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LUNEDI

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Notiziario Marketpress di Lunedì 29 Novembre 2010
NUOVI PROGRESSI NEL CAMPO DELLA NANOTECNOLOGIA PER LO SVILUPPO DI UNA NUOVA TECNOLOGIA OTTICA ED ELETTRONICA E PERSINO COMPUTER MOLECOLARI  
 
Bruxelles, 29 novembre 2010 - Per la prima volta in assoluto, alcuni scienziati nel Regno Unito hanno dimostrato che è possibile costruire una struttura molecolare tridimensionale (3D) su una superficie. Gli esperimenti, descritti sulla rivista Nature Chemistry, rappresentano un enorme passo avanti nella ricerca per sviluppare nano dispositivi innovativi, come una nuova tecnologia ottica ed elettronica e persino computer molecolari. L´ue ha sostenuto questo lavoro attraverso il progetto Coordspace ("Chemistry of coordination space: extraction, storage, activation and catalysis"), con una sovvenzione Advanced Grant del Consiglio europeo della ricerca (Cer) di 2,49 Mio Eur assegnato a Martin Schröder dell´Università di Nottingham, nell´ambito del programma "Idee" del Settimo programma quadro (7° Pq). Gli scienziati sono già riusciti a costruire strutture molecolari bidimensionali (2D) auto-assemblanti su una superficie. Queste matrici a 2D contengono pori nei quali possono rimanere intrappolate le cosiddette "molecole ospite". Inoltre, le molecole ospite non rimangono semplicemente ferme nelle matrici a 2D, in alcuni casi fanno si che lo schema dell´ospite si trasformi tra due diverse configurazioni a 2D. Per lo studio in questione, fisici e chimici dell´Università di Nottingham hanno creato una matrice a 2D di molecole di acido tetracarbossilico su una superficie. Hanno quindi introdotto una molecola ospite: la fullerene, detta anche "buckyball", una molecola a forma di pallone da calcio formata da 60 atomi di carbonio. Grazie alla loro forma sferica, le molecole di fullerene si posizionano sopra la matrice a 2D. Questo promuove la crescita di un secondo strato di molecole di acido tetracarbossilico sopra il primo strato, il che allarga la struttura autoassemblante fino alla terza dimensione. "È l´equivalente molecolare di gettare una pila di mattoni in aria i quali mentre cadono costruiscono spontaneamente una casa," ha spiegato il professor Neil Champness della Facoltà di Chimica dell´Università di Nottingham. "Fino ad ora era stato possibile ottenere questo risultato solamente in 2D, dove, per continuare con l´analogia, i mattoni molecolari formavano un vialetto o un patio, ma i nostri progressi ci permettono di cominciare a costruire nella terza dimensione. È un notevole passo avanti nel campo della nanotecnologia." Il sistema appena scoperto è reversibile; quando il coronene (un idrocarburo policiclico aromatico) viene aggiunto come seconda molecola ospite, la rete a doppio strato con il fullerene viene sostituita da una rete a singolo strato di acido tetracarbossilico con coronene immobilizzato tra i pori. Gli scienziati concludono: "Il sistema fornisce un esempio di una trasformazione reversibile tra una rete sovramolecolare planare e una non planare, un passo importante verso l´autoassemblaggio controllato di architetture sovramolecolari funzionali e tridimensionali su superfici." Per maggiori informazioni, visitare: University of Nottingham: http://www.Nottingham.ac.uk/  Nature Chemistry: http://www.Nature.com/naturechemistry  Consiglio europeo della ricerca (Cer): http://erc.Europa.eu/    
   
   
8ª CONFERENZA INTERNAZIONALE SULLA TEORIA DELLA COMPUTABILITÀ E DELLA COMPLESSITÀ IN ANALISI,  
 
Città del Capo, 29 novembre 2010 - L´8ª conferenza internazionale sulla teoria della computabilità e della complessità in analisi si terrà dal 31 gennaio al 4 febbraio 2011 a Città del Capo, in Sudafrica. La teoria della computabilità e della complessità sono due aree centrali della ricerca nel campo della logica matematica e dell´informatica teorica. La prima è lo studio delle limitazioni e delle capacità dei computer in linea di principio. La teoria della complessità computazionale, invece, fornisce una struttura per comprendere il costo della risoluzione di problemi computazionali, misurato in base alla necessità di risorse quali tempo e spazio. L´approccio classico in queste due aree è quello di considerare gli algoritmi come operanti su sequenze finite di simboli provenienti da un alfabeto finito. Queste sequenze possono rappresentare vari oggetti discreti come numeri interi o espressioni algebriche, ma non possono rappresentare comuni numeri reali o complessi, a meno che questi non vengano arrotondati. Tuttavia, la maggior parte dei modelli matematici in fisica e in ingegneria sono basati sul concetto del numero reale. Pertanto, sono necessarie una teoria della computabilità e una teoria della complessità sui numeri reali e sulle più generiche strutture di dati continui. Nonostante i notevoli progressi compiuti negli ultimi anni, molti importanti problemi fondamentali non sono stati ancora studiati, e numerosi risultati inaspettati e sorprendenti dovranno probabilmente ancora essere scoperti. Gli scienziati al lavoro nel campo del calcolo su dati con valori reali provengono da settori diversi, come informatica teorica, teoria degli ordini, logica, matematica costruttivista, aritmetica informatica, matematica numerica e tutti i settori dell´analisi. La conferenza rappresenterà un´opportunità per persone provenienti da aree così diverse di incontrarsi, presentare il lavoro in corso e scambiarsi idee e conoscenza. Per ulteriori informazioni, visitare: http://cca-net.De/cca2011/  
   
   
AGENDA PER IL DIGITALE: LE CONNESSIONI A BANDA LARGA SONO GIÀ VELOCI, MA L´EUROPA DEVE FARE DI PIÙ  
 
Bruxelles, 29 novembre 2010 - Secondo le statistiche pubblicate oggi dalla Commissione europea, le connessioni a banda larga in Europa sono molto più veloci rispetto a un anno fa. Nel luglio 2010 il 29% delle linee europee a banda larga viaggiava infatti ad una velocità di almeno 10 megabit per secondo (Mbps), in aumento rispetto al 15% dell´anno precedente. L´adozione della banda larga è in continuo aumento nell´Ue, con 25,6 abbonati ogni 100 cittadini, rispetto ai 23,9 dell´anno precedente. Il tasso annuale di crescita dalla banda larga mobile ha raggiunto la ragguardevole percentuale del 45%, con 6 dispositivi mobili di accesso alla banda larga dedicati (chiavi Usb o dongle) ogni 100 cittadini. Ma la strada da percorrere è ancora lunga prima che l´Ue possa permettere ad ogni cittadino europeo di accedere ai servizi di base a banda larga entro il 2013 e alla banda larga veloce e ultraveloce entro il 2020, come indicato nell´Agenda digitale europea. Le misure per favorire l´introduzione e l´adozione della banda larga veloce e ultraveloce nell´Ue sono state presentate dalla Commissione nel settembre 2010. Neelie Kroes, la vicepresidente della Commissione europea responsabile per l´Agenda per il digitale, ha dichiarato in proposito: "La velocità della banda larga è ossigeno per le comunicazioni digitali, essenziale per la prosperità e il benessere dell´Europa. Sono stati fatti molti progressi per quanto riguarda l´adozione della banda larga e la velocità di connessione, ma dobbiamo fare di più per realizzare i nostri obiettivi. La nostra proposta necessita infatti di un accordo urgente per fare in modo che lo spettro radio diventi disponibile per la banda larga mobile, la cui domanda è in rapido aumento". Nel luglio 2010 circa un terzo delle linee europee a banda larga viaggiava a velocità superiori a 10 Mbps (15% nel luglio 2009). Velocità maggiori di trasmissione dei dati offrono generalmente agli utenti una scelta di servizi migliore e più vasta ad un prezzo inferiore per megabit. Il 5% delle linee europee viaggia ad una velocità media di 30 Mbps o superiore, mentre solo lo 0,5% viaggia ad una velocità di 100 Mbps o superiore. I nuovi servizi di intrattenimento e di impresa, ad esempio la televisione ad alta definizione o i sistemi di videoconferenza, necessitano di un accesso a internet più veloce rispetto a quello attualmente disponibile in Europa per stare al passo con i leader mondiali quali Corea del Sud e Giappone. Gli obiettivi dell´Agenda per il digitale 2020 prevedono che tutti dispongano di una banda larga di almeno 30 Mbps e che almeno metà delle famiglie europee fruisca dell´accesso a banda larga ad una velocità di oltre 100 Mbps. Le nuove statistiche indicano inoltre che tra luglio 2009 e luglio 2010, il numero di linee a banda larga è aumentato in tutta l´Ue dell´8%, anche se più lentamente rispetto all´11% dell´anno precedente. Nel luglio 2010 si contavano circa 128 milioni di linee fisse a banda larga nell´Ue, di cui 9 milioni di nuove linee attivate da luglio 2009, su circa 220 milioni di famiglie esistenti nell´Ue. I Paesi Bassi e la Danimarca detengono il primato di leader mondiali nell´adozione della banda larga (circa 40 linee ogni 100 cittadini che raggiungono circa l´80% delle famiglie). I tassi di crescita stanno subendo un rallentamento in quanto i mercati si evolvono e sono prossimi alla saturazione (in alcuni Stati membri come la Finlandia e la Svezia, i tassi di adozione della banda larga per le linee fisse sono in calo, forse a causa del passaggio dalla banda larga fissa a quella mobile). L´italia segna un tasso piuttosto modesto (21,3%), inferiore alla media Ue (25,6%). Nove paesi dell´Ue (Belgio, Danimarca, Finlandia, Francia, Germania, Lussemburgo, Paesi Bassi, Svezia e Regno Unito) hanno livelli di adozione della banda larga superiori a quelli degli Stati Uniti (pari a 26,4 abbonati ogni 100 abitanti, secondo le statistiche dell´Ocse di maggio 2010). La Grecia e la Repubblica ceca hanno realizzato i migliori progressi nell´ultimo anno (misurati sulla crescita pro capite). La Dsl (Digital Subscriber Line) resta la tecnologia più comune per accedere alla banda larga in Europa, con 100 milioni di linee, ma la sua quota di mercato è diminuita a favore degli accessi ad architettura a fibra ottica e degli accessi via cavo con Docsis 3.0 più veloci (un aggiornamento delle reti via cavo che offrono l´accesso ad internet ad altissima velocità). Gli accessi diretti in fibra ottica (tecnologia Ftth - Fiber to the Home) sono aumentati del 40% tra luglio 2009 e luglio 2010, ma al momento rappresentano solo l’1,7% delle linee totali in Europa e sono presenti soltanto in un ristretto numero di paesi (in particolare in Svezia, dove il 24% delle linee a banda larga sono di tipo Ftth). L´accesso alla banda larga mobile (ad es. I dongle per i computer portatili) si sta diffondendo in diversi Stati membri, soprattutto in Finlandia (21,5 linee di accesso alla banda larga mobile dedicate mediante chiavi Usb/schede dati/dongle ogni 100 cittadini), in Austria (16,7), in Svezia (14), in Danimarca (13,4) e in Portogallo (12,1). L’attuale tasso di penetrazione della banda larga mobile in Europa è del 6% con un incremento del 45% dal luglio 2009. Anche in questo campo il tasso italiano (5,2%) è inferiore alla media Ue. La quota media di mercato degli operatori storici delle telecomunicazioni nell´Ue è leggermente scesa, attestandosi sul al 44% circa. Le quote più alte restano quelle di Cipro (76%), della Finlandia (68%), del Lussemburgo (66%) e dell´Italia (55%), mentre le più basse sono quelle della Romania (28%), del Regno Unito (28%) e della Bulgaria (32%). Il controllo degli operatori storici sui mercati della banda larga (compresa la rivendita di linee all’ingrosso) è comunque in declino a beneficio della concorrenza. Sembra inoltre che i nuovi operatori del mercato delle telecomunicazioni abbiano investito progressivamente e abbiano contribuito a creare un mercato della banda larga più competitivo. Il pacchetto sulla banda larga presentato nel settembre 2010 comprende: una raccomandazione della Commissione sull’accesso regolato alle reti di accesso di nuova generazione (Nga), che garantisce il giusto equilibrio tra l´esigenza di incoraggiare gli investimenti e la necessità di salvaguardare la concorrenza; una proposta di decisione volta a istituire un programma strategico in materia di spettro radio che, tra i vari obiettivi, assicura la disponibilità dello spettro per la banda larga senza fili; una comunicazione sulla banda larga per incentivare gli investimenti.  
   
   
TLC, REGIONE LOMBARDIA A FIOM: BASTA STRUMENTALIZZAZIONI  
 
Milano, 29 novembre 2010 - In una Nota Regione Lombardia risponde alla Fiom sull´impiego di personale straniero per la realizzazione della banda larga: "Cara Fiom, basta con le strumentalizzazioni. Il presidente Formigoni è stato in Cina per ottenere nuovi investimenti da Huawei in Lombardia, che significano nuove possibilità di lavoro per tecnici e impiegati italiani. Cento ingegneri italiani saranno impegnati nei nuovi stabilimenti di Huawei". "Affermare, come fa Fiom, - prosegue la Nota - che si tratta di invio di ingegneri cinesi è speculazione pericolosa. Anche il piano di banda larga, lanciato da Formigoni in tutta la Regione, e che sarà assegnato attraverso gare, significa molte possibilità in più per i lavoratori e per le aziende lombarde. Fiom abbandoni posizioni di assoluta retroguardia".  
   
   
OGGI CONVEGNO AD UDINE SU BANDA LARGA CON PRESIDENTE FVG TONDO  
 
Trieste, 29 novembre 2010 - Il progetto regionale Ermes, "An excellent Region in a multimedia european Society", per lo sviluppo dell´infrastruttura digitale in tutto il Friuli Venezia Giulia, sarà al centro dell´incontro con il presidente della Regione Renzo Tondo e gli assessori alle Infrastrutture e Pianificazione territoriale, Riccardo Riccardi, alla Funzione pubblica e Autonomie locali, Andrea Garlatti, ed alle Finanze e Programmazione, Sandra Savino, promosso per lunedì prossimo - 29 novembre, inizio ore 16.00 - all´Auditorium della Regione di via Sabbadini ad Udine. L´amministrazione del Friuli Venezia Giulia sta procedendo con il completamento della rete, "una rete a prova di futuro" è sottolineato in sede di presentazione, con un investimento finanziario complessivo di 120 milioni di euro "di cui circa la metà, pari a 60 milioni di euro, impegnati nei primi due anni dell´attuale legislatura", sottolinea l´assessore Riccardi. Ermes servirà a collegare, con una rete di proprietà pubblica in fibra ottica, tutte le 218 sedi municipali, le centrali telefoniche (che attualmente non erogano connettività in banda larga) e le aree industriali che fanno capo a Consorzi e Distretti industriali. La banda larga, evidenzia l´invito all´incontro con il presidente Tondo, è infatti oggi disponibile solo dove gli operatori delle telecomunicazioni hanno ritenuto di investire, in vista di un rientro economico di breve periodo, ma non lo è dove i potenziali clienti sono pochi e sparsi sul territorio. In questa situazione è dunque necessario l´intervento pubblico per realizzare con fondi pubblici - superando in tal modo il cosiddetto divario digitale - gli investimenti che gli operatori privati non hanno ancora fatto o non intendono fare.  
   
   
SICUREZZA A MILANO COMUNE STANZIA 1 MILIONE DI EURO PER PIANO VIDEOSORVEGLIANZA. TELECAMERE ‘INTELLIGENTI’ ACCESE IN PRIMAVERA IN 14 AREE SENSIBILI. ANCHE A SARPI E VIA PADOVA” ENTRO IL 2011, 24 NUOVI IMPIANTI NEI QUARTIERI COMASINA, TICINESE, LODI-CORVETTO, NIGUARDA, MONZA.  
 
 Milano, 29 novembre 2010 - “Telecamere ‘intelligenti’ in 14 aree sensibili della città. Grazie allo stanziamento di 1 milione di euro, approvato questa mattina dalla Giunta comunale, siamo pronti, terminata la fase di sperimentazione, ad estendere entro la prossima primavera l’uso del nuovo software di videosorveglianza, non solo alle 5 aree inizialmente annunciate, piazza Duomo, piazza della Scala, stazione Centrale, Cadorna e colonne di San Lorenzo, ma anche ad altre zone a rischio, tra cui via Padova, via Paolo Sarpi, Quarto Oggiaro. Un segnale importante da parte di questa Amministrazione che dimostra la ferma volontà di progredire sul fronte della sicurezza anche attraverso l’uso virtuoso della tecnologia e della videosorveglianza. Ricordo, infatti, che le telecamere ‘intelligenti’ sono in grado di avvisare gli operatori addetti al controllo delle immagini in alcuni casi di pericolo: graffitari in azione, risse, assembramenti, pacchi o borse abbandonate”. Lo comunica il vice Sindaco e assessore alla Sicurezza Riccardo De Corato. Queste le 14 aree che si avvarranno del nuovo sistema di videosorveglianza: piazza Duomo, piazza della Scala, colonne di San Lorenzo, Stazione Cadorna, Stazione Centrale, Acquedotto, via Paolo Sarpi, piazzale Maciachini, via Padova, sottopasso Patroclo, piazza Cordusio, piazza Beccaria, piazza Trento, Quarto Oggiaro. Nelle prime due località (Duomo e Scala) saranno rispettivamente installate 5 nuove telecamere, mentre nelle altre 12 zone il software verrà applicato agli impianti esistenti. “Grazie a questo stanziamento – aggiunge De Corato – verranno anche installate, entro il 2011, 24 nuove telecamere, fisse e ‘brandeggiabili’, in zone a rischio sicurezza nei quartieri Comasina, Lodi-corvetto, Ticinese, Olmi, Niguarda, Monza, Maggiolina, San Cristoforo e non solo. Aree individuate dal Settore Sicurezza sulla base delle segnalazioni e degli interventi della Polizia Locale in quanto ripetutamente interessate da fenomeni di spaccio, atti vandalici, furti, rapine e scippi, presenza di gruppi di extracomunitari che delinquono. Tra queste anche via Gola, nota per le occupazioni abusive da parte dei centri sociali, e il liceo Manzoni, dove i rappresentanti dei genitori e il preside Barbarino si erano detti favorevoli alle installazioni all’esterno dell’istituto per garantire la sicurezza degli studenti ed evitare atti vandalici e violenze”. Queste, in dettaglio, le 11 località interessate dalle nuove installazioni: piazza Morbegno-via Varanini-via delle Leghe, area verde di via D. Crespi angolo via S. Calocero, via delle Betulle, piazza S. Giuseppe, via Martignoni, via Gola Alzaia Naviglio Pavese, piazza Gasparri, parrocchia S. Cristoforo, viale Jenner, via Barzoni (tunnel M3 Porto di Mare), via Orazio, 3 (Liceo Manzoni). “Milano – conclude De Corato – è capofila in Italia e all’avanguardia rispetto a molte altre grandi capitali europee sul fronte della videosorveglianza e della tecnologia applicata alla sicurezza. Lo testimoniano i 1.326 impianti attualmente presenti sul territorio che hanno permesso finora di risolvere con l’arresto del responsabile il 63% dei reati per cui ci si è avvalsi delle registrazioni. Ma lo dimostrano anche le nuove telecamere ‘intelligenti’ che permetteranno un ambizioso salto di qualità, ovvero quello di trasformare l’uso della videosorveglianza da repressivo a preventivo: e questo, in vista di Expo 2015, assume un valore ancora più forte. E un’ulteriore prova è poi la Mappa del rischio: attivata dalla Polizia Locale nel febbraio 2008 per localizzare le criticità sul territorio, potrebbe diventare la piattaforma di base per realizzare un sistema condiviso di risk management in vista di Expo a difesa di infrastrutture critiche, come i trasporti pubblici e ferroviari, a rischio di attacchi terroristici”.  
   
   
ITALIA E ALBANIA UNITE DA UNA RETE SOTTOMARINA A GRANDE CAPACITÀ IN FIBRA OTTICA  
 
Parigi, Vimercate – 29 novembre 2010 – L’italia e l’Albania saranno unite da una nuova rete di comunicazione a grande capacità realizzata da Alcatel-lucent per conto dell’operatore privato statunitense Unifi Communications (Unifi). Le due aziende hanno annunciato il 25 novembre la firma del contratto della rete chiamata Balkans-italy Network (Bin) - Fase 1. Alcatel-lucent fornirà chiavi in mano l’implementazione del primo sistema privato in fibra ottica tra i due paesi, che collegherà Tirana (Albania) a Bari (Italia). La rete sarà operativa entro la fine del 2011. In base all’accordo, Alcatel-lucent doterà anche di dispositivi ottici i punti di connessione terrestri della rete, che collegheranno l’Italia con il nuovo Balkans Internet eXchange (Bix) a Tirana. Il Bix verrà realizzato da Unifi e sarà il primo data center con connessioni in fibra in grado di dare connettività dall’Albania a tutti i maggiori centri di comunicazione presenti in Europa occidentale, tra cui Milano, Francoforte, Amsterdam e Londra. Adrian Shatku, Presidente e Ceo di Unifi ha spiegato: “Abbiamo scelto Alcatel-lucent come nostro fornitore perché ci ha proposto una soluzione economicamente vantaggiosa senza per questo rinunciare a punti di forza come qualificazione del fornitore, esperienza, tecnologia o tempistica del progetto. Inoltre, grazie alle opzioni flessibili incluse nel contratto, Unifi prevede di diventare il primo provider nella regione ad offrire reti a 40 Gbps, ottenendo così un consistente vantaggio competitivo sul mercato”. Unifi promuoverà e commercializzerà diversi tipi di servizi di rete tra cui il trasporto Internet fino a velocità dell’ordine dei Gigabit/s, tutti i tipi di servizi su diverse larghezze di banda e la connettività in fibra spenta verso l’Albania dall’Italia e da altre parti d’Europa. La rete Unifi verrà costruita usando lo stato dell’arte delle tecnologie delle fibre ottiche e dei sistemi di multiplazione di canale Dense Wavelength Division Multiplexing (Dwdm), fornendo virtualmente una larghezza di banda illimitata per l’Albania e per l’intera regione balcanica. Philippe Dumont, Presidente della filiale Submarine Networks di Alcatel-lucent, ha commentato: “Questo è un importante passo all’insegna del digitale per l’Albania e aprirà una fase molto interessante per la regione dal momento che i servizi basati sui protocolli Ip-based possono ora crescere e svilupparsi favorevolmente. L’accresciuta capacità, la scalabilità verso i 40G e la resilienza fornita da questo nuovo sistema contribuiranno alla crescita di nuovi business e a incoraggiare investimenti nel paese e nelle aree vicine”. Unifi intende ora focalizzare la propria attenzione sull’implementazione della Fase 1, andando allo stesso tempo incontro alle necessità del mercato della regione. Questo include le successive fasi del Bin per giungere infine a fornire connettività terrestre nei paesi vicini all’Albania come Grecia, Kosovo, Macedonia e Montenegro. Tali collegamenti in fibra stimoleranno la crescita di connettività anche oltre, interessando i mercati di altre regioni come la Bulgaria, la Turchia e altri.  
   
   
TELECOM ITALIA - REGIONE UMBRIA - PROVINCIA DI TERNI: ACCORDO PER LA REALIZZAZIONE DI UN “LIVING LAB” SULLE CITTÀ INTELLIGENTI NEL COMUNE DI SAN GEMINI  
 
Terni, 29 novembre 2010 - La Regione Umbria, la Provincia di Terni, il Comune di San Gemini e Telecom Italia hanno siglato il 26 novembre un Protocollo di Intesa riguardante l’avvio di una collaborazione per lo sviluppo di iniziative finalizzate alla realizzazione di un “Living Lab” per le “città intelligenti”. Il Comune di San Gemini sarà così la prima realtà della regione a sperimentare questo modello che, grazie all’infrastruttura tecnologica “Smart Town” di Telecom Italia, è in grado di offrire servizi eco-sostenibili e a basso impatto ambientale. L’intesa prevede lo studio delle attività necessarie per la creazione di un “laboratorio vivente”, che coinvolgerà il territorio e i cittadini, finalizzato alla realizzazione dell’infrastruttura che sancirà la nascita della “San Gemini Smart & Green” che ha come principale obiettivo l’efficienza energetica. Si tratta di un progetto che si basa sull’integrazione degli impianti di illuminazione con le reti di telecomunicazioni per consentirne un utilizzo migliore sia in termini di riduzione dei consumi e di Co2 sia in termini di erogazione e gestione del servizio stesso. L’adozione di questo modello tecnologico, che si avvale della collaborazione della società Aspasiel, consentirà inoltre al Comune un impiego più razionale delle risorse economiche che potranno essere reinvestite in altri servizi quali sicurezza, comunicazione e mobilità, dimostrando una rinnovata attenzione dell’Amministrazione ai bisogni dei propri cittadini. L’iniziativa si inserisce nel quadro delle raccomandazioni della Commissione Europea sulla promozione e adozione di soluzioni innovative, attraverso l’uso dell’Ict, finalizzate alla realizzazione delle cosiddette “Smart City”, privilegiando un modello di “innovazione guidata dall’utente” per testare e sviluppare nuovi servizi e per aumentare il tasso di competitività dei territori urbani. L’obiettivo dei “Living Labs” è quello di portare gli utilizzatori finali dei servizi (cittadini, turisti e imprese) all’interno del processo creativo fin dai primi passi in modo da intercettare comportamenti nuovi o emergenti e tendenze, creando un ponte tra il gap di innovazione e lo sviluppo tecnologico e tra i diversi attori della catena del valore (l’istituzione pubblica, le imprese, i cittadini). Nell’ambito dell’Intesa viene costituito un “Comitato Guida” che avrà come obiettivo elaborare il piano strategico per il “Living Lab”. “Con questo accordo Telecom Italia conferma la propria vocazione all’innovazione e il suo impegno a sviluppare servizi digitali a supporto del territorio, in grado di aumentare la competitività delle amministrazioni locali e di migliorare la qualità di vita dei cittadini - dichiara Stefano Cinquini, responsabile Public Sector Toscana e Umbria di Telecom Italia -. L’azienda dispone infatti di esperienze consolidate e capacità professionali finalizzate alla realizzazione di iniziative volte all’efficienza energetica e allo sviluppo eco-sostenibile in pieno allineamento con le direttrici strategiche individuate dalla Regione Umbria e dalla Provincia di Terni”.  
   
   
INTERNET GOVERNANCE FORUM, UN APPUNTAMENTO SUL FUTURO DELLA RETE IL 29 E 30 NOVEMBRE , PRESSO IL CNR, SI TIENE L´IGF ITALIA 2010, PER RIUNIRE ISTITUZIONI, AZIENDE, RICERCATORI, TECNICI E SOCIETÀ CIVILE.  
 
Roma, 29 novembre 2010 - ‘Internet riguarda tutti: fai sentire la tua voce!’. Questo lo slogan dell´Internet Governance Forum (Igf) Italia 2010, annuale appuntamento dedicato ai temi della gestione della Rete, che si svolgerà a Roma il 29 e 30 novembre prossimi, presso l´Aula Convegni del Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr) di Piazzale Aldo Moro. “Il futuro della Rete coincide in misura crescente con il futuro delle nostre società”, spiega Domenico Laforenza, direttore dell´Istituto di informatica e telematica (Iit) del Cnr di Pisa: “Gli scambi economici, le interazioni sociali e, soprattutto, la qualità della democrazia e i diritti della cittadinanza di domani si svolgono infatti sempre più anche attraverso Internet. Occuparsene è quindi una necessità che riguarda tutti noi, innanzitutto come cittadini, e tutti dobbiamo avere l´opportunità di esprimere le nostre opinioni in merito”. L´obiettivo dell´Igf Italia, al pari degli omologhi appuntamenti globali delle Nazioni Unite, è proprio riunire e mettere a confronto tutti gli attori nazionali interessati (governi, aziende, ricerca e comunità tecniche, società civile) per favorire il dialogo e, laddove possibile, condividere posizioni comuni in merito allo sviluppo di Internet. Le due giornate romane, che sono organizzate dall’Iit-cnr insieme alla Provincia di Roma, il centro Nexa del Politecnico di Torino e la Internet Society Italia, si apriranno con alcuni interventi di rilievo, tra i quali quelli del presidente del Cnr, Luciano Maiani, del ministro per la Pubblica amministrazione e l´innovazione, Renato Brunetta, e del presidente della Provincia di Roma, Nicola Zingaretti. La sessione del 29 novembre cercherà, con relatori quali Stefano Rodotà e Tullio de Mauro, di tracciare una mappa dell´Internet italiano dal punto di vista giuridico, economico, culturale e tecnologico. A seguire si aprirà un dibattito sulle proposte di legge che riguardano la Rete, illustrate dai parlamentari di maggioranza e opposizione che le hanno formulate. Il divario culturale sarà al centro dell´ultimo dibattito della prima giornata: “Lo sviluppo di Internet, oltre che dalle infrastrutture per la connettività, è determinato dalle competenze e dalla cultura degli utenti della Rete”, prosegue Laforenza. “Nel nostro Paese, accanto al divario digitale – i circa 11 milioni di utenti connessi in banda larga posizionano il nostro Paese solo al tredicesimo posto in Europa – ne esiste anche uno culturale, altrettanto penalizzante”. La giornata del 30 novembre sarà dedicata agli incontri su temi come la libertà di espressione, l´accesso, il digital divide, la gestione tecnica, le comunità on line, che verranno realizzati, in concomitanza con i lavori nella sede del Cnr, in ventuno sedi su tutto il territorio nazionale. Concluderà l’Igf Italia 2010 una consultazione aperta a tutti sul modello del Forum stesso, anche allo scopo di raccogliere le candidature di quanti vogliano contribuire alle prossime edizioni.  
   
   
PAVIA E´ TERRA DI ECCELLENZE E SINERGIE I SERVIZI ON LINE DEL COMUNE UTILIZZANO LA CARTA REGIONALE VISITE AL POLICLINICO SAN MATTEO E AL POLO DI RICCAGIOIA  
 
Pavia, 29 novembre 2010 - Ha fatto tappa a Pavia, il 25 novembre , il tour dell´assessore alla Semplificazione e Digitalizzazione della Regione Lombardia Carlo Maccari, in visita tra le province lombarde per presentare le linee guida dell´assessorato. Maccari ha incontrato nel pomeriggio il mondo politico, economico e sociale pavese. Sono intervenuti, tra gli altri, l´assessore al Turismo della Provincia Renata Crotti, il sindaco di Pavia Alessandro Cattaneo, il presidente della Camera di Commercio Giacomo De Ghislanzoni Cardoli e il referente dell´azienda Microgenomics Francesca Novara. "Pavia - ha dichiarato l´assessore Maccari - è un territorio che rappresenta tante eccellenze lombarde in diversi settori. Per mantenere un alto profilo nel panorama nazionale e internazionale è necessario intervenire ed ascoltare le esigenze del mondo produttivo, politico e sociale relative alla semplificazione normativa e digitalizzazione dei servizi, che si rilevano fondamentali per un maggior sviluppo della competitività". L´assessore ha ricordato le diverse iniziative messe in campo dagli enti pubblici pavesi, a cominciare dallo Sportello Unico per le Attività Produttive del Comune. "Lo Sportello (Suap) è ormai una realtà solida - ha affermato Maccari - che funziona a pieno regime già dal 2001 con 25 comuni aderenti al progetto. Oltre alle normali attività di modulistica e gestione delle pratiche burocratiche, Suap svolge anche un ruolo operativo all´interno del Tavolo di coordinamento provinciale al fine di promuovere la semplificazione amministrativa nei Comuni". Tra le iniziative rivolte al cittadino, il Comune di Pavia ha inoltre istituito diversi progetti in rete, come i portali Epavia e Mediaweb. "Il servizio on line del Comune - ha aggiunto Maccari - non consente solo un accesso alle informazioni personali del cittadino, ma permette anche l´erogazione di servizi come la certificazione e i pagamenti, sfruttando le potenzialità della Carta regionale dei servizi. I cittadini hanno bisogno di toccare con mano e usufruire realmente di strumenti i più rapidi che consentano loro di risparmiare tempo e ottenere un riscontro effettivo e immediato del servizio richiesto. Nella stessa direzione si muove anche il progetto Mediaweb, vero filo diretto tra l´amministrazione e la comunità nel coinvolgimento delle attività comunali". Durante il corso della giornata l´assessore Maccari ha visitato diversi poli d´eccellenza del territorio pavese come il Centro per l´Innovazione e il trasferimento tecnologico, il Policlinico "San Matteo" e il Polo vitivinicolo di Riccagioia. "Il messaggio che ci manda in modo deciso il Centro per l´Innovazione - ha commentato Maccari - è che il legame tra il mondo della ricerca e il mondo dell´industria è sempre più imprescindibile, se si vuole maggiore competitività. Il Centro svolge attività di selezione e brevettabilità dei progetti, assistenza alle imprese per l´individuazione di strumenti finanziari oltre al contributo fondamentale per la ricerca, come testimonia l´avveniristico reattore nucleare del Laboratorio di Energia Nucleare Applicata". Il San Matteo è un riferimento nel mondo per la ricerca biomedica nazionale ed internazionale, che vanta numerose collaborazioni scientifiche con Stati Uniti, Cina e Europa. "Il Policlinico - ha proseguito Maccari - conta molte eccellenze in vari settori medici con tecniche all´avanguardia e numeri importanti: 3.300 dipendenti, 2.300.000 prestazioni ambulatoriali e 55.000 ricoveri nel 2009. Il San Matteo non solo rappresenta uno dei fiori all´occhiello della sanità lombarda, ma è anche punto di riferimento per tutta l´Italia: il 25 per cento dei pazienti proviene da altre regioni". "Sul polo di Riccagioia - ha concluso Maccari - la Regione ha investito 9,3 milioni di euro per farvi sorgere un centro di sperimentazione e innovazione nel campo vitivinicolo, in un contesto che vede l´Oltrepo Pavese come un distretto che ormai da anni sa affiancare ai grandi volumi produttivi una qualità sempre crescente".  
   
   
IL NUOVO SISTEMA DI STORAGE ENGENIO 2600-HD CONSENTE DI RAGGIUNGERE UNA VELOCITÀ DI TRASFERIMENTO DATI FINO A 40GB/S E 1,8 PETABYTE DI CAPIENZA IN UN SINGOLO RACK STANDARD  
 
New Orleans, Louisiana, 29 novembre 2010 – Lsi Corporation ha presentato il sistema di storage ad alta densità Engenio 2600-Hd, realizzato appositamente per rispondere alle necessità di gestione dei dati da parte dei file system in ambienti di High-performance Computing (Hpc). Il sistema offre prestazioni eccezionali e un´architettura a elevate densità e scalabilità, progettata per aiutare le organizzazioni Hpc a massimizzare la produttività e raggiungere più velocemente gli obiettivi. Allo stesso tempo, questo sistema permette di ridurre il footprint occupato nel data center e le spese energetiche complessive. Il sistema Engenio 2600-Hd è composto da due controller Lsi basati su Sas a 6Gb/s integrati nella nuova enclosure ad alta densità per dischi Sas Engenio De6600. Il sistema è in grado di raggiungere una velocità continua di trasferimento dati fino a 4Gb/s e di ospitare fino a 60 drive Sas nello spazio di un modulo 4U. La società ha anche presentato una nuova famiglia di soluzioni Storagestak che mette a disposizione degli acquirenti di sistemi di storage Lsi delle configurazioni di riferimento progettate per far fronte alle necessità e alle sfide tipiche degli ambienti Hpc. Una delle prime configurazioni disponibili nella famiglia Storagestak è la soluzione Densestak, che può arrivare a integrare sino a dieci sistemi 2600-Hd all´interno di un rack nel formato standard 40U della Electronics Industry Alliance (Eia). Questa configurazione consente di raggiungere prestazioni nel trasferimento dati continuo fino a 40Gb/s, che nell´attuale panorama tecnologico non hanno eguali, e di avere una scalabilità fino a 600 drive. Utilizzando dischi Sas da tre terabyte, la soluzione Densestak può arrivare a una capienza lorda di storage pari a 1,8 petabyte. Questa soluzione offre la più elevata velocità di trasferimento dati per rack al mondo e, rispetto ai prodotti della precedente generazione, è in grado di ridurre i consumi energetici del 23 per cento e lo spazio a terra occupato nel data center fino al 60 per cento. "Le implementazioni di Lustre e del General Parallel File System che si trovano nell´attuale mercato Hpc richiedono scalabilità sia in termini di velocità di trasferimento dati sia in termini di capienza, senza per questo dover sacrificare l´accesso ai dati," ha detto Addison Snell, Ceo di Intersect360 Research. "Allo stesso tempo, le organizzazioni Hpc hanno bisogno di sistemi che possano sfruttare al massimo la superficie dei data center. L´engenio 2600-Hd è stato realizzato per raggiungere prestazioni e scalabilità elevate in un´architettura ad alta densità, e questo lo mette in ottima posizione per rispondere alle esigenze di una grande quantità di clienti Hpc." Protezione e accesso continuo ai dati Il sistema 2600-Hd offre la garanzia dell´elevata disponibilità e funzionalità complete per l´amministrazione e la manutenzione online, progettate per assicurare l´accesso ai dati senza interruzioni. I dati archiviati sono sempre protetti da funzioni avanzate come il monitoraggio proattivo dello stato di salute dei drive, il Raid 6 via hardware e il backup continuo della cache. L´enclosure ad alta densità per lo storage offre anche cassetti ad accesso frontale per l´installazione dei drive che facilitano le operazioni di manutenzione e migliorano la disponibilità dei dati, mantenendo sempre online i dischi anche quando il cassetto è aperto. L´apertura a movimento assistito permette a ciascun cassetto da 12 unità di essere aperto per sostituire un singolo drive senza sospendere l´attività degli altri dischi, senza ridurre le prestazioni complessive del sistema e senza precludere l´accesso ai dati. "Negli ambienti Hpc, le soluzioni di storage vengono valutate in base alla velocità con cui i dati vengono trovati, elaborati e distribuiti," ha detto Steve Hochberg, Senior Director dell´Hpc Segment di Lsi. "Le prestazioni, però, non sono più l´unico criterio in grado di rispondere a questa esigenza: le sfide emergenti rendono la scalabilità del sistema, l´affidabilità e la densità nuovi elementi chiave del processo di selezione. Il sistema Engenio 2600-Hd è una soluzione di storage a elevate prestazioni e dal costo accessibile che si pone un gradino sopra agli altri nel rispondere a queste nuove esigenze." L´engenio 2600-Hd nasce da più di trent´anni di esperienza nello storage e nella progettazione di Lsi. Con ben oltre 200 petabyte già installati in ambienti Hpc e più di 500.000 sistemi venduti in ogni segmento di mercato per una vasta gamma di carichi di lavoro, i sistemi di storage Engenio di Lsi sono stati scelti dai più importanti produttori Oem a livello mondiale per offrire prestazioni e affidabilità di livello superiore in grado di rispondere alle esigenze dei clienti nella gestione di quantità di dati sempre più elevate.  
   
   
ONLINE BACK-UP: BUSINESS CONTINUITY E SICUREZZA DEI DATI PER AS/400  
 
 Monza, 29 novembre 2010 – Asp Italia fornitore di servizi ad alto contenuto tecnologico per Pmi e Pal, presenta Online Back-up, il tool di Business Continuity su piattaforma As/400. Online Back-up permette di effettuare salvataggi online automatici, locali e/o remoti, delle librerie di un As/400; ad operazione completata viene inviata una mail di notifica all’amministratore di sistema o all’It manager. Una volta configurate le librerie da sottoporre al salvataggio, i dati risultano protetti automaticamente, senza il pericolo di eventuali dimenticanze e senza sprechi di tempo (gli addetti al back-up possono dedicarsi a mansioni più importanti dal punto di vista del business). Completamente automatico: una volta impostato non necessita l’intervento manuale quotidiano Trasmissione online dei dati: a salvataggio completato, il trasferimento dei dati può essere impostato oppure eseguito manualmente in qualsiasi momento della giornata, sia verso risorse locali che remote Notifiche via email: il responsabile riceve automaticamente un messaggio che lo avvisa dell’esito delle procedure di back-up Dinamico: consolida i salvataggi secondo le esigenze dell’azienda.  
   
   
RICERCA SCIENTIFICA, ACCORDO DELLA PROVINCIA DI TRENTO CON L´AGENZIA SPAZIALE ITALIANA PER LA REALIZZAZIONE DI ATTIVITÀ NEL CAMPO DELLE TECNOLOGIE PER L´OSSERVAZIONE DELLA TERRA E DELL´UNIVERSO  
 
 Trento, 29 novembre 2010 - Su proposta del presidente Lorenzo Dellai, la Giunta provinciale ha approvato un accordo di programma quadro tra la Provincia Autonoma di Trento, l’Università degli Studi di Trento e l’Agenzia Spaziale Italiana. Prevede la realizzazione di attività congiunte nel campo delle Tecnologie Spaziali per l’Osservazione della Terra e dell’Universo e delle loro applicazioni come le tecnologie satellitari di telerilevamento nel campo delle problematiche di gestione dell’ambiente e del territorio. L’università degli Studi di Trento e l’Agenzia Spaziale Italiana devono presentare un progetto di ricerca che definisca in modo puntuale gli aspetti contenuti nel progetto generale. La Giunta provinciale ha stabilito inoltre che l’erogazione del finanziamento provinciale e la decorrenza dell’accordo siano subordinate all’approvazione, da parte del Comitato tecnico-scientifico per la ricerca e l’innovazione della Provincia, del progetto di ricerca scientifica. Il finanziamento provinciale complessivo ammonta a 2.210.850 Euro, rispetto ad un costo totale del progetto di 3.335.850,00 Euro, e comunque non potrà essere superiore al 66,3% delle spese complessive rendicontate e ritenute ammissibili. L’iniziativa prende spunto dall’esistenza a Trento di due gruppi di ricerca, leader nei loro rispettivi campi, che fanno capo al Laboratorio di Telerilevamento presso il dipartimento di Ingegneria e Scienza dell’Informazione, e al Laboratorio di Fisica della Gravitazione presso il Dipartimento di Fisica dell´università. L’istituzione di un laboratorio congiunto evidenzia l´interesse della Provincia a rafforzare e sostenere le iniziative di alta tecnologia e di impatto internazionale presenti sul territorio provinciale e l´interesse verso quelle tecnologie che possono avere ricadute di lungo periodo a beneficio del territorio. Negli ultimi anni le discipline legate all’Osservazione della Terra e dell’Universo dallo spazio hanno avuto uno sviluppo enorme rendendo possibili esplorazioni e applicazioni impensabili fino a poco tempo fa. Ciò è stato reso possibile dall’enorme sviluppo tecnologico sia nell’ambito delle tecnologie spaziali sia nel contesto delle tecniche e dei sistemi di elaborazione automatica dei dati. Nell’ambito dell’osservazione della Terra, il ruolo prevalente è giocato dal telerilevamento satellitare che costituisce ormai una tecnologia imprescindibile per il monitoraggio ambientale ed il controllo del territorio a varie scale di risoluzione. A tali applicazioni si affiancano tutte quelle legate al monitoraggio dei cambiamenti climatici. Inoltre a livello nazionale ed internazionale si stanno moltiplicando le iniziative per lo sviluppo di servizi basati sul telerilevamento in considerazione del ruolo strategico che tale tecnologia avrà per tutti gli enti preposti al controllo e alla gestione dell´ambiente e del territorio e quei soggetti che hanno necessità di informazioni aggiornate sul territorio e le relative infrastrutture. Nell’ambito delle discipline legate all’osservazione dell’universo, lo scenario scientifico è variegato andando da missioni finalizzate allo studio dei corpi del Sistema Solare a missioni per studi astrofisici o di scienze fondamentali. In entrambi i casi si sviluppano satelliti e strumenti tecnologicamente molto sofisticati. Per le missioni di esplorazione del Sistema Solare, analogamente a quanto avviene per l’osservazione della Terra, il telerilevamento costituisce una tecnologia centrale. Infatti la maggior parte di queste missioni prevede l’impiego di strumenti di telerilevamento capaci di acquisire informazioni di varia natura sulle superfici, sottosuperfici e atmosfere. Tali strumenti, sono caratterizzati da aspetti tecnologici sofisticati altamente innovativi che spesso costituiscono la base su cui vengono poi sviluppati i sistemi di telerilevamento per l’osservazione della Terra. Lo stesso vale per le tecniche automatiche di analisi dei dati, costituendo una chiara sinergia tra il telerilevamento per l’osservazione dell’Universo e quello per l’osservazione della Terra, sia in termini di sviluppi scientifici sia in termini di ricadute applicative.  
   
   
LOMBARDIA :1,2 MLN PER FORMAZIONE AUTONOMIA MINORI FINANZIATE 9 ASSOCIAZIONI CHE OPERANO IN TUTTA LA REGIONE FAVORITA L´INCLUSIONE SOCIALE DELLE PERSONE  
 
Milano, 29 novembre 2010 - E´ di 1,2 milioni di euro il contributo che Regione Lombardia assegnerà a una serie di enti, accreditati sperimentalmente, per offrire il Servizio di Formazione all´Autonomia (Sfa). In pratica, si tratta di servizi sociali territoriali rivolti a minori con disabilità che, per le loro caratteristiche, non necessitano di servizi ad alta protezione, ma di interventi a supporto e sviluppo di abilità, utili a creare consapevolezza, autodeterminazione, autostima e maggiori autonomie spendibili per il proprio futuro, nell´ambito del contesto familiare, sociale, professionale. Il servizio è caratterizzato dall´offerta di percorsi socio-educativi e socio-formativi individualizzati, ben determinati temporalmente e condivisi con la famiglia. Il finanziamento è stato approvato dalla Giunta regionale, su proposta dell´assessore alla Famiglia, Conciliazione, Integrazione e Solidarietà Sociale Giulio Boscagli. "La finalità del servizio - spiega Boscagli - è favorire l´inclusione sociale della persona potenziando o sviluppando le sue autonomie personali, contribuendo all´acquisizione di prerequisiti di autonomia utili all´inserimento professionale, che dovrà avvenire in raccordo con i soggetti che si occupano dell´inserimento lavorativo". "La persona disabile infatti - prosegue l´assessore - deve avere le stesse possibilità di scelta di tutti: muoversi liberamente, andare a scuola nel proprio quartiere, utilizzare i comuni mezzi di trasporto, potersi recare al lavoro, accedere ai servizi e ai centri di vita sociale, di cultura e di tempo libero". Sono 9 le aree territoriali individuate nel provvedimento: per la provincia di Bergamo, la sede del progetto è a Calco e viene realizzato da Fondazione Ikaros con un contributo assegnato di 150.000 euro per percorsi educativi e di orientamento per adolescenti a rischio; - per Brescia, è il capoluogo ad ospitare le attività della Laser Società Cooperativa che, finanziata con 149.800 euro, ha proposto il progetto "Più belli che Bulli"; - per le province di Como, Lecco e Sondrio, la Cometa Formazione di Como ha ricevuto un contributo di 150.000 euro per il progetto "Protagonisti insieme"; - per Cremona e Mantova il Consorzio Sol.co Cremona, società cooperativa sociale, realizzerà il progetto "Giona by day" a Cremona, con un finanziamento di 134.115 euro; - per Lodi e Pavia, il Centro Servizi Formazione (coop Sociale) organizza a Pavia il progetto "L´albero maestro", con un contributo di 150.000 euro; - a Milano, la cooperativa Galdus, con un finanziamento di 150.000 euro, realizzerà il progetto "Atlante: percorsi per l´autonomia"; la Fondazione Exodus per "Squola: scuola di vita, scuola per la vita" ha ricevuto 34.000 euro. - in provincia di Milano, a Pioltello Enaip Lombardia organizza "Scuola & bottega", progetto finanziato con 150.000 euro; - per l´area Monza-brianza, a Carate Brianza la società cooperativa sociale In.presa realizzerà il progetto "La Rocca", con un contributo di 123.522 euro.  
   
   
SPORT/SALUTE BINOMIO DI GRANDE VALORE MASTER UNIVERSITARIO IN ´SPORT MANAGEMENT, MARKETING & SOCIOLOGY´  
 
Milano, 29 novembre 2010 - L´assessore alla Sanità della Regione Lombardia Luciano Bresciani ha tenuto il 26 novembre una lezione sul tema ´Sport e salute´ al Master Universitario in ´Sport Management, Marketing & Sociology´ della Facoltà di Sociologia dell´Università degli Studi di Milano - Bicocca. "Un´importante occasione - ha sottolineato l´assessore Bresciani - per ribadire ancora una volta il grande valore del binomio sport e salute. La valorizzazione di questa sinergia, che è a fondamento di una vita sana e di qualità, costituisce un potente e strategico strumento di marketing sportivo. Associare sport e salute significa infatti riconoscere alla pratica sportiva un importante valore aggiunto e conferirle un rinnovato appeal". Il master viene proposto per creare nuove professionalità, approfondendo la conoscenza e l´analisi critica delle strategie per il business dello sport e dei relativi aspetti socio-economici e manageriali. E´ articolato in queste aree: organizzazione, gestione ed economia dello sport nel privato o nel pubblico; analisi dei processi di acquisto e consumo di sport; organizzazione, gestione e comunicazione di eventi sportivi a vari livelli; conoscenza degli aspetti e/o dei vincoli giuridici, legali, finanziari collegati; organizzazione e gestione di impianti sportivi; conoscenze relative alla sicurezza degli impianti e degli utenti ed alla conoscenza delle nuove tecnologie; comunicazione; contatti e gestione con il mondo degli sponsor, del marketing, dei mass-media. Il piano didattico è sviluppato da qualificati e selezionati docenti a livello nazionale e internazionale, testimonial e campioni dello sport, con la presenza fissa in aula del coordinatore del master, prof. Franco Ascani, membro della Commissione "Cultura ed Educazione Olimpica" del Cio, Comitato Olimpico Internazionale.  
   
   
FVG, DIRITTO STUDIO UNIVERSITARIO: NO TAGLI PER ANNO ACCADEMICO 2010-2011  
 
Trieste, 29 novembre 2010 - "Per l´anno accademico 2010/2011 le borse di studio a favore degli studenti universitari meritevoli non saranno ridotte e chi è in possesso dei requisiti beneficerà dell´intervento. La Regione Friuli Venezia Giulia farà la sua parte, ritenendo il diritto allo studio un intervento strategico a sostegno dello sviluppo del capitale umano e quindi della crescita civile e sociale della comunità regionale". Lo assicura l´assessore regionale all´istruzione Roberto Molinaro dopo un incontro con i presidenti degli Erdisu di Trieste, Marco Vascotto, e di Udine, Adriano Ioan, durante il quale è stata esaminata tutta la situazione del diritto allo studio in vista della approvazione del bilancio regionale per il 2011. "Gli Erdisu hanno appena pubblicato le graduatorie di merito - precisa l´assessore - e insieme a tali istituzioni siamo impegnati ad assicurare tutte le risorse finanziarie necessarie mettendo insieme tutte le risorse disponibili, tra assegnazioni statali, economie degli esercizi precedenti e nuovi stanziamenti regionali". Nel corso dell´incontro è stato accertato che il fabbisogno a livello regionale sta crescendo: per l´anno accademico in corso sono ammessi circa 3.700 beneficiari con un fabbisogno complessivo di circa 11,6 milioni di euro. "Ci preoccupano sicuramente le annunciate drastiche riduzioni dei trasferimenti statali con la legge di stabilità per il 2011 - conclude l´assessore regionale Molinaro - ed è per questo che con gli Erdisu di Trieste e Udine agiremo in piena sintonia, dato che da tutti è condivisa la necessità di non abbassare la quantità degli interventi per il diritto allo studio.  
   
   
CONTRO GLI SPRECHI NELLE MENSE SCOLASTICHE DEL PIEMONTE ARRIVA IL PROGETTO DI RECUPERO PASTI LA PIETANZA NON AVANZA - GUSTA IL GIUSTO, DONA IL RESTO  
 
Torino, 25 Novembre 2010 - Dal prossimo gennaio 2011 i cibi rimasti integri e inutilizzati nelle mense delle scuole torinesi non rischieranno più di finire nei cassonetti dei rifiuti, ma verranno destinati a chi ha bisogno di un pasto caldo. È quanto previsto dal progetto sperimentale di recupero pasti “La pietanza non avanza - Gusta il giusto, dona il resto". L’iniziativa, promossa e finanziata dall’assessorato all’Ambiente della Regione Piemonte, in collaborazione con la Direzione regionale Sanità, il Servizio di Ristorazione Scolastica della Città di Torino, l’assessorato ai Servizi Sociali, la Divisione Ambiente del Comune di Torino, l’Associazione Banco Alimentare del Piemonte e la ditta Compass Group, si concluderà a fine anno scolastico e coinvolgerà nella prima fase di sperimentazione cinque scuole torinesi: la scuola “Antonelli” di via Vezzolano 20; la scuola “Aurora” in via Cecchi 16; la scuola “Fontana” di via Buniva 19; l’istituto “Gozzi” in via Gassino 13 e la scuola “Spinelli” in via San Sebastiano Po 6, per un totale di circa 1500 pasti al giorno. I pasti non distribuiti nelle mense, saranno ritirati dai volontari del Banco Alimentare e consegnati agli Asili notturni Umberto I di Torino dove verranno distribuiti ai bisognosi che lì si rivolgono giornalmente. Il progetto, frutto di un accordo sulla gestione sostenibile dei servizi di ristorazione scolastica sottoscritto da tutti i soggetti partecipanti all’iniziativa questa mattina presso l’Assessorato regionale all’Ambiente, intende non solo promuovere un consumo consapevole del pasto per una corretta crescita degli alunni, ma ha anche l’ambizione di diminuire la produzione dei rifiuti delle mense attraverso il ritiro, il trasporto e la conservazione dei pasti nel rispetto delle norme igienico-sanitarie e sostenere gli enti assistenziali. Con la sottoscrizione dell’Accordo per la realizzazione della fase sperimentale del progetto, la Regione Piemonte ha aderito alla Settimana Europea per la riduzione dei rifiuti, la campagna di comunicazione ambientale promossa dall’Unione europea per promuovere tra i cittadini una maggiore consapevolezza sulle eccessive quantità di rifiuti prodotti, in programma dal 20 al 28 novembre. “ Un’iniziativa contro gli sprechi in un momento di crisi - ha dichiarato l’assessore all’Ambiente Roberto Ravello - ma anche un messaggio educativo forte di solidarietà. Ci è sembrato doveroso sostenere questo progetto, con un investimento di circa 40mila euro tra fondi regionali e una piccola parte di finanziamenti Europei. Un percorso, quello che inauguriamo oggi, che ha come obiettivo non solo quello diminuire la quantità di rifiuti prodotti attraverso la diffusione di buone pratiche, ma anche quello di riuscire a trasformare lo spreco in risorsa e sostenere le associazioni che operano a favore di chi si trova in difficoltà”. “ A fronte di un bisogno crescente - aggiunge il presidente del Banco Alimentare Piemonte, Roberto Cena - l’Associazione Banco Alimentare del Piemonte - Onlus continua la sua mission primaria contro lo spreco e contro la fame, esplorando ogni possibilità per un recupero maggiore di cibo altrimenti destinato allo spreco, da donare ai più bisognosi della nostra regione. In tal senso dopo aver fatto partire un analogo progetto con le mense Fiat, il Banco Alimentare guarda con estremo favore all’ipotesi di recupero nelle mense scolastiche di pasti non utilizzati, sia per i possibili quantitativi che potrebbero essere raccolti, sia per l’alto valore educativo che questa azione assumerebbe”.  
   
   
LA VALUTAZIONE DELLE RICADUTE SOCIO ECONOMICHE DEI PROGETTI DI RICERCA IN FVG SE NE PARLA ALLA IX CONFERENZA ANNUALE DEL COORDINAMENTO REGIONALE DEGLI ENTI DI RICERCA  
 
Trieste, 29 novembre 2010 - Tracciare il profilo di un’organizzazione attiva in ricerca, formazione e trasferimento tecnologico ed evidenziare le potenzialità attuali e future della capacità di competere sul mercato sono i principali obiettivi della Mappatura del Capitale Intellettuale e del Profilo Dinamico degli Enti di ricerca del Friuli Venezia Giulia. Nell’ottica di un sistema scientifico che vede protagonisti ricercatori, aziende, enti di ricerca e Autorità locali, la Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia ha promosso uno strumento di monitoraggio, condiviso con le stesse istituzioni scientifiche, che evidenzi il capitale di conoscenze rappresentato dal loro insieme e ne valorizzi le competenze in chiave di sviluppo territoriale. La Conferenza, che avra’ luogo Martedì 30 Novembre 2010 Presso Area Science Park, Padriciano 99 a Trieste Centro Congressi, sarà l’occasione per approfondire i primi risultati emersi dalla Mappatura delle istituzioni scientifiche del Friuli Venezia Giulia e per presentare il modello di analisi delle ricadute socio economiche dei progetti di ricerca, elaborato dal Gruppo di lavoro Social Sciences and Humanities del Coordinamento regionale.  
   
   
"FAMILY TAXI": 6 EURO PER ACCOMPAGNARE IL FIGLIO A SCUOLA IN CASO DI NECESSITÀ ACCORDO TRA LA PROVINCIA E DUE COOPERATIVE DI TRENTO E ROVERETO  
 
Trento, 29 novembre 2010 - Conciliare i tempi e le necessità tra impegni familiari e lavorativi significa anche poter contare, in caso d´emergenza, su un taxi che, a tariffa agevolata (6 euro), porti tuo figlio a scuola e te, mamma o papà, al lavoro in tempo utile. Ci ha pensato il progetto Coordinamento politiche familiari e di sostegno alla natalità, che ha messo in campo "Family Taxi", un´iniziativa, finora unica in Italia, che semplifica la vita alle famiglie che per impegni lavorativi, incompatibilità di orari od improvvise emergenze vengono a trovarsi temporaneamente in difficoltà nel trasportare i figli minorenni. L´accordo - che sarà presto firmato dall´assessore alle politiche sociali Ugo Rossi e dalle due principali organizzazioni di servizio pubblico di trasporto su taxi, la Cooperativa radio taxi Trento e il Consorzio taxi Rovereto Vallagarina - è stato approvato il 26 novembre dalla Giunta provinciale con una delibera firmata anche dal presidente Lorenzo Dellai. I casi nei quali potrebbe rivelarsi utile utilizzare la Card Family Taxi, la tessera rilasciata dallo Sportello Famiglia alle famiglie con figli minorenni residenti in Trentino, possono essere diversi. Ti alzi una mattina e fuori ci sono trenta centimetri di neve? Scopri alle 7.30 di avere la batteria dell´auto scarica? Ti svegli con la febbre (anche alle mamme talvolta accade) e non ce la fai a guidare o non puoi chiedere al nonno di prendere due autobus per accompagnare tuo figlio a scuola? Chiami il Family Taxi che, al costo di 6 euro, ti consente di accompagnare tuo figlio a scuola. Se poi vuoi utilizzare lo stesso taxi per recarti al lavoro (o per tornare a casa o per andare ad esempio dal meccanico dove hai lasciato l´auto in panne) ti costa soltanto 3 euro in più. Il servizio, garantito dalle due cooperative taxi di Trento e di Rovereto nell´ambito dei rispettivi territori comunali dalle 6 del mattino alle 22, prevede che sul taxi possa salire un adulto (un genitore, zio, nonno...) con uno o più figli minorenni. Per avvalersi del servizio occorre richiedere, compilando un apposito modulo, allo Sportello Famiglia (via Jacopo Acconcio, 5 a Trento, aperto dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 12), il rilascio della Card Family Taxi. Il modulo, nel quale è autocertificata la composizione del nucleo famigliare, può essere anche scaricato dal portale www.Trentinofamiglia.it Lo Sportello Famiglia rilascerà, gratuitamente, la Card in duplice copia alla famiglia richiedente e segnalerà alle centrali operative dei vettori taxi la famiglia (con i nomi dei suoi componenti) alla quale è collegata la tessera numerica. In caso di necessità, basterà chiamare le centrali taxi identificandosi con il numero di tessera Family Taxi ed indicare il nominativo di chi accompagnerà il minore. Tutte le informazioni necessarie si possono trovare sul portale trentinofamiglia.It, nella sezione dedicata. L´iniziativa, alla quale è assegnato il marchio Family in Trentino, parte il primo dicembre in via sperimentale per la durata di un anno. "Family Taxi - spiega Ugo Rossi, assessore alle politiche sociali della Provincia autonoma di Trento - è un altro tassello nella costruzione di un Trentino sempre più a misura della famiglia e che attua una delle previsioni contenute nel Libro Bianco delle politiche familiari, adottato dalla Giunta provinciale nel luglio 2009 per organizzare in modo coerente i tempi di vita della società e sperimentare e ricercare politiche di conciliazione tra impegni professionali e famigliari". "Non si tratta, questo è chiaro, di un´iniziativa che si pone in concorrenza con il servizio di trasporto pubblico ma che è stata pensata per le emergenze, una "ciambella di salvataggio" che potrebbe tornare utile ad ogni famiglia con figli minori. Per questo invitiamo le famiglie a richiedere la Card Family Taxi. Oltre tutto, abbiamo voluto con questa iniziativa valorizzare anche le reti familiari e parentali, includendo tra gli accompagnatori dei minori in taxi anche zii e nonni, e penso che questo servizio potrebbe contribuire anche alla diminuzione del volume di traffico privato all´interno delle aree urbane come pure ad un aumento delle stesse licenze di radiotaxi". Nel presentare l´iniziativa, Rossi ha colto l´occasione per ringraziare le due cooperative taxi che hanno aderito alla proposta di accordo con la Provincia: "L´accordo si è reso possibile in virtù della sensibilità sociale che la Cooperativa radio taxi Trento e il Consorzio radiotaxi Vallagarina stanno dimostrando, già da alcuni anni, di avere collaborando attivamente ai servizi di trasporto e accompagnamento a favore dei portatori di minorazione denominati "Muoverssi" e "Muoviti", due servizi già riconosciuti come best practise a livello nazionale".  
   
   
UNIVERSITÀ: AL CONSERVATORIO DI UDINE, OK NUOVO AUDITORIUM  
 
Udine, 29 novembre 2010 - - "La Regione è interessata a collaborare, insieme agli altri soggetti pubblici e privati, alla ricerca delle risorse per la costruzione del nuovo auditorium del Conservatorio di musica Jacopo Tomadini di Udine". Lo ha affermato il 25 novembre l´assessore all´Università del Friuli Venezia Giulia, Roberto Molinaro, nel corso della visita alla struttura udinese, nel corso della quale ha incontrato il direttore ed il presidente del Conservatorio, Franco Calabretto e Giorgio Colutta "La costruzione dell´auditorium è per noi fondamentale - ha spiegato Calabretto - poiché non abbiamo a disposizione una sala abbastanza grande nella quale poter presentare al pubblico l´attività del conservatorio. Di fatto una tale struttura è però necessaria a tutta la città poichè non esiste una sala per concerti con 300 o 400 posti". L´auditorium, che dovrebbe sorgere nel cortile interno del Conservatorio, rappresenterebbe per Molinaro una valorizzazione del contesto ottocentesco della sede dell´ex tribunale attraverso un intervento architettonico moderno, un investimento da mettere in rete a disposizione anche degli altri fruitori. All´incontro è stato messo in rilievo il carattere regionale del Conservatorio udinese, il cui bacino d´utenza va da Tarvisio a Grado e da Gorizia a Sacile, con 78 cattedre e 580 allievi: una realtà, per le numerose iscrizioni (ogni anno vengono respinti centinaia di ragazzi) in controtendenza rispetto agli altri conservatori del Paese. Il Conservatorio, è stato detto, collabora intensamente con il variegato mondo delle associazioni che promuovono in diverse forme l´insegnamento della musica sul territorio: un´attività, definita da Molinaro "encomiabile poiché mette in rete le energie presenti sul territorio". In tale ambito si è parlato anche della definitiva ristrutturazione della sede di via Treppo del Conservatorio, dove troveranno collocazione la biblioteca ed altri locali adibiti alla formazione degli studenti. "Questo progetto - ha affermato l´assessore - rientra nei futuri programmi degli investimenti che la Regione proterà a termine". All´esponente dell´Esecutivo regionale è stata presentata anche l´attività del Conservatorio nel contesto internazionale: il capoluogo friulano collabora intensamente con i conservatori della vicina Austria (Klagenfurt, Graz e Salzburg) e Slovenia (Lubiana). "Un´attività da assecondare - ha concluso Molinaro - in quanto rientra pienamente nel programma d´internazionalizzazione del Friuli Venezia Giulia che prevede lo sviluppo della collaborazione e lo scambio delle conoscenze con i Paesi della Nuova Europa, in particolare con quelli dell´area centro-europea.  
   
   
SCUOLA, STUDENTI IN CORTEO PER ‘NO GELMINI DAY’; DE CORATO: “TAFFERUGLI CON FORZE DELL’ORDINE E 60 MILA EURO DI DANNI PER 18ESIMO INUTILE CORTEO FLOP DA INIZIO ANNO”500 MANIFESTANTI, LO 0,3 % DEGLI STUDENTI PARALIZZANO TRAFFICO, DEVIATE 20 LINEE ATM.  
 
Milano, 29 novembre 2010 - “Milano ha subito oggi il diciottesimo corteo da inizio anno. L’ennesimo brutto spettacolo, targato stancamente ‘No Gelmini Day’, a ruota del vergognoso assalto al Senato. E che si è distinto, tra l’altro, per i tafferugli con le Forze dell’ordine in via Boiardo, a Loreto e viale Abruzzi, l’occupazioni dell’agenzia delle Entrate e l’irruzione in Università. Per non parlare del traffico paralizzato a causa di percorsi non autorizzati. Disordini che però mascherano l’ennesimo flop. Perché il canovaccio è stato recitato dallo 0,3 % degli studenti milanesi (500 persone su 150 mila). Ma costerà alla collettività almeno 60 mila euro. Che si aggiungono agli altri costi sostenuti finora, l’ultimo solo il 17 novembre per ben 150 mila euro”. Lo dichiara il 25 novembre il vice Sindaco e assessore alla Mobilità e Sicurezza Riccardo De Corato a commento del corteo studentesco partito questa mattina da largo Cairoli e diretto a piazza Leonardo da Vinci. Queste le linee che hanno subito rallentamenti e deviazioni da Atm: 1,2,4,9, 12,14,23,33,43,50,57,58,60,61,62,90,91,94, 92, 93. “A causa della manifestazione - spiega De Corato - 20 linee del trasporto pubblico hanno subito rallentamenti o sono state deviate per lasciar passare il corteo, che era autorizzato fino a piazza Oberdan. E che dopo è proseguito random con studenti che si sono sparpagliati in diverse zone della città. Con il risultato che sono stati creati pesanti disagi al traffico cittadino, visto che alcune linee sono state addirittura ferme quasi due ore come la 1,61 e 94. E complessivamente gli interventi Atm sono costati 50 mila euro (spese del personale, km aggiuntivi e mezzi sostituivi impiegati da Atm). Cui si aggiungono i costi per alcuni danneggiamenti, come della vernice buttata su un portone di una scuola in viale Majno e contro la sede dell’Agenzia delle Entrate in via Manin, dove sono state gettate anche delle uova. Per non parlare del costo del personale delle forze dell’ordine e del migliaio di euro spesi per i 10 agenti della Polizia Locale impegnati lungo i preventivati 2,6 km di percorso”. “E al solito – sottolinea De Corato – a seminare zizzania tra gli studenti c’erano 4 gatti dei centri sociali che da decenni occupano abusivamente stabili pubblici e privati dove si organizzano rave party e si muore di droga. Proprio oggi l’ufficiale giudiziario ha rinviato per la 45esima volta lo sfratto al Circolo dei Malfattori di via Torricelli. Lunedì prossimo sarà la volta del Leoncavallo, con la 27esima proroga. Questa vicenda di ufficiali giudiziari che vanno avanti indietro e, in quanto privi di forza pubblica, non possono eseguire sentenze di Tribunali che impongono il rilascio degli immobili deve finire”.  
   
   
FINANZIAMENTI ALLE SCUOLE DEL TRENTINO PER SOGGIORNI LINGUISTICI 2010  
 
Trento, 26 novembre 2010 - Nella seduta del 26 novembre la Giunta Provinciale ha approvato, su proposta dell’assessore provinciale all’istruzione e allo sport, Marta Dalmaso, la delibera con il finanziamento per gli interventi a favore delle Istituzioni scolastiche e formative del sistema educativo provinciale per l’effettuazione di soggiorni linguistici estivi realizzati nel 2010. La delibera approvata il 26 novembre dalla Giunta richiama l’art. 112 della Legge provinciale sulla scuola del 7 agosto 2006 n. 5 e, attraverso l’utilizzo del Fondo per la qualità del sistema educativo provinciale, attribuisce alle scuole le risorse per coprire gli interventi per l’effettuazione di soggiorni linguistici estivi anno 2010. Per favorire la migliore conoscenza delle lingue e delle culture straniere, la Provincia autonoma di Trento dispone un intervento finanziario a favore delle Istituzioni scolastiche e formative del sistema educativo provinciale per l’effettuazione di soggiorni linguistici estivi - anno 2010 – per soggiorni di istruzione linguistici in Paesi dell’Unione Europea effettuati nel periodo giugno-settembre 2010. Interventi finanziari: euro 135,00 per ciascun studente partecipante, per i soggiorni della durata di sette giorni, viaggi inclusi; euro 190,00 per ciascun studente partecipante, per i soggiorni della durata di quattordici giorni, viaggi inclusi. Criteri: iniziativa dovrà essere promossa dalla scuola con la partecipazione degli insegnanti di classe; finanziamento fino ad un massimo di 50 studenti per ogni Istituzione scolastica; minimo 15 ore di lezione di lingua straniera per soggiorni di almeno 7 giorni; minimo 30 ore di lezione di lingua straniera per soggiorni di almeno 14 giorni. Il testo integrale della delibera si può consultare e scaricare da martedì 2 dicembre 2010 sul portale della scuola trentina: www.Vivoscuola.it/    
   
   
GIOVANI. "SPACE SCHOOL TOUR", LEZIONI DI CIELO, METEO E SPAZIO NELLE SCUOLE MILANESI CON LEZIONI INTERATTIVE, I SEGRETI DEL CIELO E DELLO SPAZIO.  
 
Milano, 29 novembre 2010 - Dopo lo Space Show al Parco Sempione lo scorso maggio, astronauti, meteorologi e ufficiali dell’Aeronautica Militare entreranno in alcune scuole superiori milanesi con lo Space School Tour, per far conoscere ai ragazzi, con lezioni interattive, i segreti del cielo e dello spazio. Professori d’eccezione saranno Umberto Guidoni, primo astronauta europeo a raggiungere la Stazione Spaziale Internazionale a bordo della navicella Endeavour, Andrea e Mario Giuliacci meteorologi presso il Centro Epson Meteo, il giornalista scientifico Luigi Bignami, un ufficiale dell’Aeronautica Militare e un docente del dipartimento di Ingegneria aerospaziale del Politecnico di Milano. Cinque le scuole milanesi coinvolte dal primo ciclo di lezioni che inizierà giovedì 2 dicembre e terminerà il 19 gennaio: l´Istituto Aeronautico Maxwell (1° dicembre), l´Itis Molinari Milano (2 dicembre), l´Istituto Aeronautico De Amicis (9 dicembre), l´Itis Feltrinelli (10 dicembre) il e Liceo Classico Parini (19 gennaio). L´iniziativa è realizzata con il patrocinio e il contributo dell’Assessorato allo Sport e Tempo libero. Il 25 novembre nella Sala Appiani dell’Arena Civica Gianni Brera i protagonisti del tour hanno illustrato l’iniziativa. Presente l’assessore allo Sport e Tempo libero Alan Rizzi. “Lo scorso maggio al Parco Sempione – ha detto Rizzi – Milano ha ospitato per la prima volta uno spettacolo interamente dedicato al cielo e allo spazio offrendo agli appassionati e in particolare ai ragazzi, la possibilità di ascoltare il racconto di grandi protagonisti come Umberto Guidoni, Andrea Giuliacci e l’Aeronautica Militare” “L’iniziativa – ha aggiunto l’assessore – continuerà in alcune scuole superiori di Milano con le lezioni dello Space School Tour. Con le classi prossime alla maturità saranno approfondite materie come astronomia, astrofisica, astronautica e meterologia fornendo ai ragazzi informazioni e un valido supporto nel caso pensino di proseguire gli studi verso una delle professioni che hanno come base queste materie”. Gli incontri saranno ripresi dalle telecamere di Space Tv e mandati in onda in diretta sul canale web www.Spacetv.eu (canale 14 Streamit). L’obiettivo è proporre un programma televisivo didattico culturale, creato appositamente per i ragazzi, all’interno della scuola stessa, che nasce dal dialogo tra relatori e alunni, un filo diretto di domande e risposte.  
   
   
DIREFARE.PN.IT LA CITTÀ INCONTRA I GIOVANI PORDENONESI NEL MONDO PER CONDIVIDERE IDEE, INFORMAZIONI, ESPERIENZE. TRE GIORNI DEDICATI A PARTECIPAZIONE, CITTADINANZA DIGITALE, WELFARE, SOSTENIBILITÀ AMBIENTALE, CREATIVITÀ D´IMPRESA.  
 
 Pordenone, 29 novembre 2010 - Esperienze, progetti, visioni e aspettative per la Pordenone di domani. L´evento si svolge il 2-3-4 dicembre 2010 nella cornice di Palazzo Badini piazzetta Cavour che – dopo il restauro – proprio in questa occasione viene riaperto e presentato alla città. L´assessorato all´Urbanistica, in particolare, invita all´inaugurazione dell´Esposizione: Pordenone, una strategia per l’urbanistica sostenibile (giovedì 2 dicembre ore 17.30) e alle ore 18.00 propone: 2° workshop Pordenone 2020: un percorso per la sostenibilità ambientale . Pordenonesi altrove che operano nel campo della sostenibilità ambientale si confrontano con istituzioni, imprese e operatori impegnati a Pordenone sullo stesso tema. Di seguito il programma delle tre giornate. Programma: Giovedì 2 dicembre ore 15.00 – 17.00 I. Forum “La cura e l’aiuto sociale nella società che cambia”; ore 17.30 Inaugurazione dell’esposizione “Pordenone, una strategia per l’urbanistica sostenibile”; ore 18.00 – 20.00 1° workshop: “La società si fa rete, nuovi processi di partecipazione e responsabilità”; 2° workshop: “Pordenone 2020: un percorso per la sostenibilità ambientale”. Venerdì 3 dicembre ore 9.00 – 12.30: Ii. Forum “Pordenonesi altrove” incontrano gli studenti; ore 15.00 – 18.30: Iii. Forum “Innovazione e territorio: le imprese pordenonesi tra locale e reti globali” Sabato 4 dicembre ore 10.30 – 12.30: Iv. Forum “Idee e proposte per la Pordenone che verrà”; ore 20.45: “Percorsi di narrazione tra passato e futuro” Laboratori creativi con artisti e scrittori locali, per disegnare – tra immagini e parola scritta – la città com’è stata, com’è e come sarà All’interno di Palazzo Badini: Agorà - Uno spazio di incontro e confronto per immaginare la città Wireless Naonis - Accesso libero alle rete wi-fi comunale www.Direfare.pn.it/    
   
   
TRENTO: NOMINATI I RAPPRESENTANTI DEGLI STUDENTI NEL CDA DELL´OPERA UNIVERSITARIA  
 
Trento, 29 novembre 2010 - Su proposta del presidente della Provincia autonoma di Trento Lorenzo Dellai, la Giunta ha nominato oggi i rappresentanti degli studenti nel Consiglio di amministrazione dell´Opera Universitaria, scelti attraverso le elezioni studentesche del 9 e 10 novembre 2010. Laura Barin, Joshua De Gennaro, Francesco Segatta e Alessio Spitaleri sono i quattro universitari che rappresenteranno gli studenti nel Consiglio di amministrazione dell´Opera durante il biennio 2010/2012. Come previsto dalla legge, i rappresentanti sono studenti in corso o fuori corso da non più di un anno.  
   
   
INFANZIA, A GENOVA UNA MOSTRA SUI SERVIZI DEDICATI ALLA PRIMA INFANZIA.OGGI INAUGURAZIONE CON LIVIA TURCO DA LUNEDÌ 29 NOVEMBRE A GIOVEDÌ 2 DICEMBRE. UNO SPAZIO DEDICATO AD INCONTRI TRA OPERATORI, DOCENTI UNIVERSITARI E GENITORI  
 
Genova, 29 Novembre 2010 - Servizi educativi per la prima infanzia presenti sul territorio regionale, progetti sulla comunicazione adulto bambino, la presentazione di un sistema di accreditamento con linee guida regionali. Sarà l’oggetto della mostra “Liguria per la prima infanzia: pensieri, sguardi, culture ed esperienze attraverso i servizi” che prenderà il via lunedì 29 novembre e si concluderà giovedì 2 dicembre presso lo spazio espositivo del Palazzo della Regione Liguria in piazza De Ferrari 4 (dalle 9 alle 18). Un’occasione per fornire una panoramica sui servizi educativi per la prima infanzia a livello regionale e presentare nuovi progetti. A cominciare da un nuovo sistema di accreditamento per tali servizi con apposite linee guida regionali; da un centro regionale di documentazione e analisi sull’infanzia e l’adolescenza , in collaborazione con l’analogo centro nazionale e da esperienze di scambi pedagogici tra servizi socio-educativi per la prima infanzia (pubblici, privati e del Terzo settore). La mostra che è stata realizzata dal servizio dell’assessorato alle politiche sociali, in collaborazione con la rete territoriale dei servizi, offrirà momenti di incontro con l’Università di Genova, dipartimento di Scienze antropologiche, attraverso uno sportello sullo sviluppo della prima infanzia e i contesti educativi a cui potranno rivolgersi genitori e operatori. Sono previsti tre incontri sui temi: “Bambini che imparano a parlare” (martedì 30 novembre dalle 16 alle 18), “I bambini e le regole” (mercoledì 1 dicembre dalle 16 alle 18) e “I bambini e gli altri” (giovedì 2 dicembre dalle 16 alle 18). “In questi anni – spiega l’assessore alle politiche sociali, Lorena Rambaudi – è aumentata sul territorio regionale la disponibilità dei posti per la prima infanzia; siamo una delle regioni che con i suoi 10.561 posti, tra nidi servizi integrativi e domiciliari più si avvicina ai parametri di Lisbona. Ci preoccupano però i prossimi anni perché sarà difficile riuscire a sostenere le gestioni”  
   
   
CORSI PER RAPPRESENTANTI DI CLASSE IN TELECONFERENZA DALL’A.GE. TOSCANA  
 
Aulla, 29 novembre 2010 - Può sembrare banale, ma fare il rappresentante di classe non lo è affatto. Un ruolo gratuito e difficilissimo, tutto basato sui rapporti interpersonali, che pochi riescono a portare a termine con successo. E neppure la posta in gioco è delle più banali, anzi: solo se il clima è favorevole può realizzarsi la tanto decantata comunità educante, nella quale i giovani apprendono in un clima sereno e favorevole, e di questo il rappresentante di classe è il primo artefice. Sarà mai possibile imparare questo difficile mestiere senza affannarsi tanto? Adesso sì, con i corsi in teleconferenza organizzati dall’A.ge. Toscana. Ogni mercoledì dalle 18 alle 19 piccoli gruppi di genitori potranno imparare strategie e normativa in diretta con la presidente dell’A.ge. Toscana Rita Manzani Di Goro, che in questi anni di impegno associativo ha incontrato e formato migliaia di genitori, traendo da questa esperienza il fortunato manuale del rappresentante di classe “Come rappresentare i genitori …e vivere felici”, edito da Bignami, e il successivo “Come coinvolgere i genitori”, che è scaricabile gratuitamente dal sito dell’A.ge. Toscana www.Agetoscana.it/  “I genitori eletti sono pieni di buona volontà –spiega Manzani Di Goro- purtroppo però nessuno spiega loro come vivere questo nuovo ruolo; i più si riducono a far da cassiere per le raccolte di fondi a favore della scuola e si allontanando delusi subito dopo il primo anno. Solo una minoranza arriva a organizzare attività con la classe e le famiglie e a vivere con soddisfazione il proprio ruolo”. Per iscriversi agli incontri in teleconferenza basta scrivere ad agetoscana@age.It  indicando i propri recapiti e la scuola di appartenenza. Ciascun aderente riceverà il calendario e le modalità di connessione. Il servizio è gratuito per i soci dell’A.ge. Toscana; per tutti gli altri partecipanti è prevista una quota di iscrizione di euro 10,00. Per sostenere l’impegno dei genitori a scuola, sul sito dell’A.ge. Toscana www.Agetoscana.it/  sono disponibili anche: Normativa per genitori; Documenti scaricabili; Rubrica di consulenza in ambito scolastico “L’esperto risponde” ; Consulenza su educazione, disagio, dislessia a cura della psicologa Eva Bogani. I più amati, e cliccati, restano comunque il Patto di corresponsabilità scuola-famiglia e il Bilancio delle scuole spiegato ai genitori. “Il nostro intervento è volto a rendere più consapevole e proficuo l’impegno dei genitori a scuola –conclude la Presidente dell’A.ge. Toscana- Possiamo rendere piacevole e interessante la formazione iniziale, ma poi tutto sta al singolo genitore. Se ci metterà cuore, buona volontà e intelligenza di certo ne trarrà grandi soddisfazioni, vedendo la classe di suo figlio crescere e imparare in modo sereno e armonioso”.  
   
   
UN NUOVO CAVO FACILITA L´ACCESSO AI DATI ASTRONOMICI  
 
Bruxelles, 25 novembre 2010 - I dati raccolti da osservatori isolati in Cile saranno adesso facilmente disponibili grazie alla creazione di un cavo lungo 100 kilometri che attraversa l´inospitale deserto di Atacama. Il cavo connetterà il Paranal Observatory e l´Observatorio Cerro Armazones dell´Osservatorio europeo meridionale (Eso), colmando così l´ultima lacuna nel collegamento ad alta velocità tra questi ultimi e l´Europa. Il nuovo cavo è un risultato del progetto Evalso ("Enabling virtual access to Latin American southern observatories") che ha ricevuto 1,7 Mio Eur nell´ambito del programma "Capacità" del Settimo programma quadro (7° Pq) dell´Ue. Gli esperti spiegano che i siti del Paranal e dell´Armazones sono ideali per l´osservazione astronomica grazie alla quota elevata, ai cieli puliti e alla distanza dall´inquinamento luminoso. A causa della loro posizione sono però lontani da qualsiasi infrastruttura pre-esistente di comunicazione, il che fino ad ora li ha costretti a dipendere da un collegamento a microonde tramite il quale i dati scientifici erano mandati a una base vicino Antofagasta nel nord del Cile. Il coordinatore del progetto, Fernando Liello, ha detto che il nuovo cavo porterà "benefici per le comunità accademiche sia in Europa che in America Latina". I telescopi che si trovano nell´osservatorio di Paranal dell´Eso producono ben oltre 100 gigabyte di dati per notte, il che equivale a oltre 20 Dvd (digital video disk). Il collegamento esistente è sufficiente per trasportare i dati dal punto di generazione al Very Large Telescope (Vlt), l´osservatorio astronomico della luce visibile più avanzato del mondo. Non ha però la banda larga per gestire i dati del telescopio Vista (Visible and Infrared Survey Telescope for Astronomy), il telescopio per survey più grande del mondo, o per la nuova generazione di strumenti del Vlt, che dovrebbero essere lanciati tra qualche anno. L´unico modo per i ricercatori di mandare la maggior parte dei dati da Paranal alla sede centrale dell´Eso era quello di salvarli in hard drive e inviarli per posta aerea. Questo significa un´attesa di giorni o persino settimane prima che le osservazioni effettuate da Vista siano pronte per essere analizzate. "L´osservatorio dell´Eso di Paranal si sta espandendo, con nuovi telescopi e strumenti online," ha spiegato il Direttore generale dell´Eso, Tim de Zeeuw. "I nostri osservatori di prim´ordine hanno bisogno di infrastrutture all´avanguardia." Mentre la connessione esistente ha un limite di 16 megabit al secondo (simile alla banda larga Adsl (asymmetric digital subscriber line) domestica), Evalso fornirà un collegamento molto più veloce, di 10 gigabit al secondo - una velocità abbastanza elevata da trasferire un intero film Dvd in qualche secondo. L´enorme aumento di larghezza di banda comporterà diversi vantaggi: permetterà un maggior uso dei dati di Paranal a distanza, in tempo reale; faciliterà il monitoraggio delle prestazioni del telescopio Vista; e permetterà un più rapido accesso ai dati del Vlt, incrementando così la risposta del controllo qualità. L´eso afferma inoltre che, con l´espansione della banda larga, ci saranno nuove opportunità, come per esempio la partecipazione di astronomi e tecnici a incontri attraverso sistemi di videoconferenza ad alta definizione senza dover viaggiare fino in Cile. Inoltre, in futuro, il nuovo collegamento fornirà abbastanza banda larga da poter gestire i volumi, sempre più massicci, di informazioni provenienti da Paranal e Armazones negli anni a venire, quando si utilizzeranno nuovi strumenti ad alto uso di banda larga. Ma un accesso immediato a distanza a dati che si trovano in un luogo remoto non è semplicemente una questione di risparmiare o di rendere più efficiente il lavoro di un osservatorio, secondo l´Eso. "Per eventi inaspettati e imprevedibili, come per esempio le esplosioni di raggi gamma, spesso gli astronomi non hanno tempo per viaggiare fino agli osservatori, Evalso darà agli esperti la possibilità di lavorare a distanza su questi eventi quasi come se fossero all´osservatorio." hanno spiegato i ricercatori. Per maggiori informazioni, visitare: Evalso: http://www.Evalso.eu/evalso/  Programma "Capacità" Fp7: http://cordis.Europa.eu/fp7/capacities/home_it.html  Géant: http://www.Geant.net/pages/home.aspx  Osservatorio europeo meridionale (Eso): http://www.Eso.org/public/    
   
   
UN COLPO GALATTICO 6 MILIARDI DI ANNI FA HA MODELLATO IL VICINATO CELESTE DELLA TERRA  
 
Bruxelles, 29 novembre 2010 - Un team composto da ricercatori francesi e cinesi ha scoperto che la Galassia di Andromeda e le galassie nane conosciute come Nubi di Magellano, forse devono la loro forma attuale a una collisione nel "Gruppo Locale", come gli esperti chiamano il nostro vicinato celeste, circa 6 miliardi di anni fa. Il Gruppo Locale comprende quasi 40 galassie ed è dominato da 2 enormi galassie spirale: Andromeda (anche nota come Messier 31, o M31) e la galassia di cui fa parte la terra, la Via Lattea. I risultati della prima parte dello studio sono presentati nell´Astrophysical Journal, e le scoperte della seconda parte dello studio verranno pubblicate nella stessa rivista a dicembre. Gli astronomi ritenevano che Andromeda, una galassia spirale lontana circa 2,5 milioni di anni luce nella costellazione di Andromeda, fosse stata creata dalla fusione di due galassie con massa inferiore. Ma ricercatori dell´Osservatorio di Parigi e del Centro nazionale per la ricerca scientifica (Cnrs) in Francia, in collaborazione con gli Osservatori astronomici nazionali dell´Accademia cinese delle scienze (Naoc), hanno pensato a un altro punto di vista e, per la prima volta, hanno creato un modello della dettagliata evoluzione strutturale della Galassia di Andromeda. Guidato da François Hammer dell´Osservatorio di Parigi, il team è riuscito a riprodurre molte delle caratteristiche della galassia, compreso il suo immenso rigonfiamento centrale, l´anello gigante di gas e polveri, l´enorme disco spesso e la grande scia di vecchie stelle. I ricercatori suggeriscono che Andromeda sia il risultato dello schiacciamento di due galassie, una leggermente più grande della Via Lattea e l´altra con una massa circa tre volte più piccola. La misurazione delle età stellari delle strutture di Andromeda li ha aiutati a determinare che il primo passaggio si è verificato circa 9 miliardi di anni fa e la fusione finale circa 5,5 miliardi di anni fa. Secondo gli esperti, il Gruppo Locale può probabilmente considerare questa enorme collisione come l´evento più significativo della sua storia. Perché? Poiché la Galassia di Andromeda e i suoi satelliti raccolgono la frazione più grande della materia barionica del Gruppo Locale, che include stelle e gas. Gli esperti fanno notare che la collisione deve essere stata violenta per riuscire a produrre una rotazione sufficiente (momento angolare ) a creare l´enorme disco galattico di Andromeda. Essi aggiungono che le simulazioni forniscono una buona idea di come una quantità di massa equivalente a un terzo di quella della Via Lattea sia stata probabilmente espulsa durante l´interazione, "mediante la formazione di gigantesche code mareali". Probabilmente i gas predominano in quasi tutta questa materia, che è stata per la maggior parte espulsa in una direzione circoscritta, come in un iperpiano orientato lungo il disco della Galassia di Andromeda. "Poiché il disco di Andromeda viene osservato quasi di taglio (inclinazione di 77 gradi), questo iperpiano può facilmente includere la Via Lattea," dicono i ricercatori. Nella seconda parte dello studio, il team ha esaminato come un evento di tale importanza potrebbe influire sul vicinato più prossimo della nostra galassia. Nessuno sa realmente come si siano formate le Nubi di Magellano. I ricercatori suggeriscono che si siano formate all´interno di una delle code mareali generate durante l´immensa interazione 9 miliardi di anni fa. "Esse sarebbero state espulse verso la Via Lattea a una velocità molto alta, che è stata recentemente ricalcolata in 1 milione di kilometri all´ora (quasi 278 km/secondo)!" affermano. Secondo i ricercatori, i risultati di questo studio potrebbero giocare un ruolo fondamentale nella cosmologia. Principalmente poiché supporterebbero la teoria che le fusioni hanno creato la maggior parte delle galassie spirale e che le code mareali durante questi eventi generano le galassie nane. Allo studio hanno contribuito ricercatori dell´Université Paris Diderot e dell´Université Pierre et Marie Curie, entrambe in Francia. Per maggiori informazioni, visitare: Astrophysical Journal: http://iopscience.Iop.org/0004-637x  Osservatorio di Parigi: http://www.Obspm.fr/presentation.en.shtml  Osservatori astronomici nazionali, Accademia delle scienze cinese: http://english.Nao.cas.cn/    
   
   
"L´UOMO IN AMBIENTI ESTREMI: FISIOLOGIA APPLICATA DAL FONDO DEL MARE ALLO SPAZIO"  
 
Trondheim, 29 novembre 2010 - Una conferenza dal titolo "L´uomo in ambienti estremi: fisiologia applicata dal fondo del mare allo spazio" si terrà il 16 e il 17 dicembre a Trondheim, in Norvegia. Questo evento riunirà esperti di tutto il mondo per studiare le ultime ricerche su fisiologia applicata con una base di tecnologia medica, fisiologia ambientale e fisiologia genomica. Esaminerà anche come gli esseri umani sopravvivono in ambienti estremi, come sott´acqua, ad alta quota e nello spazio. Le presentazioni affronteranno diverse questioni, tra cui: "Adattamento e sopravvivenza ad alta quota", "Le immersioni in saturazione sono sicure? Fatti e miti", "La capacità aerobica è il fattore determinante principale del continuum tra salute e malattia", "Effetti dell´ipotermina e del riscaldamento sulla funzione cardiovascolare", "La rivoluzione della scienza attraverso l´autorespiratore". La conferenza è organizzata dal gruppo di fisiologia baromedica e ambientale dell´Università norvegese di Scienza e Tecnologia. Il lavoro del gruppo ha al suo centro i meccanismi e le risposte coinvolte nella patofisiologia delle immersioni e di altre attività che mettono alla prova il potenziale di adattamento intrinseco del corpo e come le misure preventive come l´allenamento, il pre-breathing con ossigeno iperbarico o gli interventi medici possono migliorare gli effetti negativi delle immersioni e dello stress da decompressione. Per ulteriori informazioni, visitare: http://www.Ntnu.edu/isb/man-in-extreme-environments    
   
   
FVG: TONDO INAUGURA A UD NUOVA SEDE CAFC  
 
Udine, 29 novembre 2010 - Nel capoluogo friulano è stata il 27 novembre inaugurata la nuova sede del Consorzio per l´Acquedotto del Friuli Centrale S.p.a.(cafc), che gestisce il ciclo idrico integrato dell´acqua, quindi l´acquedotto, le fognature e la depurazione, in 83 Comuni della provincia di Udine. Nella nuova sede, ubicata in viale Palmanova, la Cafc potrà contare su una superficie direzionale di 4 mila metri quadrati. Il costo dell´opera, costruita dall´impresa Tonon Spa e rivestita in pietra carsica, vetro e metallo, ammonta a 20 milioni di euro. Accanto alla sede vi è l´edificio adibito a deposito ed alle attività produttive di circa 2 mila metri. Nel nuovo insediamento troveranno collocazione tutte le funzioni della società, che ha 184 dipendenti, vale a dire le attività di rapporto con gli utenti, il ramo amministrativo e direzionale e quello operativo con magazzini, officine ed autorimesse. "Il complesso rappresenta per l´azienda - ha affermato il presidente Eddi Gamboso - l´inizio di un percorso verso nuovi ed importanti traguardi": la Cafc si candida infatti a diventare ´la casa dell´acqua´ di tutta l´attività di gestione degli acquedotti e del servizio idrico integrato dell´intera provincia. Nel suo intervento il presidente della Regione Renzo Tondo ha ricordato come nel Friuli Venezia Giulia l´autonomia regionale sia sempre stata interpretata "come responsabilità e mai come privilegio". In tal senso ha ricordato le risorse messe a disposizione dalla giunta regionale per la terza corsia dell´autostrada, la lotta alla disoccupazione e gli interventi di sviluppo dei servizi sul territorio. "La Regione - ha precisato Tondo - ha messo a disposizione 100 milioni di euro per la realizzazione nei prossimi anni degli investimenti nel settore dell´acqua." "Questa nuova sede - ha commentato il presidente - ci fa guardare con ottimismo al futuro, poiché aggiunge alla nostra politica basata sulla coesione sociale, le infrastrutture ed i servizi ai cittadini, la testimonianza di una società totalmente pubblica attiva in un settore strategico come quello dell´acqua, che migliora l´offerta dei propri servizi. L´inaugurazione ha visto la presenza, oltre ai vertici aziendali, anche del ministro per i Rapporti con le Regioni e per la Coesione Territoriale Raffaele Fitto, che ha partecipato - insieme al presidente Tondo, al sindaco Furio Honsell, all´assessore provinciale all´Ambiente Enio Decorte, al presidente della Iv Commissione del Consiglio regionale Alessandro Colautti, ed al presidente della Federutility Roberto Bazzano - ad un dibattito sul tema dell´acqua. "La nuova sede - ha affermato il ministro Fitto - rappresenta un esempio molto positivo, al quale dovrebbero guardare con attenzione tutte quelle realtà che hanno ancora difficoltà a crescere. Il percorso avviato dalla Cafc va nella direzione giusta indicata dalla Riforma organica della gestione dei servizi essenziali per il cittadino che il governo porterà nei prossimi anni avanti". Hanno partecipato, tra gli altri, all´inaugurazione della nuova sede, benedetta da don Tarcisio ed accompagnata dalle musiche della Banda di Lavariano, i parlamentari Isidoro Gottardo, Ivano Strizzalo e Ferruccio Saro, i consiglieri regionali Paride Cargnelutti, Ugo De Mattia, Franco Iacop, Alessandro Tesolat e numerosi amministratori locali di tutto il bacino d´utenza dell´azienda.  
   
   
BOLZANO: PARTE IL 29 NOVEMBRE DA LUSON IL TRASPORTO DELL´ALBERO DI NATALE PER PIAZZA S. PIETRO  
 
 Bolzano, 29 novembre 2010 - Parte da Luson quest’anno l’albero di Natale, un abete rosso di 34 metri, donato dalla Provincia al Vaticano per abbellire Piazza San Pietro durante le prossime festività. L’albero, un abete rosso di 34 metri, sarà tagliato ed inizierà il suo viaggio verso Roma lunedì 29 novembre dove il 17 dicembre alle ore 16 sarà inaugurato nell’ambito di un’apposita manifestazione. L’albero è stato scelto dai responsabili dell’Ispettorato forestale che provvederanno al suo trasporto con speciali apparecchiature allo scopo di evitare danni a questo vero e proprio monumento naturale messo a disposizione dal proprietario del terreno, Martin Ragginer, di Luson. Il presidente della Provincia, Luis Durnwalder, rappresentanti del Comune di Bressanone e della comunità comprensoriale della Val d’Isarco saranno presenti alla cerimonia in Piazza San Pietro alla messa ed all’udienza del Papa. Prenderà parte alla cerimonia anche il Coro Plose. A causa del trasporto dell’albero da Luson a Bressanone la strada provinciale per Luson rimarrà chiusa lunedì 29 novembre, dalle ore 14 alle 17 ed il traffico veicolare sarà deviato lungo la strada provinciale per S. Andrea.  
   
   
SARDEGNA: MONITORAGGIO AMBIENTE IL BILANCIO DELLA STAGIONE ANTINCENDI 2010  
 
Cagliari, 29 Novembre 2010 - L´opera di prevenzione, lotta attiva e investigativa, svolta dal Corpo Forestale e di vigilanza ambientale durante la campagna antincendi 2010 ha prodotto risultati positivi i cui punti di forza sono da individuare nel progressivo perfezionamento dell’organizzazione che regola l’intero apparato antincendio, e nell’attività svolta in sinergia con le sue diverse componenti: Ente foreste, Vigili del fuoco, compagnie Barracellari e volontariato. La campagna antincendio 2010 ha inoltre tratto vantaggio dalle condizioni climatiche favorevoli: temperature piuttosto miti e poche giornate di forte maestrale. Condizioni queste che hanno permesso alla struttura antincendi di programmare al meglio le azioni per prevenire e fronteggiare gli eventi calamitosi. La dichiarazione di elevato pericolo di incendio è stata diramata una sola volta durante la campagna 2010 per le giornate del 23 e 24 luglio, nelle quali, in effetti, si sono verificati gli incendi più significativi per estensione e pericolosità: Muravera, Sant’antioco, Santa Teresa, Carbonia, Torpè, Quartu Sant’elena. I dati statistici, elaborati dal Corpo Forestale, mostrano quanto sia diminuita la superficie complessiva bruciata: 11.712 ettari contro i 40.729 dell’anno scorso e i 38.335 ettari del valore medio regionale elaborato in base alla banca dati-incendi degli ultimo 40 anni. Diminuisce anche la superficie boscata percorsa dal fuoco, il cui valore si è attestato su 2.198 ettari, pari al 71,46% in meno rispetto al valore medio che è di 7.702 ettari. E’ inoltre notevolmente diminuita la superficie media percorsa ad incendio pari a ettari 3,28. Le giornate di lotta che hanno richiesto l’intervento anche di un mezzo aereo regionale o della flotta dello Stato sono state complessivamente 115. Il numero degli incendi è invece aumentato con ben 3568 insorgenze. Analizzando la stagione estiva 2010 in relazione al numero degli eventi giornalieri la campagna Aib si mostra comunque particolarmente critica e impegnativa per le forze di lotta, facendo registrare un numero di 23 incendi giornalieri, con una media di 31-32 interventi al giorno registrati rispettivamente a settembre e ottobre. A fronte di questo dato è opportuno evidenziare che è notevolmente calato il numero di giornate caratterizzate dall’insorgenza di incendi che hanno interessato aree boscate, sono invece aumentati considerevolmente il numero di incendi nel periodo autunnale (in particolare nel mese di ottobre). Dal punto di vista dell’impegno investigativo svolto dal Corpo, nel corso della stagione 2010, sono state inviate all’autorità giudiziaria 400 comunicazioni di notizia di reato per incendio, di cui 301 a carico di ignoti e 98 a carico di indagati. Fra le cause riscontrate prevalgono nettamente quelle di origine dolosa (267), anche se sono in aumento gli incendi colposi, pari a 105, provocati da comportamenti imprudenti nelle aree maggiormente a rischio. Sono state 123 le denunce a piede libero, di cui 20 per incendio doloso e 103 per incendio colposo. Sono inoltre state contestate: - 102 violazioni amministrative per l’uso irregolare o pericoloso del fuoco; - 45 violazioni amministrative per pascolo in zone percorse dal fuoco; - 12 violazioni amministrative per attività venatoria in zone percorse dal fuoco.  
   
   
QUALITA´ DELL´ARIA: TAVOLO POLITICO DEL BACINO PADANO  
 
Torino, 29 Novembre 2010 - Quali strategie e provvedimenti comuni assumere per la riduzione delle emissioni inquinanti? Quali azioni congiunte intraprendere per far fronte alle emissioni industriali e a quelle derivanti dal riscaldamento domestico? Queste alcune delle problematiche di cui hanno discusso gli assessori regionali all’ambiente delle regioni padane, all’incontrodel tavolo politico per la Qualità dell’aria convocato il 25 novembre a Milano presso la sede della Regione Lombardia, a cui è intervenuto per il Piemonte l’assessore Roberto Ravello, che nel corso dell’incontro ha dichiarato: “I sistemi di monitoraggio di cui disponiamo forniscono dati oggettivi, la cui valenza è riconosciuta da tutti gli enti coinvolti, anche di livello superiore. Conoscere il problema nelle sue specificità è il primo passo per risolverlo. L’incontro di oggi ha lo scopo di pianificare azioni necessarie per il miglioramento della qualità dell’aria e di verifica dei risultati fin qui ottenuti. È fondamentale proseguire con un’azione costante e congiunta per dare ulteriore impulso alle misure tese alla prevenzione e la riduzione dell’inquinamento. Ricordo che, in Piemonte, la percentuale del teleriscaldamento dell’area metropolitana torinese ammonta a 54,5 milioni di metri cubi, la più grande d’Europa, e questo consentirà un notevole abbattimento di No2. La nostra ambizione è di arrivare a 90 milioni di metri cubi entro il 2012. Tra le misure poste in essere in Regione Piemonte, grande attenzione è stata rivolta a quelle che riguardano il trasporto pubblico locale, attraverso il cofinanziamento dei titoli di viaggio per gli studenti universitari e l’abbattimento delle emissioni in atmosfera dei bus, attraverso l’installazione di filtri antiparticolato dei mezzi pubblici. Se da un lato vi è stato poi l’aumento delle zone non veicolabili dall’altro è innegabile che l’incidenza di questa misura è troppo limitata sul livello complessivo. Durante l’incontro di questo pomeriggio, si è avuta condivisione rispetto alla necessità di abbandonare inutili misure spot come le domeniche ecologiche. Non sfugga a nessuno che ogni misura necessita di adeguate risorse economiche. Per questo motivo, è nostra intenzione sollecitare il Governo affinché si possa ottenere adeguati finanziamenti. Diversamente, sarà difficile non incappare in procedure di infrazione da parte dell’Unione Europea. A tal proposito, ritengo fondamentale combattere l’idea diffusa secondo la quale l’ambiente è solo un costo; le iniziative finalizzate al miglioramento della qualità dell’aria possono costituire un volano per gli investimenti e la crescita dell’economia nei territori ed i denari impiegati rappresentano investimenti e non una spesa a perdere. A riprova di questo basti pensare che nel solo Piemonte l’investimento di oltre 110 milioni di euro negli ultimi sette anni, ha permesso la messa in circolo di circa 1 miliardo di euro”.  
   
   
PATTO SINDACI, LACORAZZA COORDINA INCONTRO TRA 38 PROVINCE COSTITUIRE UNA PIATTAFORMA VIRTUALE PER LO SCAMBIO DI BUONE PRATICHE FINALIZZATE ALLA RIDUZIONE DI EMISSIONI DI CO2 IN ATMOSFERA.  
 
 Potenza, 29 novembre 2010 - “Gli investimenti sull’edilizia sostenibile non solo rispondono agli obiettivi dell’Unione Europea, che impongono ai territori una riduzione delle emissioni di Co2 di almeno il 20 per cento, il raggiungimento del 20 per cento di energia prodotta da fonti rinnovabili e del 20 per cento di risparmio per l’efficienza energetica, ma soprattutto incrociano, in Italia e in particolare nel mezzogiorno, nuove traiettorie di sviluppo e opportunità occupazionali”. Lo ha ribadito il Presidente della Provincia di Potenza Piero Lacorazza che il 25 novembre ha coordinato, a Roma, in qualità di delegato nazionale Upi per l’Ambiente, il primo incontro tra le trentotto province firmatarie del Patto dei Sindaci, patto lanciato nel 2008 dalla Commissione europea per coinvolgere le istituzioni e i cittadini nel raggiungimento di obiettivi strategici della politica energetica europea. Il Patto fornisce alle amministrazioni locali l’opportunità di impegnarsi concretamente nella lotta al cambiamento climatico attraverso interventi che modernizzano la gestione amministrativa e influiscono direttamente sulla qualità della vita dei cittadini. Nell’ambito dell’incontro è emersa la volontà dell’Upi di costituire una piattaforma virtuale per lo scambio di buone pratiche finalizzate alla riduzione di emissioni di Co2 in atmosfera. “La Provincia di Potenza, accreditata assieme alla Provincia di Matera come struttura di supporto dei comuni sull’attuazione del Patto, presentando il progetto “scuola ecologica in scuola sicura” si pone – ha continuato Lacorazza - tra le realtà locali che interpretato concretamente gli obbiettivi posti dalla Politica europea e, specificamente , dal Patto con i Sindaci. La riduzione della emissione di co2 è un obiettivo che può essere perseguito anche senza risorse, per esempio attraverso una razionalizzazione del trasporto pubblico in relazione alle scuole, agli ospedali e alle fabbriche. Un piano di dimensionamento scolastico, un piano salute o, ancora, una corretta allocazione di investimenti produttivi incidono sulla mobilità, oltre che sulla qualità dei servizi e della vita. Se pensiamo, inoltre, alla organizzazione del servizio idrico e del ciclo integrato dei rifiuti, e alla loro l´incidenza sul fattore energetico sia in termini di consumo sia di produzione, ci rendiamo conto della possibilità concreta di favorire un corretto bilancio ambientale”. Tra le priorità dell’incontro la necessità di individuare maggiori e più veloci canali di finanziamento, per dar concretezza agli obiettivi di risparmio e di efficienza energetica. “Dall´europa – ha concluso - vengono importanti opportunità che dobbiamo mettere a valore. Fondi strutturali e programma Elena sono l´Europa possibile sul nostro territorio. Stiamo inoltre lavorando alla realizzazione di una particolare linea di finanziamento da attivare con la Cassa depositi e prestiti a sostegno dell´ economia verde”. All’incontro ha preso parte il referente del patto con i sindaci della direzione generale Energia della Commissione Europea, Pedro Ballestreros, che si è detto fiero dell’impegno delle Province italiane nell’attuazione dei programmi europei per l’energia.  
   
   
SERVIZIO IDRICO: DI PAOLO INCONTRA PRESIDENTI PROVINCE L´ASSESSORE, CONCORDI NEL PERSEGUIRE ECONOMICITA´ E QUALITA´  
 
L´aquila, 29 novembre 2010 - Si è svolto il 26 novembre all´Aquila, presso la sede dell´Assessorato ai Lavori pubblici, un incontro fra l´assessore, Angelo Di Paolo, ed i presidenti delle quattro Province abruzzesi: Antonio Del Corvo (L´aquila), Guerino Testa (Pescara), Enrico Di Giuseppantonio (Chieti) e Walter Catarra (Teramo) in riferimento alla definizione del nuovo testo di legge regionale sul Servizio idrico integrato. "Il dibattito è stato fortemente proficuo - ha riferito l´assessore Di Paolo - ed orientato a trovare una sintesi fra le diverse ipotesi di governance del sistema. Tutti abbiamo convenuto sugli obiettivi da perseguire, ispirati alla tutela della qualità del servizio al cittadino e dell´economicità, efficacia ed efficienza del sistema". "Questo - ha concluso Di Paolo - apre una prospettiva di una ampia convergenza su idonee soluzioni".  
   
   
SERVIZIO IDRICO IN LOMBARDIA: NO A RINVIO LEGGE  
 
Milano, 29 novembre 2010 - "Incomprensibile". Così l´assessore regionale all´Ambiente, Energia e Reti Marcello Raimondi bolla la richiesta dei consiglieri di opposizione di rinviare la discussione sul progetto di legge di riforma del servizio idrico approvato dalla Giunta. "E´ una richiesta del tutto incomprensibile - ha spiegato Raimondi - perché tutti gli attori che hanno a che fare con la gestione del servizio idrico e anche chi ha visioni politiche diverse ci ha chiesto di legiferare subito, perché ce lo impone la legge nazionale. Dal 1 gennaio, infatti, se non legiferiamo, tutti gli atti degli attuali soggetti che gestiscono le acque - gli Aato - sono illegittimi, compresi i pagamenti degli stipendi del personale". "Sono dunque contento e ringrazio il presidente della Commisione Viii, Saffioti, per aver concluso l´iter di legge. Il lavoro fatto ha migliorato il testo e lo ha affinato in alcuni punti importanti anche grazie a emendamenti che ho condiviso con il relatore e che sono frutto del continuo dialogo avviato già la scorsa estate con i soggetti principalmente interessati a questa materia, vale a dire Province e Comuni". "Penso che nessun´altra legge regionale - ha concluso Raimondi - dia un ruolo così importante, decisivo e determinante ai Comuni. E´ un provvedimento di grande sussidiarietà e modernità, che permetterà un ulteriore miglioramento nella gestione del servizio idrico e un contenimento significativo delle tariffe".  
   
   
EMERGENZE IN LOMBARDIA: ALLERTAMENTI CON SMS E MAIL VERTICE CON PREFETTO LOMBARDI E ASSESSORI DI MILANO E MONZA DAL 1 GENNAIO IN SOFFITTA IL VECCHIO FAX MANDATO AI SINDACI  
 
 Milano, 29 novembre 2010 - Dal primo gennaio cambia il metodo di allertamento delle sezioni di Protezione civile della Lombardia. Non saranno più, infatti, le Prefetture ad inviare per fax gli avvisi, ma la Sala operativa della Regione che sfrutterà servizi di messaggistica via sms e mail. E´ questa una delle principali novità illustrate questa mattina dall´assessore regionale alla Protezione civile, Polizia locale e Sicurezza Romano La Russa che, affiancato dal prefetto di Milano Gian Valerio Lombardi e dagli assessori della Provincia di Milano, Stefano Bolognini, e di Monza, Luca Talice, ha incontrato gli amministratori delle due province. "Abbiamo messo a punto un sistema - ha spiegato La Russa - che permetterà a ciascun sindaco di essere avvisato in tempo reale. Nessuno quindi potrà dire di non sapere o di non essere stato allertato in tempo utile. Riteniamo che sia proprio questo il modo migliore per raggiungere davvero tutti, evitando spiacevoli incidenti di percorso che ancora oggi, talvolta, si presentano quando si ricorre al fax. Oltretutto, visto che i sindaci sono i responsabili ultimi della Protezione civile, quello che partirà a breve è un ottimo sistema per evitare anche eventuali ripercussioni penali". E´ già attivo anche un sito web riservato (www.Allerte.protezionecivile.regione.lombardia.it), dove sono pubblicati tutti gli Avvisi cui ogni sezione potrà accedere previa verifica delle credenziali. Gli allarmi diramati sono relativi a rischi dovuti a fenomeni idrogeologici, idraulici, nevosi, di pioggia e vento forte, valanghe, incendi boschivi e ondata di calore. "Questa grande attenzione - ha sottolineato la Russa - è fondamentale per prevenire episodi che potrebbero rivelarsi spiacevoli. E guadagnare anche solo qualche minuto nell´allertamento spesso può rivelarsi fondamentale". D´accordo anche il prefetto Lombardi, che ha definito "ottimo" il sistema messo a punto dalla Regione, "una delle migliori per efficienza e per capacità di rispondere alle emergenze". Attenzione che sembra non mancare anche dagli amministratori della zona, che stamattina, in Auditorium Gaber, erano oltre 250. La Russa si è detto "felice" per la grande partecipazione all´appuntamento di lavoro, "ennesima dimostrazione dell´importanza che gli stessi sindaci riservano alla salvaguardia del territorio, priorità assoluta anche per Regione Lombardia". "Ho sempre definito la Protezione civile - ha detto La Russa - il fiore all´occhiello della nostra attività, un Corpo unico, fatto di persone capaci di ottenere riconoscimenti in tutta Italia per le qualità tecniche, morali e umane dimostrate in ogni circostanza nella quale sono chiamati ad intervenire". "A tal proposito - ha aggiunto - è necessario che tutti gli Enti e le Istituzioni collaborino per garantire le condizioni di vivibilità e di sicurezza ambientali". Altro tema "scottante" affrontato oggi è stato quello relativo alle risorse. "Non ci possiamo nascondere dietro a un dito - ha aggiunto La Russa - anche a noi saranno imposti tagli pesanti, che potrebbero avere effetti anche sul trasferimento di risorse ai Comuni, soprattutto in ambito di Protezione civile". "Ci stiamo impegnando su più fronti - ha concluso - per far sì che non venga mai meno il livello qualitativo del servizio che garantiamo da sempre. A maggior ragione, dunque, è quanto mai necessaria una maggior assunzione di responsabilità da parte dei sindaci, che sono chiamati a razionalizzare e gestire al meglio le risorse a loro destinate".  
   
   
CONVEGNO CNR-UNIBAS: GENTILE SU MITIGAZIONE RISCHIO SISMICO  
 
Potenza, 29 novembre 2010 - “La Regione Basilicata, memore dell’esperienza del sisma del 1980, si è inserita in maniera decisa nell’attuazione delle nuove norme sismiche, la cui efficace applicazione richiede un robusto supporto scientifico”. Agr“il terremoto irpino-lucano del 23 novembre 1980 ha dato un grande impulso a studi e ricerche che hanno fornito strumenti per la mitigazione del rischio sismico. L’esperienza di terremoti recenti ha però evidenziato una realtà a volte diversa e frustrante, sottolineando la distanza ancora esistente tra la ricerca e le sue applicazioni. Il trasferimento delle acquisizioni scientifiche alla comunità avviene, infatti, con una lentezza che mal si presta a contrastare la frequenza con la quale colpiscono i terremoti”. Lo ha dichiarato il 26 novembre l’assessore regionale alle Infrastrutture, Opere pubbliche e Mobilità, con delega alla Protezione Civile, Rosa Gentile, nel suo intervento a conclusione della giornata di studi promossa, in occasione del trentennale del terremoto del 23 novembre 1980, dal Dipartimento Strutture, Geotecnica, Geologia applicata all’Ingegneria dell’Università degli Studi di Basilicata e l’Istituto di Metodologie per l’Analisi Ambientale del Consiglio Nazionale delle Ricerche. Tema del convegno, che si è sviluppato nell’arco della giornata odierna a Tito Scalo nell’Area della Ricerca del Cnr, “Il terremoto del 23 novembre 1980: riflessioni critiche e prospettive future per studi geofisici e sismologici in Basilicata” al quale hanno partecipato tecnici, studiosi e docenti universitari provenienti da diverse regioni italiane. “Con il recente terremoto de L’aquila – ha proseguito l’assessore Gentile - si è riproposto il problema del deficit di protezione sismica del patrimonio edilizio esistente pubblico e privato. La Regione Basilicata, memore dell’esperienza del sisma del 1980, si è inserita in maniera decisa nell’attuazione delle nuove norme sismiche, la cui efficace applicazione richiede un robusto supporto scientifico. L’università della Basilicata è impegnata in campo nazionale ed internazionale ed è all’avanguardia nella ricerca sul rischio sismico attraverso il Dipartimento di Strutture, Geotecnica, Geologia Applicata, i cui ricercatori hanno svolto e continuano a svolgere un ruolo da protagonisti nella predisposizione ed applicazione del nuovo impianto normativo”. “In tale contesto,- ha sottolineato l’esponente dell’esecutivo regionale guidato dal presidente De Filippo - per favorire una collaborazione sempre più efficace tra studi e politiche di prevenzione, opera il Centro di Competenza Regionale per lo Studio ed il Controllo del Rischio Sismico (Cris) costituito con Dgr n. 2000 del novembre 2003 con il coinvolgimento delle Regione Basilicata e dell’Ateneo Lucano. L’obiettivo fondamentale è quello di elevare la capacità di risposta del tessuto economico, culturale e sociale della regione Basilicata nei confronti del rischio sismico, e viene perseguito principalmente attraverso la valutazione della vulnerabilità sismica dell’ambiente costruito ed infrastrutturale; la messa a punto ed applicazione di metodi e tecniche di intervento per la riduzione del rischio sismico; la diffusione della cultura professionale e d’impresa nel campo della prevenzione sismica; la riconsiderazione del ruolo del rischio sismico sull’assetto del territorio; la realizzazione di efficaci politiche di informazione ed educazione sistematica della popolazione”. L’assessore alla Protezione Civile ha quindi illustrato le principali attività sviluppate dalla Regione Basilicata nel campo della prevenzione del rischi sismico: formazione di tecnici liberi professionisti e della pubblica amministrazione sui temi della progettazione antisismica e della agibilità degli edifici danneggiati nell’emergenza post-sisma; definizione delle priorità per la predisposizione del programma temporale delle verifiche di sicurezza sismica degli edifici strategici (es. Ospedali) ed a rischio rilevante (es. Scuole); realizzazione di Linee Guida contenenti metodi e strumenti per lo svolgimento delle verifiche per la valutazione della vulnerabilità sismica delle opere strategiche e rilevanti, in coerenza con le Norme Tecniche nazionali ed europee per le costruzioni in zona sismica; realizzazione e gestione del sito Web del Cris (www.Crisbasilicata.it); realizzazione di studi e ricerche su: la riclassificazione sismica della Basilicata, la microzonazione sismica di alcuni centri urbani, il censimento e valutazione della vulnerabilità sismica del patrimonio edilizio privato della Basilicata, la caratterizzazione di strutture esistenti in cemento armato tipiche del patrimonio edilizio lucano, la costruzione delle mappe di rischio sismico del territorio regionale, la definizione di criteri per la predisposizione di strategie di intervento per la mitigazione del rischio sismico su edifici strategici ed a rischio rilevante. “Va sottolineata in modo particolare – ha detto Gentile - la rilevanza di definire adeguate strategie di intervento per la riduzione della vulnerabilità degli edifici pubblici in considerazione della presenza sul territorio lucano di centinaia di edifici pubblici come Ospedali, Scuole, ecc., privi di protezione sismica, per la cui messa in sicurezza servirebbero risorse molto ingenti dell’ordine di centinaia di milioni di euro. Il Convegno di oggi, organizzato dal Cnr-imaa di Tito Scalo, si inserisce a pieno titolo nel programma degli eventi che la Regione ha voluto ed organizzato in occasione del trentennale del gravissimo sisma del 1980. Il contributo che gli esperti daranno anche in questa occasione – ha sottolineato l’assessore concludendo il suo intervento - sarà sicuramente di grande aiuto per la programmazione delle attività di prevenzione dei rischi, che costituisce la vera priorità nell’ambito delle funzioni che la legge affida alla Regione e, in particolare, al Dipartimento Infrastrutture cui afferiscono le attività in materia di difesa del suolo e di coordinamento del sistema regionale di protezione civile”.  
   
   
AUTORITÀ DI BACINO, APPROVATI INTERVENTI URGENTI IN TUTTA LA SARDEGNA  
 
Cagliari, 29 Novembre 2010 - Il Comitato istituzionale dell’Autorità di Bacino della Sardegna riunitosi il 24 novembre ha approvato o espresso pareri su diversi importanti provvedimenti e ha deliberato la nuova composizione. Il presidente del Comitato, Ugo Cappellacci, ha delegato a ricoprire lo stesso incarico l’assessore dei Lavori pubblici, Sebastiano Sannitu. Tra gli altri punti all’ordine del giorno, è stato espresso parere favorevole sull’accordo di programma tra la Regione e il ministero dell’Ambiente per il finanziamento di interventi urgenti sul rischio idrogeologico ed è stato approvato lo studio di compatibilità idraulica del rio Tintioni a Pula. L’accordo tra la Regione e il Ministero individua i lavori prioritari da effettuare o da completare in zone interessate dalle alluvioni o comunque a elevato rischio idrogeologico. Complessivamente sono stati indicati 17 interventi, tra i quali quelli da realizzare in Gallura, Villagrande Strisaili e Capoterra, per un importo totale di oltre 70 milioni di euro. La cifra totale è ripartita in 34 milioni a carico della Regione e 36 a carico dello Stato. Gli altri interventi urgenti riguardano Muros (frana linea ferroviaria Sassari-chilivani); Irgoli e paesi vicini (sistemazione del fiume Cedrino); Posada e Torpè (intervento sul rio Posada); Bosa (mitigazione rischio idraulico); Cagliari (cedimenti in piazza d’Armi). E ancora, Lanusei, Gairo, Aritzo, Belvì, Illorai, Tiana e Carbonia-iglesias. Il provvedimento sul rio Tintioni consente invece di sbloccare il progetto del nuovo complesso “Is Molas” che, a fronte di un importante investimento, prevede nuovi campi da golf, strutture alberghiere e residence. Il Comitato dell’autorità di Bacino ha quindi preso in esame le proposte provenienti dai Comuni di Magomadas, Posada, Osilo, Uta, Abbasanta, Muravera, Desulo, Ossi, Gadoni, Mores, Siliqua, Castiadas e Nuraminis.  
   
   
RIFIUTI, REGIONE CAMPANIA: NUOVA DISCARICA AREA NORD NO VESUVIANA. UNA NOTA DELLA REGIONE PRECISA QUANTO RIPORTATO DALL´INTERVISTA A PANORAMA  
 
Napoli, 29 novembre 2010 - L´ufficio Stampa della Giunta Regionale della Campania, in merito alle anticipazioni riprese dall´intervista rilasciata dal presidente Stefano Caldoro al settimanale Panorama precisa che: nel testo si fa riferimento, circa l´eventualità di aprire nuove discariche, all´area vesuviana. Come è noto in quella zona è già presente una discarica. Le due zone, dove già la provincia ha avviato consultazioni, sono relative all´area nolana ed a quella a nord di Napoli.  
   
   
STOP SACCHETTI PLASTICA, IN LOMBARDIA: NIENTE PROROGA AMMISSIBILE PERIODO TRANSITORIO MA NON OLTRE  
 
Milano, 29 novembre 2010 - "Dal 1° gennaio 2011 gli shoppers di plastica saranno messi al bando. Siamo disponibili a valutare, insieme agli operatori del settore, le associazioni dei commercianti e della grande distribuzione, un breve periodo transitorio, per smaltire le eventuali scorte, ma il destino del sacchetto della spesa usa e getta è segnato: scriverò al ministro Prestigiacomo che Regione Lombardia non è disponibile ad alcuna proroga al termine fissato per legge". E´ quanto ha sottolineato il 25 novembre Daniele Belotti, assessore al Territorio e Urbanistica, con delega ai Rifiuti, nel corso del convegno ´Il sacchetto di plastica è alla fine´, che si è tenuto in Regione, per fare il punto sul divieto di commercializzazione dei sacchetti di plastica. "Il cittadino lombardo ha un´alta coscienza ambientale - ha detto Belotti - e saprà rivalutare vecchie abitudini, cadute in disuso con l´affermarsi del benessere e la mania dell´usa e getta, come la vecchia sporta riutilizzabile: a volte, come in questo caso, si può migliorare il futuro guardando al passato. Il sacchetto di plastica utilizzato sinora è diventato vecchio, non ha prospettive e noi vogliamo essere in prima linea per il rispetto dell´ambiente. Siamo disponibili a valutare con gli operatori del settore un periodo transitorio, ma non siamo disposti ad accettare una proroga, che, tra l´altro, non compete a noi ma al Governo nazionale". "Una volta valutata l´opportunità di prevedere un breve periodo transitorio, - ha detto l´assessore - per lo più per smaltire le scorte, dovremo confrontarci con i produttori dei sacchetti più che con la grande distribuzione, che in buona parte si è già mossa anticipando la legge. Ma una cosa è certa: così come è stato per alcuni altri prodotti - come ad esempio la benzina con il piombo o l´eternit, messi al bando da tempo per questioni ambientali - non si torna indietro e così sarà anche per i sacchetti di plastica". "Questo non è un divieto che arriva a sorpresa - ha aggiunto Belotti, con un pensiero rivolto alle aziende del settore - ma la risultanza di un percorso normativo a livello comunitario. E si tratta di una scadenza che è stata già prorogata. Siamo la regione leader per coscienza ambientale e anche questa volta saremo di esempio per altre realtà locali italiane, che ogni giorno vediamo sempre più drammaticamente coinvolte dal problema della gestione dei rifiuti".  
   
   
EMERGENZA RIFIUTI, LA REGIONE MOLISE È PRONTA A COLLABORARE  
 
Campobasso, 29 novembre 2010 - "E´ opportuno ribadire, al fine di rettificare quando asserito erroneamente da alcuni organi di informazione, quanto già ho detto ieri in sede di confronto tra le Regioni e il Governo centrale: il Molise è disponibile ad esprimere solidarietà concreta nei confronti della città di Napoli che sta vivendo una grave difficoltà per le problematiche legate alla raccolta e lo smaltimento dei rifiuti". Lo ha detto il Presidente della Regione Michele Iorio a rettifica di quanto asserito da alcuni organi di informazione che hanno riferito di una indisponibilità del Molise ad offrire solidarietà alla Campania, e a Napoli in particolare, per l´emergenza rifiuti. "La nostra - ha detto ancora il Presidente Iorio - è una disponibilità fattiva e concreta ad accogliere rifiuti solidi trattati in quantità compatibili con il Piano regionale di smaltimento rifiuti pienamente vigente. I rifiuti umidi trattati possono essere tranquillamente utilizzati all´interno di specifici accordi industriali che andremo a concretizzare. Mi auguro che il Governo e il Ministro Fitto formalizzino al più presto questo tipo di richiesta ponendola quindi all´immediata attenzione della Conferenza delle Regioni". "Non condivido affatto -ha aggiunto Iorio - ogni forma di rigetto preconcetto all´espressione di solidarietà nei confronti di una Regione in difficoltà. Una difficoltà che, evidentemente, deve essere sentita da tutto il sistema delle regioni, anche perché queste problematiche danneggiano gravemente l´immagine dell´intero Paese. La politica deve ritrovare il senso di responsabilità rispetto al governo degli avvenimenti. Ribadisco in quest´ottica l´idea che lo Stato è uno e che il futuro del nostro Paese non può e non deve prescindere da un legame di solidarietà e collaborazione tra le regioni e i vari territori che lo compongono".  
   
   
LOMBARDIA - RIFIUTI NAPOLI, GIBELLI: UN NO IN VENTI SECONDI  
 
Milano, 29 novembre 2010 - "Non comprendo l´eccessiva agitazione, a scoppio ritardato, sul tema dei rifiuti, perché la posizione di Regione Lombardia è chiara e trasparente. Ricordo infatti che l´assessore Belotti, in giunta, ha liquidato l´argomento ´rifiuti speciali non pericolosi´ in soli venti secondi, comunicando il nostro ´no´ rigoroso. Anche oggi sul tema più generale dei rifiuti la posizione di Regione Lombardia quindi è di indisponibilità assoluta ad accogliere le richieste della Regione guidata da Caldoro. Sono stati quindi sufficienti quei venti secondi per rendere privo di significato qualunque viaggio a Roma. Il ´no´ di Regione Lombardia è sufficiente dirlo stando a Milano". Lo ha detto il 25 novembre il vice presidente lombardo Andrea Gibelli, intervenendo sulla questione rifiuti.  
   
   
RIFIUTI, VENETO: IL NO ALLA CAMPANIA E’ TECNICO  
 
Venezia, 29 novembre 2010 - “Ai rifiuti della Campania ribadiamo il no del Veneto ed è un no tecnico e non politico”. Lo ha dichiarato il 25 novembre l’assessore all’ambiente della Regione del Veneto, Maurizio Conte, che ha aperto i lavori del convegno “Produrre meno rifiuti, esperienze a confronto”, tenutosi oggi a Treviso per iniziativa della Regione e dell’Arpav, nell’ambito della campagna di comunicazione ambientale promossa dall’Unione Europea finalizzata a sollecitare tra i cittadini una maggiore consapevolezza sulla eccessiva produzione di rifiuti e sulla necessità di ridurli drasticamente. Conte ha poi precisato che pur nella consapevolezza che una mancata soluzione del dramma napoletano può comportare serie e gravi conseguenze per l’ambiente e la salute dell’uomo, ha ribadito l’assoluta impossibilità tecnica da parte degli impianti di smaltimento di rifiuti ubicati in Veneto di poter ricevere, anche in quote minime, i rifiuti provenienti dalla Campania. Tali rifiuti, infatti, non sono differenziati e quindi non presentano le adeguate caratteristiche tecniche e qualitative che ne consentano un compatibile trattamento nei nostri impianti, in grado di accogliere solo tipologie di rifiuto urbano residuo “secco”, ossia con bassissimo contenuto di organico. L’assessore ha poi ricordato che, al di là dell’aspetto tecnico, l’attuale crisi dei rifiuti in Campania è un dramma che non si può certo definire emergenza, ma una crisi annunciata, che viene da lontano, figlia dell’incapacità di una classe politica che non ha saputo, o voluto, assumersi responsabilità e che ora farebbe bene ad andare a casa. “Amministrare – ha ribadito - significa anche e soprattutto assumersi responsabilità, significa anche impegnarsi affinché i cittadini abbiano la giusta attenzione verso un problema, quello dei rifiuti appunto, che è un problema di tutti e che tutti devono contribuire a risolvere, senza ricorrere ad aiuti esterni. Si tratta di una situazione che deve essere risolta una volta per tutte, non con interventi tampone, ma in loco con l’assunzione di responsabilità da parte di tutti. Il Veneto ha dimostrato che con la giusta attenzione nella gestione si ottengono risultati importanti, un’esperienza di eccellenza che, questa si , - ha sottolineato con forza - mettiamo a totale disposizione degli amministratori campani”. Riferendosi, infine, al tema del convengo Conte ha detto che sarà strategico puntare ad un’azione di prevenzione, puntando cioè a monte, anche con soluzioni innovative, per la riduzione dei rifiuti, ancor prima di giungere alla raccolta differenziata. La riduzione della quantità di rifiuti da gestire in vario modo, – ha sottolineato - significa non solo preservare l’ambiente, ma equivale anche ad un risparmio economico. Ecco perché è importante una nuova cultura finalizzata a modificare comportamenti sbagliati e conseguentemente a diminuire la produzione di rifiuti. 2 euro per il Veneto: sms 45501. Conto Corrente Solidarietà: Unicredit Spa – intestazione “Regione Veneto – Emergenza Alluvione Novembre 2010” – Codice Iban: It62d0200802017000101116078; codice Bic Swift Uncritm1vf2  
   
   
RIFIUTI, A POTENZA ACTA IN PIAZZA  
 
Potenza, 29 novembre 2010 - Venerdì 26 e sabato 27 novembre dalle ore 9 alle 20 ha preso il via il via a Potenza “Acta in piazza”, un’iniziativa di informazione e sensibilizzazione sul tema dei rifiuti, sulla modalità di smaltimento degli stessi e sulla rilevazione della qualità del servizio reso. Attraverso l’installazione di un gazebo, a tal uopo predisposto in piazza Prefettura, l’Acta ha presentato ai cittadini l’iniziativa sul Tetrapak ed ha distribuito brochure e questionari sulla raccolta differenziata. Le utenze che hanno compilato il Questionario, presso lo stand, hanno ricevuto la busta ecologica per la spesa, azione per la quale l’Azienda rientra tra i soggetti che partecipano alla Settimana europea della riduzione dei rifiuti. Nella stessa occasione, i cittadini residenti nel centro storico potranno prenotare il ritiro di rifiuti ingombranti a cura del personale della regione fino ad esaurimento di disponibilità. Inoltre, i volontari degli Scout e dell’associazione Vola opportunamente formati, stazioneranno presso le isole ecologiche del centro storico per fornire spiegazioni e informazioni circa le modalità di conferimento dei rifiuti. Negli stessi giorni personale Acta provvederà- dalle prime ore del mattino- a rimuovere le scritte murarie dai palazzi e dai muri del centro storico. Sono stati promossi, altresì, venerdì 26 alle 20.30 e sabato 27 alle 15.30 nella Sala dell’ Arco di Palazzo di città, due incontri con le categorie dei commercianti del centro storico per condividere modalità e orari per il conferimento e la raccolta dei rifiuti. Acta in Piazza proseguirà prossimamente in tutti i quartieri di Potenza.  
   
   
IL VENETO PREPARA UN PIANO REGIONALE DEI RIFIUTI SPECIALI: “OTTIMIZZARE I CICLI PRODUTTIVI, ORIENTARE LA GESTIONE”  
 
Treviso, 29 novembre 2010 - La Regione del Veneto si doterà presto di un piano regionale per la gestione dei rifiuti speciali. Lo ha annunciato il 27 novembre l’assessore regionale all’Ambiente Maurizio Conte intervenendo ad un convegno organizzato nella sede provincia di Treviso in occasione della “Settimana europea per la riduzione dei rifiuti”. “Il piano – spiega l’assessore Conte – fornirà criteri e indicazioni per ridurre la produzione e la pericolosità dei rifiuti, fornirà una ricognizione dell’offerta esistente in Regione e fuori per il trattamento, con l’obiettivo di minimizzare il ricorso alla discarica”. Nel corso del convegno l’assessore all’Ambiente ha insistito sul fatto che i rifiuti speciali sono a tutti gli effetti paragonabili a una merce, e pertanto vige il principio costituzionale e comunitario della libera circolazione. “La realizzazione di impianti – ha spiegato - trova spesso il proprio principale motore in valutazioni di tipo economico. Un piano in materia di rifiuti speciali, a differenza di quello in materia di rifiuti urbani, non può quindi imporre vincoli di rapporti tra rifiuti ed impianti specifici”. La valutazione della necessità di costruire nuovi impianti di trattamento per i rifiuti speciali nel Veneto potrà essere fatta solo partendo da questo principio e dalla valutazione di quanto già presente in Regione e fuori. “Solo quando avremo un quadro chiaro dei quantitativi di rifiuti prodotti – ha detto l’assessore Conte - delle tipologie impiantistiche di smaltimento o recupero disponibili sul territorio per le singole tipologie di rifiuto, il destino ottimale (impianti che utilizzano i metodi e le tecnologie più idonei a garantire un alto grado di protezione dell´ambiente e della salute pubblica) per le tipologie di rifiuto che soffrono di domanda inevasa - a livello regionale - di recupero e smaltimento, sia dei rifiuti pericolosi che non pericolosi, potremo ipotizzare il fabbisogno teorico di impianti da realizzare nella Regione Veneto”.