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Notiziario Marketpress di Lunedì 09 Settembre 2013
UE E MINISTRI RIBADISCONO IMPORTANZA DI ITER PER I BISOGNI ENERGETICI DEL FUTURO  
 
Bruxelles, 9 Settembre 2013 - Si è riunito il 6 settembre a livello ministeriale a Saint Paul-lez-durance, Francia, rappresentanti di alto livello dei sette membri Iter hanno riconosciuto i progressi compiuti nella costruzione di uno dei più complessi progetti scientifici e di ingegneria nel mondo di oggi, il progetto Iter collaborazione internazionale per la fusione nucleare. I ministri hanno inoltre discusso le sfide che ancora ci attendono. Commissario Ue all´Energia Günther H. Oettinger, ha dichiarato: "Il progetto Iter è un´impresa storica. Saranno tenuti sforzo intenso e metodi innovativi per affrontare tutte le sfide che ancora ci attendono, in particolare la sfida di stare all´interno di un fitto calendario, ma realistico pur contenendo i costi ". Osamu Motojima, direttore generale dell´Organizzazione Iter, ha detto: " Buon progresso è stato reso possibile attraverso l´enorme sforzo di collaborazione all´interno di quello che noi chiamiamo il ´unico team Iter´, cioè una forte partnership formata dalla Organizzazione Iter ei sette agenzie interne. Siamo grati ai membri di Iter per la loro fiducia in noi . " L´incontro di oggi ha avuto luogo presso la sede dell´Organizzazione Iter su iniziativa di Günther H. Oettinger, Commissario europeo responsabile per l´energia e il rappresentante della Comunità europea dell´energia atomica. I rappresentanti a livello ministeriale hanno visitato il cantiere e ha lodato Iter sui progressi compiuti fino ad oggi. In questo contesto, l´Organizzazione Iter è stata sollecitata dai rappresentanti ministeriali di proporre un piano di gestione per il miglioramento della costruzione di Iter, che sarà attuato in stretta collaborazione con le Agenzie nazionali Iter. E ´stata la seconda volta nella storia del progetto che i rappresentanti ministeriali dei sette membri di Iter (Cina, Unione Europea, India, Giappone, Repubblica di Corea, Federazione russa e Stati Uniti) si erano incontrati. In questa occasione, in un contesto di lavoro di costruzione di procedere a tutta velocità, i rappresentanti ministeriali hanno discusso i progressi nella realizzazione del progetto, ha riconosciuto le sfide inerenti a tale primo-di-un-tipo di impresa, in particolare per quanto riguarda la programmazione e il contenimento dei costi , e hanno ribadito il loro impegno comune verso il completamento con successo di Iter. Mentre il lavoro procede sul sito di Iter, i componenti di alta tecnologia del reattore a fusione Tokamak vengono fabbricati dalle industrie nei paesi membri Iter. La maggior parte dei contratti sono stati firmati con i principali operatori industriali; componenti hanno già iniziato ad arrivare al sito di Iter e le prime grandi componenti sono attesi sul posto a giugno 2014, in tempo per le operazioni di assemblaggio per iniziare. Costruzione di Iter è in corso a Saint Paul-lez-durance, nel sud della Francia, dal 2010.  
   
   
ENERGIA: SI INTENSIFICA COLLABORAZIONE TRA ITALIA E SVIZZERA MINISTRO ZANONATO INCONTRA CONSIGLIERA FEDERALE LEUTHARD  
 
Roma, 9 settembre 2013- Impegno a rendere gli scambi economici tra Italia e Svizzera ancora più intensi e profittevoli in un vasto numero di settori produttivi, consolidando in particolare la già ottima collaborazione in campo energetico. Tale impegno è stato formalizzato nel corso di un bilaterale che si è svolto il 5 settembre presso il Dicastero dello Sviluppo Economico tra il Ministro Flavio Zanonato e la Consigliera federale dell’Ambiente, dei trasporti, dell’energia e delle comunicazioni della Confederazione Svizzera Doris Leuthard. Quello dell’energia è il comparto in cui i due Paesi intendono rafforzare i rapporti. Nel corso dell’incontro sono stati infatti esaminati i possibili sviluppi a beneficio delle aziende e delle famiglie anche a seguito della firma tra Italia e Svizzera del Mou sulla collaborazione in campo energetico e del gas firmato nel 2012 e dell’importante risultato raggiunto con la scelta del Tap (Trans Adriatic Pipeline) da parte del Consorzio azero Shah Deniz. “Il progetto, sostenuto dalla Svizzera, al quale partecipa l’azienda elvetica Axpo, si è aggiudicato il trasporto del gas dall’Azerbaigian in Europa- ha sottolineato Leuthard- Tap contribuirà a diversificare l’approvvigionamento svizzero di gas”. Intensi, peraltro, sono stati i rapporti trai due Paesi al momento della stesura delle rispettive Strategie Energetiche Nazionali. La ricerca di interconnessioni, lo scambio di esperienze pilota, la creazione di corridoi energetici, sono tutte iniziative che hanno rafforzato la collaborazione bilaterale, sia per le esigenze di sicurezza e di approvvigionamento nazionale, sia nel contesto dei rapporti tra la Svizzera e l’Ue. “La Svizzera rappresenta un partner di rilevanza strategica- ha affermato Zanonato- Nel 2012 l’Italia si è confermata secondo fornitore e terzo cliente del Paese elvetico. L’interscambio va intensificato ulteriormente, mentre in campo energetico devono essere messe in atto tutte le strategie e le forme di collaborazione possibili per migliorare il trasporto di elettricità e di gas, l’efficienza energetica e per sviluppare il settore delle rinnovabili. Obiettivo particolarmente significativo in momento come questo, nel quale il Ministero dello Sviluppo economico è fortemente impegnato a ridurre la bolletta elettrica attraverso il decreto Fare 2”. Zanonato ha inoltre confermato l’impegno a favorire la conclusione dell’accordo tra la Svizzera e l’Ue nel settore energetico. “Noi auspichiamo che si possa presto giungere alla firma dell’Accordo – ha detto - e siamo pronti ad agire in tal senso anche durante il semestre di Presidenza italiana dell’Ue”.  
   
   
ENERGIA, INCONTRO SARDEGNA-DE VINCENTI AL MISE PER CENTRALE OTTANA  
 
Cagliari, 9 settembre 2013 - "E´ fondamentale garantire i livelli occupazionali ed il mantenimento di questa unità produttiva in un territorio così gravemente colpito dalla crisi." Lo ha evidenziato l´assessore dell´industria, Antonello Liori, il 6 settembre a Roma, durante l´incontro al Mise con il sottosegretario Claudio De Vincenti, dove è stato esaminato il progetto di riconversione della centrale elettrica di Ottana, presentato da Ottana energia. Sono stati discussi anche i dettagli riguardanti la prosecuzione del contratto di essenzialità per il 2014, ai fini del soddisfacimento di riserva secondaria pari a 20 Mw, che agevolerebbe la conclusione del progetto di riconversione. "Come promesso, ho riferito al Ministero le istanze di un intero territorio, unanimemente schierato per il futuro della centrale elettrica - ha sottolineato Liori - Ho anche manifestato la condivisione per il progetto, seppure ribadendo che il contratto di essenziaità dipende da Terna e dalla delibera dell´Autorità sull´energia elettrica. Un progetto importante anche nell´ambito dell´intero sistema energetico regionale, che prevede una riduzione delle emissioni di Co2 fino al 75 per cento. Da parte del Ministero c´è stato un valido supporto e un´importante condivisione delle richieste fatte dalla Regione e dall´azienda. Sono soddisfatto per l´avvio di una soluzione che consentirà di dare risposte adeguate al territorio della Sardegna centrale, con un delicato equilibrio economico-sociale."  
   
   
PARCHI: ENERGIA FONTI RINNOVABILI DA REGIONE LIGURIA FONDI PER MONTEMARCELLO MAGRA E PORTO VENERE (139 MILA EURO) GIUNTA APPROVA PROVVEDIMENTI PER IMPIANTO RISCALDAMENTO A PELLETS E FOTOVOLTAICO  
 
Genova, 9 Settembre 2013. Nuovi interventi della Regione Liguria per favorire la produzione di energia da fonti rinnovabili nei parchi e nelle aree protette del territorio, attraverso i fondi europei Por Fesr 2007-2013 che sostengono il progetto Energia-energia dei parchi". Su proposta dell´assessore all’ambiente Renata Briano, la giunta regionale ha approvato in mattinata un co-finanziamento di 8 mila 628 euro per l’installazione di un impianto di riscaldamento a pellets nella foresteria Pignone del Parco di Montemarcello Magra e uno di 130 mila 700 euro per un impianto fotovoltaico nella Fortezza Umberto 1°, a Porto Venere, sempre nello Spezzino.  
   
   
LOGRATO (BS), PER LE INDAGINI SUGLI IDROCARBURI SERVE UNA ´VIA´  
 
Milano, 9 settembre 2013 - Per le indagini di gas e petrolio nell´area di Lograto (Brescia) sarà necessaria una Valutazione di impatto ambientale (Via). A renderlo noto è l´assessore regionale all´Ambiente, Energia e Sviluppo sostenibile Claudia Maria Terzi. "A seguito di una attenta analisi dell´istanza da parte dei tecnici di Regione Lombardia - dichiara l´assessore - sono emerse alcune criticità. Le aree comprese all´interno del perimetro del permesso di ricerca ricadono in gran parte all´interno delle zone vincolate, quali aree naturali e protette, siti Sic-zps, alvei e corsi d´acqua tutelati, complessi archeologici. Inoltre, benché siano escluse attività di fracking alla ricerca di shale gas (come paventato da alcune associazioni e amministrazioni locali), nella zona il rischio sismico è medio-elevato". Necessario Completamento Analisi - "È quindi evidente - continua l´assessore - come sia necessario un approfondimento dello studio preliminare, che permetta di completare l´analisi con aggiornamenti e integrazioni cartografiche, dati statistici e di dettaglio, provenienti anche dagli Uffici comunali, e preveda il coinvolgimento delle associazioni e delle competenze presenti sul territorio. Vogliamo poter valutare al meglio gli impatti generati dalle eventuali attività di prospezione sismica, nonché di perforazione di un pozzo esplorativo, che comunque resta un´ipotesi ancora molto lontana". La Richiesta E L´area Coinvolta - La richiesta di permesso è stata avanzata dalla società Exploenergy Srl, allo scopo di ottenere dagli Enti competenti l´autorizzazione, e l´esclusività della ricerca per una durata massima di 6 anni, a svolgere operazioni legate all´esplorazione per l´individuazione e lo sfruttamento di idrocarburi liquidi e gassosi potenzialmente presenti nel sottosuolo. Le operazioni di ricerca proposte escludono l´utilizzo di esplosivo. L´istanza riguarda un´area (denominata ´Lograto´) di circa 289 chilometri quadrati, compresa quasi esclusivamente nel territorio della provincia di Brescia (272,3 chilometri quadrati), interessa marginalmente la provincia di Bergamo (0,6 chilometri quadrati) e parzialmente quella di Cremona (16,1 chilometri quadrati). I Comuni Interessati - Di seguito, nel dettaglio, i Comuni interessati. - Provincia di Brescia: Azzano Mella, Bagnolo Mella, Berlingo, Brandico, Brescia, Capriano del Colle, Castegnato, Castel Mella, Albiolo, Castelcovati, Castrezzato, Cazzago San Martino, Chiari, Coccaglio, Comezzano-cizzago, Corzano, Dello, Flero, Gussago, Lograto, Longhena, Maclodio, Mairano, Orzinuovi, Orzivecchi, Ospitaletto, Pompiano, Poncarale, Roccafranca, Roncadelle, Rovato, Torbole Casaglia, Travagliato, Trenzano; - Provincia di Bergamo: Torre Pallavicina - Provincia di Cremona: Soncino.  
   
   
CAMPOBASSO - TRASFORMAZIONI URBANE: PROGETTO URBAN-PRO  
 
Campobasso, 9 settembre 2013 - l’Unioncamere Molise, unitamente alla Confcommercio Molise, all’Ance Molise, all’Ordine degli Architetti Pianificatori Paesaggisti e Conservatori delle Province di Campobasso ed Isernia, ha sottoscritto nei giorni scorsi un accordo di collaborazione finalizzato a dare vita a “Urbanpro Molise” - incubatore di facilitazione delle trasformazioni urbane - che ha l’obiettivo di assistere le rispettive Organizzazioni impegnate e coinvolte nelle rigenerazioni urbane a livello Territoriale e il governo centrale, in particolare il ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti e il ministero dello Sviluppo Economico, nella definizione di regole, modelli e strumenti che aiutino i processi di trasformazione e l’ottimizzazione delle risorse. L’iniziativa nasce dalla considerazione che le aree urbane rappresentano un elemento strategico per la crescita del Paese ed è ormai necessario individuare soluzioni partecipate per sostenere e sviluppare politiche di rilancio delle città e delle economie urbane basate su processi di riqualificazione urbana e rivitalizzazione economica. Per raggiungere questo obiettivo, tuttavia, sarà necessario un Piano coordinato di interventi di riqualificazione e di rigenerazione urbana che sappia attivare processi economici capaci di rilanciare lo sviluppo ed in particolare il mercato edilizio, della fornitura dei servizi e della progettazione. La riqualificazione degli spazi pubblici e del patrimonio immobiliare pubblico e privato può offrire alle imprese e ai cittadini una migliore condizione per operare e una migliore qualità della vita che agisca anche sulla sicurezza dell’abitare o dell’esercitare attività economiche esaltando il senso di appartenenza ai luoghi. E’ opportuno integrare le competenze per la rigenerazione e inserire l’utilizzo degli spazipubblici in una visione digitale delle città (smart cities) favorevole all’utilizzo da parte delle imprese e dei cittadini ed è necessario sostenere la creazione di reti tra imprese qualificate anche per interagire con i nuovi strumenti di valorizzazione delle aree urbane. Il tutto facendo attenzione a limitare i consumi di energia e di risorse non rinnovabili per ridurre gli impatti antropici sull’ambiente naturale e incoraggiare, invece, il ricorso a fonti energetiche alternative e l’impiego di materiali eco-compatibili. Su tutti questi aspetti è intenzione di Unioncamere Molise di aprire un confronto con il mondo produttivo regionale, auspicando di ricevere validi contributi, in termini di idee e proposte, che partendo dall’attuale situazione infrastrutturale presente in ogni singolo Comune molisano, possano tracciare un percorso di sviluppo credibile e condivisibile, che possa essere concretamente realizzato, contribuendo, in tal modo, a dare nuovo impulso all’economia regionale attraverso una complessiva riqualificazione urbana.  
   
   
DICHIARAZIONE DEL PRESIDENTE ANCE SALERNO ANTONIO LOMBARDI IN MERITO ALL’ATTIVAZIONE DA PARTE DELLA PREFETTURA DI SALERNO DELLA “WHITE LIST” (EX LEGGE N. 190/2012) PER LE IMPRESE CHE OPERANO NEL SEGMENTO DELL’ESTRAZIONE E DEL TRASPORTO DEI MATERIALI INERTI.  
 
Salerno, 9 settembre 2013 - “Bene la white list attivata dalla Prefettura di Salerno per le aziende che operano nei comparti dell’estrazione e del trasporto dei materiali inerti. Ma ora lavoriamo - ha dichiarato il presidente di Ance Salerno Antonio Lombardi - per realizzare una white list delle imprese edili che concorrono agli appalti pubblici in grado di accelerare i tempi di rilascio di tutte le certificazioni necessarie e, soprattutto, di rendere operativa una preselezione sulla base della storicità dei comportamenti virtuosi delle singole aziende. Mettiamo in campo iniziative di prevenzione ed evitiamo sospensioni ex post dei lavori che danneggiano le P.a. E gli utenti finali. Le imprese con le carte in regola ne guadagneranno in termini di competitività e di “bonifica” di una concorrenza sleale, spesso criminale, sempre più pervasiva». «L’ance Salerno – ha concluso Lombardi – è pronta fin da subito a rendersi disponibile con la Prefettura e con tutte le altre Amministrazioni dello Stato a qualsiasi titolo competenti al fine di concludere accordi operativi con l’obiettivo di rafforzare i percorsi di trasparenza amministrativa e di tutela delle aziende che fanno del rispetto del principio di legalità il riferimento centrale ed ineludibile dei propri comportamenti».  
   
   
PUGLIA: SÌ A SPORTELLO UNICO AUTORIZZAZIONI PAESAGGISTICHE  
 
Bari, 9 settembre 2013 - La vicepresidente e assessore alla Qualità del territorio, Angela Barbanente, ha diffuso una nota di risposta al consigliere Udc Salvatore Negro. Ecco il testo: “condividiamo a tal punto la proposta del presidente Negro di istituire una sorta di sportello unico delle autorizzazioni paesaggistiche ambientali, da aver previsto nell’ambito del tanto bistrattato piano paesaggistico territoriale della regione, delle norme che vanno esattamente in questa direzione. Infatti, il piano prevede che qualora un piano interessato da un bene paesaggistico sia assoggettato a procedure di Vas, il parere viene rilasciato nella fase delle consultazioni previste dalla normativa Vas. Stesso meccanismo è previsto dal piano paesaggistico per le autorizzazioni di interventi assoggettati anche alle procedure di Via o di verifica di assoggettabilità a Via, che sono rilasciate all’interno degli stessi procedimenti nei termini da questi previsti. La tutela del paesaggio e dell’ambiente non devono diventare una sorta di corsa ad ostacoli per cittadini e imprese, vissute come vessazione burocratica, ma deve essere premiata con procedimenti snelli e certi nell’esito e nei tempi. Questa è anche la logica del Codice dei beni culturali, che premia le regioni dotate di piani paesaggistici conformi al Codice, che rende il parere delle soprintendenze non più vincolante quando anche gli strumenti comunali siano stati adeguati al piano regionale. Ed è questa, naturalmente, la logica che abbiamo seguito e ampliato nel nostro piano paesaggistico”.  
   
   
AL VIA NUOVA FORMA SPERIMENTALE PRESSO LA ´CASCINA MERLATA´ BULBARELLI: UN ALTRO MODO PER AIUTARE LE FASCE PIÙ DEBOLI  
 
Milano, 9 settembre 2013 - Patto di futuro acquisto. E´ questo il nuovo strumento che Regione Lombardia sta studiando e monitorando laddove già in uso per aiutare le famiglie del ceto medio a comprare un alloggio. "Capita spesso - spiega l´assessore alla Casa, Housing sociale e Pari opportunità - che una famiglia che decide di acquistare la prima casa o di cambiarla sia costretta a ripensarci vuoi perché non è riuscita a vendere quella nella quale abitava o perché è cambiata la sua situazione economica. Stando così le cose anche le agevolazioni degli Enti pubblici devono cambiare ed adeguarsi". L´esempio Di Cascina Merlata - "Un esempio virtuoso in questa direzione - continua l´assessore - arriva dalla Cooperativa Muratori e Braccianti di Carpi (Cmb) che sta portando avanti il Piano integrato di intervento per la riqualificazione urbana e la riorganizzazione infrastrutturale delle opere di Cascina Merlata". Qui è prevista la realizzazione, fra le altre cose, di 11 edifici residenziali di Housing Sociale per un totale di 684 alloggi. "Questi alloggi - prosegue Bulbarelli - saranno venduti con la nuova formula che supera quella classica del patto di futuro vendita". Nello specifico il patto di futuro acquisto prevede due soluzioni: 1) La prima è destinata ai potenziali acquirenti che sono proprietari di una casa da vendere, ma che non riescono a farlo in tempo per il rogito della nuova. Il Patto dà più tempo per vendere il vecchio immobile. Con la sottoscrizione del Patto il cliente può già entrare nell´appartamento scelto, pagando una rata corrispondente a un mutuo ammontante al valore della casa da acquistare, escluse le cifre già versate e posticipare il rogito fino a 3 anni dalla presa di possesso del nuovo appartamento, usufruendo dell´Iva agevolata per chi acquista la prima casa. In ogni caso, quanto pagato prima del rogito verrà utilizzato per abbattere la quota residua di mutuo per l´acquisto. 2) La seconda soluzione è destinata ai potenziali acquirenti che non dispongono di tutta la liquidità necessaria per acquistare la nuova casa, ad esempio, perché la banca non copre tutta la cifra con un mutuo. Con la sottoscrizione del Patto di futuro acquisto il cliente può 6 spostare di 3 anni, dalla data di ingresso e del rogito del nuovo appartamento, la parte mancante della quota d´acquisto. Iniziativa Da Studiare Bene - "Quella della Cmb ci sembra un´iniziativa lodevole - conclude Bulbarelli - e per questo in Giunta abbiamo approvato una delibera che prevede la partecipazione di Regione Lombardia alle attività di studio e monitoraggio di questo progetto sperimentale".  
   
   
AIUTI DI STATO: LA COMMISSIONE EUROPEA APPROVA TEMPORANEAMENTE GLI AIUTI AL SALVATAGGIO PER LE BANCHE SLOVENE FACTOR BANKA DD E PROBANKA GG  
 
Bruxelles, 9 Settembre 2013 - La Commissione europea ha provvisoriamente approvato, ai sensi delle norme sugli aiuti di Stato, i piani sloveni di concedere garanzie statali sulle passività di nuova emissione delle due banche sloveno Factor banka dd e Probanka gg per un ammontare massimo di € 540.000.000 e 490.000.000 €, rispettivamente. La Commissione ha concluso che le misure sono necessarie per preservare la stabilità finanziaria in Slovenia senza falsare indebitamente la concorrenza. La Commissione adotterà una decisione finale sulle misure nel contesto della sua valutazione dei piani di ristrutturazione delle due banche. La Commissione ha constatato che le garanzie statali erano necessari per preservare la stabilità del sistema finanziario in Slovenia. Esse sono in linea con la comunicazione della Commissione sugli aiuti di Stato per le banche , e in particolare con le prescrizioni del punto 4 della "comunicazione sul settore bancario Nuovo" in vigore dal 1 ° agosto 2013 (cfr. Ip/13/672 ). In particolare, sono limitati al minimo necessario, che siano adeguatamente remunerati e di fornire garanzie per ridurre al minimo le distorsioni della concorrenza durante il periodo di salvataggio. Le misure sono state progettate per stabilizzare il lato delle passività del bilancio delle due banche e rassicurare i mercati. Le misure sono approvati come aiuti per il salvataggio temporaneo per due mesi o fino a quando la Commissione ha adottato una decisione finale su una ristrutturazione o liquidazione ordinata piano delle due banche che Slovenia presenterà entro i prossimi due mesi. Questa è la procedura standard per il salvataggio e la ristrutturazione delle banche, dove in una prima fase, la Commissione approva il sostegno della liquidità su base temporanea. Nessun contributo dai depositanti o altri detentori di debito senior delle due banche è richiesto ai sensi delle norme sugli aiuti di Stato.  
   
   
MILANO - INDAGINE SU CHI GUIDA L´ECONOMIA A MILANO  
 
Milano, 9 settembre 2013 - Sono circa 550mila i milanesi che hanno cariche nelle imprese, in media un milanese ogni sei è legato ad una attività. Di questi quasi 20mila, uno ogni duecento è un amministratore delegato o un presidente di Cda (Consiglio di amministrazione). Tra le cariche direttive, rispetto all’Italia, a Milano stranieri e anziani con oltre 70 anni sono circa il doppio (dato stabile in dieci anni sia per gli stranieri che per gli anziani), giovani con meno di 30 anni e donne sono di meno. Gli stranieri sono uno su dieci (10%, in Italia 4,9%, stabili in dieci anni). Gli anziani sono uno su quattro (25%) e in Italia il 15,4%: in dieci anni, le quote a Milano crescono di circa il 70% e in Italia dell’80%. Crescono le donne, una su sette (14,3% e 16%) e salgono di due punti percentuali in dieci anni sia a Milano che in Italia). I giovani sono uno su cento (1% e 1,5% in Italia, circa dimezzati in dieci anni sia a Milano che in Italia). Emerge da un’elaborazione Lab Mim della Camera di Commercio di Milano su dati Registro Imprese. I primati in Italia, chi guida l’economia: più giovani a Isernia, più donne a Palermo, più stranieri a Gorizia. Sulle cariche direttive: Isernia prima per giovani a quota 4%, con Potenza e Caserta, Palermo prima per donne col 23%, con Chieti e Isernia. Per stranieri, prime con uno su dieci, Gorizia, Bolzano e Milano. Per anziani prime Milano e Massa Cararra, con uno su quattro.  
   
   
SVILUPPO ABRUZZO: CHIODI, 100 MLN DI EURO A SOSTEGNO DEL TERRITORIO PRESTO 2, MISURE PER IMPRENDITORIALITÀ,LAVORO,TURISMO E ICT  
 
L´aquila, 9 settembre 2013 "Ad un anno esatto dal varo del primo Pacchetto P.re.s.t.o., una nuova Agenda guiderà le nostre azioni di governo per fronteggiare il perdurare della crisi ed attuare nuove dinamiche di sviluppo". Lo ha detto il presidente della Giunta abruzzese Gianni Chiodi, annunciando la definizione di P.re.s.t.o. 2, la seconda versione del Pacchetto Regionale per il Sostegno al Territorio e all´Occupazione che la Regione ha presentato questa mattina, presso gli uffici di Abruzzo Sviluppo, alle Organizzazioni sindacali ed alle Associazioni di categoria. Il varo definitivo del documento, che contiene misure strategiche a sostegno delle politiche attive del Lavoro, del credito, dell´imprenditorialità e delle infrastrutture, è atteso a breve, dopo la condivisione all´interno della Consulta del Patto per lo Sviluppo. "Anche in questa occasione - conferma il Governatore ? il principio ispiratore per la stesura del documento è stata la condivisione di proposte, obiettivi e strategie: la Regione ha messo sul piatto indicazioni e disponibilità finanziarie e dal confronto con le parti sociali e datoriali è nato questo nuovo pacchetto di misure". Il plafond di P.re.s.t.o. 2 ammonta a circa 100 milioni di euro, suddivisi in misure che vanno dalla formazione al turismo, dalla banda larga all´Ict, passando per il sostegno al credito, all´imprenditorialità, alla cooperazione e aggregazione e al patrimonio artistico. Stilato anche un cronoprogramma, per garantire che l´attuazione di tutte le misure avvenga in tempi certi. "Se la prima versione di P.re.s.t.o., aveva tra le priorità la riapertura del dialogo con il Governo centrale, questo secondo documento certifica, tra le altre cose, che quel dialogo si è rafforzato - conclude Chiodi - perché molte delle misure in agenda prevedono il diretto coinvolgimento delle strutture ministeriali per la firma di specifici Accordi di Programma in cui, ancora una volta, l´Abruzzo fa da apripista per le altre regioni italiane".  
   
   
LAZIO: IL PROGETTO PER LO SVILUPPO E IL LAVORO INVESTIMENTI PER FAR USCIRE IL LAZIO DALLA CRISI, INVESTENDO NUOVE RISORSE ECONOMICHE. PAGARE ALLE IMPRESE I DEBITI DELLA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE. 12 MILIARDI DI EURO  
 
Roma, 9 settembre 2013 - La Regione Lazio è stata la prima in Italia a firmare il contratto con il governo per il pagamento dei debiti alle imprese incassando 5,3 miliardi. Adesso ha la possibilità di aggiungerne altri tre entro febbraio del 2014 e di mettere a pagamento 8,3 miliardi. Poiché i debiti complessivi della Regione sono pari a dodici miliardi, la giunta punta a ricontrattare con una transazione con i creditori e ad azzerarli. Oltre a immettere liquidità nel Lazio si trasformerà la Banca Impresa Lazio in un intermediatore finanziario per facilitare l’accesso al credito e si farà un accordo con l’Abi per l’allentamento del credit crunch, cercando di diminuire la rata annua di 900 milioni che si paga su altri 10 miliardi di debiti già trasformati in mutui. Sbloccare e investire i fondi dall’Europa per creare lavoro vero. 347 milioni di euro L´obiettivo è per sostenere la ripresa degli investimenti nell`innovazione e nelle start up. E’ stata istituita una cabina di regia per la gestione della nuova programmazione. Eliminare gli sprechi riorganizzando la Regione. 230 milioni di euro in tre anni e mezzo Stiamo riorganizzando la macchina amministrativa della Regione. È stato approvato un piano per la revisione della spesa. Non solo: da venti direzioni regionali si è passati a dodici nella struttura di comando e si è rilanciata la centrale unica degli acquisti. Semplificare la vita delle persone. Eliminate 400 leggi inutili Una cabina di regia per la semplificazione delle leggi e per ridurre la burocrazia della vita dei cittadini e delle imprese, che ha già visto il taglio di circa 400 leggi inutili.  
   
   
RICERCA E SVILUPPO, ALTRI 17 MILIONI PER L’INNOVAZIONE DELLE IMPRESE TOSCANE  
 
Firenze, 9 settembre 2013 – Piccole e grandi aziende toscane che vogliono scommettere sull’innovazione e la ricerca e che, per questo, si erano candidate per essere ammesse ai contributi messi in campo dalla Regione possono contare su una nuova tranche di risorse. Si tratta di 17 milioni di euro, che vanno ad aggiungersi ai 125 milioni messi a disposizione a febbraio dal Bando Unico Ricerca e Sviluppo 2012. La nuova tranche di risorse permetterà di finanziare complessivamente 19 progetti che erano stati dichiarati idonei, ma non finanziati, per mancanza di risorse e che si aggiungono ai 97 progetti già finanziati a dicembre 2012. In particolare il nuovo finanziamento (con risorse Fesr, Por Creo 2007-13) ha consentito di far scorrere la graduatoria dei progetti presentati sulle linee B e C del bando (chiuso il 15 marzo), che prevede tre linee di azioni: la linea A sostiene la creazione di alleanze di filiera fra piccole e medie imprese; la linea B si riferisce ai grandi progetti a sostegno degli investimenti delle imprese dei settori ad alta tecnologia, a partire dai cluster innovativi (poli di innovazione, distretti tecnologici); la linea C incentiva gli investimenti delle piccole e medie imprese che si presentano singolarmente, sempre nei settori delle tecnologie innovative. “L’aver potuto finanziare altri progetti conferma il successo dell’iniziativa – spiega l’assessore alle attività produttive Gianfranco Simoncini – che aveva già dimostrato la volontà del sistema toscano delle piccole e medie imprese di dare vita a progetti importanti, che fanno fare un salto di qualità alla capacità di innovazione e ne rilancia la competitività. Quello dell’innovazione è un passaggio ineludibile per avviare la ripresa e questo strumento va in quella direzione” . I progetti Si tratta di progetti che coinvolgono settori di punta dell’economia e della ricerca toscana (Hi Tech, Ict, nanotecnologie, biorobotica, farmaceutica, spazio), ma non mancano anche quelli presentati da centri di ricerca, imprese di comparti più tradizionali del manifatturiero, come meccanica, conciario, tessile, moda, farmaceutica. Con l’ultima tranche, ad esempio, si finanziano, fra gli altri, progetti per una bicicletta elettrica ecologica ad emissioni zero, dispositivi intelligenti per il controllo vocale utili per favorire persone disabili in ospedali, edifici pubblici e abitazioni, sistemi di sicurezza che utilizzano nuovi software e tecnologie elettroniche e di microelettronica. Fra i progetti già finanziati, sistemi innovativi per l’automotive, dispositivo per il risparmio energetico, l’efficienza nel sistema conciario, nuovi tessuti innovativi per il sistema moda ed, ancora, nei settori della telemedicina e della green economy, come il progetto che prevede l’uso delle piante per il monitoraggio ambientale. Le domande presentate da piccole medie e grandi imprese o da reti di pmi, insieme a enti di ricerca alla chiusura del bando, erano state complessivamente 292, di cui valutate positivamente 169, corrispondenti a 545 beneficiari (piccole e medie imprese, grandi imprese e organismi di ricerca), a 560 milioni di investimento e a 178 milioni di finanziamento. “Abbiamo deciso di far scorrere la graduatoria – spiega l’assessore Simoncini – per consentire il finanziamento di ulteriori progetti presentati. Riteniamo infatti che gli investimenti prospettati siano di grande utilità per rinnovare il sistema produttivo nel suo complesso e creare condizioni per la ripresa e la creazione, in prospettiva, di nuovi posti di lavoro”.  
   
   
BOLZANO - ECONOMIA ALTOATESINA IN LEGGERA RECESSIONE NEL 2013  
 
Bolzano, 9 settembre 2013 - ll 2013 sarà un anno negativo per l’economia altoatesina, che sconta la debolezza della domanda e la forte crisi italiana, ma la recessione nella provincia non assumerà toni drammatici. In base alle informazioni al momento disponibili, l’Ire – Istituto di ricerca economica della Cdc di Bolzano - prevede che la variazione del prodotto interno lordo sarà pari a -0,5%. Una contrazione più forte del Pil potrebbe però verificarsi per effetto di alcuni fattori di rischio, in gran parte legati alla situazione italiana. In particolare saranno fondamentali la stabilità governativa, la prosecuzione del cammino di riforme e il rispetto degli obiettivi di bilancio, in modo da non mettere a rischio la fiducia dei mercati nei confronti del debito sovrano. Un elemento di incertezza è rappresentato anche dal clima di fiducia dei consumatori. Questo, pur in ripresa sia in Italia, sia in Alto Adige, resta fragile ed un suo indebolimento potrebbe ritardare ulteriormente l’uscita dalla crisi. Bisogna poi tornare a fornire liquidità al sistema delle imprese, attraverso l’allentamento della stretta creditizia e il pagamento dei debiti arretrati della Pubblica Amministrazione. Qualora ciò non avvenisse nei tempi previsti, la conseguente mancata ripresa degli investimenti impedirebbe la ripartenza dell’economia prevista per fine anno. Infine, tale ripartenza dipenderà sensibilmente anche dalle esportazioni, e sarà di conseguenza sensibile all’evoluzione della congiuntura internazionale. Per l’Alto Adige sarà particolarmente rilevante l’andamento dell’economia in Germania e in Austria, con quest’ultima che potrebbe soffrire la crisi bancaria slovena. L’europa tarda a riprendersi e l’Italia resta in forte recessione - Nel 2013 il tasso di crescita dell’economia mondiale dovrebbe attestarsi sul 3,1%. La crescita delle economie emergenti sarà infatti inferiore alle attese (Brasile +2,5%; Russia +2,5%; India +5,6%; Cina +7,8%, Sudafrica +2%), anche per effetto della riduzione dei prezzi delle materie prime. In Giappone (+2%) le politiche monetarie e fiscali fortemente espansive hanno riavviato la crescita e anche il dato per gli Stati Uniti è positivo (+1,7%), grazie alla ripresa del mercato immobiliare, degli investimenti e della fiducia dei consumatori. L’economia europea resta invece debole. L’euro relativamente forte frena le esportazioni e il clima di fiducia di imprenditori e consumatori – seppur in miglioramento – risente del prolungarsi della crisi e dell’accresciuta disoccupazione. In molti paesi le imprese lamentano difficoltà di accesso al credito a causa della debolezza del sistema bancario e delle scarse prospettive di crescita dell’economia reale. Nel 2013 l’Eurozona sarà pertanto ancora in recessione (−0,6%) e anche paesi economicamente forti come la Germania (+0,3%) faranno segnare tassi di crescita assai moderati. La crisi italiana (−1,8%) resta profonda. La disoccupazione, l’elevato carico fiscale, la stretta creditizia e la condizione di generale incertezza continuano a frenare la domanda. La ripresa dovrebbe iniziare solo negli ultimi mesi dell’anno, sostenuta dalle esportazioni, dallo sblocco del pagamento dei debiti della Pubblica Amministrazione verso le imprese e dai ridotti prezzi delle materie prime. Il clima di fiducia dei consumatori altoatesini è in ripresa - Nel primo semestre del 2013 i consumatori altoatesini hanno in parte riguadagnato un certo ottimismo. L’indice del clima di fiducia è progressivamente tornato su livelli analoghi a quelli di Austria e Germania, quindi ben superiori alla media europea. Le attese della popolazione riguardo all’andamento dell’economia nei prossimi mesi sono migliorate, coerentemente con le previsioni macroeconomiche che indicano un ritorno alla crescita a partire dagli ultimi mesi dell’anno. Anche la sospensione dell’Imu, il rinvio dell’aumento dell’aliquota Iva e la moderata inflazione hanno contribuito a rendere meno negativo il clima di fiducia, in quanto consentiranno di limitare la perdita di potere d’acquisto. Ciò ha influenzato positivamente le aspettative dei consumatori riguardo alla situazione economica della propria famiglia e alle possibilità di risparmio. Tra gli imprenditori permane un forte pessimismo - Solo il 64% delle imprese altoatesine valuta positivamente la redditività conseguita nel primo semestre del 2013. Si tratta del peggiore risultato rilevato da quando, nel 2000, l’Ire ha avviato l’indagine congiunturale semestrale. Ad incidere negativamente sulla redditività sono stati sia i costi di produzione, che il 48% degli intervistati ritiene aumentati rispetto al primo semestre del 2012, sia l’andamento del volume d’affari, che un’identica percentuale di imprese ha giudicato in diminuzione. Gli ordinativi dall’estero sono rimasti sui livelli dello scorso anno, mentre vi è stato un deciso calo per quanto riguarda il mercato locale altoatesino e addirittura un crollo degli ordinativi provenienti dalle altre province italiane. Le aspettative per il secondo semestre 2013 rimangono pessimistiche, tanto che la quota di imprese con redditività soddisfacente dovrebbe rimanere invariata al 64%. Le imprese prevedono infatti un andamento al ribasso del volume d’affari e degli ordinativi rispetto al secondo semestre del 2012. I risultati peggiori si registreranno ancora una volta sul mercato italiano, ma la situazione dovrebbe permanere fortemente negativa anche per quanto concerne il mercato locale. Si temono inoltre nuovi incrementi dei costi, nella consapevolezza che questi non potranno essere compensati da un incremento dei prezzi di vendita a causa della debolezza della domanda. Prevalgono le aspettative pessimistiche anche per quanto riguarda l’occupazione. Settore manifatturiero - Il settore manifatturiero risente in modo deciso della crisi economica, tanto che solo il 61% delle imprese valuta positivamente la redditività conseguita nel primo semestre del 2013. L’indice di redditività è così tornato ai livelli minimi toccati nel 2009. Si avverte un significativo calo della domanda sul mercato interno provinciale e ancor più sul mercato nazionale. Le imprese lamentano inoltre l’aumento dei costi di produzione. A livello delle singole branche, la quota di imprese con redditività positiva resta relativamente elevata nel comparto alimentare, nel settore tessile e dell’abbigliamento e nella fabbricazione di prodotti chimici e materie plastiche, mentre soffrono i comparti “materiali da costruzione”, “legno e mobili” e “articoli per sport, hobby e tempo libero”. Nella seconda metà dell’anno non vi saranno miglioramenti sensibili. In particolare, non è previsto alcun aumento dei prezzi di vendita che possa compensare l’incremento dei costi di produzione, mentre la crisi dell’economia nazionale trascina verso il basso gli indici relativi al volume d’affari ed agli ordinativi. Costruzioni - Il clima di fiducia nel settore delle costruzioni è decisamente negativo: meno della metà delle imprese (48%) hanno conseguito una redditività positiva nel primo semestre dell’anno. Fatturato e ordinativi sono in calo rispetto al già insoddisfacente primo semestre del 2012, mentre crescono i costi di produzione. I problemi riguardano indistintamente tutte le branche dell’edilizia, dalla costruzione di infrastrutture a quella di edifici, sino ai lavori di impiantistica e completamento. Nella seconda metà dell’anno la situazione resterà altrettanto critica, con un indice di redditività attesa pari al 49%. Le aspettative degli operatori del settore sono pessimistiche sotto tutti gli aspetti: volume d’affari e ordinativi, prezzi di vendita, costi di produzione e, purtroppo, occupazione. Commercio e riparazione di veicoli - L’indice di redditività relativo al primo semestre 2013 si attesta al 62%, un valore molto basso. Quasi i due terzi degli operatori lamentano un calo di fatturato e anche l’evoluzione dei costi è giudicata negativamente. Del resto, i dati relativi alle immatricolazioni di automobili in Alto Adige indicano una flessione del 14% rispetto al primo semestre 2012. Anche nella seconda metà dell’anno fatturato e ordinativi saranno in forte contrazione. L’aumento dei costi dovrebbe però essere più contenuto e parzialmente compensato da un leggero incremento dei prezzi. L’indice di redditività dovrebbe così aumentare, con il 70% delle imprese che prevede una redditività positiva. Commercio all’ingrosso - Il commercio all’ingrosso è in assoluto il settore dell’economia altoatesina che mostra la peggiore redditività. Le imprese soddisfatte della propria situazione reddituale nel primo semestre 2013 sono infatti meno della metà (46%). Questo record negativo è essenzialmente dovuto al calo della domanda su tutti i mercati: estero, locale e soprattutto nazionale. La crisi economica italiana produce effetti negativi particolarmente per quelle imprese del commercio all’ingrosso che svolgono la tradizionale funzione di “ponte” tra l’area economica italiana ed i paesi di lingua tedesca. La crisi ha inciso pesantemente su quasi tutte le branche del commercio all’ingrosso. A soffrire di più è stato il commercio di legname e materiali da costruzione, penalizzato dalla grave recessione che ha colpito l’edilizia. Nessun miglioramento della redditività è previsto per la seconda metà dell’anno, con la contrazione del volume d’affari che appare destinata a perdurare anche nei prossimi mesi. Commercio al dettaglio - Nel primo semestre del 2013 i consumatori altoatesini hanno in parte riguadagnato un certo ottimismo. L’indice del clima di fiducia è progressivamente tornato su livelli analoghi a quelli di Austria e Germania, quindi ben superiori alla media europea. Le attese della popolazione riguardo all’andamento dell’economia nei prossimi mesi sono migliorate, coerentemente con le previsioni macroeconomiche che indicano un ritorno alla crescita a partire dagli ultimi mesi dell’anno. Anche la sospensione dell’Imu, il rinvio dell’aumento dell’aliquota Iva e la moderata inflazione hanno contribuito a rendere meno negativo il clima di fiducia, in quanto consentiranno di limitare la perdita di potere d’acquisto. Ciò ha influenzato positivamente le aspettative dei consumatori riguardo alla situazione economica della propria famiglia e alle possibilità di risparmio. Trasporti - In questo settore è necessario distinguere tra il trasporto di persone e quello di merci. Il primo ha subito in misura nettamente inferiore le conseguenze della crisi: la riduzione del fatturato è stata contenuta e oltre tre quarti delle imprese (76%) hanno mantenuto una situazione reddituale soddisfacente nel primo semestre del 2013. Le attività legate al trasporto merci e alla logistica sono invece più sensibili alla congiuntura, con la maggior parte delle imprese che ha dovuto affrontare un calo della domanda. Di conseguenza, nel comparto merci la redditività è stata soddisfacente solo per la metà circa delle imprese (51%). In base alle aspettative espresse dagli operatori, la crisi nel settore dovrebbe addirittura accentuarsi nella seconda metà dell’anno, con possibili riflessi negativi anche sull’occupazione. La quota di imprese che prevedono una redditività soddisfacente nei prossimi sei mesi è infatti pari al 69% nel trasporto di persone ed appena al 47% nel trasporto merci. Alberghi e ristoranti - La quota di alberghi, bar e ristoranti che valutano positivamente la redditività conseguita nel primo semestre è in calo rispetto all’anno scorso e si attesta al 64%. A tale risultato ha contribuito anche una leggera riduzione del numero di pernottamenti (−3,3% rispetto al 2012 tra gennaio ed aprile), dovuta soprattutto al calo dei turisti italiani. Ad incidere negativamente sul risultato complessivo del settore non sono però tanto gli alberghi, quanto piuttosto i ristoranti e, soprattutto, i bar, che risentono anche della riduzione dei consumi da parte della popolazione locale. Gli imprenditori temono un’ulteriore contrazione della redditività nella seconda metà del’anno, tanto che solo il 59% si attende un risultato soddisfacente. Si prevede, infatti, che il volume d’affari resti molto al di sotto di quello conseguito nel secondo semestre del 2012. Anche gli elevati costi, in parte dovuti alle imposte, continuano a rappresentare un problema per il settore. Servizi - Nel primo semestre dell’anno la redditività nel settore dei servizi è sensibilmente diminuita, ma con un indice pari al 72% resta ben al di sopra della media dell’economia altoatesina. Bisogna tuttavia tenere presente che si tratta di un settore assai eterogeneo. Da un lato vi sono branche che hanno ottenuto una redditività buona, come i servizi alle imprese e l’informatica, dall’altro comparti che hanno sofferto maggiormente, come l’editoria, i servizi alle persone ed i servizi finanziari ed assicurativi. Nel secondo semestre del 2013 la quota di imprese in grado di ottenere una redditività soddisfacente dovrebbe aumentare solo leggermente, portandosi al 74%. In generale, i previsti incrementi dei costi non potranno essere compensati che in minima parte attraverso aumenti del prezzo pagato dagli utenti e il volume d’affari sarà inferiore rispetto al secondo semestre dello scorso anno. Agricoltura - Anche nel primo semestre del 2013 l’agricoltura si conferma come l’unico settore dell’economia altoatesina relativamente immune dalla crisi. Infatti, nonostante i costi di produzione siano sensibilmente aumentati, la quasi totalità delle cooperative (96%) ha potuto corrispondere ai produttori prezzi buoni o almeno soddisfacenti. Le aspettative per il secondo semestre sono unanimemente positive. Nel caso delle mele e del vino la crescita dei costi potrà essere compensata da un aumento dei prezzi di vendita, sostenuti dal buon andamento della domanda estera. In particolare i dati relativi alla commercializzazione delle mele sono molto incoraggianti: le giacenze nei magazzini sono inferiori di oltre il 30% rispetto allo scorso anno. Nel caso dei latticini, invece, gli aumenti di prezzo saranno più contenuti, per effetto della forte concorrenza. Il buon andamento del mercato locale consente comunque anche alle latterie sociali di guardare con fiducia ai prossimi mesi.  
   
   
LA TOSCANA VA IN CINA PRONTA AD OSPITARE UNIVERSITÀ E AZIENDE CREATIVE  
 
Firenze, 9 settembre 2013 - La Toscana vola in Cina indossando i panni di terra di investimenti. Con questo spirito parteciperà, da protagonista, alla Design Week di Shangai, evento internazionale che dal 5 settembre fino all’11 settembre animerà la metropoli cinese. In Cina la Toscana presenterà infatti le sue migliori opportunità di investimento, rivolgendosi a chi vuole magari creare joint venture o aprire poli in Toscana. Si parte dal successo dell’operazione Tongji University, che presto porterà alla nascita a Firenze di un centro sino-italiano di design a Villa Strozzi, e dal centro di ricerca italo-cinese sul tessile che sorgerà invece a Prato. La Cina non è solo un immenso e nuovo mercato. “Dopo gli Stati Uniti – sottolinea l’assessore alle attività produttive della Toscana, Gianfranco Simoncini – la Cina è il secondo paese nel mondo che più investe nel mondo sulla ricerca. A Shangai la Toscana punta ad attrarre sul proprio territorio nuove università straniere e, soprattutto, nuove aziende creative. Dalla collaborazione con questo paese la Toscana può sicuramente trarre vantaggi”. In particolare, per fare marketing territoriale, domani, venerdì 6 settembre, è atteso un seminario organizzato da Regione e Comune di Firenze con la collaborazione dell’ufficio Unesco di Shangai e della Tongji University. L’obiettivo è attrarre nuovi investimenti nei settori più avanzati Parteciperanno i più importanti stakeholder e decision maker cinesi. La delegazione toscana, guidata dal direttore di Toscana Promozione Stefano Giovannelli, e presente per tre giorni, dal 4 al 6 settembre, sarà composta dall’assessore all’educazione, ai fondi europei, all’università e la ricerca del Comune di Firenze Cristina Giachi e dal direttore del Polimoda, Linda Loppa. Saranno presentate le eccellenze del made in Tuscany nei settori creativi e high-tech e le opportunità immobiliari di tutti i comuni coinvolti nel progetto Invest in Tuscany. Le proposte di Colle Val D’elsa, Livorno e Siena – Tra questi c’è il Comune di Colle Val d’Elsa, che presenterà la new city toscana ripensata da Jean Nouvel con l’intenzione di candidarsi come sede di un’università straniera e come polo di attrazione. Per l’industria creativa del design. C’è il comune di Livorno, che si candida come sede di università straniere interessate ad approfondire la gestione logistica in stretto collegamento con il Master Universitario “Gestion des Systèmes Logistiques” gestito dall’Università di Pisa e dai principali enti livornesi. A Shanghai ci sarà anche il Comune di Siena che, in accordo con Toscana Promozione, presenterà alcune prestigiose opportunità di investimento immobiliare.  
   
   
WEISSENFELS: IMPEGNO REGIONE FVG PER FUTURO AZIENDA  
 
Trieste, 9 settembre 2013 - La Regione Friuli Venzia Giulia segue con apprensione le vicende societarie della Weissenfels, è solidale con i 90 dipendenti che rischiano di perdere il posto di lavoro e quindi intende percorrere tutte le strade possibili per scongiurare la chiusura dell´Azienda. Per questa ragione intende incontrare al più presto il nuovo amministratore unico, Roberto Mezzela, per chiarire ogni aspetto della vicenda e capire se vi sono e quale portata abbiano eventuali manifestazioni di interesse a rilevare la storica acciaieria di Fusine. Questo, in sintesi, quanto affermato dall´assessore al lavoro, Loredana Panariti, che questa mattina, fuori dai cancelli dello stabilimento di Fusine, nei pressi di Tarvisio (Ud), ha incontrato lavoratrici e lavoratori, assieme ai rappresentanti delle organizzazioni sindacali, e alla presenza della senatrice Isabella De Monte, del vice sindaco di Tarvisio Renzo Zanette, di assessori e consiglieri comunali. "La situazione è complicata", ha ammesso Panariti, ricordando come dallo scorso luglio la Regione tenti, invano, di incontrare i vertici dell´Azienda, ceduta nel 2012 al gruppo Itp Energy di Roma. "Consideriamo Weissenfels un presidio industriale ed occupazionale fondamentale per l´economia della nostra montagna e non lasceremo nulla di intentato", ha garantito Panartiti, assicurando nel contempo che la Regione è anche pronta ad accompagnare lavoratrici e lavoratori in un eventuale percorso che preveda l´impiego degli ammortizzatori sociali. "Così come sindacati e lavoratori, anche noi chiediamo alla Itp Energy - ha concluso l´assessore Panariti - di non ostacolare un´operazione di cessione, ma di adoperarsi affinché questa possa avvenire nel più breve tempo possibile".  
   
   
SVILUPPO INDUSTRIALE, REGIONE BASILICATA RADDOPPIA FONDI A CONSORZIO ASI PZ  
 
Potenza, 9 settembre 2013 - La Giunta regionale della Basilicata, su proposta dell’assessore alle Attività produttive e Lavoro Marcello Pittella, ha approvato un disegno di legge che prevede l’incremento del fondo destinato al Consorzio per lo sviluppo industriale della provincia di Potenza, aumentando la cifra annuale da uno a due milioni di euro per gli anni 2013, 2014 e 2015. “Con il raddoppio del finanziamento – ha spiegato l’assessore Pittella – mettiamo il Consorzio industriale nelle condizioni di abbattere la massa debitoria che ha accumulato nel corso degli anni, in un disegno di risanamento, di razionalizzazione e di rilancio peraltro già avviato, che consentirà all’Ente di riprendere un percorso di sviluppo economico da troppo tempo interrotto. L’operazione finanziaria – ha aggiunto l’assessore – così come la gestione oculata e responsabile dell’attuale Commissario, è finalizzata a rimuovere le attuali difficoltà e ad assicurare la continuità della fornitura di servizi indispensabili allo svolgimento delle attività produttive insediate nelle aree industriali della provincia di Potenza. La maggiore disponibilità economica consentirà inoltre il pagamento degli stipendi ai dipendenti e di abbattere il debito arretrato. Il fondo di due milioni di euro all’anno, sommato al contenimento della bolletta energetica consortile e all’avvio della operatività del nuovo modello di gestione delle aree, traghetterà il Consorzio verso il nuovo assetto che scaturirà dal processo di completamento della legge di riforma”. Infine l’assessore Pittella, accogliendo la richiesta dei sindacati, ha annunciato che attiverà “un tavolo di concertazione con il Commissario dell’Asi e le organizzazioni sindacali per affrontare tutte le problematiche connesse al Consorzio, con lo stesso spirito di collaborazione e condivisione degli intenti che già in passato ha portato a positive intese”.  
   
   
FERRIERA TRIESTE: SERRACCHIANI, GOVERNO DETERMINATO A INDIVIDUARE SOLUZIONE  
 
Trieste, 9 settembre 2013 - "Il Governo ha dimostrato una forte determinazione a dare soluzione alle questioni aperte connesse alla Ferriera di Servola". Lo ha affermato la presidente del Friuli Venezia Giulia, Debora Serracchiani, al termine dell´incontro che si è tenuto il 5 settembre a Roma presso il Ministero dello Sviluppo economico, alla presenza del sottosegretario allo Sviluppo economico Claudio De Vincenti, del sottosegretario alle Infrastrutture Rocco Girlanda, del direttore generale del Ministero dell´Ambiente Maurizio Pernice, del sindaco di Trieste Roberto Cosolini, della presidente della provincia di Trieste Maria Teresa Bassa Poropat, del commissario straordinario del Gruppo Lucchini Piero Nardi, e di rappresentanti dell´Autorità portuale di Trieste e del gruppo Arvedi. Serracchiani ha osservato che "il Governo ha espresso la sua attenzione prioritaria nei confronti della tutela dell´ambiente, della prosecuzione della produzione siderurgica, della portualità e della logistica, e nel complesso ha manifestato la volontà di voler giungere in tempi brevi alla chiusura dell´accordo di programma. In questo momento la più pesante crisi industriale di Trieste è oggettivamente in salde mani". La presidente Serracchiani ha sostenuto la necessità di chiarire il quadro di un complesso di problematiche connesse alla dichiarazione della crisi industriale complessa, precisando "è fondamentale sapere chi fa cosa, quanto si mette e in quanto tempo si fa", oltre alla necessità di definire da subito ruoli e posizioni di tutti i soggetti. Un capitolo affrontato con particolare attenzione è stato quello delle bonifiche, che vedrà impegnati in prima fila la Regione e il ministero dell´Ambiente, che hanno programmato incontri tecnici che inizieranno già dalla prossima settimana.  
   
   
POTENZA - BASILICATA: INFLAZIONE IN DISCESA NEL PRIMO SEMESTRE 2013  
 
Potenza, 9 settembre 2013 - In Basilicata l’inflazione è in discesa e, negli ultimi mesi, è tornata a ri-allinearsi a quella nazionale, dopo un biennio in cui ha viaggiato a ritmi molto più sostenuti: a giugno, la variazione tendenziale dell’indice dei prezzi è scesa al +1,1%, un decimo di punto al di sotto della media italiana. E’ quanto emerge dalla Rilevazione sull’inflazione in Basilicata nel primo semestre 2013, effettuata dal Centro Studi Unioncamere Basilicata per l’Osservatorio Regionale Prezzi & Tariffe. I maggiori rincari si registrano nei generi alimentari (+2,3%), dove tuttavia gli incrementi dei prezzi risultano mediamente inferiori a quelli osservati nel resto del Paese (+2,9%). Inferiore alla media nazionale è anche l’inflazione tariffaria, grazie alla crescita assai contenuta dei prezzi amministrati per i servizi di raccolta e smaltimento rifiuti e per la fornitura dell’acqua potabile. Per contro, si sconta un’inflazione più elevata nel settore dei servizi privati, soprattutto per i maggiori rincari nei pubblici esercizi (bar e ristoranti), e nei beni industriali non alimentari, per effetto dei rialzi dei listini di diversi prodotti dell’abbigliamento e calzature. «L’inflazione al ribasso è un dato da acquisire sul percorso di una potenziale, ritrovata fiducia – dichiara il presidente di Unioncamere Basilicata, Pasquale Lamorte – poiché ha riflessi concreti sull’andamento dei salari reali e sulla domanda interna. Ciò significa che si traduce in un’opportunità per i consumi, poiché restituisce una parte del potere di acquisto alle famiglie. L’auspicio è che questi trend continuino, così da ammortizzare i rincari manifestati negli ultimi anni, soprattutto a causa dell’aumento dei prezzi dei prodotti petroliferi». Rallenta dunque l’intensità dei rincari ma c’è un pericolo in agguato: il rincaro dei costi della bolletta dell’energia elettrica per le utenze domestiche, che ha ripreso a salire nel terzo trimestre del 2013 dopo due riduzioni trimestrali consecutive. Nel corso degli ultimi anni, ha avuto i maggiori benefici chi ha sottoscritto contratti di fornitura sul mercato libero. Le offerte con prezzo monorario bloccato per 12 mesi hanno garantito un risparmio medio del 2% (circa 10 Euro di spesa in meno in un anno); nel caso delle offerte con prezzo bloccato per 24 mesi, invece, il risparmio è stato nell’ordine del 3,6% (19 Euro in meno in due anni). Molto più convenienti si sono dimostrate le offerte biorarie: chi ha sottoscritto un contratto con prezzo bloccato per 12 mesi, nel Iii trimestre 2012 ha sopportato una spesa annua complessiva di circa 473 Euro, 44 Euro in meno rispetto al mercato di tutela (-8,5%). Circa i contratti con prezzi variabili (a sconto sulle tariffe fissate dall’Autorità per l’Energia), la convenienza del mercato libero è infine quantificabile tra il 3,5 e il 4,5% della spesa annua complessiva. Il costo della bolletta del gas naturale per le utenze domestiche (rilevazione al terzo trimestre 2013) è in discesa rispetto al 2012. Per la prima volta, dopo tre anni, il confronto con il costo della bolletta di 12 mesi prima è vincente e si concretizza in un risparmio di 14 euro annui. In termini assoluti, però, i livelli raggiunti restano molto elevati (rispetto al 2010, le utenze domestiche pagano – oggi – quasi 150 euro in più). Il percorso discendente delle tariffe si deve alla riduzione dei costi di approvvigionamento della materia prima (29 euro/anno in meno rispetto allo stesso trimestre del 2012), che rappresentano il 39% della bolletta complessiva; mentre nella direzione opposta hanno spinto i costi per il servizio di distribuzione, il cui trend di crescita è in sensibile accelerazione dall’inizio dell’anno. Nel corso dell’ultimo triennio, le utenze domestiche che hanno sottoscritto contratti di fornitura sul mercato libero hanno beneficiato sempre di condizioni mediamente più favorevoli rispetto a quelle del mercato tutelato, fissate dall’Aeeg (sui 12 mesi il risparmio medio è stato di circa 37 euro in un anno, sui 24 mesi è stato nell’ordine di 33 euro per anno).  
   
   
TRENTO, TECHPEAKS: APPROVATI I CRITERI PER LA CONCESSIONE DEI PRIMI CONTRIBUTI ALLE START UP IN TUTTO CIASCUNA NUOVA IMPRESA POTRÀ ACCEDERE A CONTRIBUTI PUBBLICI FINO A 200.000 EURO  
 
Trento, 6 settembre 2013 - "Sulle start up, in particolare nel campo delle Ict, la Provincia ha puntato molto, valorizzando idee e capacità di iniziativa. Dal progetto Techpeaks usciranno 30 nuove imprese. Oggi abbiamo approvato criteri e modalità di concessione del contributo provinciale, che ammonta a 25.000 euro per ciascuna start up. Un passaggio importante, considerata anche la serietà con cui i progetti sono stati selezionati: si pensi che sono arrivate 414 proposte da 54 diverse nazioni. Da queste abbiamo selezionato 72 progetti, corrispondenti ad altrettante persone fisiche, che sono poi state invitate ad aggregarsi formando, al fine di questo percorso, 30 progetti d´impresa, naturalmente sul territorio trentino. Alla crisi si reagisce anche in questo modo: incoraggiando la nuova imprenditorialità, creando in Trentino le condizioni affinché essa nasca e cresca sul nostro territorio". Così l´assessore provinciale all´industria Alessandro Olivi, in merito all´approvazione, oggi in Giunta, di alcuni dei criteri del bando emesso da Trento Rise, riguardanti il ruolo del soggetti coinvolti - Provincia, Trento Rise e Trentino Sviluppo - e le modalità di erogazione del contributo, per un impegno complessivo da parte della Provincia, in questa fase, di 750.000 euro. I progetti d´impresa che, in un secondo momento, riusciranno ad attrarre investitori privati, riceveranno una ulteriore, significativa quota di 175.000 euro. In totale quindi la Provincia metterà a disposizione di ciascuna start up fino a 200.000 euro, per un totale di 6 milioni di euro stanziati. Per quanto riguarda gli ambiti in cui si muoveranno le nuove imprese, in generale si tratterà di prodotti o applicazioni informatiche in svariati settori, da quello ambientale alle biotecnologie fino alla bioedilizia e al risparmio energetico, con una attenzione particolare ad applicazioni che possano avere ricadute sul territorio o generare sinergie con altre aziende. Nel mese di gennaio Trento Rise ha emesso, in collaborazione con Trentino Sviluppo, il Bando I (o bando pilota) del programma, con lo scopo di promuovere, selezionare e lanciare 30 start up nel settore delle tecnologie dell´informazione e comunicazione. La collaborazione fra Trento Rise e Trentino Sviluppo è disciplinata da una apposita convenzione, stipulata su indicazione della Giunta Provinciale che nella seduta del 29 dicembre 2012, ha condiviso il Programma Techpeaks (allora denominato, provvisoriamente, “progetto 103 start up”). In seguito sono pervenute 414 istanze, da parte di soggetti provenienti da 54 diverse nazionalità: tra questi sono stati selezionati 72 candidati che hanno quindi avuto accesso alle fasi 1 e 2 previste dal Bando stesso. In sintesi: - la Fase 1 ha durata di sei mesi, a partire dal 30 maggio 2013 e fino al 30 novembre 2013. - la Fase 2 ha durata di 12 mesi e decorre dal 1° dicembre 2013. La Fase 1 prevede 2 passaggi: a) selezione da parte di una Commissione di valutazione (nominata da Trento Rise in collaborazione con Trentino sviluppo) dei progetti imprenditoriali presentati dai Gruppi formatisi fra i 72 candidati selezionati, candidati che dunque sono stati invitati ad unire le forze e a sviluppare le opportune sinergie; b) avvio entro sei mesi, da parte dei soggetti la cui idea è stata selezionata, di un’impresa sul territorio provinciale e presentazione dell’istanza di contributo di 25.000,00 euro da utilizzare per tradurre in business il progetto imprenditoriale selezionato. Con il provvedimento assunto oggi si è deciso come disciplinare il secondo step della Fase 1 definendo in particolare il ruolo degli enti coinvolti (Trento Rise, Trentino Sviluppo e Provincia autonoma di Trento) e le procedure e le modalità di concessione ed erogazione del contributo di euro 25.000 per ciascuna start up. In sostanza questi primi fondi saranno messi immediatamente a disposizione dell´impresa, il che costituisce una novità rispetto al passato, quando i contributi venivano erogati al completamento dell´iniziativa. In questo modo l´impresa ha la possibilità di sostenere le spese di avvio. Per essere spese queste risorse avranno però bisogno dell´autorizzazione del tutor scelto per essa da Trento Rise, in base alle caratteristiche del progetto imprenditoriale stesso. La Fase 2 sarà disciplinata con un successivo provvedimento. Scopo di tale fase sarà quella di supportare le start up nella ricerca di un investitore privato (Matching fund) che finanzi il progetto imprenditoriale oggetto di contributo. Le imprese che supereranno questa fase avranno accesso ad un altro contributo pubblico di 175.000 euro ciascuna. Le risorse necessarie alla copertura della spesa derivante dal provvedimento proposto e alla seconda fase (successivamente regolamentata) sono quelle già messe a disposizione di Trento Rise.  
   
   
IMPRESE STARTUP IN CRESCITA IN CAMPANIA: CONFERMA VALIDITÀ STRATEGIA REGIONE  
 
Napoli, 9 settembre 2013 - "I dati che rilevano una crescita esponenziale delle start up nella nostra Regione, aumentate di 37 unità negli ultimi 5 mesi, confermano la validità della strategia posta in essere dalla Regione Campania”. Così l´assessore alle Attività produttive della Regione Campania Fulvio Martusciello commenta gli ultimi dati diffusi da Infocamere sulla nascita di imprese startup. In Campania sono 43 le imprese iscritte nel registro delle start up innovative di Infocamere, su un totale, a livello nazionale, di 1093. "E’ frutto della combinazione – sottolinea - tra la valorizzazione dei giovani talenti imprenditoriali, attraverso la stimolazione delle idee progettuali, e l´affiancamento ai potenziali imprenditori, per fare in modo che possano collegarsi efficacemente al mercato e sfruttare le opportunità di sostegni finanziari attivati a livello nazionale, come il bando Smart & Start, con una dotazione di 190 milioni di euro, sul quale è attiva l´agenzia regionale Campania Innovazione, con un´azione di informazione ed orientamento. "Su questo terreno fertile si innesterà l´azione della costituenda rete regionale degli incubatori, prevista nella legge finanziaria regionale 2013. Grazie alla rete metteremo a sistema su scala regionale tutti i programmi per la creazione di nuove imprese e lo sviluppo competitivo delle nostre Pmi"”, conclude Martusciello.  
   
   
FIRENZE - L´ECONOMIA FIORENTINA NEL SECONDO TRIMESTRE 2013  
 
Firenze, 9 settembre 2013 - Natalità e mortalità delle imprese fiorentine, imprenditoria straniera e prezzi all´ingrosso: su questi temi si concentrano i nuovi aggiornamenti statistici pubblicati sul sito della Cdc. Natalità e mortalità delle imprese fiorentine: Tra aprile e giugno le imprese hanno dato un lieve segnale di recupero dei livelli, soprattutto su base congiunturale. Si ravvisa, però, anche un allargamento dell’area del disagio, visto l’incremento – rispetto a giugno 2012 – delle imprese coinvolte in procedure concorsuali o che hanno avviato l’iter per il loro scioglimento su base volontaria (rispettivamente +7,7% e +3,5%). La distribuzione sulla proprietà “status d’impresa” per forma giuridica consente di scoprire profili diversi: alla fine di Giugno il 16,9% delle società di capitale ha procedure in corso o è in fase di scioglimento, quota in crescita dal 16,1% di Giugno scorso e che riflette un incremento in valori assoluti del 6,9% (da 4.389 a 4.691 posizioni); in lieve aumento il numero delle società di persone (da 2.193 a 2.222). In decisa espansione (+37,5%) l’ammontare di imprese individuali che hanno sospeso la propria attività o che hanno dichiarato di non svolgerne alcuna. Disponibile sul sito camerale il Rapporto sull´argomento in questione. Imprenditoria straniera in provincia di Firenze - A metà anno le imprese straniere attive sono 14.151, in aumento su base annuale del 4,1% (ripartito tra +0,5 della parte comunitaria e +5,2 della parte extracomunitaria). Rispetto allo scorso anno, la crisi del settore edile ha investito i comunitari (-1,8%), più degli extracomunitari (+1,3); in crescita le imprese del settore agricolo (+4,4%) e del commercio (+5,5%), del manifatturiero (+7%), nonché dei servizi di trasporto e magazzinaggio (+2,7%). Gli stranieri con almeno una carica in imprese attive si avvicinano alla soglia delle 18.000 unità (17.890), in crescita del +3,7% rispetto al secondo trimestre 2012; la loro quota sul totale cresce, passando da 11,3% (Giugno 2012) a 11,9%. Il 70,4% loro (rispetto al 36,2% degli italiani) detengono una sola carica; nel complesso, essi arrivano ad accentrare su di loro 21.150 titoli (intesi come somma di cariche e qualifiche – 9,2% sul totale, +4,1% in un anno). Le nazionalità più diffuse in provincia di Firenze rimangono quelle classiche per la nostra provincia: cinesi, albanesi, romeni e marocchini assieme rappresentano il 55,6% degli stranieri che detengono almeno una carica in un’impresa attiva fiorentina. Le prime 10 nazionalità, invece, arrivano al 69,1%. Tra queste, in forte crescita senegalesi, marocchini e cinesi, in calo iraniani e statunitensi. Disponibile sul sito camerale il Rapporto dedicato all´argomento in questione. La dinamica dei prezzi all’ingrosso (primo semestre 2013) - Riguardo all’andamento dei prezzi all’ingrosso per la provincia di Firenze, le rilevazioni camerali evidenziano alla chiusura del 2012, con riferimento ai gruppi di prodotti un ampio miglioramento per i vini (da +14,4% a +26,8%), gli oli (da +1,3% a +14,9%), i cereali (da -8,2% a +14,9%) e le uova (da +19,4% a +24,2%). Dinamiche stagnanti per conserve alimentari (-0,6%), carni fresche (-0,1%) e avicunicoli (+0,3%). A giugno 2013 si rileva un ritorno su un sentiero incrementale per la maggior parte delle quotazioni medie riferite ai raggruppamenti di prodotti quotati; in particolare si segnala il buon recupero dei vini, legati al mercato estero in termini di destinazione e come segmento oltre alle denominazioni di origine, mostra una conferma del rinvigorimento anche il toscano rosso; in recupero anche oli, cereali e carni (avicunicoli e rosse); diminuiscono i prezzi delle uova, risentendo prevalentemente di fattori stagionali e rallenta la dinamica del prezzo dei prodotti caseari. Disponibile sul sito camerale il Rapporto dedicato ai prezzi all´ingrosso.  
   
   
L’ITALIA INONDATA DI PRODOTTI CONTRAFFATTI. DALLE SIGARETTE, ALLA MODA, ALL´ALIMENTARE. L´ESTATE IL PICCO DI VENDITE  
 
Lecce, 9 settembre 2013- In questi ultimi due anni, le dogane e la polizia tributaria hanno sequestrato decine di milioni sigarette contraffatte, che com´é noto, possono essere anche più pericolose per la salute dei consumatori. Nel 2010, c´era stato un declino, ma la quantità aumenta ancora. Le statistiche per l´anno 2012 hanno confermato che il mercato del falso tocca ogni settore del commercio dove si possono fare ancora guadagni che anzi, con la crisi, aumentano per i prodotti contraffatti perché l´italiano medio non rinuncia alla griffe anche se taroccata. L´anno scorso, sarebbero stati bloccati profumi o cosmetici contraffatti alle dogane per una cifra pari a più del doppio rispetto al 2011, come pure capi di abbigliamento e accessori, orologi e gioielli, giocattoli per bambini o farmaci, prodotti alimentari, tutti contraffatti e quasi tutti provenienti dai mercati asiatici. Con l´avvento dell´estate, sottolinea Giovanni D’agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, aumentano anche le vendite al dettaglio di questi prodotti perché le spiagge e le giornate più lunghe consentono un incremento delle vendite certamente superiore alle medie invernali. Il problema, però, per arginare il fenomeno che tanto danno fa alla tipicità dei nostri prodotti e alle industrie di ogni settore impegnate a far valere i propri marchi, non sono tanto i dettaglianti, giacché le sanzioni previste dalla legge sono diventate sempre più pesanti e gravose per chi vende al pubblico tali beni, ma é la facilità con cui continuano a giungere sul mercato interno i prodotti contraffatti che riescono ancora ad eludere le dogane e i controlli all´interno dell´area Ue dove di frontiere fisiche non ce n´è più. É un fiume in piena che é difficile da contenere, ma che solo una politica comunitaria e non solo italiana dei controlli più accorta potrà disincentivare.  
   
   
REC: REGISTRO ESERCENTI IL COMMERCIO (SOPPRESSO)  
 
   Roma, 9 settembre 2013 - Il Registro esercenti il commercio (Rec), istituito con la Legge 426/71, è stato soppresso. L´art. 3 del D.l. 223/06 (convertito nella Legge 248/06) ha infatti cancellato l´obbligo di iscrizione al Rec anche per l´attività di somministrazione di alimenti e bevande, l´unico rimasto dopo la soppressione del Rec per il commercio al minuto ed all’ingrosso di prodotti alimentari e non alimentari (soppresso dal D.lgs. 114/98) e di quello per le attività turistico-ricettive (la Legge 135/01 ha soppresso la sezione speciale del Registro degli esercenti il commercio, istituita dalla Legge 217/83). Sono stati aboliti, quindi, gli esami per l´accertamento dell´idoneità per l´attività di somministrazione al pubblico di alimenti e bevande, che si svolgevano presso le Camere di commercio. Tutte le attività di distribuzione commerciale, ivi compresa la somministrazione di alimenti e bevande, sono svolte senza l´iscrizione a registri abilitanti. Si conferma, comunque, l’obbligo per i soggetti interessati all’avvio di un’attività di somministrazione di alimenti e bevande di attestare il possesso dei seguenti requisiti personali, morali e professionali, previsti dalla Legge 287/91, che vanno documentati direttamente al Comune: 1) diploma di scuola alberghiera o di scuola a specifico indirizzo professionale riconosciuti dallo Stato; 2) superamento dell’esame di idoneità effettuato presso le Camere di commercio (solo per i soggetti che hanno superato gli esami prima del 4.7.2006 o che hanno presentato domanda prima del 4.7.2006 e poi superato l’esame); 3) frequenza con esito positivo di un corso professionale riconosciuto dalle Regioni; 4) iscrizione nel Rec somministrazione. Con la soppressione del Rec è venuto meno anche l’obbligo di comunicare preventivamente e iscrivere al Registro Imprese il soggetto delegato alla somministrazione di alimenti e bevande (comunicazione che costituiva la precondizione per presentare la domanda di iscrizione al Rec). Il nome del delegato in possesso dei requisiti previsti dalla Legge 287/91 va indicato direttamente al Comune.  
   
   
OGGI A CARBONIA SEMINARIO INFORMATIVO SUL BANDO PER LE IMPRESE  
 
Cagliari, 9 settembre 2013 - Un seminario informativo per illustrare a tutti i soggetti interessati, i contenuti del bando per le imprese e la procedura per l’ottenimento degli incentivi. Lunedì 9 settembre alle 16,30 a Carbonia nella sala polifunzionale di piazza Roma si terrà un incontro organizzato in collaborazione con il coordinamento dei sindaci del territorio del Sulcis-iglesiente, che rientra nella fase di animazione per le manifestazioni di interesse relative all’attuazione dei Progetti di Filiera e Sviluppo Locale Pfsl per il rilancio delle aree di crisi della Sardegna. "L´incontro - sottolinea l´assessore della Programmazione Alessandra Zedda - sarà l’occasione per presentare la prima fase del Piano Sulcis sulle attività del settore agroalimentare che prevede 10 milioni di euro. Il bando è stato prorogato al 30 settembre per estendere la partecipazione alle imprese del Sulcis che, insieme a Porto Torres, rappresenta l’area che maggiormente soffre questo stato di crisi". I seminari sono organizzati dal Centro Regionale di Programmazione con il supporto del Bic Sardegna - Sardegna Imprese e Sviluppo in qualità di Soggetto Attuatore. E´ possibile consultare il bando all’indirizzo: www.Regione.sardegna.it sezione bandi e gare d´appalto.  
   
   
LEGGE SU AREE SVILUPPO INDUSTRIALE, REGIONE INCONTRA PRESIDENTE CONFINDUSTRIA AVELLINO  
 
Napoli, 9 settembre 2013 - L´assessore alle Attività produttive della Regione Campania Fulvio Martusciello ha incontrato il 5 settembre ad Avellino il presidente della Confindustria locale Sabino Basso. Basso ha sollecitato l´assessore a far approvare al più presto possibile la legge regionale sulle aree di sviluppo industriale. "La legge regionale sulle aree di sviluppo industriale - ha ricordato Martusciello - è appesantita da oltre trecento emendamenti che ne ritardano e ne impediscono l´approvazione. La proposta di legge è stata approvata all´unanimità dalla Commissione competente, in seguito però l´iter è stato rallentato dall´attività emendativa in aula. Mi auguro che prevalga il senso di responsabilità e si trovi una sintesi che consenta l´approvazione di una legge di cui c´è bisogno in tempi rapidi, per fornire una prima risposta alle criticità economiche ed occupazionali."  
   
   
LOMBARDIA: TROMBA D´ARIA DEL 29 LUGLIO, 4 MILIONI PER LE IMPRESE DEL NORD  
 
Milano, 9 settembre 2013 - Le imprese con sede operativa nei Comuni di Trezzo sull´Adda, Grezzago, Trezzano Rosa e Masate, in provincia di Milano, avranno a disposizione, a partire dai prossimi giorni, una riserva di 4 milioni di euro sulla misura ´Credito Adesso´, che consentirà loro di ottenere un abbattimento di 3 punti percentuali sul tasso di interesse che pagano agli istituti bancari per i prestiti. E´ quanto ha deciso la Giunta di Regione Lombardia, su proposta dell´assessore alle Attività produttive, Ricerca e Innovazione Mario Melazzini, per dare un sostegno alle attività produttive del Nord Milano, colpite, lo scorso 29 luglio, da una tromba d´aria, che ha danneggiato pesantemente fabbricati e attrezzature. Nello stesso provvedimento è prevista la possibilità di estendere la misura anche a imprese di altri territori vicini, interessate dalle stesse difficoltà. Risposta Concreta - "Con questa decisione - spiega Melazzini - vogliamo aiutare concretamente le imprese dei Comuni della provincia di Milano, colpite dalla tromba d´aria lo scorso 29 luglio, a superare le difficoltà in cui si trovano. D´altra parte il sostegno alle imprese è in cima alle priorità di questa Giunta, come dimostrano i tanti provvedimenti già assunti. Noi parliamo con i fatti". Il Provvedimento - Sulla linea ´Generale´ della misura già attiva ´Credito Adesso´, finalizzata a sostenere il capitale circolante delle imprese, sono previsti dunque una riserva pari a 4 milioni di euro per le imprese con sede operativa nei Comuni di Trezzo sull´Adda, Grezzago, Trezzano Rosa e Masate (con la possibilità di estendere la misura anche ai territori vicini) e un contributo in conto interessi, attraverso l´abbattimento di 3 punti percentuali rispetto al tasso che verrebbe accordato dall´istituto bancario convenzionato in base al rating dell´impresa. Analoghi interventi per favorire l´accesso al credito sono già stati attuati a favore delle imprese del Mantovano, colpite dal terremoto lo scorso anno, e delle aziende delle province di Sondrio e Lecco, danneggiate dalla chiusura della Ss36 alcuni mesi fa.