Pubblicità | ARCHIVIO | FRASI IMPORTANTI | PICCOLO VOCABOLARIO
 







MARKETPRESS
  Notiziario
  Archivio
  Archivio Storico
  Visite a Marketpress
  Frasi importanti
  Piccolo vocabolario
  Programmi sul web




 


LUNEDI

PAGINA 1 PAGINA 2 PAGINA 3 PAGINA 4 PAGINA 5 PAGINA 6
Notiziario Marketpress di Lunedì 07 Aprile 2014
CONSIGLIO DEI MINISTRI: 800 MILIONI PER L’EFFICIENZA ENERGETICA SU PROPOSTA DELLA PRESIDENZA DEL CONSIGLIO, DEL MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO E DEL MINISTERO DELL’AMBIENTE, IL CDM HA APPROVATO OGGI, IN PRIMA LETTURA, IL DECRETO DI RECEPIMENTO DELLA DIRETTIVA EUROPEA (2012/27 UE).  
 
 Roma, 7 aprile 2014 - Lo schema del decreto approvato il 4 aprile  introduce un set di nuove misure finalizzate a promuovere l’efficienza energetica nella pubblica amministrazione centrale, nell’edilizia pubblica e privata, nei processi produttivi, nei sistemi di produzione, trasmissione e distribuzione di energia e nel settore domestico, per conseguire l’obiettivo di riduzione dei consumi di energia al 2020 già fissato dalla Strategia energetica nazionale. “Consumare meno e meglio: un’economia più efficiente sotto il profilo energetico è la chiave di volta per rilanciare la crescita economica e favorire la creazione di nuovi posti di lavoro connessi alla diffusione di soluzioni tecnologiche innovative – ha commentato il ministro dello Sviluppo economico, Federica Guidi.- Il Governo mette a disposizione quasi 800 milioni di euro dal 2014 al 2020 per promuovere l’efficienza energetica. Sono inoltre previste - conclude il Ministro - iniziative che mirano ad accrescere la consapevolezza dei consumi energetici tra le famiglie”. “La sfida dell’efficienza energetica – ha sottolineato il Ministro dell’Ambiente Gianluca Galletti - può rappresentare un volano per la ripartenza del Paese, perché innescherà lavoro e quindi sviluppo sia nel pubblico che nel privato nell’ambito della Green Economy. Otterremo così, in prospettiva, un rilevante risparmio sia ambientale, in termini di minori emissioni di gas serra e polveri sottili, che economico grazie al minore consumo di energia. - Se pensiamo che il consumo degli edifici pubblici è pari al 18% di quello generale dello Stato, si comprende come acquisisca assoluto rilievo già il solo obiettivo di ‘ambientalizzazione’ del nostro patrimonio pubblico immobiliare”.  
   
   
ENERGIA, UMBRIA INVESTE 29 MILIONI DI EURO PER EFFICIENZA ENERGETICA  
 
 Perugia, 7 aprile 2014 – Per l´incremento dell´efficienza energetica di edifici pubblici e sistemi di illuminazione e per lo sviluppo dell´energia solare, Regione ed Enti locali dell´Umbria hanno investito circa 29 milioni di euro, di cui 19,7 milioni di contributi regionali. Gli interventi finanziati sono stati 150, già realizzati o in corso di realizzazione su edifici di proprietà dei Comuni e, in misura minore, di proprietà regionale, mirati alla riduzione dei consumi energetici e delle emissioni di gas serra e sostanze inquinanti nell´aria, con benefici ambientali e in termini di risparmio economico. Il quadro degli interventi ammessi a finanziamenti con le risorse dell´Asse Iii Energia del Por Fesr (Programma operativo regionale del Fondo europeo di sviluppo regionale) 2007-2013 e a favore degli enti pubblici è stato illustrato dall´Assessorato regionale all´Ambiente nel corso del seminario organizzato dalla Regione Umbria, sul tema "Verso la Strategia energetico ambientale regionale 2014-2020: lavori preparatori. L´efficientamento energetico degli edifici: opportunità per operatori pubblici e privati", che si è svolto stamani nella sede della Camera di Commercio, a Perugia. Obiettivo del seminario, che ha registrato partecipazione e interesse da parte di tecnici e amministratori di molti Comuni, professionisti e rappresentanti delle imprese di costruzione e del settore energetico, era quello di approfondire le normative nazionali e comunitarie, con un´attenzione particolare alle opportunità offerte dai programmi e dagli strumenti di finanziamento per l´efficienza energetica degli edifici pubblici e privati. L´incremento dell´efficienza energetica e in particolare la riqualificazione del patrimonio edilizio esistente sarà la vera sfida dei prossimi anni, in grado di creare nuova economia e posti di lavoro, di migliorare la qualità ambientale e di vita. È in questa direzione che si muove la programmazione regionale dell´Umbria, regione che in Italia è al secondo posto per l´indice di "green economy", ha ricordato il rappresentante regionale, e che ha ottenuto risultati importanti investendo i 50 milioni di euro dell´Asse Iii Energia sia a sostegno degli investimenti delle imprese sia per gli interventi degli enti pubblici che, per la maggior parte, hanno colto le opportunità offerte dai bandi. La Regione Umbria, ha detto il rappresentante regionale, si sta dotando degli strumenti necessari per incrementare sia l´energia da fonti rinnovabili sia il risparmio energetico e conseguire gli obiettivi fissati della Strategia Europa 2020. Dopo l´estate, ha spiegato, è prevista l´adozione della nuova Strategia Energetico Ambientale Regionale 2014-2020, in fase di consultazione preliminare, finalizzata a ridurre i consumi energetici di famiglie e imprese. È stata, inoltre, elaborata dagli uffici regionali la proposta di una legge regionale per il miglioramento dell´efficienza energetica degli edifici, mentre prosegue la campagna di comunicazione "Umbria + : Energia pulita e intelligente" con cui si diffonde tra i cittadini una maggiore consapevolezza sui vantaggi del risparmio energetico e l´uso delle fonti rinnovabili. Occorre fare presto e bene, è stato detto, coinvolgendo tutti i settori (industria, trasporti) e utilizzando gli strumenti finanziari messi a disposizione dalle normative nazionali e comunitarie (di queste ultime ha parlato in particolare l´avvocato Velia Maria Leone) per la migliore efficienza energetica degli edifici, pubblici ma anche privati. Il 40 per cento dell´energia elettrica e termica è consumata, è stato ricordato, per riscaldare o raffreddare edifici. Da una recente ricerca del Cresme, in Italia, ogni anno le spese energetiche negli edifici residenziali ammontano ad oltre 45 miliardi di euro; 1,3 miliardi sono quelle relative ai 52.000 edifici scolastici; 644 milioni di euro quelle per edifici pubblici. Presentando in dettaglio quanto è stato realizzato e si sta facendo in Umbria – i dati sono stati illustrati dal dirigente del Servizio Energia e qualità dell´ambiente, Andrea Monsignori - sono 72 gli interventi ammessi a finanziamento con i bandi per l´efficientamento dei sistemi di illuminazione pubblica di strade, mura urbiche, impianti sportivi; i contributi regionali ammontano a 7,1 milioni di euro, cui corrispondono 12 milioni di investimenti. Dalla realizzazione di questi interventi si ottiene un risparmio medio di circa il 40-50 per cento, con punte anche del 70% degli attuali consumi. Complessivamente, il risparmio energetico può essere quantificato in 7,8 Mwh/anno, con una riduzione della bolletta a carico del Comune di circa 1 milione e 100mila euro all´anno. Le emissioni di Co2 evitate per il minor consumo di energia elettrica corrispondono a circa 3.250 tonnellate/anno. Con il bando per l´energia solare, sono stati finanziati 86 installazioni (43 interventi) di pannelli fotovoltaici e collettori solari termici su edifici di proprietà comunale (scuole, palestre, Cva). I contributi regionali concessi ammontano a circa 3,5 milioni di euro, cui corrispondono 7,4 milioni di investimenti. Il totale della potenza elettrica installata è di 2,5 Mw, pari ad una produzione annuale di 3,3 Mwh. I vantaggi in termini di risparmi economici attesi possono essere quantificati in circa 500.000 euro/anno, in termini ambientali 1.420 tonnellate di Co2 evitata. Il programma di riqualificazione energetica degli edifici di interesse regionale prevede il finanziamento a favore dell´Agenzia per il diritto allo studio universitario per complessivi 2 milioni di euro. Si tratta di 5 interventi in sedi e collegi universitari per la riduzione dei consumi energetici con l´installazione di impianti di cogenerazione, caldaie a condensazione, isolamento termico degli involucri edilizi, rifacimento di impianti termici. Le economie derivanti da rinunce, revoche e ribassi d´asta (anche del 40%) dei primi bandi e la disponibilità di ulteriori risorse hanno consentito alla Regione di pubblicare 2 ulteriori bandi a favore dei Comuni, con modalità innovative. Sono stati infatti previsti bandi "a sportello", con richieste di finanziamento da presentare esclusivamente per via telematica a partire da 10 giorni dalla data di pubblicazione e un´istruttoria congiunta di tecnici regionali e comunali da effettuare nei 10 giorni successivi. Obiettivo, ottenere il finanziamento richiesto in 20 giorni dal "click day", contro i sei mesi dei bandi precedenti. Una sfida ai tempi lunghi della pubblica amministrazione, è stato rilevato, che Regione e Comuni hanno saputo vincere. Il bando a sportello per interventi di riqualificazione energetica di edifici di proprietà comunale aveva una dotazione iniziale di 1 milione e 450.000 euro. Le domande presentate nei sessanta giorni previsti sono state 53, per complessivi 13 milioni di euro. In venti giorni sono stati finanziati i primi 5 interventi a favore dei Comuni "più veloci" e sono già in fase di realizzazione. Con l´incremento della dotazione finanziaria, a seguito della recente riprogrammazione finanziaria dell´Asse Iii, sono stati finanziati ulteriori 21 interventi, per complessivi 6,2 milioni di euro, a favore dei Comuni che hanno presentato domande fino a 6 giorni dal "click day". Si stima di poter finanziare le rimanenti 27 domande, tutte istruite e ammesse a finanziamento, con le risorse che saranno disponibili a valere sulla nuova programmazione 2014-2020. Il bando a sportello per la realizzazione di micro-reti di teleriscaldamento connesse a impianti alimentati a biomasse o biogas ha registrato la presentazione di 3 domande per complessivi 900.000 euro, tutte finanziate e in corso di realizzazione. Il seminario è stato organizzato nell´ambito del progetto comunitario "Marie" (Mediterranean Building Rethinking for Energy Efficiency Improvement,) finanziato attraverso il Programma Med 2007-2013, di cui l´Umbria è partner. La finalità del progetto, che si concluderà quest´anno e che coinvolge 23 soggetti di nove Paesi, è condividere con le regioni dell´area mediterranea una strategia per la riqualificazione energetica degli edifici, con la quale mettere a disposizione degli operatori pubblici e privati strumenti tecnici e finanziari in funzione del raggiungimento degli obiettivi fissati dalla "Strategia Europa 2020". Regione capofila la Catalogna, rappresentata al seminario di oggi dal sottosegretario del Ministero Territorio e sostenibilità, Carles Sala i Roca, che ha messo in evidenza i benefici ottenuti con il miglioramento dell´efficienza energetica: la creazione di un nuovo mercato, nuovi posti di lavoro, la qualificazione professionale degli addetti, la riqualificazione di settori in crisi come l´edilizia, la tutela dell´ambiente e il miglioramento della qualità di vita dei cittadini.  
   
   
LE RISORSE ENERGETICHE MONDIALI: IERI, OGGI E DOMANI  
 
Milano, 7 aprile 2014 - Il più aggiornato quadro sulla situazione e le prospettive per l’energia a livello mondiale e italiano viene presentato alla Fast (p.Le R. Morandi 2 a Milano) lunedì 7 aprile alle ore 16.30 da Alessandro Clerici. Il contributo si basa sul recente rapporto Wec-world Energy Council, presentato al 22° Congresso mondiale svoltosi in Corea del Sud. L’energia è sempre più un fattore fondamentale per lo sviluppo sociale ed economico ed è strettamente legata alle problematiche ambientali. Occorre considerare dati e “numeri” del problema in modo realistico e non ideologico. Lo ha fatto di recente il Wec (World Energy Council), con il suo gruppo di Studio “World Energy Resources”, presentando il proprio lavoro in occasione del 22° Congresso mondiale dell’energia in Sud Corea. Vengono prese in considerazione dodici “risorse”, con carbone-petrolio e gas tra quelle fossili, tutte le tipologie di rinnovabili; viene inclusa anche l’efficienza energetica. Le tabelle sintetiche riportano per ciascuna di esse il valore delle riserve accertate e sfruttabili, i consumi, le produzioni nelle varie aree geografiche. Dal rapporto si può dedurre tra l’altro che le fonti fossili contribuiscono per l’82% ai consumi di energia primaria e per il 66% nella produzione di energia elettrica, dove il carbone occupa ancora la prima posizione. Date le riserve accertate di carbone, gas e petrolio convenzionali e le enormi riserve di gas e petrolio non convenzionali, non vi è scarsità di combustibili fossili per ben oltre un secolo (addio peak oil). Ma rimane l’impatto sull’ambiente per il loro utilizzo e la concentrazione di alcuni di essi (olio/gas) in aree “particolari”. Nonostante i crescenti consumi, le riserve accertate ad oggi di petrolio e di gas convenzionali sono aumentate del 60% e del 48% negli ultimi 20 anni. Si evidenzia anche l’esplosione di rinnovabili come eolico e fotovoltaico, che si fermano tuttavia a circa l’1% delle risorse primarie e al 3% nella produzione di elettricità a livello globale, elettricità che va assumendo sempre maggior importanza nello scenario energetico. L’italia consuma circa l’1,5% delle risorse primarie mondiali; perciò non può prescindere dal contesto globale. Clerici esprime alcune considerazioni sulla problematica situazione ed i cambiamenti avvenuti nell’ultimo decennio nel nostro paese.  
   
   
FVG, RISPARMIO ENERGETICO: CONTRIBUTI REGIONALI PER I COMUNI MINORI  
 
Trieste, 7 aprile 2014  - C´è tempo fino al 30 aprile per presentare domande sul "Bando per la promozione dell´efficienza energetica nella pubblica illuminazione", che prevede finanziamenti fino al 77 per cento della spesa sostenuta per ammodernare gli impianti nei comuni minori, quelli fino a 5.000 abitanti, ovvero 156 comuni sui 219 della regione Fvg. I contenuti e le modalità per la presentazione delle pratiche sono stati illustrati ieri a Maniago, nella sala convegni del Gal Montagna Leader. Il Bando è l´ultimo della programmazione 2007-2013 del Por Fesr. Le risorse stanziate, poco meno di 700.000 euro, sono tuttavia destinate ad essere incrementate con fondi non utilizzati da altri progetti e la Regione invita dunque le Amministrazioni comunali a presentare comunque richiesta, purché si tratti di progetti cantierabili subito: i lavori devono essere infatti conclusi e rendicontati entro il 30 aprile 2015. Sono ammissibili a contributo i progetti di riqualificazione dei sistemi esistenti per incrementare l´efficienza energetica o di installazione di nuovi corpi illuminanti, nel limite massimo del 10 per cento rispetto al numero di quelli oggetto di riqualificazione. Ogni domanda di contributo dovrà essere riferita ad un solo progetto, ancorché articolato in più sedi di intervento nel territorio comunale. Come criterio di valutazione, il Bando prevede l´energia specifica risparmiata. A parità di risparmio, varrà l´ordine cronologico di presentazione delle domande. Bando e modulistica alla pagina "bandi e avvisi" del sito della Regione Fvg.  
   
   
ENERGIE RINNOVABILI: VIA LIBERA IN GIUNTA A DELIBERA SU PRODUZIONE IN PUGLIA  
 
 Bari, 7 aprile 2014 - Via libera della giunta regionale alla delibera sulla produzione di energia rinnovabile in Puglia. Nella seduta del 2 aprile l’esecutivo ha deliberato quanto già annunciato nei giorni scorsi dal presidente della Regione Puglia Nichi Vendola. Al primo punto del provvedimento, l’interlocuzione con le autorità centrali e in particolare con il Ministero dello Sviluppo economico per rappresentare le criticità che caratterizzano lo sviluppo delle energie rinnovabili in Puglia e per chiedere un intervento immediato che - nelle more dell’approvazione del Piano Energetico Nazionale e del raggiungimento degli obiettivi europei per il 2020 sulla quota complessiva di energia da fonti rinnovabili - permetta alla Regione di poter dettare disposizioni finalizzate ad indirizzare la produzione energetica regionale verso un mix equilibrato per fonti rinnovabili e tipologie di impianti, ponendo un limite massimo alla realizzazione dei grandi impianti soprattutto se questi sono progettati su suolo agricolo. Per lungo tempo, infatti, lacune nell’ordinamento statale e la mancanza o ritardata emanazione da parte del Governo di un minimo di criteri per il corretto inserimento degli impianti e per la verifica e salvaguardia della capacità di carico dei territori hanno reso indifferibili interventi della Regione in funzione sussidiaria che attraverso norme, direttive e linee guida, hanno riguardato e riguardano la materia nei suoi vari risvolti: dall’inserimento paesaggistico e ambientale degli impianti alla disciplina del procedimento, alla garanzia della serietà ed affidabilità degli operatori e dei loro progetti industriali, al concorso delle imprese agli oneri istruttori sostenuti dalle strutture amministrative. Ciononostante, la realizzazione di grandi impianti alimentati da Fer nel territorio ha assunto dimensioni considerevolissime, e alle istituzioni locali è tuttora preclusa ogni possibilità di perseguire un più armonico e coordinato sviluppo del settore che tenga conto della vocazione dei territori e dell’ormai rilevantissimo contributo della Puglia alla produzione energetica, sia tradizionale che da Fer. Da qui la forte esigenza di un dialogo con il Governo. La Giunta, per l’interlocuzione con le autorità centrali, dà mandato al presidente Vendola. Al secondo punto dispone, invece, che le Province, nei provvedimenti di assoggettabilità alla Valutazione di impatto ambientale (Via), “indichino dettagliatamente le modalità di valutazione degli impatti cumulativi adottate, specificando l’ampiezza degli ambiti territoriali considerati e le componenti considerate”, cioè il paesaggio, la biodiversità, la sicurezza e salute umana, il suolo e il sottosuolo. Le Province dunque dovranno esplicitare “con particolare puntualità” le ragioni che hanno portato alla conclusione dell’irrilevanza o assenza di impatti cumulativi. La Giunta quindi invita e diffida le Province a dare “piena e immediata attuazione alle direttive regionali in materia di valutazione di impatti cumulativi”. Se le Province non si atterranno a queste disposizioni sarà revocata la delega delle loro funzioni. Soddisfazione per l’approvazione della delibera è stata espressa dall’assessore allo Sviluppo economicoLoredana Capone che l’ha portata in Giunta: “Ancora una volta la Regione Puglia è in prima linea in materia di energie rinnovabili. Con questa delibera però mettiamo un punto fermo alla superficialità di alcuni e agli abusi di altri. L’attenta ricognizione del fenomeno ci consente di confermare quali sono secondo noi le direttrici di sviluppo: il risparmio energetico attraverso l’efficientamento degli edifici (che abbiamo già positivamente avviato) l’abbattimento delle emissioni e dei consumi energetici nelle imprese, l’integrazione delle Fer nel patrimonio immobiliare attraverso la generazione distribuita e lo sviluppo dei sistemi di distribuzione intelligenti. Per assicurare tali obiettivi però è necessario superare l’attuale stato di saturazione virtuale della rete elettrica determinato dai numerosissimi preventivi di connessione rilasciati dai gestori di rete in favore dei grandi impianti eolici e fotovoltaici. Adesso chiediamo al governo nazionale di sostenerci e agire in sinergia con noi.” “La Regione – ha sottolineato la vicepresidente e assessore alla Qualità del Territorio Angela Barbanente – vuole continuare acontribuire alla riduzione della dipendenza energetica dalle fonti fossilie delle emissioni di gas serra, ma assicurando la tutela del paesaggio e la riqualificazione del territorio. La delibera rafforza un indirizzo che il governo regionale ha assunto sin dal 2010, adottando per prima inItalia il regolamento sulle aree non idonee e un piano paesaggisticoterritoriale regionale che contiene linee guida sulla progettazione e localizzazione di impianti di energie rinnovabili." “Abbiamo insistito – ha aggiunto l’assessore alla Qualità dell’Ambiente Lorenzo Nicastro – in modo puntiglioso sul tema dell’impatto cumulativo perché la pressione sul territorio determinata da impianti confinanti ma considerati nella loro singolarità, è diventata insostenibile. Abbiamo voluto richiamare le Province, specie quelle meno sensibili come ad esempio, quella di Foggia, alle loro responsabilità. Non esiteremo quindi anche a ricorrere anche allo strumento della diffida”.  
   
   
TIRRENO POWER: SIGLATO L´ACCORDO PER GARANTIRE I LAVORATORI DELL´INDOTTO  
 
 Genova, 7 Aprile 2014. È stato siglato, giovedì 3 aprile, nella sede dell´Unione Industriali di Savona un accordo per il riconoscimento degli ammortizzatori sociali in deroga alle aziende operanti nell´indotto della centrale Tirreno Power. Lo ha comunicato l´assessore regionale al lavoro, Enrico Vesco, al termine della riunione a cui hanno preso parte anche le organizzazioni sindacali, la Provincia di Savona e le organizzazioni di categoria. "Con questa intesa - ha spiegato l´assessore Vesco - vogliamo fare tutto il possibile affinché i lavoratori dell´indotto della centrale Tirreno Power non vengano licenziati, garantendo gli ammortizzatori sociali. Per questo abbiamo esaminato con grande attenzione ogni singola azienda interessata, affinché possano condividere il percorso di attivazione della cassa integrazione". L´accordo prevede infatti, da un lato, che la Regione Liguria riconosca alle aziende operanti nell´indotto della Centrale Termoelettrica Tirreno Power gli ammortizzatori sociali in deroga, qualora non potessero beneficiare della cassa ordinaria o straordinaria, nell´ambito delle proprie competenze e delle disponibilità finanziarie riconosciute dal Ministero del lavoro, inizialmente fino al 30 giugno e con possibilità di eventuali proroghe. Inoltre che la Provincia di Savona, in accordo con la Regione, garantisca attività di formazione e riconversione professionale e infine l´attivazione di un tavolo di coordinamento permanente delle organizzazioni sindacali e datoriali con il compito di verificare l´entità della problematica occupazionale per coordinare al meglio gli interventi. Tutto ciò si è reso necessario a seguito della sospensione dell´attività di produzione di energia elettrica fornita attraverso i due gruppi alimentati a carbone che hanno portato l´azienda ad avviare le procedure per la richiesta di cassa integrazione ordinaria della durata di 13 settimane  
   
   
ASSORINNOVABILI SU RAPPORTO IPCC, NECESSARIO ACCELERARE SULLE ENERGIE PULITE IN ITALIA ANCORA MOLTI PASSI AVANTI DA FARE SULLE FONTI RINNOVABILI PER EVITARE CONSEGUENZE IRREPARABILI  
 
Milano, 7 aprile 2014 - assoRinnovabili guarda con preoccupazione all’ennesima conferma del riscaldamento climatico in corso, fornita dall’Ipcc con il volume “Climate Change 2014: Impacts, Adaptation, and Vulnerability”. La pubblicazione dimostra scientificamente che la principale causa del climate change è l’attività umana e in particolare il settore energetico, che è il maggior responsabile della Co2 e degli agenti inquinanti in atmosfera. Dovrebbe quindi essere normale una sempre più rapida transizione verso le fonti di energia pulite. E invece nel nostro Paese si sta rallentando: infatti, sebbene grazie agli investimenti degli anni passati le energie rinnovabili siano arrivate ad incidere per oltre un terzo dei consumi elettrici nazionali, il 2013 ha visto una notevole frenata delle nuove installazioni, che ha determinato un incremento del parco rinnovabile pari solamente al 4,5% dopo che nel 2012 si era registrata una crescita del 14,4% e nel 2011 del 36,7%. Con l’occasione, il Presidente Re Rebaudengo sottolinea che “le evidenze e gli effetti dei cambiamenti climatici sono ormai incontrovertibili, la politica e la società non possono rimanere inerti, devono immediatamente attuare concrete misure che ne limitino gli effetti negativi” e propone di “ragionare in termini di Life Cycle Assessment (Lca), sistema che misura le emissioni rilasciate nei processi di produzione industriale e permette di premiare le aziende e le attività più efficienti e meno inquinanti. L’applicazione del Lca eviterebbe anche la delocalizzazione delle imprese europee in paesi ‘meno attenti’ alle emissioni”.  
   
   
CARBURANTE VERDE PRODOTTO A MARGHERA PER LE NAVI NATO. PRESIDENTE VENETO: ALTRO PASSO AVANTI PER RIDARE FUTURO AD UN’AREA PRODUTTIVA PREZIOSA  
 
Venezia, 7 aprile 2014 - “L’accordo tra la Marina Militare Italiana e quella degli Usa per produrre biodiesel da utilizzare sulle navi Nato a Porto Marghera, nella raffineria Eni, è la testimonianza più chiara e concreta di quel nuovo futuro per l’intera zona al quale come Regione lavoriamo da anni”. Così il presidente del Veneto sull’accordo firmato ieri tra il Capo di Stato Maggiore della Marina Militare Iitaliana, Ammiraglio di Squadra Giuseppe De Giorgi, e Ray Mabus, segretario della Marina degli Stati Uniti d’America, per una “Flotta verde” con la prevista fornitura di 300 mila tonnellate l’anno di biocarburante, che potrebbero arrivare a 500 mila. “Abbiamo lavorato per anni – ha ricordato il governatore – per creare le condizioni di un nuovo sviluppo in un’area ripristinata, ampia e in posizione strategica, nella quale attrarre nuovi investimenti finalizzati alla riconversione industriale degli impianti e alla valorizzazione delle professionalità presenti nell’area. E abbiamo anche considerato prioritarie le opportunità offerte dalla Green Economy, con particolare riferimento alle produzioni di biocarburanti e della biochimica da biomasse no food (green chemistry). Questo accordo è una sorta di punto di svolta, una boa che segna il cambio di rotta nell’itinerario che abbiamo costruito”.  
   
   
BOLZANO: PREZZO DELL´ENERGIA, VIGILANZA SUL MERCATO  
 
Bolzano, 7 aprile 2014 - Dal prezzo dell´energia al rafforzamento di una consulenza indipendente sugli investimenti, sino alla creazione di un´autorità di vigilanza del mercato locale. Questi gli argomenti trattati dal Presidente della Provincia Arno Kompatscher durante l´incontro con i vertici del Centro tutela consumatori utenti. L´incontro ha rappresentato l´occasione, per il presidente Kompatscher, di avere una panoramica sulle principali attività del Ctcu, e di discutere una serie di richieste avanzate dai vertici del centro. A partire da quella che viene considerata come una necessità, ovvero il rafforzamento di una consulenza indipendente sugli investimenti dei privati. "Soprattutto per quanto riguarda i prodotti pensionistici e finanziari - hanno spiegato i rappresentanti dei consumatori - per consentire alla popolazione di minimizzare i rischi di investimenti sbagliati". Altro passaggio centrale del colloquio, è stato inoltre quello relativo alla possibile creazione di un´autorità di vigilanza del mercato locale in grado di monitorare la situazione e punire le pratiche commerciali scorrette. "La nostra autonomia - ha sottolineato Arno Kompatscher - renderebbe possibile la creazione di una simile struttura, ma occorre valutare a fondo la reale utilità ed efficacia di tale strumento, anche dal punto di vista organizzativo". L´ultimo tema affrontato è stato quello relativo al prezzo dell´energia, con il Ctcu che spinge per la creazione di un sistema fondato su cooperative e gruppi di acquisto. "Si tratta di un settore in continua evoluzione - ha spiegato il Presidente della Provincia - per il quale è difficile scorgere prospettive certe. L´unica certezza è che dal punto di vista della produzione puntiamo ad una sinergia fra gli operatori pubblici, con l´obiettivo di contenere le tariffe e sgravare le famiglie".  
   
   
GIUSTIZIA EUROPEA: IL DIRITTO DELL’UNIONE ATTRIBUISCE LA COMPETENZA IMMOBILIARE IN VIA ESCLUSIVA AL GIUDICE DI UNO STATO MEMBRO, ANCORCHÉ SIA STATO ADITO PRIMA IL GIUDICE DI UN ALTRO STATO  
 
 Lussemburgo, 7 aprile 2014 - Con la sua sentenza odierna, la Corte di giustizia risponde alle questioni dell’Oberlandesgericht München (tribunale regionale superiore di Monaco, Germania) relative all’interpretazione del regolamento di Bruxelles I sulla competenza giurisdizionale. Il giudice tedesco è adito con una controversia che oppone le due comproprietarie di un immobile ubicato a Monaco. Una delle due comproprietarie chiede, dopo aver esercitato il suo diritto di prelazione (iscritto nel registro fondiario) sulla quota della seconda comproprietaria, che a questa venga intimato di autorizzare l’iscrizione del trasferimento nel registro fondiario. Una controversia relativa al diritto di prelazione in questione è peraltro già pendente dinanzi al Tribunale ordinario di Milano. Infatti l’acquirente al quale la seconda comproprietaria intendeva vendere la sua quota ha citato dinanzi ad esso le due comproprietarie onde far constatare l’invalidità dell’esercizio del diritto di prelazione e la validità del contratto stipulato per la quota di cui trattasi. Dati tali elementi, l’Oberlandesgericht chiede alla Corte se esso abbia l’obbligo di sospendere il procedimento e di dichiarare la propria incompetenza. Il regolamento Bruxelles I prevede una competenza esclusiva per le controversie in materia di diritti reali immobiliari. Per esse sono esclusivamente competenti i giudici dello Stato membro in cui l’immobile è situato. Infatti il giudice del luogo in cui si trova l’immobile è quello meglio in grado, vista la prossimità, di avere una buona conoscenza della situazione di fatto e di applicare le norme e gli usi particolari che sono, nella generalità dei casi, quelli dello Stato di ubicazione dell’immobile. La Corte precisa che tale competenza esclusiva in materia di diritti reali immobiliari è applicabile ai ricorsi diretti a far dichiarare l’invalidità dell’esercizio di un diritto di prelazione che grava su un immobile e produce effetti nei confronti di tutti. Infatti un ricorso diretto a determinare se l’esercizio del diritto di prelazione abbia permesso di garantire, a favore del titolare, il diritto al trasferimento della proprietà del bene immobiliare controverso, si riferisce ad un diritto reale immobiliare. Esso rientra quindi nella competenza esclusiva dei giudici dello Stato membro di ubicazione dell’immobile. Il regolamento Bruxelles I prevede peraltro che in caso di litispendenza, cioè quando davanti a giudici di Stati membri differenti e tra le stesse parti siano state proposte domande aventi il medesimo oggetto e il medesimo titolo, il giudice successivamente adito sospende d’ufficio il procedimento finché sia stata accertata la competenza del giudice adito in precedenza . Se una competenza siffatta è accertata, il secondo giudice deve dichiarare la propria incompetenza a favore del primo. In linea di principio, il giudice adito per secondo non può accertare egli stesso la competenza del giudice adito per primo. L’oberlandesgericht intende accertare se tale regola si applichi anche qualora il regolamento Bruxelles I attribuisca esso stesso una competenza esclusiva al giudice adito in secondo luogo. La Corte dichiara che, quando il giudice adito in secondo luogo è quello dello Stato membro ove l’immobile è situato e dispone quindi di una competenza esclusiva, non deve né sospendere il procedimento, né dichiarare la propria incompetenza a favore del giudice adito in primo luogo, ma deve giudicare la controversia. Infatti una decisione pronunciata dal giudice adito in primo luogo, in violazione della competenza esclusiva del giudice adito in secondo luogo, non potrà, a norma del regolamento, essere riconosciuta nello Stato membro del giudice adito in secondo luogo. Applicare in una situazione siffatta la regola relativa alla litispendenza non risponderebbe all’esigenza di una buona amministrazione della giustizia. Importante: Il rinvio pregiudiziale consente ai giudici degli Stati membri, nell´ambito di una controversia della quale sono investiti, di interpellare la Corte in merito all’interpretazione del diritto dell’Unione o alla validità di un atto dell’Unione. La Corte non risolve la controversia nazionale. Spetta al giudice nazionale risolvere la causa conformemente alla decisione della Corte. Tale decisione vincola egualmente gli altri giudici nazionali ai quali venga sottoposto un problema simile.  
   
   
URBANISTICA: ZINGONIA, I PRIMI RISULTATI DELL´ACCORDO  
 
Bergamo. 7 aprile 2014 - Proseguono le azioni previste dall´Accordo di programma per la demolizione delle Torri e la successiva riqualificazione di Zingonia. In particolare, 24 alloggi e 5 box sono già stati acquisiti e ulteriori 50 lo saranno nei prossimi mesi. Il Comune di Ciserano, inoltre, ha approvato il nuovo strumento urbanistico e va avanti il lavoro con i 6 Istituti di credito che hanno accettato di trovare accordi transattivi con alcune delle famiglie morose. Questi i principali esiti del Collegio di Vigilanza presieduto dall´assessore regionale alla Casa, Housing sociale e Pari opportunità cui hanno partecipato anche l´assessore provinciale alle Grandi infrastrutture, Pianificazione territoriale ed Expo; i sindaci dei 5 comuni coinvolti (Boltiere, Ciserano, Osio Sotto, Verdellino e Verdello) e i rappresentanti dell´Aler di Bergamo e di Infrastrutture Lombarde. Risposte Concrete - "Abbiamo sempre detto - ha evidenziato l´assessore regionale - come Zingonia avesse bisogno di risposte concrete e tempi certi. Oggi possiamo dire che i frutti del lavoro sin qui svolto cominciano a vedersi. I 6,7 milioni stanziati (5 Regione e 1,7 Aler) stanno concretamente consentendo il raggiungimento degli obiettivi che ci siamo prefissati". L´assessore provinciale ha espresso la sua soddisfazione per come sta procedendo un processo così importante, a cui la Provincia ha dato il suo contributo con la promozione nel 2010 del Protocollo d´intesa che ha creato le giuste sinergie per avviare l´iter. Il Metodo Vincente - L´assessore ha anche voluto sottolineare come in questo percorso "sia stato fondamentale il metodo della condivisione tra tutti gli Enti coinvolti degli step e delle attività di ciascuno, aspetto fondamentale per raggiungere l´obiettivo che ci siamo posti per garantire la sicurezza degli abitanti e per migliorare le condizioni di vita, soprattutto delle fasce sociali più deboli, partendo dall´eliminazione del degrado e proseguendo con il diritto a vivere in una casa dignitosa". Assessore Ambiente: Risultato Positivo - "Un risultato positivo. Una conferma ulteriore dell´ottimo lavoro svolto dal governatore e dall´assessore regionale alla Casa, Housing sociale e Pari opportunità". Così l´assessore all´Ambiente, Energia e Sviluppo sostenibile della Regione Lombardia ha commentato gli esiti del Collegio di vigilanza di Zingonia. "Questo accordo - ha aggiunto - dimostra non solo tutta l´attenzione di questa Giunta verso la Bergamasca, ma anche la sinergia crescente tra territorio e Istituzioni; un percorso consolidato da questa Amministrazione regionale, che ha intensificato i rapporti con il territorio, per capirne e risolverne, dove possibile, tutte le problematiche".  
   
   
FIUME SARNO, AL VIA OPERE PER DOTARE SCAFATI E BOSCOREALE DELLA RETE FOGNARIA  
 
Napoli, 7 aprile 2014 - "Sono stati firmati i decreti dirigenziali di ammissione a finanziamento con i quali vengono sbloccati i fondi necessari a far partire gli interventi per la realizzazione del sistema fognario di Scafati e Boscoreale che contribuiranno in maniera significativa alla depurazione del fiume Sarno: un atto che dimostra come la Giunta Caldoro stia rispettando gli impegni presi. Il finanziamento è reso possibile grazie alla delibera sull´accelerazione della spesa approvata dalla Giunta." Così l´assessore ai Lavori pubblici e alla Difesa del suolo della Regione Campania Edoardo Cosenza, delegato del presidente Caldoro al coordinamento dei Grandi progetti. "I lavori, di importo complessivo pari 23 milioni di euro, consentiranno ai due Comuni di non sversare più i propri reflui in maniera incontrollata nel fiume Sarno e potranno partire subito: le gare sono già state espletate e le ditte si sono già formalmente impegnate ad aprire i cantieri entro un mese. Si tratta di interventi fondamentali per il disinquinamento del fiume Sarno: le fogne delle aree interessate dalle opere servono complessivamente 200mila abitanti equivalenti e saranno allacciate ai collettori che conducono ai depuratori di Foce Sarno (che servirà Boscoreale) e di Scafati - Sant´antonio Abate (che servirà Scafati). I provvedimenti seguono il protocollo firmato dal presidente Caldoro con la Arcadis, Agenzia regionale per la Difesa del Suolo, per la realizzazione delle reti fognarie di Boscoreale, Scafati, Siano e Calvanico, per un importo complessivo di 37 milioni di euro. I decreti necessari per i lavori che riguardano Siano (oltre 3 milioni di euro) e Calvanico (circa 1 milione 300mila euro), nonché un ulteriore lotto di Scafati (per circa 9 milioni di euro) saranno firmati a breve. I due interventi finanziati ora riguardano, in particolare, il primo stralcio funzionale del completamento della rete fognaria di Scafati, che viene finanziato con 19 milioni di euro e il completamento della rete fognaria del comune di Boscoreale, che viene finanziato con 4 milioni 100mila euro. Tutte le opere vanno a completare il cosiddetto ´Piano Jucci´: i lavori di questi quattro comuni, che erano gli unici non finanziati dall´allora commissario, sono stati sbloccati dalla Giunta Caldoro e rientrano nel complessivo intervento per la depurazione del Sarno. Al momento, in moltissimi tratti del fiume, in particolare nel comprensorio Alto Sarno, la depurazione è completa al 100%: se permane l’inquinamento, vuol dire che c’è qualche scarico abusivo, c’è chi inquina e sono convinto che occorra un serio monitoraggio, peraltro già previsto dal Grande Progetto Sarno, per individuare eventuali responsabilità e punire penalmente i colpevoli. I lavori verranno attuati dalla Agenzia regionale per la Difesa del suolo (Arcadis), che prosegue nella sua opera di completamento del sistema di depurazione del fiume. L´importante intervento si inquadra nella più ampia politica della Giunta Caldoro per il Sarno, che oltre al problema della depurazione sta affrontando, attraverso il Grande progetto, quello per la difesa idraulica che mette in sicurezza 835 ettari di terreno e 43.000 abitanti: puntiamo a rendere il fiume finalmente sicuro rispetto alle esondazioni e pulito", conclude Cosenza. "Grazie alla delibera sull´accelerazione della spesa e allo sblocco da parte della Giunta Caldoro di 37 milioni di euro complessivi, dei quali 28 milioni sono destinati solo al nostro territorio, posso ritenere realizzato - ha detto il sindaco di Scafati Pasquale Aliberti - uno dei più grandi obiettivi del mio mandato da primo cittadino: il I stralcio dei lavori dall´importo di 19 milioni di euro parte proprio dalle zone più colpite dagli allagamenti. A quanti pensavano che tali interventi fossero solo meri proclami, rispondiamo con i fatti e con grande concretezza. Un ringraziamento all´assessore Cosenza e alla Arcadis per aver rispettato gli impegni e aver garantito che i lavori per la realizzazione della rete fognaria partono da Scafati." "Ringrazio, ancora una volta, la Giunta Caldoro, per il grande lavoro di squadra che ha reso possibile quest´importante finanziamento", sottolinea il consigliere regionale Monica Paolino. "E´ un´opportunità´ che abbiamo preso al volo, in considerazione del difficile momento economico in cui versano i comuni. Auspico, pertanto, che anche il Grande progetto Sarno, per il quale la Comunità Europea ha stanziato 210 milioni di euro, possa andare avanti. Queste due opere sono complementari e consentiranno di risolvere definitivamente il problema degli allagamenti, oltre a rimettere in moto il processo di disinquinamento del fiume Sarno." "Una delle mie prime preoccupazioni all´indomani dell´insediamento - dice il sindaco di Boscoreale Giuseppe Balzano - è stata proprio la problematica connessa con l’insufficiente rete fognaria del territorio che ad ogni acquazzone comporta allagamenti. Esprimo il pieno ringraziamento all´assessore Edoardo Cosenza per il grande impegno che ha portato a questo risultato. Con l´intervento finanziato risolveremo un annoso disagio per la nostra comunità."  
   
   
BERGAMO, UN EDIFICIO DESTINATO A HOUSING SOCIALE  
 
Bergamo. 7 aprile 2014 - Le case acquistate dal Comune di Bergamo in via Quarenghi 33 e ristrutturate da Bergamo Infrastrutture Spa sono pronte e, da oggi, possono quindi essere destinate all´housing sociale. All´inaugurazione hanno partecipato anche gli assessori regionali alla Casa, Housing sociale e Pari opportunità e all´Ambiente, Energia e Sviluppo sostenibile. Segno Di Attenzione Alla Fascia Grigia- "Consegnare 24 alloggi in momento di grande tensione abitativa - ha detto l´assessore alla Casa, Housing sociale e Pari opportunità - è una risposta non solo concreta, ma anche molto importante per tutte quelle famiglie che non possono accedere all´edilizia popolare e che non riescono a pagare i canoni del libero mercato. È quindi un ulteriore segno di attenzione a quella che viene definita ´fascia grigia´". "Sono certa - ha aggiunto - che questi nuovi alloggi siano un contributo importante in un momento in cui solo a Bergamo sono oltre 900 le domande per un alloggio popolare". Il Cofinanziamento Regionale - I 24 alloggi ´nati´ dall´intervento hanno ricevuto un cofinanziamento regionale di 892.974 euro. L´assessore ha anche ricordato lo stanziamento di 380.000 euro per il sostegno all´affitto per quelle famiglie che si trovano in situazione di morosità incolpevole a Bergamo e provincia. Buon Connubio Con Contesto Ambientale - L´assessore all´Ambiente, Energia e Sviluppo sostenibile ha parlato di "Un intervento che porta con sé un grande valore sociale e che ben si inserisce nel contesto ambientale di quest´area riqualificata". "Da bergamasca - ha sottolineato - sono orgogliosa e soddisfatta di questo progetto che dimostra a quali risultati positivi si possa arrivare quando le Istituzione collaborano fattivamente fra loro". L´intervento - Il recupero edilizio ha permesso il risanamento conservativo dell´edificio esistente; la demolizione dei volumi esistenti nella corte interna e la successiva edificazione di un nuovo edificio. Questo a dimostrazione del fatto che c´è molta attenzione al bisogno ma anche al contesto. Dobbiamo pensare a rispondere a tutti anche accelerando possibilmente le iniziative di housing sociale cui anche le Aler potranno dare il loro contributo.  
   
   
CALENDA A MADIA: ICE PUNTO DI RIFERIMENTO PER 35.000 PMI IN TUTTI I PAESI DEL MONDO ESISTE UN’AGENZIA PER L’EXPORT  
 
Roma, 7 aprile 2014 - "Ho l´impressione che il Ministro Madia non abbia un quadro chiaro della situazione quando paragona l´Ice ad un ente inutile come il Cnel. L´istituto per il Commercio Estero e´ stato chiuso nel luglio 2011 e riaperto appena sei mesi piu´ tardi, dopo che tutte le associazioni delle imprese ne hanno chiesto l´immediata reistituzione. Quando ha riaperto, l´Ice ha tagliato circa il 25 per cento del personale e il 30 per cento delle spese di funzionamento, chiudendo le sedi inutili come quelle in Italia. Se la pubblica amministrazione adottasse la stessa politica si otterrebbero risparmi ben maggiori di quelli previsti dal complesso della spending review. Tutti i paesi del mondo hanno un´agenzia che svolge i compiti dell´Ice. Per una nazione come l´Italia che vive di export, l´unica cosa sensata e´ quella di potenziare una struttura che gia´ oggi assiste 35.000 pmi. In questo senso si sono espressi il Ministro Guidi e tutte le associazioni delle imprese. Se si vuole incidere sugli sprechi bisognerebbe, invece, evitare le spese inutili in materia di internazionalizzazione delle Regioni, cosi´ come peraltro previsto dalla bozza di riforma del titolo V presentata dal Governo."  
   
   
LUCCHINI, GOVERNO-REGIONE: PROROGA SOLIDARIETA’ E AMMORTIZZATORI SOCIALI RIUNIONE CON PROVINCIA, SINDACATI, MINISTERO DEL LAVORO E COMMISSARIO NARDI  
 
Roma, 7 aprile 2014- Proroga dei contratti di solidarietà e predisposizione degli ammortizzatori sociali per i lavoratori della Lucchini S.p.a in Amministrazione Straordinaria. E’ questo l’impegno assunto dal Governo e dalla Regione Toscana- nei confronti sia degli addetti al siderurgico sia di quanti sono occupati nell’indotto- durante l’incontro che si è svolto nel tardo pomeriggio di oggi al Ministero dello Sviluppo Economico. Il confronto è servito anche a confermare i tempi stretti entro i quali sarà messo a punto l’Accordo di Programma per Piombino. Alla riunione- presieduta dal Vice Ministro Claudio De Vincenti- hanno preso parte l’Assessore alle Attività Produttive della Regione Toscana Gianfranco Simoncini, l’Assessore al Lavoro della Provincia di Livorno Ringo Anselmi, le organizzazioni sindacali, il Ministero del Lavoro e il Commissario Straordinario Piero Nardi. Poiché l’iter per la cessione dei siti di Piombino e Lecco della Lucchini è ormai avviato, e per l’Esecutivo e la Regione la priorità è rappresentata dalla tutela dei lavoratori, si rende necessaria la messa a punto di una rete di protezione sociale capace di sostenerli nella non breve fase di riconversione industriale ed ambientale dell’impianto. Per la metà di aprile è stato messo in calendario un nuovo incontro.  
   
   
LUCCHINI, AL MISE SI ACCELERA SULL’ACCORDO DI PROGRAMMA PER PIOMBINO AGEVOLAZIONI PER REINDUSTRIALIZZAZIONE DEL SITO E BANDO PER SMANTELLARE NAVI  
 
 Roma, 7 aprile 2014- Al Ministero dello Sviluppo Economico si stringono i tempi per cercare di arrivare a chiudere rapidamente l’Accordo di Programma per Piombino. Il4 aprile, durante una riunione tecnico-politica, il confronto sui contenuti tra i diversi soggetti in campo è stato serrato. Obiettivo dichiarato, appunto, è quello di sottoscrivere l’Adp entro la fine della settimana prossima. Alla discussione odierna- presieduta dal Vice Ministro Claudio De Vincenti- hanno preso parte il Sindaco di Piombino Gianni Anselmi, esponenti della Regione Toscana, della Provincia di Livorno, dell’Autorità Portuale, alti dirigenti di altri Ministeri interessati (Ambiente, Infrastrutture, Lavoro) e l’Agenzia del Demanio. Tra gli aspetti qualificanti di un Accordo che deve servire a sostenere le prospettive produttive ed occupazionali della zona (durante e dopo la cessione del sito della Lucchini S.p.a. In Amministrazione Straordinaria, il cui iter è ormai avviato), due sono quelli sui quali la discussione odierna si è particolarmente focalizzata: lo smantellamento di navi e le agevolazioni per la reindustrializzazione e l’ambientalizzazione dell’impianto e dell’area. Si prevede infatti che- tra i diversi punti- l’Adp contenga un bando per individuare un soggetto imprenditoriale in grado di assicurare l’attività di smantellamento e refitting di navi. Durante l’incontro è stata resa nota un’intesa di massima raggiunta con il Ministero della Difesa per attribuire al porto di Piombino la commessa della dismissione di naviglio da guerra. L’idea è che ciò possa fare da volano, in tempi successivi, per lo smantellamento anche di altri tipi di navi. L’accordo prevede inoltre una serie di agevolazioni per il piano di riconversione industrial-ambientale a favore di chi investirà nel sito e per sostenere la diversificazione produttiva. Per arrivare a sottoscrivere l’Accordo a fine settimana prossima, è stato messo in calendario per mercoledì un nuovo appuntamento tecnico.  
   
   
GIUSTIZIA EUROPEA: LA CORTE CONFERMA IL PARZIALE ANNULLAMENTO DELLA DECISIONE DELLA COMMISSIONE SUGLI AIUTI CONCESSI ALLA ING A CAUSA DELLA CRISI FINANZIARIA  
 
Lussemburgo, 7 aprile 2014 - La Ing Groep Nv è un´istituzione finanziaria con sede sociale ad Amsterdam (Paesi Bassi). A causa della crisi finanziaria mondiale iniziata nel 2007, i Paesi Bassi hanno adottato misure di aiuto a favore della Ing. In tal contesto il capitale della Ing è stato aumentato mediante la costituzione di un miliardo di titoli, che non concedevano diritto di voto né diritto a dividendi e che erano interamente sottoscritti dai Paesi Bassi ad un prezzo di emissione di Eur 10 per titolo. Tali titoli hanno permesso alla Ing di aumentare il suo capitale di base di Eur 10 miliardi. Inoltre uno scambio di flusso di cassa aveva ad oggetto, come seconda misura di aiuto, attivi deteriorati riguardanti un portafoglio di titoli garantiti da crediti ipotecari residenziali concessi negli Stati Uniti, il cui valore era considerevolmente diminuito. Nel 2008 e nel 2009 tali misure d´aiuto sono state provvisoriamente autorizzate dalla Commissione, in attesa della presentazione di un piano di ristrutturazione da parte delle autorità olandesi. Il 12 maggio 2009 detto piano è stato presentato alla Commissione. Dopo diversi mesi di discussione tra le autorità olandesi e la Commissione, il 22 ottobre 2009, è stato presentato un piano di ristrutturazione rivisto, che includeva segnatamente una modifica delle condizioni di rimborso dell´apporto di capitale. Il 18 novembre 2009 la Commissione ha adottato la decisione controversa . Pur dichiarando che il piano di ristrutturazione era compatibile con il mercato comune, la Commissione ha ritenuto che la modifica delle condizioni di rimborso comportasse «un aiuto aggiuntivo dell´ordine di Eur 2 miliardi». Il 28 gennaio 2010 i Paesi Bassi e la Ing hanno proposto taluni ricorsi dinanzi al Tribunale. Nella sua sentenza del 2 marzo 2012 , il Tribunale ha parzialmente annullato la decisione controversa, considerando in particolare che la Commissione fosse tenuta ad esaminare la razionalità economica della modifica delle condizioni di rimborso alla luce del criterio dell´investitore privato. Per determinare il vantaggio concesso in caso di apporto di capitale, tale criterio implica che si prenda in considerazione la differenza tra le condizioni alle quali lo Stato ha concesso l´apporto e le condizioni alle quali lo avrebbe concesso un investitore privato. L´11 maggio 2012 la Commissione ha proposto un’impugnazione dinanzi alla Corte di giustizia . Nella sua sentenza odierna la Corte respinge integralmente l’impugnazione. La Commissione, pur ricordando che è appropriato applicare il criterio dell´investitore privato al comportamento delle pubbliche autorità soltanto qualora queste ultime si trovino in una posizione paragonabile a quella nella quale potrebbero trovarsi degli operatori privati, sostiene che nessun investitore privato avrebbe in alcun modo potuto trovarsi in una situazione che gli avrebbe consentito di fornire un aiuto di Stato alla Ing. La Corte respinge tale argomento e ricorda che il criterio dell´investitore privato figura tra gli elementi che la Commissione è tenuta a prendere in considerazione per dimostrare l´esistenza di un aiuto. Di conseguenza, qualora risulti che il criterio dell´investitore privato è applicabile, spetta alla Commissione chiedere allo Stato membro interessato di fornirle tutte le informazioni pertinenti che le consentano di verificare se ne ricorrono le condizioni di applicabilità e di applicazione. La Corte precisa, in tal contesto, che è determinante la questione se la modifica delle condizioni di rimborso dell´apporto di capitale obbedisca a un criterio di razionalità economica, in modo che un investitore privato possa anche essere in grado di accettare siffatta modifica, segnatamente aumentando le prospettive di ottenere il rimborso di detto apporto. La Commissione fa del pari valere che, anche supponendo che essa abbia avuto torto a considerare le condizioni di rimborso modificate come aiuto di Stato o a quantificare l´importo dell´aiuto nel modo contemplato nella decisione controversa, il Tribunale non era legittimato ad annullare integralmente la parte della decisione a ciò relativa. Essa ritiene che tale annullamento violi il principio di proporzionalità, dato che la decisione controversa non distingue tra i diversi elementi dell´aiuto e che la qualificazione d´aiuto di Stato relativa all´apporto di capitale e alla misura degli attivi deteriorati non è stata contestata dal Tribunale. La Corte respinge anche questo argomento. Infatti, il Tribunale ha dimostrato al riguardo che l´aiuto di Eur 17 miliardi previsto nella decisione controversa si suddivideva nel modo seguente: 1) apporto di capitale (Eur 10 miliardi); 2) modifica delle condizioni di rimborso (circa Eur 2 miliardi) e 3) misura relativa agli attivi deteriorati (Eur 5 miliardi). Il Tribunale ha pertanto giustamente considerato che l´aiuto aggiuntivo, cioè quello che corrisponde alla modifica delle condizioni di rimborso, è un elemento costitutivo dell´«aiuto alla ristrutturazione». Del pari, la Corte respinge tutti gli altri motivi dedotti dalla Commissione, in particolare i motivi riguardanti l´analisi in fatto svolta dal Tribunale, il fatto che la Commissione non fosse in grado di sottoporre a condizione gli impegni assunti dai Paesi Bassi e dalla Ing o ancora il fatto che il Tribunale abbia illegittimamente ampliato l´ambito d´applicazione del ricorso dinanzi ad esso proposto. Importante: Avverso le sentenze o ordinanze del Tribunale può essere presentata impugnazione alla Corte di giustizia, limitatamente alle questioni di diritto. In linea di principio, l´impugnazione non ha effetti sospensivi. Se essa è ricevibile e fondata, la Corte annulla la decisione del Tribunale. Nel caso in cui la causa sia matura per essere decisa, la Corte stessa può pronunciarsi definitivamente sulla controversia; in caso contrario, rinvia la causa al Tribunale, vincolato dalla decisione emanata dalla Corte in sede di impugnazione.  
   
   
HORIZON 2020, ASSESSORE LOMBARDIA: PROGETTO SIMPLER AIUTA LE PMI  
 
Milano. 7 aprile 2014 - "Regione Lombardia ha intuito per tempo l´importanza che le politiche comunitarie avrebbero assunto per le singole politiche nazionali e regionali. In questo senso, un ruolo di grande importanza è svolto dalla nostra Delegazione di Bruxelles, che è lo strumento operativo che permette a Regione Lombardia di interloquire con le Istituzioni comunitarie e partner istituzionali ed economici di altre regioni europee". Così l´assessore al Commercio, Turismo e Terziario di Regione Lombardia nel corso del convegno intitolato ´Lo strumento per le Pmi e altre opportunità per le piccole e medie imprese in Horizon 2020´, svolto a Palazzo Lombardia. Investimenti Nella Ricerca - "Per la nostra Regione - ha spiegato l´assessore - è stato fondamentale cogliere l´opportunità di intervenire nella costruzione del Programma Horizon 2020, all´interno del quale abbiamo voluto fossero rappresentati la conferma della ricerca di base come pilastro fondamentale per il raggiungimento degli obiettivi di Europa 2020; una maggiore attenzione al ruolo delle Regioni per poter implementare specifici settori di ricerca e innovazione legati alla crescita del territorio; una maggiore attenzione (risorse dedicate e minore burocrazia)alle Pmi, che hanno inevitabilmente maggiori difficoltà rispetto alle grandi imprese a partecipare ai progetti di ricerca". Simpler - "Questo Assessorato al Commercio, Turismo e Terziario - ha aggiunto l´assessore - ha realizzato il progetto ´Simpler´, punto di accesso in Lombardia e in Emilia Romagna alla rete creata dalla Commissione europea a supporto delle Piccole e Medie imprese che raggruppa in un consorzio sei partner: Finlombarda, che ha il ruolo di coordinatore, Camera di Commercio di Milano-innovhub, Fast (Federazione delle Associazioni Scientifiche e Tecniche), Aster (società consortile tra Regione Emilia-romagna, Università, Cnr, Enea e Associazioni di categoria), Camera di Commercio di Ravenna e Unioncamere Emilia Romagna". Servizi Offerti - "Simpler - ha rimarcato il rappresentante regionale - offre gratuitamente alle Pmi e alle loro associazioni, ai centri di ricerca, alle Università , agli Enti pubblici assistenza nella ricerca di partner commerciali e tecnologici internazionali; partner per la partecipazione a bandi Ue; supporto all´innovazione; informazioni sulle norme comunitarie e le politiche europee; supporto all´accesso a nuovi mercati. Numeri - "Nel 2013 Simpler - ha continuato l´assessore - ha organizzato 27 eventi locali che hanno visto la partecipazione di più di 2000 persone, 31 eventi internazionali di brokeraggio e ´company mission´ con 280 imprese partecipanti e pubblicato 100 profili di ricerca di partner commerciali e tecnologici". "Un esempio di applicazione del progetto Simpler - ha concluso- sono gli eventi B2b organizzati all´interno dell´ultima edizione di Mecha-tronika per la ricerca di partner internazionali per collaborazioni commerciali, tecnologiche, e per la partecipazione a progetti europei di ricerca".  
   
   
MILANO - 43MILA LE IMPRESE IN CENTRO CITTÀ. MA NON CRESCONO  
 
Milano, 7 aprile 2014 – Nel cuore di Milano ben 10mila imprese sono nel solo settore immobiliare e altre 14mila negli altri servizi alle imprese, più di una impresa su due dell’area. Poco distante il commercio 7mila attività, a cui si aggiungono le quasi 2mila di alberghi, bar e ristoranti. Ci sono anche 3mila e cinquecento imprese nel manifatturiero, quasi una su dieci in centro, 3mila nelle costruzioni e oltre 2mila nei servizi alla persona. Negozi a Milano e provincia: 21.696 nel 2013, erano 21.772 nel 2012. A Milano il commercio si concentra nella zona centrale: 1 impresa su 5 del settore. Se il peso del centro sulle imprese di Milano e provincia è del 15%, nel commercio, ristorazione e alberghi la quota sale al 19%, una impresa su cinque nel settore. Una vocazione terziaria simile a Torino Genova e Bologna, dove quasi la metà delle imprese del centro è nei servizi alle imprese. Diverse Roma e Napoli: qui le imprese prevalenti nel centro sono commercio e ristorazione, 44% e 50%. Emerge da un’indagine della Camera di Commercio di Milano sui dati del registro delle imprese a fine marzo 2013 e 2011, in occasione del convegno “Che c’entro a Milano? Servizi commerciali e nuova economia urbana”. “Il commercio di vicinato rappresenta un punto di riferimento fondamentale in una città che cambia rapidamente come Milano - ha dichiarato Erica Corti, membro di giunta della Camera di commercio di Milano -. Ecco perché in un periodo di crisi è importante che venga valorizzata la presenza del negozio sotto casa. Rappresenta infatti un servizio, ma è anche un presidio di sicurezza e di vivibilità per il quartiere”. “L’area metropolitana – ha dichiarato Lucia De Cesaris – Vice Sindaco e Assessore al Comune di Milano per l’Urbanistica, Edilizia privata - è un’occasione per la riorganizzazione urbana e per la riqualificazione dell’economia e del commercio. Occorre mettere insieme il commercio con varie anime, con l’imprenditoria e l’arte, per dare un impulso positivo e per rivitalizzare le attività che creano qualità urbana. Occorre che i soggetti coinvolti si mettano insieme. Esempi positivi per il miglioramento urbano del centro sono: la Milano romana e la pedonalizzazione di piazza Castello”. “Il cambiamento del centro cittadino e lo spostamento verso le periferie – ha dichiarato Franco D’alfonso - Assessore al Comune di Milano per il Commercio, Attività Produttive, Turismo, Marketing Territoriale – è una questione economica ma anche sociale, un trend di cambiamento che durerà anni. Il centro città assume sempre di più un ruolo di attrattività turistico – museale e un’occasione di valorizzazione arriva anche da Expo. Bisognerebbe fare come a New York: recuperare e riutilizzare i palazzi della città, riconvertiti per attività creative e di ricerca. Se c’è una vocazione va conservata e valorizzata”.  
   
   
“TECHPEAKS, LA SFIDA E’ CREARE IMPRESE, GENERANDO VALORE E OCCUPAZIONE”  
 
 Trento, 7 aprile 2014 - “Il Trentino è un territorio amico dell’innovazione perché mette a disposizione un ecosistema di imprese e ricerca unico in Italia. La Provincia autonoma di Trento ha creduto fin da subito nello sviluppo improntato su talenti e innovazione tecnologica e continua a mettere a disposizione le risorse necessarie. Il pubblico ha però la responsabilità di far partire il processo. Poi è necessario che segua l’incontro tra i talenti e le energie del mondo privato. A Techpeaks chiediamo di raccogliere in Trentino questi talenti e di trasformarli in imprese sul nostro territorio, in grado di raccogliere i finanziamenti privati, generando così valore e, soprattutto, occupazione”. Il vicepresidente della Provincia autonoma di Trento ed assessore allo sviluppo e al lavoro, Alessandro Olivi, ha partecipato stamattina al Muse, nell’ambito degli Ict Days 2014, al lancio della seconda edizione di Techpeaks, l’incubatore di talenti trentini e internazionali che ha l’ambizione di trasformare le idee in imprese competitive sul mercato. Oltre 650 candidature, da 62 nazioni diverse. 50 persone accettate, provenienti da ben 18 paesi del mondo. Sono alcuni dei numeri del bando 2014 di Techpeaks, l’acceleratore di talenti promosso dal polo dell’innovazione Trento Rise per favorire la creazione di startup nel settore Ict. Il lancio della nuova avventura di Techpeaks è stato nella tarda mattinata di oggi presso il Muse, nell’ambito della giornata conclusiva degli Ict Days 2014, la grande kermesse dell’innovazione organizzata da Trento Rise, Fbk e Università degli Studi di Trento. Alla presentazione ha partecipato, tra gli altri, anche l’assessore provinciale allo sviluppo e al lavoro, Alessandro Olivi. “Un anno fa - ha esordito -, in un’atmosfera carica di entusiasmo, abbiamo inaugurato la prima edizione di Techpeaks. C’erano curiosità ed attenzione verso un’iniziativa innovativa che puntava sulla capacità del Trentino ad attrarre talenti. Inutile nasconderselo, c’era anche il dubbio se davvero questa grande e coraggiosa avventura verso l’innovazione trovasse in Trentino collocazione e risultati. A distanza di un anno, possiamo affermare che il progetto ha avuto successo e ciò ci incoraggia ad andare avanti”. L’assessore Olivi ha ricordato come il Trentino abbia iniziato ad investire sul sapere e sulla ricerca ben prima che la drammatica crisi attuale imponesse la necessità di passare da uno sviluppo improntato alla quantità ad uno sviluppo di qualità, fondato su talenti e tecnologia ad alto valore: “Oggi siamo su un territorio amico dell’innovazione e di un’economia che investe sul sapere, sulla ricerca e sui giovani. Questa è la ragione per cui il Trentino registra indicatori migliori rispetto all’Italia. Vogliamo continuare - ha sottolineato Olivi rivolgendosi ai talenti di Techpeaks - su questa strada per far si che le start up producano una rigenerazione economica e che gli investimenti, anche pubblici, in innovazione e nuove tecnologie rappresentino una speranza per i giovani”. Nella parte conclusiva del suo intervento, l’assessore Olivi ha riproposto il ruolo peculiare del Trentino e della pubblica amministrazione: “A differenzia di realtà italiane ed europee, la Provincia autonoma di Trento mette a disposizione di chi ha voglia di investire il proprio talento e il proprio coraggio un territorio ricettivo ai nuovi incontri e, soprattutto, mette a disposizione le risorse finanziarie. Siamo altrettanto convinti che qualsiasi progetto non sta piedi solo con queste risorse, ma ha bisogno di concretezza. Il pubblico sta facendo molto. Trento Rise è la nostra testa di ponte per realizzare l’ecosistema dell’Itc. Il pubblico ha la responsabilità di far partire il processo, poi ci vuole l’incontro tra il vostro talento e le energie del mondo privato. Auspico che questa attività, basata sui vostri talenti, maturi in imprese radicate sul territorio trentino e siano capaci di raccogliere la spinta di investitori privati (fondi di investimenti, istituti bancari) per generare valore e, soprattutto, occupazione”.  
   
   
VARESE - 14 MILIARDI IL REDDITO COMPLESSIVO DELLA PROVINCIA  
 
Varese, 7 aprile 2014 – I dati sono stati elaborati dall’Ufficio Studi della Camera di Commercio e pubblicati sul portale statistico www.Osserva-varese.it  sulla base delle informazioni rese note dal Dipartimento delle Finanze sulle dichiarazioni Irpef relative all’anno d’imposta 2012, il reddito complessivo della provincia di Varese ammonta a 13miliardi e 587milioni di euro. Una cifra che, suddivisa per i 613mila contribuenti, porta il reddito medio varesino a 22.161 euro, superiore alla media nazionale di 19.750 euro. Si tratta però di un dato lordo, il che significa che in tasca agli abitanti del territorio resta decisamente di meno. Al netto della tassazione, rimangono infatti 16.835 euro, equivalenti a 1.403 euro al mese. Scendendo quindi nel confronto territoriale, Varese, per reddito medio netto, si posiziona all’ottavo posto su 110 province italiane, preceduta da altre tre lombarde: Milano, che guida la classifica nazionale, Monza Brianza e Lecco. Ancor più interessante il confronto tra i Comuni del territorio: ai 23.015 euro di Luvinate - al primo posto in provincia (e al decimo in Italia) - si contrappongono i circa 10mila euro di reddito medio dei dieci comuni in fondo alla classifica, tutti all’Estremo Nord della provincia. «Le valutazioni che si possono trarre da questi dati – dice il segretario generale della Cdc Mauro Temperelli – sono estremamente interessanti per comprendere le dinamiche socio-economiche in atto. Ne derivano indicazioni utili per chiunque abbia a cuore le politiche di sviluppo del territorio, ma anche per orientare le scelte imprenditoriali. È per questo che nei prossimi giorni incroceremo questi dati con altre informazioni rilevanti come l’età media, il pendolarismo, il frontalierato, i flussi migratori, ma anche l’accessibilità e i collegamenti. Informazioni che sembrerebbero, a prima vista, spiegare certi divari tra zone differenti del territorio». Quanto alla distribuzione dei redditi, i 30mila contribuenti varesini che guadagnano oltre 55mila euro all’anno sono solo il 5% del totale, ma assommano il 21% del reddito complessivo. All’altro estremo, c’è invece il 38% di coloro che dichiarano meno di 15mila euro all’anno: essi dispongono di un reddito medio di 8mila euro. Guardando alle tipologie di contribuenti, in provincia di Varese i lavoratori autonomi sono quelli che dichiarano il reddito medio più elevato con 40.934 euro; i dipendenti ricevono in media 23.172 euro, mentre i pensionati si attestano a 16.604 euro. «Occorre precisare che – evidenzia Elena Provenzano, responsabile Ufficio Studi e Statistica della Cdc – i dati da dichiarazione Irpef ricomprendono redditi diversi: da fabbricati, da lavoro dipendente, da quello autonomo, da pensione, da partecipazione e da spettanze a imprenditori. Non appena il Ministero renderà disponibili i dati relativi a Iva, Irap e Ires, li analizzeremo in relazione a Varese e il suo territorio».  
   
   
BOLZANO: L´OBBLIGO DI CERTIFICATO PENALE PER I CONTRATTI DI LAVORO NON RIGUARDA LE COLLABORAZIONI VOLONTARIE  
 
Bolzano, 7 aprile 2014 - Il 6 aprile entrerà in vigore il decreto legislativo 4 marzo 2014, n. 39, emanato in attuazione della direttiva 2011/93/Ue relativa alla lotta contro l’abuso e lo sfruttamento dei minori e la pornografia minorile. Grazie alle precisazioni del Ministero è stata chiarita la posizione dei volontari che collaborano con le associazioni sportive. L´articolo 2 di tale decreto introduce l´obbligo, per il datore di lavoro "che intenda impiegare al lavoro una persona per lo svolgimento di attività professionali o attività volontarie organizzate che comportino contatti diretti e regolari con minori", di richiedere il certificato penale del casellario giudiziale per verificare l´esistenza di condanne per reati connessi all´abuso sessuale di minori e la prostituzione minorile (artt. 600-bis, 600-ter, 600-quater, 600-quinquies e 609-undecies del Codice penale) ovvero di interdizioni all´esercizio di attività che comportino contatti diretti e regolari con minori. Sono previste sanzioni amministrative da 10.000 a 15.000 euro per i datori di lavoro che non adempiono a questo obbligo. Il decreto ha portato scompiglio e apprensione anche nel mondo dello sport, pertanto l´assessora provinciale allo sport Martha Stocker ha incaricato l´Ufficio sport di informarsi presso il Ministero della giustizia e di seguire gli sviluppi della questione. Una nota esplicativa datata 3 aprile 2014 e pubblicata nella mattinata di oggi sul sito web del Ministero della Giustizia chiarisce che l´obbligo di richiesta del certificato penale si applica solo a forme di collaborazione strutturate all´interno di un definito rapporto di lavoro. In altre parole, gli enti e le associazioni di volontariato sono tenuti a richiedere il certificato per i soggetti con cui stipulano un contratto di lavoro ma non per gli operatori che collaborano con loro a titolo volontario. Inoltre da una seconda nota esplicativa del Ministero della Giustizia si evince che, fatta la richiesta di certificato al casellario, in attesa del rilascio il datore di lavoro può procedere all´impiego anche con una dichiarazione sostitutiva del lavoratore. L´assessora provinciale Martha Stocker esprime la propria soddisfazione per le precisazioni fatte dal Ministero competente che consentono di assicurare anche in futuro le importanti attività di volontariato sinora svolte a favore del settore sportivo.  
   
   
LOMBARDIA.EXPO,ASSESSORE COMMERCIO:RUOLO LOGISTICA IMPORTANTE  
 
Cernobbio/co, 7 aprile 2014 - "La Lombardia rappresenta la principale porta ingresso del traffico aereo nazionale dell´import/export. La filiera logistica giocherà, quindi, un ruolo chiave nella gestione dei flussi merci generati da Expo 2015, per la cui organizzazione sarà determinante il contributo delle cosiddette catene logistiche ´veloci´". Lo ha detto l´assessore al Commercio, Turismo e Terziario della Regione Lombardia, intervenendo oggi a Cernobbio (Como) al convegno ´Expo 2015. Opportunità ed efficienza negli scambi internazionali e ruolo dei doganalisti´, organizzato dal Consiglio territoriale degli spedizionieri doganali della Lombardia e dal Consiglio nazionale degli spedizionieri. Malpensa Smart City Delle Merci - "In occasione di Expo - ha proseguito l´assessore - il forte aumento di flussi di merci previsto nell´area milanese e lombarda potrà essere gestito efficacemente, soprattutto per particolari segmenti merceologici, dall´hub aeroportuale di Malpensa anche grazie a un´iniziativa denominata ´Malpensa Smart City delle Merci´, per la quale si sono molto e da molto tempo adoperati Regione Lombardia e l´Associazione dei doganalisti. Questo progetto, che sarà attivo entro Expo 2015, intende realizzare un ecosistema di digitalizzazione dei flussi informativi legati alla movimentazione aeroportuale merceologica, riducendo i tempi di gestione delle merci in arrivo e in partenza e avvicinandoci agli scali aeroportuali più avanzati in Europa, nostri diretti competitor dal punto di vista economico e commerciale".  
   
   
OGGI SEMINARIO A VENEZIA SULLA COSTITUZIONE DI COOPERATIVE DI LAVORATORI  
 
Venezia, 7 aprile 2014 -“L’impresa si fa cooperativa” è il tema del seminario che lunedì (con inizio alle ore 15.00) si svolgerà nella sede Grandi Stazioni della Regione a Venezia, in collaborazione con Unioncamere, per approfondire le opportunità che derivano dalla costituzione in cooperativa da parte di lavoratori di un’azienda, al fine di mantenerne e svilupparne l’attività produttiva. In particolare, l’intendimento è fornire un quadro di riferimento preciso in questo campo: quando ai dipendenti di un’impresa in crisi conviene prendersi il rischio di rilevare l’attività costituendosi in cooperativa? Come è opportuno procedere? Dove trovare informazione e formazione in materia? Che ruolo può avere l’amministrazione pubblica? E’ una strada concreta per la crescita dell’economia sociale di mercato in Italia e in Europa? L’incontro servirà quindi a illustrare le risorse e gli strumenti finanziari disponibili per le cooperative e proseguirà con la testimonianza di una cooperativa di ex dipendenti che è subentrata con successo alla gestione precedente. Si chiuderà con una tavola rotonda, cui parteciperà l’assessore regionale allo sviluppo economico, sulle politiche che enti pubblici e organizzazioni di categoria intendono sviluppare per una rilevazione più mirata e tempestiva delle dinamiche in atto sul territorio e per azioni di accompagnamento e sostegno più organiche e incisive. “Questo appuntamento - sottolinea l’assessore - è l’ulteriore segnale dell’attenzione che la Regione rivolge al mondo della cooperazione ed alle sue potenzialità economiche ed occupazionali. Vuole essere un momento di confronto che riveste una particolare importanza nell’attuale fase di stesura della nuova legge regionale sulla cooperazione”.  
   
   
IMPRESE IN LOMBARDIA: CON LEGGE RESTITUIAMO FIDUCIA  
 
Cremona. 7 aprile 2014 - Il primo obiettivo della nuova legge ´Impresa Lombardia´ è "restituire fiducia", fare in modo, cioè, che "gli imprenditori la riacquistino e che le Istituzioni la concedano. Senza fiducia non si va da nessuna parte". E´ quanto ha detto a Cremona, l´assessore alle Attività produttive, Ricerca e Innovazione della Regione Lombardia, in occasione dell´incontro con le realtà produttive e imprenditoriali della provincia. L´appuntamento è stato organizzato con lo scopo di far conoscere le misure regionali a favore delle stesse imprese, in particolare la nuova legge ´Impresa Lombardia´. Quello di Cremona è, dopo Bergamo, il secondo di una serie di incontri che si svolgeranno in tutte le province. Prima Priorità - "La fiducia - ha spiegato l´assessore - è in qualche modo la ´prima priorità´, perché nessuna azione è efficace, se non viene costruita e realizzata insieme a chi vive la realtà delle imprese giorno per giorno". L´assessore si è detto colpito dal fatto che molti imprenditori incontrati nei mesi scorsi si sentano considerati dalle Istituzioni come persone "che vogliono nascondere qualcosa. Questo non è giusto: gli imprenditori rappresentano la nostra possibilità di creare benessere e meritano fiducia. E´ un messaggio che vogliamo lanciare anche agli investitori esteri". "Con l´incontro di oggi - ha aggiunto - vogliamo far sentire la vicinanza della Regione agli stakeholder e agli amministratori locali e vogliamo far conoscere sempre più gli strumenti che l´Assessorato mette a disposizione". Microdata - Prima dell´incontro con le imprese, che si è tenuto alla Sede territoriale di Regione Lombardia, l´assessore ha visitato l´azienda Microdata Group di Gadesco Pieve Delmona (Cremona). "E´ una grande eccellenza del vostro territorio - ha sottolineato l´assessore -. Sono rimasto molto colpito dal modo in cui viene valorizzato il capitale umano e dall´età molto giovane dei collaboratori". I Principi E Gli Strumenti - La legge, ha ricordato l´assessore, è stata approvata all´unanimità l´11 febbraio, pubblicata il 19 febbraio "ed è pronta per essere usata con tutti i suoi strumenti". E´ basata su quattro principi fondamentali: la fiducia reciproca tra imprese e Istituzioni, la responsabilità condivisa, la sussidiarietà e l´innovazione. I principali strumenti, ha precisato l´assessore, riguardano: l´Accordo per la competitività "attraverso il quale riusciremo a realizzare ´zone a burocrazia zero´, eliminando tutta la cattiva burocrazia e creando percorsi facilitanti"; interventi di facilitazione dell´accesso al credito; l´introduzione della moneta complementare; meno carico fiscale per le Mpmi; l´istituzione del riconoscimento ´Made in Lombardia´; la riduzione dell´incidenza dei costi energetici sulle imprese manifatturiere lombarde; la comunicazione unica e il ´Fascicolo elettronico d´impresa´; la Conferenza dei servizi telematica; la revisione del sistema dei controlli; il garante regionale per le Mpmi. Ricerca - L´assessore ha poi sottolineato l´importanza della ricerca come leva per la ripresa e la crescita: "Il nostro obiettivo di legislatura è raddoppiare gli investimenti in ricerca, passando dall´attuale 1,6 per cento del Pil (circa 4 miliardi) al 3 per cento del Pil. Con l´assestamento di Bilancio a giugno abbiamo intenzione di istituire un fondo regionale per la ricerca".  
   
   
MADE IN CAMPANIA, PRESENTA PIANO PROMOZIONE  
 
Napoli, 7 aprile 2014 - Gli assessori regionali alle Attività produttive Fulvio Martusciello e all´Agricoltura Daniela Nugnes hanno presentato il 3 aprile il piano di promozione del "Made in Campania" sui mercati nazionali ed internazionali, approvato in Giunta coin i progetti denominati "Promozione del Made in Campania" e "Potenziamento della Promozione del Made in Campania", nell´ambito dell´obiettivo operativo 2.6 del Por Campania Fesr 2007/13 ("Apertura internazionale"). Per gli interventi sono stati allocati in totale 3 milioni di euro. Il Piano di promozione del "made in Campania" I progetti di "Promozione del made in Campania" perseguono i seguenti obiettivi: Creare e veicolare, in Italia e all´estero, un´immagine della Campania e dei principali settori produttivi campani riconoscibile e positiva, favorendo la conoscenza delle eccellenze produttive. Sviluppare attività di promozione dei principali settori produttivi campani e del "Made in Campania", sviluppando occasioni di b2b e di crescita competitiva per le reti di impresa transterritoriali e tran-settoriali. Sviluppare un´attività di scouting e di business matching con soggetti nazionali ed internazionali. Coordinare ed accompagnare le imprese in questo percorso di valorizzazione su scala nazionale ed internazionale. Favorire una crescita culturale ed organizzativa delle Pmi volta a renderle più operative e competitive sui mercati internazionali. Sviluppare in contemporanea attività di marketing territoriale e promozione. Tali obiettivi vengono realizzati attraverso missioni di outgoing ed incoming, azioni di accompagnamento delle imprese nei maggiori eventi fieristici internazionali, realizzazione di workshop settoriali ed infine raccolta e analisi dei dati inerenti a ciascun intervento. I settori produttivi interessati sono in via primaria: Aerospazio. Nautica. Moda (abbigliamento/pelle/calzature/gioielleria). Agroalimentare ed agroindustria. Automotive. Artigianato di qualità. Logistica. I risultati del Piano nel 2013. In 3 mesi di attività (dal primo evento del 6 settembre all´ultimo terminato il 1 dicembre) sono stati realizzati 12 eventi. La Regione Campania ha promosso la partecipazione di collettive di aziende in eventi fieristici e promozionali sul territorio regionale (4 eventi), nazionale (3 eventi), internazionale (5 eventi) relativi a tutti i settori strategici del made in Campania e coinvolgendo più di 200 aziende. In questi eventi, le aziende campane, supportate dalla Regione, hanno realizzato 2300 contatti commerciali fra buyers nazionali ed internazionali. Insieme agli eventi a titolarità, la Regione, in seguito ad una manifestazione di interesse, ha ammesso a finanziamento 2 interventi promossi da Unioncamere Campania e Camera di Commercio di Avellino che hanno coinvolto paesi quali come Germania, Brasile, Francia, Svizzera ed Ucraina. In relazione all´avanzamento finanziario, dato rilevante trattandosi di Fondi Europei, per i 14 progetti realizzati, la Regione ha impegnato il 98% dello stanziamento (1,5 milioni di euro). I primi tre mesi del 2014: Potenziamento della promozione- Nei primi 3 mesi del 2014, la Regione Campania ha promosso la realizzazione di 11 iniziative fieristiche. Ad aprile è prevista la partecipazione del sistema vitivinicolo campano all´edizione 2014 di Vinitaly. Anche nel 2014 gli eventi a titolarità sono sul territorio regionale (4 eventi) nazionale (4 eventi) ed internazionale (4 eventi). Le aziende coinvolte in seguito ad avviso pubblico sono 146 (esclusa Vinitaly, la cui selezione delle imprese è stata promossa dall’assessorato regionale all’Agricoltura) su un totale di 265 richiedenti. Nel corso della partecipazione alle manifestazioni fieristiche in calendario, le aziende hanno realizzato 2256 contatti commerciali fra buyer nazionali ed internazionali. Le tre consultazioni pubbliche- Allo scopo di recepire nuove esigenze ed aspettative delle imprese del territorio campano e offrire loro un’agenda di appuntamenti qualificati in occasione dei quali promuovere le proprie produzioni ed avviare nuovi contatti commerciali, l´Assessorato alle Attività produttive della Regione Campania ha promosso un processo di ascolto del territorio e del sistema imprenditoriale campano, attraverso consultazioni pubbliche. L´iniziativa ha riscontrato un esito estremamente positivo: dalla prima consultazione pubblica (agosto 2013), che ha registrato la partecipazione di 106 aziende, per continuare con le 165 aziende che hanno preso parte alla seconda consultazione, fino alla terza (febbraio 2014) che ha registrato il coinvolgimento di 288 aziende. A seguito della consultazione, per i restanti mesi del 2014 è stato approvato il nuovo calendario inerente il potenziamento della promozione del made in Campania: 114 le iniziative fieristiche selezionate per la valorizzazione dei prodotti campani sui più importanti mercati export.  
   
   
DATI EXPORT PROVINCE, VENDOLA: L´ISTAT CONFERMA L´INIZIO DELLA RIPRESA  
 
 Bari, 7 aprile 2014 - “La crescita della Puglia sui mercati esteri è in ripresa, dal Gargano a Santa Maria di Leuca. L’istat ci ha confermato in modo chiaro il segnale di fiducia di cui avevamo avuto sentore a metà marzo”. È quanto ha detto il presidente Nichi Vendola, leggendo i dettagli sulle esportazioni forniti su richiesta dell’assessorato allo Sviluppo economico, dall’Istituto Nazionale di Statistica. “La Regione Puglia – ha spiegato – sta seguendo con grande attenzione i segnali di ripresa o di crisi che provengono dal sistema economico della Puglia. La politica ha il dovere di informare i cittadini e di infondere fiducia soprattutto quando ci sono dati certi. Per questo abbiamo chiesto appositamente all’Istat un’elaborazione dettagliata sulle esportazioni di tutte le province della Puglia in ciascuno dei quattro trimestri del 2013 e per singole merci. Il nostro obiettivo è capire cosa funziona davvero e qual è il feedback dei nostri investimenti. Abbiamo il dovere di interrogarci e di essere consapevoli della situazione per dare segnali a tutti i pugliesi e in particolare ai lavoratori che stanno soffrendo e alle loro famiglie. A loro dobbiamo rispondere anche rendendo le nostre decisioni più efficaci. E questo non può avvenire se non partendo dalla conoscenza e dall’analisi di dati oggettivi”. “L’istituto Nazionale di Statistica ci ha supportato in questa ricerca: il report che ci ha inviato non solo ci fornisce i dettagli di quanto avevamo già detto quindici giorni fa a proposito di una crescita rilevante nell’ultimo quadrimestre, ma ci ha profondamente sorpreso per due motivi: non c’è un solo territorio della Puglia che, nel periodo ottobre-dicembre, sia immune dalla ripresa e soprattutto la crescita sull’intero anno è legata principalmente all’industria meccanica, meccatronica, aerospaziale e farmaceutica che hanno avuto un’impennata di vendite davvero sorprendente”. “I dati delle province – ha sottolineato Vendola – parlano chiaro: nel periodo ottobre-dicembre 2013 rispetto al trimestre luglio-settembre immediatamente precedente, Bari è la prima per valori assoluti: cresce infatti di 186,1 milioni, Taranto di 69,5 milioni, Foggia di 38,9milioni, Brindisi di 15,1 milioni, seguono Lecce con 9,2 milioni e Bat con 4,2”. “In termini percentuali la prima provincia della Puglia per incremento dell’export nell’ultimo trimestre del 2013 è invece Foggia che cresce addirittura del 19,42%, la segue Taranto con una crescita del 19,13% e poi Bari con il 18,56%, aumentano anche le esportazioni di Lecce del 9,49%, e di Barletta Andria Trani che raggiunge il 3,52% di fatturato export in più”. “Vorrei indugiare in questo racconto perché gli abitanti di tutta la Puglia sappiano bene cos’è che funziona nel proprio territorio e riprendano ad avere fiducia. I numeri nella loro arida oggettività ci dicono che, se è vero che le esportazioni regionali sull’intero anno sono caratterizzate dal segno meno (-10,4%), paragonando gli ultimi due trimestri dell’anno scorso c’è un aumento congiunturale per tutta la Regione del 16,3%. Se poi confrontiamo il dato dell’ultimo trimestre del 2013 al primo dello stesso anno, arriviamo addirittura al 33,8%. Significa che i pugliesi nonostante la crisi stanno lottando con tenacia. Oggi, dopo i nuovi dati, sappiamo che questa lotta sta dando risultati in tutte le province e sappiamo anche in quali comparti merceologici”. L’assessore allo Sviluppo economico Loredana Capone ha voluto fornire i principali dettagli per ogni provincia. “Bari – ha detto – appare sempre più come una città attiva, dinamica e moderna, smart nel commercio come nei processi e nei prodotti. Una città industriale che ha fatto del mercato estero il volano del proprio sviluppo. Il segno più per Bari caratterizza quasi tutti i comparti: dall’agroalimentare alla moda, dal lapideo all’artigianato, dall’industria culturale ai cosmetici, ma nel comparto dei “Medicinali e prodotti farmaceutici” addirittura esplode: esporta in tutto il 2013 merci per 1,379 miliardi di euro, 161,4 milioni in più rispetto al 2012. La crescita coinvolge la tecnologia: computer, apparecchiature elettromedicali, generatori elettrici e apparecchiature per il controllo dell’elettricità. Sulla meccanica e meccatronica poi, Bari non ha rivali: macchine di impiego generale (+52,8 milioni, il 70,2% in più), autoveicoli (+17,6 milioni) e carrozzerie. Per la categoria “Parti ed accessori per autoveicoli e loro motori” l’aumento delle vendite è addirittura di 145,3 milioni, il 41,6% in più”. “Taranto riprende fiato. Nei “Prodotti della siderurgia” perde 427,8 milioni (-41,7%), ma cresce nell’industria della raffinazione e chimica, nella meccanica, si triplica nell’aerospazio (il 313% in più) ed esprime grande vitalità nella fabbricazione dei mobili (+90%)”. “È Foggia tuttavia ad esprimere la crescita percentuale più alta di tutte le province: dal lapideo (+68,3%), all’abbigliamento (+40,5%), dai prodotti in vetro e in metallo ai “Motori, generatori e trasformatori elettrici e apparecchiature per la distribuzione e il controllo dell’elettricità” (+369%). Qui è l’aerospazio a brillare su tutte le categorie merceologiche. Nel comparto “Aeromobili, veicoli spaziali e relativi dispositivi” Foggia nel 2013 ha esportato beni per 219,8 milioni, un fatturato che cresce di 27,5 milioni rispetto all’anno precedente (in termini percentuali si tratta del 14,3% in più) e che conferma ancora una volta la leadership della Capitanata in questo settore”. “La crescita di Brindisi riguarda soprattutto il comparto degli “Oli e grassi vegetali e animali (+40,6%), le calzature (+12,4%), gli articoli in materie plastiche e alcune tipologie di macchine”. “Lecce emerge in diverse comparti dell’agroalimentare, dai prodotti di colture agricole, agli oli, alle bevande. Fattura 3 milioni e mezzo in più nella lavorazione del cuoio e nella pelletteria (+50,1%), 12,6 milioni in più nel comparto del cemento, calce e gesso, supera di 7 milioni il fatturato dell’anno precedente su alcuni prodotti in metallo”. “La provincia di Barletta Andria Trani brilla nell’agricoltura, dove cresce del 33,7%, ma supera di ogni aspettativa le performance nella moda. Cresce nel comparto dei tessuti, guadagna 61 milioni e mezzo, quasi 11 milioni in più rispetto all’anno precedente, negli articoli di abbigliamento. Conferma la leadership nelle scarpe: qui il fatturato del 2013 supera i 196 milioni di euro, 9,7 milioni in più rispetto all’anno precedente. Ma sono tanti altri i settori nei quali questa provincia appare particolarmente dinamica: prodotti chimici, articoli di plastica, cemento, ma anche apparecchiature per le telecomunicazioni e macchine per impieghi speciali”. “Questa è la fotografia del made in Puglia sui mercati esteri nell’ultimo periodo”, ha concluso Loredana Capone. “Un’immagine che ispira fiducia almeno per questo aspetto dell’economia, che in ogni caso va ancora sostenuto, come abbiamo fatto in questi anni, con le nostre politiche per l’innovazione, la competitività e l’internazionalizzazione. Ma c’è ancora tanto da fare per risollevare l’occupazione. Per questo, in tutte le sedi, anche in questi giorni in Europa, stiamo chiedendo di allentare i vincoli sul patto di stabilità per poter spendere e aprire cantieri. La Puglia vuole uscire dal tunnel della crisi, ma le sole forze del governo regionale, nonostante gli sforzi, non sono sufficienti. Il governo nazionale e l’Europa facciano la loro parte”.