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Notiziario Marketpress di Mercoledì 13 Maggio 2015
SANITÀ IN UMBRIA; FIRMATO PROTOCOLLO PER LA VALORIZZAZIONE DELLE PROFESSIONI SANITARIE  
 
Perugia, 13 maggio 2015 – Ha come oggetto la valorizzazione delle professioni sanitarie, il protocollo d´intesa firmato stamani a Perugia dalla Regione Umbria e le organizzazioni sindacali, i collegi e le associazioni professionali della sanità. La firma del documento arriva a conclusione di un percorso che parte dal riconoscimento da parte della Regione Umbria della valenza strategica delle professioni sanitarie infermieristiche, tecniche della riabilitazione, della prevenzione, nonché della professione ostetrica, inquadrandole come risorsa per una nuova organizzazione dei processi di lavoro in ambito sanitario e individuando quale primaria area di intervento la valorizzazione dell´apporto delle professioni, incentivando ed estendendo il conferimento diretto di responsabilità per le distinte aree professionali attraverso l´istituzione di specifici servizi diretti da dirigenti provenienti dalle stesse aree. L´atto è stato firmato dalla presidente della Regione Umbria e dai rappresentanti di: Associazione Nazionale Dietisti (Maria Pia Angellotti); Associazione Italiana Fisioterapisti (Daniela Gaburri); Collegio Ip.as.vi Provincia di Perugia (Palmiro Riganelli); Collegio Ip.as.vi Provincia di Terni (Serenella Bertini); Collegio Provinciale Ostetriche Perugia (Luciana Bassini); Collegio Provinciale Ostetriche Terni(maria Antonietta Bianco); Collegio Interprovinciale Perugia –Terni Tecnici di Radiologia(massimo Angelini); Federazione Italiana Tecnici di Laboratorio Biomedico (Giuliano Bettelli); Unione Nazionale Personale Ispettivo Sanitario d´Italia - Tecnici della Prevenzione (Marco Gasperi); Federazione Logopedisti Italiani Umbria (Claudia Tomassi), e dai rappresentanti della Funzione Pubblica di Cgil (Vanda Scarpelli); Cisl (Michele Belladonna)e Uil(marco Cotone). La rappresentante della Regione Umbria ha voluto sottolineare l´importanza della firma del protocollo che rappresenta un atto di grande rilievo e riconosce alle professioni sanitarie un ruolo centrale nell´ambito del Servizio sanitario regionale, soprattutto in funzione dell´assistenza ai pazienti che potrà ulteriormente crescere nei suoi livelli di qualità ed appropriatezza. Al protocollo seguirà già entro il prossimo mese di settembre un atto di indirizzo della Giunta regionale a tutte le direzioni generali delle quattro aziende sanitarie per rendere concreta la nuova funzione delle professioni sanitarie nell´ambito della sanità regionale, anche in funzione della nuova organizzazione dipartimentale che è stata definita con l´atto sottoscritto oggi. E´ stato inoltre sottolineato come alla definizione di questo protocollo d´intesa si è giunti grazie all´ iniziativa che hanno assunto verso la Giunta regionale prima di tutto le rappresentanze delle organizzazioni professionali, sostenute in ciò anche dalle organizzazioni sindacali Cgil, Cisl e Uil. La Giunta regionale, per parte sua, ha accolto e condiviso le proposte avanzate dai rappresentanti dei Collegi e delle Associazioni professionali sanitarie. Tutti i rappresentanti delle professioni sanitarie hanno per parte loro ringraziato la Giunta regionale per la grande collaborazione e per aver condiviso i contenuti dell´accordo, non esitando a definire "storica" la sua firma perché riconosce pienamente le competenze delle diverse professioni che operano nel settore sanitario, che ora potranno essere meglio integrate con le professioni mediche. Grazie a questo protocollo, hanno aggiunto, si potrà realizzare una più intensa collaborazione finalizzata essenzialmente a migliorare ulteriormente la sanità regionale per accrescere la qualità dei servizi per i cittadini e per la sostenibilità del sistema nel suo complesso. In questo tutte le organizzazioni professionali sanitarie intendono dare il loro positivo e fattivo contributo. Per quanto riguarda i contenuti del protocollo esso, in attuazione della legge del 2000 e coerentemente con gli articoli 19 e 20 della legge regionale "11/2015", riconosce il potenziale contributo delle professioni sanitarie al miglioramento dei percorsi e dei livelli di qualità dell´assistenza. A tal fine la Regione ha stabilito di procedere, anche attraverso l´elaborazione di specifiche linee di indirizzo finalizzate, a realizzare nelle aziende sanitarie modelli organizzativi omogenei. Di conseguenza, attraverso il protocollo si intende costituire presso ciascuna Azienda sanitaria regionale i Servizi delle Professioni sanitarie con le funzioni di assicurare la qualità, l´efficienza e la gestione unitaria delle professioni sanitarie presenti nelle Aziende Sanitarie, nel rispetto delle funzioni individuate dai singoli profili professionali e dai codici deontologici e del personale di supporto alle professioni stesse; nonché di garantire da parte del personale infermieristico, ostetrico, tecnico-sanitario, della riabilitazione e della prevenzione la qualità, l´efficacia e l´efficienza tecnica ed operativa delle rispettive prestazioni professionali e delle attività del personale di supporto per offrire una risposta appropriata ai bisogni di salute del cittadino, in sintonia con le finalità dell´Azienda. Il sistema organizzativo delle professioni sanitarie, che sarà articolato su base dipartimentale, può essere modulabile in rapporto alla tipologia aziendale, alla dimensione aziendale, alla tipologia e alla dimensione e complessità dei servizi. Il Protocollo prevede, sin da subito, l´istituzione della Consulta Regionale della Professioni Sanitarie quale organismo di supporto alla pianificazione delle attività delle professioni sanitarie con le funzioni e l´obiettivo di collaborare alla determinazione delle linee di indirizzo per l´omogeneità degli interventi dei servizi sul territorio regionale, monitorare l´efficacia e la qualità degli stessi al fine di tutelare le esigenze del cittadino e di integrare professionalmente gli interventi degli operatori.  
   
   
SANITÀ IN CAMPANIA, STRUTTURA COMMISSARIALE: VIA LIBERA AI CONCORSI RISERVATI AI PRECARI. CIRCA MILLE POSTI IN 4 ANNI. OLTRE 2 MILA E 100 COMPLESSIVI.  
 
 Napoli, 13 maggio 2015 - La Struttura Commissariale alla Sanità della Regione Campania ha scritto alle Direzioni delle Aziende Sanitarie, invitandole a bandire le procedure concorsuali per titoli ed esami riservate al personale precario avente i requisiti di legge per la stabilizzazione, nel limite massimo del 50% delle risorse finanziarie destinate alle assunzioni relative agli anni 2015, 2016, 2017 e 2018. A concorso, scaglionati nel triennio, i primi 1000. Di questi, l’80% circa sono riservati ai sanitari, tra medici e gli infermieri, gli altri al personale amministrativo ai vari livelli. Con il Governo si lavora per aumentare il numero. Questi posti si uniscono alle 1.118 assunzioni decretate dal Commissario ad acta nel mese di marzo scorso per effetto della deroga parziale al blocco del turn over, in considerazione della valutazione positiva espressa dal Comitato Permanente per la verifica dei livelli essenziali di assistenza e a seguito del rispetto dell’obiettivo di risparmio realizzato dal Servizio Sanitario Regionale della Campania, che nel 2014 ha registrato un costo del personale inferiore di 350 milioni di euro circa al tetto previsto dalla normativa vigente. In totale, al momento sono oltre 2.100 i posti che verranno occupati nella sanità, tra sblocco parziale del turn over e stabilizzazione dei precari. La nota commissariale è stata emanata a seguito della pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale n. 94 del 23 aprile scorso del Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri che disciplina le procedure dirette alla stabilizzazione del personale precario negli enti del Servizio Sanitario Nazionale. Il Dpcm declina in modo particolare le fonti normative di riferimento, l’esatta individuazione dei destinatari e l’arco temporale di riferimento entro il quale definire le procedure in parola, prevedendo il termine finale al 31.12.2018. Il decreto, per il Commissariato ad acta, costituisce un passo concreto per offrire risposte precise alle aspettative di tutti quegli operatori che da tempo contribuiscono in modo decisivo ad assicurare i livelli essenziali di assistenza in una regione che da troppo tempo sopporta un crescente depauperamento delle dotazioni organiche. Alla luce di tale impianto normativo, la Struttura commissariale ritiene evidente la necessità, peraltro disciplinata nell’art. 4 dello stesso decreto, di procedere alla proroga dei contratti a tempo determinato fino al 31.12.2018 con il primario intento di non provocare soluzioni di continuità nell’erogazione dei servizi essenziali di assistenza e di consentire agli aventi diritto di continuare ad assicurare all’offerta sanitaria in Campania il loro know how nelle more della definizione delle procedure di stabilizzazione. Tale direttiva, del resto, risulta in stretta continuità con gli indirizzi già dettati in materia sulla proroga dei contratti dei precari al 31.12.2016. La Struttura Commissariale avvierà i necessari processi di concertazione e monitoraggio sullo stato di applicazione delle procedure concorsuali e sul loro avanzamento.  
   
   
PER IL PRESIDENTE OLIVERIO OCCORRE: “ RIORGANIZZARE E RIQUALIFICARE LA RETE OSPEDALIERA ED I SERVIZI. COSENZA AVRÀ UN NUOVO OSPEDALE HUB.”  
 
Catanzaro, 13 maggio 2015 - Il Presidente della Regione Mario Oliverio, intervenuto ad una iniziativa organizzata da Csv e Ipasvi a Cosenza, in occasione della Giornata internazionale dell’Infermiere, dedicata al tema "Infermieri e volontari" ha , tra l’altro dichiarato: “ Siamo all’inizio di un percorso che vedrà più soggetti in campo, per le diverse responsabilità, teso a rimettere in piedi un sistema sanitario degno di questo nome. Occorre procedere alla riorganizzazione e alla riqualificazione della rete ospedaliera e dei servizi territoriali. E´ in fase avanzata la progettazione dei nuovi ospedali della Sibaritide, di Vibo e della Piana di Gioia Tauro. Entro l´autunno saranno aperti i cantieri con l´inizio dei lavori. E´ venuto il momento di lanciare un concorso di idee per il nuovo ospedale di Cosenza. E’ mia intenzione- ha proseguito- avviare nei prossimi mesi le procedure per la progettazione e la realizzazione del nuovo ospedale hub di Cosenza. La struttura ospedaliera dell´Annunziata ha svolto nei decenni un ruolo importante per una grande provincia come è quella di Cosenza e per l´intera Calabria. Ora è divenuta assolutamente stretta ed inadeguata per l´organizzazione di servizi e prestazioni sanitarie a cui deve assolvere una struttura ospedaliera hub sulla quale si riversa la domanda di oltre il 40 per cento della regione. Nei prossimi giorni presenteremo formalmente la proposta per il nuovo ospedale hub a Cosenza e indicheremo il percorso che intendiamo seguire. Il nostro obiettivo è di realizzare una struttura moderna, con servizi avanzati, tecnologie di avanguardia e prestazioni da porre al servizio della cura della salute dei cittadini calabresi. Una struttura che deve essere un punto di forza nel progetto di riqualificazione del sistema sanitario regionale e deve saper interagire con il resto delle strutture ospedaliere ed universitarie, di ricerca e con il territorio. Negli scorsi anni la gestione del piano di rientro ha avuto carattere contabilistico, ragionieristico e ciò, se ha determinato il rientro di parte del debito, ha anche avuto ad effetto e conseguenza l´indebolimento dell´intero sistema e l´innalzamento della mobilità passiva, con un incremento della spesa che la nostra Regione paga ad altre Regioni per la cura dei nostri concittadini che si spostano fuori. Siamo la regione che più ricorre all´esterno. La curva è in crescita: dal 2010, anno di inizio della gestione commissariale del piano di rientro, al 31 dicembre 2014, il costo per la mobilità passiva, ovvero l´emigrazione per la salute, è passato da 236 a 260 milioni di euro. Una spirale negativa via via cresciuta che ha portato i servizi ospedalieri nell´assoluta inadeguatezza, quando non nel degrado. Bisogna spezzare questa spirale attraverso il rafforzamento dei servizi sanitari, nel quadro di una programmazione reale ed adeguata.È in via di definizione il quadro dei servizi territoriali - ha detto ancora il presidente della Regione - rispondente ad un dato su tutti gli altri: la cura della salute in prossimità, perché il primo riferimento deve essere il territorio e da questo bisogna partire. Anche nella nostra regione deve trovare cittadinanza la prevenzione, un terreno su cui investire molto e lavorare per portare ad un dato fisiologico la mobilità passiva. I calabresi che vanno fuori devono farlo per libera scelta, non perché costretti. Cambiare passo è divenuto oggi indispensabile, e questo implica l´affermare la meritocrazia. Niente spazio per la clientela e le pacche sulle spalle; dovrà vigere la responsabilità e questo criterio ad orientare le scelte. Il percorso di riqualificazione dovrà puntare anche sulla formazione di giovani professionisti. In questa direzione investiremo per consentire ai nostri giovani di esprimere i propri talenti e di utilizzare opportunità oggi compresse da una assurda impostazione del numero chiuso nelle specializzazioni. Pensiamo di utilizzare risorse del Fse per un programma di formazione che consenta alla nostra Università di Medicina di sfornare una nuova leva di professionisti da utilizzare nelle nostre strutture sanitarie. In tal senso va riscritta la convenzione fra la Regione e l´Università, relativa alla formazione. Lo sblocco del turnover che consentirà le assunzioni di circa 400 unità, medici, infermieri e operatori sanitari e tecnici, permetterà anche di avviare contestualmente la stabilizzazione di tanti precari che ai fini della aggiuntività del personale necessario non inciderà perché già a carico della spesa sanitaria.” Parlando del volontariato, il presidente Oliverio ha rimarcato come “in questi anni un ruolo importante di supplenza è stato svolto proprio dal volontariato a cui va il nostro sincero ringraziamento perché ha il merito di aver concorso attivamente a garantire in molti casi i servizi.” Riferendosi, infine, alla importante figura professionale dell´infermiere ha stimato come questa dia “ un contributo importante, perché i migliori edifici partono da buone fondamenta.”  
   
   
TRENTO: COMPARTECIPAZIONE ALLA SPESA SANITARIA: ARRIVANO I TICKET SULLE RICETTE  
 
Trento, 13 maggio 2015 - Un euro di ticket per le ricette di assistenza farmaceutica convenzionata e un mini ticket di tre euro, rispetto ai 10 indicati dalla norma nazionale, per le ricette riguardanti le prestazioni di assistenza specialistica. È questo in sintesi il contenuto delle due deliberazioni assunte oggi dalla Giunta provinciale, su proposta dell´assessora alla salute e solidarietà sociale. Le ricette, sia specialistiche che farmaceutiche prodotte in Trentino nel corso del 2014 sono state poco meno di 6,5 milioni. Va segnalato che per le prestazioni specialistiche vengono salvaguardate le esenzioni attualmente già in essere, inoltre il provvedimento sarà oggetto di monitoraggio: secondo quanto richiesto dalla Quarta Commissione permanente del Consiglio provinciale, ogni sei mesi si verificherà l´incidenza della quota aggiuntiva sui nuclei familiari, al fine di introdurre eventuali correttivi. Per le prestazioni farmaceutiche sono invece previste esenzioni relative a invalidi, persone affette da malattie croniche, invalidanti e rare. Ricette Farmaceutiche Quanto è dovuto - Una quota fissa di 1 euro - Dove si applica - Per ogni ricetta di assistenza farmaceutica convenzionata (in altre Regioni la quota fissa è dovuta per ogni confezione di farmaco) Da quando - A partire dal 1° giugno 2015 - Chi è soggetto - Tutti gli assistiti ad eccezione degli esenti, ossia: a.Invalidi vittime di atti di terrorismo e famigliari; b.Invalidi di guerra con pensione diretta vitalizia; c.Soggetti affetti da malattie croniche e invalidanti limitatamente ai farmaci correlati; d.Soggetti affetti da malattie rare limitatamente ai farmaci correlati; e.Soggetti sottoposti a terapia del dolore ed ossigenoterapia; f.Invalidi civili, invalidi civili minori di 18 anni, ciechi assoluti o con residuo visivo non superiore a 1/10, sordomuti, grandi invalidi del lavoro e invalidi per servizio 1^ categoria; g.Danneggiati da vaccinazioni obbligatorie, trasfusioni e somministrazioni di emoderivati. Numero ricette 2014 - Le ricette farmaceutiche prodotte in Trentino nel corso del 2014 sono state circa 4,5 milioni, di queste 1 milione quelle esenti per patologia Ricette Specialistiche Quanto è dovuto - Viene introdotto un mini ticket, ovvero una quota fissa di 3 euro (rispetto ai 10 richiesti dalla legge nazionale 296/2006) Dove si applica - Per ogni ricetta di prestazioni di assistenza specialistica ambulatoriale, di diagnostica per immagini e di laboratorio erogata dalle strutture del Servizio sanitario provinciale. Da quando - A partire dal 1° giugno 2015 Chi è soggetto - Gli assistiti che ad oggi non risultano già esenti sulla quota di compartecipazione sulla prestazione Esenti - Gli assistiti già esenti per patologia, per malattia rara, per malattia invalidante, per condizione soggettiva e per reddito Numero ricette 2014 - Le ricette specialistiche prodotte in Trentino nel corso del 2014 sono state poco più di 1,9 milioni, di queste 1,1 quelle esenti per patologia e per reddito Criteri di salvaguardia - I soggetti che superano le 33 ricette annue possono richiedere il rimborso per la parte eccedente, secondo modalità che verranno stabilite dall’Azienda. È prevista una verifica semestrale dell’impatto della quota a livello di nucleo familiare; le risultanze di tale monitoraggio verranno valutate ai fini di eventuali correttivi al provvedimento. Icef - Il mini ticket di 3 euro sulle prestazioni specialistiche non è basato sull´Icef. È stata infatti effettuata un’attenta valutazione sull’opportunità di assoggettare il pagamento di tale quota aggiuntiva ad un indicatore economico-patrimoniale (Icef) ma sono state rilevate numerose criticità (fra cui l´impatto sulle attività dei Caf per l´elevata concentrazione di nuove domande con i correlati costi e la necessità di attivare i controlli, nonché l´onerosità di mantenere un doppio regime di compartecipazione per gli utenti trentini e quelli residenti fuori provincia ai quali deve applicarsi la norma nazionale). Per questo, vista anche l’entità minima (3 euro anziché 10 euro), si è stabilito di applicare il ticket a tutti gli assistiti, naturalmente salvaguardando le esenzioni già esistenti.  
   
   
EXPO:IL 14 PRESENTAZIONE DELLE RIEVOCAZIONI STORICHE CONTRATTI PER AZIENDE ABRUZZESI  
 
Pescara - Giovedì 14 maggio, l´Abruzzo propone un doppio appuntamento a Milano. All´interno dell´Expo, nei pressi del "Padiglione Italia Abruzzo Live", è infatti prevista la presentazione dal vivo delle nostre più importanti rievocazioni storiche: la Perdonanza Celestiniana, la Giostra Cavalleresca di Sulmona e gli sbandieratori dell´Aquila che si alterneranno agli spettacoli di fontane intorno all´albero della vita. Le regole stringenti in tema di sicurezza non consentono l´ingresso di altri gruppi storici all´interno del sito dell´esposizione universale, pertanto i Falconieri del Rosone di Sulmona, il Teatro del Lupo Errante di Montesilvano si esibiranno nei pressi di Casa Abruzzo, in via Fiorichiari. Intanto si è chiusa una settimana proficua per le aziende abruzzesi ospitate in "Casa Abruzzo", nel corso della quale è stato possibile sottoscrivere contratti e aprire nuove collaborazioni commerciali. "Tutte le aziende ? ha spiegato il sottosegretario alla Presidenza, con delega all´Expo,camillo D´alessandro - hanno chiesto di poter ripetere l´esperienza che hanno ritenuto assolutamente positiva. Molti visitatori acquisiscono informazioni utili per venire in Abruzzo quale meta per la loro prossima vacanza. Le tante mail di ringraziamento che riceviamo testimoniano l´utilità della nostra presenza a Milano". Diversi anche i personaggi noti e i cittadini provenienti da tutto il mondo che in questi giorni visitato lo spazio abruzzese, assaggiando prodotti e chiedendo informazioni. Ultimo in ordine di tempo, il presidente del Milan, Adriano Galliani, che ha gustato il bocconotto, complimentandosi per la operatività abruzzese. Attestazioni positive sono arrivate anche dal presidente dei commercianti di Brera, Mattia Maurizio Martinelli, con il quale si aprirà una collaborazione per i sei mesi di Expo.  
   
   
A POTENZA I CONTROLLI GRATUITI DI “NON PERDIAMOCI DI VISTA”  
 
 Potenza, 13 maggio 2015 - Arriva anche a Potenza nei giorni 14, 15 e 16 maggio in Piazza Don Bosco la campagna “Non perdiamoci la vista” promossa dalla Iapb Italia onlus-Agenzia Internazionale per la prevenzione della cecità, in collaborazione con Novartis. A bordo dell´Unità Mobile Oftalmica (Umo) i cittadini potranno ricevere informazioni sulle maculopatie e, in particolare, sulla degenerazione maculare legata all’età che colpisce prevalentemente dopo i 55 anni. I controlli potranno essere eseguiti dalle 10 alle 13 e dalle 14 alle 18. A Matera la campagna è, invece, già partita.  
   
   
LABORATORI OSPEDALIERI, INCONTRO IN REGIONE BASILICATA  
 
Potenza, 13 maggio 2015 - Si é tenuto ieri pomeriggio in Regione, presso il Dipartimento Politiche per la Persona, un incontro promosso dall´assessore alle Politiche per la Persona a cui hanno preso parte i sindaci di Maratea e Lauria, per discutere della riorganizzazione della rete dei laboratori dei rispettivi nosocomi. Al tavolo erano, tra gli altri, presenti il direttore generale del Dipartimento Salute, i direttori generali dell´azienda ospedaliera San Carlo di Potenza e dell´Asp. Dopo la ferma opposizione da parte dei sindaci di Lauria e Maratea, l´assessore alle Politiche per la Persona ha proposto l´accorpamento dei laboratori di Lauria e Maratea presso la sede di Lauria utilizzando il maggior numero di prestazioni nell´anno di riferimento, quale criterio per il riordino della rete. Il direttore generale dell’Asp, condividendo la stessa impostazione del Dipartimento ha garantito che la chiusura del laboratorio non arrecherà alcun disagio agli utenti del comprensorio di Maratea ne ai pazienti dializzati, poiché il punto prelievo continuerà a svolgere come sempre le prestazioni, e considerato il fatto che in ogni Pts é attiva la postazione per la diagnostica di laboratorio in emergenza. Per Maratea il sindaco ha rivendicando il ruolo storico del presidio ospedaliero. Denunciato anche il progressivo depauperamento, riconosciuto nell´ultimo periodo una nuova progettualità. Maratea chiede una visione di programmazione sanitaria che tenga conto dei bisogni dei cittadini e che per quanto riguarda il Polo di riabilitazione, si segua un corsia preferenziale. La Regione lavorerà perche in tempi brevi l´ospedale sarà dotato di nuove tecnologie radiologiche ivi compreso una Tac". Comunicato l´avvio di procedure per il potenziamento del Pts per tutto il periodo estivo anche con la previsione del medico a bordo nelle unità di soccorso del 118. In conclusione la vicenda della riorganizzazione dei laboratori si é risolta con l´accorpamento di quello di Maratea a Lauria e del poliambulatorio potentino "Madre Teresa di Calcutta" all´ospedale San Carlo di Potenza, mantenendo attivi i punti prelievo e di servizio al cittadino in tutti e quattro i presidi.