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LUNEDI

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Notiziario Marketpress di Lunedì 09 Ottobre 2006
ICANN GESTIRÀ INTERNET FINO AL 2008  
 
Lo scorso 30 settembre vista della scadenza dell’accordo fra il Dipartimento e Icann, il Dipartimento del Commercio statunitense ha annunciato che deciderà nel corso del 2008 se il sistema di indirizzamento della rete internet debba essere data in gestione a un organismo totalmente indipendente. A oggi, il sistema è amministrato sotto licenza governativa dall´ente no-profit Icann (Internet Corporation for Assigned Names and Numbers). L´organizzazione è stata istituita il 18 settembre 1998, per proseguire gli incarichi di gestione precedentemente affidati all´Iana (Internet Assigned Numbers Authority). Fra gli incarichi della Icann vi è l´assegnazione degli indirizzi Ip e l´identificazione di protocollo e di gestione del sistema dei nomi a dominio di primo livello generico, del codice internazionale e dei sistemi di root server. Il Commerce Department ha riferito di aver consultato oltre 700 fra società, Governi e organismi privati, prima di decidere il rinnovo di questo accordo. C´è già chi critica aspramente il mantenimento dello status quo nella gestione della Rete, affermando che il Governo Usa ha troppe influenze su Icann. Dall´altro lato, invece, Paul Twomey, Ceo di Icann, ha precisato che questo nuovo accordo e´ un passo in avanti nell´instaurazione di una maggiore autonomia dell´ente stesso. .  
   
   
WIRELESS INAUGURA LA STAGIONE DEGLI EVENTI  
 
Al via gli eventi della stagione promossi da Wireless, il punto di riferimento italiano della filiera di operatori nel settore delle tecnologie Ict e multimedia. Videogov Summit 2006, in programma il 19 ottobre a Milano, a Palazzo Turati, si propone di presentare un quadro della videosorveglianza in ambiente pubblico in Italia, ponendo il focus sulle esperienze e i progetti avviati e presentando una panoramica del settore da un punto di vista normativo, tecnico, sociale e pubblico, indicando evoluzioni e innovazioni. Il Summit, realizzato dal Forum della Neteconomy - istituito da Comune, Provincia e Camera di Commercio di Milano - con la segreteria organizzativa di Wireless, si rivolge sia agli utenti finali che agli operatori del settore, quali installatori e system integrator. Von Italy 2006, in programma a Roma il 25 e 26 ottobre 2006, è la prima edizione italiana della manifestazione più importante a livello internazionale sulle tematiche del Voice over Ip. Von ha alle spalle una storia di 10 anni e, ormai, 12 appuntamenti annuali in tutto il mondo. In Italia, Von Italy 2006 è una conferenza-esposizione che Wireless sta organizzando per conto di pulvermedia. Nelle sessioni di conferenza si punterà sulla recente normativa in materia varata dall’Autorità per le Comunicazioni, coinvolgendo aziende, rappresentanti istituzionali e associazioni, e sulle potenzialità e le applicazioni del Voip per le piccole e grandi imprese. Uno sguardo particolare infine verrà dedicato al bacino del Mediterraneo, attraverso un workshop ad esso dedicato, al quale saranno invitati rappresentanti dell’area provenienti dal mondo del business e delle tlc. Nelle due giornate, Von Italy sarà in co-location con la seconda edizione di Broadband Business Forum 2006, una conferenza-evento punto di incontro per il settore della comunicazione broadband e wireless. Broadband Business Forum è un importante evento istituzionale, rivolto ai mercati Pa, Telco e Public Utilities, con l’obiettivo di rispondere alle esigenze delle aziende e della Pa chiamate a far fronte ai rapidissimi cambiamenti tecnologici per creare strategie efficaci, promuovere solidi progetti Ict e affrontare con professionalità e competenza l’arrivo della banda larga. Durante le due giornate, oltre a uno spazio riservato all’area espositiva, si terranno varie conferenze specializzate sulle tecnologie broadband: Wlan Business Forum 2006: alla sua settima edizione, è un appuntamento dedicato alle soluzioni e servizi wireless basati sugli standard di interoperabilità Wi-fi e Wi-max; Provider 2. 0 Summit: il primo convegno dedicato alle soluzioni per i fornitori di servizi Internet-based, dalla connettività al web hosting alle applicazioni. Telemobility 2006: Il 23 novembre 2006 torna il consueto appuntamento a Torino: Telematics & Infomobility Forum, alla sua 5^ edizione, si conferma come punto di riferimento per il mondo della telematica e dell’infomobilità, fotografando un mercato complesso e con dinamiche molto vivaci. Nel corso delle ultime quattro edizioni il numero di visitatori, sponsor ed espositori presenti è cresciuto con continuità, con un aumento significativo del numero e della qualità dei convegni accanto al numero di contatti business generati per le aziende e la pervasiva ricaduta sui media. Con oltre 1400 visitatori e 60 aziende presenti come sponsor ed espositori, Infomobility Telematics Forum è stato ritenuto un evento molto professionale e mirato dove il costo/contatto è particolarmente interessante se comparato a fiere Ict generaliste o a convegni verticali. . .  
   
   
CENTRI DI COMPETENZA TECNOLOGICA NELLE REGIONI MERIDIONALI: BANDO PER LA REALIZZAZIONE  
 
Nell’ambito del Programma Operativo Nazionale (Pon) il Ministero dell’Università e della Ricerca ha emanato l´Avviso n. 1854 riportante " “Modalità e termini per la presentazione di progetti finalizzati alla costituzione di Centri di Competenza Tecnologica secondo un modello a rete in ambiti coerenti con le specializzazioni produttive delle regioni meridionali” nell’ambito del Programma Operativo Nazionale 2000-2006 “Ricerca Scientifica, Sviluppo Tecnologico, Alta Formazione” Asse Ii, Misura Ii. 3 –“Centri di Competenza Tecnologica” allegato al presente decreto e parte integrante dello stesso e Asse Iii, Misura Iii. 2 ““Formazione di alte professionalità per lo sviluppo e la competitività delle imprese con priorità alle Pmi – azione b)”intende promuovere la costituzione di Centri di Competenza Tecnologica secondo un modello “a rete” in ambiti coerenti con le specializzazioni produttive delle regioni meridionali. L’intervento riguarda la realizzazione, l’avvio e lo start up di singoli Centri e la costituzione e l’attivazione della Rete dei Centri, nonché le attività di formazione finalizzate a rendere disponibili sul versante sia dell’offerta (Centri) sia della domanda (Pmi destinatarie dei servizi dei Centri) competenze adeguate ed idonee al perseguimento degli obiettivi della Misura. I Centri devono essere strutture dedicate alla promozione dello sviluppo scientifico-tecnologico delle imprese (in particolare di Pmi) e dotate di una massa critica di risorse materiali e immateriali idonea a fare dell’ innovazione uno dei motori principali dello sviluppo locale. Possono presentare proposte solo ed esclusivamente le Società Consortili miste pubblico-private non-profit costituite tra i seguenti soggetti: imprese, Camere di Commercio e relative aziende speciali, Università e Consorzi Interuniversitari, Enti di Ricerca, Enti di emanazione regionale, Parchi scientifici e tecnologici, Centri di Competenza già esistenti. La partecipazione finanziaria dei privati al fondo consortile deve essere complessivamente almeno pari al 20% e comunque inferiore al 50%. Le Società Consortili devono rispettare i parametri previsti dalla normativa comunitaria per le Piccole Imprese come riportati in Allegato al Regolamento (Ce) n. 364/2004 del 25 febbraio 2004 che modifica il Regolamento (Ce) n. 70/2001 per quanto concerne l’estensione del suo campo di applicazione agli aiuti alla ricerca e sviluppo (Guce L63 del 28. 02. 2004 – Pagg. 22-29). Ogni Centro di Competenza deve essere riferito ad uno solo dei seguenti ambiti tematici: agroindustria-agroalimentare, analisi e prevenzione del rischio ambientale; nuove tecnologie per le attività produttive; tecnologie avanzate e Ict, biologie avanzate; trasporti. La proposta non deve riguardare i settori regolati da discipline comunitarie specifiche e/o che derivano da specifiche disposizioni legislative. Ogni Centro di Competenza deve essere strutturato in nodo principale e nodi secondari in modo da garantire la propria operatività in tutte le Regioni dell’Obiettivo 1 che presentano specializzazioni produttive e tecnologiche ed un fabbisogno di innovazione correlabile ai servizi erogati. In particolare, ogni Centro di Competenza può prevedere un solo nodo principale e al massimo 5 nodi secondari. La scelta delle sedi dei nodi deve essere fatta in modo tale da coprire le Regioni dell’Obiettivo 1 con specializzazioni produttive coerenti con l’ambito tematico di pertinenza del Centro . Una stessa regione non può essere sede del nodo centrale e di uno o più nodi secondari di uno stesso Centro di Competenza, né di più nodi principali. Pertanto, ciascuna Regione interessata può essere sede di un solo nodo centrale e al massimo di 5 nodi secondari afferenti ad altrettanti Centri di Competenza. Il Centro, per adempiere ai propri compiti, deve svolgere attività riconducibili all’informazione scientifico-tecnologica; alla diffusione di informazioni scientifico-tecnologiche comprensive di quelle relative alle fonti primarie delle conoscenze che interessano l’ambito tematico di riferimento del Centro, alle informazioni relative alla normativa tecnica, nazionale ed europea, alle procedure per l’ottenimento di marchi e brevetti, ai programmi comunitari, nazionali e regionali mirati a promuovere lo sviluppo tecnologico e l’innovazione, nonché sulle relative procedure di accesso, ed al trasferimento tecnologico: individuazione di Centri di Competenza tecnologica esterni all’area, in grado di fornire tecnologie adeguate alla soluzione dei problemi delle imprese assistite. La rete dei Centri di Competenza deve consentire una stretta correlazione tra il fabbisogno di innovazione delle imprese localizzate nel territorio di insediamento del Centro e i servizi che lo stesso è in grado di erogare ed il soddisfacimento di un “mercato” di riferimento più ampio di quello strettamente locale, che prefiguri un impatto del Centro su tutte le aree dell’Obiettivo 1 che presentino specializzazioni produttive e tecnologiche ed un fabbisogno di innovazione correlabile ai servizi che il Centro eroga. Le proposte ammesse a cofinanziamento dovranno concludersi entro 24 mesi dalla data di trasmissione del Decreto Direttoriale di concessione del cofinanziamento e comunque entro il 31 dicembre 2008. Il costo complessivo previsto per ciascun intervento (realizzazione e avvio del Centro inteso come l’insieme del nodo principale e dei relativi nodi secondari e della parte di attività di pertinenza del Centro per quanto riguarda la realizzazione e avvio della rete dei Centri) non deve essere inferiore a 5 Milioni di Euro e superiore a 10 Milioni di Euro. Il cofinanziamento è concesso nella forma del contributo alla spesa con le intensità di seguito indicate: a) Investimenti, opere di adeguamento delle sedi e spese tecniche ad esse connesse (progettazione edilizia, direzione lavori, collaudi, etc): 35% Esn +15% Esl; b) Avvio dell’operatività funzionale e delle attività specifiche dei Centri e della relativa rete: 100% dei costi ammissibili al lordo di qualsiasi imposta diretta; c) Consulenze, servizi e altre attività necessarie alle attività specifiche dei Centri e della relativa rete: 50% dei costi ammissibili al lordo di qualsiasi imposta diretta; d) Attività di formazione: 80% dei costi ammissibili al lordo di qualsiasi imposta diretta. Il cofinanziamento sarà assicurato da risorse comunitarie Fesr e Fse, fino ad un massimo rispettivamente del 60% e del 70% e da risorse nazionali (Fondo di Rotazione di cui alla Legge n. 183/87) a concorrenza del livello massimo di contribuzione previsto ai precedenti punti a), b), c) e d). Il contributo pubblico complessivamente messo a disposizione per il cofinanziamento delle suddette proposte è pari a 46,5 Meuro, di cui 32,4 Meuro di risorse Fesr e 4,2 Meuro di risorse Fse, la restante quota è coperta da risorse Fdr Nazionale. Resta comunque a carico della Società Consortile beneficiaria del cofinanziamento almeno il 25% del costo complessivo della proposta approvata. Per la presentazione delle proposte, il soggetto responsabile dell’intervento deve inviare la documentazione prevista al precedente punto 10 “Documentazione per la presentazione delle proposte” per posta elettronica all’indirizzo sespar. Upoc@miur. It, riportando in oggetto la seguente dizione “Misura Ii. 3 - Avviso pubblico per la realizzazione di Centri di Competenza”. La stessa documentazione – in copia originale e tre copie conformi - dovrà pervenire al Ministero dell’Università e della Ricerca – Dipartimento per l’Università, l’alta formazione artistica, musicale e coreutica e per la ricerca scientifica e tecnologica, Direzione generale per il coordinamento e lo sviluppo della ricerca – Ufficio Vii Programmi Operativi Comunitari per le aree sottoutilizzate cofinanziate con fondi strutturali - Piazzale Kennedy, 20 00144 Roma entro il 20/11/2006 in apposito plico contenente all’esterno i riferimenti del soggetto proponente e la dicitura: “Programma Operativo Nazionale per le Regioni dell’Obiettivo 1 “Ricerca scientifica, sviluppo tecnologico, alta formazione” 2000-2006; Asse Ii – Rafforzamento del sistema scientifico e di alta formazione – Misura Ii. 3 – Centri di competenza tecnologica – Risposta All’avviso N. 1854/2006 – Avviso Pubblico Per La Realizzazione Dei Centri Di Competenza”. Tutte le disposizioni e la modulistica è reperibile ai seguenti indirizzi www. Miur. It e www. Ponricerca. Miur. It. . .  
   
   
REGIONE MOLISE: CONTRIBUTI PER COMPUTER  
 
Domenica 15 scade il termine di presentazione delle domande per ottenere contributi e benefici per l´acquisto di un computer. Il progetto, frutto di un accordo fra Regione Molise e ministero dell´Economia e delle Finanze, è finalizzato a favorire l´accesso dei cittadini alle nuove tecnologie e all´utilizzo di Internet. Le domande vanno presentate alla Molise Dati S. P. A. Che opera quale amministrazione aggiudicatrice in nome e per conto della Regione, il chi sito è consultabile digitando l’indirizzo internet www. Regione. Molise. It. . .  
   
   
UNIONE EUROPEA: L´IRAP È COMPATIBILE CON IL DIRITTO COMUNITARIO IN QUANTO PRESENTA CARATTERISTICHE CHE LA DIFFERENZIANO DALL´IVA, E NON PUÒ ESSERE RITENUTA UN´IMPOSTA SULLA CIFRA D´AFFARI  
 
La Corte di giustizia ha pronunciato la sentenza C-475/03, relativa alla causa tra Banca popolare di Cremona Soc. Coop. A r. L. / Agenzia delle Entrate, Ufficio di Cremona, affermando la compatibilità dell´Irap con il diritto comunitario. La Banca popolare di Cremona ha impugnato dinanzi alla Commissione tributaria provinciale di Cremona il provvedimento con il quale l´Agenzia delle Entrate le ha rifiutato il rimborso dell´Irap (imposta regionale sulle attività produttive) versata negli anni 1998 e 1999. La Commissione tributaria ha quindi chiesto alla Corte di pronunciarsi sulla compatibilità dell´Irap con la sesta direttiva Iva (Sesta direttiva del Consiglio 17 maggio 1977, 77/388/Cee, in materia di armonizzazione delle legislazioni degli Stati membri relative alle imposte sulla cifra di affari - Sistema comune di imposta sul valore aggiunto: base imponibile uniforme (Gu L 145, pag. 1). ), e in particolare con il divieto, per gli Stati membri, di introdurre o mantenere sistemi fiscali aventi natura di imposte sulla cifra d´affari. Nella sentenza odierna la Corte di giustizia ricorda innanzitutto gli obiettivi della creazione del sistema comune dell´Iva: la realizzazione di un mercato comune avente caratteristiche analoghe a quelle di un mercato interno, senza differenze di oneri fiscali che possano alterare la concorrenza e ostacolare gli scambi. Il suo scopo è quello di sostituire le imposte sulla cifra d´affari in vigore nei vari Stati membri. Di conseguenza, il sistema comune dell´Iva non consente di mantenere o di introdurre tributi con le caratteristiche di un´imposta sulla cifra d´affari. Esso non si oppone invece al mantenimento o all´introduzione di un´imposta che non presenti una delle caratteristiche essenziali dell´Iva. La Corte esamina e confronta, in seguito, alcune caratteristiche fondamentali dei due tributi: L´iva, in base al sistema comune, si applica in modo generale alle operazioni sui beni e i servizi; essa è proporzionale al prezzo dei beni o dei servizi; è riscossa in ciascuna fase del procedimento di produzione e di distribuzione; il soggetto passivo può detrarla dagli importi pagati in occasione delle fasi precedenti (in definitiva, il peso dell´imposta ricade sul consumatore). L´irap, per contro, è calcolata in primo luogo sul valore netto della produzione (la differenza tra il «valore della produzione» e i «costi della produzione» sulla base del conto economico, come definiti dalla legislazione italiana) dell´impresa (società o persona fisica) nel territorio di una regione, nel corso di un determinato periodo. Essa comprende elementi come le variazioni delle rimanenze, gli ammortamenti e le svalutazioni, che non hanno un rapporto diretto con le forniture di beni o servizi in quanto tali. Inoltre il soggetto passivo non può determinare con precisione l´importo dell´Irap già compreso nel prezzo di acquisto dei beni e dei servizi. Anche se si può supporre che un soggetto passivo dell´Irap che effettua la vendita al consumatore finale tenga conto, nel determinare il suo prezzo, dell´ammontare dell´imposta incorporato nelle sue spese generali, non tutti i soggetti passivi si trovano nella condizione di poter ripercuotere il carico dell´imposta, o di poterlo ripercuotere nella sua interezza, sul consumatore finale. In sintesi, l´Irap si distingue dall´Iva in quanto non è proporzionale al prezzo dei beni o dei servizi forniti e non è strutturata in modo da essere posta a carico del consumatore finale nel modo tipico dell´Iva. L´irap si distingue dall´Iva in modo tale da non poter essere considerata un´imposta sulla cifra d´affari ai sensi della sesta direttiva. Ne deriva che un prelievo fiscale con le caratteristiche dell´Irap è compatibile con la sesta direttiva. .  
   
   
UNIONE EUROPEA: IL DIRITTO COMUNITARIO AUTORIZZA GLI STATI AD IMPORRE UNA PREVIA AUTORIZZAZIONE PER LA CONCESSIONE DI CREDITI A TITOLO PROFESSIONALE AD UNA SOCIETÀ STABILITA IN UNO STATO TERZO  
 
La Corte di Giustizia europea con la sentenza C- 452/04, pronunciata nella causa Fidium Finanz Ag / Bundesanstalt für Finanzdienstleistungsaufsicht, ha affermato che il diritto comunitario autorizza gli stati ad imporre una previa autorizzazione per la concessione di crediti a titolo professionale ad una società stabilita in uno stato terzo, in quanto un tale regime rientra nelle disposizioni sulla libera prestazione di servizi di cui non beneficiano le società stabilite in un Stato terzo. A legislazione tedesca prevede che chiunque desideri esercitare attività bancarie o fornire servizi finanziari in Germania a titolo professionale deve ottenere l´autorizzazione scritta della Bundesanstalt für Finanzdienstleistungsaufsicht (Bafin). Una tale autorizzazione deve essere negata in particolare alle società che non hanno la loro direzione generale o una succursale in tale paese. La Fidium Finanz è una società di diritto svizzero che ha la propria sede e la propria direzione generale in Svizzera. Essa concede crediti di importo pari a Eur 2 500 o 3 500, ad un tasso di interesse annuo effettivo del 13,94 %, a clienti residenti all´estero. Circa il 90 % di tali crediti è concesso a persone che risiedono in Germania. Essi sono proposti su un sito Internet gestito dalla Svizzera. La Fidium Finanz concede i crediti di cui trattasi senza chiedere in via preliminare informazioni sui clienti alla centrale tedesca di informazione sui crediti (Schufa). La Fidium Finanz, all´epoca dei fatti di cui alla causa principale, non disponeva dell´autorizzazione richiesta per esercitare la sua attività in Germania. Di conseguenza, la Bafin le ha vietato, nel 2003, di realizzare operazioni di credito a titolo professionale che consistevano nel contattare in modo mirato clienti residenti in Germania. Dato che tale decisione costituisce una restrizione alla libera circolazione di capitali, la Fidium Finanz ha presentato un ricorso dinanzi al Verwaltungsgericht. Quest´ultimo ha sottoposto alla Corte di giustizia talune questioni pregiudiziali intese ad accertare se l´attività di concessione di crediti a titolo professionale costituisca una prestazione di servizi oppure se essa rientri nella libera circolazione di capitali. Tale questione svolge un ruolo importante per la soluzione della causa principale dal momento che le disposizioni del trattato Ce che vertono sulla libera prestazione di servizi e quelle che disciplinano la libera circolazione di capitali non hanno il medesimo ambito di applicazione ratione personae. Contrariarmente a quest´ultima libertà, il beneficio della libera prestazione di servizi può essere fatto valere soltanto da parte di cittadini comunitari. Al fine di determinare la o le disposizioni del trattato Ce che vanno applicate nelle circostanze del caso di specie, la Corte è indotta ad esaminare la relazione tra queste due libertà. La Corte ricorda che la Fidium Finanz è stabilita in uno Stato terzo. Pertanto, essa è legittimata ad avvalersi soltanto delle disposizioni del diritto comunitario che disciplinano la libera circolazione dei capitali. La Corte riconosce che l´attività di concessione di crediti a titolo professionale si riferisce in via di principio sia alla libera prestazione di servizi sia alla libera circolazione di capitali. Successivamente, essa esamina in che misura il regime tedesco pregiudica l´esercizio di tali due libertà. La Corte considera che il requisito di un´autorizzazione nonché l´impossibilità di ottenerla senza avere la direzione generale o una succursale in Germania hanno per effetto di ostacolare l´accesso al mercato finanziario tedesco delle società stabilite in Stati terzi. Un tale regime pregiudica in modo preponderante la libera prestazione di servizi. Una società stabilita in uno Stato terzo non può tuttavia far valere detta libertà. La Corte riconosce che è assolutamente possibile che rendendo meno accessibile ai clienti residenti in Germania le prestazioni di servizi finanziari proposti da società stabilite in Stati terzi, la legislazione tedesca ha per effetto di diminuire i flussi finanziari transfrontalieri relativi a tali prestazioni. Tuttavia, tale effetto restrittivo sulla libera circolazione dei capitali è soltanto una conseguenza ineluttabile della restrizione imposta con riguardo alle prestazioni di servizi. In tale contesto, non occorre esaminare la compatibilità del detto regime con le disposizioni del trattato Ce che disciplinano la libera circolazione dei capitali. La Corte conclude che una società come la Fidium Finanz non è legittimata ad avvalersi, nelle circostanze del caso di specie, delle libertà fondamentali del Trattato. .  
   
   
BILANCIO SOCIALE: IL PRIMO DEL GRUPPO CARTASI  
 
Il Gruppo Cartasi, che, attraverso una Holding di coordinamento e servizio - Si Holding S. P. A. , controlla sei Società (Cartasi S. P. A. , Si Servizi S. P. A. , Si Collection S. P. A. , Si Call S. P. A. , Young Generation S. P. A. E Cartafacile S. P. A. ) pubblica la prima edizione del proprio Bilancio Sociale, con l’obiettivo di rendere conto a tutti gli stakeholder del proprio operato, con specifico riferimento ai programmi, alle attività e ai risultati raggiunti nel campo della Corporate Social Responsibility. Struttura e contenuti del documento sono stati definiti tenendo conto degli standard e delle best practice nazionali e internazionali nel campo della rendicontazione etico-sociale, ambientale e di sostenibilità. In particolare, il Bilancio Sociale è suddiviso in tre macro-sezioni: profilo del Gruppo, relazione economica e relazione sociale. Profilo Del Gruppo: si descrive la storia del Gruppo, gli assetti istituzionale e organizzativo, gli sviluppi strategici. La sezione contiene anche uno specifico approfondimento sulla responsabilità sociale dell’impresa; Relazione Economica: riporta i risultati patrimoniali ed economici della Capogruppo. Nella sezione viene anche dettagliata la ripartizione del valore aggiunto tra le diverse tipologie di Stakeholder; Relazione Sociale: illustra i tratti salienti dei rapporti del Gruppo con i diversi Stakeholder con l’indicazione, per ognuno di essi, delle aree di interesse, delle politiche e delle iniziative intraprese in attuazione dei valori del Gruppo. In particolare, verso il personale (emanazione di un codice etico, creazione di un asilo nido aziendale, numerosi programmi per la salute e la prevenzione, iniziative e studi di Work Life Bilance), verso i Clienti finali (attuazione di ricerche di mercato mirate a rilevare la Customer Satisfaction, creazione del servizio Easy Claim per la gestione dei reclami al primo contatto, diffusione capillare e gratuita dei Servizi Sms di sicurezza per la prevenzione delle frodi, certificazione di qualità Iso 9001:2000 per alcuni importanti processi aziendali), verso la collettività (iniziative intraprese per la tutela dell’ambiente, come acquisto veicoli elettrici, riduzione del consumo di metano, adozione della carta riciclata ecologica per tutta la produzione, e particolare sensibilità verso le tematiche di solidarietà sociale, come sostegno di iniziative di raccolte fondi attraverso il supporto tecnico pro-bono ad Associazioni non profit e le donazioni dirette del Gruppo e dei dipendenti). Da pochissimo tempo sono entrato a far parte del Gruppo Cartasi – ha dichiarato Pier Luigi Fabrizi Presidente di Si Holding S. P. A. E della principale società operativa Cartasi S. P. A. – ed ho avuto il piacere di accorgermi immediatamente della particolare attenzione che il Gruppo dedica alle tematiche riconducibili alla cosiddetta Corporate Social Responsibility. La scelta di approntare e di pubblicare la prima edizione del Bilancio Sociale si spiega con la volontà di predisporre una documentazione analitica e puntuale di quanto abbiamo fatto e facciamo sul fronte delle attività di rilevanza sociale. ” Il Bilancio Sociale del Gruppo Cartasi è consultabile nell’area Responsabilità Sociale del sito www. Cartasi. It. .  
   
   
RESPONSABILITÀ SOCIALE IMPRESE: INCONTRO A RIMINI  
 
Giovedì 5 ottobre, presso la sala dell’Arengo di piazza Cavour a Rimini si è tenuto l’incontro “Rimini Responsabile: imprese e persone”, promosso da Coop Adriatica e Legacoop Rimini, in collaborazione con la Camera di Commercio di Rimini: un momento per fare il punto sulla Responsabilità Sociale d’Impresa (Rsi) a Rimini, ascoltare le voci di chi la pratica ed i risultati raggiunti, mettere in campo nuove sinergie per promuovere la cultura della Rsi a livello pubblico e privato. Si sono confrontati non solo esperti del tema, ma anche persone che, con diversi ruoli e in differenti situazioni, hanno contribuito alla crescita della Responsabilità Sociale a Rimini e hanno potuto verificare direttamente i vantaggi dell’agire responsabile da parte di istituzioni, organizzazioni, imprese profit e non profit. In apertura dell’incontro il saluto delle istituzioni: Alberto Ravaioli, sindaco di Rimini, Mauro Morri, assessore alle Attività produttive della Provincia di Rimini e Manlio Maggioli, presidente della Camera di Commercio. Quindi Pierluigi Sacco, docente dell’Università di Venezia, ha illustrato in termini generali lo stato attuale della Responsabilità Sociale e presentato alcune riflessioni sui risultati ottenuti da imprese nella gestione dei dipendenti e nel rapporto con la comunità locale: Maurizio Temeroli, segretario generale della Camera di Commercio di Rimini, ha offerto una panoramica di quanto è stato fatto in questi anni a Rimini sul tema evidenziando alcune buone prassi attivate dalle aziende del territorio. La riflessione sul tema è proseguita con una sessione coordinata da Stefano Trasatti, direttore di Redattore Sociale, che ha introdotto i contributi di Andrea Zinzini, assessore Ambiente del Comune di Rimini, Alfio Fiori, socio Coop, Edgardo Astolfi, direttore del Consorzio Solo Fresco Rimini, Rosanna Iezzone, presidente Auser provinciale Rimini, Paolo Terenzi, Cereria Terenzi Evelino. In chiusura le conclusioni di Walter Dondi, direttore Politiche Sociali e Comunicazione di Coop Adriatica, che ha sottolineato l’importanza di definire nuovi obiettivi per costruire un futuro più sostenibile per Rimini ed illustrato l´esperienza della Cooperativa di consumatori. Coop Adriatica, infatti, dal 2001 definisce i propri obiettivi e rende pubblici i propri risultati non solo in campo economico, ma anche sociale ed ambientale, attraverso il Bilancio di sostenibilità. .  
   
   
MERCATO DEL LAVORO: LEGGE REGIONALE LOMBARDA  
 
La Legge regionale 28 settembre 2006, n. 22 regola il sistema del mercato del lavoro in Lombardia. Il provvedimento non contiene norme di immediata operatività per le aziende, ma disciplina: i compiti della Regione e delle Province nell´ambito del mercato del lavoro, la definizione della rete degli operatori del mercato del lavoro, la regolamentazione di istituti quali il tirocinio e l´apprendistato, la previsione di azioni dirette a fronteggiare le crisi occupazionali e la promozione di iniziative di contrasto al lavoro irregolare e per la sicurezza dei luoghi di lavoro. .  
   
   
SHENKER: MARKETING CULTURALE  
 
Nella strategia di marketing e comunicazione di The Shenker Institutes of English, il network di scuole altamente specializzate nell’insegnamento della lingua inglese, protagonista è la cultura a cui l’Azienda ha dedicato un progetto speciale di lungo termine che ha chiamato “Shenker Culture Club”. Contenitore d’idee creato per favorire la conoscenza della cultura inglese attraverso eventi d’arte, musica, letteratura, teatro e cinema svolti presso le sedi Shenker, con lo Shenker Culture Club, l’azienda si propone di dare un contributo concreto alla diffusione di cultura come parte del suo percorso nella responsabilità sociale d’impresa. Uno scambio fertile e proficuo, quello tra cultura e impresa, cui Shenker si sta dedicando con impegno, passione e convinzione. L’azienda ha affidato all’estro creativo di Marco Lodola, artista italiano famoso nel mondo per le sculture di luce e colore a cavallo tra pop-art e pubblicità, il compito di interpretare l’identità visiva nell’ambito del progetto culturale. L’opera, scultura – logo, sarà presentata a Milano mercoledì 12 ottobre nell’ambito della mostra Singing in the Club di Marco Lodola come parte integrante della mostra stessa. Quest’opera di Lodola, prima di una serie, diventerà il marchio della nuova sede milanese di Via Nirone a cui seguiranno altre “sculture-simbolo” per ognuna delle sedi di The Shenker Institutes of English che nei prossimi mesi ospiteranno la mostra. “Per Shenker il marketing culturale rappresenta non solo una leva di comunicazione ma anche un veicolo per promuovere contenuti culturali e sociali”, dichiara Barbara Santoro, presidentessa di Shenker “Abbiamo esordito a Roma, nella nostra sede in Piazza di Spagna, con la mostra fotografica Helmut Newton-72 ore a Roma dedicata al grande fotografo che adesso si è spostata a Firenze. Un’altra mostra su cui puntiamo molto è ad esempio Invisibile Women della fotografa Sheila Mckinnon, a Bologna, dedicata alle donne, troppo spesso invisibili e abbandonate nei cuori di tenebra del sud del mondo”. Dopo l’esordio romano di successo, la mostra Helmut Newton – 72 ore a Roma fa tappa allo Shenker Culture Club di Firenze, dal 21 settembre al 14 ottobre, nella prestigiosa sede di Piazza della Signoria. Esposti 46 suggestivi scatti realizzati dal grande fotografo Helmut Newton durante un breve soggiorno romano nella primavera del 1998. Si intitola Invisibile Women la mostra fotografica di Sheila Mckinnon a Bologna dal 5 ottobre al 2 dicembre. Trenta scatti di grande bellezza formale in cui Sheila Mckinnon ha colto attimi di quotidianità femminile in paesi tra cui India, Etiopia, Yemen, Senegal. In collaborazione con Aidos, Associazione Italiana Donne per lo Sviluppo, di cui Barbara Santoro, Presidentessa di Shenker, è madrina. L’appuntamento a Milano è per il 12 ottobre 2006 presso lo spazio Shenker Culture Club in via Nirone con la mostra Singing in the Club di Marco Lodola che proseguirà fino al 25 novembre. Sculture luminose, al neon, ispirate al Musical americano: in mostra 20 opere di Marco Lodola: un´arte per tutti, gioiosa, colorata e spettacolare. Dice Lodola: “Mi sono sempre considerato un artigiano e non un artista. Le componenti che considero più importanti per il mio lavoro sono il segno creato dalla mano, il fuoco dell’energia umana e il ritmo del cuore”. Mena Gendrickson del Blue Note e Andy, co-fondatore dei Bluevertigo, suoneranno dal vivo all’inaugurazione: una jamming session tra jazz e rock anni ’80, un evento nell’evento, a riprova della cura di Shenker nelle proprie iniziative e della voglia di offrire al pubblico un’esperienza culturale sfaccettata e originale. Shenker affida alla comunicazione below the line il compito di fidelizzare la clientela attraverso strumenti diversificati come i progetti dello Shenker Culture Club, che offre in particolare ai suoi allievi la possibilità di approfondire la cultura anglofona con iniziative stimolanti e a portata di mano. Nel mix di marketing e comunicazione per l’anno accademico 2006/2007, Shenker ha in atto programma articolato che comprende una campagna istituzionale classica con annunci stampa, affissione dinamica a livello nazionale e locale, direct marketing e le attività di marketing culturale dello Shenker Culture Club, con un investimento globale di circa 1 Milione di Euro, di cui la parte below the line rappresenta il 30% dell’investimento totale. .  
   
   
USURA: TASSI DI INTERESSE IN VIGORE DAL 1 OTTOBRE AL 31 DICEMBRE 2006  
 
I tassi di interesse effettivi globali medi ai fini dell’applicazione della Legge n. 108/96, relativa all’usura, in vigore nel quarto trimestre 2006 sono riportati nella tabella consultabile sul sito dell´Ufficio Italiano dei Cambi, digitando l’indirizzo internet http://www. Uic. It/uicfewebroot/docservlet?doctype=news&lingua=it&id=new/it/ar/pubbl/griglie/griglia-2006-10-01. Htm. L’art. 2 della legge sull’usura stabilisce che il Ministro dell´Economia e delle Finanze, sentita la Banca d´Italia e l´Ufficio Italiano dei Cambi, rileva trimestralmente i tassi di interesse effettivi globali medi per categorie omogenee di operazioni (tenuto conto della natura, dell´oggetto, della durata, dei rischi e delle garanzie delle stesse). I valori medi derivanti da tale rilevazione sono pubblicati sulla gazzetta ufficiale. L´art. 2 della Legge n. 108/96 prevede che il limite oltre il quale i tassi sono sempre usurari "è stabilito nel tasso medio risultante dall´ultima rilevazione pubblicata nella Gazzetta Ufficiale relativamente alla categoria di operazioni in cui il credito è compreso, aumentato della metà". I tassi di interesse effettivi globali medi sono il frutto di una rilevazione che interessa l’intero sistema bancario e il complesso degli intermediari finanziari iscritti nell’elenco speciale previsto dall’articolo 107 del Testo unico bancario. .