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Notiziario Marketpress di Lunedì 20 Febbraio 2012
SOTTO ESAME LA LEGISLAZIONE DELL´UE SUL CANCRO  
 
Bruxelles, 20 febbraio 2012 - I bambini e gli adolescenti cui viene diagnosticata una forma di cancro si trovano di fronte a un´ulteriore difficoltà: la legislazione dell´Ue ha avuto finora un impatto negativo sulle cure ricevute da questi pazienti. È questo il messaggio che è stato presentato in occasione della Giornata internazionale del cancro infantile, un evento del Parlamento europeo che ha riunito figure di primo piano a Bruxelles, Belgio, il 15 febbraio. Tenuto in associazione con la Società europea di oncologia pediatrica (Siope), l´obiettivo principale dell´incontro era portare a conoscenza di tutti i problemi che i bambini malati di cancro e di chi si occupa di loro si trovano di fronte in conseguenza della direttiva sulle sperimentazioni cliniche (Ctd) dell´Ue. Sin dalla sua introduzione otto anni fa, la direttiva (2011/20/Ce) non è stata accolta con favore da tutti. Molti credono che influenzi negativamente la ricerca clinica condotta nel mondo accademico in Europa. "I paesi dell´Ue usano ancora standard diversi per le sperimentazioni cliniche, il che significa che i ricercatori devono fare domanda più volte per una sperimentazione clinica, presentando domande diverse," dice Glenis Willmott, membro del Parlamento europeo (Mep), che ha tenuto l´evento. Di conseguenza, tutta la procedura non solo richiede molto tempo, ma è anche più costosa e a volte non porta a niente. "È per questo che vogliamo assicurarci che tutti i paesi dell´Ue seguano le stesse regole," dice l´eurodeputato Willmott. "Dobbiamo fare di tutto per incoraggiare maggiore ricerca e più sperimentazioni cliniche, pensate in particolare per bambini e adolescenti." Lo scopo della direttiva era standardizzare la regolamentazione e la qualità delle sperimentazioni, ma due specifici fattori si sono rivelati difficili: la coordinazione non è stata all´altezza e c´è troppa burocrazia. Le condizioni della Ctd dell´Ue non sono state soddisfatte prontamente, in particolare per le sperimentazioni multinazionali non commerciali e condotte da ricercatori. La Commissione europea sta attualmente riesaminando la Ctd. Secondo le fonti una versione rivista sarà presentata al Parlamento europeo e al Consiglio a settembre 2012. Gli esperti sottolineano che sebbene ogni tipo di cancro infantile sia singolarmente raro, 1 su 500 dei pazienti sarà affetto da cancro durante l´infanzia. Il cancro è ancora la prima causa di morte nei bambini e nei giovani adulti. Le sperimentazioni cliniche hanno fornito la base di prova sulla quale è costruita l´attuale miglior pratica, sono cure complesse. È importante precisare anche che grazie in parte alle reti internazionali, i protocolli di cura sono stati armonizzati. Questo in sostanza ha abbattuto muri, permettendo di attuare sperimentazioni cliniche di alta qualità. I dati mostrano che circa l´80% dei giovani supera il cancro. È una percentuale enorme, considerando che meno del 20% dei pazienti sopravviveva al cancro 40 anni fa. Commentando su ciò che manca e ciò che si dovrebbe fare, il presidente del Siope, la dott.Ssa Ruth Ladenstein, dice: "Anche se la ricerca clinica è uno strumento necessario per combattere il cancro, l´attuale carico di lavoro burocratico per l´attivazione della sperimentazione in Europa è troppo alto. Inoltre, dipendiamo dall´industria farmaceutica per fare domanda per prescrizioni autorizzate e attualmente non ci sono interessi economici, né incentivi sufficienti per occuparsi dello sviluppo di farmaci che hanno perso la copertura brevettuale, specialmente vista la rarità delle forme di cancro infantile. "È fondamentale che la Commissione europea assuma un approccio ragionevole quando si tratta di occuparsi dei rischi associati ai farmaci delle cure standard in un uso fuori-etichetta che si è rivelato positivo in situazioni rare come il cancro pediatrico." L´evento è stato finanziato da Encca ("European network for cancer research in children and adolescents") e Pancaresurfup ("Pancare childhood and adolescent cancer survivor care and follow-up studies"). Entrambi i progetti sono finanziati attraverso il tema "Salute" del Settimo programma quadro dell´Ue con 12 milioni di euro e 6 milioni di euro rispettivamente. Per maggiori informazioni, visitare: Società europea di oncologia pediatrica (Siope): http://www.Siope.eu/  Encca: http://www.Encca.eu/  Pancaresurfup: http://www.Pancaresurfup.eu/    
   
   
"EXPLORING HUMAN HOST-MICROBIOME INTERACTION IN HEALTH AND DISEASE"  
 
Cambridge, 20 febbraio 2012 - Una conferenza dal titolo "Exploring human host-microbiome interaction in health and disease" si svolgerà dall´8 al 10 maggio 2012 a Cambridge, nel Regno Unito. A lungo si è pensato che la parte inferiore dell´intestino contribuisse poco all´alimentazione umana. Recenti studi hanno però suggerito che la microflora del colon svolga un ruolo vitale per la salute. Sembra anche che il ruolo del grosso intestino per la salute sia stato sottostimato. Riuscire a comprendere il ruolo dell´ecologia microbica e del microbioma intestinale offrirà nuove prospettive per i processi delle malattie gravi e per la scoperta di nuove strategie terapeutiche che puntano direttamente al microbioma o utilizzano tali informazioni in nuovi approcci medici stratificati. La conferenza riunirà scienziati e ricercatori nel campo dell´immunologia, microbiologia, ecologia, immunologia, gastroenterologia e pediatria per discutere gli ultimi sviluppi in questo campo. I temi riguarderanno tra l´altro: - lo sviluppo e la diversità del microbioma; - l´influenza del microbioma sulle malattie; - le interazioni metaboliche; - la modulazione del microbioma (probiotica e prebiotica); - la metagenomica funzionale e la biologia dei sistemi integrati; - le terapie modulabili. Per ulteriori informazioni sul progetto, visitare: https://registration.Hinxton.wellcome.ac.uk/display_info.asp?id=271    
   
   
IL PRESIDENTE ROLLANDIN INCONTRA AD AOSTA IL MINISTRO BALDUZZI  
 
Aosta, 20 febbraio 2012 - Proseguono gli incontri istituzionali del Presidente della Regione Augusto Rollandin con i rappresentanti del Governo nazionale. Dopo la riunione a Roma con il Presidente del Consiglio dei Ministri Mario Monti, il Presidente Rollandin ha incontrato , sabato 18 febbraio ad Aosta, a Palazzo regionale, il Ministro alla sanità Renato Balduzzi. All’incontro erano presenti anche l’Assessore regionale alla sanità, salute e politiche sociali Albert Lanièce, il Senatore Antonio Fosson, il Direttore generale dell’Usl, Stefania Riccardi, il capo progetto per l’Ospedale Umberto Parini, Paolo Felli, della società Cspe srl di Firenze, e l’amministratore della società Coup srl, Paolo Giunti. E’ stata infatti l’occasione per presentare e illustrare al Ministro Balduzzi il progetto dell’Ospedale regionale di Aosta. Già a capo, a partire dal 2007, dell’Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali (ente pubblico nazionale di ricerca e supporto al Ministro della salute e alle Regioni nel campo della salute e dell’organizzazione sanitaria), il Ministro Balduzzi è attento e competente conoscitore delle realtà locali nel settore per il quale gli è stata affidata la delega. Esperto di diritto sanitario, Renato Balduzzi nella sua carriera è stato, dal 2008, all’Università del Piemonte Orientale A. Avogadro coordinatore del Dottorato di ricerca su Autonomie locali, servizi pubblici e diritti di cittadinanza e consigliere giuridico dei ministri della Difesa (1989-1992), della Sanità (1996-2000), dove ha ricoperto anche l’incarico di Capo ufficio legislativo con il ministro Rosy Bindi, presiedendo la Commissione ministeriale per la riforma sanitaria, e delle Politiche per la famiglia (2006-2008). È Professore ordinario di diritto costituzionale nell’Università Cattolica di Milano.  
   
   
DONNA IN CHEMIOTERAPIA MORTA A ROVIGO: REGIONE ATTENDE RELAZIONI DA IOV E ULSS 18. CHIARIRE OGNI MINIMO PARTICOLARE  
 
Venezia, 20 febbraio 2012 “Rivolgo le mie condoglianze alla famiglia della signora Pilotto e assicuro loro che sarà fatto tutto il necessario perché ogni aspetto della vicenda venga chiarito adilà di ogni ragionevole dubbio. Ho chiesto una dettagliata relazione sull’evolversi del caso ai responsabili dello Iov ed a quelli dell’Ulss 18, che mi auguro di poter ricevere già nella giornata di domani. Poi valuteremo eventuali passi successivi”. Lo ha sottolineato il 19 febbraio l’assessore alla sanità del Veneto Luca Coletto, apprendendo dalla stampa locale del decesso di una paziente in terapia antitumorale che, accusando forti dolori addominali, si era rivolta al pronto soccorso dell’ospedale di Rovigo (risiedeva a Cavarzere), dove è poi deceduta. “E’ particolarmente importante – aggiunge Coletto – che ogni passaggio trovi risposte inequivocabili, e che venga verificato nei minimi particolari quanto riferito dalla figlia della signora relativamente all’assistenza ricevuta al pronto soccorso di Rovigo. In questi casi – conclude Coletto – non vanno tratte conclusioni affrettate. Andremo a fondo della cosa e, se errori od omissioni saranno accertate, prenderemo le decisioni adeguate”.  
   
   
PREVENZIONE DEL MELANOMA, NASCE UN AMBULATORIO AD ALESSANDRIA  
 
 Alessandria, 20 febbraio 2012 - La Sezione provinciale di Alessandria della Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori (Lilt Al) conduce da molti anni campagne per la sensibilizzazione della popolazione al rispetto delle regole basilari della prevenzione primaria del melanoma. A questa attività informativa ed educativa Lilt Al affianca in Alessandria e a Tortona l’offerta di visite di prevenzione secondaria con l’utilizzo della videodermatoscopia digitale computerizzata per la diagnosi precoce del melanoma, in grado di migliorare la diagnosi delle lesioni cutanee a rischio e dei melanomi, grazie alla loro memorizzazione per una successiva comparazione a distanza di tempo, indispensabile ai fini della valutazione di eventuali cambiamenti, e infine riduce la necessità di biopsie a scopo diagnostico. Il videodermatoscopio sarà collocato in un ambulatorio specialistico per la prevenzione del melanoma di imminente apertura presso il Grand Hotel Nuove Terme. L’attivazione dell’ambulatorio è il primo importante evento nell’- ambito del protocollo d’intesa recentemente siglato da Lilt Al con le Terme di Acqui S.p.a..  
   
   
SANITA’: VENETO; ESERCIZIO 2011 IN ATTIVO. ZAIA, “LA PRIMA VOLTA IN ASSOLUTO GRAZIE ALLA SQUADRA. IL RIGORE GESTIONALE STA PAGANDO. EVITARE GLI SPRECHI SI PUO’: LA VIA GIUSTA NON E’ LA DEPRIVAZIONE MA I COSTI STANDARD”  
 
Venezia, 16 febbraio 2012 - Il bilancio d’esercizio 2011 della sanità veneta si è chiuso per la prima volta in assoluto con la previsione di un attivo di 624.000 euro. L’anno scorso si chiuse con una previsione di disavanzo di 72 milioni, poi interamente recuperati fino a raggiungere una chiusura definitiva a più 12,5 milioni. I tecnici regionali hanno definito ieri la rendicontazione a consuntivo dell’andamento del quarto trimestre 2011 e la documentazione è stata trasmessa al Ministero delle finanze, dove si svolgono i monitoraggi periodici sull’andamento dei conti sanitari delle Regioni, che verranno formalmente chiusi a fine marzo. Ne dà notizia il presidente della Regione del Veneto Luca Zaia. “Dopo l’exploit dell’anno scorso, quando ottenemmo il miglior risultato d’esercizio dell’ultimo decennio – sottolinea Zaia – nel 2011 siamo riusciti a migliorare ancora, in una situazione generale ben più difficile a causa delle manovre nazionali, a cominciare da quella sui ticket del luglio scorso, che ci ha sottratto di fatto altri 64 milioni di euro, contro la quale abbiamo ancora pendenti ricorsi a Tar e alla Corte Costituzionale”. “E’ la politica del rigore che paga – aggiunge Zaia – e che dimostra quanti sprechi si potrebbero evitare nella sanità italiana se solo lo si volesse, se solo ci si impegnasse seriamente come stiamo facendo in Veneto, tagliando ogni possibile spesa non necessaria ma salvaguardando al contempo quantità e qualità dell’assistenza erogata. Non dimentichiamo che proprio gli sprechi in sanità sono la principale causa del dissesto finanziario degli Stati – dice il presidente del Veneto – ed anche per questo il Veneto è pronto a dare il suo contributo al risanamento dei conti in Italia mettendo a disposizione di tutti la nostra esperienza di questi due anni di amministrazione, le migliori pratiche attuate nelle nostre Ulss, le scelte di rigore nella gestione della spesa ospedaliera, farmaceutica e territoriale. Questa è la strada da seguire – prosegue Zaia – non certo quella fatta di invenzioni barocche e scialacquatrici come la deprivazione per la quale il nostro no è irremovibile. Piuttosto, se si vuol davvero fare il bene della sanità, si applichino i costi standard, i cui fondamenti sono di fatto alla base dei risultati di gestione ottenuti in Veneto”. Zaia conclude sottolineando l’importanza “del grande gioco di squadra grazie al quale siamo arrivati a questo punto. Ringrazio il mio assessore Luca Coletto, il segretario Domenico Mantoan, i tecnici regionali, i direttori generali e tutto il personale sanitario e non. Senza il lavoro, il rigore e la fatica quotidiana di tutti certi obiettivi non si raggiungono”.  
   
   
DIRIGENTI APICALI OSPEDALI RIUNITI DI ANCONA: AL VAGLIO LE MODALITA` DI REMUNERAZIONE.  
 
Ancona, 20 Febbraio 2012 - Un adeguamento economico affinche` le alte competenze e professionalita` siano incentivate a contribuire al percorso di qualificazione e specializzazione degli Ospedali Riuniti di Ancona. Va in questa direzione l´emendamento alla legge regionale 13 del 2003 (Riorganizzazione del Servizio sanitario regionale) presentato dal presidente della Regione Gian Mario Spacca e approvato dall´assemblea legislativa in sede di discussione dell´assestamento di bilancio 2011. L``emendamento stabilisce che il compenso dei dirigenti sanitari apicali (i primari), articolato per fasce omogenee in relazione ai posti letto, alla popolazione servita e all´entita` del budget assegnato, e` stabilito dalla giunta regionale entro i limiti fissati dalla normativa statale, previo parere della commissione assembleare competente. In questo momento e` in corso un approfondimento da parte del Dipartimento Salute della Regione per assicurare il raggiungimento dell´obiettivo. ´Il percorso avviato per la qualificazione dell´Azienda ospedali Riuniti di Ancona ´ spiega il presidente Spacca ´ ci impone di lavorare, oltre che sull´organizzazione, anche e soprattutto sulle competenze. La motivazione del personale medico di Torrette e` questione fondamentale, e riguarda anche il trattamento economico, questione non di oggi che spesso e` il riflesso di un disagio piu` volte sottolineato dagli stessi medici. Personalmente in Consiglio regionale ho rappresentato questo problema e presentato un emendamento alla legge finanziaria regionale per intervenire sulle remunerazioni, affinche` siano equiparate ai massimi livelli consentiti per la dirigenza. E´ importante capire che la valutazione dei dirigenti della pubblica amministrazione e soprattutto delle professionalita` come quelle di alcuni primari medici di alta specializzazione, va fatta in rapporto ai dirigenti delle imprese private. Il capitale umano e` la voce sensibile per un´azienda come gli Ospedali Riuniti e va quindi coltivato con particolare riguardo´. Il tema, dunque, e` piu` che mai all´ordine del giorno ed e` anche nell´agenda del confronto con il nuovo direttore generale dell´Azienda Ospedali Riuniti, Paolo Galassi.  
   
   
IL CANTIERE A PRATO: E’ L’OSPEDALE DEL FUTURO  
 
 Prato, 20 febbraio 2012 - “E’ l’ospedale del futuro, in cui il meglio della tecnologia sarà al servizio della salute dei cittadini, con la più alta qualità assistenziale e un’organizzazione per intensità di cura. Sono venuta qui per la posa della prima pietra, e vedo con soddisfazione che da allora i lavori sono progrediti rapidamente, come da programma. E’ la dimostrazione che quando ci si impegna e si lavora seriamente, anche nella pubblica amministrazione le cose si possono realizzare”. Caschetto in testa, scarponcini ai piedi, l’assessore al diritto ala salute Daniela Scaramuccia ha visitato stamani il cantiere del nuovo ospedale di Prato, accompagnata dal direttore generale della Asl 4 Bruno Cravedi e dalla direzione dei lavori. Quello di Prato è il più grande dei quattro nuovi ospedali progettati, costruiti e gestiti secondo il project financing (gli altri sono Pistoia, Lucca e Apuane). La realizzazione contemporanea dei quattro ospedali di dimensione provinciale qualifica e completa il processo di rinnovamento delle strutture del sistema sanitario toscano, finalizzato all’ammodernamento organizzativo, all’aggiornamento dei sistemi operativi e allo sviluppo delle professionalità. La conclusione dei lavori è prevista per il novembre 2012 (la posa della prima pietra è stata nel giugno 2010, la copertura dell’edificio nel gennaio 2011), il termine dei collaudi a maggio 2013, e l’inaugurazione nel settembre 2013. Il nuovo ospedale disporrà di 540 posti-letto e sarà organizzato per aree funzionali a diversa intensità di cura: un’organizzazione che supera il concetto di reparto tradizionale e porta i professionisti al letto del paziente, garantendo un’integrazione tra le diverse competenze professionali, per rispondere a diversi livelli di complessità delle patologie. Degenze, sale operatorie, laboratori, ambulatori, servizi di diagnosi e cura saranno centralizzati e utilizzabili da più professionalità. Intorno all’ospedale, un parco di 40.000 metri quadri, dove si sta realizzando la piazzola per l’elisoccorso e un parcheggio con 1.300 posti auto. Tutti e quattro i nuovi ospedali si stanno costruendo nello stesso modo, in base a un’unica progettazione, e anche la scelta dei colori che contraddistinguono i diversi piani è comune, in modo tale che, se gli operatori si sposteranno da un ospedale all’altro, potranno subito individuare l’area giusta. A marzo partirà una grande campagna di comunicazione sui quattro nuovi ospedali, con cartelloni, dépliant, video, per cominciare a farli conoscere alla cittadinanza. Subito dopo la visita, l’assessore si è incontrata con il Sior, il Sistema integrato ospedali regionali, per fare il punto sui lavori, che stanno procedendo di pari passo nei quattro cantieri. Nel pomeriggio, Daniela Scaramuccia incontrerà la Conferenza dei sindaci dei Comuni che fanno parte del territorio della Asl pratese.  
   
   
SALUTE FVG: TONDO, È TEMPO DI SCELTE E DI RESPONSABILITÀ  
 
Udine, 20 febbraio 2012 - "Nostro dovere di politici è di assicurare ai cittadini di questa regione i migliori livelli possibili di salute, tenendo conto che le risorse non sono infinite e che pertanto vanno fatte scelte e va esercitata la responsabilità a tutti i livelli". Lo ha affermato il presidente della Regione, Renzo Tondo, intervenuto 17 febbraio a Udine al convegno su "Diritto alle cure e limite terapeutico: quali scelte per il paziente con sarcoma, organizzato dalle associazioni "Paola" e "Per Eluana" con il patrocinio di Regione, Ordini dei medici e Facoltà medica di Udine. "Quali sono i limiti medici e quali i limiti della politica in questo processo?" si è chiesto Tondo, che ha così risposto: "è chiaro che la politica non dovrebbe porre limiti di risorse, ma purtroppo, non essendo esse infinite, servono scelte individuando chi ha più bisogno di assistenza". La Regione ha avviato - e non da oggi - una riforma sanitaria di carattere generale: "non pretendiamo - ha detto il presidente - consenso generalizzato, ma riconoscimento che le scelte vengono fatte. La Regione destina oltre il 50 per cento del proprio bilancio alla sanità e al sociale, attingendo, unica in Italia, a risorse proprie senza aiuti statali. Oggi si tratta di capire quali sono le vere emergenze". Se gli ospedali servono per le acuzie "e sugli ospedali stiamo lavorando per avere specializzazioni e servizi sempre migliori, oggi le vere emergenze sono le cronicità che devono avere risposte nel territorio e strutture adatte per un´assistenza sempre più omogenea e piena. Non si tratta più di pensare all´allungamento della vita, bensì all´allungamento della vecchiaia con tutte le conseguenze sanitarie e sociali che ciò comporta". In mattinata era intervenuto al convegno anche il consigliere regionale e presidente della Commissione Sanità, Giorgio Venier Romano, che aveva parlato della legge regionale sul dolore.  
   
   
RICHIEDENTI ASILO: PER UN’ACCOGLIENZA INTEGRATA A PARMA IL PRIMO APPUNTAMENTO FORMATIVO DEL PROGETTO SALUT-ARE, INIZIATIVA DI RETE NAZIONALE GUIDATA DALLA PROVINCIA CHE COINVOLGE ATTIVAMENTE ANCHE AUSL E CIAC DI PARMA  
 
Parma, 20 febbraio 2011 – La diffusione capillare in tutta Italia di prassi condivise, con la creazione di équipes territoriali multidisciplinari per la presa in carico di richiedenti e titolari di protezione internazionale. È l’obiettivo di “Salut-are”, progetto di rete sull’asilo finanziato con risorse del Fondo europeo rifugiati (Fer): un’iniziativa di cui la Provincia di Parma è capofila a livello nazionale e nella quale, oltre a numerose realtà impegnate da anni su aiuto e sostegno a rifugiati e richiedenti asilo, sono coinvolti attivamente anche il Centro immigrazione asilo e cooperazione internazionale di Parma (Ciac), cui spetta il coordinamento gestionale, e l’Ausl di Parma. Il 16 febbraio nella Sala riunioni della Croce rossa la prima iniziativa a Parma, l’avvio di uno dei 20 corsi di formazione per operatori che si svolgeranno in questi mesi in 10 regioni italiane. È del resto proprio la formazione lo strumento su cui punta il progetto, che mira ad arrivare alla costituzione di équipe multidisciplinari territoriali per la presa in carico e la progettazione socio-sanitaria dei percorsi di diagnosi, cura e riabilitazione per richiedenti e titolari di protezione internazionale attraverso un iter partecipato incentrato in primis sugli operatori. “Multidisciplinarità” e “presa in carico integrata” le parole d’ordine, nella consapevolezza che i casi di richiedenti asilo e titolari di protezione internazionale, i più vulnerabili in particolare, necessitino di un approccio che sappia unire e non disgiungere dimensione sociale, sanitaria e giuridica. “L’iniziativa formativa che prende il via oggi – ha spiegato aprendo il corso il direttore generale dell’Azienda Usl di Parma, Massimo Fabi – è parte di un progetto più ampio che vede i servizi aziendali in prima fila, nella promozione e realizzazione operativa sia di nuove competenze per l’assistenza sociosanitaria che di un sistema di valori basato su equità e solidarietà”. "Insieme alla Provincia e all´Azienda Usl di Parma – ha aggiunto Emilio Rossi di Ciac - è da quattro anni che siamo impegnati in progetti di ambito nazionale del Fondo europeo rifugiati, iniziative che hanno la funzione di valorizzare il servizio sanitario pubblico e di migliorare il sistema italiano di protezione dei richiedenti asilo" “La costituzione e il consolidamento di équipe territoriali rappresenta un’importante riforma del sistema asilo per lavorare con un approccio integrato e una presa in carico complessiva della personaIl modello che questa iniziativa propone mira esattamente a questo: a una maggiore efficacia dei percorsi di accoglienza, ad effettiva garanzia della tutela dei diritti della popolazione rifugiata” – sottolinea Marcella Saccani l’assessore alle Politiche sociali della Provincia ente capofila del progetto nazionale. I lavori della mattinata si sono concentrati sulla percezione della vulnerabilità, con la presentazione di una ricerca ad hoc (interventi di Michele Rossi e Marika Armento, coordinatori del progetto Salut-are), e sui percorsi dell’accesso alla rete dei servizi socio-sanitari territoriali e di emersione della vulnerabilità: Gianfranco Schiavone dell’Asgi, membro del comitato scientifico del progetto, si è concentrato su “Il sistema dell’asilo in Italia e le vulnerabilità”; e Adele Tonini, coordinatrice scientifica del Coordinamento interdisciplinare socio sanitario Ciac-ausl, ha parlato dell’esperienza sperimentale del coordinamento per la presa in carico delle situazioni vulnerabili tra richiedenti e titolari protezione internazionale. L’incontro prosegue nel pomeriggio. Alle 14 la sessione dedicata a “I percorsi dell’emersione della vulnerabilità, della diagnosi e della certificazione”, con interventi di Faissal Choroma (referente sanitario del Coordinamento interdisciplinare Ciac-ausl) su “Il protocollo di Istanbul e i relativi protocolli operativi”, e di Carlo Bracci (fondatore dell’Associazione Medici contro la tortura) su “La tutela medico legale e la certificazione come processualità multiprofessionale”. La seconda parte del corso si terrà giovedì 23 febbraio, sempre alla sala Riunioni della Croce Rossa.  
   
   
CORSO PER OPERATORI SOCIALI E SANITARI PRESSO LA SCUOLA "E. LEVINAS" DI BOLZANO  
 
Bolzano, 20 febbraio 2012 - Iniziativa formativa della Scuola Provinciale per le Professioni Sociali "E. Levinas" di Bolzano. Le iscrizioni al corso "A fianco del morente: accompagnare il malato in fase avanzata e terminale nel suo processo verso la morte“ sono aperte sino al 15 marzo. Fino al 15 marzo sono aperte le iscrizioni al corso "A fianco del morente: accompagnare il malato in fase avanzata e terminale nel suo processo verso la morte“ che, rivolto ad operatori sociali e sanitari, si svolgerà il 29 e il 30 marzo presso la Scuola Provinciale per le professioni sociali "E. Levinas". Per iscrizioni rivolgersi: Segreteria Formazione Continua, Scuola Provinciale per le Professioni Sociali "E. Levinas", Piazza Angela Nikoletti, 1 Bolzano, tel. 0471/440900, È possibile inoltre iscriversi on line al seguente indirizzo: www.Sociale-levinas.fpbz.it  
   
   
TRENTO: PRECISAZIONI DELL´AZIENDA PROVINCIALE PER I SERVIZI SANITARI: NESSUNA FERRARI MA DUE PANDA E UNA SEICENTO  
 
Trento, 20 febbraio 2012 - In merito a quanto apparso il 17 febbraio su alcuni giornali locali, che hanno riferito di tre Ferrari in dotazione all’Azienda sanitaria per i Servizi sanitari, l´assessore alla salute e politiche sociali Ugo Rossi ha chiarito stamani che l´equivoco è nato da un mero errore nell´inserimento del dato nella maschera predisposta sul sito Formez per effettuare questo "censimento": in pratica anziché "Fiat" è stato inserito il dato "Ferrari". Ciò sarebbe stato facilmente deducibile anche dai dati inseriti riguardo al modello, alla cilindrata delle auto, e all´alimentazione, ovvero "Panda", "600" e "Gpl". Qui di seguito le precisazioni. L´apss esprime inoltre il proprio rammarico perché, in un momento molto delicato per il Paese e per il nostro territorio, sono state diffuse notizie non verificate. Il 20 gennaio 2012 l’Azienda ha completato nei termini stabiliti il censimento permanente della auto di servizio della Pubblica amministrazione, secondo le direttive della Presidenza del Consiglio dei Ministri – Ministro per la pubblica amministrazione e la semplificazione. Il censimento è avvenuto con il caricamento delle informazioni tratte dai libretti di circolazione degli autoveicoli, attraverso il sito internet Formez pa al programma dedicato, il quale prevedeva la compilazione di numerosi campi obbligatori (ad esempio targa, marca, modello, alimentazione, omologazione). Per alcuni campi il sistema offriva dei menù a tendina e quindi con descrizioni prestabilite fra cui l’operatore addetto all’inserimento doveva scegliere. Uno di questi campi era proprio quello della marca con l’opzione “Ferrari” prevista prima dell’opzione “Fiat”. Per il modello invece all’operatore era richiesta la digitazione per esteso senza opzioni di scelta (campo libero). Peraltro, quando avviene la visura dei dati relativi all’automobile, il sistema offre le informazioni complete e dall’insieme si può evincere con immediatezza se vi sono alcune incongruenze. Agli operatori che hanno inserito i dati era tuttavia preclusa la possibilità di eseguire la predetta visura, essendo stati abilitati, alla data di inserimento, alla mera estrazione di un tabulato di sintesi in cui il campo “marca” non figurava. Nel caso segnalato dai quotidiani locali delle tre Ferrari all’Apss si precisa quindi quanto segue: targa: Ds532sy, trattasi di una Fiat panda alimentata a Gpl cilindrata 1200 anno 2008; targa: Dt766de, trattasi di una Fiat panda alimentata a Gpl cilindrata 1200 anno 2009; targa: Bv453tb, trattasi di una Fiat seicento alimentata a benzina cilindrata 1000 anno 2001. Insieme alla marca, evidentemente errata, tutte le informazioni sopra riportate erano ben visibili agli autori dell’articolo, informazioni che non sono state riportate. Si ribadisce inoltre un’ovvietà e cioè che il modello Panda 1200-Ferrari a Gpl non esiste. Si allegano anche i fogli compilati dai quali si evince immediatamente targa (Xxxx), marca (Ferrari) e modello (Panda/seicento). Poiché notizie (e foto) pubblicate sono palesemente infondate, si esprime un ultimo rammarico, e cioè che in un momento molto delicato per il Paese e per il nostro territorio, in cui appare giustamente necessario e strategico ricondurre a sobrietà le scelte degli amministratori pubblici, si diffondano notizie non verificate e controllate e che comunque creano sconcerto tra i cittadini.  
   
   
NICOTINA E DOPING: USO DIFFUSO DEL TABACCO DA MASTICARE FRA GLI SPORTIVI. UN QUARTO DEI TEST RISULTA POSITIVO. AL MOMENTO LA NICOTINA NON FIGURA FRA LE SOSTANZE DOPANTI VIETATE DALL´AGENZIA MONDIALE ANTIDOPING. ED IN ITALIA?  
 
Lecce, 20 febbraio 2012 - E’ confermato l´utilizzo di tabacco non fumato da masticare a fini dopanti. La nicotina produce un effetto stimolante, aumentando le pulsazioni e la pressione sanguigna, ma libera anche gli zuccheri nel sangue e l´adrenalina. Ha inoltre un effetto rilassante e riduce lo stress, migliorando allo stesso tempo l´attenzione e le funzioni cognitive. Ha in pratica un "effetto paradossale" che sveglia, concentra e rilassa. Lo rileva un nuovo studio del Laboratorio svizzero di analisi sul doping (Lad) condotto su 2´185 campioni di urina di atleti di 43 discipline diverse. Un quarto dei test risulta positivo. Già nel 2009, durante i mondiali di hockey su ghiaccio in Svizzera, il team di François Marclay aveva mostrato che oltre metà dei giocatori (53%) faceva uso di tabacco. Il prodotto maggiormente utilizzato era il cosiddetto "snus", di origine svedese e venduto sotto forma si sacchetti da piazzare fra gengiva e labbro superiore. I giocatori di hockey non sono però gli unici consumatori. Secondo il nuovo studio, condotto fra il 2010 e il 2011 e pubblicato sulla rivista "Forensic Science International", il 23% dei campioni analizzati in varie discipline sportive è risultato positivo. Lo sport più colpito è il football americano con il 55%. Seguono l´hockey su ghiaccio e la lotta (32%), il bob (30%), la ginnastica (29%), il rugby (28%), lo sci (26%) e il basket (25%). I campioni riguardavano sportivi svizzeri impegnati in competizioni su suolo elvetico. La sostanza comporta gravi rischi per la salute: crea dipendenza e può portare ad un consumo anche nella vita privata, ad esempio sotto forma di sigarette. Inoltre, "lo snus aumenta fortemente il rischio di cancro alla cavità orale, oltre che di paradontite", un´infezione delle gengive, sottolinea Marclay. Le 28 sostanze cancerogene presenti, potrebbero anche favorire cancro all´esofago o al pancreas, senza calcolare i problemi cardiaci. Al momento la nicotina non figura fra le sostanze dopanti vietate dall´Agenzia mondiale antidoping, ma in seguito allo studio è stata inserita nel programma di sorveglianza 2012. Alla luce di questi dati Giovanni D’agata, componente del Dipartimento Tematico Nazionale "Tutela del Consumatore" di Italia dei Valori e fondatore dello "Sportello dei Diritti", si augura che le federazioni sportive italiane ed il Coni si facciano promotori di una campagna che sconsigli l’utilizzo della sostanza a tutti i livelli dello sport.  
   
   
CORSO PER ASSISTENTI ALL´INFANZIA PRESSO LA SCUOLA PER LE PROFESSIONI SOCIALI  
 
Bolzano, 20 febbraio 2012 - Iniziativa formativa della Scuola Provinciale per le Professioni Sociali "E. Levinas" di Bolzano. Le iscrizioni al corso "Fare con le mani: attività manipolative ed espressive” sono aperte sino al 3 marzo. Il corso “Fare con le mani: attività manipolative ed espressive”, si propone di trasmettere ai partecipanti le competenze necessarie per promuovere attività di manipolazione attraverso l’uso di materiale di origine naturale. L’azione formativa è rivolta ad assistenti all’infanzia e si terrà presso la Scuola Provinciale per le professioni Sociali E. Levinas il 21, 22 marzo. Le iscrizioni rimangono aperte fino al 3 marzo. Per iscrizioni rivolgersi: Segreteria Formazione Continua, Scuola Provinciale per le Professioni Sociali "E. Levinas", Piazza Angela Nikoletti, 1 Bolzano, tel. 0471/440900, È possibile inoltre iscriversi on line al seguente indirizzo: www.Sociale-levinas.fpbz.it    
   
   
MIRó! POESIA E LUCE DAL 16 MARZO A ROMA, CHIOSTRO DEL BRAMANTE  
 
Roma, 20 febbraio 2012 - Era da molti anni che Roma non ospitava una rassegna esaustiva dell’opera di Joan Miró. E non solo. Perché al Chiostro del Bramante si potranno ammirare oltre 80 lavori, del genio catalano, mai giunti prima nel nostro Paese, tra cui 50 olii di sorprendente bellezza e di grande formato, ma anche terrecotte, bronzi e acquerelli. E questo grazie alla Fundació Pilar i Joan Miró di Palma di Mallorca, che detiene gran parte del patrimonio dell’artista e che ha concesso in via del tutto straordinaria le sue opere per un’anteprima italiana. La mostra Miró! Poesia e luce, sarà ospitata a Roma al Chiostro del Bramante dal 16 marzo al 10 giugno 2012, ed è prodotta e organizzata da Arthemisia Group e 24 Ore Cultura - Gruppo 24 Ore, con Dart Chiostro del Bramante. La curatrice dell’esposizione è María Luisa Lax Cacho è ritenuta la massima esperta internazionalmente dell’opera di Miró. La mostra darà conto dell’intera produzione artistica di Miró, nato nel 1893, tra gli anni 1908-1981. Un particolare approfondimento sarà rivolto alle opere create nei trent’anni anni in cui Miró visse a Mallorca e cioè dal 1956 fino alla morte avvenuta nel 1983. Un periodo particolarmente felice per l’artista, che finalmente aveva a sua disposizione un grande atelier e un laboratorio, a contatto con la natura sua musa ispiratrice, che dà vita a nuove idee e che gli fa iniziare contemporaneamente più opere. Si è detto dell’importanza del luogo di lavoro per Miró. Per questo si è pensato di ricreare integralmente negli spazi espositivi della mostra lo studio in cui Miró creò i suoi capolavori. Si potranno così vedere anche tutti gli oggetti, i pennelli e gli strumenti originali che l’artista usava e che si sono conservati grazie all’attività della Fondazione. “L’incontro di fantasia e di controllo, di oculatezza e di generosità, che forse si può considerare una caratteristica della mentalità catalana, può spiegare, in parte almeno, la base fondamentale dell’arte e della personalità di Joan Miró”. Così ha scritto Gillo Dorfles in un suo saggio sull’artista catalano. E’ per questo che pare oltremodo opportuna la cornice rinascimentale del Chiostro del Bramante quale contrappunto allo spirito multiforme di Miró e al suo linguaggio fatto di macchie, grafismi, spruzzi, impronte, abrasioni, suture e chiodi. In mostra si potranno ammirare, tra gli altri capolavori, gli olii Femme dans la rue (1973) e Untitled (1978); i bronzi come Femme (1967); gli schizzi tra cui quello per la decorazione murale per la Harkness Commons-harvard University, tutti provenienti dalla collezione di Palma di Maiorca. Il catalogo è pubblicato da 24 Ore Cultura - Gruppo 24 Ore e presenta saggi di Elvira Cámara, María Luisa Lax Cacho, Josep Luís Sert e due interviste di Joan Miró realizzate da Yvon Taillandier. Segui la mostra sui social media www.Facebook.com/miropoesialuce  e su twitter @Miro_roma.  
   
   
DAL 25 FEBBRAIO AL 3 MARZO PALAZZO MARGUTTA PRESENTA “ESPRESSIONI ETEROGENEE”, PREZIOSA COLLETTIVA PER RIFLETTERE SULLE DIFFERENZE PROPOSTE DA CIASCUN ARTISTA  
 
 Roma, 20 febbraio 2012 – Un confronto artistico fra tematiche e tecniche diverse per riflettere insieme sulle differenze delle tendenze pittoriche contemporanee, apprezzandone l’eterogeneità. Questo l’obiettivo della collettiva dal titolo “Espressioni eterogenee”, organizzata dalla Galleria “Il Mondo dell’arte” e in programma a Palazzo Margutta (Via Margutta, 55) dal 25 febbraio al 3 marzo prossimi (ingresso gratuito). L’esposizione, che è uno degli appuntamenti fissi nel calendario della nota galleria romana, punta a sviluppare nello spettatore una coscienza critica che gli permetta di riconoscere e apprezzare le differenze presenti nei lavori e nella visione di ciascun artista, ma mira anche a migliorare la capacità del pubblico di distaccarsi dai condizionamenti imposti dalle mode e dalle omologazioni volute dal mercato per lanciarsi, invece, alla ricerca del senso più profondo dell’opera d’arte. Così, raccolte in questa preziosa collettiva e perfettamente amalgamate tra di loro, trovano il proprio spazio tele caratterizzate da un linguaggio forte e da una vitalità espressiva unica indirizzate verso la ricerca e la valorizzazione di ogni singolo potenziale espressivo e comunicativo di chi decide di mettere in gioco la propria identità artistica. Tutti questi lavori sono il segno incisivo e fiero del mondo interiore che anima e ispira gli artisti presenti, un intreccio estremamente variegato di fili differenti tra di loro ma assolutamente capaci di generare allo stesso modo nello spettatore emozioni intense. A selezionare i pittori, tutti caratterizzati da estrazioni socio-culturali differenti e da soluzioni artistiche diverse, il Maestro Elvino Echeoni, direttore artistico della celebre galleria che, da anni, propone nella sede espositiva di Via Margutta Maestri che hanno portato l’arte italiana nel mondo. “Tutti gli autori in esposizione – ha detto il Maestro Elvino Echeoni, Presidente dell’Associazione Margutta Arte e direttore artistico della società Il Mondo dell’Arte – presentano tecniche originali e affrontano temi differenti. Si va dall’arte surreale a quella astratta, passando per lavori in cui si evidenzia un uso del colore forte, talvolta inquieto, che fa vibrare l’animo di chi lo osserva”. L’organizzazione della mostra è stata curata dal Maestro Elvino Echeoni unitamente a Remo Panacchia e Adriano Chiusuri. A prendere parte a questo piacevole scambio artistico: Pietra Barrasso, Elisa Camilli, Guido Chiaraluce, Vincenzo Forletta, Kim Frugoni e Silvia Scandariato. L’evento, in programma al civico 55 di Via Margutta, punta a favorire la capacità critica dello spettatore, rendendolo indipendente dai condizionamenti imposti dalle mode e dal mercato L’appuntamento per il vernissage è fissato per sabato 25 febbraio 2012 dalle 18.00 alle 22.00. Pietra Barrasso: artista poliedrica, è attenta e alla continua ricerca tanto dei cambiamenti dell’arte contemporanea quanto di quelli della società. Dopo un caldo percorso figurativo, che le ha consentito di ottenere ottimi risultati in Italia e all’estero, per esprimere i contenuti alchemici della propria creatività, affida l’itinerario pittorico alla memoria, alle emozioni e alla suggestione di una tavolozza caleidoscopica. In una struttura articolata e libera si dipana il colore che elabora e modula con sorprendente luminosità i chiaroscuri. Il segno man mano acquista una dimensione immateriale, seguendo una graduale astrazione, una sintesi nella quale il cromatismo, assoluto protagonista, cattura il ritmo vitale, dando luogo a composizioni dinamiche con strati che si sovrappongono e si fondono con lo spazio, cercando un collegamento tra superficie e colore, tra poesia e tecnica, tra simbolismo inconscio e razionalità. Di lei hanno detto: “Le linee, immerse nel magma cromatico, in un intreccio di colori e segni dai quali filtra sempre la luce del sole, si trasformano e danno significato ai tanti splendidi fiori rossi, gialli, bianchi, che la natura, ad ogni stagione, ci regala ma che sulle tele di Pietra restano eternamente vivi, fuori dal tempo e in stretto rapporto con la sua interiorità. Infatti il linguaggio di Pietra Barrasso dai toni forti e vibranti, con quel giallo tra le varie sfumature dei colori dell’anima, sempre presente, particolarissimo e personale, non tende all’astrazione in sé; ma ad una concettualità che racchiude oltre ad una profonda espressività, una evidente spiritualità. E’ un affascinante dialogo tra realtà e sogni che si confondono nello spazio diventato fluido che fissa ed accoglie sensazioni, emozioni, dilatazioni sottili della memoria, velature che sprigionano la misteriosa magia di quella luce che s’infiltra nell’anima di chi, sensibile ai valori dello spirito, è teso a godere della bellezza. (Giuseppe Selvaggi, critico d’arte e giornalista) Le solari, armoniose opere di Pietra Barrasso mi riportano ad alcuni versi di una poesia di Antonio De Marco: “Luce densa di luce/luce viva di luce/Luce calda di luce/: miscuglio di raggi di sole/filtrato con gocce di luna/di bianchi cristalli/per una sintesi di luce/di luce in cielo…..E’ la visione …. Che mi fa dipingere/che accende e fa vibrare i miei colori/anche se cala l’ombra della sera!/….La mia tavolozza….È sempre d’oro!”. (Mara Ferloni, critico d’arte) Elisa Camilli: originaria della provincia di Rieti, si laurea in sociologia presso l’Università La Sapienza di Roma. Fin da giovane si dedica alla pittura, usando tecniche e materiali diversi (inchiostri, carboncini, pittura su porcellana e su seta, olio). Nel tempo frequenta corsi dedicati alla pittura del ‘600 e al nudo, anche se ormai da un po’ si dedica esclusivamente alla pittura ad olio su tela. I suoi quadri sono un invito alla riscoperta di se stessi, di quell’io dimenticato da una società sempre più frenetica. Nelle sue opere l’artista cerca di esprimere, attraverso l’armonia dei colori e l’espressività dei volti, un’emozione così forte da suscitare e calamitare l’attenzione dello spettatore che può trovare in essi una reificazione dei suoi sogni. Diversi anche i lavori dedicati alla rappresentazione della natura: composizioni floreali, paesaggi, nature morte, cavalli che galoppano nello spazio infinito e che simboleggiano la libertà. Attualmente vive e insegna a Roma. Guido Chiaraluce: nato a Palermo nel giugno del 1942, da sempre vive e lavora a Roma. Di lui hanno detto: "Nei quadri di Chiaraluce, si vede come ed in che modo egli sia arrivato ad un´articolazione astratta della superficie cromatica accentuando il tutto con forti segni ricordanti la pittura e filosofia orientale, ove ricorrenti si trovano volte e segni circolari. La forza che viene sprigionata dalla composizione si può subito carpire seguendo l´andamento ellittico delle linee contrapposte alle masse di colore, che assumendo una vita propria sembrano quasi voler ottenere un dialogo con l´osservatore. Da ciò nasce una composizione fluida cangiante e una volontà propria nata dal segno. In ultima analisi il tutto appare come una massa ibrida e solubile ma, quando viene osservata, assume una compattezza di pensiero forte e dinamico." (Manlio Scaduti, critico d’arte) Enzo Forletta: frequenta la facoltà di Architettura presso l’Università La Sapienza di Roma e contemporaneamente porta avanti la passione per la pittura, partecipando a diverse esposizioni sia al nord che al centro Italia. Successivamente si dedica all’attività di scenografia e arredamento in diverse produzioni cinematografiche in Italia e all’estero. Anni di lavoro gli fanno maturare una notevole esperienza nel settore ma la spinta all’espressione artistica anche attraverso la pittura torna a farsi sentire prepotente e lo spinge a riprendere la ricerca legata alle molteplici esperienze maturate in giro per il mondo. Vive e lavora a Roma. Di lui hanno scritto: “Dai graffiti preistorici sulla roccia ai graffiti sui muri e sulle saracinesche attraverso impressionismo, divisionismo, surrealismo, cubismo, futurismo, realismo: dalla Gioconda alle Ninfee ai Girasoli tutto è stato dipinto infinite volte, ma la spinta all’espressione continua e ogni pennellata è sempre la prima e ogni colore o impasto è sempre unico, originale mai uguale perché conta solo l’essenza quando la si riesce a cogliere ….” Kim Frugoni: nativa di Ragusa, si laurea in grafica e progettazione multimediale alla Facoltà di Architettura “Valle Giulia” La Sapienza. Negli anni universitari comincia a esprimere le proprie sensazioni attraverso una serie di schizzi e quadri grafici in digitale, che simboleggiano la sua vita di quel periodo. Successivamente consegue un master in postproduzione cinematografica. La maggior parte delle sue opere non solo sono lo “specchio” della sua personalità, ma riportano sempre ad altre persone, ad altri oggetti e a ricordi. L’artista rappresenta ogni momento con simboli che si ricongiungono direttamente con il suo passato e che diventano un emblema nei suoi quadri. Pur dando un significato proprio a tutto ciò che crea, Kim riesce a non imporre una linea di lettura, ma a dare a ciascun osservatore la possibilità di leggere e interpretare le sue opere a piacimento, passando quindi da un significato personale a uno universale. Silvia Scandariato: romana, si laurea, dopo studi classici, alla facoltà di Farmacia dell’Università La Sapienza. Nipote della soprano Angela Rositani, entra nel mondo dell’arte nel 2002. Autodidatta, esordisce in una personale con una trentina di quadri che, realizzati a china nera o colorata su carta con l’ausilio di un pennino, suscitano particolare interesse nel pubblico. Negli anni l’artista, attraverso diverse sperimentazioni, cambia tecnica e dimensione dei propri quadri. Oggi lavora su tela e con l’acrilico. Ama i colori accesi e decisi: dal rosso al giallo, dal bianco al nero, dal verde al blu. Le sue tele sono ricche di sentimento e di emozioni e ritraggono soggetti differenti. La sua principale fonte d’ispirazione è la natura, continuamente rielaborata e trasformata così da ottenere immagini delicate e decise che lasciano il segno in coloro che osservano le sue opere. In alcuni casi, utilizza anche materiali particolari come bottoni, cerniere lampo, cannucce. Capace di centellinare le tinte con un gusto tutto femminile, non accetta sbavature e s’impegna con la solarità dei colori a dipingere il suo mondo di gentilezza con quella levità che solo la difficile arte del colore permette. Le sue superfici colorate raccontano poeticamente favole di sogno lontane dalle tragiche vicende che ne scandiscono la quotidianità, filtrandole in un’anima che, pur condividendone le ambasce, sa trarne il nettare della gioia di vivere illuminata da quella catarsi che ne deve costituire il succo. Ha al suo attivo diverse esposizioni.  
   
   
MIRCO MARCHELLI COSA GRADITA DAVERIO – (VA) 18 FEBBRAIO 2012 – 1 APRILE 2012  
 
Daverio – (Va), 20 febbraio 2012 - Appena rientrata dall’ultima recentissima edizione dell’Affordable Art Fair Fair (Milano1-5 febbraio ) dove ha riscosso moltissima attenzione e interesse, Galleria Villa Morotti è già pronta ad inaugurare una nuova mostra. Apre il 18 febbraio la mostra personale di Mirco Marchelli frutto di un progetto espositivo da tempo studiato e condiviso dall’artista e dalla Galleria. Nelle sale settecentesche della Villa troveranno la loro perfetta ambientazione i nuovi lavori di Marchelli, inoltre all’interno della Galleria verrà accolta una grande installazione dove anche l’elemento sonoro s’introdurrà nello spazio estetico (elaborazioni elettroniche a cura di Marco Simoncini). Mirco Marchelli, già noto per un importante passato da musicista che lo ha visto lavorare con Paolo Conte, è artista già conosciuto nel panorama delle ricerche pittoriche astratte italiane dell’ultimo ventennio. Una pittura, quella dell’artista, affine per vocazione e poetica alle ricerche astratte e post-pittoriche americane di sapore minimalista, ma la cui sensibilità e il cui calore estetico rendono conto di una tradizione tutta europea dell’astrazione che si sipinge fino alla sintesi delle arti dalla scultura fino alla musica. Si legge nel catalogo della mostra nel testo di presentazione di Vittoria Broggini “ È intenso in queste opere il richiamo alla scrittura musicale, non solo per via della similitudine della qualità ritmica e “timbrica” delle forme e dei colori, ma per la stessa poetica che riunisce in un’unica personalità e realtà l’esperienza del pittore e del musicista. La tecnica compositiva è quella essenziale, matematica e riduzionista vicina, per continuare il parallelismo con la musica, alla seconda scuola viennese di Schönberg; la scrittura visiva, come quella musicale, considera ogni elemento segnico, cromatico, materico nella totalità e reciprocità funzionale affinché il rigoroso rapporto compositivo rifugga dall’espressionismo virtuosistico per prediligere una scala tonale e cromatica ridotta. La ricerca di una nuova dimensione compositiva (che era quella “verticale” nella musica di Schönberg) nelle opere di Mirco Marchelli ci pone di fronte ad una sorta di epochè (sospensione di giudizio) per cui se per un verso riconosciamo ciò che abbiamo davanti (la calda sensazione di familiarità suscitata dagli oggetti, dalla stoffa, dalla cera...), dall’altro ci troviamo di fronte a una esperienza sensibile non nota e non ripetibile, una complessa percezione in cui convivono diverse dimensioni, in una sorta di polifonia”. Mirco Marchelli è nato a Novi Ligure nel 1963; oggi vive e lavora a Ovada (Al). Artista poliedrico, Mirco Marchelli da sempre dà voce alla sua creatività esprimendola in musica e poesia, ma soprattutto attraverso la pittura. Marco Meneguzzo definisce i suoi lavori come “pure opere di pittura ‘travestite’ da oggetto, da concentrato di storie che, per la natura stessa della forma di questi lavori, appaiono come storie personali, interiori, se non proprio intime, di una fanciullezza lontana, quella fanciullezza da giocattolo di legno”. Le opere di Marchelli vengono esposte in mostre personali e collettive dal 1994: prima a Gavi, Alessandria e Genova, poi nel 1997 a Verona con le mostre La casa di Mirco e Pause popolari presso la galleria Studio La Città. La sua prima mostra all’estero è nel 1998 presso la Galleria Sfeir Semler di Amburgo, seguita nel 2000 dalla collettiva Carte blanche à Helene de Franchis presso la Galleria Lucien Durand Le Gaillard di Parigi. L’anno successivo presenta a Regensburg la personale C’era una volta il re alla Baumler e nel 2005 il suo lavoro è esposto a Barcellona dalla Galleria Miguel Alzueta. La galleria Studio La Città di Verona presenta nel 2003 la mostra Acqua calda acqua fredda. Nel 2004 Marchelli partecipa alla Biennale di Arte Sacra presso il Museo Stauros a Isola del Gran Sasso (Te) e la Galleria Il Traghetto presenta a Venezia la mostra Quindici diciotto. L’anno successivo Cardelli e Fontana allestisce Cime, segni e specchi d’acqua a Sarzana. Nel 2006 Marchelli è presente con Via Crucis al Monastero di Villafranca Piemonte a Torino e alla Galleria San Fedele di Milano nella mostra collettiva Sentire con gli occhi. Nel 2007 la sede milanese di Spirale Arte allestisce Trombe clarini e genis, a cura di Marco Meneguzzo, mentre per la nuova galleria Eventinove di Torino Luca Beatrice presenta un’altra personale, intitolata Ma c’è un Ma, che nel 2008 viene proposta anche nella galleria Marcorossi Spiralearte di Pietrasanta. Nel 2009 Angela Madesani cura la personale Aristocratica, esposta nelle gallerie Globart di Aqui Terme e Miquel Alzueta di Barcellona, mostra corredata da un ampio catalogo – con un interessante apparato fotografico e una ricca antologia critica – pubblicato da Alcionedizioni. Il 2010 invece vede Marchelli partecipare al varo del progetto di un Museo della Ceramica Contemporanea a Cielo Aperto a Denice (Al), e allestire le mostre personali Piano pianissimo e Parole povere nelle gallerie Marcorossi artecontemporanea, rispettivamente di Verona e di Monza. Nel 2011 si contano sue mostre personali a Venezia, Ortisei, Borgomanero, Casale Monferrato e Torino, e a giugno la partecipazione alla 54esima Biennale di Venezia con l’opera Giovinastro esposta al Padiglione Italia curato da Vittorio Sgarbi.  
   
   
CICLISMO IN TOSCANA: PER MONDIALI 2013 ARRIVA IN CDM ISTANZA DI ‘GRANDE EVENTO  
 
Firenze, 20 febbraio 2012 – Entro la fine di febbraio arriverà in Consiglio dei Ministri l’istanza di “grande evento” per i mondiali di ciclismo del 2013, che si svolgeranno in Toscana nel settembre dell’anno prossimo. Ad annunciarlo l’on. Riccardo Nencini, assessore regionale della Toscana e presidente del Comitato istituzionale per i Mondiali 2013, al termine di un incontro con il viceministro per le infrastrutture del governo Monti, Mario Ciaccia. “Stiamo lavorando – spiega Nencini – per avviare la procedura che consente di coprire finanziariamente l’evento e di realizzare le opere infrastrutturali necessarie. Un tassello decisivo che si aggiunge a quanto assicurato anche dal ministro per lo Sport Piero Gnudi circa l’impegno del governo per garantire una parte delle risorse necessarie all’organizzazione. “Saltate le Olimpiadi di Roma – conclude Nencini – abbiamo ricevuto il testimone per l’unico grande evento sportivo che si svolgerà in Italia almeno per i prossimi quindici anni. Ne siamo onorati e lavoreremo con impegno e grande senso di responsabilità per regalare al nostro paese una manifestazione di alto livello e in grado di dimostrare la capacità organizzativa delle istituzioni toscane e di tutto il movimento ciclistico”.