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LUNEDI

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Notiziario Marketpress di Lunedì 22 Febbraio 2010
GLI STATI MEMBRI DELL´UE APPROVANO NUOVE REGOLE PER I REGISTRI DEL SISTEMA DI SCAMBIO DELLE QUOTE DI EMISSIONE  
 
Bruxelles, 22 febbraio 2010 - I rappresentanti degli Stati membri dell’Ue hanno approvato il 19 febbraio  le proposte della Commissione europea relative alla revisione del meccanismo delle registrazioni previste dal sistema di scambio delle quote di emissione dell’Ue (Ue Ets: Eu Emissions Trading System). Connie Hedegaard, commissaria europea per l’azione per il clima,ha dichiarato: “Questa è una buona notizia. Mi rallegro che oggi il Comitato sui cambiamenti climatici abbia approvato le nuove regole. Ciò dimostra che l’Ue prende decisioni per garantire la sicurezza degli utenti dei registri. ” La revisione, che renderà il sistema più standardizzato e sicuro, persegue due obiettivi principali, che dovrebbero essere realizzati entrambi a partire dal 2012: estendere l’Ue Ets al settore dell’aviazione e spostare i diritti di emissione dai registri nazionali al nuovo registro Ue. Inoltre, la revisione prevede una serie di misure che permetteranno agli Stati membri di combattere attività fraudolente come quelle di cui è stato recentemente oggetto il sistema dei registri (v. Ip/10/125). A seguito della decisione del Comitato sui cambiamenti climatici (che a sua volta era stata preceduta da approfondite consultazioni con gli Stati membri), il regolamento rivisto sarà esaminato dal Parlamento europeo e dal Consiglio e formalmente adottato dalla Commissione il più rapidamente possibile. La maggior parte delle nuove regole troveranno applicazione dal 1° gennaio 2012 e, prima di poter essere attuate, richiederanno un considerevole lavoro tecnico per l’adeguamento degli strumenti informatici. Tuttavia, le disposizioni antifrode entreranno in vigore non appena il regolamento di revisione sarà stato pubblicato nella Gazzetta ufficiale dell’Ue (cosa che dovrebbe accadere nell’estate 2010), mentre alcuni elementi della revisione potranno essere applicati immediatamente. Le misure antifrode rafforzano il ruolo degli amministratori nazionali, i quali potranno rifiutare l’apertura di un nuovo conto nonché sospendere o chiudere conti già esistenti, fatta salva una procedura di appello. Inoltre, la revisione rende più efficace la lotta contro le attività criminali prevedendo norme sulla condivisione delle informazioni a livello Ue con le autorità nazionali. . .  
   
   
ENERGIA: PIANO ELETTRICO TERNA - SCAJOLA, “L’AUMENTO DEGLI INVESTIMENTI NELLA RETE SEGNALE IMPORTANTE PER LA RIPRESA: ADESSO ACCELERARE LE AUTORIZZAZIONI”  
 
Roma, 22 febbraio 2010 - “Il Piano industriale di Terna che aumenta di 900 milioni, da 3,4 a 4,3 miliardi, gli investimenti per il potenziamento delle reti elettriche da oggi al 2014, con particolare riguardo alle fonti rinnovabili e al Mezzogiorno, è un’ulteriore testimonianza dell’impegno del sistema Paese e del Governo Berlusconi per la modernizzazione del settore energetico al fine di garantire ai cittadini e alle imprese energia elettrica sicura e a prezzi inferiori”. Lo ha dichiarato il Ministro dello Sviluppo Economico, Claudio Scajola, commentando la presentazione del Piano Terna da parte dell’amministratore delegato Flavio Cattaneo. “Occorre ora passare rapidamente dai progetti ai cantieri”, ha proseguito il Ministro Scajola, “anche per sostenere la ripresa dell’economia in questa fase di lenta e timida uscita dalla crisi. Nella Legge Sviluppo abbiamo previsto snellimenti e semplificazioni di procedure e abbiamo già nominato commissari ‘sblocca-cantieri’ per gli interventi più importanti. Mi auguro che le Amministrazioni statali, le Regioni e gli Enti locali facciano fino in fondo la propria parte accelerando al massimo le autorizzazioni di loro competenza per rendere sempre più efficiente la rete elettrica, infrastruttura fondamentale del Paese”, ha concluso Scajola. - .  
   
   
LOMBARDIA. 15 MLN. PER ENERGIA SOLARE E FONTI RINNOVABILI  
 
Milano, 22 febbraio 2010 - La Giunta regionale ha approvato, su proposta dell´assessore alle Reti, Servizi di Pubblica utilità e Sviluppo sostenibile, Massimo Buscemi, due bandi per la diffusione dell´energia solare e per l´utilizzo delle fonti rinnovabili negli edifici pubblici. I bandi sono finanziati dalla Regione e dal Ministero dell´Ambiente con 15 milioni di euro. Beneficiari i Comuni e i loro Consorzi, le Comunità montane, le Province, le Aler, le Fondazioni e le Aziende pubbliche. "L´individuazione degli edifici oggetto dell´intervento - ha spiegato l´assessore Buscemi - avverrà a seguito di una selezione pubblica effettuata da Regione Lombardia in accordo con il Ministero dell´Ambiente". Il primo bando - per la diffusione di impianti ad energia solare - ha una dotazione di 9 milioni: 7 per l´installazione di impianti solari termici e 2 per progetti basati sull´impiego della tecnologia solare, cioè soluzioni innovative che utilizzano il sole per produrre, ad esempio, acqua calda o vapore ma non energia elettrica. Per il secondo bando - per l´utilizzo delle fonti rinnovabili in edilizia - sono stanziati 6 milioni: 5 milioni per interventi di riqualificazione energetica e 1 per la realizzazione di uno o più edifici a emissioni zero. I bandi, il cui contributo massimo non potrà superare il 50% del costo complessivo, saranno disponibili nelle prossime settimane, cioè appena ci sarà il via libera del Ministero dell´Ambiente. .  
   
   
SCIENZIATI AUMENTANO L´EFFICIENZA DELLE CELLE SOLARI  
 
Bruxelles, 22 febbraio 2010 - Un team di scienziati tedeschi ha sviluppato una tecnica che permette di trattare le superfici delle nanoparticelle. Questo trattamento aumenta l´efficienza delle celle solari organiche. Il lavoro, che è stato presentato sulla rivista Applied Physics Letters, mostra come si sia ottenuta un´efficienza del 2% usando i cosiddetti punti quantici fatti di cadmio selenide. I ricercatori dell´Istituto di tecnologia dei microsistemi (Imtek) e del Centro di ricerca sui materiali di Friburgo (Fmf), entrambi presso l´Università di Friburgo in Germania, sono riusciti a superare i precedenti indici di efficienza che oscillavano tra l´1 e l´1,8%. Il metodo è protetto da brevetto. Il gruppo di ricerca "Dye and Organic Solar Cells" dell´Istituto Fraunhofer per i sistemi di energia solare in Germania ha confermato le misurazioni ottenute dagli scienziati di Friburgo. Secondo il team, le celle solari ibride sono protette da una copertura che contiene un misto di nanoparticelle inorganiche e un polimero organico. Da un punto di vista teorico, la nuova tecnica può essere usata su molte nanoparticelle e potrebbe incrementare ulteriormente l´efficienza di questo tipo di celle solari. Le celle solari organiche - ancora in fase sperimentale - fanno parte delle celle solari di terza generazione, affermano gli scienziati. Gli ultimi dati mostrano che il record mondiale per le celle solari completamente organiche è del 7% per coperture create con metodi idrochimici. La copertura fotoattiva di queste celle organiche è fatta di materiali organici. Il mercato dell´energia trarrebbe un´enorme beneficio dall´uso di celle solari organiche. I produttori di energia usano comunemente celle di silicio tradizionali, ma le celle solari sono significativamente più sottili, flessibili, economiche e più veloci da produrre. Gli scienziati affermano che le celle solari organiche possono essere usate per potenziare i dispositivi di ogni giorno e i sistemi che non sono usati in modo regolare, compresi gli elettrodomestici. In definitiva, le celle solari organiche potrebbero essere usate per ridurre significativamente la nostra dipendenza da batterie e cavi. "L´orientamento interdisciplinare del gruppo è un grande vantaggio e ha fatto progredire rapidamente il progetto", ha spiegato il dott. Michael Krüger, a capo del gruppo. "Siamo stati in grado di completare tutte le fasi da soli: dalla sintesi delle nanoparticelle fino alla modifica della loro superficie e l´integrazione nei materiali compositi". Il gruppo di ricerca comprende fisici, chimici e ingegneri, che attualmente stanno applicando la tecnica ad altri materiali che presentano un grande potenziale, in modo da perfezionarli ulteriormente e prepararli per il lancio sul mercato della tecnologia. La commercializzazione di questa tecnica dipende da una migliore efficienza, una maggiore durata dei materiali e costi di produzione più convenienti. Per maggiori informazioni, visitare: Imtek: http://www. Imtek. De/ Centro di ricerca sui materiali di Friburgo: http://www. Fmf. Uni-freiburg. De/ .  
   
   
REPUBBLICA CECA, FINE BOOM CENTRALI FOTOVOLTAICHE  
 
Bratislava, 22 febbraio 2010 - Nella Repubblica Ceca la società di trasmissione dell´energia elettrica Ceps ha chiesto ai tre distributori di energia elettrica, la Cez, la E. On e la Prazska energetica, di non collegare con la rete di trasmissione le nuove fonti dell´energia verde. Alla fine dell´anno scorso, secondo quanto riporta l´Ice, sono state collegate alla rete le nuove centrali fotovoltaiche con la potenza di oltre 600 megawatt. Inoltre sono stati approvati i nuovi progetti della potenza totale di 3. 500 megawatt. .  
   
   
SETTIMANA EUROPEA DELL´ENERGIA SOSTENIBILE 2010  
 
Bruxelles, 22 febbraio 2010 - Dal 23 al 25 marzo 2010 si terrà a Bruxelles, in Belgio, una conferenza di tre giorni sull´energia sostenibile. L´evento prevede una serie di dibattiti, workshop tematici sull´efficienza e la rinnovabilità energetica, nonché seminari sui finanziamenti e la messa in rete nell´Ue. La conferenza si svolgerà in parallelo con il programma di cinque giorni della Settimana europea dell´energia sostenibile. La settimana dell´energia prevede anche altri eventi che si svolgeranno in diverse località nei dintorni di Bruxelles. Tra gli organizzatori ci sono il governo fiammingo, Forum Europe e Eurocities. La Commissione europea darà ufficialmente il via ai lavori in programma. Per ulteriori informazioni, visitare: http://www. Eusew. Eu/page. Cfm?page=events .  
   
   
I MERCATI ENERGETICI LIBERALIZZATI LA CONCORRENZA, LE PERFORMANCE AZIENDALI, IL PARERE DELLE DIVERSE “PARTI INTERESSATE”  
 
Milano, 22 febbraio 2010 - Il quadro complessivo che emerge dalle due indagini presentate (“Osservatorio Energia 2009” e “Sme Business Panel Energia 2009-2010”) evidenzia che il mercato italiano dell’energia è una realtà in profonda trasformazione, nel quale le dinamiche competitive sono in decisa accelerazione, in particolare nel mercato di vendita dell’energia elettrica. Ormai oltre l’80% delle Pmi è nel mercato elettrico “libero” (86% per i contratti “gas”). Nel mercato elettrico la posizione di Enel è ancora predominate, però la sua quota di mercato fra le Pmi è scesa ampiamente sotto il 50% e ormai diverse aziende hanno quote collocabili fra il 5% e il 10%. La pressione commerciale è intensa e negli ultimi 2 anni quasi il 60% delle Pmi è stato contattato da altri fornitori elettrici. Lo switching effettivo del 2009 è stato realizzato dal 15% delle Pmi, mentre, nel prossimo semestre, un altro 12% prevede di cambiare il proprio fornitore elettrico. Per quanto riguarda le famiglie, nell’ultimo anno solo il 5% ha realizzato lo switching fra diversi fornitori elettrici; nel 2010 le dinamiche competitive dovrebbero subire un’accelerazione e la propensione al cambiamento è significativa. Nel mercato di vendita del gas alle Pmi, il fenomeno più rilevante registrato dallo “Sme Business Panel ” è senz’altro la forte crescita di Enel, che ha ormai una platea di Pmi clienti superiori a quella di Eni (mentre le quote di mercato sono sostanzialmente allineate). Le dinamiche competitive in questo mercato sono ancora limitate, anche se fra le aziende emerge una forte propensione al cambiamento. Anche fra le famiglie, la propensione al cambiamento del proprio fornitore (elevata) probabilmente resterà. I livelli di soddisfazione registrati dall’Osservatorio Energia 2009 sono positivi, sia fra i clienti “residenziali” sia fra le Pmi. Gli indici sintetici di soddisfazione si collocano fra 85/100 e 90/100, però risultano in sensibile calo rispetto al 2008. Gli aspetti che evidenziano i giudizi maggiormente severi da parte dei clienti sono relativi alla: disponibilità di canali di contatto per poter comunicare facilmente con l’azienda (17%-18% di clienti “delusi”); chiarezza e facilità di lettura delle fatture (15%-20% di clienti “delusi”); possibilità di scegliere soluzioni e tariffe che soddisfino le esigenze di ogni cliente (15%-20% di clienti “delusi” nel mercato gas, situazione migliore nel mercato elettrico); percezione di equità del costo dell’energia rispetto alla qualità del servizio (19%-20% di clienti “delusi” fra i clienti residenziali, situazione migliore fra le aziende). Anche nel 2009 – precisa Diego Girelli di Cai – dal nostro Osservatorio Energia emerge un livello di soddisfazione ancora elevato, però si tratta di una soddisfazione “disincantata”, priva di ogni entusiasmo. Il fenomeno del passaparola attivo, misurato da uno specifico indice (il Net Promoter Score) è infatti molto limitato, soprattutto fra le aziende, e non più del 10%-15% dei clienti consiglierebbe con entusiasmo il proprio fornitore. Questo è grave – prosegue Girelli – perché il passaparola positivo, in tutti i mercati competitivi, rappresenta sempre più una delle principali motivazioni di scelta di un nuovo fornitore. Sulla base delle informazioni prodotte dall’Osservatorio Energia e dallo Sme Business Panel “Energia” Cai, in occasione del convegno del 18 febbraio 2010, ha premiato 5 aziende “eccellenti” per la qualità della loro relazione commerciale con i clienti. Sono state premiate: A2a, con la targa “Premio Bicsi Energia 2009”- All’azienda che nel 2009 ha realizzato ex equo le migliori performance di customer satisfaction in tutti i segmenti dei mercati “energetici” analizzati. Ha ritirato il premio Paolo Bellotti, Responsabile Marketing di A2a, che ha dichiarato: “E’ un premio importante perché riconosce la soddisfazione dei nostri clienti per il secondo anno consecutivo e questo indica l’impegno costante della nostra Società che dedica investimenti significativi alla qualità della relazione con la clientela”. Iride Mercato, con la targa “Premio Bicsi Energia 2009”- All’azienda che nel 2009 ha realizzato ex equo le migliori performance di customer satisfaction in tutti i segmenti dei mercati “energetici” analizzati. Ha ritirato il premio Angelo Guidi, Area Sviluppo di Iride Mercato che ha dichiarato: “Credo che i clienti abbiano premiato la qualità del servizio di Iride Mercato per un aspetto peculiare: a differenza di molti altri operatori infatti, la nostra società è fisicamente presente da sempre sul territorio in cui opera, con sportelli dedicati alla clientela facilmente raggiungibili e aperti tutti i giorni, e con un call center altamente professionale, che opera in stretto coordinamento con lo sportello, e in grado di gestire tutte le pratiche in remoto, anche nei casi più complicati. ” E. On Italia, con la targa “Premio speciale Cai Energia 2009”- All’azienda che nel 2009 ha realizzato performance di customer satisfaction particolarmente positive nella vendita di gas agli operatori economici. Ha ritirato il premio Nicole Schirner, Direttore Marketing E. On Italia, che ha dichiarato: “La valutazione positiva che hanno dato i nostri clienti rappresenta per noi un segnale importante, è il riconoscimento dei nostri sforzi e della nostra volontà di essere sempre al loro fianco con prodotti e servizi all´altezza delle loro aspettative. Questo risultato è anche la conferma che siamo sulla giusta strada: vogliamo essere il numero uno in fatto di customer satisfaction, un obiettivo ambizioso che siamo sicuri di poter ottenere con una comunicazione semplice e immediata, con costanti analisi e monitoraggi dei feedback dei nostri clienti, e con la proficua collaborazione e motivazione di tutte le risorse del gruppo E. On. ” Trenta , con la targa “ Premio Speciale Cai Energia 2009”- All’azienda che nel 2009 ha realizzato performance di customer satisfaction particolarmente positive nella vendita di energia elettrica e gas ai clienti “domestici”. Ha ritirato il premio Marco Merler, Presidente di Trenta, che ha dichiarato: “Questo riconoscimento premia l’impegno continuo di Trenta nell’offrire servizi di qualità realmente efficaci e tempestivi e nell’essere vicina ai clienti con sportelli diffusi su tutto il territorio, con l’offerta di numerose funzionalità direttamente on line e di call center gratuiti attivi 54 ore a settimana. I clienti hanno giudicato la professionalità di Trenta con una valutazione particolarmente positiva che ci servirà da stimolo per un ulteriore miglioramento e sviluppo delle attività aziendali. ” Edison, con la targa “Premio speciale Cai Energia 2009” - All’azienda che nel 2009 ha realizzato performance di sviluppo commerciale particolarmente positive nella vendita di energia elettrica agli operatori economici. Ha ritirato il premio Fulvio Siotto, Direttore Vendite Retail di Edison, che ha dichiarato: “Il 2009 è stato per Edison un anno ricco di soddisfazioni non solo per i successi conseguiti nel mercato delle Pmi. Questo premio testimonia il cambio di passo grazie al quale siamo riusciti a triplicare le vendite rispetto all’anno precedente”. Ha dichiarato Fulvio Siotto, Direttore Vendite Retail di Edison: “E’ un ottimo risultato ottenuto grazie al lavoro di tutta la squadra vendite retail, al presidio del mercato attuato della nostra rete di agenzie, al supporto dei colleghi della comunicazione, del marketing e del customer care. Il 2010 dovrà essere l’anno della conferma. ’’ .  
   
   
CASA: NEL LAZIO SBLOCCATI 500 MILIONI DI EURO PER MUTUI AGEVOLATI  
 
Roma, 22 febbraio 2010 - La Regione vara il "mutuo sostenibile", un provvedimento che aumenta le possibilità di accedere a una casa e cambia l´approccio nei confronti dell´edilizia agevolata. Non verranno più erogati agli aventi diritto 15mila euro a fondo perduto per l´acquisto di un appartamento, come si faceva finora, ma verrà concesso un mutuo agevolato di 100mila euro all´1% di interesse. La Giunta Regionale del Lazio ha approvato una delibera, proposta dall´assessore alle politiche della Casa Mario Di Carlo, che aumenta le possibilità di accesso all´alloggio: in sostanza la Regione non erogherà più agli aventi diritto i 15mila euro a fondo perduto per l´acquisto di un appartamento, come ha fatto fino ad ora, ma concederà un mutuo agevolato di 100 mila euro all´1% d´interesse Il provvedimento è destinato a persone con un limite di reddito di 47mila euro lordi l´anno e prevede un "mutuo a canone sostenibile". Il provvedimento prende origine nel 2004, con il bando regionale 355 che prevedeva una graduatoria di 5. 700 famiglie che avevano diritto ad una casa di edilizia agevolata. Il bando, però, non era mai stato finalizzato: "Poiché si trattava di un programma straordinario di edilizia residenziale pubblica per gli affitti - ha spiegato il vicepresidente Esterino Montino - le banche, pur con il contributo da parte delle Regione per l´abbassamento del tasso d´interesse, non erogavano i finanziamenti agli imprenditori o alle cooperative poiché non potevano accendere l´ipoteca sull´immobile. E tutto si fermava davanti a questo ostacolo. Ora l´abbiamo superato". Il bando, oggi, mette in programma 4. 500 nuove case in affitto permanente, oltre a 10. 500 alloggi in edilizia agevolata a Roma, e 6. 000 nel resto del Lazio. "Ho fatto di tutto per sboccarlo - ha detto l´assessore Mario Di Carlo - non accettavo che il sistema creditizio si rifiutasse di erogare i fondi per la costruzione di queste case"; per far ripartire il bando si è introdotta al suo interno la possibilità di riscatto per gli inquilini, una forma intermedia tra affitto e proprietà: chi lo desidera può acquistare l´immobile che gli viene assegnato, chi non vuole rimane in affitto. In caso di mancato acquisto, "al suo posto acquista la Regione attraverso l´Ater - spiega ancora Di Carlo - e questo consente alle banche di avere tutte le garanzie per erogare i mutui ai costruttori i quali, una volta realizzate le case, non sono legati a questo investimento per trent´anni perché devono ricevere gli affitti ma incassano il pagamento totale e possono investire altrove». Il meccanismo prevede che attraverso Sviluppo Lazio vengano attivate le garanzie verso gli istituti di credito che erogano il mutuo per la costruzione degli alloggi. La Regione garantisce le banche per gli inquilini, prima affittuari poi potenziali acquirenti, e questo sblocca il fondo di 500 milioni di euro stanziati. .  
   
   
FVG, PIANO CASA ORMAI A REGIME  
 
Trieste, 22 febbraio 2010 - Entrato in vigore lo scorso novembre e parte integrante del Codice regionale dell´edilizia (L. R. 19 dell´11. 11. 2009), il "Piano casa" corrisponde al Capo Vii (articoli 57 e 58) della norma, non ha bisogno, per la sua attuazione, di regolamenti regionali o comunali e si sta rivelando uno strumento decisamente efficace per la riqualificazione del patrimonio edilizio del Friuli Venezia Giulia. "Come ogni articolato nuovo ha bisogno di entrare nel vissuto professionale degli addetti ai lavori - nota l´assessore regionale alla Pianificazione territoriale, Federica Seganti - ma i cittadini si stanno rendendo conto che si tratta di uno strumento pienamente in linea con gli obiettivi di sburocratizzazione, funzionalità e rilancio del settore casa che sono alla base della sua formulazione". Tra i temi inquadrati dal Capo Vii del Codice regionale dell´edilizia ci sono anche gli interventi di ampliamento degli edifici produttivi (articolo 59), ma, per definizione, il "Piano casa" comprende, oltre alle norme comuni a tale articolo, gli interventi di ristrutturazione ed ampliamento che riguardano le abitazioni, ed in particolare gli edifici costruiti, almeno al grezzo, entro il 19 novembre 2009. Per evitare dubbi applicativi del regime sanzionatorio, garantire l´osservanza del divieto di cumulo ed il rispetto delle norme di settore non derogate dal Codice, tutti gli interventi previsti dal Piano casa sono soggetti al permesso di costruire. Inoltre, per evitare problemi a livello comunale nel caso che gli interventi in deroga aumentino il carico urbanistico, tali interventi sono soggetti al pagamento degli oneri di urbanizzazione. Ma quali innovazioni porta, in realtà, il "Piano casa"? "Se ne è parlato per mesi prima dell´entrata in vigore del Codice regionale dell´edilizia, ma può essere utile ricordarlo oggi, con la legge a regime" nota l´assessore che spiega come, recependo l´accordo Stato - Regioni sull´argomento, il "Piano casa" preveda, nei limiti consentiti, la possibilità di derogare alle distanze, all´altezza, alle superfici ed ai volumi previsti dagli strumenti urbanistici comunali. Inoltre il Piano definisce l´obbligo di assicurare il miglioramento del livello di sicurezza, della qualità energetica e della funzionalità degli edifici. Posto che i lavori debbono iniziare entro 5 anni dall´entrata in vigore delle legge, non è possibile derogare da una serie di norme sui beni culturali e paesaggistici, sulle prescrizioni tipologico architettoniche e in relazione ad edifici abusivi o soggetti ad espropri, ma si possono ampliare gli spazi (mediante la sopraelevazione o la costruzione di manufatti edilizi interrati o fuori terra) del 35 per cento del volume utile esistente; la sopraelevazione non può superare i 6 metri o i due piani. .  
   
   
SCUOLA: APPALTI STORICI, IMPEGNO REGIONE ABRUZZO A TUTELA REDDITI  
 
Pescara, 22 febbraio 2010 Il 18 febbraio a Pescara l´Assessore al Lavoro ha incontrato le rappresentanze sindacali del personale scolastico, e una rappresentanza degli stessi lavoratori interessati dalle problematiche derivanti dal provvedimento di riduzione dell´orario di lavoro, disposto dal Ministero dell´Istruzione per i cosiddetti "appalti storici" dei servizi di pulizia e vigilanza delle scuole italiane. L´assessore ha ribadito l´impegno assunto nei confronti del Ministero per valutare tutte le soluzioni possibili al fine di evitare inefficienze nel sistema scolastico e tutelare il reddito di centinaia di lavoratori. All´esito dell´incontro si è convenuto fra Regione e Sindacati di intervenire a favore dei lavoratori con misure di sostegno al reddito, attraverso l´utilizzo di ammortizzatori sociali e, nello specifico, con la cassa in deroga o con contratti di solidarietà. Inoltre, si è deciso di attivare una verifica per la rimodulazione dei contratti vigenti, senza riduzioni orarie, al fine di tutelare nella maniera più incisiva i redditi dei lavoratori. In tal senso è stato fissato un incontro fra Regione, Azienda e Sindacati, per il 4 marzo prossimo. L´assessore al Lavoro conferma, infine, l´impegno per verificare tutte le soluzioni di prospettiva che possano garantire un adeguato servizio e, parallelamente, il mantenimento dei livelli occupazionali e retributivi, per le oltre 300 persone coinvolte. .  
   
   
NUOVA EDIZIONE DEL CORSO DI APPROFONDIMENTO “EDIFICI IN LEGNO” MILANO, 26 MARZO 2010  
 
Milano, 22 febbraio 2010 - Venerdì 26 marzo 2010 si terrà a Milano, presso l’Hotel Melià, la seconda edizione del corso di approfondimento “Edifici in legno”. Il corso è organizzato da promo_legno ed è dedicato ai progettisti (ingegneri, architetti, geometri) che già possiedono nozioni base sulle costruzioni in legno e che desiderano approfondire i campi di applicazione dei pannelli di legno massiccio a strati incrociati Xlam. Il programma, curato dal Prof. Ing. Andrea Bernasconi, prevede i seguenti contenuti: Pannelli di legno massiccio Xlam, proprietà e caratteristiche (Bernasconi) Le principali caratteristiche fisiche e meccaniche dei pannelli Xlam come materiale da costruzione per uso strutturale. Principi del calcolo (lastra, piastra), fuoco, solette e pareti (Bernasconi) I principi di calcolo per il dimensionamento degli elementi strutturali di pannelli Xlam. Collegamenti, connessioni (Roberto Tomasi/ Maurizio Piazza) Connessioni delle strutture di pannelli Xlam. Tipologie, costruzioni e basi di calcolo. Fisica tecnica degli edifici in legno: coibentazione, trasmissione, vapore, impiantistica (Gunther Gantioler) Aspetti della fisica tecnica applicati alle costruzioni con pannelli Xlam. Principi della sismica e del comportamento al fuoco applicati agli edifici di legno (Maurizio Follesa) Comportamento sismico di edifici con struttura di pannelli Xlam. Esempio di calcolo e dimensionamento (Gianluigi Traetta) Presentazione di un esempio di calcolo, fase operativa del progetto, descrizione del calcolo, connessioni. Esempi realizzati. Edifici adibiti ad abitazioni e ufficio, sopraelevazioni, recupero tetto. Le possibilità di applicazione dei pannelli Xlam nell´edilizia sulla base di esempi di progetti realizzati. Il corso è organizzato in collaborazione con il Politecnico di Graz (Istituto per la costruzione, le strutture e la tecnologia del legno) e con l’Università di Trento (Dipartimento di Ingegneria Meccanica e Strutturale). La quota di iscrizione è di 300 Euro + Iva e comprende i prontuari n. 1,2,7,8. Per informazioni ed iscrizioni: www. Promolegno. Com. .  
   
   
TRENTO: APPROVATA UNA DIRETTIVA SULLA TRASPARENZA DEGLI ATTI DELLE SPA PUBBLICHE  
 
Trento, 22 febbraio 2010 - Come già annunciato dal presidente Lorenzo Dellai, la Giunta provinciale ha approvato il 19 febbraio una specifica direttiva in base alla quale le Società controllate dalla Provincia saranno tenute a rendere pubblici sul sito internet dell´amministrazione (www. Provincia. Tn. It) i dati essenziali relativi agli incarichi ed alle consulenze deliberate dai rispettivi Consigli di amministrazione. Questa disposizione, accanto a quanto già previsto dalle normative statali e provinciali, alle direttive già in vigore ed agli altri strumenti di controllo già in atto, concorrerà ulteriormente a dare ampia garanzia di trasparenza e di leggibilità del modo di operare di queste strutture rivelatesi, anche a fronte della recente crisi finanziaria ed economica, determinanti al fine di consentire all´amministrazione provinciale di rispondere in maniera rapida, efficace, innovativa ai bisogni della comunità. "Pur non essendoci in questo senso alcun obbligo normativo né prassi consolidate in altre realtà - sottolinea il presidente Dellai - la Giunta provinciale ha inteso dare un ulteriore segnale nella direzione di garantire assolutamente il massimo di trasparenza delle Società controllate o partecipate. Come spesso spieghiamo anche e soprattutto a chi non ci conosce a fondo, il Trentino, in virtù delle sue prerogative autonomistiche e dei poteri ad esse connessi, è chiamato ad una assunzione di responsabilità maggiore rispetto ad altre istituzioni territoriali. La trasparenza dell’operato della pubblica amministrazione e delle Società che esercitano funzioni di pubblico interesse in base a direttive provinciali rientra pienamente fra queste responsabilità, che non è certo nostra intenzione eludere. Anche perché nulla vi è da nascondere nell´operato di realtà che, lo ripeto, si sono rivelate preziose al fine di far fronte ai bisogni sempre più complessi di una società in rapida trasformazione. " .  
   
   
CONCLUSO IL COLLOCAMENTO DI EXCHANGEABLE BOND CONVERTIBILE IN AZIONI ORDINARIE MEDIOLANUM S.P.A. SCADENZA 2015 PER UN AMMONTARE PARI A €75,500,000  
 
Milano, 22 febbraio 2010 - Si è concluso il 19 febbraio, il collocamento di un Exchangeable Bond Convertibile in azioni ordinarie Mediolanum S. P. A. , scadenza 2015, emesso da Mediobanca International S. A. Per un ammontare pari a €75,500,000. Il collocamento realizzato mediante un’offerta riservata ai soli investitori qualificati in Italia e all’estero, con esclusione degli Stati Uniti d’America, Canada e Giappone, si è concluso con l’integrale sottoscrizione dell’offerta. Il premio di conversione ed il coupon sono stati fissati rispettivamente al 30% e al 2. 625%. Il prezzo finale di conversione è stato fissato a €5. 28. Il regolamento e consegna dei Bond è atteso per il 12 Marzo 2010. Nell’ambito dell’operazione Mediobanca ha agito in qualità di Global Coordinator e Bookrunner. . .  
   
   
OGGI CONVEGNO IN CAMERA DI COMMERCIO MILANO: SEMPRE PIÙ IMPRENDITORI IMMIGRATI  
 
Milano, 22 febbraio 2010 - Come sarebbe l’economia milanese senza gli stranieri? Come cambiano le imprese degli immigrati? Dove si collocano, in quali quartieri crescono di più? Dove vanno a rimpiazzare gli italiani, quali settori resistono solo grazie al lavoro di chi arriva da fuori? Quanti riescono a fare il passo e aprire una società, non una semplice ditta individuale? Se ne parla in Camera di commercio lunedì 22 febbraio, ore 10, nella ricerca “Rapporto Imprenditorialità dei migranti in provincia di Milano”, un’analisi quantitativa su imprese e imprenditori al 31. 12. 2008 realizzata da Asiim - Associazione per lo Sviluppo dell’Imprenditorialità Immigrata a Milano in occasione del convegno in Camera di Commercio di Milano sul tema “L’imprenditorialità immigrata quale fattore di sviluppo di Milano”. .  
   
   
A. MERLONI ´ LA REGIONE CHIEDE LA FIRMA DELL´ACCORDO ENTRO FEBBRAIO, ULTERIORI RITARDI DEL MINISTERO SONO INACCETTABILI ´ IL 22 FEBBRAIO ARRIVERA` LA DELEGAZIONE CINESE INTERESSATA ALL´ACQUISTO DEL GRUPPO.  
 
 Ancona, 22 Febbraio 2010 - L´accordo di programma a favore dei territori e dell´indotto di piccole imprese coinvolti nella crisi della A. Merloni e` ineludibile, necessario, indispensabile. Entro il 28 febbraio la Regione si aspetta la firma cosi` come promesso dal Ministero alla sviluppo economico di Claudio Scajola dieci giorni fa a Roma nel corso dell´incontro con i commissari straordinari e le segreterie nazionali di Cgil Cisl Uil e Ugl. E´ stata data la parola e deve essere rispettata. Il presidente della Regione Marche a dieci giorni dal termine stabilito, ricorda che nell´ultimo incontro nella Capitale, preceduto da una manifestazione di lavoratori, i tecnici del Ministero, il ministro era assente, avevano assicurato che la firma sarebbe avvenuta entro il mese di febbraio con un disponibilita` finanziaria di almeno 40-50 milioni di euro da parte del Governo nazionale a cui andranno aggiunte le risorse che le Regioni riusciranno a reperire attraverso i Fas, il Fondo sociale europeo e i bilanci regionali. L´ accordo non puo` piu` aspettare, il Ministero ha gia` perso troppo tempo e ulteriori ritardi sono inaccettabili anche perche` ci sono tutte le condizioni per la firma. In ballo c´e` il futuro di migliaia di lavoratori e delle loro famiglie e siamo pronti a scendere di nuovo in piazza al loro fianco tutte le volte che sara` necessario. Solo attraverso questo provvedimento si potra` sostenere la ricostruzione, la ristrutturazione e la riorganizzazione del gruppo Merloni e difendere l´occupazione sul territorio. In relazione alla possibilita` di nuovi investimenti il presidente annuncia di aver firmato proprio questa mattina il formale accredito per la delegazione cinese della China Machi Holdings Group, azienda cinese con basi a Taiwan, Singapore ed Hong Kong che da sei mesi sta studiando la possibilita` di acquisire le attivita` industriali della Antonio Merloni sugli elettrodomestici bianchi. Gli imprenditori si tratterranno nelle Marche dal 22 al 28 febbraio per visitare la A. Merloni spa negli stabilimenti di Fabriano e Nocera Umbra ´con il proposito ´ si legge nella richiesta di visto ´ di una cooperazione commerciale e culturale interessante per entrambi i Paesi´. La delegazione verra` per costruire la fase finale del progetto di elaborazione del piano industriale a cui sta lavorando da mesi e prendere una decisione definitiva. La Regione valuta positivamente questa possibilita`, ma non si puo` puntare solo su questo perche`, nonostante la visita dei vertici del Machi Group dimostri la serieta` del lavoro istruttorio che stanno svolgendo, non esiste alcun impegno formale. Resta quindi prioritaria la firma dell´Accordo anche perche` oltre ai cinesi, anche altri imprenditori hanno manifestato interesse per l´operazione , ma aspettano un riferimento finanziario di sostegno alla procedura. La delegazione cinese e` cosi` composta: Xie Bingzhen ´ presidente Cda China Machi Holdings Group Ye Meili - vicepresidente Cda China Machi Holdings Group Ma Jiachen ´ presidente Shenzhen Sogood Industry Co. Beverly Tao - vice general manager China Machi Holdings Group Leung Tung ´ manager sede Hong Kong e membro cda China Machi Holdings Group . .  
   
   
IMPRESE: RIFORMA CONFIDI, PARTE IN ABRUZZO L´ITER IN COMMISSIONE  
 
Pescara, 22 febbraio 2010 - Garantire maggiore potere contrattuale dei consorzi fidi verso il mondo bancario, riducendone il numero dagli attuali settantotto a dieci, è lo scopo fondamentale del disegno di legge di riforma dei confidi annunciato il 19 febbraio dall´assessore allo Sviluppo economico, in una conferenza tenuta nella sede della Confartigianato Abruzzo, con il presidente regionale dell´organizzazione di categoria. Con questa riforma la Regione punta ad offrire maggiori garanzie a beneficio delle piccole e medie imprese che costituiscono una parte consistente del tessuto dell´economia regionale. I nuovi confidi saranno intersettoriali, ognuno accessibile da tutte le categorie interessate, con il vantaggio di ridurre sensibilmente il numero di consigli d´amministrazione, collegi dei revisori contabili e segretari e assicurare un risparmio di risorse che potranno essere riversate a vantaggio delle categorie produttive. Successivamente alla riforma dei confidi si arriverà ad una riforma della Finanziaria Regionale (Fira). Secondo gli obiettivi della riforma alla Fira verranno attribuite finalita di controgaranzia e congaranzia dei consorzi fidi, agevolando ancor più l´accesso delle imprese al credito. Intanto è allo studio l´ipotesi di favorire l´ingresso dei consorzi fidi nella Fira, come soci. Il disegno di legge di riforma dei confidi ha avviato il 18 febbraio il suo iter, con l´esame iniziato nella commissione "Commercio e Industria" del Consiglio regionale. .  
   
   
BURANI: MSE, SUBITO SOLUZIONI A SALVAGUARDIA ATTIVITA’ E POSTI LAVORO  
 
 Roma, 22 febbraio 2010 - Trovare soluzioni che evitino l’interruzione delle attività e la perdita di oltre 4000 posti di lavoro. È stato l’obiettivo del tavolo di lavoro sulla crisi del gruppo “Mariella Burani”, convocato al Ministero dello Sviluppo Economico, su impulso del Ministro Claudio Scajola, alla presenza di tutte le parti interessate alla soluzione della vicenda. E proprio allo scopo di salvaguardare l’elevato patrimonio di professionalità a rischio, le organizzazioni sindacali e le istituzioni locali presenti all’incontro hanno auspicato la richiesta, da parte dei vertici dell’azienda, di una rapida istanza di amministrazione straordinaria. Da parte loro, i tecnici del dicastero di via Veneto hanno confermato l’impegno ad agire in ogni direzione e con tutti gli strumenti necessari per dare un concreto futuro alla “Mariella Burani”. In particolare, il Ministero dello Sviluppo Economico si è impegnato ad agire con la massima tempestività per dare attuazione alle procedure concorsuali che l’azienda e l’autorità giudiziaria intenderanno attivare. Il tavolo di confronto avrà carattere permanente e sarà convocato su richiesta di ciascuna delle parti interessate nel più breve tempo possibile. .  
   
   
COMMERCIO IN TRENTINO: APPROVATO IL DISEGNO DI LEGGE VIA LIBERA DALLA GIUNTA ALLA RIFORMA  
 
Trento, 22 febbraio 2010 - Approvato il 19 febbraio dalla Giunta provinciale il disegno di legge di riforma del commercio, proposto dall´assessore Alessandro Olivi, che ora inizia il suo iter in Commissione prima di approdare in aula consiliare. Il progetto di riforma pone mano al riordino del settore nel suo complesso ma rappresenta al tempo stesso un "salto di qualità" sul piano normativo, sperimentando soluzioni innovative e a tutt´oggi non presenti sul territorio nazionale. Fra le nuove proposte contenute nel testo, un potenziamento del ruolo della Provincia per quanto riguarda la regia politica in materia di grande distribuzione, ma anche maggiori attribuzioni ai Comuni e alle Comunità di valle, conformemente al principio-cardine della sussidiarietà. Molte le novità contenute nel disegno di legge sulla riforma del commercio approvato oggi in Giunta, che nelle sue linee generali, come si ricorderà, era già stato illustrato la scorsa settimana. Un disegno di legge che, nel solco già tracciato nel 2000 con un´altra normativa all´epoca dal forte contenuto innovativo, apre percorsi nuovi, sul piano della regia politica e della responsabilizzazione degli enti locali. L´assessore Alessandro Olivi si è soffermato oggi su due passaggi fondamentali. "In primo luogo - ha detto - la politica si riappropria del governo delle dinamiche evolutive del comparto commerciale, al fine di assicurare idonei livelli di competitività, che vadano anche a vantaggio dei consumatori, controllando al tempo stesso l´utilizzo del territorio, che in Trentino è una risorsa scarsa e quindi tanto più preziosa. In materia di grande distribuzione infatti la Provincia, con la nuova normativa, cambia rotta rispetto all´attuale sistema di autorizzazione alle aperture di grandi strutture: da una ottica distributiva preventiva si passa a criteri di maggiore selettività tramite procedura a bando che valorizzerà la qualità degli insediamenti, i limiti agli stessi, la loro sostenibilità sociale e soprattutto la priorità all´utilizzo del patrimonio edilizio esistente in particolare nell´ambito dei centri storici. Nuovi centri commerciali saranno aperti solo se conformi a precisi requisiti qualitativi. In merito alla tematica degli orari di apertura degli esercizi, la Giunta ha deciso di varare una strumentazione-cornice, che traccia i confini dentro i quali muoversi, lasciando però ai Comuni ampia autonomia decisionale, di concerto con gli operatori del settore, e consentendo una grande flessibilità nell´uso degli strumenti applicativi. In sintesi: più governo politico della Provincia autonoma in materia di grande distribuzione e più autonomia a Comuni e operatori per quanto attiene al tema delle aperture. " Relazione illustrativa La legge provinciale 8 maggio 2000, n. 4 (Disciplina dell’attività commerciale in provincia di Trento), adottata in recepimento dei principi contenuti nel decreto legislativo 31 marzo 1998, n. 114 (noto come “primo decreto Bersani”) ha introdotto obiettivi ed elementi dal contenuto innovativo, già in parte in vigore in alcune realtà europee ma originali e non ancora sperimentati a livello nazionale. Ci si riferisce in particolare alla “liberalizzazione” degli esercizi di vicinato, all’individuazione di soli due settori merceologici (in sostituzione delle oltre settanta tabelle merceologiche al tempo in vigore), all’elevato livello di libertà da parte dei commercianti rispetto alla determinazione degli orari di apertura e ad un diverso e più moderno approccio per la pianificazione degli insediamenti commerciali attraverso l’utilizzo del metodo dell’urbanistica commerciale. A circa dieci anni dall’approvazione della legge provinciale n. 4/2000 e degli atti di programmazione commerciale ed urbanistica ad essa collegati è ora necessario provvedere ad una revisione generale della disciplina in materia del commercio, facendo tesoro dell’esperienza maturata e riconoscendo alla norma attualmente in vigore il ruolo di aver introdotto una sicura prima modernizzazione del settore commerciale seppure con alcune lacune attribuibili alle novità introdotte, che è ora tempo di colmare. Dopo l’approvazione della legge si sono profondamente modificati non solo il ruolo dell’offerta commerciale all’interno della società del terzo millennio che corre, nella sua evoluzione, a doppia velocità rispetto al passato, ma anche lo scenario giuridico e legislativo di riferimento. In particolare è stata approvata, con legge costituzionale 18 ottobre 2001, n. 3, la modifica al titolo V della parte seconda della Costituzione, che ora attribuisce alla Provincia competenza primaria in materia di commercio. Sono poi entrate in vigore la legge provinciale 27 maggio 2008, n. 5 (Approvazione del nuovo piano urbanistico provinciale) e la legge provinciale 16 giugno 2006, n. 3 (Norme in materia di governo dell’autonomia del Trentino), quest’ultima in fase di progressiva attuazione e che, a regime, modificherà in modo concreto l’assetto istituzionale della nostra provincia. Una particolare attenzione è inoltre oggi posta alla materia della tutela della concorrenza e della libera circolazione delle merci e dei servizi, riservata allo Stato a titolo di competenza esclusiva di tipo “trasversale”. Su tale materia si concentrano in particolare le attenzioni dell’Autorità garante della concorrenza e del mercato nonché del Governo. In questo contesto assume infine un particolare rilievo la direttiva 12 dicembre 2006, n. 2006/123/Ce relativa ai servizi nel mercato interno (la c. D. Direttiva “Bolkestein” dal nome del commissario europeo che l’ha proposta) adottata dal Parlamento europeo e dal Consiglio dell’Unione europea. A tale direttiva dovranno obbligatoriamente conformarsi tutti gli Stati membri sia per quanto riguarda le disposizioni già in vigore sia, ovviamente, per le nuove proposte. In particolare la direttiva prescrive che soltanto “motivi imperativi”, quali per esempio la sanità pubblica, la tutela dei consumatori e la protezione dell’ambiente, giustificano l’applicazione di regimi di autorizzazione e di altre restrizioni che non possono in ogni caso rappresentare ostacoli o barriere alla libera circolazione dei servizi ed alla libertà di stabilimento. All’interno di questa complessa cornice, che delimita significativamente gli spazi di intervento, la Giunta provinciale presenta una riforma legislativa della disciplina commerciale con un forte carico innovativo e con importanti elementi di discontinuità rispetto al passato, che consentono uno sviluppo moderno ed equilibrato del settore commerciale con positive ricadute sul tessuto sociale ed economico provinciale. In un unico testo, redatto con criteri di organicità e semplicità, è raggruppata, ordinata ed aggiornata tutta la materia del commercio, ivi compresi i distributori di carburante, le rivendite di giornali e riviste, le vendite presentate al pubblico come occasioni particolarmente favorevoli, le fiere, mostre, esposizioni fino ad ora disciplinati da singole leggi di settore, alcune delle quali ormai obsolete. Quanto alla tematica commerciale, in particolare, la proposta è in linea con le più recenti innovazioni in tema di riforma istituzionale (l. P. N. 3/2006) - prevedendo il concreto coinvolgimento delle Comunità di valle e dei Comuni in sede di pianificazione dell’allocazione delle grandi superfici di vendita - e di programmazione urbanistica; presenta elementi di sicura novità in tema di orari commerciali - proponendo nuovi “canoni” per i diversi livelli di attrattività commerciale dei comuni trentini - introduce proposte mai prima sperimentate per qualificare e salvaguardare il fattore lavoro; propone una saldatura tra insediamenti commerciali e tutela paesaggistico-territoriale. Illustrazione dell’articolato Nell’articolo 1 “Finalità della legge” sono elencate le finalità dell’intera disciplina, ispirate anche ai “motivi imperativi di interesse generale” previsti dalla Direttiva Ce 123/2006 (cd. “Direttiva Bolkenstein” relativa ai servizi nel mercato interno) quali, ad esempio, la tutela ambientale, la salvaguardia del territorio, la tutela dei consumatori e dei destinatari dei servizi. Nell’articolo 2 “Definizioni” sono definite le principali fattispecie disciplinate dal Titolo Ii: commercio al dettaglio, forme speciali di vendita al dettaglio, esercizi di vicinato, medie strutture di vendita, grandi strutture di vendita, centro commerciale al dettaglio, parco commerciale, commercio su aree pubbliche, superficie di vendita. Si rinvia al regolamento di esecuzione per ulteriori definizioni. Nell’articolo 3 “Casi di esclusione” sono elencate le fattispecie cui non si applica la presente normativa in quanto liberalizzate oppure disciplinate da altra diversa fonte (ad es. Farmacie, rivendite di generi di monopolio, produttori agricoli, artigiani, ecc. ). L’articolo 4 “Settori merceologici” individua i tre settori dell’alimentare, del non alimentare e del misto. L’articolo 5 “Requisiti soggettivi per l’esercizio dell’attività commerciale” e l’articolo 6 “Subingresso” contengono un rinvio alla relativa disciplina statale. All’articolo 7 “Ulteriori disposizioni in materia di commercio”, ai sensi del comma 1 gli artigiani (ad es. Pizzerie al taglio) e gli industriali (ad es. Produttori di vino) possono consentire il consumo immediato presso i propri locali a determinate condizioni e per uno spazio non superiore al 10% del locale e comunque non oltre i 10 mq. Complessivi. Il comma 2 sottopone alla disciplina del commercio su aree pubbliche (Capo Iii) l’attività artigianale esercitata in forma ambulante. L’articolo 8 “Esercizi di vicinato” disciplina l’apertura, l’ampliamento e il trasferimento degli esercizi di vicinato (con superficie di vendita non superiore a 150 mq), soggetti a Dia. L’articolo 9 “Medie strutture di vendita” prevede la sostanziale liberalizzazione delle medie strutture di vendita con un effettivo decontingentamento commerciale. L’insediamento delle medie strutture di vendita sarà subordinato unicamente a criteri di natura urbanistico-territoriale stabiliti dalla Giunta provinciale (compatibilità di zona e parcheggi pertinenziali). Pur mantenendo gli attuali limiti di superficie (fino a mq 400 nei comuni con popolazione inferiore a 10. 000 abitanti e fino a mq. 800 negli altri comuni) per mitigare tuttavia gli effetti della liberalizzazione - che potrebbe indurre una eccessiva frammentazione commerciale in particolare nella aree della provincia con bacini di domanda più ridotti - si istituisce una nuova fascia per le medie strutture di vendita. Nei comuni con popolazione inferiore a 5. 000 abitanti, dove è più forte la necessità di salvaguardare il commercio tradizionale con riferimento anche ai piccoli esercizi che presidiano le località montane, il limite massimo della superficie di vendita sarà di mq. 300 anziché di 400. Oltre tale soglia, nei comuni con popolazione inferiore a 5. 000 abitanti, gli esercizi saranno classificati come grandi strutture di vendita con la conseguente applicazione del sistema autorizzatorio previsto per tali strutture. L’insediamento delle nuove medie strutture di vendita non sarà pertanto soggetto a “contingenti” commerciali fino a 300 mq. Di superficie di vendita nei comuni con popolazione inferiore a 5. 000 abitanti, fino a 400 mq. Di superficie di vendita nei comuni con popolazione residente compresa fra 5. 000 e 10. 00 abitanti e fino a 800 mq. Negli altri comuni. L’articolo 10 “Grandi strutture di vendita” disciplina la programmazione, i requisiti, i criteri e i procedimenti per l’apertura, l’ampliamento e il trasferimento delle grandi strutture di vendita aventi superficie superiore ai limiti previsti per le medie strutture di vendita. Alle grandi strutture sono parificati i centri commerciali al dettaglio ed i parchi commerciali. La programmazione delle grandi strutture di vendita rappresenta la novità di maggior rilievo contenuta nel disegno di legge. La Giunta provinciale stabilisce, per tutto il territorio provinciale, una quota massima di superficie da attivare nell’arco di un periodo di riferimento (5 anni), sulla base di una serie di principi stabiliti nella legge e con particolare attenzione alla salvaguardia del territorio non edificato e ad esigenze di tutela ambientale; contestualmente riserva “a se stessa” una percentuale di tale superficie massima da destinare all’apertura di una, o più, grande struttura di vendita con superficie superiore a mq. 10. 000 della quale, secondo quanto previsto dall’articolo 32 del Piano Urbanistico Commerciale, prevede anche la localizzazione. Si individuano così, essenzialmente, due livelli di pianificazione: ]il primo: le grandi strutture con superficie di vendita superiore a 10. 000 metri quadrati (derivanti dalla percentuale riservata) risultano di esclusiva competenza della Giunta provinciale che provvede al loro dimensionamento, alla localizzazione ed alla prescrizione dei requisiti ai quali devono uniformarsi (assunzione personale in mobilità, realizzazione all’interno di servizi per l’infanzia, allestimento di spazi riservati ai bambini, risparmio energetico ecc). Si stabilisce inoltre che la Giunta provinciale determini il settore merceologico della nuova grande struttura di vendita in quanto tale elemento risulta fondamentale ai fini della valutazione complessiva in ordine al suo insediamento; ]il secondo: alle Comunità di Valle viene, eventualmente, assegnata una quota del residuo della superficie non riservata alla Giunta provinciale con priorità a quelle che si impegnano a destinarla per il riutilizzo di immobili dimessi con precedenza a quelli situati all’interno dei luoghi storici del commercio. Per le Comunità la procedura sarà la seguente, evidenziando che potrà trattarsi di strutture con superficie inferiore a mq. 10. 000 ed in ogni caso nel limite massimo assegnato dalla Giunta sulla base di una superficie residua (quella rimanente dalla superficie non riservata alla diretta competenza della Giunta provinciale) derivante da una suddivisione in percentuale della superficie provinciale effettuata in precedenza: 1) la Comunità rileva il fabbisogno presso i Comuni del territorio, fa una sintesi generale, acquisisce il parere di tutti i comuni e chiede alla Giunta provinciale l’assegnazione di una quota di superficie per l’apertura di nuove grandi strutture di vendita; 2) la Giunta provinciale decide, d’intesa con il Consiglio delle Autonomie locali, in ordine all’assegnazione di una quota di superficie, con priorità a quelle che si impegnano a destinarla per il riutilizzo di immobili dimessi con precedenza a quelli situati all’interno dei luoghi storici del commercio e sulla base di una serie di principi enunciati nella norma (tutela ambientale, salvaguardia del territorio, sostenibile pianificazione urbanistica, tutela dei consumatori) e coerentemente agli obiettivi e finalità contenuti nella legge; 3) la Comunità, una volta ottenuta l’assegnazione, individua il comune o i comuni dove destinare la quota di superficie ed apre un “bando” per la presentazione delle domande da parte dei soggetti interessati. I richiedenti si impegnano a conformarsi ad una serie di criteri di priorità, già elencati in legge, sia di natura urbanistica sia socio economica, ai quali la Giunta provinciale ha attribuito un peso – punteggio anche differenziato in ordine agli obiettivi che si intendono raggiungere; 4) la Comunità esamina le richieste pervenute e predispone una graduatoria in base agli impegni assunti dai richiedenti ed utilizzando i relativi punteggi stabiliti dalla Giunta provinciale; 5) la Comunità, sulla base della graduatoria, localizza, attraverso una variante al piano territoriale, la nuova grande struttura di vendita; 6) il comune competente per territorio rilascia l’autorizzazione commerciale. Con tale proposta, la Giunta provinciale avrà una regia complessiva per quanto riguarda: - la determinazione della superficie complessiva per l’apertura delle nuove grandi strutture di vendita su tutto il territorio provinciale; - la suddivisione in percentuale della superficie da riservare a una pianificazione provinciale, riservata alla Giunta stessa; - la localizzazione delle grandi strutture di vendita con superficie superiore a mq. 10. 000; - la prescrizione dei requisiti ai quali la realizzazione della nuova grande struttura di vendita deve uniformarsi; - l’assegnazione, o meno, di parte del residuo della superficie “non riservata” alle Comunità con priorità a quelle che si impegnano a destinarla per il riutilizzo di immobili dimessi con precedenza a quelli situati all’interno dei luoghi storici del commercio. Si è cercato inoltre di contemperare e trovare il giusto equilibrio fra esigenze di pianificazione urbanistica e necessità di garantire un equilibrato inserimento di nuove grandi superfici di vendita all’interno del tessuto economico e sociale locale interessato, in grado di produrre ricadute ed effetti positivi per la popolazione che gravita sul territorio. Ai sensi dell’articolo 11 “Centri commerciali al dettaglio e parchi commerciali” l’apertura di centri e parchi commerciali non è ammessa tramite ampliamenti, trasferimenti, o aperture di esercizi di vicinato o medie ma solamente con le procedure previste per le grandi strutture di vendita. In particolare, secondo le definizioni contenute nell’articolo 2, per “centro commerciale al dettaglio” si intende una grande struttura di vendita nella quale almeno due esercizi commerciali al dettaglio sono inseriti in una struttura a destinazione specifica e usufruiscono di infrastrutture comuni e spazi di servizio coperti o scoperti gestiti unitariamente. Per “parco commerciale” si intende una grande struttura di vendita con superficie complessiva superiore a mq. 2. 500 costituita da almeno tre esercizi commerciali al dettaglio che non dispongono di infrastrutture comuni ma progettati in modo unitario, localizzati all’esterno dei luoghi storici del commercio. Ai sensi dell’articolo 12 “Urbanistica commerciale” la Giunta provinciale, con proprio provvedimento, stabilisce i criteri di programmazione urbanistica del settore commerciale cui dovranno conformarsi le Comunità e i Comuni nell’esercizio delle proprie funzioni di pianificazione territoriale. L’articolo 13 “Esercizio dell’attività” riguarda il commercio al dettaglio su aree pubbliche che può essere esercitato su posteggio o in forma itinerante. L’articolo 14 “Autorizzazioni” disciplina il rilascio dell’autorizzazione per il commercio al dettaglio su aree pubbliche, condizionato in particolare dalla presentazione del Durc (documento unico di regolarità contributiva). L’articolo 15 “Adempimenti dei Comuni” rinvia ad una deliberazione della Giunta provinciale la definizione degli indirizzi generali per l’istituzione da parte dei Comuni dei mercati (ovvero del commercio su aree pubbliche svolto su posteggi dati in concessione). L’articolo 16 “Mercati riservati alla vendita dei prodotti agricoli” promuove l’istituzione di mercati riservati alla vendita diretta da parte degli imprenditori agricoli, secondo i criteri e il disciplinare di mercato approvati dalla Giunta provinciale. L’articolo 17 “Mercati tipici” disciplina un particolare tipo di mercato che si svolge sempre su aree pubbliche, non organizzato dal Comune ma da altri soggetti in occasione di particolari ricorrenze o manifestazioni tipiche o tradizionali. Il Comune è competente al rilascio della relativa autorizzazione, oltre che alla fissazione della durata e dell’orario. L’articolo 18 “Tabelle speciali” disciplina la vendita al dettaglio, tramite dichiarazione di inizio attività, di beni inclusi in tabelle speciali riservate ai titolari di farmacie, di rivendite di generi di monopolio e di impianti di distributori di carburante. L’articolo 19 “Forme speciali di vendita al dettaglio” rinvia per la relativa disciplina al D. Lgs. 114/1998, precisando che è in ogni caso vietata la vendita mediante distributori automatici di bevande alcoliche. L’articolo 20 “Pubblicità dei prezzi” disciplina le modalità di esposizione dei prezzi nella vendita al dettaglio. Con gli articoli 21 “Comuni ad economia turistica e ad attrazione commerciale”, 22 “Orari di vendita” e 23 “Chiusura degli esercizi di vendita”, rispetto all’attuale disciplina, si prevedono tre tipologie di comuni: 1) comuni ad economia turistica: facoltà di apertura nelle domeniche o festività durante tutto l’anno. La Giunta provinciale definisce le caratteristiche ed individua i comuni ad economia turistica; 2) comuni ad attrazione commerciale: facoltà di apertura nelle domeniche o festività per 9 mesi all’anno (individuati dai comuni) più il mese di dicembre. Obbligo di chiusura il 25 e 26 dicembre. E’ questa la novità più rilevante: a. La Giunta provinciale stabilisce i parametri per la classificazione dei comuni ad attrazione commerciale in base alla consistenza della superficie di vendita complessiva attivata sul territorio comunale ed al grado di consolidata attrazione commerciale degli stessi; b. I Comuni che rispondono ai parametri fissati dalla Giunta provinciale possono classificarsi, o meno (pur avendone le caratteristiche) quali comuni ad attrazione commerciale; c. I Comuni possono graduare i mesi durante i quali derogare alle aperture domenicali o festive; d. I Comuni possono diversificare fra località, frazioni e luoghi storici del commercio nei quali consentire la facoltà di apertura; e. Per i singoli commercianti la deroga all’apertura costituisce in ogni caso una facoltà. Il provvedimento di qualificazione del proprio comune quale comune ad attrazione commerciale è assunto con delibera del Consiglio comunale, sentite le organizzazioni dei consumatori, delle imprese del commercio e dei lavoratori dipendenti. Con questa proposta i singoli comuni (compresi Trento e Rovereto) sono chiamati ad una assunzione di responsabilità in quanto viene loro affidata una ampia autonomia nella materia degli orari degli esercizi commerciali. Spetterà a loro infatti decidere, qualora rispettino il parametro provinciale, se qualificarsi ad attrazione commerciale, per quanti mesi, per quali località o frazioni o se solo limitatamente al luogo storico del commercio; 3) Tutti gli altri comuni (quelli non turistici e quelli non classificati come comuni ad attrazione commerciale in quanto o sotto il parametro provinciale o, anche se sopra, non si saranno avvalsi della facoltà): possibilità di apertura nelle domeniche o festività del mese di dicembre e in ulteriori 4 domeniche o festività. Obbligo di chiusura il 25 e 26 dicembre. L’articolo 24 “Commercio in forma itinerante” rinvia, per gli orari di vendita e di chiusura del commercio in forma itinerante, alla disciplina stabilita per gli esercizi di vendita al dettaglio. L’articolo 25 “Disposizioni speciali” contempla le eccezioni alla disciplina degli orari previsti dagli articoli precedenti (esercizi di vendita interni ai campeggi e altre realtà turistiche, autostrade, stazioni ferroviarie, ecc. ). L’articolo 26 definisce le vendite presentate al pubblico come occasioni particolarmente favorevoli: tali sono le vendite speciali, straordinarie, di saldi, di fine stagione, di promozione, di liquidazione, di realizzo, di rimanenze di magazzino, a prezzi scontati o ribassati, le offerte e tutte le altre vendite che vengono presentate come occasioni particolarmente favorevoli per gli acquirenti, in qualunque modo destinati al consumatore o a gruppi di consumatori. Gli articoli 27 “Pubblicità e prezzi”, 28 “Separazione delle merci”, 29 “Esaurimento delle merci” e 30 “Prodotti per l’alimentazione e per l’igiene della persona e della casa” disciplinano le modalità di svolgimento della pubblicità dei prezzi nei periodi delle vendite presentate al pubblico come occasioni particolarmente favorevoli. L’articolo 31 “Vendite sottocosto” rinvia alla normativa statale in materia. Con l’articolo 32 “Riviste e giornali” si disciplina in modo completamente innovativo la materia delle rivendite di giornali e riviste attualmente regolate dalla vecchia legge provinciale 46/83, dal suo regolamento di esecuzione, dal piano provinciale, dai piani comprensoriali e comunali di politica commerciale ormai non più modificabili. Per garantire il rispetto degli obblighi comunitari (Direttiva Bolkestein) si propone una sostanziale liberalizzazione delle rivendite di giornali e riviste entro il 2012. Nel frattempo vengono rimossi tutti i vincoli per i trasferimenti contenuti nei citati provvedimenti di programmazione al fine di consentire un riposizionamento più qualificante per gli esercizi in attività. Si prevede poi un indennizzo per gli esercenti che, per effetto della liberalizzazione del settore, siano costretti a cessare la propria attività ed intendano ricollocarsi professionalmente in altri settori o attività. Con l’articolo 33 “Commercio all’ingrosso”, pur restando un settore completamente liberalizzato, si prevede una Dia per verificare il rispetto dei necessari requisiti morali, le norme igienico sanitarie ed urbanistiche. E’ vietato l’esercizio congiunto di dettaglio e ingrosso negli stessi locali, salvo eccezioni individuate dal regolamento di esecuzione. Ai sensi dell’articolo 34 gli impianti stradali e autostradali di distribuzione carburanti per autotrazione sono soggetti ad autorizzazione (non più concessione) e devono rispettare i requisiti stabiliti dalle Linee Guida per l’ammodernamento e la riqualificazione delle rete distributiva di carburanti, approvate dalla Giunta provinciale. Ai sensi dell’articolo 35 gli impianti di distribuzione carburante per autotrazione ad uso privato sono soggetti ad autorizzazione e a comunicazione nei casi stabiliti dalla Giunta provinciale. L’articolo 36 “Controllo sul gettito delle accise” disciplina le comunicazioni sull’erogato da parte dei gestori degli impianti stradali e ad uso privato (compresigli agricoli) per il controllo sul gettito delle accise, reso ancora più necessario dalla recente modifica dello Statuto di autonomia. L’articolo 37 rinvia ad uno o più provvedimenti attuativi per la disciplina di dettaglio del Titolo riguardante i distributori di carburante. L’articolo 38 elenca le finalità della disciplina sulle manifestazioni fieristiche ispirata, in particolare, ai principi di libera concorrenza e parità delle condizioni di accesso. L’articolo 39 reca la definizione di manifestazione fieristica, soggetto organizzatore, espositori, visitatori e quartiere fieristico. Con l’articolo 40 “Tipologie delle manifestazioni fieristiche”, sia nelle definizioni che nell’individuazione delle tipologie, il ddl si discosta dalla norma statale abrogata nel 2005, che ispira l’attuale disciplina, e prende spunto dalla Comunicazione Ce dell’8 maggio 1998. In tal senso la novità più rilevante consiste nell’aver circoscritto la categoria di tali manifestazioni, recependo la relativa definizione comunitaria, per poterle maggiormente distinguere dai mercati e più in generale dall’attività di commercio ambulante: le prime hanno scopo promozionale e di incontro tra domanda e offerta, nei secondi lo scopo è la vendita al dettaglio. Per questo motivo la stessa Commissione europea esplicitamente esclude dall’ambito delle fiere i mercati su aree pubbliche. Ai sensi dell’articolo 41 “Qualifica delle manifestazioni fieristiche” i criteri per la qualifica di locale, nazionale e internazionale sono fissati con provvedimento della Giunta provinciale. L’articolo 42 “Comunicazione della manifestazione fieristica” disciplina le modalità di presentazione da parte del soggetto organizzatore della comunicazione per lo svolgimento della manifestazione fieristica, ai fini dell’inserimento nel calendario provinciale e/o nazionale dell’iniziativa. L’articolo 43 “Calendario delle manifestazioni fieristiche” precisa che, sulla base delle comunicazioni, viene predisposto il calendario provinciale delle manifestazioni fieristiche, a fini conoscitivi e promozionali. Gli articoli da 44 a 52 disciplinano i controlli e le sanzioni amministrative correlate alle disposizioni contenute nei Titoli precedenti. L’articolo 53 “Interventi per favorire l’insediamento di attività economiche in zone montane” prevede i contributi ai comuni e alle imprese per i cosiddetti “multiservizi” e per il mantenimento di esercizi commerciali in zone svantaggiate. L’articolo 54 “Centri di assistenza tecnica” prevede l’istituzione, l’autorizzazione e il sostegno ai Cat. L’articolo 55 “Luoghi storici del commercio e botteghe storiche” disciplina l’individuazione da parte dei comuni dei luoghi storici del commercio, con assegnazione da parte della Pat del relativo marchio, nonché l’istituzione dell’Albo delle botteghe storiche del Trentino e relativa targa. Con l’articolo 56 “Valorizzazione dei luoghi storici del commercio” è previsto, per le iniziative di valorizzazione dei luoghi storici del commercio, il sostegno a favore dei comuni (per progetti e iniziative) e di soggetti collettivi a livello comunale, oltre che di un soggetto unico a livello provinciale partecipato dagli operatori commerciali aderenti ai soggetti del livello comunale,. L’articolo 57 “Filiera corta provinciale per la valorizzazione dei prodotti agricoli” prevede contributi ai comuni per la realizzazione dei mercati destinati all’esercizio della vendita diretta di prodotti locali. L’articolo 58 “Contributi per favorire l’incremento della rete distributiva di metano e di impianti eco-compatibili” prevede un indennizzo per la chiusura e smantellamento di vecchi impianti e contributi per la gestione di impianti di distribuzione di metano e per l’installazione di isole ecologiche e punti informativi. L’articolo 59 “Promozione e sviluppo del sistema fieristico locale” prevede contributi per la realizzazione di manifestazioni fieristiche ai soggetti organizzatori. Ai sensi dell’articolo 60 “Iniziative dirette da parte della Provincia per la promozione del commercio” la Giunta provinciale stabilisce i criteri per le azioni dirette della Provincia di promozione del commercio. Con l’articolo 61 “Limitazioni alla vendita di bevande alcoliche e superalcoliche” si propone di elevare a 18 anni (attualmente 16) il limite di età sotto il quale prevedere il divieto di vendita di bevande alcoliche e superalcoliche. L’articolo 62 “Osservatorio provinciale del commercio e degli esercizi di somministrazione” prevede l’attivazione di un osservatorio per il monitoraggio del commercio dei pubblici esercizi col supporto di un comitato tecnico-scientifico. Gli articoli 63, 64 e 65 recano le disposizioni attuative e abrogative, transitorie e finanziarie. Assessore all’industria, artigianato e commercio - Alessandro Olivi - .  
   
   
FLY DECOLLA DA GRIGNO. PRODURRÀ COMPONENTI PER MOTORI D’AEREO. INAUGURATO IL NUOVO STABILIMENTO CHE ENTRO L’ANNO DARÀ LAVORO A 33 PERSONE. LA SOCIETÀ, CONTROLLATA DA FORGITAL GROUP, È PARTECIPATA DA TRENTINO SVILUPPO.  
 
 Trento, 22 febbraio 2010 – Non solo tagli, cassa integrazione ed aziende che ridimensionano i propri progetti industriali, in questi mesi di crisi. Il sistema Trentino riesce ad attrarre nuove investimenti contribuendo all’avvio di attività imprenditoriali innovative. E’ il caso di Fly Spa, società controllata da Forgital Group e partecipata da Trentino Sviluppo Spa in virtù di un accordo quadro sottoscritto con la Provincia autonoma di Trento nel febbraio 2008. Fly impiega 10 persone, destinate a salire a 33 entro la fine del 2010, e si occupa di lavorazioni meccaniche e finitura di componenti per l’industria energetica, aeronautica ed aerospaziale. Giovedì 18 febbraio, il taglio del nastro del nuovo stabilimento alla presenza di Lorenzo Dellai, presidente della Provincia autonoma di Trento, dell’assessore all’Industria Alessandro Olivi, del presidente di Trentino Sviluppo Paolo Mazzalai e del sindaco di Grigno Flavio Pacher. A fare gli onori di casa Nadir Spezzapria, presidente di Forgital Group, ed Ennio Angerer, presidente di Fly Spa. Con Fly Spa il Gruppo Forgital - 1. 200 dipendenti, un fatturato consolidato di 450 milioni di euro, testa a Velo d’Astico (Vicenza) e 17 sedi produttive e commerciali sparse nel mondo, dalla Francia al Texas, dall’India all’Argentina - avvia in Trentino una nuova attività produttiva altamente tecnologica e specializzata nelle lavorazioni meccaniche di alta precisione, garantendo occupazione e ricadute economiche per l’indotto. Un’iniziativa frutto dell’Accordo quadro siglato nel febbraio 2008 con la Provincia autonoma di Trento e che ha portato alla partecipazione in Fly Spa di Trentino Sviluppo per complessivi 6,5 milioni di euro, per una quota di minoranza pari al 49,5% delle azioni ordinarie. «Le stagioni di crisi come quella che stiamo attraversando - ha evidenziato Lorenzo Dellai, presidente della Provincia autonoma di Trento – portano con sé parecchie inquietudini ma rappresentano anche delle grandi opportunità. Per poterle cogliere, tuttavia, occorre avere delle bussole orientative che nell’inaugurazione di questo nuovo stabilimento vedo presenti in modo molto marcato. Quest’idea imprenditoriale ha orizzonti di medio-lungo periodo, è attenta all’etica del business ed è il frutto di una strategia di sistema nella quale il Trentino è risultato particolarmente efficace. Siamo convinti che il futuro passa attraverso una rigenerazione del nostro tessuto industriale, capace di un respiro più ampio, di luoghi dove si moltiplichino intelligenza e conoscenza prima che materiali, di filiere in grado di mettere in connessione il sistema della ricerca, della formazione e della produzione». «La nostra politica industriale – ha sottolineato Alessandro Olivi, assessore all’Industria, Artigianato e Commercio della Provincia autonoma di Trento – è stata orientata in questi ultimi mesi per lo più a difendere con determinazione le presenze produttive sul nostro territorio. Poter oggi salutare l’avvio di una nuova fabbrica ci riempie di orgoglio, anche perché questa è il frutto di un impegno congiunto tra Provincia, Trentino Sviluppo, Università ed enti locali, a dimostrazione di un Trentino che cammina veloce e sa accorciare i tempi di decisione della politica». Sul carattere esemplare della “scommessa Fly” si è soffermato anche Paolo Mazzalai, presidente di Trentino Sviluppo. «Abbiamo creduto – ha detto Mazzalai - in un’iniziativa che va a sostegno dell’imprenditoria in una zona periferica come la Bassa Valsugana, ritenendo che investire in alta tecnologia ed in settori importanti quali l’aerospace ed energia rientri in pieno tra i compiti di un’agenzia di sviluppo locale. Questo tuttavia è solo l’inizio, spetta ora all’idea imprenditoriale dimostrare la propria validità e la capacità di generare positive ricadute sul territorio». Per Alessandro Garofalo, consigliere delegato di Trentino Sviluppo, una perfetta operazione di marketing territoriale «e speriamo - ha concluso con ironia Garofalo - che il nome del nuovo super motore, Trent Xwb, porti bene allo stabilimento di Grigno». Nadir Spezzapria, presidente di Forgital Group, spiega perché ha deciso di investire in questa nuova scommessa industriale in terra trentina. «Da parecchi anni – ha ricordato Spezzapria - collaboriamo con l’Università di Trento e molti nostri manager provengono da Ingegneria dei materiali. Grazie al decennale rapporto di amicizia con alcuni trentini, abbiamo potenziato i contatti con Trentino Sviluppo e questo ci ha permesso di realizzare il progetto». Una scommessa, quella di Fly, solo ritardata di qualche mese a causa delle avverse condizioni meteo dell’inverno 2008/09, della complessità dei lavori di costruzione dell’immobile e dello slittamento nella consegna di alcune macchine. Ma ora è tutto pronto e Fly ha completato un piano di investimenti di circa 30 milioni di euro che ha visto la realizzazione di uno stabilimento di 5. 175 metri quadrati coperti e l’acquisto di macchinari per la lavorazione. Fly occupa attualmente un’area di 13. 400 metri quadrati in Zona Industriale a Grigno, con l’opzione su ulteriori 15 mila metri quadrati attigui che potrà essere esercitata consentendo in tal modo l’ampliamento del sito produttivo. Non appena la produzione andrà a regime Fly si è impegnata ad assumere 33 lavoratori. «E’ pure previsto – anticipa Spezzapria - un secondo step di investimenti per circa 25 milioni di euro destinati all’ampliamento dell’immobile in Grigno e all’acquisto di nuovi macchinari, qualora anche le condizioni di mercato offrano opportunità di sviluppo. Questa seconda fase di consolidamento dell’impresa implicherebbe l’assunzione di nuove risorse umane che si attesterebbero sulle 49 unità lavorative. Pur in un contesto congiunturale di mercato del lavoro in flessione, sono in fase di discussione con alcuni importanti player mondiali dei contratti a medio-lungo termine che si potrebbero concretizzare in incrementi occupazionali significativi. La nostra idea è quella di arrivare a triplicare questo stabilimento». E’ quindi toccato ad Ennio Angerer, originario di Canal San Bovo e fresco presidente di Fly Spa, illustrare le prospettive di sviluppo dell’azienda. «Dalle torri eoliche con potenza fino a 10 megawattora ai motori di nuova concezione per l’industria aeronautica, per i quali collaboriamo ad un importante progetto con Rolls-royce, fino all’ambito aerospaziale. Ma il nostro settore di punta è quello aeronautico, dove si stima che nei prossimi vent’anni verranno prodotti 29 mila nuovi aerei. Fly vuole essere della partita, anche perché con Forgital è l’unico gruppo industriale al mondo in grado di porsi dinanzi al cliente con un prodotto finito, comprendendo al proprio interno le diverse fasi di lavorazione. E da questo punto di vista lo stabilimento di Grigno è un vero gioiello di tecnologia». Fly impiegherà soprattutto collaboratori con una formazione di tipo tecnico, e per questo continuerà la collaborazione con l’Università di Trento e gli istituti tecnici trentini per un reciproco scambio di competenze. Le prime commesse, per Fly, arriveranno da Forgital Italy S. P. A. Che produce con il processo di laminazione a caldo anelli senza saldatura che costituiscono componenti strutturali di macchinari ed impianti per i settori industriali più avanzati. Fly, grazie anche ad attrezzature di precisione, sarà impegnata in specifiche fasi tecniche di finitura e sgrossatura dei pezzi forniti dal Gruppo Forgital, oltre a svolgere attività di controllo dimensionale e strutturale dei componenti trattati. I mercati cui l’azienda si rivolge sono principalmente quello aereonautico (motori o parti strutturali di aerei) ed aerospaziale (componenti per lanciatori spaziali) e quello della cosiddetta “power generation” (turbine a gas e a vapore, impianti nucleari di quarta generazione). Per questi componenti, di medie e grandi dimensioni (da 400 a 4. 000 mm di diametro), le lavorazioni meccaniche di finitura abbinate a trattamenti superficiali e controlli non distruttivi risultano particolarmente impegnative e complesse. E’ per questo che si è scelto di creare a Grigno uno stabilimento all’avanguardia, dotato di tecnologia di primo livello. .  
   
   
FIRMATO PROTOCOLLO PER RILANCIO PORTOVESME SRL  
 
Cagliari, 22 Febbraio 2010 - Regione, Portovesme Srl e organizzazioni datoriali e sindacali hanno siglato a Cagliari un accordo che apre nuove prospettive per il rilancio dell’impresa di Portovesme. Il protocollo d’intesa è stato firmato dal Presidente della Regione, Ugo Cappellacci, dagli Assessori della Programmazione, Giorgio La Spisa, del Lavoro, Franco Manca, e dell’Industria, Sandro Angioni, dall’amministratore delegato della Portovesme Srl, Carlo Lolliri, dal rappresentante della Confindustria Sardegna Meridionale, dai segretari regionali e territoriali di Cgil, Cisl e Uil, e dalla Rsu di fabbrica. Accertato che l’istruttoria della Valutazione d’impatto ambientale risultava positivamente conclusa, le parti hanno raggiunto un accordo su tre tematiche. Energia. La Regione si impegna ad adottare tutte le iniziative finalizzate al rinnovo degli accordi attualmente in essere tra Enel e Portovesme Srl, la cui scadenza è prevista per il 31 dicembre 2010; a dare, in occasione della prossima riunione di Giunta, il giudizio favorevole di Via sul primo step del progetto eolico; ad avviare in tempi brevi le procedure finalizzate al rilascio dell’autorizzazione unica per il primo step del parco eolico; a continuare una fattiva collaborazione per individuare le azioni necessarie per compiere il secondo step del progetto relativo all’ampliamento dell’impianto, sino ad un massimo di 60 pale. Contratto di programma. La Regione vigilerà affinché l’ istruttoria tecnica di competenza del Ministero per lo Sviluppo economico possa essere conclusa entro il corrente mese di febbraio, e perché il contratto di programma sia portato all’attenzione del Cipe entro la prima data utile del prossimo mese di marzo. Formazione. La Regione garantirà per il personale della Portovesme Srl idonei percorsi di aggiornamento professionale, attraverso l’erogazione di sostegni economici (ad esempio i bonus, anche individuali). L’impegno sarà formalizzato in uno specifico “Accordo quadro” per l’attuazione di politiche per il lavoro, che è in via di sottoscrizione tra le parti sociali e istituzionali. La Portovesme Srl si impegna a facilitare i percorsi suddetti garantendo anche quote parti di finanziamenti, nonché personale e strutture necessarie per la didattica. “Si tratta di un passo importante di un processo avviato da tempo – ha commentato il Presidente Cappellacci –, per consolidare l’esistente e creare ulteriore sviluppo. Ne ha bisogno la Regione, ne ha bisogno quel territorio. Energia, contratto di programma e formazione sono le tre linee guida dell’accordo che abbiamo individuato in questi mesi di lavoro condiviso”. “Si è aperto uno spiraglio importante, che speriamo possa portare ulteriore sviluppo a questo territorio- ha sottolineato l’Assessore La Spisa –. In questi mesi è stata portata avanti una sinergia utile, iniziata la scorsa estate grazie a una norma approvata nel collegato della Finanziaria 2009. Abbiamo riscontrato con favore ulteriori strumenti messi a disposizione dal Governo nazionale. Dopo questa firma guardiamo con maggiore speranza al futuro, anche perché siamo di fronte a un’impresa che vuole fare investimenti sia per il lavoro che per l’ambiente”. “Insieme all’Inps e alla Direzione regionale del lavoro – ha annunciato l’Assessore Manca – stiamo definendo l’accordo di programma sulla formazione. Contiamo di poter arrivare alla firma entro la prossima settimana. All’interno di quell’accordo sono previste le iniziative che individuano le imprese che possono utilizzare i benefìci, soprattutto quelle con una connotazione di tipo internazionale. Puntiamo al mantenimento dei consumi civili e a verificare nuovi percorsi di formazione e orientamento, anche arrivando a nuove mansioni all’interno dell’azienda”. L’a. D. Della Portovesme Srl, Lolliri, ha dichiarato che l’impresa sta definendo gli incontri con le banche, a partire dal 28 febbraio, “per poter aprire quanto prima i cantieri riguardanti il parco eolico e quello per l’ampliamento dell’impianto di zinco elettrolitico. Ringrazio la Giunta regionale e tutte le strutture degli Assessorati che, in questi mesi, hanno lavorato fattivamente per arrivare a questi risultati. L’azienda è pronta a fare la sua parte”. .  
   
   
ROMA, ALSTOM; MARCHI: «SU SITO COLLEFERRO REGIONE FACCIA LA SUA PARTE»  
 
Roma, 22 febbraio 2010 - «Il Comune di Roma già da tempo è presente a tutti i tavioli che si sono susseguiti negli ultimi mesi per contribuire ad una soluzione positiva relativamwente al sito manutentivo di Colleferro». È quanto dichiara l’assessore alle Politiche della Mobilità, Sergio Marchi. «La presenza del Comune al tavolo è esclusivamente legata ad un senso di grande responsabilità, nel rispetto dei lavoratori del settore - spiega - dal momento che la problematica in questione attiene ad una competenza della Regione Lazio, che ha le leve normative ed economiche per intervenire e contribuire a risolvere la vertenza». «Il comparto del trasporto pubblico locale di Roma, e particolarmente del trasporto su ferro - aggiunge Marchi - è stato oggetto di un recente riassetto che porterà, a seguito di un confronto con i sindacati e con le categorie, ad un piano industriale coerente, che consenta di mantenere e di implementare il polo pubblico manutentivo che rappresenta già una eccellenza per la città di Roma. In questa ottica - conclude - ribadiamo tutta la disponibilità a verificare la coerenza del piano industriale con l’obiettivo di contribuire a rilanciare il sito manutentivo di Colleferro, ma è evidente che tutta la buona volontà non può bastare in assenza di una risposta forte della Regione Lazio e di un chiaro piano industriale di chi ad oggi gestisce il sito medesimo». .  
   
   
SCIOPERI GENERALI 1 MARZO A TRIESTE E 19 MARZO A UDINE  
 
Trieste, 22 febbraio 2010 - Le organizzazioni sindacali Cobas e Unione Sindacale Italiana Usi-ait hanno proclamato uno sciopero generale del personale di tutte le categorie del lavoro pubblico e privato per l´intera giornata dell´ 1 marzo 2010. Lo sciopero interessa la provincia di Trieste. Parallelamente le Segreterie territoriali delle Organizzazioni sindacali di categoria Cgil-fp, Cisl-fps-fp, e Uil-fpl hanno comunicato l´adesione alla sciopero generale indetto per la giornata di venerdì 19 marzo dalle confederazioni Cgil, Cisl e Uil dell´Udinese, della Bassa Friulana e dell´Alto Friuli e che riguarda tutti i lavoratori pubblici e privati che operano nella provincia di Udine. Per quanto riguarda il lavoratori del settore pubblico, l´astensione dal lavoro sarà per l´intera giornata. A darne notizia è la Direzione centrale Funzione pubblica della Regione Friuli Venezia Giulia. .  
   
   
CRISI ACCENTURE, LE MAESTRANZE IN REGIONE.  
 
Ancona, 22 Febbraio 2010 - I lavoratori della Accenture Bpo di Ancona accompagnati dai rappresentanti del sindacato hanno manifestato davanti al palazzo della Regione contro la minacciata chiusura dell´attivita` dell´azienda ad Ancona. Questa societa` che ha tre grandi sedi, a Catania, Ancona e Milano, gestisce la contabilita` di grandi gruppi commerciali come la Sma-auchan (ex Cedis Migliarini) con cui e` stato appena rinnovato un contratto di affidamento dell´incarico. Ma all´improvviso la centrale di Milano della Accenture, che e` una multinazionale con clienti di livello internazionale, ha deciso ugualmente di dismettere le filiali di Catania (40 lavoratori) e Ancona (46 dipendenti) stante un nuovo piano aziendale che porterebbe ´ a detta dei sindacati ´ a delocalizzare tali servizi di terziario avanzato addirittura alle Isole Mauritius. Gli assessori della Regione Marche Badiali e della Provincia di Ancona Quercetti hanno ricevuto subito le maestranze garantendo pieno interessamento alla questione, sottolineando il fatto che non si tratta di una crisi aziendale ma solamente di scelte dirigenziali che penalizzerebbero il nostro territorio creando ulteriore disoccupazione e facendo fuoriuscire del personale molto qualificato e con esperienza, il tutto pur in presenza di contratti e lavoro garantito. Nell´attesa di aprire un dialogo chiarificatore con i vertici aziendali,in cui il ruolo istituzionale a questo punto potrebbe essere determinante, i 46 lavoratori della Accenture di Ancona hanno comunque deciso di continuare le manifestazioni di protesta nei prossimi giorni. .  
   
   
UN PATENTINO PER I SALDATORI IRPINI  
 
Avellino, 22 febbraio 2010 - Il Comune di Lacedonia in collaborazione con Confartigianato Avellino organizza un corso gratuito per saldatori. L’insegnamento, che si terrà a breve presso il paese altirpino e finanziato dall’Amministrazione presieduta dal sindaco Mario Rizzi, è finalizzato ad una formazione professionale di settore. “Dai nostri studi e dalle esigenze che provengono dalle imprese che operano nell’area industriale del Calaggio – afferma Ettore Mocella, presidente di Confartigianato Avellino – abbiamo capito quanto questa figura lavorativa sia importante ed utile perché richiesta in maniera frequente dalle pmi del territorio”. “Esiste – spiega il sindaco Rizzi – un significativo fabbisogno di questa specifica figura professionale e per questo motivo crediamo che questa formazione possa rappresentare un valido strumento al servizio delle reali esigenze di manodopera specializzata evidenziate dalle imprese locali”. “Con questo corso - aggiunge il primo cittadino di Lacedonia- vogliamo dare soprattutto la possibilità di dare un’opportunità lavorativa ai nostri giovani”. Della durata complessiva di 50 ore, la didattica, le cui pre-iscrizioni corsuali sono già attive presso il Comune di Lacedonia e presso la Confartigianato di Avellino, si rivolge a giovani disoccupati, lavoratori già occupati (nonché a tutti coloro che usufruiscono di contratti part-time, a progetto o a tempo determinato) per i quali le aziende intendono fare richiesta per procedere ad una formazione professionale. Tenuto da un corpo docente specializzato, l’insegnamento sarà articolato in due fasi. Una parte teorica ed una pratica. Terminata la fase d’aula, si passerà ad un successivo step sul campo. In proposito verrà allestito un laboratorio per dare la possibilità ai discenti di svolgere un apprendimento delle tecniche lavorative quanto più efficiente e proficuo possibile. Il corso, nel dettaglio, vuole fornire le competenze tecnico professionali inerenti al profilo del saldatore, utili per l´inserimento nel mercato del lavoro con l’acquisizione di capacità trasversali per eseguire vari tipi di saldatura. Terminate le lezioni, verrà rilasciato agli allievi un patentino, da parte di Confartigianato, che attesta la professionalità acquisita. “Una certificazione importante – conclude il presidente Mocella – da poter spendere nel mercato del lavoro. Ritengo che lo strumento della formazione sia un’importante risposta alle crisi aziendali sul quale la Confartigianato di Avellino cercherà di investire il massimo impegno per un’azione ancor più capillare sul tessuto produttivo locale”. .