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Notiziario Marketpress di Mercoledì 18 Luglio 2012
PROMUOVERE L´ATTRATTIVA DELL´UE NELLA RICERCA CLINICA: LA COMMISSIONE EUROPEA PROPONE DI AGGIORNARE LE REGOLE IN MERITO ALLE SPERIMENTAZIONI DI MEDICINALI  
 
Bruxelles, 18 luglio 2012 - Incoraggiare la ricerca clinica in Europa semplificando le regole per la sperimentazione clinica è al centro della proposta odierna formulata dalla Commissione. Le sperimentazioni cliniche sono prove dei medicinali sugli umani e consentono ai pazienti di accedere alle terapie più innovative. Nel contempo, la ricerca clinica, con più di 20 miliardi di euro di investimenti all´anno nell´Ue, reca un importante contributo alla politica di crescita sancita dall´agenda Europa 2020. Le sperimentazioni sono essenziale per sviluppare medicinali e migliorare e comparare l´uso dei medicinali già autorizzati. I dati generati dalla sperimentazione clinica sono usati dai ricercatori per le loro pubblicazioni e dalle società farmaceutiche che chiedono le autorizzazioni all´immissione in commercio. Una volta implementate, le misure proposte oggi accelereranno e semplificheranno le procedure di autorizzazione e di rendicontazione, mantenendo nello stesso tempo i più elevati standard di sicurezza per i pazienti e di solidità e affidabilità dei dati. Le misure moduleranno meglio inoltre gli obblighi a seconda del profilo di rischio della prova e imporranno la trasparenza anche per quanto concerne le prove effettuate in paesi terzi. John Dalli, Commissario europeo responsabile per la Salute e la politica dei consumatori, ha affermato: "In Europa i pazienti dovrebbero avere accesso alla ricerca clinica più innovativa. Le sperimentazioni cliniche sono essenziali per sviluppare nuovi medicinali e migliorare le terapie esistenti. Per questo la proposta odierna agevola in modo significativo la gestione delle prove cliniche mantenendo allo stesso tempo gli standard più elevati di sicurezza dei pazienti e la solidità e affidabilità dei dati delle sperimentazioni. In tal modo si potrebbero risparmiare 800 milioni di euro all´anno di costi amministrativi e incoraggiare la ricerca e lo sviluppo nell´Ue contribuendo in tal modo alla crescita dell´economia." Il regolamento proposto, una volta adottato, rimpiazzerà la direttiva sulla sperimentazione clinica del 2001. Questa ha assicurato un livello elevato di sicurezza dei pazienti, ma il suo recepimento e la sua applicazione divergenti hanno determinato un quadro normativo svantaggioso per i ricercatori clinici determinando così un calo del 25% delle sperimentazioni cliniche condotte nel periodo tra il 2007 e il 2011: nel 2007, erano state chieste più di 5000 autorizzazioni per sperimentazioni cliniche mentre nel 2011 il numero era calato a 3800. La nuova legislazione proposta dalla Commissione si configurerà in un regolamento. Ciò assicurerà che le regole per condurre le sperimentazioni cliniche siano identiche in tutta l´Ue. In particolare, ciò renderà più facile condurre sperimentazioni cliniche multinazionali in Europa. Alcune proposte concrete sono: una procedura di autorizzazione per le sperimentazioni cliniche che consentirà una valutazione celere e approfondita della domanda da parte di tutti gli Stati membri interessati e assicurerà una valutazione univoca; procedure semplificate di rendicontazione che risparmieranno ai ricercatori l´obbligo di presentare informazioni per l´essenziale identiche sulla sperimentazione clinica separatamente a diversi organi e Stati membri; maggiore trasparenza quanto al fatto se i reclutamenti per partecipare a una sperimentazione clinica siano ancora in corso e sui risultati della prova clinica stessa; la possibilità per la Commissione di effettuare controlli negli Stati membri e in altri paesi per assicurare che le regole siano adeguatamente monitorate e fatte rispettare. La proposta legislativa verrà ora discussa in seno al Parlamento europeo e al Consiglio. Essa dovrebbe entrare in vigore nel 2016. Per ulteriori informazioni sulle sperimentazioni cliniche:  http://ec.Europa.eu/health/human-use/clinical-prove/index_en.htm  Memo/12/566    
   
   
PROF. DOTTA - UNA CURA AL DIABETE DI TIPO I GRAZIE AI FONDI EUROPEI  
 
Siena, 17 luglio 2012 - «Sono fiducioso, si può trovare una cura al diabete di tipo I entro 5 anni, qui a Siena». Il professor Francesco Dotta, direttore dell’unità di diabetologia del Policlinico Le Scotte, cautele di rito a parte, trattiene a stento l’entusiasmo. Naimit, questo il nome dell’imponente progetto di ricerca che l’Università di Siena porta avanti da quasi tre anni assieme ad altri sei atenei europei. A differenza del diabete provocato dall’obesità e da un’alimentazione troppo ricca di zuccheri (tipo Ii), quello di tipo I è genetico e autoimmune: è scritto nel Dna fin dalla nascita, ed è incurabile. «L’aspetto peggiore di questa malattia è che colpisce soprattutto i bambini - spiega il diabetologo - condannandoli a una vita legata alla continua assunzione di insulina». Lo studio condotto dal professor Dotta e dalla sua equipe di ricercatori - nel quale la Commissione europea, nell´ambito del "Vii Programma quadro" (il progetto di ricerca congiunto più vasto al mondo) ha creduto fin dall’inizio, tanto da finanziarlo con più di 10 milioni di euro - si propone invece di trovare una cura definitiva alla malattia, restituendo ai piccoli pazienti un’esistenza normale. Tutto merito di un batterio “made in Siena”: un probiotico geneticamente modificato, lontano parente di quelli che, in forma di yogurt, affollano gli scaffali dei supermercati. Basta qualche settimana di terapia per rieducare il sistema immunitario a non distruggere più l’insulina che il pancreas, naturalmente, produce, liberando così i malati di diabete da siringhe, cerotti di insulina e misuratori di zuccheri nel sangue. «Fino a ora la sperimentazione sugli animali ha dato ottimi risultati - spiega il dottor Dotta, che ci tiene subito a precisare - ma passare agli esseri umani è tutto un altro discorso. Il nostro organismo è molto più complesso e imprevedibile nelle sue reazioni: sui topi ha funzionato, sugli uomini siamo fiduciosi, ma non abbiamo certezze». Eppure le aspettative sono alte, per una ricerca la cui eco, dal Policlinico Le Scotte, è arrivata fin negli Stati Uniti, sul numero di aprile della prestigiosa rivista medica “Journal of Clinical Investigation”. Una terapia innovativa non solo negli ambiziosi fini che si prefigge, ma anche per la facilità con la quale, un domani, permetterà ai pazienti (soprattutto i più piccoli) di curarsi dal diabete di tipo I. Il batterio messo a punto dal professor Dotta e dalla sua equipe, infatti, si assume per via orale (semplicemente “si beve”) e potrà fungere sia da vaccino, prevenendo quindi l’insorgenza della malattia, sia da terapia, guarendo chi ne è già affetto. Un problema, quello del diabete di tipo I, che nel nostro Paese ha assunto col passare degli anni dimensioni enormi. «Funzionerà? Se saremo fortunati potremmo saperlo già nel 2015» dice il diabetologo. La certezza è che, se il successo dovesse arrivare davvero, il batterio creato dal professor Dotta potrebbe cambiare la vita di centinaia di migliaia di italiani. Di milioni di persone nel mondo. L´articolo è stato pubblicato su La Nazione di Siena del 10/07/2012, pagina 7  
   
   
REGOLAMENTO REACH: DISCUSSIONE SCIENTIFICA SULL´ADEGUATEZZA DI DUE TEST IN VIVO"  
 
Helsinki, 18 luglio 2012 - Una conferenza intitolata "Regolamento Reach: Discussione scientifica sull´adeguatezza di due test in vivo" ("Reach Regulation: Scientific discussion on the adequacy of two in vivo tests") si terrà il 4 ottobre 2012 a Helsinki, Finlandia. L´agenzia europea per le sostanze chimiche (Echa), che ha un ruolo centrale nell´implementazione della legislazione dell´Ue sulle sostanze chimiche, darà modo ad esperti provenienti da background normativi, scientifici e industriali di acquisire conoscenze dettagliate del test della mutazione genetica transgenica del roditore (Transgenic Rodent Gene Mutation o Tgr) e del test della sintesi del Dna non programmata (Unscheduled Dna Synthesis Assay o Uds) in vivo. Scopo dell´evento é produrre un documento sull´adeguatezza scientifica di entrambi i test, che potrebbe, per esempio, aiutare le parti interessate nella decisione della strategia da usare per i test per soddisfare i requisiti del regolamento Reach (Registrazione, valutazione, autorizzazione e limitazione delle sostanze chimiche). Organizzando questa discussione tecnica, l´Echa sta facendo il punto sui nuovi sviluppi scientifici nel campo della genotossicità, un settore importante per la rilevazione delle proprietà cancerogene delle sostanze. Per maggiori informazioni, visitare: qui http://www.Echa.europa.eu/regulations/reach/evaluation/examination-of-testing-proposals    
   
   
“LA MORTE IMPROVVISA DELLO SPORTIVO” UNA SCIAGURA CHE INVESTE LE COSCIENZE CIVICHE, CLINICHE E SPORTIVE DEL NOSTRO PAESE  
 
Roma 17 luglio 2012 – Viste le recenti morti che hanno coinvolto numerosi atleti sportivi come quelle del calciatore Piermario Morosini, del pallavolista Vigor Bovolenta e del nuotatore norvegese Dale Oen, è essenziale fornire una serie di corretti messaggi. L’incidenza di morte cardiaca improvvisa è di 0,9/100,000/anno per i soggetti non sportivi e di 2,3/100,000/anno fra gli sportivi. La Mis è più frequente negli uomini (90%) e nei soggetti di età inferiore ai 35 anni (75%). Gli sportivi più colpiti sono quelli di basso livello agonistico (80%), cioè i dilettanti. “Abbiamo organizzato questa giornata, perché è importante che un problema come questo riceva tutte le attenzioni possibili. Bisogna che simili disgrazie siano di esempio per una maggiore responsabilità e impegno da parte di tutte le componenti, non solo sportive, comprese Società e Associazioni scientifiche di cardiologia, per sensibilizzare l’opinione pubblica sulla prevenzione e predittività del rischio di morte improvvisa nello sport”. Ha dichiarato il Senatore Antonio Tomassini, Presidente della 12° Commissione Igiene e Sanità del Senato e Presidente dell´Associazione Parlamentare per la Tutela e la Promozione del Diritto alla Prevenzione. “In tutto il mondo ci riconoscono una medicina sportiva all´avanguardia, ma senz´altro possiamo e dobbiamo incrementare gli strumenti della prevenzione. Sarebbe infatti necessaria un’adeguata formazione del personale medico sportivo sulla rianimazione cardiopolmonare a bordo campo, dove dovrebbero essere anche più diffusi i defibrillatori elettrici. In particolare, per gli atleti che abbiano un´ereditarietà in famiglia o che presentino piccole anomalie da un elettrocardiogramma, la sequela deve essere: eco, imaging e screening genetici, solo così eviteremo di vedere giovani atleti morire in campo”. Ha affermato il Senatore Raffaele Calabrò, Componente della 12° Commissione Igiene e Sanità del Senato. La morte improvvisa di un atleta presuppone il concorso di almeno due fattori fondamentali: l´esercizio fisico di intensità significativa ed un substrato patologico, generalmente di natura cardiovascolare. Questi ultimi in larghissima parte sono costituiti da cardiopatie o anomalie cardiache "silenti". Nei soggetti con più di 35 anni morti improvvisamente durante l´attività sportiva, il riscontro autoptico più frequente è l´aterosclerosi coronarica (oltre l´80%). Da questo ne consegue: ischemia, poi infarto acuto del cuore e infine la morte improvvisa. In sportivi più giovani, invece, si riscontrano spesso anomalie congenite dell´origine e del decorso delle arterie coronarie e malattie del miocardio che, a questa età, sono quasi sempre di origine genetica. Possono anche accadere squilibri ionici e/o metabolici che si verificano nella disidratazione il che provoca un calo della concentrazione ematiche di magnesio, o di potassio, o della glicemia, tipiche della maratona, o di una partita di calcio in un ambiente torrido. Infine lo stress psichico è da tempo riconosciuto un elemento chiave nel determinare la morte improvvisa in generale e anche dello sportivo (prevalenza di eventi fatali nelle competizioni ufficiali rispetto agli allenamenti). I criteri per la concessione dell’idoneità sportiva agonistica devono comunque variare in rapporto allo sport praticato, all’impegno cardiocircolatorio e alla presenza del “rischio intrinseco” di alcune specifiche discipline (sport motoristici, paracadutismo, attività subacquee, etc.). Il Convegno è stato promosso dall’Associazione Parlamentare per la tutela e la promozione del diritto alla prevenzione, dalla Fondazione ‘Giorgio Castelli’ Onlus, dall’Agenzia Nazionale per i Giovani, da Sport Without Borders e dalla Public Affairs Association, e ha avuto il patrocinio dal Senato della Repubblica, Camera dei Deputati, Ministero della Salute, Ministero Affari Regionali Turismo e Sport, Fmsi, Coni, Anmco, Sic e Sic Sport. Durante l’Evento, Sport Without Borders, Fondazione Castelli e Public Affairs Association avranno l’occasione per lanciare una Campagna, dal titolo ‘I Love My Heart’ che vedrà coinvolti numerosi testimonial dello sport e dello spettacolo con l’obiettivo di raccogliere fondi per l’acquisto di defibrillatori e nel cercare di formare gli operatori sportivi.  
   
   
ALLO STUDIO 63 NUOVE MOLECOLE PER MALATTIE MENTALI, AUTOIMMUNITARIE, ONCOLOGICHE L’ATTIVITÀ FISICA RIDUCE DEL 50% IL RISCHIO DI DEMENZA E DEL 40% QUELLO DI ALZHEIMER.  
 
Londra, 18 luglio 2012 – Ad elevato potenziale le ricerche della multinazionale farmaceutica americana Eli Lilly che vanta una pipeline di 63 molecole in sperimentazione. Rinnova, in particolare, lo sforzo nell’ambito delle neuroscienze: morbo di Alzheimer, schizofrenia, depressione, disturbo bipolare sono tra le aree più importanti per cui ci sono molecole in fase di studio. Giunti alla fase avanzata della sperimentazione i farmaci per psoriasi, artrite reumatoide, oltre che diverse patologie oncologiche e per il diabete. “I disturbi neuropsichiatrici sono sottostimati: si pensi che da soli rappresentano il 28% dei casi nel mondo di disabilità rispetto all’11% del cancro, quasi il triplo”spiega Andrea Fagiolini, Direttore Dipartimento Interaziendale di salute mentale dell’Azienda Ospedaliera Universitaria Senese “i fattori più comuni concomitanti con la diagnosi della malattia sono i anche i momenti del vissuto dei pazienti con importanti ricadute sulla loro vita sociale, ad esempio il pensionamento, la compromissione dello stato di salute generale o anche il lutto di un familiare stretto come il coniuge”. Sulla base di una recente pubblicazione della prestigiosa rivista scientifica internazionale Lancet emerge che l’esercizio fisico riduce del 50% il rischio di sviluppare una demenza e del 40% il morbo di Alzheimer. Inoltre, un articolo pubblicato dal professor Thorlakur Jonsson sulla prestigiosa rivista scientifica Nature l’11 luglio 2012 spiega come, intervenendo sull’App, la proteina precursore della molecola beta-amiloide responsabile delle placche senili, si possa avere una protezione dalla malattia di Alzheimer. È stato infatti dimostrato che, modificando un gene di codifica dell’App, si svilupperebbe un effetto protezione dalla malattia di Alzheimer e dai declini cognitivi legati all´età. Diagnosi Alzheimer, approvata negli Usa molecola che la rende più mirata - Nel mese di aprile 2012 l’Fda ha approvato florbetapir, un agente diagnostico sviluppato da Eli Lilly per l´imaging della malattia di Alzheimer attraverso la Pet cerebrale. La molecola permette ai medici che interpretano la Pet per definire il trattamento del paziente di individuare i depositi cerebrali della proteina amiloide, uno dei principali agenti che causano l´Alzheimer. Da giugno 2012 l’agente è disponibile in 16 centri di produzione americani. Dagli studi clinici, la Pet con flobetapir ha mostrato una sensibilità e specificità elevata nell’identificare le placche di beta amoliode. Al momento l’agente è alla revisione da parte dell’Ema, l’Agenzia Europea del Farmaco. Florbetapir viene iniettato in vena, viaggia attraverso il sangue e raggiunge il cervello dove si lega alle placche amiloidi qualora queste siano presenti. Questa molecola produce un segnale (di positrone) rilevato dagli scanner Pet ed utilizzato per creare l´immagine del cervello. Il medico nucleare interpreta poi l´immagine per valutare la presenza o assenza di placche amiloidi – o senili – significative; rileva cioè la presenza di questi depositi extracellulari nel cervello caratteristici della malattia di Alzheimer. Le informazioni rilevate dalla Pet vengono segnalate al medico di riferimento, che decide i passi successivi nella valutazione e nella gestione del paziente. L’impegno di Lilly nell’ambito della malattia di Alzheimer non si limita alla diagnostica ma comprende anche il settore terapeutico. "L´orizzonte della ricerca farmacologica nel campo delle malattie neurodogenerative è capire il motivo per cui, in caso di demenza, le cellule celebrali muoiono e quali sono i fattori che ne scatenano la morte” spiega Pier Luigi Canonico, Presidente della Società Italiana di Farmacologia “Sappiamo che alcune cellule celebrali muoiono mentre altre, sottoposte alla stessa azione, non muoiono: stiamo cercando di capire il perché e quali siano i fattori di protezione che entrano in gioco. In particolare per l´Alzheimer l´obiettivo è individuare le ragioni per cui si verifica l’accumulo del peptide beta amilode e prevenirne la conseguente azione tossica. I farmaci in sviluppo per l´Alzheimer stanno lavorando sul prevenire o impedire l’azione e la formazione delle placche di beta amiloide, il che rappresenta un nuovo approccio di cura che apporterebbe un valore aggiunto alla terapia rispetto a quanto disponibile oggi. Infatti, mentre oggi utilizziamo per l´Alzheimer solo farmaci sintomatici, ad esempio per aiutare la memoria, i nuovi meccanismi potrebbero prevenire o quanto meno rallentare l’evoluzione della patologia, cioè influenzare i meccanismi che sono alla base della progressione della malattia: un farmaco “disease modifier” che nella peggiore delle ipotesi rallenterebbe la malattia, nella migliore la interromperebbe". Diffusione e costi - La malattia di Alzheimer è un processo degenerativo che distrugge progressivamente le cellule cerebrali, rendendo a poco a poco l’individuo che ne è affetto incapace di una vita normale. In Italia ne soffrono circa 800.000 persone, e 26.6 milioni nel mondo secondo uno studio della Johns Hopkins Bloomberg School of Public Health di Baltimora in Usa. In Europa si stima che la demenza di Alzheimer rappresenti il 54% di tutte le demenze con una prevalenza nella popolazione ultrasessantacinquenne del 4,4%. Aumenta con l’età e risulta maggiore nelle donne. Tra tutte le demenze quella di Alzheimer è la più comune. In Italia il costo sanitario connesso alla malattia dell’Alzheimer annuo varia, secondo lo stadio di evoluzione della malattia, da 15.000 a 50.000 euro pro capite. Sempre nel nostro paese il costo socio – sanitario è di 14,5 miliardi di euro l’anno con una spesa per famiglia pari a 53.982 euro ogni dodici mesi. È di 800 miliardi di euro annui il costo sanitario della demenza nel mondo. Psoriasi: con nuovo farmaco via tre macchie su quattro, New England Journal of Medicine - Psoriasi con i giorni contati, almeno in base ai risultati della sperimentazione di un nuovo trattamento, pubblicati sul New England Journal of Medicine il 28 marzo 2012. Lo studio ha evidenziato che su un totale di 142 pazienti con psoriasi a placche cronica da moderata a grave coloro che hanno assunto l’ixekizumab (anticorpo monoclonale) hanno ottenuto un miglioramento di almeno il 75 percento nell’Indice di Gravità dell’Area della Psoriasi (Pasi) rispetto al placebo, dopo tre mesi di trattamento. “Questi dati suggeriscono che l’ixekizumab può essere un trattamento effettivo per i pazienti con psoriasi a placche cronica da moderata a grave e potrebbe rappresentare un nuovo approccio per il trattamento per i pazienti con queste condizioni”afferma Craig Leonardi, docente di Dermatologia Clinica presso il Saint Louis University School of Medicine nel Missouri e principale autore del lavoro. Diffusione - Negli Usa la psoriasi è la malattia della pelle più diffusa che interessa circa 7,5 milioni di persone, dei quali circa il 17% è affetta da psoriasi a placche da moderata a grave. In Italia la psoriasi colpisce due milioni e mezzo di persone, soprattutto di sesso maschile rispetto a quello femminile. La malattia esordisce più frequentemente in soggetti adulti (30/40 anni) ma nessuna età è esclusa. La psoriasi insorge quando il sistema immunitario invia segnali difettosi che accelerano il ciclo di crescita delle cellule della pelle. “Anche se esiste un certo numero di trattamenti comunemente utilizzati per le malattie autoimmuni, sono necessari opzioni di trattamento nuove e alternative per quelle influenzate da condizioni potenzialmente debilitanti, tra cui la psoriasi”prosegue Eiry Roberts, vice presidente dello sviluppo dei prodotti autoimmuni Eli Lilly. “Siamo impegnati a sviluppare nuove terapie autoimmuni come l’ixekizumab, che è stato scoperto nei nostri laboratori di ricerca ed è ora in fase di ricerca nella Fase Iii per la psoriasi”. Artrite reumatoide, si possono ridurre i sintomi - A Berlino l’8 giugno 2012 durante il Congresso Annuale Europeo di Reumatologia, Eli Lilly e Incyte Corporation hanno annunciato la presentazione dei risultati di uno studio di Fase Iib su una nuova terapia assumibile per via orale, baricitinib, per i pazienti affetti da artrite reumatoide. Lo studio ha coinvolto un totale di 301 pazienti che hanno ricevuto in maniera randomizzata il placebo o il farmaco per 12 settimane. Lo studio ha dimostrato un miglioramento statisticamente significativo alla prima valutazione avvenuta dopo due settimane di trattamento e si è mantenuto fino alla settimana 12. La malattia è caratterizzata da anomali meccanismi immunitari che portano all’infiammazione delle articolazioni e gonfiore con la progressiva distruzione delle articolazioni. Diffusione e costi - In Italia circa 300.000 persone di ogni età sono affette da artrite reumatoide. La malattia interessa maggiormente le donne, da 3 a 4 volte più colpite degli uomini. Il costo medio annuo stimato in Italia per pazienti con artrite reumatoide di età maggiore di 18 anni è pari a 3.388.593.910 Euro, di cui 2.330.006.283 Euro sono costi diretti, mentre 1.058.587.627 Euro sono i costi indiretti. Eli Lilly e le neuroscienze - L’olanzapina è stato uno dei primi antipsicotici atipico per il trattamento della schizofrenia e del disturbo bipolare, segnando la storia delle neuroscienze. La scoperta fu fatta da parte dei ricercatori Lilly nei laboratori della sede inglese ed è disponibile nel 1998. Ancora oggi Eli Lilly l’azienda continua a cercare nuove soluzioni nell’ambito delle neuroscienze, con particolare attenzione al trattamento dei disordini neurodegenerativi e dei disturbi cognitivi, dell’emicrania, e dei disturbi del sonno. La depressione e la rivoluzione Prozac - Chi non conosce il Prozac, il farmaco che ha permesso di trattare in tutto il mondo milioni di persone con depressione. E’ stato messo a punto da Eli Lilly: questo fu il primo di una serie di farmaci per il trattamento delle malattie mentali e contribuì in modo significativo a connotare l’azienda come leader mondiale delle neuroscienze. Tutto cominciò negli anni sessanta con la scoperta della serotonina, un neurotrasmettitore in grado di modificare l´umore. Dopo lunghe sperimentazioni dei ricercatori di Eli Lilly, venne individuata una molecola in grado di interagire con la serotonina, la fluoxetina. Questo composto, noto inizialmente soltanto come Lilly 82816, venne in seguito denominato Prozac e cambiò la vita a milioni di persone, restituendo loro una quotidianità vivibile.  
   
   
EMILIA ROMAGNA: INVITO A DONARE SANGUE PRIMA DELLE VACANZE.  
 
Bologna, 18 luglio 2012 – “Quest’anno l’appello a donare prima delle vacanze, si arricchisce di una motivazione in più. Oltre ai motivi tradizionali legati al fatto che in estate aumenta il bisogno di sangue, quest’anno si aggiungono le difficoltà nella raccolta nei luoghi colpiti dal terremoto. Sedi di Avis, Fidas e alcuni ospedali che ancora sono inagibili, per cui i donatori di quei territori riescono con più difficoltà a mettere a disposizione il loro sangue”. Così si è rivolto ai donatori di sangue l´assessore alle politiche per la salute Carlo Lusenti in una intervista video che rilancia l’appello che Regione Emilia-romagna insieme alle associazioni Avis e Fidas all’inizio di ogni periodo estivo rivolgono ai donatori emiliano romagnoli affinchè facciano una donazione di sangue prima del riposo estivo. D’estate, infatti, il bisogno di sangue aumenta per la presenza delle centinaia di migliaia di turisti che affollano la riviera, le città d’arte, le aree appenniniche e perché, anche d’estate, l’Emilia-romagna intende continuare nel contributo di solidarietà alle Regioni che non riescono a soddisfare i loro bisogni con la loro raccolta. Inoltre, come ha precisato l’assessore Lusenti, quest’anno c’è una motivazione in più per donare sangue: il terremoto, che ha colpito in modo particolarmente grave le province di Modena e Ferrara, ha modificato l’organizzazione nelle modalità di raccolta e prelievo in alcune sedi dichiarate inagibili o momentaneamente chiuse per precauzione. E per sopperire a eventuali carenze di raccolta in zone dove il terremoto ha colpito forte e dove la popolazione sta vivendo in condizioni molto disagiate, è importante che in tutte le province si effettuino donazioni di sangue durante l’estate. Per questa “campagna estiva” di promozione delle donazioni, l’invito a donare viene inviato ad ognuno degli oltre 160mila donatori abituali dell’Emilia-romagna attraverso sms ed e-mail da parte delle associazioni Avis e Fidas. Si tratta di un piccolo “promemoria”, un post it con un semplice messaggio “Sappiamo di poter contare su di te. Come ogni estate, e in questa estate in particolare. Passa a donare prima di partire” accompagnato da un breve testo di spiegazione e di ringraziamento. Per ulteriori informazioni, i donatori e le donatrici possono rivolgersi alle loro associazioni, ai Servizi trasfusionali di riferimento, o consultare il sito web della Rete regionale sangue dell´Emilia-romagna www.Saluter.it/sangue  o il portale del Servizio sanitario regionale dell’Emilia-romagna www.Saluter.it  Tutte le informazioni sulla donazione sono assicurate anche dagli operatori del numero verde gratuito del Servizio sanitario regionale 800 033 033, attivo tutti i giorni feriali dalle ore 8,30 alle ore 17,30 e il sabato dalle ore 8,30 alle ore 13,30.  
   
   
LA SANITÀ REGIONALE HA DATO UNA RISPOSTA STRAORDINARIA, ORA DOBBIAMO AFFRONTARE LA RICOSTRUZIONE DEI PRESIDI OSPEDALIERI E SOSTENERE LE PERSONE NON AUTOSUFFICIENTI  
 
Bologna, 18 luglio 2012 – L’esenzione dal ticket per tutti i cittadini residenti nei Comuni terremotati è stata una scelta dettata dall’emergenza e dalla necessità di non aggiungere disagi e ulteriori adempimenti burocratici alle persone colpite dal sisma. Alla fine di settembre sarà completato il sistema di certificazione dei danni e da ottobre sarà possibile utilizzare questi dati per limitare l’esenzione solo a chi ha avuto un danno puntuale, cioè a chi è ancora senza casa e a chi ha perso il lavoro a causa del sisma. Lo ha spiegato ieri mattina l’assessore regionale alle Politiche per la Salute Carlo Lusenti, intervenendo nella Commissione Sanità dell’Assemblea legislativa. “La sanità regionale ha dato una risposta assolutamente straordinaria per fare fronte alle emergenze causate dal terremoto, un lavoro corale che ha coinvolto gli stessi operatori dei territori colpiti, che ricordiamo erano a loro volta terremotati, e tutto il sistema sanitario regionale – ha detto l’assessore Lusenti – L’esenzione per i cittadini che vivono nei territori terremotati ci costa 2,2 milioni di euro al mese, ma da ottobre questo beneficio rimarrà solo per chi risulta effettivamente danneggiato”. Non è l’unico costo che la sanità regionale dovrà sopportare a causa del sisma. “Nelle prossime settimane - ha continuato Lusenti – dovremo affrontare il problema delle strutture ospedaliere, degli ambulatori e delle residenze sanitarie che non solo hanno avuto danni e che devono essere consolidate, ma che devono essere ripristinate e certificate secondo le norme sismiche più recenti: circa 650 posti letto sono andati persi dal giorno del terremoto”. Per quanto riguarda la spesa corrente altro tema importante riguarda le persone non autosufficienti. “Sono circa 450 gli anziani che erano già prima del sisma ospiti di strutture protette che sono state evacuate e che sono stati ricollocati in altre strutture della regione – ha detto l’assessore – ma dal 20 di maggio dobbiamo provvedere anche a circa 1500 anziani fragili, che prima del terremoto abitavano a casa propria, seguiti in parte dalle famiglie e in parte dall’assistenza domiciliare, che di colpo si sono dovuti istituzionalizzare in una residenza sanitaria. Anche questo ha un costo per la Regione, di circa 150 mila euro al giorno. Le aziende territoriali rendicontano puntualmente questi costi aggiuntivi, coinvolgendo anche il Dicomac della Protezione civile – ha concluso Lusenti - ma non è ancora chiaro quanto di questi costi graverà sul Sistema sanitario regionale e quanto sul fondo del terremoto”.  
   
   
NUOVI SERVIZI NELLE 220 FARMACIE VERONESI  
 
Verona, 18 luglio 2012 Le 220 farmacie operanti nella provincia di Verona e aderenti a Federfarma forniranno ai cittadini, prime in Italia, una serie di servizi di tipo infermieristico a partire dal servizio iniezioni, dalla fisioterapia, dall’assistenza post parto e post ricovero, attivati grazie ad uno specifico accordo con una delle aziende leader nel settore dell’assistenza infermieristica. L’accordo, illustrato nel corso di una conferenza stampa a Verona, alla presenza dell’assessore alla Sanità della Regione Veneto Luca Coletto, di Marco Bacchini, presidente di Federfarma Verona e Sergio Torelli Ad di Italiassistenza s.P.a., è stato messo a punto in applicazione alla legge 69/2009 (cosiddetta della “farmacia dei servizi”) per consentire a tutte le farmacie aderenti a Federfarma Verona di poter offrire alla cittadinanza, in esclusiva sul territorio provinciale, i medesimi servizi, alle medesime condizioni, con elevati standard di affidabilità e competenza delle figure professionali coinvolte. I farmacisti veronesi sono il fulcro dell’intera operazione e puntano a garantire un servizio qualificato e sicuro, vantaggioso e trasparente anche nella sua forma fiscale, con la regolare emissione di fatture che possono essere poi regolarmente detratte dalla denuncia dei redditi. “Si tratta di importanti opportunità per la salute e la qualità della vita del cittadino, il cui valore aggiunto è la garanzia di professionalità del farmacista - ha detto l’assessore Coletto. Per ora sono prestazioni a carico del paziente, ma stiamo lavorando affinché questi servizi possano essere assorbiti dalla Sanità veneta nell’ottica di una ottimizzazione delle risorse, dei tempi e per fornire risposte alle richieste della popolazione”. “Con questo accordo centriamo uno degli obiettivi della cosiddetta “Farmacia dei Servizi” per la quale stiamo lavorando dalla fine del 2009 – ha detto Bacchini. I servizi offerti oggi da Federfarma Verona e Italiassistenza sono quelli che quotidianamente vengono richiesti dalla cittadinanza in farmacia. Dalle esigenze dell’utenza è nato il nostro desiderio di potere dare un risposta certa e professionale a tanti pazienti e ai loro parenti, che spesso si trovano in difficoltà anche solo per reperire un infermiere che possa effettuare iniezioni. Particolarmente interessante tra gli altri anche il servizio di ostetricia post parto, per aiutare la neomamma a gestire al meglio soprattutto il primo figlio ed essere supportata nel recupero che segue il parto”.  
   
   
NESSUN RITARDO PER LA CITTÀ DELLA SALUTE DI TORINO  
 
Torino, 18 luglio 2012 - Nessun ritardo della Regione per la Città della Salute di Torino. L’assessore alla Sanità, Paolo Monferino, è categorico nel respingere alcune critiche avanzate il 16 luglio da alcuni consiglieri di opposizione. “La presentazione della progettualità si è conclusa nel dicembre 2011, dopo l’approvazione del Masterplan, formulato da Aress, da parte di Regione Piemonte, Università e, infine, nel novembre 2011, Comune di Torino. Da quel momento - ricorda l’assessore - è iniziata la procedura per poter accedere all’acquisizione dei finanziamenti previsti dall’articolo 20, necessari per partire con la realizzazione dell’opera. Parallelamente, è partita la verifica dei Ministeri competenti della procedura stessa, fase che comporta un dialogo tra Governo e assessorato regionale; da tale dialogo, nel mese di maggio 2012, è scaturita la richiesta del Governo di un certo numero di chiarimenti su alcuni punti a cui l’assessorato sta via via rispondendo. Entro la fine della settimana verranno inviate le ultime risposte. A quel punto la Commissione ministeriale potrà effettuare un esame completo della procedura che sarà esaminata dai Ministeri della Salute e dell’Economia. Inizialmente, la Regione aveva chiesto di lavorare su due procedure diverse per Novara e per Torino per facilitare l’iter di approvazione delle stesse. Il Ministero, invece, ha chiesto di unire le due procedure in un’unica proposta”. “Nessun ritardo, dunque - conclude Monferino - La Regione ha seguito l’iter previsto e, anzi, sta cercando di accelerare quanto più possibile l’approvazione di tali progetti, fondamentali per il sistema sanitario piemontese e per il futuro del Piemonte stesso”.  
   
   
TRENTO: NUOVA LEGGE SULLA NON AUTOSUFFICIENZA  
 
Trento, 18 luglio 2012 - Via libera ieri pomeriggio dal Consiglio provinciale alla nuova legge sulla non autosufficienza. "Un risultato importante - ha sottolineato l´assessore alle politiche sociali e alla salute Ugo Rossi - sia per la problematica affrontata, particolarmente urgente a fronte del progressivo invecchiamento della popolazione, sia perché rappresenta l´attuazione di uno dei punti qualificanti del programma di legislatura. Un risultato a cui siamo arrivati con il concorso di tutta l´Aula, che rappresenta e personifica la nostra Autonomia speciale, oggi sotto attacco da chi guarda ai nostri conti in maniera raffazzonata e superficiale. Certo, non partivamo dal nulla: già oggi il nostro impegno era di circa 235 milioni di euro all´anno. Con questo nuovo testo accresciamo le misure destinate in particolare all´assistenza domiciliare, rafforzando sia il sostegno economico che quello riguardante la dotazione di servizi alle famiglie. A ciò si affianca l´assegno di cura che si aggiunge all´indennità di accompagnamento che sarà erogata sulla base di quattro livelli di bisogno e tenendo conto della condizione economico-patrimoniale della famiglia, al fine di garantire la sostenibilità degli interventi e di venire incontro in particolare ai bisogni dei settori più deboli della popolazione. Il tutto avendo come riferimento i più elevati standard europei. Per noi questa non è una colpa, ma un merito. Se la nostra Autonomia speciale ci consente di destinare più risorse alla spesa sanitaria e socio-assistenziale non possiamo che esserne orgogliosi perché questo fa parte delle nostre possibilità di scelta che vogliamo continuare ad esercitare." Anche il Trentino invecchia. Oggi il 20% della popolazione ha più di 65 anni. Gli ultraottantenni sono 30.000 - erano 11.000 nel 1981 - e diventeranno 55.000 mila nel 2030. A fronte di ciò, anche il welfare deve attrezzarsi per offrire un sostegno mirato e puntuale alle famiglie, in particolare a chi versa in condizioni di maggiore difficoltà. Il disegno di legge "Tutela delle persone non autosufficienti", licenziato oggi dall´aula consiliare, risponde a questa inderogabile necessità. Lo fa aggiornando le misure già esistenti e puntando in particolare a rafforzare l´assistenza domiciliare, al fine di consentire non solo agli anziani ma in generale a chiunque sia stato colpito da una disabilità di poter godere di un´assistenza integrata , efficace, efficiente, conforme ai più avanzati standard europei. "Questo provvedimento - ha detto l´assessore Rossi in chiusura del dibattito consiliare - era molto atteso dalla comunità trentina. Esso va a completare e a migliorare ulteriormente il nostro sistema di welfare, in sintonia anche con le scelte di Bilancio che abbiamo operato. Abbiamo deciso di non arretrare sul versante dei servizi sociali, anche in un periodo di difficoltà quale è quello che stiamo attraversando. Anzi, proprio perché c´è la crisi vogliamo continuare a dedicare un´attenzione ´importante´ ai più deboli, e in primo luogo alle famiglie che assistono persone non autosufficienti. Siamo soddisfatti inoltre per il contributo arrivato dalle minoranze. Mi pare che, al di la del voto, si sia registrato un atteggiamento responsabile e costruttivo da parte dell´intera aula, che rappresenta la nostra Autonomia. Di fronte a chi superficialmente ci giudica ´spreconi´ abbiamo dimostrato ancora una volta che al contrario, usando al meglio le nostre possibilità, ci sforziamo di rispondere ai bisogni dei nostri cittadini. La nostra spesa sanitaria è effettivamente un po´ più alta della media, ma in essa sono comprese misure, come quelle varate oggi, che normalmente, nella contabilità nazionale, non vengono conteggiate. Abbiamo inoltre cercato di stimolare con questo provvedimento lo sviluppo un sistema di servizi che possa costituire un´occasione di lavoro, sia regolarizzando posizioni già presenti sia favorendo la nascita di nuovi servizi sul territorio, che possono essere acquistati dalle famiglie, in una logica virtuosa in cui le risorse pubbliche diventano volano di occupazione. Abbiamo licenziato una misura che adesso avrà bisogno di una delibera di attuazione - ha detto ancora l´assessore Rossi - . L´impegno della Giunta e di procedere nel più breve tempo possibile. Pensiamo che, conclusa la fase preliminare - lavorando in stretta sinergia con l´Azienda provinciale per i servizi sanitari e le Comunità di valle - le persone potranno iniziare a fare domanda per l´assegno di cura entro i mesi di febbraio e marzo del prossimo anno. Un grazie infine ai primi proponenti il disegno di legge, i consiglieri Magnani e Dorigatti, e agli uffici di dipartimento e assessorato che si sono adoperati per la messa a punto definitiva del testo."  
   
   
FIRENZE: IL FOOTBALL AMERICANO INTERNAZIONALE A SAN BARTOLO A CINTOIA IL 19 E 21 LUGLIO SUL NUOVO IMPIANTO DI VIA DEL PERUGINO IL TORNEO “FOUR HELMETS”  
 
 Firenze, 18 luglio 2012 - Il nuovo stadio di via del Perugino a San Bartolo a Cintoia ospiterà il 19 e 21 luglio il “Four Helmets” di football amerciano. Dopo Bologna nel 2010 e Luino nel 2011, sarà Firenze ad ospitare l´edizione 2012 del torneo internazionale organizzato dalla Fidaf per testare la nazionale in vista del prossimo campionato europeo per nazioni in programma in Italia nel 2013. L’evento è stato presentato oggi in Palazzo Vecchio dal vicesindaco e assessore allo sport Dario Nardella, dal consigliere federale Francesco Cerra, Andrea Benoni (fiorentino e giocatore della Nazionale) e da Filippo Martelli dei Guelfi, società organizzatrice. “Questo torneo – ha detto il vicesindaco Nardella – arricchisce il panorama di appuntamenti internazionali inseriti nel calendario di ‘Firenze Città europea dello sport 2012’ e di veder sfilare la settima nazionale azzurra, dopo calcio, volley, basket, pallanuoto, rugby e pesca sportiva, che si sono esibite a Firenze negli ultimi anni. Sarà anche l’occasione per un battesimo per l’impianto di San Bartolo a Cintoia che abbiamo recentemente inaugurato e che è diventato la sede della gare interne dei Guelfi. Ringrazio la federazione per aver scelto la nostra città con l’auspicio che questo sia il primo di una lunga serie di eventi internazionali che potremo ospitare, i Guelfi per l’organizzazione e mi auguro che in tanti possano essere presenti ad assistere a questo torneo”. Il programma prevede giovedì 19 luglio (ore 17.30) Team Eagles Usa-guelfi Firenze e (21) Italia-danimarca. Sabato alle 17 la finale per il terzo posto e alle 21 la finalissima. I prezzi: 10 euro (intero), 5 (under 18) e gratis (under 15).  
   
   
FESTA PER CHIAPPUCCI AL COLLE DEL SESTRIERE  
 
 Sestriere, 18 luglio 2012 – La macchina del tempo ha riportato Claudio Chiappucci indietro di vent’anni, quando “El diablo” firmò un’impresa destinata a lasciare il segno nella storia del ciclismo. Era il 18 luglio 1992, la giornata perfetta per una memorabile 13° tappa del Tour de France, da Saint-gervais a Sestriere. Una fuga da 245 km, sette ore a pedalare senza tregua inseguendo il sogno, divenuto realtà, quello di arrivare solitario a Sestriere tra la folla in delirio. La vittoria più bella e difficile di Claudio Chiappucci che come ha ricordato Beppe Conti, voce autorevole del mondo del ciclismo, quando vinceva lasciava un segno indelebile. Proprio come quel giorno a Sestriere. Per festeggiare il ventennale dalla vittoria di tappa al Tour de France, Claudio Chiappucci ha accolto l’invito del Comune di Sestriere tornando a pedalare sull’ultima salita da Cesana Torinese al Colle del Sestriere. Insieme a un gruppo di cicloamatori e giovani dell’Asd Borgonovo Collegno, e altri corridori in rappresentanza di altre società ciclistiche, “El diablo”, sempre in ottima forma e con una buona gamba, ha ripercorso l’ultimo strappo che dai 1354 metri di Cesana l’ha portato ai 2.035 metri d’altitudine del Colle del Sestriere. Tanti i ricordi e le emozioni che Chiappucci ha raccontato durante la conferenza stampa all’ufficio del turismo. “Non ho mai avuto l’occasione prima d’ora di celebrare un ventennale – ha dichiarato Chiappucci – è stata una bella festa. Il tempo passa in fretta, la storia resta. Ho vinto 80 corse, forse potevo vincere di più. La gente si ricorda di quello che io ho fatto, non del numero di corse vinte, e questa è la cosa più importante. Questa di Sestriere assieme alla vittoria della Milano-sanremo del 1991 sono le mie perle più belle, una grande corsa a tappe e una in linea. Due splendidi ricordi che al momento non apprezzi come meritano, non ne hai il tempo, solo negli anni riesci ad assaporarli. Specie in una giornata come questa”. Piena soddisfazione da parte del sindaco di Sestriere Valter Marin, Gianni Poncet (vice sindaco) che hanno condiviso questo momento con il vice presidente della Provincia di Torino, Gianfranco Porqueddu, e con altri comuni a partire da Cesana Torinese con il sindaco Lorenzo Colomb e il vice Riccardo Mazzoleni, Pragelato con il vice sindaco Giorgio Bermond, Usseaux con il vice sindaco Franco Blanc, sino ad arrivare a Pinerolo con Pierangelo Negro, assessore al Turismo e Manifestazioni di Pinerolo. Una presenza importante che sottolinea la grande passione per il ciclismo di queste valli e montagne che hanno offerto splendidi percorsi per indimenticabili tappe alpine di Giro e Tour. Al termine dell’incontro il Sindaco di Sestriere ha consegnato a Chiappucci una splendida scultura lignea realizzata durante la scorsa edizione dello Scalpello d’Oro. Sono state inoltre gettate le basi per lanciare una nuova corsa la “Gran Fondo Chiappucci Sestriere” sugli splendidi tracciati delle Montagne Olimpiche prevista per il mese di luglio 2013. La giornata è stata ripresa dalle telecamere Rai che proporranno un servizio sul Tg Regionale e forniranno il materiale per un reportage a contorno della tappa di sabato 21 luglio del Tour de France a cura di Beppe Conti e con la partecipazione di Claudio Chiappucci. Inoltre altre televisioni private hanno filmato l’evento per la produzione di vari programmi tra cui anche “A Tutta Bici”. Infine un particolare ringraziamento va alla Provincia di Torino che ha autorizzato la chiusura per un’ore e trenta minuti della Sr 23 che da Cesana sale a Sestriere consentendo a ciclisti, fotografi e operatori video di procedere in sicurezza durante rievocazione. Www.sestriere.it