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Notiziario Marketpress di Giovedì 01 Dicembre 2011
UN PASSO AVANTI PER IL PROGRAMMA DI NAVIGAZIONE SATELLITARE GALILEO  
 
Bruxelles, 1 dicembre 2011 – La Commissione europea ha presentato ieri il nuovo quadro di finanziamento e di gestione per il periodo 2014-2020 dei due programmi europei di navigazione satellitare Galileo e Egnos (per l´aumento del segnale Gps). La Commissione propone di destinare 7,0 miliardi di euro per garantire il completamento delle infrastrutture per la navigazione satellitare dell´Ue nonché l´operatività dei sistemi fino al 2020, ad esempio il funzionamento delle infrastrutture spaziali e terrestri, le necessarie attività di rifornimento e sostituzione, le procedure di certificazione e, soprattutto, la fornitura di servizi. La proposta ribadisce che l´Unione mantiene la proprietà dei sistemi. La gestione della fase operativa dei programmi va pertanto delegata all´Agenzia Gnss europea, mentre la gestione della fase costitutiva va delegata all´Agenzia spaziale europea. Il vicepresidente Antonio Tajani, Commissario europeo responsabile per l´industria e l´imprenditoria, ha dichiarato: "Sia Galileo che Egnos sono stati in grado di realizzare molto. Guardando avanti, al futuro e a quanto di buono ha in serbo, il messaggio principale di stabilità finanziaria per questi programmi faro è di enorme importanza sia per i cittadini che per l´industria europea, che potranno beneficiare dei loro vantaggi. Sia Galileo che Egnos stanno dando un contributo significativo alla competitività della nostra industria e all´innovazione in settori fondamentali il cui potenziale economico è importante. L´aumento del nostro know-how nell´ambito della tecnologia e dei servizi di navigazione satellitare sosterrà in modo significativo l´industria europea in questo momento difficile." Per informazioni generali su Galileo, cfr. Memo/11/717 Ulteriori informazioni su Galileo: http://ec.Europa.eu/enterprise/policies/satnav/galileo/index_en.htm  Contesto Sistema di navigazione Galileo - Galileo permetterà agli utenti di determinare con estrema precisione la loro posizione nel tempo e nello spazio, analogamente a quanto fatto dal Gps, ma in modo più preciso ed affidabile. Galileo è il programma dell´Unione europea che mira allo sviluppo di un sistema globale di navigazione satellitare sottoposto a controllo civile europeo. Sarà compatibile e, per alcuni servizi, interoperabile col Gps americano e con il sistema russo Glonass, pur rimanendo indipendente da essi. Nel 2014, Galileo metterà a disposizione tre servizi: l´Open Service (il servizio aperto, gratuito), il Public Regulated Service (il servizio pubblico regolamentato che garantisce che servizi come la polizia e le ambulanze continuino a funzionare anche in momenti di crisi) e il Search-and-rescue Service (il servizio di ricerca e salvataggio per i casi di emergenza, ad esempio una barca dispersa in mare). Fra gli altri servizi che verranno introdotti in seguito, si segnalano un servizio commerciale e un servizio per la sicurezza della vita umana per l´autenticazione di dati con la massima precisione e l´utilizzo in applicazioni di importanza vitale. Il lancio dei primi due satelliti operativi di Galileo, avvenuto il 21 ottobre scorso, ha rappresentato un notevole passo avanti per il programma. Nel 2012 è previsto un secondo lancio di altri due satelliti operativi di Galileo. Questo successo apre la strada ai primi servizi di Galileo previsti per il 2014. Contratti assegnati per la fase costitutiva di Galileo: La fase costitutiva è iniziata nel 2008 e il lavoro è stato diviso in sei lotti che sono stati tutti aggiudicati tramite appalti pubblici. I primi quattro lotti, relativi al supporto ingegneristico, alla costruzione dei satelliti, ai servizi di lancio (Ip/10/7) e alla gestione (Ip/10/1382), sono stati aggiudicati nel 2010 per una cifra corrispondente a circa 1 250 milioni di euro. Gli ultimi due lotti, che riguardano l´infrastruttura a terra (Ip/11/772), sono stati aggiudicati nel giugno 2011. Egnos - Servizio europeo di copertura per la navigazione geostazionaria: Già dal 1° ottobre 2009, i cittadini in Europa dispongono di segnali Gps migliori grazie al Servizio europeo di copertura per la navigazione geostazionaria Egnos. Il servizio Egnos comprende soltanto tre satelliti e oltre 40 stazioni a terra e costituisce un perfezionamento del sistema Gps, con base negli Stati uniti, per applicazioni essenziali che riguardano la sicurezza negli ambienti aerei e marini. È in grado di trasmettere, gratuitamente e in tutta Europa, dati di posizionamento a qualunque ricevitore Gps abilitato per Egnos. Il servizio "Safety-of-life" per aumentare la sicurezza aerea è funzionante dal marzo 2011 (Ip/11/247). Cooperazione internazionale: Il sistema dell´Ue è compatibile con i sistemi di Cina, Stati uniti, Russia, Giappone e India, tuttavia sono costantemente necessarie discussioni con ciascun paese nel contesto delle Nazioni Unite. La Norvegia partecipa e ha contribuito a finanziare il programma, e sono tutt´ora in corso negoziati con la Svizzera.  
   
   
PRENDE IL VOLO UN PROGETTO FINANZIATO DALL´UE SUI SISTEMI AEROSPAZIALI E DI DIFESA  
 
Bruxelles, 1 dicembre 2011 - La Commissione europea sta partecipando a un nuovo progetto che mira a sviluppare un quadro per lo sviluppo di software basato su modelli per i sistemi aerospaziali e di difesa complessi e in tempo reale. Insieme ai leader europei di sviluppatori di tecnologie in tempo reale, produttori industriali ed enti di ricerca provenienti da Francia, Germania, Italia e Regno Unito, la Commissione europea sarà coinvolta nel progetto Mades ("Model-based methods and tools for avionics and surveillance embedded systems") fino a luglio 2012. La Commissione europea ha in parte finanziato il progetto per la somma di 2.450.000 euro attraverso il tema "Tecnologie dell´informazione e della comunicazione (Tic)" del Settimo programma quadro (7° Pq) dell´Ue. L´obiettivo è di sviluppare un quadro avanzato che copre tutte le fasi dello sviluppo di sistemi in tempo reale, dalla progettazione alla generazione del codice e la distribuzione. Questa struttura indipendente dalla piattaforma manterrà l´elevata affidabilità, essenziale per applicazioni di sicurezza e critiche, fornendo miglioramenti nella produttività degli sviluppatori e la riusabilità del codice, minori costi di manutenzione e retargeting di nuove piattaforme multicore. L´obiettivo a lungo termine del progetto Mades è di sviluppare nuovi metodi di verifica e simulazione basati su modelli, oltre a nuovi metodi di generazione del codice basati su modelli e strumenti che si occuperanno sia dei linguaggi di programmazione convenzionali che dei linguaggi di descrizione hardware. Gli strumenti Mades offriranno agli sviluppatori la possibilità di riutilizzare più facilmente i componenti software già esistenti, di assicurare la coerenza dei sistemi complessi e di sfruttare avanzate piattaforme hardware multicore. Flavio Fusetti, direttore per gli affari aerospaziali e della difesa presso l´ente di coordinamento Txt e-solutions in Italia, dice: "Gli sviluppatori di sistemi embedded richiedono nuovi strumenti e metodi basati su standard riconosciuti per la progettazione di applicazioni complesse utilizzando metodi di sviluppo guidati da modelli. Il progetto Mades fornirà un percorso evolutivo che integra metodologie di sviluppo esistenti fornendo un percorso da seguire verso una progettazione basata su modelli più avanzata. Queste tecniche di sviluppo permetteranno inoltre agli sviluppatori di sistemi in tempo reale di raggiungere livelli di prestazioni superiori, maggiore affidabilità e scalabilità con sempre più sofisticate piattaforme multicore". Il progetto Mades applica un approccio globale nella ricerca di nuovi strumenti e tecnologie che supportano la progettazione, la validazione, la simulazione e la generazione del codice, fornendo un supporto migliore per il riutilizzo dei componenti. Sono in fase di sviluppo anche nuovi metodi di annotazione e di verifica per garantire la coerenza complessiva del sistema. Inoltre, il progetto svilupperà avanzate tecnologie di generazione del codice, che si occuperanno sia dei linguaggi di programmazione convenzionali che dei linguaggi di descrizione hardware. Questi forniranno tecniche di virtualizzazione in tempo di compilazione in grado di far fronte alla crescente complessità delle moderne architetture hardware multicore. "I partner del consorzio Mades ??sono esperti in ogni fase di sviluppo dei sistemi orientati al modello. Questo progetto porterà innovazioni nel processo di trasformazione dei progetti software in sistemi schierabili che hanno la necessaria affidabilità e garanzie per applicazioni critiche", commenta David Lounsbury, responsabile tecnico capo di The Open Group nel Regno Unito, un altro partner del progetto. "Siamo certi che i potenti strumenti basati su modelli, già in corso di valutazione da parte dei partner industriali, permetteranno agli sviluppatori di applicazioni di essere più produttivi e di gestire la sempre maggiore complessità dei sistemi". Per maggiori informazioni, visitare: Mades: http://www.Mades-project.org    
   
   
PROPOSTA DI FINANZIAMENTO: 5,8 MILIARDI PER IL PROGRAMMA EUROPEO DI OSSERVAZIONE DELLA TERRA  
 
Bruxelles, 1 dicembre 2011. La Commissione europea ha proposto ieri di finanziare, al di fuori del quadro finanziario dell´Ue, il programma Gmes (Global Monitoring for Environment and Security - Monitoraggio globale per l´ambiente e la sicurezza) di osservazione della terra per il periodo 2014-2020. La necessaria dotazione di bilancio è stimata a 5,8 miliardi di euro. La Commissione propone di costituire un apposito fondo per il Gmes, del tipo adottato per il Fondo europeo di sviluppo, con il concorso finanziario dei 27 Stati membri dell´Ue in funzione del loro reddito nazionale lordo (Rnl). Ciò richiederà un accordo intergovernativo tra gli Stati membri dell´Unione, riuniti in sede di Consiglio. La Commissione coordinerà il programma, la cui gestione finanziaria potrebbe essere delegata all´Agenzia del sistema globale di navigazione satellitare (Gnss). Il vicepresidente Antonio Tajani, Commissario europeo responsabile per l´industria e l´imprenditorialità, ha dichiarato: "Per far fronte a sfide sempre crescenti a livello globale, l´Europa necessita di un proprio sistema di osservazione della terra ben coordinato ed affidabile. Il programma Gmes darà un impulso significativo alla ricerca spaziale in Europa, il che contribuirà a sua volta a sostenere la ripresa economica e a risolvere le grandi problematiche che i cittadini europei si trovano ad affrontare." Per maggiori informazioni sul Monitoraggio globale per l´ambiente e la sicurezza (Gmes) consultare il sito: http://ec.Europa.eu/enterprise/policies/space/gmes/index_en.htm  Contesto - Gmes, lo strumento europeo per migliorare la sicurezza, contribuire alla lotta contro i cambiamenti climatici e rilanciare la competitività Monitorando lo stato dell’ambiente a livello di suolo, mare e atmosfera con i suoi satelliti "sentinella", il Gmes fornisce informazioni utili a capire meglio come stia cambiando il nostro pianeta. Per mitigare i cambiamenti climatici, rispondere alle emergenze, garantire un controllo più efficace alle frontiere, migliorare la sicurezza e allertare i cittadini in caso di deterioramento della qualità dell´aria è necessario disporre di informazioni precise e tempestive riguardanti il nostro pianeta. Il Gmes mette a disposizione le informazioni necessarie, ad esempio supporti cartografici per operazioni d’emergenza, per il monitoraggio dei parametri relativi al cambiamento climatico, della temperatura dei mari e degli oceani o alla composizione chimica dell’atmosfera. Il sistema è importante, inoltre, ai fini del miglioramento della sicurezza dei cittadini in quanto contribuisce, tra l´altro, alla sorveglianza delle frontiere e alla lotta contro la pirateria e il crimine organizzato. Secondo un’analisi costi/benefici, si calcola che, grazie al Gmes, i benefici saranno di almeno due volte superiori ai costi degli investimenti da qui al 2020 e di quattro volte superiori nel decennio successivo. Il sistema rappresenta un enorme potenziale di crescita economica e di nuova occupazione tramite lo sviluppo di servizi innovativi e applicazioni commerciali nel settore a valle. Grazie alla sua dimensione europea, il Gmes produce economie di scala, facilita l´investimento comune in grandi infrastrutture, favorisce il coordinamento delle iniziative e delle reti di osservazione, permette l´armonizzazione e la comparazione dei dati e genera l´impulso necessario alla creazione in Europa di centri di eccellenza di livello internazionale. Armonizzare e normalizzare le informazioni geospaziali a livello europeo è fondamentale ai fini dell´attuazione di un´ampia gamma di politiche dell´Unione. In molti settori sensibili legati all´ambiente, quali, ad esempio, l´attenuazione dei cambiamenti climatici e le politiche di adattamento, è necessario pensare globalmente e agire localmente. Tramite il Gmes l´Ue può accedere autonomamente ad informazioni affidabili, verificabili e sostenibili in materia di ambiente e di sicurezza. Attraverso l´iniziativa internazionale Geoss (Global Earth Observation System of Systems - Sistema di sistemi per l´osservazione globale della terra) essa contribuisce alla costituzione di insiemi di dati e informazioni globali e rafforza la propria influenza in negoziati e trattati internazionali, quali le tre convenzioni di Rio, il trattato post-Kyoto e altri accordi bilaterali o multilaterali. Il Gmes è considerato il contributo europeo all´istituzione del sistema di sistemi di osservazione globale della terra (Geoss), sviluppato nell´ambito del gruppo d’osservazione della terra (Group on Earth Observations - Geo). La Commissione ha ribadito che, visti i limiti del bilancio Ue, la proposta consiste nel finanziare il Gmes per il periodo 2014-2020 al di fuori del quadro finanziario pluriennale. Essa si impegna, tuttavia, a garantire anche in futuro il successo del Gmes; a tale proposito, con la comunicazione odierna intende lanciare il dibattito sul futuro del programma Gmes con il Parlamento europeo, il Consiglio, il Comitato economico e sociale europeo e il Comitato delle regioni.  
   
   
CONCENTRAZIONI: LA COMMISSIONE EUROPEA AUTORIZZA L´ACQUISIZIONE DELLA SOCIETÀ SATELLITARE VIZADA SERVIZI DI COMUNICAZIONE DA ASTRIUM, UNA CONTROLLATA DI EADS  
 
Bruxelles, 1 dicemmbre 2011 - La Commissione europea ha approvato ai sensi del regolamento Ue sulle concentrazioni l´acquisizione proposta di Mobsat Holding Sarl, holding del Gruppo Vizada di Lussemburgo, da Astrium Holding Sas di Francia. La Commissione ha concluso che l´operazione non solleverebbe problemi di concorrenza, perché sarà solo portare ad un aumento molto limitato delle quote di mercato e la nuova entità continuerà a dover affrontare un numero sufficiente di concorrenti in tutti i mercati interessati. La Commissione ha esaminato l´impatto della proposta operazione sui mercati all´ingrosso e al dettaglio di mobili e fissi commerciale a due vie di comunicazione satellitare ("Comsatcom") i servizi via terra, aria o mare così come sul mercato per la produzione e la fornitura di Comsatcom attrezzature. Servizi Comsatcom permettono end-to-end scambi di voce e dati tra i vari terminali collegati che possono essere fisse o mobili. La Commissione ha constatato che la transazione proposta sarebbe solo dare luogo a sovrapposizioni orizzontali molto limitata e collegamenti verticali tra le attività delle parti ´in tutti i segmenti di mercato rilevante e che, transazione dopo, la nuova entità continuerà ad affrontare la concorrenza di un certo numero di player. La Commissione ha inoltre concluso che la combinazione delle attività del gruppo Eads, a cui appartiene Atrium, e Vizada non darà la possibilità o incentivo a chiudere fuori concorrenti nel settore Comsatcom Eads. L´accorpamento dei vari prodotti delle entità risultante dalla fusione potrà infatti non essere attuato date le dinamiche di mercato esistenti. La Commissione ha pertanto concluso che l´operazione non ostacolerà in maniera significativa la concorrenza effettiva nello Spazio economico europeo (See 1 ) o una sua parte sostanziale di esso. Astrium fornisce tecnologie spaziali prodotti e servizi su scala mondiale. Vizada è un fornitore mondiale di servizi di mobilità basati sui satelliti di comunicazione. L´operazione è stata notificata alla Commissione il 26 ottobre 2011.  
   
   
WORKSHOP SULL´ANALISI SEMANTICA NEI SOCIAL NETWORK  
 
 Avignone, 1 dicembre 2011 - Un workshop sull´analisi semantica nei social network si svolgerà il 23 aprile 2012 ad Avignone, in Francia. L´analisi semantica nelle reti sociali è importante per capire e far funzionare i social network, le interfacce di linguaggio naturale e di comportamento umano in luoghi come il web e gli ambienti e-learning, nonché negli spazi di lavoro e formativi condivisi on-line. Il campo mira a costruire strutture che si avvicinano concetti appartenenti a un ampio insieme di documenti o dati. Questo workshop fornirà un forum di discussione sull´analisi del testo e delle reti sociali nel contesto della comprensione del linguaggio naturale, la generazione di linguaggio naturale, la categorizzazione automatica, il rilevamento di temi, l´analisi delle emozioni e le applicazioni che utilizzano approcci computazionali per elaborare i social network. Per ulteriori informazioni, visitare: http://www.Eecs.uottawa.ca/~diana/eacl2012_social_media_workshop.html    
   
   
PROBLEMI E-COMMERCE 1° INCONTRO A MILANO FRA ADICONSUM E NETCOMM PRESENTI ANCHE GROUPON, GROUPALIA E POINX PIETRO GIORDANO, ADICONSUM: “NECESSARIO MIGLIORARE LA TUTELA COLLETTIVA NEL MERCATO DELL’E-COMMERCE E DEL SOCIALSHOPPING, A PARTIRE DAI SERVIZI POST-VENDITA.  
 
 Milano, 1 dicembre 2011 - Tanti, troppi i problemi che i consumatori italiani incontrano quando scelgono di fare i propri acquisti attraverso l’e-commerce. Da tempo Adiconsum si sta occupando delle criticità di questa forma di commercio a seguito delle numerosissime segnalazioni giunte dai consumatori alle sedi dell’associazione e si è quindi attivata contattando il Consorzio del commercio elettronico Netcomm. Il primo incontro si è tenuto a Milano alla presenza del Presidente di Netcomm e alla presenza anche dei più conosciuti socialshopping: Groupon, Groupalia e Poinx, ora tanto in voga. L’incontro – dichiara Pietro Giordano, Segretario Generale Adiconsum - è stato molto costruttivo e ha posto le basi per una maggiore collaborazione fra le imprese e i consumatori. Tra i punti condivisi – prosegue Giordano - la necessità di rivitalizzare il mercato dell´ e-Commerce offrendo strumenti che garantiscano il consumatore italiano ancora troppo diffidente nell´uso degli acquisti on line. Si è avviato un dialogo costruttivo – conclude Giordano – che, se colto in tutte le sue forme dai siti di socialshopping e dal Consorzio Netcomm, potrà portare ad un percorso concertativo a tutela delle aziende sane del settore e dei consumatori, i quali attualmente spesso non riescono a distinguere le truffe e i raggiri presenti nel comparto dall’e-commerce virtuoso che può invece rappresentare un’opportunità di risparmio e una nuova modalità di acquisto. In questo senso andrà coinvolta tutta la filiera, compresi gli istituti di credito che emettono le carte di pagamento con cui i consumatori acquistano beni e servizi e andrà potenziato il servizio post-vendita, fondamentale per dare fiducia ai consumatori. Ricordiamo che Adiconsum ha attivato due mail dedicate: ecommerce@adiconsum.It  e socialshopping@adiconsum.It  alle quali i consumatori possono segnalare i disservizi subiti. Tutte le sedi territoriali dell’Associazione sono inoltre a disposizione per informazione e assistenza (www.Adiconsum.it )  
   
   
TELECOM ITALIA: AL VIA “INTERNET PLAY”, LA CONNESSIONE INTERNET DEDICATA AL GAMING ON LINE GLI APPASSIONATI DEI GIOCHI ON LINE POTRANNO AVVALERSI DI COLLEGAMENTI ADSL PIÙ PERFORMANTI GRAZIE A TEMPI DI LATENZA RIDOTTI FINO AL 40%  
 
Roma, 1 dicembre 2011 - Telecom Italia lancia “Internet Play”, la nuova soluzione dedicata al gaming on line che consente di migliorare le prestazioni della connessione Adsl riducendo fino al 40% i tempi di latenza, cioè di risposta di un server remoto. “Internet Play”, disponibile da domani, permette a tutti i clienti di Telecom Italia che amano il multiplayer on line, sia da Pc sia da console, di vivere un’esperienza ludica più avvincente avvalendosi di un collegamento broadband maggiormente reattivo e adatto alle proprie esigenze, in grado in questo modo di soddisfare azioni di gaming anche tra più sfidanti contemporaneamente. In particolare “Internet Play” ottimizza il parametro della cosiddetta “latenza” o Ping, riducendo significativamente il tempo di risposta e aumentando la competitività e reattività del giocatore. Telecom Italia offre alla propria clientela l’opportunità di provare gratuitamente senza vincoli “Internet Play” per il primo mese, senza costi di recesso, per permettere a tutti gli appassionati di apprezzarne le potenzialità. “Internet Play” può essere attivata, previa verifica della disponibilità del servizio, su tutti i profili Adsl Telecom Italia flat 7 Mega e Superinternet (10 e 20 Mega) al costo di 3 Euro al mese (entro il 30 novembre 2012 il primo mese sarà gratuito).  
   
   
SIEMENS PROSEGUE L’ESPANSIONE NEL MERCATO DEL SOFTWARE INDUSTRIALE CON L’ACQUISIZIONE DELLA SOCIETÀ STATUNITENSE VISTAGY, INC.  
 
Milano, 1 dicembre 2011 - Siemens amplia la propria offerta di software industriale con l’acquisizione di Vistagy, Inc., Waltham, Massachusetts, Usa, leader nella fornitura di software e servizi specializzati di ingegneria, destinati alla progettazione e alla fabbricazione di strutture in materiali compositi. L’accordo è stato firmato all’inizio di novembre. Con questa acquisizione, Industry Automation, Divisione di Siemens Industry Sector, consolida ulteriormente la sua posizione di leader mondiale nella fornitura di software industriale. Le parti hanno deciso di comune accordo di non rendere noti i termini dell’acquisizione. La transazione è soggetta all’approvazione delle autorità, con finalizzazione prevista entro la fine del 2011. Le aziende che usano nei loro prodotti materiali compositi, come ad esempio componenti in fibra di carbonio, devono affrontare il problema della riduzione dei costi e del time-to-market per aumentare il margine di competitività garantito dai compositi. Con una combinazione unica di leggerezza, resistenza e durevolezza, le strutture di materiale composito sono già ampiamente diffuse nell´industria aerospaziale e nella produzione di pale per i rotori delle turbine eoliche. I materiali compositi continueranno a diffondersi, principalmente nell’industria automobilistica e nel settore navale, grazie alla progressiva riduzione della complessità e dei tempi di sviluppo e fabbricazione. È esattamente questo l’obiettivo perseguito da Siemens con l’integrazione di software di ingegneria per settori industriali specifici nella propria offerta per la gestione del ciclo di vita del prodotto (Plm). Già oggi, Siemens è fra i leader tecnologici nell’automazione di linee per la produzione di componenti in fibra di carbonio. Con l’acquisizione di Vistagy, Siemens sarà l’unica azienda a livello mondiale che, con i propri strumenti software, favorisce la creazione di valore aggiunto nei componenti di fibra di carbonio, dalla definizione e dallo sviluppo del prodotto, alla produzione,all´assistenza. “Le soluzioni software avanzate mirate alle esigenze di settori industriali specifici sono fondamentali per le aziende che puntano a fare un salto di qualità nelle prestazioni dei loro prodotti. Questa focalizzazionesarà un elemento di differenziazione per il successo nel mercato del software industriale," afferma Anton S. Huber, Ceo di Siemens Industry Automation Division. “L’integrazione della nostra attività Plm Software con la competenza universalmente riconosciuta di Vistagy nello sviluppo di software per settori specifici, come i materiali compositi, ci farà diventare un partner di riferimento in questo settore, sia oggi sia in futuro.”  
   
   
AEROCOOL: NUOVI CHASSIS STRIKE-X SUPER & GAMING TOWER USB 3.0, FINO A 6 VENTOLE DI RAFFREDDAMENTO E TANTO SPAZIO PER CAVI E COMPONENTI AD ALTE PRESTAZIONI UNITI IN UN DESIGN UNICO ED AGGRESSIVO  
 
Milano, 1 dicembre 2011 - Aerocool annuncia ufficialmente la disponibilità dei nuovi chassis dedicati al gaming Strike-x Super Tower (St) e Gaming Tower (Gt). Presentata allo scorso Computex 2011, la gamma di prodotti Strike-x è caratterizzata da un design innovativo, ed include chassis, mouse, tappetini per mouse, cuffie, alimentatori e tutto quello che serve per assemblare a dovere un sistema gaming al top. I rivoluzionari chassis Strike-x Super Tower e Gaming Tower in formato full e middle tower dedicati al gaming sono caratterizzati da innovative funzionalità. Realizzati in solido acciaio giapponese Secc da 0,8mm (St) e 0,6mm (Gt) di spessore offrono la possibilità di alloggiare fino a 10 schede con una lunghezza massima di 430mm (295mm per la versione Gt): un sogno che si avvera per chi vuole spingere al massimo il proprio Pc. Gli chassis Strike-x sono disponibili in 4 versioni: Strike-x St / Gt Black con colorazione nera degli interni e Strike-x St / Gt Devil Red con colorazione bicolore nera/rossa. Segnaliamo inoltre la presenza di connettori Usb 3.0, Usb 2.0 e potenziometri per le ventole nella parte frontale, gestione avanzata dei cavi, predisposizione per il raffreddamento a liquido, possibilità accendere o spegnere la ventilazione del pannello superiore, un alloggiamento dedicato per l’installazione di dischi Ssd o dischi fissi da 2,5” in modalità hot-swap e molto altro ancora!  
   
   
3ª CONFERENZA DEI DOTTORANDI SULLA RICERCA OPERATIVA  
 
Nottingham, 1 dicembre 2011 - La terza conferenza dei dottorandi sulla ricerca operativa si terrà dal 20 al 22 aprile 2012 a Nottingham, nel Regno Unito. La ricerca operativa è una scienza matematica interdisciplinare che si concentra su una vasta gamma di tecniche per la risoluzione di problemi e metodi applicati per migliorare il processo decisionale e l´efficienza. Utilizzando tecniche di altre scienze matematiche, il campo tenta di giungere alla risoluzione di problemi decisionali complessi. Per l´enfasi posta sull´interazione uomo- tecnologia e le applicazioni pratiche, la ricerca operativa si sovrappone ad altre discipline, in particolare l´ingegneria industriale e la gestione operativa, e tiene conto della psicologia e delle scienze organizzative. L´evento fornirà un ambiente amichevole per i dottorandi per sviluppare le proprie capacità di presentazione, ricevere un feedback costruttivo sul proprio lavoro e conoscere altri studenti con interessi affini. Per ulteriori informazioni, visitare: http://www.Scor2012.com/    
   
   
L´ISTITUTO EUROPEO DI INNOVAZIONE E TECNOLOGIA (EIT) PREVEDE LA CREAZIONE DI ULTERIORI POLI DI INNOVAZIONE  
 
 Bruxelles, 1 dicembre 2011 – Per intensificare in modo significativo le sue attività di promozione dell´innovazione e dell´imprenditoria, l´Istituto europeo di innovazione e tecnologia (Eit) ha in programma la creazione, nel periodo 2014‑2020, di altri sei poli di innovazione transfrontalieri, chiamati Knowledge and Innovation Communities (Kics), ovvero Comunità della conoscenza e dell´innovazione, o Cic. La Commissione europea, per permettere all´Eit di ampliare e consolidare lo sviluppo dei Cic esistenti che si occupano di cambiamenti climatici, energia sostenibile e tecnologie dell´informazione e della comunicazione, ha stanziato 2,8 miliardi di euro1 nel prossimo quadro finanziario. "Il nuovo pacchetto da noi proposto per l´Istituto europeo di innovazione e tecnologia porterà benefici enormi agli affari, alla ricerca e al mondo accademico in Europa. Stiamo investendo per formare gli imprenditori di domani e rafforzare la capacità d´innovazione dell´Ue così da rimanere una meta ambita dai migliori talenti di tutto il mondo", ha detto Androulla Vassiliou, commissario per l´istruzione, la cultura, il multilinguismo e la gioventù. Inoltre, la Commissione ha adottato oggi una proposta per l´agenda strategica per l´innovazione dell´Eit, che definisce il quadro delle azioni dell´Istituto nei prossimi anni. Con questa proposta la Commissione intende dare slancio alla creazione di 600 start-up nonché alla formazione di circa 25 000 studenti e 10 000 dottorandi in nuovi percorsi che coniughino studi scientifici di eccellente livello ed elementi imprenditoriali. L´eit riunisce esponenti eccellenti tra gli istituti di istruzione superiore, i centri di ricerca e il settore degli affari, per far fronte in modo innovativo alle principali sfide della società. La sua attività è complementare ad altre iniziative europee nell´ambito dell´educazione e della ricerca e sarà al centro del nuovo programma quadro per la ricerca e l´innovazione - Horizon 2020 (per ulteriori informazioni cfr. Memo/11/851). La Commissione prevede di dividere la creazione dei nuovi Cic in due fasi. Il primo gruppo, la cui creazione è prevista per il 2014, ruoterà intorno ai temi seguenti: innovazione per una vita sana e un invecchiamento attivo (miglioramento della qualità della vita e del benessere dei cittadini di tutte le età); alimentazione per il futuro (filiera alimentare sostenibile, dal produttore al consumatore); materie prime (esplorazione, estrazione, trasformazione, riciclaggio e sostituzione sostenibili di materie prime). Il secondo gruppo di Cic, che sarà creato nel 2018, avrà invece i temi seguenti: industria manifatturiera ad alto valore aggiunto (sviluppo di processi di fabbricazione più competitivi, sostenibili e rispettosi dell´ambiente); società sicure intelligenti (colmare le lacune presenti in Europa in materia di sicurezza mediante lo sviluppo e l´utilizzo di soluzioni che prevedono l´impiego innovativo delle Tic); mobilità urbana (realizzazione di un sistema di mobilità urbana più ecologico, inclusivo, sicuro ed intelligente). Questi temi sono stati individuati in base ai criteri stabiliti dalla Commissione in seguito ad una consultazione pubblica con la comunità dell´innovazione. Contesto . La missione principale dell´Eit, istituito nel 2008 come organo indipendente dell´Ue, è la promozione della competitività degli Stati membri che viene perseguita riunendo istituti d´istruzione superiore, centri di ricerca e imprese di eccellenza per far fronte alle principali sfide della società. Nel raggiungimento dei suoi obiettivi, l´Eit agisce attraverso i Cic, partenariati transfrontalieri all´avanguardia che uniscono i settori pubblico e privato. L´eit ha la propria sede amministrativa a Budapest, mentre i Cic operano da 16 siti in tutta Europa, da Barcellona a Stoccolma. Per ulteriori informazioni: http://ec.Europa.eu/education/eit/eit-home_en.htm    
   
   
AVVIATO A VENEZIA IL PROGETTO EUROPEO SUL SISTEMA DI CERTIFICAZIONE DI QUALITA’ DEGLI APPRENDIMENTI  
 
Venezia, 1 dicembre 2011 Si è svolto il 29 e 30 novembre a Venezia, Palazzo Balbi, sede della Giunta Regionale del Veneto, l’incontro relativo all’avvio del Progetto Sistema di Qualità per la Certificazione degli Apprendimenti Esperienziali, Siqucae, di cui è partner la Direzione Regionale Lavoro e promotrice la Scuola centrale di Formazione di Mestre, con partecipanti partner provenienti dal Belgio, Francia, Spagna e Irlanda. Il progetto, finanziato dal Programma comunitario Lifelong Learning per il trasferimento dell’innovazione (Toi), nasce dalla consapevolezza, accresciuta in questi anni di crisi economica, di quanto sia importante e strategico investire sui sistemi di istruzione e formazione per accrescere lo sviluppo competitivo dei territori e in particolar modo sulla certificazione delle competenze acquisite nel corso della carriera lavorativa e di vita delle persone. “Dobbiamo passare sempre più dai titoli alle competenze – afferma l’assessore alle politiche dell’istruzione, della formazione e del lavoro, Elena Donazzan –. In fondo, al mondo del lavoro interessa sapere che cosa un lavoratore sa fare, quali sono le sue competenze certificabili in un mercato che ha confini sempre più ampi e queste devono essere riconoscibili tra i diversi mondi: scuola, formazione, imprese, libere professioni. Il tutto in un quadro europeo che dovremmo costruire sempre più convergente”. Nel corso dei lavori progettuali sono state valorizzate le sperimentazioni realizzate in Veneto nell’ambito delle azioni di sistema recentemente concluse (finanziate con il Fondo Sociale Europeo - Asse Iv – Capitale Umano del Por). E’ un’azione che ha coinvolto 47 compagini di progetto che hanno lavorato per la realizzazione di strumenti operativi a supporto dei processi di riconoscimento, validazione e certificazione delle competenze (circa 500 enti, 2.500 operatori e 8.500 destinatari). Tra le finalità del progetto vi è anche quello di favorire la mobilità delle cittadine e dei cittadini nei paesi partner. Partner della Regione del Veneto Direzione Lavoro sono le Forem, Office Wallon de la Formation professionnelle et de l´Emploi (Belgio), European Vocational Training Association (Belgio), Consortium de Validation des Compétences (Belgio), Crif Formation & Conseil (Francia), County Louth Vocational Education Committee (Irlanda), Generalitat de Catalunya. Departament d’Ensenyament (Spagna).  
   
   
MALTEMPO, LIGURIA: PROROGATI I TERMINI PER LA PRESENTAZIONE DELLE BORSE DI STUDIO  
 
Genova, 1 dicembre 2011 - Prorogati al 31 dicembre di quest’anno i termini per la presentazione delle domande per le borse di studio. Lo ha comunicato l’assessore regionale al bilancio, formazione e istruzione, Pippo Rossetti. “In considerazione degli eventi alluvionali che hanno colpito numerosi Comuni della Liguria – ha spiegato Rossetti – abbiamo deciso di andare incontro alle famiglie prorogando al 31 dicembre i termini per la presentazione delle domande per le borse di studio ai Comuni”. Le domande che le famiglie devono presentare alle scuole riguardano i contributi per le attività di laboratorio, per le spese di trasporto e di mensa per l’anno scolastico 2010-2011 e contributi per i libri di testo per l’anno scolastico in corso. Possono presentare le domande le famiglie con un reddito Isee non superiore ai 30.000 euro. Priorità assoluta sarà data ai redditi non superiori ai 15.000 euro. Le domande devono essere presentate alle scuole per ogni figlio e riguardano gli istituti statali e paritari dell’infanzia, elementari, medie e gli istituti superiori.  
   
   
PUGLIA, DIRITTI A SCUOLA: APPROVATE LE GRADUATORIE  
 
Bari, 1 dicembre 2011 - Millesettecentosettantacinque nuovi occupati in Puglia grazie al bando “Diritti a scuola”, il progetto che qualifica il sistema scolastico e previene la dispersione favorendo il successo formativo. Tra i 1775 lavoratori, 1236 sono i docenti e 539 gli amministrativi, i tecnici e i collaboratori scolastici (il cosiddetto personale Ata). Saranno impegnati, nell’anno scolastico 2011-2012, in 286 scuole e in 618 progetti che valgono in tutto 26milioni di euro. È questo l’esito della terza edizione del bando “Diritti a scuola”, varato con il Piano Straordinario per il Lavoro in Puglia. Così tornano nel mercato del lavoro maestri, professori, segretari, tecnici e collaboratori che pur avendo lavorato nei tre anni scorsi, quest’anno, senza il progetto, sarebbero rimasti disoccupati. La graduatoria, di imminente uscita sul Bollettino ufficiale della Regione Puglia, è già disponibile sul portale http://pianolavoro.Regione.puglia.it e sul sito http://formazione.Regione.puglia.it Il bando fa seguito all’accordo sottoscritto quest’estate tra il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca Scientifica e la Regione Puglia ed è finanziato per il 50% dal Fondo Sociale Europeo, per il 40% dal Fondo di rotazione quale contributo pubblico nazionale e per il 10% a dal bilancio regionale. Alle agevolazioni sono state ammesse 87 scuole primarie con 198 progetti, 58 istituti comprensivi con 133 progetti, 54 scuole medie con 118 progetti, 87 scuole superiori con 169 progetti. Obiettivo dei programmi finanziati, potenziare i processi di apprendimento e sviluppare le competenze degli allievi. Per questo sono stati presentati progetti per classi o gruppi di alunni di scuola primaria, di scuola secondaria di 1° grado e del primo biennio della scuola secondaria di 2° grado. I progetti riguardano l’ambito linguistico e scientifico per la scuola primaria e le discipline di italiano e matematica per la scuola secondaria di 1° e 2° grado. Per la realizzazione delle attività sarà impiegato esclusivamente personale precario docente e Ata. Dunque una boccata d’ossigeno per l’occupazione, ma anche qualcosa di più. L’altra caratteristica da valorizzare di “Diritti a scuola” è rappresentata infatti dall’impatto che il progetto ha avuto sui livelli di apprendimento della popolazione scolastica pugliese. A sottolinearlo è l’assessore alla Formazione Alba Sasso: “Diritti a scuola – ha detto - è una delle più significative buone pratiche in Italia perché oltre ad aver fatto lavorare nei tre anni circa 5.500 docenti e Ata ha certamente contribuito a realizzare i buoni risultati nelle recenti indagini sulle competenze dei nostri studenti. Negli anni scorsi la Puglia era in fondo alle classifiche dell’indagine Ocse-pisa, mentre i test dell’Invalsi riportavano risultati scoraggianti. Dal 2009 è iniziata un’inversione di tendenza fino all’exploit dell’anno scolastico 2010-2011 che ha visto performance positive in tutti gli ordini di scuola. La Puglia oggi è l’eccezione del Mezzogiorno. Siamo convinti che questa terza edizione consoliderà ulteriormente i buoni risultati delle precedenti”. Il progetto “Diritti a scuola” , è stato realizzato la prima volta nell’anno scolastico 2009-2010, la seconda nell’anno 2010-2011, la terza quest’anno. In totale le risorse messe in campo nei tre anni ammontano ad 82.087.652 euro, mentre il personale utilizzato raggiunge le 5.475 unità.  
   
   
TRENTO: DUE GIORNI DI RIFLESSIONE SULLA RESPONSABIILITÀ DEGLI ADULTI NEL TENERE LA CLASSE  
 
Trento, 1 dicembre 2011 - Le difficoltà del fare scuola con preadolescenti e adolescenti vengono segnalate periodicamente dagli episodi di cronaca che denunciano relazioni difficili e un clima in classe molto faticoso da gestire. La tentazione è quella di etichettare questi comportamenti come aspetti devianti, al limite della patologia, col rischio di liquidarli come aspetti singoli, staccati da tutto il resto e da gestire con l’esperto di turno. Per entrare più nel merito di questi fenomeni e individuare le risposte più idonee, l’Iprase del Trentino e l’Associazione nazionale Context hanno promosso un convegno di due giorni a Trento (giovedì e venerdì 1-2 dicembre), "Tenere la classe La responsabilità degli adulti", presso il Palazzo dell’Istruzione Via Gilli 3, con relazioni di esperti e lavori di gruppo. In apertura, l’intervento dell’assessore Marta Dalmaso. Le difficoltà del fare scuola con preadolescenti e adolescenti è segnalato periodicamente dagli episodi di cui la cronaca ci informa con atti che denunciano relazioni difficili e climi di classe molto faticosi da gestire. La tentazione che percorre i discorsi su questi aspetti è quella di etichettare i comportamenti dei singoli alunni come aspetti devianti, al limite della patologia. Il rischio di una simile prospettiva è quello riduzionistico, vale a dire di liquidare come aspetti singoli, staccati da tutto il resto, e attribuirli per la loro gestione all’esperto di turno: lo psicologo, il criminologo, l’assistente sociale e così via. Il convegno mira ad inquadrare invece la complessa problematica dello stare a scuola nelle sue diverse componenti, che riguardano il lavoro in classe e la motivazione ad imparare, il lavoro degli adulti - insegnanti e dirigenti in primo luogo - , le regole della convivenza e la loro costruzione, i rapporti con le famiglie e infine anche “i casi” che si incontrano nella normalità della vita scolastica. Il tal modo facendo riferimento ad esperienze scolastiche realizzate e col contributo di esperti che hanno focalizzato aspetti diversi – dal lavoro quotidiano degli insegnanti, alla costruzione di relazioni educative, all’allestimento di contesti adeguati – si vuole restituire una concezione articolata del vivere a scuola, che non banalizzi i problemi o li neghi attribuendone la competenza a degli esperti, ma che costituisca un riferimento per progettare e realizzare contesti e condizioni per apprendere meglio e valorizzi la socialità che la scuola presuppone. L’associazione Context, che in partnership con l’Iprase del Trentino organizza il convegno, è un’associazione senza fini di lucro di studiosi di psicologia dello sviluppo e dell’educazione, operanti in sei università (Torino, Bologna, Padova, Roma Bari Salerno ) e di esperti noti per il loro impegno in campo educativo, fra cui il neo sottosegretario Marco Rossi-doria. L’associazione inoltre, in partnership con reti di scuole, partecipa a progetti europei che promuovono ricerche e attività per prevenire dispersione e abbandono scolastico.  
   
   
A CAMPUS MENTIS AD ABANO TERME REGIONE INCONTRA GIOVANI LAUREATI  
 
Abano Terme (Padova), 1 dicembre 2011 - Intorno al tema “I giovani e la partecipazione” si è articolata la giornata odierna del progetto Campus Mentis 2011, in corso di svolgimento ad Abano Terme (Padova), a cui è intervenuta l’assessore regionale allo sviluppo economico, ricerca e innovazione Marialuisa Coppola. Campus Mentis è un progetto sostenuto dal Ministero della Gioventù che vuole avvicinare laureati di talento alle imprese nazionali e multinazionali presenti sul territorio, fornendo le basi per creare un network di alti profili che possano interessare alle aziende. Da ottobre di quest’anno a maggio 2012 sono previsti 5 campus territoriali (Milano, Abano Terme, Napoli, Roma e Alghero) per un totale di 11 settimane complessive di attività residenziale. Il campus di Abano Terme si è aperto il 21 novembre e continuerà fino al 2 dicembre. Sono in programma corsi di formazione, workshop e presentazioni aziendali, oltre a incontri e colloqui diretti con le aziende. Parlando ai giovani partecipanti l’assessore Coppola ha illustrato alcune delle iniziative regionali realizzate in favore del mondo giovanile. Il Veneto è stata, tra l’altro, la prima Regione a dotarsi di una legge per favorire l’imprenditorialità giovanile. C’è interesse per l’attività formativa rivolta ai giovani tra i 18 e i 35 anni per l’ingresso nel mondo del lavoro. A sostegno dei giovani imprenditori la Regione ha attivato anche un fondo per la partecipazione al rischio di impresa presso la finanziaria Veneto Sviluppo e ha inoltre previsto, nell’ambito delle risorse per la ricerca e l’innovazione, la possibilità di incentivazioni per le aziende che assumono giovani“ricercatori precari. “La Regione del Veneto – ha concluso l’assessore - ha patrocinato il progetto nazionale Campus Mentis proprio perché è in linea con tutto quanto stiamo facendo da tempo, insieme al mondo dell’università e delle imprese, per favorire il rapporto con i giovani”.  
   
   
IL DIRETTORE SCIENTIFICO DEL CERN DI GINEVRA INAUGURA I DOTTORATI DI RICERCA 2011-2012 LECTIO MAGISTRALIS DI SERGIO BERTOLUCCI AI NEO DOTTORI DI RICERCA. NEL POMERIGGIO INCONTRO IN AULA VOLTA CON GLI STUDENTI DI FISICA E LEZIONE SUL RUOLO DEL CERN NELLA CIVILTÀ DELLA CONOSCENZA.  
 
Pavia, 1 dicembre 2011 - Con una lectio magistralis su “Il Ruolo della Ricerca di Base nella Società della Conoscenza: l’esempio del Cern” del prof. Sergio Bertolucci, Direttore Scientifico del Cern di Ginevra, l’Università di Pavia inaugura, il 2 dicembre i corsi di Dottorato di Ricerca 2011-2012 e consegna i diplomi ai neo-dottori. La cerimonia si terrà in Aula Magna, con inizio alle ore 10,30; dopo il saluto del Rettore Angiolino Stella, la lectio magistralis del prof. Bertolucci, la relazione della prof.Ssa Guglielmina Nadia Ranzani, Direttore della Scuola di Alta Formazione Dottorale dell’Ateneo pavese, ci sarà la consegna dei diplomi e dei certificati internazionali ai giovani ricercatori che hanno conseguito il titolo nel 2011. Prenderanno parte alla cerimonia i neo-dottori di ricerca, i coordinatori e i docenti delle Scuole di dottorato e i dottorandi. L’università di Pavia ha attivato 25 corsi di dottorato, organizzati in cinque Scuole, coordinate dalla prof.Ssa Guglielmina Nadia Ranzani: Scienze umanistiche, Scienze e Tecnologia, Scienze dell’Ingegneria, Scienze sociali e Scienze della vita. Un cospicuo numero di corsi prevede una co-tutela internazionale e la partecipazione a progetti di ricerca in cooperazione con enti di ricerca e Università di tutto il mondo. Nel pomeriggio del 2 dicembre, alle ore 17.00, il prof. Bertolucci sarà in Aula Volta per una conferenza organizzata dal dipartimento di Fisica Nucleare e Teorica sul tema “Il ruolo del Cern nella civiltà della conoscenza”. Sergio Bertolucci, nato a La Spezia e laureato in Fisica a Pisa, è dal settembre 2008 direttore della Ricerca (Director of Research and Computing) del Cern di Ginevra, il laboratorio europeo dove è in funzione il mega acceleratore di particelle Lhc. Da sempre è impegnato nell’ambito della fisica sperimentale delle particelle, soprattutto Desy di Amburgo e al Fermi National Laboratory di Chicago, all´Istituto Nazionale di Fisica Nucleare e al Laboratori Nazionale di Frascati dell´Infn Ha avuto un ruolo chiave nella progettazione e costruzione di importanti esperimenti e acceleratori di particelle (ad esempio gli esperimenti Cdf e Kloe e Dafne collider), ottenendo risultati importantissimi, tra cui la scoperta dei Top quark. E’ co autore di oltre 370 articoli (con un h-index di 82). Prima di assumere il prestigioso incarico al Cern, con il quale entra a far parte del ristretto Direttorato del Cern composto dal Direttore Generale e da tre direttori (il Direttore della ricerca, il Direttore per gli acceleratori e la tecnologia e il Direttore per l´amministrazione e le infrastrutture generali), Sergio Bertolucci dal 2005 al 2008 è stato vice presidente dell´Istituto Nazionale di Fisica Nucleare e direttore (dal 2002 al 2004)del Laboratorio Nazionale di Frascati dell´Infn, oltre ad aver ricoperto incarichi di responsabilità al Cern, in centri di ricerca internazionali e in panel europei.  
   
   
UNITELMA SAPIENZA: CIRCOLARE DELLA FUNZIONE PUBBLICA RIBADISCE CHE L’UTILIZZO DELLE 150 ORE È RICONOSCIUTO ANCHE PER LE UNIVERSITÀ TELEMATICHE  
 
Roma, 1 dicembre 2011 - Tu cresci - la Pubblica Amministrazione migliora! Questo il claim di Unitelma Sapienza - l’università telematica che guarda alle esigenze dei dipendenti pubblici e che è realizzata da un Consorzio composto da Sapienza Università di Roma, Formez Pa e Poste Italiane. Unitelma Sapienza coniuga la tradizione di oltre 700 anni di Sapienza Università di Roma e l’esperienza nella formazione pubblica di Formez Pa e Formezitalia, con la capillarità della rete di Poste Italiane, e si pone l’obiettivo di aumentare il numero dei laureati complessivo nel nostro Paese, in particolare nella Pubblica Amministrazione. L´obiettivo di Unitelma Sapienza è far sì che nei prossimi 5 anni almeno 300.000 dipendenti pubblici raggiungano il traguardo della laurea. Questo risultato permetterà di modificare radicalmente la composizione, rispetto al livello di istruzione, del capitale umano impiegato nelle pubbliche amministrazioni. Nel 2008 solo il 20,6% dei dipendenti pubblici era in possesso di un diploma di educazione terziaria, in pochi anni diventeranno circa il 35%. Inoltre, anche l´ampio gap che ci separa dai maggiori paesi europei e soprattutto dalla media europea (circa 15 punti percentuali) sarà ridotto a soli 5 punti percentuali. L’offerta didattica di Unitelma Sapienza (www.Unitelma.it ) va dai corsi di laurea di primo e secondo livello, ai master ed ai corsi di aggiornamento professionale. Per l’anno accademico 2011/2012 Unitelma propone 2 corsi di laurea nell’ambito della Facoltà di Economia, 3 corsi di laurea nell’ambito della Facoltà di Giurisprudenza e 4 master di I e Ii livello. Unitelma Sapienza prevede particolari agevolazioni per i dipendenti pubblici: riduzione del 50% sulle iscrizioni a corsi di laurea e master; ulteriore riduzione del 10% se il dipendente è donna; ulteriore riduzione del 10% se il dipendente ha almeno due figli a carico; borse di studio per gli studenti meritevoli, promosse da Formez Pa; utilizzo delle 150 ore di permessi straordinari retribuiti per la frequenza on line. La circolare 12/2011 del Dipartimento della Funzione Pubblica ha ribadito, infatti, che l’utilizzo delle 150 ore è riconosciuto anche per le università telematiche, al fine di incentivare e favorire una riqualificazione eccellente del personale della Pubblica Amministrazione. In seguito al numero elevato di richieste di informazioni da parte dei dipendenti pubblici, Formez Pa, in collaborazione con Linea Amica, ha attivato un contact center istituzionale per fornire tutte le indicazioni relative ai corsi di laurea, ai master, alle modalità di iscrizione e alle consistenti agevolazioni e borse di studio previste per i dipendenti pubblici che vogliano iniziare o riprendere i loro studi universitari. Il servizio è raggiungibile al numero 06-82888784 (al costo di una chiamata urbana), dal lunedì al venerdì dalle 9.00 alle 16.00 o tramite e-mail all´indirizzo infounitelma@formez.It  Rimane attivo il servizio telefonico della segreteria studenti di Unitelma al numero 06 69190797/8 (attivo il lunedì e il mercoledì dalle ore 14:00 alle ore 17:00, il martedì e il giovedì dalle ore 08:30 alle ore 13:30, il venerdì dalle ore 08:30 alle ore 11:30).  
   
   
GALLERIA DI BASE DEL BRENNERO SITO FORMATIVO: PREVISTO PROGETTO CON INTENDENZE SCOLASTICHE  
 
Bolzano, 1 dicembre 2011 - Un gruppo di lavoro composto da rappresentanti delle tre Intendenze scolastiche e addetti alla comunicazione del Bbt agli inizi di dicembre si incontreranno per verificare le possibili azioni pedagogiche per far familiarizzare gli scolari e studenti delle scuole altoatesine con la futura Galleria di Base del Brennero. A tal fine nei giorni scorsi si è tenuto un incontro fra gli assessori alla scuola e cultura Christian Tommasini, Sabina Kasslatter Mur e Florian Mussner, gli intendenti scolastici ed i responsabili della comunicazione della Bbt. Quale primo passo il gurppo di lavoro cercherà di definire in modo chiaro i destinatari delle azioni, mentre in un secondo momento predisporrà pacchetti informativi a seconda della classe di età dei gruppi destinatari. Vi è l´intenzione di estendere l´iniziativa anche a realtà scolastiche del Land austriaco del Tirolo e della provincia di Trento. Come ha sottolineato l´assessora provinciale alla scuola e cultura tedesca, Sabina Kasslatter Mur, al termine del confronto gli scolari e studenti delle scuola altoatesine devono poter comprendere che cos´è la Galleria di Base del Brennero, dove e come viene costruita. Da parte sua l´assessore provinciale alla scuola e cultura ladina, ed ai lavori pubblici, Florian Mussner, saluta l´iniziativa quale possibilità per i ragazzi di affrontare in modo costruttivo il tema delle grandi opere ed in particolare di questa grande opera a livello europeo che viene realizzata nella loro provincia. "Anche per la scuola italiana - così il vicepresidente della Provincia ed assessore provinciale alla scuola e cultura italiana Christian Tommasini - ritengo che la presenza sul nostro territorio di un´opera come quella del tunnel di base del brennero possa essere un´opportunità sul piano formativo per gli studenti di ogni ordine di scuola. Si possono infatti configurare progetti divulgativi, ma anche di approfondimenti legati alle tematiche specifiche della geografia, della geologia, dell´innovazione tecnologica, dello sviluppo ecosostenibile, della viabilità, dello sviluppo socioeconomico della nostra provincia. Auspico pertanto che tale progetto possa concretizzare percorsi utili all´avvicinamento della realizzazione di un´infrastruttura così importante."  
   
   
BOLZANO: ASSESSORI ALLA SCUOLA INCONTRANO RAPPRESENTANTI DEL CONSIGLIO NAZIONALE DELLA PUBBLICA ISTRUZIONE  
 
Bolzano, 1 dicembre 2011 - Gli assessori provinciale alla scuola, Tommasini, Kasslatter Mur e Mussner assieme agli intendenti scolastici ed ai presidenti del Consiglio Scolastico provinciale nel pomeriggio di mercoledì 30 novembre 2011, hanno avuto un incontro con i rappresentanti del Consiglio Nazionale della Pubblica Istruzione Cnpi, in visita alla comunità scolastica altoatesina. Gli assessori provinciali Christian Tommasini e Sabina Kasslatter Mur hanno espresso ai membri della delegazione del Consiglio Nazionale della Pubblica Istruzione il loro ringraziamento per aver dato parere positivo alle linee guida per la riforma scolastica sviluppate dalla Provincia di Bolzano. L´assessore Tommasini ha ricordato la forte collaborazione e confronto fra scuole pur nella dovuta autonomia ponendo in evidenza l´attenzione della Giunta provinciale nell´investire nella formazione e nelle strutture scolastiche rispondendo in tal modo ad una delle priorità espresse dalla società altoatesina. L´assessore provinciale Florian Mussner, illustrando in sintesi l´esperienza della scuola nelle vallate ladine, ha sottolineato come la scuola ladina si ponga quale avanposto verso l´Europa. Accanto alla lingua madre ladina, ed alle due lingue provinciali italiano e tedesco, ne sono state introdotte altre quali inglese, francese, spagnolo e russo per far fronte alle presenze turistiche nelle valalte ladine.Tali risposte della scuola sono state apprezzate dal mondo economico locale. Il vicepresidente del Consiglio Nazionale della Pubblica Istruzione, Mario Guglietti, ha apprezzato l´atteggiamento positivo di forte collaborazione fra politica e scuola ed i particolare l´obiettivo di giungere al soddisfacimento dei diritti fondamentali della persona anche attraverso la libertà di scelta educativa delle famiglie. La decisione della Provincia di Bolzano di investire nel mondo della scuola per Guglietti è un investimento per il futuro e costituisce una strategia di benessere. La consigliera del Cnpi, Caterina Gammaldi, presidente di Cosme, riferendosi alle esperienze raccolte in sede di eleborazione dei pareri per la scuola altoatesina, ha espresso un apprezzamento per il metodo di lavoro condiviso e per il lavoro preparatorio per la riforma del 1° e 2° ciclo espresso dagli addetti del mondo scolastico altoatesino. In particolare ha sottolineato elementi quali la "cittadinanza agita", l´attenzione verso il plurilinguismo in una dimensione europea e dil modello culturale ed organizzativo. Il consigliere del Cnpi Franco Galgano ha apprezzato lo sforzo di costruire un percorso formativo fondato su largo consenso definendolo elemento di qualità. Altro elemento rilevato è l´interdipendenza fra sistemadi istruzione e Formazione professionale da valorizzare all´insegna della pari dignità dei percorsi formativi. Inoltre, ha citato l´aspetto della pluralità linguistica, dove la lingua è intesa quale manifestazione di identità e viene appresa anche quale elemento di scoperta e di rspetto dell´altro e della sua cultura. Un´interpretazione, questa, che costituisce un elemento di educazione importante imrontato alla formazione europea. L´intendente scolastico Peter Höllrigl ha posto in evidenza il valore de l giudizio espresso dall´organismo tecnico consultivo del Ministero dell´istruzione quale feedback per il modno scolastico locale per procedere sulla via intrapresa. L´assessora Kasslatter Mur, ha quindi colto l´occasione della presenza dei membri del Cnpi a Bolzano per accennare ad alcuni temi attuali e di prossima definizione, quali il progetto di unificazione del calendario scolastico, di cui già si discute da otto mesi, l´intenzione di chiedere l´aggiunta di una prova orale in sede di test d´ingresso all´insegnamento che testi anche la capacità e l´attitudine alla professione di insegnante,nonché l´introduzione del 5° anno per la Formazione professionale provinciale per giungere alla maturità (se ne parlerà venerdì a Roma). A tal proposito ha ricordato come nel sistema scolastico di lingua tedesca ben il 40 per cento dei ragazzi dopo le scuole medie opti per la formazione professionale. Sono quindi seguiti gli interventi dei presidenti del Consiglio scolastico provinciale, Carlo Runcio e Hartng von Hartungen che hanno fatto presenti alcne criticità Giunti in Alto Adige ieri, martedì 29 novembre 2011, i membri del Cnpi nel pomeriggio hanno visitato le scuole ladine ad Ortisei, in particolare l´Istituto Tecnico Commerciale, il Liceo artistico "Cademia" e la Scuola professionale provinciale per l´artigianato artistico, nonché la scuola professionale provinciale tedesca "Tschuggmall" a Bressanone. Nella mattinata di oggi, mercoledì 30 novembre, è stata la volta del Liceo delle scienze umane ed artistico "G. Pascoli" in lingua italiana a Bolzano dove i membri del Cnpi hanno avuto incontri con i dirigenti scolastici, gli insegnanti e gli alunni delle varie realtà scolastiche locali. La visita alla comunità scolastica altoatesina proseguirà domani, giovedì 1° dicembre, alla scuola primaria in lingua tedesca a Marlengo, alle scuole in lingua tedesca ed italiana dello School Village a Merano.  
   
   
SCUOLA : ESPERIENZA ESULI IMPORTANTE ESEMPIO PER EDUCARE I GIOVANI»  
 
Roma, 1 novembre 2011 - «Credo che l’incontro dei nostri studenti con persone che sono scappate dal proprio paese d’origine per motivi politici e che raccontano l’esperienza di esilio che stanno vivendo sia un modo per trasformare i rifugiati da destinatari di servizi a protagonisti dell’offerta educativa di Roma Capitale, educando nel contempo i nostri studenti al valore della cittadinanza». Così l’Assessore alla Famiglia, all’Educazione e ai Giovani di Roma Capitale, Gianluigi De Palo, intervenendo alla Giornata di formazione dei docenti delle scuole superiori che partecipano al progetto ‘Finestre - Storie di profughi’. L’iniziativa si svolge in collaborazione con la Fondazione Centro Astalli. «Il cuore del progetto - aggiunge l’Assessore - è l’incontro diretto con chi ha vissuto sulla propria pelle l’esilio forzato, persone costrette in molti casi ad allontanarsi dalla propria famiglia e dal proprio lavoro. Sono convinto che queste persone siano dei veri e propri eroi del nostro tempo, perché di fatto sono i veri discriminati dell’umanità: non hanno più possibilità né diritti nella loro patria, non hanno diritto di cittadinanza nel Paese nel quale si trovano. Per questo, le loro storie, il loro esilio merita di essere raccontato e conosciuto». «La speranza è che con questa iniziativa i ragazzi delle scuole di Roma che ascolteranno il racconto degli esiliati possano comprendere il grande privilegio che hanno nell’essere ‘cittadini’ da sempre e senza difficoltà - conclude De Palo - impegnandosi concretamente, a scuola e in città, per scardinare pregiudizi e luoghi comuni sul loro status».  
   
   
CORALLI MINACCIATI DALLA CACCIA DI FRODO  
 
Bruxelles, 1 dicembre 2011 - Ricercatori guidati dall´Università di Barcellona in Spagna hanno scoperto che la caccia di frodo è responsabile di quasi il 60% della perdita di biomassa del corallo rosso nella riserva marina delle isole Medes. Pubblicate nella rivista Conservation Biology, le conclusioni dello studio mettono in evidenza l´impatto che la caccia di frodo ha sulla riserva marina e gettano nuova luce sull´effetto che le immersioni dei turisti hanno sulla popolazione dei coralli delle isole Medes. Il team afferma che l´effetto derivante dalla creazione della riserva nella zona delle Medes ha dato un impulso alla conservazione di varie specie marine nel loro ambiente naturale. Il corallo rosso, Corallium rubrum, che vive nel Mediterraneo, è raccolto sia legalmente che illegalmente lungo la costa catalana. Quindi la caccia di frodo è la più grave minaccia per le colonie di questo invertebrato marino. I ricercatori sottolineano che il corallo rosso rappresentava una merce preziosa per i greci e i romani nell´antichità e veniva usato soprattutto nella fabbricazione di gioielli. Ma l´utilizzo del corallo per scopi commerciali simili continua ancora oggi. "Il corallo è un organismo molto delicato e vulnerabile, con un ritmo di crescita estremamente lento, tra 0,3 mm e 0,5 mm di diametro basale all´anno," dice Cristina Linares del Dipartimento di ecologia presso l´Università di Barcellona, l´autrice principale dell´articolo. "Nel bacino del Mediterraneo occidentale, fatta eccezione per alcune riserve marine francesi, la maggior parte delle colonie di corallo rosso si trovano in situazioni molto simili e presentano gambi molto piccoli." I ricercatori hanno condotto lo studio nel periodo tra il 1992 e il 2005. Essi hanno tenuto d´occhio il diametro basale e la densità delle popolazioni di Corallium sia all´interno che all´esterno della riserva marina. Essi hanno confrontato le proprie scoperte con i dati relativi alle aree marine protette in Francia, zone in cui è specificamente vietato pescare e fare immersioni. Le conclusioni rivelano che le dimensioni delle colonie di corallo rosso nella zona delle Medes si sono ridotte; esse sono più piccole e al di sotto dei livelli osservati nelle aree protette in Francia. Secondo i ricercatori, la specie è più abbondante nella riserva marina rispetto alle aree esterne. "La caccia di frodo causa delle perdite irreparabili nelle popolazioni di Corallium rubrum," dice la dott.Ssa Linares, "ed è per questo motivo che si dovrebbero considerare nuove linee guida sulla protezione dalla pesca e dalle immersioni subacquee per salvaguardare le popolazioni esistenti." Commentando lo studio, il coautore Bernat Hereu, anche lui dall´Università di Barcellona, dice: "Lungo la costa catalana, il corallo si trova a profondità minori rispetto ad altre zone del Mediterraneo. Ciò è un bene dal punto di vista economico per il settore del turismo, ma significa anche che i cacciatori di frodo possono raggiungere facilmente le colonie." Oltre alla ricerca applicata, il team sta collaborando con i parchi naturali Montgrí, Isole Medes e Baix Ter per invertire gli effetti della caccia di frodo sulle colonie di Corallium. Da questa collaborazione deriveranno nuovi strumenti legali per confiscare il corallo dai cacciatori di frodo e per ripiantarlo sul fondo del mare. "Questa è una misura provvisoria che non rappresenterà mai una soluzione definitiva al problema del corallo," dice la dott.Ssa Linares. "Si tratta di un modo per recuperare parte del corallo che è ancora vivo, ripiantarlo sul substrato roccioso e creare una comunità naturale che sia integrata nell´ecosistema marino." La reintegrazione delle colonie andate perdute a causa della caccia di frodo non è un compito facile; i ricercatori hanno l´importante compito di monitorare costantemente le colonie per determinare se esse potranno garantire nuovamente popolazioni vitali. A questo studio hanno contribuito ricercatori provenienti da Francia e Stati Uniti. Per maggiori informazioni, visitare: Università di Barcellona http://www.Ub.edu/web/ub/en/  Conservation Biology: http://www.Wiley.com/bw/journal.asp?ref=0888-8892  
   
   
SORPRESA, OGNI ANNO LA FORESTA GUADAGNA 10KMQ COME 1.500 CAMPI DI CALCIO. A BOSCO UN QUARTO DELLA REGIONE LOMBARDIA LE AREE VERDI ASSORBONO 134 TONNELLATE DI CO2  
 
Milano, 1 dicembre 2011 - A fine 2010 i boschi in Lombardia hanno raggiunto quota 620.122 ettari, pari a un quarto di tutto il territorio regionale, con una crescita di 1.079 ettari rispetto all´anno precedente. Questo il dato saliente ricordato dall´assessore ai Sistemi verdi e Paesaggio della Regione Lombardia Alessandro Colucci, durante la presentazione, avvenuta Ieri mattina a Palazzo Pirelli, del quarto Rapporto sullo stato delle foreste lombarde, realizzato in collaborazione con l´Ersaf (Ente regionale per i servizi al´agricoltura e alle foreste). I Dati Per Provincia - Di seguito il dettaglio provincia per provincia degli ettari di superfici boscata e la percentuale sul totale regionale: a Bergamo si contano 114.368 ettari (18,4 per cento) - a Brescia 169.514 (27,3 per cento) - a Como 63.459 (10,2 per cento) - a Cremona 3.412 (0,6 per cento) - a Lecco 42.704 (6,9 per cento) - a Lodi 2.662 (0,4 per cento) - a Mantova 2.973 (0,5 per cento) - a Milano 10.722 (1,7 per cento) - a Monza e Brianza 3.372 (0,6 per cento) - a Pavia 37.475 (6 per cento) - a Sondrio 114.779 (18,5 per cento) - a Varese 54.681 (8,8 per cento). Tutte le province registrano incrementi anche significativi. A crescere di più, in termini assoluti, è Brescia, con 287 nuovi ettari verdi, mentre Cremona e Mantova segnano, rispettivamente, un + 2,07 e + 3,05 per cento rispetto al 2009. Complessivamente l´aumento annuale della superficie boschiva, pari a 10 kilometri quadrati, corrisponde a circa 1.500 campi di calcio. ´Puntiamo - ha sottolineato Colucci - a incrementare la superficie forestale in pianura che oggi è attestata al 4 per cento, mentre la collina è al 27 e la montagna al 51. Attueremo politiche mirate a prevenire l´abbandono delle aree montane per rendere le aree forestali di queste zone curate mentre, per la pianura, continueremo sulla strada che, nel 2010, ci ha portato a realizzare 383 ettari di nuovi boschi grazie a fondi comunitari, regionali e ricavati dalle compensazioni´. Il Verde, Un Aiuto Alla Salute - Le foreste lombarde bloccano 134 milioni di tonnellate di Co2; l´aumento della superficie a bosco comporta ogni anno l´assorbimento di altri 3,7 milioni. Il bosco ha però bisogno di essere conosciuto e curato. Nasce così l´attività del Patto di filiera bosco-legno-energia promosso dalla Regione nel dicembre 2010. Uno strumento per andare oltre la semplice vigilanza, la cura degli alberi malati e la prevenzione degli incendi. Il Taglio Serve - ´In Lombardia - ha continuato l´assessore - abbiamo un patrimonio di 105 milioni di metri cubi di legname. Ogni anno ne viene tagliata una quantità pari a circa 570.000 metri cubi, il 20 per cento della crescita annuale, lasciandone inutilizzati 2,5 milioni che potrebbero servire alla filiera bosco-legno-energia. Le azioni intraprese dal Patto nel primo anno di attività spaziano dal miglioramento delle infrastrutture agli imboschimenti, dalla formazione degli operatori al finanziamento di interventi selvicolturali e della viabilità forestale´. Il Futuro - Chiari gli obiettivi per il futuro che si affiancano alla lotta alla deforestazione con Regione Lombardia che, fin dal 2003, obbliga alla compensazione chi chieda cambi di destinazione d´uso di boschi per farne cave, opere pubbliche o edifici. ´Grazie al Piano paesaggistico regionale (Ppr) contenuto nel Piano territoriale regionale (Ptr) - ha concluso Colucci - abbiamo più strumenti per gestire meglio la crescita e curare lo sviluppo di quello che, per diversi motivi, possiamo definire il nostro ´oro´, cioè le aree verdi´.  
   
   
DIGA POGGIO DEI PINI: A CONSORZIO BONIFICA RICOSTRUZIONE E GESTIONE  
 
Cagliari, 1 dicembre 2011 - La diga di Poggio dei Pini sarà ricostruita e gestita dal Consorzio di Bonifica della Sardegna Meridionale. L´accordo è stato raggiunto ieri, dopo una serie di riunioni, tra l´assessorato dei Lavori pubblici, il commissario governativo, Efisio Orrù, la Cooperativa Poggio dei Pini, proprietaria dell’invaso, il Consorzio, L’enas e L’ente foreste. Entro poche settimane l’ente responsabile dei servizi di irrigazione presenterà alla Regione uno studio di fattibilità a conferma della possibilità di utilizzo irriguo dell’infrastruttura. Concluso l´iter di passaggio di competenze dalla Cooperativa Poggio dei Pini al Consorzio, il commissario straordinario, Efisio Orrù, potrà dare seguito alle procedure per la messa in sicurezza e per le opere accessorie e di connessione del sistema diga al corso d’acqua con l’utilizzo dello stanziamento di 3,5 milioni di euro. Le risorse erano state stabilite dall’ordinanza 4 ottobre 2010 del presidente, Ugo Cappellacci, in qualità di commissario governativo per l´emergenza alluvione del 2008. Soddisfazione è stata espressa dall’assessore dei Lavori pubblici, Angela Nonnis. «Accolgo con favore la disponibilità del Consorzio di bonifica a prendersi in carico la ricostruzione e la gestione dell’invaso - ha detto l’assessore - l’unico interesse della Regione è sempre stato quello di garantire la sicurezza agli abitanti delle zone colpite dall’alluvione, per questo mi sono impegnata a trovare subito soluzione al problema urgente della diga. L’assessorato continuerà a monitorare con attenzione i procedimenti amministrativi che riguardano gli interventi nel territorio di Capoterra per giungere nei tempi più brevi all’appalto di tutte le opere». Il direttore generale del Consorzio di Bonifica, Roberto Meloni, sottolinea come la disponibilità espressa dall’ente «rientra pienamente nel rapporto di collaborazione con la Regione soprattutto nell’ambito della realizzazione di opere pubbliche e delle tematiche di tutela del territorio».  
   
   
AMBIENTE: CONFERENZA INTERNAZIONALE A TREVI: LA BIODIVERSITÀ DIVENTA “BIODIVERSITY BUSINESS”  
 
Trevi, 1 dicembre 2011 - La biodiversità conviene, e non soltanto come orizzonte etico per la salvezza dell´umanità e del pianeta così come lo conosciamo, ma in termini economici, basati sul rapporto fra costi e benefici. Salvaguardare e conservare, rinnovandola, la biodiversità, è, in ultima istanza, vantaggioso per le valenze economiche che se ne possono ricavare, e la biodiversità (intesa come diversità delle specie, differenza genetica e varietà degli ecosistemi) può rivelarsi un "business" estremamente vantaggioso, sia in termini economici che di ricaduta sociale per le comunità. Per tutto questo c´è già un nome: "biodiversity business". È quanto è emerso dalla conferenza internazionale, svoltasi ieri a Villa Fabri e al Teatro Clitunno di Trevi, dedicata a "Il valore economico della biodiversità", promossa dalla Regione dell´Umbria, dall´Università degli Studi di Perugia e dalla Fondazione Villa Fabri, in cui ha sede l´Osservatorio regionale umbro per la biodiversità. I lavori sono stati introdotti da Paolo Papa per la Regione Umbria e dal professor Francesco Pennacchi dell´Università di Perugia. "National manager" del Wwf in Australia e Coordinatore del rapporto "Teeb" ("The Economics of Ecosystem & Biodiversity"), che raccoglie i risultati di anni di indagini da parte di oltre 500 ricercatori, sponsorizzati da aziende ed istituzioni pubbliche e private nel mondo, il professor Joshua Bishop ha sottolineato, nel suo "speech" di apertura, come "l´umanità viva oggi in un mondo, che ha quasi dimenticato la sua dipendenza dalla natura". "Il rapporto ´Teeb´ - ha continuato - ha come suo oggetto proprio questa sorta di ´invisibilità´ della natura, e come porvi rimedio. Lo studio mostra come misurare benefici e costi della biodiversità e dei servizi ecosistemici, secondo parametri aziendali". Un esempio? Ridurre la deforestazione del 50 per cento comporterebbe un valore di circa 3,7 trilioni di dollari dovuto alla riduzione dei danno dovuti al cambiamento climatico. Per non parlare dei danni ambientali, pari, nel 2008, a 6,6 trilioni di dollari e all´11 per cento del prodotto interno lordo, causati negli Stati Uniti dalla produzione industriale. Solitamente, si tratta di danni che non vengono considerati né tantomeno compensati, ma il cui effetto comincia ad essere preso in seria considerazione: "C´è - ha detto il professor Bishop - una coscienza crescente, anche da parte delle imprese, sulle questioni dell´ambiente, una crescente domanda per prodotti e servizi ´verdi´, in molti settori produttivi, anche nuovi, come l´ecoturismo". "Il ´business´ - ha proseguito Bishop - ha bisogno di indicatori economici certi, di strumenti per il ´management´ della biodiversità, di politiche ambientali che siano ´market friendly´, amiche del mercato". Quindi: riduzione di costi e di tasse, individuazione di nuovi flussi finanziari, e la necessità di tradurre gli esperimenti in "marketable assets", in risorse commercializzabili. Il problema di definire adeguati indicatori per determinare il valore economico della biodiversità è stato al centro degli interventi degli altri relatori. Quali sono i benefici - si è chiesto Tiziano Tempesta dell´Università di Padova - di un paesaggio biodiverso? Senz´altro il miglioramento del benessere di chi ci abita. Il valore della biodiversità - hanno detto Luis Cassar ed Elisabeth Conrad dell´Università di Malta - va valutato non soltanto in termini strettamente economici, ma anche attraverso i molteplici indicatori non utilitaristici degli ecosistemi e dei servizi. "L´italia è in forte ritardo - ha affermato Laura Pettiti della Direzione del Ministero dell´Ambiente - rispetto all´agenda europea per la conservazione degli ´habitat´, per cui è strategica, in questo momento, l´individuazione da parte delle Regioni e delle Province Autonome delle misure di conservazione". "La strategia ambientale dell´Unione Europea per il 2020 - ha detto Katarzyna Biala dell´Agenzia Europea per l´Ambiente di Copenhagen - si basa sullo sviluppo di un quadro integrato per il monitoraggio, la definizione e la costante comunicazione dei risultati, e gli indicatori aggiornati sulla biodiversità devono essere parte essenziale di questo processo".  
   
   
ELBA: SUBITO UN MONITORAGGIO SULLA COSTA PER FISSARE GLI INTERVENTI PIÙ URGENTI  
 
Firenze, 1 dicembre 2011 – Sulle coste dell’isola d’Elba interessate dall’alluvione del 7 novembre scorso sarà attivato subito un monitoraggio della costa per programmare e quindi realizzare gli interventi necessari prima della stagione estiva. E’ stato deciso iwei nel corso del sopralluogo che l’assessore regionale all’ambiente e all’energia Anna Rita Bramerini ha svolto nel territorio del comune di Campo nell’Elba insieme al sindaco Vanno Segnini, al sindaco di Marciana Anna Bulgaresi, all’assessore provinciale alla difesa del suolo, Maria Teresa Sposito e i tecnici degli uffici regionali e provinciali. Nel corso del sopralluogo i Comuni hanno consegnato all’assessore Bramerini un elenco con la segnalazione degli interventi più urgenti che potranno rintrare nel “Piano post evento” che la Regione sta approntando, per ora facendo riferimento ai primi 5 milioni di risorse che ha messo a disposizione in via straordinaria per il ripristino dei dissesti (idraulica, frane e costa) e per la mitigazione del relativo rischio idraulico in attesa dell’auspicato intervento del Governo. Il sopralluogo ha riguardato in particolare il litorale nelle zone colpite dall’alluvione e soprattutto i fossi che maggiormente sono stati interessati dall’evento, cioè il fosso degli Alzi, il fosso degli Alberelli e il fosso del Bovalico, per un estensione totale di 9 chilometri. L’erosione della costa ha colpito invece in modo più consistente la spiaggia di Cavoli, quella di Procchio in modo più limitato e la spiaggia di Marina di Campo. L’assessore Bramerini ha annunciato che sarà di nuovo all’Elba il prossimo 12 dicembre per uno specifico sopralluogo a Procchio, nel comune di Marciana.