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Notiziario Marketpress di Mercoledì 20 Maggio 2015
PARLAMENTO EUROPEO: MERCATO UNICO DIGITALE: UN FUTURO LUMINOSO PER L´UE  
 
Stasburgo, 20 marzo 2015 - Rimuovere le barriere on-line e sostenere l´economia digitale. Ecco il tema dell´incontro tra i deputati e il vicepresidente della Commissione Ansip al secondo giorno della plenaria di maggio a Strasburgo. La Commissione europea ha presentato la strategia il 6 maggio e il Parlamento ha risposto con una relazione d´iniziativa. Il mercato unico digitale sarà anche all´ordine del giorno del Consiglio europeo del 25-26 giugno. Andrus Ansip, vicepresidente della Commissione responsabile per il mercato unico digitale, ha aperto il dibattito sottolineando che la strategia proposta deve "preparare l´Europa per un futuro digitale luminoso." Ha anche aggiunto che le iniziative devono essere considerate come un pacchetto. "Se riusciamo a inserirne solo la metà, non potremo creare un vero mercato unico digitale". Françoise Grossetête (Ppe, Francia) ha osservato che il mercato unico digitale dovrebbe stimolare la crescita in tutti gli Stati membri. "O l´Europa sale a bordo o diventa semplicemente una colonia digitale", ha detto. "Non dobbiamo essere solo consumatori in Europa, dovremmo essere creatori". Nonostante sostenga la strategia, Marju Lauristin (S&d, Et) ha messo in evidenza i rischi: "Non si tratta solo del mercato unico digitale, ma della società digitale in Europa", ha detto sottolineando che la digitalizzazione "ha bisogno di una creazione di nuove competenze". "Lo sblocco delle risorse è fondamentale per sostenere la competitività, l´occupazione e la crescita. La strategia della Commissione è buona in alcune parti, ma ha bisogno di più lavoro", ha indicato Vicky Ford (Ecr, Regno Unito). "Il mercato digitale è un mercato globale e la costruzione di una fortezza in Europa non funziona ". Dita Charanzová (Alde, Repubblica ceca) ha dichiarato: "[La strategia] dovrebbe fare ancora di più per creare una parità di condizioni per tutte le imprese europee, in particolare le Pmi, che devono pagare troppo per vendere al di là dei confini nazionali". "L´innovazione è fondamentale per l´economia europea e internet ne fa parte" ha detto Dennis de Jong (Gue/ngl, Olanda). "Dobbiamo assicurare che Internet rimanga un forum libero e aperto". "Abbiamo sentito parlare di un migliore accesso per i consumatori a beni e servizi, ma non una parola sulla democrazia o l´accesso alla conoscenza" ha detto Michel Reimon (Verdi, Austria). "Attualmente solo il 7% delle piccole e medie imprese europee esportano i loro prodotti al di fuori del loro paese d´origine e solo il 15% dei consumatori acquista on line in un altro paese" ha detto David Borrelli (Efdd, Italia). "È evidente che ci sia ancora molta strada da percorrere". Mylène Troszczynski (Non iscritti, Francia) ha criticato l´enfasi della Commissione sulla rimozione delle barriere nazionali. "Lei dimostra un aperto disprezzo per le nazioni e le persone" ha detto.  
   
   
STRASBURGO, VICEPRESIDENTE ANSIP: RENDERE IL MERCATO UNICO DIGITALE UNA REALTÀ  
 
Strasburgo, 20 maggio 2015 - Discorso di ieri del vicepresidente Ansip, responsabile del mercato unico digitale, alla plenaria del Parlamento europeo a Strasburgo: “ Presidente, Onorevoli parlamentari, colleghi commissari Grazie per questa opportunità di presentare la strategia Dsm a voi oggi. E ´il frutto di sei mesi di lavoro costruttivo, in seno alla Commissione europea e con tutti voi nel Parlamento europeo. Durante questo tempo, ho avuto molti contatti con diverse commissioni del Parlamento europeo. Hanno espresso il loro sostegno per la costruzione di un Dsm per l´Europa. Noi tutti riconosciamo l´importanza ei benefici che porterà - per le persone e le imprese, per creare la crescita economica e l´occupazione. La nostra strategia ha un calendario chiaro, con sedici iniziative ambiziose, basate su tre pilastri delle politiche interconnesse: - Migliore accesso per i consumatori e le imprese a beni e servizi digitali in tutta Europa; - Infrastrutture di alta qualità che funziona senza problemi in tutta Europa. Abbiamo anche bisogno di creare il giusto e condizioni eque per l´ambiente sottostante; - Preparazione per il futuro, per massimizzare il potenziale di crescita dell´economia digitale. Dal momento che il tempo è breve, vorrei sottolineare un paio di iniziative in ogni pilastro. Un primo compito urgente è quello di assicurare e garantire la libera circolazione di beni e servizi in uno spazio digitale unificato, e per migliorare l´accesso on-line in generale. Il Dsm mira a stimolare il commercio elettronico transfrontaliero incoraggiando le Pmi a vendere oltre frontiera. Una delle nostre prime iniziative sarà quello di portare le regole per gli acquisti online più in linea in tutta l´Unione europea. La gente potrebbe salvare 11700000000 € all´anno se potessero scegliere tra una gamma completa di prodotti e servizi europei quando fanno acquisti on-line. Il Dsm è anche di modernizzazione del sistema di copyright odierno. Vogliamo migliorare l´accesso dei cittadini ai contenuti culturali online, mentre l´apertura di nuove opportunità per i creatori e l´industria dei contenuti. Questo sarà anche promuovere la diversità culturale. Presenteremo proposte legislative entro la fine del 2015 per ridurre le differenze tra i regimi nazionali in materia e consentire un più ampio accesso on-line alle opere in tutta l´Ue. Poi, sotto il suo secondo pilastro, la strategia cercherà di migliorare le condizioni per le reti ed i servizi comuni per rafforzare il Dsm digitali. La Commissione proporrà una riforma ambiziosa norme Ue sulle telecomunicazioni. Ciò comprende il coordinamento dello spettro più efficace. Si affronterà anche le differenze di regolamentazione di tutto mercati nazionali dell´Ue e creare migliori incentivi per gli investimenti in banda larga ad alta velocità. La Commissione intende inoltre condurre un´analisi completa del ruolo delle piattaforme on line. Si concentrerà sulla trasparenza, la responsabilità e pari condizioni di concorrenza. Infine, costruiremo una solida base per la crescita a lungo termine. L´europa deve sfruttare appieno l´economia digitale, dove i dati sta diventando così importante e dove le persone hanno le competenze necessarie per ricoprire nuovi posti di lavoro. Essi devono anche avere la fiducia e la fiducia quando vanno online. Norme comuni e l´interoperabilità sono essenziali per fare il meglio dei settori in rapida crescita, come il cloud computing e la Iot. Abbiamo anche bisogno di loro nel contesto della promozione di servizi di e-government in Europa e di una e-società più inclusiva. Insieme, queste iniziative costituiscono una roadmap realistica per noi di lavorare insieme nel corso degli anni quattro e mezzo. Essi potranno preparare l´Europa per un futuro digitale luminoso. Essi aiutare le aziende e le persone a ottenere il meglio dal mondo online. Voglio europei ad avere una migliore protezione quando si acquista on-line. Minori costi per le consegne, più scelta e un migliore accesso ai contenuti, beni e servizi di altri paesi dell´Ue. Con la strategia di Dsm, la Commissione europea esamina le opportunità che i nostri cittadini possano godere - per aiutarci a creare una vivace economia digitale creativa e società in Europa. Per le imprese, la Commissione si concentrerà sulle opportunità portando per loro di creare nuovi prodotti innovativi per un mercato unico di 500 milioni di persone, non i 28 mercati nazionali scheggiate. Le imprese e le industrie europee devono essere in prima linea della rivoluzione digitale - con il Dsm di scalare fino, di non uscire. Abbiamo bisogno di condizioni uguali per tutti di competere apertamente e abbastanza in questo mercato digitale. Ogni azienda - grande o piccolo - gioca con le stesse regole. Nessuna discriminazione. Nessun favoritismo. Onorevoli Parlamentari Non ho abbastanza tempo per andare nei dettagli di ogni iniziativa che stiamo programmando. Tuttavia, una cosa che voglio dire è che devono essere prese insieme, come un insieme coordinato ed equilibrato. Se riusciamo solo a mettere la metà di essi in vigore, allora non finire con una vera Dsm. Non vedo l´ora ora i vostri commenti e punti di vista. Dichiarazione di chiusura Presidente, Onorevoli parlamentari, colleghi commissari Grazie per tutti i vostri punti di vista. Mercato unico europeo non sta funzionando come dovrebbe. Senza l´elemento digitale a giocare pienamente il proprio ruolo, ognuno di noi sono mancanti su una ricchezza di opportunità. Il Dsm è di permettere le libertà del mercato unico europeo per entrare nell´era digitale. Ma non siamo ancora lì. Non ci sentiamo tutti i vantaggi - sia economico o sociale. Abbiamo bisogno di cambiare. E che il cambiamento è digitale. Non solo per creare più posti di lavoro e la crescita economica, ma anche per migliorare la vita delle persone e per rendere la vita più facile per le nostre aziende. La grande maggioranza degli Stati membri ha chiesto la Dsm accada. La nostra strategia riflette i loro contributi, e anche quello dei principali gruppi politici del Parlamento europeo. Vorrei ringraziare tutti per il loro costruttivo e disponibile in ingresso, l´avviamento e la volontà di rendere la nostra visione digitale una realtà per l´Europa. Ma non possiamo permetterci di aspettare troppo tempo per farlo. Spero che tutte le istituzioni dell´Ue saranno d´accordo su un calendario preciso per l´adozione di questo progetto in avanti. Si tratta di un impegno enorme. Abbiamo solo 18 mesi di tempo per elaborare e adottare tutte le decisioni chiave. Essi non risolverà tutti i nostri problemi in un colpo solo, e di certo non durante la notte. Questo sta per essere lunga e difficile. Nessuno deve farsi illusioni in proposito. Nulla di ciò che abbiamo in programma saranno le leggi sul diritto d´autore di facile modernizzazione, la revisione in materia di telecomunicazioni, affrontando geo-blocking, o di valutare il ruolo delle piattaforme. Ci saranno gli interessi acquisiti noi che lottano tutta la strada. Né è niente di tutto ciò un ´affare fatto´. Ma è necessario per il futuro digitale dell´Europa. Dobbiamo farlo accadere - lavorando insieme. In qualità di Vice-presidente responsabile della strategia di Dsm, continuerò a lavorare sotto la guida del Presidente Juncker, con tutti i Commissari che hanno contribuito al progetto. E ´per questo che vi chiedo ora di sostenermi in questo compito essenziale in modo che il Dsm può diventare una realtà, dove tutti gli europei guadagnerà. Il vero lavoro comincia adesso.  
   
   
PIANO TELEMATICO: LA RETE REGIONALE DELL’ UMBRIA COLLEGHERÀ ANCHE I CENTRI URBANI AL DI SOTTO DEI 15.000 ABITANTI  
 
Perugia, 20 maggio 2015 - L´attivazione della rete ad oggi funzionante nonché l´obbligo di concentrare tutti i server della pubblica amministrazione in un unico data center, previsto dall´Agenzia per l´Italia Digitale, impone una forte accelerazione del programma delineato nelle due precedenti edizioni del Piano Telematico dove, infatti, già era partita questa azione ma era limitata ai centri con più di 15.000 abitanti, per motivazioni di ordine economico e finanziario. È quanto ha stabilito la Giunta Regionale nella delibera di approvazione del programma delle attività che verranno svolte nel 2015 nel quadro del Piano Telematico triennale 2014-2016 e con la quale si dà l´autorizzazione alla predisposizione degli studi di fattibilità per soddisfare le esigenze dei Comuni di dimensioni sotto ai 15.000 abitanti (oltre 70 comuni su 92 totali). Quindi, nel rispetto della tempistica scandita dal Piano di razionalizzazione dell´infrastruttura digitale, sarà affrontato il problema di consentire a quelle amministrazioni comunali l´inserimento a pieno titolo nella funzionalità della rete, consentendo così di collegare queste sedi comunali con il Data Center regionale unitario (Dcru) di Terni e l´erogazione dei servizi strutturali ivi previsti. Questi risultati si possono ottenere velocemente solo utilizzando qualsiasi tipo di tecnologia idonea a raggiungere l´obiettivo e rimandando ad una successiva fase la possibilità di realizzare una stabilizzazione delle reti di trasmissione. Il Servizio "Infrastrutture tecnologiche digitali" della Regione, unitamente a Centralcom Spa, è stato così incaricato di individuare le migliori azioni possibili per raggiungere tutte le sedi della pubblica amministrazione dei comuni con meno di 15.000 abitanti. I progetti saranno incentrati sul rilegamento delle utenze che dovrà essere effettuato preferibilmente nel contesto della realizzazione delle reti di trasporto (dorsali e rilegamenti) e delle Man, oppure, ove non risulti possibile, essere oggetto di interventi successivi di integrazione ed estensione. In tutti i centri, anche quelli minori, i criteri di affidabilità e resilienza conducono, inoltre, alla ricerca di percorsi magliati, ovvero di reti metropolitane anche di piccole dimensioni, piuttosto che di semplici rilegamenti. Dovrà essere prestata infine particolare attenzione alla possibilità di collegare le strutture decentrate della sanità, anche in un´ottica di inserimento futuro in particolari tematismi dell´area sanitaria.  
   
   
FAST - 28 MAGGIO: SME INSTRUMENT DAY; 3 GIUGNO: IL NUOVO BANDO LIFE 2015: STRUMENTI E LINEE GUIDA PER LA PARTECIPAZIONE; 4 GIUGNO: BIG DATA E SOCIAL NETWORK. STRATEGIE DI MARKETING ATTRAVERSO I SOCIAL NETWORK NEI PROCESSI DI INTERNAZIONALIZZAZI  
 
Milano, 20 maggio 2014 - Di seguito tre iniziative organizzate da Fast, in qualità di partner della rete Enterprise Europe Network: 1. Milano, 28 Maggio 2015- Sme Instrument Day: Pre-screening Of Proposals - Giornata dedicata alla prevalutazione delle proposte di Fase 1 e Fase 2. L’evento è rivolto alle Pmi innovative che prevedono di sottomettere entro l’anno una nuova proposta o di risottomettere un progetto precedentemente non approvato. Un team di esperti è a disposizione delle aziende per un’assistenza di rilettura e di checkup della proposta e per indicazioni utili alla messa a punto di un progetto con buone possibilità di successo. Il servizio è riservato a un massimo di 8 aziende Lombarde. La bozza di progetto deve essere inviata contestualmente al modulo di registrazione entro e non oltre il 20 Maggio. 2. Milano, 3 Giugno 2015- Il nuovo bando Life 2015: strumenti e linee guida per la partecipazione - Il 1 giugno 2015 sarà pubblicato il bando 2015 del programma europeo per la tutela ambientale e lo sviluppo sostenibile Life 2014-2020. Fast, partner della rete Enterprise Europe Network, in collaborazione con Ciaotech organizza un seminario rivolto alle imprese e ai centri di ricerca per orientarsi nel nuovo programma e nelle tipologie di finanziamento, per individuare le opportunità più rispondenti e indicare le modalità di partecipazione. 3. Milano, 4 Giugno 2015- Big data e social network. Strategie di marketing attraverso i social network nei processi di internazionalizzazione delle imprese - Il seminario, sui temi della costruzione e della valutazione dei social network per le strategie di marketing delle aziende in fase di internazionalizzazione, è suddiviso in due parti; la prima è dedicata alla comunicazione digitale e alla creazione dello stile aziendale attraverso un’esercitazione pratica in cui i partecipanti sperimenteranno l’impatto della rete sulle relazioni professionali. La seconda parte entra nel merito degli strumenti di big data che consentono di acquisire una valutazione dei flussi di informazioni circolanti in rete e il loro orientamento nei riguardi dell’impresa. Gli eventi si terranno presso la sede di Fast, piazzale Morandi, 2 a Milano.  
   
   
SMART CITY: MILANO E TORONTO A CONFRONTO SULL’EVOLUZIONE DELLE CITTÀ, PER I 10 ANNI DI MEET MEDIA GURU  
 
Milano, 20 maggio 2015 – Come sta cambiando il volto di Milano e di Toronto in ottica Smart City? Come la tecnologia e la cultura digitale stanno cambiando i nostri stili di vita! A queste e molte altre domande risponderà Meet The Media Guru, l’appuntamento che dal 10 al 30 giugno a presso Mediateca Santa Teresa - via della Moscova 28, metterà a confronto il gotha internazionale dell’innovazione e dei new media. A presentare ieri mattina a Palazzo Marino a stampa e operatori il ricco programma di Meet the Media Guru, giunto quest’anno alla sua decima edizione, l’Assessore alle Politiche per il Lavoro, Sviluppo Economico, Università e Ricerca Cristina Tajani con Maria Grazia Mattei, Direttore Meet the Media Guru e Luigi Ferrara, Direttore Istituto Without Boundaries di Toronto affiancati da Sergio Scalpelli Direttore delle Relazioni Esterne e Istituzionali di Fastweb e Claudio Artusi, Coordinatore Expoincittà “Abbiamo deciso di patrocinare e contribuire alla realizzazione di questa decima edizione di Meet The Media Guru perché in piena sintonia con il percorso che Milano sta compiendo in ottica Smart City, realizzando quelle infrastrutture sia fisiche sia tecnologiche e digitali necessarie a uno sviluppo intelligente della città e alla migliore abilitazione delle risorse economiche e culturali che la città già possiede: per noi, infatti, una città intelligente è capace di legare in un unico disegno innovazione ed inclusione”. Cosi spiega Cristina Tajani, Assessore alle politiche per il Lavoro, Sviluppo Economico, Università e Ricerca che prosegue:“ Un’ appuntamento che si pone anche come momento di confronto tra Milano e Toronto al fine di individuare best practice e progetti declinabili sia sul territorio milanese che canadese.” Maria Grazia Mattei – Direttore di Meet the Media Guru, sottolinea: “Entriamo in una nuova decade di Meet the Media Guru: con la Special Edition manteniamo la nostra vocazione internazionale per disegnare i prossimi 10 anni con un format innovativo che punta sui contenuti ed è pervaso da una dimensione partecipata e creativa. Per questo abbiamo voluto riunire le voci di tutti i Guru che già sono stati con noi e i nuovi, la community, il territorio, i nostri partner, perché ognuno possa dare il proprio contributo a tracciare gli stili di vita futuri.” “Abbiamo deciso di sostenere Future ways of living, e di partecipare attivamente alle giornate di confronto, perchè crediamo che oggi il nostro compito sia quello di favorire la diffusione della cultura digitale e dell’innovazione, per facilitare la transizione delle persone e delle aziende verso il digitale”, ha dichiarato Sergio Scalpelli, Direttore delle Relazioni Esterne e Istituzionali di Fastweb. Il progetto Meet the Media Guru e ideato dalll’Istituto Without Boundaries di Toronto e sostenuto da Comune di Milano, Città di Toronto, Fondazione Fiera Milano, Camera di Commercio di Milano. In particolare nelle giornate di giovedì 11 e venerdì 12 giugno prendono forma i “Guru Days”: più di dieci “guru” si scambieranno di idee per disegnare gli scenari futuri dell’innovazione dei prossimi dieci anni. A confrontarsi saranno diversi esperti e della cultura digitale nei vari ambiti: quello dei diritti e della privacy ( Lawrence Lessig, Giovanni Ziccardi), dell’intelligenza collettiva (Derrick De Kerckhove), dei new media (Marcus Wendt, Donald Norman ), del design (Paola Antonelli, Freddy Paul Grunert, Mark Rolston), delle smart cities (Carlo Ratti, Luigi Ferrara, Keiichi Matsuda ), della social innovation (Thomas Sutton), della robotica (Emanuele Micheli), della geografia emozionale (Giuliana Bruno), della biometria ( Foteini Agrafioti), di virtual money (Patricia De Vries). Sempre la Mediateca Santa Teresa ospiterà un laboratorio internazionale partecipato: un living lab rivolto a 60 selezionati professionisti, ricercatori e studentiprovenienti dall’Italia e dal Mondo che lavoreranno allo sviluppo di idee innovative e di prototipi, a partire dalla sperimentazione diretta e attiva di nuovi modi di pensare e di vivere. La giornata di venerdì 26 giugno sarà interamente dedicata a confronto tra la Città di Milano e la Città di Toronto con l’evento “Toronto meets Milano”. In questa occasione, le due città metropolitane gemellate, si incontrano per concludere il percorso iniziato insieme con la Special Edition Meet the Media Guru Future ways of living. Nella serata del 26, Maria Grazia Mattei e Luigi Ferrara (Direttore dell’Institute Without Boudaries di Toronto) presenteranno al pubblico, in anteprima, il video a testimonianza del lavoro fatto durante la “Charrette” e dei prototipi e nuove visioni a cui il laboratorio partecipato e creativo darà vita, per condividere con la città di Milano e di Toronto gli stimoli innovativi e creativi che le tre intense settimane di laboratorio avranno prodotto. A concludere la presentazione di progetto di pubblicazione di un volume come esito conclusivo e lascito al nostro Paese, dell’incontro e gemellaggio tra le città di Milano e di Toronto. Meet The Media Guru è una piattaforma di incontri con i protagonisti internazionali della cultura digitale pensata per individuare, analizzare e discutere i trend del futuro. Nato nel 2005 ideato e prodotto dalla Mattei Digital Communication, Mtmg è diventato un riferimento per il dibattito su new media, cultura digitale e innovazione, con una community in continua crescita grazie ad un format immersivo e partecipato.  
   
   
IL SISTEMA DELLA FORMAZIONE PROFESSIONALE SCOLASTICA TRENTINA SONO 6.094 GLI STUDENTI ISCRITTI  
 
 Trento, 20 maggio 2015 - All´interno del grande investimento che il governo provinciale ha deciso per valorizzare la "risorsa scuola", un focus particolare lo merita il sistema della formazione professionale trentina, perché è da lì che si originano le opportunità lavorative di molti giovani, che si rafforza il rapporto istruzione -lavoro, si moltiplicano le possibilità di impiego. È così, accanto a quelle generali, come stabilizzazione dei docenti o piano Trentino trilingue, alcune scelte riguardano più da vicino questo settore particolare dalla diffusione del sistema duale nel quale la formazione può avvenire sia a scuola che in azienda, all´introduzione di percorsi di garanzia giovani, dall´impegno delle scuole nell´orientamento al lavoro, ai Poli specialistici di filiera che si propongono di integrare scuola, aziende e centri di ricerca. Il sistema della formazione professionale oggi rappresenta circa un quarto dell´offerta scolastica trentina, con 30 centri e 6100 studenti. Ad esso la Provincia destina ogni anno circa 54 milioni. I dati sulla frequenza della formazione professionale dimostrano come il Trentino si avvicini ai modelli mitteleuropei (Germania, Austria e Svizzera) in cui un terzo dei giovani dopo la scuola di base si inserisce nell´area della formazione professionale. Il 25% dei ragazzi che escono dalle secondarie di primo grado scelgono il percorso delle scuole professionali (32% istituti tecnici, 44% licei). Un altro dato riguarda la probabilità di essere occupati nei giovani attivi di età tra 16 e 27 che sale all’85% per i ragazzi che escono dal diploma e dalla qualifica professionale. Le recenti indagini Pisa sui quindicenni trentini dimostrano che i risultati in italiano, matematica e scienze dei ragazzi della formazione professionale trentina sono molto positivi, se comparati con le regioni limitrofe, e soprattutto in continuo miglioramento, al punto che hanno contribuito ad innalzare negli ultimi anni la media provinciale. Secondo l’indagine Ocse-pisa del 2013, infatti, Trento primeggia non solo rispetto al resto d’Italia, ma anche rispetto alla media Ocse, con performance in linea con quelle dei migliori Paesi europei. Per la matematica il punteggio di Trento era infatti 524, quello dell’Italia 485, mentre la media Ocse era di 494; per le scienze Trento era a 533 punti, l’Italia a 494, la media Ocse a 501; infine per la lettura i punteggi erano Trento 521, Italia 490, media Ocse 496. Tutto questo dimostra una scelta precisa, quella di rinforzare le competenze di base degli studenti durante il biennio della formazione professionale, per allinearle quanto più possibile agli altri percorsi. Inoltre la formazione professionale investe sulle esperienze lavorative: grazie alle collaborazioni con le aziende e con il mondo artigiano tutti i ragazzi dei terzi anni trascorrono almeno 120 ore in azienda, mentre quelli del quarto almeno 320 ore su un totale di 1066. Naturalmente è necessario continuare a lavorare per un miglioramento di un sistema già positivamente valutato, insistendo ad esempio sul rafforzamento del percorso scolastico: una recente indagine di Fbk-irvapp, che ha incrociato i dati degli ex-studenti con quelli relativi al lavoro, ha dimostrato infatti che tra gli iscritti alla formazione professionale circa il 25% non riesce ad ottenere il titolo e quindi entra nel mercato del lavoro con al massimo la licenza media. Proprio rivolgendosi a questa fascia di ragazzi più portati al fare, piuttosto che agli approfondimenti teorici pratici, la scuola trentina sta avviando percorsi duali in apprendistato che consentono ai giovani di conseguire un titolo essendo contemporaneamente lavoratori e studenti. Fra i vantaggi anche quello di una più agevole ricerca di un lavoro dopo la qualifica. Scheda Istruzione E Formazione Professionale - 3 settori, 20 qualifiche, 21 diplomi - L´istruzione e formazione professionale offre, in forma integrata, opportunità di arricchimento culturale e abilità tecnico-professionali. Questi percorsi si fondano su attività laboratoriali in costante collegamento con il mondo produttivo e su sistematiche opportunità di stage e alternanza “scuola-lavoro”. Alla fine del triennio si consegue una qualifica professionale, direttamente spendibile sul mercato del lavoro per occupare ruoli operativi. Attraverso un eventuale ulteriore anno (quarto) si consegue un diploma professionale, utile per l´accesso a opportunità lavorative tecnico-operative con maggiori livelli di autonomia e responsabilità. I diplomati possono eventualmente accedere a un apposito corso annuale di preparazione per affrontare l´esame di Stato finale dell’istruzioneprofessionale. Alla fine della terza media si sceglie il settore e/o l´indirizzo: 1.Settore agricoltura e ambiente (2 qualifiche e 3 diplomi): consente di maturare, nei rispettivi indirizzi, competenze nell´allevamento, nelle coltivazioni, nella gestione del verde e nella trasformazione agroalimentare; 2.Settore industria e artigianato (12 qualifiche e 10 diplomi): consente di maturare competenze nelle produzioni, lavorazioni industriali e artigianali, nella lavorazione del legno, nell´abbigliamento, nella grafica; 3.Settore servizi (6 qualifiche e 8 diplomi): consente di maturare competenze relative a vari ambiti professionali: alberghiero e della ristorazione, acconciatura, estetica, amministrativo, commerciale, animazione turistico-sportiva, sanitario e socioassistenziale. Numero di iscritti: anno scolastico 2012/2013: 5.790 iscritti; anno scolastico 2013/2014: 6.090 iscritti; anno scolastico 2014/2015: 6.094 iscritti. Occupazione (Fonte: Osservatorio del mercato del lavoro 2014 a 18 mesi dalla conclusione del percorso scolastico): tasso di attività (indica quanti giovani si mettono sul mercato del lavoro): qualificati 82%, diplomati 86,7%; tasso di occupazione (indica quanti fra i giovani attivi hanno un lavoro): qualificati 50,7%, diplomati 68,4%; tasso di occupazione coerente con il percorso scolastico intrapreso: qualificati 30,4%, diplomati 48,5%; tasso di disoccupazione: qualificati 38,2%, diplomati 21,1%.  
   
   
ISCOL@, PRESENTATO IL PROGETTO PER LA SCUOLA SARDA CONTRO LA DISPERSIONE E PER IL MIGLIORAMENTO DELLE COMPETENZE  
 
Cagliari, 20 Maggio 2015 - Un cambiamento profondo nella scuola sarda, basato sulle pratiche e sulle sperimentazioni che altrove hanno funzionato e aperto al confronto e ai suggerimenti di chi nella scuola vive e lavora. Il progetto Iscol@ (www.Iscola.it), avviato con gli interventi di rinnovamento e manutenzione dell´edilizia scolastica, è stato presentato ieri pomeriggio dal presidente Francesco Pigliaru, l’assessore del Bilancio Raffaele Paci, l´assessore dell´istruzione Claudia Firino e l’assessore del lavoro Virginia Mura. "È la nostra proposta di intervento sulla scuola per combattere la dispersione scolastica e migliorare l´apprendimento. Ed è importante sottolineare che si tratta di una proposta", ha detto il presidente Pigliaru, evidenziando come siano già iniziati gli incontri con gli studenti, i docenti e i dirigenti scolastici di tutta la Sardegna. "Si tratta di una delibera che sottoponiamo al confronto e che quindi è passibile di tutti quegli adeguamenti che, insieme, riterremo migliorativi. Per raggiungere il risultato, utilizziamo per la prima volta il metodo della programmazione unitaria, che è una vera e propria integrazione di fondi, ognuno con la sua destinazione", ha spiegato Francesco Pigliaru. "L´intero intervento ha componenti sperimentali, quindi faremo in modo che ogni azione possa essere sottoposta a valutazione, per concentrare energie e risorse su ciò che funziona davvero. Il messaggio che deve passare è che solo lavorando insieme, oggi sulla scuola e poi su tutto il resto, possiamo riuscire a restituire un futuro alla Sardegna". Grazie alle ingenti risorse della programmazione unitaria, illustrata dall’assessore Raffaele Paci, Iscol@ parte da un’idea di rinnovamento della scuola che pone al centro i soggetti dell’istruzione: alunni e docenti. Ai primi sono rivolte le azioni che mirano al recupero e all’aumento delle competenze, a ridurre la dispersione, a garantire l´inclusione scolastica in tutte le sue sfaccettature, a risolvere le criticità legate al trasporto, a introdurre in maniera massiccia gli strumenti dell´innovazione tecnologica, dagli hardware alle Lim, dai contenuti digitali agli strumenti del coding. Doppia linea per il sostegno ai ragazzi con difficoltà attraverso nuovi insegnanti per il recupero delle competenze di base, anche in orario curricolare, e attraverso gli psicologi, per restituire motivazioni e orientamento. Scuole aperte per laboratori su materie extracurricolari al pomeriggio, a partire dalla capacità progettuale delle Autonomie scolastiche, affinché tornino ad essere presidi delle comunità e punto di riferimento per le famiglie. Per i docenti si prevedono attività di aggiornamento e formazione, anche per colmare il gap tra studenti e docenti sulla digitalizzazione. "Affrontiamo una situazione di emergenza, siamo ai vertici delle classifiche della dispersione scolastica" ha affermato l’assessore Claudia Firino. "Proponiamo dunque un progetto che ha l´ambizione di essere organico e di sistema, che ruota intorno alle pari opportunità nell´istruzione, che copre le criticità della scuola e potenzia le capacità di studenti e docenti, valorizzando i talenti. Abbiamo lavorato a lungo in dialogo con il mondo della scuola. Dispersione, difficoltà e disuguaglianza sono i problemi da aggredire. Lo facciamo mettendo molte risorse, chiamando nuovi insegnanti, aggiornando la didattica al modo digitale, aprendo le scuole anche nel pomeriggio e prevedendo supporto psicologico, pedagogico, educativo, familiare con interventi personalizzati e costruiti su esigenze specifiche." L´assessore Mura, nel cui assessorato ricadono molte delle risorse europee per l’istruzione scolastica e universitaria, ha dichiarato che "istruzione e formazione devono viaggiare sullo stesso binario, in stretta integrazione" ed ha annunciato a breve provvedimenti importanti sul Master & Back.  
   
   
SISMA, "A RASUWA SI TORNA A SCUOLA": L´EMILIA-ROMAGNA PER IL NEPAL. DALLA REGIONE UN CONTRIBUTO DI 68MILA EURO PER UN PROGETTO DI COOPERAZIONE INTERNAZIONALE A TRE ANNI DAL TERREMOTO.  
 
Bologna, 20 maggio 2015 - Diciannove scuole “temporanee”, in grado di ospitare circa 80 studenti ciascuna, nel distretto di Rasuwa, Nepal. Verranno allestite grazie a un contributo di 68mila euro della Regione Emilia-romagna, stanziati in base alla legge 12/2012 sulla cooperazione internazionale, che consente di intervenire con iniziative straordinarie a sostegno di Paesi colpiti da eventi eccezionali e calamità. Dopo il violentissimo terremoto che il 25 aprile scorso ha devastato il Nepal, e a tre anni dal sisma che ha colpito un’area della Pianura Padana emiliana compresa tra le province di Reggio Emilia, Modena, Bologna e Ferrara, la Regione ha deciso di esprimere concretamente vicinanza e solidarietà al Paese himalayano contribuendo finanziariamente a un progetto proposto dal Gvc, onlus con sede a Bologna e componente della rete A.g.i.r.e., impegnata da anni a favore delle popolazioni che vivono situazioni di grave crisi umanitaria. Partner di Gvc in questo progetto sono Asia onlus, a livello internazionale, e il Doe (Dipartimento dell’Educazione) a livello locale. “Vogliamo unire la solidarietà per le nostre comunità colpite dal terremoto a quella verso un Paese lontano, su cui si è abbattuta una tragedia dalle dimensioni immani” ha spiegato oggi, durante la conferenza stampa per i tre anni dal sisma, la vicepresidente della giunta regionale Elisabetta Gualmini. “Con questo contributo di 68mila euro gettiamo un seme: è la partenza di una campagna umanitaria che facciamo insieme al Gvc”. Tra tanti progetti, “ci tenevamo – ha sottolineato Gualmini – a sceglierne uno relativo alle scuole, in modo da consentire a bambini e ragazzi un minimo di ritorno alla normalità: è noto quanto sia importante per la Regione il mondo dell’infanzia”. Chiunque potrà dare un contributo; “speriamo che la solidarietà istituzionale si accompagni alla solidarietà civile – ha concluso la vicepresidente – . Ci auguriamo che questo progetto sia volano per una grande iniziativa di aiuto e sostegno per il Nepal da parte del nostro territorio, l’Emilia-romagna, dove altruismo, solidarietà e gratuità non sono mai venute meno”. Il terremoto in Nepal Il tragico bilancio del terremoto in Nepal è di oltre 8.000 morti, più di 2 milioni di sfollati e la distruzione totale o parziale di quasi 400.000 abitazioni. Ingenti i danni anche alle strutture pubbliche dei distretti più vicini all’epicentro e più colpiti, tra cui Gorkha, Sindhupalchowk, Nuwakot e Rasuwa. Gvc e Asia hanno deciso di intervenire nel distretto di Rasuwa, dove le due organizzazioni hanno già una lunga esperienza di lavoro e conoscenza delle comunità locali. Il progetto s’intitola “A Rasuwa si torna a scuola”, ed è un intervento di emergenza a sostegno del sistema scolastico per consentire la ripresa delle attività educative e formative con l’allestimento di 19 scuole temporanee (provviste di materiale didattico) in grado di ospitare circa 80 studenti ciascuna, così da garantire servizi scolastici a 1.520 tra bambini e ragazzi – dai 6 ai 15 anni – che vivono principalmente nelle comunità di Saramthali e Yarsa. Indirettamente, potranno beneficiare di quest’intervento anche le 760 famiglie (3.800 persone circa) i cui figli frequenteranno le scuole temporanee. La manodopera sarà reclutata in loco e pagata direttamente, così da permettere un minimo di ripresa economica nell’area. Il distretto di Rasuwa Secondo il Censimento del 2011, il distretto di Rasuwa contava 43.300 persone distribuite in un’area prevalentemente montuosa (per il 66%). Oltre il 35% del territorio è al di sopra dei 5.000 metri, in un’estensione di 1544 chilometri quadrati. Qui la popolazione vive in villaggi molto piccoli e isolati, dove l’accesso è particolarmente difficile e le condizioni di vita già prima del terremoto molto modeste: una realtà socio-economica rurale, strettamente legata a un’agricoltura e a un allevamento di sussistenza. Si calcola che circa 500 persone abbiano perso la vita a causa del terremoto e oltre 1.000 siano rimaste ferite. Circa il 95% delle case sono andate distrutte o irreparabilmente danneggiate, in particolare nei piccoli villaggi montani: molti risultano ancora difficilmente raggiungibili, sia su strada carrabile che via terra, anche dopo lunghe ore di cammino rese pericolose dalle numerose frane. Delle oltre 184 scuole pubbliche del distretto (primary, lower secondary, secondary, higher secondary), ben 98 sono andate distrutte o rese inutilizzabili dalle scosse. I dati governativi ufficiali parlano di 9.962 studenti nell’intero distretto che non hanno più accesso a una struttura scolastica e di oltre 350 insegnanti che non avranno uno spazio sicuro e appropriato il 28 maggio 2015, data fissata per la riapertura delle scuole. Dopo una serie di consultazioni con il Dipartimento dell’Educazione di Rasuwa e gli altri stakeholder, l’ong Gvc e i suoi partner hanno optato per intervenire in due dei 18 Vdc (Village Development Committee), Yarsa e Saramthali. Due realtà duramente colpite dal terremoto, abitate da circa 8000 persone, e scarsamente raggiungibili. Qui sono andate distrutte 19 scuole pubbliche frequentate da 2198 studenti. Fra le macerie sono andati perduti anche il mobilio e il materiale necessario per le attività, così come sono stati distrutti o danneggiati i servizi igienici, le condutture d’acqua e i sistemi elettrici. Gli stessi insegnanti e il personale para-scolastico hanno dovuto allontanarsi dalle strutture per far fronte all’emergenza delle proprie abitazioni o alla tragedia della perdita di familiari e amici. A causa dell’impossibilità a ricostruire le scuole in tempi rapidi (sia per le difficoltà a reperire i fondi necessari, sia per le criticità climatiche che il monsone procurerà nei prossimi mesi), il Governo nepalese ha stabilito che le attività scolastiche riprenderanno dal 28 maggio all’interno di strutture educative temporanee (temporary schools). In questo modo verrà consentito ai bambini e alle bambine non solo di riprendere il proprio percorso educativo formale, ma anche di ritrovare un ambiente protetto dove cominciare a rielaborare il dramma del sisma. Le strutture educative, “leggere” e allestite in modo da assicurare la sicurezza di studenti e insegnanti di fronte allo sciame sismico di assestamento, saranno adeguate anche a reggere le forti piogge monsoniche dei prossimi tre mesi. Verranno dotate di servizi igienici e di “hand wash facilities”, oltre che di prodotti per la prima igiene e la potabilizzazione dell’acqua, particolarmente importanti in un contesto in cui queste condizioni possono essere difficilmente garantite. Tutti possono contribuire: le modalità Con un contributo si può allargare il numero delle famiglie e degli studenti che possono ricevere un supporto attraverso il Gvc
€ 15,00 materiale didattico (libri, quaderni, penne, gessetti) per 2 studenti (1 bambino e 1 bambina)
€ 100,00 materiali per la costruzione di una casa temporanea per una famiglia di 5 persone adatta a resistere alle piogge monsoniche
€500,00 materiale didattico per 1 scuola temporanea di 80 studenti adatta a resistere alle piogge monsoniche
€ 2.000,00 costruzione di una scuola temporanea per 80 studenti e studentesse (6-15 anni)
Le donazioni si possono fare online sul sito Gvc, all’indirizzo http://www.Gvc-italia.org/nepal.html ; oppure attraverso un bonifico bancario intestato a Gvc Onlus - Gruppo di Volontariato Civile Emilbanca codice Iban It 19 H 07072 02411 045000092736. Oppure, tramite versamento su conto corrente postale intestato a Gvc Onlus - Gruppo di Volontariato Civile C/c 000013076401
 
   
   
CONVENZIONI PER TIROCINI CON L´UNIVERSITÀ DI BOLZANO E LA IUAV DI VENEZIA  
 
Trento, 20 maggio 2015 - Approvate dalla Giunta provinciale due convenzioni con la Libera Università di Bolzano e l´Università Iuav di Venezia. L´obiettivo è consentire agli studenti dei due atenei di effettuare dei periodi di stages, tirocinio di formazione e orientamento presso strutture provinciali. La convenzione con l´Università di Bolzano rinnova un precedente accordo siglato nel febbraio 2011; l´ateneo del capoluogo altoatesino non solo è frequentato da studenti trentini, che devono svolgere nell´ambito del loro percorso di avvicinamento al lavoro dei periodi di tirocinio, ma ha anche nella propria offerta formativa percorsi di laurea breve e specialistica non contemplati dall´Ateneo di Trento. Anche la convenzione con la Iuav di Venezia è un rinnovo, essendo scaduta la precedente convenzione del marzo 2012. Anche l´università veneziana è frequentata da studenti trentini e organizza corsi di laurea breve e proposte di master di interesse anche per la Provincia autonoma di Trento.  
   
   
EXPO, MIGLIAIA DI STUDENTI TOSCANI IMPEGNATI SU CIBO E CULTURA ALIMENTARE  
 
Firenze 20 maggio 2015 – Alunni e studenti di tutta la Toscana impegnati sui temi di Expo 2015. "Le Scuole toscane verso Expo 2015" è infatti il titolo dell´iniziativa realizzata in Toscana grazie ad un progetto condiviso tra la Regione e l´Ufficio Scolastico Regionale, che ha visto coinvolte scuole di ogni ordine e grado e di vari indirizzi formativi, rappresentative di tutto il territorio toscano. Al progetto hanno partecipato 33 scuole, che sono diventate altrettanti centri di approfondimento e di diffusione, su ciascun territorio provinciale, dei temi legati al "buon vivere in Toscana". Tre le tematiche principali su cui hanno lavorato: cittadinanza; letteratura arte musica e cibo; filiera corta: gli orti, un kit per il mondo. Del progetto ha fatto parte anche una partnership delle scuole Toscane con decine di altre scolaresche situate in tutti i continenti che sono state individuate in collaborazione con il settore " Toscani nel mondo" della Regione Toscana. Ai quattro angoli del mondo "orti didattici" con i semi tradizionali della Toscana - Grazie a questo "gemellaggio" ciascuna scuola straniera ha ricevuto un kit, con istruzioni anche in inglese, per realizzare un "orto didattico" con alcune semenze che rappresentano altrettanti "ambasciatori" dell´agricoltura tipica della Toscana e che gli studenti stranieri hanno piantato e coltivato in un orto didattico declinato nel più perfetto stile Toscano. Nel kit ci sono, ad esempio, la melanzana violetta fiorentina, il pomodoro costoluto fiorentino, il grano "Gran Prato", il Fagiolo di Sorana (Pt), il cece piccolo del Valdarno (Ar-fi), il cavolo nero di Arezzo, la cipolla di Certaldo (Fi) e altri ancora. Tutti i semi sono relativi a specie contenute nell´elenco dei prodotti agroalimentari tradizionali della Regione Toscana. Alla ricerca delle radici: cultura, arte e musica e la relazione con il cibo - Le varie scuole che hanno partecipato al progetto in Toscana hanno scelto un tema sul quale hanno lavorato realizzando anche costumi, video e musiche che sono stati raccolti anche in un apposito e-book. Il meglio di questo lavoro è stato presentato, dal Parlamento degli studenti della Toscana, a Milano nello stand della Toscana ad Expo. La cittadinanza- Il tema della cittadinanza è stato affrontato come un elemento di studio e valorizzazione del territorio. L´essere "Cittadini" in questo contesto ha significato "prendersi cura" dell´ambiente nei suoi molteplici aspetti: fisico, civile, scolastico. La cultura e lo studio delle tradizioni dunque come elemento centrale nel rispetto del passato e delle abitudini, soprattutto alimentari. La sostenibilità rispetto allo sfruttamento e utilizzo delle risorse, la valorizzazione dei prodotti locali e la e solidarietà, anche alimentare, per formare i nuovi "cittadini" del mondo in un´ottica "glocale". Letteratura, arte, musica e cibo - Cultura alimentare e sociale sono il riflesso del territorio e in questo contesto rientra anche la letteratura popolare locale, dalla filastrocca alla novella, al romanzo, agli almanacchi, con l´obiettivo di ritrovare le testimonianze sul cibo e della sua cultura. Arte, musica e cibo dunque come filo conduttore di una ricerca storica che gli Istituti coinvolti hanno realizzato in relazione al loro territorio di appartenenza. La filiera corta: gli orti e un kit per il mondo - Dieta mediterranea patrimonio dell´Umanità come riconosciuto dall´Unesco, dunque valore da condividere e diffondere. Su questo leit motiv gli studenti hanno lavorato particolarmente sulla filiera corta e la stagionalità dei prodotti puntando ad una educazione alimentare più sana. Il lavoro è stato graduato sull´etù dei partecipanti, così i bambini del primo ciclo di istruzione sono stati impegnati a coltivare orti scolastici, mentre gli studenti degli istituti agrari hanno realizzato i kit per "orto didattico" che sono stati inviati alle scuole partner n giro per il mondo. Ed ecco la suddivisione per province delle scuole che hanno partecipato al progetto.  
   
   
PROGRAMMAZIONE UNITARIA, DALLA GIUNTA SARDA VIA LIBERA ALLA PRIMA APPLICAZIONE: SI COMINCIA CON SCUOLA E UNIVERSITÀ.  
 
Cagliari, 20 Maggio 2015 - La Programmazione unitaria dei fondi viene per la prima volta applicata nella realtà: la Giunta oggi, scegliendo come primo settore d´intervento l´istruzione - Scuola e Università -, ha approvato la Strategia 1 "Investire sulle persone", messa a punto dalla Cabina di Regia della Programmazione Unitaria, istituita dall´esecutivo il 10 marzo scorso. Le Risorse Per L´istruzione - Per il 2015 l´ammontare complessivo di risorse destinate alla priorità Istruzione è di 341 milioni e 700mila euro, derivanti per la maggior parte da fonti regionali (44%), statali (39%) e per la restante quota dall´Ue (17%) a valere sui tre fondi Fesr, Fse e Feasr. Per la Scuola in Sardegna sono disponibili 72,6 milioni di assegnazioni statali, 29,7 di fondi regionali e 76,4 di finanziamenti europei. Per l´Università 60,6 milioni arrivano da Roma, 27 dalla Regione e 75,3 dall´Unione Europea. Spendere In Fretta E Bene - "Il principio guida della Finanziaria regionale, innovativo e mai utilizzato finora, diventa realtà con la delibera approvata oggi dalla Giunta. Non stavamo dunque parlando solo di principi ma di fatti concreti: la programmazione unitaria garantisce l´utilizzo dei fondi in modo sinergico e con una visione unitaria e completa dell´intervento - dice l´assessore della Programmazione e del Bilancio Raffaele Paci - Come prima strategia abbiamo scelto l´Istruzione, perché investire sulle persone rappresenta la pre-condizione essenziale per uscire dalla crisi e proiettare la regione verso il futuro. C´è stata una grande collaborazione da parte di tutta l´amministrazione, principio finora inedito, con una visione coordinata delle azioni da intraprendere. Scelte importanti, finanziamenti mirati, utilizzo di tutti i fondi disponibili contemporaneamente, niente sovrapposizioni e duplicazioni e nessun rischio di perdere i fondi europei visto che devono essere i primi a essere spesi: su questi principi - spiega il vicepresidente della Regione - ha lavorato la Cabina di Regia dal 16 marzo in poi. Dopo l´Istruzione toccherà a Lavoro, Infrastrutture, Imprese e Competitività: la Cabina sta già affrontando queste priorità e presto le delibere saranno portate in Giunta". Il Ruolo Della Cabina Di Regia - La Cabina di Regia della Programmazione Unitaria si è riunita a quattro giorni dalla promulgazione della Finanziaria che nella programmazione unitaria ha il suo asse portante e a sei dal via libera in Giunta alla delibera che la istituisce. Un kickoff meeting tempestivo, perché l´obiettivo è agire velocemente per essere immediatamente operativi: da subito è stato istituito un database in cui vengono monitorati contemporaneamente risorse e fondi, una sorta di pannello di controllo che dia immediatamente l´idea precisa dell´ammontare delle risorse. L´unità di progetto di Coordinamento Tecnico aiuta la Cabina ad affrontare e risolvere da subito i problemi connessi alla fase di attuazione dei Programmi (Po Fesr, Po Fse, Po Feasr, Po Feamp, Pac, Pon, Apq), garantendo il rispetto degli impegni assunti, la realizzazione delle integrazioni tra Fondi e il conseguimento degli obiettivi.  
   
   
BOLZANO: QUATTRO SCUOLE HANNO PRESENTATO I LORO PROGETTI EXPO 2015  
 
 Bolzano, 20 maggio 2015 - Nei giorni scorsi 4 scuole altoatesine, che hanno aderito al concorso indetto dal Miur "La Scuola per Expo 2015," sono state invitate a presentare il loro progetto al Padiglione Italia dell’Expo nell´ambito dell´iniziativa "Vivaio scuole". Giovedì 14 maggio 4 scuole altoatesine, che hanno aderito al concorso indetto dal Miur "La Scuola per Expo 2015," sono state invitate, attraverso la Sovrintendenza scolastica di lingua italiana, a presentare il loro progetto al Padiglione Italia dell´Expo. Nel dettaglio si tratta della Scuola dell´Infanzia Gries - Bolzano, la Scuola primaria "Galilei" dell´Istituto comprensivo Merano Ii, la scuola secondaria di primo grado "F. Filzi" dell´Istituto comprensivo Laives I e l´Itas Pertini di Bolzano. Nel dettaglio la Scuola dell´infanzia Gries di Bolzano ha presentato il proprio progetto incentrato sul tema "Educazione alimentare nella scuola dell´infanzia". Il progetto vuole favorire un approccio all´educazione alimentare attraverso esperienze significative e motivanti, che consentano ai bambini di osservare, toccare, sperimentare, conoscere l´ambiente nel quale vivono. E´ un percorso comune, che riguarda tutta la scuola, che coinvolge anche le famiglie e le risorse presenti nel nostro territorio, per conoscere la realtà storico-sociale-economica della nostra provincia. Un approccio che prevede momenti di esperienze dirette, ma anche di riflessione, ricerca di significati perl´acquisizione di comportamenti alimentari corretti ed equilibrati. Il progetto della Scuola primaria "G.galilei", dell´I.c.merano 2, riguarda il settore dello sport ed è intitolato "Se in una scuola per esempio". Il lavoro degli alunni intende suscitare il piacere al movimento, promuovere e abituare i bambini ad una pratica regolare di attività ricreative, il piacere di utilizzare i fine settimana con uscite a piedi e/o in bicicletta nei dintorni della città, fornire piccole indicazioni che producono cambiamenti progressivi nelle abitudini quotidiane delle famiglie. Il progetto presentato all´Expo" dalla scuola secondaria di primo grado "F. Filzi" dell´Istituto comprensivo Laives I, è intitolato "Dal frigo alla pattumiera" ed è costuito essenzialmente da uno spettacolo teatrale (anche digitale) riguardante le abitudini legate al cibo, mira ad incentivare la consapevolezza del cittadino nella scelta del cibo ed a limitare il conseguente spreco alimentare. Infine l´Itas "Pertini" di Bolzano ha presentato il progetto "Gli alimenti: una fonte di vita. Nutrients for world life". Attraverso un video realizzato dagli studenti di origine straniera dell´istituto, il progetto vuol mostrare il cibo e i principi base dell´alimentazione come una radice culturale che unisce e fonde tutte le possibili differenze tra i popoli. L´assessore Christian Tommasini sottolinea che "Queste esperienze testimoniano il grande lavoro di tutto il nostro sistema scolastico per favorire e promuovere l´educazione ad uno stile di vita sano ed attivo. I progetti hanno coinvolto le educazioni alimentare, motoria, alla salute e alla cittadinanza con l´obiettivo finale di far apprendere alle alunne e agli alunni comportamenti e abitudini per uno stile di vita consapevole, sano ed attivo".  
   
   
TERREMOTO IN NEPAL E SFOLLATI NEL KURDISTAN IRACHENO: FONDI DELLA REGIONE TOSCANA PER L´EMERGENZA  
 
Firenze, 20 maggio 2015 - Emergenza in Nepal. Anche la Regione Toscana ha stanziato dei fondi per contribuire ad aiutare la popolazione nepalese nella grave situazione di emergenza umanitaria del post-terremoto. Uno stanziamento di 53.000 euro è stato destinato all´intervento proposto da Oxfam Italia come soggetto capofila di un consorzio insieme ad altre Ong del territorio toscano quali Aibi, Ciai e Asia Onlus. Sulla base delle richieste e dei bisogni rilevati "sul campo", il contributo della Regione supporterà la fornitura di shelter e kit Nfi (generi non alimentari), l´assistenza igienico-sanitaria, gli aiuti ai minori e alle famiglie anche da un punto di vista psicologico, la ripresa delle attività scolastiche e il rafforzamento delle famiglie più vulnerabili. Il valore complessivo del progetto è di circa 94.000 euro. 10.000 euro sono stati invece stanziati a favore del Gruppo Chirurgia di urgenza per interventi di Protezione civile dell´Ospedale Cisanello di Pisa partito subito dopo il terremoto nell´ambito della missione della Protezione civile nazionale. Il gruppo pisano si occuperà di attivare e formare il personale per l´utilizzo del macchinario necessario per gli interventi di emergenza, nello specifico un ventilatore meccanico per sala operatoria. Confermati anche gli aiuti della Regione Toscana - 37.000 euro - per migliorare le condizioni di vita e sociosanitarie dei gruppi più vulnerabili – donne, minoranze cristiane e di altre religioni - degli sfollati iracheni, dei rifugiati siriani e delle comunità ospitanti nel Kurdistan iracheno. Il progetto, seguito dall´Associazione di volontariato "Un ponte per" (capofila) in collaborazione con la Ong kurdo-irachena Al Mesalla e al Movimento Shalom Onlus, punta nello specifico a migliorare e l´accessibilità e la qualità dei servizi di salute riproduttiva.  
   
   
AOSTA, PROGETTO MINI METEO: GIORNATA CONCLUSIVA ALLA CITTADELLA DEI GIOVANI  
 
 Aosta, 20 maggio 2015 - Anche quest’anno, il Centro funzionale regionale dell’Assessorato delle opere pubbliche, difesa del suolo e edilizia residenziale pubblica si è impegnato nell’organizzazione del Progetto didattico “Mini Meteo – Sono io che faccio le previsioni!”, rivolto alle classi quarte e quinte delle scuole primarie valdostane. L’iniziativa, giunta alla sua quarta edizione, è realizzata per dare ai bambini competenze di lettura e interpretazione delle informazioni meteorologiche. Le attività del progetto sono state presentate alle scuole nel corso dell’anno scolastico, in occasione di tre incontri. Il primo, con gli insegnanti, per illustrare le iniziative previste e consegnare il materiale didattico per gli approfondimenti in classe. Le classi sono poi state accompagnate in una uscita sul territorio, in visita ad una stazione meteorologica, per scoprire quali sono gli strumenti della meteorologia e apprendere le molteplici attività per le quali serve una buona raccolta dei dati. All’uscita sul territorio è seguita la visita al Centro funzionale regionale, dove i ragazzi dapprima hanno incontrato il meteorologo, che ha spiegato come si effettuano le previsioni meteorologiche, poi hanno approfondito il tema delle frane, delle inondazioni e delle allerte, sia attraverso il gioco sia tramite spiegazioni e esperimenti, come la simulazione di un evento meteo-idrologico per mezzo di un plastico. Alla fine del percorso, i bambini sono in grado di leggere un bollettino meteorologico e di tradurre le informazioni essenziali su un totem, fornito dal Centro funzionale regionale, in modo da poter presentare ai coetanei le previsioni per il giorno successivo e iniziare a comprendere quali effetti sul territorio possono generare le situazioni meteorologiche. Giovedì 21 maggio, la Cittadella dei giovani accoglierà la giornata finale di quest’anno, che riunirà tutte le classi che hanno aderito all’iniziativa. In programma, originali attività didattiche in un clima di festa con giochi a squadre e sfide tra le scuole, premiazione delle classi vincitrici e esposizione dei lavori prodotti dagli alunni nel corso dell’anno (poster, pannelli, riproduzioni di sensori meteo, etc.). La giornata sarà dedicata a mettere in pratica quanto imparato nel corso delle lezioni e darà modo alle diverse classi di confrontarsi e di crescere ulteriormente, analizzando l’intero percorso svolto durante l’anno scolastico. Ciò permetterà di raggiungere, almeno in parte, l’obiettivo inizialmente prefissato, ovvero diffondere maggiormente la cultura dei rischi naturali sin dalla giovane età, affinché i ragazzi possano crescere con maggiore serenità, ma allo stesso tempo con conoscenza e consapevolezza dei potenziali pericoli, mettendo in atto all’occorrenza comportamenti corretti e responsabili, costituendo essi stessi un esempio da seguire per le loro famiglie. «Esprimo grande soddisfazione per questo progetto che l’Assessorato sta portando avanti da quattro anni - dichiara l’Assessore Mauro Baccega, che prenderà parte al pomeriggio conclusivo - soprattutto perché ci permette di trasferire ai bambini delle nostre scuole conoscenze e informazioni in modo semplice e divertente, permettendo loro, in questo modo, di capire fin da piccoli l’importanza delle previsioni meteorologiche e i suoi risvolti applicativi.»  
   
   
‘’SERVIZIO CIVILE‘’ NELL’AMBITO DEL PROGRAMMA GARANZIA GIOVANI CALABRIA.  
 
Catanzaro, 20 maggio 2015 - A circa un mese dall’attivazione delle misure di politica attiva relative al Programma regionale Garanzia Giovani, l’Assessorato Regionale Sviluppo Economico e Lavoro comunica la pubblicazione dell’avviso relativo al Servizio Civile, destinando € 2.450.429,80 e coinvolgendo 453 giovani disoccupati calabresi che non studiano.Fino alle ore 14,00 del 30 giugno 2015 gli Enti di Servizio Civile Nazionale iscritti all’Albo nazionale ed all’Albo regionale, con sedi di attuazione ubicate in Calabria, possono presentare progetti di Servizio Civile previsti nel Programma Garanzia Giovani Calabria. I progetti, redatti secondo gli allegati all’avviso, devono essere firmati digitalmente e trasmessi esclusivamente in modalità on-line.La Giunta Regionale, approvando la recente riprogrammazione del Par Garanzia Giovani ha voluto fornire ai giovani calabresi fino a 29 anni un’ulteriore opportunità di conoscenze sui settori d’intervento del servizio civile nazionale e regionale (assistenza alle persone, protezione civile, ambiente, beni culturali, educazione e promozione culturale) e competenze trasversali (lavoro in team, dinamiche di gruppo, problem solving, braistorming), che aumentino l’autostima e facilitano l’ingresso nel mercato del lavoro dei soggetti interessati. "È una possibilità di sviluppo per le realtà del terzo settore - ha detto l’Assessore Carlo Guccione -in particolare, le imprese sociali, possono offrire ulteriori servizi e creare opportunità occupazionali" La durata dei progetti è di 12 mesi, completi di formazione generale e specifica che, peraltro, verrà regolarmente certificata. Il giovane avrà diritto ad un compenso di 433,80 euro netti mensili. Il giovane calabrese verrà seguito nelle sue attività da un tutor (Operatore locale di progetto) e da altre figure che ne facilitano l’ingresso nel programma.Per ulteriori informazioni si rinvia ai Manuali d’uso relativi alla presentazione on-line dei progetti di servizio civile nazionale per l’attuazione del programma ‘’Garanzia Giovani‘’, pubblicati sul sito istituzionale del “Dipartimento della Gioventù del Servizio Civile Nazionale”.  
   
   
FVG, PIANO DI TUTELA DELLE ACQUE: NO CHIUSURA POZZI ATESIANI  
 
Palmanova, 20 maggio 2015 - Nessuna intenzione di chiudere i pozzi artesiani, di realizzare acquedotti o installare contatori nella Bassa Friulana ma soprattutto la volontà di dare le informazioni corrette ai cittadini perché "la Regione Fvg sta portando avanti un percorso complesso ed importante per dotare anche il nostro territorio di uno strumento pianificatorio, il Piano Regionale di Tutela delle Acque (Prta), che ancora manca. Siamo l´unica Regione italiana a non disporne e ce lo chiede l´Europa". Lo ha detto l´assessore regionale all´Ambiente Sara Vito a Palmanova, presso il Teatro Gustavo Modena, dove si è tenuta una delle consultazioni aperte al pubblico previste dall´iter procedurale verso l´attuazione del nuovo strumento di pianificazione delle acque del Friuli Venezia Giulia. Erano presenti anche i rappresentati dell´Autorità di Bacino di Venezia. I precedenti due incontri si sono tenuti a Tolmezzo e a San Vito al Tagliamento, dopo quelli più generali di Udine e Gorizia. A ottobre è previsto un evento conclusivo sul tema a Pordenone. L´assessore ha voluto rassicurare i cittadini presenti, sottolineando che non ci sono rischi per l´esistenza dei pozzi artesiani, né alcuna volontà di costruire acquedotti. Posizione che ha sostenuto nel suo intervento anche il sindaco di Fiumicello, Ennio Scridel. In particolare, durante la serata sono stati trattati i temi del prelievo dell´acqua dalla falda e della depurazione: "Tema, quest´ultimo, - come ha ricordato l´assessore Vito - particolarmente importante per la Regione che ha delle procedure di infrazione comunitaria pendenti già a sanzione, risalenti al 2004 e che cerchiamo di scongiurare". Vito ha ricordato come il lavoro che si sta predisponendo da un lato punta a farsi carico delle criticità per dare risposte a problematiche concrete, dall´altro punta a dotare la Regione di strumenti legislativi aggiornati che aiutino anche gli operatori ad avere chiarezza nell´interpretazione normativa. Nel corso della presentazione i tecnici della direzione centrale Ambiente ed Energia della Regione hanno dettagliato l´analisi conoscitiva e le misure del Piano in relazione al consumo umano, al collettamento e trattamento delle acque reflue ed è stato ricordato che il Piano prende le mosse dalla Direttiva 2000/60/Ce (Direttiva Quadro sulle Acque - Dqa). L´incontro di carattere tecnico, su aspetti specifici dell´utilizzo e della pianificazione delle risorse idriche, ha permesso alla Regione di offrire informazioni puntuali su una materia articolata, secondo Vito, che ha sottolineato, inoltre, come l´appuntamento abbia consentito di fornire precisazioni e di raccogliere osservazioni volte a rendere ancora più attuali ed efficaci i risultati di programmazione che il Prta si propone di attuare. Vito ha inoltro invitato i cittadini a scrivere agli uffici regionali per inviare contributi che saranno tutti analizzati con attenzione.  
   
   
AMBIENTE, SARDEGNA: IMPORTANTE IL PROVVEDIMENTO DEL GOVERNO SU DIRETTIVA EUROPEA RICERCHE IDROCARBURI IN MARE  
 
Cagliari, 20 Maggio 2015 - "Sono giorni particolarmente importanti e positivi per l´ambiente e la sua tutela". Così l´assessore regionale della difesa dell´ambiente Donatella Spano dopo che il Consiglio dei Ministri ha approvato un provvedimento che recepisce la Direttiva europea in materia di sicurezza delle operazioni in mare nel settore degli idrocarburi introducendo "misure particolarmente rigorose e severe per i soggetti autorizzati allo svolgimento di attività di ricerca e coltivazione in mare di idrocarburi, aumentando la soglia di controlli e i margini di sicurezza che devono essere garantiti, sulla base del principio chi inquina paga". La nuova Direttiva europea armonizza le normative nazionali dei Paesi membri, che in alcuni casi, come per l´Italia, erano già in grado di garantire elevati standard di sicurezza. "In questo campo è fondamentale rafforzare le misure di prevenzione e di sicurezza per evitare il verificarsi di incidenti gravi in mare e assicurare una sempre più efficiente protezione dell´ambiente marino e delle economie costiere" spiega l´assessore Spano. Tra le principali innovazioni introdotte dallo schema di decreto legislativo rispetto alla normativa nazionale già vigente vi sono l’integrazione della normativa italiana in materia di sicurezza per le attività offshore e della relativa salvaguardia ambientale, l’istituzione di una autorità competente che individui le responsabilità dell´operatore per il controllo dei grandi incidenti e provveda a far rispettare le norme della Direttiva stessa anche mediante ispezioni, indagini e azioni di esecuzione; l´introduzione di ulteriori sanzioni applicabili in caso di violazione delle disposizioni nazionali adottate conformemente alla Direttiva.  
   
   
AMBIENTE E TERRITORIO - PIEMONTE: AGGIORNATO IL PIANO PAESAGGISTICO REGIONALE  
 
Torino, 20 maggio 2015 - La Giunta regionale del Piemonte riadotta il Piano paesaggistico regionale (Ppr), strumento di valorizzazione del patrimonio paesaggistico, naturale e culturale piemontese, realizzato d’intesa con il Ministero dei Beni, delle attività culturali e del turismo. La novità rispetto al Piano adottato nel 2009 è la ricognizione meticolosa dei beni e delle aree tutelate del Piemonte, oggetto anche di un fitto programma di consultazioni: 365 beni tutelati, più di 200 laghi, 1700 fiumi, torrenti e corsi d’acqua, 106 parchi e riserve, 90 zone di interesse archeologico, circa 460mila ettari di montagna, nonché ghiacciai, circhi glaciali e boschi. Il Piano è stato arricchito con i dati relativi ai perimetri dei beni paesaggistici di tutto il Piemonte, per la prima volta digitalizzati dagli uffici regionali e resi disponibili agli enti locali. Un lavoro, nel complesso, enciclopedico, durato diversi anni e realizzato in Italia solo da poche altre Regioni. “Uno strumento importante – ha sostenuto l’assessore all´Ambiente, Urbanistica e Programmazione territoriale e paesaggistica della Regione Piemonte, Alberto Valmaggia - non solo per quanto riguarda la nuova disciplina dei beni paesaggistici, ma anche per il grado di approfondimento delle informazioni e delle indicazioni contenute nel Piano, rivolte alla salvaguardia e valorizzazione del patrimonio paesaggistico della nostra Regione, ma anche alla gestione delle trasformazioni, per fondare sulla qualità del paesaggio e dell’ambiente lo sviluppo sostenibile dell’intero territorio regionale”. La riadozione del Piano è stata considerata opportuna alla luce degli approfondimenti effettuati a seguito della prima adozione del 2009, in relazione anche alle osservazioni pervenute. Il Ppr è stato infatti sottoposto a un’attenta rilettura e a un complesso processo di revisione e integrazione dei suoi aspetti conoscitivi, cartografici e normativi, che ha portato a una nuova formulazione di tutti gli elaborati. Una lettura più agevole, norme più semplici, informazioni cartografiche più precise, contenuti aggiornati: questi gli obiettivi della revisione, finalizzata a garantire una maggiore tutela e valorizzazione dell’intero territorio piemontese. Si è provveduto alla ricognizione e alla perimetrazione degli immobili e delle aree oggetto di “dichiarazione di notevole interesse pubblico”, ai sensi degli articoli 136 e 157 del Codice dei beni culturali e del paesaggio, presenti nel territorio piemontese, nonché delle aree tutelate per legge, di cui all’articolo 142 del Codice stesso. I beni sono rappresentati a una scala di maggior dettaglio in grado di consentirne la precisa identificazione, in una Tavola di Piano e in un nuovo elaborato del Ppr: il Catalogo dei beni paesaggistici del Piemonte. A partire dalla data di adozione del Piano paesaggistico le perimetrazioni dei beni paesaggistici e le prescrizioni contenute sono sottoposte alle misure di salvaguardia previste dal Codice. Non sono quindi consentiti sugli immobili e nelle aree tutelate interventi in contrasto con le prescrizioni delle norme di attuazione, e con le specifiche prescrizioni d’uso riportate nel Catalogo dei beni paesaggistici del Piemonte. Gli elaborati sono pubblicati sul sito della Direzione Ambiente, Governo e Tutela del territorio, http://www.Regione.piemonte.it/territorio/pianifica/ppr.htm, in modo che chiunque possa prenderne visione e far pervenire entro i successivi 60 giorni dalla pubblicazione sul Bur le proprie osservazioni, anche ai fini della valutazione ambientale strategica (Vas). “Non sono da sottovalutare – ha concluso l’assessore Valmaggia - le indicazioni che entreranno in vigore una volta approvato il Piano e che contribuiranno, attraverso il lavoro delle amministrazioni locali e dei professionisti, a integrare e valorizzare il paesaggio, letto nelle sue molteplici componenti, quale risorsa ed elemento strategico per lo sviluppo del nostro territorio”.  
   
   
MALTEMPO IN EMILIA ROMAGNA - SOSPENSIONE PAGAMENTO TRIBUTI PER CHI ABBIA SUBITO DANNI NEL FEBBRAIO 2015: ECCO IL DECRETO CON TUTTE LE LOCALITÀ E I TERMINI. IL CONTRIBUENTE DEVE FAR RICHIESTA AL COMUNE  
 
Bologna, 20 maggio 2015 – Sono in totale 36 i Comuni delle province di Ferrara, Forlì-cesena, Ravenna e Rimini, con le relative località di pertinenza, a essere interessati dalla sospensione nel pagamento dei tributi in seguito ai danni subìti a causa delle eccezionali avversità atmosferiche del 4-7 febbraio scorso. Lo definisce il Decreto del Ministero dell’Economia e delle Finanze dell’8 maggio, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 111 del 15 maggio 2015, con cui si sospendono i termini dei versamenti per l’adempimento degli obblighi tributari fino al 16 ottobre 2015, data entro cui dovrà essere effettuato un pagamento in un’unica soluzione. I contribuenti potranno quindi usufruire di un beneficio della sospensione dei termini che non è però automatico: l’interessato deve attivarsi e fare richiesta al Comune, che provvederà a verificare e certificare l’eventuale inagibilità, anche temporanea, dell’abitazione, dello studio professionale, dell’azienda o impresa. I principali versamenti oggetto di sospensione riguardano: - Imposta sul reddito delle persone fisiche (Irpef) - Imposta sul redditi delle società (Ires) - Imposta sul valore aggiunto (Iva) - Imposta regionale sulle attività produttive (Irap) - Tributi comunali (ad esempio Imu/tasi) - Bollo auto - Cartelle di pagamento emesse da agenti della riscossione - Avvisi di accertamento Eventuali versamenti già effettuati non saranno rimborsati. La sospensione dei versamenti non riguarda i contributi previdenziali e assistenziali e le ritenute di acconto che vanno quindi versati nei termini ordinari.  
   
   
BASILICATA: TERMOVALORIZZATORE FENICE, APPROVATA MOZIONE LEGGIERI  
 
Potenza, 20 maggio 2015 - Il Consiglio regionale ha approvato all’unanimità la mozione a firma del consigliere Leggieri (M5s) che impegna il Presidente della Giunta regionale “a sollecitare l’intervento di monitoraggio e controllo dell’Arpab e, ove la stessa non fosse dotata di strumentazione idonea, a provvedere immediatamente in tal senso; ad attuare nell’immediato un tavolo di trasparenza che veda coinvolte oltre le diverse istituzioni (Regione, Provincia e Comuni interessati) anche le associazioni ambientaliste presenti sul territorio; ad avviare uno screening sanitario sulla popolazione dei Comuni del Vulture; a predisporre un piano di biomonitoraggio che coinvolga i residenti nell’area di ricaduta prevalente delle emissioni, su quelle fuori dall’area di ricaduta, sulle aziende situate nei pressi dell’impianto e sui lavoratori dell’impianto stesso”. Nel documento si sottolinea che “il termovalorizzatore di Melfi continua ad essere scenario di numerosi incidenti che hanno messo a repentaglio la vita dei lavoratori e hanno prodotto danni ambientali non ancora determinati e che i dati pubblicati dall’Arpab, riportanti la presenza di valori altissimi di sostanze tossiche, non consentono alcun atteggiamento sereno e rassicurante nei confronti della popolazione”. Sono intervenuti nel dibattito oltre al proponente Leggieri (M5s) i consiglieri Napoli (Pdl-fi), Mollica (Udc), Romaniello (Gm) e il presidente Pittella.