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Notiziario Marketpress di Lunedì 02 Maggio 2011
IL NOSTRO ALTRUISMO DIPENDE DA QUELLO CHE CI ASPETTIAMO DAGLI ALTRI  
 
 Milano, 2 maggio 2011 - Scienziati dell´Istituto Max Planck (Mpi) di ricerca sui beni comuni in Germania hanno scoperto che le persone aiutano i loro simili a seconda di quanto altruisti sono gli altri. In poche parole, le prime impressioni hanno un ruolo fondamentale nelle nostre aspettative sulle persone e le prime impressioni sono difficili da cambiare. Commentando i risultati dello studio, Michael Kurschilgen del Mpi di ricerca sui beni comuni di Bonn ha detto: "Questo è vero in particolare quando l´impressione è negativa." Il dott. Kurschilgen, insieme ai colleghi Christoph Engel e Sebastian Kube, hanno valutato i risultati dei cosiddetti "good games". Secondo il team, le persone che si aspettano che gli altri agiscano in modo egoistico sono in realtà persone che vivono più spesso esperienze di comportamento non collaborativo da parte di altri. Usando studi di ricerca precedenti come modello per il loro lavoro, gli scienziati hanno puntato i riflettori sul dilemma sociale che potrebbe suscitare l´interesse sia dei responsabili delle politiche sociali che degli urbanisti. "Volevamo scoprire se la teoria delle "finestre rotte" fosse vera anche in laboratorio," ha sottolineato il dott. Kurschilgen. I ricercatori hanno detto che nell´ambito della teoria delle finestre rotte, i "piccoli dettagli", come la spazzatura per strada o gli edifici abbandonati, potrebbero provocare condizioni di degrado in qualsiasi quartiere. "Questi segnali di trascuratezza danno alle persone l´impressione che gli standard sociali non valgano in quel luogo," ha detto il dott. Kurschilgen, mettendo in evidenza l´idea che sta alla base della teoria che ha dato il via alla decisione del sindaco di New York, Rudy Giuliani, di lanciare la "strategia della tolleranza zero", applicata per ripulire la città 20 anni fa. Per testare questa teoria, i ricercatori hanno usato "good games" pubblici che si applicano di solito nel campo dell´economia sperimentale. Volevano determinare come le prime impressioni influenzano il comportamento delle persone insieme alle informazioni selettive. Secondo il team, i giochi si basano sul classico dilemma tra interesse personale e bene sociale. Un gruppo di quattro giocatori riceve 20 gettoni, devono tenerli o darli per un progetto della comunità. Ogni giocatore riceve 0,4 gettoni per ogni gettone che offre per il progetto della comunità. Se tutti e 4 i membri danno via i loro 20 gettoni, ognuno di loro riceve 32 gettoni. Quindi 12 gettoni in più per loro se investono nel progetto. Se solo 3 dei 4 investono il loro denaro nel progetto della comunità, il giocatore "egoista" (e cioè il quarto giocatore) ottiene 44 gettoni. Il membro egoista quindi guadagna sugli investimenti degli altri nel progetto. "I good games pubblici creano così un dilemma sociale," ha commentato il dott. Kurschilgen. È chiaro che l´intera comunità trarrebbe beneficio se tutti investissero nel collettivo, hanno spiegato, ma dal punto di vista individuale, lo "spirito libero" vince in definitiva. Analizzando Bonn e Londra, Regno Unito, il team ha detto che ci sono differenze tra le due città. A Bonn le persone hanno investito l´82%, rispetto ai londinesi che hanno investito appena il 43%. "Questo è probabilmente dovuto ad aspettative diverse rispetto a cosa costituisce un "comportamento normale", ha suggerito il dott. Kurschilgen. Chi pensa che anche gli altri si comporteranno egoisticamente probabilmente non compirà azioni altruistiche. "Da questo punto di vista, i londinesi hanno una visione più pessimistica degli uomini rispetto ai partecipanti di Bonn," ha detto. D´altra parte, una persona si comporterà in maniera collaborativa o non a seconda di come pensa che si comporteranno gli altri. Per rendere le cose interessanti, i ricercatori hanno svelato i risultati dello studio londinese al gruppo di Bonn. Il gruppo ha reagito in maniera negativa alle informazioni, investendo appena il 51% nel collettivo rispetto all´iniziale 82%. Questo modello non ha però funzionato nell´altra direzione: i buoni esempi non hanno aiutato a rendere generose le persone egoiste. "I nostri risultati dimostrano che la base della teoria delle "finestre rotte" continua a valere," ha detto il dott. Kurschilgen. "Davanti a un dilemma sociale, le persone sono guidate in gran parte dalle aspettative originali di quello che faranno gli altri, ma sono anche particolarmente sensibili alle impressioni negative." Per maggiori informazioni, visitare: Istituto Max Planck (Mpi) di ricerca sui beni comuni: http://www.Coll.mpg.de/    
   
   
AIDS: IMPORTANTE SCOPERTA. L’AUNAROFIN UN FARMACO ALL’ORO RIESCE A SCOVARE L’HIV NEL MAGAZZINO DOVE SI ANNIDA  
 
 Lecce, 2 maggio  2011 - La migliore cura contro l’Aids è la prevenzione. E di questo la comunità scientifica internazionale è certa. Ma oggi, uno studio italiano apre un’importante strada per la cura della terribile malattia e che Giovanni D’agata Componente del Dipartimento Tematico Nazionale “Tutela del Consumatore” di Italia dei Valori e fondatore dello “Sportello dei Diritti” riporta per elogiare i ricercatori italiani che tra mille difficoltà riescono a riportare straordinari risultati di valore scientifico internazionale. La nuova cura, pubblicata dalla rivista scientifica Aids ed approntata da un equipe di cui il ricercatore italiano, Andrea Savarino, dell’Istituto Superiore di Sanità (Iss), è il principale autore, in particolare parte dall’utilizzo dell’auranofin, un composto contenente oro, utilizzato per il trattamento dell’artrite reumatoide. Secondo la ricerca il farmaco in questione, riesce a “stanare” il virus dell’Hiv anche quando è apparentemente nascosto ed assopito in quanto, come è noto, ha la capacità di nascondersi in una specie di "magazzino" virale al riparo da farmaci e anticorpi e quindi pressoché impossibilmente aggredibile dai farmaci retrovirali tant’è che appena le cure vengono sospese il virus si riattiva prepotentemente. L’equipe internazionale che è composta oltreché dai ricercatori dell’Iss, dalla prof. Anna Teresa Palamara dell’Università di Roma "La Sapienza", dal gruppo del prof. Antonello Mai della stessa Università, dal Vaccine and Gene Therapy Institute della Florida, e la company Bioqual nel Maryland (Usa), ha studiato le scimmie infettate con un virus analogo all’Hiv che hanno risposto in maniera immediata alla sollecitazione a base del farmaco in questione. V’è da specificare che i ricercatori impegnati in questo studio hanno chiarito la necessità di ulteriori approfondimenti sugli effetti del composto dapprima sulle scimmie e poi sull’uomo, visto che ancora non vi è stata alcun approccio di tal tipo e pertanto la stessa equipe ha sconsigliato agli ammalati di Aids di provare sulla propria pelle il farmaco, magari andando a comprarlo attraverso il web. Un importante passo avanti, dunque, ma rimane ancora tanto da fare per debellare questa piaga che coinvolge milioni di ammalati nel mondo, specie nei paesi in via di sviluppo e che potrà essere combattuta solo con il sostegno costante da parte dei governi, a partire da quello italiano, nei confronti della comunità scientifica impegnata in questa lotta ormai da oltre un quarto di secolo.  
   
   
I MEDICINALI VEGETALI TRADIZIONALI: MAGGIORE SICUREZZA PER I PRODOTTI IMMESSI SUL MERCATO DELL´UE  
 
 Bruxelles, 2 maggio 2011 - A partire dal 30 aprile i cittadini dell´Ue possono essere tranquilli quanto al fatto che i medicinali vegetali tradizionali che essi acquistano nell´Ue siano sicuri ed efficaci. La scadenza del periodo di transizione di 7 anni stabilito nella direttiva del 2004 sui medicinali vegetali (direttiva (2004/24/Ce) implica che soltanto i medicinali registrati o autorizzati possono rimanere sul mercato Ue dopo il 1° maggio 2011. La direttiva sui medicinali vegetali introduce una procedura semplificata di registrazione rispetto agli altri prodotti medicinali in considerazione dell´uso di lunga data che si fa dei medicinali vegetali tradizionali. Allo stesso tempo la direttiva offre le garanzie necessarie per quanto concerne la loro qualità, sicurezza ed efficacia. John Dalli, Commissario europeo responsabile per la salute e politica dei consumatori, ha affermato "Abbiamo raggiunto ora il termine di un lungo periodo di transizione che ha dato ai produttori e agli importatori di medicinali vegetali tradizionali il tempo necessario per dimostrare che i loro prodotti presentano un livello accettabile di sicurezza e di efficacia. I pazienti possono avere ora fiducia nei medicinali vegetali tradizionali che essi acquistano nell´Ue." Procedura semplificata - Per tutelare la salute del pubblico tutti i prodotti medicinali, compresi i medicinali vegetali tradizionali, per poter essere immessi sul mercato dell´Ue hanno bisogno di una autorizzazione alla commercializzazione. La procedura semplificata introdotta dalla direttiva sui medicinali vegetali consente di registrare tali prodotti senza procedere alle prove di sicurezza e ai test clinici che sarebbero richiesti in relazione a una procedura normale di autorizzazione alla commercializzazione. Il richiedente che desideri registrare un medicinale vegetale tradizionale deve invece fornire una documentazione da cui risulti che il prodotto in questione non è nocivo alle condizioni specifiche d´uso. Esso deve inoltre comprovare che il prodotto ha una cronistoria comprovata, vale a dire che è stato usato in modo sicuro per almeno 30 anni – 15 dei quali nell´Ue. Sette anni per la registrazione - La direttiva sui medicinali vegetali è stata adottata dal Parlamento europeo e dal Consiglio il 31 marzo 2004. Essa ha concesso un periodo di transizioneeccezionalmente lungo pari a 7 anni per permettere ai fabbricanti di registrare i loro medicinali vegetali tradizionali già presenti sul mercato dell´Ue allorché la direttiva è entrata in vigore. I richiedenti disponevano di 7 anni per chiedere l´autorizzazione alle autorità competenti dello Stato membro o degli Stati membri in cui intendevano commercializzare il loro prodotto. Se, entro il 30 aprile 2011, un medicinale vegetale tradizionale non è registrato o autorizzato, non ne è consentita la presenza sul mercato dell´Ue successivamente al 1° maggio 2011. Dopo tale data i produttori di medicinali vegetali tradizionali possono ancora fare richiesta di registrazione attraverso la procedura di registrazione semplificata. La direttiva sui medicinali vegetali: non bandisce i medicinali tradizionali dal mercato europeo. Al contrario essa introduce una procedura di registrazione più agevole, semplice e meno costosa rispetto a quella che si applica agli altri prodotti medicinali. Inoltre essa ha concesso ai produttori di medicinali vegetali tradizionali un periodo di transizione eccezionalmente lungo, pari a 7 anni, per registrare i loro prodotti; non vieta le vitamine, gli integratori minerali e gli infusi di erbe non vieta le terapie e i terapeuti alternativi, l´omeopatia, le piante o i libri sulle piante.  
   
   
SANITA’; VENETO; IN ATTIVO IL BILANCIO 2010. ZAIA: “PRIMA VOLTA DA SEMPRE E SENZA INTACCARE I SERVIZI AI VENETI GRAZIE A GRANDE LAVORO DI SQUADRA”  
 
 Venezia, 2 maggio 2011- “Per la prima volta da sempre il bilancio consolidato della sanità veneta per il 2010 si è chiuso con un utile di 12 milioni 521 mila 448 euro”. Il dato definitivo è stato ufficializzato il 29 aprile dal presidente della Regione Luca Zaia, nel corso del consueto punto stampa seguito alla seduta di giunta nella quale è stata approvata la delibera di “determinazione delle risultanze contabili del bilancio consolidato del servizio sanitario regionale per l’esercizio 2010”. “Un risultato eccezionale – ha commentato Zaia – dal quale consegue che quest’anno non ci sarà l’addizionale Irpef e non dovrà scattare alcun commissariamento nazionale nei riguardi del Veneto, come da tempo e da più parti paventato. L’abbiamo ottenuto – ha aggiunto il presidente - con un grande lavoro di squadra, per il quale vanno ringraziati prima di tutto l’assessore alla sanità Luca Coletto, il segretario regionale alla sanità Domenico Mantoan, i tecnici regionali, i direttori generali delle Ullss, ciascuno dei quali ha dato il proprio contributo lavorando con impegno sulla definizione dei precisi indirizzi operativi per il contenimento della spesa loro assegnati”. “Tutto questo – ha detto Zaia – senza toccare nemmeno uno dei servizi offerti ai veneti, senza disporre dell’addizionale Irpef, senza aumenti dei ticket sanitari, ed erogando 103 milioni di prestazioni extra Livelli Essenziali di Assistenza”. “Ora affrontiamo nuove sfide – ha aggiunto Zaia – come il varo del nuovo piano sociosanitario regionale oramai imminente, ma oggi il messaggio è forte e chiaro: la sanità veneta è nelle regioni al top per quanto riguarda il rapporto tra qualità dei servizi e loro costi. E’ in buona salute e pronta a ricoprire il suo ruolo di best practice a livello nazionale”. “Da subito – ha detto da parte sua Coletto – abbiamo adottato una linea di massima trasparenza e di totale coinvolgimento dei direttori generali in un cammino difficile, ma portato a compimento con risultati obiettivamente straordinari. Ora – ha aggiunto – ci concentriamo sulla riforma del sistema sanitario veneto, che punterà a renderlo più moderno, più rispondente alle necessità di salute della popolazione, ed ancora più attento all’ottimizzazione della spesa”. La delibera approvata oggi conferisce peraltro allo stesso Zaia il mandato di verificare il rispetto, da parte dei direttori generali, dei limiti di costo assegnati dalla Giunta regionale e di adottare i provvedimenti conseguenti. Zaia e Coletto hanno posto anche l’accento sulla partita degli ammortamenti e sulla ricapitalizzazione delle aziende sanitarie per la parte riguardante gli investimenti, che verrà attuata in forza dell’accordo del marzo scorso raggiunto con il ministero dell’economia, al tavolo di monitoraggio nazionale sull’andamento della spesa sanitaria nelle Regioni (il cosiddetto “tavolo Massicci”). L’accordo prevede che il totale degli ammortamenti non sterilizzati accumulatisi dal 2001 ad oggi, pari ad 1 miliardo 150 milioni di euro, venga spalmato in rate annuali dal 2011 al 2038. Per il 2011 la rata sarà di 60 milioni, le altre saranno di 44 milioni all’anno. Si tratta di fondi che non dovranno essere reperiti all’interno del fondo sanitario nazionale, ma all’interno del bilancio regionale, e che verranno progressivamente riassegnati alle aziende per ricapitalizzare la loro capacità d’investimento.  
   
   
LOMBARDIA: ASL E AO, EMESSE LE VALUTAZIONI DEI DIRETTORI  
 
Milano, 2 maggio 2011 - Con un Decreto del Direttore generale della Sanità sono state emesse le valutazioni relative al 2010 dei Direttori generali delle Aziende Ospedaliere, delle Asl della Lombardia e dell´Areu. I punteggi (massimo 100) sono assegnati in base al raggiungimento degli obiettivi, modulati secondo parametri, che riguardano: l´efficacia e la qualità dei servizi; la corretta gestione economico-finanziaria; l´efficienza gestionale e organizzativa; lo sviluppo dei sistemi informativi per migliorare gli accessi; l´edilizia sanitaria (ammodernamenti, ristrutturazioni o nuovi ospedali); - il rapporto con il territorio. Asl Bergamo - Testa - 87,6; Brescia - Scarcella - 87,9; Como - Antinozzi - 88,4; Cremona - Compagnoni - 88,5; Lecco - Borelli - 88,6; Lodi - Triaca - 88,1; Mantova - Azzoni - 88,3; Milano Città - Locatelli - 88,2; Milano 1 - Cantù - 87,4; Milano 2 - Pellegata - 87,9; Monza e Brianza - Pezzano – 88; Pavia - Mariani - 87,9; Sondrio - Gianola - 87,8; Val Camonica - Foschini - 87,8; Varese - Zeli - 87,9. Aziende Ospedaliere: Bergamo - Bonometti - 87,9; Brescia - Coppini - 88,2; Busto Arsizio - Zoia - 87,9; Mantova - Stucchi - 88,9; Chiari - Russo - 88,8; Varese - Bergamaschi - 89,3; Cremona - Spaggiari - 89,3; Desenzano - Azzi - 90,1; Mi/fatebenefratelli - Corradini - 88,8; Garbagnate - Michiara - 88,8; Mi/pini - Tropiano - 88,8; Mi/icp - Beretta - 90,2; Mi/sacco - Scanni - 89,1; Lecco - Bertoglio – 89; Lodi - Rossi – 90; Crema - Ablondi – 89; Niguarda - Cannatelli - 90,3; Legnano - Dotti - 89,5; Vimercate - Amigoni – 89; Melegnano - Garbelli - 88,8; Pavia - Sanfilippo - 88,8; Gallarate - Gozzini - 88,3; Mi/san Carlo - Mobilia - 88,8; Como - Mentasti - 89,7; Mi/san Paolo - Catarisano - 89,1; Monza - Spata - 88,2; Seriate - Amadeo - 88,8; Treviglio - Ercole - 88,3; Valtellina - Votta – 89; Areu - Zoli - 89,5.  
   
   
LA REALIZZAZIONE DELL’OSPEDALE DI CATANZARO RIENTRA NEL PROTOCOLLO D’INTESA SOTTOSCRITTO CON LA REGIONE LOMBARDIA  
 
 Catanzaro, 2 maggio 2011 -Il Dipartimento regionale “Tutela della salute” comunica che è stato approvato un atto integrativo al Protocollo d’intesa sottoscritto tra la Regione Lombardia ed il Commissario delegato per l’emergenza socio-sanitaria della Calabria al fine di ricomprendere nello stesso accordo anche la realizzazione del nuovo Ospedale di Catanzaro. E’ stato predisposto, quindi, l’apposito “addendum” alla convenzione stipulata lo scorso dicembre che regola attività, modalità, tempistiche e reciproche obbligazioni in relazione agli interventi previsti nel Protocollo stesso. Anche per l’espletamento di tali interventi è stata delegata la società Infrastrutture Lombarde, che curerà le attività di supporto alla Stazione Appaltante ed al Responsabile Unico del Procedimento. “Con questo accordo diamo una forte accelerazione alla realizzazione del nuovo Ospedale di Catanzaro che si aggiunge a quelli della Sibaritide, della Piana di Gioia Tauro e di Vibo Valentia – afferma il Presidente della Regione Giuseppe Scopelliti – nonostante le tante difficoltà che abbiamo dovuto affrontare e risolvere negli ultimi mesi. E’ un’altra risposta per i calabresi, che si aggiunge a quelle che già abbiamo dato nel settore sanitario in un anno di governo regionale, tagliando tanti rami secchi, eliminando gli sprechi ma tutelando sempre i servizi. Nei giorni scorsi abbiamo comunicato l’arrivo dei fondi per l’acquisto di nuove apparecchiature di ultima generazione per i nostri Ospedali – continua Scopelliti – che miglioreranno notevolmente il comparto, per i cittadini e per i professionisti del settore. Per cambiare la sanità calabrese servono programmazione, impegno e tanto lavoro quotidiano da parte di tutte le componenti. Questa classe dirigente – conclude il Governatore della Calabria Giuseppe Scopelliti – sta ottenendo grandi risultati, riconosciuti non solo ai tavoli ministeriali ma da tutti i cittadini che giorno dopo giorno ci danno la forza di andare avanti e di questo passo anche la Calabria avrà una sanità efficiente, funzionale e di qualità”.  
   
   
SANITA´ IN SICILIA: SOSPESO DECRETO "PER RISPETTO DELLE ISTITUZIONI"  
 
 Palermo, 2 maggio 2011 - "Si e´ costruita una strumentalizzazione politica e mediatica per un provvedimento amministrativo che fa parte di una precisa logica di sistema, adottato nell´interesse esclusivo degli utenti, che non favorisce in alcun modo le cliniche private e che e´ il frutto di approfondite riunioni e di concertazioni sindacali con tanto di verbali pubblici che chiunque puo´ consultare. Ed e´ grave che a sostegno di certe tesi vengano pubblicati dati palesemente falsi che travisano la realta´". L´assessore regionale per la Salute, Massimo Russo, che ha deciso di sospendere in autotutela l´efficacia del decreto con il quale viene assegnato il budget 2011 alle case di cura convenzionate, spiega le motivazioni che stanno alla base del provvedimento con il quale viene prevista per le case di cura la facolta´ di svolgere attivita´ ambulatoriale per garantire agli utenti la continuita´ assistenziale senza che questo possa comportare in alcun modo un aumento del budget fissato. "E´ necessario innanzitutto smentire i dati che sono stati pubblicati sul quotidiano "La Repubblica" - afferma Russo -. Le case di cura convenzionate nel corso degli ultimi 5 anni hanno avuto una riduzione del budget complessiva di 38 milioni di euro, pari al 7%. Si e´ passati, infatti, dai 499 milioni di euro del 2006 ai 461 del 2011. Nel 2008, in particolare, il taglio e´ stato di ben 55 milioni perche´ si e´ dovuto recuperare il taglio non operato nel 2007 dal precedente governo; nel 2009 il taglio e´ stato di 56,5 milioni di euro e nel 2010, grazie agli ottimi risultati economico - finanziari conseguiti con il Piano di Rientro, ci sono stati i primi incrementi del budget che hanno riguardato tutto il comparto privato, dalle case di cura alla specialistica convenzionata. Voglio ricordare che si e´ trattato delle decurtazioni imposte dal Piano di Rientro e che sono anche stati tagliati gli extrabudget che venivano generosamente concessi dai precedenti Governi regionali. E´ ovvio che gli aumenti all´aggregato di spesa riguarderanno per il 2011 anche i convenzionati esterni, alcuni dei quali hanno adombrato il sospetto che quest´assessorato voglia fare favoritismi: anche i convenzionati esterni, parallelamente, hanno subito nell´ultimo triennio i pesanti tagli imposti dal Piano di rientro ed e´ giusto che adesso possano vedere riconosciuti i propri sacrifici: il relativo decreto sara´ pronto nei prossimi giorni e probabilmente, se i due decreti fossero stati emanati contemporaneamente, non ci sarebbe stata nessuna sorpresa e nessun sospetto". "L´aumento delle tariffe delle prestazioni per le case di cura su cui e´ montata un´altra incomprensibile strumentalizzazione - spiega ancora Russo - e´ stato concesso "una tantum", d´accordo con le organizzazioni sindacali dei lavoratori, per consentire il pagamento ai dipendenti delle case di cura dei benefici economici contrattuali del periodo economico 2006 - 2010 che oltretutto gravano sulla Regione solo per il 40% mentre il restante 60% e´ a carico degli stessi lavoratori (20%) e delle case di cura (40%). Il provvedimento e´ analogo a quello gia´ adottato da numerose regioni italiane". "Quanto alla facolta´ concessa alle cliniche di svolgere attivita´ ambulatoriale e´ appena il caso di aggiungere - continua Russo - che gia´ 26 case di cura erano state accreditate, in passato, per svolgere questo tipo di attivita´ e che al decreto deve fare seguito un successivo provvedimento con il quale si disciplina l´attivita´. Tutti i provvedimenti sono perfettibili ma non accetto l´accusa che stia lavorando per garantire gli interessi di una o dell´altra categoria e i risultati ottenuti, insieme alla credibilita´ nazionale che la Sicilia ha saputo conquistarsi, sono la migliore testimonianza di come abbiamo saputo riscattare l´immagine compromessa della nostra terra. La logica che ha ispirato il sistema e´ quella di garantire al paziente la continuita´ assistenziale ed evitare che sia costretto a pagare di tasca propria le visite specialistiche che precedono e spesso seguono i ricoveri nelle case di cura private: in questo modo si accorceranno i tempi di ricovero, si ridurranno le inappropriatezze dei ricoveri, sara´ ampliata l´offerta al cittadino e contestualmente si ridurranno i tempi delle liste d´attesa". "E´ sorprendente - dice ancora Russo - che qualcuno si permetta di dire che il provvedimento e´ stato adottato in gran segreto. I tavoli di confronto sono andati avanti per parecchie settimane, sono certificati da verbali pubblici controfirmati dai partecipanti, e hanno visto - come e´ corretto che sia - la partecipazione delle delegazioni sindacali". "All´amico e presidente della Vi Commissione dell´Ars Giuseppe Laccoto - conclude Russo - dico che certi toni, pur spiegabili con una situazione politica stressante per il duro lavoro d´aula imposto dall´esame di Bilancio e Finanziaria, non sono consoni e sembrano semmai indirizzati a ben altri obiettivi che poco hanno a che fare con il sistema sanitario. I miei uffici hanno ritenuto che questo decreto fosse di pertinenza assessoriale perche´ non riguarda logiche di programmazione e pertanto non era obbligatorio l´esame della commissione assembleare. Pur tuttavia, per il rispetto nei confronti delle istituzioni parlamentari che ho sempre avuto, e per favorire un ulteriore approfondimento e una auspicata condivisione del provvedimento, adottato - lo ripeto - nell´interesse generale e per favorire la crescita del sistema sanitario, ho deciso di sospenderne l´efficacia in autotutela".  
   
   
ARRIVA IN ITALIA IL PRIMO SPRAY NASALE CONTRO I PICCHI DI DOLORE DEL MALATO ONCOLOGICO  
 
Milano, 2 maggio 2011 – Il 60% dei pazienti con dolore cronico di origine neoplastica presenta nell’arco della giornata delle esacerbazioni nell’intensità del dolore di base, benché questo sia efficacemente trattato con farmaci somministrati a orari fissi. Comunemente definito “Breakthrough cancer Pain” (Btcp), questa problematica ha pesanti ripercussioni a livello fisico e psicologico sul paziente ma anche un impatto significativo sui costi sociosanitari. Per poterla affrontare in modo appropriato, a breve sarà disponibile anche in Italia il primo spray nasale a base di fentanyl. L’episodio di Btcp ha un decorso temporale limitato, con un picco dell’intensità a 3 minuti dall’insorgenza, una durata media di 30 minuti, ma inferiore a un’ora nel 90% degli casi, e una frequenza media giornaliera di 1-4 episodi. Per valutare il grado di conoscenza della patologia Btcp è stata appena condotta da Doloredoc.it una Survey cui hanno partecipato 779 clinici, tra medici di medicina generale e specialisti del dolore. Dai risultati si evince come la quasi totalità degli intervistati ritenga necessaria un’ulteriore formazione in tema di Btcp, con particolare attenzione alle attuali opzioni terapeutiche (53%) e alla corretta diagnosi (30%). “A oggi non esiste un protocollo riconosciuto per il trattamento del breakthrough cancer pain nei pazienti con dolore cronico oncologico e nessuno dei farmaci finora disponibili rispecchia pienamente l’andamento temporale di questo particolare tipo di dolore”, ha dichiarato Augusto Caraceni, Direttore Struttura Complessa Cure palliative, Terapia del Dolore e Riabilitazione Fondazione Irccs Istituto Nazionale dei Tumori, Vicepresidente Società Europea di Cure Palliative e Vicedirettore Centro Europeo di Ricerca in Cure Palliative. “La maggioranza delle attuali strategie di gestione comprende l’uso di ‘medicazioni di salvataggio’ che, nella pratica standard, sono spesso rappresentate da una dose addizionale dello stesso oppioide usato per gestire il dolore cronico di base del paziente”. Proprio per rispondere adeguatamente alle peculiari caratteristiche del Btcp, il farmaco ideale per la gestione dei picchi di dolore nell’arco della giornata dev’essere efficace, avere un rapido inizio d´azione, avere minimi effetti collaterali, essere di semplice e comodo utilizzo. Con queste caratteristiche è ora disponibile Instanyl, il primo farmaco analgesico con somministrazione intranasale a base di fentanyl, indicato per il trattamento del Btcp in adulti ai quali sia già somministrata una terapia oppioide di mantenimento per il dolore cronico oncologico. “Questo nuovo farmaco - ha spiegato Andrea Galanti, Direttore Medico Grünenthal - è stato studiato per aderire alle esigenze di trattamento del breakthrough cancer pain, assicurando una rapida insorgenza dell’analgesia, una breve durata di azione, praticità d’uso da parte del paziente, insieme a un buon profilo di tollerabilità”. L’arrivo in Italia della nuova opzione terapeutica cade poco dopo il primo anniversario dall’approvazione della Legge 38/2010, che ha rappresentato per il nostro Paese un importante risultato nella lotta contro il dolore. Guido Fanelli, Coordinatore della Commissione Dolore del Ministero della Salute, fa il punto: “Abbiamo completato al 75-80% gli strumenti necessari per applicare la nuova normativa. La Conferenza Stato-regioni a dicembre scorso ha approvato le linee guida per la promozione, lo sviluppo e il coordinamento degli interventi regionali: la vera sfida ora si gioca sulla loro applicazione a livello territoriale. Una condizione essenziale sarà la formazione di chi opera sul territorio. Non dimentichiamo che una rete di cure palliative esiste già, grazie anche al fondamentale contributo del volontariato e del no profit, mentre il trattamento del dolore cronico deve affrontare la sfida da sintomo a malattia. Il processo per passare da una legge innovativa a una legge del tutto operativa richiede tempo ma ormai è irreversibile”. Con l’obiettivo di creare l’indirizzario di tutte le realtà operanti in Italia nelle cure palliative è nato dieci anni fa l’Osservatorio Italiano Cure Palliative. “Si è voluta creare una lista contenente quasi 500 indirizzi relativi a ospedali, centri clinici e hospice, ovvero i centri di ricovero dei malati in fase avanzata, per promuove e sostenere il movimento delle cure palliative”, ha sottolineato Oscar Corli, Presidente Osservatorio Italiano Cure Palliative e Direttore del Centro per la ricerca e lo studio del dolore dell’Istituto Mario Negri. “Questa lista di centri e organizzazioni no profit è costantemente aggiornata ed è di libero accesso a tutti i cittadini che sono interessati a conoscere le realtà esistenti nella propria area territoriale”. “Il sollievo dal dolore è una condizione prioritaria e raggiungibile, nella maggioranza dei casi, con la sola terapia farmacologica antalgica. Oggi, per fortuna, i farmaci per la terapia del dolore, oppiacei e non, sono disponibili in Italia, rimborsabili dal Servizio Sanitario Nazionale”, ha affermato Pierangelo Lora Aprile, Segretario Scientifico e Responsabile Nazionale Area Cure Palliative e Medicina del Dolore Società Italiana di Medicina Generale. “Se le Reti esistenti o in fase di realizzazione (Reti Oncologiche/reti di Cure Palliative/reti di Terapia del Dolore) utilizzeranno al meglio la risorsa costituita dai Medici di famiglia, capillarmente presenti in ogni angolo del Paese, riconoscendo al problema “dolore” la stessa dignità delle altre importanti malattie croniche, soprattutto i malati in fase avanzata, avranno speranza di morire con minore sofferenza e maggiore dignità”. “L’impegno di Grünenthal nella lotta al dolore si concretizza non solo nella ricerca di soluzioni terapeutiche innovative in grado di migliorare la qualità di vita e delle cure del paziente con dolore, ma anche sostenendo iniziative e campagne di sensibilizzazione atte a diffondere una nuova cultura del diritto a non soffrire”, ha concluso Thilo Stadler, Amministratore Delegato Grünenthal Italia. “Raggiunto questo obiettivo, potremo veramente garantire una maggiore qualità di vita per i nostri pazienti, cambiando in positivo la loro vita e quella delle loro famiglie”.  
   
   
IL BREAKTHROUGHT CANCER PAIN E LE TERAPIE PER COMBATTERLO  
 
Milano, 2 maggio 2011- Incidenza del Breakthrought cancer Pain La mortalità per tumore rappresenta in Italia circa il 30% del totale dei decessi, la prima causa di morte nell’età adulta e la seconda nel segmento anziano della popolazione. Negli ultimi trent’anni il numero di nuove diagnosi è andato costantemente aumentando a causa del progressivo invecchiamento della popolazione. Il dolore di origine neoplastica rappresenta un problema di enorme importanza sanitaria e sociale. Il dolore è il sintomo più frequente nei pazienti affetti da cancro. Al momento della diagnosi il dolore è presente in circa un terzo dei pazienti, mentre in fase avanzata è presente in almeno due terzi dei casi. Numerosi studi hanno evidenziato come circa il 30% di pazienti sottoposti a trattamento attivo e il 70% dei pazienti con patologia in fase avanzata sia portatore di dolore cronico. Il 60% dei pazienti con dolore cronico da cancro presenta inoltre dei picchi dell’intensità del dolore (cosiddetto “breakthrough cancer pain”, Btcp). Il Btcp è caratterizzato da un’esacerbazione dell’intensità del dolore di base, sebbene quest’ultimo sia adeguatamente trattato con farmaci somministrati a orari fissi. Il Btcp è caratterizzato da una rapida insorgenza, un’intensità severa e una breve durata. Generalmente l’episodio di Btcp ha un decorso temporale limitato, con un picco dell’intensità a 3 minuti dall’insorgenza, una durata media di 30 minuti e comunque inferiore a un’ora nel 90% degli casi. Generalmente la frequenza media giornaliera è di 1-4 episodi; oltre tale soglia, il medico dovrebbe attentamente valutare la possibilità di un inadeguato trattamento analgesico di base. Ripercussioni sul paziente - Gli episodi di Btcp influenzano negativamente anche gli aspetti psicologici e sociali della vita quotidiana dei pazienti. La maggior parte dei pazienti con Btcp presenta livelli di stress, paura e frustrazione, in ragione del fatto che il Btcp rappresenta un costante ricordo della malattia e del suo peggioramento ed è associato a una perdita d’indipendenza. Gli episodi di Btcp hanno, infatti, un impatto sul paziente sia fisico sia psicologico anche perché il manifestarsi del dolore è spesso legato all’attività fisica. Come conseguenza, il paziente limita la propria attività per minimizzare l’episodio di Btcp: viene pertanto compromessa pesantemente la sua autonomia e la qualità di vita. Inoltre, l’imprevedibilità del Btcp è fonte di considerevoli ripercussioni psicologiche, che intaccano la personale percezione del paziente di se stesso e della sua malattia, innescando un circolo vizioso di ansia e debilitazione. Ripercussioni sulla società - La gestione del Breakthrough cancer Pain può esercitare un importante impatto economico, sia sul paziente e la sua famiglia, che sul sistema di assistenza sanitaria. Uno studio condotto negli Stati Uniti su pazienti oncologici ha dimostrato che il costo annuale totale attribuibile al dolore in termini di ospedalizzazioni, visite di emergenza e mediche ambulatoriali era di otto volte superiore nei pazienti con Breakthrough cancer Pain rispetto ai pazienti senza tale disturbo (1,9 milioni di Us$ vs 227 mila Us$, rispettivamente). Il peso preponderante dei costi sanitari era attribuibile alle ospedalizzazioni che incidevano per il 90% dei costi totali tra i pazienti con Btcp (per l’88% tra i pazienti oncologici senza Btcp). Inoltre, i pazienti con Breakthrough cancer Pain sopportano maggiori costi diretti globali correlati al dolore, in confronto ai pazienti in cui il Breakthrough cancer Pain non è presente. In questi pazienti la probabilità di cercare assistenza in pronto soccorso è maggiore, rispetto ai pazienti con dolore cronico senza Breakthrough cancer Pain. Attuali trattamenti farmacologici - A oggi non esiste un protocollo riconosciuto per il trattamento farmacologico del Btcp nei pazienti con dolore cronico oncologico ed inoltre tale condizione è generalmente sotto diagnosticata e sotto trattata. In aggiunta, molti pazienti non ricevono un trattamento appropriato o assumono farmaci che non hanno specifica indicazione. La maggioranza delle attuali strategie di gestione del Btcp comprende l’uso di ‘rescue medication’ (medicazione di salvataggio), che nella pratica standard è spesso rappresentata da una dose addizionale dello stesso oppioide usato per gestire il dolore cronico di base del paziente. Tuttavia, poiché il profilo del dolore cronico di base è diverso da un tipico episodio di Breakthrough cancer Pain, la gestione di quest’ultimo e le esigenze terapeutiche a esso collegate sono differenti. Per esempio, l’insorgenza dell’effetto analgesico della morfina orale, una ‘rescue medication’ di uso frequente, è di circa 20–30 minuti, ha un picco analgesico a 60’ e la sua durata d’azione è prolungata (circa 4 ore). Sono adesso disponibili numerose formulazioni di fentanyl, molecola oppioide nota da qualche tempo e caratterizzata da elevata efficacia analgesica e buona tollerabilità, con indicazione al trattamento del Breakthrough cancer Pain. Ad eccezione di Instanyl, tutte sono somministrate per via transmucosale orale. Tali formulazioni di fentanyl, sono caratterizzate da un miglior profilo farmacocinetico rispetto a morfina orale, ma richiedono comunque lunghi tempi di somministrazione (14’-25’). Pertanto, la maggior parte di questi farmaci non è appropriata poiché non rispecchia pienamente l’andamento temporale del singolo episodio di Btcp. In termini generali, si può dire che gli analgesici oppioidi siano i farmaci più utilizzati ed efficaci per la gestione del Btcp e che, per garantire un corretto trattamento del Btcp, è necessario assicurare un adeguato controllo del dolore di base e somministrare farmaci al bisogno (tale modalità di somministrazione, infatti, rappresenta il cardine del trattamento del Btcp). Sulla base delle considerazioni sinora fatte, è opportuno ricordare che il farmaco ideale per la gestione degli episodi di Btcp deve soddisfare i seguenti requisiti: essere efficace, avere un rapido inizio d´azione, avere minimi effetti collaterali, essere di semplice e comodo utilizzo. In quest’ottica, la via di somministrazione è un criterio importante per la scelta del farmaco. Instanyl - Instanyl è un farmaco analgesico a base di fentanyl per somministrazione intranasale, indicato per il trattamento del Breakthrough cancer Pain (Btcp, dolore oncologico episodico intenso) in adulti ai quali sia già somministrata una terapia oppioide di mantenimento per il dolore oncologico cronico. Instanyl è stato studiato per aderire alle esigenze di trattamento del Breakthrough cancer Pain, assicurando: rapida insorgenza dell’analgesia, breve durata di azione e buona accettabilità da parte del paziente. Instanyl segue il profilo temporale del Btcp. - Molteplici sono i vantaggi della via di somministrazione intranasale di Instanyl: Ø Rapida insorgenza di azione (un significativo sollievo dal dolore è già evidenziabile dopo 5 minuti dalla somministrazione) Ø Adeguata durata d’azione (mediana 56 minuti) Ø Evita il metabolismo di primo passaggio Ø Biodisponibilità elevata (89%) A conferma del rapido assorbimento, negli studi di farmacocinetica è stato dimostrato che concentrazioni medie plasmatiche di fentanyl pari a 39,7, 79,8 e 252,3 pg/ml erano già rilevabili al momento del primo prelievo di sangue effettuato dopo 2’ dalla somministrazione, rispettivamente per dosi di Instanyl di 50, 100 e 200 μg. Inoltre, grazie alla via di somministrazione intranasale, Instanyl è adatto anche in pazienti con Btcp che non sono in grado di assumere analgesici per via orale, per condizioni che comprendono: vomito, nausea, xerostomia, mucositi o compromissione della funzione gastrointestinale. Fondamentale ricordare che, nei pazienti in trattamento per patologia neoplastica, le condizioni della mucosa nasale sono generalmente migliori rispetto alla mucosa della bocca, creando quindi minori problemi nell’assunzione del farmaco. Gli studi clinici dimostrano che Instanyl è ben tollerato e associato a una bassa incidenza di eventi avversi e di sospensione del trattamento. Gli eventi avversi più comunemente associati a Instanyl sono quelli tipici della terapia oppioide. I dati di uno studio di confronto diretto hanno dimostrato che, nel 65,7% dei pazienti trattati con Instanyl, l’insorgenza di un significativo sollievo dal dolore è stata più rapida che con fentanyl citrato a somministrazione transmucosale orale (Otfc, Oral Transmucosal Fentanyl Citrate). Nello stesso studio, è stato osservato che, dopo appena 5’, nel 25,3% degli episodi di Breakthrough cancer Pain trattati con Instanyl si otteneva una riduzione significativa e clinicamente importante del dolore (vs il 6,8% degli episodi trattati con Otfc; p < 0,001). In questo studio randomizzato, il 77,4% dei pazienti ha espresso una preferenza per Instanyl. Inoltre, un numero doppio di pazienti ha trovato Instanyl molto facile da usare, in confronto a Otfc (90,1% vs 39,8%, p <0,001). Infatti, la somministrazione attraverso uno spray nasale di Instanyl è facile per la sua familiarità con altri farmaci somministrati con la stessa modalità e non richiede spiegazioni complesse circa l’uso. Per la sua facilità di utilizzo, dunque, Instanyl è il farmaco più adatto per un uso domiciliare; inoltre, nel caso l’effetto analgesico non sia totalmente soddisfacente, il paziente può assumere una dose aggiuntiva di prodotto dopo 10 minuti. “Grunenthal è da sempre vicina e particolarmente attenta al paziente che soffre”, spiega Andrea Galanti, direttore medico Grunenthal Italia. “Il Btcp, rappresenta a tutt’oggi un problema di difficile soluzione, che fortemente incide sulla percezione della qualità di vita. Siamo quindi orgogliosi di poter offrire una reale innovazione terapeutica, che risolve alcune esigenze del paziente e del medico curante a oggi non ancora completamente soddisfatte. Instanyl è caratterizzato da un’innovativa modalità di somministrazione, e da un profilo farmacocinetico e farmacodinamico che risultano particolarmente appropriati per il trattamento del Btcp, in quanto ne seguono l’evoluzione temporale. Infatti, Instanyl si distingue dalle altre opzioni terapeutiche per il Btcp per un veloce inizio dell’attività analgesica ed un’efficacia mantenuta nel periodo di presenza del dolore, evitando la presenza di concentrazioni ematiche del farmaco quando questo non sia più necessario. Inoltre, qualora l’effetto analgesico non fosse totalmente soddisfacente, il paziente può assumere una dose aggiuntiva di prodotto dopo soli 10 minuti, diversamente dalle altre formulazioni di fentanyl indicate per il Btcp per le quali è necessario attendere almeno mezz’ora. Per la sua facilità d’uso, Instanyl in formulazione spray nasale è il farmaco più adatto per l’utilizzo domiciliare, sia per il paziente che per il caregiver”.  
   
   
CHIRURGIA: PRESENTATO IL SECONDO CONGRESSO ITALO-RUSSO. A PERUGIA IL 2 E 3 MAGGIO  
 
Perugia, 2 maggio 2011 - I giorni 2 e 3 maggio 2011, presso il nuovo polo didattico della Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università degli studi di Perugia, avrà luogo il Secondo Congresso Congiunto Italo-russo di Chirurgia. L’evento presieduto dal dott. Michele d’Ajello, dirigente dell’Area Omogenea Interaziendale Funzionale di Endocrinochirurgia del Collo della Regione Umbria e dal Prof. Anatoly F. Romanchishen, Direttore del Dipartimento di Chirurgia Generale ed Endocrina, dell’Accademia Medica Statale di S. Pietroburgo, è stato presentato nel corso di una conferenza stampa che si è svolta, venerdì 29 aprile, nel Salone d’Onore di Palazzo Donini a Perugia ed è il frutto di un’intensa collaborazione tra i due professionisti riconosciuti a livello internazionale, come tra i massimi esperti di chirurgia endocrina, che insieme, da anni hanno intrapreso un percorso di scambi scientifici approdati nel 2008 alla prima firma di convenzione tra l’Università di Perugia e L’accademia Medica di S. Pietroburgo. I Presidenti Onorari del Congresso sono il Magnifico Rettore dell’Università di Perugia, Prof. Bistoni, Il Preside della Facoltà di Medicina Prof. Luciano Binaglia, ed il Rettore dell’Università di S. Pietroburgo Prof. Levanovich. L’evento che si ripete per la seconda volta nella nostra Regione, coinvolge centinaia di professionisti provenienti dalle maggiori Scuole Chirurgiche italiane e russe, e per la prima volta quest’anno, vedrà la presenza anche di numerosi chirurghi da Yale, Harward, Oxford, Seoul, Guatemala City, Gerusalemme, a testimonianza dell’apprezzamento delle iniziative portate avanti dai due professionisti. L’intento degli organizzatori è quello di promuovere, in sinergia con le amministrazioni Regionali, Provinciali e Comunali, le eccellenze che il nostro territorio vanta in ambito sanitario. Eccellenze che hanno attirato tra gli altri numerosi Direttori Generali dello Stato russo, nonché il Responsabile per la formazione post laurea all’estero e il capo Dipartimento per la Formazione del Personale del ministero della Sanità e sviluppo sociale del Governo Russo. Nei mesi scorsi sono stati ospitati presso le strutture Universitarie e Sanitarie di questa Regione decine di studenti, specialisti e Direttori Generali russi, arrivati per confrontarsi ed apprendere i modelli organizzativi ed assistenziali implementati in questa Regione. L’organizzazione del Congresso è stata curata dalla Dioniso Edizioni, giovane azienda Italo-russa, diretta dalla Dott.ssa Yulia Rybina, che da due anni opera in Umbria; tale azienda si è fatta promotrice non solo dell’evento, mettendo a disposizione le sue strutture ed il suo personale, ma anche di una serie di attività di promozione del territorio umbro, organizzando una serie di visite degli ospiti e dei loro accompagnatori, nei luoghi di maggiore interesse culturale e gastronomico, in collaborazione con le diverse amministrazioni competenti in materia ed in particolar modo con l’amministrazione comunale di Spello che si è prodigata per la promozione del territorio, in preparazione al prossimo evento che si terrà nel 2012, proprio nella città di Spello, potenziando oltre alle già note attività turistiche anche quelle legate al “Turismo Congressuale”. All’organizzazione dell’iniziativa hanno contribuito, oltre alle amministrazioni locali, le aziende territoriali ed in particolar modo la Fondazione Cassa di Risparmio di Perugia e la Fondazione Carispo.  
   
   
FONDI PER L’INNOVAZIONE TECNOLOGICA NELLA SANITÀ IN CALABRIA  
 
Catanzaro, 2 maggio 2011- Il Sottosegretario alla presidenza per le Riforme Alberto Sarra è intervenuto sui fondi per l’innovazione tecnologica nel settore della sanità ed ha dichiarato: “Evidentemente chi ci ha preceduto ha considerato di scarsa importanza i fondi che ammontavano a circa 107 milioni di euro per l’innovazione tecnologica che il Ministero della Salute aveva accantonato durante la gestione Loiero e che, adesso, l’attuale Giunta regionale, presieduta da Giuseppe Scopelliti accelerando l’iter burocratico per la gran parte degli interventi previsti, lo ha, di fatto, incrementato portando lo stesso investimento a circa 123 milioni. Il governatore della Calabria – ha detto con soddisfazione Sarra - sta dimostrando con i fatti, e non con le semplice parole, come la Sanità possa essere risanata. Avrebbe potuto delegare altri per questo settore delicato ed importante, invece ha voluto per se la nomina di Commissario delegato alla Sanità, anche per rispetto degli elettori che, con un voto plebiscitario, lo hanno voluto come Governatore della Calabria. Scopelliti – dice Sarra - ha assunto delle decisioni importanti come ad esempio: riconvertire alcune strutture ospedaliere, eliminare gli sprechi del passato, riqualificare il personale. Il risparmio, poi, di circa 108 milioni di euro nell’anno 2010, mentre per il 2011 si pensa di arrivare a 58 milioni, per finire ai sessanta milioni nel 2012. Questa è la Sanità che vogliamo e che pensiamo di riuscire a portare a completamento”. Soffermandosi sui centoventitre milioni, che saranno destinati al programma di potenziamento funzionale ed innovazione tecnologica, Sarra ha aggiunto che “si tratta di investimenti importanti che vanno a riqualificare gli aspetti infrastrutturali dei tre ospedali calabresi, rendendoli così più sicuri, ed a migliorare le prestazioni, dal punto di vista prettamente tecnologico”.  
   
   
OSPEDALE CISTERNINO-FASANO-OSTUNI: RIUNIONE SU PROJECT FINANCING  
 
Bari, 2 aprile 2011 - La task force regionale per la determinazione del partenariato pubblico – privato e project financing (finanza di progetto) per la realizzazione di nuove strutture ospedaliere nell’ambito del servizio sanitario regionale avrà dieci giorni di tempo per analizzare il nuovo studio di prefattibilità per la costruzione dell’Ospedale di Cisternino-fasano-ostuni. Il nuovo studio, sul quale dunque la task force si esprimerà il prossimo 9 maggio, è stato illustrato questa mattina a Bari dal Direttore generale della Asl di Brindisi Rodolfo Rollo nel corso dell’incontro tecnico convocato dall’Assessore alle Opere Pubbliche Fabiano Amati, a cui hanno partecipato il Dirigente del Servizio Lavori pubblici Francesco Bitetto, il Dirigente del servizio Affari generali Nicola Lopane, il Segretario Generale dell’ Autorità di Bacino della Puglia Antonio di Santo, la coordinatrice della Cabina di regia Anna Maria Candela e rappresentanti dell’Agenzia regionale sanitaria pugliese. Lo studio, che prevede un’opera dell’importo complessivo di circa 94 milioni di euro per una superficie totale di 36.500 mq e 250 posti letto, sarà dunque sottoposto nei prossimi giorni ad una valutazione complessiva finale. L’area individuata si trova nella parte meridionale del Comune di Fasano, nella località denominata Speziale, con ingresso diretto sulla Ss.16 Adriatica al Km.867.500, arteria principale che collega i centri di Fasano ed Ostuni,ed in prossimità dello svincolo che porta alla cittadina di Cisternino. Inoltre, non è molto distante dalla S.s. 379 che collega il capoluogo Bari a Brindisi e Lecce. Secondo le prime verifiche eseguite dall’autorità di bacino della Puglia, l´area prescelta non e´ sottoposta a vincoli o problematiche di natura idrogeologica.  
   
   
AOSTA: CONCORSO PUBBLICO PER CORSO DI FORMAZIONE IN MEDICINA GENERALE  
 
 Aosta, 2 maggio 2011 - L’assessorato della sanità, salute e politiche sociali informa che sulla Gazzetta Ufficiale 4a Serie Speciale – concorsi ed esami - n. 33 del 26 aprile 2011 è stato pubblicato l’avviso relativo al bando regionale, approvato con deliberazione della Giunta regionale, di concorso pubblico, per esami, per l’ammissione a due posti del corso triennale di formazione specifica in medicina generale, anni 2011/2014. Per l’ammissione al concorso i candidati devono possedere i seguenti requisiti: a) cittadinanza italiana ovvero di uno degli Stati membri dell’Unione Europea; b) laurea in medicina e chirurgia; c) abilitazione all’esercizio professionale; d) iscrizione all’albo professionale dei medici di un ordine provinciale dei medici chirurghi e degli odontoiatri della Repubblica Italiana. I candidati devono essere in possesso dei suddetti requisiti già alla data di scadenza del termine utile per la presentazione della domanda di ammissione al concorso. L’iscrizione al corrispondente albo professionale di uno dei Paesi dell’Unione Europea consente la partecipazione alla selezione, fermo restando l’obbligo dell’iscrizione all’albo in Italia prima della data di inizio del corso. La domanda di ammissione, redatta in carta semplice, deve essere spedita, esclusivamente a mezzo raccomandata con avviso di ricevimento, a: Regione Autonoma Valle d’Aosta – Assessorato sanità, salute e politiche sociali – Direzione salute – Via De Tillier, n. 30 – c.A.p. 11100 - Aosta entro il 26 maggio 2011 (la data di spedizione della domanda è stabilita e comprovata dal timbro a data apposto dall’Ufficio postale accettante). Per ritirare copia del bando (scaricabile anche dal sito www.Regione.vda.it/sanita ) e per eventuali informazioni al riguardo gli interessati possono rivolgersi all’Assessorato sanità, salute e politiche sociali – Via De Tillier, n. 30 – Aosta – Tel. 0165/274271 oppure 0165/274255.  
   
   
SALUTE: IN LIGURIA AL VIA CARD CHE CERTIFICA ESENZIONE DAL PAGAMENTO DEI TICKET SUI FARMACI  
 
Genova, 2 maggio 2011 - Partirà tra non più di due mesi la nuova campagna promossa dalla Regione Liguria per l´autocertificazione dell´esenzione dal pagamento del ticket sui farmaci. Lo ha comunicato quest´oggi a margine del consiglio regionale, l´assessore alla salute, Claudio Montaldo. “Tutti coloro che hanno diritto all´esenzione – ha spiegato Montaldo – dovranno rifare la procedura che diventerà ancora più trasparente ai fini degli opportuni controlli. Secondo i nuovi metodi sarà distribuito a tutti gli interessati un cartellino, che durerà un anno, che certifica l´esenzione, da esibire in farmacia senza necessità di firmare la ricetta ogni volta”. “Per far partire la nuova procedura – ha continuato Montaldo - sarà necessario ancora un mese circa, per ottenere anche la collaborazione dei Caf e dei patronati, in modo da essere attivi finite le dichiarazioni dei redditi”. “Si tratta di uno strumento importante – ha concluso l´assessore alla salute – affinché tutti coloro che devono pagare paghino il giusto e si possano dare servizi a chi ne ha bisogno”.  
   
   
FVG, SANITÀ VETERINARIA: CONTROLLO DEL RANDAGISMO, MODIFICATO REGOLAMENTO  
 
 Trieste, 2 maggio 2011- Su proposta dell´assessore a Salute, Integrazione sociosanitaria e Politiche sociali Vladimir Kosic, la Giunta regionale ha apportato alcune modifiche al testo del regolamento in materia di tutela degli animali domestici, finalizzato in particolare al controllo e alla prevenzione del fenomeno del randagismo. Prevista, tra l´altro, una gestione più efficace ed efficiente della banca dati dell´anagrafe canina regionale, per un aggiornamento in tempo reale delle informazioni in essa contenute e per consentire l´informatizzazione degli adempimenti amministrativi. Parallelamente sono stati modificati anche gli articoli che indicano i requisiti delle strutture di ricovero e custodia.  
   
   
FARMACI EQUIVALENTI: LA REGIONE PIEMONTE PAGA LA DIFFERENZA  
 
Torino, 2 maggio 2011 - L´aifa, Agenzia italiana del farmaco, ha pubblicato di recente la lista di trasparenza dei medicinali a brevetto scaduto, che annota prezzi fortemente ridotti in applicazione della legge 122/2010. Al momento, molti medicinali equivalenti non sono reperibili sul mercato con il prezzo conforme alle nuove disposizioni. A fronte di questa situazione, la Regione Piemonte, tra le prime in Italia, ha deciso di intervenire a favore dei cittadini e di farsi carico dell’eventuale differenza tra il prezzo del farmaco equivalente reperibile nel ciclo distributivo e quello massimo di rimborso stabilito dalla lista di trasparenza dell’Aifa. La Regione, applicando la cosiddetta “clausola di salvaguardia”, ha stabilito che, in caso di momentanee carenze nella distribuzione dei farmaci equivalenti, al fine di evitare che sia il cittadino a dover pagare la differenza di prezzo, per ora il farmacista consegni all’assistito il medicinale al costo più basso disponibile, senza ulteriori aggravi. Per l’assessore alla Tutela della Salute e Sanità si tratta di un’iniziativa importante assunta tempestivamente a tutela dei piemontesi, in attesa che la situazione si definisca a livello nazionale.  
   
   
FVG: VALORIZZAZIONE DEL CENTRO DON ONELIO A CANEVA DI TOLMEZZO  
 
Tolmezzo, 2 maggio 2011 - Il Centro di recupero medico sociale "Don Onelio" di Caneva di Tolmezzo, sede staccata della Comunità "Piergiorgio onlus", che persegue lo sviluppo integrale delle persone portatrici di handicap fisico, psichico, sensoriale e altre patologie invalidanti, si potrebbe candidare a divenire una struttura polifunzionale di riferimento di area vasta per l´assistenza a persone portatrici di invalidità gravi e gravissime, con l´obiettivo di reintegrarle alla vita attiva nella società attraverso pratiche sportive, la vicinanza all´ambiente naturale, alle attività rurali. In una sorta di fattoria didattica della disabilità. È quanto emerso dalla visita compiuta il 28 aprile alla struttura dal presidente della Regione, Renzo Tondo: la responsabile del Centro, Marta Francescato, e la psicologa, Giuliana Turrin, hanno illustrato le potenzialità tuttora inespresse della struttura tolmezzina della Comunità, fondata nel 1971 da Don Onelio Ciani, già all´epoca colpito da una patologia fortemente invalidante. Le attività sportive, soprattutto se svolte in un habitat naturale integro e articolato qual è quello della zona della conca tolmezzina dove sorge il Centro, unitamente a occupazioni legate al mondo della natura e a quello rurale, possono concorrere ad alleviare le sofferenze dei malati, a farli sentire parte di un gruppo solidale, di una comunità. È quanto già avviene in parte, e in chiave locale, a Caneva di Tolmezzo, dove i pazienti assistiti partecipano ad attività di animazione e di intrattenimento loro dedicate. Ma anche allo sviluppo di una coltura nuova per la Carnia, già consolidata con successo: quella del peperoncino. Avviata dal carnico Piero De Crignis su parte dei terreni della Comunità esistenti a Caneva (complessivamente 42 mila metri quadrati a suo tempo donati da altrettante famiglie del posto), la coltivazione e la lavorazione del peperoncino, oltre a rappresentare una nuova attrazione nel vasto paniere di prodotti agroalimentari della Carnia direttamente derivati dall´ agricoltura (tra i quali l´Aglio di Resia), costituiscono un elemento terapeutico anche per i portatori di handicap gravi. Per il Presidente Tondo si potrebbe valutare la possibilità di sviluppare il Don Onelio di Caneva, facendone un Centro di formazione per persone diversamente abili. Una fattoria didattica rivolta anche alle pratiche sportive. La struttura esistente si presterebbe infatti ad accogliere anche le nuove attività, che potrebbero essere rivolte all´avvicinamento dei portatori di disabilità anche alle discipline sportive con finalità agonistiche che sono loro dedicate. Altresì, il Centro di Caneva potrebbe divenire una sorta di fattoria didattica rurale, valorizzando anche le iniziative che vi si stanno già svolgendo, sempre rivolta in particolare alle persone disabili di tutte le età, ma aperta anche al pubblico esterno e strutturata per accogliere discipline sportive legate soprattutto all´ambiente naturale.