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Notiziario Marketpress di Lunedì 20 Febbraio 2012
DIGITAL STRATEGIA: UN PROGETTO FINANZIATO DALLA UE CONSENTE AGLI EUROPEI DI CONFRONTARE E RIDURRE IL LORO CONSUMO DI ENERGIA UTILIZZANDO LE APPLICAZIONI DISPONIBILI SUL PROPRIO TELEVISORE, IL LORO COMPUTER O TRAMITE SOCIAL  
 
Bruxelles, 20 febbraio 2012 - lo spreco di energia è spesso dovuto al fatto che gli individui e le imprese sono strumenti inconsapevoli e le sorgenti luminose che consumano più energia. Un progetto finanziato dalla Ue in fase di sperimentazione nel Regno Unito e la Bulgaria sta aiutando a cambiare la situazione, dimostrando che i consumatori a ridurre il loro consumo di energia dell´8% in media se ne hanno uno " Dashboard "sul loro consumo energetico. Il Digital Home System Environment Energy Management (Dehems) mostra che i consumatori sono più propensi a modificare il loro comportamento quando dispongono di informazioni sul loro consumo di energia e opportunità di confrontare e discutere con i loro vicini e membri della loro famiglia. Finanziato dall´Ue sistema visualizza i dati ogni sei secondi su un piccolo monitor digitale. I dati possono anche essere visualizzati in tempo reale su uno schermo televisivo, un telefono di rete cellulare, computer o sociale applicazione. Neelie Kroes, vicepresidente della Commissione, ha detto in proposito: "E ´più facile fare la scelta giusta quando si ha una buona informazione. Il progetto dimostra che Dehems tecnologie molto semplici possono essere molto utile per aiutare l´Europa a ridurre il consumo di energia ". Molti sistemi progettati sullo stesso modello come i Dehems progetto potrebbero emergere nei prossimi anni. Attualmente, due prodotti sono già presenti sul mercato. Questo è "The Energyhive" ( www.Energyhive.co.uk ), una rete che permette ai suoi membri di avere un quadro in tempo reale della loro consumi energetici delle abitazioni attraverso 24 h/24 proprio browser web, e "Greenica" ( www.Greenica.net ), che offre prodotti progettati per gli individui, le scuole e le piccole imprese. Un accordo di partnership tra Hildebrand e Ibm consentirà una serie di società, l´Europa e in tutto il mondo, utilizzare i Dehems progetto e beneficiare dei suoi insegnamenti. Una diffusione su vasta scala (50.000 famiglie) è dotata di Smart Grid Australia e con una iniziativa nel settore del teleriscaldamento nel quartiere londinese di Camden. Infine, l´associazione delle case popolari in Housing Famiglia Birmingham intende adottare una tecnologia di tipo Dehems, visti i buoni risultati ottenuti finora. Contesto - I prodotti sviluppati sulla base delle Dehems progetto sono ora ampiamente disponibili in commercio, ma Dehems non è una marca. Dei 1000 intervistati nel Regno Unito e Bulgaria, solo il 17% sapeva che l ´apparecchio consuma più elettricità è la lavatrice. Questo risultato dimostra che i consumatori potrebbero scegliere in una decisione informata se avessero ulteriori informazioni sul loro consumo di energia. Le Dehems dashboard possono essere visualizzati su un monitor o indipendente su vari dispositivi portatili come uno smartphone o un computer. Esso fornisce un profilo del consumo medio giornaliero di energia per il numero di camere da letto, numero di occupanti e del tipo di alloggio. I dati vengono poi trasmessi via Internet a un server centrale, rendendo in tal modo il confronto tra famiglie dello stesso tipo. Quindi, non solo agli utenti di ottenere informazioni sul loro consumo di energia, ma può anche determinare se, in relazione ad altri utenti della stessa categoria che, la loro energia è alto, medio o basso. Questi dati sono anonimi - I dati personali non sono messe in comune, ma la quantità di dati accessibili sia sufficiente per permettere confronti significativi. Ad esempio, i membri di una famiglia di due persone in un appartamento con una camera da letto con un consumo di 17 kWh al giorno può apprendere che la loro casa sta utilizzando una quantità di energia corrispondente al consumo di una casa tre persone in tre camere da letto a casa. Le Dehems progetto ha ricevuto il sostegno finanziario da parte dell´Ue pari a 2.878.434 euro per un budget totale di 3.728.473 € . Partner del progetto sono gli enti locali, aziende private e università in Europa tra cui: Uk: Comuni delle Università di Manchester, Birmingham e Bristol di Coventry e di Salford e Click e Link Ltd e Hildebrand Technology Ltd.; Bulgaria: la città di Ivanovo, l´Agenzia dell´energia di Plovdiv Università di Rousse; Romania: Istituto e-Austria deTimisoara e l´Università tecnica di Cluj-napoca.  
   
   
ENERGIA FVG: AVVIATO ITER NUOVO DDL ENERGIA E CARBURANTI  
 
Trieste, 20 febbraio 2012 - La Giunta regionale ha avviato formalmente 17 febbraio l´iter della nuova legge in tema di energia e carburanti. Si tratta di un importante ed articolato disegno di legge che propone una serie di modifiche rilevanti per la gestione dell´energia e della distribuzione carburanti in Friuli Venezia Giulia. "Questa norma - ha spiegato il vicepresidente della Regione Luca Ciriani - abroga la legislazione regionale in materia attualmente in vigore, innovando integralmente la gestione delle due materie e riunendo in un Testo unico il tema energia e carburanti. Partendo dal metodo, la norma ha lo scopo di introdurre semplificazioni procedurali nell´ottica della liberalizzazione dei mercati ed è immediatamente applicabile dopo l´approvazione, senza la necessità di regolamenti attuativi". Il Principio Alla Base Della Norma - Per quanto riguarda i contenuti, sono numerose le innovazioni previste. "Il primo titolo riguarda l´energia: con questa norma - ha spiegato Ciriani - si persegue la semplificazione amministrativa, ridefinendo anche le competenze in tema di autorizzazioni energetiche. Una materia complessa, ma strategica sia dal punto di vista ambientale che economico. Il Friuli Venezia Giulia vuole essere in grado di gestire con concretezza ed efficacia l´utilizzo del territorio a scopo energetico, perseguendo obiettivi di risparmio e tutela dell´ambiente, dando forte impulso alle energie rinnovabili, sostenendo anche economicamente ricerca e sviluppo ed agendo da protagonista a tutela delle aziende e dei cittadini della regione, ottenendo vantaggi concreti dagli insediamenti sul territorio per la produzione di energia ed essendo in grado di contrattare anche costi e prezzi finali per i cittadini e il sistema produttivo". Tutela E Sostenibilita´ Sul Territorio - "Una moderna normativa che riguarda il tema delle energie - ha spiegato il vicepresidente Luca Ciriani - non può non regolare una serie di temi che sono oggi di primo piano: essi riguardano la tutela dei cittadini in relazione alle esternalità, ovvero alle conseguenze potenzialmente negative della presenza di un impianto energetico sul territorio. Tale tema va trattato da più aspetti, e questa norma permette alla Regione di essere protagonista. Abbiamo inserito nel testo - continua Ciriani - un articolo che autorizza la Regione a subordinare le autorizzazioni per impianti e infrastrutture energetiche sul territorio alla stipula di accordi con i proponenti al fine di assicurare la sostenibilità socio-economica e territoriale dei progetti, nonché appropriate misure di compensazione e riequilibrio ambientale". "Per quanto riguarda il complesso tema degli elettrodotti transfrontalieri, la norma prevede espressamente che "una quota significativa del totale dell´energia elettrica disponibile venga destinata al soddisfacimento dei fabbisogni del tessuto produttivo regionale". Obiettivo Semplificazione - La nuova normativa persegue il massimo snellimento e la massima certezza delle procedure amministrative prevedendo l´autorizzazione unica e la Conferenza dei servizi unificata come sistema base di approvazione per gli impianti e le infrastrutture energetiche di grandi dimensioni, escludendo l´autorizzazione stessa per tutti gli impianti a fonti rinnovabili di potenza inferiore a 1 Mwe. "Per i cittadini e le piccole imprese vi sarà un diretto effetto della norma - spiega ancora Ciriani - perché tutti gli impianti che producono energia da fonti rinnovabili con potenza inferiore a 1 megawatt saranno semplicemente soggetti alla Procedura abilitativa semplificata (Pas) ed ulteriori impianti di più piccola dimensione, o piccoli depositi di stoccaggio, non avranno più bisogno di procedimenti". Ruolo Delle Province E Dei Comuni - La norma modifica la competenza di Comuni e Province in tema energetico, in quanto, commenta ancora Ciriani, "l´eccessiva polverizzazione delle competenze della precedente norma aveva creato difficoltà". La calibratura dei ruoli assegna alle Province più funzioni in relazione sia a impianti che a infrastrutture energetiche di medie dimensioni. I Comuni avranno invece un nuovo ruolo pianificatorio locale ed attraverso i Documenti energetici comunali potranno pianificare a livello locale la gestione dell´energia in rapporto anche agli altri loro strumenti di pianificazione, quali i Prgc. Anche a controllo e garanzia della salute pubblica vengono introdotti due nuovi strumenti: il catasto degli impianti termici e quello degli elettrodotti, quest´ultimo realizzato dall´Arpa. Il Piano Energetico Regionale (Per) - E´ riconosciuto quale principale strumento programmatorio regionale in tema di energia: per il Per vengono precisati contenuti e obiettivi generali di politica energetica regionale e accanto a questo sono previsti il Programma regionale per le fonti rinnovabili (Apr) ed i Programmi regionali operativi (Por). A livello locale sono previsti i Documenti energetici comunali e i Programmi energetici distrettuali o consortili, e ciò per permettere a distretti e consorzi industriali di gestire anch´essi in prima persona i temi dell´energia.  
   
   
ENERGIA: NUOVO DDL, CARBURANTI: COSA CAMBIA IN FVG  
 
 Trieste, 20 febbraio 2012 - Il disegno di legge energia/carburanti portato oggi in Giunta dal vicepresidente Luca Ciriani contiene al Ii titolo le disposizioni relative ai carburanti, con una serie di norme innovative, al passo con le recenti liberalizzazioni effettuate dal Governo Monti. "Disciplinare in Friuli Venezia Giulia il tema dei carburanti - ha commentato Ciriani - è strategico. Abbiamo tenuto conto in questa norma degli interessi di tutti i soggetti: dai cittadini che chiedono un servizio moderno e un ambiente tutelato al sistema economico che richiede strumenti per garantire una corretta distribuzione da un lato, ed un ritorno economico concorrenziale per gli addetti del settore. Il bilanciamento degli interessi si ottiene attraverso una gestione puntuale ed attraverso una liberalizzazione che sia coerente con il nostro territorio". La nuova normativa punta a una evoluzione del sistema di distribuzione dei carburanti: tutti i nuovi distributori apparterranno a quella che oggi è la categoria delle stazioni di servizio e non vi sarà distinzione tra i procedimenti di autorizzazione di impianti autostradali e quelli posti sulle altre tipologie di viabilità. I procedimenti autorizzativi dei nuovi impianti saranno infatti semplificati rispetto al passato ricomprendendoli in un´autorizzazione unica. La liberalizzazione attuata dalla nuova normativa riguarda innanzitutto l´abrogazione della vecchia legge che prevedeva la programmazione della rete dei distributori, con aperture di impianti condizionate a chiusure di altri, al rispetto di distanze reciproche. La liberalizzazione in Friuli Venezia Giulia si perseguirà inoltre dando la possibilità ai gestori dei distributori di ampliare il settore di vendita, attivandosi liberamente anche in campi "non-oil": si otterranno così impianti più accessibili, maggiormente confortevoli, con servizi per gli utenti ed estendendo anche la rete di vendita ad altri prodotti quali il gas metano, il Gpl e i carburanti ecologici. Tutti gli impianti, anche quelli esistenti, dovranno poi dotarsi in tempi brevi di servizio self-service pre-pagamento, in linea con le recenti norme nazionali. "Una nuova rete di distributori, che sul territorio verrà indotta e facilitata della nuova normativa regionale - ha spiegato Ciriani - sarà realizzata sia grazie alla semplificazione normativa introdotta con il procedimento unificato, sia grazie alla libera localizzazione dei distributori, fatta sempre salva la potestà urbanistica dei Comuni che potranno altresì, nei propri piani urbanistici, escludere le aree in cui i distributori non potranno essere installati". Importante aspetto del disegno di legge è quello che prevede, entro la fine del 2012, la conclusione del processo di chiusura delle stazioni di servizio attualmente fuori norma: "un processo obbligatorio - ha detto Ciriani - che vede deroghe solo nelle zone svantaggiate di montagna. Negli altri territori, qualora i Comuni continuassero a non agire, verranno nominati dei commissari ad acta che provvederanno d´ufficio". "La liberalizzazione - ha concluso Ciriani - porterà così ad ottenere una rete di distribuzione carburante più moderna ed efficiente, ritagliata sulle esigenze dei cittadini ed attestata sugli standard europei con almeno 2-2,5 milioni di litri/anno di venduto per impianto".  
   
   
NUOVE SINERGIE TRA GSE E APER FIRMATO UN PROTOCOLLO PER APRIRE UN NUOVO CANALE D´INFORMAZIONE DEDICATO ALLE RINNOVABILI  
 
Roma, 20 febbraio 2012 – Firmato nella mattinata del 16 febbraio il protocollo d’intesa tra l’Amministratore Delegato del Gestore dei Servizi Energetici, Nando Pasquali, e il Presidente dell’Associazione Produttori Energia da Fonti Rinnovabili, Agostino Re Rebaudengo, per avviare un confronto strutturato e permanente in merito all’evoluzione della normativa sulle fonti rinnovabili e sulla relativa applicazione, di reciproco interesse. “Alla luce della prossima emanazione dei decreti attuativi del Decreto Legislativo del 3 marzo 2011, il Gse e Aper, nel rispetto dei propri ruoli istituzionali, si impegnano in particolare a istituire un tavolo tecnico permanente di consultazione per la definizione delle regole applicative di competenza del Gse e di confronto sull’interpretazione della normativa” dichiara l’Amministratore Delegato del Gse Nando Pasquali in occasione della firma. “Con questo protocollo d´intesa si realizza un vero e proprio "ponte" tra il Gse e il mondo delle rinnovabili italiane. - afferma il Presidente di Aper, Agostino Re Rebaudengo - Il Gse e Aper assieme, infatti, potranno fornire, il prorpio know how, nuovi strumenti di comunicazione, informazione, interazione e istanze formative agli operatori delle rinnovabili in tempo reale, con un canale bidirezionale. Gli strumenti messi a punto dal protocollo d´intesa firmato oggi, infatti, consentiranno al Gse di colloquiare con gli operatori e anche di recepirne le istanze, le richieste e le apettative".  
   
   
CONVEGNO ALPHOUSE RIPENSARE L’ARCHITETTURA ALPINA TRADIZIONALE IDEE E PROGETTI DI RIQUALIFICAZIONE ENERGETICA  
 
Aosta, 20 febbraio 2012 - “Ripensare l’architettura alpina tradizionale significa mettere a sistema il rispetto della cultura alpina, la riscoperta dei suoi caratteri nella contemporaneità, la costruzione di nuove relazioni tra nuclei abitati e paesaggio naturale, non solo per ricreare le condizioni socioeconomiche che consentano alla popolazione di restare a vivere in montagna, ma anche per utilizzare in modo sostenibile le risorse locali”. Sono queste le premesse del convegno Atelier Alphouse - Ripensare l’architettura alpina tradizionale. Idee e progetti di riqualificazione energetica, promosso dall’Assessorato delle attività produttive in collaborazione con il Coa energia istituito presso Finaosta, che si terrà venerdì 24 febbraio, dalle ore 10 alle 17, alla Cittadella dei Giovani di Aosta. L’appuntamento si pone come momento privilegiato per la conoscenza e la condivisione di esperienze extraregionali e regionali sui temi della riqualificazione energetica del patrimonio edilizio alpino. Rivolto a tutta la popolazione e in particolare ad un pubblico di attori coinvolti nel settore, il convegno presenterà in un primo momento i principi e le tecniche per un nuovo approccio nella riqualificazione dell’architettura tradizionale e alcune esperienze di interventi di recupero e riqualificazione energetica di insediamenti e di edifici alpini. Nella seconda parte saranno illustrati invece i risultati del Workshop dell’Atelier Alphouse sul recupero e l’ottimizzazione energetica di due edifici storici situati in una frazione di Champorcher. Il Workshop, che si terrà nei giorni precedenti il Convegno, è rivolto ai progettisti che operano sul territorio valdostano e ai vari attori coinvolti nel processo edilizio e propone il tema della riqualificazione energetica di edifici tradizionali in insediamenti alpini e costituisce, oltre che un importante momento formativo, un’occasione di scambio di idee utili per la progettazione di questi particolari interventi. Il convegno di venerdì 24 fa seguito all’inaugurazione della mostra omonima, visitabile fino al 29 febbraio nella Sala espositiva Finaosta Iniziative. Il Convegno e il Workshop sono organizzati nell’ambito del progetto europeo Alphouse – cultura ed ecologia dell’architettura alpina (Interreg Iiib - Alpine Space), che ha come scopo quello di dare supporto a professionisti e imprese che intendono sviluppare "soluzioni specifiche da applicare alle costruzioni tradizionali alpine nell´ambito del recupero architettonico e della riqualificazione energetica" come strategia per accrescere la propria competitività. Il progetto, in particolare, analizza e sistematizza le competenze e le conoscenze delle varie regioni per trasmetterle agli attori ai quali il progetto è rivolto – piccole medie imprese, artigiani, professionisti, pianificatori e amministratori locali. “Una delle sfide più importanti per chi abita il territorio alpino - spiega l’Assessore Ennio Pastoret - è riuscire a mantenere vivo il patrimonio architettonico che caratterizza piccoli e grandi insediamenti con un forte rischio di abbandono, per le mutate condizioni socioeconomiche e le diverse esigenze di comfort del vivere contemporaneo. Partire dalla profonda conoscenza delle regole non scritte che hanno guidato un’attenta costruzione dell’architettura vernacolare e del paesaggio alpino che ci è stato affidato e guardare con occhi nuovi questo patrimonio è essenziale per costruire una nuova consapevolezza per il futuro dell’architettura alpina. Pur nelle sue differenze regionali - sottolinea ancora l’Assessore Pastoret - essa si trova ad affrontare sfide comuni ed è chiamata a condividere idee e progetti innovativi, in grado di integrare gli aspetti legati alla conservazione e l’indispensabile sostenibilità energetica e ambientale”.  
   
   
CONVEGNO SUL RISCALDAMENTO ECOLOGICO E RINNOVABILE  
 
Vercelli, 20 febbraio 2012 - La Camera di Commercio di Vercelli organizza per giovedì 23 febbraio, alle ore 14, il convegno “Geotermia: il riscaldamento ecologico e rinnovabile”. L’appuntamento è presso la sede della Camera di Commercio, in Sala Pastore, piazza del Risorgimento 12, per parlare di energie rinnovabili, inquadramento geologico e idrogeologico in Piemonte e a Vercelli, riscaldamento e raffrescamento degli edifici, l’impianto fotovoltaico come completamento alla geotermia, costruire e ristrutturare in maniera sostenibile, i vantaggi giuridici e fiscali del miglioramento energetico e della messa in sicurezza degli edifici. http://www.vc.camcom.it/tool/news/single/view_html?id_news=886  
   
   
NASCONDERE GLI EDIFICI DAI TERREMOTI? LA TECNICA DI OCCULTAMENTO LI POTREBBE RENDERE PIÙ SICURI  
 
Bruxelles, 20 febbraio 2012 - Come possiamo proteggere gli edifici in caso di terremoto? Un ricercatore europeo ha forse trovato una risposta: usare un mantello invisibile! Anche se potrebbe suonare come qualcosa tirato fuori direttamente da un libro di fantascienza, il matematico dott. William Parnell dell´Università di Manchester nel Regno Unito ritiene che il loro dispositivo di "occultamento" recentemente sviluppato potrebbe un giorno proteggere gli edifici in caso di terremoto. Questa tecnica rende un oggetto quasi invisibile alle onde luminose, sonore o alle vibrazioni. I dispositivi di occultamento funzionano rivestendo le componenti delle strutture con gomma pressurizzata. Se applicati a un edificio, le potenti onde come quelle prodotte da un terremoto non "vedrebbero" l´edificio. In teoria, esse oltrepasserebbero la struttura e si eviterebbero così gravi danni. Spiegando a grandi linee le loro scoperte nella rivista Proceedings of the Royal Society A, il team descrive in che modo questa tecnica di occultamento potrebbe un giorno risultare importante per salvaguardare strutture come le centrali atomiche, i tralicci dell´elettricità e gli uffici governativi, sia durante le calamità naturali che gli attacchi terroristici. Anche se la ricerca riguardante l´occultamento dalle onde luminose è iniziata circa sei anni fa, non sono stati fatti ancora grandi lavori sulle onde nei corpi solidi come quelle prodotte dai terremoti. Il dott. William Parnell ha commentato l´importanza di questi risultati per il progresso nel campo dell´occultamento: "Sono stati fatti progressi significativi, sia a livello teorico che pratico nel settore dell´occultamento. Cinque o sei anni fa gli scienziati hanno iniziato con le onde luminose, e negli ultimi anni abbiamo iniziato a prendere in considerazione altri tipi di onde, tra cui le più importanti sono probabilmente le onde sonore e quelle elastiche. Il vero problema con queste ultime è che risulta normalmente impossibile usare materiali disponibili in natura come mantello." Molto di recente, il concetto del mantello di invisibilità è apparso nei libri di Harry Potter, con Harry che indossava il suo mantello per compiere indisturbato ogni tipo di azione senza essere notato. Ma si potrà trasferire questa idea dal mondo della fantascienza al compito alquanto più serio della gestione del rischio? Il dott. William Parnell entra nei dettagli: "Noi abbiamo mostrato teoricamente che sottoponendo un materiale disponibile in natura come la gomma a pressione, si ottiene da essa un effetto di occultamento da un tipo specifico di onda elastica. Il nostro team sta ora lavorando duramente su teorie più generali e sulla comprensione di come questa teoria possa essere realizzata in pratica. Questa ricerca ha mostrato che noi in realtà potremmo essere in grado di controllare la direzione e la velocità delle onde elastiche. Questo è importante perché noi vogliamo guidare questo tipo di onde in molti contesti, specialmente in nano-applicazioni, come ad esempio nel caso dell´elettronica. Se fosse possibile aumentare la scala di questa teoria per applicarla a oggetti più grandi, allora la si potrebbe usare per creare mantelli per proteggere edifici e strutture, o forse più realisticamente per proteggere parti specifiche molto importanti di quelle strutture." Il terremoto di Fukushima in Giappone la scorsa primavera ha riportato l´attenzione sull´importanza di mettere in sicurezza le centrali nucleari e di garantire che possano resistere ai disastri naturali. Attualmente, molti progetti portati avanti nell´ambito del settimo programma quadro (7° Pq) della Comunità europea dell´energia atomica (7° Pq Euratom, 2007-2011) mirano a far avanzare le conoscenze nel settore della sicurezza dell´energia nucleare. Il nuovo studio condotto dal dott. William Parnell integra questa continua ricerca. Per maggiori informazioni, visitare: Università di Manchester: http://www.Manchester.ac.uk/    
   
   
CASA, PROSEGUE L´IMPEGNO PER IL BANDO REGIONALE "UNA CASA PER LE GIOVANI COPPIE E ALTRI NUCLEI FAMILIARI". LA REGIONE EMILIA-ROMAGNA CONFERMA IL CONTRIBUTO IN CONTO CAPITALE DAI 10 AI 15 MILA EURO PER L´ACQUISTO DELLA PRIMA CASA. LE RISORSE COMPLESSIVE AMMONTANO AD OLTRE 8 MILIONI E 795 MILA EURO.  
 
Bologna, 20 febbraio 2012 – Prosegue il bando regionale ´Una casa per le giovani coppie e altri nuclei familiari´ in cui la Regione mette a disposizione un contributo di 10 mila euro per l’acquisto della casa, che sale a 13 mila euro se l’alloggio è realizzato con tecniche costruttive rispettose dell’ambiente e del risparmio energetico e arriva fino a 15 mila euro per le famiglie con almeno un figlio. L’azione è stata deliberata dalla Giunta nel corso dell’ultima seduta. Le risorse finanziarie destinate dalla Regione per la realizzazione del provvedimento ammontano a oltre 8 milioni e 795 mila euro complessivi. Ad oggi il progetto ´Una casa per le giovani coppie e altri nuclei familiari´ ha consentito l’acquisto della prima casa a 391 nuclei con un contributo complessivo della Regione Emilia-romagna di 4 milioni e 524 mila euro. «Favorire l’accesso alla prima casa di proprietà - ha evidenziato l’assessore regionale alle Attività produttive ed edilizia, Gian Carlo Muzzarelli – è un tassello dell’azione regionale per costruire la filiera dell’abitare e significa incidere sulla qualità della vita delle persone, dare loro una speranza in più, contribuire a rendere più solida la coesione sociale ed il sistema emiliano-romagnolo. Con questo contributo per le giovani coppie ed altri nuclei famigliari diamo una mano a chi oggi, pur in una situazione di difficoltà economica generale, ha deciso di acquistare la prima casa di proprietà». C’è tempo fino al 6 giugno prossimo per individuare uno degli alloggi disponibili a prezzo convenzionato (il cui elenco e ubicazione sono reperibili all’indirizzo http://www.intercent.it/ ) e sottoscrivere il pre-contratto con la proprietà dell’immobile. Dopo avere sottoscritto il pre-contratto, occorre presentare la richiesta di contributo compilando la modulistica disponibile online allo stesso indirizzo il giorno 7 giugno 2012 dalle ore 9 alle ore 17 (click day). La graduatoria dei nuclei ammessi al programma sarà pubblicata il 15 giugno 2012. Per giovani coppie si intendono nuclei costituiti da coniugi, da nubendi, da conviventi more uxorio o da persone intenzionate a convivere more uxorio, in cui almeno uno dei componenti la coppia abbia non più di 35 anni. Possono, inoltre, accedere i nuclei costituiti da un solo genitore che abbia non più di 45 anni di età con uno o più figli a carico; i nuclei nei quali almeno uno dei due genitori non abbia più di 45 anni di età e nei quali siano presenti almeno tre figli coresidenti, dei quali almeno uno minore di 18 anni; i nuclei sottoposti a procedure di rilascio dell´alloggio per ragioni diverse dalla morosità; i nuclei assegnatari di un alloggio di edilizia residenziale pubblica per i quali sia stata dichiarata la decadenza per superamento dei limiti di reddito.  
   
   
EDILIZIA: INCONTRO REGIONE-PRESIDENTI CINQUE ATER FVG  
 
Trieste, 20 febbraio 2012 - "Ad oggi, in tutte le cinque Aziende territoriali per l´Edilizia residenziale del Friuli Venezia Giulia risulta al massimo una disponibilità di qualche decina di appartamenti. Non è dunque assolutamente vero che a fronte di 8 mila domande presentate (e bisogna comunque tenere conto che non tutte le richieste hanno i requisiti per essere inserite in graduatoria) ci sia un ´patrimonio´ Ater di edilizia sovvenzionata pronta ad essere messa sul mercato: magari fossimo in queste condizioni!". Risponde così l´assessore regionale ai Lavori pubblici ed alle Infrastrutture Riccardo Riccardi - che il 16 febbraio a Trieste ha incontrato i cinque presidenti delle Ater Fvg - alle notizie di questi giorni circa un "blocco" delle assegnazioni degli alloggi popolari, ribadendo dunque che "non c´è un´incapacità di risposta ad una domanda sociale forte". Nel corso dell´odierna riunione, l´assessore Riccardi ed i presidenti Paolo Pittini (Ater Alto Friuli), Pietro Zandegiacomo Riziò (Gorizia), Claudio Serafini (Pordenone), Rocco Lobianco (Trieste) ed Attilio Vuga (Udine) hanno fatto il punto su questa presunta capacità di soddisfacimento delle richieste di edilizia sovvenzionata ed è stato chiarito che le Aziende possono comunque proseguire nelle loro attività di assegnazioni degli appartamenti disponibili secondo le graduatorie oggi in vigore che, ha indicato Riccardi, possono essere utilizzate. "La recente impugnazione del Governo nazionale della norma regionale sul welfare (la legge regionale 16 del 2011), infatti, non rende inefficace la legge in vigore: le disposizioni di legge vanno comunque osservate sino all´eventuale dichiarazione di incostituzionalità da parte della Corte costituzionale. Pertanto la posizione della Giunta è che le Ater possano procedere con le graduatorie in atto, seppure il numero degli alloggi da mettere a locazione presentato purtroppo numeri molto scarsi". La prossima settimana, ha peraltro comunicato Riccardi, l´assessore alla Famiglia Roberto Molinaro sarà a Roma per un incontro con gli organi tecnici del competente ministero per una valutazione complessiva delle motivazioni governative sulla legge regionale. "Ma la riunione di oggi con i vertici degli Ater ha permesso di di fare chiarezza anche su un altro tema importante oggi sul tappeto: quello dell´aumento - o sarebbe meglio dire del recupero dell´inflazione - dei canoni d´affitto deciso per il 2012 dalle cinque Aziende", ha sottolineato Riccardi. "Dall´esame congiunto abbiamo potuto verificare che in tutto il Friuli Venezia Giulia il canone medio è stato aumentato (al di là degli eventuali incrementi degli affitti dovuti da una modifica del reddito degli inquilini) di una percentuale che varia dal 2,5 al 5 per cento, frutto dell´adeguamento Istat previsto dalla legge e da una parziale ristrutturazione del bilancio delle Ater a seguito della ventilata applicazione dell´Imu anche per le case popolari": per tutte le cinque Ater Fvg potrebbe "valere" un importo complessivo variabile dai 5 ai 10 milioni di euro, che le Aziende non sarebbe assolutamente in grado di sostenere, è stato osservato da Attilio Vuga. "Occorre però chiarire che tali aumenti da 2 a 5 punti percentuali partono da canoni minimi diversi da Ater ad Ater: così, ad esempio, l´Ater di Trieste ha incrementato il canone minimo di affitto da 15 a 18 euro (dunque 3 euro di aumento - in media l´aumento Ater Trieste è stato del 4,66 p.C.) ed Udine è passata ad un canone minimo di 46,50 euro (+3,2 p.C.)". L´assessore Riccardi ed i presidenti Ater hanno quindi sottoscritto un Protocollo "d´intesa e collaborazione" che avvia un percorso di razionalizzazione e di attività comuni tra le cinque Aziende territoriali del Friuli Venezia Giulia.  
   
   
TRENTO, CASTELLO MOLINA: LOTTO PRODUTTIVO ALLA SOCIETA´ EUROSTANDARD SPA  
 
 Trento, 20 febbraio 2012 - La Giunta provinciale ha approvato, il 17 febbraio, su proposta dell’assessore all´industria Alessandro Olivi, la riserva di un lotto produttivo di circa 10.000 metri quadri nell’area denominata “Piana Ruaia” nel comune di Castello Molina di Fiemme, a favore della società Eurostandard Spa, rinomata realtà industriale con sede in Tesero che sta vivendo una fase di grande espansione sui mercati internazionali. La riserva di lotti nelle aree urbanizzate dalla Provincia, ai sensi della Legge provinciale 6 del 1999, è un atto che la Giunta può adottare nel caso di attività rilevanti per l’economia Trentina, con profili produttivi innovativi e livelli occupazionali significativamente in crescita e che va successivamente perfezionato attraverso l’acquisto dell’area da parte dell’impresa interessata. "In un momento di crisi economica internazionale come questo - ha sottolineato l´assessore Olivi - si tratta di un altro segnale positivo che testimonia della volontà della Provincia di contrastare la recessione e rilanciare lo sviluppo." Il varo dell’appalto per i lavori di urbanizzazione dell’area di Castello Molina, dopo le varie difficoltà incontrate nel corso degli anni, è ormai imminente. L’opera è stata affidata dalla Provincia autonoma a Trentino Sviluppo Spa, e prevede un ultimo acquisto di alcune particelle che sono in proprietà diretta del Comune per il completamento dell’area complessivamente disponibile alla vendita. Fra le aree produttive periferiche, lontane dall’asta dell’Adige, quella in questione è sicuramente una fra le più importanti, sia per la superficie totale a disposizione delle aziende (circa 44.000 metri quadri), sia per la sua collocazione strategica all’imbocco della valle e andrà a soddisfare le esigenze di spazi espresse da molte realtà locali. Sul lotto, Eurostandard Spa intende realizzare, da subito ed in parallelo con i lavori di apprestamento della Provincia, un magazzino automatico (contenitori movimentati in automatico con traslo elevatori) altrimenti irrealizzabile nell’attuale dislocazione produttiva per la mancanza di uno spazio adeguato. Il nuovo sito di stoccaggio, attuato con le più moderne tecniche, consentirà di liberare spazi nello stabilimento di Tesero, permettendo lo sviluppo e l’ampliamento delle attività svolte in quella sede, con il raggiungimento di un livello occupazionale complessivo di circa 72 unità lavorative.  
   
   
FVG: IL PGT UNA SFIDA PER IL FUTURO  
 
Udine, 20 febbraio 2012 -  "Una sfida per disegnare il futuro della regione". È iniziato il percorso di consultazione e partecipazione che porterà alla formazione del Piano di Governo del Territorio (Pgt), destinato a diventare il punto di riferimento urbanistico fondamentale del Friuli Venezia Giulia. L´assessore regionale Riccardo Riccardi ha convocato il 17 febbraio, nell´Auditorium della sede della Regione a Udine, la prima "Assemblea di pianificazione" con tutti i soggetti interessati per una prima presentazione degli obiettivi e delle linee guida del Pgt. Una tappa storica, perché il nuovo strumento sostituirà il Piano Urbanistico Generale Regionale (Purg) attualmente in vigore, varato ancora 34 anni fa, nel 1978. Un Piano che ha molti meriti, come ha riconosciuto lo stesso Riccardi perché "ha saputo guidare lo sviluppo e la trasformazione della regione", ma che adesso deve essere profondamente ripensato. Oggi Riccardi ha indicato un obiettivo preciso: approvare il nuovo Pgt entro la fine della legislatura. "Abbiamo il dovere e abbiamo la possibilità di farcela, altrimenti sarebbe una sconfitta per tutti. Non partiamo da zero, perché non sarà buttato via niente del lavoro che è stato fatto finora". Base del nuovo strumento urbanistico sarà il Piano per le Infrastrutture, recentemente approvato, perché il futuro del Friuli Venezia Giulia deve essere pensato nel contesto più ampio dell´Europa, per evitare il "pericolo di una marginalità" della regione, come ha sottolineato l´assessore. Il Pgt, ha assicurato Riccardi, prevede un "pianificazione leggera, settoriale, con una gerarchia organizzata". Una delle scelte di fondo sarà proprio la previsione di una pianificazione di "area vasta", che si ponga fra quella regionale e quella comunale. Su questo "nodo" non sono state presentate oggi soluzioni precostituite, che saranno invece oggetto di confronto con gli Enti locali. Altro punto fondamentale che il Pgt affronterà sarà quello di "ottenere lo sviluppo senza una nuova occupazione del territorio, puntando invece sul governo dello spazio edificato", ha rilevato l´assessore Riccardi, con esplicito riferimento alla questione dei centri commerciali. In due sessioni, una al mattino e una al pomeriggio, sono stati oggi invitati sindaci e presidenti di provincia, con le associazioni degli Enti locali, i componenti della Iv Commissione consiliare (che ha competenza in materia di pianificazione territoriale) con il presidente Alessandro Colautti, i rappresentanti delle imprese (Ance, Api, Confartigianato) e dei professionisti (geometri, architetti, ingegneri, geologi, notai), le Aziende sanitarie, le Agenzie e le direzioni regionali interessate, gli uffici periferici delle amministrazioni dello Stato. L´incarico di redigere il Pgt è stato affidato a un gruppo di lavoro interno all´Amministrazione regionale, che è affiancato da esperti degli Atenei di Trieste e di Udine. Dopo un intervento iniziale di Sandro Fabbro, docente all´Università friulana, i coordinatori dei gruppi di lavoro che stanno lavorando al Pgt hanno fatto il punto sui diversi aspetti del documento. Il percorso partecipato continuerà con la costituzione di Tavoli tecnici sul territorio, per poi arrivare a una seconda "Assemblea di pianificazione". Attraverso il nuovo Pgt si punta a garantire uno sviluppo bilanciato del Friuli Venezia Giulia e nello stesso tempo una più alta competitività economica del territorio. I grandi temi che lo strumento affronterà sono sostanzialmente quattro: sostenibilità ambientale, qualità della vita, coesione territoriale, competitività territoriale. In base alla legge regionale 22 del 2009, dovranno essere preparati tre strumenti di piano: il Documento territoriale strategico regionale (Dtsr), la Carta dei valori e il Rapporto ambientale.  
   
   
COMMERCIO ESTERO: ASSOCAMERESTERO, L’EXPORT ITALIANO FUORI DALLA CRISI GRAZIE AI MERCATI EXTRA-EUROPEI NEL 2011 +2% LE ESPORTAZIONI RISPETTO AL 2008, ANNO DI MAGGIOR ESPANSIONE DEL COMMERCIO ESTERO ITALIANO, GRAZIE AI RISULTATI EXTRA-UE (+9% CIRCA). ITALIA PRIMA IN EUROPA TRA I GRANDI PAESI ESPORTATORI.  
 
Roma, 20 febbraio 2012 – Se l’economia italiana rallenta nel complesso, l’export è già fuori dalla crisi: nel 2011 le esportazioni italiane sono aumentate del 12,2% su base annua, nei dati destagionalizzati, superando Germania (+11,5%), Francia (+8,6%) e Regno Unito (+11,3%). Inoltre, il valore delle vendite 2011 (circa 376 miliardi di euro) supera del 2% il dato dell’anno più favorevole al commercio estero italiano, il 2008, quando le esportazioni si attestavano su un valore di 369 miliardi, grazie soprattutto al traino dei mercati extra-europei, verso cui negli ultimi tre anni si registra un incremento del 9% circa. “Questi risultati sono il frutto del progressivo processo di riorganizzazione e riposizionamento produttivo delle imprese italiane, che stanno traendo un forte impulso dalla ripresa della crescita in primo luogo sui mercati “lontani”. Non è un caso che rispetto al 2008 la quota export diretta ai Paesi extra-europei è aumentata di tre punti percentuali, passando dal 41% all’attuale 44%. – afferma Gaetano Fausto Esposito, Segretario Generale di Assocamerestero, commentando i dati diffusi dall’Istat – Inoltre il deprezzamento dell’euro sul dollaro, che rende più convenienti in termini di prezzi relativi i nostri prodotti fuori dall’Ue, unito al continuo miglioramento qualitativo dei nostri prodotti, potrebbero contribuire a migliorare ulteriormente le nostre performance in ambito extra-europeo”. Si conferma l’importanza dei Paesi extra-Ue come destinazione dell’export italiano: a dicembre 2011 continua a crescere, rispetto a novembre, il contributo dell’Italia all’export dell’Ue a 27 fuori dall’Europa (+5,4%), mentre la Germania registra un lieve incremento (+1,5%) e la Francia addirittura un consistente decremento (-7,9%). Negli ultimi cinque anni, le esportazioni italiane registrano un incremento medio annuo delle vendite superiore a quello della Germania in Brasile (+16,5% contro +14,6%), e Svizzera (10,4% contro 6,8%), mentre in Turchia la performance italiana è in linea con quella tedesca (+7,3% in entrambi i casi). Buoni risultati per il Made in Italy anche in Cina (+12,0%) e India (+11,5%), sebbene permanga il disavanzo della bilancia commerciale con questi Paesi: rispettivamente di 19,3 miliardi di euro con il partner cinese (in flessione di circa un miliardo di euro rispetto al 2010) e di un miliardo con quello indiano (in aumento di 600 milioni di euro). “Praticamente il solo contributo alla crescita del Pil italiano viene dalle esportazioni nette. – prosegue Esposito – Rispetto al 2010, infatti, tutti i trimestri del 2011 fanno registrare incrementi positivi, da ultimo quello dello 0,8% del terzo trimestre, a fronte invece di dati nulli o negativi relativi alla domanda interna”. Tra i settori, si conferma leader la meccanica che, con un attivo di oltre 44 miliardi di euro nel 2011, contribuisce per oltre l’80% all’attivo del Made in Italy sui mercati esteri, seguita dal tessile-abbigliamento-calzature, che chiude l’anno con un surplus di 13 miliardi.  
   
   
SEMINARIO “LE NANOTECNOLOGIE PER LA CASA” APPLICAZIONI PRATICHE DELLE NANOTECNOLOGIE NEI SETTORI DELL’EDILIZIA E DELL’ARREDAMENTO  
 
Lissone, 20 febbraio 2012 - Eco-network organizza per il prossimo 24 Febbraio un seminario dal titolo “Le nanotecnologie per la casa”, che si terrà a Lissone nella Sala Polifunzionale della Biblioteca Civica in piazza Iv Novembre. L’evento, patrocinato dall’Assessorato alla Cultura, Identità e Tradizioni Locali del Comune di Lissone, viene proposto a seguito del grande successo ottenuto dal convegno realizzato a Marzo 2011 dal titolo “Le nanotecnologie per la Brianza”, prima iniziativa sul territorio brianzolo che ha voluto introdurre la ricerca scientifica nello specifico campo delle nanotecnologie. Il seminario “Le nanotecnologie per la casa”, iniziativa pensata anche in questa seconda edizione in collaborazione con Veneto Nanotech, vuole portare i più importanti enti di ricerca sul territorio nazionale a presentare le innovazioni e le applicazioni concrete di questa specifica branca della scienza. Il fil rouge che unirà i diversi interventi che animeranno la mattinata sarà il focus sui risultati ottenuti fino a oggi e ottenibili nel futuro prossimo specificatamente per i settori dell’edilizia e dell’arredamento. L’ obiettivo principale per il quale l’evento è proposto da Eco-network, realtà che si pone ormai da anni come punto di riferimento per le aziende eco-oriented attive nel distretto edile e del legno-arreda, è quello infatti di portare imprese e professionisti attivi in tali ambiti settori a conoscere e ad accogliere le enormi potenzialità che la nanotecnologia può permettere. Il convegno da una parte presenterà lo stato attuale della ricerca scientifica, approfondendo in seguito le innovazioni che, grazie alle applicazioni nanotecnologiche oggi possibili, portano materiali tradizionali, quali legno, vetro, tessuti tessili e altri materiali edili, ad acquisire nuove ed eccezionali proprietà. Lo sviluppo esponenziale che la nanotecnologia ha avuto in questi ultimi anni, infatti, ha allo stesso tempo spinto il mondo della ricerca e delle applicazioni scientifiche a risultati rivoluzionari, così come ha mutato completamente il nostro senso comune: la nanotecnologia ci permette oggi di vedere il legno comportarsi esattamente come un materilae ignifugo o i tessuti definiti fino a ieri idrofili diventare completamente impermeabili. Il seminario vuole quindi riuscire nell’importante intento di aprire imprese e professionisti presenti sul territorio lombardo alla possibilità di realizzare nuovi prodotti e nuovi materiali proprio grazie alla ricerca nanotecnologica. Www.eco-network.it    
   
   
L’OSSERVATORIO CONGIUNTURALE II SEMESTRE 2011 DI CONFINDUSTRIA LECCO E COMO  
 
Como, 20 febbraio 2012 - I Centro Studi di Confindustria Como e Lecco hanno terminato nei giorni scorsi le rilevazioni e l’analisi dei dati riguardanti l’Osservatorio Congiunturale sul secondo semestre 2011. In accordo con quanto già verificato lo scorso luglio in relazione alla prima metà dell’anno, l’elaborazione condotta in collaborazione dalle due Associazioni ha esaminato indicatori riguardanti la domanda, l’attività produttiva e il fatturato, oltre che gli aspetti relativi all’approvvigionamento delle materie prime, al grado di internazionalizzazione delle imprese, agli interventi attuati per far fronte alla congiuntura economica e allo scenario occupazionale. A livello generale emerge per i due territori uno scenario in rallentamento, in linea con le tendenze nazionali caratterizzate da una marcata contrazione dei fondamentali già a partire dal mese di settembre. I dati rivelano, per contro, alcune differenze rispetto ai due orizzonti temporali sui quali l’analisi è stata condotta: mentre sul versante congiunturale, infatti, il rapporto con la prima metà del 2011 segna il passo, con riduzioni medie del 4% per i principali indicatori esaminati (domanda, attività produttiva e fatturato), il confronto tendenziale, rispetto cioè a quanto registrato nel semestre luglio-dicembre 2010, si rivela positivo e indica una leggera crescita, in particolare riguardo all’andamento del fatturato (+4.2%). Nonostante la performance congiunturale, le previsioni delle imprese del campione per la prima metà del 2012 indicano in media un incremento pari al 2% per i tre indicatori precedentemente citati, dando un segnale di lieve fiducia. A livello dimensionale, le imprese più piccole (fino a 50 occupati) hanno segnalato una congiuntura più penalizzante rispetto alle imprese medie e, sul versante previsionale, hanno rivelato minor positività. Non si sono registrare invece particolari differenze riguardo allo scenario occupazionale: sia le imprese di medie dimensioni che quelle al di sotto dei 50 occupati hanno segnalato infatti una maggior propensione alla riduzione della propria forza lavoro (il doppio rispetto a quella indicante un possibile aumento dei livelli) durante il semestre e ipotesi di una possibile ulteriore riduzione dell’organico nei primi sei mesi dell’anno in corso. Evoluzione della domanda - Gli ordini delle due province mostrano, nel secondo semestre 2011, una contrazione (-5%) rispetto a quanto rilevato nella prima metà dell’anno dove si era registrata, invece, una variazione positiva e pari al 8,6% rispetto ai livelli di fine 2010. Il rapporto con lo stesso semestre dell’anno precedente evidenzia una sostanziale stabilità della domanda (+0.6%), quasi a confermare che il rallentamento del secondo semestre abbia annullato la crescita verificatasi durante la prima parte dell’anno. L’osservatorio ha evidenziato che circa il 46% della produzione del campione risulta soggetta a dinamiche stagionali, un dato che parrebbe giustificare, almeno in parte, la contrazione della variazione congiunturale. Le aspettative per la prima metà del nuovo anno sembrano invece indicare una lieve crescita (2%). Attività produttiva - Il rallentamento registrato per la domanda ha inciso sicuramente sull’attività produttiva delle aziende dei due territori, tant’è che il livello di saturazione degli impianti è sceso di oltre cinque punti percentuali rispetto alla prima parte dell’anno: si è passati dal 76.5% registrato di giugno al 71.9 di fine anno. Nel confronto con dicembre 2010, il saldo dell’attività produttiva rimane comunque positivo (+1.3%), ma i buoni risultati dei primi sei mesi del 2011, in cui si era rilevato un aumento dell’attività dell’8.1%, sono stati vanificati da una seconda parte dell’anno decisamente sotto tono e con un indicatore sceso al -3.5%. Nei prossimi mesi le aziende si aspettano un leggero aumento dell’attività produttiva (+2.5%), dato che non è sufficiente per presagire un ritorno ai livelli ottimali di produzione ma che in un clima denso di preoccupazione rappresenta comunque un segnale di fiducia per la seconda parte dell’anno. Il ricorso a subfornitori esterni all’azienda rispecchia quanto rilevato nel corso del primo semestre del 2011. Si registra un lieve incremento nell’utilizzo di subfornitori nazionali (dal 13% di giugno al 14.9% di dicembre) e una stabilità per quanto riguarda i subfornitori internazionali (dal 3.8% al 3.3%). Approvvigionamento materie prime - Difformemente a quanto registrato a livello congiunturale, le imprese rivelano di non aver vissuto particolari criticità sul fronte delle materie prime. Durante il secondo semestre, infatti, i prezzi delle commodities sono rimasti stabili (in media le variazioni registrate sono state pari al +0.3%) senza causare aggravi sui processi logistici e sulle pianificazioni aziendali. Rispetto ai livelli di prezzi affrontati nel 2010, il campione ha indicato di aver dovuto sostenere comunque un aumento medio del 4.1% durante il secondo semestre 2011 (nel primo semestre dello scorso anno la variazione tendenziale rispetto alla prima metà del 2010 aveva evidenziato un aumento medio di ben l’11.6%). L’incidenza percentuale media del costo delle materie prime sul totale dei costi di produzione indicata dal campione si è attestata al 35.1%. Evoluzione del fatturato - A livello tendenziale l’indicatore sull’andamento del fatturato è quello che ha registrato le migliori performance. Nel confronto con la parte finale del 2010 si registra un incremento del 4.1%, anche se questo dato è molto influenzato dai buoni risultati della prima parte dell’anno. Tale tesi è avvalorata dal dato congiunturale che indica una diminuzione a dicembre del 3.9% rispetto ai primi sei mesi dell’anno. Anche in questo caso, dunque, si nota il divario tra quanto rilevato nel precedente Osservatorio Congiunturale (+9.5%) e l’attuale situazione delle aziende delle due province. Le previsioni sono in linea con quanto indicato in precedenza e per i primi sei mesi del 2012 si ipotizza un aumento del fatturato inferiore ai due punti (1.9%). Nella seconda parte del 2011 sono stati registrati rallentamenti anche dalle economie internazionali e ciò ha influito sicuramente sull’andamento dell’export delle due province. Permane certamente la vocazione all’internazionalizzazione delle aziende comasche e lecchesi, anche se le esportazioni hanno subito una riduzione del 5% nel secondo semestre dell’anno appena trascorso. Il principale mercato di sbocco delle merci prodotte è rappresentato dai paesi dell’Europa, ai quali è destinato circa il 68% delle esportazioni totali. Oltre un quinto dei beni prodotti in Italia viene venduto nei soli paesi dell’Europa Occidentale (tra i principali Germania, Francia e Spagna). Dimezzata invece la percentuale di prodotti destinata al mercato cinese (dall’1.6% di giugno 2011 allo 0.8% di dicembre) ed in calo anche le vendite nel mercato statunitense (dal 3.5% al 2.9%) e nell’America Centro-meridionale (dall’1.7% all’1.2%). Nonostante la diminuzione percentuale delle quantità di prodotto esportate le aziende dei due territori hanno indicato di aver avvertito un lieve aumento del business sui mercati esteri nel corso dell’ultimo semestre del 2011 (i giudizi indicanti aumento, 31% circa, superano quelli indicanti una riduzione e che si attestano al 28%). Differente invece la situazione a livello italiano, con le aziende che hanno avvertito un deciso rallentamento nel fatturato realizzato sul territorio nazionale (i giudizi in di munizione sono circa il doppio di quelli indicanti un aumento, 45% contro il 23%). Impatto della congiuntura economica - Alla luce del nuovo rallentamento congiunturale verificatosi nella seconda metà dell’anno, l’Osservatorio ha posto l’attenzione anche sulle azioni che le imprese hanno intrapreso per fronteggiare la nuova ondata di crisi. Le misure adottate si sono sviluppate sia sul fronte interno, attraverso il ridimensionamento dei costi (22%) e la riduzione degli investimenti (11,3%), che su quello esterno, mediante la ricerca di nuovi clienti e mercati esteri (22,3%) ed interventi per il recupero dei crediti (11,9%). In alcuni casi le imprese hanno optato per incrementare le efficienze ampliando il proprio parco fornitori mentre in altri casi la scelta ha riguardato la riduzione della produzione e l’attuazione di interventi sulla base occupazionale. Scenario occupazionale - Lo scenario occupazionale nelle aziende di Lecco e Como mostra segni di contrazione, anche se permane una certa stabilità, come dichiarato dal 67% del campione; mentre aumenta il divario tra i giudizi che indicano una riduzione (22%) e quelli di crescita(11%). Tale scenario dovrebbe ripresentarsi nel corso dei primi mesi del 2012, con le aziende che dichiarano un mantenimento dei livelli nel 70% dei casi. I Dati Di Como - Nel dettaglio, sul fronte della domanda per il secondo semestre del 2011, l’indagine evidenzia una variazione media, rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, pari al 1,6%; invece, è pari al 9% la variazione della domanda relativa ai sei mesi finali del 2011 rispetto al primo semestre. Il dato è però influenzato significativamente dalla performance registrate dalle imprese di dimensioni minori, soffrono maggiormente quelle più grandi (infatti, il dato isolato a quest’ultime segna un +3,8%). In merito alle aspettative degli imprenditori, si rileva una previsione di crescita degli ordini pari al 3% (variazione degli ordini dei primi sei mesi del 2012 rispetto alla fine dell’anno precedente), ancora una volta sono più ottimiste le imprese più piccole. Facendo riferimento alla precedente analisi, nel Luglio 2011 gli imprenditori prevedevano un secondo semestre in stagnazione (+0,5% congiunturale), il consuntivo espresso oggi invece risulta essere stato ben più positivo di quanto ci si aspettasse prima dell’estate. Dati più contenuti per quel che riguarda l’andamento dell’attività produttiva, è stata registrata una crescita dei livelli produttivi pari al 6,3% (rispetto ai primi sei mesi del 2011) e del 4% (rispetto al secondo semestre del 2010). Nelle previsioni relative ai sei mesi finali del 2011, gli imprenditori intervistati esprimono una crescita del 4% rispetto ai sei mesi appena passati. La capacità produttiva stimata è pari a circa al 76%, in calo rispetto all’80% medio rilevato sei mesi fa. Segnali meno allarmanti rispetto al passato sul fronte dell’approvvigionamento delle materie prime. Gli imprenditori segnalano incrementi del 4% rispetto alla fine del 2010, ma si intravede un rallentamento in quanto la crescita è sotto il 2% rispetto al primo semestre del 2011. Si sottolineano due aspetti emersi nel corso delle indagini svolte periodicamente: rispetto al totale dei costi, l’incidenza media delle materie prime rilevata è pari al 36% (con variazioni dovute alle peculiarità di alcuni settori); come sopra indicato, non si rilevano forti incrementi dei prezzi per l’approvvigionamento ma il costo rimane comunque molto alto, in termini assoluti. L’evoluzione del fatturato delle imprese di Como è stata molto peculiare: sebbene sia incrementato su base annua del 13% (dunque rispetto alla fine del 2010), nel corso del secondo semestre si è rilevato un -1,2% rispetto ai primi mesi del 2011. Per quanto riguarda le vendite, l’indagine consente di interpretare le dinamiche occorse nell’anno appena conclusosi: appare chiaro infatti un andamento contrastante; un primo semestre piuttosto positivo, trainato dall’export; un secondo semestre quasi fermo, probabilmente influenzato dalle previsioni poco ottimistiche e dall’incertezza regnante sui mercati. Inoltre, l’indagine ha analizzato la scomposizione del fatturato rispetto ai mercati di sbocco, evidenziando una quota del mercato interno pari mediamente al 76% delle vendite. Il fatturato relativo ai clienti italiani è anche quello meno vivace soprattutto se confrontato con l’export, infatti, quest’ultimo cresce per quasi il 70% del campione. Analizzando gli mercati geografici, i Paesi dell’Europa Occidentale seguono il mercato interno per importanza, il loro peso è poco sotto il 20, gli Stati Uniti si attestano al 4,2%, l’Est Europa e l’America Centro-meridionale rispettivamente al 2,3% e al 1,8%. L’indagine quantitativa è stata corredata anche da aspetti non strettamente riguardanti l’andamento economico delle imprese del territorio, si sono esaminate difatti anche le leve utilizzate dagli imprenditori per fronteggiare la crisi e sono stati segnalati eventuali aspetti critici nelle attività d’investimento. A seguito dell’analisi emerge che al ridimensionamento dei costi, citato dal 25% degli intervistati, ci si è concentrati sulla ricerca di nuovi clienti e/o di nuovi fornitori (rispettivamente nel 17 e nel 12% dei casi). A seguito del rilevante fenomeno di credit crunch, il 16% degli imprenditori ha rivisto la composizione delle fonti di finanziamento dell’impresa o ha rivisto i propri piani di investimento (14%) per carenza di liquidità o difficoltà nell’accesso al credito. Infine, il 2% del campione ha modificato la proprio base occupazionale, riducendola. A corredo di quest’ultima informazione, si aggiunge che l’andamento occupazionale previsto è sostanzialmente stabile (69% dei casi), sebbene quasi nessun imprenditore abbia segnalato la necessità di assumere nuove risorse. I risultati dell’indagine sul secondo semestre 2011 ci confermano quanto tutti noi imprenditori già avevamo intuito – commenta Francesco Verga, Presidente di Confindustria Como -. Dopo i primi sei mesi che prospettavano una ripresa dei mercati e che ci hanno indotto ad un cauto ottimismo, nella seconda parte del 2011 le cose sono purtroppo un po’ cambiate e l’incertezza sul futuro ha avuto delle ricadute sui fatturati. Apprendo però con grande soddisfazione che, tra le leve che gli imprenditori stanno utilizzando per fronteggiare la crisi, dopo l’inevitabile ridimensionamento dei costi ci sia la ricerca di nuovi clienti, rivolta soprattutto ai mercati esteri. Penso che al momento questo sia l’unico strumento efficace per contrastare la scarsa vitalità del mercato italiano.  
   
   
VENETO: INDUSTRIA IV TRIMESTRE: FLESSIONE DEL -1,4% SUL 2010, -0,6% CONGIUNTURALE SI SALVA L’EXPORT (+2,5%), STABILE L’OCCUPAZIONE MA PEGGIORA IL CLIMA DI FIDUCIA  
 
Venezia, 20 febbraio 2012 - Nel quarto trimestre 2011, sulla base dell’indagine Venetocongiuntura, la produzione industriale ha registrato una flessione del -1,4% rispetto allo stesso periodo del 2010, mentre la variazione congiunturale destagionalizzata è stata del -0,6%. L’analisi congiunturale sull’industria manifatturiera di Unioncamere del Veneto, con la collaborazione della Confartigianato del Veneto, è stata effettuata su un campione di 2.638 imprese con almeno 2 addetti. «Il quarto trimestre 2011 evidenza un’ulteriore frenata dell’industria regionale – spiega il presidente di Unioncamere del Veneto Alessandro Bianchi –. Si tratta di un momento particolarmente difficile per le imprese del Veneto in uno scenario internazionale molto complesso nel quale i mercati finanziari giocano un ruolo determinante, anche nelle loro componenti speculative. Inoltre i forti segnali di incertezza e volatilità che dal versante finanziario si trasmettono all’economia reale influiscono negativamente sulle aspettative degli imprenditori, che intravedono un ulteriore peggioramento nei prossimi mesi. I livelli produttivi flettono leggermente (-0,6% sul trimestre precedente e -1,4% su base annua), anche se il bilancio dell’intero 2011 mostra comunque un recupero della produzione industriale rispetto al 2010. Pur nelle oggettive difficoltà le imprese venete hanno dunque saputo far fronte alle difficoltà congiunturali molto meglio di quanto mostrino gli indicatori finanziari. I dati mostrano quindi un’economia reale certamente in sofferenza, ma che ben saprebbe sfruttare, dopo gli interventi di contenimento del debito, politiche di sviluppo, rafforzando ulteriormente il positivo orientamento all’export e supportando l’auspicata ripresa della domanda interna». Produzione industriale - Il calo generale della produzione ha interessato principalmente le microimprese (2-9 addetti) e quelle di maggiori dimensioni (più di 250 addetti) con una diminuzione del -4% e -3,9%. A seguire le medie imprese (50-249 addetti) col -1,1% e le piccole imprese (10-49 addetti) col -0,5%. La dinamica negativa si rileva soprattutto per le imprese che producono beni di consumo (-2,5%), mentre è minore per i beni intermedi (-1,1%) e di investimento (-0,3%). Fra i settori, la diminuzione tendenziale più marcata riguarda le macchine elettriche ed elettroniche (-7,9%). Calo meno accentuato si rileva per il comparto gomma e plastica (-3%), carta e stampa (-2,5%), legno e mobile (-2,5%), tessile, abbigliamento e calzaturiero (-2%) e marmo, vetro, ceramica e altri minerali non metalliferi (-1,4%). Sopra la media regionale le altre imprese manifatturiere (-0,9%), i mezzi di trasporto (-0,8%), le macchine ed apparecchi meccanici (-0,4%). Segnali positivi arrivano invece dal comparto alimentare, bevande e tabacco (+1,5%) e dal settore metalli e prodotti in metallo (+0,4%). Fatturato interno ed estero - Si ferma la crescita del fatturato che ha segnato un +0,1% su base annua. Meglio le grandi imprese (+1,4%), lieve flessione per le piccole (-0,3%), ma sensibile diminuzione per le microimprese (-3,9%). Sotto il profilo settoriale spicca l’incremento nell’industria dei mezzi di trasporto (+5,4%), ma andamento positivo anche per le macchine ed apparecchi meccanici (+2,3%) e alimentare, bevande e tabacco (+2,8%). Negative le variazioni delle macchine elettriche ed elettroniche (-4,8%), del marmo, vetro, ceramica e altri minerali non metalliferi (-3%). La stazionarietà del fatturato è ascrivibile a una tendenza positiva dell’export che ha registrato un +2,5% (+5,5% le grandi imprese, -2,9% le microimprese) grazie soprattutto al settore della gomma e plastica (+8,9%), dei mezzi di trasporto (+7,6%) e metalli e prodotti in metallo (+6,8%). Il fatturato interno ha mostrato invece una contrazione del -1,2% (-3,8% le microimprese) dovuto in primis al comparto delle macchine elettriche ed elettroniche (-5,8%), altre imprese manifatturiere (-5%), legno e mobile (-3,5%). Andamenti positivi li hanno registrati i mezzi di trasporto (+3,8%) e alimentare, bevande e tabacco (+2,8%). Ordinativi - Gli ordinativi hanno segnato una lieve flessione del -0,6% su base annua (-3,6% le microimprese, +0,6% le grandi imprese). Gli aumenti più significativi nel comparto alimentare, bevande e tabacco (+2,5%) e macchine ed apparecchi meccanici (+2%). In diminuzione gli ordinativi nei settori macchine elettriche ed elettroniche (-5,6%) e carta e stampa (-3,9%). Positiva la performance degli ordinativi dal mercato estero (+1,5%) con incrementi maggiori per gomma e plastica (+5,7%) e macchine ed apparecchi meccanici (+5,1%). Variazione negativa per gli ordinativi dal mercato interno (-2%) relativamente a tutte le dimensioni d’azienda, in particolare le grandi imprese (-3,4%). L’unico settore in aumento è l’alimentare, bevande e tabacco (+2,2%), mentre è in forte diminuzione quello delle macchine elettriche ed elettroniche (-6,2%). Occupazione - Stazionario l’andamento dell’occupazione con un -0,2% su base annua (-1,3% nel trimestre precedente). Il calo maggiore riguarda le microimprese (-2,2%). La stabilità è dovuta alla variazione positiva nel settore alimentare, bevande e tabacco (+2,2%) e macchine elettriche ed elettroniche (+1,7%) contro l’andamento negativo del legno e mobile e carta e stampa (-2,4%). Stabile l’occupazione straniera (-0,1%) nonostante il forte aumento nelle grandi imprese (+12,7%). Previsioni - Aumenta il pessimismo degli imprenditori per i prossimi tre mesi (saldo -16,3 punti percentuali rispetto ai -3,2 p.P. Del trimestre precedente). Perdita di fiducia anche per l’indicatore del fatturato (-15,1 p.P. Contro il -2,3 p.P. Del trimestre precedente). Negative le attese per gli ordinativi dal mercato interno (-20,1 p.P.) ma peggiorano anche quelle per il mercato estero (-7,8 p.P. Contro il -0,1 p.P. Del trimestre precedente) e per l’occupazione (-7,5 p.P., -5,5 p.P. Nel trimestre precedente).  
   
   
MILANO, SOGEMI. VIA LIBERA AL PIANO DI MESSA IN SICUREZZA ECONOMICA DELLA SOCIETÀ  
 
Milano, 20 febbraio 2012 - Dopo 7 sedute di Consiglio, è stata approvata nella notte con 26 voti a favore, 1 contrario e 1 astenuto la delibera per la salvaguardia economica dei mercati generali di Milano e la riorganizzazione della società partecipata Sogemi Spa. “Un delibera che garantisce in primo luogo la sopravvivenza della società dal punto di vista economico e funzionale”, ha commentato l’assessore al Commercio, Attività produttive, Turismo, Marketing territoriale Franco D’alfonso. “Abbiamo voluto salvaguardare il futuro dei lavoratori e degli operatori, affinché si possa procedere con serenità alla definizione di nuovi mercati generali, ovunque siano allocati, sicuramente più moderni e efficienti”. La delibera, approvata dopo un lungo percorso (8 Commissioni consiliari e una lunga serie di incontri tra l’assessore e tutti gli operatori coinvolti), prevede di dare certezza operativa alla Sogemi attraverso un intervento di finanziamento a fondo perduto da parte dell’Amministrazione comunale per complessivi 33,2 milioni di euro per il quinquennio 2011-2016. Fondi cosi distribuiti: 14.5 milioni di euro per interventi di messa in sicurezza degli impianti (bonifica dall’amianto, catena del freddo, coperture, ecc.), 9.2 milioni di euro per ammortizzare la situazione debitoria verso fornitori e banche, 5 milioni di euro per finanziamenti già erogati e Contratto di Servizio con il Comune (apertura dei mercati al pubblico il sabato e piano controllo qualità prodotti), 4,5 milioni di euro per liberare le aree dell’ex macello e dell’attuale mercato avicunicolo, circa 150.000 mq che Sogemi rende al Comune. Il piano di “messa in sicurezza” identificato dalla delibera non prevede alcun taglio all’occupazione, ma una riduzione progressiva del costo del lavoro per effetto delle procedure di prepensionamento, che porteranno il personale dalle attuali 55 unità a 46 nel 2016. La delibera del Consiglio ha trovato la convergenza di maggioranza e opposizione sull’emendamento che impegna la Giunta a presentare un piano di sviluppo organico di Sogemi Spa entro cinque mesi.  
   
   
LAVORO, INVESTIRE IN SICUREZZA CONVIENE  
 
Rovereto, 20 febbraio 2012 - Gli investimenti in sicurezza sul lavoro possono rappresentare un’occasione di crescita per l’azienda, ma anche di risparmio. Questo il tema che verrà discusso in un convegno informativo dal titolo “L’implementazione dei sistemi di gestione della salute e sicurezza sul lavoro” organizzato da Trentino Sviluppo, Inail e Apiae, l’Agenzia provinciale per l’incentivazione delle attività economiche. Appuntamento quindi per lunedì 20 febbraio presso il Polo Tecnologico di Rovereto. Una giornata intera di lavori, ad iniziare dalle ore 9.00, durante la quale esperti in più settori approfondiranno i diversi aspetti legati ai temi della sicurezza e della salute sul lavoro, con il contributo dei “casi” Petrolvilla ed Fbk. Appuntamento quindi per lunedì 20 febbraio 2012, presso Sala Piave del Polo Tecnologico di Rovereto (Via F. Zeni, 8), per una giornata di lavori che seguirà la seguente agenda: ore 8:45 - Registrazione partecipanti; ore 9:15 - Benvenuto di Trentino Sviluppo; ore 9:30 - Bando I.n.a.i.l.2011 – Incentivi alle imprese per la realizzazione di interventi in materia di salute e di sicurezza sul lavoro - Ing. Alfonso Piccioni, Contapt Inail Direzione provinciale Trento; Legge Provinciale 17 Servizi alle Imprese” (L.p.17/93) – Dott. Mauro Demozzi, Apiae (Agenzia Provinciale per l’incentivazione delle attività economiche); La gestione paper-less dei Sgsl e dematerializzazione dei documenti: visibilità aziendale ed efficienza dei sistemi - Per. Ind. Aldo Frisinghelli, Ambiente Smile; Vantaggi economici e pratici nell´implementazione di un sistema di gestione informatico sulla sicurezza Bs Ohsas 18001 - Ing. Rodolfo Padovan, 626Suite; ore 14:00 - Caso aziendale 1: “Il risparmio ottenuto con la certificazione in sicurezza” - Ing. Davide D´eliseo, Petrolvilla Groupa; “Il ruolo dell’organismo accreditato” - Dott. Giovanni Semenzin, Kiwa; ore 15:30 - Coffee Break; ore 15:45 - Caso aziendale 2: “La scelta aziendale dei sistemi informatici per la gestione della sicurezza” – ing. Roberto Dallacosta, Fbk – Fondazione Bruno Kessler; “L’ efficacia esimente dei modelli organizzativi” - avv. Zeno Perinelli. La partecipazione è gratuita previa iscrizione a info@trentinosviluppo.It  
   
   
IMPRESE: LA PROVINCIA DI PARMA FA CRESCERE LE NUOVE IDEE PARTE LA IV EDIZIONE DI ESP E LA II DI PIATTAFORME PER L’INNOVAZIONE. CON 500MILA EURO OPPORTUNITÀ PER 40 AZIENDE  
 
Parma, 20 febbraio 2012 - “Andare al cuore del problema in modo serio”. Il problema per il presidente Vincenzo Bernazzoli è il fatto che anche in questo territorio le prospettive per il 2012 si presentano negative. La soluzione, o meglio il contributo che la Provincia di Parma intende continuare a dare - “fino a che ci saremo” - è quello di sostenere le imprese del territorio a costruire strategie di internazionalizzazione e percorsi per innovare. Lo strumento sono due progetti che si sono dimostrati di successo: “Esp” e “Piattaforme per l’innovazione” che vengono rilanciati nelle nuove edizioni - rispettivamente la Iv e la Ii - con bandi che usciranno nei prossimi giorni. “Abbiamo sperimentato questo modello di aiuto alle piccole e micro imprese – ha spiegato Bernazzoli presentando oggi l’iniziativa – ce ne sono tante a Parma che hanno idee innovative straordinarie che non riescono realizzare, mettendo un consulente specializzato nei mercati esteri o per sviluppare innovazione. Le imprese coinvolte nelle passate edizioni hanno aumentato fatturato, occupazione, anche in anni come questi. Questo significa che abbiamo visto giusto ed è per questo lo riproponiamo. In un momento di grande preoccupazione per le famiglie e imprese, è un modo concreto per dare coraggio a resistere e portare avanti anche progetti e idee”. Con questa nuova edizione dei due progetti la Provincia metterà a disposizione di 40 aziende del territorio un iter di sostegno mirato e figure professionali dedicate per affrontare più sicuri le problematiche dei mercati esteri. Per partecipare le aziende dovranno concorrere a una selezione presentando il loro progetto di internazionalizzazione o di innovazione, quelle scelte potranno usufruire di una consulenza “personalizzata” (80 ore con un esperto a loro disposizione) e di attività formative per il personale, per definire una strategia di realizzazione del progetto. “Esp è un progetto collaudato che ha dato frutti importanti e ha permesso di costruire una rete fra imprese e la pubblica amministrazione per affrontare una sfida che riguarda tutti dando prospettive alle imprese partecipanti – ha sottolineato il vicepresidente e assessore alle Attività produttive Pier Luigi Ferrari - e creando un meccanismo virtuoso che ha permesso di valorizzare le risorse e i cervelli che sappiamo esserci nel nostro territorio “ Abbiamo raddoppiato il finanziamento per questi due progetti nei quali investiamo 500mila euro perché riteniamo il tema dell’internazionalizzazione e innovazione una priorità – ha spiegato l’assessore provinciale alla Formazione professionale e Lavoro Manuela Amoretti - Aver concentrato le risorse consentirà al doppio di aziende di partecipare e di godere di una consulenza esperta, una formazione individualizzata per l’imprenditore, i suoi manager i lavoratori, sull’idea che intendono realizzare” Esp: attrezzarsi per l’internazionalizzazione - Giunto alla Iv edizione il progetto Esp, Export Service Parma, è un “percorso guidato” verso l’internazionalizzazione a cui accedono le micro e le piccole imprese del territorio che intendono acquisire competitività sui mercati esteri. L’iniziativa è destinata a 20 micro e piccole imprese di Parma e del Parmense con un potenziale di prodotto idoneo a competere nel mercato estero, imprenditori motivati al progetto e aperti alle nuove sfide, una struttura organizzativa adeguata o potenzialmente adeguabile a rispondere ad accresciuti volumi di mercato. Le aziende selezionate, oltre a fruire di diverse opportunità formative per il personale, avranno a disposizione un “Export specialist senior” con provate competenze in organizzazione aziendale, commercio estero e marketing internazionale, che affiancherà l’imprenditore nella definizione di una strategia e delle tappe necessarie per concretizzarla. Queste in sintesi le azioni promosse: - sostenere con l’aiuto di esperti dei mercati prescelti le micro e piccole imprese nei progetti di internazionalizzazione, sviluppando competenze strategiche e tecnico gestionali; - promuovere e favorire la creazione di reti di impresa, come strumento per gestire i processi di internazionalizzazione; - valorizzare le sinergie tra gli attori locali per migliorare la qualità e la complementarietà dei servizi; - promuovere il confronto interno all’azienda in un’ottica di costruzione attiva e condivisa del proprio piano export; - consolidare i rapporti tra enti pubblici (Provincia, Regione) e privati (Associazioni, Imprese) per supportare lo sviluppo del tessuto economico locale e valorizzare l’immagine dei prodotti e delle tecnologie del “Sistema Parma”. Esp è gestito dagli enti di formazione Ecipar (Cna) e Formart (Apla e Gia). Il progetto fruirà del concreto sostegno delle forze economiche locali, che, riunite in un Comitato di Pilotaggio, indirizzeranno e monitoreranno le azioni. Piattaforme per l’innovazione: strategie per fare futuro - Il progetto della Provincia si rivolge alle piccole e medie imprese e punta sull’innovazione come strumento per sostenere la competitività e le sfide del mercato. L’obiettivo è promuovere percorsi permanenti di innovazione. Sono 20 le aziende che potranno beneficiare dell’iniziativa presentando un’idea di innovazione nei seguenti ambiti: - innovazione organizzativa, che comporta mutamenti significativi nelle procedure operative aziendali e nell’organizzazione del lavoro, finalizzata a migliorare le prestazioni dell’impresa; - innovazione di politiche commerciali e di marketing con l’adozione di nuove strategie e creazione di reti commerciali, anche all’estero, per aumentare il successo commerciale dei prodotti; - innovazione di prodotto, per l’introduzione sul mercato del prodotto migliorato in termini di caratteristiche tecniche e funzionali. Le imprese selezionate potranno sviluppare e realizzare questa loro idea usufruendo di una consulenza in azienda personalizzata da parte di un esperto in processi di innovazione (selezionato attraverso un bando sulla base di competenze ed esperienze) che le supporterà nel definire un “business plan” per lo sviluppo del progetto di innovazione e nella sua realizzazione. Le imprese inoltre potranno fruire anche di iniziative di formazione per i propri dipendenti, con interventi coerenti con i fabbisogni legati alla realizzazione del progetto. Piattaforme per l’innovazione, oltre a comprendere un articolato impianto di azioni, ( consulenza aziendale, bilanci di competenze del personale interno, progettazione di interventi di innovazione sul ciclo produttivo e delle risorse umane, formazione ecc.) ha come obiettivo anche quello di garantire confronto e scambio delle buone prassi tra il mondo delle imprese, quello accademico e della ricerca e il sistema locale, con lo scopo di creare un modello di intervento innovativo. Il progetto è gestito da Cisita con la partecipazione dell’insieme delle forze economiche e sociali del territorio che ne seguiranno l’evoluzione attraverso un Comitato di pilotaggio. I numeri delle precedenti edizioni Esp (3 edizioni): 39 le aziende selezionate; 3.120 le ore di consulenza personalizzata totali; 13 le iniziative formative per le imprese. Piattaforme per l’innovazione (1 edizione): 11 le aziende selezionate; 880 le ore di consulenza personalizzata totali; 10 le iniziative formative, che hanno coinvolto un totale di 96 lavoratori.  
   
   
TRENTO: FONDO PER IL “PRIVATE EQUITY” NELLE S.R.L. ARTIGIANE  
 
Trento, 20 febbraio 2012 - La Giunta provinciale, su proposta dell’assessore all´industria, artigianato e commercio Alessandro Olivi, ha approvato in via preliminare la deliberazione - da sottoporre al parere della Seconda Commissione consiliare - che dà il via al Fondo per promuovere il capitale di rischio delle imprese artigiane. Il Fondo è stato introdotto dalla riforma degli incentivi (art. 39 della L.p. 1 agosto 2011, n. 12) per lanciare il «private equity» nelle aziende artigiane aventi forma di società di capitale (cioè s.R.l.), e s’inquadra quindi nell’ambito delle misure finalizzate al rafforzamento patrimoniale delle piccole imprese locali, che la Giunta provinciale ha varato, mettendo in campo importanti strumenti (quali ad esempio, i prestiti partecipativi) in funzione antirecessiva. "In questo modo - sottolinea l´assessore Olivi - la Provincia intende sostenere con nuove misure di finanza d´impresa la crescita delle imprese artigiane che portano avanti progetti innovativi e di filiera." La Provincia, grazie a questa disciplina, potrà dunque partecipare al Fondo già istituito presso la Cooperativa Artigiana di Garanzia, che vanta una compagine sociale di 5.545 soci dei quali 5.304, oltre il 95%, sono imprenditori artigiani. La Cooperativa ha già stanziato a tal fine 1 milione di €, cui si aggiungerà un altro milione apportato dalla Provincia. La partecipazione del Fondo in ogni impresa non potrà superare, per il 2012, la somma di € 200 mila. La quota di partecipazione riferita alle risorse pubbliche non potrà essere superiore a quella delle risorse private. Il Fondo dovrà disinvestire la propria quota nel capitale delle imprese entro cinque anni dalla sottoscrizione. I rapporti fra Provincia e Cooperativa Artigiana di Garanzia saranno disciplinati da una convenzione, che consoliderà il legame fiduciario con questo ente, che già oggi gestisce una grande quantità di incentivi pubblici.  
   
   
INDUSTRIA ABRUZZESE: PIU´ SERVIZI A IMPRESE CON NUOVA LEGGE A SETTEMBRE NASCERA´ L´ARAP  
 
Pescara, 20 febbraio 2012 - Entro l´anno, presumibilmente entro il prossimo mese di settembre, nascerà l´Arap, l´Azienda regionale delle Aree Produttive, che andrà a sostituire i Consorzi industriali. Ad annunciarlo è stato il vice presidente della Regione ed assessore allo Sviluppo Economico, Alfredo Castiglione. Infatti, il riordino delle funzioni in materia di aree produttive ed il Disciplinare previsto dal comma 11 della legge regionale n.23 del 29.07.2011, questa mattina, a Pescara, sono stati al centro di una conferenza stampa tenuta dallo stesso Castiglione. All´incontro con i giornalisti hanno preso parte anche il direttore regionale del settore Sviluppo economico, Mario Pastore, ed i docenti universitari della "d´Annunzio", Ziruolo e Speziale, che hanno contribuito alla stesura della legge di riordino. "In Abruzzo - ha esordito l´assessore - ci sono sette Consorzi industriali, ma solo 42 comuni su 263 (meno del 16%) hanno le proprie aree industriali all´interno di un consorzio. In pratica, - ha aggiunto - lo sviluppo industriale del territorio avviene in buona parte al di fuori dei Consorzi. Inoltre, al di là di un giudizio di merito, rispetto all´utilità per la collettività della propria azione, i consorzi, nel loro insieme, mostrano un disequilibrio strutturale, in termini di capacità di remunerazione dei propri costi d´esercizio. Esistono alcuni esempi più virtuosi ma c´è anche il caso drammatico del Consorzio della Val Pescara per il quale dovrà essere percorsa una ´soluzione stralcio´ per la negoziazione di una massa debitoria enorme". Tra le maggiori problematiche, inoltre, la mancanza di una politica coordinata e finalizzata per l´attrazione degli investimenti e la sovrapposizione di funzioni (autorizzatorie, servizi,ecc.) oltre alla carenza di coordinamento tra i vari enti territoriali e autoreferenzialità. "E´ per questo che la legge 23 ha previsto l´istituzione dell´Arap - ha spiegato Castiglione - l´Azienda regionale delle Aree Produttive, Ente pubblico economico che svolge le attività finalizzate a favorire lo sviluppo e la valorizzazione delle aree produttive e altre attività delegate". Il nuovo soggetto interverrà su tutte le aree produttive (ex Asi ed ex comunali) erogando tre tipologie di servizi: quelli essenziali, quelli per la sostenibilità ambientale e quelli innovativi. La Regione manterrà la funzione di progettualità e di governo del territorio mentre ai Comuni ed alle Province spetterà la pianificazione e la concessione delle aree. "I vecchi Consorzi, che ormai non rappresentano più la geografia industriale della regione, - ha ribadito Castiglione -diventeranno dei presidi territoriali mentre il personale sarà assorbito dall´Arap. Dobbiamo essere al passo con i tempi - ha concluso il vice presidente - visto che ormai la logica in cui si muove è quella delle reti di impresa e dei poli di innovazione. Che si stia percorrendo la strada giusta è testimoniato dall´interesse che Regioni come la Calabria stanno manifestando per la nostra legge di riforma del sistema industriale".  
   
   
AL VIA LA SPERIMENTAZIONE ALL’INCUBATORE LIB DI NUOVI SERVIZI GRATUITI PER ASPIRATI IMPRENDITORI E NEOIMPRESE TUTTI LUNEDÌ, MARTEDÌ, GIOVEDÌ E VENERDÌ CONSULENZE GRATUITE SU BUDGET, ANALISI DEI COSTI, COSTITUZIONE DI UNA NUOVA IMPRESA, PASSAGGIO GENERAZIONALE, ASSICURAZIONI, FORNITORI DI ENERGIA  
 
Milano, 20 febbraio 2012 - Milano Metropoli Agenzia di Sviluppo e Bic La Fucina continuano ad innovare e implementare l´offerta di servizi dell´Incubatore Lib di Sesto San Giovanni ( www.Incubatorelib.it ) per dare un sostengo concreto a tutti gli aspiranti imprenditori, neo-imprese e imprese già avviate interessate ad approfondire alcune questioni giuridiche, economiche e organizzative legate alla propria business idea o attività aziendale. Con questo scopo Milano Metropoli e Bic La Fucina hanno dato il via alla sperimentazione di consulenze gratuite su tematiche come il budget, l´analisi dei costi, la costituzione e la forma giuridica di una nuova impresa, il passaggio generazionale, la scelta delle assicurazioni o dei fornitori di energia. Attraverso questo servizio l’imprenditore può accedere celermente a una serie di informazioni e d’indicazioni utili per prendere delle decisioni sul proprio progetto aziendale o per valutare l’opportunità di eseguire altri approfondimenti e verifiche. Le consulenze saranno fornite da un team di professionisti specializzati nella creazione di impresa dal prossimo martedì 21 febbraio, presso la sede dell’Incubatore Lib di Sesto San Giovanni (via Venezia 23). Consulenza amministrativa, organizzativa e fiscale : -lunedì, dalle ore 15.00 alle ore 16.00 (l´appuntamento di lunedì sarà operativo dal 27 febbraio) -martedì, dalle ore 11.00 alle ore 12.30 -giovedì, dalle ore 15.00 alle ore 16.30 -venerdì, dalle ore 12.00 alle ore 13.00. Consulenza organizzativa e informatica: -venerdì, dalle ore 10.00 alle ore 11.00. Consulenza assicurativa, fornitori di energia elettrica e gas -venerdì, dalle ore 11.00 alle ore 12.00.  
   
   
PAVIA: CONTRIBUTI A FONDO PERDUTO PER FAR NASCERE NUOVE IMPRESE  
 
Pavia, 20 febbraio 2012- Creare una propria impresa per avviare un progetto di vita non legato al posto fisso rappresenta un’opportunità per costruire il proprio futuro, soprattutto in un periodo come l´attuale con un mercato del lavoro in rapido e costante mutamento. Un’occasione da sfruttare subito grazie a Start, il progetto promosso e finanziato da Regione Lombardia, Dipartimento della Gioventù, Camera di Commercio di Pavia e le altre Camere di Commercio lombarde, per diffondere cultura imprenditoriale e supportare la creazione di nuove imprese. Start mette a disposizione servizi gratuiti e contributi a fondo perduto per persone disoccupate, in cassa integrazione, in mobilità, residenti/domiciliate in Lombardia, con particolari vantaggi per i giovani under 35, che intendono avviare una nuova impresa sia in forma individuale sia societaria. Per ottenere tutte le informazioni e per avere risposte alle vostre domande, basta partecipare all´incontro di mercoledì 22 febbraio presso la Camera di Commercio di Pavia in via Mentana 27 a Pavia (Sala Consiliare – 1° Piano).  
   
   
SALGONO A QUOTA 85 LE IMPRESE ADERENTI A FONDAZIONE SODALITAS 7 LE IMPRESE ENTRATE A INIZIO 2012: BNL, CMS, CONAD CENTRO NORD, ING DIRECT, OPENJOBMETIS, SNAM E SYNGENTA.  
 
Milano, 20 febbraio 2012 – Sono sette le nuove imprese che dall’inizio del 2012 hanno aderito a Fondazione Sodalitas, l´organizzazione di imprese e manager che da oltre sedici anni promuove la Sostenibilità d´Impresa e rappresenta in Italia il network europeo Csr Europe. Bnl, Cms, Conad Centro Nord, Ing Direct, Openjobmetis, Snam e Syngenta si sono unite alla rete di aziende sostenitrici portando così a 85 il numero delle imprese aderenti alla Fondazione. 85 imprese che rappresentano il 30% del Pil Italiano dando lavoro ad oltre 800mila persone. “La Sostenibilità è la strada che le imprese devono percorrere per costruire una competitività che duri nel tempo” ha dichiarato Diana Bracco, Presidente di Fondazione Sodalitas – “Mai come oggi le imprese hanno l’opportunità di contribuire in modo decisivo a un futuro migliore per tutti, innovando le modalità di produzione, incidendo sugli stili di vita e di consumo, diventando un punto di riferimento per la comunità. Fondazione Sodalitas è a fianco delle proprie imprese aderenti – oggi 85 – per vincere questa sfida”. L’attuazione dell’Agenda Europea sulla Csr in Italia - Fondazione Sodalitas, dopo aver fatto parte del ristretto gruppo di lavoro che ha supportato la messa a punto della recente Iii Comunicazione sulla Csr della Commissione Europea, nel 2012 avrà il compito di attuarne gli indirizzi nel nostro Paese. Il prossimo 5 marzo, a Milano presso Assolombarda, Fondazione Sodalitas dedicherà alle proprie 85 imprese aderenti un incontro con un rappresentante della Commissione Europea e uno del network Csr Europe, che presenteranno i contenuti della nuova Strategia dell’Unione Europea sulla Csr e condivideranno con le 85 imprese aderenti alla Fondazione i percorsi per attuare la Strategia Ue sulla Csr in Italia e valorizzare le proprie best practice a livello continentale. Le 7 nuove imprese aderenti a Fondazione Sodalitas - Bnl è particolarmente attiva nel campo della Responsabilità Sociale, sostenendo da anni diverse iniziative sul fronte della salute e della ricerca scientifica, della salvaguardia dell’ambiente, della solidarietà e aiutando le persone a realizzare i loro progetti di vita, in modo sostenibile e consapevole. Tutto ciò nella convinzione che una sempre maggiore sensibilità ai temi sociali rappresenti un fattore di sviluppo imprescindibile per un’azienda che voglia crescere in modo solido e duraturo. Fondata nel 1913, Bnl è uno dei principali gruppi bancari italiani e tra i più noti brand in Italia. Con circa 950 punti vendita sul territorio nazionale, offre un’ampia gamma di prodotti e servizi, da quelli più tradizionali ai più innovativi, per soddisfare le molteplici esigenze dei propri clienti (privati e famiglie, imprese e Pubblica Amministrazione). Bnl è dal 2006 nel Gruppo Bnp Paribas, una delle banche più solide del mondo secondo la valutazione di S&p’s. Il Gruppo è presente in oltre 80 paesi, con più di 200.000 collaboratori, dei quali oltre 150.000 in Europa, dove opera - attraverso la banca retail - su quattro mercati domestici: Belgio, Francia, Italia e Lussemburgo. Bnp Paribas detiene posizioni chiave in tre grandi settori di attività: Retail Banking, Investment Solutions e Corporate & Investment Banking. Cms opera nelle costruzioni meccaniche e nelle lavorazioni per conto terzi. L’azienda progetta, sviluppa, realizza, collauda e fornisce macchine e componenti di elevata complessità e precisione. L’azienda è dislocata su 5 stabilimenti, 2 per lavorazioni meccaniche e 3 per assemblaggi. Cms è certificata Iso 9001:2008 per la qualità, Iso 14001:2004 per l’ambiente, Sa 8000 per la responsabilità sociale d’impresa, Iris per il settore ferroviario. I dipendenti dell’azienda sono circa 270 e il fatturato si aggira sugli 80 milioni di euro. Elena Salda, Vice Presidente di Cms Spa, ha dichiarato: “Con molto piacere la nostra azienda ha aderito alla Fondazione Sodalitas, della quale apprezziamo l’impegno nella costruzione di un futuro sostenibile con il contributo di imprese e imprenditori particolarmente attenti alla responsabilità sociale. Cms spa è da tempo attiva nel soddisfare le aspettative dei diversi interlocutori aziendali e dedica significative energie per migliorare la qualità della vita delle persone che vi lavorano e del territorio nel quale opera. Noi siamo soliti affermare che un’azienda migliore contribuisce a vivere meglio: tutte le nostre iniziative sono sistematizzate in specifici progetti e raccolte nel Bilancio Sociale che pubblichiamo annualmente. Dall’adesione a Sodalitas e dalla partecipazione alle sue iniziative ci aspettiamo di poter condividere con i colleghi le nostre esperienze, di riceverne ulteriori stimoli e di procedere anche congiuntamente alla realizzazione di nuove importanti iniziative”. Conad Centro Nord è una Cooperativa tra dettaglianti, operante nel settore della grande distribuzione organizzata, che associa 149 società di gestione di punti di vendita, composte da 463 Soci imprenditori (Bilancio Sociale 2010). Le iniziative rivolte ai territori ove Ccn insiste (le provincie di Reggio Emilia, Parma e Piacenza e la Regione Lombardia) vengono integrate nella mission aziendale e nelle politiche di Csr di Ccn in quanto parte del Dna di Conad fin dalla sua fondazione. “Il piano strategico triennale di Responsabilità Sociale ci permetterà di assicurare un presidio nel tempo e di priorizzare gli interventi collegandoli direttamente alle strategie di business aziendali” ha dichiarato Marzio Ferrari, Presidente di Conad Centro Nord - “Da quest’anno abbiamo avviato un progetto di sviluppo imprenditoriale “Futurisoci” che prevede l’allargamento della compagine societaria prendendo linfa proprio dal nostro interno, dai dipendenti, e che si incentrerà sulla formazione e sviluppo delle competenze imprenditoriali e professionali dei candidati”. Ing Direct è la banca diretta leader a livello internazionale con 24 milioni di clienti e 400 miliardi di euro raccolti (dati settembre 2011). Fa parte del colosso olandese Ing, uno dei principali gruppi bancari e assicurativi al mondo, oggi presente in più di 40 Paesi con 105.000 dipendenti e 85 milioni di clienti. Grazie al suo modello di business fondato sulla semplicità e sulla logica del low cost, Ing Direct Italia ha già raggiunto importanti risultati: 1a Banca online, 1.200.000 clienti, 20 miliardi di volume di attività (dati settembre 2011). Ing Direct sostiene Ing Chances for Children, progetto internazionale creato in collaborazione con Unicef per abbattere gli ostacoli alla scolarizzazione dei bambini nei paesi disagiati. Nel 2011 con il progetto Accendi il futuro Ing Direct ha finanziato la costruzione di 250 scuole mobili e ha donato istruzione a 7.500 bambini dell’Etiopia. Con il progetto tutto italiano “Coltiva il tuo sogno”, Ing Direct si propone di insegnare ai bambini delle scuole elementari la cultura del risparmio, dal 2008 sono state coinvolti più di 50.000 bambini delle scuole italiane. Inoltre, a livello locale, la Banca è attiva con piccole iniziative di solidarietà (raccolte benefiche e donazioni di computer e abiti) che coinvolgono attivamente i dipendenti. Openjobmetis nasce il 1° gennaio 2012 dalla fusione delle Agenzie per il Lavoro Openjob Spa e Metis Spa, del loro know-how e dell’esperienza peculiare che le caratterizza da oltre 10 anni. Con un rete di 130 filiali dislocate capillarmente in tutta Italia, Openjobmetis ha l’obiettivo di diventare sempre più un punto di riferimento nel panorama italiano delle Risorse Umane, dove, ad oggi, è il quarto player del settore. Rosario Rasizza, Amministratore Delegato di Openjobmetis Spa, ha dichiarato: “Henry Ford diceva che “gli affari che producono solo soldi sono affari poveri”. Infatti, non dobbiamo mai dimenticare che l’azienda è fatta di persone che sposano un progetto e se i nostri lavoratori si sentono partecipi di quello che sta avvenendo all’interno dell’azienda per cui lavorano, riescono a sentirla come qualcosa che appartiene anche a loro. La condivisione e la crescita costante contribuiscono a creare quel senso di appartenenza che influenza in maniera indiretta l’efficienza e l’efficacia dell’organizzazione. Contestualmente, è importante costruire con la stessa professionalità e responsabilità i rapporti con gli stakeholder, con cui ci confrontiamo quotidianamente, e trasmettere loro i nostri valori e la nostra identità. L’adesione a Sodalitas vuole essere un segnale concreto del nostro impegno quotidiano nell’ambito della sostenibilità d’impresa a favore dell’Ambiente, del Lavoro, della Comunità, del Mercato”. Snam è leader in Italia, e tra i primi operatori europei, nella realizzazione e gestione integrata delle infrastrutture del gas. È attiva nel trasporto, rigassificazione, stoccaggio e distribuzione del gas naturale attraverso quattro società operative interamente controllate: Snam Rete Gas (trasporto e dispacciamento), Gnl Italia (rigassificazione), Stogit (stoccaggio) e Italgas (distribuzione). Presente su quasi tutto il territorio nazionale, Snam considera la sostenibilità come parte integrante del suo modello di business ed è impegnata con le comunità e le istituzioni locali in un dialogo trasparente volto alla ricerca di soluzioni che soddisfino le esigenze dei territori di riferimento. Syngenta è uno dei principali attori dell’agro-industria mondiale. Il gruppo – che impiega più di 26.000 persone in oltre 90 paesi – è completamente dedicato all’agricoltura e affianca le attività nel campo delle sementi a quelle nel settore degli agrofarmaci, oltre alla commercializzazione di insetti ausiliari e piantine da fiore. In Italia, Syngenta racchiude sotto il marchio Agricoltura Responsabile i tre pilastri sul quale si basa la propria responsabilità d’impresa: agricoltura sostenibile, gestione responsabile dei prodotti e responsabilità sociale. Syngenta, nel mondo, svolge attività di Csr anche attraverso fondazione Syngenta foundation for sustainable agricolture, che si propone di offrire alle comunità rurali dei paesi in via di sviluppo l’opportunità di accrescere il loro livello di sussistenza incoraggiando l’innovazione, introducendo nuove tecnologie sostenibili in agricoltura e mettendoli nella condizione di operare nel mercato.  
   
   
CRISI GRUPPO CBS. ACCORDO RAGGIUNTO IN REGIONE EMILIA ROMAGNA. INVESTIMENTI PER OLTRE 5 MILIONI, CASSA INTEGRAZIONE PER DUE ANNI E INCENTIVI ALL´ESODO.  
 
Bologna, 20 febbraio 2012 – Investimenti per oltre 5 milioni di euro, cassa integrazione per due anni per garantire la protezione dei lavoratori e incentivi per l’esodo degli addetti che ne facessero richiesta. E’ il risultato dell’accordo raggiunto il 17 febbraio in Regione dopo oltre sei ore di trattativa, alla presenza dell’assessore regionale alle Attività produttive Gian Carlo Muzzarelli, per la vertenza del gruppo del distretto ceramiche Cbs e degli stabilimenti a Cà del Bosco, Spilamberto e Sassuolo (rispettivamente 74, 19 e 112 addetti) e di una unità a Solignano. “Abbiamo raggiunto un risultato importante - ha dichiarato l’assessore Muzzarelli - Tutte le parti hanno concorso responsabilmente a trovare una soluzione che tutela i lavoratori e rilancia gli investimenti, l’innovazione e l’attività produttiva. E’ questo lo spirito giusto per superare una fase di pesanti difficoltà e preparare il terreno della ripresa”. L´accordo regola la necessaria ristrutturazione che il gruppo dovrà affrontare per razionalizzare la produzione, aumentarne la competitività e riguadagnare fatturato, consentendo le innovazioni necessarie. Il piano prevede, a tempi rapidissimi, investimenti per oltre 5 milioni di euro, la riorganizzazione della logistica e l´alienazione dello stabilimento di Cà del Bosco. Per agevolare la riorganizzazione e garantire la protezione dei lavoratori verrà richiesta la cassa integrazione guadagni straordinaria per due anni. Nel frattempo si attiveranno le misure necessarie per agevolare l´esodo di quei lavoratori che ne facessero richiesta, con un sistema di incentivi. Dalla riorganizzazione ci si aspetta infatti di dover registrare un numero limitato di lavoratori in esubero.  
   
   
CASSA DEL TRENTINO: VIA LIBERA ALL´ACCORDO CON IL CREDITO COOPERATIVO PARTE LA SECONDA FASE DELLA SOCIETÀ CHE RACCOGLIE LE RISORSE FINANZIARIE PER GLI INVESTIMENTI PUBBLICI  
 
 Trento, 20 febbraio 2012 - Con la decisione assunta il 17 febbraio dalla Giunta provinciale parte di fatto la seconda fase della strategia delineata da Cassa del Trentino alla fine di gennaio, che si concretizza nel reperimento da parte della società delle risorse necessarie a fronteggiare le esigenze finanziarie del sistema economico locale consentendo, nel quadro di mercati finanziari ancora instabili, sia la disponibilità delle risorse sia il contenimento degli oneri di provvista. Nella prima fase Cassa ha provveduto ad estinguere depositi accesi presso istituti esteri, allo scopo di reinvestirne il ricavato nella sottoscrizione di prestiti obbligazionari quotati emessi dalle banche che operano nel territorio provinciale. Ora, cedendo in garanzia i titoli quotati sottoscritti, attraverso apposito accordo con il sistema del credito cooperativo, Cassa punta ad ottenere un finanziamento di durata triennale, per circa 80 milioni di euro, a tassi particolarmente competitivi (inferiori al 2 per cento), e un´ulteriore provvista di circa 70 milioni, generando un forte risparmio per le casse pubbliche rispetto all’ordinario ricorso al mercato dei capitali, che oggi richiede tassi più che doppi (intorno al 6 per cento) anche per enti dotati di elevato rating, come la Provincia autonoma di Trento e Cassa del Trentino. Nella seduta della Giunta economica del 27 gennaio scorso la Giunta provinciale aveva approvato la strategia presentata da Cassa del Trentino per far fronte alle proprie esigenze finanziarie. Nella prima fase Cassa ha chiuso i depositi accesi presso istituti esteri, reinvestendo il ricavato – unitamente ad altre disponibilità – nella sottoscrizione di prestiti obbligazionari quotati emessi dalle banche che operano in Trentino (Mediocredito Taa, Btb e Unicredit) per un ammontare di circa 77 milioni di euro. La quota residuale di 11 milioni è stata investita in titoli di stato italiani, per un ammontare totale di circa 88 milioni di euro. Le banche si sono impegnate a finalizzare il ricavato dei prestiti a favore delle esigenze di credito delle imprese trentine, nonché ad iniettare ulteriori risorse proprie di pari importo, con “effetto leva”. Il plafond di risorse disponibili a supporto del sistema economico locale ammonta pertanto ad oltre 150 milioni di euro. Va rilevato che gli interventi proposti da Cassa del Trentino con la prima fase si sono incentrati sulle scadenze a medio termine (5 anni) che non sono interessate dagli interventi della Banca Centrale Europea e per le quali vi sono ancora preoccupanti criticità, consentendo per questa via di sostenere investimenti di natura strutturale. Questa prima fase dell’intervento di Cassa del Trentino non ha comportato alcun incremento del debito provinciale in quanto la Società, per immettere liquidità al sistema, ha utilizzato le risorse accantonate per il pagamento dei prestiti obbligazionari emessi negli anni scorsi; al contrario, i ritorni finanziari degli investimenti in titoli delle banche locali hanno una ricaduta immediata e futura sui bilanci di Cassa, che può essere valutata complessivamente in circa 10 milioni di euro aggiuntivi rispetto a quanto si sarebbe ottenuto mantenendo i contratti di deposito in essere. La seconda fase prevede ora il coinvolgimento del sistema del credito cooperativo che, non operando sul mercato con emissioni “eligibili” (e quindi utilizzabili, attraverso l’intermediazione di una banca, come collaterale a garanzia dei finanziamenti triennali della Bce), non è stato coinvolto nella prima fase dell’operazione. La seconda fase della strategia delineata, che dovrà essere perfezionata entro il corrente mese, si concretizza nel reperimento da parte di Cassa del Trentino delle risorse necessarie a fronteggiare le proprie esigenze finanziarie contenendo al massimo, in un contesto di mercati ancora caratterizzati da forte tensione e volatilità, gli oneri finanziari. A tal fine, cedendo in garanzia i titoli quotati sottoscritti, attraverso apposito accordo con il sistema del credito cooperativo, Cassa potrebbe ottenere un finanziamento di durata triennale, a tassi particolarmente competitivi (inferiori al 2 per cento), generando un forte risparmio per le casse pubbliche rispetto all’ordinario ricorso al mercato dei capitali, che oggi richiede tassi più che doppi (intorno al 6 per cento) anche per enti dotati di elevato rating, come la Provincia autonoma di Trento e Cassa del Trentino. Unitamente al finanziamento garantito dai titoli obbligazionari quotati, il sistema del credito cooperativo, in pool con Mediocredito Trentino Alto Adige, si è reso disponibile a concedere, a Cassa del Trentino, un’ulteriore linea di credito, anch’essa di durata triennale, per un importo massimo di 75 milioni di euro, a tassi che seppure superiori a quelli delle precedente linea di credito sono comunque decisamente inferiori rispetto a quelli che la scrivente Società dovrebbe pagare nell’ipotesi di ordinario ricorso al mercato dei capitali. Così facendo, la Società farebbe fronte alle proprie esigenze finanziare per il 2012 a tassi molto competitivi limitando, a quote marginali, l’eventuale ulteriore ricorso ai mercati finanziari. Tra l’altro, la liquidità ottenuta attraverso il canale del rifinanziamento con il sistema delle casse rurali potrebbe essere destinata al sostegno degli investimenti del sistema pubblico provinciale, a cominciare dalle altre società di sistema appartenenti al gruppo Provincia (quali ad esempio Trentino Sviluppo, Itea, Patrimonio del Trentino) che difficilmente potrebbero accedere in questo momento ai mercati finanziari. La decisione adottata oggi dalla Giunta consente a Cassa del Trentino l’accesso al finanziamento tramite apposito accordo con il sistema del credito cooperativo, contenendo al massimo l’onere del servizio del finanziamento mediante cessione a garanzia i titoli obbligazionari sottoscritti nella prima fase. Per fare ciò è necessario modificare la Convenzione in essere tra la Provincia e Cassa del Trentino. Ciò al fine di prevedere modalità di copertura delle operazioni di provvista attraverso strategie finanziarie condivise con la Provincia che evidenzino la convenienza finanziaria dell’operazione prospettata ed in una logica di salvaguardia degli equilibri di bilancio di Cassa. In secondo luogo, considerato che la provvista di Cassa del Trentino sui mercati è garantita dalla Provincia, occorre formalmente autorizzare la prestazione della garanzia ai sensi della legge 13 del 1973.  
   
   
INDUSTRIA FVG: 500 MILA EURO PER SOSTEGNO SVILUPPO DISTRETTI INDUSTRIALI  
 
Trieste, 20 febbraio 2012 - La Regione Friuli Venezia Giulia sosterrà lo sviluppo dei distretti industriali. Lo ha stabilito il 17 febbraio la Giunta regionale su proposta dell´assessore alle Attività produttive Federica Seganti, approvando il regolamento per la concessione di contributi destinati agli interventi prioritari contenuti nei Programmi di sviluppo dei distretti industriali, in attuazione dell´articolo 11 (comma 1) della legge regionale 27 del 1999 (Per lo sviluppo dei distretti industriali). Il regolamento, nel perseguimento delle finalità di rafforzamento della competitività dei distretti industriali di cui alla legge regionale 27/1999, definisce i criteri e le modalità per la concessione di contributi destinati agli interventi prioritari contenuti nei Programmi di sviluppo adottati dalle Agenzie per lo sviluppo dei distretti industriali. I soggetti beneficiari dei contributi sono le Agenzie per lo sviluppo dei distretti industriali (Asdi). L´istituzione delle stesse deriva dal concetto di filiera produttiva allargata agli attori istituzionali che svolgono attività al servizio delle imprese del distretto offrendo un efficiente servizio di pubblica utilità e costituendo un efficace strumento di promozione del sistema socio-economico del territorio. Attualmente sono sette le Asdi riconosciute a livello regionale, operanti nei seguenti ambiti produttivi: sedia, mobile, agro-alimentare, coltello, componentistica e termoelettromeccanica, caffè e tecnologie digitali. I progetti di sviluppo elaborati dalle Asdi, devono avere una valenza generale per tutto il distretto industriale e produrre benefici economico-sociali diffusi che rafforzano il sistema distrettuale. Le iniziative finanziabili riguardano gli interventi proposti dalle Asdi, rispondenti alle seguenti finalità: aumento della capacità di innovazione delle imprese, in tutte le attività della catena del valore, anche attraverso la diffusione delle tecnologie dell´informazione e della comunicazione; aggregazione di imprese finalizzata al rafforzamento competitivo e la cooperazione tra imprese in interventi che perseguano il medesimo obiettivo; creazione e sviluppo di strutture e risorse, come i centri di servizi alle imprese, in grado di sostenere l´evoluzione competitiva delle imprese insediate nel distretto e di generare benefici collettivi; miglioramento delle condizioni ambientali del distretto; internazionalizzazione delle imprese e penetrazione in nuovi mercati. Nella realizzazione dei progetti è prevista la partecipazione di soggetti pubblici o privati con l´apporto di una quota di cofinanziamento non inferiore al 20 per cento dell´importo complessivo dell´intervento. La concessione dei contributi avverrà in armonia con la normativa comunitaria in materia di aiuti di stato. Per l´anno 2012 è previsto uno stanziamento di 500 mila euro per l´attuazione degli interventi prioritari proposti dalle Asdi.  
   
   
FONDAZIONE ALTAGAMMA E ITALIA LAVORO INSIEME PER LA PROMOZIONE DEL LAVORO MANUALE ED ARTIGIANALE  
 
Roma, 20 febbraio 2012 - Fondazione Altagamma, l’associazione delle imprese di eccellenza presieduta da Santo Versace, e Italia Lavoro, agenzia tecnica del Ministero del Lavoro, hanno definito un accordo quadro volto alla promozione e valorizzazione del lavoro manuale ed artigianale e alla diffusione, presso le migliori realtà imprenditoriali del Paese, dell’apprendistato quale strumento di crescita dell’occupazione. L’accordo è stato illustrato il 16 febbraio nel corso di una conferenza stampa alla quale sono intervenuti l’On. Santo Versace, Presidente della Fondazione Altagamma, e il Dott. Paolo Reboani, Presidente e Ad di Italia Lavoro, oltre ad Armando Branchini e Francesco Di Lauro, rispettivamente Segretario Generale e Responsabile Centro Studi e Formazione di Fondazione Altagamma, e a Domenico Bova, responsabile del Programma Amva – Area Occupazione e Sviluppo economico di Italia Lavoro. La sinergia tra i due Enti fa leva da una parte sulla specifica competenza di Italia Lavoro nel campo delle politiche attive del lavoro, dall’altra sull’importanza cruciale per le Imprese Altagamma della valorizzazione di quel saper fare manuale che è il primo presupposto per il successo di queste aziende a livello internazionale, un saper fare che rischia di andare perduto con danni potenzialmente enormi per tutto il settore manifatturiero. Gli ambiti di attività si articoleranno sia su una strategia di accrescimento dell’appeal dei mestieri manuali ed artigianali, sia sul fronte della sperimentazione operativa di nuovi percorsi di formazione. In concreto, dunque, Altagamma e Italia Lavoro agiranno sinergicamente per la migliore promozione e diffusione del filmato “Il Successo nelle Mani”, realizzato da Fondazione Altagamma e Centro Sperimentale di Cinematografia per valorizzare il lavoro manuale, in particolare presso i giovani delle scuole medie, al fine di non disperdere il prezioso patrimonio italiano di tradizione e di competenza in questo campo. Il filmato – del quale nel corso della conferenza stampa è stato riprodotto un estratto - è visibile integralmente su www.Youtube.com/watch?v=fdwsjdnrfhq, e riporta le testimonianze di successo di protagonisti delle imprese Altagamma, da Gucci a Illy, da Missoni a Buccellati, a Flos, Riva Yachts, a Bellavista, a Bulgari. Dall’altro lato, Italia Lavoro e Fondazione Altagamma collaboreranno per promuovere presso le Imprese Altagamma il tema delle “Botteghe – Scuole di Mestiere”. Occorre sottolineare che questa collaborazione - formalizzata con la firma di un protocollo d’intesa - rientra nelle azioni che Italia Lavoro promuove nell’ambito del Programma nazionale sull’apprendistato Amva (Apprendistato e Mestieri a Vocazione Artigianale) finanziato dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, anche attraverso Fondi europei, con un budget di 118.408.000,00 €, di cui ben 98.000.000,00 € (l’83% circa delle risorse complessive dell’intervento) saranno assegnati direttamente a giovani e/o a imprese. Questo Programma - che Italia Lavoro realizzerà nel triennio 2011-2014 - si propone di utilizzare e valorizzare il contratto di apprendistato per l’ingresso soprattutto di giovani nelle aziende, con il supporto di incentivi all’assunzione, puntando sulla riscoperta e sulla valorizzazione dei mestieri a vocazione artigianale, ed intervenendo sul disallineamento tra imprese che cercano tecnici e lavoratori qualificati, e persone – in particolare giovani – alla ricerca di lavoro. Cuore del Programma Amva è la valorizzazione dell’apprendistato come strumento per l’ingresso dei giovani nel mondo del lavoro, attraverso un sistema di incentivi alle imprese che utilizzeranno questo tipo di contratto per fare nuove assunzioni: 5.500,00 € per ogni giovane assunto con contratto di apprendistato per la qualifica e per il diploma professionale in ogni settore di attività; 4.700,00 € per ogni giovane assunto con contratto di apprendistato professionalizzante o contratto di mestiere in ogni settore di attività. E, per consentire ai giovani di avvicinarsi più facilmente al lavoro artigianale, il Programma prevede l’individuazione in ciascuna delle 110 province italiane di una “bottega”, in uno dei settori dell’economia tradizionale locale a maggior rischio di estinzione, che diventerà una “scuola di mestiere”, della durata di 18, mesi per insegnare a giovani disoccupati il lavoro dell’artigiano. A ciascuna bottega di mestiere sarà erogato un contributo di 250 € mensili per l’attività di tutoraggio per ciascun giovane da formare. Il Progetto prevede di inserire 30 giovani in ogni bottega, giovani che si formeranno in azienda per apprendere una professione ad elevata componente manuale e ad altissima qualificazione. Per tutta la durata della formazione (6 mesi), che si realizzerà nella modalità del tirocinio, i giovani beneficeranno di una borsa di studio di 500 € mensili. “L’accordo con Italia Lavoro riveste un’importanza strategica per il programma di Altagamma nell’ambito della formazione” dice Santo Versace, Presidente di Fondazione Altagamma. “Se fino ad oggi il focus delle nostre attività formative si è concentrato sul lato del management, l’attuale carenza di vocazioni al lavoro manuale ci ha spinto a dedicarci alla valorizzazione di quei mestieri che costituiscono il vero valore aggiunto dei prodotti e dei marchi italiani di alta gamma. In gioco c’è il patrimonio di competenze che permettono la competitività delle imprese italiane”. “L’intesa che abbiamo sottoscritto – ha dichiarato Paolo Reboani, Presidente di Italia Lavoro - rappresenta una delle iniziative più importanti fin qui promosse per inserire il contratto di apprendistato nel nostro sistema produttivo. Ciò che intendiamo realizzare è un binomio virtuoso – sancito dalla riforma dell’apprendistato - tra meccanismi di ingresso nel mercato del lavoro e formazione in azienda, con l’obiettivo di aumentare l’occupazione e accrescere il capitale umano dei giovani. Credo anche che questa iniziativa sia importante per rivitalizzare il tessuto produttivo delle nostre imprese, in questo caso una parte dell’eccellenza del made in Italy, e per rivalutare il lavoro artigianale che tanto ha contribuito alla diffusione internazionale del made in Italy”.  
   
   
SPORTELLO PER IL MICROCREDITO A BRA  
 
Bra, 20 febbraio 2012 - Siglata in Municipio a Bra la convenzione per l´attivazione di uno sportello di microcredito in città. L´amministrazione civica e le associazioni di categoria di commercianti, Ascom Bra, ed artigiani, Confartigianato e Cna, hanno sottoscritto l´accordo con la Fondazione don Mario Operti onlus di Torino che, attraverso propri volontari braidesi, aprirà uno sportello per aiutare la gestione delle pratiche per le agevolazioni sui finanziamenti concessi, tramite le banche convenzionate, dalla finanziaria regionale Finpiemonte. Il limite minimo di finanziamento è di 3.000 euro, quello massimo di 25.000. Www.comune.bra.cn.it    
   
   
FUSIONE TRA I GRUPPI UNIPOL E FONSAI  
 
Milano, 20 febbraio 2012 - L’annunciata operazione di fusione tra i Gruppi Unipol e Fonsai, operazione salutata favorevolmente dalle Organizzazioni Sindacali di categoria, subisce pesanti interferenze ad opera di società esterne al settore, prive di esperienza assicurativa ed interessate a realizzare speculazioni finanziarie. L’operazione Unipol/fonsai garantisce stabilità aziendale e si colloca nell’ambito della crescita dell’industria assicurativa italiana, mentre le manovre in corso da parte di società finanziarie e cordate poco trasparenti, destano preoccupazione tra gli operatori del settore che hanno a cuore soluzioni equilibrate, condivise tra le parti in causa e condotte da attori esperti del mercato assicurativo. Crediamo sia utile, che le Autorità di vigilanza e, in primo luogo, l’Isvap esercitino il loro ruolo di vigilanza e di controllo in una situazione congiunturale già difficile e che non può essere ulteriormente appesantita. L’industria assicurativa italiana deve crescere come in Europa e non divenire preda di speculatori finanziari, soggetti che non hanno e non avranno mai come interesse principale il rapporto con l’utenza, la qualità del servizio e l’occupazione nel settore.  
   
   
INDUSTRIA MANIFATTURIERA NOVARESE: PRODUZIONE IN CALO  
 
Novara, 20 febbraio 2012- Dopo sette trimestri consecutivi, si arresta la crescita della produzione industriale novarese, che nel periodo ottobre-dicembre 2011 ha registrato una diminuzione del 3,5% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Lo rivela la 161^ Indagine congiunturale sull’industria manifatturiera, che in provincia di Novara ha coinvolto 160 imprese novaresi, per un totale di oltre 7.200 addetti e un fatturato superiore ai 2,1 miliardi di euro. Il segno negativo prevale anche sul fronte dei nuovi ordinativi: più lieve la flessione delle commesse estere, che arretrano dello 0,7%, mentre quelle interne calano del 2,8%.  
   
   
I NUOVI DATI SU "LE IMPRESE GUIDA IN SARDEGNA"  
 
Cagliari, 20 febbraio 2012 - La Presidenza della Regione ha pubblicato la nona edizione di "Le imprese guida in Sardegna" che contiene i parametri e gli indicatori dello stato di salute delle società regionali, aggiornati al 2009. La pubblicazione è il frutto del lavoro di analisi condotto su una banca dati statistica e contabile di 1.200.000 imprese nazionali delle quali circa 28.000 con sede legale in Sardegna. Durante l´analisi dei comportamenti tipici delle società di capitale e cooperative sarde, sono state evidenziate le realtà imprenditoriali più virtuose e osservato gli effetti della crisi sulle imprese. Oltre al fatturato e valore aggiunto che identificano le imprese guida, nelle classifiche sono stati utilizzati criteri di valutazione che superano il concetto di dimensione aziendale facendo emergere comportamenti economici e finanziari di eccellenza dal punto di vista dello sviluppo e della redditività. In tal modo è stato possibile mettere in luce la condotta virtuosa anche delle imprese di modesta dimensione. Http://www.sardegnastatistiche.it/index.php?xsl=362&s=12&v=9&c=5097&nc=1    
   
   
ANCHE GLI ARTIGIANI IN RETI D´IMPRESA POLO PRODUTTIVO DI CANZO  
 
 Canzo/Co, 20 febbraio 2012 - Seconda parte della 48a tappa di ´Assessorato itinerante´ dedicata all´Artigianato. Fari puntati sulle micro imprese del Polo Industriale Produttivo di Canzo: Fibum di Brusadelli Umberto (produzione forbici); Tag torneria automatica di Goglio (torneria automatica); Castagna Corrado & C. - Scatolificio (articoli in carta e cartone). Tema d´obbligo quello delle reti d´impresa anche e soprattutto in questo comparto. ´Regione Lombardia - ha detto il vice presidente Andrea Gibelli - ha adottato strumenti che consentono la possibilità di costituire reti, soprattutto tra artigiani che sono quelli meno portati a seguire percorsi di internazionalizzazione´. Il ´By Lombardia´ Sempre Più Apprezzato - ´Stiamo notando - ha detto ancora Gibelli - esperienze significative, in cui il ´Made in Italy by Lombardia´ sui mercati emergenti è sempre più apprezzato a patto che sia stabilmente presente e che venga riconosciuto per la qualità, che è il vero elemento vincente´. Grande Tenacia Dei Nostri Imprenditori - Commentando le attività industriali all´interno del polo produttivo, Gibelli ha spiegato che le ´imprese visitate dimostrano la tenacia che l´imprenditore lombardo, e comasco in particolare, mostra di avere durante un periodo in cui la crisi economica obbliga a un grave sacrificio anche in termini di flessibilità e di qualità, ma questi due elementi sono la ricetta che può portare al di fuori del tunnel della crisi. ´Creditoadesso´, 40 Banche Convenzionate - Conversando con i piccoli imprenditori e con i rappresentanti delle associazioni di categoria, il vice presidente ha ricordato l´esperienza positiva dell´iniziativa ´Creditoadesso´; uno strumento messo in campo a sostegno del capitale circolante. ´Ormai sono 40 le banche convenzionate con Finlombardia - ha illustrato Gibelli - e questo dimostra l´impegno di Regione e del sistema bancario a favore della piccola e media impresa´.  
   
   
BARI: RETI STABILI D’IMPRESA NUOVA VIA PER LO SVILUPPO  
 
Bari, 20 febbraio 2012 - L’italia parte dal Sud e il Sud nasce a Bari. Con 11 Contratti di Rete la Puglia è la prima regione del Mezzogiorno ad aver adottato questo nuovo strumento aggregativo fra imprese, la quinta in Italia. Nel Bel Paese, ad oggi, se ne contano 214, con 1.063 imprese. Innovazione, internazionalizzazione, efficienza energetica, ambiente, promozione marchio, ricerca e sviluppo le tipologie di Contratto di Rete più diffuse. Sono alcuni dei dati emersi nel convegno ospitato dalla Camera di Commercio di Bari ed organizzato dall’ente camerale barese con Confapi Bari e Bat e Confindustria Bari e Bat, in collaborazione con Aip - Associazione Italiana Politiche Industriali di Milano. “Le Reti – ha sottolineato in apertura di giornata il presidente della Camera di Commercio di Bari, Alessandro Ambrosi - si presentano come un passaggio fondamentale per poter operare con successo in uno scenario economico globalizzato, per raggiungere traguardi comuni di crescita e di competitività. Nella pratica i Contratti di Rete si traducano in incrementi di fatturato collettivo, extra-aziendale ed extra-territoriale, e quindi in nuova occupazione. Alle Reti la Camera di Commercio di Bari ha dedicato un progetto, che prende il via con il convegno di oggi, per promuovere lo sviluppo del sistema delle imprese attraverso l’integrazione per filiera, lo scambio e la diffusione delle migliori tecnologie e l’internazionalizzazione”. Sono stati ampiamente trattati ed analizzati gli aspetti relativi agli incentivi fiscali connessi alla stipula dei Contratti e durante il convegno è stata presentata in anteprima la nuova modulistica per l’iscrizione realizzata da Infocamere. Nella sessione pomeridiana si è svolta una tavola rotonda dedicata al modello Puglia dei distretti produttivi, spin off universitari e reti d’impresa.  
   
   
CITTADINANZATTIVA SU TUTELA CONSUMATORI: PARTE DALLA CAMPANIA CICLO DI 30 INCONTRI SUL CREDITO AL CONSUMO PRIMO APPUNTAMENTO SABATO A PORTICI, SECONDO A NAPOLI LUNEDÌ 20  
 
 Roma, 20 febbraio 2012 - Al via un ciclo di 30 incontri di informazione e seminari di formazione sul credito ai consumatori: primi due appuntamenti in Campania, poi ci si sposterà in Liguria. L´iniziativa rientra nell´ambito di “Informa-com” progetto realizzato da Cittadinanzattiva con il contributo del Ministero dello Sviluppo Economico ed in partnership con altre quattro Associazioni dei Consumatori. Attraverso questa iniziativa, Cittadinanzattiva si propone di sensibilizzare, informare ed educare i cittadini sul tema del credito ai consumatori, di assisterli e fornire loro consulenza e ascolto su casi concreti. La partecipazione, assolutamente gratuita, è rivolta a tutti i cittadini interessati ad approfondire il tema del credito ai consumatori, ad acquisire informazioni aggiornate e i segreti del consumo responsabile, ad imparare a padroneggiare gli strumenti di tutela. I partecipanti riceveranno la guida utile “Pagherò” e verranno invitati a mettere alla prova le proprie conoscenze cimentandosi nell’omonimo gioco online ospitato sul sito www.Paghero.it, realizzato per imparare a gestire i propri acquisti e i meccanismi del credito al consumo divertendosi. Su www.Cittadinanzattiva.it  il calendario aggiornato degli incontri in programma da febbraio a maggio 2012, a seguire i riferimenti per i primi tre appuntamenti: Primo appuntamento a Portici (Na) il prossimo sabato 18 febbraio, in via Vittorio Emanuele n.4. Orario di inizio: 9.30. Per info: Ilaria Accardo, tel. 0817753691, e-mail: cittattiva_portici@libero.It  Secondo appuntamento a Napoli lunedì 20 febbraio, via P. Signorelli n.1. Orario di inizio: 16.30. Per info: Maria Settembre, tel. 0812548055, e-mail: napoli.Ovest@libero.it. Terzo appuntamento a Genova martedì 21 febbraio, piazza Vittorio Veneto, 31r. Orario di inizio: 15.00. Per info:  tel/fax 0106429995, e-mail: info@cittadinanzattivage.It   
   
   
IKEA, ROSSI: “PISA HA DECISO. IN TOSCANA TEMPI EUROPEI PER GLI INVESTIMENTI”  
 
Firenze, 20 febbraio 2012 – “Bene. I tempi sono stati rispettati. Con l’approvazione da parte del consiglio comunale di Pisa della variante fra sei mesi potranno essere rilasciate le concessioni all’Ikea e nel 2013 sarà realizzato il centro commerciale”. Così il presidente della Regione Enrico Rossi commenta le decisioni dell’amministrazione pisana sull’insediamento commerciale. Proprio nei giorni scorsi il presidente Rossi aveva reagito con decisione alle dichiarazioni del presidente della Commissione Ue Barroso che aveva additato la Toscana, Pisa e il progetto Ikea come esempio negativo della capacità di attrazione e realizzazione di investimenti da parte delle comunità locali. Il presidente Rossi aveva immediatamente replicato ricordando al presidente Barroso che il caso si stava risolvendo in tempi rapidi e certi, dal momento in cui l’impresa aveva dimensionato le proprie esigenze nel rispetto delle compatibilità e dell’equilibrio urbanistico, ambientale e sociale delle zone interessate. “Da quel momento – conclude il presidente Enrico Rossi – il progetto è stato accolto e avviato in tempi certi ed europei”.  
   
   
AMTEC, SINDACATI CHIEDONO STOP A DISMISSIONI.  
 
Firenze, 20 febbraio 2012 - Continua l’impegno della Regione per la salvaguardia di una presenza industriale importante, come quella di Amtec, sull’Amiata: azienda storica, con 120 dipendenti, specializzata nella comunicazioni sicure e cifrate e in soluzioni informatiche e d’automazione. La scomparsa del sito sarebbe un colpo pesante per l’economia locale e l’incontro ‘virtuale’ che si è svolto oggi pomeriggio rientra in questa cornice. L’assessore regionale alle attività produttive, Gianfranco Simoncini, ha infatti incontrato, in videoconferenza, i rappresentanti dei lavoratori dei due stabilimenti. Collegati c’erano anche i sindaci di Abbadia San Salvatore e Piancastagnaio e l’assessore della provincia di Siena Tiziano Scarpetti. L’incontro era stato messo in agenda in vista della riunione con Selex Elsag, azienda di Finmeccanica che si sta fondendo con Amtec: processo i cui dettagli saranno illustrati lunedì prossimo ai sindacati. I rappresentanti dei lavoratori hanno espresso forti perplessità e contrarietà all’ipotesi che, durante il processo di accorpamento che sta portando alla nascita di una grande Selex, si pensi a dismissioni di rami di azienda che all’interno della nuova compagine potrebbero trovare spazio ed essere anzi funzionali ed importanti. La scelta di procedere li rende perplessi e preoccupati. “Di ciò parleremo con l’amministratore delegato di Selex Elsag Aielli nell’incontro previsto il 2 marzo, facendo presente una nostra condivisione delle preoccupazioni delle organizzazioni sindacali” sottolinea l’assessore Simoncini. “Il nostro obiettivo – aggiunge – rimane naturalmente quello della salvaguardia del sito produttivo e dei livelli occupazionali”. L’assessore ha poi informato in videoconferenza come il presidente della Toscana Enrico Rossi abbia già scritto una lettera all’amministratore di Finmeccanica Giuseppe Orsi, per chiedere un incontro in cui fare il punto sulla presenza in Toscana del gruppo, a cui fa capo la Breda ma anche Selex Galileo e Selex Elsag. E dunque la Amtec. Sullo sfondo c’è il processo in corso che porterà alla costituzione di una grande Selex, con oltre 21 mila dipendenti. Simoncini ha annunciato una nuova riunione dopo il 23 febbraio, giorno in cui i rappresentanti del gruppo Finmeccanica incontreranno le rappresentanze sindacali.