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Notiziario Marketpress di Mercoledì 10 Ottobre 2012
"RIGENERAZIONE CARDIACA - NUOVE RICERCHE NELLA TERAPIA GENICA E CON CELLULE STAMINALI"  
 
Londra, 10 ottobre 2012 - Il 24 ottobre 2012 si terrà a Londra, nel Regno Unito, una conferenza intitolata "Rigenerazione cardiaca - nuove ricerche nella terapia genica e con cellule staminali" (Heart regeneration - new research in gene and stem cell therapy). L´insufficienza cardiaca affligge i paesi industrializzati uccidendo più persone di qualsiasi altra malattia. Di solito deriva da una carenza di cellule specializzate del muscolo cardiaco, i cardiomiociti, e una terapia solida per rigenerare il miocardio perduto potrebbe aiutare milioni di pazienti ogni anno. La rigenerazione cardiaca è ben documentata negli anfibi e nei pesci, nonché nei mammiferi in via di sviluppo. Dopo la nascita, però, la rigenerazione del cuore umano si limita a una sostituzione dei cardiomiociti molto rallentata. Sono in corso diverse strategie sperimentali per la "rimuscolarizzazione" del cuore danneggiato utilizzando cellule staminali adulte e cellule staminali pluripotenti, la riprogrammazione cellulare e l´ingegneria dei tessuti. La conferenza discuterà delle ricerche sulle cellule cardiache in corso, principalmente di due nuove strategie complementari. La prima è un trial di terapia genica che intende invertire le modifiche nei cardiomiociti rimanenti, ripristinando la forza pulsante del cuore. La seconda è una terapia cellulare, in cui i ricercatori stanno cercando di andare ancora oltre, fornendo nuovi cardiomiociti al cuore e invertendo così il danno stesso. Queste nuove terapie presentano nuove sfide, sia tecniche che etiche. Per ulteriori informazioni, visitare: http://www3.Imperial.ac.uk/newsandeventspggrp/imperialcollege/eventssummary/event_14-9-2012-15-19-16    
   
   
UN NUOVO TEST GENETICO PER RILEVARE IL RISCHIO DI CANCRO ALLA BOCCA  
 
Bruxelles, 10 ottobre 2012 - Un nuovo test genetico rivoluzionario può rilevare cellule pre-cancerose in pazienti con lesioni alla bocca apparentemente benigne. Il cancro orale e della faringe è al settimo posto tra le più comuni forme di cancro in Europa e al nono posto per quanto riguarda la morte per cancro. Nel 2004, ci sono stati secondo le stime 67.000 casi e 26.000 morti e ci si preoccupa della prevalenza in aumento nell´Europa orientale. Ricercatori dell´Università Queen Mary di Londra nel Regno Unito, hanno sviluppato un test che potrebbe permettere ai pazienti a rischio di ricevere le cure il prima possibile, migliorando significativamente le probabilità di sopravvivenza. Il cancro orale si sviluppa in una qualsiasi parte della bocca. Come le labbra, le gengive, la lingua, il rivestimento interno delle guance e il tetto e il fondo della bocca. Può essere chiamato cancro della cavità orale o cancro della bocca. Il cancro della bocca è uno dei tipi gravi di cancro raggruppati in una categoria chiamata cancri della testa e del collo, che spesso sono trattati in modo simile. Solo nel Regno Unito il cancro della bocca colpisce oltre 6.200 persone l´anno e oltre mezzo milione di persone in tutto il mondo. Questi valori mondiali sono destinati a crescere al di sopra di 1 milione l´anno entro il 2030. La maggior parte dei casi possono essere fatti risalire al fumo o al masticare tabacco e bere alcool. Lo studio di ricerca ha mostrato che il test quantitativo qMids (Malignancy Index Diagnostic System) ha avuto un tasso di rilevazione del cancro compreso tra il 91 e il 94 per cento quando è stato usato su oltre 350 campioni di tessuto della testa e del collo provenienti da 299 pazienti nel Regno Unito e in Norvegia. I risultati sono stati pubblicati sull´International Journal of Cancer. Le lesioni della bocca sono molto comuni, fortunatamente solo dal 5 al 30 per cento di queste si trasformano in cancro e nella maggior parte dei casi, se diagnosticato nelle prime fasi, la cura può essere efficace. Finora, però, non c´era un test capace di rilevare con precisione quali lesioni diventeranno cancerose. L´attuale standard di riferimento diagnostico è l´istopatologia. In questo test, la biopsia di un tessuto fatta durante un´operazione è esaminata sotto un microscopio da un patologo. Si tratta di una procedura relativamente invasiva e la maggior parte dei cancri della bocca diagnosticati sono in uno stadio avanzato quando le probabilità di sopravvivenza sono significativamente ridotte. Per i pazienti cui è diagnosticata la malattia avanzata, i tassi di sopravvivenza sono scarsi, tra circa il 10 e il 30 per cento a 5 anni. "Un test sensibile in grado di quantificare il rischio di cancro di un paziente è necessario per evitare di aspettare troppo prima di intervenire. Una diagnosi più veloce del cancro e una cura appropriata possono migliorare significativamente il risultato per i pazienti, ridurre la mortalità e alleviare i costi sanitari pubblici a lungo termine," ha detto il ricercatore e inventore del test, il dott. Muy-teck Teh dell´Istituto di Odontoiatria del Queen Mary, Università di Londra. Quello che fa il test qMids essenzialmente è misurare i livelli di 16 geni, che sono trasformati, attraverso un algoritmo diagnostico, in un "indice di malignità" che quantifica il rischio che la lesione diventi cancerosa. Secondo i ricercatori, è meno invasivo e più veloce dei metodi standard di istopatologia. Richiede solo un pezzettino di tessuto di 1 o 2 mm (meno di mezzo chicco di riso) e ci vogliono meno di tre ore per avere i risultati, rispetto ai tempi di attesa dell´istopatologia standard che possono essere anche di una settimana. Il chirurgo orale e maxillo-facciale, professor Iain Hutchinson, fondatore di Saving Faces e co-autore dello studio, è stato entusiasta dei risultati e delle implicazioni per i pazienti. "Siamo molto contenti di questo nuovo test che ci permetterà di liberare i pazienti che hanno lesioni non pericolose da controlli e ansia non necessari e di identificare i pazienti ad alto rischio in una fase precoce per somministrare loro le cure adeguate. Il cancro della bocca, se scoperto in tempo quando la malattia è più ricettiva alla terapia chirurgica, ha un tasso di guarigione molto alto." La dott.Ssa Catherine Harwood, specialista in dermatologia e co-autrice dello studio, ha aggiunto: "I nostri studi preliminari hanno mostrato risultati promettenti, indicando che il test potrebbe essere usato anche per identificare pazienti che hanno lesioni sospette alla pelle e alla vulva, il che costituirebbe un´opportunità di curarli prima e in modo meno invasivo." Anche se questo studio prova di concetto convalida il qMids come test diagnostico per la rilevazione precoce del cancro, sono necessari ulteriori esperimenti clinici per valutare i benefici a lungo termine del test per il cancro della bocca. Ulteriormente sviluppato, potrebbe essere applicato ad altri tipi di cancro, visto che il test si basa su un gene del cancro, Foxm1, che è altamente espresso in molti tipi di cancro. In questo studio, i ricercatori hanno usato il test qMids per rilevare cellule precoci di cancro in campioni di pelle e in campioni provenienti dalla vulva. La ricerca condotta in precedenza dal dott. Teh sul Foxm1 è stata eletta "Molecola dell´anno 2012" dalla Società internazionale di biologia molecolare e cellulare e protocolli di biotecnologia e di ricerca. Quella ricerca mostrava che quando il Foxm1 è sovra espresso, la proteina perde il controllo sulla crescita della cellula, permettendo alle cellule di proliferare in modo anormale. Per maggiori informazioni, visitare: Istituto di odontoiatria dell´Università Queen Mary di Londra: http://www.Dentistry.qmul.ac.uk/  International Journal of Cancer: http://onlinelibrary.Wiley.com/journal/10.1002/%28issn%291097-0215    
   
   
RICERCA IRE: SCOPERTE CELLULE STAMINALI IN SARCOMA, NOVITÀ NELLE TERAPIE DE MARIA : “PUNTIAMO ORA A POTENZIARE COCKTAIL TERAPEUTICO PER NUOVO TRIAL”  
 
Roma, 10 ottobre 2012 - Plos One ha pubblicato i risultati di un lavoro scientifico che presenta le prime evidenze sperimentali di cellule staminali tumorali ( cancer stem cells) nel leiomiosarcoma, un cancro molto aggressivo, appartenente alla famiglia dei sarcomi dei tessuti molli. Il lavoro è stato condotto dal gruppo di ricerca del Prof. Ruggero De Maria, Direttore Scientifico dell´Istituto Tumori "Regina Elena". Le cellule staminali tumorali sono state scoperte in numerosi tumori maligni, anche nell´osteosarcoma, ma questa è la prima dimostrazione nei sarcomi dei tessuti molli, che rappresentano l´1% dei tumori maligni dell´età adulta ed il 10% dei tumori maligni dell´età pediatrica. I leiomiosarcomi rappresentano il 4-5% di tutti i sarcomi dei tessuti molli ed originano dalle cellule muscolari lisce indifferenziate mesenchimali. I sarcomi dei tessuti molli sono tumori maligni molto aggressivi, resistenti alla chemioterapia, che devono essere trattati con l´asportazione chirurgica radicale e la radioterapia. L´incidenza di recidiva e di metastasi è elevata a causa della presenza delle cellule staminali tumorali, considerate responsabili della ripresa della malattia dopo asportazione chirurgica. “La possibilità di coltivare in laboratorio le cellule staminali di leiomiosarcoma – illustra il Prof. Ruggero De Maria - ha permesso di poterne studiare la sensibilità alla chemioterapia e ai nuovi farmaci intelligenti.” “Dai test effettuati – spiega il direttore scientifico Ire - è emerso che queste cellule staminali tumorali sono sensibili alla chemioterapia usata in associazione con gli inibitori del recettore dell´Epidermal Growth Factor, farmaci già in uso nella terapia di alcune forme di tumore al polmone. Questa nuova terapia è stata in grado di curare il tumore nei modelli sperimentali messi a punto dai ricercatori che hanno partecipato allo studio e si spera che possa essere presto applicata ai pazienti.” A questo proposito "al Regina Elena– conclude il prof. De Maria - si sta verificando la possibilità di eseguire degli studi clinici nei pazienti affetti da sarcoma utilizzando le cellule staminali dei pazienti per identificare i farmaci più attivi per ciascun tumore". La ricerca delle cellule staminali tumorali di leiomiosarcoma è stata possibile grazie all´asportazione chirurgica eseguita dai Professori Enrico De Antoni e Vito D´andrea, Direttore e Vice Direttore del Dipartimento di Scienze Chirurgiche della Sapienza e grazie alla collaborazione con l’Istituto Superiore di Sanità. I campioni tumorali sono stati processati dal gruppo del Prof. Ruggero De Maria e le cellule staminali tumorali di leiomiosarcoma sono state isolate sia mediante il sistema delle sfere tumorali sia mediante la metodica standard per coltura di cellule staminali mesenchimali ottenendo colture a lungo termine di Csc ( cancer stem cells).  
   
   
PROGETTO ‘SIMULATING ADHERENCE’: “SENATORI E OPERATORI SANITARI AL SERVIZIO DEL PAZIENTE CON HIV”  
 
Roma, 10 ottobre 2012 – Finalizzato a comprendere il valore relativamente all’aderenza alla terapia per l’Hiv e ai motivi di eventuali ostacoli, il Progetto ‘Simulating adheRence’ (Str), ha visto il coinvolgimento di 15 Senatori della Commissione Igiene e Sanità e 75 operatori sanitari, tra infettivologi, infermieri e farmacisti ospedalieri. Partendo da un modello di cura patient centered, condotto da Gfk Eurisko, è stato presentato ieri al Senato in una Conferenza stampa promossa dall’Associazione Parlamentare per la Tutela e la Promozione del Diritto alla Prevenzione. Attraverso l’uso di uno speciale device elettronico gli attori coinvolti hanno sperimentato in prima persona l’esperienza della terapia simulando l’assunzione giornaliera del farmaco. La prima settimana, a ciascun partecipante è stato chiesto di assumere una compressa segnalando sul device in dotazione l’avvenuta assunzione della terapia. La seconda settimana sono state assunte due compresse. L’apparecchio ha rilevato automaticamente ogni simulazione di assunzione della terapia consentendo di monitorare le assunzioni corrette o gli eventuali errori/dimenticanze. Il Senatore Antonio Tomassini, Presidente Xii Commissione Igiene e Sanità del Senato e Presidente dell’Associazione Parlamentare per la Tutela e la Promozione del Diritto alla Prevenzione, intervenendo ha tenuto a precisare: “Abbiamo voluto fortemente promuovere ed essere parte attiva in questa iniziativa, per toccare con mano le difficoltà che ci sono in una corretta aderenza alla terapia per l’Hiv. Il Progetto non fa altro che evidenziare come i pazienti abbiano diverse problematiche legate alla complessità della terapia rispetto al proprio stile di vita, alla consapevolezza dell’aderenza e alla difficoltà ad accettare la propria malattia. E noi che abbiamo una diretta responsabilità sulla salute pubblica, a maggior ragione in un momento di crisi economica, come quello che stiamo attraversando, abbiamo il dovere di essere più attenti e responsabili nelle scelte, rispetto alla sostenibilità e ottimizzazione delle terapie disponibili e del loro accesso”. Il Progetto ha favorito la comprensione delle difficoltà che il paziente deve affrontare nel seguire correttamente la terapia: fatica nel seguire una terapia cronica e aumento della percezione della criticità del fattore multipill (da non dimenticare che il paziente ha spesso patologie multiple): maggiore impegno per la terapia Bis in Die (assunzione due volte al dì) rispetto alla Od, singola assunzione quotidiana. “Il fatto di dover assumere più pillole, molto spesso implica un insieme di risvolti psicologici che non fanno altro che ricordare al paziente di essere malato. Al contrario, una serie di lavori hanno dimostrato il vantaggio di poter assumere una sola pillola, pensate solo al fatto di poterla mettere sul piattino mentre si fa colazione e poi pensarci il giorno dopo. Contrariamente a quello che si pensa, quasi sempre l’abitudine ti fa dimenticare”. Ha spiegato il Dr. Giuliano Rizzardini, Direttore Dipartimento Malattie Infettive, Azienda Ospedaliera Luigi Sacco di Milano. “Lo scenario della malattia da Hiv oggi è profondamente cambiato: è una malattia cronica e come le altre malattie croniche è fondamentale la persistenza del successo terapeutico, non basta ottenere un risultato ma bisogna mantenerlo nel tempo, oggi l’attesa di vita del malato da Hiv è molto lunga ed è comparabile a quella della popolazione sieronegativa. Oggi questa è la sfida principale che abbiamo e a cui dobbiamo dare una risposta. Garantire efficacia duratura”. Ha aggiunto il Dr. Andrea Antinori, Direttore Dipartimento Clinico Istituto Nazionale per le Malattie Infettive, Lazzaro Spallanzani di Roma.  
   
   
STATI VEGETATIVI, LA REGIONE MARCHE ISTITUISCE IL GRUPPO DI LAVORO.  
 
 Ancona, 10 ottobre 2012 - Continuità assistenziale alle persone in stato vegetativo e sostegno alle loro famiglie. Sono gli obiettivi che la Regione intende conseguire attraverso l’istituzione di un Gruppo tecnico che dovrà elaborare un programma operativo. Su proposta dell’assessore alla Salute, Almerino Mezzolani, la Giunta regionale ha recepito l’Accordo tra Governo e Regioni sulle “Linee di indirizzo per l’assistenza alle persone in stato vegetativo e stato di minima coscienza”. Gli interventi verranno coordinati da un Centro regionale di riferimento che andrà attivato anche nelle Marche. Il Gruppo di lavoro sarà composto da un dirigente dell’Agenzia sanitaria regionale, dai direttori sanitari, da sei medici specialisti (neurologia, anestesia e rianimazione, neuro rianimazione), da un dirigente del dipartimento Salute e Servizi Sociali, da un rappresentante delle strutture private accreditate e da un rappresentante delle associazioni dei familiari. “Proseguiamo gli interventi per rafforzare le reti cliniche orientate a migliorare l’assistenza ospedaliera e territoriale – afferma l’assessore Mezzolani – La continuità assistenziale ha rappresentato una costante degli ultimi Piani sanitari della Regione che hanno privilegiato l’integrazione dei profili medici e sociali di ogni evento patologico. L’attuale Piano, in particolare, valorizza la continuità assistenziale e l’attivazione di gruppi di lavoro multidisciplinari per predisporre linee di indirizzo professionali e implementare le linee guida nazionali con nuovi modelli organizzativi dei servizi di riabilitazione”. Le disposizioni che verranno emanate dovranno uniformare l’assistenza erogata, in modo da scongiurare “fratture nella continuità assistenziale e condizioni di improprio abbandono delle famiglie”. Andranno previste adeguate modalità di informazioni e comunicazione con la famiglia, di supporto per i famigliari più impegnati nell’assistenza, di aiuto nelle fasi più critiche durante la gestione del congiunto.  
   
   
“PROGETTO CLINIC ONLINE E NUOVO VIDEO PER L’ASSOCIAZIONE TUMORI TOSCANA” L’A.T.T. PRESENTA LA CARTELLA CLINICA INFORMATIZZATA E IL VIDEO ISTITUZIONALE  
 
Firenze, 10 ottobre 2012 - Ieri presso la Provincia di Firenze, l’Associazione Tumori Toscana A.t.t. Ha presentato alla stampa il progetto “Clinic Online”. Per l’occasione è stato presentato anche il nuovo video istituzionale dell’Associazione. Presenti alla Conferenza oltre a Giuseppe Spinelli, Presidente A.t.t. E Marco Capoferri, Direttore di Sinaptica It, anche Antonella Coniglio, Assessore alle Politiche Sociali della Provincia di Firenze e Gianni Amunni, Direttore dell’Istituto Toscano Tumori. Entro il prossimo dicembre l’Associazione Tumori Toscana adotterà la cartella clinica informatizzata per la gestione dei dati clinici dei pazienti via web. Il progetto, realizzato in collaborazione con P.l.s. - Progetti Live Surgery – Srl, utilizzerà “Clinic Online”, la cartella clinica digitale sviluppata da Sinaptica It. “La cartella informatizzata, - ha spiegato il Presidente dell’Associazione Tumori Toscana, Giuseppe Spinelli – sarà basata sui valori di centralità del paziente, integrazione dei sistemi e comunicazione tra le unità organizzative, e permetterà pertanto all’A.t.t. Di fare un salto di qualità, in termini di efficienza e ottimizzazione delle risorse. “Clinic Online” – prosegue il Dottor Spinelli – offrirà un modello di personalizzazione dell’assistenza sanitaria attraverso un dialogo a distanza tra i professionisti del settore e tra medico e paziente. In particolare verranno forniti circa 40 Ipad che permetteranno all’operatore A.t.t. L’accesso in tempo reale ai dati clinici della cartella del paziente; il tutto avverrà attraverso un comune web browser e in modo pienamente adeguato alla normativa sulla privacy .” L’assessore Coniglio, che ha portato anche il saluto del Presidente della Provincia Andrea Barducci, ha sottolineato che progetti come quello della cartella clinica digitale dell’A.t.t. Confermano e rafforzano il valore del lavoro svolto dall’Associazionismo. “Si tratta – ha detto il Professor Amunni, di una grande occasione per il sistema sanitario toscano e per il cittadino. La cartella clinica informatizzata A.t.t. Si pone come un’importante risposta al dramma della mancanza di continuità nel percorso oncologico, fornendo un collegamento sistematico fra le varie fasi che il paziente si trova ad affrontare.” In questa sede è stato anche presentato il video istituzionale dell’Associazione Tumori Toscana. Realizzato con la regia di Leonardo Torrini e la fotografia di Gianni Ugolini, il filmato mostra con immagini e testimonianze come concretamente si svolge l´attività quotidiana dell’Associazione. Si potrà così visitare virtualmente la sede associativa, conoscere le persone che formano l’A.t.t. E capire il ruolo, le motivazioni e il lavoro svolto da ognuno; dal presidente, ai consiglieri, al personale uffici, allo staff medico-sanitario. Questo video, dunque, vuole essere un modo per raccontarsi e farsi conoscere mettendoci la faccia; “un biglietto da visita – sottolinea il Dottor Spinelli - innovativo ed efficace, capace di trasmettere un messaggio incisivo e trasparente ai nuovi sostenitori ma anche a chi già ci conosce.”  
   
   
DOLORE CRONICO PERINEALE: DALL’11 AL 13 OTTOBRE, A SAN LEO (RN), SPECIALISTI A LEZIONE PER IMPARARE A GESTIRLO, ALLA LUCE DELLE METODICHE PIÙ INNOVATIVE  
 
 Rimini, 10 Ottobre 2012 – Un importante momento di formazione e confronto tra specialisti, per individuare il migliore approccio diagnostico-terapeutico al dolore cronico perineale e fare il punto sulle tecniche di intervento più recenti per poterlo curare al meglio: tra queste, la radiofrequenza pulsata, rivelatasi particolarmente efficace laddove il trattamento farmacologico non sia più sufficiente a risolvere il problema. Questi gli obiettivi del corso Ecm “Aggiornamenti in Medicina del Dolore”, in programma dall’11 al 13 ottobre presso il Palazzo Mediceo del borgo medioevale di San Leo, in provincia di Rimini. La tre giorni, di elevato livello didattico-scientifico, è organizzata da Advanced Algology Research, associazione senza fini di lucro, da anni impegnata nel promuovere attività formative e di ricerca scientifica volte a migliorare la conoscenza del complesso panorama del dolore, favorirne un’appropriata presa in carico e, al tempo stesso, informare l’opinione pubblica. Il dolore cronico, quella forma di sofferenza che si protrae nel tempo fino a compromettere il benessere psico-fisico della persona, rappresenta un importante problema di salute pubblica; solo in Emilia Romagna affligge circa 1.160.000 persone. Di fronte a questi numeri, la Regione è tra quelle che più si stanno adoperando per sensibilizzare sulla problematica le strutture sanitarie e la popolazione, in linea con quanto stabilito dalla Legge 38, che nel Marzo 2010 ha finalmente sancito il diritto di ogni cittadino a non soffrire. “Il dolore rappresenta ancora uno dei problemi sanitari meno conosciuti e meno trattati, specie quando perde la sua funzione di difesa e diventa una patologia a sé stante”, spiega il dottor Gilberto Pari, Antalgologo, Unità Operativa di Medicina del Dolore, Ospedale privato accreditato Villa Serena di Forlì. “Recenti dati epidemiologici indicano che, nella sua forma cronica, colpisce il 26% degli italiani, il 40% dei quali nella fascia 41-60 anni e il 56% donne. Ciononostante, non vi è ancora un’adeguata formazione nella classe medica, che vede troppo spesso la Medicina del Dolore come l’ultima soluzione possibile. Al contrario, prima di intraprendere qualsiasi terapia antalgica, andrebbe sempre posta un’accurata diagnosi algologica”. In particolare, il corso Ecm previsto a San Leo, rivolto a specialisti in Medicina del Dolore, urologi, ginecologi e proctologi, si propone di uniformare l’approccio diagnostico al dolore perineale, una condizione cronica invalidante e sempre più diffusa, soprattutto tra la popolazione femminile (con un rapporto di 2 a 1 tra donne e uomini), allo scopo di ottimizzarne l’impostazione terapeutica. “La scelta di sviluppare il corso sulla tematica del dolore pelvi-perineale, così come la decisione di organizzarlo nel borgo medievale di San Leo, a contatto con la natura, non è stata affatto casuale, ma dettata dall’esigenza di perseguire un preciso intento: porre l’accento sulla qualità di vita”, continua il dottor Pari. “Il dolore pelvi-perineale ha infatti fortissime ripercussioni sul paziente che ne è affetto: basti pensare alle implicazioni di tipo sessuale, all’incapacità di mantenere la posizione seduta ed eretta e ad altre grandi limitazioni nel quotidiano. Dare una risposta a questo tipo di problematica significa migliorare in modo significativo il benessere psico-fisico di chi ne soffre”. Il dolore pelvi-perineale è una patologia estremamente complessa, che richiede, dopo un periodo iniziale di trattamento plurifarmacologico ed eventuale supporto psicoterapeutico, una terapia più invasiva, dalle infiltrazioni alla radiofrequenza pulsata fino, in alcuni casi specifici, alla neurostimolazione. Proprio alla radiofrequenza pulsata e ai suoi campi di applicazione sarà dedicata un’intera sessione dei lavori. Ai partecipanti del corso saranno forniti interessanti aggiornamenti su questa metodica, che consiste in una rimodulazione della trasmissione nervosa sensitiva, in prossimità dei gangli nervosi a livello del rachide o dei nervi periferici, allo scopo di ridurre l’ipereccitabilità che si riscontra nelle neuropatie di natura infiammatoria o degenerativa, post-erpetiche e nelle radicolopatie in genere. Da alcuni anni viene impiegata con successo anche nel trattamento del dolore pelvi-perineale, derivante da interventi sul retto o collegato a problematiche ginecologiche e urologiche.  
   
   
ITALIAN HEALTH POLICY BRIEF: “LA MALATTIA RENALE E LE SUE COMPLICANZE: PERCORSO PER UNA DIAGNOSI PRECOCE E GESTIONE MULTIDISCIPLINARE”  
 
Roma, 10 ottobre 2012 – Colpisce cinque milioni di italiani ed è in continuo aumento: la malattia renale cronica comporta il rischio di dialisi cronica, di mortalità cardiovascolare, di patologia metabolica ossea e il costo per il trattamento sostitutivo della funzione renale è altissimo non solo in termini di limitazioni della qualità ed aspettativa di vita ma anche per il grave peso sull’economia sanitaria. Ogni paziente in dialisi cronica - in Italia ce ne sono 50.000 circa - costa almeno 50.000 euro l’anno. La spesa a carico del Ssn aumenta per necessità di terapie farmacologiche di supporto, ricoveri, esami laboratoristici e strumentali, ma anche quelle a carico del paziente (assistenza privata) e della società (perdita di produttività lavorativa di pazienti). Per tutti questi motivi, diagnosi e trattamento precoce per questa patologia sono fondamentali. Questo il tema dell’Italian Health Policy Brief “La malattia renale e le sue complicanze: percorso per una diagnosi precoce e gestione multidisciplinare” presentato oggi in Senato durante un Convegno promosso dall’Associazione Parlamentare per la Tutela e la Promozione del Diritto alla Prevenzione e dalla Società Italiana di Nefrologia. Spesso priva di sintomi allo stadio iniziale, la malattia renale si manifesta solo quando ormai è tardi. “La malattia renale è stata finora sottovalutata, continua a diffondersi, avendo pure molti collegamenti con patologie anch’esse gravi come l’ipertensione, il diabete e le malattie cardiovascolari.” Ha spiegato la Prof.ssa Rosanna Coppo, Past President Società Italiana di Nefrologia (Sin). “Proprio per questo, la Società Italiana di Nefrologia si batte per la cultura della prevenzione, l’informazione sulla patologia, evoluzione e suoi costi, presso le Istituzioni, la classe medica e l’opinione pubblica.” Ha aggiunto la Professoressa Coppo. Il Senatore Antonio Tomassini, Presidente Xii Commissione Igiene e Sanità del Senato e Presidente dell’Associazione Parlamentare per la Tutela e la Promozione del Diritto alla Prevenzione, intervenendo ha tenuto a precisare: “Abbiamo voluto promuovere questa iniziativa insieme alla Società Italiana di Nefrologia per dare coscienza a tutti, noi Istituzioni per primi, ma anche a tutti i medici, dal nefrologo al medico di medicina generale, dal diabetologo al geriatra ma anche al cardiologo, che per affrontare le diverse problematiche relative alla malattia renale, è importante definire un percorso assistenziale di collaborazione. Tutti insieme per una diagnosi precoce e una gestione multidisciplinare della malattia renale e delle sue complicanze”. È bene ricordare come la malattia renale cronica con Insufficienza Renale Cronica (Irc) sia stata riconosciuta nel 2011 dall’ Organizzazione Mondiale della Sanità fra le malattie croniche non comunicabili, da combattere nei prossimi decenni ed identificata dal “Center for Disease Control and Prevention” come una delle grandi priorità mediche dell’era moderna.  
   
   
VDA: SUCCESSO DI ADESIONI AL PROGETTO SOSTEGNO ALLE PERSONE ANZIANI E VULNERABILI  
 
Aosta, 10 ottobre 2012 - Il 17 settembre scorso è scaduto il termine per la presentazione delle domande di partecipazione al progetto Sostegno alle persone anziane e vulnerabili mediante l’adozione di soluzioni innovative organizzato dall’Assessorato della sanità, salute e politiche sociali e finanziato dal Fondo europeo di sviluppo regionale, Programma di cooperazione territoriale Italia-svizzera 2007-2013. Sono state raccolte 483 domande totali, decisamente più di quanto fosse possibile auspicare. In particolare, 295 riguardano il ruolo di anziano non attivo, 239 quello di anziano attivo mentre 49 sono i candidati al ruolo di tutor, per un numero massimo di 70, 30 e 15 posti, rispettivamente. Le selezioni inizieranno con la categoria dei tutor. I candidati saranno invitati a sostenere un colloquio conoscitivo nei prossimi giorni. «Siamo pienamente soddisfatti del riscontro che questa iniziativa così innovativa sta incontrando - dichiara l’Assessore Lanièce – e che rappresenta una significativa testimonianza della volontà delle persone più mature di mettersi in gioco per familiarizzare con le nuove tecnologie e vivere una dimensione sociale dinamica e produttiva, di continuare ad apprendere e, non ultimo, di superare forme d’isolamento e solitudine dovute anche alle caratteristiche geofisiche della Valle d’Aosta: dobbiamo contrastare questo fenomeno in ogni modo». La copertura territoriale è molto ampia, seppur con una prevalenza di domande provenienti dalla Città di Aosta, seguita dalle Comunità Montane del Mont Emilius, del Gran Paradiso e del Monte Cervino. L’età media di chi ha presentato domanda si attesta sui 70 anni per le categorie di anziano attivo e non attivo, e di 46 anni per coloro che si sono candidati al ruolo di tutor, per i quali sono richieste anche specifiche competenze informatiche. Inoltre, l’equilibrio tra le adesioni maschili e femminili è perfettamente equo, segno per un verso che il digital divide penalizza i due sessi indistintamente, e per l’altro che la voglia di superarlo è condivisa da uomini e donne valdostane. Occorre infine precisare che per quanto utili, in particolare nella presente congiuntura economica, i fondi europei dedicati al progetto sono purtroppo limitati e pertanto non sarà possibile accogliere più di 115 partecipanti nelle attività progettuali, come già anticipato nei rispettivi avvisi pubblici. L’assessorato della sanità, salute e politiche sociali si impegnerà per soddisfare l’interesse diffuso nel partecipare a momenti di apprendimento socializzato dei nuovi strumenti informatici riservandosi di incanalare le domande non accolte verso iniziative analoghe organizzate dall’Amministrazione regionale nei prossimi mesi.  
   
   
I PRIMI RISULTATI DELLO STUDIO DI FASE III CANVAS DIMOSTRANO CHE CANAGLIFLOZIN IN AGGIUNTA A INSULINA RIDUCE LA GLICEMIA IN PAZIENTI CON DIABETE DI TIPO 2 A MAGGIOR RISCHIO DI MALATTIE CARDIOVASCOLARI  
 
Beerse (Belgio), 10 ottobre, 2012 — I dati di uno studio di Fase Iii presentati in occasione del 48° Congresso dell’Associazione Europea per lo Studio del Diabete (Easd), dimostrano che Canagliflozin, in aggiunta a insulina, ha notevolmente ridotto i valori glicemici in pazienti con diabete di tipo 2 considerati a più alto rischio di malattia cardiovascolare. Canvas (Canagliflozin cardioVascular Assessment Study) è uno studio prospettico, in doppio cieco controllato verso placebo, condotto per valutare l’efficacia, la tollerabilità e la sicurezza cardiovascolare di Canagliflozin in 4.330 pazienti adulti con diabete di tipo 2 considerati a maggior rischio di malattie cardiovascolari, che sono la principale causa di mortalità per chi soffre di diabete di tipo 2, responsabili di più del 50% dei decessi. I risultati presentati si riferiscono a un sotto-studio di 18 settimane su 1.718 pazienti arruolati nello studio Canvas in terapia insulinica in media da 7,1 anni. I pazienti in questo sotto-studio che sono stati randomizzati per ricevere in somministrazione giornaliera Canagliflozin al dosaggio di 100 mg o 300 mg in aggiunta alla loro consueta terapia insulinica, hanno avuto riduzioni dell’emoglobina glicata (A1c) significativamente maggiori rispetto a placebo alla settimana 18 (variazione percentuale rispetto al basale, rispettivamente di -0,65% e -0,73%, p<0,001). L’incidenza complessiva di eventi avversi emersi durante la terapia è stata generalmente simile in tutti i bracci in terapia. “Negli adulti con diabete di tipo 2 il rischio di cardiopatia o ictus è da due a quattro volte superiore rispetto ai non diabetici” ha affermato David R. Matthews, Frcp, Professore di Diabetologia, Centro di Diabetologia, Endocrinologia & Metabolismo di Oxford, e co-sperimentatore principale dello studio Canvas. “Gestire in maniera efficace il diabete di tipo 2 in pazienti a maggior rischio di malattie cardiovascolari e altre co-morbilità può essere complesso, in quanto questi pazienti hanno maggiori probabilità di sviluppare complicanze legate agli effetti collaterali della terapia ipoglicemizzante. I risultati di questo sotto-studio suggeriscono che Canagliflozin potrebbe costituire una nuova opzione terapeutica, importante per quei pazienti con diabete di tipo 2 a maggior rischio”. Per quanto riguarda gli endpoint secondari d’efficacia dello studio Canvas, i pazienti in terapia con Canagliflozin sia al dosaggio di 100 mg, che a quello di 300 mg hanno registrato cali ponderali rispetto a placebo (variazione percentuale del peso corporeo pari rispettivamente a -1,9% e -2,4%, p<0,001). Le riduzioni dei valori di glicemia plasmatica a digiuno sono state coerenti con i risultati ottenuti per l’endpoint primario da Canagliflozin 100 mg e 300 mg rispetto a placebo (rispettivamente -1,25 e -1,61 mmol/L, p<0,001). Gli endpoint secondari dello studio sono stati raggiunti e hanno compreso: diminuzione della pressione sistolica con Canagliflozin 100 mg e 300 mg (-2,6 e -4,4 mmHg, rispettivamente, p<0,001); riduzione della pressione diastolica con Canagliflozin 100 mg e 300 mg (rispettivamente -1,0 e -1,8 mmHg); aumento del colesterolo Hdl con Canagliflozin in entrambi i dosaggi, [variazione percentuale, rispettivamente di 0,8% (0,02 mmol/L), p=0,46, e 4,7% (0,05 mmol/L), p<0,001 ancorché la variazione non sia stata statisticamente significativa per il dosaggio di 100 mg; aumento del colesterolo Ldl con Canagliflozin 100 mg e 300 mg [rispettivamente 6,3% (0,03 mmol/L) e 6,6% (0,11 mmol/L)]; variazioni non statisticamente significative dei trigliceridi con Canagliflozin 100 mg e 300 mg [rispettivamente 0,2% (0,01 mmol/L), p=0,95, e -2,0% (-0,04 mmol/L), p=0,44]; aumenti del colesterolo totale con Canagliflozin 100 mg e 300 mg [rispettivamente 1,0% (0,05 mmol/L) e 3,3% (0,14 mmol/L)]. Tutti parametri d’efficacia importanti per valutare la terapia di gestione dei pazienti con diabete di tipo 2. L’incidenza di eventi avversi che hanno comportato l’interruzione della terapia è stata superiore con Canagliflozin 300 mg (5,3%) rispetto a Canagliflozin 100 mg o placebo (1,9% per entrambi). La maggior parte di questi sono stati valutati dallo sperimentatore di grado da lieve a moderato e l’incidenza complessiva degli stessi è stata omogenea nei gruppi in trattamento. Infezioni micotiche genitali, aumento della frequenza della minzione e ipotensione in pazienti di sesso maschile e femminile sono stati più comuni con Canagliflozin 100 mg e 300 mg rispetto a placebo. Questi eventi avversi sono stati, in genere, di grado da lieve a moderato e raramente hanno comportato l’interruzione della terapia. Si è riscontrata un’incidenza lievemente superiore di infezioni alle vie urinarie con Canagliflozin 300 mg rispetto a Canagliflozin 100 mg e placebo. L’incidenza di ipoglicemia è stata superiore con Canagliflozin 100 mg e 300 mg rispetto a placebo (rispettivamente 49% e 48% contro 37%). Questi dati sono stati inseriti nel Dossier Registrativo che Janssen ha inoltrato alla Fda statunitense e all’Agenzia dei Farmaci Europea (Ema) per ottenere l’approvazione di Canagliflozin per il trattamento del diabete di tipo 2, così come annunciato rispettivamente lo scorso 31 maggio 2012 e 26 giugno 2012. In un secondo studio di Fase Iii, i cui risultati sono stati anch’essi presentati all’Easd, Canagliflozin ha ridotto in modo significativo i livelli di emoglobina glicata (A1c) rispetto a placebo, quando somministrato in aggiunta alla terapia ipoglicemizzante già in atto in pazienti con diabete di tipo 2, più anziani, che non avevano raggiunto un adeguato controllo glicemico. In questo studio randomizzato in doppio cieco controllato verso placebo della durata di 26 settimane, noto come Dia3010, 714 pazienti con età media di 63,6 anni hanno ricevuto in somministrazione unica giornaliera Canagliflozin (100 mg o 300 mg), o placebo. I pazienti trattati con Canagliflozin 100 mg e 300 mg hanno avuto riduzioni sostanziali e mantenute nel tempo dei valori di emoglobina glicata con diminuzione significativamente superiore rispetto a placebo dopo 26 settimane (rispettivamente -0,57% e -0,70%, p<0,001). L’incidenza complessiva di eventi avversi emersi durante il trattamento è stata simile per Canagliflozin 100 mg e 300 mg e placebo (rispettivamente 71,8% e 78.0% contro 73,4%). “Valutare l’efficacia e la tollerabilità di nuovi farmaci ipoglicemizzanti in pazienti con co-morbilità quali malattie cardiovascolari, e pazienti più anziani è importante perché queste popolazioni di pazienti sono più vulnerabili e hanno maggiore necessità di terapie che siano efficaci e generalmente ben tollerate. I risultati presentati indicano che Canagliflozin può essere utile come terapia aggiuntiva in una vasta gamma di pazienti con diabete di tipo 2, fra cui proprio queste popolazioni più vulnerabili. La portata dei risultati del programma di sviluppo di Fase Iii rafforza anche il nostro impegno a sviluppare nuove opzioni terapeutiche per rispondere ai bisogni clinici non soddisfatti dei pazienti con diabete di tipo 2” ha dichiarato Kirk Ways, Vice Presidente e Team Leader Sviluppo Canagliflozin Janssen. Per quanto riguarda gli endpoint secondari d’efficacia dello studio Dia3010, i pazienti trattati con Canagliflozin 100 mg e 300 mg hanno avuto cali ponderali superiori rispetto ai pazienti che hanno ricevuto placebo (rispettivamente -2,3% e -3,0%, p<0,001); le riduzioni dei valori di glicemia plasmatica a digiuno rispetto a placebo sono state omogenee a quelle dell’endpoint primario dell’emoglobina glicata A1c (rispettivamente -1,4 e -1,5 mmol/L, p<0,001); la pressione sistolica è diminuita con Canagliflozin 100 mg e 300 mg rispetto a placebo (rispettivamente -4,6 e -7,9 mmHg, p<0,001). Canagliflozin 100 mg e 300 mg hanno aumentato il colesterolo Hdl rispetto a placebo [rispettivamente 5,3% (0,06 mmol/L) e 4,7% (0,05 mmol/L), p<0,001)], e il colesterolo Ldl [rispettivamente 7,5% (0,13 mmol/L) e 7,8% (0,18 mmol/L)]; la pressione diastolica è scesa con Canagliflozin 100 mg e 300 mg (rispettivamente -1,6 e -3,2 mmHg); i trigliceridi sono diminuiti con Canagliflozin 100 mg (-4,8%) e aumentati con Canagliflozin 300 mg (0,7%). Si sono avute basse percentuali di eventi avversi seri (rispettivamente 4,1% e 3,4% con Canagliflozin 100 mg e 300 mg contro 5,1% con placebo) e conseguenti basse percentuali di interruzioni della terapia (rispettivamente 2,1% e 7.2% con Canagliflozin 100 mg e 300 mg contro 4,2% con placebo). Infezioni micotiche genitali in pazienti di sesso maschile e femminile, eventi correlati alla diuresi osmotica, quali aumento della minzione e infezioni delle vie urinarie sono stati più frequenti in pazienti trattati con Canagliflozin rispetto a placebo. Questi eventi avversi sono stati generalmente di grado da lieve a moderato e raramente hanno comportato l’interruzione della terapia. Complessivamente, il 74,1% dei pazienti era in terapia di background con ipoglicemizzanti che possono comportare ipoglicemia (ad esempio insulina e secretagoghi d’insulina non glucosio dipendenti); in questi pazienti, i tassi di ipoglicemia sono stati leggermente superiori con Canagliflozin 100 mg e 300 mg rispetto a placebo (rispettivamente 43,1% e 47,4% contro 37,7%). In pazienti che non erano in terapia con quei farmaci l’incidenza di episodi ipoglicemici è stata bassa, con percentuali lievemente superiori osservate con Canagliflozin 100 mg e 300 mg rispetto a placebo (rispettivamente 6,7% e 4,8% contro 3,2%); un paziente nel gruppo Canagliflozin 100 mg ha avuto un episodio ipoglicemico grave (1,7%). Canagliflozin è un inibitore sperimentale del cotrasportatore sodio-glucosio di tipo 2 (Sglt2) per il trattamento di pazienti con diabete di tipo 2. I reni di chi è affetto da diabete di tipo 2 riassorbono nell’organismo maggiori quantità di glucosio rispetto ai non-diabetici e ciò può contribuire ad aumentare la glicemia. Canagliflozin blocca il riassorbimento del glucosio da parte dei reni, aumentandone l’eliminazione e riducendo la glicemia. Il programma mondiale di studi clinici di Fase Iii su Canagliflozin, che ha arruolato 10.285 pazienti in nove studi, è il maggior programma di sviluppo in fase finale di un farmaco sperimentale per la terapia del diabete di tipo 2 ad oggi presentato alle autorità regolatorie. Il programma ha valutato sicurezza ed efficacia di Canagliflozin sull’intera gamma dei pazienti con diabete di tipo 2, dai pazienti adulti a cui vengono indicati solamente dieta e attività fisica, a quelli che necessitano di terapia insulinica per mantenere la glicemia sotto controllo, e in tre vasti studi su particolari popolazioni di pazienti: pazienti anziani con diabete di tipo 2, pazienti con diabete di tipo 2 e concomitante declino della funzionalità renale di grado moderato, e pazienti con diabete di tipo 2 che hanno sviluppato o sono a maggior rischio di sviluppare malattie cardiovascolari.  
   
   
OBESITY DAY: FORTE L’IMPEGNO DELLA REGIONE UMBRIA SUL FRONTE DELLA PREVENZIONE E DELLA CURA  
 
 Perugia, 10 ottobre 012 – Le strategie regionali rispetto alla cura e alla prevenzione dell’obesità nonché al trattamento di questo problema di salute, con un focus particolare sulle innovazioni in ambito chirurgico, saranno oggetto di un seminario organizzato dall’Azienda Ospedaliera di Terni dal titolo “Obesity Day: dieta, genetica e chirurgia”, che si tiene oggi 10 ottobre, a Terni, con inizio alle ore 8,30, nella Sala delle Conferenze dell’Ospedale Santa Maria in Viale T. Di Joannuccio. L’iniziativa rientra tra gli appuntamenti programmati nell’ambito dell’Obesity Day, promossa dall’Adi, Associazione Italiana di Dietetica e Nutrizione Clinica, dal titolo “Non divieti, ma scelte consapevoli”. In occasione della giornata dedicata al tema la Direzione regionale Salute, Coesione sociale e Società della conoscenza della Regione Umbria, avvalendosi degli aggiornamenti sistematici offerti dal sistema di sorveglianza Passi, anticipa i più recenti dati epidemiologici relativi alla diffusione nella popolazione umbra delle condizioni di soprappeso e di obesità. Lo Studio Passi in particolare mette in evidenza che in Umbria, nel 2011, il 32 per cento degli adulti di 18-69 anni risulta in sovrappeso e il 10 per cento risulta obeso: complessivamente quindi più di quattro persone su dieci risulta essere in eccesso ponderale. Una condizione, questa, che cresce al crescere dell’età ed è più frequente negli uomini, tra le persone con più bassi livelli d’istruzione, tra quelle economicamente più svantaggiate e tra quante presentano comportamenti di tipo sedentario anche se, nella nostra regione negli ultimi anni sembra diminuire la percentuale delle persone che non svolgono attività fisica in modo adeguato. I “sedentari” infatti, sono meno di un quarto delle popolazione compresa tra i 18 e i 69 anni. Per contrastare con efficacia i danni che possono derivare alla salute dall’essere in soprappeso o addirittura obesi, in Umbria il Servizio Sanitario regionale sta lavorando, già da alcuni anni, in due distinte direzioni: da una parte, sul fronte della prevenzione attraverso la promozione di un corretto rapporto con il cibo e di una sana attività fisica in collaborazione con la Scuola, i Comuni ma anche attraverso l’opera sistematica di professionisti quali i pediatri di libera scelta e i medici di medicina generale che svolgono un’accurata attività di sostegno e, dall’altra, prendendosi cura delle persone che hanno già problemi di obesità attraverso l’offerta di percorsi terapeutici innovativi. Tra questi, la presa in carico del paziente da parte di equipe multiprofessionali. E’ il caso del Centro universitario “Curiamo” di Perugia, del Centro “Dai” (Disturbi da Alimentazione Incontrollata) della Asl n. 2 con sede a Città della Pieve e del “Cmo” (Centro Multidisciplinare per lo studio e la terapia dell’Obesità) dell’Azienda Ospedaliera di Terni.  
   
   
OSPEDALE PEDIATRICO MEYER IMMUNODEFICIENZE, RARE MA NON TROPPO IL SISTEMA IMMUNITARIO È ANCHE ARTEFICE DI MALATTIE COMUNI. E’ UNA DELLE NOVITÀ DEL MEETING INTERNAZIONALE ESID A FIRENZE  
 
 Firenze, 10 ottobre 2012 - Immunodeficienze, rare ma non troppo. Gli ultimi e più recenti studi stanno infatti evidenziando come il sistema immunitario sia artefice anche di tante malattie comuni. L’immunologia sempre più sta assumendo un ruolo di chiave di volta per comprendere il meccanismo di tante patologie e nuovi geni vengono via a via scoperti: ora sono noti 9 nuovi geni, responsabili di difetti immunologici. Sono queste le più importanti novità emerse dal congresso delle European Society for Immunodeficiencies (Esid) concluso con successo alla Fortezza da Basso a Firenze. L’italia ha ospitato il congresso della società internazionale più influente nel campo delle malattie congenite del sistema immunitario, presieduta dal Prof. Amos Etzioni, che si svolge ogni due anni nei Paesi a maggiore vocazione scientifica. Per tre giorni quasi 2.000 tra ricercatori e maggiori esperti mondiali, provenienti da tutti i continenti, si sono confrontati per capire se il sistema immunitario sia la chiave di volta della medicina comune. Ma questo congresso ha avuto un’altra novità in serbo. A presiedere l’autorevole Meeting medico-scientifico è stata una giovane ricercatrice di 38 anni dell’Università di Firenze che lavora come pediatra presso l’Azienda Ospedaliero Universitaria Meyer: Eleonora Gambineri che, a dispetto della sua età, vanta un curriculum di rilievo internazionale. Vincitrice del Premio “Giovani Ricercatori” del Meyer Eleonora Gambineri ha già al suo attivo una research fellowship alla University of Washington a Seattle (Usa) presso il laboratorio di Hans Ochs, uno dei maggiori esperti mondiali di immunodeficienze primitive e diagnosi molecolare di queste malattie. Un appuntamento importantissimo per Firenze, testimoniato anche dalle Autorità che vi presenzieranno: tra queste da segnalare le presenze del prof. Alberto Tesi, Rettore dell’Università di Firenze e del prof. Orlandini, per conto del preside della Facoltà di Medicina dell’Ateneo fiorentino. Le novità medico scientifiche. Spesso quando si parla di Immunodeficienze primitive, le si associa a uno spettro di malattie rare o rarissime. Ma è proprio così? Gli ultimi studi in materia, in realtà, hanno dimostrato una vera e propria esplosione di nuovi difetti genetici che delineano meglio la funzione del sistema immunitario. Le ricerca hanno evidenziato come il sistema immunitario sia spesso artefice di tante malattie comuni. Scoperte che sta rivoluzionando il modo di considerare le immunodeficienze. “Grazie al sequenziamento di massa ogni giorno viene dato un nome ed un cognome alle malattie rare dell´immunità _ spiega il Presidente Esid, Amos Etzioni professore di Pediatria da Israel _ Infatti le ultime scoperte fanno notare come le malattie infettive non siano solo casuali, ma dovute spesso a difetti genetici del sistema immunitario che predispongono alla malattia". Pertanto, grazie in particolare agli studi dello scienziato Jean Lauren Casanova direttore di un laboratorio a New York e a Parigi e precedente presidente dell´Esid, i deficit congeniti del sistema immunitario non sono solo malattie severe e spesso letali per infezioni multiple e disseminate, ma anche malattie più comuni e di minore gravità. “La ricerca - prosegue la Presidente del Meeting fiorentino _ ha scoperto che nelle persone adulte alcune infezioni si sviluppano più frequentemente di altre (virali, fungine ecc) o che fanno fatica a guarire da quelle infezioni. Nei pazienti adulti l´organismo può produrre auto-anticorpi contro proteine importanti per il corretto funzionamento del sistema immunitario come ha illustrato il Prof. Steve Holland dall´Nih di Bethesda, Usa, che ha aperto il congresso con una lettura magistrale. Ma immunodeficienza non significa solo maggiore suscettibilità alle infezioni. E’ il caso di quei pazienti che non hanno problemi infettivi importanti ma sviluppano tumori del sangue. La ricerca ha dimostrato che i difetti rari del sistema immunitario possono essere la causa precisa di malattie oncologiche comuni del sangue. Era noto che le immunodeficienze predisponevano allo sviluppo di forme tumorali, aumentando quindi la suscettibilità. Gli studi che vengono presentati ora a Firenze confermano questa tesi. Recenti studi hanno evidenziato come la correlazione tra mutazioni genetiche di proteine importanti al funzionamento del sistema immunitario e lo sviluppo nel tempo d leucemie e linfomi. La persona che ha quella mutazione ha una probabilità estremamente alta di sviluppare un tumore. La presidente, giovanissima immunologa di rilievo internazionale. Eleonora Gambineri ha 38 anni, è fiorentina. Si è laureata in Medicina a Firenze nel 1999 con il Prof. Alberto Vierucci. Dal 2001 al 2003 la dr.Ssa Gambineri ottiene una research fellowship alla University of Washington a Seattle, Us nel laboratorio di Hans Ochs uno dei maggiori esperti mondiali di immunodeficienze primitive e diagnosi molecolare di queste malattie. La giovane ricercatrice nel 2006 si specializza in Pediatria a Firenze e dal 2006 al 2008 frequenta il master in Immunologia Pediatrica a Roma Tor Vergata. Suo campo di ricerca sono le immunodeficienze primitive, malattie rare, con particolare attenzione alle malattie autoimmunitarie congenite (disregolazione immunitaria), ossia quando il sistema immunitario impazzisce e attacca l´organismo. Grazie ai suoi studi Eleonora Gambineri ottiene 2 grant Telethon dal 2004 ad oggi, 2 grant Miur di cui 1 Giovani Ricercatori per fare ricerca sull´argomento. Inoltre grazie al progetto Giovani Ricercatori dell´Ospedale Meyer ha avuto l´ oppotunita´ di trascorrere un anno (2009-2010) in Inghilterra presso l´unita pediatrica di trapianto di midollo osseo del Great North Children´s Hospital di Newcastle upon Tyne centro specializzato nel trapianto delle malattie rare del sistema immunitario. Nel 2011 viene selezionata dal Comitato Scientifico Internazionale dell’Aou Meyer nel Programma Giovani Ricercatori, grazie a questo riesce a perfezionare i suoi studi nei maggiori centri internazionali e nel 2012 è vincitrice del Premio Giovani Ricercatori bandito dal Meyer. Dal 2004 è membro attivo dell´Esid e dal 2006 membro del Direttivo, prima come responsabile dell´Esid Junior working Party (a cui ha anche contribuito alla fondazione avvenuta nel 2004) e poi come tesoriere, carica che ancora riveste. Grazie al suo attivo contributo nella comunità internazionale delle immunodeficienze ha instaurato collaborazioni in tutto il mondo. Un “parterre” di scienziati internazionali. Il Meeting Esid già alla sua apertura ha registrato partecipazioni di grande rilievo. Alla cerimonia di apertura ha partecipato il Prof. Alain Fisher, direttore del dipartimento di Immunologia Pediatrica dell´ospedale Necker di Parigi ed illustre esperto mondiale che per oltre 30 anni ha contribuito all´identificazione di nuove immunodeficienze primitive e a cure innovative. Il Prof. Fischer ha ricevuto il premio "Honorary Esid lifetime achievement" per il suo contributo eccellente ed insostituibile nel settore. All’evento ha presenziato anche il Prof. Luigi Notarangelo dell’Harvard University di Boston e componente del Comitato Scientifico Internazionale del Meyer che ha presieduto un workshop dedicato allo sviluppo di approcci innovativi per lo studio di tali malattie che prevedono la riprogrammazione di cellule già differenziate (es. Cellule della cute) verso cellule staminali pluripotenti capaci di diventare altri tipi di cellule (es. Cellule del sangue). Tale approccio apre interessanti prospettive per capire la patogenesi di malattie rare e quindi potenziali nuove prospettive terapeutiche.  
   
   
II WORKSHOP NAZIONALE SUI COSTI STANDARD IN SANITA´ 18 OTTOBRE 2012 IRCCS CASA SOLLIEVO DELLA SOFFERENZA IN SAN GIOVANNI ROTONDO (FG)  
 
 San Giovanni Rotondo (Fg), 10 ottobre 2012 - Efficienza ed economicità gestionale saranno al centro del Ii workshop nazionale sui costi standard in sanità organizzato giovedì 18 ottobre dal N.i.san, il primo network italiano per la condivisione dei costi standard, in stretta collaborazione con Federsanità - Anci, presso l’Irccs Casa Sollievo della Sofferenza in San Giovanni Rotondo (Fg). “Sarà un incontro – spiega Adriano Lagostena, Coordinatore del N.i.san e Direttore Generale dell´Ospedale Galliera di Genova – ricco di novità, frutto dell´inteso lavoro svolto nel corso dell´anno dal network. Presenteremo infatti i costi standard relativi alle attività di ricovero del 2010, al momento gli unici valori di riferimento a livello nazionale, validati sul campo dalle 23 aziende sanitarie consorziate rappresentative di 12 regioni, che consentono di ottimizzare le strategie di risparmio garantendo l´efficienza dell´attività. Il Nisan – continua Lagostena – costituisce oggi la banca dati più significativa e aggiornata con oltre un milione e 600mila episodi di ricovero". Ma non finisce qui. Nella seconda sessione dell´incontro verranno presentate due novità assolute in campo nazionale: i costi standard della funzione amministrativa prodotti in fase pilota dall´ Ospedale Galliera di Genova e dall´Azienda Ospedaliera di Padova e i primi risultati su alcune linee di trattamento (pazienti cronici) del progetto sulla determinazione degli Hrg - Health Research Group - realizzato dall’Azienda Ulss n. 18 di Rovigo. “Il N.i.san– dichiara Lagostena – nasce nel 2009, ma i dati elaborati, attraverso il metodo Hospital Patient Costing (Hpc), partono dal 2007. Una mole di informazioni “intelligenti” e utili, oggi come non mai in piena spending review, sia all´azienda che può attuare i correttivi necessari, sia a livello istituzionale per la formulazione del sistema tariffario nazionale”. Concluderà la mattinata di lavori l´intervento di Angelo Lino Del Favero, Presidente di Federsanità-anci e Direttore Generale della Azienda Ospedaliera Città della salute e della scienza di Torino che afferma: “Il Nisan per noi significa un’opportunità e un impegno concreto a promuovere e sviluppare dei costi standard che partono delle concrete esperienze aziendali e fissano dei modelli di riferimento per le best practice . L´applicazione dei costi standard comporterà un salto di qualità per l’intero sistema, in termini di una più adegiata allocazione delle risorse e introdurrà il principio del benchmarking come stimolo a migliorare qualità ed efficienza del sistema”. Il Workshop troverà una sua prosecuzione naturale - nel pomeriggio del 18 ottobre e in tutta la giornata del 19 - con il “Convegno sulle tecniche Lean” e la loro applicazione in campo sanitario, organizzato da l´Irccs Casa Sollievo della Sofferenza e promosso dalla Salth (Scientific Association for Lean Thinking). Un approfondimento che intende fornire ulteriori elementi di riflessione, spunti e strumenti di intervento per l´ottimizzazione gestionale e la lotta agli sprechi. Programma Ii Worshop Nazionale Sui Costi Standard www.Galliera.it/files/documenti/congressi/workshop%20costi%20standard%20-%20brochure.pdf  Programma Convegno Sulle Tecniche Lean http://www.Operapadrepio.it/contenuti/ospedale/pdf/loc_lean.pdf  La partecipazione all’evento è gratuita, previa iscrizione obbligatoria tramite scheda on-line: www.Portal.federsanita.it/2012/07/11/2-convegno-annuale-n-i-san/    
   
   
CORSO: "I RISCHI PSICOSOCIALI E LE PATOLOGIE CORRELATE NELLE PROFESSIONI DI CURA"  
 
Bolzano, 10 ottobre 2012 - Iniziativa formativa della Scuola "E. Levinas" di Bolzano sul tema: "I rischi psicosociali e le patologie correlate nelle professioni di cura". Le iscrizioni sono aperte sino all´11 ottobre 2012. Sono aperte sino all´11 ottobre le iscrizioni al corso della Scuola per le professioni sociali in lingua italiana "Levinas" di Bolzano sul tema "I rischi psicosociali e le patologie correlate nelle professioni di cura. Come gestire lo stress ed il Burnout" che si svolgerà il 25 e 26 ottobre, dalle 9.00 alle 18.00, presso la sede della scuola in via Angela Nikoletti,1 a Bolzano. Al personale che opera nei servizi socio-sanitari viene spesso richiesto un intenso coinvolgimento con i pazienti. Tali operatori si trovano più o meno consciamente ad usare abilità relazionali che li mettono a dura prova. Lo stress che sperimentano logora emotivamente e può condurre alla sindrome del Burnout. Il corso vuole offrire ai partecipanti una opportunità per approfondire la conoscenza delle cause, la dinamica e le conseguenze dello lo stress e della sindrome del burnout sul clima organizzativo, sulla produttività del singolo e del gruppo operativo nel suo complesso ed i possibili interventi. Per iscrizioni rivolgersi: Segreteria Formazione Continua, Scuola Provinciale per le Professioni Sociali "E. Levinas", Piazza Angela Nikoletti, 1 Bolzano, tel. 0471/440900. È possibile inoltre iscriversi on line al seguente indirizzo: www.Sociale-levinas.fpbz.it   
   
   
CROCIERA MSC ORCHESTRA: IL MEYER IDENTIFICA I 4 CASI DI MENINGITE IN 2 ORE CON IL PROPRIO METODO INNOVATIVO LA METODICA È MOLTO PIÙ RAPIDA E PIÙ SENSIBILE DEI METODI COLTURALI STANDARD, PERCHÉ CERCA DIRETTAMENTE IL DNA E NON RICHIEDE LA PRESENZA DI GERMI VIVI NEL CAMPIONE BIOLOGICO  
 
 Firenze, 10 ottobre 2012 - A identificare in un paio di ore i 4 casi di meningococco sulla nave da crociera Msc Orchestra è stato il laboratorio di Immunologia dell´Azienda ospedaliero Universitaria Meyer di Firenze. Presso questo laboratorio è a disposizione una nuova metodica di biologia molecolare. La metodica è molto più rapida e più sensibile dei metodi colturali standard, perché cerca direttamente il Dna e non richiede la presenza di germi vivi nel campione biologico. Questo è fondamentale non solo per iniziare al più presto una corretta terapia ma anche per effettuare al più presto, quando necessario, la profilassi a tutte le persone che potrebbero essere state contagiate. Il metodo molecolare utilizzato dal Laboratorio di Immunologia del meyer consente di determinare nello stesso brevissimo lasso di tempo anche il sierotipo del germe che ha causato l´infezione (ad es. Tipo B, C o altri per il meningococco). In questo modo si ottengono informazioni fondamentali sulla diffusione delle malattie e sul tipo di vaccino più idoneo per combatterle. Questa metodica, brevettata da ricercatori dell´Azienda ospedaliero universitaria Meyer (Azzari, Resti Moriondo) è attualmente disponibile nei laboratori più avanzati. Già dal 2007 il Ministero della Salute ha deciso di migliorare la possibilità di diagnosi delle infezioni batteriche invasive mediante l’utilizzo di questa tecnologia, ha incaricato l’Ospedale pediatrico Meyer di effettuare l’attività diagnostica per tutta Italia e di diffondere la conoscenza delle tecniche presso i vari laboratori regionali.  
   
   
SPORT PARALIMPICO, GRANDE FESTA IN REGIONE LOMBARDIA  
 
Milano, 10 ottobre 2012 - La grande festa dello sport paralimpico fa il bis in piazza Città di Lombardia. Dopo il battesimo in Regione dell´evento nazionale avvenuto lo scorso anno, la Giornata nazionale dello sport paralimpico torna per la settima edizione a Milano giovedì 11 ottobre dalle ore 9.30 alle 16. Lo fa con tante novità e la firma odierna di una convenzione tra la Regione Lombardia e il Comitato italiano paralimpico (Cip) sul sostegno allo sport per disabili. Tra le novità di quest´anno la mattinata non-stop dedicata agli studenti lombardi all´interno dell´Auditorium della Regione, mentre all´esterno, nel piazzale, l´allestimento di una pista di atletica per non vedenti, di un campo da bocce, la possibilità di navigare su una barca a vela con simulatore e, infine, la diretta su Sky Sport24 Hd. Il tutto in un grande palinsesto sportivo con 28 attività riservate ai ragazzi con disabilità fisica, sensoriale e intellettiva sotto la supervisione della Protezione civile. Regione Con Cip E Coni - A Palazzo Pirelli c´è stata la presentazione della manifestazione, che a Milano avrà luogo a Palazzo Lombardia e, contemporaneamente, in altre nove città italiane, tra cui Roma, Caserta, Brindisi e Cagliari. Sono stati il presidente della Regione Lombardia Roberto Formigoni, l´assessore allo Sport e Giovani Luciana Ruffinelli e l´assessore alla Protezione civile, Polizia locale e Sicurezza Romano La Russa a illustrare ai media la kermesse assieme al presidente del Cip Lombardia Pierangelo Santelli e al presidente del Coni Lombardia Pierluigi Marzorati. 2.300 Studenti Da Tutta La Lombardia - Regione Lombardia darà il benvenuto a 2.300 studenti provenienti da tutte le province che, dalle 9.30 alle 12.30, saranno presenti nella piazza coperta. "Siamo molto lieti - ha spiegato Formigoni - di ospitare la Giornata nazionale dello sport paralimpico, che finalmente si è guadagnato l´attenzione che meritava per i valori che esso esprime e per il richiamo fortissimo che genera". Dopo il successo di Londra 2012 "vogliamo tenere i riflettori accessi, affinché lo sport paralimpico non torni in un cono d´ombra, ma continui a essere all´attenzione di tutti". Sport Come ´Dovere Civico´ - Fu proprio Formigoni, lo scorso anno, a scendere in piazza assieme ai ragazzi per fare festa allo sport paralimpico: "La pratica sportiva non deve essere più concepita come un optional - ha proseguito il presidente -, ma in qualche modo dovrebbe cominciare ad essere vista come un dovere civico. Ciascuno di noi dovrebbe entrare nell´ordine d´idee di svolgere una pratica sportiva per mantenersi in forma e in salute. È un dovere che compete a tutti noi e che è possibile fare, dal momento in cui vediamo persone con disabilità dedicarsi anima e corpo alla pratica sportiva. Per questa ragione ringraziamo tutti i disabili che praticano lo sport per la testimonianza d´impegno che ci danno". Le 28 Discipline In Programma - La manifestazione - presentata da Claudio Arrigoni e Ivan Borserini - sarà dedicata durante la mattina (9.30-12.30) agli studenti, mentre il pomeriggio (13-16) sarà riservata ad associazioni, gruppi e ospiti di strutture protette. Ci sarà spazio per le discipline riservate alla disabilità fisica (come ad esempio l´arrampicata, il basket in carrozzina, il calcio balilla, l´handbike, la scherma in carrozzina, il tennis da tavolo), per quelle dedicate alla disabilità sensoriale (arrampicata sportiva, calcetto, tiro con carabina a infrarossi, scherma) e alla disabilità intellettiva e relazionale (bocce, basket, tennis, calcetto). Dai Disabili Un Grande Esempio - È stata l´assessore Ruffinelli a richiamare l´immagine di Alex Zanardi, pilota e atleta paralimpico, testimonial della Giornata nazionale dello sport paralimpico: "Dall´immagine di Zanardi che solleva la bicicletta s´irraggiano una forza, una gioia e un entusiasmo che sono esemplari. Questa energia rappresenta un modello per chiunque di noi si avvicini allo sport". Coinvolgendo 2.300 ragazzi, la manifestazione organizzata in piazza Città di Lombardia sarà "una sorta di incontro tra il mondo di chi fa sport con disabilità e di chi non fa sport. Gli atleti disabili faranno da guida e dimostreranno come ci si può avvicinare allo sport". Protezione Civile Per L´evento - Ad assicurare la buona riuscita della manifestazione, allestendo la piazza, collaborerà la Protezione civile. "Si tratta di un evento importante, un´iniziativa lodevole, che paradossalmente assumerà un valore aggiunto soprattutto per le persone normodotate, spesso troppo prese da se stesse, dai loro capricci e personalismi - commenta l´assessore La Russa -. Vedere e toccare con mano le difficoltà di persone disabili, che, allo stesso tempo, affrontano la vita con entusiasmo, sarà un esempio illuminante per tutti noi, al fine di comprendere come molte volte le nostre difficoltà sono davvero poca cosa rispetto alle problematiche che queste persone devono affrontare quotidianamente". Al termine della presentazione della Giornata nazionale dello sport paralimpico l´assessore regionale allo Sport e Giovani Luciana Ruffinelli e il presidente del Cip (Comitato italiano Paralimpico) Pierangelo Santelli hanno firmato una convenzione per l´attuazione di iniziative a favore della diffusione dell´attività sportiva fra i giovani disabili. Soddisfazione per la sottoscrizione è stata espressa anche dal presidente della Regione Lombardia Roberto Formigoni. "Il tema della disabilità mi sta particolarmente a cuore - ha detto il presidente - ed è al centro delle politiche che Regione Lombardia sta portando avanti da anni. Il nostro impegno è in continua evoluzione anche attraverso nuovi strumenti e collaborazioni rafforzate tra istituzioni. La sottoscrizione della convenzione di oggi, dedicata alla realizzazione di iniziative per favorire l´avvicinamento e la partecipazione dei giovani disabili alla pratica sportiva e per promuovere la formazione e l´aggiornamento dei dirigenti sportivi e degli operatori dello sport paralimpico, è una testimonianza concreta della nostra attenzione". Grazie alla convenzione sottoscritta, Regione Lombardia destinerà al Cip un contributo di 38.000 euro, a fronte di un costo di 53.000 euro, per la realizzazione di diversi progetti. "Con i fondi stanziati - ha spiegato l´assessore Ruffinelli - potremo erogare un contributo alle otto federazioni del Cip, fare attività di formazione, come i corsi per dirigenti sportivi Cip e per operatori delle federazioni e degli enti di promozione, finanziare il progetto Sportivamente Paralimpici, con azioni sportive e fornitura di materiale in almeno 12 istituti scolastici, e la Giornata Nazionale dello Sport Paralimpico di giovedì prossimo, per la quale metteremo a disposizione la nostra piazza Città di Lombardia. Un lavoro importante, che trova ulteriore concretezza nel fatto che il Cip, per la prima volta, è citato nel testo di riordino delle leggi sullo sport di Regione Lombardia, che sarà ratificato entro la fine del mese dal Consiglio regionale".  
   
   
CORTINA 2019: L´ATTIVITA´ DEL COMITATO ENTRA NEL VIVO.DOPPIO INCONTRO CON I PROPRIETARI DEI TERRENI E CON LE ASSOCIAZIONI DI CATEGORIA. FISSATO PER IL 24 UN INCONTRO PUBBLICO SULL´ESPERIENZA DI BORMIO E DELLA VAL DI FIEMME CON I MONDIALI DI SCI  
 
 Cortina, 10ottobre 2012 - Dopo le parole ecco i fatti: si è messa in moto la macchina organizzativa del Comitato Promotore Cortina 2019 per i Mondiali di Sci. Dopo gli incontri preliminari e l´assegnazione degli incarichi interni, infatti, si è svolto ieri il primo incontro operativo tra il Comitato e le categorie coinvolte nell´organizzazione. "Tutti i cortinesi" ha detto il sindaco e presidente del Comitato Andrea Franceschi "sono a pieno diritto stakeholders, ovvero portatori di interessi, dei Mondiali di Sci e come tali devono essere coinvolti e informati sulla candidatura e sulla grandissima occasione di sviluppo che rappresenta per la nostra Comunità". L´assegnazione dei Mondiali, ha proseguito il sindaco parlando ai proprietari dei terreni sui quali si disegneranno le nuove piste e si posizioneranno temporaneamente i cantieri "porterà vantaggi significativi ben al di là dell´evento sportivo. I servizi, le infrastrutture, la cultura imprenditoriale dei nostri giovani, nonché l´immagine di Cortina ´capitale degli sport invernali´ ne trarranno beneficio per molti anni a venire". Per questo, ha aggiunto nel secondo incontro della serata - quello riservato ad albergatori, commercianti, artigiani, rappresentanti delle Regole, del Consorzio Cortina Turismo della Tofana e Ista Spa e delle scuole di sci - "è importante che tutta la Comunità sia puntualmente informata e si faccia promotrice della candidatura". Tanto più, aggiunge Enrico Valle, membro del Comitato e delegato del consiglio direttivo per le relazioni Fis, che "questa volta sembra essere veramente quella buona". La Federazione Internazionale Sci, infatti, "ha apprezzato molto gli sforzi che Cortina sta facendo da anni per avere una bella Coppa del Mondo, ma negli ultimi anni con le varie candidature le relazioni si sono rafforzate e il clima è molto buono. E gli incontri a Zurigo - dai quali Valle è tornato pochi giorni fa - sono stati tutti positivi". Di fatto, Cortina non ha concorrenti di pari livello per l´assegnazione dei Mondiali 2019 e solo la percezione di una divisione a livello locale potrebbe pesare negativamente sul verdetto finale. "Per questo" ha concluso Franceschi "ora che l´organizzazione è partita a pieno regime e stiamo correndo la volata finale è essenziale che tutti capiscano l´importanza e l´utilità che un simile evento può rivestire per Cortina. La candidatura è un investimento che si ripagherà moltissime volte creando posti di lavoro, un enorme ritorno di immagine e oltre 500 milioni di contatti televisivi. Ma è anche l´occasione per ritrovarci come Comunità attorno ad un tema strategico da sviluppare assieme facendo gioco di squadra. Il primo passo, perciò, è capire esattamente cosa un Mondiale di Sci rappresenti e cosa possa significare per una località come Cortina. A tal fine, invito tutti all´incontro pubblico che si terrà al cinema Eden la sera del 24 ottobre, quando gli organizzatori dei Mondiali di Bormio e della Val di Fiemme racconteranno l´esperienza dei loro territori". Un´esperienza della quale fare tesoro per passare, ha concluso Franceschi "dalle parole ai fatti basandoci non su delle congetture, ma su dati precisi ed esperienze concrete sui quali costruire il successo di Cortina 2019”.  
   
   
LA XX EDIZIONE DELLA BTS IN PROGRAMMA IL 12 E 13 OTTOBRE GRANDI ADESIONI ANCHE PER QUESTA EDIZIONE SPECIALE, CHE FESTEGGIA IL VENTESIMO COMPLEANNO  
 
Montecatini Terme, 10 ottobre 2012 - La Borsa del Turismo Sportivo 2012 è pronta anche quest’anno ad offrire uno dei migliori servizi in ambito di turismo sportivo sul territorio italiano. La sua affidabilità e fidelizzazione è dimostrata dal numero dell’edizione, che tocca quota 20 e che oramai si attesta come appuntamento fisso del panorama delle borse turistiche. Presso lo Stabilimento Termale Tettuccio, in viale Verdi a Montecatini Terme, venerdì 12 e sabato 13 ottobre, gli operatori del settore potranno far conoscere le proprie offerte e gli enti avranno invece l’opportunità di promuovere il proprio territorio sotto il denominatore comune del turismo sportivo. Gli enti locali che hanno deciso di valorizzare, tramite Bts, di valorizzare e far conoscere il proprio territorio sono: Toscana, Sardegna, Sicilia, Umbria, Abruzzo, Basilicata, Stl-laspezia, Camera di Commercio di Como e Lecco, la Provincia di Agrigento con il progetto interregionale Sibit (Sustainable Interrgional Bike Tourism), www.Medinbike.com, Confcommercio, Pistoia insieme ad Apm Abetone e Consorzio Turistico Città di Pistoia. Ma la Borsa del Turismo sportivo va oltre l’aspetto nazionale e dimostra una grande internazionalizzazione che suffraga la tesi che vede Bts come una delle Borse del settore più importanti nel panorama turistico-sportivo: saranno infatti 15 le nazionalità dei buyer presenti, tra cui due extra europei come gli Usa e a Nuova Zelanda. Stesso discorso per gli on line che, oltre a presentare strutture del nostro territorio annoverano tre spagnoli come Hotelbeds, Laterooms e Privaliatravel. Come al solito non mancheranno i seminari e gli incontri, che tutti gli anni si dimostrano interessanti opportunità di crescita e confronto, finalizzati all’approfondimento di una tematica. Venerdì 12 ottobre ricco programma di convegni ed incontri che arricchiranno il già fitto workshop degli operatori: Ore 10.00 – Seminario: “Il Turismo Al Tempo Dei #Travelblogger”. Ore 11.30 - Seminario: “Brand Reputation: l’importanza dell’immagine e della reputazione come veicolo determinante per vendere ondine”. Ore 15.30 – Seminario: “Billboard Effect, le dinamiche più moderne per sfruttare la visibilità reperita mediante operatori on line”. Ore 17.00 – Il momento più importante tra gli eventi collaterali, dal momento che verranno ufficialmente presentati, agli ordini di figure autorevoli nel settore, i Mondiali di Ciclismo su Strada 2013, che avranno luogo il prossimo settembre proprio in Toscana. Il giorno successivo, sabato 13 ottobre, durante la mattina sono previsti altri interessanti incontri che si dipaneranno in queste modalità: Ore 9.30 – Seminario a cura dei Giovani Albergatori Federalberghi Toscana “Tripadvisor: minaccia e opportunità”. Ore 11.00 – Presentazione dei nuovi percorsi Nw a cura di Tettuccio Tour e di Promozione Albergatori Montecatini - Presentazione dell’ Urban Nordic Walking a cura di Gianfranco Bracci - Associazione Nordic Walking Italia. Ore 12.00 - Relazione a cura del Dott. Antonio Galassi, Direttore Sanitario delle Terme di Montecatini:”l’ambiente e il mezzo termale a supporto dell’Europa che invecchia”. Infine, proprio nella giornata di sabato, ed al termine della due giorni di evento, alle ore 15:00 partiranno i vari Educational Tour riservati agli operatori della domanda e così suddivisi: Tour N° 1 – Il Cilento; Tour N° 2 - Toscana : wellness, bici e enogastronomia; Tour N° 3 – Liguria: i parchi del Levante Ligure. “Questa edizione per me è un’edizione particolare,” ha dichiarato Dante Simoncini, Presidente di Bts “ed ovviamente mi gratifica particolarmente. Quando 20 anni fa pensai di far partire questo progetto, mai avrei pensato di trovarmi adesso con una delle manifestazioni di riferimento per quanto riguarda il settore del turismo sportivo in Italia. Ed a suffragare questa mia dichiarazione ci sono i numeri che annualmente registriamo con un feedback sempre più che positivo. La presenza poi, in questa edizione, di due buyer internazionali come Stati Uniti e Nuova Zelanda, rappresenta sicuramente un valore aggiunto.” Tutte le novità ed il programma completo sono visibili sul sito ufficiale della manifestazione www.Borsaturismosportivo.com    
   
   
NEL PARAPENDIO ON LINE ITALIA AI VERTICI DEL MONDO CON IL TORINESE PATRUCCO  
 
Torino, 10 ottobre 2012 - Pierandrea Patrucco, di Loranzè d´Ivrea (Torino), ha vinto per la seconda volta il campionato mondiale on line di parapendio biposto, cioè un parapendio con a bordo pilota e passeggero.. Le gare di parapendio e deltaplano in internet stanno riscuotendo grande successo tra gli appassionati di volo libero, favorite dalla tecnologia largamente diffusa, il Gps prima di tutto, e dalla possibilità di scegliere quando e dove volare. Infatti, la World Xcontest, come si chiama questo campionato mondiale, prevede che i piloti tra ottobre a settembre dell´anno successivo scelgano una o più zone di volo nel mondo, mettendo in rete le tracce Gps dei percorsi. Illimitato il numero dei voli, ma per le classifiche finali, compilate da un apposito software e suddivise in parapendio, deltaplano, tandem e singoli, maschili e femminili, contano solo i migliori sei. Nel caso di Patrucco e del suo passeggero Flavio Perona di San Maurizio Canavese (Torino) i voli che hanno portato la coppia al successo sono avvenuti con decollo da Fiesch e Riederalp in Svizzera e da San Giacomo e Santa Elisabetta in Piemonte. I due hanno percorso distanze comprese tra i 103 ed i 184 chilometri per ciascun volo con quote notoveli tra panorami mozzafiato. Al termine hanno superato Falko Felix Fischer, un tedesco che vive in Brasile dove ha anche volato, e gli ungheresi Arpad Detki e Norbert Varga, rispettivamente secondo, terzo e quarto in classifica. Alla competizione hanno partecipato 305 equipaggi. Pierandrea Patrucco è stato campione italiano di parapendio nel 1994 e nel 2001 ed aveva già vinto la Xcontest tandem nel 2010. Il volo in biposto in parapendio e deltaplano ha principalmente finalità didattiche, principali fruitori gli allievi che frequentano i corsi per il conseguimento dell´attestato di volo previsto dalla legge. Ma un numero ben più alto di passeggeri viene portato in volo dagli istruttori abilitati alla conduzione di questi mezzi per semplice gusto turistico. Una buona percentuale di costoro, provata l´ebbrezza del primo volo, passa ai corsi specializzati.