Pubblicità | ARCHIVIO | FRASI IMPORTANTI | PICCOLO VOCABOLARIO
 







MARKETPRESS
  Notiziario
  Archivio
  Archivio Storico
  Visite a Marketpress
  Frasi importanti
  Piccolo vocabolario
  Programmi sul web




 


MERCOLEDI

PAGINA 1 PAGINA 2 PAGINA 3 PAGINA 4 PAGINA 5 PAGINA 6 ALIMENTAZIONE
Notiziario Marketpress di Mercoledì 23 Luglio 2014
ENOGASTRONOMIA: SERRACCHIANI, ALLEANZA FVG-PIEMONTE SIMBOLO ITALIA  
 
Trieste - Gemellaggio confermato per il secondo anno consecutivo tra i vini bianchi del Friuli Venezia Giulia e quelli rossi del Piemonte. "Ritengo che si possa mettere insieme il buon cibo e la cultura ma anche il buon vino", ha commentato la presidente della Regione, Debora Serracchiani, nel corso di Collissioni, il festival di musica, letteratura ed enogastronomia in corso di svolgimento a Barolo, dove gli estremi Nordest e Nordovest d´Italia hanno siglato un´importante alleanza operativa. "Siamo due territori distanti tra di loro - ha evidenziato Serracchiani nel corso di un dibattito a cui hanno preso parte, tra gli altri, anche il vicepresidente Sergio Bolzonello, il presidente del Consiglio regionale, Franco Iacop, e il presidente del Piemonte, Sergio Chiamparino - ma con tante cose che ci legano. Dobbiamo cercare di mettere insieme le forze, le idee, i tanti prodotti di qualità per creare dei percorsi nazionali ed internazionali che esaltino il grande patrimonio culturale ed enogastronomico che abbiamo". "Questo gemellaggio - ha insistito - vuole essere una sorta di biglietto da visita che dimostri quanto gli italiani sappiano fare le cose bene lavorando in squadra". "Stiamo cercando di creare le condizioni - ha proseguito la presidente - affinché un´emanazione di Collisioni approdi anche in Friuli Venezia Giulia, magari in una delle nostre manifestazioni enogastronomiche, come Aria di Festa, dove il protagonista è il prosciutto di San Daniele. Ci piacerebbe mettere assieme - ha sottolineato - il prosciutto, gli ottimi vini e i diversi territori che ci rappresentano". Sollecitata sulla valenza di Expo 2015 per tutta l´Italia, Serracchiani ha spiegato quanto sia "necessario portare l´Expo fuori Milano perché riteniamo sia una opportunità straordinaria per tutto il paese. Il turista che viene a Milano per Expo - ha detto la presidente - dopo aver visitato i padiglioni delle regioni sarà incuriosito e deciderà, magari, di conoscere le singole realtà perché vorrà conoscere un luogo simbolo del nostro cibo, della nostra qualità, ma anche del nostro territorio". "Il Friuli Venezia Giulia - ha assicurato Serracchiani - sta lavorando su Expo nonostante qualche difficoltà di comunicazione con le sedi organizzative di Milano e Roma. Stiamo creando un rapporto molto stretto con i nostri sindaci, aiutandoli a realizzare degli eventi sul nostro territorio al fine di creare le condizioni per cui il turista possa conoscere le varie aree attraverso i sentieri culturali, attraverso l´enogastronomia e l´agroalimentare, cercando di mettere insieme territorio e prodotto". "Abbiamo un patrimonio culturale non delocalizzabile - ha concluso la presidente - che dobbiamo imparare ad amare ma anche ad utilizzare al meglio per essere quel Paese straordinario che siamo". A questo proposito, è intervenuto Bolzonello che ha ribadito "l´impegno del Friuli Venezia Giulia in un´operazione sperimentale quanto audace, volta a mettere assieme tutte le attività produttive, in particolare agricoltura e turismo". "Vogliamo promuovere il nostro territorio con il confronto, non dicendo che siamo i più bravi. Ecco spiegata - secondo il vicepresidente della Regione - la decisione di portare nel 2015, il Concorso Mondiale del Sauvignon in Friuli Venezia Giulia dove i nostri bianchi si confronteranno con i migliori bianchi del mondo". Sulla necessità di fare squadra, utilizzando al meglio l´unicità dei singoli territori, si è soffermato anche Iacop. "In Friuli Venezia Giulia - ha affermato il presidente del Consiglio regionale - esiste una coscienza collettiva che considera l´insieme delle grandi individualità come una proposta di sistema. Il grande turismo e le offerte che possiamo dare sono legate anche alla responsabilità della politica di guidare gli imprenditori".  
   
   
AGRICOLTURA FVG: 1,2 MLN EURO PER INSEDIAMENTO GIOVANI  
 
Trieste - La Giunta regionale ha determinato in 1,2 milioni di euro la disponibilità annuale per il 2014 a favore delle istanze presentate nell´ambito della misura 112 del programma di Sviluppo Rurale 2007-2013, destinate a favorire l´insediamento di giovani agricoltori. Con lo stesso provvedimento, proposto dal Vicepresidente, Sergio Bolzonello, è altresì stato stabilito che tale importo sarà ripartito tra due graduatorie, che verranno approvate rispettivamente entro il 30 luglio, ed entro il 30 novembre di quest´anno. Mentre i fondi che si dovessero rendere disponibili in relazione a eventuali risorse non impiegate nell´ambito della prima graduatoria, o a economie derivanti a seguito di rinunce o rettifiche a domande già finanziate, sempre nell´ambito della prima graduatoria, verranno utilizzati per il finanziamento di domande ammesse, e inserite nella seconda graduatoria.  
   
   
PRESENTATO IL BANDO MULTIMISURA PER LA LOCRIDE. DAL PSR QUASI 5 MILIONI DI EURO PER IL TERRITORIO  
 
L’assessore all´agricoltura Michele Trematerra ha presentato in conferenza stampa a Reggio Calabria, nell´aula “Levato” di palazzo Campanella, i nuovi bandi riservati alla territorio della locride. Complessivamente le somme disponibili ammontano ad oltre 4 milioni e 800 mila euro. Con l´assessore, all´incontro con i giornalisti, hanno preso parte il Dirigente generale del Dipartimento agricoltura Giuseppe Zimbalatti e l´Autorità di Gestione del Psr (il programma di sviluppo rurale) Alessandro Zanfino. "La locride - ha evidenziato l´assessore Trematerra, non perderà alcun finanziamento. Quando ci siamo insediati era stato speso solo il 7% delle somme a disposizione del Psr, adesso siamo intorno al 70%. Abbiamo dovuto revocare la convenzione con il Gal Locride, attivato successivamente i poteri sostitutivi e quindi le procedure per l´emanazione dei bandi che riguardano l’area corrispondente ai confini del Gal Locride”. Scadenza delle domande il prossimo 15 settembre, rendicontazione dei progetti entro il 30 settembre 2015. Ad illustrare la parte tecnica dei bandi sono stati il D.g. Zimbalatti e l´Autorità di Gestione del Psr Zanfino, queste le varie misure: Misura 121: ammodernamento delle aziende agricole. Interventi ammissibili: investimenti strutturali nelle aziende agricole, miglioramenti fondiari, meccanizzazione. Beneficiari: aziende agricole singole ed associate Misura 123: aumento del valore aggiunto dei prodotti agricoli e forestali. Interventi ammissibili: investimenti per il miglioramento della qualità dei prodotti trasformati, l’ottimizzazione dei processi e la riduzione dei costi, la commercializzazione. Beneficiari: imprese di trasformazione/commercializzazione di prodotti agricoli e forestali. Misura 133: azioni di informazione e promozione. Interventi ammissibili: organizzazione di eventi e realizzazione di materiale per la promozione del settore agricolo ed agroalimentare. Beneficiari: organismi pubblici e privati Misura 216: investimenti non produttivi. Interventi ammissibili: ripristino o impianto di siepi e boschetti; ripristino di muretti a secco e terrazzamenti; opere di ingegneria naturalistica lungo i corsi d’acqua, creazione di fasce vegetate e zone umide. Beneficiari: aziende agricole e organismi pubblici e privati conduttori di aziende agricole Misura 311: diversificazione in attività non agricole. Interventi ammissibili: l’azione 1 riguarda gli investimenti strutturali per la creazione ed il consolidamento dell’ospitalità agrituristica. L’azione 2: investimenti strutturali per fattorie didattiche, fattorie sociali, eco-fattorie. Beneficiari: aziende agricole e membri della famiglia agricola Misura 312: sostegno alla creazione e allo sviluppo delle imprese. Interventi ammissibili: investimenti strutturali per l’avviamento ed il consolidamento di micro-imprese artigianali (azione 1) e commerciali (azione 2). Beneficiari: micro-imprese esistenti; nuove micro-imprese. Misura 313: azione 2, incentivazione di attività turistiche. Interventi ammissibili: sviluppo e commercializzazione di servizi turistici e agrituristici, creazione di itinerari e pacchetti turistici, attività di promozione. Beneficiari: enti pubblici, associazioni di promozione turistica. Misura 323: tutela e riqualificazione del territorio rurale. Interventi ammissibili: investimenti per il recupero di immobili rurali di pregio storico, architettonico finalizzati ad un utilizzo pubblico dell’edificio. Beneficiari: proprietari dei beni oggetto di intervento.  
   
   
RUSSIA E TRENTINO: SI RAFFORZA LA COLLABORAZIONE  
 
“Attraverso i nostri prodotti, come vini e formaggi, possiamo veicolare l’immagine del Trentino in Russia, con un indubbio ritorno in termini turistici”. Così l’assessore provinciale al turismo e agricoltura Michele Dallapiccola nel corso di un incontro, avvenuto oggi in Provincia a Trento, con il Console onorario della Federazione russa per il Trentino-alto Adige Bernhard Kiem, che ha evidenziato come fra Trentino e Russia vi sia un enorme potenziale economico da sviluppare. I rapporti commerciali e turistici fra Russia e Trentino sono in forte espansione. Un dato su tutti: nel 2012 sono stati oltre 32.000 i turisti russi che hanno raggiunto il Trentino contro i 4.000 del 2003. Forte è poi la presenza sui mercati della Russia di alcuni prodotti agroalimentari trentini, ed in generale le esportazioni dalla provincia di Trento si sono caratterizzate per un andamento in costante crescita, con il record, raggiunto nel 2012, di oltre 72 milioni di euro di beni e servizi esportati. Di questi temi e di come implementare le opportunità di collaborazione si è parlato oggi in Provincia, nel corso di un incontro fra il Console onorario della Federazione russa per il Trentino Alto Adige, Bernhard Kiem e l’assessore al turismo e agricoltura Michele Dallapiccola, accompagnato dal dirigente generale del servizio turismo Sergio Bettotti e da Raffaele Farella del servizio internazionalizzazione della Provincia. “Il mercato russo è per il Trentino un’opportunità di grande interesse e ci piacerebbe allargare i vari campi di collaborazione” – ha detto l’assessore Dallapiccola – auspicando che attraverso la commercializzazione di alcuni prodotti, come vini e formaggi, si possa veicolare l’immagine del Trentino in Russia, con un indubbio ritorno in termini turistici”. “Dietro le singole aziende trentine che operano in Russia – ha detto ancora Dallapiccola – c’è un territorio che vuole muoversi in maniera coordinata”. Il Console Kiem, ha sottolineato come la collaborazione esistente sia già ottima e che vi sia un enorme potenziale economico da sviluppare, elogiando il lavoro già fatto dalla Provincia autonoma in campo turistico e commerciale. Un primo passo, di cui sottolineare l’importanza strategica – ha detto Kiem – riguarda l’apertura, dal 27 dicembre dello scorso anno, della tratta aerea Verona-mosca, che collega giornalmente le due città. “Le Dolomiti sono molto apprezzate dai russi, ha evidenziato Kiem e come Consolato stiamo lavorando su due progetti: un sito internet in russo per presentare l’Italia e la russian card, una tessera formato biglietto da visita con un numero di emergenza per i turisti in Italia, attivo 24 ore su 24. Il Console ha poi suggerito l’opportunità che il Trentino possa provare ad instaurare una collaborazione con la regione del Caucaso settentrionale, simile per molti aspetti al territorio provinciale ed in via di forte sviluppo economico. L’assessore Dallapiccola, attraverso il Console, ha quindi rivolto un invito alle autorità istituzionali di questa regione per venire a visitare il Trentino. All’incontro era presente anche Sergio Paoli direttore di Latte Trento. L’azienda sta cercando di ottenere le certificazioni necessarie ad avviare la commercializzazione in Russia di alcuni prodotti caseari, che sono stati richiesti direttamente da alcune catene di distribuzione. Il Console ha promesso al riguardo un interessamento per cercare di sbloccare la situazione.  
   
   
PRODOTTI AGRICOLI, NUOVO SCHEMA DI ACCORDO LOMBARDIA CON FEDERFIDI  
 
Milano - La Giunta regionale, su proposta dell´assessore all´Agricoltura Gianni Fava, ha adottato un nuovo ´Schema di accordo con Federfidi Lombardia s.R.l. Per favorire l´accesso al credito delle piccole e medie imprese operanti sul territorio lombardo nel settore della trasformazione e commercializzazione dei prodotti agricoli, finalizzato alla ristrutturazione del debito´. Viene così modificata una precedente delibera (la Ix/3852 del 25 luglio 2012), ma, di fatto, non vengono modificati gli interventi, la tempistica e i soggetti beneficiari (imprese di trasformazione dei prodotti agricoli, con priorità alle imprese colpite dal sisma del maggio 2012), ma si rende conforme l´aiuto al nuovo Regolamento comunitario 1407/2013 in materia di interventi in "de minimis". Circa 5 Milioni Disponibili - "Sul fondo istituito presso Federfidi Lombardia sono già disponibili circa 5 milioni di euro - rende noto l´assessore Fava -. Daremo la priorità alle imprese colpite dal sisma". Federfidi Lombardia s.R.l. Ha la responsabilità dell´assistenza tecnica, della gestione amministrativa e contabile del fondo, delle procedure operative di istruttoria e di concessione delle garanzie, della reportistica e monitoraggio del fondo e dei contributi. Le Condizioni - L´aiuto consiste in un intervento di garanzia, a copertura complessiva del 70 per cento dei finanziamenti concessi dalle banche convenzionate. L´importo minimo dei finanziamenti concessi è di 200.000 euro, mentre il massimo è di 1.500.000 euro, con durata da 3 a 10 anni, compreso un preammortamento massimo di 12 mesi. La durata della garanzia varia da un minimo 3 anni a un massimo di 7 anni. Il costo della garanzia è pari al 2 per cento flat dell´importo garantito, di cui l´1 per cento a carico delle imprese beneficiarie e l´1 per cento a carico delle risorse assegnate a Federfidi Lombardia per l´abbattimento dei costi delle garanzie. L´aiuto - Per calcolare l´elemento di aiuto nelle garanzie a favore delle Pmi si utilizza il metodo nazionale approvato con decisione della Commissione europea del 6 luglio 2010 C(2010)4505 (Aiuto di Stato N182/2010). L´aiuto è concesso nel rispetto di quanto stabilito dall´Ue per gli aiuti "de minimis", che stabilisce che l´importo complessivo degli aiuti in "de minimis" concesso a un´impresa unica non può superare 200.000 euro nell´arco di tre esercizi finanziari. L´aiuto si concluderà il 31 dicembre 2014.  
   
   
FVG: LIMITAZIONE ISCRIZIONE VIGNETI GLERA  
 
Trieste - La Giunta regionale, su proposta del vice presidente e assessore alle attività produttive, Sergio Bolzonello, ha deliberato la sospensione dell´iscrizione allo schedario viticolo dei vigneti di varietà Glera, realizzati dopo il 31 luglio del 2012, eccetto che per le superfici impiantate in Provincia di Trieste. Lo scorso 2 maggio, il Consorzio di tutela della denominazione di origine controllata Prosecco, aveva chiesto alla Regione un provvedimento volto a limitare, per le campagne vitivinicole 2014/2015, 2015/2016, 2016/2017, l´iscrizione dei vigneti allo schedario viticolo che fosse effettuata con l´obiettivo di ottenere l´idoneità dei prodotti enologici ricavati alla rivendicazione della Doc stessa. In quanto, secondo le valutazioni del Consorzio, un reale equilibrio di mercato tra la domanda e l´offerta del Prosecco Doc, non potrà avvenire prima della campagna di commercializzazione 2016/2017.  
   
   
PROGRAMMA DI SVILUPPO RURALE APPROVATO DAL CONSIGLIO DELLE MARCHE  
 
Esprime soddisfazione l’assessore all’Agricoltura Maura Malaspina per il via libera al Programma di sviluppo rurale (Psr), esaminato e approvato a maggioranza dall’Aula assembleare. Evidenzia Malaspina: “La Regione Marche è stata una delle prime Regioni in Italia ad approvare in Consiglio regionale il Psr 2014-2020 concorrendo a raggiungere gli obiettivi strategici dell’Unione Europea per uno sviluppo intelligente, sostenibile e inclusivo. Coordinato con le politiche degli altri Fondi Strutturali di Investimento, il Programma di Sviluppo Rurale, ancora più rispetto al 2007-2013, è un programma di sviluppo delle aree rurali che amplia le azioni e ci proietta in Europa”. La dotazione di risorse pubbliche del Psr 2014-2020 è di 537.924.000 Euro, con un incremento di oltre 50 milioni rispetto al periodo 2007-2013. Un ventaglio ampio di azioni che sono rivolte non solo al mondo imprenditoriale agricolo e forestale ma più in generale ai soggetti che operano nel contesto rurale, che sono i gestori del territorio, operatori economici e Pmi operanti nelle aree rurali. Tra le parole chiave del Piano, competitività, tutela ambientale e inclusione sociale. E poi i giovani a cui viene riservata particolare attenzione, insieme al rafforzamento della formazione, della ricerca, dell’innovazione e dello sviluppo tecnologico: “Viene favorita l’occupazione giovanile con il sostegno all’insediamento ex novo di giovani imprenditori agricoli e un adeguato supporto di consulenza, formazione e informazione”, spiega l’assessore Malaspina. “Occorre essere sempre più competitivi – aggiunge - e aggredire i mercati esteri: per questo l’aggregazione tra imprese, il supporto alla creazione di filiere di produzioni agroalimentari di rilevanza regionale e orientate all’internazionalizzazione e la garanzia della qualità dei nostri prodotti agroalimentari, spiccano tra gli obiettivi tematici del Psr Marche”. Attenzione crescente verso il settore biologico, le tecniche produttive a basso impatto ambientale, la produzione di energia da fonti rinnovabili con impianti di piccola dimensione. Si rafforza inoltre il sostegno alle aree rurali montane e alla risorsa bosco per potenziarne la fruizione turistica. Sostenuti inoltre gli interventi per l’accessibilità ai servizi essenziali alle popolazioni rurali, implementando le infrastrutture per la banda larga, in maniera complementare con gli interventi del Fesr e coerente col piano telematico e l’Agenda Digitale Marche.  
   
   
LOMBARDIA: VINO,PROROGATA ESCLUSIONE ISCRIZIONE VIGNETI FRANCIACORTA  
 
Milano - La Giunta regionale, su proposta dell´assessore all´Agricoltura Gianni Fava, ha deliberato questa mattina la "Proroga dell´esclusione temporanea della possibilità di iscrizione dei vigneti allo schedario viticolo ai fini dell´idoneità alla rivendicazione della denominazione di origine controllata e garantita ´Franciacorta´". La durata della proroga è triennale, fino al 31 luglio 2017, ferma restando la possibilità, in base alle condizioni di mercato, di revoca o di modifica, a fronte delle procedure previste per la richiesta. I Comuni Coivolti - La delibera della Giunta regionale ha un impatto territoriale legato all´area di produzione del vino Franciacorta e coinvolge i seguenti Comuni della provincia di Brescia: Paratico, Capriolo, Adro, Erbusco, Cortefranca, Iseo, Ome, Monticelli Brusati, Rodengo Saiano, Paderno Franciacorta, Passirano, Provaglio d´Iseo, Cellatica e Gussago, oltre a parte del territorio dei Comuni di Cologne, Coccaglio, Rovato e Cazzago S. Martino. Recepite Istanze Di Tutela - "Il provvedimento – spiega l´assessore Fava - recepisce un´istanza del Consorzio per la tutela del Franciacorta e ha l´obiettivo di tutelare la promozione e la sicurezza delle filiere agroalimentari e forestali di qualità, ma anche conseguire l´equilibrio di mercato nel settore vitivinicolo, quando sussistono reali e documentate situazioni di crisi e su richiesta della filiera produttiva interessata". Il Precedente - Già nel 2011, con delibera di Giunta regionale n.Ix/1491, era stato adottato un provvedimento - con scadenza 31 luglio 2014 - mirato a limitare la produzione delle uve finalizzate alla produzione di Docg Franciacorta. "Gli effetti del precedente atto - precisa l´assessore – hanno contribuito a migliorare la situazione di mercato per le uve e i vini della Franciacorta, ma, per un intervento più incisivo, il Consorzio per la tutela del Franciacorta, con l´appoggio dell´intera filiera produttiva, ha richiesto una proroga degli effetti del provvedimento per altri tre anni, anche alla luce dell´approssimarsi della fine del regime dei diritti di impianto, disposto dalla nuova regolamentazione comunitaria". Le Disposizioni - Attraverso la delibera di Giunta approvata oggi si dispone: - l´esclusione temporanea della possibilità d´iscrizione dei vigneti allo schedario viticolo, ai fini dell´idoneità alla rivendicazione della Denominazione di origine controllata e garantita ´Franciacorta´, al fine di controllare l´immissione sui mercati delle quantità di uva ´Franciacorta´; - di permettere, ai fini della rivendicazione della Docg ´Franciacorta´ l´utilizzo dei diritti di impianto detenuti dai produttori alla data del 13 aprile 2011 (data di pubblicazione sul Burl della Dgr 30 marzo 2011 - n.Ix) e/o derivati dall´estirpo di vigneti atti alla produzione di Franciacorta Docg successivamente a tale data; - di autorizzare il libero scambio di diritti di impianto presenti nel portafoglio dei produttori alla data del 13 aprile 2011 e/o derivati dall´estirpo di vigneti atti alla produzione di Franciacorta Docg tra produttori, all´interno dell´area definita dal disciplinare, per favorire la possibilità di commercio e di utilizzo dei diritti di impianto entro la data di scadenza del regime, fissata per il 31 dicembre 2015.  
   
   
PESCA: FEDERCOOPESCA; OPERATORI SICILIANI PESCE AZZURRO IN DIFFICOLTÀ TRA TONNI E MUCILLAGINE  
 
Tempi duri per i pescatori siciliani che pescano il pesce azzurro con il cianciolo con fonti luminose, le cosiddette “lampare”. A causa dei tanti tonni che si nutrono abbondantemente di sarde, alici, alacce e della mucillagine presente lungo le coste tirreniche del palermitano e joniche tra Messina e Catania, che interferisce sull’attività di prelievo, è sempre più complicato pescare. Lo rende noto la Federcoopesca-confcooperative, nel raccogliere il grido di dolore lanciato dagli operatori a chi è preposto alla realizzazione dei piani di gestione per questo tipo di attività. “E’ un malessere profondo e diffuso che rischia di innescare pericolose derive sociali. Il disarmo della flotta non può rappresentare una soluzione, anche perché non ci sono alternative occupazionali. Crediamo e speriamo nel fattivo interessamento – che in verità non è mai stato lesinato da parte del Dipartimento Pesca Mediterranea – per affrontare insieme il problema anche organizzando un incontro di lavoro, al fine di individuare strategie condivise” afferma Nino Accetta presidente regionale Federcoopesca.  
   
   
MIUSURE FORESTALI, IN LOMBARDIA NUOVI CRITERI DI RIPARTO  
 
Milano - La Giunta regionale, su proposta dell´assessore all´Agricoltura Gianni Fava, ha deliberato la definizione dei criteri di riparto per le Comunità montane e per le Province dell´aiuto relativo alle Misure forestali. I Criteri - La cifra complessiva stanziata per l´intero territorio lombardo ammonta a 6 milioni di euro, dei quali 5 milioni destinati alle Comunità Montane e un milione alle Province, con una suddivisione in base alla copertura forestale del territorio, ispirata a criteri oggettivi e non più sulla base delle "ripartizioni storiche" a vantaggio della gestione forestale e della trasparenza. "La delibera di Giunta - puntualizza l´assessore Fava - tiene conto di nuovi criteri di riparto delle risorse finanziarie, privilegiando l´importanza delle caratteristiche territoriali e delle esigenze di tutela e valorizzazione delle risorse forestali regionali, oltre a priorità di tutela e salvaguardia idrogeologica del suolo". Le Azioni - Ai sensi del Testo unico dell´Agricoltura verranno finanziate le seguenti azioni: - interventi selvicolturali finalizzati al miglioramento e ripristino delle funzioni ecologiche, protettive, ricreative delle foreste, biodiversità e sanità dell´ecosistema forestale; - pianificazione forestale; - aiuti per i Consorzi forestali; - promozione di forme di utilizzazione boschiva; - sostegno alle imprese forestali; - sistemazioni idraulico forestali; - manutenzioni straordinarie e costruzione di nuove strade agrosilvopastorali. I Bandi - Le Comunità montane e le Province apriranno i bandi e, in base alle necessità dei singoli territori, potranno definire le priorità di finanziamento delle diverse azioni. Beneficiari nelle diverse azioni saranno: soggetti privati e pubblici conduttori delle superfici d´intervento; Consorzi forestali; imprese boschive ubicate in zone svantaggiate di montagna; persone giuridiche di diritto pubblico (tra cui Comuni e Comunità Montane).  
   
   
ASSESSORE CALABRIA HA INCONTRATO IL PRESIDENTE DELL’ASSOCIAZIONE REGIONALE ALLEVATORI ED I SINDACATI.  
 
La questione economico finanziaria dell’Ara, l’associazione regionale allevatori, è stata al centro di un incontro tra l’assessore all´agricoltura Michele Trematerra, il Dirigente generale del Dipartimento Giuseppe Zimbalatti, il Presidente regionale dell´Ara, Mauro D´acri ed i sindacati Cisl, Cigl e Uil. L’assessore ha assicurato che, nonostante i vincoli determinati dal patto di stabilità, sarà data priorità alla situazione dei lavoratori dell´Ara, per porre rimedio alla mancata corresponsione di vari stipendi. Nei prossimi giorni il Dipartimento provvederà a liquidare nuovi fondi, al momento non utilizzabili per le suddette problematiche. Per il futuro Michele Trematerra ha anticipato che nel Psr 2014/2020, in corso di approvazione da parte del Consiglio Regionale, e già approvato dalla Giunta, sono destinate importanti risorse per le attività di consulenza ed assistenza tecnica. Si tratta di attività relative al prossimo settennio, nelle quali l´Ara potrà essere beneficiaria e protagonista. E tutto ciò anche in coerenza con il Piano Nazionale delle Biodiversità, che costituirà un ulteriore elemento di sostegno tecnico e finanziario per il sistema allevatoriale nazionale e regionale. "Purtroppo - ha precisato Trematerra - il venir meno di trasferimenti statali ha determinato una sofferenza finanziaria per il comparto zootecnico e per le sue fondamentali attività di sistema. Il lavoro del Dipartimento - ha aggiunto l´esponente della Giunta regionale - si sta incentrando inoltre sulla programmazione e, per il prossimo futuro, su particolari sfere di competenze e attribuzione per l´Ara, in modo da garantire certezze ad uno dei comparti più importanti della nostra regione". L´assessore ha inoltre auspicato che l´Ara, si renda sempre più capace di progettualità in grado di aumentarne la competitività, in riferimento anche alla possibilità di accedere ad ulteriori risorse comunitarie".  
   
   
LOMBARDIA: MISURE FORESTALI,NUOVI CRITERI DI RIPARTO  
 
Milano- La Giunta regionale, su proposta dell´assessore all´Agricoltura Gianni Fava, ha deliberato oggi la definizione dei criteri di riparto per le Comunità montane e per le Province dell´aiuto relativo alle Misure forestali. I Criteri - La cifra complessiva stanziata per l´intero territorio lombardo ammonta a 6 milioni di euro, dei quali 5 milioni destinati alle Comunità Montane e un milione alle Province, con una suddivisione in base alla copertura forestale del territorio, ispirata a criteri oggettivi e non più sulla base delle "ripartizioni storiche" a vantaggio della gestione forestale e della trasparenza. "La delibera di Giunta - puntualizza l´assessore Fava – tiene conto di nuovi criteri di riparto delle risorse finanziarie, privilegiando l´importanza delle caratteristiche territoriali e delle esigenze di tutela e valorizzazione delle risorse forestali regionali, oltre a priorità di tutela e salvaguardia idrogeologica del suolo". Le Azioni - Ai sensi del Testo unico dell´Agricoltura verranno finanziate le seguenti azioni: - interventi selvicolturali finalizzati al miglioramento e ripristino delle funzioni ecologiche, protettive, ricreative delle foreste, biodiversità e sanità dell´ecosistema forestale; - pianificazione forestale; - aiuti per i Consorzi forestali; - promozione di forme di utilizzazione boschiva; - sostegno alle imprese forestali; - sistemazioni idraulico forestali; - manutenzioni straordinarie e costruzione di nuove strade agrosilvopastorali. I Bandi - Le Comunità montane e le Province apriranno i bandi e, in base alle necessità dei singoli territori, potranno definire le priorità di finanziamento delle diverse azioni. Beneficiari nelle diverse azioni saranno: soggetti privati e pubblici conduttori delle superfici d´intervento; Consorzi forestali; imprese boschive ubicate in zone svantaggiate di montagna; persone giuridiche di diritto pubblico (tra cui Comuni e Comunità Montane).  
   
   
LOMBARDIA. SUOLO:GIUNTA OK,ORA TOCCA AL CONSIGLIO  
 
Milano - "Le preoccupazioni degli agricoltori lombardi sono le stesse della Giunta regionale, tant´è che già lo scorso febbraio l´esecutivo presieduto da Roberto Maroni ha approvato all´unanimità, su mia proposta di concerto con l´assessore Gianni Fava un progetto di legge in materia di consumo del suolo". Lo ha detto l´assessore regionale al Territorio, Urbanistica e Difesa del suolo Viviana Beccalossi, intervenendo sulla manifestazione organizzata a Milano dalla Coldiretti per sensibilizzare le istituzioni su un tema, quello del consumo del suolo, che, come ha evidenziato il presidente Ettore Prandini, non può più essere rimandato. Accelerare Iter Legge - "Mi auguro davvero - ha continuato Viviana Beccalossi - che il tempo degli approfondimenti e delle verifiche sia scaduto e che il Consiglio regionale, responsabilmente, dia un´accelerata all´iter di approvazione del provvedimento. E´ necessario che - ha concluso Viviana Beccalossi- come avvenuto per la Giunta, anche l´Aula trasformi al più presto in realtà una Legge che, oltre a far parte del programma elettorale del Presidente Maroni, è inserita nel Piano regionale di sviluppo e mira a garantire un miglioramento della qualità della vita dei cittadini lombardi".  
   
   
COLLABORAZIONE TRA BAROLO E VINI BIANCHI FVG  
 
Trieste - "I Grandi Bianchi ed i Grandi Rossi si sono Incontrati ", lo scorso fine settimana, a Barolo, in Piemonte. Si sono incontrati il 19 luglio a Collisioni, il grande festival di musica, letteratura e enogastronomia promosso con il sostegno della Regione Piemonte nel paese di Barolo, mecca del vino piemontese, dove la cultura del cibo e dell´alta gastronomia divengono elementi essenziali nella prospettiva della promozione turistica del territorio e delle produzioni locali. In questo contesto - "Collisioni" si svilupperà dalla giornata di domani sino a lunedì prossimo - i presidenti di Friuli Venezia Giulia, Debora Serracchiani, e Piemonte, Sergio Chiamparino, si incontreranno domani a Barolo per confermare, con un nuovo gemellaggio, la collaborazione tra i vini rossi piemontesi ed i vini bianchi friulani. All´incontro (domani sera) interverranno il vicepresidente del Friuli Venezia Giulia e assessore alle Attività produttive Sergio Bolzonello e gli assessori all´Agricoltura, Giorgio Ferrero, e al Turismo, Antonella Parigi, della Regione Piemonte. Il gemellaggio tra il barolo ed i bianchi Fvg si è sviluppato le scorse settimane ad Aria di festa a San Daniele del Friuli e si consolida, ora a Barolo, grazie anche alla presenza dell´Ersa, l´Ente regionale per lo Sviluppo rurale, il Consorzio delle Doc Fvg e Turismo Fvg. Nell´occasione Turismo Fvg proporrà in particolare l´offerta food&wine della nostra regione, con gli accostamenti enogastronomici tra i vini bianchi, il prosciutto di san Daniele ed il formaggio Montasio in occasione di un festival come Collisioni che annualmente raccoglie nella cittadina cuneese quasi 100 mila persone. Nella giornata di domenica, inoltre, sempre i vini regionali saranno al centro dell´incontro "Alla scoperta dei Grandi Bianchi del Friuli Venezia Giulia", con la partecipazione di giornalisti specializzati provenienti da Francia, Lussemburgo, Olanda ed Austria.  
   
   
VINO, PROROGATA ESCLUSIONE ISCRIZIONE VIGNETI FRANCIACORTA  
 
Milano - La Giunta regionale, su proposta dell´assessore all´Agricoltura Gianni Fava, ha deliberato la "Proroga dell´esclusione temporanea della possibilità di iscrizione dei vigneti allo schedario viticolo ai fini dell´idoneità alla rivendicazione della denominazione di origine controllata e garantita ´Franciacorta´". La durata della proroga è triennale, fino al 31 luglio 2017, ferma restando la possibilità, in base alle condizioni di mercato, di revoca o di modifica, a fronte delle procedure previste per la richiesta. I Comuni Coivolti - La delibera della Giunta regionale ha un impatto territoriale legato all´area di produzione del vino Franciacorta e coinvolge i seguenti Comuni della provincia di Brescia: Paratico, Capriolo, Adro, Erbusco, Cortefranca, Iseo, Ome, Monticelli Brusati, Rodengo Saiano, Paderno Franciacorta, Passirano, Provaglio d´Iseo, Cellatica e Gussago, oltre a parte del territorio dei Comuni di Cologne, Coccaglio, Rovato e Cazzago S. Martino. Recepite Istanze Di Tutela - "Il provvedimento - spiega l´assessore Fava - recepisce un´istanza del Consorzio per la tutela del Franciacorta e ha l´obiettivo di tutelare la promozione e la sicurezza delle filiere agroalimentari e forestali di qualità, ma anche conseguire l´equilibrio di mercato nel settore vitivinicolo, quando sussistono reali e documentate situazioni di crisi e su richiesta della filiera produttiva interessata". Il Precedente - Già nel 2011, con delibera di Giunta regionale n.Ix/1491, era stato adottato un provvedimento - con scadenza 31 luglio 2014 - mirato a limitare la produzione delle uve finalizzate alla produzione di Docg Franciacorta. "Gli effetti del precedente atto - precisa l´assessore - hanno contribuito a migliorare la situazione di mercato per le uve e i vini della Franciacorta, ma, per un intervento più incisivo, il Consorzio per la tutela del Franciacorta, con l´appoggio dell´intera filiera produttiva, ha richiesto una proroga degli effetti del provvedimento per altri tre anni, anche alla luce dell´approssimarsi della fine del regime dei diritti di impianto, disposto dalla nuova regolamentazione comunitaria". Le Disposizioni - Attraverso la delibera di Giunta approvata oggi si dispone: - l´esclusione temporanea della possibilità d´iscrizione dei vigneti allo schedario viticolo, ai fini dell´idoneità alla rivendicazione della Denominazione di origine controllata e garantita ´Franciacorta´, al fine di controllare l´immissione sui mercati delle quantità di uva ´Franciacorta´; - di permettere, ai fini della rivendicazione della Docg ´Franciacorta´ l´utilizzo dei diritti di impianto detenuti dai produttori alla data del 13 aprile 2011 (data di pubblicazione sul Burl della Dgr 30 marzo 2011 - n.Ix) e/o derivati dall´estirpo di vigneti atti alla produzione di Franciacorta Docg successivamente a tale data; - di autorizzare il libero scambio di diritti di impianto presenti nel portafoglio dei produttori alla data del 13 aprile 2011 e/o derivati dall´estirpo di vigneti atti alla produzione di Franciacorta Docg tra produttori, all´interno dell´area definita dal disciplinare, per favorire la possibilità di commercio e di utilizzo dei diritti di impianto entro la data di scadenza del regime, fissata per il 31 dicembre 2015.  
   
   
EMILIA ROMAGNA, DANNI FAUNA SELVATICA: CALANO SU TUTTO IL TERRITORIO REGIONALE.  
 
Bologna - Continuano a calare i danni della fauna selvatica alle produzioni agricole. Dal 2008 al 2013 sono passati da quasi 3 milioni a 1 milione 350 mila euro. I pagamenti agli agricoltori sono in corso proprio in questi giorni e copriranno, il 100% delle domande e dei relativi importi. “E’ un’inversione di tendenza importante che premia il lavoro che la Regione ha fatto in questi anni insieme agli enti che operano sul territorio: Province, Atc, Parchi – spiega l’assessore regionale all’agricoltura Tiberio Rabboni - i danni della fauna selvatica all’agricoltura avevano raggiunto livelli non più sostenibili e per questo abbiamo lavorato con determinazione, puntando soprattutto sulla prevenzione e sull’aumento autorizzato dall’Ispra (ndr: l’Istituto per la protezione e la ricerca ambientale) dei prelievi annuali di ungulati per riportarli a densità territoriali accettabili. Continueremo a farlo, specialmente nelle zone in cui i danni continuano a essere elevati. Nel 2013 abbiamo stanziato 1 milione 900 mila euro. Risorse importanti che ci permetteranno non solo di risarcire tutti i danni accertati, ma attraverso le Province, di acquistare presidi, come recinzioni e dissuasori acustici o ottici, da dare in comodato d’uso agli stessi agricoltori. Parte delle risorse potranno poi anche essere accantonate come riserva per gli indennizzi del prossimo anno”. La Regione Emilia-romagna, attraverso le Province, paga i danni provocati dalla fauna selvatica in genere nelle zone di protezione, oppure quelli dovuti a specie protette, ma in questo caso in tutto il territorio regionale. Per le specie cacciabili nei territori aperti alla caccia intervengono gli Atc. Anche nel 2013 la specie che ha provocato più danni è lo storno (i dati al riguardo sono pressoché costanti dal 2008 a oggi), un uccello protetto dalla Ue, ma per il quale è ammessa la caccia in deroga proprio per il pesante impatto su alberi da frutto e vite. Proprio sullo storno, l’assessore Rabboni ha nei giorni scorsi contestato il tetto massimo di 50 mila prelievi indicato dall’Ispra per la prossima stagione venatoria e ha chiesto un chiarimento ai ministri dell’Ambiente Galletti e delle Politiche agricole Martina. “Se il regolamento Ue e la delibera regionale motivano la caccia in deroga con la necessità di tutelare i frutti pendenti e l’uva – ha scritto Rabboni - non ha senso fissare preventivamente un quantitativo massimo ammissibile. Tale quantitativo non può che essere in funzione dei frutti da tutelare. Diversamente si potrebbero configurare anche dubbi sulla competenza al pagamento degli stessi danni ”. Tra le specie più dannose, al secondo posto vi è il cinghiale, ma con un impatto molto diverso da provincia a provincia. A fronte di significative riduzioni nel Bolognese o nel Reggiano, questo ungulato continua a colpire le produzioni agricole in provincia di Forlì-cesena o di Piacenza. In calo invece su tutto il territorio regionale i danni da cervo e capriolo. Tra le specie in controtendenza il picchio, i cui danni sono in aumento e colpiscono prevalentemente gli impianti di irrigazione.  
   
   
APICOLTURA: IMPEGNO REGIONE FVG PER FRONTEGGIARE SPOPOLAMENTO ALVEARI  
 
Trieste - Il fenomeno dello spopolamento degli alveari, osservato quest´anno, si è manifestato con caratteristiche differenti rispetto ai casi di moria verificatisi in passato, rendendolo difficilmente riconducibile solo a fattori climatici o a intossicazione da prodotti fitosanitari. Lo rileva la Direzione salute della Regione Friuli Venezia Giulia, a seguito di un confronto per analizzare le cause delle morie di api, che si stanno verificando a partire dalla fine di marzo. All´incontro hanno partecipato esperti del Servizio sanità pubblica veterinaria, del Servizio produzioni agricole della Direzione Attività produttive, dell´Ersa, del Centro di referenza nazionale per l´apicoltura, nonché dei Servizi veterinari delle Aziende sanitarie e del Laboratorio apistico regionale, assieme a rappresentanti dei Consorzi provinciali degli apicoltori ed ad alcuni apicoltori. In particolare sono apparsi insoliti l´estensione uniforme del fenomeno e il comportamento delle famiglie di api sopravvissute, che appaiono costantemente poco numerose e poco produttive, nonostante negli alveari la covata allevata sia abbondante e la flora nettarifera circostante sia rigogliosa. E´ inoltre apparsa allarmante la previsione che questo pesante stato di indebolimento delle famiglie, unito all´azione di parassiti e virus e all´arrivo della stagione meno favorevole, possa comportare un´ulteriore grave perdita di alveari. Il Centro di referenza nazionale per l´apicoltura, il Servizio sanità pubblica veterinaria attraverso le Aziende per i Servizi Sanitari e l´Ersa continueranno l´attività di monitoraggio già intrapresa sui casi di spopolamento segnalati dagli apicoltori per valutare misure preventive per contenere il fenomeno. Secondo il Consorzio apicoltori, nel solo territorio della provincia di Udine la produzione del miele ha subito un crollo vertiginoso, quantificabile al 70 per cento, con un danno economico di circa 1,5 milioni di euro.  
   
   
LOMBARDIA: AGRICOLI,NUOVO SCHEMA ACCORDO CON FEDERFIDI  
 
Milano - La Giunta regionale, su proposta dell´assessore all´Agricoltura Gianni Fava, ha adottato questa mattina un nuovo ´Schema di accordo con Federfidi Lombardia s.R.l. Per favorire l´accesso al credito delle piccole e medie imprese operanti sul territorio lombardo nel settore della trasformazione e commercializzazione dei prodotti agricoli, finalizzato alla ristrutturazione del debito´. Viene così modificata una precedente delibera (la Ix/3852 del 25 luglio 2012), ma, di fatto, non vengono modificati gli interventi, la tempistica e i soggetti beneficiari (imprese di trasformazione dei prodotti agricoli, con priorità alle imprese colpite dal sisma del maggio 2012), ma si rende conforme l´aiuto al nuovo Regolamento comunitario 1407/2013 in materia di interventi in "de minimis". Circa 5 Milioni Disponibili - "Sul fondo istituito presso Federfidi Lombardia sono già disponibili circa 5 milioni di euro - rende noto l´assessore Fava -. Daremo la priorità alle imprese colpite dal sisma". Federfidi Lombardia s.R.l. Ha la responsabilità dell´assistenza tecnica, della gestione amministrativa e contabile del fondo, delle procedure operative di istruttoria e di concessione delle garanzie, della reportistica e monitoraggio del fondo e dei contributi. Le Condizioni - L´aiuto consiste in un intervento di garanzia, a copertura complessiva del 70 per cento dei finanziamenti concessi dalle banche convenzionate. L´importo minimo dei finanziamenti concessi è di 200.000 euro, mentre il massimo è di 1.500.000 euro, con durata da 3 a 10 anni, compreso un preammortamento massimo di 12 mesi. La durata della garanzia varia da un minimo 3 anni a un massimo di 7 anni. Il costo della garanzia è pari al 2 per cento flat dell´importo garantito, di cui l´1 per cento a carico delle imprese beneficiarie e l´1 per cento a carico delle risorse assegnate a Federfidi Lombardia per l´abbattimento dei costi delle garanzie. L´aiuto - Per calcolare l´elemento di aiuto nelle garanzie a favore delle Pmi si utilizza il metodo nazionale approvato con decisione della Commissione europea del 6 luglio 2010 C(2010)4505 (Aiuto di Stato N182/2010). L´aiuto è concesso nel rispetto di quanto stabilito dall´Ue per gli aiuti "de minimis", che stabilisce che l´importo complessivo degli aiuti in "de minimis" concesso a un´impresa unica non può superare 200.000 euro nell´arco di tre esercizi finanziari. L´aiuto si concluderà il 31 dicembre 2014.  
   
   
TRENTO: INTRODOTTA LA CATEGORIA “ORSO DANNOSO”  
 
Un plantigrado che causa, ripetutamente, danni a mandrie di animali domestici o a colture, in generale a patrimoni non difendibili mediante misure di prevenzione, verrà definito come "orso dannoso". Questa nuova tipologia di orso entra da oggi a far parte del Piano d’azione interregionale per la gestione dell’orso bruno, che è stato modificato con una delibera di Giunta a firma dell’assessore Michele Dallapiccola. Una modifica concordata con il Ministero dell´ambiente. A distanza di sette anni dall’approvazione del Piano d’azione interregionale per la conservazione dell’orso bruno nelle Alpi centro-orientali (Pacobace), la Provincia autonoma di Trento, in collaborazione con la Provincia autonoma di Bolzano e le Regioni Lombardia, Veneto e Friuli Venezia Giulia, ha ritenuto opportuno aggiornare il Piano con alcune integrazioni di carattere tecnico e organizzativo. L’obiettivo è quello di migliorare la gestione dei plantigradi sul territorio, in considerazione anche dell´espansione raggiunta negli ultimi anni e quindi la conseguente necessità, in alcuni casi problematici, di intervenire tempestivamente, fornendo le necessarie risposte operative. La modifica introdotta ha permesso di codificare la categoria di "orso dannoso", in precedenza non considerata, verso la quale poter attuare le azioni previste dal Piano stesso, compresa la possibilità di prelievo, mediante captivazione o abbattimento, degli esemplari che arrechino, ripetutamente, gravi danni a patrimoni non efficacemente difendibili con misure di prevenzione, come ad esempio il patrimonio zootecnico bovino in specifici contesti ambientali. Per stabilire se un plantigrado debba o meno considerarsi dannoso è importante accertarne la ripetitività dei comportamenti. Un orso che causa un solo grave danno o che ne causa raramente, non è da considerarsi dannoso. Il Ministero dell’Ambiente ha recepito favorevolmente tale modifica, proposta dagli enti interessati, a cui farà seguito l’adozione formale del Piano d’azione da parte dello stesso Ministero. Si tratta di un primo passo verso l’auspicata definizione di modalità gestionali più snelle ed efficaci, che abbiano come obiettivo finale l´ottenimento di una maggiore indipendenza gestionale nei riguardi di quella minima parte di popolazione ursina che presenta aspetti maggiormente problematici.  
   
   
ALISA, SEMINARIO SU CONTROLLO BIOLOGICO NEGLI AGRUMETI  
 
Si terrà il prossimo 24 luglio alle 17.00 a Rotondella un seminario sul controllo biologico negli agrumeti: uso e gestione degli insettiutili organizzato dall’Alsia. Prima dell’arrivo del controllo biologico- si legge in una nota - la difesa si effettuava con fumigazioni cianidriche a volte letali più per gli addetti che per le cocciniglie che si intendevano combattere. Da lungo tempo sono state invece messe a punto pratiche di difesa “naturali”, note ma spesso dimenticate dai moderni agrumicoltori che non hanno conosciuto e vissuto il dramma produttivo causato, ad esempio, dalla cocciniglia “a sacco”, combattuta efficacemente da un’altra coccinella: la Rodolia Cardinalis. Con il seminario si punta ad analizzare più diffusamente ed approfonditamente la tecnica in esame. All’iniziativa interverranno tecnici Alsia, produttori agrumicoli ed operatori che illustreranno la propria esperienza in materia.  
   
   
VICENDA COOPERLAT, INCONTRO IN REGIONMARCHE E CON IL SINDACO CASTELLI E CONSIGLIERI REGIONALI. SPACCA: “LATTE FRESCO DA SALVAGUARDARE” .  
 
Un’integrazione dell’accordo sul futuro del sito produttivo della Cooperlat di Ascoli Piceno che preveda la valorizzazione della produzione del latte fresco anche nell’ipotesi di cessione dello stabilimento ex Coalac ad altri imprenditori interessati. È il risultato di un incontro che si è svolto oggi in Regione, al quale hanno partecipato il presidente Gian Mario Spacca, il vicepresidente Antonio Canzian, l’assessore all’Agricoltura Maura Malaspina, l’assessore al Lavoro Marco Luchetti e il sindaco di Ascoli Guido Castelli. Erano presenti, insieme a funzionari del servizio Agricoltura, i consiglieri regionali Umberto Trenta, Giulio Natali, Valeriano Camela, Paolo Perazzoli, Sandro Donati, Graziella Ciriaci. La richiesta verrà inoltrata all’azienda Cooperlat per salvaguardare la continuità produttiva del latte fresco nello stabilimento di Ascoli Piceno. La riunione ha evidenziato come l’accordo non soddisfi le attese delle istituzioni, che puntano alla valorizzazione delle filiere agroalimentari di qualità e alla tracciabilità delle produzioni. “La posizione della Regione Marche sulla vicenda Cooperlat è nota e chiara da oltre un anno – ha ricordato Spacca – Non siamo di fronte a una semplice vertenza aziendale, ma a un progetto strategico per il futuro economico delle Marche. Dobbiamo difendere la tracciabilità e la qualità delle nostre produzioni agroalimentari che stanno trainando l’export marchigiano. Il latte fresco va salvaguardato perché la filiera corta e la qualità degli alimenti sono anche alla base della longevità, del benessere e della salute della nostra comunità. Il Paese sta vivendo un lungo periodo di recessione, dove il prezzo inevitabilmente condiziona i consumi. Ma attorno all’Italia lo scenario è espansivo e sussistono già margini interessanti per valorizzare gli alimenti di qualità”. Il presidente ha ricordato che “ci sono imprenditori disponibili a farsi carico dell’avvio di produzione del latte fresco e non è possibile escludere analogo interessamento da parte di investitori internazionali. Già a settembre alcuni verranno nelle Marche per valutare opportunità sperimentali nel campo delle produzioni locali. L’impegno della Regione è quello di sostenere le filiere di qualità. Nel settore agroalimentare è possibile attingendo dalle disponibilità del Programma di sviluppo rurale che promuoverà il latte fresco partendo dal potenziamento della base produttiva zootecnica”.