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Notiziario Marketpress di Mercoledì 13 Maggio 2015
CENTRALI UMBRE; A TAVOLO RIQUALIFICAZIONE SITI PRODUTTIVI ENEL IN UMBRIA PRESENTATO PROGETTO FUTUR-E  
 
Perugia, 13 maggio 2015 – La centrale a carbone di Bastardo, nel Comune di Gualdo Cattaneo, rientra tra i siti individuati da Enel nell´ambito del progetto Futur-e, lanciato lo scorso mese a livello nazionale e che prevede un percorso decisionale condiviso con istituzioni e comunità locali per studiare ipotesi di riconversione o riqualificazione. E´ quanto emerso nel corso del Tavolo tecnico per la riqualificazione dei siti produttivi Enel in Umbria, istituito dalla Regione Umbria con l´Enel e i Comuni sede di impianti (Giano dell´Umbria, Gualdo Cattaneo, Paciano, Piegaro e Panicale). Nell´ambito dell´incontro Enel ha presentato il progetto Futur-e rivolto a 23 impianti alimentati da fonti fossili ubicati sul territorio nazionale che non entrano in produzione da tempo e che Enel intende riqualificare in collaborazione con il territorio. Il progetto – è stato spiegato - ha l´obiettivo di realizzare un sistema energetico fondato sull´innovazione e sulla sostenibilità in virtù dei cambiamenti a livello globale e nazionale avvenuti nel settore dell´energia: dalla generazione distribuita con la crescita delle rinnovabili al calo dei consumi, dalle reti elettriche intelligenti fino ai nuovi utilizzi dell´elettricità, quali mobilità elettrica, come vettore per la costruzione di un mondo a zero emissioni. L´apertura al territorio – è stato detto - è il punto di partenza per individuare modalità di partecipazione della cittadinanza e definire le finalità insieme ai soggetti istituzionali secondo un metodo di lavoro individuato sia per la centrale a carbone di Bastardo che per l´impianto turbogas di Pietrafitta (che non è la moderna centrale a ciclo combinato che sorge a fianco e che è perfettamente funzionante), nel Comune di Piegaro. Prima dell´estate è previsto un prossimo incontro, così che i soggetti partecipanti potranno presentare proposte operative per avviare percorsi sui territori secondo criteri di sostenibilità ambientale, innovazione tecnologica e un´attenzione particolare al contesto sociale dei territori in cui insistono gli impianti.  
   
   
TRENTO: URBANISTICA: STOP AL CONSUMO DEL SUOLO SI PUNTA SU RIQUALIFICAZIONE, QUALITA´ DEL RICOSTRUITO E SEMPLIFICAZIONE  
 
Trento, 13 maggio 2015 - Fermare il consumo del suolo e riqualificare l´esistente; confermare e potenziare la centralità del paesaggio e migliorare la qualità del costruito; semplificare le procedure, ridurre e coordinare meglio gli organismi esistenti e assicurare tempi certi di risposta ad imprese e cittadini; demolire i manufatti incongrui. Sono questi alcuni dei principali obiettivi del nuovo disegno di legge in materia di governo del territorio, approvato oggi in via preliminare dalla Giunta provinciale su proposta dell´assessore all´urbanistica. Si tratta di una proposta normativa costruita attraverso un percorso partecipato al quale hanno contribuito varie realtà, pubbliche e private, che valorizza le esigenze e le esperienze maturate sul territorio, in continuità con il Piano urbanistico provinciale del 2008. Ridurre drasticamente il consumo del suolo, in continuità con i principi del Piano urbanistico provinciale, è un´esigenza ormai fondamentale, come dimostra, a titolo esemplificativo, un dato: nell´area di Trento si registra, negli ultimi trenta anni, un incremento del suolo urbanizzato pari al 64,9%. Ne discendono forti limiti alla potestà pianificatoria cui viene preclusa l´individuazione di nuove aree di espansione se non per esigenze legate al soddisfacimento del fabbisogno abitativo e al reperimento di aree produttive e, comunque, soltanto in mancanza di soluzioni alternative. "Si tratta di una scelta di responsabilità verso il futuro della comunità trentina, – sottolinea l´assessore – che punta a valorizzare il paesaggio attraverso la riqualificazione dell´esistente. Verranno dunque incentivati gli interventi di riqualificazione, anche energetica, del patrimonio esistente, anche attraverso e demolizioni e ricostruzioni per arrivare, nel 2020, all´obiettivo del consumo zero di territorio". Altra esigenza fondamentale della riforma è quella di semplificare e di garantire tempi certi e brevi per le procedure in materia di urbanistica, definendo con chiarezza ruoli e responsabilità dei soggetti istituzionalmente coinvolti nel governo del territorio. Alcuni esempi: viene alleggerito il procedimento di formazione del Piano territoriale di comunità, - si introduce un termine perentorio di 60 giorni per il rilascio dell´autorizzazione paesaggistica, - ci sarà un´unica commissione edilizia comunale che opera negli ambiti territoriali previsti dalla riforma istituzionale - ed un regolamento edilizio unico provinciale, contenente disposizioni uniformi per tutto il Trentino. Rispetto all´obiettivo di valorizzare ulteriormente il paesaggio, si prevede il potenziamento dell´Osservatorio del Paesaggio; viene inoltre istituito il Comitato provinciale per la cultura architettonica e il paesaggio con funzioni di supporto per progetti altamente significativi. Si punta infine, ad una maggiore qualità nella progettazione, anche attraverso la qualificazione degli organi e ulteriori investimenti in formazione. Sul disegno di legge che oggi la Giunta ha approvato in via preliminare vi sarà ora un confronto con le autonomie locali, con l´intento di offrire un quadro normativo di agevole consultazione e in grado di coniugare esigenze di semplificazione con obiettivi di risparmio di consumo del suolo, riqualificazione dell´esistente e valorizzazione del paesaggio. Alcuni Esempi Di Semplificazione Contenuti del Piano territoriale di comunità - Vengono ricalibrati per rafforzare la valenza del Ptc come piano per la disciplina delle funzioni sovralocali, di livello intermedio tra Pup e Prg. Contenuti del Piano regolatore generale - Si sancisce espressamente l´impossibilità per i Prg di individuare nuove aree di insediamento, se non per soddisfare esigenze abitative primarie, quando non ci sono soluzioni alternative. Allo stesso modo il Prg non può individuare nuove aree produttive, se non in mancanza di soluzione alternative. Procedimento di formazione del Ptc - Viene decisamente alleggerito il procedimento di formazione del Ptc: esso prende avvio, infatti, con una semplice proposta di piano, mentre vengono soppressi sia l’accordo quadro che il documento preliminare. Viene ridotto a sessanta giorni il termine per l´espressione del parere sulla proposta di piano da parte degli enti parco e delle comunità limitrofe. Varianti non sostanziali al Prg - È stata rivista l’articolazione delle varianti non sostanziali che non soggiacciono ad alcun limite relativamente alla loro adozione, introducendo due nuove tipologie: le varianti corredate da accordi urbanistici e le varianti finalizzate alla riqualificazione urbana, al fine di agevolare i processi di riconversione e di riqualificazione del costruito. Vincoli urbanistici - Si prevede che alla scadenza dei vincoli urbanistici il Comune debba ripianificare l’area entro il termine perentorio di un anno. Contributo di costruzione - Nella prospettiva di favorire la riqualificazione, viene applicata una significativa riduzione del contributo di costruzione (pari al 5% del costo medio di costruzione). In caso di nuove costruzioni il contributo viene aumentato nella misura del 20% del costo medio. Pianificazione attuativa - I piani attuativi sono stati ridotti a tre tipologie (piani di riqualificazione urbana; piani attuativi per specifiche finalità e piani di lottizzazione). Osservatorio del paesaggio - Viene espressamente previsto dalla legge l´Osservatorio del paesaggio, quale sede di documentazione, studio, elaborazione, partecipazione e monitoraggio rispetto ai temi di evoluzione del paesaggio trentino. Comitato provinciale per la cultura architettonica e il paesaggio - Viene istituito per la prima volta un comitato formato professionisti di comprovata esperienza nella progettazione architettonica e urbana nel contesto alpino chiamati a fornire supporto sulla qualità architettonica degli interventi pubblici o privati di particolare rilievo. Interventi assoggettati a autorizzazione paesaggistica - Si evidenziano in un´unica norma sia gli interventi che richiedono l´autorizzazione paesaggistica sia i diversi soggetti competenti (Cup, Cpc e Sindaco), competenze che prima andavano ricostruite mediante lettura combinata di più norme. Si prevede che gli interventi liberi dal punto di vista edilizio lo siano anche dal punto di vista paesaggistico. Termine rilascio autorizzazione paesaggistica - Si introduce un termine perentorio di sessanta giorni per il rilascio dell´autorizzazione paesaggistica, in modo da fornire tempi certi anche nell´ambito di tali procedimenti analogamente a quanto avviene per i titoli edilizi. Commissione edilizia comunale unica - Nella gestione associata delle funzioni, si prevede che i comuni istituiscano un’unica Commissione edilizia comunale, integrata e presieduta di volta in volta dai sindaci per la trattazione delle pratiche del relativo territorio Regolamento unico provinciale - Viene prevista la predisposizione di un regolamento unico provinciale, contenente disposizioni sia urbanistiche che edilizie uniformi su tutto il territorio provinciale. Responsabilità - Si responsabilizzano i professionisti incaricati della predisposizione di atti rilevanti nei procedimenti pianificatori o edilizi in ordine alla correttezza e alla conformità normativa di quanto da essi prodotto in tali procedimenti. Attività edilizia libera - Si ridefiniscono in maniera sistematica gli interventi edilizi liberi distinguendo nettamente quelli liberi in senso stretto da quelli liberi previa comunicazione. Tutti gli interventi edilizi liberi sono, peraltro, considerati tali anche da un punto di vista paesaggistico.  
   
   
PREMIO EUROPEO DEL PAESAGGIO: PREMIATA LA PROVINCIA AUTONOMA DI TRENTO  
 
Trento, 13 maggio 2015 - L’insieme degli interventi della Provincia autonoma di Trento per la salvaguardia e la valorizzazione del paesaggio sono stati riconosciuti per la loro particolare eccellenza dal Consiglio d´Europa. Il progetto “Il paesaggio al centro. Un sistema integrato di azioni per l’attuazione della Convenzione Europea del Paesaggio nella Provincia autonoma di Trento” è stato infatti selezionato nell´ambito della quarta edizione del "Premio del Paesaggio", che viene assegnato con un concorso ai progetti europei ritenuti esemplari per la sua tutela e valorizzazione. Alcuni giorni fa a Roma la consegna del riconoscimento alla presenza del sottosegretario di Stato Ilaria Borletti Buitoni e del capo di gabinetto del Ministero Giampaolo D’andrea. Per realizzare una strategia che pone il “paesaggio al centro” delle politiche ambientali, economiche, sociali e culturali, la Provincia autonoma di Trento ha realizzato un sistema integrato di azioni capace di combinare l’innovazione della dimensione normativa a salvaguardia del paesaggio con quella della ricerca e della partecipazione, della cultura e dell’educazione. La Step, impegnata nell’educazione e nella formazione, e l’Osservatorio del Paesaggio, impegnato nella ricerca e nel sostegno alla partecipazione alle scelte, sono oggi due concrete realtà che rendono il Trentino all’avanguardia nelle strategie di valorizzazione del paesaggio. Il concorso è stato indetto dal Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo (Mibact) allo scopo di individuare la candidatura italiana al Premio Europeo: vincitore del premio 2014-2015 è il Parco Agricolo dei Paduli, situato in Provincia di Lecce. La selezione si è articolata in una fase istruttoria, finalizzata a verificare la rispondenza delle proposte pervenute ai criteri fissati dal Regolamento europeo del Premio e dal bando, sulla base della quale sono state ammesse 45 proposte; una Commissione appositamente istituita dal Ministero ha valutato i progetti ammessi sulla base delle azioni da essi messe in campo nei rispettivi ambiti territoriali, tanto con riguardo agli esiti coinvolgenti l’assetto dei luoghi ed i valori ambientali, paesaggistici e storico-testimoniali (materiali e immateriali) da questi espressi, che in considerazione dei risultati ottenuti in termini di sviluppo economico sostenibile e di crescita civile e culturale delle comunità locali. Il riconoscimento al progetto del Trentino - così si legge nelle motivazioni scritte dal Ministero - è stato dato per “il complesso delle attività da cui risulta un intero disegno strategico che assegna alla salvaguardia, gestione e pianificazione del paesaggio un ruolo fondamentale nella gestione del territorio sia a livello centrale che nelle articolazioni locali (le Comunità di valle). Un sistema integrato di azioni è stato dotato di strumenti istituzionalizzati e funzionali: “Tsm-step Scuola per il governo del territorio e del paesaggio”, impegnata nella formazione; l’“Osservatorio del Paesaggio”, in forma di forum partecipativo sulle trasformazioni, attivo nella discussione dei progetti di maggiore rilevanza e dei piani locali; il “Fondo per la riqualificazione dei centri storici e del paesaggio”, che finanzia interventi sperimentali e innovativi con un sistema di sostegno per la progettazione e la realizzazione di azioni finalizzate alla valorizzazione del paesaggio. Si tratta di una strumentazione organica che produrrà nei prossimi anni esiti di grande interesse, per la potenza delle iniziative di educazione e formazione al paesaggio, per le applicazioni pratiche ai temi della rigenerazione urbana, del riuso del patrimonio edilizio e quindi per la riduzione del consumo di suolo, per le attuazioni delle iniziative diffuse, tra le quali esemplari sono quelle connesse al piano di gestione delle Dolomiti, di recente iscrizione tra i siti Unesco”.  
   
   
GIUSTIZIA EUROPEA: IL TRIBUNALE DELL’UE GIUDICA CHE I DOCUMENTI SCAMBIATI TRA LA COMMISSIONE E UN’AUTORITÀ NAZIONALE GARANTE DELLA CONCORRENZA NELL’AMBITO DI UN PROCEDIMENTO D’INFRAZIONE ALLE NORME SULLA CONCORRENZA NON SONO, IN LINEA DI PRINCIPIO, ACCESSIBILI AL PUBBLICO LA DIVULGAZIONE DI TALI DOCUMENTI POTREBBE ARRECARE PREGIUDIZIO ALLA TUTELA DEGLI INTERESSI COMMERCIALI DELLE IMPRESE INTERESSATE NONCHÉ AGLI OBIETTIVI DELLE ATTIVITÀ DI INDAGINE  
 
Lussemburgo, 13 maggio 2015 - Ai sensi del trattato sul funzionamento dell’Unione europea (Tfue), qualsiasi cittadino dell’Unione e qualsiasi persona fisica o giuridica, che risieda o abbia la sede sociale in uno Stato membro, ha il diritto di accedere ai documenti delle istituzioni, organi e organismi dell’Unione, a prescindere dal loro supporto. Un regolamento dell’Unione fissa i principi e le condizioni in cui tale diritto può essere esercitato. Il regolamento prevede diverse eccezioni a tale diritto come, in particolare, (i) l’eccezione relativa alla tutela degli interessi commerciali e (ii) quella relativa alla tutela delle attività di indagine. La Unión de Almacenistas de Hierros de España (Uahe), un’associazione di categoria, ha chiesto alla Commissione l’accesso all’integralità della corrispondenza intercorsa tra la Commissione e la Comisión Nacional de la Competencia (Cnc, autorità nazionale spagnola garante della concorrenza) riguardo a due procedimenti avviati dalla Cnc in Spagna (lo scopo di tali indagini consisteva nel raccogliere informazioni e prove sufficienti per reprimere pratiche concordate in grado di incidere sul commercio tra Stati membri e di falsare la concorrenza all’interno del mercato interno). La Commissione ha concesso l’accesso ad alcuni dei documenti richiesti. Ha invece rifiutato l’accesso ai progetti di decisione della Cnc riguardanti i due procedimenti nazionali e alle presentazioni in inglese di tali due casi redatte dalla Cnc. A tal fine, la Commissione si è basata sull’esistenza di una presunzione generale secondo cui la divulgazione di documenti, come quelli richiesti, arrecherebbe pregiudizio alla tutela degli interessi commerciali delle imprese interessate, nonché agli obiettivi delle attività di indagine. Secondo la Commissione, tale presunzione, applicabile in materia di controllo delle concentrazioni, può applicarsi, per analogia, ai documenti che le sono stati trasmessi da un’autorità nazionale garante della concorrenza nell’ambito di un procedimento d’infrazione alle norme in materia di concorrenza. La Uahe contesta la decisione della Commissione dinanzi al Tribunale de l’Unione europea e ne chiede l’annullamento. Nell’odierna sentenza, il Tribunale respinge il ricorso della Uahe. Il Tribunale osserva che, nella sua decisione, la Commissione non ha proceduto ad un esame concreto e specifico della domanda di accesso presentata dalla Uahe. Tuttavia, la Commissione ha motivato il proprio rifiuto basandosi sulla summenzionata presunzione generale. Orbene il Tribunale ritiene che esista una presunzione generale secondo cui la divulgazione dei documenti trasmessi da una autorità nazionale garante della concorrenza nell’ambito di un procedimento d’infrazione alle norme in materia di concorrenza arreca pregiudizio, in linea di principio, agli interessi commerciali delle imprese interessate nonché alla tutela, ad essa strettamente collegata, degli obiettivi delle attività di indagine dell’autorità nazionale. Per quanto riguarda l’affermazione della Uahe secondo cui i procedimenti nazionali condotti dalla Cnc sono definitivamente conclusi, il Tribunale ritiene che, alla stregua di quanto statuito in materia di controllo delle concentrazioni e di controllo delle intese , la presunzione si applica indipendentemente dal fatto che la domanda di accesso riguardi un procedimento di controllo già concluso o un procedimento pendente. Infatti, l’accesso del pubblico alle informazioni riservate riguardanti le attività economiche delle imprese coinvolte, anche qualora avvenisse dopo la conclusione definitiva del procedimento, può pregiudicare gli interessi commerciali di tali imprese e nuocere alla loro disponibilità a collaborare. Inoltre, in base al regolamento, le eccezioni riguardanti gli interessi commerciali o i documenti riservati possono essere applicate per un periodo di 30 anni, o anche maggiore, se necessario. Il Tribunale aggiunge che il buon funzionamento del meccanismo di scambio d’informazioni, istituito in seno alla rete di pubbliche autorità che applicano le norme dell’Unione in materia di concorrenza, implica che le informazioni scambiate rimangano riservate. Inoltre, il regolamento non prevede che tale tutela debba cessare dopo la conclusione definitiva delle attività d’indagine che hanno consentito di acquisire tali informazioni. Il Tribunale precisa altresì che il limite del periodo durante il quale opera la presunzione non può essere giustificato dalla presa in considerazione del diritto al risarcimento di cui godono i soggetti danneggiati da una violazione del diritto della concorrenza. Infatti, i documenti in questione (i progetti di decisione dell’autorità nazionale e le presentazioni dei casi) non riguardano un’indagine della Commissione ma un’indagine condotta da un’autorità nazionale garante della concorrenza. È quindi nel fascicolo d’indagine dell’autorità nazionale che potrebbero, se del caso, figurare gli elementi di prova necessari per fondare un’eventuale domanda di risarcimento.  
   
   
CONFARTIGIANATO: PRESENTATO IL MANIFESTO DEL XXI SECOLO  
 
 Potenza, 13 maggio 2015 - Otto punti che disegnano l’identità dell’imprenditore artigiano per proiettarlo in un futuro sempre più tecnologico e digitale. È il "Manifesto dei nuovi artigiani del Xxi secolo" presentato a Milano da Confartigianato in occasione dell’Assemblea dei Giovani Imprenditori con la presenza di una delegazione lucana. E’ quanto fa sapere in una nota l’associazione di categoria spiegando che “il Manifesto fotografa il dna dell’artigianato, estraendo gli 8 ‘geni’ che ne hanno caratterizzato la storia millenaria e che lo rendono protagonista dell’economia globalizzata. A cominciare dall’obiettivo dell’artigiano che consiste nel realizzare prodotti e servizi ben fatti. Per continuare con il suo stretto rapporto, naturale e costitutivo, con il bello e con l’arte. Nel patrimonio genetico dell’artigiano c’è poi la continuità nel tempo con ciò che produce e il suo lavoro ha un valore di per sé e il profitto è strumento, non fine dell’impresa. Al quinto punto del Manifesto la capacità dell’artigiano di rispettare la tradizione coniugandola con una forte propensione all’innovazione. E ancora, la forte vocazione al lavoro di squadra tipico della cultura artigiana. La tecnologia, poi, è lo straordinario strumento di lavoro utilizzato per rafforzare la produzione artigiana che si realizza, all’ottavo punto del Manifesto, in un luogo di lavoro che è parte integrante del territorio in cui opera l’imprenditore”. Nel ricordare, infine, l’iniziativa “Italian Makers Village”, il Fuori Expo di Confartigianato, l’associazione di categoria spiega che “pur essendo già presente all´interno del Padiglione Italia con un´area espositiva e uno spazio istituzionale, ha deciso di dare corpo ad un progetto parallelo che permetta e favorisca la promozione e la commercializzazione di realtà e prodotti d´eccellenza, l´interazione con visitatori, buyer e delegazioni commerciali estere e la valorizzazione dell´aspetto culturale, divulgativo e sociale del made in Italy attraverso mostre, convegni, allestimenti ed eventi ricreativi che aiutino a comunicare il significato dell´ ‘artigenialità italiana’.  
   
   
LOMBARDIA: CON POLONIA RAPPORTI OLTRE I MESI DELL´ESPOSIZIONE  
 
Milano, 13 maggio 2015 - "Con la Polonia vogliamo stabilire rapporti che vadano oltre i sei mesi dell´Esposizione universale". Così l´assessore alla Casa, Housing sociale, Expo 2015 e Internazionalizzazione delle imprese Fabrizio Sala, in seguito a un incontro svoltosi a Palazzo Pirelli, con il sottosegretario di Stato all´Economia della Polonia Arkadiusz Bak. L´incontro è stato organizzato da Promos, azienda speciale della Camera di Commercio di Milano, che si occupa di internazionalizzazione delle imprese e che collabora fattivamente con Regione Lombardia per l´organizzazione di un palinsesto di eventi dedicati all´internazionalizzazione d´impresa durante i sei mesi di Expo. Economia In Crescita - "La Polonia - ha aggiunto Sala - è un´economia in crescita. Expo per Regione Lombardia è un´occasione in particolare per l´internazionalizzazione delle imprese e per costruire rapporti per il presente ma soprattutto per il futuro". Visita A Padiglione Architettura - Il sottosegretario Arkediusz Bak, nella sua visita al Grattacielo Pirelli, ha in particolare apprezzato il ´Padiglione Architettura´, dedicato all´architetto Guglielmo Mozzoni e al suo progetto della ´Città ideale´, inserito nell´ambito del progetto Expo Belle Arti curato da Vittorio Sgarbi. La mostra su Mozzoni è ospitata nell´atrio istituzionale di Palazzo Pirelli. Il sottosegretario Bak ha avuto modo anche di visitare il Belvedere sito al 31° piano del grattacielo.  
   
   
BENESSERE EQUO E SOSTENIBILE (BES), UNO STRUMENTO PER PROGRAMMARE IL FUTURO  
 
Taranto, 12 maggio 2015 - “Il Benessere equo e sostenibile è un nuovo indicatore realizzato da Istat e Cnel che consente di fotografare con precisione la condizione dei cittadini del nostro Paese e dei vari territori. La sua utilità è duplice perché può essere utilizzato sia in fase di programmazione, sia per verificare l’efficacia degli strumenti messi in campo. Per questo la Camera di commercio, attraverso l’Agenzia di Sviluppo, utilizzerà il Bes per pianificare il futuro del Sistema Taranto. Il Bes sarà, inoltre, uno degli indicatori che saranno considerati nelle prossime Giornate dell’Economia”. Lo ha detto questa mattina il Presidente della Cdc, Cav. Luigi Sportelli, aprendo la conferenza stampa di presentazione del workshop “Bes, Benessere equo e sostenibile. Il nuovo indicatore per misurare e valutare il progresso di una società e pianificarne il suo futuro” in programma giovedì 14 maggio 2015, alla Cittadella delle imprese. “Il lavoro svolto da Istat e Cnel è di grandissimo pregio – ha sottolineato l’on. Domenico Amalfitano, Presidente del Centro di Cultura Lazzati – ed è un modello imitato da molti altri paesi del mondo. Il Bes verifica i valori costituzionali e ci piacerebbe se i suoi vari indicatori diventassero un concreto strumento di programmazione”. Da qui l’appello alle Istituzioni locali rivolto da Vincenzo Mercinelli, direttore del Centro di Cultura Lazzati. “La nostra – ha spiegato – è una sollecitazione per innescare la ripartenza del territorio ionico attraverso una concreta programmazione strategica”. Non è casuale, infatti, la scelta di Taranto per parlare di Benessere equo e sostenibile. Lo ha ricordato il Segretario generale della Camera di commercio ionica, Francesco De Giorgio. “Nella nostra città – ha detto – si è manifestato in maniera evidente il divario tra le componenti di benessere sociale e sostenibilità e quelle produttive”. Il workshop è organizzato dalla Camera di Commercio di Taranto con il supporto di Azienda Speciale Subfor, in collaborazione con il Centro di cultura Lazzati dell’Università Cattolica del Sacro Cuore e con l’adesione dell’Università di Bari-dipartimento Jonico in Sistemi giuridici ed economici del Mediterraneo e dell’Ordine dei Dottori Commercialisti ed Esperti Contabili di Taranto. Interverranno il presidente della Camera di Commercio di Taranto Cav. Luigi Sportelli, il presidente del Centro di cultura Lazzati on. Domenico Amalfitano, la direttrice del Dipartimento Istat per le statistiche sociali e ambientali dott.Ssa Linda Laura Sabbadini, Gabriele Olini dell’Ufficio studi Cisl e componente della Consulta Cnel-istat sugli indicatori di progresso e benessere. L’inizio dei lavori è previsto per le 17.30 del 14 maggio 2015, nella Sala Monfredi della Cittadella delle Imprese. La partecipazione al workshop dà diritto a crediti formativi Odcec.  
   
   
LABORATORI PER LAVORATORI STRANIERI IN PIEMONTE  
 
Torino, 13 maggio 2015 - Per i lavoratori stranieri (extra-Ue) presenti in Piemonte una risposta concreta al bisogno di informazione su diritti e doveri, su vincoli e opportunità: il Centro Estero per l’Internazionalizzazione (Ceipiemonte) in collaborazione con Unioncamere Piemonte e le Camere di commercio di Novata, Cuneo, Torio e Asti, organizza Laboratori Informativi gratuiti in 4 province piemontesi. Si comincia a Novara il 19, 26 e 27 maggio. Il 21, 27 maggio e 5 giugno l’appuntamento è a Cuneo. Nelle stesse settimane, il 21, 26 maggio e 8-9 giugno, è il turno di Torino e di Asti l’8, il 9 e 10 giugno. Per informazioni e adesioni: Ceipiemonte tel. 011 6700653/640. I laboratori sono realizzati nell’ambito del Progetto “Lo Sapevi che?” finanziato dall’Unione Europea e dal Ministero dell’Interno (Fondo Europeo per l’Integrazione di Cittadini di paesi Terzi). Fondazione Casa di Carità Arti e Mestieri – Onlus è il capofila e tra i vari enti del partenariato c´è anche la Città Metropolitana. In ogni provincia verranno realizzati incontri di mezza giornata dedicati ai seguenti temi: come gestire le operazioni di import-export in termini fiscali e doganali - opportunità e prospettive del commercio equo e solidale - tecniche di comunicazione del web marketing - adempimenti fiscali e legali che in particolare toccano i prestatori di servizi e artigiani del settore edile in Francia e Svizzera - il commercio ambulante: procedure, adempimenti e problematiche fiscali e doganali - focus Francia e Svizzera. Il Piemonte è la quinta regione italiana per presenza di immigrati e qui l’imprenditoria straniera è un fenomeno in crescita, come nel resto d’Italia. Il rilancio dell’economia della regione passa quindi anche attraverso la valorizzazione di questo bacino di imprenditori, una risorsa importante per il territorio, da sostenere e incoraggiare. Il progetto "Lo Sapevi che?” nasce con l´intento di: promuovere la conoscenza dei diritti, dei doveri e delle opportunità rivolte ai cittadini di Paesi Terzi con particolare riguardo al mondo del lavoro - informare i lavoratori (occupati e disoccupati) e i datori di lavoro di Paesi Terzi su temi che riguardano la sicurezza del lavoro, aspetti previdenziali, contrattuali, opportunità formative e occupazionali, riconoscimento dei titoli di studio, educazione alla legalità - migliorare e rafforzare la rete di servizi di orientamento alla formazione e al lavoro sul territorio - combattere pregiudizi e stereotipi diffusi tra la cittadinanza italiana nei confronti degli stranieri lavoratori, favorendo la conoscenza ed il rispetto reciproco. Www.losapeviche.eu    
   
   
ANMIL, ASSESSORE LOMBARDIA: ZERO MORTI DURANTE LAVORI EXPO  
 
Milano, 13 maggio 2015 - "Durante i lavori per l´Expo non è stato registrato alcun decesso". Lo ha confermato l´assessore regionale all´Istruzione, Formazione e Lavoro, Valentina Aprea, intervenendo alla conferenza stampa di presentazione della 25ª Giornata regionale dedicata alle vittime di incidenti sul lavoro, promossa da Anmil, Associazione nazionale mutilati e invalidi del lavoro in programma per domenica prossima, 17 maggio. "Dopo le polemiche che hanno accompagnato la chiusura dei cantieri - ha detto Aprea - è giusto riconoscere il merito a chi si è speso perché questi luoghi potessero essere sicuri". Fare Prevenzione - "Noi crediamo nella prevenzione sul lavoro - ha continuato Aprea - non solo perché tutela la vita, ma anche perché contribuisce ad assicurare lo sviluppo economico e sociale". La strategia regionale, per quanto riguarda la prevenzione sul lavoro, è attuata attraverso il Piano regionale 2014/2018 per la promozione della salute e della sicurezza sui luoghi di lavoro e si articola in laboratori di approfondimento; cabina di regia e comitati di coordinamento. Tutti i tavoli sono partecipati da Regione, Inps, Inail, Direzione regionale del lavoro, parti datoriali e sindacali. Il Comitato di coordinamento è partecipato anche dalle Asl. Il Modello Lombardo Per Expo - Il laboratorio di approfondimento dedicato all´ambito delle costruzioni ha individuato delle "linee di indirizzo tecniche per la promozione della sicurezza nei cantieri Expo 2015", che hanno contribuito al raggiungimento del straordinario risultato di zero morti sul lavoro nei cantieri "Tale risultato - ha detto Aprea - è stato considerato talmente significativo che la Commissione d´inchiesta sugli infortuni sul lavoro del Senato ha espresso la volontà di farne un modello d´intervento nella riscrittura delle regole della riforma del Codice degli Appalti e per la gestione dei controlli nelle ´grandi opere´. Se così fosse, avremmo dato grande contributo anche a livello nazionale". Educazione, Formazione E Prevenzione - In questo senso Regione Lombardia sta non solo formando i lavoratori di domani, ma anche i cittadini, "perché in casa non ci siano più incidenti e perché ci sia un´abitudine e quindi uno stile di vita utile a prevenire infortuni e incidenti". Si può sempre fare di più, ma secondo l´assessore Aprea, è importante iniziare già nelle scuole, dove "nei laboratori si rispettano già queste regole". 180.000 Euro Per Percorsi Interdisciplinari - Regione Lombardia ha finanziato con 180.000 euro percorsi interdisciplinari, dando vita al progetto ´Integrazione della salute e sicurezza nei curricula scolastici´. "Lo abbiamo fatto - ha aggiunto Aprea - di concerto con il vice presidente Mantovani, per iniziative sia sui luoghi di lavoro che sui banchi di scuola". 2,5 Milioni - Aprea ha quindi ricordato che, proprio in occasione di Expo, la Giunta lombarda ha stanziato 2,5 milioni di euro per promuovere l´inserimento e il mantenimento lavorativo delle persone con disabilità iscritte alle liste di collocamento, attraverso Misure di incentivazione della domanda di lavoro anche per periodi brevi e di favorire la stabilizzazione dei contratti temporanei in essere.  
   
   
CRISI SIAP: REGIONE FVG, SALVAGUARDARE PRODUZIONE E OCCUPAZIONE A GORIZIA  
 
Trieste, 13 maggio 2015 - Salvaguardare sia l´occupazione che il sito produttivo di Gorizia. Questo l´obiettivo della Regione sulla vertenza aperta con la Siap, del Gruppo Carraro, che ha manifestato l´intenzione di chiudere lo stabilimento di Gorizia (70 addetti). La posizione è stata ribadita dal vicepresidente Sergio Bolzonello e dall´assessore al Lavoro, Loredana Panariti, in un incontro che si è svolto oggi a Trieste con le parti sociali e con le istituzioni. Oltre ai rappresentanti delle organizzazioni sindacali, sia confederali che di categoria, e dei lavoratori della Siap, alla riunione hanno partecipato il sindaco di Gorizia, Ettore Romoli, e il presidente della Provincia, Enrico Gherghetta, che era affiancato dall´assessore al Lavoro, Ilaria Cecot. "Il sito - ha ribadito Bolzonello - deve rimanere aperto. Gorizia e il Friuli Venezia Giulia non possono permettersi di perdere un altro pezzo del settore manifatturiero, non possono assistere al depauperamento del patrimonio industriale". Secondo il vicepresidente, non è dunque percorribile l´ipotesi avanzata dall´azienda, di porre cioè in cassa integrazione tutti gli addetti in vista di un loro ricollocamento parte nello stabilimento che la Siap ha in Friuli Venezia Giulia a Maniago (Pn), parte in un altro sito in Veneto. "Salvaguardare sia l´occupazione che sito produttivo di Gorizia - ha confermato Panariti - è quello che è emerso dalla riunione di oggi. La presenza del Gruppo Siap-carraro in Friuli Venezia Giulia va affrontata globalmente, e quindi ci devono essere delle prospettive anche per le lavoratrici e per i lavoratori di Gorizia". Anche per Bolzonello, la presenza del Gruppo Carraro in regione va affrontata nel suo complesso. "Occorre aprire un tavolo - ha osservato il vicepresidente - che ponga al centro un progetto industriale per mantenere occupati e produzione a Gorizia". "Diventa fondamentale capire - ha aggiunto Bolzonello - se il Gruppo Carraro intende avviare una trattativa per la cessione del ramo d´azienda o se resta fermo sulla strada della dismissione. Crediamo che ci siano tutte le condizioni perché si possa percorrere la prima ipotesi. Come Regione metteremo in campo tutti gli strumenti di politiche attive, ci porremo assieme a Friulia come interlocutori perché questo succeda".  
   
   
POSTE, LOMBARDIA: PRONTI AD APRIRE CONFRONTO CON AZIENDA  
 
Milano, 13 maggio 2015 - Regione Lombardia è pronta ad aprire il confronto con Poste Italiane per discutere le modifiche al piano dell´azienda, che prevede, per la Lombardia, la chiusura di 61 uffici e l´apertura a giorni alterni (razionalizzazione) di altri 121. Si è infatti concluso il lavoro di raccolta dei dati e delle informazioni, necessario per la proposta di revisione. E´ quanto ha chiarito il sottosegretario alle Riforme istituzionali, Enti locali, Sedi territoriali e Programmazione negoziata della Regione Lombardia Daniele Nava, durante i lavori del Tavolo regionale - istituito ad hoc e previsto da una risoluzione del Consiglio regionale del 3 marzo scorso -, che si è riunito a Palazzo Pirelli. Tavolo Ha Concluso Lavoro Importante - "Con la riunione di oggi - ha riferito Nava - il Tavolo ha concluso un importante lavoro e ha validato il documento con la raccolta completa dei dati che sottoporremo nei prossimi giorni a Poste Italiane". Il Tavolo ha visto la partecipazione dei rappresentanti di Comuni e Province, attraverso le delegazioni individuate dalle loro associazioni (Anci Lombardia e Upl). "Grazie a questi dati - ha aggiunto Nava - abbiamo un materiale preciso e dettagliato per poter aprire il confronto con Poste Italiane in maniera concreta e rapida. Concorderemo a brevissimo un incontro in cui presenteremo il nostro documento e chiederemo all´azienda di contribuire con le sue informazioni per avere un quadro dettagliato e concordare le scelte". Sistema Lombardo Unito - "Il sistema Lombardia - ha aggiunto Nava - si presenta unito di fronte a Poste Italiane. Chiederemo che i tagli previsti dall´azienda a livello nazionale vadano a incidere in alcuni territori, soprattutto nel Sud Italia, che hanno numeri diversi dai nostri e che anche in passato sono stati trattati diversamente da noi. La Lombardia ha una specificità e delle caratteristiche che vanno riconosciute e tutelate. Non si possono fare tagli orizzontali". I Dati Raccolti - La raccolta dei dati - cui ha contribuito anche Anci - si è basata sui criteri stabiliti nelle precedenti riunioni del Tavolo. Per le chiusure: presenza o assenza di sportelli bancari nello stesso Comune; distanza rispetto a un altro ufficio postale; presenza o assenza e frequenza delle linee di trasporto pubblico locale; Comuni recentemente oggetto di fusione. Per quanto riguarda le razionalizzazioni (ossia le aperture a giorni alterni): elenco dei Comuni turistici; situazioni particolari come giornate di mercato; concomitanza o meno delle chiusure nei Comuni limitrofi.  
   
   
CONFARTIGIANATO, A POTENZA SI È SVOLTO IL CORSO “FASHION MAN”  
 
Potenza, 13 maggio 2015 - La moda e le nuove tendenze maschili al servizio dell´acconciatore, per offrire al cliente una proposta sempre aggiornata e che anticipi la richiesta del mercato, sono stati al centro di un corso "Fashion Man", organizzato dalla Confartigianato Acconciatori Maschili di Potenza, in collaborazione con "Revolution Paul Mitchell Education", tenutosi domenica e lunedì, nel salone della Confartigianato di Potenza. Lo rende noto l’associazione di categoria sottolineando che “con il programma di aggiornamento si dotano quelli che una volta erano etichettati come barbieri di tutti gli strumenti e le competenze artistiche e gestionali che possono semplificare il proprio lavoro all’interno del salone, rendendolo allo stesso tempo più creativo, entusiasmante e profittevole. Solo così il salone sarà in grado di crescere e di esprimere le sue potenzialità per essere identificato e scelto dai clienti attuali e potenziali. Gli obiettivi: essere acconciatore leader, riconoscibile nel proprio territorio di riferimento. Interpretare le tendenze e gli stili in modo semplice e riproducibile. Interpretare e soddisfare i desideri della propria clientela e fidelizzarla. Al termine della due giorni – conclude la nota - il Presidente provinciale di Confartigianato il Direttore ed il Presidente di categoria hanno sottolineato l´importanza dell´aggiornamento e della formazione, anche attraverso un perfezionamento tecnico sempre più approfondito, per cercare di stare al passo con i tempi, seguendo la moda e con lo studio attento dei nuovi prodotti e della loro applicazione”.  
   
   
TRENTO: RICERCA, NUOVA OCCUPAZIONE E RETE TRA AZIENDE  
 
Trento, 13 maggio 2015 - Recuperare e riutilizzare gli scarti industriali non pericolosi per ottenere prodotti ecocompatibili da utilizzare nelle costruzioni edili e stradali: con questo obiettivo, che mette assieme mondo produttivo e ricerca, è stato firmato oggi in Provincia dal vicepresidente e assessore allo sviluppo economico e lavoro un accordo negoziale assieme ai rappresentati sindacali e ai vertici delle tre società Boccher Luciano Srl (Borgo Valsugana), Corona Calcestruzzi Srl (Pergine Valsugana) e Impresa Mazzotti Romualdo Spa. (Zuclo). Si tratta di un importante passaggio che segna una svolta nelle attività produttive di tre realtà che operano da anni in un settore strategico, ma oggi particolarmente colpito dalla crisi, che è quello legato alla filiera delle costruzioni. Il progetto di ricerca e sviluppo, che vede anche la collaborazione dell’Università degli Studi di Trento – Dipartimento di Ingegneria Industriale, consiste nel recupero e riciclo di scarti industriali non pericolosi, cosiddetti sottoprodotti, perché possano essere riutilizzati nella realizzazione di prodotti da utilizzare in edilizia o nella posa di manti stradali, in particolare si pensa a calcestruzzi e conglomerati bituminosi. Questo progetto viene realizzato in coerenza con un preciso orientamento europeo che chiede di investire nel riciclo e riutilizzo delle risorse, in un´ottica di risparmio ma anche per mantenere corta la filiera nel settore industriale. Il vice presidente e assessore allo sviluppo economico e lavoro ha sottolineato tre elementi di valore presenti in questa iniziativa. Il primo è che si tratta di tre aziende che operano in campi diversi ma complementari e che si mettono assieme per sviluppare un progetto industriale. Secondo, il fatto che queste tre aziende si sono impegnate nel settore della ricerca e sviluppo, un ambito in cui la Provincia continua a credere e investire come fattore fondamentale per aumentare la competitività del nostro settore produttivo. Terzo, che attraverso questa collaborazione le imprese consolidano l´occupazione e assumo l´impegno nei confronti della Provincia di passare da 107 a 122 unità lavorative e di ospitare tre tirocinanti ciascuna nell´ambito del progetto “Garanzia giovani”, garantendo in loro favore il tutoraggio. Il progetto sarà finanziato a fronte di una spesa ammessa pari a 2.055.888 euro con un contributo di 1.450.100 euro in cinque anni.  
   
   
SVILUPPO: DA ACCORD PHOENIX PRIMO SEGNALE DI RIPRESA ALL´AQUILA ANCORA TROPPE LE VERTENZE OCCUPAZIONALI IN PIEDI  
 
 L´aquila - "Accordo importante e primo confortante segnale per questa città". L´ufficializzazione della notizia che l´Accord Phoenix, azienda internazionale che opera nel settore del riciclo di materiale elletrico ed elettronico, avvierà uno stabilimento all´Aquila è stata salutata con favore dal vicepresidente della Giunta regionale, Giovanni Lolli, che  ha preso parte alla conferenza stampa insieme con il sindaco dell´Aquila, Massimo Cialente. È stato il sindaco ad illustrare nel dettaglio i termini dell´accordo dopo che ieri sera il consiglio di amministrazione di Invitalia ha dato via libera al finanziamento pubblico in favore della società. L´investimento complessivo sarà di oltre 38 milioni di euro, di cui 10 finanziati da Invitalia. A regime i dipendenti saranno 128, di cui 13 amministrativi e 115 addetti alla produzione; nel giro di 18 mesi saranno attivate tutte e tre le linee inserite nel progetto di investimento. Sia Cialente che Lolli hanno confermato che nell´assunzione di personale avranno "priorità assoluta" i lavoratori del polo elettronico che in questi anni hanno perso le coperture e gli ammortizzatori sociali. Proprio sui lavoratori del polo elettronico Giovanni Lolli ha parlato di "dovere morale" da parte della classe politica della città di fare "l´indispensabile per ridare un futuro lavorativo" agli ex addetti dell´Italtel. "Sono lavoratori - ha detto - che hanno fatto la storia di questa città e il nostro obbligo doveva essere quello di ritrovare per loro una giusta collocazione. In tutti questi anni, invece, a parte l´impegno di pochi, una parte della politica ha giocato allo sfascio, calpestando la dignità di tutti i lavoratori". Lolli ha poi voluto sottolineare come "Invitalia abbia fatto un´istruttoria rigorosa sull´istanza di investimento presentata da Accord Phoenix", scrivendo nella delibera di concessione del contributo che "l´investimento deve essere fatto entro i prossimi 6 mesi". "Si è trattata - ha aggiunto Lolli - di un´operazione complessa con Invitalia non ha risparmiato indagini conoscitive approfondite e preteso garanzie forti dall´azienda". L´arrivo in città di Accord Phoenix "è un segnale importante, ma il quadro della crisi occupazionale rimane grave". Allo stato, ha ricordato Lolli, "ci sono in città 5 vertenza occupazionali ´pesanti´ con in ballo 1500-1700 posti di lavoro. Un numero esorbitante che dà la misura di una crisi economica e occupazionale grave. In questo contesto, ci si preoccupa maggiormente di fare polemica su qualche ufficio regionale che viene trasferito dall´Aquila anziché concentrare gli sforzi per risolvere o trovare alternative alle vertenze in atto".  
   
   
SMITH DIVENTA CASO NAZIONALE. DA OGGI APERTO A VOLTERRA UFFICIO DELLA REGIONE TOSCANA PER LA VERTENZA  
 
Volterra 13 maggio 2015 - La Smith di Saline di Volterra diventa un caso nazionale. Il presidente della Regione Toscana, dopo il colloquio che ha avuto questa mattina a Roma con il ministro dello sviluppo economico, ha infatti ottenuto l´apertura di un tavolo nazionale per affrontare la crisi dell´azienda di Saline di Volterra. L´annuncio è stato dato in occasione dell´apertura ufficiale, al secondo piano del Palazzo dei priori, di un ufficio della presidenza della Regione con il compito di seguire direttamente sul posto la vertenza Smith, presenti l´assessore regionale al lavoro, il sindaco di Volterra, amministratori locali e una rappresentanza sindacale. L´ufficio si aggiunge a quello analogo aperto presso il comune di Collesalvetti per seguire la vertenza della People Care. L´assessore regionale ha sottolineato come questo sia un segnale di forte vicinanza che la Regione intende dare a questi territori e che la presenza anche fisica dell´istituzione regionale continuerà finché per le due aziende non si apriranno prospettive certe. A questo proposito ha detto che per la Smith sarà presto convocato il tavolo nazionale (la data potrebbe essere resa nota dopodomani quando l´assessore sarà al ministero per alcune vertenze) al quale la Regione ribadirà che, per il peso specifico dell´azienda e per il numero di dipendenti occupati, è inaccettabile ogni ipotesi di chiusura. La Regione reitererà quindi la richiesta di ritiro delle procedure di mobilità e nel caso in cui la proprietà insista per la dismissione, l´intenzione è quella di chiedere tempo per verificare la possibilità di trovare acquirenti interessati a rilevare la struttura e ad investire anche in altre produzioni. I tempi devono andare ben oltre i 75 giorni previsti dalle procedure di mobilità. Quanto alla People Care i tempi sono ancora più stretti. Si punta a trovare una soluzione entro la fine del mese. Giovedì è in programma al Ministero dello sviluppo economico una riunione per fare il punto della situazione. La riunione servirà a fare il punto sui risultati dei contatti che in queste ore si stanno tenendo con aziende interessate al rilancio delle attività . Il sindaco di Volterra ha giudicato l´apertura dell´ufficio della presidenza della Regione come un segnale di un´attenzione non formale verso questo territorio e si è detto fiducioso circa il suo mantenimento finché la questione della Smith non avrà trovato una soluzione positiva.