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LUNEDI

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Notiziario Marketpress di Lunedì 29 Novembre 2010
UE, RADIO E TV: PIÙ INDIPENDENZA E PIÙ FONDI PER IL SERVIZIO PUBBLICO  
 
Strasburgo, 29 novembre 2010 - Le radio e televisioni del servizio pubblico in alcuni Stati membri richiedono un supporto finanziario più consistente e maggior indipendenza, sostiene il Parlamento in una risoluzione approvata giovedì che suggerisce alle emittenti di aumentare la loro presenza su internet. Secondo la risoluzione preparata da Ivo Belet (Ppe, Be) "le emittenti pubbliche in alcuni Stati membri sono confrontate a problemi fondamentali che ne pregiudicano l´indipendenza politica, la sopravvivenza e persino la base finanziaria". La risoluzione è stata adottata con 522 voti a favore, 22 contrari e 62 astensioni. Stop all´interferenza politica - La risoluzione invita gli Stati membri a "porre fine alle interferenze politiche relative ai contenuti dei servizi offerti dalle emittenti di servizio pubblico", sottolineando che i valori europei della libertà di espressione, pluralismo dei media e indipendenza, insieme al finanziamento dei media pubblici, dovrebbero essere "priorità" per tutti i paesi europei. Il Parlamento suggerisce di conferire all´Osservatorio europeo dell´audiovisivo "il mandato, affiancato dalle risorse necessarie, di raccogliere dati e realizzare ricerche" su come gli Stati membri applicano tali principi, insistendo che questi "dovrebbero essere chiamati a rispondere del mancato rispetto degli impegni". Finanziamenti pubblici e proprietà private - Gli Stati membri son inoltre invitati a "assicurare finanziamenti adeguati, proporzionati e costanti ai media di servizio pubblico affinché questi ultimi siano in grado di assolvere alla propria missione, di garantirne l´indipendenza politica ed economica". Allo stesso tempo, i deputati chiedono di garantire "una proprietà trasparente delle emittenti private e invitano la Commissione a monitorare e sostenere i progressi in tal senso". Raggiungere i giovani via internet - Il testo approvato invita le emittenti del servizio pubblico a offrire contenuti online di qualità per rivolgersi ai giovani che accedono ai media quasi esclusivamente su Internet. In tal senso, gli Stati membri dovrebbero assicurare le disposizioni giuridiche sulle attività su Internet del servizio pubblico di radiodiffusione, disposizioni che mancano in certi paesi.  
   
   
L´ASSOCIAZIONE RADICALE AGORÀ DIGITALE LANCIA INIZIATIVA DI DISOBBEDIENZA CIVILE E CHIEDE UN PUBBLICO CONFRONTO CON I CONSIGLIERI DI AGCOM.  
 
Roma, 29 novembre 2010 - Di seguitio una dichiarazione di Luca Nicotra e Marco Cappato, segretario e presidente dell´Associazione Agorà Digitale: Confermiamo per martedì 30 novembre presso la sede del Partito Radicale e tramite il sito www.Hackthegov.it/  verrà presentata l´iniziativa di disobbedienza civile in violazione del regolamento su Web Radio e Tv approvato ieri dall´Autorità Garante delle Comunicazioni. Contemporaneamente ci rivolgiamo pubblicamente ai consiglieri Agcom, in particolari ai consiglieri di minoranza Nicola d´Angelo e Michele Lauria che, secondo fonti di stampa, hanno deciso di votare contro il nuovo regolamento. A loro chiediamo di partecipare all´evento per aprire con loro un confronto pubblico sulla portata di tale regolamento. Purtroppo dalle indiscrezioni di stampa sembra emergere che, come temevamo, l´Autorità tenta di risolvere il problema della regolamentazione creando la riserva indiana delle web tv e web radio amatoriali, nella sostanza applicando però in maniera particolarmente limitante per il web le regole già previste per il sistema radiotelevisivo tradizionale.  
   
   
PARI OPPORTUNITA´: VALORE RUOLO E DIGNITA´ DONNE RISOLUZIONE ADESIONE PREMIO IMMAGINI AMICHE. INTESA CORECOM ABRUZZO  
 
L´aquila, 29 novembre 2010 - Va avanti l´impegno dell´assessore per le Pari Opportunità, Federica Carpineta, verso un moderno utilizzo dell´immagine della donna nella comunicazione e nella pubblicità. Il 25 novembre, in coincidenza con la Giornata internazionale contro la violenza, l´assessore Carpineta, affiancata dal presidente del Corecom, Filippo Lucci, ha riferito in sede di Vi Commissione consiliare, sull´importanza di aderire alla risoluzione del Parlamento europeo del 3 settembre 2008, per una creatività più attenta e socialmente responsabile e sull´impatto del marketing e della pubblicità sugli stereotipi di genere. A questo punto, si attende solo, con un´apposita risoluzione, l´adesione del Consiglio regionale d´Abruzzo. Si è parlato anche del Premio nazionale "Immagini Amiche", cui la Regione Abruzzo è stata la prima ad aderire. Le finalità del Premio, promosso dall´Udi, sotto l´egida del Parlamento Europeo e del Ministero delle Pari Opportunità, sono state già illustrate, nel corso di una conferenza stampa, dall´assessore Carpineta, dalla presidentessa del Premio, Daniela Brancati, dall´eurodeputata Silvia Costa e dalla parlamentare abruzzese Paola Pelino. "Lo spirito del Premio - ribadisce Federica Carpineta - non è quello di bacchettare determinati utilizzi del corpo della donna, né tantomeno si pone con intenti censori e proibizionistici. E´, invece, una sfida verso una comunicazione più responsabile, più attenta alla dignità ed al ruolo femminile". Domani, in mattinata, l´Assessore vedrà i rappresentanti delle quattro Province abruzzesi per lanciare il Premio e cominciare a coinvolgere gli Enti locali cui l´iniziativa è rivolta, assieme alla scuola, alle Università, alle realtà culturali, alle associazioni di categoria del mondo economico ed imprenditoriale. Nel pomeriggio, poi, l´assessore Carpineta sarà presente a Roma, presso la sede del Parlamento Europeo, per il lancio italiano del Premio, edizione 2010. "Contestualmente - assicura l´assessore Federica Carpineta - sto per avviare una collaborazione col Consiglio regionale e con il Corecom-abruzzo, volta a promuovere una comunicazione positiva dell´intero universo femminile".  
   
   
PARI OPPORTUNITA´: PARTE PREMIO "IMMAGINI AMICHE" PRONTO IL REGOLAMENTO. L´ASSESSORE  
 
 L´aquila, 29 novembre 2010 - L´assessore per le Pari Opportunità, Federica Carpineta, ha preso parte, il 26 novembre a Roma, presso la sede del Parlamento europeo, al lancio del Premio "Immagini Amiche", cui la Regione Abruzzo ha già dato la propria adesione. Promosso dall´Udi, ed ispirato ad una risoluzione del Parlamento europeo votata il 3 settembre 2008 sull´impatto del marketing e della pubblicità sulla parità tra donne e uomini, il Premio è sostenuto bipartisan da parlamentari europee ed italiane, presenti in gran numero alla presentazione dell´iniziativa. "Immagini Amiche" intende valorizzare la comunicazione per immagini che non abusa del corpo delle donne e non le strumentalizza, non utilizza stereotipi ed, al tempo stesso, compie uno sforzo di creatività e rispetto. L´iscrizione al Premio è libera e gratuita. Possono concorrere i lavori ideati, realizzati, pubblicati o messi in onda nel corrente anno solare. Quattro le sezioni in cui è articolato: pubblicità televisiva, pubblicità stampata, affissioni, televisioni. Superata una prima selezione, rimarrà una rosa di dieci titoli per ogni settore. Su questa short list si pronuncerà, con motivazione pubblica ma inappellabile, la giuria. Ci saranno poi delle menzioni speciali, tra le quali una alla città che abbia attuato politiche coerenti con la risoluzione del Parlamento europeo sulla parità di genere. Le città dovranno iscriversi al Premio entro il 31 gennaio 2011. I riconoscimenti verranno assegnati, in un luogo ancora da stabilire, l´8 marzo 2011, giorno della festa della donna. Ulteriori informazioni sul sito www.Udinazionale.org. L´assessore Federica Carpineta ha già incontrato i rappresentanti delle quattro Province abruzzesi, degli enti locali e delle associazioni per promuovere il Premio e per sensibilizzare verso forme di creatività più attenta e socialmente responsabile dell´universo femminile.  
   
   
PRESENTATO A MILANO IL DOCU-FILM DI ELISA «IVY» È UN ALBUM, MA ANCHE UN VIDEO REALIZZATO IN TRENTINO  
 
Milano, 29 novembre 2010 - Tempo di presentazioni, il 25 novembre a Milano, per la cantante Elisa. La città ha infatti tenuto a battesimo il nuovo disco dell’artista friulana, intitolato “Ivy”. Un momento importante per il nostro territorio, perché insieme all’album è stato lanciato il docu-film realizzato in Trentino un paio di mesi fa. Insieme al cd, che contiene 17 brani tra cover, greatest hits e inediti, dal 30 novembre verrà distribuito un dvd attraverso il quale l’artista friulana, immersa nel verde della Val Canali e della Val di Sella, racconta sé e la propria musica Oltre dodici ore di riprese, con le più moderne video-tecnologie e con la regia di Danni Karlsson, che hanno avuto come teatro la Val Canali nel Primiero e Arte Sella in Valsugana. Il lavoro è durato tre giorni, intensi, nel corso dei quali la cantautrice italiana, tra le più note e apprezzate sulla scena musicale internazionale, ha dialogato con le proprie canzoni, conosciute e nuove, con la propria vita e con la natura del Trentino. Un risultato che si è tradotto in questa clip della durata di 50 minuti, destinata ad accompagnare l’artista nei propri percorsi discografici e concertistici. “Ivy” è dunque un progetto a 360 gradi composto da un album ed un dvd, pubblicato su etichetta Sugar. Il cd alterna brani in inglese ed italiano, 17 pezzi tra cover, greatest hits e inediti, mentre il video offre la possibilità ad Elisa di raccontare il proprio percorso artistico. «L´ispirazione per questo documentario è nata dal desiderio di trasmettere un senso di armonia con la natura. - ha spiegato la cantante - Si tratta di un progetto che racconta cose non scontate, fragili e che restituisce la magia sottile delle cose semplici». Alla voce di Elisa che racconta il suo modo di vivere la musica si alternano i live registrati ad Arte Sella nel Teatro Naturale, seduta al pianoforte insieme ad un coro di voci bianche a due passi dalla Cattedrale Vegetale, nei boschi circostanti, lungo il percorso Artenatura e all´interno di Malga Costa. Il progetto è stato realizzato con la collaborazione di Trentino Marketing, di Arte Sella, dell’Apt della Valsugana e Lagorai, dell’Apt di San Martino di Castrozza, Passo Rolle, Primiero e Vanoi, e del Parco di Paneveggio, Pale di san Martino. Il quanto al titolo, esso conduce al significato più profondo del lavoro. Come l’edera, “Ivy” non ha fiori ma è sempreverde, ben radicata a terra, si spinge però verso l’alto ed abbraccia ciò che tocca. “Ivy” è un concept-album quasi autobiografico, dove ciascuna canzone racconta un frammento di vita reale, schegge di ricordi che rimangono vivi nella memoria, richiamano al passato, ma lo rileggono con una nuova maturità e prospettiva. Con i suoi 17 brani, il cd si presenta come l’album più lungo tra quelli finora pubblicati da Elisa, compreso il greatest hit “Soundtrack ´96-´06”. Un progetto completo che racchiude l’italiano, l’inglese ed il francese, cover che spaziano da “1979” degli Smashing Pumpkins a “Ho messo via” di Ligabue da “I never came” dei Queens of the Stone Age a “Pour que l´amour me quitte” di Camille, e duetti sorprendenti con Fabri Fibra e Giorgia. Tre gli inediti: “Nostalgia”, “Sometimes Ago” e “Fresh Air”, tutti scritti e composti dalla stessa Elisa, che nel primo si avvale della collaborazione musicale di Andrea Rigonat; dieci rivisitazioni di suoi grandi successi: “Lullaby”, “Ti vorrei sollevare”, “Una poesia anche per te”, “Qualcosa che non c’è”, “Rainbow”, “Gli ostacoli del cuore”, “Anche tu, Anche se (Non trovi le parole)”, “It is what it is”, “Eppure sentire (Un senso di te)”, “Forgiveness”. La produzione artistica è stata curata personalmente da Elisa, e la registrazione del nuovo album ha coinvolto, oltre agli ospiti Rita Marcotulli e Mauro Pagani, i componenti storici della sua band e Simone Bertolotti, tastierista che ha suonato il piano e il glockenspiel. Il risultato è un lavoro nel quale Elisa ha saputo far propria ogni singola composizione; un lavoro che ha seguito l’istinto del momento e che, nella sua varietà, rispecchia il suo mondo sia nei brani editi (la maggior parte dei quali ha mantenuto inalterata la sua struttura base), sia in quelli già conosciuti. “Ivy” sarà sul mercato a partire dal 30 novembre.  
   
   
LEGGERE FA BENE AL CERVELLO  
 
 Bruxelles, 29 novembre 2010 - Sin da piccoli siamo incoraggiati a leggere e spesso ci viene detto che fa bene al cervello. Ma cosa fa esattamente la lettura al cervello? Un´équipe internazionale di neuroscienziati si è prefissa di dare una risposta a questa domanda e ha scoperto che le persone che hanno imparato a leggere, non importa se da bambini o da adulti, manifestano reazioni più incisive alla parola scritta in diverse regioni del cervello. La ricerca è stata pubblicata di recente sulla rivista Science. Alcuni scienziati provenienti da Belgio, Brasile, Francia e Portogallo, sotto la direzione del neuroscienziato cognitivo Stanislas Dehaene dell´Institut National de la Santé‚ et de la Recherche Médicale (Inserm) di Gif-sur-yvette, in Francia, si sono posti l´obiettivo di scoprire se l´alfabetizzazione migliora le funzioni cerebrali e se comporta, eventualmente, delle perdite. Gli studiosi hanno misurato le risposte cerebrali di 63 soggetti portoghesi e brasiliani alla lingua scritta e parlata, a immagini di volti, case e diversi utensili utilizzando la risonanza magnetica funzionale (magnetic resonance imaging, Mri). Nel complesso 10 volontari erano analfabeti, 22 erano stati alfabetizzati in età adulta e 31 avevano imparato a leggere durante l´infanzia. I risultati hanno mostrato che tutti manifestavano reazioni più incisive alla parola scritta in diverse regioni del cervello, preposte ad elaborare ciò che vediamo. Inoltre, nei soggetti alfabetizzati (ma non in quelli analfabeti) le parole scritte hanno innescato l´attività cerebrale nelle regioni del lobo temporale sinistro che reagiscono alla lingua parlata. Secondo l´équipe, questo suggerisce che la lettura usa circuiti neurali che si sono evoluti per supportare la lingua parlata, una forma della comunicazione umana molto più antica della lettura. La lettura, infatti, è un fenomeno relativamente recente nella storia umana (5000 anni circa). "L´alfabetizzazione, che sia acquisita durante l´infanzia o in età adulta, migliora le risposte cerebrali almeno in tre modi diversi", hanno scritto gli autori nel loro documento. Essi hanno spiegato che "promuove l´organizzazione delle cortecce visive", la porzione del cervello che riceve ed elabora gli impulsi dei nervi ottici. L´alfabetizzazione produce questo effetto "soprattutto inducendo una reazione ottimizzata alla grafia nota nell´area della forma visiva delle parole (Vwfa, visual word form area) nella corteccia occipito-temporale sinistra e aumentando le risposte visive precoci nella corteccia occipitale, in maniera parzialmente retinotopica", hanno evidenziato gli studiosi. In secondo luogo - secondo l´équipe - "l´alfabetizzazione fa sì che praticamente tutta la rete della lingua parlata nell´emisfero sinistro sia attivata dalle frasi scritte. In questo modo, la lettura, una ´scoperta´ culturale tardiva, influenza l´efficienza di uno dei più evoluti canali di comunicazione umani: la parola". Infine, gli scienziati hanno scritto che la loro ricerca prova che "l´alfabetizzazione affina l´elaborazione della lingua parlata migliorando una regione fonologica, il planum temporale, e rendendo disponibile un codice ortografico con una modalità dall´alto verso il basso (top-down)". Tuttavia, tutta questa attività cerebrale supplementare potrebbe avere degli svantaggi. I ricercatori hanno scoperto che nelle persone che avevano imparato a leggere in età precoce era più piccola la regione della corteccia occipito-temporale che rispondeva alle immagini di volti di quanto non fosse nei volontari analfabeti. "Questi cambiamenti di gran lunga positivi non devono nascondere il fatto che l´alfabetizzazione, come altre competenze umane, conduce anche a effetti di competizione a livello di corteccia", hanno scritto gli autori. "Nell´area Vwfa è stata rilevata un´attivazione significativamente ridotta per scacchiere e volti". Tuttavia, gli scienziati hanno affermato che sarà necessaria un´ulteriore ricerca per determinare se questo compromette effettivamente le nostre capacità di riconoscimento dei volti. Non è la prima volta che viene sottolineata l´importanza che la lettura riveste per il cervello. L´anno scorso Manuel Carreiras del Centro basco sulla cognizione, il cervello e la lingua di San Sebastián, Spagna, ha scoperto che il cervello degli adulti che hanno imparato a leggere da grandi era strutturalmente diverso da quello delle persone che non sanno leggere. Per maggiori informazioni, visitare: Inserm: http://www.Inserm.fr/  Science: http://www.Sciencemag.org/    
   
   
CASARSA CAPOFILA SISTEMA BIBLIOTECARIO PIANURA PORDENONESE  
 
Trieste, 29 novembre 2010 - Il Sistema bibliotecario della pianura pordenonese è individuato quale sistema bibliotecario ai sensi della Lr 25/2006 (Sviluppo rete bibliotecaria regionale), con la Biblioteca Civica di Casarsa della Delizia riconosciuta quale biblioteca centro sistema. Lo ha deciso la Giunta regionale approvando la delibera proposta dall´assessore alla Cultura e sport, Elio De Anna. Il Sistema bibliotecario della pianura pordenonese comprende la biblioteca civica del Comune di Casarsa della Delizia come biblioteca centro sistema, le biblioteche comunali di Zoppola, Valvasone, Sesto al Reghena, San Vito al Tagliamento, San Martino al Tagliamento, Pravisdomini, Prata di Pordenone, Pasiano di Pordenone, Morsano al Tagliamento, Fiume Veneto, Cordovado, Chions, Azzano X, Arzene, nonché le biblioteche del Centro studi Pier Paolo Pasolini e dell´associazione Il Noce.  
   
   
LA NUOVA EDIZIONE DI “NEMICO DEL POPOLO” DI ANTONIO BUDICIN  
 
 Firenze, 30 novembre 2010 - Terzo titolo di una collana di storia del territorio scritta “dal basso”: gli studenti dell’Isis “Leonardo da Vinci” di Firenze presentano la nuova edizione del memoriale di Antonio Budicin Nemico del popolo - un comunista vittima del comunismo. La riedizione dell’autobiografia-denuncia del militante istriano perseguitato da due regimi, e poi ignorato dalla ‘democrazia’ postbellica, è la risultante di un percorso di approfondimento didattico, di ricerca storiografica, di fotocomposizione e stampa iniziato nell’anno scolastico 2006–2007 e conclusosi nel 2009–2010, realizzato interamente all’interno della scuola superiore più grande della Toscana. Il testo dell’autore istriano è stato arricchito con note, schede, foto, cartografia e documenti, grazie alla collaborazione dell’I.r.c.i. (Istituto Regionale per la Cultura Istriano-fiumano-dalmata) di Trieste e alla supervisione storico-scientifica del prof. Roberto Spazzali. Gli studenti Fotografi e Grafici dell’I.s.i.s. “Leonardo da Vinci“, protagonisti del progetto di storia I confini orientali dell’Italia dalla nascita degli irredentismi alla formazione dell’Unione Europea: Venezia Giulia, Istria, Dalmazia, hanno cercato conferme, raccolto documenti e realizzato interviste sul campo, da Gonars a Caporetto, da Tolmino a Pola, da Trieste a Rovigno. Un apporto prezioso al corredo di informazioni che accompagna il racconto di Antonio Budicin è stato fornito dalle “memorie viventi”: donne e uomini che ancor oggi sono custodi di nomi, date e fatti impossibili da trovare sui libri di storia. Questa nuova edizione deve perciò molto alla guida esperta fornita con generosità ed entusiasmo dagli esuli istriani, fiumani e dalmati a Firenze. L’edizione fiorentina del memoriale di Antonio Budicin (dopo quella triestina del 1995) è stata organizzata in modo tale da venire incontro alle esigenze di una utilizzazione in sede didattica, a beneficio di quanti – insegnanti e studenti – intenderanno approfondire nella scuola media superiore la complessa tematica dei conflitti e delle opportunità che presenta la storia contemporanea lungo i “confini orientali” del nostro Paese.  
   
   
UN COLPO GALATTICO 6 MILIARDI DI ANNI FA HA MODELLATO IL VICINATO CELESTE DELLA TERRA  
 
Bruxelles, 29 novembre 2010 - Un team composto da ricercatori francesi e cinesi ha scoperto che la Galassia di Andromeda e le galassie nane conosciute come Nubi di Magellano, forse devono la loro forma attuale a una collisione nel "Gruppo Locale", come gli esperti chiamano il nostro vicinato celeste, circa 6 miliardi di anni fa. Il Gruppo Locale comprende quasi 40 galassie ed è dominato da 2 enormi galassie spirale: Andromeda (anche nota come Messier 31, o M31) e la galassia di cui fa parte la terra, la Via Lattea. I risultati della prima parte dello studio sono presentati nell´Astrophysical Journal, e le scoperte della seconda parte dello studio verranno pubblicate nella stessa rivista a dicembre. Gli astronomi ritenevano che Andromeda, una galassia spirale lontana circa 2,5 milioni di anni luce nella costellazione di Andromeda, fosse stata creata dalla fusione di due galassie con massa inferiore. Ma ricercatori dell´Osservatorio di Parigi e del Centro nazionale per la ricerca scientifica (Cnrs) in Francia, in collaborazione con gli Osservatori astronomici nazionali dell´Accademia cinese delle scienze (Naoc), hanno pensato a un altro punto di vista e, per la prima volta, hanno creato un modello della dettagliata evoluzione strutturale della Galassia di Andromeda. Guidato da François Hammer dell´Osservatorio di Parigi, il team è riuscito a riprodurre molte delle caratteristiche della galassia, compreso il suo immenso rigonfiamento centrale, l´anello gigante di gas e polveri, l´enorme disco spesso e la grande scia di vecchie stelle. I ricercatori suggeriscono che Andromeda sia il risultato dello schiacciamento di due galassie, una leggermente più grande della Via Lattea e l´altra con una massa circa tre volte più piccola. La misurazione delle età stellari delle strutture di Andromeda li ha aiutati a determinare che il primo passaggio si è verificato circa 9 miliardi di anni fa e la fusione finale circa 5,5 miliardi di anni fa. Secondo gli esperti, il Gruppo Locale può probabilmente considerare questa enorme collisione come l´evento più significativo della sua storia. Perché? Poiché la Galassia di Andromeda e i suoi satelliti raccolgono la frazione più grande della materia barionica del Gruppo Locale, che include stelle e gas. Gli esperti fanno notare che la collisione deve essere stata violenta per riuscire a produrre una rotazione sufficiente (momento angolare ) a creare l´enorme disco galattico di Andromeda. Essi aggiungono che le simulazioni forniscono una buona idea di come una quantità di massa equivalente a un terzo di quella della Via Lattea sia stata probabilmente espulsa durante l´interazione, "mediante la formazione di gigantesche code mareali". Probabilmente i gas predominano in quasi tutta questa materia, che è stata per la maggior parte espulsa in una direzione circoscritta, come in un iperpiano orientato lungo il disco della Galassia di Andromeda. "Poiché il disco di Andromeda viene osservato quasi di taglio (inclinazione di 77 gradi), questo iperpiano può facilmente includere la Via Lattea," dicono i ricercatori. Nella seconda parte dello studio, il team ha esaminato come un evento di tale importanza potrebbe influire sul vicinato più prossimo della nostra galassia. Nessuno sa realmente come si siano formate le Nubi di Magellano. I ricercatori suggeriscono che si siano formate all´interno di una delle code mareali generate durante l´immensa interazione 9 miliardi di anni fa. "Esse sarebbero state espulse verso la Via Lattea a una velocità molto alta, che è stata recentemente ricalcolata in 1 milione di kilometri all´ora (quasi 278 km/secondo)!" affermano. Secondo i ricercatori, i risultati di questo studio potrebbero giocare un ruolo fondamentale nella cosmologia. Principalmente poiché supporterebbero la teoria che le fusioni hanno creato la maggior parte delle galassie spirale e che le code mareali durante questi eventi generano le galassie nane. Allo studio hanno contribuito ricercatori dell´Université Paris Diderot e dell´Université Pierre et Marie Curie, entrambe in Francia. Per maggiori informazioni, visitare: Astrophysical Journal: http://iopscience.Iop.org/0004-637x  Osservatorio di Parigi: http://www.Obspm.fr/presentation.en.shtml  Osservatori astronomici nazionali, Accademia delle scienze cinese: http://english.Nao.cas.cn/    
   
   
AL TEATRO CARCANO DI MILANO IL GRANDE CAPO DI LARS VON TRIER  
 
Milano, 29 novembre 2010 - Scritto dal grande regista danese Lars von Trier (Le onde del destino, Dancer in the dark, Dogville)e da lui diretto per il cinema nel 2006, Il grande capo è una commedia degli equivoci per attori degni di essere chiamati tali. Il ritmo concitato della recitazione, l’immediatezza delle battute, la ferocia dei dialoghi disegnano una satira divertente e amara sul mondo del lavoro e sulle relazioni che si stabiliscono all’interno di un ambiente chiuso nella cornice della società del nostro tempo. La vicenda, ambientata in un’azienda informatica danese, narra le vicende di un gruppo di creativi che, dopo anni di successi, stanno per essere licenziati. Raoul, reale padrone dell’azienda, non ha mai rivelato loro la sua vera identità, fingendo di essere semplicemente un collega, anche lui alle dipendenze del “grande capo”. Sempre in incognito, Raoul intavola una trattativa per vendere a un concorrente straniero, un cupo islandese determinato a chiudere l’affare, e decide di assumere un attore disoccupato perché reciti la parte del capo per concludere la cessione dell’azienda. La versione italiana di Giorgio Mariuzzo (suoi gli adattamenti teatrali di Pallottole su Broadway e Io e Annie di Woody Allen, di Stregata dalla luna e Harry, ti presento Sally) trasforma il conflitto secolare tra Danimarca e Islanda in quello, a noi più familiare, tra nord e sud, tra un’imprenditrice veneta che pretende un contatto diretto con il fantomatico capo della ditta in vendita, e un attorucolo di origini meridionali. Scritturato con l’ingrato compito di mandare a casa i lavoratori. Scene di sfacciata comicità si alternano a momenti amari in cui ci si fa beffe sia della spasmodica ricerca di consenso e del bisogno di essere “riconosciuti”, accettati e riveriti dai colleghi di lavoro e dalla società, che dell’atteggiamento ossequiente nei confronti del più forte e sprezzante verso i subordinati. Si ride molto del disperato bisogno di specchiarsi negli occhi degli altri per trovarvi un briciolo di riconoscimento e suscitare almeno una punta di invidia per la nostra supposta “felice condizione”. Una storia emblematica del mondo del lavoro e di una società votata esclusivamente al risultato economico, dove tutto è misurato in base agli obiettivi raggiunti, anche a scapito dei rapporti umani. Gianfelice Imparato, attore napoletano tra i più capaci e versatili (tra le sue più recenti interpretazioni teatrali: Ditegli sempre di sì, I dieci comandamenti, L’oro di Napoli; fra i suoi ultimi successi cinematografici: Gomorra, Il Divo, e, in uscita prossimamente, La bellezza del somaro di Castellitto e Into paradiso, opera prima di Paola Randi), presta la sua maschera imperturbabile, ai limiti del surreale, al finto “grande capo”, mentre Erica Blanc disegna una divertente donna d’affari, diffidente e risoluta. La regia è di Maurizio Panici. In occasione delle recite milanesi, verranno organizzati due incontri aperti al pubblico: venerdì 10 dicembre alle ore 18,30 in teatro e martedì 14 dicembre alle ore 18 presso Mondadori Multicenter (piazza Duomo, 1). Interverranno Gianfelice Imparato e Erica Blanc. Ingresso libero. Www.teatrocarcano.com/    
   
   
CAVEMAN. L’UOMO DELLE CAVERNE. DOPO IL GRANDE SUCCESSO OTTENUTO AL TEATRO NUOVO IL PIÙ FAMOSO SPETTACOLO SUL RAPPORTO DI COPPIA RITORNA !MILANO – TEATRO DERBY  
 
Milano, 29 novembre 2010 - “Sei al 7 anno di matrimonio? Ti stai per sposare? Vi state lasciando? State per andare a vivere insieme? ............ Ti conviene vedere Caveman!” Maurizio Colombi Il pubblico non è ancora stanco di Caveman – L´uomo delle Caverne, l´esilarante one man show con Maurizio Colombi, regia di Teo Teocoli, che con sguardo comico affronta uno temi più spinosi e drammatici dell´umanità: Il rapporto tra uomini e donne. Dopo il grande successo ottenuto nelle repliche di fine ottobre al Teatro Nuovo di Milano, l’esilarante e veritiero monologo aprirà la nuova stagione del Teatro Derby – Via Mascagni Milano – per una serie di repliche a partire da venerdì 3 dicembre a sabato 18 dicembre Per chi non conoscesse ancora Caveman! Anche la versione italiana dello spettacolo punta al grande successo della “natia” Broadway, dove Caveman, con 702 performance in due anni, è stato il monologo più longevo della storia, tanto che il sindaco Giuliani gli ha intitolato la 43° strada Il successo si è diffuso nel mondo con cifre di tutto rispetto: 8.000.000 di spettatori, 15 traduzioni differenti, in scena contemporaneamente in 30 paesi nel mondo ed è stato anche Vincitore del “Premio Laurence Olivier” come Miglior Spettacolo d’Intrattenimento Tutto ciò ha trasformato Caveman da “semplice” successo teatrale a un vero e proprio evento, un fenomeno di costume mondiale. In Italia Caveman è arrivato nel 2008, dove l´adattamento e la traduzione - per volontà di Rob Becker, il creatore della versione originale – sono stati curati da Maurizio Colombi, il regista del record d’incassi Peter Pan - il Musical e del recente “We Will Rock You” il fortunato musical ispirato dalla musiche dei Queen. Per l’occasione è stata coinvolta un’altra firma autorevole del panorama dello spettacolo italiano, Teo Teocoli che ha firmato la sua prima regia teatrale. La produzione è un tandem che vede affiancati la Theater Mogul, compagnia di produzioni teatrali globali, e il Teatro delle Erbe. Con Caveman si ride (sino alle lacrime), ci si diverte, ma soprattutto ci si riconosce. Dal debutto (Marzo 2008) sino alla stagione 2009/10 la versione italiana ha raccolto numeri significativi: Oltre 50.000 Spettatori 200 Repliche (nei teatri di tutta Italia) Al debutto di Milano (Teatro Derby) hanno fatto seguito sempre sold out ovunque lo spettacolo sia stato messo in scena e molti spettatori tornano (la seconda volta magari accompagnati dal/la proprio/a compagno/a). Il successo di Caveman è cresciuto in maniera sotterranea e spontanea, grazie al “passa parola” degli spettatori. Per contribuire a questo “meccanismo” promozionale la produzione mette a disposizione del pubblico delle cartoline “firmate” Caveman. Ogni sera il pubblico ha la possibilità di scriverle con commenti, sarà poi la produzione stessa a spedirle al destinatario indicato. Www.caveman.it  
   
   
AL TEATRO VENTAGLIO SMERALDO MICHELLE HUNZIKER IN MI SCAPPA DA RIDERE CON LA PARTECIPAZIONE VIRTUALE DEL MAGO FOREST  
 
Milano, 29 novembre 2010 - Che cosa è la risata? Uno sfogo, una reazione nervosa del nostro organismo? Una forma di timidezza, un segnale di debolezza, un indice di positività? Per Michelle Hunziker, la risata è anche un modo di comunicare. E´ una sua caratteristica che prorompe, nella vita reale come nel lavoro, non solo nei momenti giusti ma anche in quelli meno adatti, come situazioni drammatiche o malinconiche. La risata è il suo mantra, una formuletta magica, il bidibi bodibi bu che spalanca le porte del suo carattere e della sua comunicatività. Se esistesse una favola di Michelle Hunziker, comincerebbe certamente con una risata. Una risata così cristallina da scatenare un uragano, capace di trasportare lo spettatore in un mondo inatteso di aneddoti sorprendenti, dove nessuno - soprattutto lei - si prende mai sul serio. Esiste davvero una favola di Michelle? Lei, dal palco, ce la racconta e... Chissà: potrebbe essere la sua vita vera, la sua infanzia, le sue passioni, i suoi principi azzurri. Oppure... No: è tutta invenzione, fantasia, immaginazione. Oppure è un mix di tutt´e due da cui può scoppiare uno show. In scena ci sarà una Michelle che si mette in gioco del tutto: in versione intimista, sexy, umoristica, invecchiata, ritoccata chirurgicamente e, come da inizio carriera... Di schiena. E naturalmente anche cantante, ballerina e intrattenitrice. Un “One Woman Show” dal ritmo incalzante e dall´impianto visivo di grande fascino e novità, che lo rendono unico ed originale come l´artista intorno alla quale è stato costruito. Il supporto di mezzi tecnologici e visuali usati in modo narrativo ed interattivo, farà sì che Michelle sia accompagnata, ora dal vivo, ora in maniera creativo-virtuale, dal corpo di ballo, dall´ orchestra, ma soprattutto da un intrigante personaggio critico e dissacratore, a metà fra il Grillo Parlante e lo Stregatto, impersonato da Michele Foresta alias Mister Forest. Tutto questo mentre spesso, a Michelle, scappa da ridere.  
   
   
AL TEATRO SMERALDO DAL 30 DICEMBRE 2010 AL 13 FEBBRAIO 2011 I LEGNANESI IN FAM FUM E FREC  
 
Milano, 29 novembre 2010 - Dopo una stagione travolgente, che ha segnato il tutto esaurito in ogni piazza toccata, la mitica compagnia de I Legnanesi ritorna con un esilarante spettacolo. “Fam Fum e Frec”, totalmente inedito in costumi, scenografie, musiche e testi, è dunque un nuovo capitolo dell’indimenticata rivista all’italiana: sette cambi di scena, venticinque tra attori e ballerini, musiche e divertentissime gag per oltre due ore e mezza di entusiasmante spettacolo. In questo nuovo show, come sempre legato ai temi di attualità, uno dei balletti è ambientato nel vecchio Far West, una metafora del mondo odierno dove solo I Legnanesi possono far ballare allegramente cowboy e indiani insieme. Teresa, Giovanni e Mabilia e tutti i personaggi che animano il cortile portano sul palcoscenico i racconti e le storie fatte di privazioni, disagi economici, false illusioni e gioie irrefrenabili della povera gente. Alti e bassi, però conditi da una sottile ironia e da una grande speranza di una vita migliore. Nel loro regno, il cortile, succede di tutto, dalle liti vere e proprie, ai battibecchi con i vicini sempre per futili e banali motivi che sfociano alla fine in una sana e pulita risata. Teresa, sempre pratica e in bolletta, quasi si ammala per le preoccupazioni e non perde occasione per battibeccare con la sua vittima sacrificale preferita, il Giovanni: lei lo vorrebbe morto, ma in fondo non riuscirebbe a passare un giorno senza il suo grande amore. E anche Mabilia non cambia mai: la “bella del cortile” vagheggia continuamente in fantasie meravigliose ma irrealizzabili, aspirante showgirl un po’ su d’età, ormai più velona che velina. Ma forse anche per lei c’è un futuro…l’amore vero…un buon partito…sarà insomma la volta buona? La Compagnia I Legnanesi nacque per scherzo all´oratorio di Legnarello a Legnano nel 1949 e gli storici personaggi di allora (e di oggi) erano già il fulcro sin dalla prima rappresentazione. La Teresa, la Mabilia, il Giuàn, ovvero la famiglia Colombo: il padre operaio di fonderia, la figlia in filanda con l’aspirazione di essere eletta miss e aprire un negozio di parrucchiera e la madre casalinga-operaia-pensionata. E’ la Teresa il centro della famiglia matriarcale, una donna che si arrabatta con i mestieri più disparati: a posteggiare biciclette o a vendere granite, a pulir lapidi al cimitero, a far la guardia carceraria di complemento, fino a fare la guaritrice. Un mondo, quello della famiglia Colombo, nel quale non si può pensare che al denaro, nell’ambizione impossibile di sfuggire alla “buléta cronica”, unica eredità tramandata di generazione in generazione, dalla civiltà contadina alla civiltà industriale di cui subiscono ogni possibile contraddizione. Ed è alla “buléta” che pensa sempre la Teresa, ossessione tale che anche quando si reca a Roma alla Zecca di Stato, commenta così il vile denaro: “impachetà i miliardi, “dopo mesi ca ma davan nò un ghel: cuma ò vistu i danè, ga som burla dos e o comincia a basai, le cai, carezai, strèngiai, rotulas, mi sota e lur da sura. Vusavu: danè, danè, paradiso, paradiso”. I confini entro i quali si dipana l’esistenza della famiglia Colombo sono delimitati da pochi luoghi: la casa di ringhiera, la fabbrica, la chiesa, il mercato, il cimitero, e il cortile. E’ l’ambientazione delle commedie dei Legnanesi a rendere unico il genere e lo spettacolo. Il cortile, la corte lombarda, è un microcosmo dove viene rappresentata la vita della famiglia Colombo, ma anche di tutto il corollario che completa la loro quotidianità. Nel cortile succede di tutto, è un mondo a sé, a suo modo ovattato, magari un po’ denigrato dagli abitanti, ma comunque in fondo profondamente amato. Www.teatrosmeraldo.it  
   
   
AL TEATRO FRANCO,PARENTI LA GRANDE OCCASIONE DI ALAN BENNETT REGIA DI LICIA MAGLIETTA  
 
Milano, 29 novembre 2010 - Susan, moglie del vicario, e Lesley, attricetta, per caso, ignorandosi e senza alcun apparente rapporto occupano il proprio spazio in una cappelletta laterale in una chiesa; luogo che, “Gli ecclesiastici preferivano nelle grandi occasioni, come la vigilia di Natale quando era piena zeppa, le navate laterali gremite, e dietro perfino gente in piedi come a quel tempo accadeva al cinema”. Due narratrici “Inesperte che raccontano una storia del cui contenuto non sono interamente consapevoli. Lesley ritiene di avere molto da offrire sia come attrice che come persona e Susan crede che solo la commessa dello spaccio sappia che lei è alcolizzata, e invece lo sa tutta la parrocchia”. Il disincanto di Susan farà da contrappunto all’indomita baldanza di Lesley e viceversa. Altri fili sottili le legano, come i rapporti che entrambe hanno con collaboratori o operatori sociali, i luoghi e gli ambienti che frequentano: Susan la chiesa e Lesley il mondo dello spettacolo. Luoghi di “rappresentazione”. I preti in fondo hanno sempre agognato il mondo, o quantomeno la mondanità. Dall’ altra parte centinaia di persone hanno partecipato ai provini per film e commedie. Rappresentano o sono probabilmente due donne ordinarie e una donna ordinaria beveva, spesso, bicchierini, si metteva in ghingheri, passava da un uomo all’ altro come fosse niente. Magari si divertiva anche. E qui sta il problema. Una donna ordinaria si sottraeva alla quota di tribolazioni riservate al suo sesso. Due personaggi nati monologanti, il cui punto di vista resterà uno solo: quello di chi parla. Due confessioni senza un confessore.  
   
   
DAL 9 AL 22 DICEMBRE 2010 AL PICCOLO TEATRO STUDIO EXPO TORNA 20 NOVEMBRE DI LARS NORÉN VIAGGIO NELL’ORRORE DELLA CRONACA QUOTIDIANA UN MONOLOGO DIRETTO E INTERPRETATO DA FAUSTO RUSSO ALESI  
 
Milano, 29 novembre 2010 - Dopo le repliche in Scatola Magica nella stagione scorsa, 20 novembre di Lars Norén, diretto e interpretato da Fausto Russo Alesi, torna, dal 9 al 22 dicembre, ‘calato’ questa volta nella cornice del Teatro Studio Expo. Il Piccolo Teatro, che già aveva ospitato Lars Norén nel 1994, in occasione del terzo Festival dei Teatri d’Europa, con Danza di morte di Strindberg, e al quale ha dedicato l’anno scorso un dittico inedito in Italia (insieme a Dettagli), prolunga nella stagione 2010/2011 l’interesse per questo autore molto rappresentato e apprezzato in tutta Europa ma poco conosciuto nel nostro Pese. 20 novembre è un monologo che si ispira a un drammatico fatto di cronaca avvenuto in Germania nel 2006, proprio nel giorno al quale si riferisce il titolo. Sebastian Bosse, ex studente diciottenne del liceo di Emstetten, entra armato nella scuola, apre il fuoco su allievi e insegnanti, provocando cinque feriti e una ventina di intossicati; alla fine si suicida. La notte precedente aveva pubblicato su Internet alcuni appunti nei quali motivava il suo gesto. Ispirandosi al suo messaggio e alle cronache dei giornali, Norén scava nelle pieghe dell’orrore che si nasconde nella società contemporanea, cercando di capirne l’origine e di rintracciare la cultura – o l’assenza di cultura – che lo scatena. “Leggendo 20 novembre”, spiega Fausto Russo Alesi, “mi sono chiesto: perché portare in teatro un caso come questo? Cosa aggiunge? Nel testo si parla di disagio giovanile, ma anche di disagio culturale, di disagio sociale. Mi è sembrato che Norén coltivasse la speranza che in teatro, nel luogo della cultura e dell’incontro, potesse instaurarsi una relazione dove gli interrogativi, insoluti, di Sebastian avrebbero potuto trovare risposte”. Www.piccoloteatro.org/  - www.Piccoloteatro.tv/    
   
   
BOLZANO: 1° DICEMBRE: A VENEZIA LA FIRMA PER LA CANDIDATURA DEL NORDEST A CAPITALE EUROPEA DELLA CULTURA  
 
 Bolzano, 30 novembre 2010 - Verrà sottoscritto mercoledì 1° dicembre a Venezia il protocollo di intesa per la costituzione del Comitato fondatore incaricato di accompagnare la candidatura del Nordest d’Italia a Capitale europea della cultura 2019. Il presidente della Provincia di Bolzano Luis Durnwalder firmerà l’accordo con i responsabili politici dei territori partner del progetto: le Regioni Veneto e Friuli Venezia Giulia, la Provincia autonoma di Trento, la Provincia di Venezia e il Comune di Venezia. Gli Stati membri Ue propongono, a rotazione annuale, la città o la regione da insignire del titolo di Capitale europea della cultura. Il 2019 sarà il turno dell´Italia. Nella sua ultima seduta la Giunta provinciale ha autorizzato la sottoscrizione del Protocollo d´intesa per la costituzione e il funzionamento del Comitato fondatore per la candidatura dell’area macroregionale del Nordest d’Italia a Capitale Europea della Cultura 2019. La cerimonia della firma del protocollo è in programma mercoledì 1° dicembre alle ore 11 al Museo Correr di Venezia (Salone da ballo) in piazza San Marco 52. Dopo la cerimonia della firma è prevista una conferenza stampa. La Provincia di Bolzano sarà rappresentata dal presidente Luis Durnwalder e dal vicepresidente Christian Tommasini. Durnwalder firmerà l’atto con i colleghi Lorenzo Dellai (Trentino), Luca Zaia (Veneto), Renzo Tondo (Friuli Venezia Giulia), Francesca Zaccariotto (Provincia Venezia) e il sindaco della città lagunare Giorgio Orsoni. La candidatura prevede un partenariato rappresentativo di tutte le realtà proponenti. La sede prescelta per il 2019 dovrà organizzare lungo l´intero anno un programma di manifestazioni culturali volte a valorizzare il patrimonio esistente e favorire cooperazioni durature in ambito culturale.  
   
   
CONCERTO DI NATALE. 66ª STAGIONE SINFONICA ORCHESTRA I POMERIGGI MUSICALI  
 
Milano, 29 novembre 2010 - A dirigere il Concerto di Natale della 66ª Stagione Sinfonica dell’Orchestra I Pomeriggi Musicali sarà il M° Massimiliano Caldi, milanese di nascita, dal 2010 Direttore Ospite Principale della Filarmonica Slesiana, il quale vanta collaborazioni prestigiose come quelle con l´Orchestra del Maggio Musicale Fiorentino, con l´Orchestra del Teatro Regio di Torino, con l´Orchestra Fondazione Arena di Verona e con l´Orchestra del Teatro Massimo di Palermo. Nel rispetto della tradizione, il Concerto di Natale è un appuntamento irrinunciabile, per appassionati così come per il pubblico meno avvezzo alla musica sinfonica che cerca una raffinata e elegante proposta musicale esaltata dall’interpretazione di una prestigiosa orchestra. Le note di Tschaikovsky, Offenbach, J. Strauss, Lehar, Suppè, Gounod riempiono un programma vivace e celebrativo, ma non dimentico del valore culturale della proposta. L’arte dei valzer e delle polke di Strauss si mischia ai momenti più briosi tratti da opere come Faust di Gounod e Eugenio Oneghin di Tschaikovsky; la grazia e la leggerezza delle pagine d’operetta di Offenbach, Suppé e Lehar completano un programma che fa eco all’eleganza delle feste del Mitteleuropa. Massimiliano Caldi, direttore d’orchestra Milanese, è da settembre 2010 direttore ospite principale dell’Orchestra Sinfonica Slesiana di Katowice, è stato dal 2006 al 2010 direttore artistico e musicale dell’Orchestra da Camera Slesiana di Katowice e dal 1998 al 2009 direttore principale dell’Orchestra da Camera Milano Classica. Vincitore assoluto del Concorso Internazionale di Direzione d’Orchestra “Grzegorz Fitelberg” a Katowice in Polonia nell’edizione del 1999, Caldi oggi divide la sua attività in campo sinfonico e operistico principalmente tra Italia e Polonia. In Italia collabora regolarmente con il Teatro Carlo Coccia di Novara, il Teatro Sociale di Mantova, il Teatro Comunale di Bologna, il Festival Valle d’Itria a Martina Franca e l’Associazione Serate Musicali di Milano. Ha inoltre lavorato con le principali orchestre italiane fra cui l’Orchestra de "I Pomeriggi Musicali", l’Orchestra del Maggio Musicale Fiorentino, l´Orchestra del Teatro Regio di Torino, l´Orchestra Fondazione Arena di Verona, l´Orchestra del Teatro Massimo di Palermo, l´Orchestra di Padova e del Veneto, l´Orchestra Sinfonica della Provincia di Bari, l’Orchestra della Fondazione "Arturo Toscanini” di Parma, l’Orchestra Sinfonica Giovanile del Piemonte, l’Orchestra Sinfonica di Sanremo, l’Orchestra Regionale di Roma e del Lazio, l’Orchestra della "Istituzione Sinfonica Abruzzese" e l´Orchestra "Filarmonia Veneta". In Polonia tiene regolarmente concerti alla Filarmonica Slesiana e con l’orchestra da camera ha partecipato ad alcuni prestigiosi festival polacchi. Si è esibito poi con l´Orchestra Sinfonica della Radio Polacca di Varsavia, l´Orchestra Sinfonica Nazionale della Radio Polacca di Katowice, l´Orchestra Filarmonica di Cracovia e l’Orchestra Filarmonica Baltica di Danzica dove viene invitato regolarmente.  
   
   
L´AVVENTURA DEL VETRO UN MILLENNIO D´ARTE VENEZIANA A VENEZIA, MUSEO CORRER  
 
Milano, 29 novembre 2010 - Dopo quasi trent´anni il Museo Correr dedica gli spazi espositivi ad un prestigioso capitolo dedicato al vetro che riprende, con diverso e specifico taglio, l´omonima mostra "L´avventura del vetro" appena conclusasi al Castello del Buonconsiglio a Trento. Da quell´esposizione la grande edizione veneziana mutua una parte dei materiali, aggiungendone però molti altri, davvero importanti, per celebrare adeguatamente il millennio e più di storia del vetro a Venezia e in Laguna. Infatti "L´avventura del vetro", allestita dall´11 dicembre 2010 al 25 aprile 2011 al Museo Correr, per iniziativa della Fondazione Musei Civici di Venezia, a cura di Aldo Bova e Chiara Squarcina, rappresenta la più ampia rassegna sul tema dopo la grande esposizione del 1982 a Palazzo Ducale, Museo Correr e Museo del Vetro. Sullo sfondo di questo evento la prossima ricorrenza dei 150 anni della nascita del Museo avvenuta nel 1861 grazie all´Abate Zanetti, nonché la prospettiva di espandersi nei futuri spazi delle vicine Conterie con la speranza di incentivare ulteriori donazioni di opere novecentesche. Catalogo Skira. Organizzata cronologicamente in quattro sezioni - vetri archeologici; dal Xv al Xviii secolo; Xix secolo, Xx secolo - e con oltre trecento opere esposte, la grande rassegna al Correr ripercorre tutte le tappe della straordinaria "avventura del vetro" a Venezia, dall´arrivo in laguna, in età classica, di vetri provenienti da aree anche lontane, fino al connubio sempre più stretto tra vetro e design che rappresenta il presente e il futuro della produzione vetraria muranese. Quanto il vetro sia connaturato a Venezia lo conferma la sezione d´apertura della mostra che presenta un´inedita sequenza di vetri antichi recuperati dai fondali della laguna e tra la sabbia dei canali della città. Disseminati per casi fortuiti, per la caduta in mare dei carichi o semplicemente per l´eliminazione di manufatti non più integri. Questi capolavori fragilissimi, di fattura spesso raffinatissima, saranno esposti per la prima volta al pubblico dopo essere emersi dalla coltre d´acqua che li ha preservati per secoli. Fanno parte di questa sezione anche i vetri archeologici identificabili con la Collezione Manca, che faranno mostra di sé non tanto con la funzione di "archivio di memoria" quanto oggetti d´ispirazione per quella che sarà destinata a diventare un´attività simbolo di Venezia. Furono queste forme ad influenzare il gusto dei maestri vetrai veneziani per buona parte dell´Età dell´Oro del vetro a Venezia, dal Quattrocento a tutto il Seicento quando i vetri veneziani erano contesi e copiati. A quest´importante periodo la mostra riserva una serie ricchissima di capolavori. Poi l´evoluzione settecentesca con i fortunati nonché geniali tentativi di proporre il vetro per quello che non è ma che, lavorato con maestria ed ingegno, può suggerire materiali diversi come la porcellana senza dimenticare l´ingresso nella lavorazione della calcedonia e dell´avventurina. L´ottocento fu un secolo ambivalente dove si susseguiranno decadenza e rinascita. La prima "favorita" anche dalla perdita di un ruolo politico della Serenissima, la seconda stimolata dai nuovi stili che solcando l´Europa contaminarono anche Venezia e da una riflessione sulla passata grandezza, si giunse a rivisitazioni declinate al nuovo. E, proprio per supportare questo "rinascimento", nasce il Museo del Vetro. Infine il Novecento, con il design che contamina e contagia la produzione vetraria, indirizzandola verso lidi nuovi dove il vetro non è più oggetto d´uso ma opera d´arte, da godere ed ammirare per le sue forme e colori. Proprio su questo nuovo fronte la mostra al Correr si sofferma con l´attenzione che il nuovo merita. Per la prima volta, ad esempio, si cercherà di ricostruire il Novecento secondo anche dei capitoli insoliti e rari con opere provenienti dalla Fucina degli Angeli di Egidio Costantini e un´altra dalla collezione di Carlo e Giovanni Moretti. Questa importante sezione, che non vuole assolutamente ritenersi esaustiva, mira piuttosto a tracciare le linee identificative di un secolo. La mostra espone anche altri esempi di manifattura sempre legata al mondo vetrario: quelli appartenenti alle collezioni Sarpellon, Dinon, Fuga e Panini, spaziando da un rarissimo erbario vitreo, ad una raccolta di borsette di perline di vetro. Sorpresa nelle sorprese - in concomitanza con il Carnevale di Venezia 2011, dedicato all´Ottocento - verrà ad aggiungersi un´ulteriore selezione di più di un centinaio di opere provenienti dalla collezione Maschietto, per la prima volta presentata in città. Si tratta di figurine di vetro, con maschere veneziane e della Commedia dell´Arte, deliziosi nudini femminili, costumi e soggetti di fantasia che, insieme a una selezione di disegni ottocenteschi sul Carnevale, dalle collezioni del Correr, troveranno spazio in uno dei sontuosi ambienti al primo piano del Museo Correr (dal 26 febbraio 2011). Capitoli di un´avventura millenaria che da questo confronto con le infinite sfaccettature di una grande storia può trarre stimoli per declinare lo scintillante futuro del vetro a Venezia.  
   
   
PRESENTATO SALONE BENI CULTURALI DI VENEZIA  
 
Venezia, 29 novembre 2010 - I contenuti del Xiv Salone dei Beni e delle Attività Culturali e del Vi Salone del Restauro, che si svolgeranno dal 2 al 4 dicembre presso il Venezia Terminal Passeggeri, sono stati presentati il 26 novembre a Palazzo Balbi, sede della Regione del Veneto, a Venezia. Sono intervenuti Angelo Tabaro, segretario regionale alla cultura a nome del vicepresidente della giunta regionale Marino Zorzato, Pier Francesco Ghetti assessore alla pianificazione strategica del Comune di Venezia, Luciano Coin amministratore unico di Optimist Srl, Maurizio Cecconi direttore artistico del salone e Gianni Gobbato direttore generale di Veneziafiere Optimist Srl. Il Salone di Venezia è riconosciuto come il primo evento fieristico dedicato ai Beni Culturali in Italia: una vetrina delle eccellenze nel panorama culturale nazionale ed internazionale. Quest’anno saranno presenti circa 170 tra espositori e partecipanti alle due rassegne. Anche la Regione del Veneto avrà un suo spazio espositivo e promuoverà una serie di iniziative di approfondimento. Tabaro ha sottolineato che chi ha il compito di ”governare” la cultura nel Veneto si trova di fronte alla complessità dei contenuti e della gestione del settore da un lato e la sua enorme ricchezza dall’altro. Le amministrazioni pubbliche hanno quindi una grande responsabilità, a partire dalla conservazione di questo patrimonio fino all’impegno di farlo conoscere e consegnarlo alla future generazioni, se possibile arricchito. C’è la necessità di “ascoltare” il territorio – ha detto Tabaro – per fare programmazione culturale e, in ragione delle sempre maggiori difficoltà di bilancio, di fare delle scelte ragionate. La cultura peraltro non è solo un costo ma anche una risorsa. Sono molte le imprese che lavorano in questo campo e sanno reinterpretare la ricchezza del retroterra culturale in forme innovative. La stessa candidatura di Venezia e del Nordest a capitale europea della cultura 2019 rappresenta un’opportunità per questo territorio. “Se riusciamo a fare rete – ha concluso – potremo ottenere risultati e potenzialità mille volte superiori ad oggi e a costi inferiori”.  
   
   
BASILICATA: UN ARCHIVIO SONORO PER CUSTODIRE LA TRADIZIONE “PRESTO UNA LEGGE REGIONALE TUTTA DEDICATA AI NOSTRI BENI CULTURALI”  
 
 Potenza, 29 novembre 2010 - “Conoscere i nostri beni culturali, catalogarli, inventariarli, monitorarne la domanda e l’offerta, curarne la conservazione e la valorizzazione, offrirli in fruizione e farli apprezzare ai lucani e al resto del mondo è la nuova sfida del nostro Dipartimento”. Lo ha detto il 25 novembre l’assessore regionale alla Formazione, Rosa Mastrosimone, intervenendo, a Matera, alla presentazione del progetto per un Archivio sonoro della Basilicata. “In questi ultimi anni - ha aggiunto Mastrosimone - le Regioni che hanno investito risorse e intelligenze nel settore della cultura, hanno raccolto dati, hanno catalogato i loro beni culturali (soprattutto quelli non statali) ed hanno promosso azioni di salvaguardia e valorizzazione, sono oggi più avanti rispetto alle altre Regioni nella promozione di politiche culturali che incentivano e determinano lo sviluppo delle loro comunità. Come Regione Basilicata vogliamo recuperare il tempo perduto e conoscere anche noi i nostri tesori con azioni ed interventi scientificamente validi, con ricognizioni sul territorio regionale e nazionale, con indagini nei diversi settori con scambi di notizie e di conoscenze con Università ed altre istituzioni impegnate nel settore dei beni culturali Stiamo per presentare una legge regionale, tutta dedicata ai nostri beni culturali, articolata per i diversi ambiti (archivi, biblioteche, musei, parchi archeologici, arte contemporanea,) che ci offrirà la possibilità di promuovere una politica culturale nuova orientata alla conoscenza del nostro patrimonio culturale e alla costruzione di reti e sistemi di intese con soggetti ed istituzioni di alto livello. Il progetto Archivio Sonoro della Basilicata apre, dunque, per il settore Cultura un nuovo fronte sia perché consentirà di recuperare, conoscere e valorizzare un ricco patrimonio musicale legato alla tradizione, sia perché favorirà sul territorio la costruzione di rapporti tra soggetti di elevato spessore culturale, sia perché renderà più stretta la collaborazione con la Direzione Generale degli Archivi del Mibac che ha il compito di tutelare le memorie documentali delle nostre comunità. Il momento di crisi che stiamo attraversando ci sta spingendo a convogliare energie creative, risorse finanziarie e disponibilità pubbliche e private verso forme di collaborazione che nel settore dei beni e delle attività culturali non mancheranno di avere effetti benefici. Custodire le tradizioni musicali – ha concluso Mastrosimone - significa anche riproporre i valori di identità e di autenticità della nostra Regione non solo per noi ma soprattutto per le future generazioni perché anche queste siano custodi e testimoni di storia e di creatività culturale”.  
   
   
DANZA: OLTRE 50 COMPAGNIE SUDDIVISE IN NOVE PROVINCE, RADIOGRAFATE DAL REGISTRO DELLA DANZA CONTEMPORANEA E DI RICERCA DELL´EMILIA-ROMAGNA.  
 
Bologna, 29 Novembre 2010 – Una radiografia della danza contemporanea in Emilia-romagna, uno strumento di conoscenza delle realtà produttive e organizzative del settore. E’ il Registro della Danza Contemporanea e di Ricerca dell’Emilia-romagna, realizzato dalla Rete Anticorpi, col sostegno della Regione Emilia-romagna e in collaborazione con istituzioni e operatori, presentato Bologna. Il Report, relativo al biennio 2007/08, aggiorna il censimento e il monitoraggio dedicati al triennio 2002/04, realizzato dagli operatori che hanno poi dato vita alla rete Anticorpi. La cura riposta nell’indagare in profondità la complessità del sistema danza sul territorio regionale ha permesso di coglierne potenzialità e debolezze al fine di individuare le azioni da mettere in campo. Andrea Nanni, critico teatrale e curatore del Report, illustrerà i dati essenziali che caratterizzano il sistema danza regionale, come emergono dall’accurata indagine; intervengono alla presentazione e discussione dei dati Patrizia Orsola Ghedini del servizio Cultura della Regione Emilia-romagna, Massimo Carosi (componente rete Anticorpi e membro del Comitato scientifico), Antonio Taormina (direttore Osservatorio Regionale dello Spettacolo). Il “Registro della Danza Contemporanea e di Ricerca – Emilia-romagna” è un sito web che consente di censire e monitorare costantemente le attività di produzione degli autori di danza che operano in Emilia-romagna, permettendo di evidenziare le specifiche esigenze di ogni realtà produttiva. Il Registro consente inoltre di disporre di un elenco delle produzioni e di una panoramica della programmazione di danza contemporanea in regione consultabile da tutti. La danza ha registrato negli ultimi anni una crescente attenzione da parte del pubblico, accompagnata da un cospicuo incremento dell’offerta legata non solo a grandi eventi di forte richiamo, ma anche alla presenza sempre più diffusa sul territorio ed al convinto attivismo di giovani compagnie. Questo sviluppo è stato sicuramente favorito dalla costituzione del circuito regionale della danza, Aterdanza, dal ruolo svolto da Aterballetto, dalla Rete Anticorpi e da diverse rassegne e festival di rilievo nazionale e internazionale realizzate dai Teatri di Tradizione. Il Report - La ricerca ha messo in luce una realtà composita e vivace, in cui operano oltre 50 compagnie, dalle grandi formazioni istituzionali alle compagnie private eccellenti, anche se ancora escluse (almeno al momento dell’indagine) da finanziamenti pubblici, per arrivare a realtà giovani che esprimono però nomi ben noti ai frequentatori dei più prestigiosi festival e rassegne nazionali. Al Registro della Danza Contemporanea e di Ricerca dell’Emilia Romagna sono iscritte 51 formazioni professionali (42 compagnie e 9 Danz’autori) e 4 formazioni non professionali. Formazioni di danza contemporanea e di ricerca suddivise per provincia: 1 Piacenza - 4 Parma - 2 Reggio Emilia - 12 Modena - 16 Bologna - 2 Forlì-cesena - 6 Rimini – 10 Ravenna - 2 Ferrara. L’analisi dei dati rileva condizioni operative, capacità di produzione, circuitazione e programmazione di ciascun soggetto, con gli obiettivi di valutare il livello di strutturazione professionale dei soggetti in esame; delineare l’assetto del sistema regionale della danza contemporanea e di ricerca; rilevare i problemi del comparto. Danza e spettacolo in Italia - Secondo i dati rilevati dalla Siae, la spesa che nel 2009 gli italiani hanno destinato allo spettacolo è aumentata del 6,8% rispetto all’anno precedente, arrivando a oltre 3 miliardi e 911 milioni di euro. Di questa cifra, 2,28 miliardi riguardano l’acquisto di biglietti e abbonamenti (spesa al botteghino +3,4%) e 1,63 miliardi la spesa per prevendite, consumazioni, prenotazioni, guardaroba, ecc. L’afflusso ai luoghi di spettacolo, con 239 milioni di ingressi a pagamento, è rimasto sostanzialmente invariato rispetto al 2008 anche a fronte di un generale aumento del prezzo medio dei biglietti e degli abbonamenti. La spesa che gli italiani hanno riservato nel 2009 alla danza aumenta quasi del 8% (7.72%).  
   
   
E’ PREVISTO PER IL 18 GENNAIO 2011 L’ATTESO RITORNO SULLE SCENE DEI 24 GRANA.  
 
Napoli, 29 novembre 2010 - La band napoletana si riaffaccia sul mercato discografico con un lavoro prodotto e registrato presso gli studi “Electrical Audio” di Chicago da Steve Albini (vero e proprio ‘guru’ della scena indipendente internazionale, già a lavoro con artisti come Nirvana, Pixies, Pj Harvey, Robert Plant, The Stooges, Mogwai, Gogol Bordello, Low e tantissimi altri). Un disco registrato interamente in analogico, praticamente in presa diretta, il cui intento principale è quello di “catturare” l’incredibile energia che da sempre i 24 Grana riescono a generare sul palco. Un disco diretto ed energico, senza fronzoli, in cui è valorizzato al massimo il personalissimo sound della band, che contamina, in maniera eclettica e sempre sorprendente, influenze disparate: dalla new wave al dub, dall´elettronica al folk, dal cantautorato più classico e vicino alla tradizione all´immediatezza del rock´n´roll e del post-punk. Il disco, che è il nono full-lenght ufficiale della band, si intitola "La Stessa Barca", edito da La Canzonetta/sintesi3000 - distribuzione Self. Per la prima volta nella storia della band, il disco sarà pubblicato anche in versione Lp in vinile con una bonus-track. La band capitanata da Francesco Di Bella sarà in tour a partire dalla fine di gennaio. A curare il calendario dei concerti è l´agenzia Big Fish Entertainement, il management è a cura di Freakout. Biografia I 24Grana nascono a metà degli anni ´90, anni caratterizzati da un grande fermento sociale e culturale, accompagnato dal movimento musicale che trova la sua migliore espressione nelle posse e nel dub. Il nome del gruppo si ispira alla moneta in uso nel regno di Ferdinando d´Aragona, moneta povera, a sottolineare tanto il legame con la tradizione artistica partenopea quanto la vicinanza a una cultura che al denaro dà poco valore. L´attuale combo si forma definitivamente nel 1996 quando, a Francesco, Nando e Renato, si affianca Giuseppe, portando con se l´ispirazione psychedelic-blues che si affianca alla propensione rock-new wave dei primi. La musica dei 24Grana trae spunto e si ispira a molti stili, dal dub al rock, dal pop alla new wave, dalla musica elettronica al blues e alla psichedelia, con la canzone d´autore a fare da trait d´union. A rendere difficile l´inquadramento della band in uno stile ben definito è la pulsione al cambiamento, il rifiuto di presentarsi uguali a se stessi che contraddistingue i 24Grana fin dai loro esordi; se si volesse riassumere la caratteristica del gruppo, si potrebbe parlare di meltin´-pop, parafrasando l´idea anglosassone di commistione e integrazione tra spinte culturali diverse. Da sempre l´attività live è al centro della vita artistica dei 24Grana e li ha portati a suonare in molte centinaia di concerti in tutta Italia, ma anche in Europa (Spagna/primavera Sound festival, Francia, Svizzera, Slovenia), negli States a Chicago e in Giappone. Http://www.24grana.it/    
   
   
"PLAYHOUSE DISNEY LIVE!" PER LA PRIMA VOLTA, IN ITALIA, L¡¯ATTESISSIMO SHOW DISNEY  
 
Milano, 29 novembre 2010 - Playhouse Disney Live! ¨¨ il nuovissimo ed inedito show targato Disney, ispirato all¡¯omonimo canale prescolare leader della pay tv in Italia. Per la ¡°prima volta¡± nel nostro Paese, il tour debutter¨¤ a Milano, il 1 dicembre 2010 e rester¨¤ in Italia fino a Febbraio 2011. Il pre-show party: balla, canta, e¡­ impara con gli amici Playhouse Disney. Prima dell¡¯inizio dello spettacolo, per i pi¨´ piccoli e per le loro famiglie, sar¨¤ grande ¡°festa¡± in compagnia di tre storie avvincenti: ¡°Agente Speciale Oso¡±, ¡°In Giro per la giungla¡± e ¡°Gli Imagination Movers¡±. La prima storia racconta le avventure dell¡¯orsetto peluche Oso, un simpatico agente speciale alquanto maldestro che lavora in un¡¯organizzazione internazionale di animali di peluche incaricati di aiutare i bambini a svolgere alcuni compiti quotidiani, come inviare una lettera, tenere in ordine la loro camera o pulirsi i denti. Agente Speciale Oso ¨¨ una serie interattiva che invita i piccoli spettatori a utilizzare la loro capacit¨¤ di osservazione e le loro abilit¨¤ cognitive. La seconda storia ¨¨ ambientata in una giungla lontana e inesplorata, dove si trovano divertenti animali che hanno ruote al posto delle zampe. Questi simpatici amici si muovono su una serie di strade che si intersecano tra loro in armonia con la natura circostante. La serie propone quindi ai pi¨´ piccoli valori importanti quali l¡¯interazione, l¡¯aiuto reciproco e la consapevolezza di saper trovare soluzioni divertendosi. La terza storia racconta, attraverso un video musicale, le avventure di una rock-band di New Orleans che far¨¤ tanto divertire i bambini aiutandoli a stimolare la loro capacit¨¤ ed attitudine creativa e, soprattutto, a sviluppare la loro abilit¨¤ nella soluzione di semplici problemi. In scena gli episodi delle quattro famose serie tv preferite dai bambini: "Winnie The Pooh", "La Casa di Topolino", "Manny Tuttofare" e "Little Einsteins". Nelle storie dei personaggi - grazie alle quale ci si pu¨° divertire imparando - ci sono avventure emozionanti, ricche di musica, amicizia, sorprese, e tantissime cose da vedere e da fare. Non mancheranno all¡¯appuntamento con i numerosissimi fan italiani le pi¨´ celebri ¡°icone¡± dell¡¯universo Disney, su tutti, il simpatico orsetto Winnie The Pooh, i sempre pi¨´ amati Topolino, Minnie, Paperino, Pippo, e i loro amici. Lo show porter¨¤ in scena, inoltre, due tra le pi¨´ note serie in onda su ¡°Playhouse Disney¡±: in particolare, l¡¯avventura dell¡¯ingegnoso personaggio Manny Tuttofare, conosciuto dai bambini per i suoi inseparabili attrezzi parlanti, e le avventure di Leo e i compagni di ¡°viaggio¡± Quincy, June e Annie, direttamente dal cartone ¡°Little Einsteins¡±. Una occasione importante anche per vedere esaudita la naturale e spontanea curiosit¨¤ dei bambini e per rispondere in maniera divertente ed educativa, accompagnando i genitori ©\ con suggerimenti ed idee ©\ nell¡¯esperienza di crescita dei loro bambini. Forme, colori e numeri (¡°La casa di Topolino¡±), musica e arte (¡°Little Einsteins¡±), prime parole di inglese (¡°Manny¡±) sono esempi di piccoli grandi ¡°argomenti¡± affrontati dalle varie serie. L¡¯attenzione con cui The Walt Disney Company Italia segue i bambini in et¨¤ prescolare e i valori che condivide con i genitori sono elementi chiave quando ci si rivolge a una fascia di pubblico cos¨¬ importante e delicata. ¡°La forza del nostro marchio in Italia ¨¨ alla base dell¡¯importanza e del successo del mondo prescolare Disney ¨C ha dichiarato Carlotta Saltini, Chief Marketing Officer The Walt Disney Company Italia. ¡°Il rapporto che la Disney ha da anni con le famiglie italiane si fa ancora pi¨´ profondo grazie a questo nuovo, bellissimo show che debutta nel nostro Paese dove la tradizione e il patrimonio Disney sono cos¨¬ popolari e amati.¡± All¡¯interno di ogni teatro del tour sar¨¤ allestita la ¡°Baby Pit Stop Zero6¡± di Huggies. Si tratta di un¡¯ accogliente aria nursery preparata per soddisfare le esigenze e le necessit¨¤ delle mamme con la possibilit¨¤ di usufruire ¡°gratuitamente¡± di pannolini e salviette per il cambio dei pi¨´ piccoli. Prodotto da ¡°Feld Entertainment¡±, lo spettacolo targato ¡°Disney Live!¡± ¨¨ presentato in Italia da ¡°Applauso¡±  Tutte le informazioni sul tour sono disponibili sul sito www.Applauso.it/  Www.palasharp.it/    
   
   
CONCORSO "LA MUSICA LIBERA. LIBERA LA MUSICA": ULTIMI GIORNI PER ISCRIVERSI .  
 
Bologna, 29 novembre 2010 - Ci sono ancora 9 giorni per iscriversi al concorso: "La Musica Libera . Libera la musica", promosso dall´Assessorato alla Cultura della Regione Emilia-romagna e dall’Agenzia Informazione e Ufficio Stampa della Giunta regionale (con i portali musicali e di informazione Magazzini Sonori e Radioemiliaromagna) e realizzato in collaborazione con il Meeting delle Etichette Indipendenti (Mei), il Porretta Soul Festival, la Scuola di Musica Popolare di Forlimpopoli e il Festival La Musica nelle Aie. Sono 125 i gruppi musicali e singoli artisti emiliano-romagnoli iscritti finora nelle due sezioni Musica Libera e Soul e Rhythm&blues, che comprendono tutti i generi musicali.. Le iscrizioni sono gratuite e possono essere effettuate on line su www.Magazzini-sonori.it/  I vincitori dell´edizione 2009 sono stati protagonisti di un anno di live e successi: Sara Loreni , vincitrice del premio nel 2009, ha da poco conquistato il prestigioso Premio Ciampi e aprirà al Teatro Masini di Faenza sabato 27 novembre, la serata "Babel-l´italia dei mille colori"; mentre i The Soul e Groove City, vincitori del premio "Soul e Rhythm&blues", si sono esibiti tra le stelle della soul music al Porretta Soul Festival 2010 e i The Soul suoneranno al Mei , domenica 28 novembre (Tenda I ore 14,40). Il Concorso Il gruppo o il singolo che intende partecipare deve compilare la domanda d’iscrizione collegandosi al sito di Magazzini Sonori (www.Magazzini-sonori.it) e specificare a quale delle due sezioni (Musica Libera o Soul e Rhythm & Blues) intende iscriversi. Assieme al brano musicale deve essere presentata una breve biografia del gruppo o del singolo musicista e una foto. Le iscrizioni ed il caricamento del brano termineranno il 6 dicembre 2010. Il caricamento del brano deve essere in formato mp3 . Anche quest´anno il concorso è articolato in due sezioni: Musica Libera e Soul e Rhythm & Blues.i brani verranno sottoposti alla votazione pubblica dal 7 dicembre 2010 al 10 gennaio 2011 per poi essere valutati da una giuria di esperti che proclamerà i vincitori entro la fine di febbraio 2011. Le premiazioni avverranno nel corso di un evento serale in cui tutti i vincitori e gli eventuali menzionati saranno chiamati ad esibirsi in concerto a cura degli organizzatori. I premi Per la sezione Musica Libera i premi sono: di 2000 euro al primo classificato, che vince anche il Premio Mei, con l´esibizione al Meeting delle Etichette Indipendenti 2011 e di 1000 euro al secondo classificato. Entrambi i vincitori saranno chiamati ad esibirsi nella serata di premiazione. Per la sezione Soul e Rhythm & Blues i premi di 250 euro ciascuno vanno al miglior brano originale e alla miglior esecuzione. Oltre all´esibizione nella serata di premiazione i gruppi vincitori si esibiranno al Porretta Soul Festival 2011. Inoltre è previsto il Premio speciale “Aie Emilia-romagna” di 500 euro per la migliore composizione originale in dialetto emiliano-romagnolo. Il vincitore si esibirà, nella serata finale e al Festival “La Musica nelle Aie” oltre a partecipare ad iniziative della Scuola di Musica Popolare di Forlimpopoli.i brani vincitori e quelli menzionati dalla giuria saranno pubblicati nel cd “La Musica Libera. Libera la Musica – n. 3”.I gruppi vincitori saranno anche intervistati da Radioemiliaromagna nella rubrica Scelto per voi. La giuria La giuria è composta da Roberto Franchini (presidente), Giordano Sangiorgi (ideatore e organizzatore del Mei), Graziano Uliani (direttore artistico Porretta Soul Festival), Ernesto De Pascale (giornalista musicale e produttore), Andrea Tinti (giornalista musicale e docente al Centro Musica di Modena), Marco Bartolini (direttore Scuola Musica Popolare di Forlimpopoli) e Pietro Bandini (direttore Festival Musica nelle Aie).