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Notiziario Marketpress di Mercoledì 18 Luglio 2012
COLTIVARE LA LATTUGA FRESCA CON MENO IRRIGAZIONE: SI PUÒ FARE!  
 
I coltivatori di lattuga potrebbero ridurre senza problemi la quantità di acqua per irrigazione usata nei loro campi del 25 %, questo affermano i ricercatori impegnati in un progetto finanziato dall´Ue attualmente in corso sul modo in cui cambiamento climatico e globalizzazione influenzano la produzione dei prodotti freschi. Il progetto Veg-i-trade ("Impact of climate change and globalisation on safety of fresh produce governing a supply chain of uncompromised food sovereignty"), che durerà fino al 2014, ha ricevuto un finanziamento di 5.999.997 euro nell´ambito del tema "Prodotti alimentari, agricoltura e pesca, e biotecnologie" del Settimo programma quadro (7° Pq) dell´Ue. Il progetto riunisce 23 partner di progetto, che vanno da università, istituti di ricerca, piccole e medie imprese (Pmi) fino a grandi partner industriali, sparsi in 10 paesi: Belgio, Brasile, Egitto, India, Paesi Bassi, Norvegia, Serbia, Sud Africa, Spagna e Svizzera. Con il 70% di tutta l´acqua consumata che viene usato nell´agricoltura, e con il cambiamento climatico che potrà solo accrescere la scarsità idrica e aumentare ulteriormente le temperature, è indispensabile che i coltivatori, in particolare quelli nelle aree mediterranee, riducano l´uso di acqua sfruttando una strategia di gestione idrica più efficiente. Questo problema emergente della scarsità d´acqua rappresenta una sfida globale che deve essere affrontata se vogliamo muoverci verso uno stile di vita più sostenibile. Oltre ad anticipare gli effetti della scarsità d´acqua, le conclusioni di Veg-i-trade mostrano che il minore uso di acqua aiuta inoltre a prolungare la durata della lattuga appena tagliata, a ridurre i costi di coltivazione e ad aumentare la sostenibilità. Ricercatori al dipartimento di Scienza e tecnologia alimentare dell´istituto di ricerca spagnolo Cebas-csic, uno dei partner di Veg-i-trade, hanno studiato gli effetti di diversi dosaggi dell´acqua da irrigazione sulla qualità e le caratteristiche di sicurezza di due diversi tipi di lattuga fresca di taglio: romana e iceberg. Per tre anni essi hanno svolto diversi test presso la fattoria Primaflor a Pulpí, Spagna, uno dei maggiori produttori di lattuga in Europa. Sono stati usati diversi dosaggi dell´acqua da irrigazione: 50% e 25% di acqua in più, 50% e 25% di acqua in meno, nonché l´attuale quantità come verifica. I risultati mostrano che l´uso del 25% in meno di acqua per l´irrigazione prolunga il periodo di stoccaggio, ovvero la durata della lattuga sugli scaffali dei negozi, diminuisce la formazione dei bordi marroni nei pezzi tagliati di lattuga e conserva la qualità microbiologica. I ricercatori hanno scoperto che nelle lattughe che avevano ricevuto il 25% e il 50% di acqua in più per l´irrigazione si osservavano gli effetti opposti. L´uso di una quantità d´acqua significativamente ridotta ha effetti economici positivi e sarà musica per le orecchie di molti coltivatori che si trovano in difficoltà durante l´attuale declino economico. Nello studio di Veg-i-trade, impiegando un programma di gestione dell´acqua ottimizzato si è ottenuta una riduzione di 200 euro per ettaro all´anno. Per giunta, se l´uso di meno acqua porta a lattughe più sane e saporite, all´altra estremità della catena alimentare, anche i consumatori saranno più felici. I partner del progetto Veg-i-trade stanno studiando virus, batteri come E. Coli., micotossine e residui di pesticidi sui prodotti freschi. Veg-i-trade studia il possibile impatto della globalizzazione e del cambiamento climatico sulla sicurezza alimentare dei prodotti freschi. Per maggiori informazioni, visitare: Università di Gand: http://www.Ugent.be/en    
   
   
A BARI SEMINARIO SU POLITICA AGRICOLA COMUNITARIA  
 
La politica agricola comunitaria 2014-2020 e gli scenari per la Puglia: si è svolto il 13 luglio a Bari, presso l’Assessorato alle Risorse Agroalimentari della Regione Puglia, un seminario nazionale di approfondimento sulle regole, gli strumenti, le risorse finanziarie che si stanno definendo per il sostegno e sviluppo dell’agricoltura dei 27 Stati dell’Unione Europea si è svolto. A fare gli onori di casa l’Assessore Dario Stefàno che ha concluso il dibattito al quale hanno preso parte il Presidente della Commissione Agricoltura del Parlamento Europeo Paolo de Castro, Giuseppe Blasi del Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali, i rappresentanti delle altre Regioni italiane e del partenariato socio economico. Durante il seminario sono stati esaminati i dati relativi alle filiere produttive pugliesi e ai pagamenti diretti, sulla base delle analisi svolte dall’ Istituto Agronomico Mediterraneo (Iamb) per valutare gli effetti che la nuova Pac avrà sul settore agricolo. La giornata è stata anche occasione per discutere del nuovo Programma di Sviluppo Rurale (Psr), strumento di sostegno agli investimenti nelle imprese agricole e nei territori rurali. L’istituto Nazionale di Economia Agraria (Inea), indicate le principali novità, ha sottolineato l’esigenza già di fonte normativa di definire un Psr fortemente in relazione con gli altri strumenti di finanziamento e sviluppo Comunitari, quali i Programmi Operativi Regionali per la formazione, lo sviluppo regionale e la pesca. “Continuiamo a lavorare, coordinando il sistema delle Regioni – ha detto l’assessore Stefàno - per rafforzare la posizione del Governo nazionale e supportare l´attività dei nostri parlamentari europei che dovranno sostenere la posizione nazionale sugli emendamenti alle bozze di regolamento. Siamo fiduciosi che gli effetti temuti possano essere mitigati dall´azione collettiva che responsabilmente stanno svolgendo le Regioni e che si giunga così alla definizione di una Pac 2014-2020 effettivamente rispondente ai bisogni della collettività europea e alla esigenza di rafforzare un patrimonio, inestimabile, quale quello del sistema delle imprese agricole nella loro pluralità di funzione non surrogabili da altri. Il cibo, il territorio, la cultura, il paesaggio debbono essere difesi e valorizzati anche perché hanno una strategicità pari se non superiore all’energia”. “Fattori irrinunciabili – ha proseguito Stefàno - per una agricoltura vitale e un ricambio generazionale sarà puntare sulla redditività di impresa e sulla qualità della vita nelle aree rurali. Una redditività che deve essere figlia delle scelte di impresa, di un mercato meno dominante e più dominato, di politiche di sistema e di accompagnamento, di infrastrutturazione fisica dove necessario, di capitale umano e di condizioni di contesto. E’ necessario agire su molti fronti: il primo è una nuova Programmazione per lo sviluppo rurale più adattabile, meno figlia della tecnocrazia, più ambiziosa negli obiettivi e più coraggiosa nelle scelte. Serve, in questa direzione, rafforzare i processi di aggregazione dell’offerta, di qualificazione delle produzioni, di tutela degli elementi caratteristici del paesaggio, in Puglia penso agli olivi monumentali. Infine, bisogna evitare la deriva “insulare” dell’agricoltura e dello sviluppo rurale, attraverso una maggiore integrazione tra gli strumenti, consentendo alla politica di settore di essere anche di territorio e viceversa”. Nel suo intervento il Presidente De Castro ha posto l’attenzione sui prossimi lavori del Parlamento Europeo che, grazie alla nuova procedura di codecisione, consentono di raccogliere molte delle sollecitazioni pervenute attraverso seimila emendamenti presentati.  
   
   
CALABRIA: FINE DELL’ITER ISTRUTTORIO DELLA “MISURA 121”  
 
L’assessore regionale all’Agricoltura Michele Trematerra esprime la più viva soddisfazione per la fine dell’iter istruttorio della Misura 121, a cui seguirà l’immediata trasmissione delle lettere di concessione del contributo alle singole aziende beneficiarie. “Con questa importante Misura del Psr Calabria – ha detto l’Assessore Trematerra - saranno finanziate ben oltre 500 aziende agricole tra Graduatoria Speciale (per le aziende che hanno già effettuato spesa) e Graduatoria Ordinaria (per aziende con investimenti tutti da realizzare). Il contributo pubblico concesso è pari a circa 73 milioni di euro per la quota della graduatoria ordinaria e raggiunge i 9 Milioni di euro per quella speciale. Secondo l’Assessore infatti “in questi tempi di grosse difficoltà economiche, le imprese agricole, grazie a questi finanziamenti, potranno ricevere un grosso impulso che determinerà una ricaduta di investimenti sul territorio calabrese per più di 160 milioni di euro, con significativi incrementi occupazionali, reddituali e di ammodernamento delle aziende agricole calabresi che hanno già dato dimostrazione di rappresentare una eccellenza del Made in Italy nel mondo”.  
   
   
PESCA: AIUTI A MARINERIA CONFORMI A NORMATIVE COMUNITARIE UE NON RICONOSCE STRAORDINARIETÀ DEL MANCATO DRAGAGGIO  
 
Pescara - "E´ necessario evitare di cadere nella facile demagogia e fare massima chiarezza su una emergenza che merita l´attenzione di tutti gli amministratori locali". L´assessore alla Pesca, Mauro Febbo interviene per fare alcune doverose precisazioni in merito alle due proposte di legge destinate ad inserire nella lista dei beneficiari degli aiuti alle categorie penalizzate dal mancato dragaggio anche i commercianti al dettaglio di prodotti ittici e le agenzie marittime. "E´ chiaro che - aggiunge Febbo - oltre ai pescatori, altre categorie hanno risentito pesantemente del mancato dragaggio del Porto di Pescara ma è altrettanto necessario puntualizzare alcuni aspetti onde evitare di creare false illusioni tra i diretti interessati. E´ assolutamente condivisibile l´impegno dei colleghi Consiglieri regionali promotori dell´iniziativa ma credo che sia opportuno fare attenzione prima di intraprendere un percorso che si preannuncia irto di difficoltà. Un risultato negativo, infatti, rischierebbe di pregiudicare il lavoro fatto finora che ha portato allo stanziamento dei 780 mila euro destinati alla Marineria di Pescara. Fondi che - ricorda Febbo - sono destinati al ristoro degli operatori che aderiscono al Fermo biologico prolungato (necessario per permettere il ripopolamento della fauna ittica) e non sono relativi al mancato dragaggio. Questo aspetto purtroppo è stato un nodo cruciale durante il confronto che abbiamo avuto a Bruxelles in quanto per la Commissione europea non esistono i presupposti per riconoscere la straordinarietà dell´evento. Bisogna chiarire che una Legge regionale è una manifestazione di volontà politica che per concretizzarsi in aiuti alle categorie interessate deve seguire un iter ben preciso stabilito a livello comunitario. Infatti, assodata la questione relativa al reperimento dei fondi necessari, bisogna predisporre un dettagliato programma di aiuto coerente con le normative comunitarie che deve essere notificato a Bruxelles. La Commissione europea deve poi esprimersi su questo progetto concedendo, o meno, il suo avallo. Su questo punto però si concretizzano le vere difficoltà. Infatti, è giusto ricordare che le categorie indicate dalle due proposte di legge regionale presentate dai colleghi Costantini, Sclocco e Sospiri, sono considerate categorie sensibili per le quali va tutelata la concorrenza. Questo perché un aiuto viene considerato un´alterazione del mercato e per essere autorizzato è necessario che la Commissione europea conceda una deroga ai regolamenti. Gli eventuali interventi in questione - prosegue l´assessore - non possono essere finanziati con le risorse reperite da Regione, Provincia di Pescara e Camera di Commercio. Questa misura destinata alla Marineria del Porto di Pescara, in regime di esenzione, costituisce un aiuto del tutto conforme alle normative comunitarie in quanto per i pescatori è previsto, a livello europeo, il fermo biologico che in questo caso è stato prolungato. Quindi ? continua - l´obiettivo che si pongono le due proposte di legge appare al momento quanto mai difficile dall´essere raggiunto. Esiste il rischio concreto che un eventuale parere negativo possa pregiudicare eventuali altri interventi futuri destinati alla Marineria e legati al prolungamento del fermo biologico. Credo - ribadisce l´assessore - che sia necessario valutare attentamente la possibilità di attivare un percorso insidioso che difficilmente giunga a conclusione con un risultato positivo".  
   
   
AGROALIMENTARE: FVG, SUI MERCATI CON QUALITÀ E MARCHIO COMUNE  
 
Trieste - La qualità certificata, le radici ben piantate sul territorio, un marchio comune per essere competitivi sui mercati: sono le indicazioni che l´assessore regionale alle Risorse agricole Claudio Violino ha ribadito per il futuro dell´agroalimentare del Friuli Venezia Giulia nel corso convegno del 15 luglio "Tipicamente Friulano e la Green economy" svoltosi nell´ambito della 53ma Mostra regionale delle pesche a Fiumicello (Ud). La certificazione di qualità "Aqua" ed il marchio ´Tipicamente Friulano´ sono, lo ha sottolineato l´assessore, due strumenti importanti per sostenere i prodotti regionali sui mercati, ma "occorre la consapevolezza dei produttori" affinché questi strumenti diventino effettivi contributi ad una apprezzata diffusione dei prodotti agroalimentari del Friuli Venezia Giulia. Gli indirizzi della Regione portano ad aumentare le sinergie tra imprenditori e loro consorzi, valorizzando la produzione con un marchio che deve essere sempre più espressione del territorio e sinonimo di qualità. Solo così sarà possibile sia attuare il servizio ´a chilometri zero´ che puntare ad una significativa presenza sui mercati. A Fiumicello, ha rilevato l´assessore Violino, è evidente che la passione dei produttori ha portato a significativi livelli di qualità la coltura delle pesche; unire le forze e affrontare assieme il mercato è un impegno vitale, soprattutto in momenti difficili come quello che stiamo attraversando.  
   
   
BARBABIETOLA DA ZUCCHERO: RISORSE AGGIUNTIVE PER LA RICONVERSIONE. IN TESTA AREZZO E PISA  
 
Firenze – Soldi in più per gli ex bieticoltori della Toscana. Sono oltre 1 milione e 750 mila euro le risorse aggiuntive assegnate alla Toscana con le quali sarà possibile finanziare altre 48 domande, che portano a 136, ovvero la totalità delle domande ammissibili, i progetti finanziati dalla Regione. Complessivamente sono stati assegnati finanziamenti per 5 milioni e 499 mila euro con i quali sono stati attivati investimenti per oltre 15 milioni di euro. “Questo risultato – sottolinea l’assessore all’agricoltura della Regione, Gianni Salvadori – è stato possibile anche grazie al rapporto di stretta ed efficace collaborazione tra Regione Toscana, Artea, Enti competenti (Province e Unioni di Comuni) e Organizzazioni Professionali Agricole. I beneficiari del bando – spiega ancora l’assessore – sono tutti imprenditori agricoli che avevano coltivato la barbabietola da zucchero prima della chiusura dello zuccherificio di Castiglion Fiorentino (Ar), avvenuta nel 2006, a seguito della riforma della Organizzazione Comune di Mercato nel settore dello zucchero, che ha determinato la dismissione della maggior parte degli zuccherifici presenti in Italia.” In Toscana le aziende degli ex bieticoltori sono localizzate soprattutto nelle Province di Pisa ed Arezzo (hanno ricevuto finanziamenti anche aziende delle province di Siena, Grosseto, Livorno, dell’Unione dei Comuni Merse, Empolese Valdelsa e Valdarno-mugello), zone vocate per la barbabietola da zucchero. A seguito della scomparsa di questa coltivazione, le imprese hanno dovuto riconvertire le proprie produzioni ed effettuare nuovi investimenti, che sono stati finanziati con questo bando. Il decreto dirigenziale n. 2990 del 5 luglio 2012 con la graduatoria delle domande finanziate è presente sul sito internet della Regione Toscana.  
   
   
PATTO TRA REGIONE VENETO E GIOVANI IMPRENDITORI AGRICOLI. PRESENTATA SOLUZIONE PER AVVICINARE ALL’ATTIVITA’ 250 UNDER 30  
 
 Venezia - Meno rendite e burocrazia, più credito per l’acquisto di terreni demaniali e per innovare l’impresa e, ancora, supporti formativi per migliorare un lavoro che non si improvvisa: quello dell’imprenditore agricolo. Dieci i punti contenuti nel “Patto con il Veneto” che i giovani agricoltori hanno presentato una settimana fa all’assessore regionale all’agricoltura, Franco Manzato, ricevendo già oggi le prime risposte durante la conferenza stampa organizzata nel cuore dello start up del Nord est, l’azienda H-farm di Ca’tron. In un faccia a faccia con gli under 30, Manzato ha messo in fila tutte le questioni sollevate dalla nuova generazione agricola, rappresentata dai delegati Stefano Ervas (Coldiretti), Daniela Giarin (Cia), Sandro Urban (Copagri), Filippo Sussi (Confagricoltura). A loro è stata annunciata una soluzione ponte approvata al Tavolo Verde che favorirà la nascita di altre 250 nuove imprese grazie all’accordo tra Regione Veneto e l’Ismea (Istituto di economia agraria), che mette a disposizione altri 7,5 milioni di euro prima dell’avvio del Programma di Sviluppo Rurale previsto nel 2014. I nuovi imprenditori agricoli (il Veneto ne conta 1.500 insediati negli ultimi tre anni) hanno un diploma, la responsabilità d’azienda e puntano a un modello di sviluppo ecosostenibile. “Loro sono giustamente al centro dell’attenzione – ha evidenziato Manzato –, per il loro lavoro a servizio della collettività, per la promozione della qualità della vita, per la tutela e conservazione del territorio. Con il loro mestiere sviluppano reddito e un’economia solidale, che rende il primario l’unico settore in controtendenza in questo periodo di grave crisi”. “Nonostante una pletora di adempimenti quotidiani che tolgono all’attività circa cento giorni all’anno – ha aggiunto l’assessore –, i giovani non si arrendono, continuano ad investire, rassicurati dall’impegno che la Regione del Veneto sta profondendo nello snellimento delle procedure e nel ridimensionamento degli enti strutturali. Non dobbiamo nascondere a chi vuole avviare un’impresa, anche attraverso l’acquisizione di terreni agricoli demaniali, le difficoltà esistenti, ma abbiamo il dovere morale di sostenere concretamente le loro speranze”. “Dalle agroenergie fino all’offerta di servizi alle scuole come le fattorie didattiche – ha sottolineato Manzato –, dalle convenzioni con le pubbliche amministrazioni per la cura del verde agli accordi di filiera: la ‘formula’ per rilanciare un’economia di nuova generazione è costruire una vera politica integrata per l’imprenditorialità, investire in intelligenti attività di accompagnamento alla progettazione e mettere in moto adeguati meccanismi di assistenza allo start up”. A questo proposito Riccardo Donadon, presidente di H-farm, è intervenuto per ricordare l’imminente apertura di un bando per premiare l’idea imprenditoriale rurale e ad alta tecnologia che potrà essere sviluppata a H-farm. Anche Paolo Bedoni ha illustrato i progetti che intende sostenere Cattolica Assicurazioni, non ultimo quello di pensare ad una città d’impresa diffusa.  
   
   
AGRICOLTURA: FIGOMORO CANEVA PRODOTTO TIPICAMENTE FRIULANO  
 
Castello di Caneva - Le singole produzioni del Friuli Venezia Giulia, pur di eccellenza, non possiedono i requisiti necessari per poter raggiungere i mercati globali, in termini di promozione, per motivi economici e di quantità. Il Marchio Tipicamente Friulano si pone quest´obiettivo, e al suo interno rientrano le tipicità, come il Figo Moro da Caneva. Lo ha affermato l´assessore regionale alle Risorse Rurali, Agroalimentari e Forestali, Claudio Violino, intervenendo, nell´ambito della prima Festa del Figomoro, al convegno sul tema ´Crescere per farsi conoscere e… uscire dal Fvg, ovvero: le opportunità di un´agricoltura in evoluzione´, svoltosi al Castello di Caneva. Secondo Violino però, dopo la costituzione del Consorzio dei Consorzi Doc, occorre fare un ulteriore passo avanti e mettere in rete in modo analogo i consorzi che raggruppano i grandi prodotti agroalimentari del Friuli Venezia Giulia: dal Prosciutto di San Daniele, alle carni e al latte di Pezzata rossa, al formaggio Montasio, alla trota. Avere un unico consorzio dell´agroalimentare consentirebbe alla Regione di proporre, di volta in volta, negli eventi e nelle principali occasioni di promozione del mondo, le nostre realtà di eccellenza, recuperando in tal modo remuneratività per i prodotti dell´agricoltura. Sempre nell´ottica di rilanciare il mondo rurale del Friuli Venezia Giulia, che si fonda sulla civiltà contadina e sulla cultura del territorio, per Violino sono importanti anche le feste tradizionali, le sagre legate a prodotti i quali sono il frutto della ruralità locale. Queste rappresentano, secondo Violino, il complemento ideale alla proposta unitaria dell´immagine agroalimentare che la Regione sta lanciando con il marchio Tipicamente Friulano. Un marchio, ha concluso, che da non molto si avvale anche della possibilità d´utilizzo della certificazione Aqua: si tratta di un ulteriore marchio attraverso il quale i consumatori potranno riconoscere i prodotti, di qualità e certificati, della nostra terra. Il convegno era stato aperto dal vicesindaco di Caneva, Sandro Cao, nei confronti del quale, Violino, così come rispetto ai rappresentanti dell´Associazione Pro Castello, presieduta da Piero Manfè, e del Consorzio per la tutela e la valorizzazione del Figomoro da Caneva, Sandro Button, aveva rivolto parole di apprezzamento per la scelta del Comune della Destra Tagliamento di aderire, fin dalle prime fasi, al marchio e al progetto Tipicamente Friulano. L´europarlamentare, Giancarlo Scottà, membro della Commissione agricoltura dell´Ue, ha poi apprezzato la scelta di convogliare la promozione dell´intera filiera agroalimentare del Friuli Venezia Giulia nel Tipicamente Friulano, sostenendo che i prodotti di eccellenza e di qualità consentono di comunicare il territorio. L´onorevole Folegot, ha detto che il progetto Tipicamente Friulano consente agli agricoltori di divenire imprenditori del proprio territorio. Quindi, il direttore generale dell´Ersa, Mirko Bellini, ha rivolto l´invito al settore vitivinicolo a intraprendere una svolta nelle strategie aziendali, adeguando le proprie aziende alla crescente domanda di ospitalità e pernottamento da parte degli enonauti.  
   
   
MORTADELLA BOLOGNA IGP A CERVIA NELL’AMBITO DELL’INIZIATIVA “UN MARE DI SAPORI”  
 
Milano  – Il Consorzio Mortadella Bologna aderisce alla rassegna estiva organizzata dalla Regione Emilia Romagna, “un Mare di Sapori”. La gustosa mortadella Bologna Igp (Indicazione Geografica Protetta) sarà la protagonista della serata di Tramonto di Vino del prossimo 20 luglio a Cervia. Il salume sarà accompagnato da pani speciali: la tigella e il pane di montagna. E ad esaltare il suo sapore, un ottimo vino Pignoletto. La degustazione di Mortadella Bologna, oltre ad essere un momento conviviale, aperto a tutti, sarà anche l’occasione per approfondire, grazie al Direttore del Consorzio, Gianluigi Ligasacchi, le valenze positive di questo noto salume con particolare riferimento anche alle caratteristiche nutrizionali. I nuovi valori nutrizionali della Mortadella Bologna presentano infatti l’11% in meno di grassi rispetto ai dati che risalgono a circa venti anni fa ed una minore presenza di sale (-25%). Diventa quindi un prodotto che si può consumare in tutti i periodi dell’anno. “Occorre sfatare i falsi miti: un etto di mortadella ha meno calorie di un piatto di pasta scondita, le stesse calorie di un formaggio spalmabile e solo 60/70 milligrammi di colesterolo per etto, proprio come la carne bianca. Da sottolineare anche l’apporto di vitamine, in particolare del punto B, che rendono la gustosa Mortadella Bologna perfetta anche da consumare in vacanza per un veloce snack” ha affermato Gianluigi Ligasacchi. “La Mortadella Bologna, che ricordiamo è il secondo salume tutelato più consumato in Italia, si abbina perfettamente, come nella serata a Cervia, alla tigella e al Pignoletto. Pane, Mortadella Bologna e bollicine: un connubio perfetto” ha concluso Ligasacchi. Tramonto di Vino è un appuntamento estivo ormai immancabile per tutti gli appassionati dei migliori vini e dei migliori prodotti Dop e Igp dell’Emilia-romagna. Otto serate da luglio a settembre per degustare le etichette selezionate da A.i.s. (Associazione Italiana Sommeliers) in abbinamento con le eccellenze gastronomiche regionali e presentare la nuova guida “Emilia-romagna da Bere e da Mangiare 2012-2013”.  
   
   
PUGLIA: SUCCESSO PER IL BANDO SVILUPPO RURALE DA 42 MILIONI DI EURO  
 
“Giungono straordinari segnali in piena controtendenza dal sistema agricolo: le imprese agricole pugliesi vogliono investire. Il nostro ambizioso progetto di restituire centralità al settore primario pugliese inizia a divenire concreto, a conferma di un settore estremamente vitale che non si limita a tenere testa alla crisi, ma mette in campo una sana capacità progettuale che apre ad una prospettiva di crescita futura”. È il commento soddisfatto dell’assessore alle Risorse Agroalimentari Dario Stefàno al bando appena conclusosi con cui la Regione Puglia ha messo a disposizione, attraverso la Misura 121 del Programma di Sviluppo Rurale 2007-2013, circa 42 milioni di euro a sostegno di investimenti nella aziende agricole. Al bando si sono candidate ben 2.098 imprese, che vogliono realizzare opere per quasi 432 milioni di euro, chiedendo un cofinanziamento pubblico di oltre 204 milioni di euro, quintuplicando le risorse messe a bando e con una quota a carico degli imprenditori di ben 228 milioni di euro. “I risultati, immediatamente elaborati grazie al sistema informatizzato di presentazione delle domande di cui la Regione si è dotata – spiega ancora l’assessore Stefàno - sono sorprendenti. In un periodo di crisi generalizzata, si tratta di un segnale in piena controtendenza che evidenzia la vitalità del settore agricolo e la forte volontà delle imprese di proseguire nella propria attività, realizzando investimenti innovativi che perseguono l’obiettivo di una maggiore competitività, mai come in questo momento così indispensabile”. Da evidenziare, inoltre, che sono solo 20 le imprese ex tabacchicole che hanno partecipato, con una richiesta di appena 2,5 milioni di euro rispetto ai 33,4 messi a disposizione, un segnale evidente che la riconversione di queste aziende è stata ormai realizzata. Infine, 113 invece le imprese zootecniche specializzate nella produzione di latte che si sono candidate, con una richiesta di circa 13 Meuro, quasi 4 volte superiore alle risorse a loro destinate dal bando.  
   
   
SARDEGNA: PESCA DEL CORALLO, NUOVA GRADUATORIA DELLE AUTORIZZAZIONI E INTEGRAZIONI  
 
L´assessorato dell´Agricoltura e riforma agro-pastorale ha rettificato la graduatoria delle autorizzazioni alla pesca del corallo nelle acque territoriali della Sardegna e fornito alcune disposizioni integrative in merito all’utilizzo del giornale di bordo. Le disposizioni, in particolare, riguardano: - la compilazione del giornale di bordo per tutte le uscite in mare dell’unità da pesca anche quando il prelievo di corallo rosso è nullo; - in caso di impossibilità di effettuare lo sbarco del corallo rosso prelevato presso i porti di sbarco designati nell’arco della stessa giornata di prelievo durante gli orari previsti dalle ordinanze dell’autorità marittima competente, la consegna o la trasmissione via fax o posta elettronica da parte del comandante e/o armatore dell’unità da pesca nel più breve tempo possibile, in ogni caso non superiore a 24 ore, all’Autorità marittima competente della copia del giornale di bordo debitamente compilato e sottoscritto unitamente alla copia della dichiarazione di assunzione in carico. Il comandante provvederà allo sbarco del corallo prelevato e alla conseguente vidimazione del giornale di bordo da parte dell’autorità marittima competente entro 48 ore dall’arrivo in porto per le giornate di pesca dal lunedì al giovedì ,o entro 72 ore se la pesca avviene nel giorno di venerdì; - il divieto di effettuare più di tre giornate di pesca consecutive senza aver effettuato un’operazione di sbarco. Ricordiamo agli ammessi in graduatoria che dovranno versare la tassa regionale di mille euro. Il pescatore ammesso con riserva è tenuto al pagamento solo dopo aver provveduto all´integrazione dei documenti mancanti. La ricevuta di versamento dovrà essere presentata all´Assessorato regionale dell´Agricoltura e riforma agro-pastorale, Servizio pesca, via Pessagno n. 4, 09126 Cagliari, entro 30 giorni dalla data di ricevimento della comunicazione di accoglimento della richiesta di autorizzazione. I pescatori autorizzati potranno esercitare la pesca del corallo equipaggiati con apparecchi individuali per la respirazione subacquea, esclusivamente mediante l´uso della piccozza, a profondità non inferiori a 80 metri. Il periodo di pesca si conclude il 30 settembre 2012.  
   
   
I CONSIGLI DEL COMITATO SCIENTIFICO ACQUA PANNA PER AFFRONTARE I PICCHI DI CALORE IDRATANDO CORRETTAMENTE I PIÙ PICCOLINI  
 
Arriva il terzo anticiclone che porterà nuovi picchi di calore. Minosse, così lo chiamano gli esperti, farà salire le temperature a livelli record. Per difendersi dal caldo e dell’afa, non bisogna dimenticare che, ovunque ci si trovi, è fondamentale idratarsi correttamente: al mare, al parco o in piscina, occorre avere sempre a portata di mano una bottiglietta di acqua minerale per non incorrere in un deficit idrico, un problema per gli adulti, ma soprattutto per i bambini. “Il consumo di acqua, quantitativamente e qualitativamente idonea è essenziale per la crescita e l’equilibrio del neonato, del lattante, ma anche del bambino più grande” – afferma il prof. Alessandro Sartorio, Primario della Divisione di Malattie Metaboliche e Auxologia presso l’Istituto Auxologico Italiano di Milano – “E’ indispensabile mantenere un giusto equilibrio di liquidi: per la vita e per il corretto equilibrio metabolico, oltre che per lo sviluppo fisico armonico del bambino, in fase di crescita. Facilita infatti la digestione e contribuisce ad assimilare i nutrienti, aiutando l’eliminazione delle scorie, regolarizzando la temperatura corporea e mantenendo elastiche pelle e mucose. Studi recenti hanno dimostrato anche che il consumo di acqua può aiutare a controllare il peso corporeo e contribuire a contrastare l’obesità infantile”. L’acqua rappresenta un costituente fondamentale del nostro corpo e la sua proporzione nei neonati è notevolmente maggiore rispetto a quella degli adulti: è pari infatti a circa 2/3 del peso (nell’adulto corrisponde al 60%), così come le perdite giornaliere di acqua che sono più elevate con il diminuire dell’età, raggiungendo il 15% del peso corporeo, nei primi mesi di vita. Se questo è quello che succede a temperature sopportabili, è facile capire perché i bambini abbiano bisogno di bere maggiori quantità di acqua rispetto agli adulti. In condizioni ambientali normali, il fabbisogno idrico nel primo anno di vita varia normalmente dai 120 ai 150 ml/kg al giorno, nel secondo tra i 110-120 ml/kg al giorno e tra i quattro e i dieci anni tra i 70 e i 100 ml/kg al giorno, ma queste quantità vanno ulteriormente aumentate, di almeno il 15% o il 20%, se fa molto caldo. Se poi ci troviamo in spiaggia o all’aria aperta, in giornate molto calde e afose, è necessario idratarli anche ogni mezz’ora, al massimo ogni ora. I piccolini inoltre hanno un senso della sete meno sviluppato del nostro. Quindi dobbiamo fare attenzione e rispettare alcune semplici regole suggerite dagli esperti del Comitato Scientifico Acqua Panna: - controllate la quantità di liquidi e la frequenza con cui il vostro bambino beve, invogliandolo a bere spesso, durante tutta la giornata, lentamente e a piccole quantità, facendo attenzione infine che l’acqua non sia troppo fredda; - tenete sempre a mente gli altri campanelli d’allarme della disidratazione, come una stanchezza anomala, una diminuzione ed un cambio di colore delle urine secrete (diventeranno più scure); - mantenete l’equilibrio idrico, utilizzando essenzialmente un’acqua oligominerale a basso contenuto di sali minerali, evitando di sovraccaricare le vie metaboliche del bambino e favorendo il naturale apporto di sali minerali per l’organismo, come il calcio, potassio e magnesio, elementi fondamentali per una corretta omeostasi del nostro corpo; - infine, usate con moderazione le altre bevande e cercate di reintegrare ogni perdita di acqua, specialmente se il vostro piccolino ha svolto un’attività fisica o ha qualche malanno di stagione (febbre o episodi ripetuti di dissenteria). Il Comitato Scientifico Acqua Panna Il Comitato Scientifico Acqua Panna si propone, escludendo ogni fine di lucro, l’obiettivo disviluppare approfondimenti sul tema della nutrizione e dell’idratazione. Nella campagna “Quando cresce un bambino: acqua e alimentazione per uno sviluppo sano” gli esperti hanno rivolto la loro attenzione a bambini e donne in gravidanza. Sono Membri del Comitato Scientifico Acqua Panna il Prof. Marcello Giovannini, Professore Emerito di Pediatria dell’Università degli Studi di Milano, fondatore e Presidente della Società Italiana di Nutrizione Pediatrica, il Prof. Alessandro Sartorio, specialista in Endocrinologia e Medicina costituzionale, Primario della Divisione di Malattie Metaboliche e Auxologia presso l’Istituto Auxologico Italiano, Ircss di Milano e Verbania e Professore di Medicina sociale all’Università Cattolica di Milano, ed il Prof. Umberto Solimene, Direttore Scuola di Specializzazione in Idrologia Medica/medicina termale presso l’Università degli Studi di Milano  
   
   
CON LA CRISI SI BEVE SEMPRE DI MENO IL 1°SEMESTRE 2012 SI CHIUDE IN NEGATIVO PER I CONSUMI DI BEVANDE FUORI CASA E L’ESTATE APPENA INIZIATA NON PREANNUNCIA NIENTE DI BUONO  
 
Continua in maniera sempre più negativa il crollo dei consumi di bevande nel mercato del fuori casa: i primi cinque mesi dell’anno si sono chiusi, infatti, con una flessione negativa che sfiora addirittura il - 6% rispetto al periodo corrispondente dell’anno precedente e che coinvolge trasversalmente tutte le merceologie, le aree geografiche e i canali di consumo. E’ questo il preoccupante quadro che emerge dalla periodica indagine realizzata da Cda (Consorzio Distributori Alimentari) - il più importante gruppo indipendente italiano di distributori di bevande, che da solo rappresenta oltre l’11% del mercato italiano della distribuzione di liquidi alimentari. Cda, attraverso il proprio Data Wharehouse consortile (strumento di gestione della raccolta e normalizzazione dei dati provenienti dalle Aziende Associate) è in grado di tracciare periodicamente un quadro preciso e dettagliato dei consumi fuori casa, rilevati su un campione di oltre 20.000 pubblici esercizi. Una crisi trasversale, che colpisce senza distinzione tutta la penisola e che non risparmia nessuna zona del territorio Italiano. In linea con la media nazionale anche il calo dei consumi nei diversi canali del fuori casa, segno che gli italiani stanno riducendo indistintamente le proprie occasioni di consumo. I bar tradizionali registrano il - 4,6%, così come il settore della ristorazione, dove la percentuale scende al - 5,9%. Peggio la situazione nei locali dedicati al tempo libero serale, dove il calo registrato è del - 7,0%, superiore quindi rispetto a quello degli altri canali. In drastico calo anche tutte le merceologie. Crollo verticale per i succhi di frutta (- 12,0%), in forte discesa le bibite gassate (- 5,0%), la birra in fusti (- 4,2%), la birra in bottiglia (- 3,1%), le acque minerali (- 4,5%) e per finire i vini in bottiglia (- 1,4%). In leggera crescita la famiglia degli aperitivi alcolici (+ 1%) e dei superalcolici (+ 0,8%). “Questi dati sono molto preoccupanti, poiché tracciano il quadro di un progressivo inasprimento della crisi dei consumi che coinvolge tutti i comparti” commenta Lucio Roncoroni, direttore di Cda. “La congiuntura economica ha impattato notevolmente sulle tutte le località della penisola e non ha favorito i consumi – prosegue Roncoroni. Le previsioni per il prosieguo della stagione non sono rosee neppure per le località balneari e le città turistiche. Purtroppo non ci aspettiamo grandi miglioramenti nei prossimi due mesi (periodo cruciale per le vendite di bevande), salvo sperare in una stagione particolarmente calda. Le condizioni meteorologiche giocheranno pertanto, come sempre, un ruolo fondamentale per il contenimento nei prossimi mesi del calo dei consumi. Tuttavia una stagione “climaticamente” favorevole non farà che spostare o attenuare per qualche mese una crisi che già oggi è divenuta insostenibile per molte aziende della distribuzione all’ingrosso delle bevande.” “Per il futuro - prosegue Roncoroni - vorremmo poter essere ottimisti ma preferiamo essere realisti e poterci confrontare con le nostre capacità di affrontare la crisi da imprenditori senza confidare troppo sulle condizioni meteorologiche favorevoli che comunque se verranno saranno ben accette” Grazie ai dati raccolti fino a oggi, Cda è in grado di prevedere, nei prossimi mesi, un incremento in volumi nel settore delle acque minerali, anche se minore in termini di fatturato. Il caldo porta ad aumentare il fabbisogno di acqua ma la crisi non consente al consumatore di permettersi di spendere più del dovuto su questo comparto. Quindi via all’acqua da prezzo, meglio naturale ed in formato da mezzo litro. Nessun sensibile aumento, invece, nel comparto delle bibite gassate che si prevede ancora in calo non solo per colpa della crisi, ma anche per motivazioni legate alla salute e alla tendenza in atto da alcuni anni di preferire un bere non gassato. Il comparto dei succhi di frutta (nel formato da 200 cl) continuerà la sua discesa verso un calo che potrà oscillare tra il - 5% ed il - 8%. Poche occasioni di consumo, prezzo elevato della consumazione e scarsa predisposizione del bar al sostegno di questa categoria merceologica sono alla base di questa generalizzata situazione. Il mondo delle birre manterrà sostanzialmente le proprie posizioni, rilevando crescite naturali – normali per il periodo estivo - quantificabili tra un + 3%e + 5% . Si prevede, invece, una forte crescita del il mercato degli aperitivi, alcolici e non, che negli ultimi anni traina i consumi fuori casa. Il momento dell’aperitivo, alcolico o analcolico, miscelato e non, rappresenta una conferma nel gradimento del consumatore italiano: è accompagnato da una forte componente socializzante e garantisce formidabili, quanto innumerevoli, varianti di gusti e di combinazioni  
   
   
DAL PRIMO DI AGOSTO CONTRASSEGNO DI STATO OBBLIGATORIO SU TUTTE LE BOTTIGLIE DI BARDOLINO E DI CHIARETTO.  
 
“Quella di apporre le fascette su tutte le nostre bottiglie – dice il presidente del Consorzio di tutela del Bardolino, Giorgio Tommasi – è una scelta che non ha paragoni, in termini di dimensioni, sul territorio nazionale, ma è uno sforzo che compiamo a tutela del consumatore”. Dal prossimo primo di agosto tutte le bottiglie di Bardolino e di Chiaretto che verranno immesse sul mercato dovranno recare attorno alla capsula la fascetta di Stato, a garanzia dell’origine del prodotto. “Si tratta di una scelta – spiega il presidente del Consorzio del Bardolino, Giorgio Tommasi – che va nella direzione della più ampia ed effettiva tutela del consumatore: vogliamo che chi acquista una bottiglia di Bardolino o di Chiaretto abbia la piena garanzia sul vino che beve”. Ovviamente, ancora per qualche mese ai tavoli dei ristoranti e sugli scaffali di enoteche e supermercati si troveranno anche bottiglie prive di fascetta: si tratta del vino imbottigliato prima di agosto. Ma dalla prossima vendemmia non potrà più esserci una sola bottiglia del rosso Bardolino e della sua versione rosata, il Chiaretto, senza il contrassegno di Stato. Un intervento che modificherà radicalmente le abitudini degli oltre 100 produttori di Bardolino e l’immagine di ben 32 milioni complessivi di bottiglie: sono infatti 21 i milioni di bottiglie del Bardolino e 11 quelli di Chiaretto prodotti annualmente dai vignaioli della sponda veneta del lago di Garda e del suo entroterra collinare. “Per una denominazione d’origine delle nostre dimensioni, quindicesima in Italia per volumi prodotti – dice Tommasi -, si tratta di un atto volontario di serietà e di coraggio che ha pochi paragoni nel territorio nazionale, ma siamo convinti che i costi che andremo a sostenere saranno interamente orientati alla soddisfazione della nostra clientela, così come vanno in questa direzione i rigorosi controlli che stiamo attuando nei vigneti e nelle cantine” “Con questa decisione – aggiunge il presidente del Consorzio di tutela del Bardolino, Giorgio Tommasi – si chiude il cerchio di un lavoro quadriennale che ha portato al completo riassetto della nostra denominazione, in primo luogo tornando a costruire una precisa identità basata sulla tradizione, poi approvando un nuovo disciplinare di produzione, orientato verso una più marcata affermazione del ruolo dei vitigni autoctoni, e soprattutto della corvina veronese, che ora può salire sino all’80% dell’uvaggio, e della rondinella, ed ora decidendo anche di apporre la fascetta di Stato su tutte le nostre bottiglie, a difesa del consumatore contro ogni possibile rischio di contraffazione del nostro prodotto”. Il mercato del Bardolino e del Chiaretto, intanto, mostra una sostanziale tenuta rispetto ai livelli di vendite dell’anno precedente, nonostante qualche segnale di rallentamento che si era riscontrato in primavera, a causa di un andamento climatico che non favoriva il consumo di vini freschi e giovanili come quelli bardolinesi. Ai minimi storici le giacenze nelle cantine, a conferma del positivo trend di mercato degli ultimi quattro anni  
   
   
IL PROSCIUTTO TOSCANO DOP VA IN VACANZA NEI VILLAGGI VALTUR IN COLLABORAZIONE CON LA FONDAZIONE QUALIVITA DA 15 AL 22 LUGLIO E’ IN DEGUSTAZIONE NEL VILLAGGIO VALTUR DI OSTUNI  
 
Il Consorzio del Prosciutto Toscano aderisce alla iniziativa Qualivita-valtur, mettendo a disposizione per le “Settimane Speciali dei club Valtur” in Sicilia (Favignana) e in Puglia (Ostuni) il Prosciutto Toscano Dop. Durante questi stage - tre giorni per assaporare tutti i gusti, i profumi e i “colori” del Made in Italy - Mauro Rosati, giornalista e segretario generale di Qualivita - condurrà i partecipanti alla scoperta della Buona Italia. Così, gli ospiti dei villaggi e dei club Valtur avranno la possibilità di approfondire la propria conoscenza sui tesori del gusto nazionali con delle tre giorni ad hoc all’insegna dei prodotti del food, olii extravergine e vini provenienti dai territori più vocati del Paese e dai luoghi circostanti i Villaggi Magic e i Vclub Valtur. Un vero e proprio viaggio nei sapori che vedrà protagonisti dai prodotti più conosciuti a livello nazionale e internazionale, alle piccole preziose specialità dei territori, con aneddoti e curiosità sulla loro produzione, il loro consumo e il loro utilizzo in cucina e i giusti abbinamenti. “Sarà una sorta di “dream team” dei distretti alimentari italiani della qualità - sottolinea Rosati - con eccellenze provenienti da quasi tutte le regioni della penisola. Senza dimenticare, però, l’importanza del concetto di territorialità. Per questo in ogni Villaggio e Club Valtur, oltre a una serie di prodotti nazionali, degusteremo anche alcuni produzioni locali veramente particolari che aiuteranno a conoscere meglio il territorio circostante”. “Il nostro prosciutto sarà sicuramente molto apprezzato dagli ospiti di Valtur, che oltre a trascorrere dei giorni in posti meravigliosi avranno anche la possibilità di assaggiare il nostro prodotto, che molto spesso anche in Italia è fortemente imitato” ha affermato Fabio Viani, Presidente del Consorzio del Prosciutto Toscano. “Il Prosciutto Toscano sarà perfetto per uno sfizioso aperitivo, per un veloce panino prima di rituffarsi in mare, o come antipasto a cena. Del resto il prosciutto toscano oltre ad essere un prodotto gustoso è anche sano e altamente digeribile” ha concluso Viani. Consorzio del Prosciutto Toscano Il Consorzio del Prosciutto Toscano, a cui aderiscono 22 Soci, è nato per salvaguardare e valorizzare il tipico prosciutto di questo territorio, che ha caratteristiche e peculiarità ben precise. I produttori, consapevoli della necessità di proteggere il Prosciutto Toscano dalla proliferazione incontrollata di altri prosciutti che avevano poco in comune con la tradizione toscana, hanno adottato un rigido disciplinare di produzione che prevede l’obbligo della “tracciabilità” dall’allevamento al consumo così da garantire all’acquirente un prodotto di eccellenza. Nel 1996 il Prosciutto Toscano ha ottenuto l’ambito riconoscimento comunitario della “Denominazione di Origine Protetta”. Da quella data può fregiarsi di tale nome solo il prosciutto prodotto in Toscana seguendo le regole dettate dal Disciplinare di Produzione, che prevede la provenienza delle cosce esclusivamente da suini nati, allevati e macellati in Toscana e in alcune regioni limitrofe, l’utilizzo di essenze aromatiche tipiche del territorio toscano e una lunga stagionatura  
   
   
DAI PISTACCHI UN AIUTO NATURALE PER MANTENERSI IN FORMA DIVERSI STUDI SCIENTIFICI CONFERMANO L’EFFICACIA DEI PISTACCHI E DELLA FRUTTA SECCA NELL’AIUTARE IL CONTROLLO DEL PESO  
 
Versatili in cucina per la creazione di ricette sfiziose e golose; ideali come spezza fame da portarsi dietro per i momenti in cui si ha bisogno di ricaricarsi di gusto ed energia; perfetti come snack per chi pratica attività sportiva. I pistacchi sono ricchi di nutrienti come proteine, carboidrati, grassi “buoni”, fibre, vitamine e minerali che favoriscono il benessere generale dell’organismo. Un alimento naturale, buono e dalle tante qualità benefiche che, secondo recenti ricerche in ambito medicoscientifico, ha dimostrato di avere effetti positivi anche sul controllo del peso. L’american Pistachio Growers (l’Associazione americana dei produttori di pistacchi) nell’ambito della campagna di comunicazione che si sta svolgendo in Italia, Francia, Germania, Regno Unito, Giappone e Cina con l’obiettivo di far conoscere le caratteristiche nutrizionali e i benefici salutari dei pistacchi americani, segnala uno studio scientifico pubblicato su Journal of the American College of Nutrition* da cui emerge che, all’interno di una dieta dimagrante, il consumo di pistacchi può avere effetti positivi sul controllo del peso. Lo studio è stato condotto su un campione di 52 persone in sovrappeso divise in due gruppi con l’obiettivo di studiare gli effetti del consumo di pistacchi sul peso corporeo e sui livelli di lipidi nel sangue. A entrambi i gruppi è stata somministrata, per 12 settimane, una dieta ipocalorica con 500 kcal in meno rispetto alle necessità individuali. Nella dieta di uno dei due gruppi è stato incluso il consumo di 53g (240 kcal) di pistacchi salati, mentre nell’altro gruppo, al posto dei pistacchi sono stati somministrati 56g di bretzel salati corrispondenti a 220 kcal. A conclusione dello studio, entrambi i gruppi avevano perso peso, ma chi aveva mangiato i pistacchi ne aveva perso di più con effetti benefici anche sui livelli di trigliceridi del sangue che risultavano più bassi rispetto all’altro gruppo cui venivano somministrati i bretzel. “Risultati importanti” – conferma Giorgio Donegani, esperto in nutrizione ed educazione alimentare e Presidente di Food Education Italy – “che confermano i benefici per la salute della frutta a guscio e in particolare dei pistacchi. Effetti già noti e riconosciuti presso la comunità scientifica che però spesso sono messi in secondo piano dalla convinzione comune che la frutta secca faccia ingrassare. In realtà, un consumo moderato di questi alimenti non solo aiuta a controllare il peso, ma contribuisce anche a migliorare il profilo lipidico del sangue”. Uno altro studio pubblicato sull’Asia Pacific Journal of Clinical Nutrition** ha evidenziato per esempio come il consumo di semi, pistacchi inclusi, possa aiutare a mantenere il peso forma facendo leva sul senso di sazietà che questi alimenti inducono. L’associazione di proteine e fibre, entrambe abbondanti nei pistacchi, tende di per sé a saziare, mentre la consistenza solida, che obbliga a masticare, allunga i tempi di assunzione lasciando il tempo necessario perché si attivi il senso di sazietà. Inoltre, il fatto che i pistacchi debbano essere sbucciati fa sì che vengano consumati più lentamente. Uno studio pubblicato su Appetite *** ha dimostrato che, l’avere sotto gli occhi i gusci vuoti, aiuta a rendersi conto delle quantità ingerite e a controllarne il consumo. Infine, la percezione comune del fatto che il consumo frequente di frutta a guscio possa incidere negativamente sul peso corporeo è confutata da un imponente studio pubblicato sull’American Journal of Clinical Nutrition**** della durata di 8 anni, che ha coinvolto più di 50.000 donne di età compresa tra i 20 e i 45 anni. Interrogate sul loro consumo di semi, inclusi pistacchi, le donne che ne mangiavano due o più porzioni la settimana, tendevano a pesare meno delle altre  
   
   
ALGIDA CORNETTO ENIGMA DI UNILEVER ITALIA VINCITORE ASSOLUTO DELLA 13° EDIZIONE DEL BRANDS AWARD 2012 IL PREMIO ALLE MIGLIORI MARCHE DEI BENI DI CONSUMO ORGANIZZATO DALLE RIVISTE DEL GRUPPO 24 ORE GDOWEEK E MARK UP  
 
Si è svolta presso la sede del Sole 24 Ore la serata di premiazione del Brands Award 2012, il premio dedicato alle migliori marche dei beni di consumo promosso e organizzato dal settimanale Gdoweek e dal mensile Mark Up, testate edite dal Gruppo 24 Ore, con il patrocinio di Gs1 Indicod-ecr. Brands Award, giunto quest’anno alla sua tredicesima edizione, è stato realizzato in collaborazione con Symphonyiri Group - azienda leader nel mercato delle rilevazioni continuative basate sui dati scanner dei canali distributivi moderni e Toluna, leader mondiale nella fornitura di panel online e tecnologia per la creazione e personalizzazione di web community con finalità di ricerca. Il Top Brands Award 2012 è stato assegnato a “Algida Cornetto Enigma” di Unilever Italia, vincitore anche della categoria “Dolciario”, apprezzato dai consumatori per la qualità del prodotto e le novità nei gusti, dai retailer per il pack e le azioni di trade marketing, dagli esperti per il posizionamento del prodotto e una strategia di comunicazione memorabile. A classificarsi al 2° posto per il Brands Award 2013 sono gli “assorbenti Lines è” di Fater, mentre il 3° classificato Brands Award 2012 è “Dixan Super Dosi capsule” di Henkel Italia. Il Premio Retailer è stato assegnato a “Amaro Limoncè” di Stock, premiato dai retailer per l’innovazione della ricetta del prodotto proposta in un mercato statico, per la campagna di comunicazione originale e per le intense attività di promozione all’interno dei punti vendita e presso i consumatori. Il primo premio “New entry”, alla sua quinta edizione e destinato ai prodotti lanciati ad inizio 2012, è stato ottenuto da “Caesar Salade Dimmidisì” di La Linea Verde, al secondo posto “Loriana piadina al kamut” di Deco Industrie e al terzo posto “General €co” di Henkel Italia. Infine il “Premio Consumatore”, assegnato quest’anno per la seconda volta e dedicato alle migliori performance di marca basate sul giudizio espresso da 2.050 consumatori del Panel Toluna, è andato a “Lindor pralina” di Lindt & Sprüngli. I vincitori di categoria, sono stati: Alimentari Freschi: “Activia Zero” di Danone Alimentari Confezionati: “Mutti, derivati del pomodoro” di Mutti Dolciario: “Algida Cornetto Enigma” di Unilever Italia Bevande: “Sanbittèr Emozioni di Frutta” di Sanpellegrino Alcolici & Birra: “Aperol Spritz” di Davide Campari Detergenza&cura Casa: “Pril Perfect-gel Igiene” di Henkel Italia Detergenza&cura Tessuti: “Dixan Super Dosi capsule” di Henkel Italia Igiene&bellezza: “Lines è” di Fater Petcare: “Pedigree Dentastix” di Mars Italia Brands Award è da tredici anni l’unica iniziativa che premia le performance annue di marca attraverso criteri oggettivi e riscontrabili che coinvolgono le scelte del consumatore finale e il giudizio dei manager della Gdo. Per conoscere il regolamento e il meccanismo di voto del Premio: www.Brandsaward.it  
   
   
LANCIATA A BRUXELLES L’INIZIATIVA PUBBLICA DEI CITTADINI CHE DESIDERA MIGLIORARE GLI STANDARD DI VITA DELLE MUCCHE DA LATTE NEL CONTINENTE UN’INIZIATIVA POPOLARE, SUPPORTATA DAL GRUPPO COMPOSTO DA ONG CHE PROMUOVONO IL BENESSERE DEGLI ANIMALI E L’AZIENDA BEN&JERRY’S, SOSTIENE LA NECESSITÀ DI MIGLIORI STANDARD QUALITATIVI DI VITA PER I 23 MILIONI DI MUCCHE DA LATTE CHE VIVONO IN EUROPA.  
 
Supporting Better Dairy, la campagna promossa dalle associazioni per il benessere/la protezione degli animali Compassion in World Farming e World Society for the Protection of Animals (Wspa), insieme al brand di gelati Ben & Jerry’s, ha lanciato a Bruxelles la prima iniziativa assoluta dei cittadini europei (Eci) dedicata al benessere degli animali, che permette ai cittadini dell’Ue di proporre una nuova legge che migliori gli standard di vita delle mucche da latte in Europa. Il gruppo ritiene che l’obiettivo possa essere raggiunto dando voce agli animali, ai cittadini e agli allevatori. “Sappiamo che le esigenze delle mucche sono quelle che coprono i loro bisogni più urgenti, come avere una stalla dove vivere, una buona alimentazione, una buona salute e la possibilità di espletare il proprio comportamento naturale. Questo per noi significa molto dal momento che mucche felici creano un grande gelato” ha detto Jerry Greenfield, co-fondatore di Ben&jerry’s. Gli standard di benessere per le mucche da latte variano molto da nazione a nazione in Europa e la triste verità è che alcune di esse soffrono di cattiva salute, non hanno un riparo adeguato e non possono accedere al pascolo. Supporting Better Dairy desidera cambiare la situazione e si impegna per far introdurre nella Ue delle basilari linee guida su questo argomento. La novità arriva in seguito all’introduzione da parte della Commissione Europea dell’Eci, l’Iniziativa dei Cittadini Europei, che offre ai cittadini dell’Ue la possibilità di poter influenzare le scelte della politica. Perché diventi effettiva, un’Eci ha bisogno che vengano raccolte almeno un milione di firme dei cittadini dell’Ue, provenienti da almeno 7 paesi dell’Unione. “Questa è una fantastica opportunità per le persone per far sentire la propria voce a favore delle nostre mucche e inviare un messaggio forte e chiaro a Bruxelles sulla necessità di proteggerle. E’ la nostra occasione per poter dire che non vogliamo vedere le nostre mucche costrette a stare chiuse nelle stalle, impossibilitate a pascolare all’aria aperta, e chiedere all’Ue di dare loro la protezione che meritano“ ha aggiunto l’attrice britannica Joanna Lumley, patron di Compassion in World Farming. “Altri animali sono già tutelati da leggi specifiche, studiate per garantire loro almeno i minimi standard qualitativi di vita. Le mucche da latte non li hanno. Se pensi che dovrebbero averli, per favore firma l’Eci e aiutaci a realizzare questo cambiamento”. Maggiori informazioni sull’Eci sono disponibili sul sito della Commissione Europea, ec.Europa.eu/citizens-initiative/public/basic-facts. Per saperne di più su Supporting Better Dairy e offrire il tuo contributo, visita il sito della campagna www.Happycows.eu/it  
   
   
STUDIO LUISA BERTOLDO NUOVO UFFICIO STAMPA DE LA CUCINA ITALIANA  
 
Dal mese di luglio la comunicazione stampa de La Cucina Italiana passa nelle mani dello studio Luisa Bertoldo. Una felice sinergia che nasce dal desiderio di veicolare il “sistema La Cucina Italiana” a 360°, dal restyling della storica rivista fondata nel 1929 a tutti gli strumenti che la rete e gli smartphone mettono a disposizione: dal sito internet, alle applicazioni passando per i social network ed i contenuti multimediali. Un percorso, quello di avvicinamento alle nuove generazioni e di adeguamento ai ritmi e agli stili di vita contemporanei, che La Cucina Italiana ha già intrapreso da diversi mesi attraverso contenuti e attività capaci di portare la rivista e tutto il suo mondo, vicino ai propri lettori. Video, corsi di cucina, viaggi, degustazioni ed eventi speciali sono solo alcune delle iniziative che caratterizzano La Cucina Italiana che si conferma la rivista di cucina più apprezzata da 3 generazioni. Lo Studio Luisa Bertoldo porta la sua esperienza eterogenea nel mondo della comunicazione, dalla moda, al design, passando per lo spettacolo e naturalmente il food, alla ricerca di nuove sinergie capaci di aprire inedite collaborazioni ed iniziative per La Cucina Italiana e tutti i suoi lettori. Www.luisabertoldo.com  
   
   
NATTURA: LA PERFEZIONE PER L’AUTUNNO  
 
Nella gamma della linea benessere Eurofood propone per l’autunno Nattura cereali & legumi. Nattura cereali & legumi, pronto in soli 10 minuti, è ideale per un corretto regime alimentare prevalentemente a ridotto contenuto di grassi e proteine animali. Inserire infatti nella propria dieta i cereali, i legumi, l´olio di oliva significa portare in tavola cibi naturali, nel senso più genuino del termine, con un apporto completo di fibre, vitamine, proteine e sali minerali. Nattura cereali & legumi è indicato per chi ama una vita attiva e dinamica e necessita di alimenti di facile assimilazione capaci di dare energia, e per chi, attento alla linea, predilige cibi digeribili, leggeri senza dover rinunciare al gusto. Ma analizziamo i preziosi ingredienti contenuti nell’elegante sacchetto soft touch! Grano duro Precotto con una speciale lavorazione a vapore che permette di conservarne tutte le proprietà nutritive, fibre, vitamine e proteine, proviene da un’attenta selezione delle migliori varietà di frumento ed è un alimento fondamentale per una dieta corretta ed equilibrata. E’ ricco di glucidi e carboidrati. Soia E´ una pianta erbacea appartenente alle Leguminose come i fagioli, i ceci o le lenticchie. Proviene dall´Asia orientale, di cui è alla base dell´alimentazione da 5000 anni. E´ il legume più digeribile e più ricco di proteine: grazie alla lecitina abbassa il colesterolo e ha eccezionali qualità, soprattutto come alimento dieto-terapeutico, tant’è che la soia negli ultimi decenni ha destato l’interesse degli studiosi di nutrizione di tutto il mondo. E’ un alimento completo, ottimo costruttore per muscoli, ossa e nervi, potente energetico rimineralizzante ed equilibrante cellulare e ha anche un effetto ricostituente del sistema nervoso. La soia ha un alto valore proteico (circa il 35%). Rispetto agli altri legumi, è anche ricca di lipidi (circa il 20 %) che hanno la positiva caratteristica di essere insaturi e polinsaturi, al contrario dei grassi della carne, che sono soprattutto saturi. Inoltre, è ricca di glucidi, sali minerali, calcio, ferro magnesio, fosforo, potassio, sodio, zolfo, vitamine A, B1, B2, D, E. Lenticchia rossa Chiamata anche egiziana, è molto diffusa in Medio-oriente. I dietologi ne consigliano il consumo perché oltre ad essere molto digeribili sono alimenti totalmente privi di grassi e di colesterolo. Le lenticchie sono considerate legumi ad alto valore nutritivo e contengono circa il 25% di proteine, il 53% di carboidrati e il 2% di olii vegetali. Sono inoltre ricche di fosforo, ferro e vitamine del gruppo B. Dal punto di vista nutrizionale, 100 grammi di lenticchie equivalgono a 215 grammi di carne. Per una maggiore assimilazione delle proteine è ideale consumarle insieme a cereali. Quinoa rossa La quinoa è il seme del chenopodio, pianta che cresce nei climi freschi e asciutti di località elevate del Perù, del Cile e della Bolivia. Ci sono oltre 100 tipi di quinoa, ma quella più conosciuta dai consumatori è quella rossa, rinomata per il contenuto nutrizionale e il sapore che ricorda la noce. La quinoa non contiene glutine, ha un basso indice glicemico e di sodio e un alto apporto di fibra. Ha una percentuale di proteine del 12-18%, contiene 9 degli amminoacidi essenziali (compresa la lisina, fondamentale per la crescita e la riparazione dei tessuti) ed è una buona fonte di vitamina E, diverse vitamine del gruppo B, manganese, magnesio, ferro, rame e fosforo dalle proprietà anti-ossidanti. Nattura cereali & legumi è la soluzione perfetta per combinare sapientemente ingredienti semplici e sani con i sapori che più amiamo. E ora che l´autunno è alle porte, come resistere ad una calda zuppa di cereali e legumi e agli innumerevoli spunti che questo ingrediente versatile e sano saprà suggerire? Nattura cereali & legumi sacchetto 500 g € 3,52 www.Eurofood.it