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MERCOLEDI

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Notiziario Marketpress di Mercoledì 13 Ottobre 2010
ASSEMBLEA GENERALE DELLE PARTI INTERESSATE DELL´IMPRESA COMUNE "CELLE A COMBUSTIBILE E IDROGENO",  
 
 Bruxelles, 13 ottobre 2010 - La terza assemblea generale delle parti interessate dell´impresa comune "Celle a combustibile e idrogeno" si terrà il 9 e 10 novembre a Bruxelles, in Belgio. L´evento si occuperà del passaggio dalla dimostrazione della tecnologia delle celle a combustibile e dell´idrogeno alla sua diffusione sul mercato. L´assemblea prevede la presentazione di un ambizioso studio sulla commercializzazione di veicoli a celle a combustibile che sarà pubblicato quest´anno da un´ampia coalizione internazionale di aziende rappresentanti tutta la catena di valore. Sulla base di dati aziendali tecnologici e finanziari, lo studio fornisce una valutazione comparativa affidabile del business case per veicoli a celle a combustibile. Nella sessione plenaria, relatori di primo piano del settore industriale, pubblico e della comunità della ricerca offriranno informazioni sulle strategie e gli strumenti per la commercializzazione di applicazioni a celle a combustibile e idrogeno in tutta Europa e oltreoceano. Le presentazioni del progetto esporranno in dettaglio gli ultimi sviluppi tecnici in questo campo, mentre sessioni specifiche sui progressi dell´impresa comune e delle strategie comuni offriranno l´opportunità di avere una visione approfondita del programma e partecipare alla definizione dei suoi futuri sviluppi e priorità. L´assemblea è un evento annuale volta a informare tutte le parti interessate sulle attività dell´impresa comune Celle a combustibile e idrogeno e ad acquisire feedback per la programmazione futura del programma. L´evento offre anche una piattaforma alle parti interessate europee e mondiali di vari settori per incontrarsi ed esaminare e valutare lo stato attuale di questo campo industriale emergente. Per ulteriori informazioni, visitare: http://ec.Europa.eu/research/fch/index_en.cfm?pg=sga2010-intro    
   
   
LOMBARDIA: ARIA, DAL 2011 SCATTA OBBLIGO TERMOREGOLAZIONE FORMIGONI: QUALITA´ MOLTO MIGLIORATA GRAZIE ANCHE A CITTADINI RAIMONDI: 22,5 MLN PER ABBATTERE EMISSIONI DA RISCALDAMENTO  
 
 Milano, 13 ottobre 2010 - Dal 2011 in Lombardia sarà obbligatorio installare strumenti per la termoregolazione e contabilizzazione di tutti gli impianti termici centralizzati nella zona critica A1 (210 comuni nelle province di Bergamo, Brescia, Como, Cremona, Lecco, Lodi, Mantova, Milano, Pavia e Varese e 4,7 milioni di abitanti). E´ questo uno dei dati salienti emersi dalla conferenza stampa tenuta nel pomeriggio dal presidente della Regione Lombardia, Roberto Formigoni, insieme all´assessore regionale all´Ambiente, Energia e Reti, Marcello Raimondi, per fare il punto sui principali provvedimenti per il miglioramento della qualità dell´aria. Le Fonti - Da un inventario sulle emissioni emerge infatti che il riscaldamento domestico rappresenta ancora una delle principali criticità da affrontare insieme al trasporto su strada anche off road (macchine da cantiere, mezzi agricoli e treni diesel) e all´uso dei solventi industriali. "Regione Lombardia - ha spiegato l´assessore Raimondi - ha un approccio sistemico: da una parte rende sempre più severe le norme, dall´altra incentiva in misura molto significativa la dismissione delle fonti più pericolose". In questa direzione, l´amministrazione regionale ha varato 6 bandi (4 saranno approvati a giorni) per complessivi 22,5 milioni di euro volti a diminuire notevolmente l´inquinamento derivante da impianti di riscaldamento. "Milano nel giro di tre anni - ha specificato Formigoni - diventerà la città più teleriscaldata d´Italia con un notevole vantaggio economico per le tasche dei cittadini". Si stima infatti che l´installazione di semplici valvole termostatiche sui radiatori degli appartamenti, a fronte di una spesa di poche centinaia di euro, comporterà un risparmio sulla bolletta annuale pari circa al 30/70% dell´importo. In particolare è ancora possibile richiedere: - contributi per l´installazione di dispositivi per la termoregolazione e la contabilizzazione autonoma del calore in edifici serviti o in fase di allacciamento a reti di teleriscaldamento (a disposizione 3 milioni di euro); - incentivi per la realizzazione di sistemi di climatizzazione per il soddisfacimento dei fabbisogni termici di edifici pubblici, attraverso pompe di calore (dotazione finanziaria di 5 milioni di euro). A breve verranno invece resi noti i requisiti per accedere a contributi per: - realizzare impianti solari termici presso edifici pubblici, ad uso pubblico anche gestiti da privati dotazione finanziaria di circa 7 milioni di euro); - l´impiego innovativo della tecnologia solare su edifici pubblici (a disposizione ci saranno 2 milioni di euro); - la progettazione e realizzazione di interventi per la riqualificazione complessiva degli edifici, in modo da non superare (e possibilmente ridurre) il fabbisogno energetico massimo previsto dalla norma regionale (a disposizione 4,7 milioni di euro); - la realizzazione o ristrutturazione di un edificio innovativo con fabbisogno energetico per riscaldamento invernale e per la produzione di acqua calda sanitaria non superiore a 14 kWh/mq/anno (classe A+) e con fabbisogno energetico per raffrescamento estivo non superiore a 12 kWh/mq/anno (a disposizione ci sarà 1 milione di euro). "La novità più importante - ha riassunto Formigoni - è dunque che Regione Lombardia punta fortemente sugli impianti di riscaldamento per abbattere gli inquinanti. Prima abbiamo bandito l´uso del carbone, poi quello dell´olio combustibile vincendo anche diversi ricorsi e abbiamo portato il metano sul 90% del nostro territorio. Ora procediamo su questa strada, di certo non facile, ma sicuramente di grande impatto". "Il problema dunque - ha sottolineato Raimondi - non si può risolvere lavorando solo su una fonte di inquinamento. E´ per questo che ci dedicheremo sempre più anche all´abbattimento dei composti organici volatili derivanti dall´utilizzo di solventi in ambito industriale, dell´ammoniaca prodotta dal comparto agricolo e zootecnico e dal traffico. Saranno anche sviluppate azioni con riflesso positivo su mobilità urbana e stili di guida a minore impatto (Ecodrive). Sarà infine incentivata la diffusione dei veicoli ibridi ed elettrici. Le Limitazioni Alla Circolazione - Dal 15 ottobre 2010 al 15 aprile 2011 saranno nuovamente in vigore i provvedimenti per il miglioramento della qualità dell´aria. Per prevenire e contenere episodi acuti di inquinamento atmosferico, in particolare quello da polveri sottili (Pm10), dal lunedì al venerdì (escluse anche le giornate festive infrasettimanali) dalle 7.30 alle 19.30 è previsto il fermo programmato dei mezzi più inquinanti (autoveicoli benzina e diesel Euro 0, diesel Euro 1, diesel Euro 2). Il provvedimento si applica alla Zona critica A1. Sempre nella stessa zona i ciclomotori e moto a due tempi Euro 0 non potranno circolare in nessuna fascia oraria, mentre nella zona A2 il fermo per questi mezzi sarà in vigore dal lunedì al venerdì dalle 7.30 alle 19.30. Dal 15 ottobre 2011 questi motoveicoli non potranno più circolare. Rimangono in vigore anche i provvedimenti già adottati negli scorsi anni, vale a dire il divieto di utilizzo di apparecchi obsoleti alimentati a biomassa legnosa (camini e stufe nelle zone A1 e nei comuni sotto i 300 m slm) e il divieto di utilizzo dell´olio combustibile per impianti di riscaldamento civile in tutta la Lombardia. Dal lunedì alla domenica dalle 00.00 alle 24.00 su tutto il territorio regionale sarà in vigore anche il fermo permanente degli autobus M3 (adibiti al trasporto pubblico locale) di classe Euro 0, Euro 1 ed Euro 2 diesel. Sempre dalla stessa data entrerà in vigore il divieto di circolazione anche per la classe Euro 2 diesel dei veicoli per trasporti specifici e per uso speciale. Il provvedimento si applica su tutti i tratti stradali ricadenti all´interno delle Zone indicate, comprese le strade provinciali e statali. "Questi interventi strutturali - ha concluso Formigoni - hanno notevolmente migliorato la qualità dell´aria in Lombardia. La concentrazione media delle polveri sottili è in progressivo miglioramento dalla fine degli anni ´90 quando, primissima fra le Regioni, la Lombardia ha deciso di bloccare progressivamente le fonti più pericolose di polveri sottili. Nell´ultimo anno, 7 capoluoghi hanno rispettato le norme Ue per la concentrazione media di Pm 10. E questo anche perché i cittadini ci hanno seguito capendo che il miglior contributo che possono dare alla tutela ambientale coincide con comportamenti virtuosi".  
   
   
SEL ED ENTI LOCALI UNITI PER LA SOSTENIBILITA’ ENERGETICA  
 
Potenza, 13 ottobre 2010 - Sono oltre 20 gli enti pubblici e le autonomie locali della Regione Basilicata che hanno già aderito ai programmi della Società Energetica Lucana (Sel) per la promozione e la diffusione di azioni rivolte alla sostenibilità energetica in sede locale, e con la maggior parte di essi sono stati già sottoscritti accordi attuativi per lo sviluppo di impianti fotovoltaici, per la realizzazione di piani di razionalizzazione dei consumi e di acquisto aggregato di energia e per la definizione di interventi di efficientamento energetico dei grandi energivori pubblici. Un ulteriore impulso al protagonismo degli enti locali sarà impresso nei prossimi mesi dal cosiddetto Patto dei Sindaci, sostenuto dall’Unione Europea, di cui si faranno promotrici e coordinatrici le Province di Potenza e di Matera ed al quale la Società Energetica Lucana assicurerà il supporto tecnico-operativo. In linea con gli indirizzi europei e con gli impegni nazionali discendenti dal ‘pacchetto clima’, tutti gli interventi attivati contribuiranno al raggiungimento degli impegni indicati nel Piear Basilicata all’interno di una strategia della sostenibilità espressamente scelta dalla Regione per il perseguimento del grande risultato dell’autosufficienza energetica regionale da fonti convenzionali. Quanto necessario per aderire ai programmi della Società Energetica Lucana è disponibile sul sito web www.Societaenergeticalucana.it/  nella sezione Avvisi e gare.  
   
   
ABRUZZO: CHIODI, SODDISFAZIONE PER NO GOVERNO A TRIVELLAZIONE  
 
L´aquila, 13 ottobre 2010 - "La bocciatura di Ombrina Mare 2 da parte della Commissione nazionale per la Valutazione d´impatto ambientale premia la scelta di questo governo regionale di ostacolare in maniera decisa la deriva petrolifera che, da sempre abbiamo ritenuto, possa danneggiare gravemente il nostro ambiente e la nostra economia". Lo ha detto ieri il Presidente Gianni Chiodi sottolinenado come, sin dalla sua campagna elettorale, abbia portato avanti una ferma opposizione al rischio petrolizzazione assumendo una posizione chiara sia sulla sua contrarietà alla realizzazione del Centro Oli che su ogni tipo di trivellazione sulla terraferma. "Ho sempre detto - ha aggiunto - che sulle trivellazioni in mare, non di nostra competenza, avremmo fatto una forte pressione politica sul Governo in modo da scongiurare la realizzazione di impianti al largo della nostra costa. Oggi continuiamo ad avere riprova della veridicità delle mie assicurazioni e della infondatezza delle critiche di tutti coloro che, strumentalmente, cercano di diffondere tra la popolazione abruzzese false informazioni sui reali indirizzi di questo governo regionale. Quello che mi preme sottolineare, a riprova che questa amministrazione non è mai stata favorevole, è il fatto che non esiste nessuna concessione petrolifera a noi riconducibile. Siamo contro tutti i progetti petroliferi, nel nostro mare e nella nostra terra mentre in passato il piano, come tutti ricorderanno, è stato sostenuto ed appoggiato da esponenti del centro sinistra che hanno sottoscritto atti ufficiali per concedere le approvazioni alla trivellazione e tutte le autorizzazioni per impianti come il´Centro Oli´ che noi, insieme al Governo centrale, abbiamo definitivamente bloccato. Le tematiche ambientali rappresentano invece, una priorità per questa amministrazione, una sfida per un futuro ecosostenibile. Siamo sempre più impegnati a garantire uno sviluppo concreto nel campo della sostenibilità energetica e ambientale".  
   
   
BOLZANO: DALLA GIUNTA: RISPARMIO ENERGETICO NEGLI EDIFICI PROVINCIALI PER CONSENTIRE DI RISPARMIARE RISORSE PUBBLICHE, L´ESECUTIVO ALTOATESINO HA DECISO CHE LA GESTIONE ENERGETICA DEI PALAZZI PROVINCIALI VERRÀ AFFIDATA AD UNA GARA D´APPALTO.  
 
Bolzano, 13 ottobre 2010 - Attualmente, negli edifici provinciali dove si trovano uffici e scuole, si registrano enormi differenze nei consumi di energia, che in taluni casi superano addirittura il 50%. "Siamo convinti che in questo settore si possano risparmiare notevoli quantità di denaro pubblico - ha spiegato il presidente Luis Durnwalder - e abbiamo deciso di voltare pagina". Il primo passo sarà quello di affidare la gestione energetica di 10 palazzi provinciali tramite una gara d´appalto. "Se la aggiudicherà - ha aggiunto Durnwalder - la ditta che farà l´offerta migliore: non tanto per il prezzo, quanto per la quantità di energia, e di conseguenza di denaro, che ci consentirà di risparmiare. Il tutto, naturalmente, rispettando i criteri minimi per quanto riguarda, ad esempio, le temperature all´interno di scuole e uffici".  
   
   
HOUSING SOCIALE PER 500 NUOVI ALLOGGI IN FVG  
 
Udine, 13 ottobre 2010 - Venticinque milioni di euro, per il 40 per cento a carico di un fondo nazionale per gli immobili, per costruire 500 alloggi, che soddisferanno le esigenze abitative di qualche migliaio di cittadini della nostra regione. Sono questi i numeri dell´housing sociale illustrato dall´assessore regionale all´Edilizia Elio De Anna nel corso di una conferenza stampa svoltasi a Udine. L´incontro è stato voluto dall´esponente della Giunta Tondo all´indomani di un vertice a Roma con il sottosegretario con delega alle politiche abitative Mario Mantovani . Il progetto, che potrebbe prendere il via già dal 2011, si basa su diversi presupposti. Il primo è quello di dare risposta all´esigenza abitativa di coloro che si trovano nella fascia intermedia di reddito. In particolar modo di coloro che hanno necessità di acquisire una dimora, ma non sono in grado di affrontare il costo e le garanzie di un mutuo. Il secondo è quello di dare vita ad un lavoro di squadra che vedrà coinvolti, da un lato, il fondo immobiliare nazionale (che ha a disposizione 2 miliardi di euro), e, dall´altro, le tre Fondazioni bancarie del Friuli Venezia Giulia, il privato e il pubblico. L´intento è quello di partire, per la nostra regione, da un budget pari a 25 milioni di euro, di cui il 40 per cento della Cassa Depositi e Prestiti a livello nazionale. Il 60 per cento sarà a carico invece di tutti gli altri operatori tra cui anche la Regione e i Comuni. Le amministrazioni locali - da parte loro - sono chiamate, se lo vogliono, a mettere a disposizione del fondo immobiliare i beni demaniali dismessi (o almeno una loro parte) quali ad esempio le caserme. Tutto ciò servirà alla realizzazione di 500 alloggi, dislocati soprattutto nei grandi centri urbani della nostra regione, senza dimenticare però le realtà minori. ´´La novità di questo housing sociale - ha spiegato l´assessore De Anna - è il fatto che il progetto sarà un volano per rilanciare l´economia e in particolare il settore dell´edilizia. Ma ciò avverrà non completamente a carico dell´ente pubblico, ma con una compartecipazione che veda coinvolti più attori protagonisti, sul modello di quanto sta già avvenendo a Parma. Il fondo regionale, al momento, non è stato ancora costituito ma abbiamo sondato il terreno constatando che c´è molto interesse. Ed è per questa ragione che il presidente Tondo a breve incontrerà i presidenti delle tre Fondazioni bancarie del Friuli Venezia Giulia´´. Un passaggio dell´intervento dell´assessore è stato poi dedicato all´interessamento dei privati all´housing sociale: ´´In un progetto diverso, in cui è stato emesso un bando per sostenere l´attività delle Ater nella costruzione di alloggi in Friuli Venezia Giulia - ha affermato De Anna - hanno risposto tre privati. Ciò dimostra che esiste l´interesse verso questo modo di operare in forma di compartecipazione. Posso quindi immaginare che anche per l´housing sociale ci possa essere una loro tangibile presenza´´. Infine l´assessore ha voluto lanciare un messaggio ai giovani: ´´Mi rivolgo a loro dicendo che la Regione è al loro fianco e cercherà sia con questo progetto che con molte altre iniziative, di dare vita a dei percorsi che permettano alle nuove generazioni di entrare in possesso di una casa. Un bene, questo, che fa parte della nostra cultura ma che è un valore insieme alla famiglia e al risparmio´´.  
   
   
PROGETTO PATRES: AL VIA LE ISCRIZIONI AL PRIMO CORSO LA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE A SCUOLA DI EDILIZIA SOSTENIBILE  
 
Trieste 13 ottobre 2010 - Redigere un regolamento edilizio comunale o stilare procedure di appalto che dedichino la necessaria attenzione al contenimento del consumo di risorse energetiche richiede un approccio multidisciplinare e conoscenze teorico-pratiche specifiche. E’ da qui che possono poi scaturire azioni concrete per l’introduzione in edilizia di sistemi basati sulle energie rinnovabili. Per fornire ai dipendenti della Pubblica Amministrazione una formazione adeguata su tematiche così attuali c’è ora un corso dedicato, organizzato nell’ambito di Patres – Public Administration Training and coaching on Renewable Energy Systems, progetto finanziato dal Programma “Intelligent Energy Europe” dell’Unione Europea. Il progetto formativo, di cui Area Science Park è capofila, si rivolge a responsabili tecnici e amministrativi, dirigenti e responsabili di servizio di enti locali, enti di gestione di edilizia residenziale pubblica, aziende di pubblica utilità che si occupano di regolamentazione dell’impiego dell’energia negli edifici. Il corso, previa selezione delle candidature, è aperto a 25 partecipanti provenienti da tutta Italia. È gratuito e prevede attività suddivise in quattro moduli, ciascuno della durata di 2/3 giorni, da svolgersi a partire da febbraio 2011 presso l’Area Science Park di Trieste. Dal punto di vista didattico, è previsto un percorso integrato e multidisciplinare su argomenti relativi a: aspetti tecnici e di mercato delle principali tecnologie legate alle Fer (Fonti di Energia Rinnovabili); quadro normativo comprensivo di politiche e regolamenti, meccanismi e schemi di supporto dedicati alla promozione e alla diffusione dell’utilizzo delle Fer; tecniche di redazione di regolamenti e procedure per la pianificazione e l’introduzione delle Fer; metodi per la governance dei processi di introduzione delle Fer buone pratiche e casi studio selezionati a livello europeo. Per partecipare alla selezione basta inviare – via mail, via posta o via fax - il modulo disponibile sul sito www.Patres.net/  entro il 15 novembre 2010. Il progetto Patres coinvolge sette Paesi: Austria, Croazia, Estonia, Italia, Repubblica Ceca, Romania e Spagna. Due i partner italiani: oltre ad Area, l’ente di formazione Forser (Formazione e Servizi per la Pubblica Amministrazione) di Udine.  
   
   
ROMA, CATASTO: AL VIA RICLASSIFICAZIONE DELLE RENDITE PER IMMOBILI DI PREGIO  
 
Milano, 13 ottobre 2010 - L´assemblea di Roma Capitale ha approvato, su proposta dell’Assessore al Bilancio e allo Sviluppo economico, Maurizio Leo, la delibera che autorizza la riclassificazione degli immobili di maggior pregio caratterizzati da rendite catastali che si discostino, in modo significativo, dal loro valore di mercato. La rivalutazione riguarderà 17 delle 283 ‘micro-zone’ in cui è stato suddiviso il patrimonio immobiliare cittadino e sarà curata dall’Agenzia del Territorio a partire dal 2011. L´obiettivo è ridurre gli squilibri che spesso esistono, anche all´interno di una stessa zona abitativa, tra il valore della rendita catastale e quella di mercato e di ottenere, quindi, una più equa distribuzione del carico tributario. Dai dati raccolti dagli uffici tecnici dell’Amministrazione capitolina, per esempio, è emerso che, in alcune delle aree monitorate, a un valore medio di mercato di 5.500 euro a metro quadro corrisponde un valore catastale di 879 euro a parità di superficie. La collaborazione tra Roma Capitale e Agenzia del Territorio si inserisce nell’ambito degli accordi già stipulati per potenziare le attività di revisione dei dati catastali ma anche per migliorare i servizi informativi rivolti ai cittadini attraverso, per esempio, la nuova apertura di sportelli catastali direttamente gestiti dall’Amministrazione. «Il risultato atteso da quest’operazione - spiega l’assessore al Bilancio e allo Sviluppo economico, Maurizio Leo - è un riequilibrio generale del sistema di classificazione degli immobili ed una maggiore equità sociale nella ripartizione del carico contributivo. Non si tratterà di un intervento ´a pioggia´’ma di una rivalutazione mirata a riallineare quei parametri che sono ormai obsoleti e a realizzare un sostanziale equilibrio tra la redditività dell’immobile e il prelievo fiscale. L’allargamento della base imponibile - conclude l’assessore Leo - produrrà un effetto positivo anche sui conti di Roma Capitale liberando risorse che potranno essere destinate anche al miglioramento dei servizi resi alla cittadinanza».  
   
   
CROAZIA, IN VENDITA I BENI MILITARI  
 
Zagabria, 13 ottobre 2010 - Il governo della Repubblica di Croazia ha deciso di dismettere al più presto dei residui impianti militari ancora di proprietà statale lungo la fascia costiera. Si tratta di caserme e centri di addestramento (con relativi terreni adiacenti) appertenuti all´ex Armata jugoslava e poi passati per automatismo sotto la giurisdizione del ministero della Difesa croato. Se, per ipotesi, il governo li mettesse all´asta e riuscisse a venderli a prezzi di mercato come terreni edificabili, con un prezzo minimo di 100 euro al metro quadrato, ciò basterebbe per cancellare di colpo i circa due miliardi di euro di disavanzo pubblico. Gli ex impianti militari distribuiti lungo la fascia litoranea, tutti a non più di 5 chilometri dalla linea costiera, sarebbero in tutto 45, da Punta Salvore, in Istria, all´area di Cilipi, nella regione di Ragusa, il complesso Cis sul promontorio di Musil, l´ex caserma Sepurine a Nona, (con più di un milione di metri quadrati), la caserma di Rogoznica (con 63 mila metri quadrati), un´altra base militare nell´area costiera di Sebenico (con 195 mila metri quadrati), le caserme Ravnice e Plovanija (59 e 19 mila metri quadrati), l´ex centro addestrativo e base della marina presso Sebenico (195 mila metri quadrati), un ex insediamento della marina Velopin nei dintorni di Lussinpiccolo (95 mila metri quadrati). Attualmente, in queste settimane, si sceglieranno i periti incaricati di fissare singolarmente i prezzi minimi. Poi si procederà a indire il bando di gara. I primi in vendita sono gli ex complessi militari nelle zone di Sebenico e Zara.  
   
   
TOSCANA: UN MILIONE PER PROGETTARE 100 OPERE PUBBLICHE MEDIO-PICCOLE  
 
 Firenze, 13 ottobre 2010 - «Un´opportunità per le imprese locali, un intervento di impulso all´economia». Così il presidente della Regione Toscana Enrico Rossi ha definito gli incentivi per la realizzazione di opere pubbliche di medie-piccole dimensioni (costo previsto inferiore a 500.000 euro e dunque attuabili con procedure semplificate) nel settore mobilità, accessibilità, trasporti, sicurezza stradale e opere per le fasce deboli che la Giunta ha deliberato l’ 11 ottobre su iniziativa dell´assessore ai trasporti e alle infrastrutture Luca Ceccobao. Gli incentivi, pari a 1 milione di euro, sono finalizzati alla progettazione per la realizzazione degli interventi edili nei settori selezionati, e saranno erogati direttamente agli enti locali territoriali: Comuni, Province e Circondario Empolese/valdelsa, Aziende sanitarie locali e Aziende ospedaliere universitarie. «Sono risorse – dichiara l´assessore regionale Ceccobao - che potranno attivare circa 100 progetti, un segnale che la Regione Toscana è a fianco del mondo produttivo in un momento di difficoltà come quello attuale. Si tratta di un intervento di stimolo per un settore fondamentale come quello dei lavori pubblici che dà respiro alle aziende, porta lavoro e punta a creare un circuito virtuoso che mira alla crescita. Con il finanziamento dei percorsi di formazione rivolti soprattutto ai giovani professionisti, inoltre, intendiamo favorire concretamente l’accesso al mondo del lavoro di energie nuove». I finanziamenti regionali in sostanza copriranno le spese di progettazione degli enti locali, delle Asl, delle Aou, oppure una quota delle spese in caso di progettazione esterna alla pubblica amministrazione. «Riteniamo importante – aggiunge Ceccobao - dare impulso a politiche di rilancio degli investimenti nel co mparto delle opere pubbliche e ad azioni che favoriscano interventi di riqualificazione urbana, incentivando il contributo che il settore edile può dare alla ripresa economica. Un settore che come sappiamo è stato pesantemente investito dalla crisi in tutto il territorio regionale con preoccupanti riflessi occupazionali, e che a differenza di altri comparti produttivi non fa registrare dei primi segnali di ripresa, seppure modesti». E’ previsto anche un processo formativo propedeutico alla realizzazione di opere pubbliche medio-piccole, rivolto sia al personale tecnico/amministrativo degli enti locali interessati, sia a giovani professionisti abilitati dopo il primo gennaio 2005 che siano iscritti agli Ordini professionali degli ingegneri, architetti, pianificatori, paesaggisti e conservatori e ai collegi dei geometri delle rispettive province. Per l´attuazione di tale attività formativa la Regione ha stanziato un´ulteriore somma di 70.500 euro. La Giunta Regionale ha anche approvato un protocollo d’intesa con Anci e Upi (Toscana) per la collaborazione e la diffusione sul territorio regionale del processo di formazione e per le necessarie azioni di coordinamento tra gli enti locali coinvolti nell’iniziativa.  
   
   
“SPA” DEL GOVERNO PER GLI EDIFICI SCOLASTICI VICEPRESIDENTE UMBRIA CASCIARI: “NO A COMPORTAMENTI UNILATERALI, IL GOVERNO SI CONFRONTI”  
 
 Perugia, 13 ottobre 2010 – “Il Governo farebbe bene a riallacciare i contatti con le Regioni e gli enti locali che hanno competenza in materia di edilizia scolastica, piuttosto che proporre ‘estrose’ e ‘centralistiche’ soluzioni per la scuola pubblica”. È quanto afferma la vicepresidente della Giunta regionale con delega all’istruzione e all’edilizia scolastica, Carla Casciari, commentando la notizia di stampa circa la proposta da parte del Governo di creare una “Scuola Spa”, cui conferire la proprietà e la manutenzione degli edifici scolastici. “La Spa – afferma la vicepresidente -, stando a quanto riportato dai giornali, diventerebbe proprietaria degli immobili e, di conseguenza, avrebbe competenza per la manutenzione e la messa in sicurezza degli edifici. In questo ipotetico scenario i Comuni e le Province, oggi responsabili diretti in materia, sembrerebbero diventare una sorta di affittuari. Tutto ciò – continua - è in aperto contrasto anche con gli strumenti previsti dalla legge ‘23/96’ in materia di edilizia scolastica, che si basano sull’attività programmatoria delle Regioni, nonché su ben definite competenze degli Enti Locali finalizzate ad un’attenta gestione del patrimonio scolastico, che garantisca uno sviluppo qualitativo e una collocazione sul territorio adeguati alla costante evoluzione delle dinamiche formative, culturali, economiche e sociali, per realizzare una equilibrata organizzazione territoriale del sistema scolastico, anche con riferimento agli andamenti demografici e la piena utilizzazione delle strutture scolastiche da parte della collettività”. Si tratta di un’applicazione ben suddivisa – si fa notare all’assessorato - del principio di sussidarietà, che vede negli Enti Locali e nelle Regioni il luogo dove meglio si può verificare l’adeguatezza degli interventi. Ed è molto tempo che la Ix commissione e poi la Conferenza delle Regioni hanno richiesto il rispetto delle competenze istituzionali definite dalla legge “23”. A fronte di tali richieste – si fa osservare -, l’atteggiamento del Governo è stato di totale chiusura: sia il terzo programma stralcio ex-art. 80 L. 289/02, a fine 2009, sia, in maniera più pesante, il primo Programma straordinario stralcio di interventi urgenti sul patrimonio scolastico (finanziato con fondi Cipe) sono stati unilateralmente sottratti dal Ministero alla concertazione con le Regioni: un atteggiamento che non ha rispettato i ruoli affidati dalla norma nazionale. Su questo tema di particolare delicatezza, le Regioni, pur ribadendo la loro contrarietà alle modalità di definizione dei finanziamenti (accentrate a livello ministeriale) hanno accolto il Piano del ministero per senso di responsabilità e correttezza verso gli Enti locali. Per tutta risposta, il Ministero sembra ora confermare il suo atteggiamento uniterale: un comportamento tanto più grave – si sottolinea -, se si considera il fatto che, nei giorni scorsi, si sarebbe dovuto tenere a Roma un incontro tra il ministro Gelmini e gli assessori regionali con delega all’istruzione. All’incontro (al cui ordine del giorno figuravano l’edilizia scolastica e l’anagrafe degli edifici, i percorsi verso l’attuazione del Titolo V, i criteri generali per la ripartizione dell’organico del personale della scuola, anagrafi dei docenti e degli studenti) il ministro Gelmini ha ritenuto di non dover partecipare. “Ciò che in questo momento le Regioni si aspettano dal Governo – ha commentato la vicepresidente Casciari - non è l’estrazione dal cappello di estemporanee idee, non condivise, sulla scuola pubblica, ma l’applicazione effettiva del federalismo”.  
   
   
ROSSI: «SERVIZI EFFICIENTI PER UNA TOSCANA COMPETITIVA» «PUNTARE SUL MANIFATTURIERO NON SIGNIFICA IGNORARE GLI ALTRI SETTORI»  
 
Firenze, 13 ottobre 2010 - «Chi, come me, per dieci anni ha avuto la responsabilità di governare la sanità toscana non può non conoscere il valore dei servizi, in particolare dei servizi pubblici e non sapere quanto, ad esempio, una sanità efficiente incida positivamente sul Pil, sulla capacità di attrarre investimenti, sulla ricerca, sull´occupazione». «E´ un esempio di quanto i servizi siano importanti per uno sviluppo di qualità. Quando parliamo di puntare sul manifatturiero, non intendiamo lasciare da parte i servizi. E´ però innegabile che, per la Toscana, si tratti oggi di recuperare un deficit in un settore in cui è rimasta indietro, anche rispetto ad altre regioni del centro nord». Così il presidente Enrico Rossi, intervenuto al convegno promosso da Legacoop servizi, ha spiegato come la strategia per ridare fiato all´economia regionale non sia affatto in ant itesi con quella che il presidente di Legacoop servizi Angelo Migliarini aveva appena illustrato. Migliarini aveva sottolineato il ruolo del terziario e dei servizi come “fattore endogeno” della produttività, in una visione “olistica” della competitività regionale. Una visione che il presidente Rossi ha ripreso, ricordando come i servizi, appunto, non si debbano vedere in competizione con l´industria, ma come siano, invece, complementari allo sviluppo. «E´ una competitività di sistema quella che vogliamo creare – ha detto Rossi – chiamando in causa la società nel suo insieme. I servizi stanno dentro a questo contesto di competitività regionale. Per questo stiamo lavorando per intervenire sull´organizzazione dei servizi pubblici, per renderli più efficienti e razionali, eliminando frammentazioni, sprechi e localismi, mantenendoli saldamente in mano pubblica ma aprendoli anche all´apporto di capitali privati. La gestione e la programmazione dei servizi devono essere a livello regionale». Il presidente ha sintetizzato le novità principali cui si sta pensando, settore per settore. Se per acqua, rifiuti, trasporti l´idea è quella, in ciascun ambito di competenza, di creare una società regionale unica semplificando lo scenario attuale e garantendo unitarietà nella programmazione, lo stesso vale per il settore del turismo, il cui peso è rilevantissimo visto che incide sul pil regionale quasi per il 10%. «Abbiamo la necessità di promuovere la Toscana negli stati economicamente emergenti, dalla Cina al Brasile. E´ un contesto di dimensioni tali per cui non è pensabile agire in ordine sparso, promuovendo ognuno il suo territorio. Non è pensabile avere dieci Aziende di promozione turistica, bisogna fare sistema altrimenti non si va da nessuna parte». Lo stesso lavoro di razionalizzazione si sta applicando al sistema del trasferimento tecnologico e dell´innovazione, per costruire dei distretti efficienti, in cui le imprese possano fare rete e vi siamo servizi in grado di rispondere alle specifiche necessità dei ciascun comparto. Per quanto riguarda infrastrutture e logistica, Rossi ha citato alcuni nodi, come porto di Livorno, aeroporto di Firenze, alta velocità. Su quest´ultima, «è giusto farla, con tutte le garanzie possibili per i cittadini, ma è un´occasione che non possiamo perdere». Quanto ai servizi alla persona, il punto è, per il presidente, quello di far emergere e qualificare il lavoro nero, attuare una redistribuzione della ricchezza senza la quale non è possibile parlare di ripresa dei consumi, consumi che vanno riorientati, anche per rispondere ai bisogni sociali emergenti. Su questo il presidente ha chiuso auspicando un dibattito, sia a livello regionale che nazionale, per un più generale ripensamento del modello di sviluppo.  
   
   
PARMA: IL RUOLO DEL COMMERCIO PER VALORIZZARE I CENTRI STORICI GIOVEDÌ DALLE 9,30 IN PROVINCIA UN CONVEGNO, CON LA PRESENTAZIONE DEI DATI SULLE ATTIVITÀ COMMERCIALI NELLA NOSTRA PROVINCIA NEGLI ULTIMI DIECI ANNI.  
 
Parma, 13 ottobre 2010 – Si rifletterà sul ruolo del commercio nella valorizzazione dei centri storici giovedì 14 ottobre a partire dalle 9,30 nella Sala Savani della Provincia (piazza della Pace, 1), in un convegno organizzato dalla Provincia stessa (Assessorato alle Attività produttive) in collaborazione con Ascom e Confesercenti Parma e con la Regione Emilia Romagna. L’appuntamento, rivolto in primis ai pubblici amministratori e aperto a tutti gli interessati, si propone di tracciare un bilancio territoriale a cinque anni dall’entrata in vigore della normativa regionale sui programmi di intervento locali per la promozione dei “centri commerciali naturali”, ma vuole essere anche l’occasione per ribadire l’importanza di salvaguardare e potenziare i piccoli esercizi commerciali dei centri storici: veri e propri “presidi” anche in un’ottica di riqualificazione urbana e di miglioramento della qualità della vita della popolazione residente. Proprio su questo tema nel corso del convegno saranno illustrate alcune “buone pratiche” realizzate in Emilia Romagna e in altre realtà regionali. Saranno inoltre presentati i dati sull’evoluzione delle attività commerciali in provincia di Parma negli ultimi dieci anni. La mattinata si aprirà alle 9,30 con l’introduzione del vice presidente della Provincia di Parma Pier Luigi Ferrari, e sarà coordinata da Sergio Peri, dirigente dell’Area Pianificazione territoriale, sviluppo economico e servizi alla comunità della Provincia. A seguire gli interventi di Nicola Fusco, dirigente della Provincia (“L’evoluzione delle attività commerciali nella Provincia di Parma”), di Paola Castellini, dirigente del Settore Programmazione commerciale della Regione Emilia-romagna (“I programmi di intervento locali per la promozione e l’attivazione dei “centri commerciali naturali” nella Regione Emilia-romagna”), di Beatrice Luceri, docente di Marketing alla facoltà di Economia dell’Università di Parma (“Il commercio nei centri storici: esperienze locali a confronto”), di Enzo Malanca, direttore di Ascom Parma, e Luca Vedrini, direttore di Confesercanti Parma (“l commercio nei centri storici: problematiche locali”. Alle 12,15 il dibattito. A 13 le conclusioni, affidate a Pier Luigi Ferrari.  
   
   
PRONTO SALVATAGGIO PER CARRARO GORIZIA  
 
Trieste, 13 ottobre 2010 - L´impegno della direzione centrale Attività produttive nella gestione della crisi dello stabilimento di Gorizia del Gruppo Carraro è massima e strategica, e si concretizzerà a breve. Lo ha confermato ieri il vicepresidente della Regione Luca Ciriani. ´´Su mandato della Regione - ha affermato il vicepresidente - Friulia sta definendo i dettagli della partecipazione. Il mandato è quello di attivare l´operazione il prima possibile e comunque entro l´anno. I tecnici stanno lavorando per portarla all´attenzione del Consiglio di gestione della finanziaria in tempi molto stretti´´. Dal punto di vista finanziario l´operazione di salvataggio dello stabilimento di Gorizia che fa capo al Gruppo Carraro consiste nella creazione di una ´´newco´´, che avrà come soci, accanto a Carraro, un nuovo privato e in quota minoritaria Friulia. ´´L´impegno che la Regione ha profuso in questa complessa operazione di crisi - ha commentato Ciriani - è stato strategico, poiché senza l´indirizzo e l´impegno della direzione centrale Attività produttive e l´apporto di Friulia, sia sul fronte tecnico che economico, questa operazione non si sarebbe concretizzata. Essa fa seguito inoltre al recupero dello stabilimento di Maniago, sempre con l´intervento di Friulia e sempre in una cornice di collaborazione tra pubblico e privato, con l´obiettivo di salvare posti di lavoro e mantenere in regione la produttività. Ciò che è importante sottolineare è che è stata la finanza regionale, attraverso Friulia, a trovare il giusto assetto per due azioni di salvataggio strategiche per il territorio e credibili sul piano economico e finanziario´´. In relazione all´azione svolta da Regione e Friulia, si registra anche il commento dell´amministratore delegato del Gruppo Carraro Alexander Bossard: ´´La collaborazione aperta e concreta con l´assessore alle Attività produttive Luca Ciriani, e il suo staff, la finanziaria regionale Friulia e il nostro Gruppo ha permesso di superare con risultati positivi per tutti i coinvolti le difficoltà causate dalla crisi dell´ultimo anno. Dopo la chiusura degli accordi in estate per il polo di Maniago, stiamo adesso concludendo gli accordi per lo stabilimento di Gorizia´´. ´´Ai dipedenti del Gruppo Carraro di Gorizia chiedo di avere fiducia nel piano di salvataggio: non vi sono lungaggini né disinteresse da parte di alcuno: operazioni finanziarie di questa portata richiedono tempi tecnici che sono necessari a garantire poi la funzionalità e la qualità dell´operazione stessa. L´impegno e l´attenzione - ha ribadito Bossard - sono massimi´´.  
   
   
OMSA FAENZA, OGGI INCONTRO TRA REGIONE, COMUNE DI FAENZA E PROVINCIA DI RAVENNA  
 
Bologna, 13 ottobre 2010 – Si tiene mercoledì 13 ottobre, un incontro tra Regione Emilia-romagna e l’amministrazione comunale di Faenza e la Provincia di Ravenna per fare il punto della situazione e una valutazione sulle ipotesi percorribili di riconversione industriale della Omsa-golden Lady Spa di Faenza. All’incontro prenderanno parte l’assessore regionale alle Attività produttive Gian Carlo Muzzarelli, i tecnici della Regione, il vice presidente della Provincia di Ravenna Claudio Casadio e il sindaco di Faenza Giovanni Malpezzi. L’appuntamento – a cui nelle prossime settimane seguirà un incontro sempre in Regione anche con le parti sociali – servirà anche per rinnovare la richiesta di un incontro urgente con la proprietà presso il Ministero dello Sviluppo economico poiché nonostante gli incontri tecnici, nei mesi scorsi, non è ancora delineata una qualche soluzione né sul piano industriale né su quello occupazionale. A febbraio presso il Ministero è stato siglato un accordo (tra azienda e sindacati a cui hanno aderito anche la Regione Emilia-romagna ed il Comune di Faenza), in seguito alla dichiarazione del Gruppo di cessazione dell’attività nel sito di Faenza, che ha sancito l’impegno dell’azienda a favorire e a ricercare l’insediamento di nuove attività imprenditoriali nel faentino che consentano l’impiego (anche parziale) dei lavoratori attualmente occupati. Un successivo accordo sindacale, raggiunto sempre presso il Ministero del Lavoro, ha consentito il ricorso alla Cigs per due anni, condizionando il secondo anno alla ricollocazione di almeno il 30% dell’attuale personale, ovvero oltre 100 persone. Il 22 settembre scorso è stato raggiunto anche l’accordo per la procedura di messa in mobilità su base volontaria e con incentivi di 20 lavoratori.  
   
   
FVG, PRECISAZIONE SU DIACO TRIESTE  
 
Trieste, 13 ottobre 2010 - Apprendendo oggi dalla stampa della chiusura della Diaco di Trieste e viste le dichiarazioni dell´imprenditore Cerani, il vicepresidente della Regione Luca Ciriani precisa quanto segue: ´´La direzione centrale Attività produttive è stata contattata dall´imprenditore solo lo scorso 29 settembre, e in quell´occasione non ci era nemmeno stata rappresentata l´urgenza della situazione´´. ´´Ai tecnici dei nostri uffici - continua il vicepresidente - è stato assegnato comunque il compito di contattare l´azienda nei giorni seguenti, tanto che proprio oggi, dopo un primo feedback da parte dei tecnici della Diaco, era stata preparata la documentazione tecnico-finanziaria relativa alle possibilità di smobilizzo crediti e alle co-garanzie´´. ´´Mi chiedo però - afferma Ciriani - quale fosse la strategia dell´imprenditore, contattandoci il 29 settembre, a fronte di una chiusura concretizzatasi solo 13 giorni dopo. Non risultano credibili le affermazioni di chi chiede aiuto alla Regione il 29 settembre e meno di due settimane dopo chiude l´azienda mandando a casa cento persone senza un percorso condiviso, che per essere affrontato richiede tempistiche ben diverse´´.  
   
   
I SERRAMENTI IN LEGNO PROTAGONISTI DI UN SEMINARIO A NAPOLI EVENTO ORGANIZZATO DA PROMO_LEGNO, FEDECOMLEGNO ED EDILEGNOARREDO  
 
Milano, 13 ottobre 2010 - I serramenti in legno sono tradizionalmente apprezzati per la loro qualità e bellezza, nonché per il prestigio che infondono agli ambienti e al progetto architettonico. A queste caratteristiche si affianca il loro importante ruolo nel contenimento dei consumi energetici, grazie alle numerose innovazioni tecnologiche rese possibili dalla ricerca. Ecco perché i serramenti in legno vivono oggi una seconda giovinezza e sono particolarmente impiegati nel campo dell’architettura sostenibile. Questi e altri temi saranno trattati durante il seminario “La finestra naturale. Tra dentro e fuori: nuove tecnologie dei serramenti in legno” organizzato venerdì 5 novembre 2010 a Napoli da promo_legno, Fedecomlegno e Edilegnoarredo. L’evento, indirizzato ad un pubblico specializzato (ingegneri, architetti, geometri, commercianti e produttori di serramenti, serramentisti ...) offrirà una visione a 360° dell’argomento e metterà in luce, con un approccio interdisciplinare, le tematiche più interessanti ed attuali: La finestra in architettura Prof. Arch. Nicola di Battista, Roma; Nuove tecnologie e materiali innovativi Dipl.-htl-ing. Klaus-peter Schober (Holzforschung Austria); La normativa e la marcatura Ce Ing. Rita d’Alessandro (Ufficio Normativa Edilegnoarredo); L’influsso dei serramenti in legno sulle prestazioni energetiche e acustiche degli edifici Ing. Gaia Pasetto (Cnr-ivalsa); Il disegno della facciata oggi Arch. Alberto Alessi (direttore della rivista materialegno). Il convegno, che ha ricevuto il patrocinio dell’Ordine degli Architetti, dell’Ordine degli Ingegneri e del Collegio dei Geometri e Geometri Laureati della provincia di Napoli, è sostenuto dal Cnr-ivalsa (Istituto per la valorizzazione del legno e delle specie arboree), dalla Holzforschung Austria (Istituto austriaco per la ricerca sul legno), dall’Acimall (Associazione costruttori italiani di macchine e accessori per la lavorazione del legno) e dall’Unione Industriali Napoli. Il seminario si terrà a Napoli presso l’Hotel Ramada Naples venerdì 5 novembre 2010 dalle ore 15:00 alle ore 19:30. La partecipazione è gratuita, previa iscrizione attraverso il sito www.Promolegno.com/    
   
   
A TORINO SI E’ CONCLUSO IOLAVORO: SETTEMILA PRESENZE  
 
Torino, 13 ottobre 2010 - Settemila persone hanno partecipato alla nona edizione speciale, senza frontiere, di “Iolavoro”, la manifestazione che si è tenuta, venerdì e sabato, al Palaisozaki di Torino. Un bilancio positivo per il salone: trentacinque aziende hanno offerto migliaia di opportunità di lavoro nel settore turistico alberghiero e benessere per la stagione invernale. Il salone, che ha ricevuto l’adesione del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, è stato proposto nell’ambito del progetto europeo “Lavoro senza frontiere”, ed è organizzato dall’Agenzia Piemonte Lavoro in collaborazione con i Servizi pubblici per l’impiego francesi Pôle Emploi Rhône-alpes, la Regione Piemonte, i Centri per l’impiego della Provincia di Torino e della Regione Valle d’Aosta, la Divisione Lavoro della Città di Torino, la rete Eures e il Consiglio Sindacale Interregionale “Alpi-arco Lemano”. Durante la due giorni per il lavoro sono stati effettuati migliaia di colloqui di lavoro con tour operator, alberghi, villaggi, centri benessere, ristoranti e agenzie di animazione. Alla rassegna hanno partecipato cinque aziende francesi. Per “Disneyland Paris”, che ha selezionato personale per il parco divertimenti alle porte di Parigi, 320 sono stati i colloqui di lavoro eseguiti, il 50% per cento con esito positivo. Altre opportunità sono state offerte dai servizi pubblici per il lavoro: i Centri per l’impiego della Provincia di Torino con gli sportelli specialistici Olyjob e Wellness, la Regione Valle d’Aosta, la rete Eures sul mercato del lavoro europeo, i Servizi per l’impiego francesi del Rhône-alpes e l’Informagiovani della Città di Torino. All’inaugurazione lo chef “stellato” Davide Scabin e Paolo Griffa, vincitore e protagonista dello stage nelle cucine del famoso ristorante combal.Zero, hanno parlato di cucina e dell’importante esperienza per il giovane cuoco, realizzata grazie all’iniziativa “Iolavoro con Scabin”. L’appuntamento con “Iolavoro” si sposta ora in Francia, ad Albertville il 21 ottobre, dove parteciperanno sia le aziende italiane, sette hanno già dato la loro adesione, che i nostri lavoratori. Per l’occasione è previsto un servizio gratuito di autobus per i lavoratori italiani che raggiungeranno il salone francese. Altre informazioni sono reperibili sul sito web www.Iolavoro.org/