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Notiziario Marketpress di Mercoledì 20 Maggio 2015
IL PARALMENTO EUROPEO APPROVANO UN PIANO PER UN´ASSISTENZA SANITARIA PIÙ SICURA  
 
Strasburgo, 20 maggio 2015 - In una risoluzione approvata martedì i deputati suggeriscono come migliorare l´assistenza sanitaria e in particolare come far fronte alla crescente resistenza agli antibiotici dell´uomo e degli animali, attraverso un utilizzo più responsabile dei trattamenti a disposizione e promuovendo l´innovazione. Secondo le stime, tra l´8 e il 12% dei pazienti ricoverati negli ospedali comunitari è vittima di eventi avversi, come le infezioni sanitarie correlate, che causano 37.000 decessi all´anno e rappresentano un pesante onere che grava sulle risorse sanitarie limitate. “Non si possono imporre misure di austerità che incidono sulla sicurezza dei pazienti, sul personale o sugli specialisti negli ospedali. 25.000 cittadini muoiono ogni anno in Europa a causa della crescente resistenza agli antibiotici esistenti, quindi dobbiamo stimolare la ricerca su nuove tipologie di sostanze. Nel settore veterinario, le vendite online di antimicrobici e il loro uso profilattico dovrebbe essere impedito," ha dichiarato il relatore, l´italiano Piernicola Pedicini (Efdd), la cui relazione è stata approvata con 637 voti a favore, 32 contrari e 10 astensioni. Bilanci sanitari ristretti possono danneggiare i pazienti - I deputati evidenziano che l´attuale crisi economica ha creato una forte pressione sui bilanci sanitari nazionali e ha, quindi, avuto un impatto sulla sicurezza dei pazienti. S´invitano, pertanto, gli Stati membri a garantire che la sicurezza dei pazienti non sia messa a rischio dalle misure di austerità e che il sistema sanitario resti adeguatamente finanziato. Antibiotici a uso umano: diagnosi prima della prescrizione - Le misure proposte per garantire che gli antibiotici siano usati in maniera più responsabile includono: il rigoroso divieto dell´uso senza ricetta, la richiesta di una diagnosi microbiologica prima di prescrivere gli antibiotici, l´attuazione di pratiche di marketing volte a prevenire i conflitti di interesse tra i produttori e colui che prescrive gli antibiotici, e il miglioramento delle informazioni sul controllo del consumo di antimicrobici e sulla resistenza antimicrobica e il controllo delle infezioni. I deputati sollecitano le industrie farmaceutiche a investire nello sviluppo di nuovi agenti antimicrobici e chiedono alla Commissione di considerare la possibilità di presentare una proposta legislativa per stimolare la ricerca in questo campo. Antibiotici a uso veterinario: ristringerne l´uso preventivo - Nel documento si raccomanda l´uso responsabile degli antimicrobici nella medicina veterinaria, compresi i mangimi medicati, consentendone il loro uso solo per il trattamento a seguito della diagnosi veterinaria. Due proposte legislative in materia sono attualmente in discussione al Parlamento. L´uso di antibiotici per gli animali dovrebbe, quindi, essere gradualmente ristretto ai soli scopi terapeutici, eliminando progressivamente il loro uso profilattico. L´impiego di metafilassi, come le medicazioni di massa di animali volta a curare gli esemplari malati degli allevamenti prevenendo le infezioni nei capi sani, dovrebbe essere limitato al massimo.  
   
   
SCOPERTO IL MECCANISMO CON CUI LA NVNS BLOCCA LA DEPOLARIZZAZIONE ELETTRICA CEREBRALE NEL MAL DI TESTA  
 
Roma, 20 maggio 2015 - Depolarizzazione Lenta La spreading depression è l’onda di attività elettrica della corteccia cerebrale che, come una sorta di lenta depolarizzazione diffusa attraversa il cervello da dietro in avanti quando arriva un attacco emicranico, producendo squilibrio ionico, diffusione di aminoacidi eccitatori e citokine proinfiammatorie dai neuroni, aumentato metabolismo cellulare e alterazioni locali del flusso sanguigno. Al 17° Congresso dell’International Headache Society
 (Ihc 2015) di Valenzia i ricercatori del Massachusetts General Hospital e dell’Harvard Medical School diretti da Shin-pin Chen e Cemk Ayata hanno presentato uno studio su animale con controllo placebo (cioè con finta stimolazione) che dimostra perchè i microstimoli elettrici dell’nVns, lo strumento chiamato gammacore che si usa come un rasoio da strisciare sul collo (vedi gammacore.Com), placano il dolore nella metà dei casi con punte del 57,4% di risoluzione completa registrate proprio in Italia presso l’Ospedale San Raffaele di Roma. L’onda Viene Bloccata Si oppongono all’onda di depolarizzazione della spreading depression, impedendo così tutta la serie di fenomeni che questa induce come ad esempio il rilascio di aminoacidi eccitatori, primo fra tutti il glutammato, il neurotrasmettitore eccitatorio più potente del sistema nervoso che scatena l’ipereccitabilità neuronale da cui deriva l’attacco emicranico e che è implicata anche in quello epilettico. Tant’è vero che da una parte il gammacore si sta dimostrando utile anche nei pazienti epilettici con differenti livelli di stimolazione e dall’altra che, ormai da alcuni anni, nell’emicrania si stanno dimostrando utili, a dosaggi più bassi, anche i farmaci neuromodulatori dell’epilessia. Subito Invece Di Tre Mesi Ma, come hanno dimostrato i ricercatori americani al congresso spagnolo, la neurostimolazione con gammacore agisce subito e senza gli inevitabili effetti collaterali legati a farmaci come ad esempio gli antiepilettici valprato o topiramato che impiegano anche tre mesi prima di raggiungere il loro pieno effetto, un problema che nel trattamento profilattico assume ancor più rilevanza, mentre la neurostimolazione elettrica impiegata in via preventiva non ha effetti collaterali.  
   
   
INFERMIERE ITALIANO AFFETTO DA EBOLA RICOVERATO DAL 13 MAGGIO U.S. PRESSO L’ISTITUTO SPALLANZANI DI ROMA  
 
 Roma, 20 maggio 2015 - Il paziente con Ebola continua a presentare miglioramenti delle condizioni cliniche generali, è vigile, autosufficiente e ha ripreso ad alimentarsi. Non presenta febbre, quasi scomparsi i sintomi gastrointestinali, persistono modesti sintomi respiratori. Continua il trattamento antivirale e la terapia reidratante per via orale ed endovenosa. La prognosi resta riservata. Oggi viene emesso il prossimo bollettino medico.  
   
   
HIV-PROFILASSI PRE-ESPOSIZIONE (PREP): È ORA IL MOMENTO DI AGIRE? AD ICAR SI CONFRONTANO RICERCATORI, RAPPRESENTANTI DELLE ASSOCIAZIONI DI PAZIENTI, DI ISTITUZIONI E DI AZIENDE, SU EVIDENZE CLINICHE, NECESSITÀ, MODELLI APPLICATIVI E PROBLEMATICHE DELLA STRATEGIA DI PROFILASSI PRE-ESPOSIZIONE IN EUROPA E USA.  
 
Riccione, 19 maggio 2015 - Da un lato, ci sono i numeri del successo della Prep (86% di riduzione della trasmissione del virus), le speranze e le attese di chi la considera l’unico strumento di prevenzione contro l’Hiv. Dall’altro, i timori e i pareri contrari di chi ritiene siano altre le priorità attuali nella lotta all’Hiv e teme che la Prep sia solo una difesa contro il virus, efficace tanto quanto il preservativo, ma con ricadute economiche e sociali non prevedibili. Icar ha ospitato nella Tavola Rotonda “Prep: is it the right time to act” moderata da G.m. Corbelli, E. Girardi, C.mussini i ricercatori che hanno condotto gli studi clinici più noti e recenti (Sheena Mc Cormick per lo studio Proud e Eric Cua per l’Ipergay), insieme a Roy M.gulick, infettivologo Usa con anni di esperienza in questo ambito, e a Sabrina Spinoza Guzman, dell’Agenzia europea regolatoria sui farmaci, insieme alle Associazioni di persone con Hiv e alla comunità scientifica infettivologica. I dati ottenuti dagli studi Proud e Ipergay, entrambi rivolti a Msm (uomini che fanno sesso con uomini) e donne transgender, sono sicuramente importanti, ma il fatto che entrambi abbiano dimostrato livelli di efficacia tanto elevati e statisticamente testimonia l’efficacia preventiva della Prep, e rivela anche quanto sia alto il tasso di infezione in determinati gruppi nei paesi occidentali. Solo a loro, quindi, insieme alle coppie sierodiscordanti, dovrebbe essere offerta la Prep, secondo alcuni, e non a tutti, come invece chiede la maggior parte di chi la sostiene. A livello europeo, il sistema sanitario inglese rende disponibile gratuitamente la Prep in quanto il Nice ha deciso che è cost-effective. In Francia, dove è attesa per questa estate l’autorizzazione “sub judice”, per i prossimi 2 anni la Prep sarà fornita dalla Gilead e sarà disponibile gratuitamente per i soggetti arruolati nello studio Ipergay. E in Italia? Dopo la presa di posizione di parte della Community di attivisti e l’adesione al Manifesto Europeo di alcune delle sue componenti, per chiedere a industrie e istituzioni la disponibilità della Prep (negli Usa lo è da luglio 2012), anche la comunità scientifica inizia a prendere posizione. Un centinaio di infettivologi italiani ha risposto ad un questionario, promosso dall’Irccs Aou San Martino di Genova, che viene presentato durante i lavori a Riccione. Del campione, solo il 33% ha “familiarità” con la Prep e il 63% ha ricevuto domande, soprattutto (86%) da coppie sierodiscordanti. A questi soggetti, la metà degli infettivologi intervistati è stata “tentata” di prescrivere questa strategia. Riguardo alla posizione sulla Prep, di questo campione, comunque poco informato, il 48% ritiene che non vi siano ragioni sufficienti per rendere disponibile la Prep anche in Italia, ma il 35% la sostiene comunque. Il 71% degli intervistati teme lo spostamento di attenzione da altri interventi preventivi più utili, il 16 % teme il rischio di una eccessiva medicalizzazione della prevenzione di Hiv. Anche tra i possibili fruitori, è in aumento l’informazione, ma insieme ad essa anche i timori, come rivela un altro questionario che viene presentato alla Conferenza, promosso da Plus onlus e European Aids Treatment Group e condotto su circa 400 Msm italiani. Soprattutto da parte di chi non utilizza mai il preservativo negli ultimi 2 anni, è aumentato l’interesse verso questa strategia. La disponibilità, comunque, della Prep non modificherebbe il tipo di vita sessuale per il 64% del campione, anche se è diminuita la percentuale di chi userebbe sempre il preservativo (dal 37% al 27%) e, viceversa, è aumentata quella di chi non lo userebbe mai (dall’11% al 17%).  
   
   
VENETO: NOTA DEL SEGRETARIO GENERALE DELLA PROGRAMMAZIONE DOTT. TIZIANO BAGGIO  
 
Venezia, 20 maggio 2015 - L’ufficio stampa della Giunta regionale trasmette la seguente nota del Segretario generale della Programmazione della Regione Veneto, Tiziano Baggio. “Mi riferisco all’articolo uscito sul Corriere del Veneto del 19 maggio 2015 a firma Marco Bonet e alle dichiarazioni all’Ansa della candidata Alessandra Moretti delle ore 15.38 di oggi, per rappresentare la mia verità che, contrariamente a quanto affermato sia da Bonet che dalla Moretti, risulta documentalmente dimostrabile. Non è mia prassi uscire sui giornali e questi cinque anni di legislatura ne sono la prova provata. Tuttavia, a tutela della mia onorabilità ritengo necessario censurare con fermezza quanto è stato pubblicato in modo del tutto infamante sulla mia persona, sia come uomo che come professionista. In particolare voglio evidenziare, al di là di ogni ragionevole dubbio, quanto segue: 1) Sono stato nominato componente dell’Oiv con decreto del Presidente n. 140 del 29 settembre 2014, regolarmente pubblicato sul Bur. Detto decreto è stato, altresì, pubblicato sul sito web dell’amministrazione regionale – sezione amministrazione trasparente – unitamente alla relativa attestazione regolarmente resa ai sensi della normativa vigente. 2) La mia nomina è intervenuta nelle more dell’espletamento della procedura di nomina del nuovo Oiv ex art. 28 della L.r. 54/2012, mantenendo così, in regime di prorogatio, il precedente organismo al fine di assicurare l’operatività del medesimo a fronte dell’indisponibilità manifestata da uno dei suoi componenti. 3) Il suddetto decreto, nel conferirmi l’incarico di componente dell’Oiv così esplicita: “di nominare quale componente dell’Organismo Indipendente di Valutazione il Segretario Generale della Programmazione dott. Tiziano Baggio”. Detta affermazione è la prova incontrovertibile che l’attestazione da me rilasciata è pienamente corretta; 4) In punto conflitto di interessi si esplicita che: 4.1) non esiste nessuna sovrapposizione di ruoli tra valutatore e valutato in quanto, nella mia veste di Segretario Generale, non sono soggetto alla valutazione da parte dell’Oiv; 4.2) non esiste alcun impedimento al pieno corretto svolgimento del ruolo che il legislatore ha assegnato all’Oiv medesimo in quanto come Segretario Generale non ricado in nessuna delle ipotesi che potrebbero potenzialmente portarmi, nella veste di componente interno all’Organismo in parola, in posizione di conflitto con i compiti che sono propri dell’Organismo stesso (art. 14 D.lgs. 150/2009); 4.3) il rilievo inerente l’applicabilità dell’art. 28 della L.r. 54/2012 in merito alla composizione dell’Organismo con soli soggetti esterni all’Amministrazione non trova riscontro. Vero è, infatti, che il soscritto è subentrato ad un membro dimissionario per portare a compimento l’attività degli ultimi 8 mesi, all’interno di un organismo in regime di prorogatio allora istituito con decreto presidenziale del 27 gennaio 2011, n. 4. Il tutto nelle more della nomina del nuovo Organismo, la cui procedura era già stata correttamente avviata ai sensi della L.r. 54/2012, con provvedimento della Giunta regionale n. 1673 del 15/9/2014. Fermo restando quanto sopra esposto e passando ora all’esame degli aspetti attinenti ai rilievi di natura penalistica in merito a possibili reati che avrei commesso come “rubare per sé e per i suoi più stretti collaboratori” con l’avvallo silenzioso del Presidente Zaia, ritendo doveroso e necessario replicare quanto segue: 1) Per gli anni 2011-2012-2013 e 2014 non ho ricevuto alcuna retribuzione aggiuntiva di risultato; 2) Al fine di garantire la massima imparzialità e trasparenza nelle valutazioni operate dall’Oiv, non ho partecipato alla discussione istruttoria riguardante le Sezioni rientranti nell’area della Segreteria Generale della Programmazione e di quelle di afferenza della Segreteria di Giunta e della Direzione del Presidente, come da verbale dell’Oiv, debitamente sottoscritto. 3) È assolutamente infondata e , come tale, palesemente denigratoria, l’affermazione “rubare i premi”, considerato che, nell’ambito di una pubblica amministrazione l’erogazione di un premio deve essere oggetto di approvazione giuntale (vedasi Dgr n. 722 del 14 maggio 2015. Ad abundantiam, poiché secondo l’on. Moretti e verosimilmente secondo quanti hanno male informato i giornali dovrei essere denunciato alla Procura e conseguentemente licenziato in tronco, riaffermo la mia assoluta intenzione di non dimettermi dal ruolo attualmente rivestito di Segretario Generale, non avendo nulla da nascondere, tanto che provvederò io stesso a trasmettere tutta la documentazione comprovante i fatti e le circostanze sopra riportate, alla Procura della Repubblica, alla Procura della Corte dei Conti, all’Anac e alla Funzione Pubblica, giurisdizioni a cui rimetto ogni giudizio in merito alla vicenda e alle quali mi rivolgerò per avviare i relativi procedimenti giudiziari nei confronti dei diversi attori coinvolti e per le fattispecie penali e civili che i miei legali identificheranno.  
   
   
SANITA’: ASSESSORE REGIONE VENETO, “STUPEFATTO DA LORENZIN. SMENTISCA TELEFONATA CHE OFFENDEREBBE LE ISTITUZIONI”  
 
Venezia, 20 maggio 2015 - “Mi rifiuto di pensare che un Ministro della Repubblica, con la quale il Veneto, Regione coordinatrice nazionale per la sanità e benchmark per la qualità e la sostenibilità del suo sistema sanitario, ha sempre mantenuto rapporti corretti sia sul piano istituzionale che su quello personale, possa aver pronunciato quella frase. Per l’alto ruolo ricoperto dal Ministro, mi auguro sia in grado di smentire a strettissimo giro sia di aver fatto quella telefonata, sia di aver mai pronunciato in una qualsiasi sede non istituzionale quella frase”. Lo dice, dichiarandosi “stupefatto e incredulo”, l’Assessore alla Sanità della Regione del Veneto, apprendendo di una telefonata che il Ministro della Salute Beatrice Lorenzin avrebbe fatto alla candidata presidente alle elezioni del 31 maggio Alessandra Moretti, nella quale lo stesso Ministro avrebbe definito “la situazione della sanità veneta ormai allarmante”. “Se profferita – aggiunge l’Assessore – questa frase sarebbe di una gravità inaudita, sia perché priva di ogni fondamento, sia perché utilizzata da un Ministro della Repubblica per supportare la campagna elettorale di un candidato. E’ incredibile – aggiunge l’Assessore – che si debba assistere a situazioni di questo genere, che vanno ben oltre il limite consentito in una campagna elettorale per quanto accesa. Si sarebbe mancato gravemente di rispetto a due Istituzioni: il Ministero della Salute e la Regione del Veneto. Attendo dal Ministro – conclude l’Assessore – una risposta urgentissima”.  
   
   
BOLZANO: APPROVATO DDL SULL´INCLUSIONE DELLE PERSONE CON DISABILITÀ  
 
Bolzano, 20 maggio 2015 - La Giunta provinciale ha approvato il 19 maggio il disegno di legge sulla partecipazione e l’inclusione delle persone con disabilità. La nuova legge ha anzitutto l’obiettivo di coinvolgere direttamente le persone diversamente abili e di metterle al centro, ha sottolineato l’assessora alle politiche sociali Martha Stocker. In primo piano l´inserimento lavorativo stabile. Il rispetto della dignità umana, l´autonomia e la libertà nelle decisioni, la non discriminazione, la piena partecipazione e il pieno coinvolgimento, le pari opportunità e l´accessibilità: sono gli obiettivi del disegno di legge approvato oggi dalla Giunta provinciale sulla partecipazione e l´inclusione delle persone con disabilità. "Vogliamo rafforzare la capacità autodecisionale e la responsabilità delle persone diversamente abili e vogliamo aumentare la loro partecipazione nell´ambito della famiglia e della società", ha aggiunto Stocker. L´iniziativa legislativa si è resa necessaria per strutturare in forma organica tutte le misure a favore delle persone diversamente abili nei vari ambiti dell´esistenza. "Da un lato abbiamo tenuto conto delle esigenze quotidiane degli interessati e delle loro famiglie, dall´altro dei risultati emersi dai vari gruppi di lavoro e le proposte delle organizzazioni", ha spiegato l´assessora. Tra le priorità si segnala l´inserimento stabile nel mondo del lavoro: "L´accompagnamento della persona disabile nell´ambiente di lavoro non si ferma alla conclusione di un progetto ma prosegue anche con l´assunzione definitiva", ha detto Stocker. Il ddl prevede inoltre l´assistenza alla prima infanzia con personale qualificato anche in asili nido e microstrutture (finora era prevista solo in quelle aziendali), la collaborazione con la Lub in tema di accesso allo studio, l´obbligo per gli enti pubblici di prevedere quote di finanziamento specifiche per cooperative sociali di tipo B, il sostegno alle iniziative del terzo settore per l´autonomia abitativa del disabile, l´istituzione di un Osservatorio provinciale sulla disabilità. "Per questi interventi la Giunta ha previsto quest´anno 3,4 milioni di euro, di cui 1,2 milioni di nuovi finanziamenti", ha spiegato Stocker. Beneficiarie della nuova legge sono persone a cui le barriere precludono la possibilità di partecipare pariteticamente alla vita sociale, persone con menomazioni o problemi di salute, persone con problemi psichici o con problemi di dipendenza. Sono previste misure per migliorare l´inclusione negli ambiti della famiglia, di istruzione e formazione, della vita lavorativa, dell´abitare, della salute, della cultura e del tempo libero, del turismo. Il ddl contiene inoltre linee guida per l´accessibilità e la mobilità, per il coinvolgimento e la partecipazione al processo decisionale delle persone interessate. Il testo di legge è formulato in modo chiaro e semplice, "così che soprattutto i diretti interessati possano leggere e comprendere la legge che li riguarda", ha infine ricordato Stocker. Dopo l´approvazione odierna della Giunta provinciale il ddl viene trasmesso al Consiglio provinciale per l´esame nella competente commissione legislativa prima e nel plenum poi. Gli aspetti più concreti saranno disciplinati con regolamento di attuazione.  
   
   
MALATTIE CRONICHE: IL SISTEMA SANITARIO VERSO ‘LA TEMPESTA PERFETTA’ “TROPPI TAGLI E POCHE RISORSE, EDUCHIAMO I CITTADINI ALLA PREVENZIONE”  
 
Roma, 20 maggio 2015 – Il Servizio Sanitario Nazionale è paragonabile a una nave che si sta dirigendo verso la tempesta perfetta. Gli elementi per prevedere lo scenario imminente sono chiari: aumento progressivo delle malattie croniche (ipertensione, diabete, malattie cardiovascolari e tumori), tagli alla spesa sanitaria, scarsi investimenti strutturali, blocco del turn over. Bastano alcuni numeri per comprendere la portata del possibile ‘naufragio’: negli ultimi 60 anni in Italia il numero di cittadini di età pari o superiore ai 65 anni è aumentato di oltre 30 volte. Nel 2015 sono previsti oltre 13 milioni di over 65 e, in base ai dati Istat, nel 2030 saranno più di 16 milioni. Nell’ultimo ventennio la proporzione di italiani affetti da almeno una malattia cronica è aumentata dal 35,1 al 37,9% (pari a 2,7 milioni di cittadini), mentre la percentuale di persone colpite da almeno due di queste patologie è passata dal 17,7 al 20% (2 milioni). I ‘multicronici’ saranno quasi 13 milioni nel 2024 e oltre 14 milioni nel 2034, pari rispettivamente al 20,2% e 22,6% della popolazione (nel 2013 si attesta al 14,4%). Il sistema rischia di non riuscire a reggere le crescenti richieste di salute di questi cittadini. Ma la nave si può salvare e la ricetta è contenuta nel volume “La tempesta perfetta” (ed. Vita e Pensiero, pp. 138), presentato oggi al Ministero della Salute con l’intervento del Ministro, Beatrice Lorenzin, e degli autori, Walter Ricciardi, Claudio Cricelli, Vincenzo Atella e Federico Serra. “Innanzitutto – spiega il prof. Walter Ricciardi, Ordinario di Igiene presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma e Commissario dell’Istituto Superiore di Sanità – è necessario evitare che il Sistema Sanitario Nazionale sia l’espressione, a volte schizofrenica, delle volontà di 21 Regioni e Province Autonome che, in nome della riforma federalista, interpretano il dettato costituzionale come possibilità di operare senza vincoli, salvo poi trovare un salvatore di ultima istanza nello Stato. Questo non significa voler tornare indietro al dirigismo centralista precedente agli anni 2000. I vantaggi di una gestione locale più vicina al paziente sono a tutti noti e, quindi, vanno preservati. Deve però essere rivalutato il ruolo di cooperazione e di scambio di esperienze tra Regioni e tra Centro e Regioni che in questi anni è venuto a mancare per vari motivi. Questa fase di ristrettezze economiche potrebbe rappresentare un’opportunità proprio per migliorare l’efficienza del sistema, eliminando la corruzione e gli sprechi che lo affliggono grazie ad una vera e sistematizzata valutazione delle performance e all’applicazione di una logica dell’accountability”. Nel 2011 in Italia la spesa sanitaria rappresentava il 9,2% del Pil, una percentuale leggermente inferiore alla media dei Paesi dell’Ocse (9,3%), ma decisamente più bassa rispetto a quella di altre nazioni europee come i Paesi Bassi (11,9%), la Francia (11,6%) e la Germania (11,3%). “Le dinamiche osservate dal 2011 fino a oggi sul fronte del finanziamento pubblico alla Sanità ci lasciano immaginare che non vi saranno risorse aggiuntive in questo settore – sottolinea il dott. Claudio Cricelli, Presidente della Società Italiana di Medicina Generale e delle Cure Primarie (Simg). La sanità nel nostro Paese va cambiata in modo strutturale. È necessario introdurre politiche efficaci per prevenire le malattie, rafforzare l’accesso a un’assistenza primaria di qualità e migliorare il coordinamento delle cure, soprattutto per le persone con patologie croniche. I vantaggi di questa operazione sono elevatissimi e consentiranno di traghettare la nave del sistema sanitario verso un porto sicuro”. L’italia, in merito ai corretti stili di vita, si attesta fra le peggiori realtà europee. Il nostro Paese è, infatti, terzo, dietro a Grecia e Stati Uniti, presentando il 30,9% di bambine tra i 5 ed i 17 anni di età in condizione di sovrappeso o obesità, nonostante un patrimonio di tradizioni e cultura legato ai benefici della dieta mediterranea. Differisce non di molto la situazione legata ai maschi che vede i bambini italiani dietro ai coetanei di Grecia, Stati Uniti e Spagna, con il 32,4% di obesi o sovrappeso (media europea: 22,9%). E il 39,2% degli italiani (23 milioni di persone) è sedentario. “La nuova rotta – continua il dott. Cricelli - dovrà spostare risorse economiche e umane dalla cura delle malattie alla prevenzione. Questo imporrà di dover ‘re-ingegnerizzare’ l’intero Servizio Sanitario Nazionale, formando una nuova classe di professionisti della salute preventiva e trasformare, mettendole in rete, le strutture già esistenti sul territorio (ad es. Strutture sanitarie, scuole alberghiere, scuole primarie e secondarie, palestre pubbliche) per educare attivamente i cittadini alla tutela della propria salute”. Un altro aspetto centrale riguarda gli investimenti. Da tempo, infatti, il sistema sanitario ha fortemente contenuto le spese per il rinnovo e lo sviluppo strutturale, infrastrutturale e tecnologico, soprattutto nelle Regioni del Sud, portando a strutture sanitarie, soprattutto pubbliche, sempre più vetuste che spesso si confrontano con centri privati che al contrario risultano più moderni, confortevoli e all’avanguardia. “Ma non sono solo le mura degli ospedali ad invecchiare – sottolinea il prof. Vincenzo Atella, Direttore del Ceis Tor Vergata (Center for Economic and International Studies). Il blocco del turnover pone il problema di un personale sanitario sempre più anziano e spesso numericamente insufficiente per soddisfare le necessità dei pazienti: il personale in dotazione alle strutture sanitarie pubbliche è infatti in continua riduzione dal 2010, come testimoniato dal tasso di turnover, sceso in media di oltre il 78%, con le Regioni del Centro-nord che presentano valori più elevati rispetto al Meridione”. “Negli ultimi 13 anni – continua il dott. Federico Serra, Vice Presidente Public Affairs Association – vi è stata una totale assenza di visione strategica e di governance nel settore della programmazione delle risorse umane in Sanità, che ha visto arrivare l’intero sistema sull’orlo della non sostenibilità, a causa della perdita di equilibrio tra accesso alla formazione pre-laurea, alla formazione post-laurea (Scuole di Specializzazione e formazione specifica di Medicina Generale) e al mondo del lavoro. Si potrebbe dire che le modalità di contenimento della spesa adottate finora hanno preferito il razionamento alla razionalizzazione. In altri termini, si è scelto di perseguire la logica del ‘fare lo stesso con meno’, senza assicurarsi di soddisfare davvero i bisogni di salute dei cittadini. Proseguire sulla linea dei tagli lineari, riducendo ulteriormente la spesa sanitaria pubblica, che è tra le più basse del mondo, finirebbe per compromettere il lavoro virtuoso di riduzione dei disavanzi fatto da molte Regioni, costringendo molte Aziende ad operare con fortissime restrizioni che minano pesantemente la tenuta del sistema e, in alcuni casi, la possibilità di mantenere l’adeguata erogazione dei Livelli Essenziali di Assistenza”. “La realtà che abbiamo vissuto negli ultimi anni – conclude il prof. Ricciardi - è quella di una frammentazione esasperata, di una conflittualità latente e dell’aumento esponenziale delle differenze nella qualità e quantità dei servizi, non solo tra Regioni, ma anche all’interno della stessa Regione. È possibile fare bene anche con le risorse attualmente a disposizione, purché vengano utilizzate correttamente, ad esempio riducendo gli sprechi e riallocando le risorse facendo attenzione all’andamento degli indicatori di processo e di risultato, premiando le buone pratiche e incentivando trasparenza e merito”.  
   
   
TRENTO: CORSI DI OPERATORE SOCIO-SANITARIO: ARRIVANO I BANDI  
 
Trento, 20 maggio 2015 - la Giunta provinciale, su indicazione dell´assessora alla salute e solidarietà sociale, ha approvato gli indirizzi per l´emissione dei bandi di iscrizioni ai corsi per operatore socio-sanitario. I corsi che qualificano queste importanti figure professionali, a cui spetta il compito di prendersi cura delle persone più fragili con attenzione alla loro dignità e di accoglierle favorendone l’inserimento nei servizi, ha una durata media di 1.400 ore di cui 700 ore di teoria e 700 ore di pratica, articolate in circa un anno e mezzo. Le domande vanno presentate presso la sede formativa scelta dal 21 maggio al 3 luglio 2015. Enti gestori che emanano il bando - Azienda Provinciale per i Servizi Sanitari: Polo didattico di Trento: sede di Trento 40 posti; Polo didattico di Rovereto: sede di Rovereto 40 posti; Fondazione Franco Demarchi: •sede di Cles 30 posti; Opera A. Barelli: •sede di Levico: 35 posti; sede di Borgo Valsugana: 35 posti; sede di Riva del Garda: 35 posti. Chi può partecipare •diciassettenni con licenzia media e una qualifica almeno triennale; maggiorenni con licenzia media; stranieri in possesso della dichiarazione di valore rilasciata dall´ambasciata italiana che attesta un titolo di studio conseguito all´estero, pari almeno alla terza media italiana. Termini per la presentazione delle domande - La domanda di iscrizione al corso va presentata presso la sede formativa scelta a partire da giovedì 21 maggio 2015. Il termine di presentazione delle domande è: venerdì 3 luglio 2015. Esame di ammissione alla formazione - Qualora il numero delle domande di iscrizione al corso sia superiore al numero dei posti disponibili presso la sede che ha indetto il bando, l’accesso al corso avviene mediante superamento di esame di ammissione. Tale esame si terrà per tutte le diverse sedi formative giovedì 10 settembre 2015 presso il Polo didattico delle professioni sanitarie dell’Azienda provinciale per i servizi sanitari di via Briamasco n. 2 a Trento. Inizio e durata della formazione - Nel mese di ottobre: la data di inizio è riportata nei bandi degli enti gestori. Si tratta di 1.400 ore di cui 700 ore di teoria e 700 ore di pratica, articolate su circa un anno e mezzo di corso. Sono previsti percorsi formativi ridotti per gli stranieri con un titolo di infermiere conseguito all´estero (360 ore di formazione) e per gli ausiliari in servizio addetti all´assistenza diretta alla persona. Quote di iscrizione al corso •per i residenti in provincia di Trento alla data di presentazione della domanda di iscrizione al corso allegata ai bandi emessi dagli enti gestori: 300 euro per il primo ciclo ed 100 euro per il secondo ciclo e per ogni anno fuori corso; •per i non residenti in provincia di Trento alla data di presentazione della domanda di iscrizione al corso allegata ai bandi emessi dagli enti gestori: 600 euro per il primo ciclo e 200 euro per il secondo ciclo e per ogni anno fuori corso; •per i cittadini stranieri residenti in provincia in possesso di un titolo professionale di infermiere conseguito all´estero: 300 euro, si tratta di un percorso formativo ridotto. Si tratta comunque di tariffe inferiori a quelle previste dalle altre Regioni. Informazioni per la frequenza - Gli iscritti esterni potranno usufruire delle borse di studio nel rispetto dei requisiti che saranno fissati dalla giunta provinciale. All’atto dell’ammissione al corso è possibile chiedere il riconoscimento di crediti formativi, mediante la presentazione di una dettagliata documentazione delle attività didattiche svolte e del relativo profitto rilasciata dalla struttura formativa precedentemente frequentata. Per i cittadini stranieri (comunitari ed extracomunitari) che hanno presentato domanda di ammissione al corso Oss, è previsto un esame di conoscenza della lingua italiana.  
   
   
TOSCANA: DIAGNOSI E CURA DELLE PATOLOGIE, 26 LE LINEE GUIDA ONLINE  
 
Firenze 20 maggio 2015 - Dal prossimo mese di giugno sarà possibile accedere online a ciascuna delle 26 Linee guida redatte dalla Regione Toscana per la diagnosi e la cura di altrettante patologie. Con 26 Linee guida ad oggi redatte, regolarmente aggiornate e rese disponibili in formato e-book a operatori e utenti, la Toscana è la regione che più di ogni altra si è preoccupata di condensare la migliore evidenza scientifica per la diagnosi e la cura delle malattie. Le Linee guida sono un insieme di indicazioni ("Raccomandazioni") in positivo e in negativo sulla diagnosi e il trattamento di una specifica malattia, strettamente aderenti alle indicazioni che provengono dalla letteratura medica. Da giugno, con un semplice clic chiunque potrà consultare le Linee guida. In particolare, è stato curato l´accesso alle Raccomandazioni con strumenti informatici mobili, come tablet e smartphone, oltre ai consueti Pc, per rendere rapidamente e facilmente utilizzabile questo supporto informativo in qualunque situazione sanitaria e ambientale. Tra le Linee guida, mal di schiena, ictus, scompenso cardiaco, ipertensione arteriosa, epilessie, asma, allergopatie, tabagismo. La trasposizione di testi redatti nel tradizionale formato testo ad un formato web, che contiene comunque tutte le informazioni, e da qui al formato "app", è di per sé abbastanza lunga e complessa. Di analoga complessità è il trasferimento dei contenuti, in questo caso di moltissimi contenuti, nei magazzini "apple store" e "play store", dai quali l´utilizzatore può estrarli. Questa traslazione, ultimata per alcune Linee guida, e per altre "in progress", è realizzata grazie alla stretta collaborazione tra Consiglio sanitario regionale e servizi informatici della Regione. L´uso di "app" è oggi largamente diffuso e nel settore sanitario è praticato dall principali riviste mediche, che per questo richiedono una corresponsione economica. Nella sanità pubblica, principalmente, il National Institute for Clincal Excellence (Nice) svolge un´attività di produzione e diffusione di Linee guida e documenti clinici online, anche in formato "app". Il Servizio sanitario della Regione Toscana ha preso un orientamento simile, nel convincimento di fornire così un supporto informativo affidabile, continuo e aggiornato ai professionisti della salute. Il cambiamento mondiale scatenato dai nuovi mezzi di comunicazione rende possibile l´accesso a più informazioni, più in fretta e più facilmente di quanto non sia mai accaduto. Inoltre, con questi nuovi mezzi l´informazione diviene completamente trasparente. Nonostante l´attuale contingenza economica, la Regione Toscana intende avvalersi di questi mezzi, nel settore della salute non meno che negli altri, perseguendo efficacia, efficienza e, appunto, trasparenza.  
   
   
SANITÀ IN CAMPANIA: NESSUNA BOCCIATURA! IL MINISTERO CI HA PREMIATO DANDOCI ALTRI 140 MILIONI DI EURO  
 
Napoli, 20 maggio 2015 - “In riferimento alla notizia relativa ad una presunta bocciatura del piano di rientro, si sottolinea che la stessa è totalmente falsa. Al contrario, il Tavolo tecnico dei Ministeri vigilanti (Economia e Salute) ha dato il via libera all’erogazione di altri 140 milioni di euro per la sanità della Campania. E’ l’ennesimo riconoscimento per tutte le azioni messe in campo sino ad oggi.” Così il Capo Dipartimento Salute della Regione Campania Ferdinando Romano. “I Ministeri hanno certificato per il 2014 un avanzo di gestione di 229 milioni di euro. Tutti soldi che verranno investiti per dare una sanità sempre migliore ai nostri concittadini. E ci hanno altresì riconosciuto un importante miglioramento dei Lea (i ben noti Livelli Essenziali di Assistenza). Siamo a 136, + 16% rispetto all’anno precedente e ben oltre il livello di guardia. Altre Regioni sono sotto di noi. “Certo restano delle osservazioni critiche su alcuni temi, che abbiamo, comunque, già affrontato con gli opportuni provvedimenti (punti nascita ed accreditamenti). “Questi sono i “fatti” descritti nel Verbale e che danno atto dell’azione positiva svolta da questa amministrazione”, conclude Romano.  
   
   
LA RIORGANIZZAZIONE DELLA SANITÀ TERRITORIALE PARTE DAL DISTRETTO: I PROFESSIONISTI A CONGRESSO DAL 28 MAGGIO  
 
Senigallia (An), 20 maggio 2015 – Medicina di prossimità, accento sulla domiciliarità e ripensamento del rapporto ospedale-territorio sono le sfide sulle quali si deciderà il futuro del Servizio Sanitario Nazionale. Ma finora, purtroppo, si è agito quasi esclusivamente sui costi e troppo poco si è fatto per gestire la vera grande criticità del presente e del futuro: la presa in carico e la gestione delle cronicità. Su questi temi, un contributo importante – caratterizzato da un atteggiamento propositivo, orientato a una concreta programmazione – arriverà direttamente dai Distretti e dagli operatori sanitari, medici, infermieri, fisioterapisti, da quanti operano nell’Adi (Assistenza Domiciliare Integrata) e nel territorio: tutti questi professionisti dei Distretti sociosanitari saranno riuniti dal 28 al 30 maggio a Bologna, nel Xiii Congresso nazionale di Card (Confederazione Associazioni Regionali di Distretto), dedicato per la terza volta in modo specifico alle “cure a casa”. L’appuntamento, a cadenza biennale, si rivolge ai principali stakeholder della sanità; si propone di mettere a fuoco le questioni cardine correlate ai diversi aspetti dell’assistenza domiciliare e di intavolare un dibattito proficuo sul tema più generale della riorganizzazione della sanità “con il territorio al centro”. Coerentemente, il programma è ricco di sessioni introduttive dal taglio politico-strategico, che, oltre alla relazione del Presidente Gilberto Gentili e di Paolo Da Col, referente nazionale Area Cure Domiciliari di Card, ospiteranno gli interventi di alcuni Decision Maker chiave a livello nazionale: Walter Ricciardi, Commissario Straordinario dell’Istituto Superiore di Sanità e Direttore del Dipartimento di Sanità Pubblica dell’Università Cattolica di Roma, Annalisa Silvestro, Membro Commissione Xii Igiene e Sanità del Senato, Pierpaolo Vargiu, Presidente della Xii Commissione Affari Sociali della Camera dei Deputati e Claudio Cricelli, Presidente della Società Italiana di Medicina Generale. Sul fronte dell’approfondimento scientifico, non poteva mancare un focus sulle grandi cronicità e sulle principali sfide dell’assistenza domiciliare, asse portante delle attività dei Distretti. Sei sessioni parallele ne analizzeranno le ricadute sui pazienti, sulle famiglie e sull’organizzazione in generale. Oggi sono molto estese le capacità del Distretto di cooperare per farsi carico in modo ottimale di pazienti con diabete, Bpco, della terapia del dolore, della nutrizione artificiale, delle patologie cardiovascolari e del trattamento delle ferite difficili. Infine, attraverso incontri plenari o moduli formativi paralleli, saranno sottoposti all’attenzione dei partecipanti alcuni temi chiave per lo sviluppo concreto delle cure domiciliari nel Distretto: dal ruolo della formazione, per valorizzare l’apporto dei professionisti del Distretto, all’importanza della continuità con le cure intermedie; dalla centralità della telemedicina, per l’assistenza del futuro, all’ineludibilità di percorsi formativi specifici per i professionisti del Distretto.  
   
   
MENSA MEYER, IL PUNTO IN REGIONE IN VISTA DEL CAMBIO DI GESTORE  
 
Firenze 20 maggio 2015 - Un incontro sul tema del cambio di appalto della mensa dell´ospedale pediatrico Meyer si è tenuto ieri presso l´assessorato al lavoro, su richiesta delle organizzazioni sindacali preoccupate della salvaguardia occupazionale dei lavoratori e delle lavoratrici coinvolti nell´appalto. All´incontro la Regione, presente con rappresentanti degli assessorati al lavoro e alla sanità, la Città Metropolitana, l´azienda Meyer ed Estar hanno condiviso, a seguito della gara d´appalto da poco conclusa, l´obbligo di salvaguardare l´occupazione - così come sottoscritto in più occasioni anche in materia di cambio appalto in sanità - sottolineando l´importanza del servizio. In questo caso, infatti, è particolarmente necessario salvaguardare uno standard qualitativo elevato nell´erogazione dei pasti destinati ai piccoli pazienti del Meyer, per i quali la corretta alimentazione e la modalità di presentazione dei pasti costituiscono parte della cura. Le parti nei prossimi giorni si incontreranno per lo svolgimento dell´esame congiunto che è la sede propria di contrattazione e confronto. La Regione si è impegnata a seguire con attenzione la vicenda, sia perquanto riguarda la tutela degli aspetti qualitativi di un servizio così delicato, sia per quelli legati all´occupazione e al mantenimento del reddito dei lavoratori e ha confermato la disponibilità a convocare il tavolo istituzionale, qualora fosse necessario.  
   
   
DEBUTTA SUL WEB LA RIVISTA ITALIANA DI CURE PALLIATIVE, ORGANO DI INFORMAZIONE UFFICIALE DELLA SOCIETÀ ITALIANA DI CURE PALLIATIVE  
 
Milano, 20 maggio 2015. E’ disponibile on-line il primo fascicolo - Volume 1 Primavera 2015 Anno Xvii - della Rivista Italiana di Cure Palliative ( www.Ricp.it ) che ha scelto il web quale mezzo di diffusione dei propri contenuti e la cui gestione informatica è stata affidata alla società italiana Tesisquare (www.Tesisquare.com ). Organo di informazione ufficiale della Società Italiana di Cure Palliative ( www.Sicp.it ) la Rivista - con periodicità trimestrale - è un importante riferimento per le Istituzioni nazionali e regionali nell’implementazione delle Reti Locali di cure palliative e per le figure professionali che ne fanno parte. La Rivista offre contenuti che toccano tutti gli aspetti del mondo delle cure palliative, caratterizzate da un’intrinseca multiprofessionalità e multidisciplinarietà. Il Direttore Scientifico della Rivista è il Dott. Luciano Orsi, Direttore della Struttura Complessa di Cure Palliative dell’Azienda Ospedaliera Carlo Poma di Mantova. “I temi che tratta la Rivista - sottolinea Luciano Orsi, Direttore Scientifico della Rivista Italiana di Cure Palliative - mettono al centro dell’attenzione la persona malata e la sua famiglia con tutti i complessi bisogni, non solo clinici, che sono presenti nella fase avanzata e terminale della malattia: le cure palliative non sono, infatti, rappresentate solo dalla medicina palliativa e dagli aspetti medico-assistenziali, ma anche dalla presa in carico dei bisogni sociali, psicologici, spirituali ed esistenziali che in questa fase rendono ancor più fragili e vulnerabili i malati e le loro famiglie”. “Per dare risposte complete ai bisogni del malato e della sua famiglia - dichiara Carlo Peruselli, Presidente della Società Italiana di Cure Palliative - è fondamentale che diverse professionalità collaborino attivamente, ed è ciò che Sicp promuove, avendo fra i propri soci medici, infermieri, fisioterapisti, psicologi, assistenti sociali, operatori socio-assistenziali, assistenti spirituali. Un ampio spettro di figure professionali che sulla Rivista Italiana di Cure Palliative trovano spazio con articoli e riflessioni anche su temi etici, antropologici, letterari e umanistici”.  
   
   
SSR IN MOLISE, LA GIUNTA ADOTTA LA PROPOSTA DI LEGGE DI RIORDINO. FRATTURA: PER UNA SANITÀ BASATA SU EQUITÀ, APPROPRIATEZZA E SOSTENIBILITÀ  
 
Campobasso, 20 maggio 2015 - Equità, appropriatezza e sostenibilità economico-finanziaria: queste, le direttrici percorse dalla Giunta regionale nella proposta di legge di riordino del servizio sanitario molisano. Il testo adottato dà vita a una nuova organizzazione più vicina alle richieste del territorio, capace di sfruttare piccoli bacini attraverso economie di scopo per soddisfare la duplice esigenza del rientro dal deficit e del riordino della capacità erogativa dei livelli essenziali di assistenza. "Dopo la conferma da parte del Consiglio dei Ministri del sottoscritto nel ruolo di commissario per gli adempimenti previsti dal piano di rientro dai disavanzi sanitari e la sostituzione del dottor Rosato nel ruolo di subcommissario con la nomina del dottor di Martino, la Giunta regionale, condivisi i principi e fondamenti con i capigruppo del Consiglio regionale, ha approvato la proposta di legge per il riordino del servizio sanitario della Regione Molise con l´obiettivo di disegnare una sanità sostenibile", così questa mattina il governatore Paolo di Laura Frattura ha presentato nel corso di una conferenza stampa a Palazzo Vitale i contenuti del disegno di riordino del servizio sanitario regionale. Lanuova legge nasce con uno spirito innovativoripartendo proprio dai valori fondanti del servizio sanitario nazionale (salute, diritto della persona e interesse della collettività con garanzia di cure agli indigenti), dalla solidarietà tra sani e malati e, quindi, dai valori della sanità che ne ha sempre rappresentato la principale competenza. La proposta di legge si prefigge di ridisegnare il perimetro organizzativo della sanità molisana e delineare i confini su cui puntare l´attenzione per una migliore efficienza dell´apparato. Alla base del riordino, un´analisi puntuale delle criticità che oggi vive il servizio sanitario molisano, criticità che negli anni hanno determinato la mancata realizzazione del piano di rientro e i rilevanti disavanzi di esercizio. Al fine di poter realizzare una effettiva inversione di tendenza e un cambiamento strutturale del modello di consumo sanitario e di produzione dei servizi sanitari, che devono essere ben distinti e complementari, non sovrapposti, sono state individuate le due direttrici su cui costruire il servizio: nascono così l´azienda sanitaria territoriale e l´azienda ospedaliera, l´Asrem viene messa in liquidazione. "La legge - ha spiegato il presidente Frattura -, rivede totalmente gli attuali assetti, prevedendo la messa in liquidazione dell´Asrem e la costituzione di due aziende: una azienda sanitaria territoriale e una azienda ospedaliera". L´azienda sanitaria territoriale è articolata in tre distretti, Campobasso, Isernia e Termoli, nel dipartimento di salute mentale e nel dipartimento di prevenzione,ingloba le due strutture ospedaliere di Venafro e Larino e aggrega l´ospedale di area disagiata il Caracciolo di Agnone. L´azienda ospedaliera prevede un unico presidio ospedaliero organizzato in tre stabilimenti ospedalieri, il Cardarelli di Campobasso, il Veneziale di Isernia e il San Timoteo di Termoli. "Il funzionamento delle due aziende sanitarie è organizzato tramite l´atto aziendale: in legge abbiamo previsto le discipline minimali da assicurare nei tre stabilimenti ospedalieri", ha sottolineato il governatore. Nel dettaglio, l´approvazione del piano sanitario entro 90 giorni resta di competenza del Consiglio regionale, gli atti conseguenti, ossia piano operativo e atto aziendale, saranno predisposti dai direttori generali delle due aziende e approvati poi dalla Giunta regionale. I due direttori generali, figure di vertice delle aziende, nomineranno ciascuno il proprio direttore sanitario e il proprio direttore amministrativo. Le funzioni gestionali saranno accorpate all´interno dell´azienda sanitaria territoriale. Il finanziamento avverrà ai sensi della legge 502, cioè con i fondi del servizio sanitario regionale. Alle due aziende passeranno, in funzione delle competenze attribuite, il patrimonio e i rapporti contrattuali dell´attuale Asrem che viene messa in liquidazione. Una volta nominato, il liquidatore dovrà, entro 90 giorni, contestualizzare patrimonio e situazione creditizia e debitoria della stessa Asrem. Prevista, con legge, la costituzione dell´osservatorio epidemiologico regionale, "finalmente", il commento soddisfatto di Frattura. Definiti ruolo e collaborazione con Unimol. "Prevediamo - ha precisato il presidente -, sempre con legge, un accordo con l´Università, accordo che non solo ottimizza la qualità dell´offerta formativa della Facoltà di medicina e chirurgia di Unimol ma che garantisce anche la copertura di incarichi apicali per le discipline previste nel corso di laurea che saranno contenute nell´accordo". Nella fase di attuazione del piano di rientro, le funzioni delegate alla Giunta saranno in capo alla struttura commissariale. "Anche per questa legge - ha concluso Frattura -, prima che venga approvata in Consiglio regionale, seguiremo in maniera informale la stessa esperienza seguita per la legge di riforma dell´Istituto zooprofilattico, tenendo presente che questo strumento normativo, la legge di riorganizzazione Ssr, l´abbiamo condivisa con le forze politiche presenti in Consiglio regionale".  
   
   
BOLZANO: 112 SARÀ NUMERO UNICO PER CHIAMATE D´EMERGENZA  
 
Bolzano, 20 maggio 2015 - Dopo alcuni incontri presso il Ministero degli Interni, con il Commissariato del Governo ed i Carbainieri, dal punto di vista politico si è chiarito che in Alto Adige ed in Trentino verrà introdotto il 112 quale numero unico d´emergenza. Lo ha affermato l´assessore Schuler che ieri, 18.05, assieme alla collega Stocker ha visitato la centrale d´emergenza del Tirolo, Leitstlle Tirol, a Innsbuck. 200mila chiamate all´anno, 550 al giorno pervengono ai numeri d´emergenza attualmente in funzione in Alto Adige: 112 (Carabinieri) 113 (Polizia) 115 (Vigili del Fuoco) e 118 (emergenza sanitaria), dove le chiamate per questi due ultimi numeri sono raccolte dalla Centrale d´emergenza provinciale con 15 infermieri che raccolgono le chiamate (Call Taking) e 15 operatori sanitari che provvedono a svolgimento (Dispatch). Ora è stato chiarito che per l´introduzione del numero unico 112 per le chiamate d´emergenza nella regione Trentino-alto Adige sarà necessario un bacino d´utenza di solo un milione di cittadini e non di 3,5 milioni come previsto in origine, come spiega l´assessore provinciale alla Protezione Civile, Arnold Schuler. Per il 16 giugno 2015 è fissato l´ulteriore incontro con i rappresentanti degli uffici statali competenti. Ieri, 18.05, L´assessore Schuler assieme alla collega di Giunta Martha Stocker, responsabile per la sanità, accompagnta dal primario del Servizio emergenza Manfred Brandstätter, hanno visitato la centrale d´emergenza del Tirolo, Leitstlle Tirol, a Innsbuck, che dall´ottobre scorso è condotta da Bernd Noggler. Ogni anno sono circa fra i 40 e di 50 gli interventi congiunti, dei quali i due terzi in ambito alpino ed un terzo per il servizio di soccorso. Anche il Tirolo del Nord, pur essendosi dotato di un punto centrale di coordinamento integrato e sovrarregionale, che raccoglie circa 420mila chiamate all´anno, eccetto che per la Polizia, non dispone ancora di un numero unico e le chiamate d´emergenza avvengono su più numeri. Così La "Leitstelle Tirol" può essere contattata al numero 122 (Vigili del Fuoco), 140 (soccorso alpino) e 144 (servizio di soccorso) e inoltre vi è un altro numero per il trasporto di malati su incarico. Per la "Leitstelle Tirol" operano 75 collaboratori, dei quali 55 nel settore operativo, che prestano servizio 24 ore su 24 con turnazioni. Tutti i disponenti sono almento operatori sanitari del soccorso.  
   
   
A TORINO LA SUPERCOPPA DI BASKET E I CAMPIONATI ASSOLUTI DI GINNASTICA ARTISTICA  
 
Torino, 20 Maggio 2015 - Sarà un week end speciale per Torino, quello dell´ultima settimana di settembre, perché grazie alla collaborazione tra la Regione Piemonte e il Comune di Torino la Capitale Europea dello Sport ospiterà sia la Supercoppa di Basket che gli Assoluti di Ginnastica Artistica. L´accordo è stato trovato grazie alla giusta sinergia fra la Regione, la Città, la Lega basket, Rcs Sport, la Federginnastica e la Società Victoria, che ha portato all´individuazione delle location dei due eventi: il Palavela ospiterà gli Assoluti di Ginnastica Artistica e il Palaruffini La Supercoppa di Basket. Grande soddisfazione viene espressa dagli assessori Giovanni Maria Ferraris e Stefano Gallo, impegnati in prima persona a trovare la sede migliore per due manifestazioni sportive di alto livello.