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Notiziario Marketpress di Lunedì 29 Novembre 2010
DA UNO STUDIO NUOVE INFORMAZIONI SULL´OROLOGIO BIOLOGICO DELLE PIANTE  
 
Bruxelles, 29 novembre 2010 - Alcuni scienziati hanno rivelato come gli orologi biologici delle piante le aiutino a reagire ai cambiamenti legati all´alba e al tramonto nonché alla durata del giorno. Questi risultati hanno gettato nuova luce su come gli esseri viventi reagiscono al cambiamento dei ritmi della luce del giorno e potrebbero aiutarci a capire meglio gli effetti del jetlag e dei turni lavorativi. I risultati, ottenuti da scienziati in Ungheria e nel Regno Unito, sono stati pubblicati sulla rivista Molecular Systems Biology. L´ue ha sostenuto questo lavoro attraverso il progetto Euclock ("Entrainment of the circadian clock"), che ha ricevuto 12,3 Mio Eur nell´ambito dell´area tematica "Scienze della vita, genomica e biotecnologia per la salute" del Sesto programma quadro (6° Pq). Molti esseri viventi hanno orologi circadiani che assicurano che vari aspetti metabolici, fisiologici e comportamentali avvengano nei momenti ottimali nel corso della giornata. Studi hanno dimostrato che diversi geni sono più attivi in momenti precisi della giornata e geni a essi collegati dal punto di vista funzionale sono spesso regolati per essere attivi nello stesso momento. Gli orologi biologici che controllano questi processi sono "sincronizzati" tramite informazioni come per esempio la luce. Gli orologi biologici aiutano le piante a gestire in modo ottimale il metabolismo del carbonio. Durante il giorno, le piante usano energia proveniente dal Sole per trasformare il biossido di carbonio in zuccheri e ossigeno. Questo avviene in parti della pianta detti cloroplasti. Alcuni degli zuccheri vengono trattenuti nei cloroplasti in forma di "amidi transitori". "Questi vengono scomposti per dare origine a zuccheri durante la notte, prevenendo l´inibizione della crescita della pianta causata dall´inedia," scrivono i ricercatori. "Diversi geni coinvolti nel metabolismo degli amidi sono regolati ritmicamente," aggiungono. In questo studio, i ricercatori hanno testato diversi modelli matematici e hanno condotto vari esperimenti per determinare la complessità dei processi che controllano l’orologio circadiano della Arabidopsis thaliana. Volevano inoltre determinare come l´orologio mantiene abbastanza flessibilità da adattarsi ai cambiamenti stagionali e agli orari di alba e tramonto. I loro studi hanno dimostrato che un modello matematico con tre anelli di retroazione era migliore per prevedere i risultati di esperimenti pratici rispetto a modelli con solo uno o due anelli di retroazione. "Abbiamo mostrato che una maggiore complessità del modello permetteva alla fase circadiana dei componenti del modello di cambiare flessibilmente in risposta al fotoperiodo del ciclo luce-buio," affermano gli scienziati. Secondo i ricercatori, "Il comportamento del modello può essere concettualmente diviso negli effetti degli input della luce, gli effetti delle ore del giorno del ciclo del mattino sui geni che si esprimono la sera, e gli effetti delle ore notturne del ciclo della sera sui geni che si esprimono la mattina." Gli scienziati credono che le loro scoperte potrebbero essere importanti per le scienze agrarie. "Tempi corretti dei processi ritmici, come la degradazione degli amidi, sono fondamentali per la crescita, è quindi molto probabile che questa regolazione temporale della fisiologia vegetativa sia stata soggetta a selezione naturale e potrebbe contribuire al miglioramento delle colture," sottolineano. I risultati potrebbero avere implicazioni anche per la medicina umana; la sonnolenza, la temperatura corporea, la pressione sanguigna e la forza fisica variano secondo un ritmo di 24 ore. "I nostri risultati ci danno informazioni preziose su come le piante - e le persone - reagiscono ai cambiamenti della durata del giorno," ha commentato il professor Andrew Millar dell´Università di Edimburgo nel Regno Unito, che ha coordinato lo studio. "Potrebbero fornire un nuovo metodo per capire come adattarsi quando i ritmi giornalieri di luce e buio vengono interrotti." Per maggiori informazioni, visitare: University of Edinburgh: http://www.Ed.ac.uk  Molecular Systems Biology: http://www.Nature.com/msb/index.html  Euclock: http://www.Euclock.org/    
   
   
MILANO NIGUARDA, VISITE A DISTANZA E CARTELLE CLINICHE SU I-PAD AVVIATI DUE NUOVI PROGETTI DI E-HEALTH PRIMI IN EUROPA FORMIGONI E BRESCIANI: PARTE DA QUI LA SANITA´ DEL FUTURO  
 
Milano, 29 novembre 2010 - La sanità del futuro passa da Niguarda. Grazie al contributo di Regione Lombardia, sono stati attivati in via sperimentale nell´ospedale milanese due progetti di e-health primi in Europa: Helthpresence (visite a distanza) e i-Clinic (cartelle cliniche touchscreen su i-Pad). Il presidente della Regione Lombardia, Roberto Formigoni, insieme all´assessore alla Sanità, Luciano Bresciani, al direttore generale di Niguarda, Pasquale Cannatelli e ai responsabili dei progetti ha tenuto il 26 novembre a battesimo le due novità, ad alto contenuto tecnologico, introdotte a Niguarda. Healthpresence è un sistema di prevenzione sanitaria che permette al medico di visitare un paziente a distanza, utilizzando un sofisticato sistema di telepresence in alta definizione. I-clinic consente al medico di visualizzare la cartella clinica dei pazienti direttamente sul proprio i-Pad. Grazie alla trasmissione dati a distanza il medico può accedere alle informazioni che gli occorrono senza essere fisicamente in ospedale o può condividerle con un altro specialista per avere un consulto a distanza. "Si tratta di due iniziative innovative e complesse - ha detto Formigoni - che nascono in un grande ospedale pubblico come Niguarda. Sono progetti che Regione Lombardia persegue da tempo: siamo i primi in Europa perché per primi abbiamo scommesso sulle nuove tecnologie e sull´alleanza pubblico-privato". Prevenzione, introduzione delle nuove tecnologie in sanità e appropriatezza le parole chiave indicate da Formigoni rispetto ai due progetti. "Con la visita a distanza dei pazienti - ha spiegato il presidente - potremo allargare la prevenzione, dando ai dipendenti di una azienda la possibilità di effettuare una visita direttamente sul loro posto di lavoro, con le stesse garanzie e la stessa specializzazione assicurate in ospedale ma con un evidente risparmio di tempo". "Come dimostra anche il progetto i-Clinic - ha proseguito Formigoni - l´utilizzo delle tecnologie in Lombardia è avanzatissimo. L´e-health è già una realtà consolidata nella nostra regione". Formigoni, a questo proposito ha ricordato alcuni dati che riguardano il Siss, il Sistema Informativo Socio-sanitario lombardo: 5,8 milioni di fascicoli sanitari elettronici (Fse) già attivi, più di 14 milioni di documenti clinici elettronici pubblicati nel 2010 con firma digitale (+19% rispetto al 2009), 75 milioni di prescrizioni online. Il sistema collega in rete, con una copertura ormai pari al 100%, quasi 10 milioni di cittadini, circa 8000 medici di medicina generale e pediatri di famiglia, 2.600 farmacie, 150 mila operatori socio-sanitari, 35 aziende ospedaliere, 15 Asl, 2.500 enti sanitari privati. "In questo scenario - ha spiegato ancora il presidente - la parola d´ordine è integrazione. Proprio in questa ottica nasce il progetto i-Clinic, che comporta evidenti vantaggi in termini di maggiore appropriatezza delle cure". "Questa - ha concluso Formigoni - è la nuova frontiera della medicina che permetterà di fare più prevenzione, di curare meglio i cittadini, di risparmiare risorse e tempo". "Questa è una medicina più di casa - ha aggiunto l´assessore Bresciani -. Finalmente il paziente cronico può rimanere monitorizzato stando con i suoi affetti, a casa sua. In questo modo si può cercare di impedire che abbia delle fasi di acuzie e quindi necessità di ricovero ospedaliero, con anche riduzione dei costi". "Una volta sperimentate - ha sottolineato Bresciani - queste tecnologie potranno essere estese all´intero sistema. Una cosa importante è la partnership con l´industria, che ci permette di essere protagonisti dello sviluppo tecnologico. L´industria lavora in alleanza con l´università e permette di portare finanziamenti in grado di colmare il gap delle risorse per la ricerca, che così riesce a sostenersi". "Una medicina territoriale fatta con queste metodologie - ha detto ancora Bresciani - permette risparmi di tempi e di costi. Finalmente con queste alleanze il sistema sanitario non è solo un costo ma anche una leva di sviluppo, di aumento di posti di lavoro e di pil". Un "ospedale pubblico di assoluta eccellenza", come ha spiegato il presidente Formigoni, quello in cui prendono piede i due progetti di e-health presentati oggi. Niguarda, secondo un´indagine dell´Istituto Lorien Consulting su un campione di 1500 persone, è il primo ospedale pubblico più famoso in Italia e il terzo ospedale in assoluto (11%) dopo il Gemelli di Roma (26,1%) e il San Raffaele di Milano (20,4%). Sul campione Milano e provincia il Niguarda è risultato essere l´ospedale più conosciuto (46,6%), seguito dal San Raffaele (39,8%), dal Policlinico (18,5%) e dal Fatebenefratelli (13,8%). Il campione milanese ha inoltre testimoniato come quasi tutti i reparti dell´Ospedale siano ben noti al pubblico: dall´emergenza-urgenza ai reparti chirurgici e all´aera oncologica. Ecco in sintesi le caratteristiche dei due progetti presentati oggi. Healthpresence - I primi a testarlo sono proprio i dipendenti di Cisco System, la società leader in Europa nella fornitura di soluzioni di rete che, insieme a Fastweb, è partner del progetto. E´ il primo progetto in Europa di prevenzione da remoto per i dipendenti di un´azienda. Sono già 80 i dipendenti che, su base volontaria, hanno aderito al programma di screening. Un elettrocardiogramma, l´auscultazione del cuore e polmoni e tutto ciò che serve per una visita cardiologica completa per valutare possibili rischi; tutto direttamente sul proprio posto di lavoro, senza perdere tempo per recarsi in ospedale. La lista dei nominativi, con relative informazioni sulla storia sanitaria, saranno inviate da Cisco a Niguarda, quindi si procederà con la valutazione: in Cisco è già stata allestita una sala visita dove il paziente, alla presenza di un infermiere, sarà messo in contatto con il medico cardiologo che eseguirà la visita a distanza grazie ad una tecnologia video ad alta definizione, di ultima generazione. Medico e paziente potranno, così, dialogare mentre l´infermiere sarà "il braccio operativo" del cardiologo in tutte le indagini necessarie. Sempre a distanza avverrà anche la refertazione: Niguarda infatti invierà gli esiti delle valutazioni al medico aziendale di Cisco entro tre giorni lavorativi successivi alla visita. I-clinic - Partner del progetto sono Telecom Italia e Connexxa. Mediante i-Pad, Portale Clinico (cartella elettronica di Niguarda) e I-clinic è dunque possibile accedere, al letto del paziente e in totale mobilità, alle funzionalità riguardanti i processi medici e assistenziali. L´attenzione è particolarmente rivolta all´uso del diario clinico durante il giro visite. Il progetto è nato "dall´unione" di soluzioni sofisticate, sia applicative ("Portale Clinico" e i-Clinic) che strumentali (i-Pad); ciò permette la visualizzazione di dati clinici che, insieme alla semplicità dell´utilizzo in modalità touchscreen, e a un elevato grado di sicurezza, grazie all´utilizzo della tecnologia Rfid, rende la soluzione i-Clinic uno strumento essenziale nell´operatività quotidiana del personale medico ed infermieristico. Il progetto prevede inoltre la sinergia fra Agfa e Connexxa per un´attività di ricerca sull´integrazione dell´utilizzo delle immagini Dicom ad alta definizione. Per tre mesi ci sarà la sperimentazione dei primi 5 i-Pad, poi il sistema verrà esteso a tutto il Blocco Sud (450 posti letto) con l´utilizzo di 70 i-Pad per arrivare infine all´applicazione in tutto l´ospedale.  
   
   
IL PRESIDENTE SCOPELLITI È INTERVENUTO A RENDE SUI TEMI DELLA SANITÀ IN CALABRIA  
 
Rende, 29 novembre 2010 - Il Presidente della Regione Giuseppe Scopelliti è intervenuto, a Rende, ad un incontro pubblico dal titolo: Sanità: no agli sprechi, si alla qualità. “Mi trovo qui perchè si tratta – ha detto - di una manifestazione seria e costruttiva sulla sanità calabrese, di cui ha realmente bisogno la Calabria. Il problema della politica è l´incoerenza di chi assume determinate posizioni quando governa e le cambia totalmente quando si trova all´opposizione. Ho apprezzato il mea culpa del consigliere regionale Nicola Adamo, è da qui che bisogna ripartire. La Calabria ha bisogno che chi ha contribuito a questo sfascio concorra adesso con noi, con spirito di sacrificio, a costruire un percorso nuovo. Al contrario di quei ´sette samurai´ ha aggiunto il Governatore della Calabria - che stanno girando per gli ospedali di zona montana per promettere oggi, che non amministrano, ciò che non sono stati capaci di fare quando hanno governato. Inoltre, sono sorpreso e rammaricato per le dichiarazioni di alcuni sindaci della Calabria che prima hanno condiviso il Piano di Rientro ed oggi, forse perchè sotto campagna elettorale, pensano solo a fomentare gli animi senza capire che rischiano di andare contro i cittadini calabresi. La nostra regione sta pagando gli errori compiuti nel passato, e chi spesso si esprime in modo scomposto lo dimentica. Siamo qui per cercare di risolvere i problemi della sanità calabrese - ha concluso Scopelliti - e chiedo a tutti un maggiore senso di responsabilità”.  
   
   
SANITÀ: A REGGIO CALABRIA, AD UNA RIUNIONE SUL PIANO DI RIENTRO  
 
Reggio Calabria, 29 novembre 2010 - Il Dirigente Generale del Dipartimento Presidenza Francesco Zoccali è intervenuto ad un incontro sul Piano di Rientro nella sanità, organizzato dall’Ordine dei Medici di Reggio Calabria. Oggetto della riunione, alla presenza di varie sigle sindacali ed associazioni di volontariato, la situazione della sanità calabrese in relazione al Piano di Rientro. Il Dirigente generale Zoccali ha ascoltato gli interventi dei vari relatori e ha, poi, esposto la linea della Regione Calabria. “Spesso si parla di Piano di Rientro – ha affermato Zoccali – ma a volte senza conoscerne il reale contenuto. La sanità calabrese versa in condizioni critiche soprattutto perché negli ultimi anni si è fatta troppa politica con la sanità, invece che politica sanitaria. Il concetto portato avanti dal Presidente Scopelliti – ha aggiunto Zoccali – prevede il paziente al centro del sistema sanitario, per soddisfare la sua domanda e garantire il sacrosanto diritto alla salute. C´è un forte deficit da ripianare, ma intendiamo rimettere i conti a posto, razionalizzando la spesa senza sacrificare i servizi. Il Presidente Scopelliti ritiene che associazioni e sindacati di categoria non siano controparti della Regione, ma componenti fondamentali per riorganizzare un sistema che va condiviso, accompagnato e arricchito con il contributo fattivo degli operatori del settore. Il primo passo da compiere – ha proseguito Zoccali – è ripianare il debito, per evitare che in futuro risorse importanti debbano essere sacrificate per coprire buchi e vengano investite per lo sviluppo. Partiremo dalla riorganizzazione della rete territoriale, ospedaliera e dell´emergenza-urgenza, ma bisogna prendere in esame anche i problemi relativi al blocco del turn-over, che speriamo di far ripartire a breve, seppure in una piccola percentuale, ed al rapporto con i privati, perché da oggi in poi sarà il sistema pubblico a costruire l’offerta, al contrario di quanto accaduto in passato. Inoltre, visti i numerosi ricoveri inappropriati – ha continuato il Dirigente Generale del Dipartimento Presidenza – ci sarà una razionalizzazione dei posti letto e lavoreremo per la dotazione delle strutture di nuove attrezzature tecniche. Riteniamo, però, che le strutture debbano esistere solo se produttive, al fine di eliminare quegli sprechi, spesso figli della cattiva politica, che hanno portato la sanità calabrese a questa condizione critica. Una volta attuato il Piano di Rientro, si lavorerà per il nuovo Piano Sanitario: per questo chiediamo a tutte le componenti che, ogni giorno, si spendono in prima linea per i pazienti, a collaborare costruttivamente con la Regione, con proposte concrete che migliorino la sanità calabrese. Ribadisco che il Presidente Scopelliti pone il malato al centro del sistema – ha concluso Zoccali – ma vogliamo che gli operatori del settore operino in sicurezza e siano in grado di esprimere le grandi professionalità di cui sono dotati”.  
   
   
PRESENTATO “CRESCERE NEL MONDO”, UN PROGETTO PER LA SALUTE DEI BAMBINI. LANDI: “UN ESEMPIO DI VERA INTEGRAZIONE CHE MILANO LANCIA ALLA COMUNITÀ INTERNAZIONALE”  
 
 Milano, 29 novembre 2010 - "E’ con grande soddisfazione che presentiamo oggi i risultati del progetto di cooperazione internazionale nel campo della “medicina sociale” e nell’impegnativo compito di rafforzare i servizi al cittadino, con una attenzione particolare ai bambini stranieri immigrati o adottati. “Crescere nel mondo” è una ambiziosa mappatura sui processi di crescita in età infantile, uno studio sul campo che ha permesso di spiegarci come crescono i bambini delle diverse nazioni e popolazioni del mondo. Bambini che di frequente, insieme alle famiglie, emigrano in Europa. Sta qui il significato del progetto, non a caso sposato sia dall’Assessorato alla Salute, sia dall’Ufficio Relazioni internazionali. “Crescere nel mondo” raggiungerà nei prossimi anni nuovi Paesi. Il significato ultimo della collaborazione, della condivisione, lo sottolineo anche pensando ai principi ispiratori di Expo 2015, è nel costruire insieme condizioni di vita migliori". Lo ha detto l´assessore alla Salute Giampaolo Landi, in Sala dell’Orologio a Palazzo Marino, intervenuto il 25 novembre alla presentazione di ‘Crescere nel mondo’, un progetto raccoglie 228 carte di crescita di altezza e peso di bambini di oltre 50 diverse Nazioni. Presenti Alessandro Sartorio, direttore del Centro per i Disordini della crescita dell´Istituto Auxologico Italiano e una rappresentanza del Corpo Consolare di Milano e un gruppo di bambini di varie etnie che saranno testimoni del progetto “Crescere nel Mondo” e della multiculturalità della città. Si tratta di una raccolta frutto di 10 anni di collaborazione fra il Centro per i Disordini della crescita dell’Istituto Auxologico Italiano di Milano diretto dal prof. Alessandro Sartorio, Ambasciate, Consolati, Ospedali italiani nel mondo, Società scientifiche, organizzazioni umanitarie internazionali (Oms, Unicef), singoli medici specialisti in ambito auxologico. La versione riassuntiva su Cd che il Comune di Milano ha scelto di patrocinare contiene tutte le carte di crescita sinora raccolte, è facilmente consultabile a livello ambulatoriale e ospedaliero da tutte le figure professionali a vario titolo coinvolte nella gestione delle problematiche di crescita e sviluppo umano. Il Comune di Milano seguirà anche l’implementazione del progetto nei prossimi anni, attraverso Assessorato alla Salute e Ufficio Relazioni internazionali, che prenderà contatti con le rappresentanze consolari di Milano per raccogliere nuove carte di crescita (di peso, altezza e indice di massa corporea) non ancora disponibili o più aggiornate rispetto a quelle già recuperate. Il Centro per i Disordini della crescita si occuperà anche di verificare la qualità del materiale raccolto e di adattare le carte alle esigenze editoriali. “Questo progetto ha lo scopo di definire a livello ambulatoriale la normalità (o meno) di crescita di bambini stranieri, sia adottati, sia immigrati. L’importanza di questo progetto - ha detto il professor Alessandro Sartorio - è determinata dal fatto che l’uso di carte di crescita ‘specifiche’ per Nazione è fondamentale per una corretta valutazione della crescita di bambini di diversa etnia e può permettere di evitare al bambino di essere sottoposto senza necessità a esami diagnostici complessi, fastidiosi e, non da ultimo, costosi”. Scheda Progetto “Crescere Nel Mondo” La presenza e la convivenza con molte etnie differenti dalla nostra, impone ai medici la necessità di valutare la crescita sana dei bambini delle varie provenienze nel mondo. La soluzione è dotare i pediatri di uno strumento che, attraverso parametri matematici, consente di valutare se lo sviluppo del bambino è corretto. “Crescere nel mondo” è la raccolta di 228 carte di crescita di altezza e peso di bambini di oltre 50 diverse Nazioni che, al di là di una funzione di tipo medico, ha assunto col tempo una valenza di medicina sociale, manifestando la volontà di attenzione e cura per i bimbi di tutto il mondo. Si tratta di una raccolta, utile per definire a livello ambulatoriale la normalità, o meno, di crescita di bambine e bambini stranieri (immigrati o adottati) che ha richiesto un lavoro, durato 10 anni, effettuato in collaborazione tra il Centro per i Disordini della crescita dell’Istituto Auxologico Italiano di Milano (diretto dal professor Alessandro Sartorio), le Ambasciate, i Consolati, gli Ospedali italiani nel mondo, le Società scientifiche,le Organizzazioni umanitarie internazionali (quali Oms, Unicef) ed i singoli medici specialisti in ambito auxologico. L’uso di carte di crescita “specifiche” per Nazione è fondamentale per una corretta valutazione della crescita dei bambini di diversa etnia e può permettere di evitare al bambino di essere sottoposto senza necessità ad esami diagnostici complessi, fastidiosi e, non da ultimo, costosi. Le raccolte cartacee delle carte di crescita, pubblicate con aggiornamenti periodici fra il 2006 e il 2008, sono state distribuite gratuitamente a tutti i Centri regionali di riferimento italiani per i disturbi della crescita e dello sviluppo, ottenendo un grande consenso e numerose attestazioni di apprezzamento. La versione riassuntiva su Cd (che ha ottenuto il patrocinio dell’assessorato alla Sanità della Regione Lombardia, della Provincia di Milano, dell’assessorato alla Salute del Comune di Milano, dell’assessorato al Lavoro, formazione professionale, istruzione, università della Provincia del Verbano, Cusio Ossola, dell’assessorato alla Pubblica istruzione, cultura, formazione professionale e universitaria del Comune di Verbania e dell’ Unicef comitato regionale Piemonte), contiene tutte le carte di crescita sinora raccolte, è facilmente consultabile a livello ambulatoriale ed ospedaliero da tutte le figure professionali a vario titolo coinvolte nella gestione delle problematiche di crescita e sviluppo umano. Le famiglie possono, invece, informarsi collegandosi al sito www. Cresceresani.it. Il progetto non termina qui. Sarà, infatti, ulteriormente sviluppato nel corso dei prossimi anni, grazie alla collaborazione dell’Assessorato alla salute e dell’Ufficio relazioni internazionali del Comune che prenderà contatti con le rappresentanze consolari di Milano. Scopo di questa nuova ricerca del Centro per i Disordini della Crescita dell’Istituto Auxologico Italiano è quello di raccogliere nuove carte di crescita (di peso, altezza e indice di massa corporea) non ancora disponibili o più aggiornate rispetto a quelle già recuperate. Il materiale raccolto, tradotto nelle principali lingue, potrà essere eventualmente messo a disposizione dei delegati al prossimo evento Expo 2015, offrendo uno strumento utile a tutti gli operatori per comprendere le complesse dinamiche della crescita dei bambini di tutto il mondo.  
   
   
DA FVG INIZIATIVE INNOVATIVE PER NON AUTOSUFFICIENZE  
 
Trieste, 29 novembre 2010 - Su proposta dell´assessore alla salute, integrazione sociosanitaria e politiche sociali, Vladimir Kosic, la Giunta regionale ha deciso di partecipare ad un bando nazionale tramite il quale il Ministero del lavoro e delle politiche sociali finanzierà iniziative innovative e sperimentali a favore delle non autosufficienze. La Regione Friuli Venezia Giulia parteciperà al bando con il progetto denominato "Redes", Rete regionale disabilità estreme. La proposta è incentrata sulla volontà di rafforzare il supporto alle famiglie delle persone in stato vegetativo o in condizione di disabilità estrema e parallelamente incentivare protocolli di presa in carico attraverso strumenti di valutazione delle condizioni funzionali della persona coerenti con i principi della Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti delle persone con disabilità e le indicazioni dell´Organizzazione Mondiale della Sanità. La quota del Fondo nazionale per le non autosufficienze messa a disposizione per il sostegno dei progetti presentati dalle Regioni è di 19 milioni di euro complessivi. A ciascuna delle Regioni selezionate spetterà un importo il cui ammontare terrà conto della popolazione residente. Come precisa l´assessore Kosic, punto di forza del progetto della nostra Regione è il cosiddetto "Fondo gravissimi", già istituito con intenti innovativi e sperimentali e che, qualora ammesso a finanziamento, potrebbe essere ulteriormente rafforzato. In questo contesto è anche prevista un´iniziativa mirata, rivolta a persone in stato vegetativo e affette da Sla (sclerosi laterale amiotrofica), che passi attraverso la messa a punto e l´attivazione di forme di presa in carico integrata specificamente dedicate. Grazie al "Fondo gravissimi" sono state assistite in una prima fase iniziale 198 persone, per superare nel corso di quest´anno le 300 unità. Al Fondo infatti la Regione Friuli Venezia Giulia ha destinato lo scorso anno 900 mila euro, ai quali si sono aggiunti - grazie alla validità del progetto - 375 mila euro messi a disposizione dalle Fondazioni delle Casse di Risparmio, per un totale di 1.275.000 euro; nel 2010 le risorse a disposizione sono state portate a circa 2,3 milioni di euro. Delle oltre 300 persone complessivamente sostenute con il Fondo nel 2010, ce ne sono ben 58 in stato vegetativo, mentre sono 46 i casi di Sla o patologie affini in stato avanzato di gravità. Non mancano 5 persone in stato di coma. I restanti casi riguardano altre condizioni di estrema disabilità che rientrano nel target del Fondo.  
   
   
IN CALABRIA AZIONI SANITARIE DI PREVENZIONE PER UNA MAGGIORE TUTELA DELLA SALUTE DELLA DONNA  
 
Catanzaro, 29 novembre 2010 - L’iniziativa politica del Presidente della Regione Giuseppe Scopelliti nel settore della sanità non è stata rivolta, in questi mesi, soltanto all’impegnativa rimodulazione delle tre “Reti”: ospedaliera, territoriale e dell’emergenza-urgenza ed ad un diverso governo della spesa sanitaria, in funzione dei bisogni di salute dei calabresi, ma anche al rilancio ed al potenziamento di importanti azioni sanitarie di prevenzione, quali gli screening oncologici dei tumori della mammella e della cervice dell’utero, che consentono, se bene attuati, di ridurre la mortalità della donna del 75%. In Italia, infatti, a causa del carcinoma dell’utero muoiono annualmente 1000-1500 donne ed i nuovi casi sono pari a 3500. Nonostante l’impegno degli operatori del settore, il Dipartimento regionale “Tutela della salute” ha registrato notevoli squilibri territoriali tra le Aziende sanitarie nell’offerta degli screening ed una adesione delle donne (25-64 anni di età per il Pap test e 50-69 anni di età per la mammografia) al di sotto del 30%. Per potenziare e rilanciare gli screening dei tumori femminili si è deciso, con un Decreto del Dirigente Generale del Dipartimento Antonio Orlando di finalizzare quattro milioni di euro, erogandone, subito, alle Aziende Sanitarie Provinciali due milioni e 100 mila al fine di rafforzare l’offerta degli screening, migliorarne gli standard qualitativi ed il monitoraggio, tramite una qualificata informatizzazione, potenziando la comunicazione dei processi organizzativi, sia verso le donne, che nei riguardi dei medici di famiglia e degli specialisti del settore. Inoltre, notevole importanza è data all’aggiornamento degli operatori del settore con corsi di formazione dedicati. Il Dipartimento, nel prossimo anno, attiverà una campagna di informazione su tutto il territorio regionale, coinvolgendo, tra l’altro, le società scientifiche di settore, la Lega italiana contro i tumori e le Associazioni femminili già impegnate da anni in queste delicate problematiche al fine di promuovere una consapevole partecipazione delle donne. Infine, sarà posta particolare attenzione alla vaccinazione delle adolescenti contro il “papilloma virus” che è un’arma efficace per ridurre l’incidenza del carcinoma dell’utero, attivando campagne di educazione sanitaria nelle scuole. Questo programma di iniziative non andrà ad intaccare o aggravare la spesa sanitaria, poiché i finanziamenti attivati fanno parte dei fondi perenti dedicati agli screening, mai attivati. Tramite un preciso cronoprogramma e la definizione di indicatori di risultato saranno erogati alle Aziende Sanitarie gli ulteriori due milioni di euro finalizzati all’incremento dell’ estensione dell’offerta degli screening e dell’adesione, da parte della popolazione target. Sarà cura del Dipartimento monitorare l’appropriato impiego di questi finanziamenti, anche perché un mancato utilizzo avrebbe una ricaduta negativa sulla tutela della salute delle donne.  
   
   
GIUNTA REGIONALE UMBRIA APPROVA PROGRAMMA INTERVENTI PER BENESSERE GIOVANI  
 
Perugia, 29 novembre 2010 - La Giunta regionale dell’Umbria, su proposta della vicepresidente e assessore alle Politiche giovanili Carla Casciari, ha approvato il programma di interventi da realizzare nel biennio 2010-2011 per la promozione del benessere delle giovani generazioni. Il programma approvato prosegue l’azione formativa e di sensibilizzazione dedicata ai bambini, ai ragazzi ed agli adulti che si occupano di loro nei diversi contesti, soprattutto quando si tratta di genitori. In particolare, sono due i progetti individuati dalla Giunta regionale. Il primo si intitola: “Mamma e papà sono la mia forza. Un progetto di accompagnamento e sostegno alla genitorialità per l’età evolutiva” e prevede la realizzazione di una mostra interattiva itinerante, “Nella pancia del papà”, da allestire in vari territori comunali della regione. La mostra è indirizzata in primo luogo ai papà dei bambini dai 3 agli 8 anni, ma coinvolge anche tutta la famiglia allargata. “La mostra – afferma la vicepresidente Casciari - vuole in primo luogo sostenere e valorizzare il ruolo del padre nella relazione educativa con i figli, offrire ai papà un’occasione specifica a loro dedicata in cui sentirsi protagonisti e sperimentare con i propri figli un percorso ludico-educativo nel quale parlare, giocare e pensare con i propri bambini”. Contemporaneamente si svolgerà un programma di incontri per i genitori (pomeriggi/serate) sul tema “L’educazione emotiva ed affettiva per i figli: cosa mamma e papà devono sapere”. Gli incontri intendono fornire ai genitori occasioni di formazione e strumenti di comprensione utili a “rifinire” il proprio ruolo. Il progetto è curato da Alberto Pellai, medico, psicoterapeuta dell’età evolutiva e ricercatore all’Università degli studi di Milano. Il secondo progetto approvato dalla Giunta regionale si intitola “Il corpo delle donne - nuovi occhi per la tv; programma di formazione per una visione consapevole della televisione”. È destinato alle scuole medie inferiori e superiori e prevede un’azione di sensibilizzazione rivolta ai ragazzi e ragazze delle scuole superiori attraverso incontri di presentazione del libro “Il corpo delle donne” di Lorella Zanardo, con proiezione del documentario omonimo e discussione condotta dall’autrice e da un esperto. “L’obiettivo – spiega la vicepresidente - è quello di indirizzare la riflessione, in particolare dei giovani, sulla rappresentazione grottesca, volgare e umiliante della figura femminile che sempre più spesso viene proposta dai mezzi di comunicazione e promuoverne una lettura critica e consapevole”. Gli incontri previsti sono complessivamente cinque, da realizzare nelle zone sociali interessate al progetto. In questo quadro sarà realizzato anche il corso di formazione “Nuovi occhi per la Tv” rivolto agli adulti (operatori, insegnanti), e/o ai ragazzi e alle ragazze, attraverso 5 moduli da 12 ore suddivisi in 2 giornate da 6 ore ciascuno. “Il corso – conclude la vicepresidente Casciari - è indirizzato a tutti gli adulti che hanno un ruolo nei confronti dei giovani, in particolare nel campo dell’educazione, per fornire strumenti operativi idonei a condurre i giovani ad una lettura critica delle immagini proposte quotidianamente dai media sulle donne”. Il programma sarà attuato in tutte le Zone sociali del territorio regionale e comporterà una spesa di 60mila euro.  
   
   
RIPARTE IL PROGETTO "PREVENZIONE DENTALE IN ETÀ EVOLUTIVA". ADERISCONO 1.000 DENTISTI DENTI SANI PER TUTTI I BAMBINI: VISITE E SIGILLATURE GRATIS INVITO A CASA ALLE FAMIGLIE DEI 30.000 BIMBI TOSCANI CHE HANNO COMPIUTO 7 A NNI  
 
Firenze, 29 novembre 2010 - Denti sani nella bocca di tutti i bambini. Riparte in questi giorni il progetto regionale della "Prevenzione dentale in età evolutiva", per la promozione della salute orale e la prevenzione della carie, rivolto a tutti i bambini toscani che hanno compiuto 7 anni di età. Tutte le bambine e i bambini nati nel 2002 sono invitati a recarsi da uno degli oltre 1.000 dentisti dell´Andi (Associazione nazionale dentisti italiani) che hanno aderito al progetto. Gratuitamente l´odontoiatra li visiterà, verificherà le condizioni di tutta la bocca e sigillerà i primi molari permanenti (a maggior rischio di carie) con una vernice protettiva che, insieme a corretti comportamenti di igiene alimentare e dentale, li aiuterà a mantenerli sani. L´invito arriva a casa alle famiglie dei 30.000 bambini toscani nati nel 2002. Il progetto, promosso dall´assessorato al diritto alla salute, coinvolge i pediatri di famiglia, gli odontoiatri dell´Andi, le tre Università toscane, il Centro di collaborazione Oms per l´epidemiologia e l´odontoiatria di comunità dell´Università di Milano, e l´azienda ospedaliero universitaria Meyer di Firenze. «E´ l´unico progetto di questa portata, per dimensioni e capillarità, attualmente in corso in Italia - dice l´assessore al diritto alla salute Daniela Scaramuccia - che ha l´obiettivo dichiarato di ridurre la carie negli adulti di domani, come raccomanda l´Oms. L´iniziativa prevede non solo l´intervento degli odontoiatri, ma, grazie al supporto dei pediatri, stimola le famiglie a una corretta igiene orale, per bambini e adulti. Invito tutte le famiglie che riceveranno la chiamata a portare i bambini dal dentista». Per avere la visita e la sigillatura, è necessario rivolgersi a uno degli studi dentistici che hanno aderito al progetto. Per avere l´elenco, si può telefonare all´Ufficio relazioni con il pubblico della Asl di appartenenza, rivolgersi al proprio pediatra, o consultare l´elenco su internet, agli indirizzi: www.Regione.toscana.it/salute, www.Meyer.it/  www.Toscana.istruzione.it/  www.Anditoscana.it/  www.Pediatriadifamiglia.net/  Il progetto ha preso avvio nel 2005, con un´indagine tra 4.790 bambini e ragazzi di 4,6 e 12 anni delle scuole toscane, che ha permesso di rilevare l´indice di carie (inferiore allo 0,8% per i bambini di 4 anni, 1,1 in quelli di 6 anni, inferiore a 1 in quelli di 12). Nel triennio 2006-2009 è partito il programma di prevenzione, che, oltre alla visita e alla sigillatura dei denti di oltre 30.000 bambini toscani (hanno aderito un terzo di quelli invitati), ha visto azioni di educazione per una corretta igiene orale e corretti stili alimentari, distribuzione di prodotti di pulizia orale, fluoroprofilassi.  
   
   
NESSUNA CHIUSURA DI SERVIZI ALL´OSPEDALE DI CUORGNE´ IL DAY HOSPITAL RESTA FUNZIONANTE E PRESTO IL RIPRISTINO DELL´ORGANICO  
 
Torino, 29 Novembre 2010 - «L’ospedale di Cuorgnè non subirà alcuna chiusura di servizi, compreso il day hospital oncologico che continuerà a funzionare». L’assessore regionale alla Tutela della salute e Sanità Caterina Ferrero smentisce le voci ricorrenti ultimamente circa ipotetiche riduzioni dei servizi nell’ambito della Asl To4 per quanto attiene al presidio ospedaliero di Cuorgnè. «In tal senso ho avuto la più ampia rassicurazione dal commissario straordinario della Asl To4 Emilio Iodice – aggiunge l’assessore Ferrero – che la stessa azienda non ha programmato alcuna riduzione per quanto attiene al presidio di Cuorgnè che, ricordo, svolge un importante ruolo sia come sbocco per l’Alto Canavese, sia per il ruolo di supporto al presidio di Ivrea». Quanto dichiarato dall’assessore Ferrero è, quindi, la concreta risposta all’interrogativo posto recentemente attraverso una raccolta di firme da parte di un gruppo di cittadini che paventava la chiusura del day hospital. La conferma del permanere dei servizi sanitari è anche l’inequivocabile smentita delle tesi sostenute da alcune forze politiche che hanno alimentato preoccupazioni tra la popolazione. «E’ fin troppo evidente che c’è chi non perde occasione per diffondere notizie infondate per mero interesse politico. – è il commento di Ferrero – Ma come dimostra la vicenda di Cuorgnè la verità è un’altra ed emerge. Spiace che queste sortite abbiano l’effetto di ingenerare tra la popolazioni ingiustificate preoccupazioni. Qualcuno dovrebbe riflettere». Per quanto riguarda la temporanea carenza dell’organico dell’equipe oncologica dell’Asl To4, causata da pensionamenti e una gravidanza , che ha portato a una riduzione delle giornate di funzionamento e una riorganizzazione delle sedute di tutti i 4 punti di day hospital, compreso quello di Cuorgnè, il commissario Emilio Iodice dichiara che «non appena sarà approvato formalmente il piano di rientro della stessa Asl si procederà con almeno una sostituzione per tornare alla normale programmazione dei day hospital oncologici si tutto il territorio». Il piano di rientro della Asl To4 sarà approvato dalla Giunta regionale la settimana prossima.  
   
   
BOLZANO, PRESENTATA LA RELAZIONE SANITARIA 2009  
 
Bolzano, 30 novembre 2010 - Qual è lo stato di salute della popolazione locale? La Relazione sanitaria fornisce risposte dettagliate a questa e ad altre domande sulla sanità altoatesina. Nel corso della conferenza stampa del 26 novembre l’assessore alla sanità, Richard Theiner, ha presentato l’annuale Relazione sanitaria con i dati relativi al 2009. La Relazione Sanitaria provinciale rappresenta uno strumento ormai indispensabile per il monitoraggio degli obiettivi del Piano Sanitario Provinciale e per identificare i bisogni sanitari della società altoatesina nel suo complesso. Nel corso della conferenza stampa odierna (26 novembre) l’assessore provinciale alla sanità ed alle politiche sociali, Richard Theiner, ha illustrato i dati più significativi emersi dalla “Relazione sanitaria 2009”. Nel corso della conferenza stampa l’assessore Theiner ha sottolineato che con la riforma clinica si pone l’accento sui centri specialistici e nel corso del 2011 verrà introdotto uno screening riguardo al tumore dell’intestino crasso. Inoltre, nonostante l’aumento del numero di pazienti cronici e dei costi per i trattamenti la Provincia è riuscita tra il 2008 ed il 2009 a limitare al 2,6% l’aumento dei costi complessivi per la sanità e l’assicurazione contro la non autosufficienza, un dato che si colloca significativamente al di sotto del valore registrato nelle regioni limitrofe. La Relazione Sanitaria è articolata in tre parti, riguardanti rispettivamente la popolazione e la salute, i servizi sanitari e le risorse. Ogni parte è a sua volta suddivisa in capitoli introdotti da una sintesi sugli aspetti salienti del fenomeno esaminato. L’assessore Theiner si è detto particolarmente soddisfatto dei dati riguardanti la speranza di vita che in base alle stime dell’Astat in provincia di Bolzano risulta superiore a quella nazionale ed è rispettivamente di 79,8 per gli uomini e di 85,5 per le donne. La speranza di vita alla nascita è in costante crescita negli ultimi anni. Nell’ultimo quarto di secolo sono stati guadagnati circa 10 anni di speranza di vita alla nascita per gli uomini e 8 per le donne. Il numero medio di figli per donna in età feconda supera di poco l’unità: quindi, per una quota rilevante delle donne, quello partorito, sarà l’unico figlio. Questa condizione, insieme all’età sempre più avanzata delle madri, indica un recupero di fecondità in età matura e necessita di una maggiore attenzione alla gravidanza e al parto. Nel corso del 2009 in Provincia di Bolzano sono nati 5.462 bambini, di cui 5.047 da madri residenti in provincia (92,4%), registrati attraverso il Certificato di assistenza al parto (Cedap); rispetto agli anni precedenti (dal 2005 al 2008 si sono registrate in media ca. 5.630 nascite annuali) nel 2009 si assiste ad una notevole diminuzione di ca. 3 punti percentuali (ca. 170 nati in meno rispetto agli anni precedenti). Quasi tutti i parti sono avvenuti negli otto punti nascita presenti in provincia, solo 20 parti sono avvenuti a domicilio. In generale i dati altoatesini, confrontati con i dati medi nazionali, offrono un quadro positivo sia dell’assistenza in gravidanza sia degli esiti neonatali. L’assessore ha quindi fornito alcuni dati riguardanti l’incidenza delle malattie oncologiche. Nel corso del 2009 si sono registrati 1683 nuovi casi oncologici tra gli uomini ed il numero degli uomini colpiti da tumore in Alto Adige è di 8608 persone. Per quanto riguarda le donne i nuovi casi oncologici nel 2009 sono stati 1244 ed il numero complessivo delle donne dal cancro è di 9781. Sulla base di questi dati l’assessore ha sottolineato che l’impegno del suo Assessorato nel settore oncologico è prioritario nel quadro della riforma clinica e che si punterà sempre più ad una specializzazione su standard qualitativi di livello internazionale in appositi “centri di eccellenza”. Le malattie croniche costituiscono la principale causa di morte quasi in tutto il mondo. Si tratta di un ampio gruppo di malattie, che comprende le cardiopatie, le neoplasie, il diabete, le malattie respiratorie croniche ecc. Oltre ad avere un alto tasso di mortalità, le malattie croniche possono essere anche particolarmente invalidanti, così che la lotta a queste malattie rappresenta una priorità per la salute pubblica. Le malattie croniche si manifestano clinicamente soprattutto in età anziana, quindi esiste una correlazione tra età media della popolazione e prevalenza dei malati cronici. A livello territoriale il Comprensorio Sanitario di Bolzano presenta una struttura demografica nettamente più anziana rispetto ai comprensori di Bressanone e di Brunico. I testi ed i dati presentati nel corso della conferenza stampa sono facilmente scaricabili attraverso semplici procedure di download, così come ulteriori approfondimenti sulle informazioni di interesse (tabelle e grafici). Va sottolineata la notevole flessibilità del formato, che rappresenta il suo punto di forza: grazie alla sua architettura (ad esempio, i collegamenti alla sezione dei "dati online"), l´utente è sempre nelle condizioni di consultare i dati più aggiornati sul fenomeno di interesse. La relazione sanitaria può essere richiesta all’Osservatorio Epidemiologico dell’Assessorato alla sanità, via Gamper,1 tel. 0471 418040 ed è consultabile in internet all’indirizzo http://www.Provincia.bz.it/oep/relazione-sanitaria/relazione-sanitaria.asp    
   
   
27° CONGRESSO DELLA SIMG «IL MEDICO DI FAMIGLIA AL CENTRO DEL SISTEMA» UN TOSCANO SU TRE ASSISTITO DA UN MEDICO CHE ADERISCE ALLA MEDICINA DI INIZIATIVA  
 
Firenze, 29 novembre 2010 - «Il ruolo del medico di medicina generale è al centro del sistema. E´ lui la figura più vicina al paziente. Tutti insieme dobbiamo riflettere sul suo ruolo e riconfermarne l´importanza». Queste le parole dell´assessore al diritto alla Salute Daniela Scaramuccia, che il 25 novembre ha portato un saluto al 27° congresso nazionale della Simg, la Società italiana di medicina generale. «Il medico di medicina generale - ha proseguito l´assessore, rivolgendosi ai 1.500 medici di famiglia provenienti da tutta Italia riuniti nell´auditorium del Palacongressi di Firenze - è l´interlocutore primario del cittadino nel costruire la sua salute, quello che deve aiutare il cittadino a non ammalarsi». In proposito, l´assessore ha ricordato l´esperienza toscana della medicina di iniziativa: «La Regione Toscana, d´intesa con la medicina generale - ha detto - ha attivato quest´anno la sperimentazione dei moduli della sanità di iniziativa: una medicina che non sta sulla porta del pronto soccorso, ad aspettare che il paziente arrivi, ma che invece gli va incontro in maniera proattiva, per evitare che il paziente si ammali o si cronicizzi. Oggi, un terzo dei pazienti toscani è seguito da un medico di famiglia che ha aderito alla medicina di iniziativa. Una medicina innovativa, nella quale il medico torna ad essere il punto di riferimento del paziente. In Toscana - ha sottolineato l´assessore - i tassi di soddisfazione dei cittadini per il loro medico di famiglia sono altissimi».  
   
   
CONVEGNO SU SINDROME DI DOWN OGGI AL POLICLINICO DI BARI  
 
Bari, 29 novembre 2010 - Nascere con la sindrome di Down (Sd) non implica la stessa esperienza su tutto il territorio nazionale e regionale, pertanto proporre e condividere un modello di intervento integrato psico-socio-sanitario che sia in grado di tener conto della complessità della condizione che il bambino e la sua famiglia si trovano ad affrontare in seguito alla diagnosi è l’obiettivo prioritario del Convegno che si terrà il 29 novembre dalle ore 8.30 presso l’Aula Magna “G. De Benedictis”, Ospedale Policlinico, Piazza Giulio Cesare, Bari. Professionisti del settore e famiglie si confronteranno sulle problematiche associate all’impatto psicologico della diagnosi, alle necessità assistenziali in fase prenatale e postnatale, ma anche sulle competenze e sui traguardi raggiungibili, con l’obiettivo di tessere insieme un percorso di presa in carico globale capace di promuovere la migliore qualità di vita possibile per il bambino e per la sua famiglia. “Il Convegno – spiega l’assessore alle Politiche della Salute, Tommaso Fiore, che interverrà per i saluti alle 9.00 - si inserisce in un più ampio programma che prevede la definizione di linee di indirizzo assistenziali ed organizzative che coinvolgeranno gli operatori sociosanitari e le associazioni delle famiglie di tutto il territorio regionale”.  
   
   
SALUTE/SOCIALE FVG: DEFINITIVA APPROVAZIONE PER LINEE GESTIONE 2011  
 
Trieste, 29 novembre 2010 - Su proposta dell´assessore alla salute, integrazione sociosanitaria e politiche sociali, Vladimir Kosic, la Giunta regionale del Friuli Venezia Giulia ha approvato il 25 novembre in via definitiva le Linee per la gestione del Servizio sanitario regionale nel 2011. Rispetto al testo proposto in via preliminare, sono state apportate alcune modifiche in relazione alle esigenze via via emerse. Le novità consentiranno agli Enti del servizio sanitario una più agevole attuazione delle prescrizioni previste tenuto conto delle esigenze del territorio, dei rapporti intercorrenti con i soggetti privati che operano per conto del Servizio sanitario regionale, dei rapporti in essere con lo Stato in relazione all´attuazione del progetto nazionale di ricetta elettronica ed in riferimento all´appropriatezza prescrittiva dei farmaci. Altre modifiche riguardano l´attività del Centro regionale trapianti e le indicazioni a livello nazionale in merito alle politiche di prevenzione e cura delle dipendenze.  
   
   
CULTURA. APRE A BRERA LA MOSTRA “I CAVALIERI DEL CIELO”  
 
 Milano, 29 novembre 2010 - E’ stata aperta a Brera, nella Sala Maria Teresa della Biblioteca Braidense, la mostra “I Cavalieri del Cielo”, organizzata dal Comitato Nazionale per le Celebrazioni del Centenario dell’Aeronautica. L’esposizione, patrocinata dal Comune di Milano e aperta al pubblico da oggi, approfondisce le imprese degli aviatori italiani che per primi sfidarono i cieli. “Il volo da sempre rappresenta per l’uomo una sfida alla tecnica, al coraggio, alla responsabilità – ha detto l’assessore alla Cultura Massimiliano Finazzer Flory –. Perché il cielo non sia uno spazio di guerra ma di pace, c’è bisogno di cogliere in questa sfida un’opportunità culturale”. Il percorso espositivo narra, attraverso documenti, modellini, prime edizioni librarie, fotografie e sculture, le imprese di uomini e donne che per primi sperimentarono l’emozione del volo: dai lanci in paracadute dal pallone aerostatico sull’Arena di Milano, ai raid europei e intercontinentali, dalle avventure in dirigibile per arrivare alla coppa Schneider. “La mostra I Cavalieri del Cielo - ha dichiarato il Presidente Riccardo Bertollini - è la prosecuzione del percorso di divulgazione è iniziato fin dall’insediamento, avvenuto lo scorso luglio 2009, con tutta una serie d’importanti iniziative. Pur con le limitate risorse economiche a disposizione il Comitato Nazionale è riuscito, grazie soprattutto ad una forte spirito di gruppo, a realizzare tutti gli impegni presi”.  
   
   
QUINTIERI, FEDERLAZIO: IL ‘NO’ POLITICO ALLA F1 A ROMA E’ APPROCCIO CULTURALE SBAGLIATO  
 
Roma, 29 novembre 2010 - “Quello che non è riuscito alla crisi politica sembra riuscire al Gp di Formula 1 a Roma”. Questo è il commento del direttore generale della Federlazio Giovanni Quintieri sulla risoluzione firmata alla Camera contro il Gp a Roma. “Il no alla Formula 1 pare abbia rinsaldato immediatamente un fronte comune tra esponenti di forze politiche che non avremmo mai immaginato così contigui tra di loro. I contrasti, cui quotidianamente assistiamo tra alcuni rappresentanti dei vari schieramenti politici, come d’incanto hanno lasciato spazio ad un unico afflato nel respingere il Gp a Roma. L’atto firmato alla Camera – prosegue Quintieri – è la dimostrazione plastica di un teorema che è ormai fin troppo evidente, ovvero che in questo Paese è più importante, più semplice, più redditizio politicamente, più deresponsabilizzante gridare forte il proprio ‘No’, piuttosto che entrare con pazienza, con attenzione, con intelligenza nel merito dei progetti che di volta in volta vengono lanciati da chi in questo paese ha ancora voglia di progettare, di immaginare, di creare nuove iniziative. Non è possibile – ribadisce il direttore generale della Federlazio – che si sia sempre pronti a chiudere la porta alle novità senza vedere mai gli effetti positivi che queste novità portano con sè. E’ proprio l’approccio culturale – quando non vi sia anche la strumentalizzazione politica – ad essere sbagliato. Quello stesso approccio che, nell’intento di contrastare il progetto del Gran Premio di Formula 1, fa dire a importanti rappresentanti di gruppi politici presenti in Parlamento, che l’Eur sarebbe già ‘gravato’ dalla Nuvola di Fuskas e dall’Aquarium, come se le opere citate fossero un danno per il quartiere e non invece un fiore all’occhiello”. “Se questa è la mentalità diffusa in alcuni dei nostri partiti – conclude Quintieri – allora forse non c’è proprio da stupirsi più di nulla, anche se, per fortuna, il fatto che autorevoli rappresentanti istituzionali, quali il Sindaco di Roma, si siano già pronunciati contro questo fronte del No, ci fa pensare che forse in questo paese non ancora tutto è perduto”.  
   
   
MILANO: VIA LIBERA DELLA GIUNTA ALLA RIQUALIFICAZIONE DELLO STADIO MEAZZA  
 
Milano, 29 novembre 2010 - Via libera alle nuove opere di riqualificazione dello stadio Meazza. La Giunta comunale ha approvato il 25 novembre la modifica della convenzione tra il Comune e il Consorzio San Siro 2000 (che comprende le società di Milan e Inter) che regola l’uso e la gestione dello stadio Meazza. La modifica riguarda la percentuale di ripartizione del canone annuale di affitto (8,4 milioni di euro) tra denaro e opere a scomputo, che il Consorzio deve versare al Comune. In base alla modifica la percentuale cambia da 53,3 per cento in denaro e 46,7 in opere a 30 per cento in denaro e 70 per cento in opere. La modifica della convenzione sarà applicata a partire dal 1° gennaio 2011 e durerà fino al 31 dicembre 2016 per il tempo necessario alla realizzazione delle opere di riqualificazione e ammodernamento dello stadio. Dal 1° gennaio 2017 le percentuali originarie di suddivisione del canone saranno ripristinate. Le opere a scomputo realizzate dal Consorzio comprendono sia nuove opere e interventi di riqualificazione funzionale, sia lavori di innovazione per rendere lo stadio più moderno e in linea con i parametri dettati dall’Uefa per ospitare competizioni di livello internazionale tra cui una finale di Champions League. “Abbiamo approvato la modifica della convenzione – ha spiegato l’assessore allo Sport e Tempo libero Alan Rizzi – per raggiungere due obiettivi fondamentali. Per prima cosa vogliamo garantire la piena fruibilità dello stadio, attraverso una serie di interventi urgenti legati all’agibilità e alla sicurezza, assicurando nel tempo la costante manutenzione. In secondo luogo vogliamo ammodernare l’impianto per consentire lo svolgimento di grandi manifestazioni internazionali, tra cui la finale di Champions League nell’anno di Expo 2015”. “Nell’immediato – ha aggiunto l’assessore – sono necessari consistenti opere e interventi di riqualificazione funzionale, dai lavori alla copertura, al rifacimento delle rampe e degli intradossi tra il primo e il secondo anello, che devono essere effettuati in tempi rapidi per mantenere la fruibilità dell’impianto. Per questo abbiamo deciso di destinare maggiori risorse aumentando la percentuale di opere a scomputo che saranno svolte dal Consorzio assicurando sia una migliore efficienza e coordinamento degli interventi, sia una riduzione dei tempi di realizzazione dal momento che il Consorzio, pur dovendo rispettare le procedure ad evidenza pubblica per gli appalti, non deve, come il Comune, inserire i progetti nel Piano triennale delle Opere pubbliche e attendere i tempi tecnici legati al finanziamento delle opere”. “Con Milan e Inter – ha concluso Rizzi – abbiamo già individuato i principali interventi per garantire la fruibilità dello stadio e il suo ammodernamento. Comporteranno un investimento di 51,7 milioni di euro e potranno essere realizzati in 6 anni”. Le principali opere previste. Opere e interventi di riqualificazione funzionale: - risanamento della copertura - risanamento intradosso e controsoffitto secondo anello - risanamento rampe accesso del secondo anello - realizzazione nuova segnaletica stadio - nuovo centro di controllo - rizollature del campo di gioco, una ogni anno, le altre sono a carico delle società - rifacimento dei servizi igienici dei 3 anelli - sistemazione dell’area esterna allo stadio (ex Palazzetto dello sport) Innovazione: - realizzazione 6 sky lounge 1°anello settore rosso, 3 per curva - realizzazione 6 sky lounge 1°anello settore arancio, 3 per curva - sala executive sottotribuna primo anello arancio - nuove poltrone riscaldate con monitor tribuna d’onore settori rosso e arancio, sky box e palchi - ampliamento museo Inter e Milan, nuovo store e area ristorazione da 3.500 mq, semicerchio settore blu, in due fasi. La modifica della convenzione tra il Comune di Milano e il Consorzio San Siro 2000 giunge dieci anni dopo la sottoscrizione avvenuta il 1° luglio 2000. Nel primo decennio sono state realizzate opere per un importo pari a 38 milioni di euro. Le opere più consistenti hanno riguardato la sicurezza (a seguito dei decreti Pisanu a Amato) con la realizzazione della nuova cancellata, dei tornelli e del controllo elettronico degli accessi, lo spostamento dei tifosi ospiti al terzo anello, la chiusura delle rampe di accesso al secondo anello e l’adeguamento dei seggiolini per i tre anelli. Sono stati inoltre realizzati la zona executive e gli sky box al primo anello rosso e arancio. Rifatti anche l’impianto di diffusione sonora (mezzo milione di euro) e gli spogliatoi delle squadre. La delibera approvata oggi definisce anche un accordo tra Comune e Consorzio per il sostegno dell’attività promozionale sportiva milanese. Il Consorzio verserà al Comune 50mila euro all’anno (oltre ai 100mila già previsti) ricavati dagli introiti delle manifestazioni ospitate al Meazza.  
   
   
MONDIALI MASTER CORSA IN MONTAGNA NEL 2011 A PALUZZA  
 
Udine, 29 novembre 2010 - Nel 2011 la Carnia ospiterà l´11.A edizione dei Campionati mondiali master di corsa in montagna, alla quale, secondo le stime degli organizzatori, dovrebbero partecipare circa mille atleti provenienti da tutto il mondo. L´evento, che verrà organizzato dall´Unione Sportiva Aldo Moro il 17 settembre 2011 a Paluzza, è stato presentato il 26 novembre nella sede della Regione a Udine. Il percorso della gara, diviso in due giri e con un dislivello totale di 310 metri, coinvolgerà Paluzza ed altre frazioni. I lavori di preparazione dei sentieri sono già iniziati e la loro conclusione è prevista entro la primavera del prossimo anno per essere così a disposizione degli atleti. A conclusione dell´evento sportivo i sentieri saranno utilizzati a scopi turistici. La disciplina della corsa in montagna, presentata in tale occasione dalla medaglia d´oro alle Olimpiadi di Torino 2006, Giorgio Di Centa, è diffusa principalmente nei Paesi dell´Europa centrale, negli Stati Uniti, nel Messico, in Giappone, in Cina ed in alcune zone dell´Africa. L´assessore regionale allo Sport, Elio De Anna, ha ricordato come la Carnia sia di fatto conosciuta a livello internazionale grazie ai risultati ottenuti dagli atleti. L´evento di Paluzza, ha aggiunto De Anna, "avrà una ricaduta sul territorio in termini turistici ed enogastronomici". Il sindaco di Paluzza, Elia Viezzi, ha sottolineato l´importanza dell´evento, "frutto del lavoro degli organizzatori sul territorio", per tutto il Friuli Venezia Giulia. L´onorevole Manuela Di Centa, che è anche presidente del Comitato organizzatore dell´evento, ha menzionato il lavoro di squadra svolto sotto il profilo sportivo e politico nella fase preparatoria. I rappresentanti del Comitato, tra i quali ci sono Giorgio Di Centa e la medaglia d´oro sui 5mila metri ai Campionati europei di atletica leggera di Praga 1978, Venanzio Ortis, sono già stati a Korbielow, in Polonia, dove si è svolta la decima edizione dei Mondiali master, ed hanno recuperato per Paluzza la bandiera della federazione mondiale della disciplina. Manuela Di Centa ha ringraziato De Anna "per aver sin dall´inizio voluto investire nell´organizzazione degli eventi sportivi". "Per la realizzazione degli impianti destinati a manifestazioni sportive internazionali - ha spiegato De Anna - abbiamo allocato 1,2 milioni di euro da distribuire in 20 anni (60 mila all´anno). Metà di quest´importo - ha aggiunto - servirà per ristrutturare l´impianto sportivo di Prosecco, a Trieste, dove nel 2013 si svolgeranno i campionati europei masters di rugby, e l´altra metà verrà riservata alla costruzione di un anello per lo sci nordico sullo Zoncolan".