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LUNEDI

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Notiziario Marketpress di Lunedì 19 Ottobre 2009
POSTA ELETTRONICA CERTIFICATA: TERMINI DI ADEGUAMENTO DIFFERENZIATI PER AZIENDE E PROFESSIONISTI  
 
Il Decreto legge n. 185/08, che reca misure urgenti per il sostegno a famiglie, lavoro, occupazione e impresa e per ridisegnare in funzione anti-crisi il quadro strategico nazionale, convertito nella Legge n. 2/09, più noto come decreto anticrisi, rende obbligatorio l´uso della Posta Elettronica Certificata per le aziende e per i professionisti iscritti ad albi. Il comma 6 dell´art. 16 è il seguente: «Le imprese costituite in forma societaria sono tenute a indicare il proprio indirizzo di posta elettronica certificata nella domanda di iscrizione al registro delle imprese o analogo indirizzo di posta elettronica basato su tecnologie che certifichino data e ora dell’invio e della ricezione delle comunicazioni e l’integrità del contenuto delle stesse, garantendo l’interoperabilità con analoghi sistemi internazionali. Entro tre anni dalla data di entrata in vigore del presente decreto tutte le imprese, già costituite in forma societaria alla medesima data di entrata in vigore, comunicano al registro delle imprese l’indirizzo di posta elettronica certificata. L’iscrizione dell’indirizzo di posta elettronica certificata nel registro delle imprese e le sue successive eventuali variazioni sono esenti dall’imposta di bollo e dai diritti di segreteria. Il comma 7 dell´art. 16 è il seguente: I professionisti iscritti in albi ed elenchi istituiti con legge dello Stato comunicano ai rispettivi ordini o collegi il proprio indirizzo di posta elettronica certificata o analogo indirizzo di posta elettronica di cui al comma 6 entro un anno dalla data di entrata in vigore del presente decreto. Gli ordini e i collegi pubblicano in un elenco riservato, consultabile in via telematica esclusivamente dalle pubbliche amministrazioni, i dati identificativi degli iscritti con il relativo indirizzo di posta elettronica certificata. Pertanto il termine per adeguarsi è differenziato: tre anni dall’entrata in vigore del decreto per le società ed un anno per i professionisti. La Pec, combinata con lo strumento della firma digitale, consente di accertare in maniera inequivocabile l´identità dell´Ente o dell´Azienda che ha inviato il messaggio e di verificare che questo sia stato correttamente recapitato. Un´ulteriore funzionalità è quella che consente di garantire che il messaggio non abbia subìto alterazioni tra l´invio e la ricezione. Questo è possibile utilizzando un certificato di autenticazione abbinato alla firma digitale non solo per la sottoscrizione del messaggio, ma anche per la sua crittazione. "Certificare" l´invio e la ricezione - i due momenti fondamentali nella trasmissione dei documenti informatici - significa fornire al mittente, dal proprio gestore di posta, una ricevuta che costituisce prova legale dell’avvenuta spedizione del messaggio e dell’eventuale allegata documentazione. Allo stesso modo, quando il messaggio perviene al destinatario, il gestore invia al mittente la ricevuta di avvenuta consegna con precisa indicazione temporale. Nel caso in cui il mittente smarrisca le ricevute, la traccia informatica delle operazioni svolte, conservata per legge per un periodo di 30 mesi, consente la riproduzione, con lo stesso valore giuridico, delle ricevute stesse. Sia la ricevuta di accettazione che la ricevuta di consegna sono in formato elettronico, e ad esse è apposta la firma digitale del gestore. Se il gestore di posta elettronica certificata del mittente è diverso dal gestore del destinatario, si ha un passaggio ulteriore: il gestore del destinatario, nel momento in cui riceve la mail dal gestore del mittente, emette una ricevuta di presa a carico, in formato elettronico, a cui appone la propria firma digitale. Se il gestore di posta elettronica non è in grado di depositare la mail nella casella del destinatario, invia una ricevuta di mancata consegna. I gestori di posta certificata hanno l´obbligo di non accettare le mail contenenti virus. I gestori di posta elettronica certificata sono soggetti privati che devono possedere una pluralità di requisiti stabiliti dalla legge (devono, per esempio, possedere gli stessi requisiti di onorabilità previsti per l´attività bancaria, e avere un capitale sociale non inferiore a 1 milione di euro), e possono operare solo se sono autorizzati dal Cnipa, il Centro Nazionale per l’Informatica nella Pubblica Amministrazione. Sul sito www. Cnipa. Gov. It è disponibile l’elenco dei gestori. L´uso della firma elettronica e l´invio attraverso la Posta Elettronica Certificata conferisce quindi al messaggio valore ufficiale di notificazione (la casella di Posta Elettronica Certificata consente la trasmissione di documenti sottoscritti aventi piena validità giuridica ai sensi del D. P. R. 28 dicembre 2000, n. 445). Il valore legale che viene riconosciuto alle mail certificate le rende opponibili come prove in caso di giudizio .  
   
   
MOVIMENTO DIFESA DEL CITTADINO (MDC): CLASS ACTION  
 
Secondo il Movimento Difesa del Cittadino (Mdc) è finta la class action approvata il 15 ottobre in Consiglio dei Ministri e che coinvolgerà le amministrazioni, gli enti pubblici e i concessionari di servizi pubblici a partire dal 2010. Una “Si tratta di un clamoroso bluff del ministro per la Pubblica amministrazione, Renato Brunetta, - dichiara Antonio Longo, presidente del Movimento Difesa del Cittadino (Mdc) – che si appropria indebitamente del termine “class action” per un provvedimento che altro non è che un reclamo alla Pubblica Amministrazione per un disservizio ricevuto senza alcun risarcimento danni. "Prima si è vanificata e svuotata la class acion nel settore privato ubbidendo ai diktat delle lobbies di Confindustria, - continua Longo - ora si approva questa finta class action per la Pubblica Amministrazione completamente inefficace: in primo luogo, perché il ricorso non consente al cittadino di ottenere alcun risarcimento del danno, ma solamente una revisione del comportamento da parte della Pubblica Amministrazione; in secondo luogo, perché il decreto legislativo prevede una serie di meccanismi farraginosi e lungaggini, che possono arrivare fino a 15 mesi dal comportamento vessatorio della Pubblica Amministrazione, tali da impedire di fatto l’esercizio effettivo della class action”.  
   
   
LA REGIONE LAZIO APRE LO SPORTELLO PER LA CONCILIAZIONE  
 
A seguito della sottoscrizione di un protocollo d´intesa siglato tra il Presidente della Regione Lazio, Piero Marrazzo, e il Presidente del Tribunale di Roma, Paolo De Fiore, è stato attivato lo sportello informativo sulla conciliazione presso il Tribunale di Roma a piazzale Clodio, cui possono rivolgersi i cittadini del Lazio alle prese con piccoli problemi legali di tipo civilistico per risolvere le controversie. L´obiettivo è quello di incentivare il ricorso alla conciliazione come strumento per la risoluzione di controversie legate ai reati di tipo civile, riducendo al contempo il numero delle cause in essere. Dalle liti condominiali alla risoluzione di controversie con gestori telefonici, fino alle mediazioni familiari: lo sportello fornirà tutte le informazioni sulla ´conciliazione´ analizzando caso per caso ogni tipo di richiesta. "Dobbiamo ridurre le richieste di giustizia così come siamo impegnati nella riduzione dei rifiuti o degli sprechi energetici - ha affermato Marrazzo - e riportare la giustizia ai cittadini. In questo modo guadagniamo tempo e soldi. Nel corso del 2010 faremo un´apposita campagna di comunicazione sul tema della conciliazione. Il protocollo di oggi è il modo giusto per stare dalla parte dei cittadini". Lo sportello, attivo dai prossimi giorni in via sperimentale, entrerà a pieno regime dal prossimo 1 gennaio. La Regione Lazio finanzierà la sperimentazione di 12 mesi del punto informativo, che verrà gestito dal personale dell´istituto Arturo Carlo Jemolo. Il presidente De Fiore invece ha ricordato che "il Tribunale di Roma è in difficoltà ed è sotto gli occhi di tutti la lentezza della macchina giudiziaria. Non credo, però, che nessuna riforma, né il potenziamento dei giudici o quello delle risorse, possa sanare il problema dell´inefficienza della giustizia. Occorre puntare su una riduzione e in questo senso si muove il protocollo con la Regione. Bisogna far capire ai cittadini che si può andare incontro alle ragioni dell´altro, che se si concilia si riducono i tempi ed è vantaggioso per tutti". Alla firma del protocollo erano presenti gli assessori alla Tutela dei consumatori e ai Lavori pubblici, rispettivamente Anna Salome Coppotelli e Vincenzo Maruccio.  
   
   
GIUSTIZIA EUROPEA: MARCHIO COMUNITARIO TIMI KINDERJOGHURT  
 
Il 14 ottobre 2009 è stata pronunciata la sentenza del Tribunale di primo grado delle Comunità europee in merito alla causa T-140/08, Ferrero Spa contro Ufficio per l’armonizzazione nel mercato interno (marchi, disegni e modelli) (Uami). Nel 1998 la Tirol Milch reg. Gen. Mbh Innsbruck ha presentato all’Ufficio per l’armonizzazione nel mercato interno (marchi, disegni e modelli) (Uami) una domanda di registrazione di marchio comunitario per il segno figurativo e per prodotti della categoria degli yogurt. Nel 1999 la Ferrero Spa, ha proposto opposizione basandosi sul proprio marchio denominativo anteriore Kinder, registrato in Italia dal 1965. Nel 2000 la divisione di opposizione ha respinto l’opposizione e la sua decisione è stata successivamente confermata dalla commissione di ricorso nel 2003. Il marchio è stato pubblicato sul Bollettino dei marchi comunitari n. 42 dell’11 ottobre 2004. Nel 2007, su richiesta della Ferrero, la divisione di annullamento ha dichiarato la nullità del marchio comunitario Timi Kinderjoghurt. Nel 2008, però, su domanda della Tirol Milch, la commissione di ricorso ha annullato la decisione della divisione di annullamento, ha respinto la domanda di nullità e ha ritenuto che la divisione di annullamento sarebbe vincolata dalle constatazioni e dalle conclusioni di merito delle precedenti decisioni dell’Uami in forza del principio nemo potest venire contra factum proprium, secondo cui l’amministrazione è tenuta al rispetto dei propri atti, in particolare qualora tali atti abbiano consentito alle parti del procedimento di acquisire legittimamente diritti su un marchio registrato. In seguito, la commissione di ricorso ha confermato le constatazioni della decisione della divisione di opposizione e della decisione della quarta commissione di ricorso del 2003, secondo cui i marchi erano complessivamente diversi, tenuto conto delle loro profonde differenze sul piano visivo e fonetico. Infine, essa ha respinto la domanda di nullità, in quanto l’identità o la somiglianza dei segni, non risultava soddisfatta. Il Tribunale di primo grado considera che, benché l’elemento «kinder» sia presente in entrambi i segni, esistono alcune caratteristiche visive e fonetiche che escludono che i segni siano percepiti come simili e respinge il ricorso .  
   
   
GIUSTIZIA EUROPEA:TUTELA DEGLI AZIONISTI DI MINORANZA  
 
Su una questione sorta dinanzi ai giudici lussemburghesi, la Corte di giustizia ha stabilito che il diritto comunitario non contempla un principio generale di diritto in virtù del quale gli azionisti di minoranza sono tutelati mediante l’obbligo a carico dell’azionista dominante, che acquisti o eserciti il controllo di una società, di offrire loro l’acquisto delle azioni da essi detenute alle stesse condizioni di quelle convenute in occasione dell’acquisto di una partecipazione che conferisca o rafforzi il controllo dell’azionista dominante. (quarta sezione, sentenza del 15 ottobre 2009, procedimento C-101/08, Audiolux/groupe Bruxelles Lambert, Bertelsmann e a. ).  
   
   
GIUSTIZIA EUROPEA: SOCIETÀ A CAPITALE MISTO PUBBLICO E PRIVATO  
 
Il Trattato Ce consente l’affidamento diretto di un servizio pubblico a una società a capitale misto, pubblico e privato, costituita specificamente al fine della fornitura di detto servizio e con oggetto sociale esclusivo, nella quale il socio privato sia selezionato mediante una procedura ad evidenza pubblica, previa verifica dei requisiti finanziari, tecnici, operativi e di gestione riferiti al servizio da svolgere, a condizione che la gara rispetti i principi di libera concorrenza, di trasparenza e di parità di trattamento. (Sentenza C-196/08 del 15 ottobre 2009, Acoset Spa /Conferenza Sindaci e Presidenza Prov. Reg. Ato Idrico Ragusa e. A).  
   
   
INFORMATION TECHNOLOGY: ROMA BATTE MILANO PER NUMERO DI ADDETTI. MILANO AL PRIMO POSTO PER FATTURATO  
 
Roma presenta insediamenti produttivi nel settore It mediamente più grandi rispetto al dato nazionale, con una media di 6 addetti per impresa. Milano, invece, scende a 5 addetti per impresa, seppure questo numero rimanga comunque più elevato della media nazionale del settore che è di 4 addetti. Lo rivela la I. A. N. Srl (www. Ian. It), società leader in Italia nella progettazione e implementazione di infrastruttura It che è riuscita a trasformare la crisi in un’opportunità. «L’italia è uno dei Paesi a più elevata intensità di lavoro in Information Technology d’Europa» commenta Federica Neri, presidente di I. A. N. , che sottolinea come quella italiana sia la seconda industria It in Europa sia per numero di imprese che per numero di addetti in rapporto alla popolazione totale. Con le sue 100 mila imprese, i suoi 400 mila addetti e un valore aggiunto che copre il 2,8% del totale prodotto dall’industria e dai servizi a livello nazionale, l’Italia si colloca infatti tra i Paesi europei più sviluppati nel settore informatico, al secondo posto, dopo il Regno Unito e prima di Francia e Germania. Poli di eccellenza si confermano Roma e Milano, dove emergono fenomeni di assoluto rilievo internazionale. Imprese eccellenti, come I. A. N. Srl, la società fondata da Alberto Neri premiata oggi come una delle 28 aziende “top of excellent” nell’indagine sostenuta dalla Camera di Commercio di Milano. In particolare la Lombardia con 11,2 miliardi di euro di fatturato si colloca al primo posto tra le regioni italiane, coprendo il 27% del fatturato It nazionale. Il Lazio con 6,95 miliardi di euro è al secondo posto per fatturato e si attesta a quota 16,4% sul dato nazionale. In queste due regioni —Lazio e Lombardia— si concentrano il 38,5% delle imprese e il 42% degli addetti sul totale nazionale. (www. Acorep. Com) .  
   
   
OSSERVATORIO ALTAGAMMA 2009  
 
Lunedì 19 ottobre 2009 a Palazzo Mezzanotte, in Piazza Affari 6, Milano, dalle ore 9. 30 alle 13. 30, si rinnova l’appuntamento annuale sulle analisi e le prospettive del mercato italiano ed internazionale dell’alto di gamma, promosso dalla Fondazione Altagamma. Introdurrà i lavori il Presidente della Fondazione Altagamma Leonardo Ferragamo. Interverranno Diana Bracco, Presidente del Comitato Expo 2015, Gaetano Miccichè, Responsabile della Divisione Corporate & Investment Banking di Intesa Sanpaolo, Tom Barrack, Ceo di Colony Capital, Rocco Forte, Presidente di Rocco Forte Collection. Nel corso del convegno saranno presentati i diversi studi che compongono l’Osservatorio Altagamma: Fashion & Luxury Insight 2009: indagine semestrale sulle Imprese Internazionali di Moda e dell´alto di gamma quotate in Borsa, commentata da Giorgio Brandazza, docente della Sda Bocconi; Monitor Altagamma sui Mercati Mondiali 2009: analisi dell’andamento mondiale dei consumi dell’alto di gamma, basato sullo studio dei bilanci di più di 200 aziende internazionali del settore e di più di 500 che contribuiscono al giro d’affari, curata da Claudia D’arpizio, partner responsabile delle Practice Internazionali Moda-lusso di Bain&co; il consumo Tax-free nell’Unione Europea: analisi sul consumo Tax Free all’interno dell’Unione Europea, effettuata da Global Refund e presentata da Pier Francesco Nervini, Amministratore Delegato di Global Refund Italia; Consensus Altagamma 2010: le previsioni sull’andamento del settore dell’alto di gamma, secondo analisti ed esperti delle principali Banche di investimento e Società di consulenza internazionali, commentate da Armando Branchini, Segretario Generale della Fondazione Altagamma. Il convegno sarà moderato dalla giornalista Maria Concetta Mattei. Per ulteriori informazioni: Fondazione Altagamma, Edoardo Carloni, Tel. 02 72003321, carloni@altagamma. It.  
   
   
BUCHMESSE: INAUGURATO IL PUNTO ITALIA DAL PRESIDENTE DELLA CAMERA FINI E DAL SOTTOSEGRETARIO GIRO. POLILLO (AIE): “INVERTIAMO INSIEME LA ROTTA RISPETTO AI PRIMI SEGNALI DI SOFFERENZA DEL 2009”. L’EDITORIA ITALIANA RALLENTA NEL 2008 (-3%), ULTERIORMENTE NEI PRIMI SEI MESI DEL 2009 (-2,2% NEI CANALI TRADE)  
 
“Il quadro che ci si presenta è di difficoltà sul piano nazionale ma anche di grande respiro e grande credibilità sul piano europeo, grazie a progetti come Arrow (Accessible Registries of Rights information and Orphan Works towards Europeana – la scheda è allegata), annunciato proprio qui a Francoforte lo scorso anno e che sta diventando la risposta europea a Google Books. Faremo tutto il possibile per cercare di invertire la rotta rispetto ai primi segnali di sofferenza sul mercato nazionale del 2009 ma abbiamo bisogno più che mai che al nostro fianco lavorino, come sta accadendo ora, il mondo politico e le Istituzioni”. E’ questo il messaggio lanciato dal presidente dell’Associazione Italiana Editori (Aie) Marco Polillo al presidente della Camera dei Deputati Gianfranco Fini e al sottosegretario per i Beni e le Attività Culturali Francesco Maria Giro dalla cornice della 61ma edizione della Buchmesse di Francoforte, il più importante appuntamento internazionale per lo scambio dei diritti in programma sino al 18 ottobre e a cui partecipano trecentocinquanta editori italiani. “Scommettere sul libro significa credere nell´Italia civile – ha rilanciato il presidente della Camera Gianfranco Fini – E´ per questo che colgo l´occasione per annunciare dalla Buchmesse che la Camera dei deputati ha promosso, d´intesa con l´Aie, una manifestazione dedicata alla cultura politica che si svolgerà il prossimo 23 ottobre a Roma (il programma è in allegato) e che abbiamo voluto intitolare Il volume della democrazia-Giornata del libro politico a Montecitorio. Abbiamo invitato gli editori a presentare i loro libri nel campo della saggistica politica con l´idea di favorire la più ampia conoscenza possibile delle opere che parlano delle idee e dei problemi del nostro tempo, all´insegna del pluralismo e della ricchezza culturale”. A questa prima iniziativa, è seguito un secondo annuncio, atteso da tempo: l´avvio del Centro per il libro e la lettura. “Nelle prossime settimane – ha confermato il sottosegretario al Ministero per i Beni e le Attività culturali Francesco Maria Giro – entrerà in vigore il regolamento del Centro, un’istituzione che si affiancherà agli editori in un comune lavoro per la crescita del libro. Sono onorato inoltre che Gian Arturo Ferrari, personalità di spicco e di provata esperienza nel panorama editoriale nazionale, abbia accettato di dirigere questa nuova realtà”. Il sottosegretario ha aggiunto che “si punterà a ottenere per l´avvio dell’attività del Centro un budget iniziale nell’ordine di circa 3 milioni di euro”. La situazione italiana - Sono cifre negative quelle che connotano l’editoria italiana nel 2008 (la sintesi del Rapporto 2009, a cura dell’ufficio studi di Aie, è in allegato): 3,5miliardi di euro di fatturato (-3% sull’anno precedente), circa 59mila i titoli pubblicati (2mila in meno dell’anno precedente) per 235milioni di copie (-12%). L’unico dato positivo è che nel 2008 è tornata a crescere la lettura in Italia (oggi il 44% degli italiani legge almeno un libro in un anno) anche se parliamo dello 0,9% in più circa dell’anno precedente. Malgrado queste criticità diffuse l’editoria italiana occupa ancora per fatturato e titoli pubblicati la settima posizione mondiale e la quinta in Europa. Migliorano i rapporti all’estero: crescono l’export del libro e la cessione di titoli italiani, diminuiscono (ancora) le traduzioni – Cresce dell’1% l’export del libro italiano (pari a 41milioni di euro) e cresce il numero di titoli di cui gli editori italiani cedono i diritti di edizione, passando dal 2001 a oggi del 94% e raggiungendo i 3. 490 titoli venduti (di cui il 29% è costituito da libri per bambini, il 28% dai libri di saggistica e il 17% dall’editoria illustrata). Diminuiscono invece ulteriormente le traduzioni da lingua straniera, attestandosi sul 19% della produzione complessiva. Il libro si compra sempre nelle più nelle librerie di catena, un po’ meno al supermercato, un po’ più in edicola, molto più online – Gli italiani nel 2008 hanno privilegiato le librerie di catena per l’acquisto dei libri (il numero di punti vendita, che nel 2007 era di 314 è più che triplicato), dimenticato supermercato e ipermercato (-0,9%), privilegiato edicola (+2,7) e soprattutto l’acquisto di libri online (+26,8%). I primi sei mesi del 2009: i segnali di sofferenza continuano – Nei primi sei mesi del 2009 si registrano i primi segnali di difficoltà non solo per i settori “a rischio” del 2008 (lo scolastico, il rateale, le grandi opere, i collaterali) ma anche per i canali trade. Il mercato italiano dei libri, nel solo canale librerie, ha espresso infatti un valore di vendite tra gennaio e giugno di 439,8milioni di euro, pari a circa 31milioni di copie vendute, registrando, rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, una flessione nei canali trade del 2,2% a valore e del 4,2% a volume. .  
   
   
WWW.QUATTRORUOTE.TV: IL CANALE TELEVISIVO ONLINE DI QUATTRORUOTE  
 
L´universo di "Quattroruote" è in continua espansione: il 15 ottobre prende vita la sua evoluzione più recente. Si chiama "Quattroruotetv " ed è un vero e proprio canale tematico televisivo online a cui tutti gli appassionati di motori potranno accedere attraverso il collegamento internet digitando o l´indirizzo www. Quattroruote. Tv o quello del sito www. Quattroruote. It. Sono più di 1. 500 i video disponibili, tra anteprime, interviste, prove su strada, impressioni di guida, cronache dai saloni, retrospettive sulle auto storiche e "Quattroruote Lab" (risposte ai quesiti più frequenti tra gli automobilisti giornalisticamente dimostrate in laboratorio), tutti organizzati e strutturati in modo da facilitare la ricerca e la fruizione on demand. Quattroruotetv propone i contenuti esclusivi prodotti dalla redazione di "Quattroruote" dal 2006. I servizi meno recenti hanno una ottima qualità televisiva Sd ma quelli prodotti tra fine 2008 ed il 2009 possono essere visti addirittura in Hd (Alta definizione). La directory si arricchisce mediamente di più di quattro video inediti ed autoprodotti la settimana, cioè di circa duecento servizi l´anno; un numero paragonabile a quello delle automobili che "Quattroruote" prova in dodici mesi: almeno un nuovo video per ogni nuovo modello internazionalmente proposto. Il sito di "Quattroruotetv" è stato realizzato in pieno spirito web 2. 0, consente pertanto di interagire, commentare, personalizzare i contenuti e condividerli attraverso una funzione che permette di caricare i propri video sul sito. Un´interfaccia intuitiva offre svariate opzioni di fruizione: qualità, formato, visione a schermo intero. Contemporaneamente, è stato creato un gruppo Quattroruotetv su Facebook e su Twitter. Ci sono due livelli di utilizzo: gli utenti fruiscono gratuitamente di trailers di anteprime e pillole di prove su strada, contributi video legati a eventi e Saloni. Chi invece decide di abbonarsi navigherà su Quattroruotetv senza alcuna limitazione alla visione dei filmati trasmessi integralmente. Gli appassionati possono anche scegliere di acquistare solo una specifica prova in video: in questo caso hanno diritto, quand´è disponibile, a scaricare anche la prova su strada in pdf dell´automobile protagonista del video e alla sua anteprima completa. Chiunque abbia una connessione a internet a portata di mano, può collegarsi da subito a "www. Quattroruote. Tv" per scoprire parte dell´immenso patrimonio di servizi video realizzati dai giornalisti di "Quattroruote" in questi ultimi anni. Secondo Gabriele Viganò, direttore generale pubblicità & new media, "il marchio Quattroruote è stato definito un love mark perchè capace di entrare nel cuore e nell´immaginario dei consumatori grazie a curiosità,competenza e fiducia generate, condivise e mantenute nel tempo. In sintesi: valore . Quattroruotetv nasce da questa qualità percepita e dalle esperienze fatte nella produzione di contenuti video attualmente distribuiti all´estero. Con la piattaforma adottata entrare nel mondo Quattroruote sarà ancor più intrigante e spettacolare (Hd) così come per i contenuti della testata sarà sfidante parlare ad un pubblico esigente come quello della tv on demand. " .