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Notiziario Marketpress di Mercoledì 08 Aprile 2015
AIUTI DI STATO: LA COMMISSIONE UE APPROVA I REGIMI DI AIUTO A TRE DELL´AVIAZIONE FRANCESE  
 
Bruxelles, 8 aprile 2015 - Ieri, la Commissione ha approvato per la prima volta tre regimi di aiuti di Stato per gli aeroporti e le compagnie aeree sulla base di nuovi orientamenti in materia di aiuti di Stato per gli aeroporti e le compagnie aeree adottati nel febbraio del 2014. La Commissione ritiene che tali regimi di sostegno, tra cui l´aviazione francese promuovere la connettività regionale senza provocare indebite distorsioni della concorrenza nel mercato unico. Questi piani permetteranno Francia di concedere aiuti individuali che soddisfano i criteri senza ulteriore intervento delle linee guida della Commissione. Ms Margrethe Vestager, commissario responsabile per la politica della concorrenza, ha fatto la seguente dichiarazione: " Le decisioni della Commissione illustrano l´efficacia delle nuove norme in materia di aiuti di Stato agli aeroporti e compagnie aeree. I tre piani approvati oggi contribuirà a sostenere l´industria aerea europea in modo sostenibile al servizio di una migliore mobilità dei cittadini. " I regimi notificati dalla Francia per quanto riguarda i tre principali tipi di aiuti coperti dalle nuove linee guida, vale a dire gli aiuti per gli investimenti e la gestione a favore degli aeroporti e gli aiuti all´avviamento di nuove rotte. La Commissione ritiene che questi piani approvati per un periodo di 10 anni e di sistemi di controllo posti in essere dalle autorità francesi sono suscettibili di garantire la piena conformità da parte della Francia delle nuove linee guida. Inoltre, questi piani consentono un quadro chiaro ed efficace giuridica ed economica per gli operatori del settore, promuovendo un uso costante di fondi pubblici a beneficio delle parti interessate. Questo aiuto contribuirà a migliorare la connettività delle regioni si batterà contro la congestione del traffico aereo e di facilitare lo sviluppo regionale.  
   
   
BOLZANO: AUTO ELETTRICHE E CARSHARING ANCHE PER PERSONALE PROVINCIALE  
 
 Bolzano, 8 aprile 2015 - La Giunta lavora per consolidare l´Alto Adige come regione modello nella mobilità sostenibile e ha dato via libera alla proposta dell´assessore Florian Mussner di offrire ai dipendenti provinciali possibilità di ricarica per auto elettriche e carsharing nonché di convertire parte del parco macchine provinciale in auto alimentate con energia alternativa. Mobilità elettrica e ciclabile nonché iniziative quali la tecnologia ad idrogeno per i mezzi pubblici sono alcune delle misure prioritarie della Provincia per consolidare e sviluppare il concetto di mobilità verde in Alto Adige. "Per diventare una regione modello nella mobilità alpina sostenibile è necessario che anche l´Amministrazione pubblica dia il buon esempio", sottolinea l´assessore provinciale Mussner. Sono tre le nuove misure che Mussner ha individuato, ad esempio offrendo al personale provinciale la possibilità di ricaricare i veicoli elettrici in prossimità della sede di lavoro riservando a tale scopo il 5% dei parcheggio di proprietà della Provincia. Inoltre si vuole dotare una parte del parco macchine provinciale di auto elettriche o cosiddette ibride plug in con ricarica elettrica esterna e di veicoli alimentati ad idrogeno. Negli spostamenti di servizio che comportano brevi tragitti potranno essere maggiormente impiegate bici elettriche e scooter elettrici. Per ridurre l´utilizzo dei veicoli privati e ridurre il fabbisogno di superficie per i posti macchina si intende infine rendere più attrattivo il carsharing per i dipendenti pubblici. Allo scopo la Provincia valuta una possibile adesione alla cooperativa Carsharing per gli spostamenti di servizio. "In tal modo non solo è garantito un significativo risparmio sui costi, ma si contribuisce alla tutela ambientale", conclude Mussner.  
   
   
SICUREZZA STRADALE: ASSISTENZA PSICOLOGICA PER VITTIME INCIDENTI E FAMILIARI, REGIONE UMBRIA E USL FIRMERANNO CONVENZIONE PER PROGETTO PILOTA  
 
 Perugia, 8 aprile 2015 – "Gli incidenti stradali rappresentano la prima causa di morte per i giovani e una delle principali cause di invalidità, con conseguenze fisiche cui si associano dolorose conseguenze psicologiche: è su queste che vogliamo intervenire, creando un percorso protetto post trauma attraverso l´attivazione di una risposta di consulenza e supporto psicologico per vittime e familiari". L´assessore regionale alla Sicurezza stradale, Stefano Vinti, sintetizza così gli obiettivi della convenzione che verrà sottoscritta tra Regione Umbria e le Unità sanitarie Umbria 1 e 2 per l´attuazione di un progetto pilota di assistenza psicologica nei centri principali per la gestione dei politraumatizzati e quindi nei Poli ospedalieri di Perugia, Terni, Città di Castello e Foligno. Lo schema di convenzione, su proposta dell´assessore Vinti, è stato approvato dalla Giunta regionale. "Con questa convenzione – spiega Vinti – impegniamo le due Unità sanitarie locali dell´Umbria ad istituire un servizio di consulenza, informazione e assistenza, perseguendo le finalità della legge regionale in materia di sicurezza stradale, la n.8 del 17 aprile 2014, in armonia con quanto indicato nel Global Plan for the Decade of Action for Road Safety 2011-2020 predisposto dall´Organizzazione delle Nazioni Unite". "Il nostro intervento – dice – si prefigge svolgere un´importante azione di prevenzione nei confronti di problemi psicologici che potrebbero svilupparsi in tempi successivi. Il progetto che andremo ad attuare, infatti, si caratterizza per la sua tempestività e si propone di fornire a pazienti e famiglie la possibilità di uno spazio di elaborazione dell´esperienza traumatica, fin dal primo momento dell´evento critico: Ci proponiamo, inoltre, di favorire i processi di elaborazione emotiva e le strategie di adattamento individuali e familiari, di permettere un´individuazione precoce dei possibili fattori di rischio che possono portare ad una cronicizzazione del disagio e di seguire la famiglia nel percorso di reintegrazione sociale, per valorizzare e sostenere le sue intrinseche capacità di adattamento e di assistenza spontanea". In particolare, la convenzione tende a regolare "la definizione della procedura di individuazione dei soggetti a cui somministrare i servizi previsti dal progetto pilota; il monitoraggio dei dati di incidentalità provenienti dai poli ospedalieri di Perugia, Terni, Città di Castello e Foligno; la sperimentazione – spiega ancora l´assessore Vinti - in via operativa delle procedure del progetto pilota provvedendo alla sua costante verifica". Con la convenzione viene poi regolata "la modulazione e l´indirizzo delle attività verso le sequenze più numerose e ‘fragili´ ovvero laddove possano ottenere la loro massima efficacia e la garanzia di un tempestivo orientamento delle attività in relazione agli scenari di incidentalità che dovessero delinearsi". La Regione Umbria, mediante l´Assessorato alla Sanità e l´Assessorato alla Sicurezza stradale, si impegna di concerto con la Usl Umbria 1 e l´Usl Umbria 2 a definire al termine della sperimentazione del Progetto Pilota un programma di supporto da poter applicare per le vittime degli incidenti stradali. Le due Usl regionali, provvederanno per la durata del progetto, ad effettuare un monitoraggio dell´incidentalità stradale attraverso i dati dei Pronto soccorso degli ospedali coinvolti nel progetto. Alle due Usl sono stati attribuiti 125mila euro, con l´attivazione di quattro borse per psicologi, e che comprende anche una somma per le campagne informative di accompagnamento all´avvio delle attività di assistenza.  
   
   
PUGLIA: PIANO TRASPORTI E PIANO SERVIZI  
 
Bari, 8 aprile 2015 - “Oggi presentiamo – ha detto ieri l’assessore ai trasporti e infrastrutture, Giovanni Giannini in conferenza stampa con il presidente Vendola – due atti importantissimi: l’attuazione del piano regionale dei trasporti e il piano triennale dei servizi. Per queste due delibere va dato atto dell’impegno delle strutti rem che sono riuscite in breve tempo a redigerle in modo da essere compatibili con la nuova programmazione europea”. Pesanti infatti sono i tagli ai finanziamenti per l’asse trasporti: si passa da oltre un miliardo disponibile tra il 2007 e il 2013 a circa 500 milioni per il settennio in corso, fino al 2020. “E dunque questi due atti non sono libri dei sogni, ma concretamente attuabili nell’arco della programmazione, come previsto dalla legge. Non ci sono grandi progetti spesso irrealizzabili, ma possiamo definire questi documenti intelligenti, sostenibili, inclusivi. E veritieri”. Spazio dunque al project financing, escluso dalla precedente programmazione, e piccoli-grandi interventi strategici come la bretella tra A14 e Ss 16 sud, per saltare con un’arteria a pagamento dedicata soprattutto al traffico pesante la tangenziale di Bari e trasformando parte della attuale A14 Bari Taranto in autostrada gratuita. Si tratta dell’unico grande intervento stradale: il resto riguarda ferrovie, con intermodalità, potenziamenti, tram-treni, raddoppi (es. Bari-matera in vista della manifestazione Matera capitale europea cultura) e infrastrutturazione metropolitana, oltre ai progetti strategici per l’Adriatica e la Bari Napoli. E poi un potenziale di 4000 km per piste ciclabili e la sperimentazione del bus shuttle rapid transit, che partirà tra la ferrovia di Brindisi fino all’aeroporto del Salento. Nei piani anche la portualità e il ridisegno strategico della mobilità aerea. Intervenuti ad illustrare le parti del piano, i dirigenti e dell’Arem regionali competenti.  
   
   
TRASPORTI. VENDOLA: "NEL PIANO, LE SCELTE SU CUI ABBIAMO LAVORATO NEL DECENNIO"  
 
Bari, 8 aprile 2015 - “Il lavoro che è stato presentato questa mattina è un lavoro straordinario per complessità, per approfondimento, per visione. Non è un punto di partenza, è contemporaneamente un punto di approdo, e anche un punto di partenza. In questo Piano vengono messe a sistema tutte le scelte e le intuizioni su cui abbiamo lavorato per un decennio. E’ una bella eredità che lasciamo a chi verrà”. Così il Presidente della Regione Puglia Nichi Vendola che ieri mattina, insieme con l’assessore regionale ai Trasporti Giovanni Giannini, ha presentato in conferenza stampa il Piano attuativo del Piano Regionale dei Trasporti (per legge ha durata quinquennale, con estensione quindi 2015-2019) e del Piano Triennale dei Servizi (inteso come Piano attuativo del Prt, che attua gli obiettivi e le strategie di intervento relative ai servizi di trasporto pubblico regionale locale individuate dal Prt e ritenute prioritarie). Con questi due strumenti di pianificazione/programmazione tra loro integrati, la Regione Puglia attua le politiche/azioni in tema di mobilità e trasporti. “L’ingrediente fondamentale di questo lavoro – ha spiegato Vendola - è stato fondamentalmente mettere al centro del Piano dei trasporti il diritto alla mobilità, ad una mobilità sostenibile. Abbiamo costruito una visione, abbiamo cercato di zummare sul territorio, sulle città per osservare le congestioni, le aree di congestione che sono uno spreco di qualità della vita e abbiamo provato ad immaginare un’opera sistematica di decongestionamento, che è il frutto di una politica che storicamente ha valorizzato più il trasporto privato che non quello pubblico. Abbiamo cercato di intervenire su tutti i punti di frattura che separano le aree periferiche dagli snodi del sistema territoriale economico ma abbiamo cercato di intervenire anche sulle fratture puntuali come i passaggi a livello che spaccano il cuore della città, separano territori e rappresentano una criticità importante”. “Noi non abbiamo mai ragionato in forma parcellizzata del nostro sistema di strutture e infrastrutture trasportistiche – ha continuato Vendola - abbiamo provato ad immaginare, sin dall’inizio, una visione unitaria del sistema aeroportuale pugliese, così come del sistema portuale e di quello ferroviario. Ognuna di queste modalità è stata ripensata in un’ottica sistemica. Non guardare cioè al singolo porto, ma guardare alla rete dei porti, cambia radicalmente la strategia, il respiro con cui si interviene. Questo approccio propone il tema della specializzazione dei singoli porti, dei singoli aeroporti, della loro integrazione, dentro una logica di completamento delle opere e di efficientamento delle opere. Ma anche qui la bussola è sempre stata l’innovazione”. E a questo proposito, il Presidente ha richiamato la suggestione legata alle applicazioni di infomobilità (in particolare il progetto Gift), ossia le applicazione per smartphone a servizio dei cittadini e dei viaggiatori. “Da settembre un semplice clic sul telefonino – ha spiegato Vendola - ci consentirà di sapere come raggiungere qualunque posto del mondo dalla nostra città e con quali differenti mezzi di trasporto, interconnessi tra di loro”. Vendola ha sottolineato poi come nel Piano ci sia per la prima volta una sezione dedicata alla mobilità ciclistica con la più grande operazione mai immaginata di allestimento di velostazioni sul territorio regionale, in prossimità dei nodi di scambio multimodale e con gli interventi di agevolazione e protezione della circolazione ciclistica.. “E’ un’idea fantastica - ha concluso Vendola - quella di poter lavorare su un potenziale di 4mila chilometri di rete ciclabile, perchè questo diventa un asse strategico dell’attrattiva territoriale e trasforma la Puglia in una pista ciclabile a disposizione del mondo”.  
   
   
EX STRADA STATALE “VALNERINA”: LE REGIONI MARCHE E UMBRIA CHIEDONO UN INCONTRO AL MINISTERO PER RICLASSIFICARE L’INTERO TRATTO.  
 
Ancona, 8 aprile 2015 - Un incontro urgente per riclassificare, come statale, l’intero tratto della “Valnerina”, sollevando le Regioni Marche e Umbria dagli oneri della gestione della strada, già dell’Anas e poi trasferita agli enti locali. Un impegno oneroso, dopo che lo Stato, nel 2010, ha eliminato il trasferimento dei fondi destinati alla manutenzione delle ex strade Anas e ulteriormente aggravato dai tagli al sistema delle autonomie locali. Gli assessori alle Infrastrutture delle Marche, Paola Giorgi e dell’Umbria, Silvano Rometti, hanno inviato la richiesta al ministero delle Infrastrutture Trasporti e all’Anas. “Diremo chiaramente allo Stato di riprendersi le propri strade, perché, come diciamo noi marchigiani, non si fanno le nozze con i fichi secchi! Va bene gestire le strade ex Anas, ma per farlo occorrono le risorse necessarie che, invece, ci vengono negate. Viviamo un’altra vicenda come quella delle Province, dove le contraddizioni, create dal Governo, spingono gli enti locali a una forte e reciproca contrapposizione, perché, di fatto, vengono scaricati su loro i costi della riforma istituzionale e le sorti di tanti dipendenti pubblici”. La ex strada statale n.209 “Valnerina” è stata trasferita, nel 2001, per l’intero percorso, all’Umbria e alle Marche. Nel 2004, però, il tratto umbro compreso tra Sant’anatolia di Narco e Triponzio è stato riclassificato statale e trasferito all’Anas, in quanto parte integrante della strada statale “delle Tre Valli Umbre”. La disomogeneità della classificazione, sottolinea la Giorgi, “causa discrezionalità nella manutenzione, con conseguenti disservizi che vanno a gravare principalmente sugli enti territoriali e la comunità delle zone appenniniche che, invece, dovrebbero essere valorizzate concretamente secondo la strategia delle aree interne che il Governo sta portando avanti, partendo da un’adeguata funzionalità dell’assetto viario. È necessario, quindi, riclassificare l’intero tratto come statale e trasferirlo all’Anas, insieme al personale che oggi svolge le manutenzioni. Come Regioni chiederemo allo Stato di prendersi a cuore le sorti dell’entroterra: quelle aree marginali, fragili, più bisognose di attenzione e di servizi (anche viari) adeguati, partendo da azioni semplici ma efficaci, come quella che proponiamo, dal momento che la sicurezza e la tutela del territorio richiedono, soprattutto, buon senso nelle scelte che vengono effettuate”.  
   
   
BOLZANO, SALTO-SCILIAR: AL VIA I LAVORI DI MANUTENZIONE STRADALE  
 
Bolzano, 8 aprile 2015 - Dalla prossima settimana via anche ai lavori di manutenzione straordinaria del Servizio strade nel comprensorio Salto-sciliar: complessivamente per le strade provinciali sono disponibili 1,27 milioni di euro mentre sono 1,31 milioni per quelle statali. Manutenzione straordinaria secondo priorità, con attenzione particolare alla sicurezza e alla percorribilità delle strade: questi gli obiettivi dell´assessore provinciale alla mobilità Florian Mussner, che ricorda l´impegno specifico per il rifacimento del manto stradale. I lavori di asfaltatura nel comprensorio Salto-sciliar, pronti a partire, prevedono una spesa di 350mila euro per le strade provinciali. Il Servizio strade interviene anche sul risanamento dei muri che fiancheggiano le arterie: 125mila euro saranno investiti a Castelrotto, 50mila euro a Cologna e 140mila euro sulla provinciale nel comune di Sarentino. Le misure di protezione paramassi nel comprensorio comporteranno un investimento di 70mila euro, a cui si aggiungerà l´installazione di un´ampia rete di protezione sulla strada provinciale per San Genesio (costo dei lavori 240mila euro). Si procederà anche all´ampliamento di una curva pericolosa sulla strada per Tires, in collaborazione con il Comune e con una spesa di 130mila euro. Interventi sono previsti anche sulle strade statali del comprensorio Salto-sciliar: lavori di asfaltatura in diversi tratti per complessivi 508mila euro, messa in sicurezza di alcuni versanti rocciosi sulla statale della val Gardena a Laion (170mila euro), la realizzazione di una rete paramassi sulla Statale all´entrata di Sarentino nord (72mila euro). Con altri 244mila euro saranno sostituiti in vari punti i guardrail danneggiati sulla statale della val Gardena. La gran parte degli interventi di manutenzione coordinati dal Servizio strade si concretizza attraverso incarichi a piccole e medie imprese: "Muovendoci entro le possibilità concesse dalle normative, appaltiamo questi incarichi alle aziende locali, che l´anno scorso sono riuscite ad assicurarsi la maggiorparte degli incarichi", spiega l´assessore Mussner. "Quasi tutto il budget del Servizio strade si riflette quindi positivamente sull´economia locale".  
   
   
VIABILITÀ:FVG, ROTATORIA SU SS14 A MONFALCONE PRONTA IN SEI MESI  
 
 Trieste, 8 aprile 2015 - "Il cantiere che inauguriamo oggi sarà completato entro sei mesi ed entro un anno avremo avviato tutti i lavori per la realizzazione delle quattro rotatorie lungo la Ss14". Lo ha annunciato l´assessore alle Infrastrutture e Lavori pubblici Mariagrazia Santoro intervenuta ieri all´apertura dei lavori per la costruzione della rotatoria tra via Boito e via Portorosega a Monfalcone. I lavori sono stati affidati alla ditta Costruzioni Isonzo S.r.l. Con sede a San Pier d´Isonzo (Gorizia) per un importo di 553.971,64 euro, compresi gli oneri di sicurezza. Tutta la progettazione è stata curata da Fvg Strade. L´intervento rientra nel più ampio piano di revisione della viabilità che interessa le strade Sp19, Ss14 e Sr305 nei comuni di Monfalcone e Ronchi dei Legionari e che prevede la realizzazione di 4 rotatorie sulla Ss14 (agli incroci con viale Cosulich, con via Portorosega, con via Timavo e con via Romana) e di un collegamento stradale tra via dei Canneti e via dell´Agraria a Monfalcone. Il valore complessivo degli interventi ammonta a 7,6 milioni di euro, già finanziati. Santoro ha rimarcato che "i procedimenti amministrativi che erano rimasti incagliati sono stati tutti sbloccati ed ora, grazie alla collaborazione di Fvg Strade, possiamo inaugurare un nuovo corso operativo che ci porterà ad avviare entro un anno tutti i cantieri connessi a questo piano viabilistico di interesse regionale". "Grazie al progetto regionale Mitris - ha ricordato Santoro - abbiamo uno strumento di monitoraggio di tutti gli incidenti stradali che ci restituisce con puntualità i danni derivati e le cause dei sinistri. In questo modo sappiamo che il disegno delle infrastrutture viarie è spesso la causa principale di scorretti comportamenti stradali. La pericolosità di questo incrocio ne è un esempio e la nuova rotatoria servirà anche a ripristinare i livelli di sicurezza". In tema di sicurezza stradale, l´assessore Santoro ha richiamato inoltre l´impegno della Regione anche nell´incentivare la realizzazione all´interno dei centri urbani di "Zone 30", ove il limite di velocità è fissato appunto a 30 chilometri orari, anziché i consueti 50: il bando è appena stato pubblicato sul sito della Regione e consente ai comuni di accedere a finanziamenti da un minimo di 100.000 euro ad un massimo di 200.000 euro. Per l´assessore ai Lavori Pubblici del Comune di Monfalcone, Massimo Schiavo, "il piano di interventi programmato e finalmente sbloccato consentirà di eliminare tutti i semafori lungo la statale, dando fluidità e maggior sicurezza al traffico, grazie anche a una migliore distinzione tra la viabilità diretta alle zone industriali e quella residenziale".