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GIOVEDI

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Notiziario Marketpress di Giovedì 01 Dicembre 2011
LA COMMISSIONE EUROPEA PRESENTA A VARSAVIA LE LINEE GUIDA PER LA FUTURA PROMOZIONE AGRICOLA EUROPEA.  
 
Varsavia - Luciano Trentini Presidente dell’Intergruppo Promozione della Commissione Europea e Direttore del Cso interviene a Varsavia, su invito del Ministero dell’Agricoltura polacco, all’incontro del 30 Novembre promosso dallo stesso, in collaborazione con la Commissione Europea, Direzione Generale Agricoltura per discutere il nuovo approccio per la promozione agricola europea. Dopo la presentazione del Libro Verde sulla promozione e delle risposte pervenute attraverso la compilazione di un apposito questionario aperto a tutti coloro che volevano apportare il proprio contributo, l’Unione Europea ne discute i primi risultati confrontandosi con le organizzazioni che operano nel settore e che sono titolari di Progetti di Promozione. Per la promozione in agricoltura l’Europa investe circa 50 milioni di euro l’anno con l’obiettivo di migliorare l’immagine e l’affidabilità dei prodotti europei salvaguardando la salute dei consumatori e garantendo la sostenibilità ambientale. “L’export europeo di ortofrutta oggi vale 90 miliardi di euro, afferma Luciano Trentini e tale trend deve essere mantenuto, anzi implementato, visto che i consumi in Europa sono in calo. E’ necessario dunque che la Ue accompagni sistematicamente le imprese con attività promozionale specifica per favorire le esportazioni e i consumi interni. L’emilia - Romagna è fra le Regioni in Europa che in questi ultimi anni sta usufruendo di più delle risorse messe a disposizione dalla Ue. In particolare, attraverso il Cso (Centro Servizi Ortofrutticoli), i produttori soci hanno potuto promuovere i principali prodotti frutticoli nazionali sia sul mercato europeo che verso i paesi terzi, in particolare Russia, e Usa. E’ stato grazie ai due progetti cofinanziati dal Cso – continua Trentini – Mr Fruitness e Sapori d’Europa che in questi anni si è potuta attuare un’ azione di promozione internazionale che altrimenti non sarebbe stata sostenibile. Ed è sempre dall’Emilia Romagna, attraverso Alimos, che è partita la proposta di un Progetto promozionale per attenuare gli effetti devastanti della crisi E. Coli sui consumi di ortofrutta. L’insieme di questi Progetti – conclude Trentini – ci ha permesso di maturare una esperienza importante in questi anni consentendoci di fare proposte concrete e fornire nuove indicazioni per le prossime programmazioni. Più risorse ai prodotti agricoli di qualità, maggiore flessibilità e una migliore visibilità per le imprese che cofinanziano i progetti sono stati gli elementi chiave sui quali si è animata la discussione nella numerosa platea dell’incontro di Varsavia. Ed è da queste discussioni così approfondite che senza dubbio la Commissione Europea potrà trarre spunti di sicuro interesse per il futuro”.  
   
   
AGROMAFIE: CONVEGNO OGGI A FIRENZE  
 
Firenze – L’assessore all’agricoltura della Regione Toscana, Gianni Salvadori, partecipa oggi al convegno sul tema “Agromafie: un danno per la nostra economia – contraffazione alimentare, dalla parte dei produttori e dei consumatori”. Il convegno, che inizierà intorno alle 9,30 per concludersi intorno alle 13,30, si svolgerà nella sala delle feste di palazzo Bastogi, in via Cavour 18 a Firenze, sede del Consiglio regionale. L’iniziativa è promossa dal gruppo Idv del Consiglio regionale della Toscana.  
   
   
ACQUACOLTURA, LIGURIA: NUOVE REGOLE PER L’ALLEVAMENTO DI ORATE E BRANZINI  
 
 Genova. Nuove regole per l’allevamento in acqua di orate e branzini, in grado di garantire la qualità del prodotto, il rispetto dell’ambiente e la trasparenza delle informazioni ai consumatori. Sono contenute nel disciplinare di allevamento per un’acquacoltura di qualità che è stato firmato ieri mattina dall’assessore regionale alla pesca e agricoltura, Giovanni Barbagallo, dal presidente di Legambiente Liguria, Santo Gramatico e da Roberto Co, presidente di Aqua, la società che gestisce l’acquacoltura nello specchio acqueo di fronte a Lavagna. “L’ obiettivo – ha spiegato l’assessore Barbagallo – è quello di prevedere all’interno del santuario dei mammiferi marini nel mar ligure un alto controllo dei trattamenti farmacologici, dello stato sanitario degli animali e una sempre maggiore attenzione all’ambiente, attraverso una serie di misure che garantiscano il benessere dei pesci e conseguentemente del consumatore finale. In questo modo rinnoviamo un intesa che avevamo già sottoscritto nel 2007 a favore di un’acquacoltura sostenibile a garanzia di salubrità del prodotto”. Dalla densità della popolazione animale, all’ossigenazione dell’acqua, alle caratteristiche dell’allevamento, senza dimenticare il controllo dei trattamenti per i pesci e dei mangimi somministrati. “Fattori - conclude Barbagallo - su cui Aqua si è impegnata, con Regione Liguria e con Legambiente, a esercitare un monitoraggio continuo per un prodotto sostenibile”.  
   
   
PRESENTATO IL "SUINO GENETICAMENTE FRIULANO"  
 
Spilimbergo - "Il progetto di qualificazione del suino friulano è la dimostrazione che l´innovazione tecnologica e la ricerca in agricoltura sono importantissime per riuscire ad affrontare al meglio le sfide che ci attendono nel futuro". Lo ha affermato l´assessore regionale alle Risorse agricole, Claudio Violino, intervenendo ieri sera a Spilimbergo (all´Azienda agricola Avoledo) alla presentazione del progetto "Geneticamente Friulano", avviato quattro anni fa per la qualificazione genetica dei suini. Il convegno è stato organizzato dall´Associazione Allevatori del Friuli Venezia Giulia. Violino ha espresso apprezzamento per i risultati del progetto, anche in ottica produttiva: "Di questo tipo di ricerche può a pieno titolo beneficiare l´intera filiera del suino, dall´allevatore al macellatore al trasformatore. Inoltre - ha concluso l´assessore - avere la possibilità di trasformare carni di suini nati e allevati interamente in Friuli Venezia Giulia rappresenta un valore aggiunto per l´intero settore". A quattro anni dall´avvio del progetto molti passi in avanti sono stati fatti. Grazie all´ambizioso disegno sperimentale sono stati infatti coinvolti tutti i settori della filiera, dall´allevamento alla trasformazione delle carni, alla stagionatura dei prodotti ottenuti nell´ambito della Dop San Daniele. Negli ultimi due anni sono state impiegate tecnologie e metodiche nuove, alcune delle quali sono poi state adottate a livello industriale mentre altre stanno suscitando il forte interesse di enti e consorzi nazionali. Forti di queste esperienze, l´Associazione Allevatori ha organizzato, nel più importante giorno della tradizione suinicola friulana - da ricordare il detto "Sant´andree il purcit su la bree" - un appuntamento in grado di coniugare l´innovativo lavoro di ricerca con il sapore della tradizione friulana. Al convegno sono intervenuti Luca Vadori e Oliviero Della Picca, rispettivamente presidente e direttore dell´associazione allevatori del Friuli Venezia Giulia, il professor Bruno Stefanon, preside della Facoltà di medicina Veterinaria dell´Università di Udine, i professori Giuseppe Comi e Lucilla Iacumin sempre dell´Università di Udine, il dott. Marco Bassi dell´Associazione Allevatori e Francesco Ciani, Direttore dell´Ineq.  
   
   
VENETO: BANDO REGIONALE DA OLTRE 4 MILIONI PER INVESTIMENTI NEL SETTORE VITIVINICOLO  
 
 Venezia - Arrivano oltre 4 milioni di euro freschi per investimenti mirati ad accrescere la competitività del sistema vitivinicolo veneto. “La Giunta regionale ha infatti approvato ieri – ha sottolineato il 30 novembre l’assessore regionale all’agricoltura Franco Manzato – il bando che apre i termini per presentare domande di contributo a fondo perduto per investimenti effettuati da imprese agricole e aziende di trasformazione e commercializzazione del settore. Per queste finalità, previste da regolamenti comunitari e inserite ne programma nazionale di sostegno al comparto per il 2012, al Veneto sono stati assegnati complessivamente 4.028.207 euro”. Il provvedimento verrà pubblicato nel Bollettino Ufficiale della Regione: gli interessati potranno presentare le richieste nei 60 giorni successivi. Criteri, disposizioni amministrative, applicative e procedurali per l’attuazione dell’iniziativa sono contenuti in due distinti allegati alla delibera di Giunta: uno riferito agli investimenti nelle aziende agricole vitivinicole; l’altro agli investimenti nelle aziende di trasformazione e commercializzazione. Gli allegati contengono disposizioni e condizioni per l’accesso ai benefici, l’intensità dell’aiuto, gli investimenti ammissibili, i criteri di priorità, le modalità di rendicontazione e di erogazione. La gestione tecnica, finanziaria ed amministrativa dei procedimenti farà capo ad Avepa. “I contenuti degli allegati – ha fatto presente Manzato – rispecchiano quelli previsti nei bandi del Programma di Sviluppo Rurale del Veneto per le misure 121 “Ammodernamento delle aziende agricole” e 123 “Accrescimento del valore aggiunto delle produzioni agricole”. L’entità dell’aiuto sarà del 40 per cento della spesa ammissibile per le aziende agricole; del 30 per cento per le imprese di trasformazione e commercializzazione, quota che scende al 20 per cento per le aziende cosiddette intermedie (che occupano da 250 a 750 persone e il cui fatturano non supera i 200 milioni). “Per i vini del Veneto – ha aggiunto Manzato – si tratta di una ulteriore opportunità per migliorare il loro riposizionamento verso l’alto a livello nazionale, europeo e mondiale. Questo è il momento dei vini italiani, al cui interno quelli veneti occupano il promo posto dell’export, che si aggira attorno al 30 per cento del totale nazionale per quantità e per valore, che quest’anno dovrebbe aggirarsi su un miliardo 300 milioni di euro, con una crescita del 15 per cento rispetto al 2010 in un comparto che comunque aumenta di circa il 14 per cento le sue performances complessive nell’export”.  
   
   
AGRICOLTURA. BENZINA AGEVOLATA ANCHE AGLI IMPRENDITORI ITTICI DELL’ EMILIA ROMAGNA  
 
Bologna – Dal 2 gennaio 2012 le imprese dell’Emilia-romagna che svolgono attività di allevamento di molluschi bivalvi e, in particolare, di vongole veraci potranno beneficiare dell’agevolazione fiscale per l’acquisto della benzina. La Giunta regionale ha approvato l’atto che definisce le modalità e le procedure per permettere alle imprese che allevano vongole in acque salmastre interne e marine di beneficiare della riduzione dell’accisa che grava sugli oli minerali, avvalendosi della possibilità prevista dalle norme nazionali di equiparare l’imprenditore ittico all’imprenditore agricolo e di beneficiare, pertanto, dell’agevolazione per tale tipologia di allevamento ittico. Le imprese devono essere titolari di concessioni o autorizzazioni all’esercizio di pesca dei molluschi bivalvi, iscritte nel registro delle imprese di pesca e sottendere agli obblighi dei registri dei pescatori marittimi. I potenziali beneficiari dovranno essere iscritti all’anagrafe delle aziende agricole e successivamente attivarsi presso gli uffici “Utenti motori agricoli” delle Province costiere di Ferrara, Ravenna, Forli-cesena e Rimini, direttamente o tramite i Caa (centri di assistenza agricola). “A fronte di un’estate non particolarmente favorevole per l’attività di allevamento di vongole, che a causa dell’anossia ha compromesso i risultati economici delle nostre imprese - ha sottolineato l’assessore regionale all’agricoltura Tiberio Rabboni -, questo intervento consentirà già a partire dai primi mesi del 2012 di avere una diminuzione dei costi di produzione riducendo, a prezzi correnti, il costo della benzina di oltre 300 centesimi al litro”. Considerando l’area di maggior intensità produttiva - la Sacca di Goro - a fronte di una presenza di 36 cooperative e 1359 soci pescatori che operano su una superficie in concessione di oltre 1.280 ettari, il potenziale beneficio fiscale, sulla base della produzione di vongole 2010, potrebbe arrivare a circa 1 milione di euro, con una media di 735 euro per pescatore.  
   
   
PUGLIA: APPROVAZIONE LEGGE ULIVI PER TUTELARE PATRIMONIO  
 
“L´approvazione in V commissione della legge sugli ulivi monumentali permette di andare di gran carriera verso l´ultimo step, quello del Consiglio Regionale, per la definitiva approvazione del provvedimento entro la fine dell´anno. L´obiettivo, condiviso da tutte le forze politiche rappresentate in commissione, è quello di scongiurare il decadimento dei vincoli all´espianto collegati alla data del 31 dicembre prossimo”. A dichiararlo l´Assessore regionale alla Qualità dell´Ambiente Lorenzo Nicastro, a seguito dell´approvazione unanime in Commissione della proposta di legge. “Proprio mentre il censimento degli ulivi sul territorio regionale sta per portare i primi elementi tangibili attraverso la creazione di un db di oltre 300mila piante censite (è in fase di ultimazione la raccolta digitale di dati nei comuni di Ostuni, Fasano, Monopoli, Polignano a Mare, Mattinata, Vieste, Cavallino, Torricella e Nardò), questo risultato – prosegue l´Assessore – ci permette di mettere un punto fermo, salvaguardando un patrimonio della nostra terra”. “Riteniamo importanti le modifiche apportate alla legge esistente – conclude Nicastro - anche in relazione all´inserimento di un rappresentante del´Amministrazione comunale sul cui territorio ricade l´intervento di espianto all´interno del Comitato ed alla precisazione all´art. 13 sulle opere di miglioramento fondiario nei terreni con presenza di ulivi monumentali, da eseguirsi “senza arrecar danno alle piante esistenti”.  
   
   
SARDEGNA: ZONE DI GESTIONE SPERIMENTALE DEL RICCIO DI MARE, RETTIFICATO IL DECRETO  
 
Avendo rilevato un errore nella tabella delle coordinate geografiche, l´assessore dell´agricoltura Cherchi ha rettificato il decreto di istituzione della zona di gestione sperimentale del riccio di mare. Ricordiamo che le zone di ripopolamento e gestione sperimentale sono state istituite in attuazione del progetto Gira "Gestione integrata delle risorse alieutiche" e riguardano, oltre il riccio di mare, anche l´astice e il polpo comune. La gestione di tutte le operazioni finalizzate al conseguimento degli obiettivi delle azioni del progetto Gira, quali pesca, prelievo, re-immissione di esemplari delle specie oggetto di studio, sono effettuate sotto il coordinamento e la responsabilità scientifica del Com.bio.ma. (Centro di competenza biodiversità marina).  
   
   
AGRICOLTURA IN LOMBARDIA: ESSENZIALE FORMAZIONE TECNOLOGICA 14° SEMINARIO ´SATA´  
 
Padenghe sul Garda/bs - Presenza ieri dell´assessore all´Agricoltura Giulio De Capitani al 14° Seminario Sata (Servizio Assistenza Tecnica Allevatori) a Padenghe sul Garda dal tema ´Sostenibilità economica e ambientale dell´azienda da latte´. Un incontro in cui De Capitani ha ribadito l´impegno di Regione Lombardia ´sulla formazione e l´aggiornamento dei tecnici che operano nelle aziende zootecniche da latte del territorio regionale´. ´Il mio Assessorato - ha aggiunto De Capitani -, pur in un contesto di riduzione generale della disponibilità di risorse finanziarie, mantiene l´impegno assunto con il contratto per il biennio 2011-2012, per circa 8 milioni di euro, garantendo un servizio apprezzato e compartecipato finanziariamente dagli allevatori´. Ai numerosi tecnici presenti nelle sale del West Garda Hotel, De Capitani ha detto di essere ´convinto che la sfida del confronto con nuovi mercati europei e con il mercato globale sia fondamentale e debba essere affrontata attraverso la conoscenza, la diffusione delle innovazioni e la condivisione delle esperienze, cogliendo comunque tutte le opportunità offerte dal mercato locale, valorizzando il patrimonio delle razze allevate, delle produzioni tipiche e la ricchezza culturale e sociale che le caratterizza´. L´assessore, nel corso del suo intervento, è voluto tornare su temi importanti come quelli della sostenibilità ambientale e della gestione dei reflui di origine zootecnica. ´Un richiamo d´obbligo alla ´deroga nitrati´, concessa per la prima volta all´Italia - ha appuntato l´assessore -. Proprio in questa nuova prospettiva la collaborazione con il Sata deve continuare a supportare gli allevatori nella valutazione delle nuove opportunità e delle scelte tecnico economiche da effettuare´. In chiusura De Capitani ha ricordato anche i due Sistemi Esperti Valore, per la gestione aziendale e territoriale dei reflui. Iniziativa presentata, poco meno di un mese fa, in Regione Lombardia e su cui tanto ha investito la Direzione generale Agricoltura. Al termine l´assessore ha partecipato alla giunta dell´Aral (Associazione Regionale Allevatori della Lombardia).  
   
   
PESCA: COOPERAZIONE PESCA DELL’ACI INCONTRA DELEGAZIONE CILENA  
 
Delegazione cilena domani a Roma per conoscere il settore pesca dell’Alleanza delle Cooperative Italiane (Agci Agrital, Federcoopesca-confcooperative, Lega Pesca). L’iniziativa, che nasce nel quadro del Memorandum sottoscritto tra Cile e Mise e vede coinvolte le tre centrali cooperative (Agci,confcooperative,legacoop), si articola in due momenti. Un incontro -presso il Palazzo della Cooperazione- dei rappresentati pesca dell’Aci con il Capo del Dipartimento Cooperative del Ministero dell’Economia, Carlos Rodrigo Schultze, e con Manuel Camilo Velasco, incaricato dell’Unità di Formazione e Sviluppo del Ministero, per far conoscere il settore ittico italiano e il mondo cooperativo che lo rappresenta. Più tardi, invece, la delegazione si sposterà verso il litorale laziale, a Nettuno ed Anzio, per vedere da vicino come operano realtà cooperative attive nella produzione di mitili e nella vendita, con una visita al locale mercato ittico.  
   
   
ALBORENSE: UN VINO E UN PROGETTO PER VALORIZZARE LA MAREMMA E LA TOSCANA  
 
Firenze – Si chiama Alborense, è un vino di alta qualità (un Morellino di Scansano Docg), ma anche un progetto di valorizzazione del territorio, che mette insieme soggetti pubblici e privati. E’ prodotto a Rispescia, all’interno dell’azienda agricola regionale di Alberese, è fatto con Sangiovese (85%), è messo in commercio dal Consorzio “Le Chiantigiane”, l’azienda di Tavarnelle (Fi) presente da molti anni anche a Madonnino di Braccagni (Gr). Ha un’etichetta che riassume tutto il suo “blasone”: la mappa Medicea, che rappresenta il territorio maremmano di Alberese, concessa dall’archivio di Stato di Firenze. E anche questa è una “primizia” assoluta, come ha sottolineato la direttrice dell’archivio di Stato di Firenze, Carla Zarrilli. Il nome deriva da un’abbazia ultramillenaria, quella di San Rabano (Santa Maria in Monte Alborense), che sorgeva sempre nel territorio di Alberese, dove ne restano gli imponenti ruderi e dalla cui torre è nata l’ispirazione della bottiglia. Altri segni particolari: è piaciuto moltissimo ai Cinesi, che ne hanno già ordinato 20 mila bottiglie. Vino e progetto “Alborense” sono stati presentati oggi durante una conferenza stampa che si è tenuta nella sede della presidenza della Regione Toscana in palazzo Strozzi Sacrati a Firenze. Vi ha preso parte l’assessore regionale all’agricoltura, Gianni Salvadori, oltre ai rappresentanti di tutti i soggetti coinvolti: l’azienda regionale di Alberese (Walter Nunziatini); il consorzio Le Chiantigiane (Giuliano Giuliani); la Provincia di Grosseto (assessore allo sviluppo rurale – Enzo Rossi); il Comune di Grosseto (vicesindaco Paolo Borghi); e l’archivio di Stato di Firenze (direttore – Carla Zarrilli). Presenti anche gli enologi, che hanno illustrato le caratteristiche del vino “Alborense”. Salvadori: “Esempio di sinergia virtuosa fra pubblico e privato” - “Quello che ha portato alla creazione del vino “Alborense” – ha sottolineato l’assessore regionale Gianni Salvadori è un progetto virtuoso che mette insieme il pubblico, l’azienda agricola regionale di Alberese, e il privato, il Consorzio le Chiantigiane, espressione del mondo della cooperazione, e che mira alla valorizzazione complessiva del territorio. In questo caso si tratta del territorio maremmano, ma questo è un progetto che può servire da esempio ed essere, eventualmente, replicato in altre parti della Toscana. Questo progetto – ha sottolineato ancora Salvadori – rappresenta un’opportunità economica, ma anche uno strumento per affermare nel mondo l’immagine della Maremma e della Toscana. Il suo nome rievoca la storia millenaria della terra in cui nasce, la stessa etichetta, che rappresenta la Mappa Lorenese, è un segno tangibile di questa caratteristica. E per questo i nostri più sentiti ringraziamenti vanno all’Archivio di Stato di Firenze che ha concesso l’utilizzo della mappa, oltre al Comune e alla Provincia di Grosseto che hanno creduto insieme alla Regione in questo progetto di valorizzazione del territorio.” L’obiettivo è quello di collocare il vino “Alborense” sia sul mercato nazionale che internazionale, con una soglia minima di almeno 50-60 mila bottiglie all’anno. “I primi segnali sono assolutamente promettenti – conclude Salvadori – perchè 20 mila bottiglie sono state già collocate sul mercato asiatico, mentre la delegazione cinese che ha concluso da poco la sua visita in Italia ha mostrato grande interesse e apprezzamento per questo vino. Contiamo anche di favorire nuove opportunità per i piccoli imprenditori del territorio che potranno aggregarsi in futuro a questo progetto.” L’azienda Regionale Agricola di Alberese - E’ una delle più grandi aziende agricole italiane ubicate in un’area protetta. Gestisce ed occupa un territorio di oltre 4.600 ettari che rappresenta il 40% del Parco Naturale della Maremma. Pinete, boschi, macchia mediterranea, dune, oliveti e vigneti sono l’ambiente dove l’azienda svolge le sue attività. La legge regionale che la istituisce prevede che l’azienda diventi un “polo per l’agricoltura ecosostenibile per l’intero arco del mediterraneo” , e su precise direttive della proprietà (Regione Toscana), “Alberese” è orientata a favorire lo sviluppo di attività agricole che avranno nel loro complesso una stretta correlazione tra aiuto al reddito e capacità di produrre beni e servizi pubblici, fortemente connessi alla valorizzazione territoriale ed alla sostenibilità ambientale (produzione biologica certificata), al mantenimento del germoplasma (allevamento in purezza di razze a rischio di estinzione come il bovino e il cavallo maremmano), al mantenimento attivo di mestieri tradizionali (buttero). Confrontandosi con il contesto in cui opera, l’azienda intende sviluppare una strategia progettuale che sappia differenziarsi dalla concorrenza, e che abbia soprattutto lo scopo di concorrere a creare valore aggiunto per il territorio e diventare punto di riferimento per l’imprenditoria locale, affinché si possono affermare modelli sperimentali utili a nuove e più remunerative strategie economiche per tutti gli attori locali Consorzio Dei Produttori “Le Chiantigiane” - Nel 1967 nasce il Consorzio di Produttori Le Chiantigiane, che a distanza di quarantatre anni si afferma come la più grande realtà cooperativa Toscana. I duemila produttori toscani, attraverso l’adesione alle cantine socie, costituiscono il fulcro del nostro Consorzio, con oltre 2.460 ettari di vigneto in produzione nelle zone collinari delle province di Siena, Firenze e Pistoia e nelle terre assolate della Maremma. La trasformazione delle uve avviene sotto il controllo di enologi e agronomi che definiscono i parametri di qualità, nelle aziende di vinificazione associate che dispongono delle tecnologie più avanzate e il vino viene conferito a Le Chiantigiane, imbottigliato nei due stabilimenti di Tavarnelle Val di Pesa (Firenze) e di Madonnino di Braccagni (Grosseto), che seguono anche la commercializzazione dei prodotti. La qualità, intesa sotto il duplice profilo delle caratteristiche organolettiche del vino e della soddisfazione del cliente, è l’obiettivo della politica aziendale. Il rispetto nei confronti dei consumatori si attua anche applicando le etichette di qualità internazionali (Uni En Iso 9001 – Ifs – Brc Higher Level) e attraverso la tracciabilità di tutti i vini, con il controllo della filiera dal vigneto al vino, con garanzia di genuinità e tutela dell’ambiente.  
   
   
ALTI FORMAGGI : UNA RICERCA SUI CONSUMI DI QUALITÀ NELLE FAMIGLIE ITALIANE  
 
Da una recente ricerca dell’Istituto di Servizi per il Mercato Agricolo (Ismea) emerge che crescono i prodotti lattiero-caseari e la frutta fresca. La domanda interna di consumi è mutata, ci sono nuovi trend e modelli di comportamento. C’è desiderio di qualità e sempre più le famiglie sono interessate al marchio Dop, avvicinandosi ai prodotti con maggiore consapevolezza. Le tendenze alimentari si sposano bene con il consumo di formaggi dop e la nostra strategia va in quella direzione – ha affermato Libero Stradiotti, Presidente del Consorzio Tutela Provolone Valpadana - Siamo presenti sulle tavole degli italiani ed anche in alcuni mercati emergenti come India e Russia proponendo i nostri prodotti accanto alla loro cultura, che non è solo gastronomica ma anche legata al territorio e ai suoi valori – ha continuato Stradiotti. I nostri progetti vogliono affermare un know-how acquisito nel corso degli anni, i nostri associati producono seriamente formaggi da generazioni – ha sottolineato Vittorio Emanuele Pisani, Direttore Generale dei 4 Consorzi di Tutela e Coordinatore di Alti Formaggi - La nostra strategia si basa su attività diversificate sul territorio per sensibilizzare i nostri pubblici di riferimento a questo tema. Per avvicinare i bambini nelle scuole, i giovani sul web e gli adulti nella piazze, negli aeroporti e nella distribuzione al significato di un consumo consapevole. Un’alimentazione che propone i prodotti dop significa anche controlli su chi produce – ha continuato Pisani – al fine di rassicurare chi consuma. Significa scegliere una precisa etica nello scegliere un tipo di alimentazione che crea benessere e fa ritrovare il piacere di stare a tavola. La sinergia avviata dai Consorzi di Tutela che aderiscono all’associazione Alti Formaggi ha colto pienamente il senso della sfida che ci attende e che vede nell’aggregazione l’unica strada percorribile per poter garantire sviluppo e competitività alle nostre aziende - ha evidenziato Giulio De Capitani, Assessore all’Agricoltura di Regione Lombardia - Il concetto di tutela – ha continuato De Capitani - deve sempre più realizzarsi a partire da una pianificazione mirata e condivisa delle iniziative di promozione. Il richiamo al territorio e alla qualità e l’attenzione che Alti Formaggi dedica all’educazione alimentare sono elementi sui quali Regione Lombardia ha modulato con convinzione anche la propria azione di governo”. Il progetto Alti Formaggi, nato nel 2009 da quattro Consorzi di tutela di formaggi - Provolone Valpadana, Taleggio, Quartirolo Lombardo, Salva Cremasco - ha lo scopo fare sistema, divulgare meglio le informazioni su questi quattro formaggi di qualità, che formano parte del patrimonio artistico e storico del nostro Paese, e realizzare una strategia comune per il lancio di un marchio che è il primo esempio di sinergia tra Consorzi di Tutela in Italia. Nel 2011 Alti Formaggi diventa Associazione. I quattro Consorzi di Tutela hanno voluto dare anche un assetto legale definitivo al progetto in modo da interagire, in modo sempre piú attivo, con i consumatori, non solo attraverso la rete, ma anche grazie a presenze attive ed iniziative specifiche, formazione ed informazione nel mondo della scuola, promozione e valorizzazione tanto dei prodotti associati come delle Dop e Igp. Nel corso della conferenza stampa, svoltasi a Milano lo scorso 23 novembre presso la sede filatelica di Poste Italiane i Consorzi di Tutela dei 4 formaggi Dop - Provolone Valpadana, Taleggio, Salva Cremasco e Quartirolo Lombardo – hanno illustrato le strategie per il 2012. Il principale strumento di comunicazione dell’Associazione è il portale www.Altiformaggi.com: uno spazio comune di informazione, valorizzazione e promozioni comuni per consumatori ed appassionati. Attraverso il portale i Consorzi invitano a fare conoscenza con il ricco patrimonio produttivo, geografico, culturale del loro territorio d’origine. Ciò che contraddistingue le produzioni tipiche e tradizionali di Alti Formaggi é che sono parte integrante di una cornice di attrattive paesaggistiche, storiche ed artistiche senza eguali. Navigare nel portale, approfondire la conoscenza dei formaggi, tenersi aggiornati sulle notizie, gli eventi, formare parte della quotidianità del blog promette di essere un’appassionante caccia al tesoro dei piaceri del palato, ma anche una forma di crescita personale legata ai valori del territorio. Alti Formaggi: un’originale unità estetica, formativa e culturale; un’esperienza ricca di suggestioni nella quale il gusto si trasforma nella guida di un viaggio che permette di scoprire e riscoprire, vivere i colori delle stagioni, sentire i profumi, ascoltare la gente, assaporare la vita. Alti Formaggi presenta i protagonisti, gli artigiani, le opere d’arte, i siti ameni e rende il visitatore partecipe di quattro delle storie più belle del nostro paese. Il Provolone Valpadana è un formaggio semiduro a pasta filata, a crosta liscia, ottenuto da latte vaccino intero ad acidità naturale di fermentazione. La forma può essere a salame, a melone, conica, a pera, anche sormontato da una testolina sferica. Un formaggio del tutto originale, distinguibile rispetto alle altre paste filate, in quanto di grandi dimensioni, capace di stagionare a lungo senza asciugarsi eccessivamente e senza diventare quindi formaggio da grattugiare. Esistono due tipologie di Provolone Valpadana: il Provolone Valpadana "dolce", con sapore delicato e il Provolone Valpadana "piccante", con sapore più deciso. Il Quartirolo Lombardo è un formaggio molle da tavola prodotto con latte vaccino. Ogni forma nella caratteristica foggia parallelepipedo-quadrangolare, ha un peso che varia da 1,7 a 3,5 Kg., con lati da 18 a 22 cm. Ed uno scalzo diritto da 4 a 8 cm. La pasta è bianca, leggermente grumosa, diventa compatta con la stagionatura. Al palato risulta appena poco acido da giovane, aromatico con la maturazione. La stagionatura avviene in celle con una temperatura compresa tra 2°C - 8°C, con una umidità che varia dal 85% al 90% e permette di diversificare il formaggio, offrendo sia un prodotto fresco e di pronto consumo (5 giorni) che uno di maggior caratterizzazione (minimo di 30 giorni) e con una crosta rosata che lo differenzia dal fratello più giovane. Il Salva Cremasco è un formaggio molle da tavola, a pasta cruda, prodotto esclusivamente con latte di vacca intero, a crosta lavata. Il Salva Cremasco si presenta con una forma parallelepipeda con faccia piana di lato compreso tra 11 e 13 cm. O tra 17 o 19 cm; lo scalzo è diritto compreso tra 9 e 15 cm; il peso è compreso tra 1,3 Kg. A 1,9 Kg. O da 3 Kg. A 5 Kg. La crosta di spessore sottile è liscia a volte fiorita, di consistenza media con presenza di microflora caratteristica. La pasta con occhiatura rara distribuita irregolarmente ha consistenza tendenzialmente compatta, friabile, più morbida nella parte immediatamente sotto la crosta per effetto della maturazione prettamente centripeta. La pasta è di colore bianco che tende al paglierino con l’aumentare della stagionatura con fenomeni di proteolisi nel sottocrosta. Al gusto la pasta è di sapore aromatico ed intenso che assume connotazioni più pronunciate con il trascorrere della stagionatura. La sua struttura, sotto la pressione delle dita , non è assolutamente elastica, d’altronde l’elevata acidità non può che dare una struttura poco elastica ed eccessivamente dura, prima è friabile e poi anche un poco farinosa ed una piccola parte della pasta del formaggio risulta essere adesiva. Il Taleggio, che può pesare da 1,7 a 2,2 kg, si presenta in forme parallelepipede quadrangolari, con lati di 18-20 cm e scalzo diritto alto 4-7 cm. La crosta è sottile, di consistenza morbida e di colore rosato naturale, con presenza di muffe caratteristiche color grigio e verde - salvia chiaro. La pasta è uniforme e compatta, più morbida sotto la crosta e a fine stagionatura, più friabile al centro della forma. Il colore della pasta varia da bianco a paglierino, con qualche piccolissima occhiatura. Il sapore è dolce, con lievissima vena acidula, leggermente aromatico, alle volte con retrogusto tartufato; l’odore è caratteristico. Il Taleggio è un formaggio naturale e vivo, infatti la sua maturazione prosegue fino a quando viene consumato. Il Taleggio deve perciò essere conservato con cura per mantenerne gradevoli il gusto, l’aroma e la consistenza. Info: Consorzio Tutela Provolone Valpadana - Piazza Marconi n. 3, 26100, Cremona - Tel. 0372 30598/26433 - Fax 0372 457078 - segreteria@provolonevalpadana.It - www.Provolonevalpadana.it; Consorzio per la Tutela del Quartirolo Lombardo - Via Roggia Vignola, 9, 24047 Treviglio (Bg) - Tel. 0363.309409 - Fax 0363.309409 - info@quartirolo.Com - www.Quartirolo.com; Consorzio per la Tutela del Salva Cremasco - Via Iv Novembre 6, 26013 Crema (Cr) - Tel. 0363 309409 - Fax 0363 309409 - info@salvacremasco.Com - www.Salvacremasco.com; Consorzio Tutela Taleggio - Via Roggia Vignola 9, 24047 Treviglio (Bg) - Tel. 0363 304164 - Fax 0363 304387 - info@taleggio.It - www.Taleggio.it; Associazione Alti Formaggi - Via Roggia Vignola, 9, 24047 Treviglio (Bg) - Tel. +39 0363 1806067 - www.Altiformaggi.com – info@altiformaggi.Com  
   
   
L’IMPEGNO DI MELINDA A FAVORE DELLA SOSTENIBILITÀ VERA  
 
Molto spesso quando si parla del concetto di “sostenibilità” ci si riferisce in realtà alla sostenibilità Sociale oppure a quella Economica oppure a quella Ambientale, cioè ad una sola delle componenti di quella che può essere definita “sostenibilità Vera”. Ciò è forse dovuto al fatto che perseguire la sostenibilità Vera, cioè l’equilibrio sostenibile di tutte le sue 3 componenti – quella Sociale, quella Economica e quella Ambientale – è davvero molto impegnativo. Ma spesso il percorso che conduce ai risultati migliori non è né quello più facile né quello più breve. Ed è proprio il percorso intrapreso da Melinda, che è impegnata da sempre nell’aumentare le ricadute positive e/o nel ridurre le ricadute negative della propria attività su tutte le 3 componenti della sostenibilità Vera, Le ricadute dell’attività di Melinda in termini di sostenibilità Sociale. • Melinda è una realtà importante per il tessuto sociale locale in quanto crea occupazione per circa il 30% della popolazione delle Valli del Noce. Infatti, le oltre 4.000 aziende agricole facenti parte il Consorzio con i loro dipendenti, i 1.000 dipendenti diretti (di cui l’80% donne) e l’indotto generato contribuiscono a creare circa 15.000 posti di lavoro. Le ricadute dell’attività di Melinda in termini di sostenibilità Economica. • Melinda è una importante realtà economica locale e oltre il 70% del fatturato (cioè oltre 150 milioni di euro all’anno) rimane nelle Valli del Noce, contribuendo in modo significativo alla sostenibilità economica delle persone che vivono nelle Valli del Noce. Le ricadute dell’attività di Melinda in termini di sostenibilità Ambientale. Gli oltre 4.000 Soci produttori e le loro famiglie abitano e vivono letteralmente dentro i frutteti, che sono compenetrati con l’abitato delle Valli del Noce. I primi interessati a conservare la qualità dell’ambiente dove vivono e lavorano, casa delle loro generazioni future, sono quindi gli stessi frutticoltori, che sono quotidianamente impegnati per: • La difesa del suolo - l’attività agricola, attraverso la manutenzione degli appezzamenti e l’attenta regimazione delle acque, svolge un ruolo fondamentale nella prevenzione del dissesto idro-geologico; • La corretta difesa delle piante dalle malattie - tutti sappiamo che – realisticamente – le piante, alla stessa stregua di qualsiasi Organismo vivente, devono essere difese dalle loro malattie. Da decenni però le pratiche agronomiche sono oggetto di ricerca e di affinamento continuo al fine di minimizzarne l’impatto ambientale (per esempio attraverso l’utilizzo delle tecniche di disorientamento degli insetti che attaccano i frutti; l’ introduzione e protezione degli insetti utili, la collocazione nei frutteti di nidi per favorire l’insediamento degli uccelli, al fine di controllare in modo sempre più naturale gli insetti dannosi; il monitoraggio delle condizioni climatiche e cattura delle spore dei funghi per la determinazione di modelli previsionali sul rischio di infezioni funginee, al fine di centrare al massimo gli interventi di difesa, per ridurne il numero, ecc.). Melinda continuerà comunque a recepire con la massima rapidità tutte le innovazioni tecniche che la Scienza renderà disponibile, allo scopo di ridurre ulteriormente l’impronta ambientale derivante da tale necessità. • la salvaguardia delle risorse idriche - particolare cura viene posta nella gestione delle risorse idriche, interamente centralizzata per migliorarne l’efficacia. Per esempio, con la progressiva introduzione nei meleti di impianti di irrigazione a goccia si è ottenuta una riduzione di circa il 30% (pari a 1.500 m3 all’anno per ogni ettaro coltivato) del volume di acqua irrigua che era necessario utilizzare con i tradizionali impianti di irrigazione a pioggia. Inoltre, i continui consistenti investimenti di Melinda in dotazione tecnologica hanno consentito di ottenere un risparmio 20 m3 di acqua al giorno ogni 10.000 tonnellate durante la fase di frigo-conservazione dei frutti e di 120 mc al giorno (pari a 24.000 m3 all’anno) nelle fasi di selezione e confezionamento degli stessi. • la riduzione della circolazione di mezzi pesanti - fino al 2001, quando la spedizione delle mele confezionate avveniva da 16 diversi centri, erano oltre 1,1 milioni i Kilometri percorsi solo a tal fine nelle Valli del Noce da mezzi pesanti. Non si trattava certo di un traffico enorme (era infatti pari al traffico generato da solo 110 automobili che percorrono solo 10.000 Km/anno ciascuna), ma era comunque fonte di immissione nell’ambiente di Co2. Oggi, attraverso la forte razionalizzazione dei centri di confezionamento (ridotti a 6) e ad un migliore utilizzo dei mezzi di trasporto, i kilometri percorsi in Valle da mezzi pesanti utilizzati per la spedizione delle mele registra un diminuzione di oltre il 37% rispetto al 2001. • l’abbattimento della produzione di gas serra. Melinda, per svolgere la sua attività di conservazione, selezione e confezionamento delle mele coltivate dai propri soci frutticoltori necessità di oltre 45milioni di Kw all’anno. Per convertire almeno parte del proprio consumo in energia derivante da fonti rinnovabili il Consorzio ha avviato nel 2006 un importante ciclo di investimenti per la realizzazione di 20 impianti fotovoltaici installati sui tetti dei centri di frigo-conservazione. Oggi, Melinda produce oltre 6 milioni di Kw all’anno da fonti rinnovabili evitando quindi l’immissione in atmosfera di circa 3 milioni di Kg all’anno di Co2. In termini di abbattimento della produzione di gas serra è come se Melinda avesse crearto un bosco di 175 ettari di conifere adulte, che infatti assorbe 3 milioni di Kg all’anno di Co2. E tutto questo senza occupare un solo m2 di terreno agricolo, dato che gli impianti foto-voltaici sono stati interamente realizzati sui tetti di edifici gestiti da Melinda. Oggi possiamo affermare con cognizione di causa che nel Mondo nessuna organizzazione di produttori analoga a Melinda può vantare standard di rispetto ambientale superiori ai nostri. Ed in futuro? L’impegno di Melinda a favore della sostenibilità Vera non può che aumentare per aggiungere sempre nuovi elementi positivi al complesso mosaico della Qualità Totale di cui è fatta una mela Melinda, la mela della Val di Non, l’unica mela italiana a Denominazione di Origine Protetta. Molto protetta!  
   
   
PRESENTATA A ROMA PRESSO PALAZZO ROSPIGLIOSI FLOS OLEI 2012, L’UNICA GUIDA MONDIALE SULL’EXTRAVERGINE E’ UMBRA L’AZIENDA DELL’ANNO. SICILIANO IL MIGLIOR EXTRAVERGINE. NELLA TOP 20 ANCHE REALTA’ DALL’ARGENTINA, CROAZIA, FRANCIA, PORTOGALLO, SLOVENIA E SPAGNA.  
 
È uno dei momenti più attesi dell’anno da appassionati e addetti ai lavori. Per chi gravita nel mondo dell’extravergine, o semplicemente lo apprezza, la presentazione di “Flos Olei”, la guida curata da Marco Oreggia e Laura Marinelli, è un appuntamento irrinunciabile. 460 schede cui si aggiungono 195 oli segnalati, per un totale di 655 etichette di altissima qualità in rappresentanza di ben 43 nazioni, tra le quali va segnalata la new entry dell’Etiopia e della regione Galizia (Spagna). Ogni nazione ha una propria introduzione che ne racconta storia, produzione, caratteristiche; con Italia e Spagna che, in quanto Paesi leader del settore, possono contare su una capillare suddivisione per singola regione. “Tante novità quest’anno - racconta Marco Oreggia, vero e proprio divulgatore internazionale dell’extravergine - a cominciare dalla simbolistica della Guida, con una segnalazione particolare per gli extravergine Dop, Igp e Bio. E poi un simbolo anche a rappresentare quelle etichette che possono contare su un rapporto qualità/prezzo davvero interessante. Sono circa 90 (il 20% delle aziende presenti in Guida) e abbiamo voluto premiarle per la loro capacità di proporre altissima qualità a costi accessibili. Un servizio per loro ma soprattutto per i consumatori”. In doppia lingua, italiano e inglese, ricca di immagini e contenuti, con mappe e schede di facile lettura, Flos Olei può contare anche su un’unica versione per le applicazioni iPhone e iPad delle quali si potrà scaricare, a scelta, la versione Mondo, la versione Europa, quella Italia o la versione gratuita dei "The Best 20". Tecnologia, quindi, ma anche una grande attenzione per l’ambiente. “Anche per questa edizione - sottolinea con orgoglio Laura Marinelli - abbiamo utilizzato per la nostra Guida carta Fsc, una certificazione internazionale che testimonia il fatto che la carta usata proviene da foreste impiantate solo per uso editoriale. Costa ovviamente di più, ma riteniamo che sia una scelta quasi obbligatoria per salvaguardare le foreste del pianeta. Ci piacerebbe che molti altri ci seguissero su questa strada”. Ma è inutile negare che uno dei momenti più attesi della serata sarà certamente la consegna dei premi “The Best”, i 20 riconoscimenti che vanno alle aziende e agli extravergine che si sono particolarmente distinti nel corso dei lunghi mesi di degustazione che hanno visto protagonisti i due curatori e il panel di esperti assaggiatori che collabora con loro nel testare le migliaia di campionature inviate da tutte le parti del mondo. “Diciamo che nella sfida che vede contrapposta l’Italia al resto del mondo c’è stata una sostanziale parità - spiega Oreggia - con 9 premi per il nostro Paese e 11 distribuiti tra Argentina, Croazia, Francia, Portogallo, Slovenia e Spagna. Va anche sottolineato che i due premi più attesi sono andati a due realtà nostrane. L’azienda Agraria Viola, umbra, si è infatti aggiudicata il riconoscimento come Frantoio dell’Anno. Mentre alla siciliana Titone è andato il titolo di Migliore Extravergine di Oliva dell’Anno. E in più vogliamo sottolineare come il ventunesimo premio, quello in memoria della nostra cara amica Cristina Tiliacos, è andato al gruppo Pieralisi”  
   
   
ESPLORATORI DEL GUSTO: PREMIO ENO-LETTERARIO SANTA MARGHERITA. PROCLAMATI I VINCITORI DELL’EDIZIONE 2011  
 
Il Premio Eno-letterario Santa Margherita si è distinto, anche nell’edizione 2011, come manifestazione di assoluta rilevanza nel panorama letterario nazionale, grazie anche al supporto di Librerie Feltrinelli. Il successo di questa sesta edizione testimonia il continuo apprezzamento e interesse per la cultura eno-gastronomica. È infatti il legame vino/cibo che ha ispirato le opere degli scrittori esordienti, selezionate da una giuria che ne ha valutato le caratteristiche di originalità e piacevolezza. I tre vincitori sono stati premiati durante una cena-evento a Milano, organizzata con la collaborazione dello chef Sergio Mei del Four Seasons Hotel. Roberto Cipolato 1° classificato con “La bottiglia del 1915 e il ragazzo del 99” Laura Visconti 2° classificato con “I cinque sensi” Emanuela Pozzan 3° classificato con “Prodigio di semplicità” Roberto Cipolato - Cinquantadue anni, lavora nell’ambiente aereonautico da più di trenta anni. Scrittore per diletto, ha scoperto che è un buon modo di raccontarsi ai figli. Nei suoi racconti sono presenti i suoi sogni, le sue esperienze, ciò che è e che vorrebbe essere. Trae molte delle sue aspirazione dalla tranquillità dell’ambiente montano. A giugno ha vinto il suo primo concorso letterario, indetto dal Comune di Vigonza (Pd). Laura Visconti - Venticinque anni, vive a Spinea in provincia di Venezia. Dopo aver conseguito la laurea triennale in servizio sociale all’Università di Venezia e la laurea specialistica in politiche e servizi sociali all’Università di Verona è diventata un’assistente sociale. Allo studio ha sempre affiancato attività di volontariato nel sociale e hobby quali la lettura la fotografia, lo sport, la musica, la scrittura, il cinema. Emanuela Pozzan - Nata a Schio (Vi) il 4 maggio 1975. Dopo aver frequentato le scuole dell’obbligo si è diplomata come analista contabile con il massimo dei voti per poi diventare responsabile contabilità di un’azienda nel vicentino. Oggi si dedica alla sue passioni: la lettura, la scrittura e il volontariato tramite l’associazione Uildm. I tre racconti vincitori diventeranno subito best seller, con una tiratura complessiva di oltre 700.000 copie, stampati sulle retro etichette dei vini Santa Margherita: Pinot Grigio Valdadige D.o.c., Chardonnay Trentino D.o.c. E Müller Thurgau Frizzante Vigneti delle Dolomiti I.g.t. Www.santamargherita.com  
   
   
LEERDAMMER I GOLOSI TRIANGOLINI … IL PIACERE DA SPALMARE  
 
Il gusto unico e irresistibile di Leerdammer in una novità deliziosamente cremosa: i formaggini Leerdammer i Golosi Triangolini. Una ricetta unica, fatta con 100% formaggio Leerdammer, i Golosi Triangolini hanno un gusto delicato e una consistenza cremosissima. Leerdammer i Golosi Triangolini, ricchi di calcio e senza coloranti, sono ottimi da gustare semplicemente spalmati sul pane e perfetti per rendere appetitose tutte le minestrine e i passati di verdure … Un ingrediente versatile e fantasioso da utilizzare in cucina in modo sempre diverso. La confezione tonda (125 g), pratica e divertente, riprende i colori caratteristici di Leerdammer, giallo e verde e contiene 8 formaggini confezionati singolarmente, facilissimi da aprire. I Golosi Triangolini, come tutti i prodotti Leerdammer, sono sinonimo di gusto irresistibile e qualità garantita, perché nascono dalla passione per i formaggi e il rispetto della natura che si respirano nelle campagne olandesi, dove nasce Leerdammer. Leerdammer i Golosi Triangolini, genuinità e gusto unico per il benessere dei più piccoli e il piacere di tutta la famiglia. Prezzo di lancio consigliato al pubblico: € O,99  
   
   
CAFFE’ HAG QUEL PIACERE CHE SCALDA IL CUORE TUTTO L’ANNO  
 
Bere un gran caffè è uno di quei piaceri che ci accompagna tutto l’anno e che non può mancare durante le festività natalizie. Con la nuova campagna di comunicazione, Caffè Hag richiama ancora di più quell’atmosfera unica e confortevole di casa, quel piacere intenso che si protrae nel tempo… e quale atmosfera più calda, se non le vacanze di Natale, per lasciarsi scaldare dal gusto di un buon caffè? Tra fiocchi e carte colorate, siamo tutti trasportati dalla magia di questi giorni speciali che portano con sé il calore della famiglia, il sapore e il profumo delle cose buone e genuine, proprio come il profumo di caffè. Solo a parlarne già sembra di sentire l’aroma piacevole, intenso e avvolgente del caffè. Un piccolo rituale di felicità che scandisce il ritmo di una lunga giornata. Il caffè lo si può gustare in famiglia o con gli amici, dopo un pranzo o una cena, ma anche nel tardo pomeriggio, quando si cerca un momento di pausa. Per scaldare questi momenti di relax, Hag lancerà la nuova campagna adv, ideata da Ogilvy&mather Advertising, proprio il 25 Dicembre, giorno che, tradizionalmente, è considerato di massima condivisione e intimità. Caffè Hag, il decaffeinato per eccellenza, è disponibile in diverse varianti per soddisfare le esigenze di tutti: Hag Classico e Hag Oro per chi adora un caffè dall’aroma intenso. Hag Espresso per chi preferisce il gusto cremoso di un caffè buono come al bar. Hag Moment per concedersi un gusto inconfondibile nelle varianti alla Vaniglia e Nocciola. Hag Cialde studiate appositamente per macchine espresso. Hag Solubile per apprezzare tutto il gusto del caffè in un attimo  
   
   
VERDURE SOTT’OLIO EXTRAVERGINE FRANTOI REDORO, UNA BONTA’ SFIZIOSA PER LA TAVOLA DELLE FESTE  
 
Fresche e profumate come appena colte, sapientemente cotte alla brace così da rivelarne il caratteristico sapore al primo assaggio. E, soprattutto, verdure provenienti da coltivazioni biologiche garantite. Bio anche i condimenti utilizzati per renderle speciali, dall’aglio al prezzemolo, dai capperi alle olive. Protagonista d’eccellenza di queste gustose ricette è naturalmente l’olio, l’Extravergine D’oliva Redoro, spremuto a freddo, da agricoltura biologica, e proveniente da una zona collinare dell’entroterra veronese. Un valore aggiunto è dato dalla pastorizzazione, particolarmente delicata in modo da lasciare pressoché intatti i profumi naturali delle materie prime. Ideali da gustare con gli antipasti, come contorno a carni e pesci e per condire primi di pasta e di riso. Redoro propone sei specialità, contenute in vasetti di vetro esagonale da g 170: - melanzane alla brace € 3,50 - cipolline alla brace € 3,50 - finocchi alla brace € 3,50 - zucchine alla brace € 3,50 - funghi alla brace € 4,30 - carciofi alla brace € 4,40 In vendita nei migliori negozi specializzati e sul sito www.Redoro.it  
   
   
SEDUZIONE IN TAVOLA! IL RISTORANTE DON JUANITO CELEBRA LA PRIMA DELL’OPERA MOZARTIANA DON GIOVANNI  
 
Per il 7 dicembre 2011, il ristorante Don Juanito, punto di riferimento della cucina argentina a Milano, invita tutti in corso di Porta Vigentina per gustare un menu a prezzo fisso davvero speciale ispirato alle avventure di questo affascinante personaggio. “Don Juan”, conosciuto anche come “Don Giovanni”, celebre figura della tradizione letteraria e musicale europea, è storicamente un’icona della seduzione, della vita godereccia e dell’amore carnale. La cucina argentina, fatta di sapori decisi, vini dall’aroma intenso e carni cotte al sangue è la perfetta traduzione culinaria di questa gioviale visione della vita. In onore della messa in scena alla Scala i personaggi più famosi dell’opera rivivono sulle tavole del Don Juanito. Il menu comprende empanadas “Leporello”, nome del servo con velleità da aristocratico presente nell’opera, a seguire fagiano “Don Giovanni”, stessa pietanza con cui banchetta il protagonista nell’opera, accompagnato dalle patate al forno “Masetto”, il buon contadino a cui il libertino cerca di rubare la promessa sposa, il tutto innaffiato dal vino “Marzemino” rigorosamente rosso. Per concludere Don Juanito propone un sontuoso dolce che prende il nome di “Donna Elvira”, dama sedotta e abbandonata, e consiste in un budino al latte con dolce di latte e panna montata. Don Juanito, baluardo della cucina sudamericana più autentica, non rinuncia mai a sperimentare unendo cucina e cultura con risultati assolutamente unici. Un invito succulento al quale, come le donne tra le braccia di Don Giovanni, non si potrà proprio dire di no. Menù a prezzo fisso, occasione speciale per la serata del 7 dicembre 2011: € 38 Don Juanito email: info@donjuanito.It, web: www.Donjuanito.it  
   
   
BIALETTI COMUNICA AI “NUOVI CULTORI DELLA TRADIZIONE” LA NASCITA DE I CAFFÈ D’ITALIA BIALETTI  
 
A partire dal prossimo 4 dicembre, Bialetti ritorna in comunicazione: oggetto della nuova campagna è la novità che il noto brand italiano - storica icona di italianità riconosciuta anche all’estero - ha lanciato nel 2010, introducendo sul mercato 5 nuove miscele di caffè in capsule e l’innovativo sistema “I caffè d’Italia Bialetti”. “La nuova campagna nasce dalla necessità di presentare al grande pubblico il progetto I caffè d’Italia e differenziarlo dall’attuale offerta di capsule a sistema chiuso”, spiega Michela Caone - Global Marketing Director Bialetti Industrie, che si dice fortemente soddisfatta del risultato finale: “Con il suo spirito conviviale ed autentico, ma al tempo stesso coinvolgente, intelligente e self-confident, lo spot incarna appieno la filosofia e il posizionamento del nostro nuovo sistema, rivolto principalmente ad un target di uomini e donne di livello socio culturale evoluto, sperimentatori, ma consapevoli ed orgogliosi delle proprie origini”. Attraverso un’approfondita ricerca sui diversi modi di intendere il buon caffè e di prepararlo, Bialetti ha infatti potuto tracciare un profilo dei gusti degli italiani e dar vita a questo progetto, spinta dalla volontà di “restituire” ai consumatori diversi stili di degustazione del caffè, profondamente legati ad aspetti storici e culturali differenti nel nostro Paese. I Caffè d’Italia Bialetti sono dunque questo: un’esperienza di consumo familiare che offre il piacere del caffè con tutto l’aroma, il gusto e la storia che da sempre appartiene ad ognuno di noi. Le nuove capsule di caffè Bialetti si presentano come una proposta unica sul mercato, perché contengono una dose di caffè pari a 7 grammi - quantità perfetta per un autentico “espresso italiano” – e confezionate in un corpo in alluminio, ideale per conservare l’aroma del caffè. Un sistema innovativo, che offre ai “nuovi cultori della tradizione” 5 miscele di caffè sviluppate intorno ai loro gusti e 2 macchine elettriche a sistema chiuso, frutto dell’esperienza di Bialetti ed espressione di una sofisticata tecnologia e del più puro design all’italiana. Nel film di lancio, ideato e realizzato dal team di Jwt Italia con la Direzione Creativa di Rodriguez e Dorizza, e prodotto da Filmmaster, il nuovo sistema di caffè in capsule Bialetti fa il suo ingresso nella vita quotidiana delle nuove famiglie italiane. Il soggetto stesso degli spot punta infatti a trasmettere l’idea di una nuova storia che comincia, ritraendo una giovane coppia al momento del risveglio nella casa in cui ha appena traslocato, attirata da un solo desiderio: quello di un buon caffè. Il claim della campagna “Quanti caffè berremo insieme” chiude il cerchio, segnando l’inizio di una nuova storia d’amore e allo stesso tempo di affinità con il nuovo sistema di caffè in capsule Bialetti. L’interpretazione di Giampaolo Morelli e la regia di Luca Lucini, così come il tono scelto – divertente ed ironico, ma al tempo stesso autentico - rappresenta egregiamente il nuovo spirito di marca e la voglia di Bialetti di aprirsi alla contemporaneità delle famiglie che crescono e di quelle che nascono. Www.bialettiindustrie.it