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GIOVEDI

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Notiziario Marketpress di Giovedì 17 Ottobre 2013
AIUTI DI STATO: LA COMMISSIONE EUROPEA AUTORIZZA UN AIUTO DI € 134 MLN PER I PROGETTI DI INFRASTRUTTURE DEL GAS IN GRECIA  
 
 Bruxelles, 16 Ottobre, 2013 - La Commissione europea ha ritenuto che gli aiuti concessi alle quattro progetti per consentire il miglioramento e lo sviluppo della rete del gas greca era in linea con le norme Ue in materia di aiuti di Stato. Questi progetti hanno lo scopo di aumentare la capacità di carico e la sicurezza dell´approvvigionamento di gas in Grecia e, indirettamente, per ridurre le emissioni di Co 2 . La Commissione ha concluso che l´aiuto contribuisca al raggiungimento degli obiettivi energetici dell´Ue, senza indebite distorsioni della concorrenza nel mercato interno. Joaquín Almunia, vicepresidente della Commissione responsabile della politica di concorrenza, ha dichiarato in proposito: "Questo aiuterà la Grecia a sviluppare e rafforzare la propria rete del gas, il che aumenterà la concorrenza tra i fornitori di gas e vantaggi per i consumatori, soprattutto a causa della diversificazione delle fonti di energia. " Desfa è il solo responsabile della trasmissione del gas greca. Tuttavia, si è tenuto a fornire l´accesso alla propria rete a tutti i fornitori di gas (principio di "accesso di terzi"). Concessione assistenza Desfa di € 134.000.000, finanziato dallo Stato greco e dei fondi strutturali della Ue contribuisce alla realizzazione dei quattro progetti di infrastrutture. L´aumento della capacità di un terminale Gnl Revithoussa in particolare di immagazzinamento permette un migliore bilanciamento della domanda di gas nel sud e aumenta la sicurezza dell´approvvigionamento. L´installazione di una stazione di compressione del gas naturale Nea Messimvria migliora i flussi di gas da nord a sud, che sono i principali centri di consumo di gas. Inoltre, i nuovi gasdotti ad alta pressione utilizzati per diversificare le fonti di energia in aree che in precedenza non avevano accesso al gas (Aliveri e Agios Theodoroi-megalopoli). L´importo totale investito in questi progetti ammonta a 414 milioni di euro. La Commissione ritiene che questi progetti contribuiscono allo sviluppo del mercato del gas greca, consentendo Desfa fornire una capacità di trasporto di gas in più. Essi hanno anche benefici ambientali indiretti, nel senso che permettono l´utilizzo di carburanti più puliti in zone finora si rivolse a olio combustibile pesante per la loro produzione di energia.  
   
   
LA GIUNTA VENETA ADOTTA IL PIANO ENERGETICO REGIONALE: RISPARMIARE ENERGIA E INCREMENTARE LA PRODUZIONE DA FONTI RINNOVABILI PER FAR FRONTE A UN DEFICIT REGIONALE DEL 57%  
 
Venezia, 17 ottobre 2013 - “Il ‘Menowatt’ è la nuova unità di misura energetica che il Piano Regionale suggerisce. Oltre a perseguire l’aumento dei kilowatt prodotti da fonti rinnovabili, infatti, l’obiettivo a cui tendere è quello del risparmio energetico, da conseguire attraverso l’ottimizzazione spinta di ogni forma di energia prodotta: coibentazione delle strutture edilizie, cogenerazione, sistemi di controllo intelligente nei consumi. Questi sono i cardini del Piano che abbiamo adottato”. Sintetizza così l’assessore Massimo Giorgetti i contenuti del Piano Energetico Regionale, documento che detta le linee di indirizzo e di coordinamento della programmazione in materia di promozione delle fonti rinnovabili, di efficienza e di risparmio energetico. “I consumi energetici nella Regione del Veneto – spiega ancora Giorgetti – ammontano a circa 11.000 ktep (1 ktep equivale a 1000 tonnellate di petrolio e a 11.628 Mwh) rispetto a una produzione energetica interna regionale, da rinnovabili e non, pari a circa 4.700 ktep e a una produzione energetica da fonti rinnovabili pari a 840 ktep. Evidente è il deficit che si attesta intorno al 57 per cento, al quale dobbiamo far fronte sostenendo la riduzione dei consumi da fonti fossili, promovendo l’incremento di produzione da quelle energetiche rinnovabili e sostenendo l’utilizzo efficiente dell’energia sia rinnovabile che non rinnovabile”. Il provvedimento, che ha avuto il via libera nell’ultima seduta della Giunta veneta, definisce anche le modalità di consultazione pubblica previste per legge e dovrà essere successivamente approvato dal Consiglio Regionale. “Il traguardo principale che le norme impongono di raggiungere attraverso l’attuazione del Piano – precisa l’assessore – è denominato ‘burden sharing’ ed è il target vincolante di produzione attribuito sulle energie rinnovabili alle Regioni. Una ripartizione che stabilisce in quale misura ognuna di esse deve concorrere all’obiettivo nazionale in materia di sviluppo delle fonti energetiche pulite previsto dalla Direttiva europea 2009/28/Ue, che per l’Italia è pari al 17% del consumo energetico lordo; per il Veneto è necessario garantire che il 10,3 per cento dell’energia termica, elettrica e dei trasporti, complessivamente consumata, provenga da fonti rinnovabili, quando attualmente tale percentuale è circa del 7,5 per cento”. “Alle diverse fasi di elaborazione di questa proposta di Piano – continua l’assessore – ha lavorato principalmente la nostra Struttura regionale che si occupa di Energia, con il coinvolgimento di altre Direzioni regionali; hanno anche collaborato il Dipartimento di Ingegneria Industriale dell’Università degli Studi di Padova e l’Agenzia Regionale per la Prevenzione e Protezione Ambientale del Veneto (Arpav), fino all’ottenimento, lo scorso maggio, della Valutazione Ambientale Strategica. Sulla base degli indirizzi e prescrizioni di quest’ultima si è provveduto a redigere l’attuale documento, composto dal Piano Energetico, dal Rapporto ambientale e dalla Sintesi non tecnica”. “Chiunque – conclude Giorgetti – potrà prendere visione del documento presso le sedi degli Uffici regionali per le relazioni con il pubblico della Regione del Veneto (U.r.p.) e presso le Province e presentare alla Struttura regionale per l’Energia le proprie osservazioni, anche fornendo nuovi o ulteriori contributi conoscitivi e valutativi. Le proposte dovranno pervenire entro 60 giorni dalla pubblicazione del Piano nel Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto”.  
   
   
"DA GAS A LIQUIDO"  
 
Londra, 17 ottobre 2013 - Il 29 e 30 ottobre si terrà a Londra, nel Regno Unito, la conferenza "Da gas a liquido" (Gas to Liquids). I partecipanti a questa conferenza, della durata di due giorni, scopriranno gli ultimi risultati della ricerca e le più recenti attività nel settore della conversione dei gas in liquidi. Interverranno importanti esperti attualmente impegnati nello sviluppo di progetti di conversione dei gas in liquidi. La conferenza riunirà le parti interessate attive nel settore della conversione dell´energia e detentori di risorse per discutere le sfide del mercato, le opportunità e i limiti finanziari e i nuovi progressi della tecnologia. Per ulteriori informazioni, visitare: http://www.Smi-online.co.uk/energy/uk/conference/gas-to-liquids    
   
   
PREZZI CARBURANTI, RIUNIONE AL MISE VICARI INCONTRA ASSOCIAZIONI GESTORI  
 
Roma, 17 ottobre 2013 - Nuovo incontro al Ministero dello Sviluppo Economico sulla questione dei prezzi dei carburanti. Alla riunione- presieduta dal Sottosegretario Simona Vicari- hanno partecipato i Presidenti di Faib, Fegica e Figisc oltre al dottor Gianfrancesco Vecchio “Mister Prezzi” e all’ingegner Gilberto Dialuce, direttore generale per la sicurezza dell’approvvigionamento e le infrastrutture energetiche. Si è trattato del secondo incontro, dopo quello svoltosi lo scorso 8 ottobre, ed è servito per fare il punto della situazione circa lo stato d’attuazione dell´obbligo di comunicazione dei prezzi dei carburanti e del decreto di esposizione dei prezzi, oltre che ad approfondire la posizione dei gestori riguardo l’annosa questione della ristrutturazione della rete. Le Associazioni, pur ribadendo le loro perplessità riguardo all’obbligo di comunicazione dei prezzi, hanno confermato l’impegno della categoria ad ottemperare comunque a quanto disposto dal decreto, ma hanno evidenziato la necessità di tolleranza di un adempimento graduale rispetto alla registrazione degli impianti nell’osservatorio ministeriale e alla comunicazione dei prezzi. Ciò alla luce dei diversi problemi telematici verificatisi al momento della scadenza dell’obbligo di registrazione, dovuti al sovraffollamento della rete, e anche alle difficoltà di alcuni settori della rete con la strumentazione. A sua volta il Ministero, valutato con soddisfazione il lavoro fin qui svolto e il risultato comunque ottenuto, ha sollecitato le Associazioni ad adoperarsi per garantire la completa adesione dei gestori alla registrazione ed alla comunicazione dei prezzi nel più breve tempo possibile, chiarendo che il suo obiettivo non è quello di applicare sanzioni e che intende avviare campagne sistematiche di controlli a partire dall’inizio del prossimo mese di dicembre. Per quanto riguarda, invece, la questione della cartellonistica, il sottosegretario Vicari ha espresso la propria disponibilità a verificare la possibilità di rivedere e semplificare i meccanismi di esposizione dei prezzi, al fine di garantire un’univocità di informazione agli automobilisti e di facilitare l’esposizione stessa per tutti gli operatori interessati. Infine, in merito all’annosa questione della ristrutturazione della rete carburanti, le Associazioni dei gestori Faib, Fegica e Figisc hanno sollecitato il Governo ad insediare un tavolo di confronto con tutta la filiera, per individuare in maniera concertata una linea di intervento, in modo tale da consentire concretamente di stabilire le misure più idonee per adeguare la rete italiana agli standard europei. Su questo punto la senatrice Vicari ha assicurato il suo interesse e quello dell’Esecutivo, affinché la materia sia affrontata organicamente, impegnandosi a valutare con il Sottosegretario De Vincenti e gli uffici ministeriali tempi e modi della sollecita convocazione di un tavolo di confronto.  
   
   
AIUTI DI STATO: LA COMMISSIONE AUTORIZZA UN AIUTO DI € 465 MLN PER LO SVILUPPO DELLA RETE DEL GAS POLACCO  
 
Bruxelles, 17 Ottobre, 2013 - La Commissione europea ha ritenuto conforme alle norme Ue sugli aiuti di Stato, una misura di aiuto di 1,950 miliardi di Pln (465 milioni di Euro) per la costruzione di diversi oleodotti e implementazione di aggiornamenti in diverse regioni della Polonia. Si è concluso che il progetto contribuisce al conseguimento degli obiettivi energetici dell´Ue, senza falsare indebitamente la concorrenza nel mercato interno. Nel marzo 2013, la Polonia ha notificato alla Commissione la sua intenzione di sostenere lo sviluppo della rete di trasporto del gas polacco. L´aiuto, che è finanziato dai fondi strutturali dell´Ue, sarà concesso a Gaz-system, il gestore del trasporto gas di rete pubblica in Polonia. Gaz-system costruire una rete di nuovi gasdotti per contribuire alla creazione di un "corridoio nord-sud" per le forniture di gas in Polonia. Questo corridoio sarà composto da una infrastruttura di rete per facilitare l´accesso alle fonti di approvvigionamento di gas nel nord (gas norvegese e terminale Gnl in Świnoujście) e consentire una migliore integrazione del mercato del gas polacco e del gas Germania, Repubblica Ceca e Slovacchia. Il gasdotto ha una capacità di trasporto superiore, sarà possibile concedere l´accesso alla rete ad un numero maggiore di fornitori di gas, secondo il principio di "accesso dei terzi", definito dalla normativa comunitaria applicabile del mercato interno. Questo stimolerà la concorrenza nel mercato della fornitura di gas. Alla luce di questi vantaggi, la Commissione ha ritenuto che l´aiuto fosse compatibile con le norme comunitarie che autorizzano gli aiuti di Stato per agevolare lo sviluppo di talune attività economiche (articolo 107, paragrafo 3, lettera c) del Trattato sul funzionamento dell´Unione europea - Tfue).  
   
   
AIUTI DI STATO: LA COMMISSIONE EUROPREA AUTORIZZA IL RITIRO GRADUALE DEL REGIME DI SOSTEGNO BELGA PER I BIOCARBURANTI  
 
Bruxelles, 17 Ottobre, 2013 - La Commissione europea ha ritenuto conforme alle norme comunitarie in materia di aiuti di stato graduale, si sviluppa su dodici mesi, riduzioni delle accise concessi dal Belgio a sette produttori di biocarburanti. I produttori in questione, selezionati nel 2006 a seguito di un invito a presentare candidature, continueranno a beneficiare dello sconto fino al 30 settembre 2014 per un volume limitato di biocarburanti. Questa misura ha lo scopo di garantire una transizione morbida verso un nuovo regime di sostegno per i biocarburanti che saranno realizzate nel 2014. Questo nuovo sistema, che sarà notificato alla Commissione prima della fine di questo anno, incoraggiare la produzione di biocarburanti particolarmente ecologici. Nel 2005, il Belgio ha adottato un sistema di sostegno ai biocarburanti che prevedono la riduzione delle accise per un piccolo numero di produttori di bioetanolo e di fama, che dovrebbero essere selezionati attraverso un bando di applicazioni basate su criteri ambientali ed economici . La Commissione ha autorizzato il regime, per un periodo di sei anni, che si è concluso 30 settembre 2013. Nel 2012, il Belgio ha chiesto una proroga del piano originario fino al 2019. Tuttavia, poiché l´organizzazione del bando in 2006, il mercato dei biocarburanti è evoluto il Belgio ha introdotto l´obbligo di fornire nel 2009 e la Commissione ha adottato la direttiva 2009/28/Ce sull´uso di energia prodotta da fonti rinnovabili, tra cui criteri di sostenibilità specifici per i biocarburanti. Nel settembre del 2013, il Belgio ha informato la Commissione che avrebbe creato un nuovo sistema e che ospiterà nel 2014 una nuova gara meglio adeguato ai requisiti della direttiva e del nuovo contesto economico e ha proposto estende parallelamente il piano originale, solo per un breve periodo di uscita progressiva. Questo periodo di transizione darà Belgio il tempo necessario per l´attuazione del nuovo sistema, consentendo al settore interessato di adattarsi alla nuova situazione.  
   
   
IMMOBILI D’IMPRESA: MILANO TORNA AD ATTRARRE INVESTIMENTI GRAZIE AI PREZZI PIÙ BASSI E A UNA MAGGIORE PRESENZA DI IMMOBILI DI PREGIO GLI INVESTITORI ESTERI RISCOPRONO LA CITTÀ  
 
Milano, 17 ottobre 2013 - A Milano il mercato degli immobili d’impresa sta attraversando una fase di grande trasformazione: la domanda è orientata verso una nuova gamma di servizi e la richiesta di immobili è sempre più rivolta a tipologie di elevata qualità e di pregio. La vivacità imprenditoriale che caratterizza Milano, la rete di servizi che offre la città, la nuova offerta di immobili di pregio e di qualità e i prezzi più competitivi fanno crescere l’appeal per gli investitori italiani ed esteri. Nonostante il livello degli investimenti del 2012 sia il più basso degli ultimi quattro anni, il peso degli investitori esteri aumenta. Infatti, nel 2012 sono stati il 13% del totale, percentuale doppia rispetto al 2009. Segnale questo, di un cambiamento dei soggetti e delle competenze operanti nel mercato immobiliare e di una previsione di ripresa del mercato nei prossimi anni. E’ quanto emerge dal Dossier “Il mercato degli immobili d’impresa a Milano”, messo a punto da Assolombarda e dalla Camera di commercio di Milano - con la sua azienda speciale Osmi Borsa Immobiliare - in collaborazione con Fimaa Milano Monza & Brianza e Nomisma che offre una ricca serie di informazioni sull’andamento del settore business del mercato immobiliare e sugli elementi di attrattività del territorio. Questo con l’obiettivo di mettere a disposizione delle imprese un punto di riferimento nelle decisioni che riguardano gli investimenti immobiliari. Per quanto riguarda l’andamento del mercato immobiliare business il Dossier evidenzia, inoltre, che gli immobili produttivi a Milano stanno attraversando una fase di repricing, in corso da qualche anno. In media per un ufficio in stabile direzionale a Milano si spendono 3.061 €/mq (dato riferito al primo semestre 2013), quasi il 4% in meno rispetto allo scorso anno. Comprare nel centro storico, ovviamente, costa di più: 5.733 €/mq. Mentre il costo degli affitti diminuisce di quasi l’11%. Per un sito produttivo nuovo o ristrutturato si spendono, invece, 957 €/mq, il 3,5% in meno rispetto al 2012, mentre il prezzo scende a 688 €/mq per un capannone vecchio (-1% rispetto ad un anno fa). Diminuiscono anche i canoni di locazione che registrano una variazione dell’8% rispetto al primo semestre del 2012. Il repricing non sconta solo gli effetti della crisi economica, ma anche la qualità dello stock disponibile degli immobili d’impresa ancora in gran parte obsoleto, e non inserito in una rete adeguata di servizi. Ma il Dossier mette in evidenza che siamo in una fase di transizione: già nel 2012 sono stati immessi circa 50 mila mq di nuovi spazi destinati ad attività economiche ed entro il 2016 verranno completate importanti operazioni di trasformazione e riqualificazione di interi ambiti urbani, che renderanno disponibili altri 700 mila mq di elevata qualità e pregio. Molti di questi progetti sono situati in zone strategiche anche a ridosso del centro città, allargando così i confini degli ambiti più prestigiosi e ricercati (ad esempio, Porta Nuova, Porta Volta, Portello Nord, ecc.). Rispetto ad altre metropoli, la tipologia e la localizzazione di questi interventi mettono in luce un’altra caratteristica di Milano: quella di inserire le attività produttive all’interno di tessuti urbani multifunzionali, integrandole alle reti dei servizi della città. “Negli ultimi mesi gli investimenti internazionali nel real estate italiano sono tornati a crescere”, dichiara Marco Dettori, Presidente di Osmi Borsa Immobiliare, azienda speciale della Camera di commercio di Milano, “e se in diverse città si sono rivolti al settore dei centri commerciali e all’hotellerie, a Milano si sono concentrati principalmente nel residenziale di fascia alta e nel comparto terziario. Se consideriamo poi che il prodotto maggiormente ricercato è quello di pregio e con localizzazione “prime”, in grado di garantire redditività elevate anche in futuro, per Milano si aprono prospettive interessanti: la considerevole quantità di direzionale qualitativamente elevato che a breve si riverserà sul mercato stimolerà sicuramente l’interesse degli investitori stranieri e in particolare dei fondi immobiliari che, nonostante le difficoltà di questi ultimi anni, hanno continuato a rafforzare la propria presenza nel settore terziario milanese”. “Milano, città metropolitana multibusiness, centro della formazione e della cultura, dell’innovazione e della ricerca si dimostra ancora una volta in grado di attrarre investimenti di grandi player internazionali. Non dimentichiamo”, afferma Michele Verna Direttore Generale di Assolombarda, “che gli investimenti in immobili produttivi sono strettamente legati all’attrattività del territorio e sono un segnale di fiducia nelle possibilità di sviluppo che Milano può offrire nei prossimi anni. Inoltre questi investimenti rappresentano un volano in grado di generare effetti positivi sul territorio in termini di crescita economica e occupazionale.” Il Dossier integrale è disponibile al seguente indirizzo: http://www2.Assolombarda.it/a-book/6-dossier-sul-mercato-degli-immobili-di-impresa    
   
   
CASA, MILANO: NESSUN DEBITO VERSO ALER. IL COMUNE HA VERSATO 7 MILIONI IN 3 ANNI AGLI INQUILINI  
 
Milano, 17 ottobre 2013 - Dal Comune nessun debito nei confronti di Aler: 3 milioni di euro nel 2011, 2 milioni nel 2012 e altri 2 milioni quest’anno. A tanto ammontano i contributi erogati dall’Amministrazione comunale negli ultimi 3 anni per gli inquilini in difficoltà delle case popolari. Fondi proporzionati all’entità del patrimonio Erp del Comune (circa 28 mila alloggi, meno della metà del patrimonio di Aler). Non esiste quindi alcun debito nei confronti dell’azienda regionale lombarda. “La legge regionale del 2009 – spiega l’assessore alla Casa e Demanio Daniela Benelli, in riferimento a quanto emerso in Aler durante la presentazione dell’avvio dei lavori della Due Diligence – non specifica l’entità del contributo di solidarietà che il Comune è tenuto ad erogare. E comunque non ci siamo mai sottratti. Con i 7 milioni stanziati in questi 3 anni abbiamo coperto, per una parte, il contributo solidarietà e, per l’altra, il cosiddetto contributo ‘calore’: uno sconto sul costo del riscaldamento o dei servizi condominiali, per un valore di 5,16 euro al metro quadro, applicato direttamente nella bolletta degli inquilini con Isee inferiore a 9.000 euro”. “In un momento di emergenza abitativa – conclude Benelli – il vero problema è che il bacino di alloggi disponibili attualmente a Milano è quello del Comune. Aler infatti non ha più appartamenti da assegnare, né fondi da investire nelle ristrutturazioni. Una situazione più che difficile, che si riversa tutta sull’Amministrazione comunale ed è aggravata anche dall’emergenza sfratti. È urgente uscire da questa impasse che oltretutto grava anche sul funzionamento della convenzione per la gestione del patrimonio comunale da parte di Aler”.  
   
   
ALER MILANO, ENTRO IL 24 DICEMBRE SARÀ CHIARA LA SITUAZIONE ECONOMICA  
 
Milano, 17 ottobre 2013 - Entro il prossimo 24 dicembre Bdo Spa (la società che si è aggiudicata la gara) presenterà la ´Due Diligence´ relativa alla situazione economico, finanziaria, patrimoniale e organizzativa dell´Aler di Milano, in base alla quale sarà poi predisposto il piano di risanamento dell´azienda stessa. Bdo Spa è stata presentata dall´assessore regionale alla Casa, Housing sociale e Pari opportunità Paola Bulbarelli e dal presidente del Collegio commissariale di Milano Gian Valerio Lombardi, in una conferenza stampa che ha permesso di chiarire alcuni aspetti dibattuti nell´ultimo periodo. "La ´Due Diligence´ - ha spiegato Bulbarelli - non è finalizzata a giudicare l´operato di alcuno, ma a trovare soluzioni praticabili a ´criticità di carattere strutturale´, che pregiudicano il normale funzionamento aziendale. A noi interessa che il sistema dell´edilizia popolare stia in piedi e possa camminare con le proprie gambe. Bdo ha iniziato a lavorare il 24 settembre e, in 3 mesi, ci presenterà un quadro chiaro della reale situazione dell´azienda, in modo tale che, subito dopo, si possa capire qual è la strada migliore da intraprendere per risolvere una situazione ormai molto compromessa". Le Difficoltà Finanziarie Dell´ultimo Anno - Nel 2013 si è infatti registrato un deficit di liquidità per 80 milioni di euro e questo dimostra che le entrate dell´azienda non sono sufficienti a coprire i costi, da qui l´importanza della ´Due Diligence´. Nel quadro complessivo delle entrate/uscite va anche tenuto conto che quasi 18.000 inquilini pagano un canone di soli 58 euro al mese e che il mancato incasso dell´ultimo anno è di oltre 50 milioni di euro. Il commissario Lombardi ha spiegato che la situazione non è certo nuova, ma che negli ultimi 3/4 anni vi si era fatto fronte tramite un piano vendite, che aveva consentito di recuperare le mancate entrate. La grave crisi del mercato immobiliare si è fatta sentire anche su questo fronte e ha impedito quindi di introitare quei fondi che si immaginava, invece, di poter incassare. La Morosità - Per quanto riguarda il numero altissimo di persone che non pagano quanto devono, Lombardi ha assicurato che Aler Milano farà tutti gli accertamenti del caso, perché tanti, pur potendo pagare, non lo fanno. Anche l´assessore Bulbarelli si è soffermata sul tema della morosità "altissima a tratti (fino al 32 per cento)" e ha spiegato che "però anche questa va tarata nel modo giusto. Va infatti tenuta presente anche quella definita ´incolpevole´ (relativa cioè a coloro che, ad esempio, hanno perso il posto di lavoro), ma c´è anche un nutrito gruppo di furbi, che vanno assolutamente stanati". In questa direzione l´assessore ha garantito che le nuove leggi in fase di discussione "dovranno prevedere iniziative adeguate a fronteggiarla". La Nuova Governance Delle Aler - Per quanto riguarda la nuova governance delle Aler, Bulbarelli ha ricordato che "il 26 novembre il Consiglio regionale ha calendarizzato l´approvazione della nuova legge". "Sono arrivate tante proposte - ha detto - ognuna ha delle sue peculiarità positive, ora però è necessario fare sintesi e prendere il meglio da ciascuna di esse". "Aler Milano - ha proseguito - potrebbe richiedere norme specifiche, ma noi dobbiamo trovare un punto di incontro che non sia solo politico, perché bisogna tenere conto delle mutate esigenze delle famiglie. Che non sono più solo quelle tradizionalmente considerate povere, ma anche quelle che fino a qualche anno fa potevano permettersi un mutuo o un affitto sul libero mercato". Il Governo Ci Aiuti - L´assessore ha anche spiegato che la richiesta oggi non è solo delle famiglie lombarde. "Per questo - ha detto - è necessario che ci aiuti anche il Governo. Se fino a qualche anno fa era al nostro fianco e contribuiva in maniera significativa almeno al fondo sostegno affitti, ora non lo fa più mettendo in grave difficoltà proprio le famiglie più bisognose". Il Comune Di Milano Onori Fondo Di Solidarietà - In un´ottica di lavoro congiunto fra le istituzioni, fondamentale per uscire da una situazione di crisi diffusa, Bulbarelli si è appellata anche al Comune di Milano, affinché onori la convenzione sottoscritta, che prevede un versamento di 5,2 milioni di euro come quota di fondo di solidarietà per coloro che non riescono a sostenere il canone. "L´aler - ha spiegato - i fondi li ha messi, il Comune no".  
   
   
UE: IL VICEPRESIDENTE TAJANI IN ISRAELE CON UNA DELEGAZIONE D´IMPRENDITORI EUROPEI INCONTRA SHIMON PERES, I RAPPRESENTANTI DEL GOVERNO E FIRMA ACCORDI DI COOPERAZIONE  
 
Bruxelles, 17 ottobre 2013 – Dal 21 al 23 ottobre, il Vice Presidente della Commissione Europea, responsabile per l´Industria e l´Imprenditoria, Antonio Tajani, sarà in Israele per una missione per la crescita accompagnato da una delegazione d´imprese Ue. Nel corso della visita Tajani incontrerà il Presidente di Israele, Shimon Peres, e i massimi esponenti del Governo Israeliano. E´ prevista anche la firma di accordi di cooperazione nei settori dell´industria e dello spazio. Con Presidente Shimon Peres Tajani discuterà dei rapporti Ue – Israele e del rafforzamento della cooperazione economica e industriale. Il Vice Presidente illustrerà la strategia intrapresa in Europa per uscire dalla crisi e tornare a crescere e a creare occupazione, anche attraverso la reindustrializzazione del continente. Tra gli incontri confermati, quelli con i Ministri dell´Economia, Naftali Bennett, del Turismo, Uzi Landau, della Scienza, Tecnologia e Spazio, Yaakov Perry e, dell´Energia e Risorse Idriche, Silvan Shalom. Tajani sarà accompagnato da una delegazione di 65 rappresentanti di imprese e associazioni d´imprese interessati alle opportunità di business nel mercato israeliano, con particolare riguardo ai settori delle tecnologie abilitanti fondamentali, green tech, macchine per la produzione, comunicazioni e spazio. La missione per la crescita in Israele ha tre obiettivi principali: Più cooperazione nei settori d´industria, turismo, spazio e innovazione Tajani firmerà insieme al Ministro dell´Economia una lettera d´intenti per rafforzare la cooperazione industriale tra Ue e Israele. Con il Ministro del Turismo verrà promossa una più forte cooperazione, nel quadro dell´attuazione della dichiarazione congiunta Ue- Israele sul turismo del 2011. Con il Ministro della Scienza, Tecnologia e Spazio, Tajani firmerà un accordo per migliorare la cooperazione nel settore dei sistemi di navigazione satellitare. Tajani interverrà anche alla Conferenza sulle Tecnologie per l´Acqua e sulla Tutela dell´Ambiente a Tel Aviv, insieme al Ministro dell´Energia e delle Risorse Idriche. Le tecnologie europee in questo settore hanno grandi potenziali in Israele, considerata la scarsità dell´acqua e i crescenti bisogni legati all´agricoltura. Aiutare le imprese europee a operare in Israele Anche in Israele, come nell´Ue, le Pmi hanno un ruolo chiave per lo sviluppo di occupazione e innovazione. Per questo Tajani firmerà con il Ministro dell´Economia una lettera d´intenti per rafforzare la cooperazione nel settore delle Pmi, con l´obiettivo di migliorare il contesto per il business, ridurre gli oneri amministrativi e favorire l´accesso ai finanziamenti. Promuovere i contatti imprenditoriali e sviluppare opportunità di business Il 22 ottobre la Rete Europee per le Imprese, sostenuta dalla Commissione, ha organizzato una serie d´incontri tra gli imprenditori europei e quelli israeliani per favorire accordi e aprire sbocchi commerciali, con particolare riguardo ad alcuni settori tecnologici di punta, quali le nanotecnologie, la bio economia, la gestione delle risorse naturali, le comunicazioni e lo spazio.  
   
   
FINEST: GIUNTA FVG PROPONE NOMINATIVI PER CDA FINEST SPA  
 
Trieste, 17 ottobre 2013 - Su proposta della presidente Debora Serracchiani e dell´assessore alle Finanze, Francesco Peroni, la Giunta regionale ha indicato in questi giorni a Friulia le candidature di Mauro del Savio (per la presidenza), di Gian Carlo Damir Murkovic e di Alessandra Sangoi ai fini del rinnovo del consiglio d´amministrazione di Finest spa. Per il collegio sindacale sono stati invece proposti i nominativi di Marco Tullio Petrangelo (alla presidenza del collegio), Paola Vuch (sindaco effettivo), Claudio Kovatsch e Fausto Salvador (entrambi sindaci supplenti). L´assemblea di Finest, che dovrà deliberare le nuove nomine, è stata convocata per fine ottobre. Friulia, società partecipata dalla Regione Friuli Venezia Giulia, detiene il pacchetto di maggioranza di Finest (73,23 per cento): spetta pertanto alla Regione proporre i nominativi per il rinnovo degli organi d´amministrazione, mentre la formalizzazione delle candidature spetta al consiglio d´amministrazione di Friulia, previo parere espresso dal comitato nomine della società stessa. Il consiglio d´amministrazione di Finest è composto da sette membri. Di questi, oltre a quelli di competenza del Friuli Venzia Giulia, uno è nominato dai soci privati di Finest mentre gli altri membri sono indicati, rispettivamente, dalla Regione Veneto, dalla Provincia di Trento e da Simest spa. Peroni ha sottolineato che "il tessuto imprenditoriale del Friuli Venezia Giulia presenta carenze dal punto di vista della capacità di penetrare mercare esteri, e Finest è un strumento mirato a riavviare il circuito virtuoso dell´export. Il sostegno alla creazione di alleanze e filiere di aziende, così come l´espansione delle vendite all´Est, sono due snodi decisivi dell´attività futura di Finest. Avendo chiaro che internazionalizzazione significa ampliamento delle vendite all´estero dei prodotti che fabbrichiamo qui, e non certo delocalizzare la produzione". "Le candidature proposte - ha precisato Peroni - sono state scelte per i requisiti professionali e per la competenza in questo campo specifico. Abbiamo fiducia che le personalità indicate possano avere la capacità di ispirare l´indirizzo strategico e la gestione operativa più efficace per la partecipata". Mauro del Savio ha maturato la sua attività professionale e lavorativa principalmente nei settori Marketing e Vendite di "Electrolux", azienda in cui dal 2013 è responsabile del "business dei prodotti ad incasso". Gian Carlo Damir Murkovic svolge attualmente attività di consulenza sui mercati nazionale ed internazionale per aziende italiane del settore energetico; è presidente nazionale delle Camere di commercio per l´Europa centro-orientale (Accoa), vicepresidente dell´Istituto Italo-croato di Roma e consigliere della Camera di commercio Italo-argentina. Alessandra Sangoi è componente della Giunta camerale della Camera di commercio di Udine; è vicepresidente di Safin spa, società capogruppo del gruppo siderurgico Sangoi, nonché presidente e vicepresidente delle società partecipate Sideco srl e Sangoi spa. Marco Tullio Petrangelo, dottore commercialista, è amministratore delegato di Hydrogea spa e presidente di Snua srl. Paola Vuch, dottore commercialista, è consigliere dell´Ordine dei dottori commercialisti e degli esperti contabili di Trieste.  
   
   
COMMERCIO ESTERO: ASSOCAMERESTERO, RECUPERA TERRENO L’EXPORT VERSO I PAESI DELL’UNIONE EUROPEA  
 
 Roma, 17 ottobre 2013 – Ad agosto si interrompe l’andamento negativo delle esportazioni italiane all’interno dell’Ue a 27: nei dati destagionalizzati, infatti, l’export aumenta di circa il 3% rispetto al mese precedente. Risultati positivi che, nello stesso periodo, portano l’Italia a superare la Germania per incremento complessivo delle vendite (+1,7% contro +0,9%), con un valore pari a 33 miliardi di euro, mentre la Francia, in controtendenza, registra una contrazione dell’1,4%. “La crisi continua a mordere il mercato interno, provocando una costante riduzione dei consumi interni. In questa situazione, le imprese, oltre a ridefinire la propria strategia, hanno la necessità tattica di aumentare le vendite sui mercati esteri. Per raggiungere questo obiettivo, le aziende stanno dunque ulteriormente abbassando i prezzi unitari e puntando sui mercati di prossimità, quelli all’interno dell’Unione Europea. – afferma Gaetano Fausto Esposito, Segretario Generale di Assocamerestero, commentando i dati Istat sul commercio estero diffusi oggi – Sul versante Extra-ue, buona parte della contrazione dell’export è dovuto alle perdite subite su due mercati “di prossimità” fuori dell’Unione Europea: Svizzera e Turchia, che da soli fanno poco meno di un quarto delle nostre esportazioni Extra-ue”. Per quanto riguarda i settori, desta qualche preoccupazione la performance della meccanica, che, pur confermandosi regina dell’export con una quota del 18% e un surplus di 32 miliardi di euro, negli ultimi otto mesi mantiene sostanzialmente invariate le proprie vendite (+0,8% su base annua), superata, in termini di variazione, da altri comparti, quali agroalimentare (+6,1%, con una riduzione del deficit di 500 milioni di euro) e tessile-abbigliamento-calzature (+3,4%, con un attivo di 12,4 miliardi di euro). “Resta comunque il dato – conclude Esposito – che il surplus complessivo della bilancia commerciale nei primi otto mesi dell’anno raggiunge i 19,2 miliardi di euro e quello extra-energetico è pari a ben 56 miliardi, superiore di quasi nove miliardi a quello del 2012”.  
   
   
LECCO: 9° CENSIMENTO INDUSTRIA E SERVIZI  
 
 Lecco, 17 ottobre 2013 - Lo scorso 2 ottobre l’Istat ha presentato, presso la Sede della Camera di Commercio di Milano, i primi risultati del “9° Censimento Generale dell’Industria e dei Servizi”, del “Censimento delle Istituzioni Pubbliche” e del “Censimento delle Istituzioni Non profit”. Il censimento sottolinea come, alla fine del 2011, le imprese attive con sede legale in provincia di Lecco erano 25.710 e rappresentavano il 3,2% del totale regionale (pari a 811.666). Rispetto al censimento del 2001, le imprese lecchesi sono cresciute dell’8,9% (contro il +8% della Lombardia e il +8,4% dell’Italia, cfr. Tab. 1 e Grafico 1 dell’allegato statistico). Lecco si pone al 4° posto nella graduatoria regionale guidata da Brescia con una crescita del 10,5%; solo la provincia di Mantova evidenzia un calo del numero delle imprese, -2,4%. Analizzando la composizione per settore di attività si nota una terziarizzazione delle imprese lecchesi, a ritmi più sostenuti rispetto alla media lombarda e italiana (a Lecco il comparto dei servizi cresce del 17,8% contro il +14,4% regionale e il +13,1% nazionale, cfr. Tab. 6). I cinque settori che fanno registrare il maggior incremento del numero delle imprese attive nella nostra provincia (cfr. Tab. 4) sono: la “sanità e assistenza sociale” (+73,3%), l’“immobiliare” (+57,2%), le “attività professionali, scientifiche e tecniche” (+42,1%), “noleggio, agenzie di viaggio, servizi di supporto alle imprese” (+35%) e “attività dei servizi di alloggio e ristorazione” (+18,2%). Viceversa i settori con le variazioni negative (cfr. Tab. 5) sono: l’“estrazione di minerali da cave e miniere” (-85,7%), il manifatturiero (-19,8%), il “trasporto e magazzinaggio” (-16%), l’“agricoltura, silvicoltura e pesca” (-8%) e il “commercio all´ingrosso e al dettaglio, riparazione di autoveicoli e motocicli” (-2,9%). Con riferimento agli addetti delle imprese lecchesi, rispetto al censimento precedente si è verificato un calo del 2,1% (contro il +0,6% lombardo e il +4,5% nazionale, cfr tab. 2 e grafico 2). Solo le province di Cremona, Mantova e Como fanno registrano una diminuzione maggiore rispetto a Lecco (rispettivamente -3,2%, -3,4% e -6,5%). Da segnalare l’incremento degli addetti della provincia di Sondrio (+19%) dovuto probabilmente al trasferimento della sede legale di alcune grandi imprese. Evidenziano incrementi superiori ai 2 punti percentuali le province di Bergamo, Brescia e Varese. A diminuire è soprattutto il numero degli occupati nelle imprese lecchesi di maggiori dimensioni (in particolare nelle due classi “da 20 a 49 addetti” e “oltre i 250 addetti”, cfr. Tab.7 e grafico 3), mentre Lecco fa registrare l’incremento più elevato tra le province lombarde nelle imprese che hanno un solo addetto (+9% contro il +4,5% lombardo e il +3,4% italiano). I settori di attività quelli che fanno registrare il maggior incremento del numero degli addetti delle imprese della nostra provincia (cfr. Tab. 8 e 9) sono: la “sanità e assistenza sociale” (+103,1%), le “attività dei servizi di alloggio e ristorazione” (+67,6%), l’“immobiliare” (+28,9%), le “attività professionali, scientifiche e tecniche” (+33,4%), il “noleggio, agenzie di viaggio, servizi di supporto alle imprese” (+8,6%). Viceversa, i settori con le variazioni negative più pesanti (cfr. Tab. 10, 11) sono: l’“estrazione di minerali da cave e miniere” (-100%), l’“agricoltura, silvicoltura e pesca” (-62,2%), il manifatturiero (-17,2%), il “trasporto e magazzinaggio” (-11,3%). Censimento delle istituzioni non profit - Alla fine del 2011 le istituzioni non profit attive con sede legale in provincia di Lecco erano 1.873 e rappresentavano il 4,1% del totale regionale (46.141). Rispetto al censimento del 2001, le istituzioni non profit lecchesi sono cresciute del 40,7% (contro il +37,8% della Lombardia e il +28% dell’Italia, cfr. Tab. 1 e Grafico 1 dell’allegato statistico). Lecco si pone al 5° posto nella graduatoria regionale, preceduta dalle province di Monza e Brianza, Lodi, Cremona e Varese. Tutti i settori evidenziano una crescita del numero delle istituzioni non profit attive (a eccezione di “servizi di informazione e comunicazione” e “attività finanziarie e assicurative” (settori che a fine 2001 contavano rispettivamente 4 e 1 unità e che a fine 2011 non ne registrano alcuna, cfr. Tab. 13 e 14). Evidenziano gli incrementi maggiori i comparti “istruzione” (+75,6%) “attività artistiche, sportive, di intrattenimento e divertimento” (+72,9%, settore in cui sono attive quasi la metà delle istituzioni non profit lecchesi) e “sanità e assistenza sociale”(+20,9%). Lecco è l’unica provincia a livello regionale ad evidenziare un calo degli addetti (-7,4%, contro il +60,7% regionale e il +39,4% nazionale, cfr. Tab. 2 e grafico 2), concentrato nel settore “sanità e assistenza sociale” (-29,9%) e “altre attività di servizi” (-2,3%); viceversa cresce il numero degli addetti nei settori “istruzione” e “attività artistiche, sportive, di intrattenimento e divertimento” (rispettivamente +49,8% e +20,7%, cfr. Tab. 15, 16 e 17). Aumenta il numero complessivo dei volontari (+33,6% contro il +56,9% lombardo e il +43,5% nazionale, cfr. Tab 18, 19 e 20), soprattutto nelle “attività professionali, scientifiche e tecniche” e nell’“istruzione” (rispettivamente +257,1% e +90,9%). Censimento delle istituzioni pubbliche - Alla fine del 2011 le Istituzioni pubbliche attive con sede legale in provincia di Lecco erano 114 e rappresentavano il 5,7% del totale regionale (pari a 1.987). Rispetto al censimento del 2001, le istituzioni pubbliche lecchesi sono calate del 24% (contro il -28,5% della Lombardia e il -21,8% dell’Italia, cfr. Tab. 1 e Grafico 1 dell’allegato statistico). Tutte le province lombarde fanno registrare una diminuzione (guidate da Brescia: -42,9%, mentre il territorio che evidenzia il calo meno significativo è Lodi, -10,2%). Anche il numero di addetti diminuisce in tutte le province Lombarde, anche se Lecco con il -6,5% è quella con il calo meno significativo (in Lombardia il calo è stato del 17,7%, in Italia dell’11,5%, cfr. Tab 2 e grafico 2). Mentre gli addetti degli Enti Locali lecchesi crescono leggermente, +0,6% (Provincia: +20%; servizio sanitario locale, +5,7%; Comunità Montane, + 112,5%; gli addetti dei 90 comuni, -11,8%), quelli delle altre Istituzioni calano dell’83,7%.  
   
   
TRA 7-8 MESI POSSIBILE INSOLVENZA DELL’ILVA LO HA DICHIARATO DURANTE IL CONVENGO BILANCI D’ACCIAIO ANTONIO GOZZI, PRESIDENTE DI FEDERACCIAI. NELL’EVENTO ANCHE L’ANALISI DEI DATI ECONOMICO-FINANZIARI DEL 2012, IN CALO RISPETTO AL 2011, E LE ATTESE SUL 2014-2015  
 
 Brescia, 17 ottobre 2013 - Tra pochi mesi potrebbe verificarsi lo stato di insolvenza dell’Ilva. Lo ha detto il 16 ottobre durante la quinta edizione di Bilanci d’Acciaio Antonio Gozzi, presidente di Federacciai. «Con l’attuale situazione dell’Ilva – ha dichiarato -, generatasi a seguito di un vero e proprio accanimento giudiziario contro l’impresa tarantina, c’è stato un deterioramento della marginalità dell’azienda, che si sta aggravando. Se non cambierà qualcosa in fretta tra 7-8 mesi non escludo che potrebbe verificarsi una situazione di insolvenza dell’Ilva». Ma non solo Ilva è stata al centro del dibattito. Anche il mercato dell’acciaio e i risultati di bilancio della filiera siderurgica sono stati protagonisti del convegno Bilanci d’Acciaio. Mercato - Per la siderurgia italiana, l’appuntamento con la ripresa dovrà essere rimandato. Almeno di 12-16 mesi. Lo hanno previsto i relatori della quinta edizione di Bilanci d’Acciaio, il convegno organizzato da Siderweb sulle performance economico-finanziarie di 2.000 imprese attive nel settore dell’acciaio e nelle industrie utilizzatrici. «Non sono ottimista per i prossimi mesi – ha detto il presidente di Federacciai, Antonio Gozzi -. Siamo un paese in forti difficoltà, con margini di manovra praticamente inesistenti e penso che per 12-16 mesi non ci sarà spazio per la crescita». Visione confermata anche da Gianfranco Tosini, responsabile del Centro Studi Siderweb. « Nel 2014 – ha dichiarato – ci sarà sì un lieve incremento del consumo si prodotti siderurgici, ma molto inferiore ai cali registrati nel 2012 e 2013. Per il pieno recupero delle riduzioni dell’ultimo biennio, quindi, bisognerà attendere sino al 2015». Nel 2012, invece, la domanda reale di acciaio è scesa in Italia dell’8,2%, contro il -4,8% dell’Unione Europea. Più ottimista, invece, Matteo Bugamelli (responsabile della divisione struttura economica e del mercato del lavoro di Banca d’Italia), secondo il quale «un’indagine di Bankitalia ha sottolineato che una parte rilevante degli imprenditori italiani vede la ripresa nel 2014, anche se non è ancora chiaro che forza avrà la crescita e che settori coinvolgerà maggiormente». Risultati della filiera siderurgica – Nel 2012, le oltre 2.000 imprese il cui bilancio è stato analizzato dallo studio Bilanci d’Acciaio hanno mostrato «un peggioramento del business tipico, un valore aggiunto stabile rispetto al fatturato – ha elencato Claudio Teodori, prorettore dell’Università degli Studi di Brescia -, una riduzione della capacità di assorbimento dei costi strutturali e una leva finanziaria contenuta o negativa. I dati sono in generale peggioramento, anche per la redditività, scesa del 2-3% rispetto al 2011». In conclusione, a livello macro, si nota «che la crescita dimensionale porta migliori performance, le aziende specializzate guadagnano di più e la diversificazione geografica porta risultati». In conclusione, si chiede Teodori, alla luce del peggior manto dei risultati negli ultimi anni, «l’attuale modello di business che sta alla base dell’acciaio italiano, in futuro, porterà ancora utili?». Sistema Italia – Non sono mancati accenni anche al sistema-Italia. Secondo Maurizio Faroni, direttore generale di Banco Popolare il nemico si chiama «ipertrofia normativa: siamo un paese che ha bisogno di semplificazioni». Ma non solo: per Franco Polotti, amministratore delegato di Ori Martin, «c’è bisogno di un clima diverso. Oggi chi fa l’imprenditore è visto negativamente, questa visione deve mutare». Per Pasini, la risposta al calo della domanda interna è l’export, a cui si può accedere, come ha detto Umberto Nobile (partner di Ernst & Young) anche grazie ai micro e minibond, oggi più facili grazie ad una semplificazione normativa. Un’altra freccia all’arco dei siderurgici potrebbe essere l’assicurazione credito che, come ha spiegato Pietro Vargiu (direttore commerciale di Coface Italia), visto il miglioramento dei risultati dell’ultimo trimestre nel prossimo futuro concederà maggiori fidi ai clienti.  
   
   
IL PIEMONTE NUOVAMENTE PROTAGONISTA: NELL’AUTUNNO 2014 TORINO SARÀ CUORE DELL’EUROPA CHE FA IMPRESA  
 
Torino, 17 ottobre 2013 - Dopo Strasburgo, Stoccolma, Anversa, Varsavia, Cipro e Vilnius sarà Torino nel 2014 ad ospitare la Conferenza annuale di Enterprise Europe Network (Een), la rete creata dalla Commissione Europea per sostenere la competitività e l’innovazione delle piccole e medie imprese: proprio oggi, in Lituania, si tiene la cerimonia con il passaggio di testimone da Vilnius, che ha ospitato in questi giorni l’evento, a Torino. La Conferenza annuale di Een rappresenta un’opportunità unica per produrre nuove idee e progetti internazionali a supporto del mondo imprenditoriale e accademico e per portarli all’attenzione dei vertici europei. È, inoltre, un’importante opportunità di business per tutti gli operatori del comparto turistico e congressuale coinvolti, e un’ulteriore occasione per promuovere la città di Torino e la regione nel suo complesso. Il network Een, presente in oltre 50 Paesi in Europa e nel mondo, con circa 600 organizzazioni, costituisce di fatto la più estesa rete transnazionale di assistenza alle imprese nel settore commerciale, dei servizi e dello scambio tecnologico. In Italia la rete è costituita da oltre 50 membri, organizzati in 5 consorzi multiregionali che coprono l’intero territorio nazionale. Een offre i suoi servizi nel nord ovest d’Italia (Piemonte, Liguria e Valle d’Aosta) attraverso il Consorzio Alps, di cui la Camera di commercio di Torino è coordinatore. Quasi 1.000 delegati da 52 Paesi, rappresentanti di 600 organizzazioni per più di 8.000 incontri: sono solo alcuni dei numeri che si attendono a ottobre 2014. Sono attese le più importanti istituzioni europee d’interesse per il mondo delle imprese: dalla Commissione Europea con la Direzione Generale Imprese e Industria, la Direzione Generale Ricerca e Innovazione, Direzione Generale Commercio, alla Banca Europea per gli Investimenti, l’Istituto Europeo per l’Innovazione e Tecnologia, l’Agenzia europea per la Salute e la Sicurezza sul lavoro. Innovazione e competitività sui mercati internazionali, start-up e smart cities saranno i temi al centro del programma scientifico. L’investimento per l’organizzazione del Congresso sarà rimborsato all’80% dalla Commissione Europea. L’annual Conference della Rete Een si inserisce nell’ambito del semestre di Presidenza italiana al Consiglio dell’Unione Europea (luglio-dicembre 2014). L’assegnazione dell’evento a Torino è stata ottenuta grazie all’attività di tutto il Consorzio Alps, in primo luogo della Camera di commercio di Torino, in qualità di coordinatore del progetto, di Unioncamere Piemonte e Confindustria Piemonte (con il supporto di Regione Piemonte, Provincia di Torino e Città di Torino). “La scelta di Torino quale sede della Conferenza Annuale 2014 dell’Enterprise Europe Network rappresenta un risultato di assoluto rilievo: siamo orgogliosi di raccogliere i frutti di un percorso di sviluppo territoriale che dura ormai da più di un decennio e che sta regalando la giusta visibilità alla nostra regione. Siamo sicuri che questo evento favorirà la presenza e la partecipazione attiva dei partner italiani della rete Een, consentendo loro di far conoscere da vicino le proprie eccellenze in campo di innovazione e ricerca e favorendo in particolare le sinergie fra le aziende del sistema Piemonte e le realtà imprenditoriali europee” dichiara Ferruccio Dardanello, Presidente di Unioncamere Piemonte. Sottolinea il Presidente Alessandro Barberis: “Questa aggiudicazione è una conquista che trasformerà Torino per una settimana nel cuore dell’Europa a sostegno dell’impresa. Attraverso il nostro ufficio Een siamo da tempo al fianco delle imprese del territorio per promuovere la cooperazione tecnologica internazionale, la collaborazione con partner europei su progetti di ricerca, lo scambio di tecnologie. Oltre alle ricadute dirette, la Conferenza sarà per noi un allenamento importante in vista del Congresso Mondiale delle Camere di commercio nel 2015 e ci permetterà di rafforzare il nostro ruolo come punto di riferimento per le aziende anche nella futura programmazione europea fino al 2020”. Commenta Gianfranco Carbonato, Presidente di Confindustria Piemonte: “La vocazione di Torino ad essere centro internazionale e motore imprenditoriale è stata riconosciuta in Italia e in Europa; sappiamo che a Torino la Commissione Europea e i molti delegati stranieri troveranno il contesto migliore per lavorare sulle strategie di crescita e rafforzamento delle imprese europee, anche grazie al supporto di Confindustria Piemonte”.  
   
   
NUOVE PROSPETTIVE SULLA STORIA DEL LAVORO: LA GLOBAL LABOUR HISTORY 14 ANNI DOPO  
 
Pavia, 17 ottobre 2013 - Oggi alle ore 15 in Aula Casip del Dipartimento di Scienze Politiche e Sociali nell´ambito del Progetto Prin "Stato, Pluralità, Cambiamento in Africa" si svolge il seminario Nuove prospettive sulla storia del lavoro: la Global Labour history 14 anni dopo. Ne discutono Stefano Bellucci, International Institute of Social History, Amsterdam e Christian De Vito, School of History, University of Leicester e International Institute of Social History, Amsterdam.  
   
   
SISMA/VENETO 2012. BANDO PER CONTRIBUTI MESSA A NORMA EDIFICI PRODUTTIVI  
 
Rovigo, 16 ottobre 2013 - La giunta regionale ha approvato l’apertura di un bando per la concessione di contributi a fondo perduto per interventi di messa a norma antisismica di edifici ospitanti attività produttive, assimilabili ai capannoni industriali, che si trovano nei 21 comuni della provincia di Rovigo individuati come area veneta colpita dal sisma del maggio 2012. Il provvedimento è stato illustrato oggi nella sede della Camera di Commercio di Rovigo dagli assessori regionali allo sviluppo economico Isi Coppola e ai lavori pubblici Massimo Giorgetti. Era presente anche il consigliere regionale Cristiano Corazzari. L’importo messo a disposizione delle imprese polesane – ha detto l’assessore Coppola – è di un milione di euro, a valere sul Fondo Unico Regionale per lo Sviluppo Economico e per le Attività Produttive. Gli interventi da finanziare non riguardano i danni provocati dal terremoto, ma l’obbligo di messa norma antisismica previsto per tutti gli edifici che ospitano attività produttive. A fronte delle preoccupazioni espresse dagli imprenditori per questo adempimento di legge – ha aggiunto l’assessore – la Regione ha ritenuto di intervenire con uno strumento ad hoc, grazie ad un lavoro portato avanti in sinergia. In particolare, per le attività ubicate nei comuni di Ficarolo, Fiesso Umbertiano, Gaiba, Occhiobello e Stienta. Si chiude così un percorso – ha detto il consigliere Corazzari – per dare risposte concrete a una situazione che vede questi comuni che non possono ricorrere ai fondi che riguardano le zone sismiche, perchè non ne sono inseriti. Occorre quindi – ha sostenuto – rivedere e modificare la classificazione sismica del territorio regionale. Da parte sua l’assessore Giorgetti ha spiegato che esistono fondi della protezione civile per questo tipo di interventi ma solo per aree ad alto rischio e quest’area non è classificata tale. Bisognava individuare lo strumento per risolvere il problema e questo bando della Regione è la risposta. Il contributo regionale per singolo intervento sarà pari al 50% delle spese lorde ammissibili, ma non potrà comunque superare i 70 mila euro. Il bando sarà ora pubblicato sul Bur e le domande dovranno pervenire entro il 20 novembre.  
   
   
TOSCANA: CARTARIO VANTO TOSCANO: AIUTIAMOLO AD ESSERE ANCORA PIÙ COMPETITIVO  
 
Firenze, 17 ottobre 2013 - "La Regione è pronta a lavorare insieme agli enti locali per risolvere i problemi del distretto cartario". Lo sottolinea a Lucca il presidente della Toscana Enrico Rossi, che ieri ha partecipato all´inaugurazione del Miac, la mostra internazionale dell´industria cartaria che compie venti anni e si presenta anche quest´anno con 270 espositori e produttori, per un terzo stranieri. La Regione è pronta a sedersi attorno ad un tavolo per risolvere i problemi. E i nodi da sciogliere del settore cartario lucchese riguardano la viabilità e la ferrovia, i costi dell´energia, la banda larga o lo smaltimento del pulper ad esempio, che è lo scarto di lavorazione con cui viene prodotta la carta: tonnellate e tonnellate l´anno smaltite da tempo fuori regione e ora, in buona parte, addirittura fuori Italia. "Questo distretto è una realtà importante non solo per Lucca ma per tutta la Toscana" dice il presidente. Un settore ancora vivace, nonostante la crisi: 6200 addetti, un export che è cresciuto nei primi sei mesi dell´anno dell´8,7% e un giro d´affari vicino ai 4 miliardi. "Il traffico di cellulosa – ricorda Rossi - è il secondo business del porto di Livorno: un business in crescita del 20 %. Il distretto cartario di Lucca rappresenta dunque un pezzo importante della sua attività ed anche per questo sarebbe importante migliorare i collegamenti ferroviari"."Il fatto che l´export cresca anche in questo momento di difficoltà – aggiunge Rossi - dimostra la qualità e la capacità competitiva di queste imprese e delle loro maestranze". Per Rossi le istituzioni devono fare, concretamente, la loro parte per rispondere alle esigenze di questo settore. "La Regione – spiega - è disponibile ad aprire un tavolo di lavoro con tutte le istituzioni locali e le associazioni economiche per discutere come aiutare le imprese del distretto, quali interventi realizzare sul fronte della mobilità e della logistica, dalle strade alle ferrovie, per collegare in modo veloce e sostenibile il distretto con il porto di Livorno, e poi le questioni urbanistiche o della gestione dei rifiuti: a partire dal pulper. E´ uno scandalo il fatto che si continui ha smaltirlo fuori Toscana e addirittura fuori Italia". L´obiettivo del nuovo piano regionale dei rifiuti è quello di chiudere i cicli produttivi, compreso quello della carta. "Abbiamo lavorato per alzare i livelli di tutela del nostro paesaggio – dice il presidente Rossi -, ma il manifatturiero è l´altra faccia della stessa medaglia e siamo pronti ad assumerci queste responsabilità. Discutiamo, confrontiamoci e poi decidiamo, senza perdere più tempo". Sapendo che non si parte da zero. Rossi ricorda a proposito "i passi avanti sul digitale, che è un utile strumento competitivo", rammenta come "la circonvallazione attorno Lucca è per la Regione una priorità" e che "il ministro Lupi è venuto a Firenze per dire che c´è un finanziamento di 80 milioni che si aggiunge a quelli della Regione". Ovvero ai 15 milioni per il ponte sul Serchio, ai 20 per le opere collaterali e ai 5 per la progettazione. "Questo distretto – conclude Rossi - è l´orgoglio della Toscana. Le istituzioni devono aiutarlo a crescere e a diventare sempre più competitivo".  
   
   
SISMA/EMILIA, ERRANI CHIEDE A LETTA L’ESTENSIONE A 5 ANNI PER LA RESTITUZIONE DELLE SOMME DOVUTE DALLE IMPRESE PER TRIBUTI, CONTRIBUTI E PREMI  
 
Bologna, 17 ottobre 2013 – Modifica del decreto di concessione dei fondi Inail, ampliamento a cinque anni dei termini per la restituzione delle somme dovute dalle imprese per tributi, contributi e premi nelle aree colpite dal sisma in Emilia-romagna, Lombardia e Veneto. Sono alcune delle misure urgenti richiamate dal presidente della Regione e commissario per la Ricostruzione, Vasco Errani, in una lettera scritta al presidente del Consiglio, Enrico Letta. “Le imprese della zona – scrive Errani -, le associazioni di categoria e le stesse banche segnalano la difficoltà, per non dire l’impossibilità di restituire in soli due anni la quota capitale del prestito concesso per il pagamento di tributi, contributi e premi. Per risolvere tale crisi di liquidità – dice ancora il presidente – si rende necessaria una norma di legge che consenta la restituzione delle somme dovute nell’arco di cinque anni”. Errani, inoltre, sempre per ciò che concerne le imprese richiama quanto già segnalato al presidente Letta in una precedente lettera dello scorso 13 settembre, ovvero la necessità di “una modifica del decreto di concessione dei fondi Inail per la sicurezza”, estendendo il beneficio anche agli artigiani e imprenditori senza dipendenti e agli impresari agricoli. Infine, per quanto riguarda il recupero delle abitazioni, il commissario per la Ricostruzione chiede “una norma per concedere il contributo pieno ai proprietari di alloggi concessi a uso foresteria e per consentire l’acquisto di alloggi esistenti, al fine di agevolare la delocalizzazione di edifici incongrui e la riqualificazione dei centri storici”.