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LUNEDI

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Notiziario Marketpress di Lunedì 28 Aprile 2008
IL PARLAMENTO EUROPEO MANDA IN ORBITA GALILEO  
 
Strasburgo, 28 aprile 2008 - Il Parlamento ha approvato il regolamento che permetterà il proseguimento dell´attuazione dei programmi europei di navigazione satellitare a seguito del fallimento dei negoziati sul contratto di concessione che avrebbe dovuto affidare ai privati la gestione di Galileo. Il programma, che beneficerà di 3,4 miliardi per il 2007-2013, mira a realizzare la prima infrastruttura mondiale di radionavigazione e posizionamento via satellite concepita in modo specifico a fini civili. Con 607 voti favorevoli, 36 contrari e 8 astensioni, il Parlamento ha approvato l´accordo raggiunto dal relatore Etelka Barsi Pataky (Ppe/de, Hu) con il Consiglio sul regolamento concernente il proseguimento dell´attuazione dei programmi europei di navigazione satellitare (Egnos e Galileo). Il provvedimento potrà quindi entrare in vigore il giorno successivo alla sua pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale. La sua adozione precede di pochi giorni il lancio del satellite Giove-b dalla stazione di Baikonur in Kazakistan, che sarà seguito, nel Centro di controllo Galileo di Fucino (Italia), dal commissario ai trasporti, da alcuni ministri e da deputati europei (27 aprile). La fase costitutiva del programma dovrebbe cominciare nel 2008 e concludersi nel 2013, anno entro il quale il sistema dovrebbe essere operativo. Gli obiettivi specifici del programma consistono nel far sì che i segnali emessi dal sistema possano essere utilizzati per garantire le seguenti cinque funzioni: offrire un "servizio aperto" (open service o Os) gratuito per l´utilizzatore, inteso a fornire informazioni di posizionamento e sincronizzazione e destinato ad applicazioni di navigazione satellitare di massa; offrire un servizio per la sicurezza della vita umana (Sol) destinato agli utilizzatori per i quali la sicurezza è essenziale; offrire un "servizio commerciale" (Commercial Service o Cs) ai fini dello sviluppo di applicazioni a scopi professionali o commerciali attraverso prestazioni potenziate e dati con un valore aggiunto superiore rispetto a quelli forniti dal servizio aperto; offrire un "servizio pubblico regolamentato" (Public Regulated Service o Prs) riservato unicamente agli utilizzatori autorizzati dai governi per applicazioni sensibili che richiedono una grande continuità di servizio. Il servizio pubblico regolamentato utilizza segnali criptati e resistenti; partecipare al servizio di ricerca e salvataggio (Search and Rescue Support Service o Sar) del sistema Cospas-sarsat rilevando i segnali di emergenza prodotti da radiofari e rinviando dei messaggi a questi ultimi. L´importo totale previsto per i costi operativi dei sistemi Galileo ed Egnos per il periodo 2007-2013 è di 3,405 miliardi di euro per il periodo 2007-2013. Inizialmente era previsto un importo di poco superiore al miliardo di euro, al quale però sono stati aggiunti altri 2 miliardi per supplire al mancato finanziamento da parte dei privati. Inoltre, un importo di 400 milioni di euro è disponibile a titolo del settimo programma quadro di ricerca e sviluppo. In determinati casi gli Stati membri potranno fornire finanziamenti aggiuntivi al programma per coprire gli investimenti necessari per l´evoluzione verso l´architettura del sistema concordata. Gli introiti derivanti dalla fase operativa, forniti, in particolare, attraverso il sistema commerciale di Galileo, saranno percepiti dalla Comunità europea «per compensare gli investimenti che questa ha precedentemente effettuato» e saranno quindi versati sul bilancio comunitario e assegnati ai programmi. Tuttavia, nei contratti che saranno eventualmente stipulati con il settore privato potrà essere previsto un sistema di ripartizione degli introiti. Nel 2010 la Commissione dovrà presentare al Parlamento europeo e al Consiglio, unitamente alla sua valutazione intermedia, la proposta appropriata per il periodo di programmazione finanziaria che inizia nel 2014 per quanto riguarda i finanziamenti e gli impegni pubblici, inclusi eventuali obblighi richiesti per la fase operativa. .  
   
   
PHAROS: I RICERCATORI EUROPEI PREPARANO IL MOTORE DI RICERCA MULTIMEDIALE DEL FUTURO  
 
Como, 28 aprile 2008 - Ospiti del Politecnico di Milano, Polo Regionale di Como, e di Web Models, spinoff del Politecnico di Milano, si sono riuniti in questi giorni a Palazzo Natta i più importanti ricercatori europei impegnati nella progettazione dei motori di ricerca del futuro. Occasione dell’incontro è un workshop del progetto Pharos, uno dei maggior progetti di ricerca finanziati dalla Comunità Europea nell’ambito del cosiddetto “Sesto Programma Quadro” e di cui il gruppo Engineering ha il coordinamento, a fianco di grandi realtà industriali europee come France Telecom e la norvegese Fast. L’obiettivo del progetto Pharos è di riunire le migliori competenze europee in materia di motori di ricerca, elaborazione dei dati multimediali e interfacce utente per creare il motore di ricerca del futuro. La caratteristica che distingue le tecnologie in corso di sviluppo è la capacità di effettuare ricerche non solo su documenti testuali, ma anche su file audio, video e immagini. La tecnologia Pharos permetterà agli internauti di effettuare operazioni di ricerca di tipo nuovo, quali ad esempio: ricercare all’interno delle registrazioni video dei telegiornali della settimana tutti gli spezzoni dove si parla di un particolare soggetto; oppure registrare col proprio cellulare una canzone udita per strada e inviarla al motore di ricerca, che restituirà indicazioni sul brano e i link a canzoni simili che l’utente potrebbe gradire; oppure ancora ricercare in una collezione di video a sfondo turistico tutte le località simili a quella rappresentata in una fotografia scattata col proprio cellulare. L’elemento di maggior innovazione della tecnologia Pharos è la sua apertura. Essa permette infatti di inserire nel cuore del motore di ricerca qualsiasi algoritmo di analisi di dati multimediali (ad esempio, un algoritmo di riconoscimento dell’identità del parlatore o di ricerca di edifici all’interno di materiali video), in modo che il motore di ricerca possa sfruttare un’ampia gamma di possibilità per rispondere a interrogazioni mai tentate prima. Per il web 2. 0 Infine, alle innovazioni più strettamente tecnologiche, l’architettura Pharos abbina un approccio alla ricerca di tipo sociale, secondo i dettami del cosiddetto Web 2. 0: la capacità di personalizzare l’interfaccia utente e le risposte alle interrogazioni in base alle azioni dell’utente stesso e, più in generale, alle caratteristiche della comunità complessiva degli utilizzatori. Il Politecnico di Milano partecipa a Pharos tramite la società spinoff Web Models, nata nel 2001 da attività di ricerca svolte presso il Polo Regionale di Como. Web Models è proprietaria di una tecnologia brevettata internazionalmente per la costruzione automatica di interfacce utente web molto sofisticate e potenti e applicherà le proprie tecniche progettuali alla costruzione dell’interfaccia utente del motore di ricerca multimediale del futuro. I numeri del progetto Pharos
Titolo Pharos: Platform for searcHing of Audiovisual Resources across Online Spaces)
Tipo di progetto Integrated Project - Information Society Technologies Programme (Sixth Framework Program)
Partecipanti (13 membri di 9 paesi) Engineering Ingegneria Informatica Spa (Italia), France Telecom (Francia), Fast Search & Transfer (Norvegia), Web Models (Italia), L3s Research Centre (Germania), Fraunhofer Idmt (Germania), Ecole Polytechnique Fédérale de Lausanne (Svizzera), Knowledge Media Institute, Open University (Regno Unito), Music Technology Group of the Universitat Pompeu Fabra (Spagna), Vtt Technical Research Centre of Finland, Circom Regional (Francia), Metaware Spa (Italia), Sail Labs Technology Technology Ag (Austria)
Finanziamento 8. 500. 000 €
Durata 3 anni
Inizio 1 gennaio 2007
Sito http://www. Pharos-audiovisual-search. Eu/
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RFIDAYS: TECNOLOGIE EMERGENTI PER L’IDENTIFICAZIONE A RADIOFREQUENZA ICT: P.A. STUDIA IDENTIFICAZIONE A RADIOFREQUENZA PER MIGLIORARE I SERVIZI IL 12 E 13 MAGGIO ROMA SARÀ “CAPITALE” MONDIALE DELLE TECNOLOGIE RFID  
 
Roma, 28 aprile 2008 – Anche la Pubblica Amministrazione si accinge ad imboccare la strada dell’identificazione a radiofrequenza, l’Rfid, per migliorare l’efficienza e la sicurezza dei servizi offerti a cittadini ed imprese, partendo dall’innovazione dei processi amministrativi, compresi quelli sanitari. Dopo la logistica, infatti, le applicazioni delle targhette identificative a radiofrequenza possono trovare ampi spazi di utilizzo anche nel settore pubblico. Per fare il punto su questo dinamico scenario - contraddistinto da quasi 1,8 miliardi di placchette vendute nel mondo, con un fatturato che nel 2008 sfiorerà i 5,3 miliardi di dollari (+7% sul 2007) - il Cnipa-centro Nazionale per l’Informatica nella Pubblica Amministrazione e la Facoltà di Ingegneria dell’Università di Roma Tor Vergata hanno promosso per il 12 e 13 maggio due giornate internazionali di studio, per mettere a confronto università (tra cui quella di Berkeley Usa), enti di ricerca, industrie, Pubblica amministrazione e istituzioni, come la Commissione Ue e l’Epo-european Patent Office, per stimolare nuove sinergie ed interazioni, valorizzando la naturale connotazione multi-disciplinare della tecnologia Rfid. Per consentire un più ampio sviluppo della tracciabilità di oggetti e soprattutto di persone, il Cnipa ha già emanato le «Linee guida per l’impiego dei sistemi Rfid nella Pubblica amministrazione», che affrontano pure diversi aspetti rilevanti, tra cui quelli relativi ai costi e all’affidabilità, con un occhio di riguardo alla sicurezza. Gli spazi di applicazione dell’identificazione a radiofrequenza nel settore pubblico, come è già avvenuto in quello privato, sono innumerevoli, a partire dal settore sanitario dove si stanno sperimentando le “cartelle cliniche intelligenti”, che evitano la somministrazione errata dei farmaci. Sempre in campo sanitario con l’Rfid si può leggere e monitorare a distanza l’evoluzione delle condizioni di un paziente, degente a casa anziché in ospedale, e adeguare le terapie e gli interventi necessari. Ma già si pensa di andare oltre al tradizionale codice a barre che contraddistingue attualmente molte pratiche burocratiche che, così, diventano “autoreferenti”. Come pure di sviluppare percorsi turistici e artistico-culturali lungo i quali i luoghi di interesse e i monumenti “dialogano” con il telefonino dei visitatori fornendo loro informazioni essenziali. E ancora gestire il patrimonio immobiliare pubblico e lo stesso parco veicoli delle Pubblica amministrazioni. - .  
   
   
FASTWEB FIRMA PROTOCOLLO D´INTESA CON LA REGIONE LIGURIA PER LO SVILUPPO DELLA BANDA LARGA ACCORDO TRIENNALE PER RIDURRE IL DIGITAL DIVIDE  
 
Genova, 28 Aprile 2008 - Ridurre il digital divide che penalizza parte della popolazione ligure e consentire a tutti di accedere ai servizi di banda larga. E´ questo l´obiettivo del Protocollo d´Intesa siglato da Fastweb con la Regione Liguria. Entro la fine del 2009 la copertura a banda larga sarà estesa alle aree della regione in cui non è presente per consentire l´accesso ai servizi broadband per i cittadini, le imprese e la Pubblica Amministrazione. Il protocollo prevede che siano definite le attività necessarie a realizzare la riduzione del digital divide e che sia costituito un tavolo di lavoro per decidere le strategie sul territorio. Fastweb renderà disponibile ogni sei mesi una mappatura del territorio per individuare le aree non ancora raggiunte dalle infrastrutture di banda larga. Si potranno così individuare i vincoli tecnici ed economici allo sviluppo della copertura. Con questo accordo i piani di investimento, pubblici e privati, saranno mirati e distribuiti sull´intero territorio. Il protocollo fa parte di un progetto che comprende anche la sottoscrizione di un accordo di programma con il ministero delle Comunicazioni che ha permesso al territorio di accedere a finanziamenti nazionali pari a 10 milioni di euro, con un cofinanziamento regionale di 6 milioni di euro. Questo intervento consentirà la realizzazione di dorsali pubbliche nelle aree dove è ancora presente il digital divide. "La firma di oggi con Fastweb è un nuovo passo avanti per sviluppare le comunicazioni e la competitività della Liguria attraverso uno strumento come la banda larga divenuto ormai indispensabile a istituzioni, cittadini, imprese del nostro territorio", ha affermato il presidente Claudio Burlando. "Con l´accordo firmato oggi collaboreremo con la Regione Liguria per avviare un progetto che punta a cancellare il divario infrastrutturale nella regione - ha dichiarato il Direttore Network & Systems di Fastweb Mario Mella - Fastweb è da sempre presente in Liguria, come dimostra la cablatura in fibra ottica della città di Genova. Siamo convinti che potenziare la banda larga sia una scelta strategica per far crescere ulteriormente l´economia locale". Si prevedono, inoltre, collaborazioni a specifici progetti per lo sviluppo di servizi a banda larga con particolare attenzione ad alcuni settori quali quello socio-sanitario e assistenziale, i trasporti, la logistica, il turismo, la sicurezza delle persone e del territorio, lo sviluppo dell´e-Government e dell´e-Democracy, nonché la formazione dei cittadini e delle imprese. .  
   
   
AMMINISTRATORI DA 10 E LODE: ANCIVENETO HA PREMIATO IL LORO OPERATO L’USO DI SERVIZI INNOVATIVI QUALI VOIP, VIDEOCONFERENZE, TRASMISSIONI WIFI, WIMAX, POSTA ELETTRONICA CERTIFICATA, COLLEGAMENTI INTERNET  
 
 Rovigo, 28 aprile 2008 - Nei tempi dell´antipolitica compaiono lodevoli eccezioni, almeno tra gli amministratori degli Enti Locali. Anciveneto ne è ben consapevole, e ha voluto riconoscere quelli che hanno migliorato la qualità della vita dei propri cittadini. Con una premiazione ad hoc, al termine della rassegna Dire&fare a Nordest, venerdì 18 aprile al Cen. Ser di Rovigo. Quattro i nominativi per la Provincia polesana: Sante Tugnolo e Giancarlo Morelli, sindaci rispettivamente dei comuni di Adria e Rovigo, a cui si aggiungono le famiglie di Federico Zorzato e di Federico Ferro, ora deceduti, ma una volta stimati primi cittadini di Rovigo e Costa di Rovigo. Due invece i progetti particolarmente apprezzati dall´Anci regionale: Eridano l´informatica al servizio della comunità locale dell´Unione dei Comuni dell´Eridano, e Volontariato sulla protezione civile. Dalla preparazione alla gestione delle emergenze della Provincia di Rovigo. Il primo si è distinto per l´innovazione e la tecnologia utilizzata al servizio della comunità locale, introducendo l’uso di servizi innovativi quali Voip, videoconferenze, trasmissioni Wifi, Wimax, posta elettronica certificata, collegamenti internet attraverso reti per il rispetto di ben precisi standard sicurezza e qualità dei processi. Il secondo si è posto l´obiettivo di riunire in un unico sistema tutte le associazione volontarie di protezione civile tramite la gestione comune delle risorse, con un Software Open Source – ora in fase di implementazione – che viaggia su piattaforma Web. .  
   
   
TELECOM: ANTONIO MIGLIARDI NUOVO RESPONSABILE DELLA FUNZIONE DI GRUPPO HUMAN RESOURCES, ORGANIZATION AND INDUSTRIAL RELATIONS CARLO FORNARO NUOVO RESPONSABILE DELLA FUNZIONE DI GRUPPO EXTERNAL RELATIONS  
 
Milano, 28 aprile 2008 - Telecom Italia comunica che con decorrenza 1° maggio 2008 la responsabilità di Human Resources, Organization and Industrial Relations viene affidata ad Antonio Migliardi. In data 30 aprile 2008 Gustavo Bracco lascia l’Azienda. Con effetto 1° maggio 2008 viene costituita - alle dirette dipendenze dell’Amministratore Delegato - la Funzione External Relations, affidata a Carlo Fornaro, che entra a far parte del Gruppo Telecom Italia. Nella Funzione External Relations confluiscono le Funzioni Communication ed Advertising, Image & Brand Enrichment che mantengono le attuali articolazioni organizzative. In data 31 maggio 2008 Andrea Imperiali lascia l’Azienda. Con decorrenza immediata Massimiliano Paolucci, che con effetto 1° maggio 2008 lascia l’incarico della Funzione Communication, è nominato Segretario Generale del neocostituito Steering Committee di Gruppo Coordinamento Acquisti di Contenuti Editoriali, che avrà il compito di coordinare ed armonizzare l’acquisto dei contenuti editoriali per tutte le piattaforme del Gruppo Telecom Italia. Lo Steering Committee è presieduto dal Vice Presidente Esecutivo di Telecom Italia Media Giovanni Stella. .  
   
   
MILANO, TRUFFE INFORMATICHE. DE CORATO: “VIGILI SCOPRONO FINTO SPORTELLO PER CLONARE BANCOMAT IN VIA PECCHIO”  
 
Milano, 28 aprile 2008 - “La Polizia Municipale ha sventato una nuova truffa informatica, scoprendo un’apparecchiatura per clonare carte di credito e bancomat presso uno sportello di Poste Italiane in via Pecchio, nei pressi di piazzale Loreto”. Lo comunica il vice Sindaco e assessore alla Sicurezza Riccardo De Corato. Due agenti del Comando di zona 3, in servizio in corso Buenos Aires, sono stati avvicinati, intorno alle 19,30, da un cittadino che ha segnalato la presenza di una persona sospetta vicino a uno sportello bancomat di Poste Italiane in via Pecchio 1. Gli agenti, accorsi sul posto, hanno trovato un giovane che, mentre prelevava contanti dallo sportello, aveva notato qualcosa di strano. L’apparecchiatura, composta da una tastiera, dalla fessura per inserire la tessera e da un chip per memorizzare i dati, era stata sovrapposta all’originale e incollata con il mastice. Gli agenti hanno subito rimosso il falso “sportello” che era stato posizionato da poco. Il marchingegno sarà ora esaminato dalla Polizia postale per gli accertamenti di routine. È molto probabile che il trasferimento dei dati che servivano per la clonazione avvenisse tramite infrarossi o Bluetooth verso un apparecchio ricevente e che quindi il truffatore si trovasse nei paraggi quando i vigili sono arrivati. “Dopo le finte mail per chiedere pagamenti di presunte multe – ricorda De Corato –, che solo due giorni fa avevamo scoperto e sulle quali sono in corso le indagini da parte del pool reati informatici coordinato dal sostituto procuratore Alberto Nobili, ancora un caso di bancomat e carte di credito clonati. La frontiera dei reati informatici si allarga a macchia d’olio coinvolgendo le grandi organizzazioni della criminalità fino a bande di rom romeni spesso responsabili di questo tipo di crimini. Come del resto testimonia l’arresto del romeno che aveva clonato 37 bancomat in un’ora effettuato ieri dal Commissariato Cenisio della Polizia di Stato. Come è stato confermato dall’ultima relazione dell’anno giudiziario della Corte d’appello, su 2. 350 indagati per reati di truffa, quasi la metà sono stranieri”. .  
   
   
REGGIO EMILIA: INVIO TELEMATICO DELLE PRATICHE ALL’ALBO ARTIGIANI  
 
Reggio Emilia, 28 aprile 2008 - La Camera di Commercio organizza un corso rivolto a Studi professionali, Associazioni di Categoria e Imprese per la presentazione di pratiche telematiche all´Albo delle Imprese Artigiane attraverso il nuovo programma semplificato Star Web realizzato da Infocamere. Il corso sarà gratuito e tenuto da Infocamere la Società Consortile delle Camere di Commercio presso la sede Camerale Piazza della Vittoria, 3 Reggio Emilia il giorno Martedì 13 maggio 2008 alle ore 10. 00. Chi fosse interessato a partecipare deve mandare la propria adesione precisando il numero dei partecipanti a : artigianato@re. Camcom. It - Fax 0522/796370 Albo Artigiani. Nel caso in cui le adesioni siano numerose verrà organizzata una seconda sessione pomeridiana sempre nella stessa giornata. Si ricorda che dal 18/8/2008 se entrerà in vigore "Comunica" tutte le pratiche presentate all´Albo delle Imprese artigiane dovranno essere trasmesse solo telematicamente e quindi si consiglia la partecipazione al suddetto corso. .  
   
   
INSIEL, ACCORDO TONDO-FRATTINI PER UNA PROROGA  
 
Gorizia, 28 aprile 2008 - "Ho già parlato con Franco Frattini affinché in uno dei primi Consigli dei Ministri si provveda a definire una proroga alla procedura imposta dal decreto Bersani in merito alla privatizzazione di Insiel, la società informatica regionale". Il presidente della Regione Friuli Venezia Giulia, Renzo Tondo, annuncia a Gorizia il percorso che "dovrà garantire la messa in sicurezza di un patrimonio importante di questa regione, consentendo di affrontare la delicata questione con la necessaria tempistica in quanto, ha affermato, "le decisioni affrettate rischiano di non essere le più corrette ed opportune nell´interesse di Insiel, della Regione e di tutti i lavoratori coinvolti". .  
   
   
AMD PRESENTA 3 NUOVI PROCESSORI TRIPLE-CORE AMD PHENOM X3  
 
Milano, 28 aprile 2008 - Amd ha annunciato la disponibilità di tre nuovi processori triple-core Amd Phenom X3 che, insieme al chipset Amd 780 Series, offrono ai consumatori un´esperienza Hd totale e prestazioni grafiche straordinarie nell´ambito del digitale e del gioco. Unici processori x86 triple-core del mondo, i chip Amd Phenom X3 estendono la tecnologia multi-core a un pubblico più ampio, interessato a processori desktop in grado di gestire facilmente gli odierni carici di lavoro multi-threaded che caratterizzano oggi l´intrattenimento digitale. La tecnologia multi-core nativa di Amd, basata sulla Direct Connect Architecture, ha permesso alla società di introdurre il primo e unico processore triple-core attualmente disponibile sul mercato. Questi processori, che offrono tutte le caratteristiche ed i vantaggi tecnologici dei chip quad-core Amd Phenom X4, sono stati progettati per incrementare le performance rispetto ai processori dual-core, a parità di frequenza di clock, sia negli ambiti di utilizzo multi-tasking che nei videogiochi e nelle applicazioni multimediali digitali multi-threaded. I processori Amd Phenom X3 saranno disponibili attraverso i maggiori partner di canale Amd. Processore triple-core Amd Phenom X3 8750 - (2,4Ghz) - 195 dollari; Processore triple-core Amd Phenom X3 8650 - (2,3Ghz) - 165 dollari; Processore triple-core Amd Phenom X3 8450 - (2,1Ghz) - 145 dollari. .  
   
   
INVITO A PRESENTARE PROPOSTE: INNOVAZIONE NELL´ISTRUZIONE SCIENTIFICA  
 
Bruxelles, 28 aprile 2008 - La Commissione europea ha pubblicato un invito a presentare proposte nell´ambito della sezione "Scienza e società" del settimo Programma quadro (7°Pq). L´invito fa parte dell´attività "Giovani e scienza" e affronta i metodi innovativi nell´istruzione scientifica (area 5. 2. 2. 1 del programma lavoro). Il budget totale indicativo dell´invito ammonta a 4,78 Mio Eur. Per tutti i dettagli sul bando, visitare: http://cordis. Europa. Eu/fp7/dc/index. Cfm?fuseaction=usersite. Fp7detailscallpage&call_id=117 .  
   
   
BOLZANO: LIBRI DI TESTO IN COMODATO PER LA SECONDA CLASSE DELLE SUPERIORI  
 
Bolzano, 28 aprile 2008 - A partire dal prossimo anno scolastico in base ad una norma della legge Omnibus anche gli studenti delle seconde classi della scuola superiore riceveranno gratuitamente in comodati i libri di testo La Giunta provinciale ha deliberato recentemente che anche gli studenti delle seconde classi degli istituti superiori, delle scuole professionali e delle scuole artistiche ricevano gratuitamente in comodato i libri di testo. Gli studenti delle scuole tedesche e ladine dovranno effettuare l’acquisto dei libri di testo che successivamente saranno rimborsati dall’Ufficio assistenza scolastica. La decisione è stata inserita dalla Giunta provinciale nella cosiddetta legge Omnibus, approvata nello scorso mese di marzo, in considerazione del fatto che a livello nazionale la scuola dell’obbligo è stata innalzata sino al decimo anno. Secondo l’assessore alle scuola tedesca, Otto Saurer, si tratta di una misura di concreto sostegno alle famiglie e che facilita un accesso paritario alla formazione. .  
   
   
MASTER AND BACK: POSTICIPATO IL TERMINE PER LA PRESENTAZIONE DELLE DOMANDE  
 
Cagliari, 28 Aprile 2008 - Prorogato al 30 giugno prossimo il termine per la presentazione delle domande di partecipazione a Master and Back. Il Programma finanzia percorsi di alta formazione (master, dottorati, corsi di specializzazione, percorsi artistici e musicali) e tirocini organizzati da università e organismi di qualità e reputazione riconosciute a livello internazionale, operanti fuori dal territorio regionale, e favorisce il rientro in Sardegna dei laureati e l´inserimento nel mondo del lavoro. Tenuto conto del grande numero di domande pervenute durante i primi due mesi di pubblicazione del bando e della possibilità di integrare le risorse disponibili con ulteriori risorse, l´Autorità di Gestione del Por Sardegna ha provveduto a posticipare la data di scadenza. Le domande potranno essere inviate entro e non oltre il 30 giugno 2008. Prosegue, intanto, l´istruttoria delle 700 domande attualmente pervenute. L´esito delle prime valutazioni sarà pubblicato nelle prossime settimane sullo speciale del sito della Regione dedicato al Master and back. Per informazioni relative al bando in corso è possibile rivolgersi a: Agenzia Regionale per il Lavoro Programma Master and Back, Via Is Mirrionis 195, 09122 Cagliari, numero verde 800. 47. 83. 86, dal lunedì al venerdì dalle ore 11. 00 alle 13. 00 , il martedì e il mercoledì dalle ore 17. 00 alle 18. 00, Coloro che risiedono all´estero possono contattare il numero telefonico 070. 6067602. L´help desk è aperto al pubblico il martedì e il giovedì dalle ore 10. 00 alle 13. 00. .  
   
   
PER LA COMPETITIVITÀ, LA PROVINCIA DI RAVENNA INVESTE 2 MILIONI DI EURO IN FORMAZIONE  
 
Ravenna, 28 aprile 2008 - “La Provincia, utilizzando risorse dei fondi dell’Unione europea ha approvato 270 progetti di formazione (2007-2013). Le risorse – precisa l’assessore provinciale alla formazione professionale Germano Savorani - ammontano a 2 milioni di euro e favoriscono l’apprendimento lungo tutto l’arco della vita e a promuovere e migliorare la qualità del lavoro per evitare condizioni di precarietà”. La parte più rilevante di queste risorse che ammonta a un milione e 600mila, è destinata ad attività di formazione continua, rivolta alla qualificazione e all’aggiornamento delle persone occupate. Una parte degli interventi è stata indirizzata agli imprenditori e alle figure chiave delle imprese per sensibilizzarli sull’esigenza di investire in ricerca tecnologica e organizzativa e sulla necessità di figure innovative; favorire il ricambio generazionale; promuovere figure professionali che gestiscano i risultati della ricerca; favorire le aggregazioni e le reti tra imprese. Sono stati approvati 200 progetti che coinvolgeranno 2. 500 partecipanti per 6. 000 ore di formazione. Queste azioni sono state concentrate verso tematiche prioritarie per il nostro territorio: sicurezza e ambiente; innovazione organizzativa e gestionale, di processo e di prodotto, tecnologica; energia; logistica e intermodalità; welfare; valorizzazione del territorio. Un’altra parte delle risorse è destinata ad azioni che mirano al rafforzamento delle competenze dei lavoratori e in particolare alla stabilizzazione occupazionale e professionale dei lavoratori più deboli e precari a prevalente componente femminile con l’innalzamento delle loro competenze, dei lavoratori non subordinati e di quelli con bassa qualificazione o anziani (over 45). In questo ambito sono stati approvati 60 progetti che riguardano 750 partecipanti per un totale di 2. 400 ore di formazione. Nell’ambito della formazione per facilitare l’inserimento nel mercato del lavoro degli adulti è stata approvata un’attività corsuale per il rilascio della qualifica di operatore tecnico subacqueo, un profilo professionale di forte interesse per il nostro territorio. Per favorire l’inserimento lavorativo degli immigrati, invece, sono stati programmati 5 progetti formativi nelle aree meccanica, agroindustriale, abbigliamento, operatore del legno, nautica, sulla base delle richieste delle aziende coinvolte in sede di progettazione. I destinatari coinvolti sono una cinquantina per 1. 350 ore di formazione. Relativamente alla formazione per utenze svantaggiate sono stati approvati 6 progetti rivolti agli invalidi civili, a persone in condizioni di svantaggio fisico e mentale (ex alcolisti ed ex tossicodipendenti ospiti di strutture provinciali), a donne in particolari condizioni di svantaggio. Saranno interessate 50 persone per 1. 660 ore di formazione. .  
   
   
INDAGINE PER PREVENIRE E PREVEDERE IL RISCHIO IDROGEOLOGICO  
 
Ancona, 28 Aprile 2008 - Le Marche sono una regione il cui territorio e` particolarmente vulnerabile, a causa della conformazione geologica e geomorfologia ma anche per le ripercussioni degli insediamenti e le infrastrutture. Prevedere e prevenire scenari di rischio idrogeologico diventa allora una priorita`´. Cosi` ha aperto il suo intervento l´assessore regionale alla Difesa del suolo e della costa, Gianluca Carrabs, questa mattina al Teatro Comunale di Sirolo, in occasione della presentazione dell´Indagine sui rapporti esistenti tra uso del suolo e rischio idrogeologico in rapporto all´ambiente fisico. Il volume contiene i risultati di uno studio che fa capo a un progetto della Regione Marche, svolto in collaborazione con l´Universita` degli studi di Urbino. Le conoscenze derivate dall´indagine contribuiscono ad accrescere il patrimonio scientifico a supporto delle attivita` di Protezione civile. Le frane rappresentano un fenomeno molto diffuso, spesso causa di ingenti danni sull´intera regione al patrimonio socio-economico, ambientale e culturale. In particolare, dall´Inventario dei fenomeni franosi in Italia, e` emerso che il rapporto tra la superficie complessiva in frana e la superficie delle aree collinari e montane pone le Marche al terzo posto nella graduatoria dei territori a piu` elevata instabilita`. ´E´ noto ´ ha detto Carrabs ´ che i costi per il risanamento a seguito di eventi calamitosi superano di gran lunga quelli della previsione e prevenzione´. L´assessorato regionale alla Difesa del suolo e della costa ha sviluppato in questi anni una serie di iniziative, sia con gli enti locali che con il Ministero dell´Ambiente, per condividere un percorso finalizzato all´individuazione di criteri e metodologie progettuali in grado di mitigare il rischio da frana e da esondazione. Azioni che hanno permesso di disporre di finanziamenti complessivi di quasi 34 milioni di euro, circa il doppio di quanto assegnato in precedenza. L´indagine presentata costituisce un passo ulteriore nello studio del rischio frana, dal momento che, oltre a includere il censimento dei movimenti franosi, analizza la propensione al dissesto del territorio e fornisce indicazioni sulla suscettibilita` da frana anche per le aree che non risultano coinvolte in dissesti. Per l´analisi del territorio sono state individuate cinque aree campione distribuite nelle diverse province e in diversi contesti geologici: Pedaso (Ap), Petriano (Pu), Urbino, Conero (An), Monte Bove (Mc) ma il metodo di lavoro usato presuppone che possa essere esteso a ogni contesto e zona. ´Per affrontare i problemi legati al dissesto idrogeologico ´ ha poi continuato Carrabs ´ e` necessario focalizzare l´attenzione sulla manutenzione e sul presidio del territorio. La difesa del suolo deve essere considerata una infrastruttura pubblica di pari dignita` come le costruzioni di strade, scuole, ospedali´. Nella difesa del suolo, come ha precisato l´assessore, rientra anche la difesa della costa e, anche in questo caso, la Regione si e` attivata, e lo scorso 28 dicembre e` stato firmato con il Ministero dell´Ambiente e l´Istituto centrale di ricerca scientifica e tecnologica applicata al mare un protocollo d´intesa che prevede la realizzazione di opere di difesa costiera. Altri interventi hanno riguardato la manutenzione dei fiumi in aree montane. Anche in questo caso, e` stato firmato un protocollo d´intesa col Ministero il 6 settembre 2006. L´impostazione metodologica e operativa seguita per questi interventi e` stata ripresa e introdotta nella Finanziaria nazionale 2008: ´In questo modo ´ ha affermato Carrabs ´ le Marche sono state prese a modello, a livello nazionale, quale esempio di buone pratiche amministrative´. Alla presentazione hanno partecipato, inoltre, il sindaco di Sirolo, Giuseppe Misiti, e il direttore del Dipartimento per le Politiche integrate di sicurezza e per la Protezione civile regionale, Roberto Oreficini Rosi. Sono intervenuti, Maurizio Ferretti, direttore del Centro funzionale multirischi per la meteorologia, l´idrologia e la sismologia della Regione Marche; Mario Smargiasso, segretario dell´Autorita` di bacino regionale; Walter Borghi, presidente dell´Ordine dei Geologi delle Marche; con i contributi tecnici di Pierpaolo Tiberi (Regione Marche ´ segreteria scientifica), Roberto Romeo (professore associato di Geologia applicata) e Milena Mari (collaboratrice Universita` di Urbino). Ha concluso i lavori Bernardo De Bernardinis del Dipartimento della Protezione civile nazionale. .  
   
   
STUDENTI REGGIANI AD OLOMOUC (REPUBBLICA CECA) A LEZIONE DI "AMBIENTE"  
 
Reggio Emilia, 28 aprile 2008 - Sedici studenti delle scuole superiori reggiane sono in viaggio studio, proprio in questi giorni, a Olomouc, regione della Repubblica Ceca gemellata con la Provincia di Reggio. Il viaggio dei ragazzi è incentrato sulle tematiche dell’educazione ambientale, che infatti stanno partecipando ad un programma di visite ed incontri condivisi con la regione “gemella”, avendo così la possibilità di conoscere ed apprezzare le realtà storiche, architettoniche e paesaggistiche di un territorio bello ed ospitale. Gli studenti, accompagnati da due insegnanti reggiani, sono stati prescelti da ciascuna scuola sulla base del buon percorso scolastico, dello spiccato interesse all’educazione ambientale e della conoscenza della lingua inglese. Prima di partire gli studenti sono stati ricevuti in Provincia dall´assessore all´Istruzione Gianluca Chierici, dalla dirigente al Servizio programmazione scolastica ed educativa Paola Canova e dal dirigente scolastico Marco Zambelli. L’iniziativa ha l’obiettivo di promuovere la mobilità giovanile in Europa e la conoscenza linguistica, attraverso l’elaborazione di un percorso didattico relativo all’educazione ambientale come strumento per conoscere la natura nei suoi vari aspetti, per migliorare la socializzazione e l’integrazione tra giovani. Questo viaggio rappresenta anche l’occasione per avvicinarsi ad un territorio interessante e ricco di storia, ancora poco conosciuto e non intaccato dal turismo di massa. Questi gli studenti che sono in questi giorni ad Olomouc: Martina Marchi (istituto d´arte Chierici di Reggio), Sara Tagliavini (liceo Spallanzani di Reggio), Valentina Malavolta (Bus Pascal di Reggio), Greta Alessandri (Russel di Guastalla), Fabiana Giovanetti (Einaudi di Correggio), Serena Prati (liceo Moro di Reggio), Reham Zaghoul (Ipsia Galvani di Reggio), Cecilia Ascolese (liceo Ariosto di Reggio), Andrea Catellani (liceo Corso di Correggio), Carlo Coppola (Scaruffi-levi-tricolore di Reggio), Simone Diana (D´arzo di Montecchio), Andrea Rinaldi (convitto Corso di Correggio), Riccardo Bocedi (Gobetti di Scandiano), Kochtbene Farid (Ipsia Lombardini di Reggio), Matteo Cantarelli (Motti di Reggio), Matteo Franzoni (Iti Nobili di Reggio). .  
   
   
ENEL: ENERGIA IN GIOCO IN PROVINCIA DI RAVENNA .- 160 CLASSI E 70 INSEGNANTI COINVOLTI NELLA QUINTA EDIZIONE DEL PROGETTO FORMATIVO C´È TEMPO FINO AL 30 APRILE PER ADERIRE  
 
Ravenna, 28 aprile 2008 - La quinta edizione di Energia in Gioco, il progetto che Enel dedica, dal 2004, a docenti e studenti delle scuole italiane di ogni ordine e grado, si avvia a conclusione. Anche quest’anno i numeri hanno confermato il successo del progetto: 160 classi, 70 insegnanti hanno partecipato nel ravennate al percorso formativo per conoscere il mondo dell’energia attraverso i linguaggi e le tematiche della scienza. A livello nazionale, il progetto ha coinvolto finora 6. 120 classi, 11. 700 docenti. “L’anno scorso ho avuto il privilegio di far parte della giuria – commenta l’assessore provinciale all’ambiente Andrea Mengozzi – e ho constatato che i lavori delle scuole sono sempre di qualità sorprendente. Il risparmio energetico necessita di una consapevolezza che con questo progetto educativo cresce già fin dalla scuola. Il nostro territorio risponde con entusiasmo all’invito di Enel che offre una straordinaria opportunità di crescita per studenti e insegnanti mettendo a disposizione competenze e risorse”. Nell’edizione di quest’anno, visto che Enel si conferma sempre più come una multinazionale presente in 21 Paesi del mondo, è stata rafforzata la vocazione internazionale del progetto, per far sì che temi come energia, scienza e risparmio energetico vengano raccontati da diversi punti di vista: un primo passo per cominciare a pensare l´energia, la scienza e le tematiche ad esse connesse in termini globali e non più locali. Il network internazionale di Energia in gioco si è esteso quindi agli studenti di Slovacchia, Romania, Bulgaria, Guatemala, Cile, Costa Rica e Massachusetts: tutti protagonisti di Young Energy, la rete internazionale di giovani, nata per approfondire la realtà energetica dei Paesi dell’Europa e dell’America in cui Enel opera. Da quest’anno, Energia in gioco propone un’ulteriore novità: anche i singoli studenti potranno accedere al sito Internet, registrandosi a My Energy Space, la sezione a loro dedicata, tutta da personalizzare. Un luogo, nella rete, dove i ragazzi possono conoscersi e mettersi in contatto per scambiare informazioni, curiosità e novità sul mondo dell’energia e sulle ultime scoperte compiute in campo scientifico Il kit didattico, consegnato a ogni classe che ne ha fatto richiesta, si è confermato un utile strumento di lavoro per le scuole, per illustrare la storia dell’energia, per fornire informazioni e approfondimenti scientifici; il sito Internet dedicato, rinnovato nella grafica e arricchito nei contenuti, racconta l’energia elettrica in modalità interattiva e contiene un apposito canale scienza con le grandi scoperte, la vita degli scienziati, esperimenti interattivi e i risvolti pratici delle scoperte scientifiche nella vita di tutti i giorni. A Energia in Gioco è abbinato un grande concorso che mette alla prova le conoscenze, e le capacità comunicative e progettuali dei ragazzi con due modalità di partecipazione: un quiz e una prova progetto. Rispetto alle precedenti edizioni quest’anno la prova progetto propone agli studenti una nuova sfida: un unico tema, Tante idee luminose per la tua città, per stimolare gli studenti a migliorare l’utilizzo dell’energia elettrica nei luoghi in cui viviamo, per trasformare le nostre città in modelli di efficienza energetica e di risparmio a beneficio dell’intera collettività. Enel premierà l’impegno e la creatività degli studenti, dei docenti e delle scuole con lettori mp3 Zen, iPod nano e shuffle, software “More Brain Training del Dr. Kawashima: Quanti anni ha il tuo cervello?” e Nintendo Ds Lite, navigatori, cornici digitali per fotografie e week end in una capitale europea. Inoltre, a testimonianza dell’impegno costante verso il mondo della scuola, Enel stanzierà per i primi tre istituti classificati a livello nazionale un finanziamento rispettivamente di 6. 000, 3. 500 e 1. 500 euro. §Nell’anno scolastico appena trascorso il progetto ha fatto il pieno di energia e ha creato un vero e proprio network fra giovani di diverse nazionalità: 545. 000 studenti, 8. 000 scuole, 145. 000 ragazzi impegnati nel concorso finale. L’iniziativa ha ricevuto il patrocinio di Ján Figel, Commissione Europea - Istruzione, Formazione, Cultura e Gioventù. Per informazioni: Numero Verde 800. 228722, dal lunedì al venerdì, ore 9-13 e 14-18 web: energiaingioco@lafabbrica. Net e www. Enel. It/energiaingioco .  
   
   
VALSUGANA: IL RISANAMENTO DEL LAGO DI CANZOLINO E’ POSSIBILE LA “RICETTA” DELL’ISTITUTO DI SAN MICHELE PRESENTATO A PERGINE IL PROGETTO DI RICERCA CON I RISULTATI E LE PROSPETTIVE  
 
 Trento, 28 aprile 2008 – Il lago di Canzolino tornerà a vivere ma la scommessa sul suo risanamento sarà vinta solo modificando lo stile di vita e le abitudini di vita delle persone, con una maggiore attenzione verso l’ambiente. Dopo due anni di studi è questa la conclusione degli specialisti che hanno studiato l’ecosistema dello specchio d’acqua ed annunciato il 22 aprile nel corso dell’incontro pubblico organizzato a Pergine dall’assessorato provinciale all’ambiente e all’urbanistica, con la Fondazione Mach di San Michele sul progetto di risanamento del lago di Canzolino, in Valsugana. Un appuntamento voluto per informare la popolazione sulle ipotesi di risanamento. “Parlare di ambiente – ha sottolineato l’assessore provinciale all’ambiente e all’urbanistica Mauro Gilmozzi – significa parlare del nostro futuro e quello dei nostri figli. Su Canzolino, così come su tutti i progetti di intervento ambientale, operiamo seguendo tre direttrici: la conoscenza, l’educazione e il piano operativo. Qualsiasi intervento di risanamento è destinato al fallimento se non segue una presa di coscienza della popolazione circa la problematica ambientale. Un territorio curato è anche un territorio destinato allo sviluppo. L’intervento previsto al lago di Canzolino poggia su solide basi scientifiche”. Conclusa la fase di studio condotta dalla Fondazione Mach sul lago di Canzolino e individuate le ipotesi di risanamento, il progetto entra nella fase della sperimentazione e del recupero. A presentarle l’altra sera sono stati il coordinatore del Dipartimento Valorizzazione risorse naturali del Centro sperimentale dell’Istituto Agrario, Nico Salmaso e il ricercatore Adriano Boscaini. Il Lago di Canzolino presenta da anni un tipico fenomeno di eutrofizzazione causato dall’apporto eccessivo di nutrienti, in particolare fosforo e azoto, presenti negli scarichi civili convogliati per anni nelle acque del lago, e oggi quasi completamente allontanati, e dai nutrienti dilavati dalle coltivazioni presenti nel suo bacino idrografico. Questa situazione ha compromesso l’utilizzo ricreativo del lago, in particolare quello balneare. Ieri sera a Pergine, l’assessore provinciale all’ambiente Mauro Gilmozzi, e i ricercatori della Fondazione Mach hanno illustrato l’intervento di risanamento del lago di Canzolino. “Parlare di ambiente – ha esordito Gilmozzi - significa occuparsi di temi complessi ed è necessario avere un approccio prudente e orientato alla ricerca di soluzioni articolate. Sui temi ambientali si corrono due rischi: la semplificazione che rischia di innestare processi demagogici. Prudenza e conoscenza, dunque, hanno caratterizzato il modo di agire della Provincia autonoma di Trento su Canzolino e il progetto di risanamento, e, più in generale, i grandi temi quali aria, acqua, suolo e rifiuti”. Tre le parole d’ordine che – sempre secondo Gilmozzi – devono scandire gli interventi di risanamento ambientale: coscienza (fondamentale per le scelte), educazione e piano di azione con cui stabilire concretamente come il modo di agire. “A Canzolino – ha sottolineato - abbiamo agito come in altre zone, ovvero finanziando la conoscenza e la mappatura del territorio, azione che passa anche attraverso la conoscenza della gente del luogo. Non è un caso che in Trentino, decine di Comuni, Comprensori, artigiani ed imprenditori chiedono processi di certificazione ambientale”. “La nostra esperienza – ha aggiunto - ci conferma che la soluzione dei problemi ambientali passa anche attraverso il cambiamento dello stile di vita. Non chiediamo scelte drastiche ma ragionevoli come l’attenzione agli scarichi domestici, agricoli o artigianali, un corretto smaltimento dei rifiuti. Dobbiamo metterci in gioco”. Il progetto. Nel 2005 il Dipartimento ambiente della Provincia autonoma di Trento ha finanziato un progetto di ricerca, condotto dall’Istituto Agrario di San Michele all’Adige, finalizzato all’identificazione e alla caratterizzazione delle fonti di inquinamento che gravano sul lago, alla determinazione del suo stato di salute e all’individuazione di strategie realistiche di risanamento e riqualificazione ambientale del lago. Conclusa la fase di studio, inizia ora la sperimentazione delle ipotesi di risanamento. Lo studio è stato impostato secondo un approccio multidisciplinare che ha comportato l’analisi combinata dei dati raccolti nell’ambito di diverse tematiche di indagine tra le quali il bilancio idrico e dei nutrienti che affluiscono al lago, lo studio del regime termico e della chimica delle acque del lago, della dinamica stagionale delle microalghe e degli organismi presenti sulle rive, del rilascio del fosforo dai sedimenti situati sul fondo del lago e la determinazione delle condizioni presenti prima dell’impatto causato dalle attività umane. E’ stata inoltre verifica l’efficacia dell’impianto di ossigenazione artificiale Limno, mentre in laboratorio sono state condotte delle prove sperimentali di abbattimento del fosforo sia su campioni di acqua del lago che su carote di sedimento del fondo. Risultati. Dallo studio è emerso che il ricambio idrico risulta abbastanza scarso, ma anche che è ancora eccessivo l’apporto di nutrienti; il lago, inoltre, risulta fortemente stratificato e questo impedisce al fosforo rilasciato dai sedimenti di salire in superficie e di sostenere la produzione di alghe. Le ipotesi di risanamento è stata quindi individuata una possibile serie di azioni di risanamento, alcune delle quali in corso di realizzazione nel 2008, e altre da programmare per il futuro. Nel corso della primavera di quest’anno, in collaborazione con il Servizio Bacini Montani e il Servizio Conservazione della Natura e Valorizzazione Ambientale, è stata rimodellata la parte terminale della zona umida del lago di Madrano con la piantumazione di Phragmites australis (cannuccia di palude) al fine di migliorare l’azione naturale di fitodepurazione. E’ stato inoltre realizzato all’imbocco del canale che convoglia le acque nel lago di Canzolino un filtro a sabbia piantumato sempre con cannuccia di palude per il trattenimento del materiale particellato. E’ prevista inoltre la verifica sperimentale dell’immissione di uno degli affluenti nelle acque profonde del lago allo scopo di diminuire il carico dei nutrienti in quelle superficiali. Altre azioni di risanamento da programmare per il futuro sono il miglioramento della qualità delle acque del bacino del rio della Varda, in parte immesse nel lago di Canzolino, caratterizzato dalla presenza di attività agricole e di qualche abitazione non ancora collettata, mediante la costruzione di uno stagno di ritenzione in grado di trattenere una parte dei nutrienti trasportati dal piccolo corso d’acqua e l’apporto di ulteriori fonti idriche (torrente Fersina) al lago per ridurre il tempo di permanenza delle acque ed aumentare il tempo di funzionamento del sifone ipolimnetico che asporta le acque del fondo ricche di nutrienti. “Nel caso di Canzolino – ha concluso l’assessore Gilmozzi - non è sufficiente deviare un corso d’acqua per far rivivere il lago: un lago morto non si rianima semplicemente immettendo nuova acqua. E’ necessario studiare misure mirate e comportamenti comuni sostenibili e rispettosi dell’ambiente. Sono sicuro che, grazie al progetto di risanamento, porterà un poco per volta ma con un trend costante il lago di Canzolino al suo stato naturale, permettendo così a noi riconsegnare un lago integro dal punto di vista ambientale”. .  
   
   
AMBIENTE. CROCI: “MILANO SI PROPONE IN EUROPA E NEL MONDO COME MODELLO DI UTILIZZO VIRTUOSO DELL’ACQUA”  
 
 Milano, 28 aprile 2008 - grazie all’impegno del Comune, è città leader nel sistema di depurazione delle acque, con benefici importanti che riguardano l’ambiente, ma anche l’agricoltura e il campo energetico. Se ne è discusso il 23 aprile al convegno “Scenari di qualità ambientale nel sistema di depurazione di Milano” organizzato dall’Assessorato Mobilità, Trasporti, Ambiente a Palazzo Marino, in cui è stata presentata la sintesi dei risultati del Piano di Monitoraggio Ambientale dell’area circostante i Depuratori di Milano Nosedo e di Milano San Rocco, attuato nel biennio gennaio 2006 – dicembre 2007, che presta particolare attenzione agli effetti dei due impianti sull’ambiente circostante e sulle acque. “Milano ha saputo recuperare il ritardo nella depurazione delle acque reflue, realizzando in tempi rapidi un sistema efficiente che rappresenta un’eccellenza a livello internazionale - ha detto l’Assessore alla Mobilità, Trasporti e Ambiente, Edoardo Croci – Oggi le acque depurate costituiscono una risorsa che ha valore per l’ambiente e per gli usi irrigui ed energetici”. Negli anni tra il 2000 e il 2005 è stata completata, grazie all’intervento del Commissario Straordinario Albertini, di cui l’Assessore Croci è stato sub commissario, l’opera di risistemazione del sistema di depurazione delle acque. Il Monitoraggio Ambientale condotto nel biennio 2006-2007 ha comportato analisi chimiche volte ad individuare eventuali rischi ambientali ed analisi biologiche utili a verificare gli eventuali effetti tossici derivanti dalle acque inquinate. I risultati mostrano che oggi Milano invia al servizio di depurazione il 100% dei reflui e rispetta tutti i limiti previsti dalla normativa di riferimento. Gli impianti milanesi depurano oltre 154 milioni di metri cubi di acqua ogni anno, comprese quelle che finiscono nel Lambro e poi nel Po. Le acque reflue rappresentano inoltre un valore utile sia a scopi agricoli che energetici. I corsi d’acqua superficiali interessati dalla restituzione dei depuratori, come il fiume Lambro, mostrano infatti un significativo miglioramento, passando dalle stazioni poste a monte a quelle poste a valle degli impianti: tale recupero in termini di qualità è certamente uno degli elementi maggiormente qualificanti dei depuratori in quanto, oltre a salvaguardare gli aspetti igienico-sanitari, garantirà una maggiore fruibilità dei corsi d’acqua a valle degli impianti. Milano ha affidato a Metropolitana Milanese la gestione del ciclo delle acque e fatto del proprio Servizio idrico integrato un elemento di eccellenza ed un modello, sia in termini di efficienza che di tutela della qualità. I tre impianti di depurazione delle acque, situati a Nosedo, San Rocco e Peschiera Borromeo, hanno un’età media inferiore ai 2 anni, ben al di sotto della media nazionale che è di 16, ed una potenzialità depurativa complessiva pari a 2. 550. 000 Abitanti Equivalenti. Inoltre il sistema idrico milanese mostra, in termini di perdite di rete, la media più bassa in Italia ed è capace di offrire ai cittadini un’acqua tra le migliori d’Italia con una tariffa media del servizio pari a 0,54 € per metro cubo, ovvero tra le più basse applicate in Europa. Inoltre, l’acqua diventa un fattore di sviluppo di tecnologie innovative e pulite che utilizzano l’acqua di falda attraverso le pompe di calore come nel caso del teleriscaldamento per il quale Milano ha un piano di progressiva estensione che interesserà più di 500. 000 cittadini. “L’utilizzo dell’acqua – conclude Croci - riveste un ruolo centrale nel tema scelto per la candidatura all’Expo 2015, Nutrire il pianeta, energia per la vita, che pone in evidenza la necessità di avere disponibilità di acqua potabile per tutta la popolazione mondiale. La città di Milano si propone in Europa e nel mondo come modello di utilizzo virtuoso dell’acqua ed è in grado di esportare questa esperienza in una logica di collaborazione con altre grandi città del mondo”. .  
   
   
AMBIENTE: CONFERENZA CONCLUSIVA PROGETTO UE "WAREMA"  
 
Trieste, 25 apr - Martedì prossimo (29 aprile, ore 9. 00), nell´Auditorium della Regione di via Sabbadini ad Udine, si terrà la conferenza internazionale dedicata alla gestione delle risorse idriche in aree protette, che di fatto conclude il progetto "Warema", cofinanziato dall´Unione europea con i fondi Interreg Iiib Cadses. Questo progetto vede capofila la Regione Friuli Venezia Giulia assieme ad altri partner comunitari (di Grecia, Ungheria e Repubblica Ceca) nella realizzazione di un metodo partecipativo conforme a quanto indicato dalla direttiva quadro europea sulla gestione delle acque. L´incontro vedrà la partecipazione di esperti, tecnici ed amministratori del Friuli Venezia Giulia e dell´Europa centrale e meridionale per un confronto ad alto livello sulla salvaguardia della biodiversità e la valorizzazione delle acque in zone definite sensibili (bacini fluviali e lacustri, aree lagunari). Tra gli obiettivi dell´iniziativa, la promozione delle aree protette viste come opportunità per uno sviluppo sostenibile delle comunità locali, in una gestione partecipata e coordinata delle risorse idriche. .  
   
   
AMBIENTE: 29/4, CONFERENZA CONCLUSIVA PROGETTO UE "WAREMA"  
 
Trieste, 28 aprile 2008 - Martedì 29 aprile, ore 9. 00 , nell´Auditorium della Regione di via Sabbadini ad Udine, si terrà la conferenza internazionale dedicata alla gestione delle risorse idriche in aree protette, che di fatto conclude il progetto "Warema", cofinanziato dall´Unione europea con i fondi Interreg Iiib Cadses. Questo progetto vede capofila la Regione Friuli Venezia Giulia assieme ad altri partner comunitari (di Grecia, Ungheria e Repubblica Ceca) nella realizzazione di un metodo partecipativo conforme a quanto indicato dalla direttiva quadro europea sulla gestione delle acque. L´incontro vedrà la partecipazione di esperti, tecnici ed amministratori del Friuli Venezia Giulia e dell´Europa centrale e meridionale per un confronto ad alto livello sulla salvaguardia della biodiversità e la valorizzazione delle acque in zone definite sensibili (bacini fluviali e lacustri, aree lagunari). Tra gli obiettivi dell´iniziativa, la promozione delle aree protette viste come opportunità per uno sviluppo sostenibile delle comunità locali, in una gestione partecipata e coordinata delle risorse idriche. .  
   
   
DETENUTI ED EX DETENUTI. I PROGETTI DELL’ASSESSORATO ALLA FAMIGLIA, SCUOLA E POLITICHE SOCIALI  
 
Milano, 28 aprile 2008 – Il Protocollo sottoscritto il 24 aprile tra il Comune di Milano, Amsa e l’Istituto penitenziario di Bollate costituisce un altro tassello di un percorso intrapreso dall’assessorato alla Famiglia, Scuola e Politiche sociali e di altre Direzioni per il reinserimento sociale e lavorativo di detenuti ed ex detenuti. Molti sono i progetti attivati dal Comune di Milano negli ultimi anni per far fronte alle necessità dei cittadini che, avendo scontato una pensa, oppure essendo sottoposti ad una pena alternativa al carcere, chiedono di essere aiutati. Nel 2006, ad esempio, è stato attivato lo sportello “Milano per l’indulto”. Uno sportello informativo attivato nell’agosto 2006 per far fronte all’emergenza che fece seguito alla legge per l’indulto. Nel solo mese di agosto furono 165 i detenuti scarcerati che si rivolsero al servizio. Il Comune di Milano mette a disposizione dei nuovi giunti nel Carcere di San Vittore un kit d’ingresso contenente materiali di igiene intima. In un anno circa sono stati distribuiti 2. 727 kit. Presso gli istituti penitenziari di S. Vittore, Opera e Bollate, inoltre, è attivo il progetto “Punto a capo”: tre mesi prima della scarcerazione, un educatore inizia una serie di colloqui con il detenuto per prepararne l’inserimento sociale e lavorativo. Nell’ultimo triennio le persone che hanno aderito al progetto sono state 1. 035; 468 di queste sono stati seguiti con progetti specifici. Il Comune di Milano, poi, finanzia il progetto di accoglienza “Un Tetto per tutti” che ha come obbiettivo quello di estendere le opportunità di housing sociale presenti sul territorio alle persone sottoposte a misure penali esterne e al termine della detenzione. Nell’ultimo triennio sono stati messi a disposizione 23 appartamenti e 52 posti; sono stati avviati 374 progetti individuali e accolte 272 persone. Anche il Celav, il Centro di Mediazione Lavoro del Comune di Milano, che tramite interventi personalizzati, sostiene nell’inserimento lavorativo persone in stato di svantaggio sociale e di disabilità, ha offerto un servizio di accompagnamento al lavoro per alcuni soggetti segnalati dai tre istituti penitenziari milanesi. Inoltre, sempre all’interno degli istituti, il Celav ha realizzato (nell’ultimo triennio) 114 tirocini formativi e di orientamento che hanno portato a 78 assunzioni. Sempre di integrazione lavorativa si occupano i progetti “Li. So. La” del Ministero della Giustizia, tramite cui sono stati finanziati 53 tirocini formativi; e il Progetto “A’ncora Lavoro” che ha prodotto 70 progetti individuali di inserimento lavorativo, con la realizzazione di 49 percorsi tirocinio con Borsa Lavoro. La Polizia Locale, tramite la Direzione Specialistica Sistemi Informativi, ha in corso un contratto di appalto – in vigore dal luglio 2007 – di un valore di 150. 000 euro, con due Cooperative Sociali di tipo B, per la fornitura del servizio di data entry delle contravvenzioni di divieto di sosta (circa 1. 300. 000 all’anno). Il servizio è essenziale per il Comune, in quanto dall’inserimento di questi dati deriva la verbalizzazione del 75-80% delle contravvenzioni. .  
   
   
MILANO: SIGLATO ACCORDO AMSA, COMUNE E AMMINISTRAZIONE PENITENZIARIA PER REINSERIMENTO LAVORATIVO DETENUTI  
 
Milano, 28 aprile 2008 - Sono 28 i detenuti delle carceri di Bollate, Opera e San Vittore che, a partire da oggi, saranno assunti con contratti di collaborazione continuativa a progetto nelle fila di Amsa, l’Azienda Milanese dei Servizi Ambientali. Questo è il contenuto del Protocollo di Intesa siglato il 24 aprile a Palazzo Marino dall’assessore alla Famiglia, Scuola e Politiche sociali Mariolina Moioli, assieme al Presidente di Amsa Sergio Galimberti e alla direttrice del carcere di Bollate, Lucia Castellano, in rappresentanza del Provveditore regionale per la Lombardia, Luigi Pagano. “Si tratta di un’iniziativa innovativa – ha spiegato l’assessore Moioli a margine della firma del protocollo –. Tramite l’opportunità di lavoro offerta dall’azienda municipalizzata, 28 detenuti possono ricostruire abitudini, regole, comportamenti e competenze che possono aiutarli a reinserirsi nella società. Da parte sua il Comune di Milano sta potenziando servizi come il Celav, il Centro di Orientamento al Lavoro, fornendo occasioni di reinserimento lavorativo a detenuti ed ex detenuti, tramite 114 tirocini formativi e di orientamento che hanno portato a 78 assunzioni”. Il progetto, unico nel suo genere in tutta Italia, ha come obbiettivo principale l’effettiva ricostruzione dell’attitudine al lavoro esterno dei detenuti, prevede l’assunzione dei detenuti direttamente nelle società del Gruppo Amsa o presso strutture ed aziende ad essa collegate, con contratti di collaborazione continuativa a progetto che avranno una durata di sei mesi, eventualmente prorogabili sino ad una durata massima complessiva di dodici mesi. “Il progetto ha una grande importanza per il suo significato sociale ed educativo – ha sottolineato l’assessore all’Arredo, Decoro urbano e Verde Maurizio Cadeo -. In un sistema dove è sempre più importante garantire la certezza della pena, è altrettanto fondamentale garantire a chi la sta scontando una possibilità, per inserirsi nuovamente nella vita fuori dal carcere. I parchi e i cimiteri sono zone critiche per la manutenzione e la pulizia perché molto affollati: sono certo che questo gruppo di detenuti saprà lavorare con professionalità e passione. Ringrazio, infine, Amsa e la Polizia Penitenziaria per la grande possibilità che stanno dando a queste 28 persone”. “Siamo davvero molto orgogliosi di partecipare ad un progetto così importante per la nostra Città - ha dichiarato il Presidente di Amsa Sergio Galimberti – sia per il suo valore sociale, sia per la sua funzione pratica. Un progetto importante per l’effettiva ricostruzione dell’attitudine al lavoro esterno dei detenuti. I detenuti che Amsa ha assunto – ha proseguito Galimberti – diventeranno veri e propri operatori dell’azienda e contribuiranno in modo significativo allo svolgimento dei quotidiani servizi di pulizia che rendono Milano ogni giorno migliore”. L’assegnazione dei servizi, concordata insieme all’Amministrazione Penitenziaria, è stata studiata soprattutto in funzione degli orari e dei vincoli derivanti dalle norme che regolano l’accesso al lavoro esterno e attualmente prevede otto persone impiegate nella pulizia dei cimiteri di Milano (Monumentale e Maggiore) e venti e sulle aree verdi (parchi e giardini). L’amministrazione Penitenziaria si occuperà inoltre del trasporto dei detenuti dal carcere al luogo di lavoro e viceversa. Alla firma del documento era presente anche l’assessore alle Politiche del Lavoro e dell’Occupazione Andrea Mascaretti che ha dichiarato: “Il lavoro rappresenta una grande opportunità per i detenuti, perché consente loro di riacquistare la fiducia in se stessi e nella società. Il lavoro infatti è uno strumento rieducativo per contrastare l’isolamento sociale di chi sta scontando una condanna e per favorire il reintegro del detenuto nella vita di tutti giorni”. L’accordo è stato sottoscritto dopo una prima positiva fase di sperimentazione iniziata nel luglio 2007, che aveva consentito l’inserimento di circa 40 detenuti – in gruppi di lavoro misti - nell’azienda di via Olgettina, con compiti specifici nei servizi di raccolta foglie, pulizia dei parchi e dei cimiteri. Prima di iniziare l’attività, i detenuti avevano frequentato lo scorso agosto in carcere un corso di formazione con il personale di Amsa che aveva fornito ai nuovi operatori le nozioni di base sui principali servizi svolti dall’azienda. .  
   
   
DIFFERENZIATA, DALLA REGIONE 116 MILIONI DI EURO PER I PROGETTI DI 49 COMUNI. BASSOLINO: "CON PREMIALITÀ AMMINISTRAZIONI VIRTUOSE RADDOPPIATE IN UN ANNO"  
 
Napoli, 28 aprile 2008 - La Regione Campania ha approvato e finanziato i progetti di sviluppo presentati dai comuni che nel 2006 hanno superato la soglia del 35% di raccolta differenziata o hanno accolto sul loro territorio impianti di smaltimento dei rifiuti. Il presidente Antonio Bassolino oggi ha comunicato formalmente ai sindaci il via libera della Regione alla realizzazione di rilevanti interventi infrastrutturali, di riqualificazione urbana, di valorizzazione del patrimonio culturale, paesaggistico e archeologico in 49 amministrazioni e, in particolare: in 42 comuni che sono stabilmente sopra il 35% di raccolta differenziata; in 7 comuni nel cui territorio operano impianti del ciclo dei rifiuti. I fondi stanziati per i 49 progetti ammontano a 116 milioni di euro. I 49 "comuni virtuosi" avevano presentato le loro proposte nell´Ambito del "Parco Progetti Regionale", che consente una sistematica raccolta della progettazione esistente in tutti gli enti locali della Campania, rendendo così disponibili centinaia di opere immediatamente cantierabili per l´utilizzo delle risorse Por 2007/2013. "L´introduzione delle premialità per i comportamenti virtuosi nel settore dei rifiuti e l´impegno di tanti amministratori - ha detto il presidente Bassolino - hanno portato il numero dei "comuni ricicloni" campani da 87 nel 2005 a 136 nel 2006, con un incremento superiore al 55%. La Regione - ha proseguito Bassolino - è fortemente impegnata affinché un numero crescente di amministrazioni persegua questi importanti obiettivi di civiltà. E´ una sfida decisiva che riguarda soprattutto le città medio grandi della Campania. Abbiamo davanti un percorso impegnativo e non mancano le difficoltà. Per questo bisogna lavorare insieme con determinazione per creare le condizioni strutturali di un nuovo ciclo integrato dei rifiuti, fondato sulla partecipazione e la responsabilità di tutte le istituzioni, a cominciare dai comuni, la prima e più importante forma di Stato nel territorio", ha concluso Bassolino. .  
   
   
RIFIUTI: CRESCE IN EMILIA-ROMAGNA LA RACCOLTA DIFFERENZIATA. I DATI A UN CONVEGNO A RIMINI. ZANICHELLI: IN EMILIA-ROMAGNA PASSI IN AVANTI VERSO UNA GESTIONE DAVVERO SOSTENIBILE. MAGGIORI RISORSE NEL PIANO DI AZIONE AMBIENTALE.  
 
 Bologna, 28 aprile 2008 - Cresce in Emilia-romagna la raccolta differenziata, che nel 2006 si è attestata su un dato medio regionale del 36,31% (+2% rispetto al 2005), con risultati particolarmente positivi in alcune Province come Reggio Emilia, con circa il 45,5%, Ravenna con il 40,5% e Modena, dove si sfiora il 40%. E con percentuali comprese tra il 50 e il 60% nei Comuni più piccoli - quelli tra i 10mila e 15mila abitanti - e addirittura di oltre il 60% in alcuni centri tra i 2mila e i 5mila abitanti. I dati sono stati forniti il 23 aprile a Rimini in occasione del convegno “La raccolta differenziata: efficienze e criticità”, in cui sono stati presentati i risultati di una ricerca realizzata da Luciano Morselli dell’Università di Bologna, in collaborazione con la Regione Emilia-romagna. Le piccole dimensioni di un Comune favoriscono dunque la raccolta differenziata. Ma non solo. “Performance” di assoluto rispetto - oltre il 50% - sono state messe a segno anche da Comuni di dimensioni più vaste – quali Forlimpopoli (Fc) e Fidenza (Pr) – dove la tradizionale raccolta differenziata attraverso le stazioni ecologiche attrezzate è affiancata anche dal “porta a porta”. In netto calo appare invece il conferimento in discarica, che in 10 anni è sceso dal 77% al 58% del totale dei rifiuti urbani. I rifiuti urbani prodotti complessivamente in Emilia-romagna ammontano a 2 milioni 890 mila tonnellate: un dato in crescita (+2,5% rispetto al 2005) che equivale a circa 673 kg per abitante. La prevenzione appare dunque uno degli obiettivi fondamentali da perseguire. “Anche questa ricerca dell’Università di Bologna conferma che in Emilia-romagna stiamo facendo passi in avanti importanti verso una gestione dei rifiuti davvero sostenibile, – ha dichiarato l’assessore regionale all’ambiente Lino Zanichelli – capace non solo di garantire l’autosufficienza dei territori, ma soprattutto uno smaltimento sicuro e una riduzione alla fonte. Ad esempio, i sistemi di raccolta differenziata integrata sono vincenti e se hanno punte di eccellenza in diverse realtà locali, vanno comunque scelti in relazione alle caratteristiche del bacino di utenza. ” “Così come le stazioni ecologiche attrezzate - prosegue l’assessore - che attualmente sono 346 in regione, hanno dato un contributo fondamentale sia in termini di qualità che di quantità dei rifiuti raccolti. Su questi versanti, come sugli incentivi al riuso e riciclaggio, abbiamo deciso di investire maggiori risorse in futuro con il Piano d’Azione Ambientale. ” La riduzione a monte dei rifiuti, sia urbani che speciali, è dunque un obiettivo strategico perseguito dalla Regione. Per raggiungerlo, secondo Zanichelli, vanno messi in campo diversi interventi, su cui l’Emilia-romagna può già vantare esperienze positive a livello locale. Ne sono esempi i protocolli con il mondo produttivo, come quello già stipulato con il Conai e i Consorzi di filiera, per incentivare la riduzione degli imballaggi; gli incentivi e disincentivi economici sia alle aziende che ai privati per sensibilizzare alla riduzione dei rifiuti; gli accordi di programma tra le pubbliche amministrazioni per un maggiore utilizzo di prodotti riciclabili; le convenzioni con le associazioni di categoria, i Consorzi obbligatori, le Associazioni dei consumatori, anche con consistenti azioni di finanziamento, per promuovere le iniziative volte ad una maggiore diffusione dei prodotti riutilizzabili; gli accordi con la grande distribuzione per promuovere prodotti con imballaggi ridotti all’essenziale e riciclabili, i “vuoti a rendere”, i sistemi delle “ricariche” (dai detersivi alle bevande). Su tutto, non vanno poi dimenticate le azioni di carattere anche sociale, come il last minute market, o il riuso dei beni da riparare e riutilizzare. La gestione dei rifiuti urbani in Emilia-romagna - Sono complessivamente 29 le discariche per rifiuti urbani presenti in Emilia-romagna. Ad esse si affiancano 9 inceneritori di cui 8 con recupero energetico; 1 impianto per la produzione di combustibile da rifiuti, 20 impianti di compostaggio, 5 di biostabilizzazione e 11 per il trattamento meccanico. Si tratta di un sistema impiantisco che garantisce all’Emilia-romagna la piena autosufficienza, con possibilità di attuare anche – come si è verificato in alcune occasioni - interventi sia pur limitati di soccorso nei confronti di altre Regioni in difficoltà. Per quanto riguarda la raccolta differenziata, i rifiuti organici (verde e umido) sono al primo posto rispettivamente con il 23,6% e l’8,9%, seguiti dalla carta con il 21,6%, il vetro con il 9,2%. . .