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GIOVEDI

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Notiziario Marketpress di Giovedì 17 Gennaio 2013
MALDIVE, UN PROGRAMMA ITALIANO PER PASSARE ALLE RINNOVABILI IN UN ANNO  
 
Milano, 17 gennaio 2013 – Pannelli solari, lampadine a basso consumo e corsi sulla sostenibilità ambientale. Sono le tre azioni in cui si articola il programma “Benefici dall’uso delle rinnovabili” che l’Università di Milano-bicocca ha avviato il 15 gennaio presso l’atollo di Faafu, nell’arcipelago delle Maldive. Gli obiettivi principali sono la riduzione della dipendenza da combustibile fossile, la diminuzione del degrado ambientale e assicurare una maggiore autosufficienza energetica soprattutto alle isole più remote. Il progetto, della durata di un anno, ha un costo complessivo di 210 mila euro ed è sostenuto da Caritas Italiana con 150 mila euro. Le isole delle Maldive si innalzano per meno di un metro sulla superficie del mare. Il rischio di sommersione a causa del riscaldamento globale, che provoca un lento ma costante innalzamento delle acque, è molto concreto. Per questo motivo, l’Università di Milano-bicocca e la Caritas Italiana hanno deciso di portare avanti un progetto per ridurre le emissioni inquinanti sfruttando principalmente le fonti rinnovabili come il sole, il vento e le biomasse. «Questo progetto rappresenta per noi una sfida che vuole dimostrare come i problemi legati ai cambiamenti climatici globali possano essere affrontati unendo tutte le forze disponibili, comunità locale e non. Solamente con lo sforzo congiunto di tutti, infatti, si possono ottenere miglioramenti reali dell’ambiente circostante e, di conseguenza, anche nella qualità della vita» afferma Paolo Galli, ricercatore del dipartimento di Biotecnologie e bioscienze dell´Ateneo e coordinatore del progetto. «Far crescere un comune senso di responsabilità per la salvaguardia del creato e scelte consapevoli anche in relazione agli stili di vita quotidiana e al loro impatto sugli altri e sull’ambiente. Questo - sottolinea Paolo Beccegato, responsabile dell’area internazionale di Caritas Italiana - è l’impegno costante di Caritas Italiana e in questa prospettiva si inserisce il programma avviato alle Maldive, dove siamo presenti dall’immediato post-tsunami accanto alla popolazione colpita dal maremoto». Il programma prevede tre attività: L’installazione di pannelli solari. Attualmente il consumo medio giornaliero di energia è di circa 40-50 kWh. Se si considera che verranno installati dei pannelli in grado di erogare 30 kWh e che ogni 3 kWh di elettricità prodotta dai pannelli solari permette di risparmiare un litro di gasolio, è facile capire come l’impianto sarà in grado di ridurre di circa il 50% il fabbisogno di combustibile fossile. I vantaggi di un sistema a pannelli solari sono notevoli: dall’avere costi di manutenzione minimi, all’evitare l’aumento del prezzo del petrolio e all’azzerare la produzione di emissioni nocive nell’atmosfera. L’installazione di lampadine a basso consumo energetico. Tutte le vecchie lampadine ubicate sia in posti pubblici che nelle residenze private verranno sostituite con nuove lampadine di ultima generazione a basso consumo energetico. Circa 1.000 punti luce attrezzati con i nuovi Led porteranno a un risparmio ulteriore di circa 20 kWh. Lo sviluppo di un progetto di educazione. E’ importante che le popolazioni locali siano coinvolte direttamente nei progetti di educazione, e che l’esperienza di Magoodhoo possa essere un modello per altre isole vicine: per questo motivo, l’Università di Milano-bicocca terrà dei seminari volti alla formazione delle persone che a loro volta saranno poi gli “ambasciatori” presso la propria comunità locale. I temi sviluppati saranno focalizzati sugli effetti del cambiamento climatico, incoraggiando i comportamenti virtuosi indirizzati all’attenzione all’ambiente circostante. Una particolare attenzione verrà riservata ai giovani: gli studenti della scuola di Maghodoo verranno coinvolti nella realizzazione di video per illustrare l’impatto ambientale dato dal non utilizzo di energie rinnovabili e di come invece queste, opportunamente sfruttate, possano mitigare gli effetti nocivi dell’inquinamento. I video verranno realizzati in inglese e divheli, saranno disponibili sulle principali piattaforme di streaming come Youtube e verranno presentati alle scuole e alle comunità locali, permettendo in questo modo la diffusione delle informazioni alle altre comunità distribuite sulle isole vicine. Inoltre, gli studenti saranno impegnati a scrivere su un blog in cui descriveranno la loro esperienza. «Grazie a questo progetto avremo soprattutto la possibilità di ridurre il consumo di carburante, diminuendone l’impatto sulla nostra economia. Sfruttare l’energia solare significa meno inquinamento e meno dipendenza da energie esterne», afferma Abdulla Naseer, sindaco dell´isola di Maghodoo. «Il prossimo step sarà lavorare sull’acqua potabile con la costruzione di un sistema fognario e di depurazione», conclude Naaser. L’università di Milano-bicocca è già presente alle Maldive con importanti progetti di ricerca. In particolare, sull’isola di Maghodoo nel 2011 l’Ateneo ha aperto, in collaborazione col governo della Repubblica delle Maldive e col sostegno del ministero degli Affari Esteri, un centro di ricerca e formazione sulla sostenibilità ambientale e sulla protezione della scogliera corallina nel quale si svolgono master e corsi rivolti anche agli studenti maldiviani.  
   
   
CENTRALE A BIOMASSA PER LA LAIMBURG E IDROELETTRICA SUL RIO FUNES  
 
Bolzano, 17 gennaio 2013 - Il Comitato tecnico provinciale nella riunione di lunedì 14 geannio 2013, ha espresso parere positivo in merito alla costruzione di una centrale a biomassa per il Centro di sperimentazione agraria e forestale "Laimburg" a Vadena e di un impianto idroelettrico sul Rio Funes. La centrale a biomassa per l´aprovvigionamento di tutte le strutture del Centro di sperimentazione agraria e forestale "Laimburg", compreao il corpo dei nuovi laboratori attuamente in costruzione, sorgerà a sud della giardineria nell´area confinante con la strada provinciale. I singoli corpi edificila saranno collegati alla centrale con codotte di teleriscalamento. Il progetto preliminare ripresentato è stato esaminato ed accolto dal Comitato tecnico provinciale che però ha chiesto la previsione di interventi di messa in sicurezza dalla caduta massi. Secondo il Comitato, inoltre, nel calcolo dei costi, stimati in 5,83 milioni di Euro, dovrebbero essere considerati anche i fattori di rischio ambientale. I rilievi sollevati dovranno ora essere tenuti presenti in sede di stesura del progetto esecutivo. Parere positivo è stato dato dal Comitato tecnico provinciale anche alla costruzione di un impianto idroelettrico sul salto inferiore del Rio Funes. Sono stati ritenuti adeguati i costi di 9,5 milioni di Euro indicati nel relativo progetto esecutivo presentato dal Comune di Funes.  
   
   
SLOVENIA, PRESTITO BEI PER LA CENTRALE TERMOELETTRICA A SOSTANJ  
 
Lubiana, 17 gennaio 2013 - Già a fine gennaio potrebbe essere disponibile il prestito di 550 milioni di euro concesso dalla Banca Europea degli Investimenti (Bei) alla Centrale termoelettrica di Sostanj (Tes). Il prestito sarà utilizzato per la costruzione del sesto blocco della centrale (Tes 6). Bei e Tes avevano firmato, il 22 aprile 2010, l´accordo finanziario per il prestito, che prevedeva la garanzia dello Stato per 440 milioni di euro (entrata in vigore il 30 dicembre 2012) ed altre garanzie commerciali per i restanti 110 milioni.  
   
   
EDILIZIA PUBBLICA: L’ERAP MARCHE OPERATIVO DAL 1° GENNAIO 2013 ENTRA IN VIGORE LA LEGGE REGIONALE 18/2012  
 
Ancona, 17 gennaio 2013 - L’ente regionale per l’abitazione pubblica delle Marche (Erap è operativo dal 1° gennaio 2013, con sede ad Ancona, in Piazza Salvo d’Acquisto n°40. Rimarranno attive le sedi provinciali di Ancona, di Ascoli Piceno, Fermo, Macerata, Pesaro e Urbino come strutture territoriali. Prende il via la riforma stabilita con la legge regionale 18/2012 che prevede l’istituzione di un solo ente pubblico che opererà attraverso cinque articolazioni territoriali coincidenti con la dimensione provinciale. La proposta era stata presentata all’Assemblea legislativa dall’assessore all’Edilizia Pubblica, Antonio Canzian. “L’iniziativa legislativa – ricorda l’assessore – era nata con l’obiettivo di razionalizzare le strutture amministrative della Regione per contenere i costi di gestione e liberare maggiori risorse destinate agli investimenti. Diversi enti sono stati riordinati, su proposta della Giunta regionale, seguendo una linea che ha privilegiato uno snellimento delle funzioni e una maggiore incisività operativa. Una scelta necessaria anche nel comparto dell’edilizia pubblica, dove bisogna compensare la drastica riduzione delle risorse statali alle Regioni e recuperare incisività nella gestione delle politiche abitative”. Come stabilito dalla legge regionale 18/2012 (che indicava la data del 1° gennaio 2013), la Giunta ha individuato la sede legale dell’Erap Marche e istituito l’Ente attraverso una propria deliberazione che è stata adottata, nei giorni scorsi, nel corso della seduta tenuta a Fermo. La delibera sopprime gli Erap provinciali e stabilisce che l’Ente unico subentra nei rapporti giuridici delle articolazioni provinciali.  
   
   
EXPORT: OLTRE 470 MLD NEL 2012, SI PUNTA A SUPERARE 600 MLD IN 3 ANNI NUOVA ICE, POLO EXPORT FINANCE E DESK ITALIA I NUOVI STRUMENTI IN CAMPO  
 
 Roma, 17 gennaio 2013 – L’export e la competitività delle nostre imprese sui mercati esteri si confermano tra le leve più importanti per lo sviluppo del sistema economico italiano nella fase di crisi che sta attraversando il Paese. Grazie a un aumento del 5% del valore delle esportazioni (nel complesso stimato a oltre 470 miliardi di euro nel 2012) e a una contrazione delle importazioni, nell’anno appena concluso il nostro Paese ha conseguito un saldo commerciale positivo di circa 10 miliardi di euro. Un risultato che non veniva raggiunto da circa 10 anni. L’italia, inoltre, rispetto ai principali competitor europei, si qualifica come Paese esportatore che meglio difende le proprie quote di mercato, subito dopo la Germania, anche grazie un crescente up-grading qualitativo delle nostre produzioni. Se questa tendenza positiva sarà confermata, il sistema Italia potrà generare, entro i prossimi 3 anni, 150 miliardi di euro di export aggiuntivo, superando la quota di 600 miliardi di euro, tra beni e servizi, entro la fine del 2015. Sono questi i dati e le principali stime contenute nel Piano Nazionale dell’Export 2013-2015, presentato  ieri a Roma dal Presidente dell’Agenzia Ice Riccardo Monti, alla presenza del Presidente del Consiglio Mario Monti e del Ministro dello Sviluppo Economico Corrado Passera. Il Piano ripercorre nel dettaglio la profonda revisione del sistema di supporto all’internazionalizzazione portata avanti dal Governo nel corso degli ultimi 12 mesi. Attraverso il coordinamento effettuato dalla Cabina di Regia – a cui prendono parte Regioni, Province, oltre che i principali enti e associazioni di categoria, sotto la guida dei Ministri dello Sviluppo Economico e degli Affari Esteri – è stato possibile mettere a sistema tutte le componenti che svolgono un ruolo sul fronte dell’export e della rete estera. Si è attivato inoltre un nuovo processo di pianificazione condivisa delle attività promozionali tra Agenzia Ice, Camere di Commercio e altri enti coinvolti e si è dato vita a un polo di finanza per l’internazionalizzazione all’interno della Cassa Depositi e Prestiti dove sono state concentrate le competenze di Sace e Simest. Il Piano identifica inoltre alcune azioni strategiche fondamentali per raggiungere l’obbiettivo di portare l’export a oltre 600 miliardi entro il 2015. Tra queste: a. Un aumento delle risorse per la promozione, la facilitazione dell’accesso ai tradizionali strumenti di promozione (fiere, missioni, workshop) e ai servizi personalizzati rivolti alle esigenze delle imprese in Italia e all’estero, con particolare attenzione alle aree obiettivo, alle filiere e ai settori innovativi. B. Potenziamento degli strumenti per la crescita dimensionale delle imprese, anche attraverso incentivi all’aggregazione di imprese (reti). C. Intensificazione delle attività di formazione rivolte alle imprese esportatrici, incentivando l’assunzione di figure professionali specifiche come export manager. D. Rafforzamento delle azioni dirette alla diffusione dell’E-commerce e della Grande Distribuzione Organizzata e di quelle volte ad attrarre gli investimenti diretti esteri. E. Dal punto di vista finanziario, con il supporto della Cassa Depositi e Prestiti, di Simest e di Sace, il rafforzamento degli strumenti a favore delle imprese esportatrici per concorrere al superamento del problema dell’attuale scarsa disponibilità di risorse. F. Azioni più incisive contro la contraffazione e a favore della tutela dei marchi per facilitare una maggiore apertura dei mercati contrastando, in particolare, quelle forme di restrizione dei mercati meno evidenti ma non per questo meno dannose (le cosiddette barriere non tariffarie). “L’internazionalizzazione è stata uno dei cardini della politica industriale del nostro Governo ”ha dichiarato il Ministro dello Sviluppo Economico Corrado Passera. “Anche in un periodo di crisi – ha proseguito - la propensione internazionale del nostro sistema produttivo, misurata dalla quota di export sul Pil, è cresciuta in modo significativo, passando dal 22 al 30%. Le nostre quote di mercato tengono meglio rispetto a quelle di molti nostri competitors. Il Piano presentato oggi fissa un obiettivo ambizioso, ma alla nostra portata. In quest’anno abbiamo lavorato per rafforzare e ampliare gli strumenti a supporto dell’internazionalizzazione delle imprese. Con la ricostituzione della nuova Agenzia Ice, la concentrazione di tutti gli strumenti di export finance presso la Cdp e l’istituzione del Desk Italia per l’attrazione degli investimenti esteri si è creato un modello completo ed efficace. Se si lavora insieme, davvero si può fare la differenza” ha concluso Passera. “Si tratta di obiettivi di assoluto rilievo strategico - come testimoniano la partecipazione del Presidente del Consiglio e del Ministro dello Sviluppo Economico - per favorire una più robusta ripresa della crescita economica del Paese, prevista riattivarsi già nei prossimi mesi” ha dichiarato il Presidente dell’Agenzia Ice Riccardo Maria Monti.  
   
   
LAVORO E SICUREZZA: STOP ALL’AUTOCERTIFICAZIONE: DA LUGLIO PER VALUTARE I RISCHI SERVIRÀ UN NUOVO DOCUMENTO. “L’80% DELLE AZIENDE DOVRÀ ADEGUARSI”  
 
Verona 17 gennaio 2013 -  Il futuro delle aziende veronesi sarà un futuro in totale sicurezza. Certificata. Così vuole la nuova normativa: dal 1° luglio non sarà più sufficiente l’autocertificazione della valutazione dei rischi in azienda (cosa che bastava per tutte quelle realtà con meno di dieci dipendenti); ma sarà obbligatorio valutare i rischi all’interno dell’azienda attraverso un documento. Una vera rivoluzione, perché “alla luce del provvedimento, per quanto riguarda Verona e provincia almeno l’80% dovrà mettersi in regola: finora, coloro che potevano, hanno sempre scelto di utilizzare lo strumento dell’autocertificazione”, spiega Emanuela Carli, Responsabile dell´Ufficio Sicurezza e Ambiente di Cna Verona. La disposizione legislativa infatti riguarda tutte le aziende che hanno alle proprie dipendenze almeno un lavoratore: coloro che oggi sono in possesso dell’autocertificazione dovranno quindi completare il processo di valutazione dei rischi, compilando un vero e proprio documento in forma ordinaria o applicando le procedure standardizzate. Da non prendere sottogamba: la mancata elaborazione del documento di valutazione rischi comporta a carico dei datori di lavoro una sanzione penale che prevede l’arresto da 3 a 6 mesi o un’ammenda da 2.500 a 6.400 euro. “Il documento dovrà contenere una relazione sulla valutazione di tutti i potenziali rischi per la sicurezza e la salute durante le attività lavorative – spiega la Responsabile dell´Ufficio Sicurezza e Ambiente di Cna Verona –, le indicazioni delle misure di prevenzione e protezione attuate, dei dispositivi di protezione individuali adottati, nonché il programma delle misure ritenute opportune per garantire il miglioramento nel tempo dei livelli generali di sicurezza. Naturalmente – conclude - Cna Verona assiste e accompagna alla valutazione del rischio. Ci siamo anche per questo”. La Cna è quindi a disposizione fin da subito, vista la mole di imprese che dovranno adeguarsi, per effettuare una visita aziendale al fine di verificare tutti gli adempimenti necessari ad assolvere gli obblighi previsti dalle norme sulla sicurezza nei luoghi di lavoro. Così Cna Verona ancora una volta è al servizio della piccola impresa. Ricordiamo che la normativa (Lgs. 81/08 e s.M.i. - Testo Unico sulla sicurezza nei luoghi di lavoro) interessa non solo le aziende con lavoratori dipendenti, compresi i lavoratori a chiamata e i prestatori occasionali di tipo accessorio (voucher), ma riguarda anche i lavoratori a progetto, gli stagisti e i soci lavoratori. Sono dunque interessate anche le società senza dipendenti in cui operano esclusivamente soci. Si spalanca un mondo, insomma, che dal 1° luglio pretenderà più sicurezza. Questa nuova normativa comporta anche dei vantaggi, e riguardano l’abbattimento dei costi. In primis, lo sconto del 30% del premio Inail. “In secondo luogo - interviene Ferdinando Marchi, Segretario Cna Verona - contiamo che anche per il 2013 le imprese artigiane possano vedersi rinnovati i contributi a loro riservati da parte dell’ente bilaterale Veneto. Cna Verona ricorda che la scadenza per accedere allo sconto per gli interventi di miglioramento attuati nel 2012 è il 28 febbraio e dovrà avvenire mediante presentazione on line del modello Ot24. Anche il premio speciale artigiani, riferito ai titolari di impresa, è interessato ogni anno da uno sconto in relazione all’assenza di infortuni accaduti in azienda, e al rispetto delle norme in materia di sicurezza sul lavoro.  
   
   
COMMERCIO ESTERO: ASSOCAMERESTERO, L’ITALIA BATTE LA GERMANIA E LA FRANCIA NELLA CORSA ALL’EXPORT  
 
 Roma, 17 gennaio 2013 – A novembre l’export italiano registra ottime performance sui mercati esteri, con un incremento delle vendite, nei dati destagionalizzati, del 4,1% rispetto allo stesso mese del 2011, raggiungendo il valore di circa 33 miliardi di euro. Nel periodo, i nostri principali competitor, Germania e Francia, segnano invece una battuta d’arresto, con un calo delle esportazioni rispettivamente dello 0,1% e del 2,5%. Sempre nel mese di novembre, anche a livello congiunturale, si confermano risultati nettamente migliori per il nostro Paese, con un (seppur lieve) aumento dell’export dello 0,4% rispetto a ottobre, mentre le esportazioni tedesche e francesi subiscono una flessione del 3,4% e del 2,8%. “Vendere all’estero è in questa delicata fase per l’economia italiana, l’unico volano per la crescita. Non solo esportiamo di più, ma è in atto anche un processo di impegno diretto sui mercati internazionali: gli addetti di aziende e filiali italiane all’estero incidono per circa un quinto sul totale degli addetti industriali in Italia, facendo 435 miliardi di fatturato”, afferma Gaetano Fausto Esposito, Segretario Generale di Assocamerestero, commentando i dati Istat sul commercio estero diffusi oggi. Ottimi risultati per il pre-consuntivo della bilancia commerciale: nei primi undici mesi del 2012 il surplus si attesta sugli 8,9 miliardi di euro, il miglior risultato dal 2002, con una netta inversione di tendenza rispetto al 2011 (+34,6 miliardi solo in un anno). In netto miglioramento anche il saldo extra-energetico, che raggiunge i 67,2 miliardi, valore più che doppio rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. “Il fatto che il maggior contributo al saldo positivo venga principalmente da beni strumentali, beni di consumo durevoli e prodotti intermedi testimonia come il Made in Italy non solo è sinonimo di qualità per i consumatori, ma è un pezzo importante della catena produttiva dei Paesi esteri, che vedono nei macchinari italiani un punto di riferimento per rafforzare il proprio sviluppo industriale”, conclude Esposito.  
   
   
“BRAIN BACK”, GRANDE INTERESSE PER BANDO “AUR” CHE FAVORISCE RIENTRO “CERVELLI IN FUGA”; PRIMI INCONTRI CON ASPIRANTI BENEFICIARI  
 
 Perugia,17 gennaio 2013 - Sono già numerose le dichiarazioni d´interesse pervenute a un mese dalla pubblicazione del bando dell´Agenzia Umbria Ricerche ("Aur") per la creazione d´impresa a favore di umbri desiderosi di rientrare nella propria terra d´origine. L´iniziativa, promossa dall´Aur nell´ambito del progetto "Brain back" finanziato attraverso il Fondo Sociale Europeo e realizzato in collaborazione con il Servizio Emigrazione della Regione Umbria, si pone l´ambizioso obiettivo di favorire il rientro dei "cervelli in fuga", attivando anche contributi a fondo perduto per la creazione di impresa o di lavoro autonomo in Umbria. "Molti umbri che lavorano o studiano all´estero - sottolinea il direttore di Aur, Anna Ascani - hanno espresso il desiderio di rientrare e fare ´business´ nella propria regione. Già nei primi giorni di questo 2013, approfittando della presenza in Umbria di alcuni degli interessati, Aur e associazione Forma.azione srl, che collabora proprio nell´attivazione dei contatti con gli umbri all´estero, hanno organizzato il primo incontro per discutere nel merito la partecipazione al bando". Le idee imprenditoriali che sono state presentate spaziano dal settore scientifico a quello della ristorazione, fino a quello dei servizi innovativi per la gestione delle emergenze, in cui il legame con l´Umbria acquisisce comunque una specifica valenza. In più di un caso, rilevano dall´Aur, i progetti di impresa sono il risultato della combinazione di diversi ambiti di interesse ed esperienze sviluppate anche grazie alla permanenza nel Paese straniero e all´acquisizione di parametri di giudizio nuovi e distintivi. La promozione dell´Umbria e delle sue specificità territoriali ricopre in tutti i progetti un ruolo di assoluto rilievo, a testimonianza del forte legame che questa mantiene con i suoi emigrati. "È importante sottolineare l´attenzione e la curiosità che il progetto ´Brain Back´ è in grado di suscitare nei nostri corregionali che vivono all´estero - dice il direttore dell´Aur - Si tratta, infatti, della prima iniziativa in Italia, presentata anche nel corso del summit ´Meetalents´ che si è svolto a Milano, che in maniera sistemica si impegna a valorizzare i talenti in fuga e a creare un network tra questi e la loro regione, con la convinzione che in questo momento storico entrambi possano beneficiarne. Di estremo successo - aggiunge - si è rivelata la campagna messa in campo attraverso i social network e le nuove forme di comunicazione, in più occasioni dimostratasi in grado di attivare un passaparola di cui spesso si perde traccia, ma che costituisce la base per quella rete globale umbra che ci si auspica di creare e sostenere attivamente". Il progetto supporta la creazione di nuove imprese di emigrati sul territorio umbro grazie a specifici interventi, a cominciare dal reperimento dei dati sugli emigrati umbri all´estero attraverso l´Aire, l´Anagrafe degli italiani residenti all´estero, e un questionario denominato "Keep in touch". Dal questionario "abbiamo avuto riscontri molto positivi - afferma Anna Ascani - in merito alla possibilità per gli umbri che si trovano all´estero di interagire o addirittura rientrare nella propria regione di origine. Tendenzialmente si tratta di giovani. L´età media rilevata è di 35 anni, con alto livello di scolarizzazione, il 41% di coloro che hanno risposto al questionario ha infatti un dottorato e il 34% è laureato. Si trovano nei Paesi europei (in primis Belgio, Regno Unito, Spagna e Germania) o in America Latina (soprattutto Argentina e Brasile)". Il 50% degli emigrati che ha aderito alla rilevazione dichiara di voler tornare in Umbria e la maggior parte vorrebbe farlo entro i prossimi due anni. "Tra questi, più della metà dichiara di pensare alla possibilità di rientrare per avviare una attività d´impresa in Umbria - sottolinea il direttore dell´Aur - e crediamo che l´avviso pubblico relativo al progetto ´Brain back´ possa andare a far leva positivamente proprio sulle intenzioni di questo ´target group´". La scadenza del bando è fissata per il 30 maggio 2013 e maggiori informazioni sono scaricabili dal sito web di progetto www.Brainbackumbria.eu . Altri incontri informativi saranno organizzati con i potenziali beneficiari nel corso dei prossimi mesi, man mano che questi rientreranno in Italia o attraverso videoconferenze "online".  
   
   
II FORUM MICROFINANZA E POLITICHE DELL’UNIONE EUROPEA RISORSE E OPPORTUNITÀ PER LA MICROIMPRESA E L’INCLUSIONE SOCIALE.  
 
 Roma, 17 gennaio 2013 - L’ente Nazionale per il Microcredito organizza, in collaborazione con la Commissione Europea Rappresentanza in Italia e con il patrocinio del Ministero degli Affari Esteri, il secondo Forum dal titolo: "Microfinanza e Politiche dell´Unione Europea: risorse e opportunità per la microimpresa e l’inclusione sociale. " Il programma del Forum comprende un workshop tecnico, che si svolgerà a Roma, nel pomeriggio del 31 gennaio 2013 dalle 13:30 alle 18:30 ed una conferenza, articolata in panel tematici, che avrà luogo nella giornata del 1° febbraio 2013 dalle 9:00 alle 18:30. Nel workshop tecnico, attraverso la guida di un facilitatore e di esperti tematici dell’Ente Nazionale per il Microcredito, con l’applicazione di metodi e tecniche partecipative, si stimolerà la discussione informale e lo scambio di esperienze tra i partecipanti per far emergere proposte concrete e riflessioni condivise. Le indicazioni emerse dagli operatori presenti saranno poi illustrate e consegnate, nella sessione plenaria finale, ai vertici dei dipartimenti dei Ministeri competenti, delle Direzioni Generali della Commissione Europea e di altre importanti Istituzioni Italiane. L’iniziativa rappresenta un importante momento di riflessione, confronto e dibattito tra gli operatori competenti, a vario titolo, in materia di microfinanza e microcredito. Parteciperanno al Forum autorità di gestione, enti territoriali e locali, banche ed intermediari finanziari, istituzioni di microfinanza, il mondo del non-profit. Sarà un confronto basato sul contributo paritario di tutti i partecipanti e un approfondimento su temi fondamentali per le politiche del settore. L’incontro sarà anche un’occasione unica per creare reti e sinergie fra operatori nazionali ed europei. Esserci è fondamentale per poter incidere sulle politiche e le scelte future del settore. Il Forum ha i seguenti obiettivi: Illustrare gli obiettivi raggiunti a seguito della consultazione degli operatori avvenuta il 24 febbraio 2012 nella prima edizione del Forum. Illustrare i programmi europei di microcredito e microfinanza con il contributo di tecnici di spessore internazionale. Aprire un confronto attorno alle best practice realizzate sul territorio. Individuare le criticità del settore della microfinanza e del microcredito e immaginare le possibili soluzioni. Dibattere in merito alla proposta dei Regolamenti dei Fondi Strutturali 2014-2020. L´evento è a numero chiuso e riservato a coloro che hanno ricevuto l’ invito per posta elettronica. Chi intende partecipare deve iscriversi quanto prima pre-registrandosi esclusivamente sul sito: www.Microfinanzaue2013.eventbrite.com  Entro il 15 gennaio 2013 ogni iscritto riceverà una risposta di accettazione o di diniego, a seconda della disponibilità dei posti. Per informazioni contattare il Numero Verde 800 864539. Risponderà la società Futour che cura la sessione interattiva dell´evento.  
   
   
MASSA E CARRARA, AL VIA IL PIANO INTEGRATO PER REINDUSTRIALIZZAZIONE E L’OCCUPAZIONE  
 
Firenze, 17 gennaio 2013 – Un piano per rilanciare l’area industriale di Massa e Carrara e riavviare sviluppo e occupazione sul territorio. L’ha varato la giunta regionale che ha approvato nell’ultima seduta due delibere ad hoc, una delle quali relativa ad un pacchetto di nuovi incentivi per sostenere l’insediamento di nuove imprese nell’area. Il piano è l’ultima tappa di un percorso delineato nel Prs 2011-2015, avviato con la richiesta e il successivo riconoscimento di “area di crisi complessa con impatto sulla politica industriale nazionale” da parte del Ministero dello sviluppo economico e con i protocolli d’intesa firmati rispettivamente (marzo e novembre 2011) dalla Regione con Ministero ed Enti locali e con gli Enti locali. Uno dei suoi punti di forza è il fatto che si tratta di un piano integrato, che mette insieme, cioè, tutti gli strumenti e le possibili soluzioni per favorire gli investimenti, rendere disponibili le aree, favorire l’occupazione, dare una soluzione ai problemi ambientali. Quanto alle risorse, anche in questo caso la filosofia è quella della massima integrazione. Oltre alle risorse messe in campo per iniziative specifiche (per l’occupazione, per la reindustrializzazione, ecc.), la Regione assicura che verranno messe a disposizione delle imprese che intendono insediarsi nell’area tutte le risorse necessarie a realizzare quello che costituisce l’obiettivo primario del piano. Il piano varato dalla giunta si articola in sette aree tematiche: l’accordo di programma per il Sito di interesse nazionale, lo sviluppo del polo industriale del Nuovo Pignone, la reindustrializzazione dell’area ex Eaton, il consolidamento dei Nuovi Cantieri Apuania, interventi per il settore lapideo, infrastrutture e attrazione degli investimenti, politiche per la competitività e il lavoro. Accordo di Programma sul Sin. Bonifica ambientale e ripristino agli usi legittimi dell’area dichiarata Sin dal ministero: questi gli obiettivi, condizione indispensabile per l’avvio di nuove attività, dell’accordo di programma firmato nel 2011 dalle amministrazioni interessate che il piano recepisce e si propone di attuare, anche a partire dalla proposta di deperimetrazione cui la Regione sta lavorando. Nuovo Pignone. Sviluppo, industrializzazione e consolidamento occupazionale del polo industriale del Nuovo Pignone sono previsti in attuazione dell’accordo di Programma del 2011 che ha reso possibile, nell’area retroportuale di Marina di Carrara, sviluppo, montaggio e spedizione di manufatti di particolare complessità tecnica e dimensionale, con l’adeguamento delle infrastrutture di collegamento fra zona industriale e porto. Con il cofinanziamento del Progetto Atene, la Regione favorisce il radicamento della Nuovo Pignone nel territorio regionale, promuovendo il potenziamento dei suoi rapporti con il sistema della ricerca pubblico e sostenendo il consolidamento dei rapporti con le Pmi dell’indotto. Reindustrializzazione area Eaton. E’ stato avviato un percorso – con uno specifico pacchetto di incentivi per le imprese che si insedino nella provincia di Massa Carrara e l’approvazione di due avvisi pubblici, per la rilevazione delle aree disponibili e, rispettivamente, delle imprese interessate ad insediarsi – con l’obiettivo di arrivare a definire un progetto di reindustrializzazione dell’area, in grado di trovare una soluzione per il ricollocamento dei lavoratori ex Eaton. In particolare, con la delibera approvata dall’ultima seduta di giunta, si è previsto un pacchetto di agevolazioni che consistono in una sezione specifica del Fondo rotativo, che concede finanziamenti a tasso zero per programmi di investimento di imprese artigiane, industriali e cooperative, con un plafond di risorse pari a 6 milioni per il 2013; un’altra linea specifica, all’interno del fondo Emergenza economia, prevede il rilascio di garanzie (da parte di Fidi Toscana) grazie a un plafond per il 2013 di 3 milioni di euro. Il bando per i servizi qualificati prevede, per il 2013, una premialità per i progetti di imprese con sede nella provincia di Massa Carrara. Nuovi Cantieri Apuania. La vicenda dei Cantieri, che rischiavano la messa in liquidazione dopo la consegna dell’ultima nave realizzata per le ferrovie, si è conclusa positivamente con la ricerca di un nuovo compratore trovato a seguito di un bando per manifestazione di interesse pubblicato dal ministero per lo sviluppo economico e Invitalia cui ha risposto, fra le altre, l’offerta di Tyg S.p.a, rivelatasi la più adeguata, sia per le prospettive industriali che per gli aspetti occupazionali. L’accordo sindacale per la cessione della totalità delle quote di Nca a Tyg S.p.a. È stato siglato il 17 dicembre 2012. La richiesta di Cassa integrazione straordinaria per ristrutturazione è stata firmata il 27 dicembre. Interventi per il settore lapideo. Il settore, strategico per l’economia locale, ha visto, nell’ultimo decennio, una consistente crescita dell’export di marmi grezzi e una pesante diminuzione, con gravi conseguenze occupazionali, delle esportazioni di lavorati. Gli interventi di sostegno alla ricerca, all’innovazione e al trasferimento tecnologico mirano a un recupero, compatibile con la sostenibilità ambientale, della competitività delle imprese. Interventi infrastrutturali e di attrazione degli investimenti produttivi. Essenziali per l’avvio del processo di reindustrializzazione dell’area sono gli interventi infrastrutturali, di incentivazione e di attrazione degli investimenti finanziati o in via di finanziamento da parte delle amministrazioni coinvolte. Fra questi si possono citare quelli previsti dal Piano di intervento urbano sostenibile (Piuss) di Massa e Carrara, che a fronte di un contributo di oltre 13,5 milioni, prevede fra l’altro il recupero di centri storici, di immobili dismessi, la creazione i parcheggi, un nuovo asse viario interventi per traffico e viabilità anche in funzione di una valorizzazione dell’attività lapidea. Politiche per la competitività e il lavoro. L’efficienza del sistema produttivo sarà promossa puntando su innovazione, capacità finanziaria e accesso ai mercati internazionali, attivando forme integrate di sostegno ai processi di collaborazione e aggregazione tra imprese e ancora attraverso il sostegno alle imprese che investono in ricerca e sviluppo, internazionalizzazione, acquisizione di servizi qualificati, sostegno all’imprenditoria giovanile e femminile. Sul fronte lavoro, in campo ci sono tutte le misure anticrisi che un bando, in uscita nei prossimi giorni, rifinanzia per complessivi 13 milioni (incentivi per l’assunzione di donne, giovani laureati, dottori di ricerca, lavoratori provenienti dalla mobilità, stabilizzazione di contratti a tempo determinato, soggetti prossimi alla pensione). La novità di questo bando è costituita dalla “dote”, un pacchetto integrato, pari a circa 12 mila euro per ciascun lavoratore, per favorire l’assunzione di lavoratori licenziati. Si tratta di incentivi pari ad 8000 euro per ciascuna assunzione full time, di un voucher di 3000 euro per la formazione, di deduzioni sulla base imponibile Irap per il 2013. Qualche dato sulla crisi a Massa e Carrara. La crisi ha colpito più duramente nella provincia di Massa Carrara, il cui comparto manifatturiero era da tempo in difficoltà soprattutto a causa dell’abbandono della grande industria. Oggi il 60% degli addetti è occupato in piccole e medie imprese. Dal 2007 ad oggi il manifatturiero ha perduto il 16% del valore aggiunto. Basso il livello di diversificazione economica, con specializzazione in pochi settori (terziario, attività estrattive, mezzi di trasporto). Il tasso di disoccupazione è del 11,7% a fronte di una media toscana del 6,5; l’occupazione è del 58%, a fronte di una media toscana attestata sul 63,6%.  
   
   
FORMAZIONE PROFESSIONALE, INSEDIATO IL TAVOLO DI ORIENTAMENTO REGIONALE DELLE MARCHE STRATEGIE COMUNI PER IL MERCATO DEL LAVORO  
 
 Ancona, 17 gennaio 2013 - Promuovere le politiche di orientamento permanente e garantire servizi di qualità. Sono gli obiettivi del Tavolo di orientamento regionale (Torre) che si è insediato, in Regione, alla presenza dell’assessore al Lavoro, Marco Luchetti. Al Tavolo partecipano la Regione, le Province (Ancona, Ascoli Piceno, Fermo , Macerata, Pesaro e Urbino), l’Ufficio scolastico regionale, le quattro Università marchigiane (Politecnica delle Marche, Camerino, Macerata, Urbino). È presieduto dall’assessore regionale ed è stato costituito a seguito della firma di un protocollo d’intesa tra gli enti coinvolti. “Torre” si configura come uno strumento operativo per raccordare le politiche di orientamento formativo e professionale su scala regionale, garantendo un confronto costante con le parti sociali. “Rappresenta uno strumento essenziale nella programmazione degli interventi sul territorio – commenta Luchetti – Le scelte formative e professionali vanno incoraggiate mettendo in rete e aggiornando i sistemi di istruzione e formazione. Sono necessarie strategie a lungo termine che sappiano assecondare le esigenze di orientamento in campo professionale, valorizzando le competenze di ciascuno. Dall’analisi del contesto regionale e provinciale emerge una realtà differenziata. In particolare, il moltiplicarsi dei fabbisogni orientativi ha dato vita a risposte locali, a volte senza una visione generale. La filiera dell’istruzione e della formazione professionale è ancora contraddistinta da una certa frammentazione, testimoniata da interventi realizzati per progetti, mentre a livello delle università marchigiane si segnala una strutturazione maggiore verso servizi di orientamento permanente. La strada da percorrere, quindi, diventa quella di un raccordo più stringente tra tutti gli enti, in modo da garantire una preparazione professionale all’altezza delle nuove esigenze del mercato del lavoro”. Pianificare e organizzare servizi di qualità rappresenta un’esigenza che le Regioni hanno condiviso attraverso la sottoscrizione della Nuova Carta di Genova (2011) che allinea l’Italia alle raccomandazione dell’Unione europea. Le Marche vantano un’esperienza consolidata con questa impostazione, avendo operato, negli anni e in vari settori, secondo una logica di aggregazione delle attività proposte dalle istituzioni e dai territori. Con l’insediamento del Tavolo, la “rete” viene rafforzata e ricondotta al conseguimento di obiettivi comuni.  
   
   
COMO - TREND NEGATIVO NEL 2012 PER PROTESTI E FALLIMENTI  
 
Como, 17 gennaio 2013 - Anno nero per i pagamenti in provincia di Como come in tutto il resto di Italia: nel 2012 sono stati protestati 746 assegni, per un controvalore di 4,4 milioni di euro, 8.909 cambiali (pagherò e tratte), per quasi 25 milioni di euro, e 1.050 tratte non accettate, per un valore di 2 milioni. Si tratta, in complesso di oltre 10 mila titoli di credito che, alla scadenza, non hanno trovato copertura determinando insoluti per circa 31 milioni di euro. I dati, frutto delle elaborazioni condotte sul Registro informatico dei Protesti tenuto dalla Camera di Commercio di Como, evidenziano, in linea con un trend ormai consolidato dagli inizi della crisi, una crescita complessiva sia del numero degli effetti protestati (+10,29%), sia del valore degli stessi (+31,67%), ma con una sostanziale modifica della tipologia dei titoli protestati. Aumentano infatti le cambiali (+ 19,31%) a fronte di una relativa diminuzione degli assegni (-10,97%). In diminuzione invece il taglio medio degli effetti insoluti che è risultato di 10.693,85 euro (-6,58%) dovuto essenzialmente alla diminuzione di assegni protestati e tratte non accettate. Il dato è rilevante poiché è al netto delle cancellazioni che possono essere richieste, direttamente alla Camera di Commercio da coloro che effettuano il pagamento di cambiali entro un anno dalla levata del protesto. In aumento anche il numero dei fallimenti: nel 2012 sono state aperte 143 procedure, a fronte delle 127 dell´anno precedente con un aumento del 12,60%.  
   
   
VALLE D’AOSTA: TAVOLO REGIONE/SINDACATI PER L’ASSUNZIONE A RUOLO DEI PRECARI DELLA SOCIETA’ DEI SERVIZI  
 
Aosta, 17 gennaio 2013 - Il Presidente della Regione Augusto Rollandin ha convocato , mercoledì 16 gennaio, a Palazzo regionale, le organizzazioni sindacali, assieme ai rappresentanti della società di Servizi Valle d’Aosta spa al fine di promuovere la stabilizzazione dell’organico della società in house mediante il reclutamento di personale a tempo indeterminato. Questa fase di stabilizzazione succede alla prima fase ove gli addetti erano stati assunti a tempo determinato ed inquadrate tramite un contratto di prossimità che aveva permesso anche l’erogazione di un superminimo retributivo ad ogni dipendente. Il Presidente Rollandin ha auspicato che il tavolo per la concertazione sindacale di questa seconda fase sia unitario in quanto nella prima la Cgil non aveva sottoscritto l’accordo siglato dalle organizzazioni sindacali savt uil e cisl. Stabilizzazione che, come previsto per ogni società pubblica strumentale, deve passare attraverso una procedura selettiva aperta. Formula questa che ha trovato l’assenso di tutte le forze sindacali presenti al tavolo (Savt, Cgil, Cisl e Uil, con delega), che hanno convenuto come l’annuncio fatto oggi dal Presidente Rollandin sia un progetto significativo e importante per l’occupazione dei giovani valdostani, in un momento di forte crisi economica e finanziaria. Il tavolo è stato riaggiornato per i prossimi giorni, con l’impegno da parte dell’amministrazione e della Società di Servizi ad arrivare alla prossima riunione con la definizione di massima del fabbisogno di risorse umane a tempo indeterminato necessario al fine di rendere funzionale l’attività della Società in house che finora ha dato ottimi risultati.  
   
   
COMMERCIO FVG: MODIFICATO REGOLAMENTO PER ASSEGNAZIONE RISORSE AI CAT  
 
Udine, 17 gennaio 2013 - Con l´obiettivo di garantire una maggiore efficienza degli interventi a favore del comparto commerciale, in particolare sofferenza in questo periodo di marcata recessione economica, la Giunta regionale, su proposta dell´ assessore al lavoro, alla formazione, al commercio e alle pari opportunità, Angela Brandi, ha approvato alcune modifiche al regolamento del 2006 che disciplina l´assegnazione ai Centri di assistenza tecnica (Cat) alle imprese commerciali dei fondi per la concessione di contributi a favore delle micro, piccole e medie imprese commerciali, turistiche e di servizio. Nel nuovo testo è previsto in particolare che possano presentare domanda di contributo anche le imprese che abbiano effettuato la cosiddetta "comunicazione unica", ovvero avviate con adempimenti semplificati previsti dal decreto legge 7 del 2007. Parallelamente il nuovo regolamento introduce particolari interventi a favore delle imprese che partecipano o aderiscono a un "centro commerciale naturale" o a un "centro in via", ovvero quelle aggregazioni di attività commerciali ed artigianali introdotte nella normativa regionale nel 2011, che mettono in campo comuni strategie di marketing, di eventi e di servizi rivolti al cittadino per rendere le aree coinvolte un luogo attraente di shopping.  
   
   
POLITICHE PER LA SICUREZZA. AL VIA IN EMILIA-ROMAGNA LA RACCOLTA DI FIRME PER FAVORIRE L´EMERSIONE ALLA LEGALITÀ DELLE IMPRESE SEQUESTRATE ALLA MAFIA. IL PROGETTO DI LEGGE È PROMOSSO CGIL, ARCI, LIBERA, CENTRO STUDI PIO LA TORRE, AVVISO PUBBLICO, CONFESERCENTI SOS IMPRESA, LEGACOOP E ACLI.  
 
Bologna, 17 gennaio 2013 – Più di 50 mila firme per restituire alla collettività i beni e le aziende sottratte alla mafia. E’ l’obiettivo della campagna “Io riattivo il lavoro” promossa, a sostegno di un progetto di legge di iniziativa popolare, dal comitato regionale composto da Cgil, Arci, Libera, Centro studi Pio La Torre, Avviso Pubblico, Confesercenti Sos Impresa, Legacoop e Acli e sostenuta dalla Regione Emilia-romagna. La raccolta delle firme è partita ufficialmente oggi a Bologna e proseguirà fino a maggio in tutto il Paese. Una volta raggiunte quelle necessarie (50 mila), il progetto di legge sarà depositato in Parlamento. L’iniziativa di legge popolare è un testo di 10 articoli che vogliono assicurare tutti gli strumenti necessari a scongiurare il fallimento delle aziende sequestrate e confiscate alla criminalità organizzata e tutelare i lavoratori, puntando soprattutto su trasparenza, formazione, concertazione con le parti sociali, white list e accordi con la pubblica amministrazione per favorire l’emersione alla legalità del lavoro e delle aziende. “La Regione metterà tutto il proprio impegno istituzionale al fianco delle associazioni che hanno promosso questo importante progetto di legge”, ha sottolineato la vice presidente della Regione Simonetta Saliera, nel corso della conferenza stampa di presentazione dell’avvio della campagna di raccolta delle firme, cui hanno preso parte Mirto Bassoli (Cgil Emilia-romagna), Daniele Borghi (Libera), Roberta Cappelli (Arci), Alberto Armuzzi (Legacoop), Walter Raspa (Acli), Roberto Lucchi (Sos Imprese Confesercenti) e Franco Corradini (Avviso Pubblico) “Continueremo il lavoro avviato con le leggi approvate negli ultimi due anni - ha detto Saliera - con le iniziative rivolte ai giovani e agli imprenditori e quelle di aiuto ai Comuni per il recupero dei beni immobili confiscati, e affiancheremo il comitato promotore che riunisce realtà che vivono in prima persona l’impegno nel contrasto alla diffusione della criminalità organizzata e nella diffusione della cultura della legalità. L’obiettivo è dare speranza e una alternativa forte ai lavoratori e alla comunità”. Bassoli ha spiegato: "Il 90% delle aziende confiscate fallisce a causa dell´inadeguatezza dell´attuale legislazione, incapace di garantire gli strumenti necessari per l´emersione alla legalità e valorizzare a pieno l´enorme potenzialità economica di queste aziende, nel momento in cui vengono strappate dalle mani della mafia. Anche in Emilia Romagna si sta manifestando una maggiore capacità di penetrazione della criminalità organizzata nell´economia, in molti settori. Inoltre la situazione si sta ulteriormente aggravando anche in rapporto all´andamento della crisi". Nel dettaglio, i dati forniti dall´Agenzia nazionale indicano che in ambito regionale, dal ´92 al 2012, sono stati confiscati 70 immobili e 25 aziende. L´emilia Romagna è terza, tra le tredici regioni a nord del Lazio, per numero di beni immobili confiscati alla mafia e seconda per numero di imprese sotto confisca. Il progetto di legge Tra gli strumenti concreti proposti nel testo del progetto di legge ci sono, tra l’altro, la creazione di un fondo nazionale di rotazione, finanziato con una parte delle risorse confiscate alla criminalità, per garantire l’accesso al credito bancario e pagare gli stipendi; agevolazioni per la regolarizzazione, per la messa in sicurezza dell’azienda e per chi le commissioni lavori o forniture; l’estensione del concordato anticrisi per scongiurare il fallimento e l’accesso agli ammortizzatori sociali per i lavoratori. Per promuovere l’uso sociale delle imprese, il progetto di legge punta a incentivare la costituzione di cooperative di lavoratori disposti a rilevare l’azienda, affiancandoli con percorsi di formazione e aggiornamento. Previsti anche la costituzione di una banca dati nazionale delle aziende sequestrate e confiscate con l´obiettivo di tutelarne la posizione di mercato; l’istituzione presso l’Agenzia Nazionale di un ufficio dedicato alle attività produttive e alle relazioni sindacali con l´obiettivo di fornire il supporto per scongiurare il fallimento e tutelare i livelli occupazionali e, infine, la creazione di tavoli provinciali, in collaborazione con l´Agenzia nazionale e le Prefetture per l’emersione alla legalità delle aziende e il pieno coinvolgimento del territorio. Le firme saranno raccolte, oltre che nei banchetti della campagna allestiti nelle diverse città, anche nelle sedi territoriali delle associazioni promotrici della campagna.  
   
   
ALCOA, ASSESSORE ZEDDA: PROSEGUE TRATTATIVA CON KLESCH"LA MULTINAZIONALE SVIZZERA HA FORMULATO UNA PRIMA PROPOSTA CHE ORA É ALL´ATTENZIONE DI ALCOA.  
 
 Roma, 17 Gennaio 2013 - "L´azienda sta proseguendo la trattativa con Klesch per la cessione dello stabilimento di Portovesme". Lo ha dichiarato l´assessore regionale dell´Industria, Alessandra Zedda, a margine dell´incontro di questo pomeriggio al Ministero dello Sviluppo Economico. "La multinazionale svizzera ha formulato una prima poppsta che ora é all´attenzione di Alcoa. Seguiamo passo dopo passo la situazione - ha aggiunto l´assessore - e auspichiamo che quanto prima ci siano le condizioni affinché la trattativa possa incanalarsi verso passi formali concreti. La Regione - ha concluso Alessandra Zedda- continuerà a fare la propria parte, a fare il possibile e anche l´impossibile affinché si possa tornare su un binario che conduca a un buon esito della vertenza".  
   
   
ASSESSORE VENETO REPLICA A CONFCOMMERCIO SU NUOVA LEGGE REGIONALE  
 
 Venezia, 17 gennaio 2013 - “La reazione a scoppio ritardato all’approvazione della nuova legge sul commercio da parte del Consiglio regionale di Confcommercio risulta tanto incomprensibile, quanto fuori luogo”. Replica così l’assessore regionale all’economia e al commercio alle affermazioni della Confcommercio apparse sulla stampa veneta oggi. “Un anno e mezzo di incontri e confronti – aggiunge l’assessore - su un testo che è ritenuto il più innovativo e adeguato alle direttive europee e alla legislazione nazionale tra le leggi regionali vigenti; una fase di ulteriore dibattito in commissione e consiglio regionale per la sua approvazione non sono evidentemente bastati per far comprendere il senso di un provvedimento, che non autorizza nessuna delle accuse che Confcommercio addebita al Presidente e alla Regione del Veneto. Nessuna incoerenza da parte nostra nel valutare questioni ampiamente note, che pure il consiglio regionale ha ritenuto ininfluente puntualizzare, allorché alcuni emendamenti ispirati dall’associazione sono stati accantonati e neppure discussi”. “Non vi è nulla di diverso da quanto normato e garantito – prosegue l’assessore veneto - anche per la successiva regolamentazione della materia. A meno che non dobbiamo intendere questa presa di posizione come una specie di messaggio al limite dell’intimidazione da chi oggi, non si sa per quali inconfessabili motivi pare avere intenzione di sollevare un polverone preventivo per condizionare ipotetiche scelte future dell’amministrazione regionale paventando uno scontro tra pubbliche amministrazioni con ripercussioni gravissime per il territorio che esistono solo nei sogni di qualche visionario. Evidentemente la campagna elettorale è iniziata anche per le associazioni di categoria…”. “Certo è – conclude - che sentirsi chiedere dal direttore di Confcommercio non più tardi di due giorni fa la disponibilità della dirigente della direzione regionale commercio e dei professionisti che hanno contribuito alla stesura della legge per un seminario con i funzionari dell’associazione sa molto, viste le dichiarazioni rilasciate, di presa per i fondelli della quale prendo atto e che terrò ben a mente per le future richieste di collaborazione.  
   
   
INDUSTRIA: IMPEGNO DEL MINISTERO PER CONVOCARE IN TEMPI RAPIDI UN INCONTRO CON ERICSSON E FARE CHIAREZZA SU IMPEGNI FUTURI“  
 
Genova, 16 Gennaio 2013 - "Oggi ai lavoratori ho ribadito l´impegno delle Istituzioni liguri affinché sia convocato in tempi rapidi dal Ministero dello sviluppo economico un tavolo di confronto con Ericsson che in quella sede dovrà fornire ai lavoratori e alle istituzioni certezze sugli indirizzi futuri". Lo ha sottolineato mercoledì 16 gennaio l´assessore allo sviluppo economico della Regione Liguria, Renzo Guccinelli nel faccia a faccia con i lavoratori di Ericsson che il 16 gennaio mattina sono scesi in sciopero per protestare contro la politica di esuberi messa in campo dalla sede di Genova dell´azienda. "La Regione Liguria – ha detto l´assessore Guccinelli – è al fianco dei lavoratori perché non è chiaro cosa voglia fare Ericsson in futuro a Genova e in Italia. Sicuramente condanniamo i metodi che l´azienda sta adottando per obbligare i lavoratori ad accettare la mobilità volontaria, forzature e ricatti perpetrati soprattutto a danno dei lavoratori più deboli". La Regione aveva accolto positivamente l´insediamento ad Erzelli di Ericsson, dove l´azienda si era trasferita grazie anche alla collaborazione delle Istituzioni regionali e nazionali che avevano convogliato sull´operazione finanziamenti pubblici. "A questo punto non si può rimanere inermi – ha sottolineato l´assessore allo sviluppo economico – di fronte alla messa in campo di una politica di esuberi che sta minando la credibilità dell´azienda che in questi mesi sta inducendo molti lavoratori a firmare le dimissioni, svuotando così la sede genovese". Secondo l´assessore allo sviluppo economico della Regione Liguria "il Ministero deve convocare al più presto un tavolo con l´azienda, come già era stato richiesto, sia dal presidente della Regione Liguria che dal sindaco di Genova, allo scopo di dare risposte precise ai lavoratori e alle Istituzioni".  
   
   
VERTENZA ROSSI SPA. IERI SOTTOSCRITTO L’ACCORDO. NESSUNA MOBILITÀ PER I DIPENDENTI  
 
Bari, 17 gennaio 2013 - Mobilità scongiurata per i 138 dipendenti della Rossi spa, azienda metalmeccanica di Modena, con stabilimenti a Surbo in provincia di Lecce. Il mantenimento dei livelli occupazionali è uno dei principali impegni dell’accordo sottoscritto oggi dalla Task force regionale per l’occupazione, dai rappresentanti della società, dalle Rsu aziendali e dai sindacati. Tra gli altri punti dell’intesa, il mantenimento delle sedi a Surbo e il completamento degli investimenti previsti, nonostante la crisi. Ne dà notizia l’assessorato regionale allo Sviluppo economico, che ha organizzato e ospitato la sottoscrizione dell’accordo. I 138 dipendenti attualmente in cassa integrazione ordinaria per due giorni la settimana non andranno in mobilità, ma resteranno a lavorare a Surbo, mentre l’azienda completerà gli investimenti che si era impegnata a realizzare. Così trovano concreta applicazione gli accordi presi il 12 dicembre scorso nel precedente incontro con la Task force regionale, durante il quale il ricorso agli ammortizzatori sociali fu ritenuto necessario proprio per evitare la riduzione del personale. L’assessorato allo Sviluppo economico con la Task force regionale continuerà a monitorare la situazione e a vigilare affinché venga rispettata l’intesa sottoscritta oggi.  
   
   
INDUSTRIA, LACTALIS: UNA MULTINAZIONALE DELLA LOGISTICA PORTUALE SULL’AREA DELL’EX CENTRALE DEL LATTE  
 
Genova, 17 Gennaio 2013. Una multinazionale della logistica portuale e aeroportuale che ha già una piccola sede a Genova, ma è intenzionata ad ampliarsi, e ad insediarsi nell’area dell’ex centrale del latte. Lo hanno comunicato quest’oggi gli assessori al lavoro e allo sviluppo economico della Regione Liguria e del Comune di Genova, Enrico Vesco e Francesco Oddone ai rappresentanti dei lavoratori e alle organizzazioni sindacali nel corso di un incontro per fare il punto sul futuro dell’area. “L’individuazione della multinazionale che abbiamo già incontrato – hanno spiegato i due assessori - è il frutto del lavoro coeso tra le istituzioni che si erano assunte l’impegno, prima di Natale, di individuare un soggetto per un utilizzo industriale del sito e non commerciale. Si tratta di un’azienda molto solida che ci ha convinto anche sul fronte delle opportunità occupazionali che si possono creare. L’impegno è che in quell’area vengano ricollocati i lavoratori della ex Centrale del Latte attualmente in cassa integrazione”. Nel corso dell’incontro gli assessori hanno spiegato ai rappresentanti sindacali che da tempo, l’azienda in questione, stava cercando un’area corrispondente alle loro esigenze e Fegino è stata valutata idonea dal gruppo che ha un bilancio consolidato a livello italiano di 500 milioni di euro e di 2 miliardi a livello mondiale. “La loro – hanno continuato Vesco e Oddone – è un’operazione pienamente compatibile, sia con il piano urbanistico del Comune che con le esigenze aziendali di realizzarla immediatamente”. Per quanto riguarda l’occupazione l’impegno di Regione e Comune è che nell’area vengano ricollocati i lavoratori attualmente in cassa integrazione della Lactalis, anche se in attività differenti rispetto a quelle svolte fino ad oggi, e di attivare percorsi di formazione. “Attiveremo subito un tavolo di confronto con l’azienda proprietaria – hanno concluso Vesco e Oddone - affinché si possa concretizzare la disponibilità manifestata dalla multinazionale della logistica”. A questo punto deve partire la trattativa tra le due parti, gli attuali proprietari e i potenziali acquirenti, che dovranno mettersi d’accordo sul valore dell’area. La soluzione prospettata oggi dalle Istituzioni ha visto soddisfatti anche i sindacati che hanno comunque chiesto garanzie sulla riassunzione dei lavoratori in cassa.  
   
   
BASILICATA: EX CUTOLO, SOTTOSCRITTO ACCORDO BASE PER LA REINDUSTRIALIZZAZIONE EVIDENZIATA LA NECESSITÀ DI NON DISPERDERE IL PATRIMONIO PUBBLICO DELLE CONCESSIONI MINERARIE E QUELLO RAPPRESENTATO DALLE UNITÀ LAVORATIVE  
 
Potenza, 17 gennaio 2013 - E’ stato sottoscritto ieri mattina in un incontro in Regione con Confindustria e Cgil, Cisl e Uil l’Accordo base per l’attivazione della procedura di reindustrializzazione del sito produttivo inattivo ex “Cutolo Michele & Figli” nell’area industriale di Atella e Rionero in Vulture. Nell’incontro è stata evidenziata la necessità di non disperdere il patrimonio pubblico delle concessioni minerarie e quello rappresentato dalle 56 unità lavorative, attualmente in mobilità, complessivamente interessate dalla cessazione delle attività dello stabilimento. L’accordo base per la ex Cutolo, il primo passaggio necessario per la stipula del Contratto di reindustrializzazione, invita ad attivare la procedura del processo di reindustrializzazione in coerenza con l’Avviso pubblico di vendita del Compendio aziendale predisposto dal Curatore fallimentare. Per la salvaguardia dei livelli occupazionali, secondo le direttive attuative per i Piani di reindustrializzazione e sviluppo, l’Accordo prevede, invece, in 28 unità lavorative il numero minimo da ricollocare nel sito ex Cutolo e, in ogni caso, l’impegno del soggetto beneficiario delle agevolazioni ad assumere prioritariamente, e fino ad esaurimento della platea, i lavoratori già impegnati nella precedente attività.