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Notiziario Marketpress di Lunedì 25 Maggio 2009
CHU: LA RICERCA INTERNAZIONALE RISOLVERA’ IL PROBLEMA ENERGETICO IL SEGRETARIO DEL DIPARTIMENTO DELL´ENERGIA DEGLI STATI UNITI E PREMIO NOBEL IN VISITA AL CNR.  
 
 Roma, 25 maggio 2009 - Steven Chu, Segretario del Dipartimento dell´Energia degli Stati Uniti e Premio Nobel per la Fisica, in Italia e il 23 maggio a Roma per una serie di incontri istituzionali in vista dell’apertura del G8 dell’Energia di domani, si è recato questo pomeriggio in visita al Consiglio Nazionale delle Ricerche (Cnr), per un incontro con il Presidente dell´Ente, Luciano Maiani, e con un gruppo di ricercatori e dirigenti. Presso la sede del Cnr, Chu ha tenuto una relazione per condividere con i colleghi gli impegnativi sforzi dell’amministrazione statunitense, dei quali egli è uno dei principali protagonisti, nella ricerca di nuove fonti energetiche e nella lotta all´inquinamento, con l’obiettivo di migliorare la qualità della vita di tutti i cittadini del mondo. Tra i temi toccati dal prof. Chu, la riduzione dei costi di produzione dell´energia solare, il potenziamento delle energie rinnovabili, la cattura e lo stoccaggio dell´anidride carbonica, l’applicazione di sistemi costruttivi innovativi volti a una maggiore efficienza energetica e a un minore consumo, la costruzione di nuove e più efficienti batterie. Tra i molti dati esposti, quelli sul virtuoso rapporto tra investimenti in efficienza energetica e riduzione di emissioni di Co2. Riguardo la questione delle scorie nucleari, il prof. Chu ha affermato che si tratta di un “problema risolvibile”, aggiungendo che l’energia nucleare può essere una fonte pulita per soddisfare una parte del fabbisogno energetico di base. “La scienza può e deve contribuire a risolvere le questioni economiche globali e le sfide energetiche e climatiche”, ha affermato il segretario del Dipartimento dell´Energia statunitense. “La nuova amministrazione statunitense ha scelto, in questo senso, di assumersi un profondo impegno per cercare di trovare risposte ai temi caldi del cambiamento climatico e della ricerca di una energia pulita per il futuro. Le sfide che gli scienziati hanno di fronte possono essere affrontate solo mediante la collaborazione tra Paesi. Gli Usa – ha concluso Steven Chu - stanno facendo la loro parte grazie alla decisione del Governo di Barack Obama di raddoppiare gli investimenti per la ricerca, e implementare la cooperazione tra nazioni per ottenere nuove tecnologie energetiche”. Nell´occasione, il presidente Maiani ha illustrato le attività di ricerca svolte dall’Ente, esprimendo l´auspicio “che questa visita nel maggiore Ente di ricerca italiano apra la strada a nuove e ancor più strette forme di collaborazione tra Italia e Stati Uniti. Anche il Cnr sta investendo notevoli risorse nella ricerca di fonti di energia sostenibili, estendendola grazie alla spiccata multidisciplinarietà su numerosi fronti di attività”. Durante un colloquio, il presidente del Cnr ha illustrato al prof. Chu tali attività, riscuotendo da parte del segretario del Dipartimento dell´Energia statunitense un notevole interesse. “Tra i campi su cui i ricercatori Cnr stanno indagando – ha proseguito il prof. Maiani - il fotovoltaico di seconda e terza generazione, i metodi di combustione a basso impatto inquinante, la geotermia, i generatori intelligenti di luce, i nuovi materiali fotonici, le nuove celle a idrogeno e i sistemi per il sequestro e il reimpiego del carbone residuo ottenuto da consumi agricoli”. .  
   
   
NUCLEARE: REGIONI CHIEDONO INCONTRO URGENTE A GOVERNO NAZIONALE  
 
Roma, 25 maggio 2009 - Le Regioni italiane, riunite dal Presidente Errani il 21 maggio a Roma, hanno deciso di chiedere un incontro urgente al Governo Nazionale per una modifica del Ddl sul nucleare in relazione al mancato coinvolgimento delle Regioni. Le Regioni hanno discusso il documento presentato dalla Commissione Ambiente evidenziando la necessità di un Piano Energetico Nazionale come pre-condizione indispensabile per ogni scelta sul nucleare, hanno sostenuto l’opportunità di una scelta sulla Iv generazione, hanno ribadito l’esercizio del proprio ruolo e funzioni. Il Presidente Errani si è pertanto impegnato, su questa base, a chiedere al Governo una modifica della legge che vada in direzione del riconoscimento delle prerogative delle Regioni e della piena valorizzazione del loro ruolo. Gli Assessori Losappio ed Ostillio, in rappresentanza della Puglia, hanno stigmatizzato lo slittamento della Conferenza Stato-regioni prevista nel pomeriggio di oggi e rinviata dal Ministro Fitto a data da destinarsi. “Non vorremmo, hanno commentato gli Assessori Losappio ed Ostillio, che la reclamizzata, sulla stampa pugliese, disponibilità di Fitto a confrontarsi con le Regioni nel riconoscimento delle loro prerogative fosse solo un’iniziativa di propaganda per aiutare i Consiglieri Regionali del Pdl nella loro fuga dall’aula martedì scorso”. (comun) .  
   
   
APRILE-MAGGIO: LA REGIONE PUGLIA DA IL VIA LIBERA AD ALTRI 120 MW DI ENERGIA EOLICA  
 
Bari, 25 maggio 2009 - Come è noto il No della Puglia al nucleare è anche il Si alle fonti di energia rinnovabili e fra queste a quella eolica. L’assessorato Regionale all’Ecologia ha espresso nei mesi di aprile e maggio il proprio parere favorevole ad altri 120 Mw di produzione eolica di cui 70 immediatamente utilizzabili e gli altri condizionati dal varo dei Prie comunali. Questi parchi potranno così andare alla Conferenza dei Servizi dello Sviluppo Economico per l’autorizzazione definitiva. Dall’inizio dell’anno l’Assessorato ha espresso parere favorevole per 205 pale su 546 richieste e per 560 Mw su 1411 proposti e relativi a 20 diversi Comuni. Come si vede la Regione da un lato continua nel potenziamento della produzione “rinnovabile” ma, dall’altro, verifica con il massimo scrupolo ed attenzione le proposte ricevute e ne rigetta una parte perché non rispondenti alle norme, ai regolamenti, al contesto ambientale. L’assessore Losappio ha espresso il “suo apprezzamento per il lavoro degli Uffici che anno ormai concluso l’esame di tutti i progetti presentati entro il novembre 2006 e sono a buon punto per quelli di marzo 2007 contribuendo in modo determinate a fare della Puglia la prima regione italiana per produzione energetica non inquinante”. .  
   
   
DA ACCORDO INTEGRATIVO CON TERNA 9 MILIONI DI EURO PER OPERE DI RIQUALIFICAZIONE AMBIENTALE AI COMUNI DEL MESSINESE  
 
Palermo, 25 maggio 2009 - I Comuni del Messinese interessati dal tracciato dell’elettrodotto a 380 kV in doppia terna Sorgente-rizziconi e alla razionalizzazione della rete in alta tensione, grazie all’accordo integrativo sottoscritto tra l’assessorato regionale all’Industria, la Provincia regionale di Messina e Terna, avranno a disposizione 9 milioni euro, a copertura degli impatti ambientali residuali, per la realizzazione di opere compensative di riqualificazione ambientale, da realizzare nel loro territorio per il tramite della Provincia di Messina. L’assessorato, in attuazione all’accordo, ha provveduto a ripartire le risorse disponibili tra i singoli Comuni e la Provincia regionale di Messina. Per la suddivisione delle risorse si è tenuto conto, per ciascun Comune interessato, della quota di territorio impegnato in base ai km di nuove linee da installare, ai km di linee esistenti da dismettere ed alla densità della popolazione. Sono stati inoltre considerati e valutati l’impatto inerente la nuova stazione elettrica prevista a Villafranca Tirrena e l’esistenza di particolari criticità ambientali a Pace del Mela. Poiché è ormai alla conclusione la procedura di autorizzazione del progetto relativo all’elettrodotto in questione, l’assessore regionale all’Industria, Pippo Gianni, nel comunicare l’entità della risorsa finanziaria assegnata a ciascun Comune, ha chiesto di conoscere quali interventi ciascun Comune intende realizzare nel proprio territorio; a tale scopo ha inviato una scheda che dovrà essere compilata per la descrizione degli interventi che dovranno essere realizzati. Le suddette informazioni dovranno essere trasmesse alla Provincia Regionale di Messina e, per conoscenza, all’assessorato regionale all’Industria, ufficio speciale per il coordinamento delle iniziative energetiche, entro il prossimo mese di settembre 2009, allo scopo di procedere successivamente alla stipula del relativo protocollo d’intesa, propedeutico alla progettazione ed esecuzione delle opere prescelte. Le opere ammesse sono le seguenti: Riqualificazione ambientale - Interventi sulla vegetazione (piantumazione aree); dispositivi per l’avifauna (se relativi ad elettrodotti diversi dall’opera in oggetto); sistemazione straordinaria strada rurale; finanziamenti per il monitoraggio degli impatti ambientali residui dell’opera (relativamente ai Cem); recupero e ripristino di ex cave; interventi di mitigazione ambientale di infrastrutture stradali; sistemazione di boschi; impianti artificiali di specie vegetali a basso portamento da effettuare nelle fasce asservite di linee esistenti; ripristino piste forestali; finanziamento di progetti di miglioramento ambientale ai fini faunistici di aree protette; realizzazione di percorsi d’accesso alle aree archeologiche. Riqualificazione urbanistica - Sistemazioni e opere stradali (interventi di manutenzione, realizzazione di fondazioni, marciapiedi, segnaletica); riqualificazione urbanistica del centro storico; riqualificazione parco comunale; realizzazione di infrastrutture stradali a servizio delle zone Pip. .  
   
   
LA CAMERA RESPINGE L´ODG SULLE EMISSIONI GEOTERMICHE NEGATIVO IL GIUDIZIO DELLA REGIONE TOSCANA: TRADITE LE PROMESSE FATTE SULL´AMIATA  
 
Firenze, 25 maggio 2009 - La Camera dei deputati, con il voto contrario dei gruppi di maggioranza, ha respinto l’ordine del giorno relativo alla geotermia sul monte Amiata, presentato dalla capogruppo dell´opposizione in Commissione ambiente e condiviso da altri deputati di opposizione, circa la disciplina dei limiti delle emissioni prodotte dalla attività geotermoelettrica. L´intento dei proponenti era quello di poter regolamentare le emissioni e le concentrazioni delle sostanze inquinanti per le quali oggi la legge non fissa limiti, come il boro e l´ammoniaca, con evidenti benefici per la tutela dell´ambiente e della qualità dell´aria. Un impegno pubblico in tal senso era stato assunto dal presidente della Commissione ambiente della Camera durante la visita della Commisisone ambiente sull´Amiata lo scorso 16 febbraio. Negativo il giudizio della Regione sul voto in aula. L´assessore regionale all´energia e all´ambiente parla di tradimento delle promesse fatte ai cittadini dell´Amiata, di una incomprensibile atteggiamento della maggioranza di centro destra, che si dimostra incapace di mantenere la parola data. In Commissione ambiente la proposta era stata votata all´unanimità, ma ieri il pronunciamento dell´Aula è stato diametralmente opposto. L´emendamento si proponeva di “introdurre una disciplina delle emissioni prodotte dall´attività geotermoelettrica, allo scopo di regolamentare le emissioni delle sostanze inquinanti come flussi di massa totali per ogni singolo campo geotermico e le rispettive concentrazioni, anche attraverso l´eventuale rideterminazione di valori di emissione ed immissione, tali da garantire la tutela ambientale delle aree interessate e le normali condizioni di vita della popolazione”. Secondo l´assessore all´energia, la Regione cercherà in ogni modo di impegnare nuovamente il Governo a dare una risposta pos itiva alle richieste che vengono dai territori amiatini, ma che avrebbero positive ripercussioni anche nell´area geotermica tradizionale e quindi per i cittadini residenti in tutti i sedici comuni geotermici della Toscana. .  
   
   
IL PARCO EOLICO DI SCANSANO PUÒ PROSEGUIRE L´ATTIVITÀ REGIONE, PROVINCIA E COMUNE SI OPPONGONO AI DUE RICORSI PRESENTATI  
 
Firenze, 25 maggio 2009 - La battaglia a suon di carte bollate prosegue, ma nel frattempo il parco eolico più grande della Toscana, quello dei Poggi Alti nel comune di Scansano, può proseguire la propria attività, almeno fino al novembre prossimo. E´ questo il primo e principale effetto pratico del pronunciamento di ieri da parte del Tar della Toscana, che ha deciso di non esaminare le due richieste di sospensiva presentate dall´imprenditore vitivinicolo Jacopo Biondi Santi e da Italia Nostra, che con due distinti ricorsi al Tribunale Amministrativo della Toscana depositati nel mese scorso, reputano illegittima la nuova autorizzazione concessa dalla Regione al gestore delle dieci torri eoliche da 20 megawatt di potenza complessiva installata, collocate in località Murci. Il dibattito di merito di fronte alla magistratura amministrativa si terrà dunque a fine anno. Il giudice ha chiesto ai ricorrenti di accettare di non discutere adesso circa la sospensiva dell´autorizzazione regionale che, se accolta, avrebbe comportato uno stop dell´impianto. La pale potranno invece continuare a girare e il parco a produrre energia. Si tratta di una notizia accolta con soddisfazione dalla Regione Toscana, che si augura si giunga alla fine del lungo contenzioso legale e che si oppone, insieme alla Provincia di Grosseto, al Comune di Scansano, ai Ministeri dell´ambiente e dei Beni e delle attività culturali, nonché alla società Parco eolico Poggi Alti srl, ai due nuovi ricorsi presentati al Tar della Toscana dall´imprenditore proprietario del vicino Castello di Montepo´ e dell´Associzione ambientalista. Dopo la conclusione del primo contenzioso legale con il pronunciamento prima del Tar Toscana e poi del Consiglio di Stato, la Regione aveva emesso, nel febbraio scorso, un decreto che autoriz zava la ripresa dell´attività del parco eolico in seguito al parere favorevole espresso dalla conferenza dei servizi del gennaio di quest´anno. I due ricorrenti avevano però deciso di impugnare anche quei provvedimenti di fronte alla magistratura amministrativa. .  
   
   
ENERGIA, CAPPELLACCI A ULASSAI  
 
Ulassai, 25 Maggio 2009 - Si chiama "La cattura dell´ala del vento", è una scultura d´acciaio con un basamento di circa tre metri ed un´altezza che sfiora i dieci metri realizzata tra le gigantesche pale dei 42 aerogeneratori del parco eolico di Ulassai in località Larenzu. E´ l´ultima opera dell´artista di fama internazionale Maria Lai che presentando la sua scultura al presidente della Regione Sardegna Ugo Cappellacci, agli assessori dell´Industria e dei Beni Culturali, Andreina Farris e Maria Lucia Baire, al presidente ed al vicepresidente del consiglio di amministrazione della Saras, Gian Marco e Angelo Moratti, ha precisato: "Il mio lavoro si ispira ad una maschera dedicata al dio del vento. Sono nata ad Ulassai, il paese del vento, non potevo non offrire la mia disponibilità all´utilizzo dell´opera per l´avvio dell´attività di questo parco". Al sindaco di Ulassai il compito di dare il via alla cerimonia di inaugurazione della scultura. "Che si basa, ha dichiarato, su tre parole: Ulassai, il vento e l´arte". Un Gian Marco Moratti emozionatissimo ha poi preso la parola per ricordare che, "una terra così bella e solare non può che esprimere personaggi come i sardi: leali, onesti e disponibili. Sono questi motivi, ha sottolineato emozionatissimo il presidente della Saras, che hanno indotto mio padre Angelo, innamoratosi di questi valori, ad investire nell´isola". Prima che Monsignor Antioco Piseddu, vescovo dell´Ogliastra, benedicesse "La cattura dell´ala del vento" ha preso la parola il Presidente Ugo Cappellacci per sottolineare che la Regione ha il dovere sacrosanto di facilitare i processi positivi. "Prendendo spunto dal successo conseguito da questa installazione eolica, ha dichiarato il capo dell´esecutivo, vi confermo la totale disponibilità della Giunta a recepire le istanze che provengono dal territorio e dagli enti locali. Riteniamo, ha concluso il Presidente, che lo sviluppo sostenibile possa coniugarsi con l´ambiente e con la persona umana, e l´esempio di Ulassai ne è una conferma". Il parco eolico di Larenzu, che è tra più importanti a livello nazionale, è stato realizzato dal gruppo Saras-sardaeolica, si sviluppa in un´area di 2. 900 ettari, la superficie occupata dalle installazioni è inferiore all´1%, il territorio non è interessato da insediamenti umani stabili ed il centro abitato più vicino è distante più di 10 chilometri. Sarà completato con l´installazione di sei nuovi aerogeneratori, produce 165 gigawatt ora l´anno, corrispondenti al fabbisogno di cinquantacinquemila famiglie, vi lavorano 26 dipendenti, tutti residenti nell´area di Ulassai. .  
   
   
ELETTRODOTTI INTERRATI IN RISPETTO DELL´AMBIENTE  
 
Vicenza, 25 maggio 2009 - “Abbiamo dato parere favorevole, ma con le prescrizioni e le raccomandazioni espresse dalla V. I. A. Provinciale, al progetto presentato da Enel relativo alla “Linea elettrica a 132 kV da Villaverla a Cornedo Vicentino nei comuni di Villaverla, Isola Vicentina, Malo, Monte di Malo e Cornedo. Questo fa seguito all’approvazione un paio di settimane fa di un’analoga proposta, sempre di Enel, relativa alla linea da Cornedo a Chiampo”. C’è un filo verde che avvolge i cavi dell’alta tensione elettrica e li porta a terra per quanto possibile. Lo stringe fra le mani la Provincia di Vicenza, che in ordine ai nuovi elettrodotti richiesti dalla ex compagnia elettrica di Stato ha accentuato le proposte di interramento ricevute estendendole anche ad aree da essa individuate. E’ il caso del tratto in pianura fra i comuni di Villaverla e di Malo, senza dimenticare gli elementi di pregio paesaggistico e naturalistico individuati nel Ptcp come il “biotopo le Postole” e i corsi d’acqua vincolati. “Si tratta – sottolinea l’Assessore Provinciale all’Ecologia Antonio Mondardo – di unire le necessità delle imprese con la salvaguardia di un territorio importante anche sotto il profilo ambientale. Come per la linea fra Cornedo e Chiampo il giudizio favorevole di compatibilità ambientale tiene conto di prescrizioni relative alle emissioni in atmosfera, con attenzione particolare per la riduzione della produzione e della propagazione delle polveri, del suolo e del sottosuolo in tema di rilascio carburanti, lubrificanti ed altri idrocarburi nelle aree di cantiere e di fondazioni dei tralicci, che dovranno essere oggetto di indagine per determinarne caratteristiche geotecniche e geomeccaniche. Inoltre sono stati previsti passaggi precisi sui rumori ed il paesaggio (oltre all’interramento anche lo smantellamento immediato delle linee di cui è prevista la dismissione e il ripristino ambientale per consentire nuovamente il corretto uso del suolo) come pure su flora, fauna e vegetazione, con il re-impianto di materiale vegetale che tenga anche conto dei periodi riproduttivi delle specie animali soprattutto per la fauna ittica e l’avifauna. ”. Nell’atto della Provincia anche raccomandazioni affinché vengano effettuate, in fase di collaudo, prove reali sui campi elettrico e magnetico, al fine della verifica del rispetto dei limiti di esposizione, nonché sia adottato un piano di apertura dei cantieri in accordo con i comuni interessati al fine di ridurre i disagi viabilistici. Concorde anche l’Assessore Provinciale ai Servizi Legali Andrea Pellizzari: “E’ una linea di pensiero sulla quale ci muoviamo con convinzione. Si tratta, come gran parte del Territorio Vicentino, di zone densamente industrializzate ed abitate e tra le cose alle quali dobbiamo e vogliamo pensare ci sono la tutela delle nostre realtà morfologiche ma anche la difesa della salute dei cittadini. ”. .  
   
   
UN PREMIO ALLA BUONA PRATICA AMBIENTALE  
 
Vicenza, 25 maggio 2009 - La Provincia di Vicenza all’avanguardia nella politica ambientale. La conferma nella targa "Award di Qualità" consegnata all’interno di Forum Pa - la grande “vetrina” nazionale delle Pubbliche Amministrazione svoltasi dall’11 al 14 Maggio alla Nuova Fiera di Roma - all’Assessorato Provinciale alle Risorse Idriche ed Energetiche. Un premio intitolato non a caso “Sfide 2009 – dalla buona pratica alla buona amministrazione” e conferito per il Progetto Demetra relativo all’impianto di cogenerazione e teleriscaldamento a biomassa nel Comune di Asiago. “Eravamo finalisti nella categoria riguardante la ricerca e l’utilizzo di fonti rinnovabili – sottolinea l’Assessore Provinciale alle risorse energetiche Paolo Pellizzari – ma ciò che più conta, oltre ad aver convinto la giuria, è la soddisfazione di aver puntato i riflettori sull’impegno convinto che mettiamo nel settore delle politiche energetiche come strumenti di sviluppo territoriale. Siamo una delle amministrazioni all’avanguardia nel settore”. L’impianto a biomassa legnosa è unico nel suo genere in Europa. Costruita a fianco di una segheria, collegata attraverso un nastro trasportatore che porterà gli scarti di lavorazione direttamente nell’impianto, la centrale permetterà un risparmio economico e ambientale di tutta evidenza rispetto ad altri tipi di combustibili. L’energia termica proveniente dalla combustione di biomasse produrrà acqua calda che, immessa in un sistema di tubazioni sotterranee, sarà distribuita all’utenza pubblica e privata. Ogni utenza allacciata preleverà l’acqua calda dalla rete tramite una sottocentrale composta da uno scambiatore di calore. Nelle case quindi non sarà più necessario avere la tradizionale caldaia a metano e la famiglia quindi non dovrà più sostenere costi di manutenzione e vivrà più sicura. All’interno dell’impianto di teleriscaldamento è prevista l’installazione di due “caldaie”, alimentate a biomassa, rispettivamente una ad acqua calda con potenza termica pari a 2,5 Mw e una ad olio diatermico con potenza termica pari a 7 Mw. Verrà inoltre installata una caldaia a metano di riserva o di soccorso della potenza di circa 9. 000 kW. In un locale attiguo al locale caldaia verrà installato un cogeneratore per la produzione combinata di energia elettrica e calore. L’energia elettrica prodotta dal turbogeneratore sarà immessa nella rete di distribuzione a media tensione di proprietà Enel. La potenza elettrica prodotta netta sarà pari a 1100 kWe. Il fabbisogno di combustibile dell’impianto progettato viene stimato in ca. 44. 000 m. St. Di biomassa all´anno, pari a ca. 11. 000 tonnellate. L´estensione della rete sarà di circa. 13,8 km, compresi gli allacciamenti delle singole utenze. Si prevede allo stato finale di allacciare 130 utenze. L’impianto progettato apporterà dei benefici anche in termini di riduzione delle emissioni di anidride carbonica. La biomassa ha, tra l’altro, il pregio di contenere le emissioni nocive in atmosfera a valori bassi. L’obiettivo è quello di sostituire circa 130 caldaie a metano o gasolio molte delle quali obsolete, con un unico focolare controllato e regolato con strumentazione moderna. .  
   
   
CORSIVO DEL PRESIDENTE DELLA REGIONE EMILIA-ROMAGNA, VASCO ERRANI, SU PIANO CASA ED EDILIZIA ANTISISMICA  
 
Bologna, 25 maggio 2009 - "Edilizia antisismica: voltiamo pagina" è il titolo del corsivo che il presidente della Regione Emilia-romagna, Vasco Errani, ha pubblicato il 21 maggio sul proprio sito Internet (www. Presidenterrani. It). Di seguito il testo del corsivo: "Subito dopo il terremoto a L’aquila, mentre le tv riproponevano immagini drammatiche, si è detto che era giunto il momento di voltare pagina rispetto alla speculazione edilizia e si è sventolato il vessillo del rispetto delle norme antisismiche. Tutti concordi. Oggi quelle esigenze sembrano già mitigate e confuse da una certa retorica e dall’eterna politica degli annunci. Ci aspetta invece un lavoro non facile: dobbiamo dare fondamento ad una ricostruzione materiale ed etica, ripensando le nostre città in termini di vivibilità, sicurezza e qualità urbana. Non è un obiettivo irraggiungibile: si può fare se siamo coerenti e facciamo scelte coraggiose e impegnative. Con questa consapevolezza le Regioni sono intervenute in positivo sul Piano Casa, inizialmente concepito ´in deroga´ alla legislazione nazionale e regionale, e contribuiranno con le loro leggi regionali a definire percorsi di tutela della qualità urbana, senza dannosi automatismi sul cambio di destinazione d’uso, tutelando centri storici, beni paesaggistici e sicurezza da un uso incontrollato dell’aumento delle cubature. Di fatto si è cambiato nel profondo l’impostazione iniziale del provvedimento. Ora lavoriamo ad un testo di provvedimenti per la semplificazione legati a quel piano. Governo e Regioni sono oggi però di fronte ad un bivio. Da un lato una strada che modifica e migliora qualcosa ma lascia inalterato il quadro della ´disattenzione edilizia´ che caratterizza tante parti d’Italia. Dall’altro un percorso più ambizioso per promuovere la cultura della prevenzione antisismica, in un paese dal delicato equilibrio territoriale. Penso sia una occasione da cogliere. Prima di tutto dando vita ad un Piano pubblico per adeguare scuole, ospedali, edifici pubblici. Poi promuovendo sgravi fiscali (le Regioni hanno proposto il 55%) per tutti quei privati che intervengono sulla propria abitazione in chiave antisismica, magari partendo dalle zone ad alto rischio. Dando così una mano contro la crisi economica, favorendo l’occupazione e l’edilizia. Insomma, dobbiamo partire adesso per non fermarci più. Non possiamo attendere il prossimo dramma ma promuovere oggi la prevenzione. Dalle Regioni viene dunque uno stimolo positivo: nessun blocco e nessun ´no´ a ciò che serve ai cittadini e al paese, un ´sì´ convinto alla prevenzione e alla qualità dei nostri territori, una spinta ad iniziative contro la crisi produttiva e per la ripresa dell’edilizia". .  
   
   
DALLA GIUNTA REGIONALE DEL LAZIO 60 MILIONI PER 330 NUOVE ABITAZIONI  
 
Roma, 25 maggio 2009 - La Giunta regionale ha approvato la delibera con cui si stanziano 60 milioni di euro per realizzare 330 nuove case popolari a Roma e nelle Province e per completare i lavori per altre 86. Parte dei fondi, pari a 27 milioni, sono destinati ad opere di recupero edilizio in particolare a Roma, dove scarseggiano aree edificabili per interventi pubblici. La parte restante invece e destinata alle Ater delle province per realizzare nuovi alloggi e chiudere i cantieri di altre 86 case in costruzione. Il finanziamento è relativo all´anno in corso ed al 2010. "Si tratta di un intervento strategico - sottolinea l´assessore alla Casa, Mario Di Carlo - perché grazie allo sblocco dell´ultimo trenta per cento delle risorse, la Giunta rende finalmente possibile il completamento di tutte le opere ricomprese nella delibera". Al piano per l´edilizia popolare delle Ater del Comune di Roma, della provincia di Roma e del Comune di Civitavecchia, la Regione Lazio ha stanziato circa 40 milioni, 20 milioni di euro per ciascuna annualità: 13,5 milioni l´anno per l´Ater del Comune di Roma, 6,3 milioni per quello della Provincia di Roma e 360mila euro per quello di Civitavecchia. Nella Capitale gli interventi di recupero sono 6 nel 2009 e 2 nel 2010. In particolare nell´anno in corso si avvieranno i lavori di recupero al Casilino, Laurentino, Cesano, Pietralata, Vigne Nuove, mentre nuovi alloggi saranno realizzati in località Massimina. Nel 2010 invece partiranno i lavori di recupero in vari quartieri di Pietralata e Tiburtino Nord. L´ater della Provincia di Roma invece avrà complessivamente 12 milioni e 600 mila euro per costruire nel biennio 2009/2010 100 nuovi alloggi in 10 comuni della provincia e completare i lavori di altri 19 alloggi. .  
   
   
PER IL RECUPERO DEGLI EDIFICI DI CULTO DALLA REGIONE LAZIO 5,4 MILIONI  
 
Roma, 25 maggio 2009 - Continua l´impegno della Regione Lazio per il recupero degli edifici di culto con lo stanziamento di altri 5 milioni e 400mila euro. Approvata in giunta la delibera proposta dall´assessore ai Lavori pubblici Bruno Astorre, per il restauro di quattro edifici di culto. Gli interventi riguardano la parrocchia di Santa Maria Assunta, a Posta Fibreno (Fr), a cui e´ stato concesso un contributo di 347 mila euro; alla chiesa di San Pietro a Montelanico (Rm) andranno 1,4 milioni di euro; alla Basilica Concattedrale di Terracina (Lt) andranno 607 mila euro e, infine, alla chiesa Santa Maria Assunta di Gaeta (Lt) sono destinati poco meno di tre milioni di euro. .  
   
   
PIANO CASA. ENNESIMO RINVIO IN CONSIGLIO REGIONALE VENETO  
 
Venezia, 25 maggio 2009 - “La non approvazione della legge non rende meno urgente gli interventi a sostegno del settore edilizio, per cui è mio sincero auspicio che il Consiglio regionale, nella prossima seduta, trovi la forza di superare la demagogia e le contrapposizioni elettorali per approvare un provvedimento, che darà lavoro alle imprese edili e a tutti coloro che in questo settore sono occupati”. Questo il commento dell’Assessore all’Urbanistica e Politiche del Territorio della Regione del Veneto, Renzo Marangon, il 21 maggio, dopo l’ennesimo rinvio in Consiglio regionale dell’approvazione della legge a sostegno del settore edilizio. “Credo non sfugga a nessuno – ha proseguito Marangon – che il nostro obiettivo, l’obiettivo della legge, non è quello di dare libero corso ad una speculazione urbanistica, ma quello di creare uno strumento in grado di rispondere, oggi e non domani, alla crisi. Ribadisco – ha proseguito - che il nucleo principale del provvedimento è rappresentato dagli interventi sulla casa finalizzati al miglioramento della qualità abitativa, per mantenere, ricostruire e rivitalizzare il patrimonio edilizio, oltre che per favorire l’utilizzo di energie rinnovabili. Non credo come questo possa determinare la paventata cementificazione selvaggia, visto che parliamo di edifici già esistenti e non sottoposti a vincoli architettonici. Sono sicuro - ha concluso Marangon – che considerato il lavoro svolto e i punti d’intesa raggiunti, il traguardo dell’approvazione della legge potrà essere raggiunto, sapendo che questo andrà a favore non di questa o quella parte politica, ma dei cittadini, dei lavoratori e delle imprese venete”. .  
   
   
RIQUALIFICAZIONE URBANA IN LIGURIA: AL VIA BANDO PER PROGETTI DI RECUPERO, STANZIATE RISORSE PER 32 MILIONI DI EURO"  
 
Genova, 25 Maggio 2009 - Ammontano a 32 milioni di euro le risorse stanziate dalla Giunta regionale, derivanti dai fondi Fas, su proposta degli assessori alle Politiche abitative, Maria Bianca Berruti e allo sviluppo economico, Renzo Guccinelli per la realizzazione di opere di riqualificazione urbana attraverso la partecipazione al bando che scadrà il 5 ottobre di quest´anno. Potranno presentare progetti integrati di riqualificazione singoli Comuni oppure associazioni di comuni con una popolazione superiore ai 10. 000 abitanti ad esclusione di Genova, Savona, La Spezia, Imperia e Sanremo che hanno già ottenuto finanziamenti attraverso il Por, il programma operativo regionale. I progetti dovranno puntare al rinnovo dell´immagine nei centri storici e nelle aree limitrofe, anche ai fini turistici, a eliminare il degrado e aumentare la qualità dei servizi e delle infrastrutture urbane. "Questo bando - spiegano gli assessori Berruti e Guccinelli - privilegia le città medie , le città turistiche della costa e le località di fondovalle per rinnovarle e aumentare la capacità attrattiva e di rimuovere le cause di degrado in quei contesti particolarmente poveri. Quest´ultimo bando completa il disegno strategico di riorganizzazione dei sistemi urbani liguri dopo l´avvio dei contratti di quartiere, il completamento dell´accordo di programma quadro sulla riqualificazione urbana, il recente finanziamento dei 10 progetti integrati dei fondi europei che riguardavano Genova, Imperia, Sanremo, Savona, Vado Ligure e La Spezia, e i 6 progetti finanziati direttamente dai fondi Fas per la riqualificazione dell´abitato di Arcola, la riduzione dei rischi nel tratto terminale dell´Entella e del Nervia, la riconversione dei parchi ferroviari di Busalla e Ronco Scrivia, il completamento della viabilità nella media Valpolcevera e la riconversione delle aree Piaggio a Finale ligure, per un totale di 335,5 milioni di euro". .  
   
   
RIQUALIFICAZIONE URBANA, 65 MILIONI PER POZZUOLI E MARANO  
 
Napoli, 25 maggio 2009 - Il presidente della Regione Campania Antonio Bassolino e i sindaci Marano Salvatore Perrotta e Pozzuoli Pasquale Giacobbe hanno firmato il 21 maggio in sala Giunta gli accordi per l´avvio dei programmi integrati delle due città. Era presente l´assessore al Governo del Territorio Gabrielle Cundari. Complessivamente la Regione investe oltre 64 milioni e 600 mila euro. Ciascun comune cofinanzia i progetti con una quota pari ad almeno il 10%. Gli interventi riguardano la riqualificazione dei centri storici e delle aree periferiche, la realizzazione di nuove infrastrutture e servizi, la nascita di nuove attività imprenditoriali. L´investimento per Marano è di 30 milioni e 500 mila euro, che saranno spesi per il recupero e la riqualificazione di due aree contigue: parte del centro storico cittadino e l´area strategica del mercato ortofrutticolo. Nel dettaglio, il programma prevede: il miglioramento dell´accessibilità alla città attraverso la realizzazione di un´area attrezzata a parcheggio e servizi alle "porte" della città; la realizzazione di un polo commerciale sostenibile (Farmer Market), nell´area del dismesso mercato ortofrutticolo, legato alle produzioni agricole locali a marchio Doc; la riqualificazione e parziale pedonalizzazione del principale asse commerciale cittadino, finalizzata sia alla valorizzazione delle attività commerciali presenti sia a restituire alla storica via Santa Maria a Cubito l´antica dignità; la creazione di un "parco agricolo", che riproponga l´iniziativa degli "orti sociali" per contrastare l´emarginazione degli anziani; la realizzazione di un sistema di percorsi naturalistici, sulla trama degli antichi sentieri che da Marano portavano a Napoli; il collegamento, sempre attraverso percorsi naturalistici, tra la città e l´area delle cave dismesse, con la riqualificazione ed il riuso delle stesse. Per Pozzuoli l´investimento regionale ammonta ad oltre 34 milioni di euro. L´ambito di intervento scelto è quello del litorale di Lucrino - Arcofelice. Gli obiettivi consistono nella: riqualificazione ambientale e paesaggistica attraverso il recupero di edifici ed aree in disuso, per la realizzazione di nuove centralità urbane e per i servizi pubblici; il potenziamento e l´integrazione del sistema della mobilità per fruire delle aree di costa e ridurre la mobilità privata; lo sviluppo e la riorganizzazione di attività economiche capaci di rispondere ai bisogni di nuova occupazione, di maggiore reddito e di valorizzazione dei beni ambientali. In particolare il programma prevede: la riqualificazione di via Annecchino e dei quartieri Erp; il recupero di parti dei complessi industriali dismessi; la realizzazione del sottopasso della ferrovia Cumana in via Annecchino fino alla Piazza di Aldo Moro; la riqualificazione del litorale di Lucrino anche attraverso la creazione di un parco naturale attrezzato per la fruizione dei due laghi (Lucrino e Averno); il collegamento tra il lago di Lucrino (da recuperare e valorizzare) ed il suo litorale. Gli interventi saranno realizzati in sintonia con altri importanti programmi in corso, tra i quali: •la riqualificazione delle aree industriali dismesse ex Sofer; •la riqualificazione ed il potenziamento della linea ferroviaria metropolitana Cumana, con l´ammodernamento delle stazioni Cantieri ed Arco Felice, limitrofe all´ambito individuato. I due protocolli prevedono inoltre risorse premiali aggiuntive che saranno a disposizione dei Comuni di Marano e Pozzuoli, in caso di raggiungimento di importanti "obiettivi di civiltà", come: il 35% della raccolta differenziata; la lotta contro l´abusivismo; l´informatizzazione dei servizi pubblici; l´incremento dei servizi sociali; l´utilizzo di sistemi di trasporto ecologico. "Questi accordi - ha sottolineato il presidente Antonio Bassolino - rappresentano un altro importante risultato della scelta strategica che abbiamo compiuto con la nuova programmazione europea. Continuiamo a concentrare risorse nello sviluppo delle città con una popolazione superiore ai 50 mila abitanti. Con quelli sottoscritti oggi, abbiamo dato vita a 19 importanti accordi con i comuni di: Aversa, Castellammare, Cava dei Tirreni, Caserta, Napoli, Benevento, Salerno, Giugliano, Ercolano, Avellino, Acerra, Portici, Scafati, Battipaglia, Afragola, Torre del Greco, Casoria. Vogliamo andare avanti con determinazione su questa strada perché siamo convinti che le città medie e grandi della Campania hanno enormi potenzialità e il loro sviluppo rappresenta una importante opportunità per la crescita complessiva della nostra regione", ha concluso il presidente Bassolino. "Siamo molto soddisfatti - ha aggiunto il sindaco di Marano Salvatore Perrotta - per questo significativo sforzo della Regione, che ci consente la possibilità di uno sviluppo importante sul versante urbanistico, civile ed ambientale". "E´ una ennesima iniziativa - ha detto il sindaco di Pozzuoli Pasquale Giacobbe - nei confronti dei Campi Flegrei, a conferma della grande attenzione che la Regione Campania ha avuto in questi anni e continua ad avere verso il nostro territorio". .  
   
   
CAMPANIA: IMPIANTI DEPURAZIONE E ADEGUAMENTO ACQUEDOTTI E FOGNE, 17 MILIONI PER 5 COMUNI  
 
Napoli, 25 maggio 2009 - La giunta regionale della Campania, su proposta dell’assessore all’Ambiente Walter Ganapini, ha stanziato 17 milioni per 5 comuni per impianti di depurazione e adeguamento di acquedotti e fogne. I progetti finanziati, inclusi nel Parco progetti regionale, sono: 1. Completamento dell’impianto fognario e razionalizzazione dell´impianto di depurazione a servizio della località Fontana del Vaglio e dell´intero territorio comunale di San Rufo per una spesa di 4 milioni e 700 mila euro; 2. Progetto integrato del collettore di collegamento fognario di San Mauro Cilento al collettore di adduzione all´impianto di depurazione di Acciaroli nel Comune di Pollica, per una spesa di 2 milioni e 750 mila euro; 3. Lavori per il collegamento della rete fognaria di Agropoli all´impianto di depurazione di Capaccio, per un importo di 2 milioni e 600 mila euro; 4. Lavori di realizzazione delle fognature incanalabili nel depuratore consortile ubicato nella zona industriale (primo lotto di completamento collettore versante nord del capoluogo), proposto dal comune di Buccino per una spesa di 1 milione e mezzo di euro; 5. Completamento e adeguamento della rete idrica e fognaria di Castel Di Sasso, per un importo di 5 milioni e mezzo di euro. Altri 6 progetti di settore, per i comuni di Quarto, San Potito Sannitico, Santa Paolina, Pietrastornina, Castelfranci ed Avellino, per ulteriori 13 milioni, sono in attesa di finanziamento, e saranno approvati allorchè verrà completato da parte degli enti locali interessati l’inoltro della documentazione per l’istruttoria definitiva della pratica. .  
   
   
POTENZA, BANDO COMPLETAMENTO RETE FOGNARIA  
 
Potenza, 25 maggio 2009 - Pubblicato dall’Acquedotto Lucano il bando per il completamento della rete fognaria della città di Potenza e delle sue zone rurali. L’importo complessivo dell’appalto a base d’asta è di 8. 495. 000,00. Quello compreso di Iva, spese, oneri, espropri è di 12 milioni di euro. Tempo di esecuzione dei lavori 995 giorni. Lo rende noto il Comune di Potenza. Si tratta - riferisce la nota comunale - di un atto amministrativo che consente alla Città di Potenza di avviare a soluzione il completamento della rete fognaria sul territorio cittadino ed in particolar modo nelle aree rurali. L´opera nasce da un´intesa tra Regione Basilicata, Acquedotto Lucano e Comune di Potenza. .  
   
   
INDUSTRIA: REGIONE UMBRIA E NOVAMONT SOTTOSCRIVONO PROTOCOLLO D’INTESA PER SVILUPPO BIORAFFINERIA  
 
Perugia, 25 maggio 2009 - Regione Umbria, Novamont, Coldiretti e Associazione Industriali hanno sottoscritto un protocollo di intesa per sostenere lo sviluppo nell’area ternana del progetto Novamont di “Bioraffineria integrata nel territorio” per la produzione di polimeri biodegradabili e compostabili e di poliesteri di nuova generazione. Si tratta un impianto sul quale Novamont sta completando un investimento di 31 milioni di euro che, sommandosi ai precedenti investimenti che in totale ammontano a più di 100 mln di euro, ha permesso di passare dai 5 addetti del 1996 ai 98 dipendenti del 2008. Il protocollo si muove nell’ottica e nell’ambito della più recente comunicazione (Lmi, Lead Marketing Initiatives) trasmessa dalla Commissione Ue al Parlamento, al Comitato economico sociale e al Comitato delle Regioni che, anche di fronte alla crisi economica ed ecologica del pianeta, suggerisce e indica interventi, politiche e insediamenti industriali innovativi rispettosi di tutti gli interessi in campo nel territorio, delle compatibilità ambientali e dei valori etici e capaci di innestare nuove dinamiche di sviluppo. Il protocollo impegna Novamont a fare dei siti di Terni e Novara i propri centri di riferimento per le attività di ricerca. A Terni in particolare verranno concentrate le attività di ingegneria e di sviluppo nel settore delle materie plastiche rinnovabili e biodegradabili con possibilità di ospitare ricercatori, di collaborare con l’Università locale e svolgere attività di formazione, nonché di collaborare con Coldiretti al fine di creare filiere specializzate nel campo delle oleaginose, che potranno tradursi in ulteriori insediamenti produttivi. In questo settore Novamont si impegna inoltre a mantenere ed incrementare le proprie capacità produttive a fronte di contesti normativi ispirati alla adozione di prodotti plastici biodegradabili e rinnovabili dove sia dimostrato un reale beneficio in un’ottica di sistema. In particolare l’impegno dovrà riguardare l’adozione di prodotti ausiliari biodegradabili in agricoltura, lo sviluppo di raccolte differenziate porta a porta che miri in particolare ad intercettare la maggior parte di rifiuto organico da avviare al compostaggio di qualità, con il coinvolgimento della cittadinanza, l’adozione di sistemi di Gpp nella ristorazione collettiva che incentivino l’utilizzo di stoviglie monouso biodegradabili e compostabili con l’obiettivo di incrementare la quantità di rifiuti organici avviati al compostaggio di qualità. Novamont curerà la promozione di accordi con la grande distribuzione finalizzati alla riduzione di rifiuti plastici mediante la minimizzazione e il reimpiego della frazione organica e allo svolgimento di attività di formazione e di comunicazione che possano permettere una crescita della cultura civica ambientale. La Regione dell’Umbria si impegna a intraprendere azioni normative volte a favorire gli obiettivi di nuova qualità dello sviluppo e in linea con la citata Lmi della Commissione europea. Le parti concordano di istituire momenti di coordinamento tra le proprie strutture operative allo scopo di individuare le problematiche e le relative soluzioni in merito a progetti applicativi, di comunicazione o di estensione della collaborazione ad altri operatori del mondo agricolo, industriale e tecnico nel campo dei servizi ambientali. Le parti assumono l’impegno reciproco di informare le proprie strutture sul contenuto del Protocollo, di collaborare affinché la crescita di progetti condivisi dai contraenti divenga patrimonio del territorio e possa generare nuovi modelli economici basati sulla collaborazione ed integrazione dell’intera filiera e una nuova cultura di competitività ambientale d’impresa con al centro l’uomo, in grado di garantire valore aggiunto e crescita sociale ed occupazionale. I firmatari verificheranno lo stato di avanzamento delle misure previste dal Protocollo. La Novamont Spa, controllata da Banca Intesa ed Investitori Associati – è stato ricordato a margine dell’accordo, è leader nella produzione di bioplastiche ricavate da materie prime rinnovabili di origine agricola. Con 170 dipendenti (il 30% dei quali è dedicato alla R&d), ha chiuso il 2008 con un turnover di 62 milioni di euro, destinando oltre il 10% del fatturato alla ricerca e sviluppo; detiene un portafoglio brevetti che comprende 90 famiglie brevettuali e 800 depositi internazionali. Ha sede a Novara e stabilimenti produttivi a Terni. E’ presente direttamente o attraverso distributori in Germania, Francia, Benelux, Scandinavia, Danimarca,uk, Stati Uniti, Cina, Giappone, Australia e Nuova Zelanda .  
   
   
COSÌ L´OCCUPAZIONE IN TOSCANA NEI DATI DELL´OSSERVATORIO REGIONALE PRIMO TRIMESTRE 2009: PIÙ LICENZIAMENTI, MENO ASSUNZIONI DALLA REGIONE OLTRE 130 MILIONI PER AFFRONTARE L´EMERGENZA LAVORO  
 
 Firenze, 25 maggio 2009 - Il mercato del lavoro toscano è in fase di contrazione: gli indicatori relativi al primo trimestre 2009 analizzati dall´Osservatorio regionale del mercato del lavoro confermano la tendenza, delineatasi nel 2008 e riferita nel dettaglio dal Rapporto Irpet presentato oggi, di un aggravamento generalizzato, sia sul fronte dell´occupazione che su quello della domanda di lavoro. Cassa integrazione e mobilità in sensibile e costante aumento, con l´ultimo dato di aprile che evidenzia un´accelerazione nel ritmo di crescita della Cassa integrazione, raggiungendo 4 milioni di ore autorizzate complessive. Rispetto a marzo, il dato mensile toscano dice che la Cassa integrazione è aumentata in totale del +85%, derivante da un incremento della gestione ordinaria pari al 54%, e da una crescita della straordinaria del 183%, con incrementi in tutti i principali settori di attività. Complessivamente, nei primi quattro mesi dell’ anno, rispetto allo stesso periodo del 2008, la Cig toscana è aumentata del +404,2% nella gestione ordinaria (di cui: +726,2% nell’industria e +136,3% nell’edilizia), mentre nella gestione straordinaria l’incremento è stato pari al +101,8%. Rispetto al quadrimestre precedente (periodo settembre-dicembre) si sono riscontrate le seguenti variazioni: + 188,6% per la Cig totale, aumento che è ripartito nel +248,7% per l’ordinaria (+411,7% industria, +81,0% edilizia) e +109,5% per la straordinaria. Le iscrizioni nelle liste di mobilità nei primi tre mesi dell´anno sono indicative dei licenziamenti già operanti nella fase di iniziale esplosione della crisi: rispetto allo stesso periodo del 2008 le iscrizioni alle speciali liste passano da 4. 031 a 8. 130, registrando un aumento del 98%. A livello provinciale le realtà dove il fenomeno appare più accentuato sono Massa-carrara (+163%), Siena (+131%), Pisa (+131%). Questo significa, come osserva l´assessore, che i licenziamenti sono aumentati anche in realtà come Siena e Pisa che fino a ieri erano state risparmiate, mentre continua purtroppo il trend negativo di aree come Prato, Pistoia e Arezzo. Fra i settori di attività, i più colpiti risultano costruzioni, industria manifatturiera, servizi di trasporto e magazzino. In calo, solo un poco più contenuto, anche commercio, alberghi e ristoranti. In pratica tengono, sia pure con lievi perdite, soltanto i servizi. Ma il mercato del lavoro registra anche una brusca contrazione della domanda, evidentemente legata alla diminuzione della produzione. A testimonianza di ciò, nel primo trimestre 2009 le comunicazioni di assunzione da parte delle imprese toscane sono diminuite del 18%, con una punta massima nel mese di marzo (-22%). In termini assoluti i dati dei centri per l´impiego segnalano quasi 36 mila assunzioni in meno rispetto ai primi tre mesi del 2008, con il crollo delle assunzioni a tempo determinato (-36%) e una diminuzione netta anche nei contratti a termine (-13%). Le difficoltà occupazionali sono evidenti per entrambi i generi, ma risultano più accentuati per la componente femminile, che nel primo trimestre del 2009 registra una diminuzione di quasi 23mila avviamenti (-23%) contro i 13mila in meno per i lavoratori (-13%). Diminuiscono le assunzioni anche tra i lavoratori stranieri (8. 000 in meno, pari a -21%). Questi i sintomi che mostrano come la Toscana sia entrata in pieno nella crisi. I risultati del puntuale monitoraggio effettuato dall´Osservatorio regionale per il servizio lavoro sono stati resi noti dall´assessore all´istruzione, formazione e lavoro nel corso dell´incontro con la stampa a margine del convegno promosso insieme a Irpet per la presentazione del Rapporto sul mercato del lavoro in Toscana 2008 presso la sala conferenze del Monte dei Paschi di Siena. L´assessore ha sottolineato com e, questi indicatori, insieme all´approfondito lavoro presentato da Irpet, consentono alla Regione di avere il polso di una situazione e di calibrare misure e interventi pensati non solo per fronteggiare l´emergenza, ma anche per far uscire la Toscana più forte dalla crisi. Non a caso, fino ad oggi, sono state già messe in cantiere misure che, comprese le risorse per gli ammortizzatori, vedono un investimento complessivo pari a oltre 130 milioni di euro (vedi www. Regione. Toscana. It, fra le opportunità alla voce lavoro e formazione). Molte di queste sono già operative da tempo e sono state rifinanziate o ricalibrate per fronteggiare l´emergenza. Altre sono nuovissime, come lo stanziamento di 5 milioni di euro per il sostegno al reddito di lavoratori che hanno perso il lavoro e non hanno ammortizzatori sociali e per contributi ai mutui prima casa per coloro che hanno perduto il posto di lavoro o sono in cassa integrazione straordinaria. Dal 4 magg io hanno fatto richiesta di contributo per sostegno al reddito 117 lavoratori. L´impennata della cassa integrazione viene monitorata direttamente dalla Regione per quanto riguarda la Cassa in deroga. Su questo fronte l´assessore ha ricordato che dall´inizio di maggio è la Regione che autorizza direttamente questo ammortizzatore, in base all´accordo firmato con le parti sociali. La Regione sta lavorando da tempo sul duplice fronte del sostegno dei redditi e sulle iniziative in grado di rafforzare il sistema e preparare così le condizioni per un rilancio dell´economia. Dal primo di gennaio, per la prima volta, i lavoratori di tutti i settori produttivi, compresi terziario e servizi, possono accedere alla cassa integrazione straordinaria in deroga. In Toscana solo meno di metà dei lavoratori dipendenti poteva usufruire, a causa dei vincoli della normativa, di cassa integrazione ordinaria o straordinaria. Grazie a una serie di successivi accordi la Regione ha ottenuto di estendere il meccanismo della cassa integrazione alle aziende al di sotto dei 15 dipendenti e ad alcuni settori produttivi e a tipologie contrattuali (quali gli apprendisti e i lavoratori in somministrazione) prima scoperti. Con il ricorso alle risorse Fse, una volta ultimato l´approfondimento tecnico con la Ue, la Toscana avrà a disposizione, per il biennio 2009-2010, fino a 175 milioni di euro l´anno per il sostegno al reddito e le politiche attive del lavoro. Sempre a proposito di ammortizzatori sociali, l´assessore ha preannunciato che il prossimo obiettivo cui si sta lavorando con le parti sociali sarà quello, una volta sbloccate le risorse Ue, di estendere l´istituto della mobilità anche alle imprese dei servizi e del terziario che ancora non possono accedervi. Infine, sul fronte delle crisi aziendali, è stato istituito un fondo per i contratti di solidarietà, volto a favorire soluzioni concordate che comportano una riduzio ne di orario e salario a fronte della possibilità per i lavoratori di mantenere il posto di lavoro. .  
   
   
TRENTO: OCCUPAZIONE: I DATI AGGIORNATI RACCOLTI E ELABORATI DALL’OSSERVATORIO DEL MERCATO DEL LAVORO – AGENZIA DEL LAVORO  
 
 Trento, 25 maggio 2009 - Sono stati diffusi i dati più aggiornati sull’andamento dell’occupazione in Trentino, raccolti ed elaborati dall’Osservatorio del mercato del lavoro – Agenzia del lavoro. Calano le nuove assunzioni e le trasformazioni dei rapporti di lavoro a termine in rapporti a tempo indeterminato, aumenta il numero delle persone in cerca di lavoro, cresce il ricorso alla cassa integrazione ordinaria, cresce il numero delle persone iscritte nelle liste di mobilità, più di 800 persone hanno o stanno beneficiando del sostegno al reddito. Le assunzioni - La situazione occupazionale fotografata dal lato delle assunzioni indica a febbraio un ulteriore peggioramento delle tendenze della domanda di lavoro rispetto ad un dato già molto negativo rilevato a gennaio. Dal calo del 19,7% di gennaio si passa al -25,2% di febbraio: le assunzioni in meno rispetto a febbraio 2008 sono 2. 142. Il secondario si conferma il settore con la perdita percentuale più netta, accusando una diminuzione di 868 assunzioni e una variazione percentuale del -44,6%. All’interno del secondario, l’edilizia continua a mostrare la flessione percentuale più marcata (-47,1%), anche rispetto ad un calo comunque rilevante nell’industria manifatturiera (-42,2%). Il terziario - che nel 2008 complessivamente aveva mostrato una miglior tenuta mantenendosi sui livelli del 2007 - manifesta in questi primi mesi del 2009 più evidenti segnali di difficoltà. A febbraio si accentua il calo di assunzioni già osservato a gennaio, passando da –16,1% a –18,8% per un totale di 1. 149 assunzioni in meno rispetto a febbraio 2008. La situazione peggiore continua a caratterizzare il commercio, che registra diminuzioni sempre più marcate delle assunzioni anche rispetto alla situazione nettamente negativa del 2008: a febbraio 2009 si registra un calo delle assunzioni pari al 26%. Questo comparto risente sensibilmente della crisi per la minor capacità di spesa della popolazione. In netto calo anche le assunzioni nei pubblici esercizi (-18,6%), in una stagione peraltro tra le migliori per l’abbondanza delle nevicate. Diminuiscono pure le assunzioni nei servizi, invertendo il segno positivo che aveva caratterizzato il 2008 e che aveva contribuito a compensare l’andamento negativo degli altri comparti del terziario. La diminuzione delle assunzioni colpisce tutte le tipologie contrattuali, con il calo percentuale più rilevante (-38% rispetto al febbraio 2008) per il tempo indeterminato e per l’apprendistato. Il contratto a tempo determinato e il contratto di somministrazione diminuiscono in misura meno marcata (-24% il contratto di somministrazione e –20,9% il tempo determinato), ma la minor disponibilità ad effettuare assunzioni da parte delle imprese intacca anche i contratti a termine, peraltro ritenuti meno impegnativi per la loro flessibilità in una situazione di crisi. Le trasformazioni dei rapporti di lavoro a termine in rapporti di lavoro a tempo indeterminato nel 2008 dai dati dei Centri per l’Impiego Alcune interessanti indicazioni sullo stato dell’occupazione si possono ricavare guardando alle trasformazioni dei rapporti di lavoro a termine in contratti di lavoro a tempo indeterminato. Nel mese di febbraio del 2009, le trasformazioni a tempo indeterminato registrate presso i Centri per l’impiego sono state solo 273, un valore pressoché dimezzato rispetto alle 545 trasformazioni rilevate solo un anno prima (in valori percentuali la flessione è stata pari a -49,9%). Questa forte riduzione delle trasformazioni a tempo indeterminato, appare lo specchio delle crescenti difficoltà che stanno attraversando le imprese, difficoltà che in termini d’occupazione si caratterizzano non solo in una riduzione delle assunzioni, ma anche in una minore stabilizzazione dei rapporti di lavoro. In un periodo - che tende oramai a protrarsi da più mesi - caratterizzato da elevata incertezza per il futuro è logico attendersi una maggiore prudenza nelle politiche di assunzione delle imprese. Il calo delle trasformazioni rispetto al febbraio del 2008 pur non risparmiando neanche gli assunti con apprendistato, è stato particolarmente forte per i lavoratori a tempo determinato. Nel primo caso, al termine del periodo lavorato come apprendista abbiamo un calo di 32 unità in termini di passaggio a tempo indeterminato (con una variazione tuttavia negativa del -39,5%); nel secondo, da tempo determinato a tempo indeterminato, sono state 242 le trasformazioni in meno, con una variazione negativa del -53,4%. A differenza dei mesi precedenti, maggiormente colpite dalla mancata trasformazione sono le persone adulte dai 25 anni in su le cui trasformazioni scendono dalle 425 del febbraio dell’anno prima alle attuali 201 (-224 in valori assoluti, pari ad un -52,7%). Tra i più giovani (età compresa fino ai 24 anni) la flessione delle trasformazioni dei rapporti di lavoro a tempo indeterminato è stata invece pari a 48 unità, corrispondenti ad un -40,0% in termini di variazione percentuale. Le iscrizioni ai Cpi a febbraio 2009 - A febbraio 2009 le persone iscritte ai Centri per l’impiego che si dichiarano immediatamente disponibili al lavoro aumentano rispetto al livello registrato nello stesso periodo del 2008: raggiungono quota 12. 593 contro i 9. 656 dell’anno precedente. La crescita raggiunge dunque le 2. 937 unità, e determina una variazione percentuale decisamente importante +30,4% (se si calcolano anche gli iscritti non disponibili si sfiora un aumento pari a 3. 800 unità), crescita che non ha eguali nell’intero periodo considerato. L’aspetto più preoccupante di questa situazione, e che in qualche misura può dare il polso della difficoltà occupazionale del periodo, è che questo aumento trova impulso nella forte componente di soggetti che si presentano ai Centri per l’impiego a seguito della perdita di un posto di lavoro. Quasi il 68% degli iscritti disponibili sono, infatti, persone che nei due mesi precedenti all’atto dell’iscrizione avevano lavorato. Rispetto ad un anno prima l’aumento degli iscritti disponibili disoccupati è di ben 2. 204 unità, con una propensione di crescita importante (+35,0%). Questo forte aumento risente evidentemente del recente inasprimento verificatosi del mercato del lavoro locale, dove purtroppo si sono determinati numerosi casi di esuberi e licenziamenti di lavoratori. Va detto, peraltro che, poiché le difficoltà della attuale fase economica potrebbero aver indotto una maggior quota di soggetti a cercare un impiego per compensare le difficoltà di altri membri della propria famiglia, anche gli iscritti provenienti dalle non forze di lavoro (intesi come persone che non avevano lavorato nei due mesi precedenti l’iscrizione) sono cresciuti, ma in termini abbastanza contenuti (+10,6%). Degli 8. 500 iscritti disponibili che risultano disoccupati per aver interrotto un lavoro nei due mesi precedenti all’atto dell’iscrizione, 2. 838 provengono dalle attività del manifatturiero sia industriali che artigianali, e 823 dal comparto delle costruzioni. Rispetto al febbraio 2008, gli espulsi del manifatturiero che si sono iscritti al Cpi sono aumentati sensibilmente, +52,6% e quelli delle costruzioni addirittura di un +75,5%. Ma anche il terziario sembra risentire negativamente dell’attuale fase congiunturale: tra i due periodi messi a confronto crescono infatti anche gli iscritti che hanno perso una precedente occupazione nel terziario. Aumento che risulta di fatto inferiore in percentuale (+28,0%) rispetto a quelli poc’anzi rilevati per l’industria e le costruzioni, ma che in valori assoluti sfora le 1. 100 unità di crescita. Anche guardando ai dati di febbraio si conferma che la crescita degli iscritti disponibili ai servizi dei Cpi risulta molto più marcata per la componente maschile. Le iscrizioni maschili segnano infatti, un aumento considerevole pari a 2. 021 unità, vale a dire che rispetto all’anno prima gli iscritti maschi sono cresciuti del 47%. Anche le donne, peraltro rispetto al dato di febbraio 2008, rafforzano la loro presenza tra gli iscritti, ma l’intensità del mutamento resta per il momento più modesta (+916 iscritte, +17,0%). Con questi scostamenti assistiamo ad un allineamento nella presenza di iscritti nelle due componenti di genere, che si attesta per ognuno su un livello all’incirca di 6. 300 soggetti. Per finire, si deve rimarcare come tra gli iscritti disponibili permanga il netto aumento anche dei soggetti stranieri (comunitari ed extracomunitari). I soggetti di cittadinanza straniera, che si sono presentati agli sportelli dei Centri disponibili alla ricerca di lavoro sono a febbraio 2009 quasi un migliaio in più rispetto allo stesso mese dell’anno prima (con una notevole crescita percentuale +39,4%). Guardando alle variazioni percentuali sembrerebbe di poter dire che gli stranieri scontino ancora maggiormente le difficoltà di questa fase economica, identificandosi ancora una volta come l’anello più debole della catena sociale. Il ricorso alla cassa integrazione e alla mobilità in provincia di Trento aggiornamento Cig a Marzo 2009 - aggiornamento Mobilità ad Aprile 2009 - L’andamento della cassa integrazione in provincia di Trento, in termini di ore autorizzate, conferma anche per il mese di marzo la tendenza alla crescita con cui si era aperto il 2009. A spingere in alto il monte ore complessivo è la componente ordinaria che, dopo lo stop di febbraio, imputabile a problemi amministrativi di contabilizzazione, riprende la sua corsa raggiungendo il livello più alto degli ultimi anni. Il confronto tra il primo trimestre 2009 e lo stesso periodo del 2008 evidenzia un incremento complessivo di ore autorizzate del 164%. Cigo: sotto questo profilo i segnali della crisi che investe (anche) le realtà industriali trentine sono evidenti, con un monte ore autorizzato che nei primi tre mesi dell’anno ammonta a 289. 742 ore, un livello quasi 30 volte più elevato di quello raggiunto nello stesso periodo del 2008. In altri termini, nel primo trimestre 2009 sono state autorizzate più ore di tutte quelle concesse durante l’intero anno 2008 (che erano pari a 249. 507). In media siamo ormai vicini alle 100. 000 ore concesse al mese. A soffrire maggiormente è il settore meccanico, che da solo giustifica quasi il 60% di tutte le ore concesse nel trimestre, con un aumento del 4. 000 per cento rispetto a un anno fa. Anche il settore chimico paga un prezzo non indifferente, con un’esposizione di 60. 000 ore da gennaio a marzo 2009 contro le quasi 2. 500 del primo trimestre 2008. La gestione edilizia, che viene sempre considerata separatamente per il forte impatto che le sospensione invernale dei cantieri determina in termini di ore richieste, fa registrare un incremento del 111% tra il primo trimestre 2009 e lo stesso periodo del 2008. Nello specifico le ore concesse nell’arco del trimestre sono state 360. 692, di cui circa tre quarti solo nel mese di marzo. Lo scorso anno, i primi tre mesi avevano fatto registrare “solo” 170. 557 ore. Cigs: le istanze complessive di intervento straordinario appaiono invece assai contenute. Il mese di marzo 2009 fa registrare un monte ore cumulativo pari a 40. 538 ore, leggermente superiore a quello rilevato nel marzo dello scorso anno (34. 083 ore), ma nell’arco del trimestre le ore concesse sono state del 30% inferiori rispetto a quelle registrate nello stesso periodo dello scorso anno (95. 653 contro 135. 609). Quasi metà delle ore di cassa integrazione straordinaria concesse nei primi tre mesi del 2009 riguardano il settore del legno (44. 641 ore), seguito da quello della carta che vede autorizzate quasi 30. 000 ore. Il tessile ed il meccanico sono invece i comparti che contribuiscono maggiormente a giustificare il decremento complessivo di ore rispetto allo scorso anno, ma si tratta di settori che avevano particolarmente sofferto nel corso del 2008 ed anche nell’anno precedente. La mobilità - I lavoratori iscritti ad aprile 2009 nelle liste di mobilità della provincia di Trento sono 3. 618, cioè 1. 008 in più rispetto allo stock registrato ad aprile dello scorso anno. Si conferma ancora una forte spinta sul fronte degli iscritti complessivi, che nell’arco di 12 mesi crescono del 38,6%. Un risultato che è imputabile soprattutto alla dinamica delle espulsioni nell’ambito della piccola impresa che, infatti, sempre nell’arco di un anno determina un incremento di iscritti senza diritto all’indennità nazionale (L. 236/93) pari al 50%, contro un aumento del 18,7% di quanti provengono dalle imprese di maggiori dimensioni. Attualmente proviene da piccole imprese il 70% di tutti gli iscritti nelle liste di mobilità della provincia (contro il 64,2% di un anno fa). A livello settoriale, tralasciando l’andamento dell’agricoltura che è caratterizzato da un peso poco significativo, si segnala ancora una particolare sofferenza del secondario, dove le costruzioni – in particolare – vedono crescere gli iscritti del 71,6% in un anno. Anche il manifatturiero, d’altro canto, mostra un incremento importante (+47,9%), che lo porta ormai a contare 1. 500 soggetti complessivamente iscritti. Il terziario invece è il settore che maggiormente contribuisce a mantenere alto il livello di presenze nella lista della legge 236, per la quale giustifica quasi la metà (il 47,8%) degli iscritti. Ancora una volta va sottolineato il poco invidiabile primato, in questo contesto, rivestito dalla manodopera straniera che, a fronte di un incremento medio di iscritti pari al 38,6% vede crescere la propria presenza di ben il 52,0%, che raggiunge addirittura l’84,2% se consideriamo il solo comparto delle costruzioni. Un dato tendenzialmente positivo deriva dal confronto dei nuovi entrati in mobilità nell’ultimo mese. L’ultimo dato disponibile riguarda il mese di maggio, quando il Comitato per la mobilità ha approvato l’inserimento in lista di ulteriori 225 nuovi soggetti aventi i requisiti. Si tratta dell’incremento meno significativo tra quelli registrati dall’inizio dell’anno: i nuovi iscritti infatti erano stati 309 ad inizio aprile, 328 ad inizio marzo, 274 ad inizio febbraio e ben 348 ad inizio gennaio. Con 102 nuovi ingressi il maggiore contributo alle nuove iscrizioni deriva sempre dalle aziende manifatturiere, sia industriali che soprattutto di piccola dimensione artigianale. Le costruzioni che ad inizio maggio hanno ripreso appieno l’attività evidenziano minori difficoltà rispetto ai mesi precedenti e contribuiscono alla crescita delle iscrizioni con 47 nuovi ingressi in lista: un numero quasi dimezzato rispetto a quello registrato in ciascuno dei mesi precedenti. I 75 nuovi ingressi dalle altre attività del terziario risultano in ulteriore calo sia rispetto al dato di marzo, che da questo comparto aveva rilevato 133 nuovi inserimenti in lista, sia rispetto al dato di aprile che ne aveva contati 97. Oltre un quarto dei nuovi ingressi in lista continua a riguardare la manodopera straniera. Il sostegno al reddito (Piano straordinario dell’occupazione) - In data 13 maggio 2009, le pratiche in carico all’Agenzia del Lavoro riguardanti i soggetti che rientrano nelle azioni di sostegno al reddito raggiungono il traguardo di 1. 000 (729 riguardano maschi, pari al 73% del totale). Di queste pratiche 93 risultano ancora in fase d’istruttoria (al fine dell’accertamento dei requisiti richiesti), 96 sono state respinte, cinque pur inizialmente concesse risultano sospese giacché i lavoratori hanno ripreso l’attività lavorativa prima che venisse erogato il sostegno al reddito. La netta maggioranza, 806, pari all’81% del totale, sono pratiche che riguardano soggetti che hanno già beneficiano o stanno ancora beneficiando dell’indennità di sostegno al reddito (153 pratiche concluse giacché ai soggetti è già stato pagato tutto il periodo indennizzabile, 595 pratiche la cui indennità è in fase di erogazione11 In tre casi l’indennità è stata data in concessione, ma il lavoratore non è più rintracciabile per erogare il finanziamento e 55 soggetti che inizialmente hanno beneficiato dell’indennità, ma successivamente la stessa è stata sospesa perché hanno ripreso l’attività lavorativa). Degli 806 soggetti che hanno o stanno beneficiando del sostegno al reddito, 597 sono maschi, mentre le femmine rappresentano poco più di un quarto del totale. Il 57% dei soggetti beneficiari del sostegno al reddito svolgevano il precedente lavoro a tempo determinato (in valori assoluti 460 unità). 196 soggetti avevano un precedente rapporto di lavoro a tempo indeterminato e tuttavia erano privi dei requisiti per il godimento dell’indennità di mobilità (24% del totale), 85 erano apprendisti stati licenziati per giustificato motivo oggettivo o non confermati al termine del periodo d’apprendistato, 41 avevano un contratto di somministrazione di lavoro (ex interinale), 22 erano collaboratori a progetto e per finire un soggetto aveva un contratto di inserimento ed un altro era associato. Tra i beneficiari dell’indennità del sostegno al reddito 334 persone sono di cittadinanza straniera (comunitari ed extracomunitari), pari al 41% del totale. Le comunità straniere più coinvolte sono quelle rumene, marocchine e albanesi. Per età, abbiamo un 22% di persone con meno di 25 anni percentuale analoga a quella che troviamo anche tra i 40-49enni. Prevale, comunque, tra tutte le classi d’età quella centrale dei 30-39enni (31%), mentre la classe dei più anziani (50-59 anni), fatta eccezione per sole dieci donne è tutta composta da maschi (in numero di 53). Due parole infine sul comprensorio di residenza dei soggetti beneficiari. Ben oltre la metà risiede nei comuni della Valle dell’Adige (30%) e della Vallagarina (27%), benché percentuali piuttosto elevate si rilevino anche per i comprensori dell’Alto Garda e Ledro (11%), dell’Alta Valsugana (9%) e della Bassa Valsugana e Tesino (8%). Percentuali più basse si rilevano invece per gli altri comprensori, soprattutto per quelli a maggiore vocazione turistica che, evidentemente, risentono meno della crisi che sta colpendo in modo particolare il settore industriale. .  
   
   
IL PRESIDENTE IORIO HA VISITATO, L´AZIENDA 3G, DOVE SONO STATI IMPIEGATI OLTRE 190 GIOVANI MOLISANI, GRAZIE ANCHE AD UN CORSO DI FORMAZIONE FINANZIATO DALLA REGIONE MOLISE  
 
Campobasso, 25 maggio 2009 - Il Presidente della Regione, Michele Iorio, ha visitato, il 22 maggio, l´azienda "3G" presso il centro Pulitano di Campobasso. Incontrando la stampa, insieme al fondatore dell´azienda, l´On. Aracu, il Presidente Iorio ha evidenziato come la struttura, tra le più moderne della regione, impieghi, con un contratto a tempo indeterminato, oltre 190 giovani molisani. La nuova struttura rappresenta il frutto di un progetto sostenuto dalla Regione Molise che ha finanziato, nel 2006, il corso di formazione di 500 ore, per 200 giovani molisani, che poi, successivamente, sono stati assunti, come detto, a tempo indeterminato, dalla "3G". "Abbiamo voluto – ha detto Iorio – creare occupazione sana, vera e stabile nel cuore della regione, nel suo capoluogo, consentendo, per ora a 200 giovani (ma con l´idea di arrivare gradualmente in un percorso a tappe prestabilite a raddoppiarne il numero) di lavorare nella propria terra, di realizzarsi dal punto di vista professionale, di avere un reddito consono alle proprie aspettative di vita. Questo è un esempio di una buona politica del lavoro capace di comprendere ciò che il mercato vuole e di trasformare questa richiesta in occupazione e, quindi, in crescita economica e sociale del territorio". La "3G" ha in tutto 3 sedi (Sulmona, Chieti e Campobasso) e ha circa 1000 dipendenti, di cui 200 in Molise. .  
   
   
DA MINISTERO DISPONIBILITA’ A SOLUZIONE PER 263 PRECARI DEL TRAPANESE E DI SCIACCA  
 
Palermo, 25 maggio 2009 – “Il Ministero del Lavoro ha espresso la disponibilità all’utilizzo di fondi residui per la prosecuzione dei rapporti di lavoro di 263 lavoratori socialmente utili a carico del Fondo nazionale per l’occupazione, impiegati nei comuni di Valderice, Alcamo, Marsala e Castellammare del Golfo, in provincia di Trapani, e di Sciacca, nell’agrigentino, i cui contratti sono scaduti nel 2008. Avevamo avanzato una richiesta al Ministero del Lavoro, per reperire le risorse necessarie a consentire a questi comuni di continuare a utilizzare, a partire dal primo luglio, i lavoratori, considerato che le somme del Fondo nazionale per l’occupazione erano esaurite”. Lo ha detto l’assessore al Lavoro, Carmelo Incardona, dopo l’incontro di ieri, a Roma, con il sottosegretario Pasquale Viespoli. La maggior parte di questi lavoratori, 112, sono stati stabilizzati dal comune di Sciacca; 70 dal comune di Valderice, 57 dal comune di Alcamo, 22 dal comune di Marsala e due dal comune di Castellammare del Golfo. .