette assommano a 29,8 milioni a fronte di 27 milioni di euro e segnano un progresso del 9,9%, correlato alla dinamica più che positiva delle commissioni di intermediazione finanziaria nonché all´evoluzione delle commissioni per conti correnti e servizi di pagamento e su operazioni di credito ancora significativa, sebbene meno accentuata. Il risultato netto dell´attività di negoziazione e gli utili da cessione di altre attività finanziarie, complessivamente pari a 2,5 milioni di euro, contribuiscono alla determinazione di un margine di intermediazione di 93,5 milioni di euro, in aumento del 12,9% su base annua. Le rettifiche nette di valore di attività finanziarie, essenzialmente crediti, sono complessivamente pari a 9,2 milioni di euro e attestano il risultato netto della gestione finanziaria a 84,3 milioni di euro, in crescita del 15,7% in rapporto a 72,8 milioni. I costi operativi si determinano in 58,3 milioni di euro rispetto a 52,6 milioni, con un incremento del 10,8% su base annua. Più in dettaglio, le componenti di costo evidenziano aumenti del 12,6% relativamente al costo del personale, che si attesta a 27,1 milioni contro 24,1 milioni, e del 7,5% per quanto attiene alle altre spese amministrative, che passano da 29,5 a 31,8 milioni. La crescita maggiormente sostenuta della spesa per il personale è da ascriversi all´assunzione di collaboratori per le Filiali di più recente apertura in nuovi ambiti territoriali. In corso d´anno, la rete territoriale si è infatti ulteriormente ampliata con l´apertura di sette filiali: due nuove dipendenze a Milano, una a Roma, a Cernusco sul Naviglio, Magenta, Arcore ed Empoli, in linea con i previsti obiettivi di rafforzamento della presenza della banca nelle aree di tradizionale insediamento e di progressivo inserimento nelle province lombarde e toscane non ancora presidiate. Ad oggi la rete territoriale annovera 105 filiali. Gli accantonamenti ai fondi per rischi e oneri - destinati alla copertura del rischio di esito negativo delle cause per il collocamento dei titoli in default e per revocatorie fallimentari - assommano a 2,8 milioni di euro (1,9 milioni a giugno 2005) e le rettifiche di valore su attività materiali e immateriali a 2,4 milioni (2 milioni a giugno 2005). Gli indici di redditività sono in ulteriore miglioramento: il rapporto tra i costi operativi e il margine di intermediazione si attesta a 62,4% rispetto a 63,4% del primo semestre 2005. Il risultato lordo dell´attività operativa raggiunge 26 milioni di euro e segna un incremento del 28,6% su base annua. Tenuto conto degli utili delle partecipazioni valutate al patrimonio netto di 3 milioni di euro e degli oneri fiscali - stimati in 12,8 milioni di euro - il risultato netto del periodo si attesta a 16,3 milioni di euro con un progresso del 30% su base annua. Alla chiusura del primo semestre 2006, la raccolta diretta raggiunge 4. 355 milioni di euro con una crescita dell´11% rispetto a 3. 922 milioni del dicembre scorso, mentre la raccolta indiretta, con una consistenza pari a 4. 504 milioni, risulta pressochè invariata. La componente "gestita", compreso il risparmio assicurativo, assomma a 2. 070 milioni di euro. La raccolta globale si determina quindi in 8. 859 milioni di euro ed evidenzia un incremento del 5,6% rispetto a 8. 391 milioni di euro. I crediti verso la clientela si attestano a 4. 094 milioni di euro con un aumento superiore al 10% rispetto a 3. 716 milioni a fine dicembre 2005. Ancora più vivace la dinamica della componente a medio lungo termine, che raggiunge 1. 648 milioni in crescita, del 14% rispetto a 1. 441 milioni. I crediti in sofferenza assommano a 19,6 milioni di euro (+ 12,5% su 17,4 milioni a dicembre 2005), con un´incidenza pari a 0,48% sul totale dei crediti verso la clientela, valore sostanzialmente in linea rispetto a dicembre, e un indice di copertura del 68,4%, in miglioramento rispetto a 67,6%. Gli altri crediti dubbi si attestano a 78,1 milioni di euro (+ 32% su 59,3 milioni a dicembre 2005, per la gran parte conseguente all´aumento dei crediti scaduti), con un rapporto sul totale dei crediti pari a 1,9%, in lieve incremento rispetto a 1,6% a dicembre. I predetti indicatori denotano un profilo di rischiosità del credito contenuto e sostanzialmente stabile nel tempo, in presenza di una crescita fisiologica dei crediti deteriorati. I fatti di rilievo dopo il 30 giugno 2006 e la prevedibile evoluzione della gestione Nessun fatto di rilievo, tale da determinare conseguenze significative sulla situazione economica, patrimoniale e finanziaria, né sulla rappresentazione della medesima, si è verificato dopo la chiusura del semestre. L´evoluzione della gestione della banca nei mesi più recenti consente di ipotizzare il conseguimento di risultati economici in ulteriore progresso, in un percorso di crescita equilibrata e sostenibile nel medio periodo. .  
   
   
GRUPPO AZIMUT, RACCOLTA NETTA DI RISPARMIO GESTITO IN AGOSTO: 108 MILIONI DI € LA RACCOLTA DI AGOSTO RAPPRESENTA CIRCA UN QUARTO DELL’INTERA RACCOLTA NETTA DEL SETTORE FONDI (ASSOGESTIONI)  
 
Milano, 7 settembre 2006 - Il Gruppo Azimut ha registrato, nel mese di agosto 2006, una raccolta netta di risparmio gestito positiva per oltre 108 milioni di euro; il totale della raccolta da inizio anno sale così a circa 1,3 miliardi di euro. Nello stesso periodo la raccolta netta del settore fondi (Assogestioni) è stata negativa per circa 7 miliardi di euro. Il Gruppo Azimut rispetto ad un anno fa ha aumentato la propria quota di mercato di oltre il 10% passando dall’1,82% al 2,07%. Per quanto riguarda il mese appena concluso, Azimut da sola ha raccolto ca. Il 22% dell’intero settore. La raccolta del mese è stata guidata dai fondi flessibili e dagli hedge, che a 13 mesi dall’inizio dell’attività hanno raccolto quasi mezzo miliardo di euro e consolidano il primato della Azimut Capital Management Sgr quale principale società di gestione di fondi hedge single manager in Italia.
Dati attività Gruppo Azimut - Agosto 2006
Dati in Euro Raccolta Agosto Patrimonio al 31. 08. 2006 n% nel 2006
Fondi Azimut Sgr . 46. 941. 249 . 9. 925. 729. 720 . 8,1 .
Fondi Az Fund . 5. 799. 591 . 2. 111. 002. 598 . 9,1 .
Gestioni patrimoniali e altre gestioni . -171. 530 . 768. 697. 159 . 5,6 .
Assicurazioni Az Life . 9. 226. 642 . 970. 324. 526 . 33,5 .
Hedge Funds 53. 518. 020 487. 168. 543 346,4
Totale gestito netto* 108. 275. 646 12. 480. 080. 549 12,9
Risparmio amministrato . 858. 283 . 536. 635. 946 . -0,7 .
Totale Raccolta Netta e Aum 109. 133. 929 13. 016. 716. 495 12,3
.
 
   
   
ASTE TITOLI DI STATO A MEDIO/LUNGO TERMINE DEL 30 AGOSTO 2006  
 
Cct T. V. Btp 3,75% Btp 3,75%
Scadenza 01. 07. 2013 15. 06. 2009 01. 08. 2016
Cod. /tranche It0004101447/1 It0004085244/5 It0004019581/13
Imp. Offerto 3500 2000 2000
Regolamento 01. 09. 2006 01. 09. 2006 01. 09. 2006
Ced. God. 1,71
Imp. Domandato 5657 3697 3289
Imp. Assegnato 3500 2000 2000
Prezzo aggiudicazione 100,76 100,58 98,08
Prezzo esclusione 98,8 98,638 96,150
Rendimento lordo 3,47 3,56 4,02
Variazione Rend. Asta prec. (*) 0,13 -0,07 -0,16
Rendimento netto 3,02 3,08 3,54
Riparto 68,154 82,077 95,874
Importo in circolazione (mln) 3500 9405 20002
Riapertura (mln) 875 200 200
Prezzo nettisti 100,76000000 100,58000000 98,08000000
(*) raffronto con titolo di pari durata
Elaborazione Assiom .
 
   
   
ANIMA SGR: RACCOLTA NETTA DI +50,2 MILIONI DI EURO AD AGOSTO PATRIMONIO GESTITO A 7.543 MILIONI DI EURO A FINE AGOSTO CRESCE LA RACCOLTA NETTA AD AGOSTO, CON UN SALDO POSITIVO PER 50 MILIONI DI EURO  
 
 Milano, 7 settembre 2006 – Anima ha registrato nel mese di agosto 2006 una raccolta netta totale (fondi di diritto italiano, Anima Sicav, Anima Orizzonti) di +50,2 milioni di euro (-100,1 milioni di euro da inizio anno). Il patrimonio totale ammonta a fine agosto a 7. 543 milioni di euro, rispetto a 7. 635 milioni a fine 2005 (-1,2%). Al netto delle duplicazioni (rappresentate dal fondo Anima Orizzonti, che investe in fondi Anima), il patrimonio totale è pari a 7. 539 milioni di euro. La tabella 1 indica il patrimonio e la raccolta netta di agosto dei prodotti Anima, divisi per tipologia.
Tabella 1: Patrimonio e raccolta netta nel mese di agosto, per linea di prodotto
Linea di prodotto Numero fondi Nav* Raccolta netta*
Fondi comuni di diritto italiano 10 7. 295,4 41,0
Anima Sicav 6 243,2 8,9
Fondo pensione aperto Anima Orizzonti 3 4,1 0,3
Totale 19 7. 542,7 50,2
Fonte: Anima. * Dati in milioni di euro. Fondi di diritto italiano I fondi Anima di diritto italiano hanno registrato nel mese di agosto 2006 una raccolta netta di +41,0 milioni di euro (-108,7 milioni di euro). A fine agosto il patrimonio netto dei fondi comuni di diritto italiano di Anima ammonta a 7. 295,4 milioni di euro, rispetto a 7. 397,3 milioni di euro a fine 2005 (-1,4%).
La tabella 2 indica il patrimonio e la raccolta netta di agosto dei singoli fondi di diritto italiano.
Tabella 2: Patrimonio e raccolta netta nel mese di agosto; fondi Anima di diritto italiano
Nav* Raccolta netta* Tipo di fondo
Anima Fondattivo 803,8 0,2 Flessibile
Anima Fondo Trading 1. 445,3 0,1 Azionario
Anima America 300,8 1,0 Azionario
Anima Europa 136,0 0,7 Azionario
Anima Asia 471,9 -6,0 Azionario
Anima Emerging Markets 144,0 -0,5 Azionario
Anima Fondimpiego 767,2 -2,7 Obbligazionario
Anima Convertibile 188,6 -1,5 Obbligazionario
Anima Obbligazionario Euro 461,6 -3,7 Obbligazionario
Anima Liquidità 2. 576,2 53,5 Liquidità
Totale 7. 295,4 41,0
Fonte: Anima. * Dati in milioni di euro.
Anima Sicav ha registrato ad agosto una raccolta netta positiva di +8,9 milioni di euro (+7,6 milioni di euro da inizio anno). Il patrimonio netto di Anima Sicav ammonta a fine agosto a 243,2 milioni di euro, rispetto a 235,1 milioni di fine 2005 (+3,5%). Anima Orizzonti - Il fondo pensione aperto Anima Orizzonti ha registrato ad agosto una raccolta netta di +0,3 milioni di euro (+1,0 milioni di euro da inizio anno). Il patrimonio in gestione è per ora di 4,1 milioni di euro. Commento ai dati - “La raccolta di Anima si conferma positiva, e in crescita, ad agosto”, commenta Maurizio Vanzella, direttore commerciale di Anima Sgr, “in particolare il fondo di liquidità Anima Liquidità continua a riscuotere flussi di sottoscrizione significativi”. .
 
   
   
MANAGEMENT & CAPITALI S.P.A. SEMESTRALE AL 30 GIUGNO 2006: PERDITA DI EURO 2.986.994.  
 
Milano, 6 settembre 2006 - Ieri il Consiglio di Gestione di Management & Capitali S. P. A. (“M&c”) ha approvato la relazione semestrale al 30 giugno 2006. L’attività della Società nel periodo è stata focalizzata sulle attività di start up e sula realizzazione del progetto di quotazione in Borsa: il conto economico del semestre, per tali ragioni poco indicativo, evidenzia una perdita di Euro 2. 986. 994. Al 30 giugno 2006 - ante esecuzione dell’aumento di capitale di Euro 471. 000. 000 realizzato nel corso del mese di luglio 2006 - il Patrimonio Netto e la Posizione Finanziaria Netta erano rispettivamente pari a Euro 74. 907. 423 e a Euro 77. 656. 253. Le disponibilità finanziarie non depositate in conto corrente sono investite in strumenti del mercato monetario o obbligazionario aventi rating non inferiore a quello dello Stato Italiano. .  
   
   
GRUPPO ITALCEMENTI PRIMO SEMESTRE 2006: RICAVI CONSOLIDATI: 2.909,9 MILIONI DI EURO (+21,4%) UTILE NETTO TOTALE: 339,7 MILIONI (+59,3%)  
 
Bergamo, 7 settembre 2006 – Il Consiglio di amministrazione di Italcementi S. P. A. , riunitosi ieri sotto la presidenza di Giampiero Pesenti, ha preso in esame e approvato la relazione semestrale consolidata al 30 giugno scorso. La prima metà dell’anno, che ha visto un primo trimestre di marcata crescita in parte attenuatasi nei tre mesi successivi in particolare in Nord America, è stata caratterizzata in tutti i Paesi da un forte incremento dell’attività che, accompagnata da una significativa dinamica dei prezzi, ha permesso un sensibile aumento dei ricavi e dei risultati. Il fatturato del Gruppo è salito a 2. 909,9 milioni di euro (+21,4% rispetto al 1° semestre 2005), il margine operativo lordo corrente è aumentato del 47,5% a 732,7 milioni, mentre il risultato operativo è stato di 535,6 milioni (+63,2%). I risultati sono stati sostenuti sia dalla crescita organica e da miglioramenti di eficienza, sia dall’allargamento del perimetro di consolidamento, divenuto integrale sull’intero periodo per le attività egiziane del gruppo Suez Cement e a partire dal 1 giugno per Zuari Cement della quale è stato acquisito il restante 50% detenuto dal partner indiano. L’utile del semestre ha così raggiunto i 339,7 milioni, in aumento del 59,3% rispetto a quello del corrispondente periodo 2005. Anche nella prima parte del 2006 è proseguito un importante programma di investimenti (441,6 milioni) che sul fronte industriale ha interessato soprattutto il miglioramento degli impianti nell’Unione Europea e in Nord America e sul fronte finanziario, oltre all’operazione su Zuari Cement, ha portato all’acquisto di una significativa partecipazione nella società turca Goltas Cimento. La Capogruppo Italcementi S. P. A. Ha realizzato nel periodo ricavi per 538,1 milioni, in aumento del 15,2% rispetto al 1° semestre 2005. L’evoluzione positiva dell’attività, in termini di volumi di vendita e di ricavi unitari ha consentito di raggiungere un risultato netto di 58,1 milioni (+50,6%). Nel mese di luglio Italcementi ha ottenuto il rating uficiale sul proprio debito a medio-lungo termine dalle agenzie Moody’s Investors Service e Standard & Poor’s. Moody’s ha assegnato un rating Baa1 con outlook stabile, mentre Standard & Poor’s ha assegnato un rating Bbb con outlook positivo. Per l’esercizio in corso le previsioni, in base ad alcuni segnali emersi nell’ultima parte del primo semestre, lasciano presupporre una possibile decelerazione dei ritmi di attività in qualche Paese in cui opera il Gruppo, pur mantenendo prospettive positive per la maggioranza delle aree di presenza sia nei Paesi sviluppati sia in quelli emergenti. Le maggiori incertezze, ancora una volta, si profilano dal lato dei costi operativi e in particolare di quelli energetici: un loro ulteriore rialzo sarebbe dificilmente trasferibile sui prezzi di vendita. In questo quadro i buoni risultati conseguiti nel semestre, sostenuti dal favorevole andamento dell’attività anche nelle nuove aree di pieno consolidamento Egitto e India, dovrebbero consentire, a meno di fatti oggi non prevedibili, un netto miglioramento dei risultati operativi del Gruppo e, nonostante l’aggravio di oneri finanziari e fiscali, una crescita del risultato netto consolidato rispetto al 2005. Gruppo Italcementi – Andamento Attivita’ Nel secondo trimestre 2006, i volumi di vendita del Gruppo hanno evidenziato, a parità di perimetro, un progresso sia nel settore cemento e clinker (+ 2,7%), sia in quello degli inerti (+ 4,6%) e una stabilità nel calcestruzzo. Il buon andamento dei volumi, accompagnato da un generalizzato miglioramento dei ricavi unitari che ha più che compensato gli effetti, pur importanti, dell’aumento dei costi industriali, ha determinato un sensibile miglioramento dei ricavi e dei risultati di gestione nei confronti del secondo trimestre 2005, anche escludendo gli effetti dell’ampliamento del perimetro di consolidamento. Nel primo semestre 2006 il Gruppo ha registrato un incremento dei volumi di vendita in tutti i settori di attività, pur in presenza di una crescita del secondo trimestre meno brillante di quella evidenziata nei primi tre mesi dell’anno. Nel settore del cemento tutte le aree geografiche hanno concorso all’aumento dei volumi (+21,7%) con un trend positivo anche a parità di perimetro (+5,5%). Anche nel settore degli inerti si è realizzato un generalizzato progresso (+6%), con andamenti molto positivi in Italia, Spagna e Marocco mentre nel settore calcestruzzo (+2,2%) il maggiore apporto è giunto dall’Unione Europea e dalla Turchia, mentre è risultata in flessione la Thailandia.
Cemento e clinker Inerti * Calcestruzzo
(milioni di tonnellate) (milioni di tonnellate) (milioni di m3)
Vendite e Var. % vs. Var. % vs. Var. % vs.
consumi interni (1) 1°sem. 1°sem. 2005 1°sem. 1°sem. 2005 1°sem. 1°sem. 2005
2006 A B 2006 A B 2006 A B
Unione Europea 13,7 3,9 3,0 28,1 5,7 4,7 8,7 2,1 2,1
Nord America 3,4 2,3 2,3 0,1 6,8 6,8 0,1 1,6 1,6
Mediterraneo 9,9 75,6 1,1 1,3 10,8 10,8 1,5 7,2 7,2
Asia (2) 4,4 13,2 9,7 - - - 0,5 (9,0) (9,0)
Trading 3,5 51,5 51,5 - - - - - -
Eliminazioni (3,0) n. S. N. S. - - - - - -
Totale 31,9 21,7 5,5 29,5 6,0 5,0 10,8 2,2 2,2
Unione Europea (Italia, Francia, Belgio, Spagna,grecia) Il consumo di cemento in Italia è risultato sostanzialmente in linea con quello dell’anno precedente. Il volume di vendita di leganti idraulici da parte del Gruppo, frutto di un primo trimestre in forte crescita e di un secondo in rallentamento anche per minor numero di giorni lavorativi, è risultato in aumento. In un mercato del calcestruzzo in generale calo, per la minore attività sui cantieri Tav e del rallentamento nel comparto residenziale, il Gruppo ha registrato un leggero incremento dei ricavi. Il mercato in Francia, ancora positivo e sostenuto dal comparto residenziale, ha registrato una crescita dei volumi di vendita di Ciments Calcia. L’andamento dei ricavi ha anche beneficiato del miglioramento dei listini, mentre i risultati di gestione, pur in progresso rispetto alla prima parte dello scorso esercizio, sono stati gravati da un aumento dei costi operativi. Anche le vendite del gruppo nel settore calcestruzzo (Unibéton) sono risultate in crescita, con un andamento dei prezzi medi di vendita che ha assorbito gli incrementi dei costi operativi. In Belgio il Gruppo ha registrato una crescita nel mercato del cemento, con una positiva evoluzione dei prezzi di vendita di Compagnie des Ciments Belges (Ccb). Le forti tensioni commerciali hanno invece limitato le vendite nel settore del calcestruzzo. In un mercato che ha mantenuto un’intonazione positiva, i volumi di vendita di cemento del Gruppo in Spagna, sono risultati in crescita. Nel settore del calcestruzzo i volumi sono risultati leggermente cedenti ma in presenza di una dinamica positiva dei prezzi. La crescita complessiva dei ricavi ha permesso di contrastare la dinamica negativa di alcuni fattori di costo, in particolare personale e manutenzioni, generando un miglioramento dei risultati. In Grecia il mercato ha registrato una ripresa dopo un periodo di calo dovuto alla fine dei lavori per i Giochi Olimpici. La favorevole intonazione ha permesso una crescita delle vendite sia nel settore del cemento sia in quello del calcestruzzo, accompagnata da una positiva dinamica dei ricavi unitari. Nord America (Usa, Canada, Portorico) In un mercato americano che si mantiene positivo, grazie al buon andamento del primo trimestre ma con un secondo trimestre negativo, le vendite di cemento del Gruppo hanno seguito l’andamento congiunturale, consuntivando nel semestre una crescita rispetto alla prima metà del 2005 con un significativo apporto dall’andamento dei listini. Mediterraneo (Egitto, Marocco, Turchia, Bulgaria) In Egitto il mercato del cemento ha mantenuto una intonazione positiva sostenuto dal comparto residenziale e dagli investimenti in infrastrutture turistiche. Questo quadro ha permesso al Gruppo un incremento delle vendite sul mercato domestico - determinando una contemporanea riduzione delle esportazioni – con un sensibile progresso dei ricavi unitari in parte assorbito dall’incremento dei costi dell’energia elettrica, delle manutenzioni e del personale. Nel mese di giugno Suez Cement ha raggiunto un accordo per l’acquisto di una partecipazione del 52% del capitale di Ready Mix Beton, società leader nel settore del calcestruzzo, che permetterà un ulteriore sviluppo e verticalizzazione delle attività nel Paese. Le vendite del Gruppo in Marocco hanno registrato un incremento nel mercato domestico – dove i prezzi hanno segnato un miglioramento - e una contrazione nelle esportazioni. Anche il settore del calcestruzzo ha segnato un andamento complessivamente positivo per volumi e prezzi. In Turchia i volumi di vendita del Gruppo sul mercato nazionale sono aumentati significativamente rispetto al primo semestre 2005, determinando una saturazione della capacità produttiva. I prezzi di vendita hanno beneficiato della positiva intonazione di mercato registrando un sensibile incremento. Positivo è stato anche l’andamento delle vendite nel settore del calcestruzzo. I consumi di cemento hanno registrato in Bulgaria un ulteriore incremento grazie ai lavori per nuove infrastrutture e ai progetti residenziali. In questo contesto i volumi di vendita del Gruppo sul mercato nazionale sono aumentati in linea con l’evoluzione del mercato. In relazione alla forte domanda interna, le esportazioni di cemento hanno evidenziato una flessione, mentre quelle di clinker, principalmente finalizzate a soddisfare la richiesta infragruppo, hanno consuntivato un forte aumento. La politica di adeguamento dei prezzi di vendita è proseguita nel semestre, favorita dalla crescita dei consumi. Asia (Thailandia, India, Kazakistan) In Thailandia il rinvio di importanti progetti infrastrutturali, determinato da un contesto politico instabile, ha determinato un impatto negativo sui consumi di cemento e di calcestruzzo. Per il Gruppo questo ha significato una riduzione delle vendite sul mercato nazionale che è stato però più che compensato dalla crescita delle esportazioni di cemento, ben supportate anche da una positiva dinamica dei prezzi, su cui ha però gravato l’aumento dei costi di produzione e in particolare di quelli energetici. I volumi di vendita di cemento e clinker del Gruppo in India, dove dal 1° giugno è stata consolidata integralmente Zuari Cement, hanno registrato un buon incremento con prezzi in crescita. Sui risultati hanno positivamente inciso, oltre all’incremento dei ricavi, importanti economie nei costi dell’energia elettrica a seguito degli accordi raggiunti con un produttore locale con cui è in corso la realizzazione di una nuova centrale elettrica. Nel primo semestre la domanda di cemento ha evidenziato in Kazakistan un significativo aumento, soprattutto per la forte crescita del comparto residenziale. I volumi di cemento venduti da Shymkent Cement sono sensibilmente cresciuti unitamente ad un identico trend dei prezzi di vendita. Trading Cemento Nel semestre i volumi di vendita di cemento e clinker sono notevolmente aumentati grazie soprattutto alla componente costituita da clienti terzi, con un complessivo miglioramento dei prezzi di vendita. La notevole crescita dei ricavi ha prodotto un progresso dei risultati di gestione, praticamente raddoppiati rispetto al pari periodo 2005. Gruppo Italcementi – Andamento Economico Nei primi sei mesi dell’anno Italcementi ha registrato a livello consolidato un fatturato di 2. 909,9 milioni di euro (+21,4% rispetto al primo semestre 2005) grazie all’incremento dei ricavi in tutti i Paesi di presenza del Gruppo determinato da una crescita dei volumi e da un generalizzato incremento dei prezzi particolarmente rilevante in Nord America, Italia e Spagna nei Paesi sviluppati e India, Egitto, Turchia e Kazakistan tra i Paesi emergenti. In particolare la crescita dell’attività ha contribuito per il 14,2% e la variazione del perimetro di consolidamento per il 6,4% (riferibile essenzialmente al consolidamento integrale del gruppo Suez Cement in Egitto per tutto il semestre e in misura minore a Zuari Cement e Sri Visnu Cement in India a seguito dell’acquisizione del controllo totale a partire dal 1° giugno). L’impatto delle variazioni dei tassi di cambio è stato dello 0,8%.
Ricavi per attivita’ 1° sem. 2006 1° sem. 2005 Var. % vs. 1° sem. 2005 Var. % vs. 1° sem. 2005
(in milioni di euro) (1)
Cemento e Clinker 1. 916,8 1. 473,7 30,1 18,7
Calcestruzzo/inerti 868,0 815,3 6,5 6,1
Altro 125,1 108,9 14,9 12,4
Totale 2. 909,9 2. 397,9 21,4 14,2
Malgrado il perdurare dell’aggravio dei costi operativi, soprattutto quelli variabili, il miglioramento registrato nei ricavi ha permesso un forte progresso del margine operativo lordo corrente a 732,7 milioni (+47,5%) e del risultato operativo a 535,6 milioni, con una crescita del 63,2%. Anche a cambi e perimetro del 1° semestre 2005, i progressi sopra evidenziati si mantengono significativi con un miglioramento del margine operativo lordo corrente pari al 29,1 % e del risultato operativo pari al 45,4 %.
Ricavi e risultati operativi (milioni di euro) Ricavi Mol corrente Mol Risultato Operativo
1°sem. 2006 var. % 1°sem. 1°sem. 2006 var. % 1°sem. 1°sem. 2006 var. % 1°sem. 1°sem. 2006 var. % 1°sem.
2005 2005 2005 2005
Unione Europea 1. 856,1 10,1 384,3 22,7 391,6 19,0 286,3 25,8
Nord America 323,9 22,2 73,0 88,9 73,0 89,0 49,4 160,6
Mediterraneo 533,1 72,8 219,6 99,0 219,3 137,1 161,5 164,3
Asia (*) 164,1 29,3 45,7 36,1 45,5 34,2 30,6 45,1
Trading cemento 167,6 64,3 9,7 104,2 9,6 90,8 8,8 97,8
Altri ed eliminazioni (134,9) 48,9 0,4 - 0,5 n. S. (1,0) n. S.
Totale 2. 909,9 21,4 732,7 47,5 739,5 49,3 535,6 63,2
Gli oneri finanziari, al netto dei proventi finanziari, sono stati pari a 56,8 milioni, in aumento di 27,8 milioni rispetto al primo semestre 2005 principalmente per l’aumento degli interessi sull’indebitamento che risente anche dell’allargamento del consolidamento alle società egiziane. Il risultato netto, dopo imposte per 141,9 milioni, è stato di 339,7 milioni (+59,3%). L’utile netto di competenza del periodo è risultato di 229,9 milioni (+49,5%). I flussi finanziari dell’attività operativa, pari a 241,8 milioni, si confrontano con i 127,4 milioni della prima parte dell’esercizio 2005. Nel semestre gli investimenti pari a 441,6 realizzati sono aumentati di 58,4 milioni rispetto al primo semestre 2005. Gli investimenti in immobilizzazioni materiali e immateriali, riferibili principalmente a Unione Europea e Nord America, sono stati pari a 210,6 milioni (196,3 milioni). Gli investimenti finanziari, pari a 231 milioni (186,9 milioni nel primo semestre 2005) hanno principalmente riguardato l’acquisizione del controllo totalitario di Zuari Cement in India e di una partecipazione in Goltas Cimento in Turchia. Al 30 giugno 2006 l’indebitamento finanziario netto è risultato di 2. 572,5 milioni (+357,5 milioni rispetto al 31 dicembre 2005). Questo incremento è stato principalmente determinato dai rilevanti investimenti, finanziari e industriali, realizzati nel periodo, dai dividendi distribuiti, parzialmente compensati dai flussi di gestione. Nel mese di luglio Italcementi ha ottenuto il rating ufficiale sul proprio debito a medio-lungo termine dalle agenzie Moody’s Investors Service e Standard & Poor’s. Moody’s ha assegnato un rating Baa1 con outlook stabile, mentre Standard & Poor’s ha assegnato un rating Bbb con outlook positivo. Il patrimonio netto alla fine del semestre era pari a 4. 348,7 milioni (4. 356,1 milioni al 31 dicembre 2005). Il gearing (indebitamento finanziario netto/patrimonio netto consolidato) a fine del primo semestre era del 59,2% (50,8% al 31 dicembre 2005). Italcementi Spa - La Capogruppo Italcementi Spa. Ha realizzato nel periodo ricavi per 538,1 milioni, con un incremento del 15,2% rispetto al primo semestre del 2005, principalmente per la ripresa dei prezzi di vendita e il miglioramento dei volumi in significativo progresso nel primo trimestre dell’esercizio. Il margine operativo lordo, pari a 96,5 milioni, ha registrato una crescita del 62,1% grazie al recupero dei ricavi unitari e dei volumi di vendita che hanno consentito di far fronte al continuo aumento dei costi di produzione; fra questi, di particolare rilievo l’incremento di costo dell’energia elettrica e dei combustibili, quest’ultimo in parte mitigato dall’ulteriore incremento di efficienza degli impianti e dal maggiore impiego di combustibili alternativi. Il risultato operativo si è attestato a 61,3 milioni (+131,7 %) mentre l’utile netto di 58,1 milioni è risultato in crescita del 50,6%. Previsioni – In un quadro congiunturale che si mantiene globalmente positivo, alcuni segnali emersi nell’ultima parte del primo semestre lasciano presupporre una possibile decelerazione dei ritmi di attività in qualche Paese in cui opera il Gruppo, pur mantenendo prospettive positive per la maggioranza delle aree di presenza sia nei Paesi sviluppati che in quelli emergenti. Le maggiori incertezze, ancora una volta, si profilano dal lato dei costi operativi e in particolare di quelli energetici: un loro ulteriore rialzo sarebbe difficilmente trasferibile sui prezzi di vendita. In questo quadro i buoni risultati conseguiti nel semestre, sostenuti dal favorevole andamento dell’attività anche nelle aree neo-consolidate Egitto e India, dovrebbero consentire, a meno di fatti oggi non prevedibili, un netto miglioramento dei risultati operativi del Gruppo e, nonostante l’aggravio di oneri finanziari e fiscali, una crescita del risultato netto consolidato rispetto al 2005. Emissioni Obbligazionarie Ed Emissioni In Scadenza – Nel corso del semestre non sono state emesse obbligazioni. I prestiti obbligazionari in scadenza nei 18 mesi successivi al 30 giugno 2006 ammontano a 17,2 milioni di euro con scadenza 26 settembre 2006 come residua quota del prestito originario di 57,2 milioni emesso dalla controllata Ciments Frangais il 26 settembre 1996. .
 
   
   
PHILIPPE BROSSARD, ECONOMISTA DEL GRUPPO EULER HERMES (ALLIANZ GROUP) INTERVERRÀ A "MADE IN STEEL ATEPRIMA" CON UN’ANALISI DEL SETTORE SIDERURGICO PRESENZIERÀ ANCHE EMMA MARCEGAGLIA (VICE PRESIDENTE CONFINDUSTRIA)  
 
Milano, 7 settembre 2006 - Philippe Brossard, capo degli economisti del Gruppo Euler Hermes (Allianz Group), leader mondiale nell’assicurazione dei crediti, interverrà a “Made in Steel Anteprima”, appuntamento che anticipa Made in Steel 2007, conference ed exhibition dedicata alla filiera dell’acciaio. L’evento si svolgerà venerdì 8 settembre 2006 presso il Centro Congressi Magna Pars . Nel corso dell’incontro Philippe Brossard presenterà in anteprima un’analisi del settore siderurgico a livello mondiale: il rallentamento economico frenerà realmente la fiammata della domanda e dei prezzi dell’acciaio? Se è vero che la domanda di acciaio dovrebbe rallentare in Europa e in Usa ma aumentare in Asia (in particolar modo in Cina), considerando l’incremento dei prezzi del 2006, è ipotizzabile la conferma del trend di crescita anche per il 2007? A questi e ad altri interrogativi sull’andamento del mercato siderurgico risponderà Philippe Brossard. Tra gli altri partecipanti: Emma Marcegaglia (vice Presidente Confindustria), Giuseppe Pasini (Presidente Federacciai), Achille Fornasini (Analista dei mercati finanziari), Antonio Gozzi (Presidente Associazione Italiana Elettrosiderurgia) e Hans Wouters (senior Manager Accenture). .  
   
   
VERSO LE AGENZIE ON-LINE: T-SYSTEMS, ADFOR, CETIF E REALE MUTUA ASSICURAZIONI INSIEME PER PARLARE DEI MUTAMENTI DEL MONDO ASSICURATIVO: “LA TECNOLOGIA AL SERVIZIO DELLA SICUREZZA”  
 
 Milano, 7 settembre 2006 – “L’evoluzione del mondo assicurativo verso le agenzie on-line: la tecnologia al servizio della sicurezza del business”, questo il titolo dell’incontro organizzato da T-systems Italia, in partnership con Adfor e Cetif e con la partecipazione di Reale Mutua Assicurazioni. L’incontro, che avrà luogo presso il Cetif di Via San Vittore, 18 dalle ore 13,00 alle ore 17,00 del 20 settembre 2006, sarà focalizzato sulle tematiche del governo del rischio tecnologico in ambito assicurativo, sulla sicurezza informatica come garanzia per la continuità del business, sulla catena del valore tecnologico e sul rischio operativo. Questi temi verranno approfonditi grazie alla presentazione di un caso di successo da parte di Reale Mutua Assicurazioni. In questo quadro la consapevolezza delle gravi implicazioni che l’interruzione dei servizi informatici può avere sul business, impone alle aziende un sempre maggior interesse verso il tema della Business Continuity e della sicurezza informatica e una riflessione in questo senso anche da parte del mercato assicurativo. Il tema dell’Ict Governance nel settore assicurativo sarà trattato dal Prof. Federico Rajola, Direttore del Cetif, e approfondito con un focus specifico sulla continuità di servizio a protezione delle agenzie online dagli interventi di Caludio Giacone, Responsabile Politiche Architetturali di Reale Mutua Assicurazioni e Lecchi, Solution Manager di T-systems Italia. L’importanza della catena del valore tecnologico come strumento per governare il rischio sarà, invece, oggetto dell’intervento di Piamone, Consulente Associato di Adfor e di Olivero, Responsabile Qualità & Sicurezza di Reale Mutua Assicurazioni. I soggetti coinvolti - Il tema dell’incontro sarà letto e analizzato da diverse prospettive da: Adfor, azienda di consulenza e formazione, manageriale e tecnologica, di sviluppo e vendita di soluzioni applicative, nonché di ricerca, gestione e sviluppo delle risorse umane. Cetif, Centro di Tecnologie Informatiche e Finanziarie dell’Università Cattolica del Sacro Cuore che promuove e sviluppa studi e progetti sull´innovazione tecnologica e organizzativa nel settore finanziario. Reale Mutua Assicurazioni, la più grande società di assicurazioni italiana in forma di mutua. Controlla altre 7 compagnie in Italia e in Europa ed è a capo del Gruppo Reale Mutua che è tra i primi gruppi assicurativi nazionali. T-systems Italia, società del Gruppo Deutsche Telekom riconosciuta come uno dei maggiori Outsourcer Globali, i cui servizi abbracciano tutti i livelli della catena del valore delle tecnologie informatiche e delle telecomunicazioni, dalle infrastrutture e dalle soluzioni Ict fino alla gestione dei processi aziendali. .  
   
   
COMUNICAZIONE IN VIA ELETTRONICA DEI RAPPORTI DI LAVORO  
 
 Bolzano, 7 settembre 2006 - - La Giunta provinciale ha fissato le categorie professionali e i tempi tecnici per la comunicazione in via elettronica dei rapporti di lavoro. Il nuovo regolamento sull´introduzione della comunicazione elettronica obbligatoria è stato pubblicato sul Bollettino ufficiale della Regione. A seguito della pubblicazione ufficiale, l´obbligatorietà della comunicazione esclusivamente per via elettronica dei rapporti di lavoro entra in vigore il 1° gennaio 2007 per le associazioni di categoria. Seguiranno i liberi professionisti (consulenti di diritto del lavoro, ecc. ) che a seconda del circondario di appartenenza dovranno passare dalla comunicazione cartacea a quella per via elettronica tra il 1° febbraio e il 1° novembre 2007. Anche i datori di lavoro del settore privato e pubblico sono interessati alla novità, ma solo per le imprese con più di 100 occupati. Le prime aziende tenute a rispettare la soluzione di e-Government sviluppata dalla Giunta provinciale sono quelle con oltre 500 occupati, per cui l´obbligo di comunicazione elettronica scatta il 1° marzo 2007, mentre per le altre aziende l´obbligo viene scaglionato nel tempo a seconda del numero degli occupati. "Con l´introduzione della comunicazione elettronica dei rapporti di lavoro - sottolinea l´assessore provinciale al Lavoro Luisa Gnecchi - l´obbligo di comunicazione viene semplificato e velocizzato. " www. Provinz. Bz. It/lavoro/contratti-di-lavoro/notifiche-elettroniche. Asp .  
   
   
RAPPORTO ELABORATO DA LINCE: IMPRESE ITALIANE IN DIFFICOLTA’ I FALLIMENTI RITORNANO A CRESCERE BOOM DI IMPRESE INSOLVENTI IN TRENTINO ALTO-ADIGE  
 
Milano, 7 settembre 2006 - Dall’analisi degli ultimi dati pervenuti sull’andamento dei fallimenti in Italia emerge come, dopo una progressiva flessione delle dichiarazioni di fallimento tra il 2000 e il 2003, si è verificata nel 2004 un’inversione di tendenza con un marcato aumento del numero di società dichiarate fallite. Nel 2004, infatti, i fallimenti registrati sono stati 11. 312, con un incremento superiore all’8% rispetto all’anno precedente (10. 463). La percentuale più elevata di fallimenti dichiarati si registra nell’Italia Nord Occidentale, con una quota pari al 30%, subito seguita dall’Italia Centrale con il 26%. Si passa poi al 19% del Sud e al 17% del Nord-ovest. Le Isole presentano la percentuale minore, pari all’8%. A livello regionale la Lombardia ed il Lazio presentano il numero più elevato di fallimenti dichiarati nel 2004 e in aumento rispetto all’anno precedente, pari rispettivamente a 2. 126 (1. 917 nel 2003) e a 1. 737 (1. 587 nel 2003), al terzo posto la Campania con 1. 110 (1. 077 nel 2003) seguita dal Veneto e dal Piemonte.
Regioni Fallimenti 2004 Fallimenti 2003 Fallimenti 2002 Fallimenti 2001
Piemonte 834 810 659 730
Valle d´Aosta 19 20 25 32
Lombardia 2. 126 1. 917 1. 932 1. 872
Trentino Alto Adige 136 96 111 104
Veneto 912 821 779 799
Friuli Venezia Giulia 251 215 145 179
Liguria 354 322 310 300
Emilia Romagna 649 544 516 610
Toscana 723 749 744 738
Umbria 186 163 128 123
Marche 302 299 239 242
Lazio 1. 737 1. 587 1. 847 1. 803
Abruzzo 227 245 224 246
Molise 47 40 38 41
Campania 1. 110 1. 077 1. 380 1. 292
Puglia 545 528 528 540
Basilicata 65 67 73 58
Calabria 210 195 213 243
Sicilia 645 542 620 620
Sardegna 234 226 172 195

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Il Trentino Alto-adige spicca in questa classifica per il preoccupante aumento di dichiarazioni fallimentari registrate nel 2004, notevolmente superiore alla media nazionale: i fallimenti dichiarati sono stati infatti 136, pari a un incremento del 41,5% rispetto al 2003. Analisi Per Forma Giuridica - Esaminando i dati a partire dalla forma giuridica delle aziende si rileva come le società, vale a dire S. R. L. , S. P. A. , S. N. C. , Società in Accomandita e cooperative, riflettano l’andamento generale, con un calo dei fallimenti dal 2000 al 2003 e una nuova crescita pari al 7,7% nel 2004. Il trend per le ditte individuali e società di fatto e’ invece altalenante nel periodo in esame con una crescita marcata nel 2004, pari al 12,4%. (Grafico 4). Il 90,6% dei fallimenti dichiarati nel 2004, pari a 10. 249, riguarda le società mentre il restante 9,4% fa riferimento alle ditte individuali/società di fatto. Entrando nel dettaglio delle forma giuridiche e stilando una classifica, il primato negativo spetta nettamente alle S. R. L. Con 7. 342 dichiarazioni di fallimento. Al secondo posto le Società in Accomandita (1. 525) seguite a breve distanza dalle Ditte Individuali (1. 022) e dalle Società in Nome Collettivo (906). Chiudono la classifica le S. P. A. Con 246 fallimenti dichiarati, le Cooperative con 229 e infine, con 41 dichiarazioni fallimentari, le Società di Fatto. Analisi Per Settore

Settori Fallimenti Dichiarati 2004 Fallimenti Dichiarati 2003
Servizi vari 3. 356 3. 000
Commercio minuto 2. 177 2. 122
Commercio ingrosso 967 911
Tot. Commercio e servizi 6. 500 6. 033
Costruzioni 1. 444 1. 317
Varie 1. 002 920
Ind. Meccaniche e metallurgiche 861 747
Ind. Tessili e abbigliamento 407 426
Ind. Del legno 159 156
Ind. Alimentari 120 144
Altre industrie 76 76
Tot. Industrie 4. 069 3. 786
Trasporti e comunicazioni 502 433
Interm. Monetaria e finanziaria 173 123
Agricoltura 68 88
Tabella 2
Totale 11. 312 10. 463

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 


Scomponendo l’analisi delle dichiarazioni fallimentari secondo i macro-settori economici, il macro settore “Commercio e Servizi Vari” presenta nel 2004 il maggior numero di fallimenti, 6. 500 contro i 6. 033 del 2003, con un incremento del 7,75%. A registrare l’incremento più alto rispetto al 2003, sebbene con un totale di fallimenti dichiarati molto inferiore, è il settore “Trasporti e Comunicazioni” con una crescita del 16% (502 contro i 433 del 2003). Per quanto riguarda il numero di dichiarazioni fallimentari nell’anno 2004, al secondo posto dopo “Commercio e Servizi Vari” si colloca il macro-settore “Industrie” con 4. 049 fallimenti e un aumento del 6. 95% rispetto 3. 786 nel 2003). A distanza, dopo “Trasporti e Comunicazioni”, seguono “Intermediazione Monetaria e Finanziaria” (173 contro i 123 del 2003) e “Agricoltura” (68 contro gli 88 del 2003). In particolare tra le “Industrie” il maggior numero dei fallimenti riguarda le imprese che operano nel settore delle costruzioni (1. 444 contro i 1. 317 del 2003), mentre nel macro-settore del “Commercio” le maggiori insolvenze sono a carico delle imprese che trattano la vendita al minuto. Analizzando i dati per settore nelle singole regioni italiane, la Lombardia e Lazio risultano essere le regioni più insolventi nei settori “Costruzioni”, “Commercio e Servizi Vari” e “Trasporti e Comunicazioni”. I fallimenti del settore “Imprese Manifatturiere” (che comprende industrie alimentari, tessili e abbigliamento, del legno, meccaniche e metallurgiche) sono più numerosi in Lombardia, in Veneto e in Campania; per il settore “Agricoltura” spicca la Puglia mentre per “Intermediazione Monetaria e Creditizia” sono ancora una volta Lombardia, Lazio e Campania a registrare il più alto numero di dichiarazioni di fallimento.

Regioni Agricoltura Industrie manifatturiere Costruzioni Commercio e servizi vari Trasporti e comunicazioni Intermediazione monetaria e creditizia Altre industrie Totale
Piemonte 2 249 85 446 45 6 1 834
Valle d´Aosta - 2 2 15 - - - 19
Lombardia 4 521 260 1. 197 87 53 4 2. 126
Trentino Alto Adige - 20 19 85 10 2 - 136
Veneto 5 276 82 498 46 4 1 912
Friuli Venezia Giulia 2 45 31 150 18 2 3 251
Liguria 1 39 38 249 23 4 - 354
Emilia Romagna 4 140 84 392 18 10 1 649
Toscana 1 255 73 358 23 1 12 723
Umbria 2 45 33 94 5 5 2 186
Marche 4 124 34 117 17 1 5 302
Lazio 7 159 250 1. 172 106 31 12 1. 737
Abruzzo 1 86 29 97 8 4 2 227
Molise - 11 13 19 2 2 - 47
Campania 6 271 172 580 37 28 16 1. 110
Puglia 15 156 56 298 11 6 3 545
Basilicata 1 10 18 30 3 1 2 65
Calabria 5 29 37 129 7 2 1 210
Sicilia 5 77 83 438 29 10 3 645
Sardegna 3 34 45 136 7 1 8 234
Totale 68 2. 549 1. 444 6. 500 502 173 76 11. 312

Procedure fallimentari chiuse Per quanto riguarda le procedure fallimentari chiuse, l’andamento appare abbastanza stabile negli ultimi tre anni, con 12. 523 fallimenti chiusi nel 2004, un numero pressoché uguale ai 12. 508 del 2003. Il 2002 aveva registrato un leggero picco (12. 726), quasi un 10% in più rispetto alle 11. 604 procedure chiuse del 2001. Analizzando la modalità di chiusura dei fallimenti, risulta che la maggior parte dei procedimenti si conclude con la liquidazione e la ripartizione dell’attivo e per insufficienza o mancanza dell’attivo: nel 2004 si sono registrati rispettivamente 6. 528 (6. 365 nel 2003) e 5. 078 casi ( 5. 589 nel 2003), pari al 52% e al 40% del totale. Meno frequenti risultano il concordato (169), la chiusura per revoca o mancanza di massa passiva (350) e il pagamento integrale dei debiti (398) Le S. R. L. Sono state le aziende più interessante dalla conclusione di procedure fallimentari nel 2004 con il 53% del totale, a distanza seguono le Ditte individuali e le Società in accomandita, entrambe con il 15%, le Società in nome collettivo (11%), le Società di fatto con il 3%, le S. P. A. (2%) e le imprese con altre nature giuridiche con un altro 2%. Esaminando i dati a partire dai settori economici, 5. 382 procedure fallimentari chiuse nel 2004 hanno riguardato imprese operanti del settore del “Commercio”, 3. 981 sono state quelle relative ad attività industriali. 1. 295 sono stati i fallimenti chiusi di imprese operanti nel settore “Servizi personali, culturali, sportivi, ricreativi”, mentre nel settore “Immobiliare” sono stati 1. 111, 411 nei “Trasporti e Telecomunicazioni”, 248 nell’ “Intermediazione monetaria e finanziaria” e 95 relative a imprese agricole Analisi Comparata: le aziende fallite, cessate, attive

Regioni Imp. Attive* Imp. Cessate* Imp. Fallite*
Piemonte 407. 137 29. 425 834
Valle D´aosta 12. 757 912 19
Lombardia 785. 771 51. 610 2. 126
Trentino Alto Adige 100. 521 5. 622 136
Veneto 453. 994 29. 629 912
Friuli Venezia Giulia 102. 378 6. 817 251
Liguria 137. 826 10. 281 354
Emilia Romagna 420. 401 28. 903 649
Toscana 351. 049 23. 648 723
Umbria 81. 073 4. 864 186
Marche 156. 823 10. 072 302
Lazio 356. 014 31. 197 1. 737
Abruzzo 129. 118 7. 758 227
Molise 33. 256 2. 202 47
Campania 449. 204 27. 622 1. 110
Puglia 339. 506 21. 925 545
Basilicata 55. 948 3. 073 65
Calabria 155. 088 7. 900 210
Sicilia 388. 462 23. 464 645
Sardegna 145. 533 8. 221 234
Italia 5. 061. 859 335. 145 11. 312

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Nel 2004 risultano 5. 061. 859 imprese attive, 335. 145 imprese cessate e 11. 312 imprese fallite. La Lombardia è la regione che mostra i valori più alti di cessazioni (51. 610) e fallimenti (2. 126), dal momento che registra anche la più alta concentrazione di imprese attive con 785. 771 operanti sul territorio regionale. Confrontando i dati sul numero di imprese attive con i dati relativi a chiusure e dichiarazioni di fallimento secondo le aree geografiche, l’Italia Centrale presenta la percentuale più elevata di imprese fallite rispetto alle imprese cessate (4,2%) seguita dall’Italia Nord Occidentale (3,6%) e dall’Italia Meridionale (3,1%).

Percentuale delle imprese fallite sulle imprese cessate per macro aree geografiche

chiudono con valori percentuali vicini le Isole (2,8%) e l’Italia Nord Orientale (2,7%).

Area Imp. Cessate* Imp. Fallite*
Italia Nord Occidentale 92. 228 3. 333
Italia Nord Orientale 70. 971 1. 948
Italia Centrale 69. 781 2. 948
Italia Meridionale 70. 480 2. 204
Isole 31. 685 879

Tabella 5

* anno 2004

 

Percentuale delle imprese fallite sul totale delle imprese attive e delle imprese cessate per regione

comparando il numero di imprese cessate per regione rispetto al totale delle imprese attive sullo stesso territorio, risulta che il solo Lazio mostra uno scostamento rispetto alle altre regioni con una percentuale del 8,8% di cessazioni sul totale delle imprese operanti, contro la percentuale a livello nazionale del 6,6%. Lo stesso risultato si verifica rapportando il numero di fallimenti al totale delle imprese attive, con una quota dello 0,5% rispetto allo 0,2% nazionale, e correlando le imprese fallite al numero di imprese cessate: è sempre la regione Lazio a registrare la più alta quota di cessazioni dovute a fallimento. (5,6% contro la media nazionale del 3,4%).

Regioni* Imp. Fallite/ Imp. Cessate/ Imp. Fallite/
Imp. Attive % Imp. Attive % Imp. Cessate %
Piemonte 0,20 7,23 2,83
Valle D´aosta 0,15 7,15 2,08
Lombardia 0,27 6,57 4,12
Trentino Alto Adige 0,14 5,59 2,42
Veneto 0,20 6,53 3,08
Friuli Venezia Giulia 0,25 6,66 3,68
Liguria 0,26 7,46 3,44
Emilia Romagna 0,15 6,88 2,25
Toscana 0,21 6,74 3,06
Umbria 0,23 6,00 3,82
Marche 0,19 6,42 3,00
Lazio 0,49 8,76 5,57
Abruzzo 0,18 6,01 2,93
Molise 0,14 6,62 2,13
Campania 0,25 6,15 4,02
Puglia 0,16 6,46 2,49
Basilicata 0,12 5,49 2,12
Calabria 0,14 5,09 2,66
Sicilia 0,17 6,04 2,75
Sardegna 0,16 5,65 2,85
Italia 0,22 6,62 3,38

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INNOVALAZIO - SECONDA EDIZIONE: 300.000 EURO PER LE IMPRESE INNOVATIVE  
 
Roma, 7 settembre 2006 - Dopo il successo dell’edizione 2005, sono già 300 le aziende che hanno scaricato dal sito della Filas, finanziaria laziale per l’innovazione, i moduli per partecipare al secondo bando per l’assegnazione del Marchio Innovalazio e dei tre premi omonimi, del valore di 100. 000 Euro ciascuno. L’iniziativa Innovalazio, a cui è possibile partecipare fino al 15 ottobre 2006, si inserisce nel quadro delle azioni che la Regione Lazio, per mezzo della Filas, ha progettato per sostenere e promuovere l’innovazione tecnologica nelle Pmi e si propone come riconoscimento e segno distintivo per tutte quelle imprese che abbiano messo in atto significative innovazioni. La scorsa edizione si è chiusa con una cerimonia a cui hanno partecipato Raffaele Ranucci, Assessore regionale allo Sviluppo Economico, Ricerca, Innovazione e Turismo, Antonio Rosati, Assessore provinciale alle Politiche finanziarie e di bilancio, Gian Carlo Elia Valori, Presidente di Sviluppo Lazio spa, Guido Fabiani, Rettore dell’Università degli Studi “Roma Tre” e Attilio Celant, Preside della Facoltà di Economia dell’Università degli Studi “La Sapienza” di Roma. Sono state premiate le imprese Das, Carind e Romana Ambiente. Altri 40 partecipanti hanno ricevuto una targa e l’autorizzazione all’uso del “Marchio Innovalazio” come certificazione del valore e del carattere creativo e hi-tech loro attività. . .  
   
   
MERCATO DEL LAVORO: RANDSTAD ACQUISISCE LA DIVISIONE RISORSE UMANE DI GETRONICS  
 
Milano, 7 settembre 2006 - Randstad Holding nv ha siglato un accordo d’intenti con Getronics per l’acquisizione della divisione servizi Risorse Umane (Pinkroccade Hr Services). L’operazione, in linea con la strategia di sviluppo di Randstad, permetterà alla holding olandese di implementare il ramo delle soluzioni business per le Risorse Umane con servizi di valutazione dell’attività lavorativa, outplacement e gestione del personale e dei salari, acquisendo globalmente know-how, personale e l’intera base clienti. L’ammontare degli introiti della divisione Pinkroccade Hr Services per il 2006 è stimato in circa 32 milioni di euro, con un prezzo d’acquisto previsto pari a 65 milioni di euro. Il perfezionamento dell’acquisizione avverrà nel quarto trimestre di quest’anno, e non dovrebbe produrre effetti diretti sui dividendi di Randstad per il 2006. Randstad prevede di investire inizialmente tra i 10 e i 15 milioni di euro per lo sviluppo della divisione, permettendo a Pinkroccade Hr Services, che è già un importante attore in Olanda nel settore della gestione salari e dell’elaborazione di servizi per le aziende, di ottenere una posizione di leader in questo segmento di mercato. “Questo accordo rafforza la nostra posizione di marketing nei servizi di Risorse Umane, e, particolarmente, in quelli di amministrazione del personale e dei salari. Si arricchisce così la gamma dei servizi offerti, e siamo convinti di poter far crescere ulteriormente il nostro business, rendendolo una pietra angolare del portfolio di soluzioni per le Risorse Umane. ” afferma Jacques van den Broek, membro dell’executive board di Randstad Holding. “Siamo lieti di aver trovato in Randstad Holding un importante partner con una solida posizione di mercato” dichiara Klaas Wagenaar, Ceo di Getronics. “ Continueremo a collaborare con questo nostro nuovo partner nell’ottica di una sempre più proficua sinergia. ” I consigli di entrambe le parti sono coinvolti nel processo di acquisizione, e la transazione è assoggettata alla decisione dell’Autority olandese sulla concorrenza. .  
   
   
ALIQUOTA SUGLI AFFITTI: IPOTESI DI UNA NUOVA NORMATIVA  
 
Milano, 7 settembre 2006 - A distanza di sette anni dall’approvazione della Legge 431/98, il problema del caro-affitti non è stato sostanzialmente risolto. La proposta avanzata in questi giorni dal ministro Pierluigi Bersani va invece nella direzione giusta. In particolare essa incentiva l’ingresso sul mercato della locazione di una quota di alloggi, peraltro ridotta, ufficialmente sfitti; d’altro canto consentirebbe l’emersione di centinaia di migliaia di unità abitative oggi affittate senza contratto. Tuttavia essa può diventare un efficace strumento per la calmierazione degli affitti, specialmente nelle aree a alta tensione abitativa quale è quella metropolitana milanese. A tale occorrerebbe accompagnarla con una completa revisione della normativa sugli affitti, sia pubblici che privati, vincolandola a Una reale riduzione dei canoni. In caso contrario, a normativa vigente, la proposta rischia di favorire l’affitto a canone di mercato, senza peraltro incrementare il gettito delle entrate tributarie. Infatti, nella situazione attuale, l’imposta grava sull’85% del reddito da canone, per il libero mercato e sul 55% per l’affitto “concordato”, e in entrambi i casi viene cumulata con Irpef o Irpeg. A bocce ferme, la nuova proposta Lo scenario socio abitativo che caratterizza tutte le aree Metropolitane è definibile da: Assenza d´offerta pubblica d’alloggio in affitto;Costante aumento dei canoni di locazione; Scarsa efficacia del canale concordato come da legge 431; Permanenza di un elevato numero di sfratti; Presenza di nuove povertà determinate dall’intreccio tra precarietà economica e precarietà abitativa; Diffuso disagio abitativo per giovani ed anziani. Degrado edilizio e sociale in cui versano parecchi quartieri popolari, degrado edilizio dovuto principalmente a mancate manutenzioni ordinarie e straordinarie; Degrado sociale dovuto spesso alla concentrazione in un unico complesso abitativo di un gran numero di famiglie o soggetti con grossi problemi d’inserimento sociale; La nuova emergenza casa nelle aree metropolitane pone seri quesiti agli amministratori locali, forte domanda di casa pubblica in assenza di risorse, quartieri ghetto, periferie troppo delocalizzate e separate dal contesto più generale della città, e pone problemi nuovi come la presenza d’etnie e culture diverse tra i cittadini che hanno bisogno di casa ad affitti contenuti. Per affrontare il nuovo bisogno di casa servono provvedimenti urbanistici e nuove leggi sull’affitto che permettano la realizzazione d’alloggi dove possa determinarsi tra gli abitanti: Mix Sociale ­– Mix Etnico – Mix Generazionale - Per realizzare queste tre condizioni è necessario porre alla base dei nuovi progetti costruttivi una legge sugli affitti che permetta il mix abitativo e che sia un serio strumento economico per i soggetti privati profit e non profit che scelgono di investire le proprie risorse nel settore. Anche nel sistema pubblico esistente, la normativa sugli affitti va rivista l’attuale è ancora figlia della tassa sulla Gescal, oggi purtroppo il quadro esistente è pessimo niente soldi e quartieri abbandonati a loro stessi privi anche della più semplice manutenzione ordinaria. La nostra proposta di legge vuole affrontare entrambi gli aspetti e non intende eliminare il libero mercato nella locazione che deve essere eventualmente equilibrato tra diritti e doveri del locatore e tutele degli inquilini; Ipotesi Nuova Normativa - 1. Una normativa unica per la locazione che regolamenti mercato pubblico e privato. Lo chiamiamo affitto amministrato: ogni otto anni le Regioni stabilisce canoni massimi di affitto in accordo con profit e non profit e le organizzazioni sindacali degli inquilini. 2. I canoni vengono definiti sulla base dei costi di costruzione o riqualificazione sostenuti dagli operatori profit, non profit e dalla proprietà pubblica come per esempio Aler, Comune o Fondazioni. La Regione dovrebbe impegnarsi a un abbattimento dei costi delle aree e degli oneri di urbanizzazione a beneficio degli operatori che accettano la formula dell’affitto amministrato. Il Governo, dovrebbe fornire anche gli incentivi fiscali necessari a rendere conveniente l’investimento che permetterà di fornire agli utenti finali canoni amministrati e quindi accessibili. Per esempio si può pensare ad una tassazione sul reddito da canone amministrato pari a quelle delle rendite finanziarie. I soggetti che sottoscrivono l’accordo si dovrebbero impegnare a non vendere il patrimonio edilizio di nuova edificazione realizzato secondo le agevolazioni sopra descritte. 3. Qualsiasi proprietario privato o società immobiliare, cooperativa o fondazione, può convenzionarsi con la Regione per applicare il canone amministrato. 4. I soggetti che accettano queste condizioni s’impegnano ad affittare il patrimonio immobiliare ma l’accesso è libero secondo criteri che rispondano a un mix reddituale e sociale, etnico e generazionale. Bisogna infatti scongiurare quartieri ghetto che contengono forti elementi di conflittualità sociale. Il fondo sociale affitti, già in funzione, può essere uno degli strumenti da utilizzare per coprire lo squilibrio economico tra reddito e canone su cui può contare l’operatore pubblico e privato. .  
   
   
MILANO, ROZZA - ALIQUOTA SUGLI AFFITTI: INCENTIVARE IL CANONE CALMIERATO  
 
Milano, 7 settembre 2006 - L’interesse suscitato soprattutto tra gli operatori immobiliari dalla proposta di cedolare del 20% sui redditi da canone di locazione, avanzata in questi giorni dal ministro Pierluigi Bersani, indica che il governo di centro-sinistra sta ponendo finalmente mano al cronico problema della carenza di alloggi a prezzi accettabili per le tasche dei lavoratori italiani. A distanza di sette anni dall’approvazione della Legge 431/98, infatti, l’emergenza-affitti non è stata sostanzialmente affrontata. La proposta Bersani va invece nella direzione giusta, incentivando in particolare sia l’ingresso sul mercato della locazione di una quota di alloggi, peraltro ridotta, ufficialmente sfitti, ma soprattutto consentendo l’emersione “fiscale” di centinaia di migliaia di unità abitative oggi affittate in nero e senza contratto. Tuttavia essa può assumere un’ulteriore valenza contribuendo alla calmierazione degli affitti, specialmente nelle aree a alta tensione abitativa quale è quella metropolitana milanese: ciò potrà avvenire però a condizione che venga accompagnata da una completa revisione della normativa sugli affitti, sia pubblici che privati, che la vincoli alla reale riduzione dei canoni. In caso contrario, data la normativa vigente e in assenza di contrappesi di carattere sociale, la “cedolare” del 20% avvantaggerebbe il mercato libero degli affitti senza incidere sostanzialmente sul prezzo generale dei canoni, poiché resta indiscutibile che il proprietario non avrebbe alcun interesse a ridurre il proprio reddito. Occorre dunque un disegno di legge complessivo mirato a calmierare gli affitti pur mantenendo intatto l’interesse all’investimento da parte degli operatori sia grandi che piccoli immobiliari. I gruppi dell’Ulivo milanese hanno il dovere di contribuire all’elaborazione della nuova normativa. . .  
   
   
TORNA ENEL DIGITAL CONTEST: IL PREMIO DEDICATO AGLI ASPIRANTI VIDEOMAKER ITALIANI QUEST´ANNO APRE ANCHE AI GIOVANI PROFESSIONISTI  
 
Venezia, 7 settembre 2006 - Più premi e una nuova categoria per il terzo anno di Enel Digital Contest, il concorso per la realizzazione di cortometraggi originali dedicati ai temi dell´energia. Fedeli allo spirito con cui è nata l´iniziativa e sempre con l´obiettivo di far raccontare ai giovani videomaker italiani la realtà di un´azienda dell´importanza di Enel, quest´anno gli organizzatori di Enel Digital Contest hanno pensato di creare una nuova sezione dedicata ai giovani registi che già operano con successo nel mondo del cinema e del video. "Allargare l´ambito del concorso" - affermano gli organizzatori - "è stata una priorità, visto il grande risultato ottenuto dalle precedenti edizioni. Il modo più giusto di farlo ci è sembrato quello di trasformare Enel Digital Contest in una vera e propria palestra per giovani artisti italiani, in cui crescere e misurarsi assieme. " Nato dalla collaborazione tra Enel e l´Associazione Amici del Future Film Festival, il concorso ha assunto negli anni sempre maggiore importanza, riscuotendo grandi consensi di critica e di pubblico. Con 55 opere finaliste, selezionate da un´autorevole giuria presieduta da Vincenzo Cerami e votate da oltre 20. 000 "giurati on line", l´edizione 2005/2006 dell´iniziativa si è infatti conclusa con un enorme successo. Il tema dell´edizione di quest´anno di Enel Digital Contest è - sia per i professionisti che per i giovani videomaker e allievi di Scuole, Istituti e Università di cinematografia - "L´energia va oltre quello che vediamo": un soggetto che riprende il filo conduttore della campagna pubblicitaria dell´azienda, ma invita allo stesso tempo i giovani autori a lavorare con fantasia e creatività. Anche in questa edizione le giurie del concorso saranno due: una giuria di esperti del mondo della comunicazione, dello spettacolo e della cultura valuterà tutti i filmati, sia le opere dei giovani videomaker sia quelle dei professionisti, assegnando due premi a ogni categoria; una giuria popolare, costituita dal pubblico della Rete, vedrà e voterà on line i filmati realizzati dai giovani videomaker, assegnando a sua volta due premi alle opere che riscuoteranno maggiori consensi. Premi per giovani videomaker: Primo Premio della Giuria di esperti: 5. 000 euro. Secondo Premio della Giuria di esperti: 1. 500 euro. Primo Premio della Giuria on line: 3. 000 euro. Secondo Premio della Giuria on line: 1. 500 euro. Premi per i giovani professionisti Primo Premio della Giuria di esperti: proiezione del filmato all´interno dei circuiti dei cinema multisala italiani per un mese e workshop presso uno dei più prestigiosi festival internazionali di cinema. Secondo Premio della Giuria di esperti: proiezione del filmato all´interno dei circuiti dei cinema multisala italiani per un mese. È possibile iscriversi fino al 31 ottobre 2006. Informazioni e bando di concorso sono disponibili all´indirizzo www. Enel. It/digitalcontest .  
   
   
CONFERENZA DEDICATA ALL´INTEGRAZIONE SU LARGA SCALA DELL´ENERGIA EOLICA  
 
 Bruxelles, 7 settembre 2006 - Il 7 e 8 novembre a Bruxelles (Belgio) avrà luogo una conferenza dal titolo "How to integrate big amounts of wind energy into the European power infrastructure?" (Come integrare grandi quantità di energia eolica nell´infrastruttura d´energia elettrica europea?). L´iniziativa è organizzata dall´Associazione europea dell´energia eolica (Ewea). La conferenza sarà dedicata ai seguenti temi: aspetti politici e commerciali per lo sviluppo di una griglia interconnessa per l´Europa; sfide tecniche per integrare più energia eolica nella griglia elettrica europea; investimenti e finanziamenti per le infrastrutture; studi di sistema e migliori prassi; griglie transnazionali offshore. I risultati delle conferenze forniranno risposte all´ambizione del Consiglio europeo di istituire un´unica griglia europea e il proposto Piano prioritario di interconnessione. Interverrà, tra gli altri, il commissario europeo dell´Energia Andris Piebalgs. Http://www. Ewea. Org/ .  
   
   
CAMBIAMENTO CLIMATICO: LA COMMISSIONE EUROPEA LANCIA UNA CAMPAGNA DI SENSIBILIZZAZIONE NELLE SCUOLE  
 
Bruxelles, 7 settembre 2006 - Con l’inizio del nuovo anno scolastico la Commissione europea mette a disposizione di insegnanti e studenti di tutta Europa una serie di strumenti e materiali informativi appositamente preparati sul tema del cambiamento climatico. I ragazzi delle scuole sono inoltre invitati a sottoscrivere un impegno personale nella battaglia contro il cambiamento climatico. Il programma per le scuole segna una nuova fase della campagna di sensibilizzazione "Sei tu che controlli i cambiamenti climatici!” avviata a maggio dalla Commissione e sarà pubblicizzato alla televisione, sulla stampa e su Internet. Stavros Dimas, commissario responsabile per l’ambiente, ha dichiarato: "Il clima sta già cambiando. I bambini di oggi saranno la generazione che dovrà subirne le peggiori conseguenze, ma con il loro comportamento possono anche decidere se alla fine vinceremo la battaglia contro il cambiamento climatico. È essenziale che crescano pienamente consapevoli di cosa significa il cambiamento climatico per la società e di quello che ognuno di noi può fare per ridurre le emissioni di gas a effetto serra che ne stanno all’origine". Campagna nelle scuole - La Commissione ha preparato del materiale interessante da utilizzare durante le lezioni per parlare delle sfide poste dal cambiamento climatico. Sono disponibili diversi strumenti da usare in classe che propongono degli orientamenti, informazioni generali e compiti interessanti destinati ad illustrare come ogni singolo individuo possa svolgere un ruolo importante nella lotta contro il cambiamento climatico. In sintonia con i messaggi della campagna di sensibilizzazione (cfr. Ip/06/684), gli studenti sono invitati ad introdurre piccoli cambiamenti nei loro comportamenti quotidiani per ridurre le emissioni di gas a effetto serra, abbassando per esempio il riscaldamento a casa, spegnendo la Tv invece di metterla in modalità di veglia, riciclando i rifiuti e andando più spesso a piedi. Inoltre sono invitati a sottoscrivere un impegno personale nella lotta contro il cambiamento climatico. Sul sito web della campagna è presente una sezione speciale per insegnanti e studenti che contiene depliant, ´Podcast´ (file audio o video), una “calcolatrice del carbonio”, file da scaricare che mostrano come migliorare l’efficienza energetica dei computer, brevi filmati, collegamenti utili ad altri siti web, concorsi e la possibilità di completare on-line la propria dichiarazione di impegno. Il sito comprenderà anche una parte in cui gli studenti potranno condividere con i loro coetanei di tutta Europa i frutti della loro creatività sul tema del cambiamento climatico, proponendo per esempio realizzazioni artistiche, video o canzoni. Gli studenti e gli insegnanti saranno informati sulla campagna, sui materiali e sugli strumenti a loro disposizione attraverso annunci specifici nei media, la diffusione di informazioni on-line e la distribuzione di materiale informativo. Inoltre, l’edizione di quest’anno del “Diario dell’Europa” – un diario scolastico finanziato dalla Commissione europea e distribuito a oltre un milione di studenti delle scuole medie nei 25 Stati membri – comprende una sezione dedicata al cambiamento climatico e a questa campagna. Su Internet è in corso una campagna pubblicitaria che intende attirare i cibernauti sul sito della campagna grazie a una serie di banner posizionati strategicamente che rimandano al sito in questione. Dalla fine di questo mese fino alla fine di novembre Mtv e Bbc World trasmetteranno una pubblicità piacevole e di forte impatto che illustrerà in che modo ogni singolo individuo possa combattere il cambiamento climatico. Nel prossimo trimestre saranno pubblicati annunci anche nei quotidiani di diversi Stati membri. Sito web della campagna: http://www. Climatechange. Eu. Com Sito web della Commissione sul cambiamento climatico: http://www. Europa. Eu. Int/comm/environment/climat/home_en. Htm .  
   
   
10. MOSTRA INTERNAZIONALE DI ARCHITETTURA DELLA BIENNALE DI VENEZIA REALIZZATE DIVERSE STRUTTURE ESPOSITIVE CON TX ACTIVE IL PRINCIPIO ATTIVO IN GRADO DI COMBATTERE L’INQUINAMENTO URBANO E PRESERVARE L’ESTETICA DELLE SUPERFICI  
 
Venezia, 7 settembre 2006 - Italcementi è main partner della 10. Mostra Internazionale di Architettura della Biennale di Venezia con il nuovo principio attivo Tx Active. Città. Architettura e società è il tema di questa edizione e Tx Active è il principio attivo per prodotti cementizi in grado di contribuire ad abbattere gli inquinanti nei centri urbani e di preservare la qualità estetica delle superfici. Tx Active è un principio attivo fotocatalitico la cui efficacia è stata a lungo testata e quindi certificata da importanti centri di ricerca indipendenti (Cnr, Arpa, Centro Ricerche di Ispra). La sua formulazione è il frutto di 10 anni di ricerca, prove e applicazioni svolte dal Ctg (Centro Tecnico di Gruppo, società del Gruppo Italcementi) che ha portato alla definitiva formulazione del principio attivo. Questo materiale è messo a disposizione da Italcementi a tutta la filiera dei materiali per l’edilizia che potrà così offrire prodotti con alti standard qualitativi sotto il marchio Tx Active. Con Tx Active è stato realizzato il rivestimento della struttura “Ellisse” nel Padiglione Italiano nonché il rivestimento di pareti e pedane nelle aree espositive ai Giardini e all’Arsenale. I visitatori potranno così “toccare con mano” la qualità del nuovo prodotto innovativo e brevettato da Italcementi. Il principio fotocatalitico Tx Active viene attualmente impiegato nella produzione dei più vari materiali cementizi - dalle pitture alle malte ai manufatti prefabbricati - con i quali vengono realizzati pavimentazioni, intonaci e ogni tipo di struttura o rivestimento orizzontale e verticale. Nel campo dell’architettura di pregio i materiali cementizi fotocatalitici sono stati utilizzati per molte opere, tra le quali si annoverano la Chiesa Dives in Misericordia a Roma, la nuova sede di Air France all’aeroporto Charles de Gaulle a Parigi, la Città della Musica e delle Belle Arti a Chambéry, l’Hôtel de Police a Bordeaux, edifici residenziali e commerciali a Casablanca e Ostenda. Anche nell’ambito della Mostra di Venezia, Italcementi organizzerà un nuovo Incontro Millennium tra un grande maestro e giovani studenti di architettura. L’iniziativa, nata nel 1997, giunge al suo tredicesimo appuntamento. Dopo una riflessione dedicata alla lezione di Alvar Aalto, Incontri Millennium ha via via percorso i mondi progettuali e la poetica di Richard Meier, Eric Miralles, Dominique Perrault, Steven Holl, Raimund Abraham, Nicholas Grimshaw, Mario Botta, Juan Navarro Baldeweg, Kjetil Trædal Thorsen, Frank O. Gehry e proprio di recente Peter Eisenman. L’obiettivo è declinare la qualità tecnologica del prodotto cemento con la dimensione estetica dei grandi maestri di oggi e dei giovani che saranno architetti domani. .  
   
   
IL NUOVO BILANCIO DELLA BANCA & COST MANAGEMENT IN BANCA.  
 
Milano, 7 settembre 2006 – In programma due iniziative a ottobre 2006 promosse dalla Divisione Intermediari Finanziari, Banche e Assicurazioni della Sda Bocconi. “Il nuovo bilancio della banca” fornisce in un tempo relativamente breve gli strumenti giuridici, tecnico-contabili e interpretativi necessari per comprendere i principali profili del bilancio bancario alla luce dei Principi Contabili Internazionali. Principali destinatari sono: sia risorse junior che siano allocate nell’ambito delle aree amministrative/fiscali, sia risorse senior che - a seguito di dinamiche organizzative interne – debbano acquisire conoscenza di base sulle tematiche di bilancio. La sede è Milano e la durata prevista è di cinque giorni, dal 16 al 20 ottobre p. V. “Cost Management in banca” aiuta a comprendere il ruolo della performance di costo nella gestione della banca moderna. Tra gli altri obiettivi, fornisce un approccio sistemico e completo alla gestione dei costi operativi, introducendo il concetto di “sistema di cost management” e ne presenta le componenti strutturali e strumentali. Illustra, inoltre, le principali tecniche di misurazione e gestione dei costi. Principali destinatari sono: i responsabili a una delle funzioni specialistiche di governo dei costi (Cost Management, Controllo Costi). La sede è Milano e la durata prevista è di tre giorni, dal 23 al 25 ottobre p. V. .  
   
   
ANALISTI DI BILANCIO PER LA VALUTAZIONE D’AFFIDABILITA’ VALUTAZIONE E RATING DEI GRUPPI DI IMPRESE & CORSO FACTORING.  
 
Milano, 7 settembre 2006 – In programma tre iniziative tra settembre e ottobre 2006 promosse dalla Divisione Intermediari Finanziari, Banche e Assicurazioni della Sda Bocconi. “Analisti di bilancio per la valutazione d’affidabilità” si propone di sviluppare metodologie di analisi dei bilanci aziendali ai fini della valutazione dell’affidabilità. Gli obiettivi sono: da un lato, supportare lo sviluppo delle conoscenze tecniche in materia di bilancio e dall’altro, fornire un chiaro e completo schema di analisi che consenta all’analista di interpretare in modo coerente e razionale le informazioni contenute nei documenti di bilancio. Il corso, inoltre, si propone di illustrare l’ambito di applicazione e la portata innovativa della recente introduzione dei principi contabili internazionali (Ias) in Europa. Principali destinatari sono: analisti di banche e altri intermediari finanziari. La sede è Milano e la durata prevista è di cinque giorni, dal 25 al 29 settembre p. V. “Valutazione e Rating dei Gruppi di Imprese” si propone di contribuire al miglioramento dei processi di valutazione dell’affidabilità creditizia relativamente ad aggregazioni di imprese intese sia come gruppi giuridici sia come gruppi economici. La trattazione del tema attraverso casi pratici offre ai partecipanti un’esperienza applicativa diretta trasferibile alla realtà operativa. Specifica attenzione è riservata all’analisi dei gruppi di piccole e medie dimensioni. Principali destinatari sono: i funzionari dei servizi fidi, crediti e controllo rischi di banche e altri intermediari finanziari, il personale delle unità specializzate nell’analisi e valutazione dei gruppi di imprese e della clientela principale. La sede è Milano e la durata prevista è di quattro giorni, dal 9 al 12 ottobre p. V. “Corso Factoring” fornisce un quadro complessivo e sistematico dei profili più rilevanti dell’attività di factoring, attraverso l’analisi delle specificità dello strumento e dei riflessi gestionali e di mercato. Gli obiettivi sono lo sviluppo di capacità, di riconoscere e valorizzare le attività di factoring rispetto ai finanziamenti bancari e di saperne valutare la convenienza per la clientela e per la banca. Principali destinatari sono: il personale delle società di factoring con particolare riguardo alle funzioni commerciali, di valutazione della clientela e della gestione dei crediti, il personale delle banche coinvolte nella gestione e/o distribuzione del factoring. La sede è Milano e la durata prevista è di tre giorni, dal 16 al 18 ottobre p. V. .  
   
   
WALL STREET INSTITUTE SBARCA IN SICILIA. L’11 SETTEMBRE APRIRÀ UN CENTRO A CATANIA  
 
Milano, 7 settembre 2006 – A settembre, in coincidenza con l´avvio della stagione scolastica, una nuova realtà approderà sui lidi siciliani. L’11, infatti, aprirà a Catania Wall Street Institute, la scuola di inglese diffusa in tutto il mondo e presente in Italia con una settantina di centri. È un appuntamento significativo, per i suoi risvolti sul piano formativo e imprenditoriale. Catania, con oltre mezzo milione di abitanti, è sempre stata per la Sicilia la città più commerciale e dinamica per definizione. Una provincia che vuole affermarsi sempre più in ambito non solo nazionale, ma anche internazionale e, in particolare, mediterraneo. Qui, dunque, l’elevato interesse per la conoscenza linguistica - testimoniato dal gran numero di piccole scuole presenti nel territorio - nasce dalla necessità di adeguarsi a questa aspirazione, pur concorrendo altre esigenze come Internet, i viaggi, o la cultura personale. Sul piano imprenditoriale, la diffusione del sistema franchising, - qui rappresentato da Wall Street Institute - indica il successo di una formula interessante per quanti intendono avviare un’attività commerciale nella propria terra, costruendo il futuro, scommettendo sulle proprie capacità e incentivando, al contempo, la vitalità dell’economia locale. Il nuovo centro sarà gestito da Aldo Canuti, catanese ex dirigente del Gruppo Upim/rinascente, che, desiderando migliorare le proprie conoscenze linguistiche per riposizionarsi, è entrato in contatto con Wall Street Institute e ne ha apprezzato metodo didattico e professionalità, al punto da decidere di legarsi ad essa. “Il nostro obiettivo – afferma Canuti – è di fare di Wall Street Institute il solo punto di riferimento, non solo per i professionisti e i privati in genere, ma anche per quelle imprese e quei numerosi gruppi Bancari presenti, che già hanno espresso la chiara volontà di investire per aumentare la conoscenza dell’inglese dei propri dipendenti e dei quadri direttivi del futuro. Essi vogliono referenti capaci di offrire un prodotto di qualità e risultati certificabili, con strutture all’avanguardia e staff professionali”. Il moderno Wall Street Institute di Catania si svilupperà lungo una superficie di circa 350 mq in Corso delle Province 55, in posizione strategica: sarà vicino non solo alla stazione centrale e alle principali vie di comunicazione, ma anche all’università, agli studi professionali e alle attività commerciali. Il centro sarà dotato di un innovativo Speaking Center con postazioni multimediali fornite di pc a schermo piatto, aule per gli Encounter con gli insegnanti madrelingua, un area Campus con internet point, e tv al plasma per proiettare ai fini didattici film, cartoni animati, documentari e concerti live in lingua inglese: tutto per favorire l’apprendimento naturale della lingua. .  
   
   
BUZZDESIGN CORSO DI ALTA FORMAZIONE  
 
Milano, 7 settembre 2006 - Il Dipartimento Indaco e la Facoltà del Design del Politecnico di Milano presentano il Corso di Alta Formazione Buzzdesign. Il corso, diretto da Andrea Branzi, affronta le questioni della progettazione evoluta degli Interni, nel quadro delle trasformazioni culturali e funzionali in atto nella città contemporanea. La finalità di Buzzdesign è di natura interamente culturale, nel senso che si propone di sperimentare una ricerca progettuale su temi molto avanzati, con un gruppo di studenti ben selezionato. Dal punto di vista didattico il corso prevede infatti una importante attività progettuale diretta del docente responsabile, con una modalità di formazione basata del modello della bottega. Il Corso di Alta Formazione prevede un percorso formativo completo, comprendente una fase progettuale, introdotta da un ciclo di lecture tenute da esperti di rilevanza internazionale. Oggetto della progettazione sarà un edificio industriale dismesso, da ri-funzionalizzare affrontando i temi dei nuovi spazi per la Musica e per l’Arte Contemporanea (la loro diffusione sociale, le strumentazioni, le nuove modalità di ascolto, la registrazione e produzione, l’ascolto creativo, l’economia della musica, i sistemi e le interfacce per l’interpretazione delle opere, il consumo di massa dell’arte, il mercato, il collezionismo, l’economia dei beni estetici). L’obiettivo è quello di fornire un contributo specifico per lo sviluppo di una figura professionale in grado di affrontare i temi e le modalità del progetto contemporaneo. Il corso, della durata di 4 mesi (due giorni a settimana), si rivolge a laureandi, neolaureati e giovani progettisti provenienti dall’area del progetto (architettura, interior design, comunicazione). Le iscrizioni scadono il 18 settembre (info: labirint@polimi. It). Per l’ammissione è previsto un colloquio finalizzato alla valutazione del curriculum e delle motivazioni personali del candidato. Al Corso di Alta Formazione non potranno essere ammessi più di 25 candidati. La quota di partecipazione individuale è di 3000 euro. Faculty : Direttore: Andrea Branzi; Alessandro Biamonti; Franco Bolelli; Giampiero Bosoni; Alberto Breschi; Barbara Camocini; Maddalena d’Alfonso; Beppe Finessi; Christian Galli; Luca Guerrini; Elena Pacenti; Marilia Pederbelli; Italo Rota; Antonio Somaini; Francesca Telli; Michele Zini; …e altri ancora. Iscrizioni, informazioni e contatti: Lab_i_r_int Laboratorio di innovazione e ricerca sugli Interni labirint@polimi. It .