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Notiziario Marketpress di Mercoledì 18 Giugno 2014
GOING LOCAL ITALIA - L´AGENDA DIGITALE PER L´EUROPA  
 
Roma, 18 giugno 2014 - Iv edizione della giornata organizzata dalla Commissione europea per promuovere la diffusione dell´"Agenda Digitale per l´Europa". L´evento si svolge il 18 giugno a Roma a Spazio Europa. Le iscrizioni sono chiuse, sarà possibile seguire l´evento in diretta video in streaming. Going Local Italia - L´agenda digitale per l´Europa La Commissione Europea organizza la quarta edizione dell´evento Going Local Italia con lo scopo di promuovere la diffusione della "Agenda Digitale per Europa". L´evento, presieduto da Roberto Viola - Vice direttore generale della Direzione Generale Communications Networks Content and Technology (Dg Connect) della Commissione Europea - si terrà il 18 giugno a Roma. L´evento è convocato per dare spazio a delle riflessioni e dei dibattiti sugli obiettivi dell´agenda, sviluppando insieme delle prospettive e delle visioni sul nostro futuro digitale. L´agenda Digitale è uno dei sette pilastri dell´iniziativa Europa 2020, la quale è un piano di lungo periodo, per la crescita intelligente, sostenibile e inclusiva nell’Unione europea, da raggiungere entro il 2020. L´idea che sta dietro all´agenda è di sfruttare al meglio il potenziale delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione (Tic) per favorire l’innovazione, la crescita economica e il progresso. Gli obiettivi dell´agenda si articolano in 7 aree d´azione tra cui per dare un esempio la realizzazione di un vero e proprio mercato unico europeo nel settore digitale, una maggior sicurezza e affidabilità delle reti e la ricerca e innovazione nel campo delle tecnologie dell´informazione e della comunicazione. Tutti gli obiettivi comunque hanno in comune un´idea principale: Si vuole cambiare la vita dei cittadini europei in meglio, prendendo il settore digitale per dare nuovo slancio alla nostra economia in crisi e quindi, bisogna a cogliere le opportunità che questo settore in crescita offra. L´evento proposto dalla Commissione europea si focalizzerà maggiormente sul progresso dell´Italia verso gli obiettivi europei e sul contributo delle regioni, sia per quanto riguarda la banda larga che i servizi digitali, nello sviluppo dell´Agenda Digitale. Infine, sarà importante capire come l´Italia può migliorare in termini di competenze digitali che purtroppo, oggi, sono sotto la media europea, per incrementare l´uso dei nuovi servizi e creare nuove occupazioni nel mondo della tecnologia.  
   
   
L´UE FACILITA L´ACCESSO AI DATI SULL´OSSERVAZIONE DELLA TERRA A FINI COMMERCIALI  
 
Bruxelles, 18 giugno 2014 - Le imprese e i centri di ricerca potranno beneficiare tra breve, a fini commerciali, di un accesso più affidabile ai dati sull´osservazione della terra ottenuti via satellite, grazie ad una proposta di direttiva presentata ieri dalla Commissione europea a Bruxelles. L´obiettivo di tale proposta è facilitare l´accesso ai dati satellitari ad alta risoluzione (Hrsd) sull´osservazione della terra che, insieme alle applicazioni basate su tali dati, costituiscono uno strumento indispensabile per il monitoraggio dell´ambiente, l´urbanistica, l´agricoltura, la gestione delle risorse naturali nonché la gestione delle catastrofi e delle emergenze. Oggi tali dati e applicazioni rivestono importanza anche a fini di sicurezza e di difesa. Le norme che disciplinano l´uso a fini commerciali dei Hrsd differiscono tuttavia da uno Stato membro dell´Ue all´altro. Tale situazione frena l´espansione del mercato in quanto impedisce agli operatori dei settori correlati, tra cui rivenditori di dati, società di elaborazione dati, fornitori di servizi che creano valore e sviluppatori di programmi informatici, di accedere a dati essenziali. La proposta odierna mira a migliorare le condizioni commerciali di tali imprese in Europa e ad armonizzare in parte le norme che definiscono i Hrsd, nonché le norme di trasparenza e le norme applicabili a tale settore nell´Ue. Antonio Tajani, vicepresidente della Commissione europea e commissario responsabile per l’Industria e l’imprenditoria, ha dichiarato a tale proposito: "L´utilizzo delle immagini satellitari rappresenta un settore d´attività importante in rapida crescita. La direttiva faciliterà l´osservazione della terra e l´accesso ai dati satellitari a fini commerciali nell´Ue, il che favorirà l´espansione di tale settore innovativo e la creazione di nuovi prodotti e servizi. La nostra economia risentirà degli effetti positivi di una maggiore concorrenza grazie ad una più libera circolazione dei dati satellitari in tutta l’Unione." La direttiva sulla diffusione, a fini commerciali, dei dati sull´osservazione della terra ottenuti via satellite mira a facilitare la divulgazione dei dati satellitari in Europa e a consentire un accesso più affidabile ai Hrsd, tutelando al tempo stesso gli interessi legati alla sicurezza. Per conseguire tali obiettivi essa introduce: una definizione comune di Hrsd, specificando quali dati satellitari sono considerati immagini ad alta risoluzione e necessitano di una regolamentazione e quali sono "pronti all´uso da parte delle imprese"; norme comuni in materia di trasparenza, prevedibilità, certezza giuridica e trattamento equo; norme comuni sull´efficienza e sull´attuazione favorevole alle imprese, in particolare per quanto riguarda le procedure utilizzate dagli Stati membri per disciplinare la diffusione di Hrsd. Prossime tappe - La proposta di direttiva è attualmente all´esame del Consiglio dei ministri dell´Ue e del Parlamento europeo. In caso di esito positivo gli Stati membri dovranno adattare le rispettive disposizioni legislative, regolamentari e amministrative necessarie per conformarsi alla direttiva entro la fine del 2017.  
   
   
BOLZANO, INFORMATICA: LA GIUNTA DEFINISCE IL PROGRAMMA DI LAVORO 2014  
 
Bolzano, 18 giugno 2014 - Nel settore dell´informatica la Giunta ha previsto passi importanti nel 2014: oltre alla riorganizzazione entro l´anno, sono previsti diversi nuovi progetti. Il programma di lavoro 2014 della Ripartizione informatica e di Informatica Alto Adige è stato approvato il 17 giugno dalla Giunta su proposta dell´assessore Waltraud Deeg. "Il settore It è diventato un campo d´azione cruciale per la pubblica amministrazione, buone soluzioni informatiche garantiscono trasparenza e vicinanza al cittadino e velocizzano il lavoro amministrativo", sottolinea l´assessore Deeg, che ha illustrato alla giunta il programma di lavoro 2014 di Ripartizone Informatica e Informatica Alto Adige, approvato dall´esecutivo. Tra i progetti principali, accanto allo sviluppo del software, figurano interventi nei settori dell´e-Government, dell´istruzione e del sociale nonché l´attivazione di un cloud dell´Amministrtazione. "La Provincia investe quest´anno circa 8 milioni di euro nell´informatica, di cui oltre un terzo per nuovi progetti", spiega Deeg. Parallelamente al lavoro operativo prosegue la riorganizzazione del settore It dell´Amministrazione provinciale, che si concluderà entro l´anno: la suddivisione dei compiti tra Ripartizione e Informatica Alto Adige decisa dalla Giunta prevede la prima impegnata nella pianificazione, la seconda nell´attuazione ed esecuzione del programma. "Con questa chiara suddivisione dei compiti vogliamo assicurare omogeneità nello sviluppo, nell´assistenza e nella gestione dei servizi informatici", osserva l´assessore. Ad accompagnare questo sviluppo dell´It e il processo di riorganizzazione sarà il direttore della Ripartizione informatica Kurt Pöhl, che su nomina della Giunta guiderà fino a fine anno anche Informatica Alto Adige.  
   
   
L´ISTRUZIONE E LA FORMAZIONE NON SONO ADATTATE AL MONDO DEL LAVORO, SECONDO UN QUARTO DEI CITTADINI EUROPEI CHE HANNO RISPOSTO A UN´INDAGINE  
 
Bruxelles, 18 giugno 2014 - Una nuova indagine Eurobarometro sullo "spazio europeo delle abilità e delle qualifiche" (speciale Eurobarometro 417) indica che circa un quarto (23%) dei cittadini dell´Ue ritiene che l´istruzione o la formazione ricevute non li abbia dotati delle abilità necessarie per trovare un lavoro in linea con le loro qualifiche. Mentre oltre la metà dei rispondenti (56%) pensa che le proprie qualifiche sarebbero riconosciute in altri Stati membri, il 6% ha tentato di lavorare o studiare in un altro Stato membro senza riuscirvi a causa del mancato riconoscimento delle qualifiche da parte del potenziale datore di lavoro o dell´istituzione d´istruzione oppure perché non disponeva di informazioni sul riconoscimento delle proprie qualifiche all´estero. I risultati dell´indagine sono confermati da quelli della consultazione online condotta separatamente dalla Commissione "Verso uno spazio europeo delle abilità e delle qualifiche" rivolta al mondo dell´istruzione e della formazione. La consultazione collazionava i diversi punti di vista sugli ostacoli che le persone incontrano per far riconoscere in Europa le loro abilità e qualifiche ed ha riscontrato che si registra un forte consenso a favore di interventi volti a semplificare gli strumenti europei di riconoscimento delle abilità e delle qualifiche, a renderli più coerenti e più agevoli d´uso e ad assicurare una maggiore attenzione ai bisogni degli allievi, degli studenti, dei lavoratori e dei datori di lavoro. I rispondenti hanno inoltre chiesto che nell´ambito dell´istruzione e della formazione si desse maggiore rilievo a ciò che si apprende realmente piuttosto che al numero di ore di istruzione. "Il nostro obiettivo è semplice: ognuno in Europa dovrebbe essere in grado di far comprendere e riconoscere le proprie abilità e qualifiche sia all´interno del proprio paese che al di là dei confini nazionali, da parte dei datori di lavoro e delle istituzioni d´istruzione. Le abilità e qualifiche devono essere riconosciute in modo equo, comparabile e trasparente in modo da migliorare l´occupabilità delle persone o aprire loro percorsi di apprendimento ulteriore" ha affermato Androulla Vassiliou, Commissaria europea responsabile per l´Istruzione, la cultura, il multilinguismo e la gioventù. Nel corso degli anni sono state avviate diverse iniziative europee per promuovere il riconoscimento delle abilità e delle qualifiche, come ad esempio il Quadro europeo delle qualifiche, i sistemi per il rilascio e l´accumulo di crediti in relazione ai corsi seguiti, la garanzia di qualità e la documentazione delle abilità e competenze. Ma rimangono ancora importanti strozzature: l´attuazione di queste iniziative è risultata lenta, vi sono ancora troppi ostacoli alla mobilità educazionale e lavorativa e le attuali iniziative non sono ben adattate agli sviluppi dell´apprendimento digitale e all´internazionalizzazione (la mobilità degli studenti tra i paesi dell´Ue e i paesi terzi, diplomi comuni rilasciati da università di diversi paesi). Tra gli altri risultati dell´indagine Eurobarometro è il caso di menzionare che: gli aspetti più importanti dell´istruzione e della formazione, secondo i cittadini dell´Ue, riguardano in particolare la capacità degli insegnanti di stimolare l´impegno e la motivazione degli studenti. Questo è l´aspetto che, secondo i rispondenti, richiede i maggiori miglioramenti (51%). Altri ambiti suscettibili di miglioramento sono i contesti apprenditivi, in cui si dovrebbe stimolare la creatività e la curiosità (41%) e l´esperienza lavorativa pratica presso un´impresa o un´organizzazione (37%); una grande maggioranza di cittadini dell´Ue (95%) ritiene che sia possibile acquisire abilità al di fuori dell´istruzione formale, in particolare le competenze in lingue straniere e le abilità da usarsi in diversi posti di lavoro; soltanto il 9% afferma di conoscere il livello del quadro europeo delle qualifiche cui corrispondono le qualifiche in suo possesso e appena il 21% ha sentito parlare del quadro europeo delle qualifiche; in complesso, si registra una scarsa consapevolezza sulla panoplia di strumenti che possono essere utilizzati per documentare le abilità e le qualifiche. Lo strumento menzionato più di frequente è l´Europass Cv (15%); complessivamente il 44% dei cittadini dell´Ue afferma di aver cercato informazioni di un qualche genere in materia d´istruzione, formazione o orientamento professionale. Solo poco più della metà dei rispondenti (56%) dichiara di aver trovato le informazioni richieste con facilità. I risultati e le implicazioni della consultazione e dell´indagine Eurobarometro saranno presentati e discussi in una conferenza relativa allo spazio europeo delle abilità e delle qualifiche che si terrà oggi a Bruxelles.  
   
   
BOLZANO, EUREGIO: RETE TRA 3 UNIVERSITÀ, PAGINA WEB SU GRANDE GUERRA, NUOVI PROGETTI  
 
Bolzano, 18 giugno 2014 - Nuove collaborazioni tra le Università, con l’istituzione di un fondo di un milione di euro l’anno per la ricerca, il libro comune di storia, un sito internet in occasione dei 100 anni della Grande guerra: sono le ultime iniziative avviate dal Gect Euregio Tirolo-alto Adige-trentino e presentate il 17 giugno a Innsbruck dai tre presidenti Günther Platter, Arno Kompatscher e Ugo Rossi. Assieme ai rettori dei tre atenei (Tilmann Märk dell´Università di Innsbruck, Walter Lorenz della Lub e Daria de Pretis dell´Università di Trento) i presidenti Kompatscher, Platter e Rossi hanno illustrato la nuova cooperazione transfrontaliera delle "Università nell‘Euregio", che mira a stimolare la mobilità di studenti, ricercatori e docenti e al contempo ad arricchire l´offerta didattica e il profilo della ricerca scientifica. Le misure concrete: l´istituzione di un fondo Euregio per la ricerca con dotazione di un milione di euro l´anno e di un fondo per la mobilità degli studenti (100mila euro). Gli obiettivi comuni spaziano dallo sviluppo di studi comuni a livello di master e dottorati di ricerca allo scambio tra studenti in base ad accordi prestabiliti: l´accesso all´offerta didattica nelle tre università, l´accesso alle biblioteche, mense e alle altre strutture universitarie di servizio. L´ampliamento dell´offerta didattica e della ricerca transfrontaliera potranno avvalersi di strumenti quali lo scambio e il collegamento dei docenti e dei ricercatori, corsi transfrontalieri in forma di lezioni , la messa a disposizione reciproca di strumenti di ricerca. "L´euregio investe in cultura, ricerca e alta formazione perché la cooperazione nel settore accademico è una di quelle più avanzate", ha sottolineato il presidente Kompatscher. L´istituzione dei due fondi è una misura concreta "che consente di far percepire ancora meglio alla popolazione il senso dell´Euroregione." Nell´incontro di Innsbruck è stata inoltre presentata la nuova edizione del libro di storia comune promosso dall´Euregio e aggiornato con gli ultimi sviluppi del Gect. Il volume è curato dallo storicoCarlo Romeo con la collaborazione scientifica di Giuseppe Ferrandi, Wilfried Beimrohr, Andrea Di Michele, Christine Roilo, Luigi Blanco e Brigitte Mazohl. Infine spazio anche alla nuova pagina Internet dedicata ai 100 anni della Grande guerra. Un gruppo di lavoro si è posto l´obiettivo di lanciare, nel corso dei prossimi quattro anni, azioni mirate sotto il motto "La Prima guerra mondiale: viverla, scoprirla, comprenderla." Il sito web offre alla popolazione una visione generale su eventi e attività commemorative disponibili nei tre territori ed è aperto alla partecipazione dei cittadini. Grazie a questo portale l´Euregio vuole sensibilizzare la popolazione alla commemorazione del Centenario e portare una testimonianza dei complessi e drammatici eventi accaduti durante il conflitto in un´area di confine. Il sito web http://www.14-18.Europaregion.info/  sarà online dal 1 luglio prossimo. La giornata dell´Euregio a Innsbruck si è conclusa con la prima festa dei media dell´Euregio, un´occasione per rafforzare la rete euro regionale tra i giornalisti e gli addetti alla comunicazione.  
   
   
EUREGIO: UN FONDO DI RICERCA COMUNE FRA LE TRE UNIVERSITA´ I PRESIDENTI ROSSI, PLATTER E KOMPATSCHER IERI A INNSBRUCK CON I TRE RETTORI  
 
Trento, 18 giugno 2014 -Festa dei media dell’Euregio ieri ad Innsbruck, con i presidenti delle Province autonome di Bolzano e di Trento, Ugo Rossi e Arno Kompatscher, il Capitano del Tirolo Günther Platter e i rettori delle tre università, Daria de Pretis, Walter Lorenz e Konrad Bergmeister. Un´occasione, per i giornalisti che operano nei tre territori, di conoscersi e condividere gli intenti comuni dell’Euregio Tirolo-alto Adige-trentino. "Abbiamo visto come la collaborazione fra le nostre università è uno dei punti più avanzati della collaborazione fra i nostri tre territori - ha detto Rossi al termine degli incontri istituzionali, condotti assieme anche all´assessora provinciale alla ricerca, Sara Ferrari -. Rinnoviamo il nostro impegno in questa direzione e lo facciamo in maniera molto concreta, con la creazione di un fondo di ricerca comune di un milione di euro accompagnato da un fondo per favorire la mobilità dei nostri studenti. Infine, abbiamo confermato la nostra volontà di rafforzare la nostra presenza come Euregio anche a Bruxelles, nonché all´intero della - auguriamo - futura macroregione alpina". Per il futuro Rossi vede, accanto ad un approfondimento della cooperazione sul piano istituzionale, anche lo sviluppo di alcuni strumenti ed iniziative nuove per far collaborare i rispettivi sistemi produttivi. "Anche in questo modo i cittadini potranno rendersi conto di tutte le opportunità racchiuse da questa cooperazione territoriale". E´ stato dedicato in gran parte ai temi della formazione, dell´università e della ricerca l´incontro dei tre presidenti dell´Euregio svoltosi oggi a Innsbruck, nell´ambito della festa dei media, e in vista del prossimo forum di Alpbach. La collaborazione fra gli atenei di Trento, Bolzano e Innsbruck è già attiva da tempo, anzi, "è anche più vecchia dell´Euregio", ha sottolineato la rettrice Daria de Pretis. Ma certo l´annuncio dell´istituzione di due fondi distinti, uno, di un milione di euro per realizzare progetti di ricerca comuni, l´altro, di 100.000 euro, per favorire la mobiltà degli studenti dei tre territori, consolida questi legami e li rilancia. "Queste iniziative - ha detto il presidente del Land Tirol, Platter - rappresentano un sostegno alle menti più brillanti dei nostri territori e soprattutto dei giovani. Abbiamo parlato anche del Forum di Alpbach, dove quest´anno verranno presentati i risultato dell´Euregio Lab. Nell´europa delle regioni dobbiamo cooperare sempre più strettamente". Anche per il presidente altatesino Kompatscher "l´incontro di ogi è stato importante perché ha consentito di vedere che nel campo della ricerca è facile individuare delle piste concrete di collaborazione. Le università coinvolte sono tutte d´accordo nel percorrere questa strada di respiro veramente europeo". Il presidente Rossi ha ricordato come la decisione di oggi consentirà di rendere l´attività di ricerca più vicina anche ai cittadini. "Capisco l´impazienza dei cittadini ma per certi versi è giusto - ha detto inoltre il presidente della Provincia autonoma di Trento - che la costruzione dell´Euregio sia un processo lento. La storia ci ha abituati al contrario a processi di lacerazione molto veloci e estremamente distruttivi. Noi stiamo ora vivendo un processo di ricostruzione di un assetto culturale, identitario e se vogliamo anche geopolitico. Dobbiamo trasferire alle nostre popolazioni che questa è una grande occasione per tutti e che andrà a vantaggio anche della competitività dei nostri territori. Le nostre province sono impegnate a prefigurare un assetto costituzionale diverso nel futuro. L´euregio può essere un ulteriore elemento di tutela e valorizzazione della nostra Autonomia. Ma lo è soprattutto per i nostri giovani. Il Trentino ad esempio ha un forte gap, quello della conoscenza linguistica. Dobbiamo lavorare molto in questa direzione. Forse la frontiera che non siamo ancora riusciti ad immaginare è quella dei nostri sistemi produttivi. Anche su questo terreno dobbiamo immaginare qualche strumento uovo e qualche sfida comune". La rettrice de Pretise ha espresso "la gratitudine per questo nuovo passo concreto, verso la costruzione di una casa territoriale comune ma anche verso una dimensione più grande, europea, che passa per Bruxelles. L´euregio, che sentiamo come dimensione domestica, più che transnazionale, ci consente di presentarci insieme, più forti e con dimensioni più adeguate a sostenere la pressione di una competizione internazionale che, anche nella ricerca, si fa sempre più agguerrita. Le nostre tre università già si caratterizzano per la forte apertura internazionale: Innsbruck per la sua tradizione mitteleuropea, Bolzano per la formazione trilingue che offre e Trento per il suo primato, tra gli atenei italiani, nella vocazione internazionale. Unire le forze ci darà senz´altro risultati ancora migliori".  
   
   
UNIVERSITA´: LA REGIONE LAZIO PREPARA BANDI PER ALLOGGI E BORSE INSIEME AGLI STUDENTI  
 
Roma, 18 giugno 2014 - Tre giorni di dibattiti e incontri aperti a tutti per scrivere insieme a chi vive ogni giorno la realtà dell’università il nuovo bando di concorso per ottenere alloggi, borse di studio e premi di laurea per l’anno accademico 2014-2015. L’obiettivo è renderlo il più possibile aperto, accessibile, comprensibile e divulgabile. Un bando chiaro e semplice. Sono già diversi i suggerimenti arrivati dagli studenti per migliorare il bando: gli uffici sono già al lavoro per rendere disponibile il bando in diverse lingue e elaborare un vademecum con cui supportare gli studenti nella compilazione. Ecco le date, luoghi ed orari degli incontri pubblici:. Per gli studenti di Viterbo: sede Adisu Via Cardarelli n. 75, il 24 giugno ore 10,30 – 12,30. Per gli studenti degli Atenei di Roma La Sapienza, Tor Vergata e Roma Tre: residenza Via De Dominicis 13, il 25 giugno ore 10,30 – 12,30. Per gli studenti di Cassino: sede Adisu Via Garigliano n. 86/a, il 26 giugno ore 10,30 - 12,30.  
   
   
ESAMI DI MATURITÀ. ZAIA: IN BOCCA AL LUPO AGLI STUDENTI: L’ISTRUZIONE È L’ARMA PIÙ POTENTE PER CAMBIARE IL MONDO  
 
Venezia, 18 giugno 2014 - “Voi ragazzi che oggi sedete sui banchi di scuola siete il Veneto del domani, la nostra futura classe dirigente: un pezzo del nostro futuro. A voi va il mio in bocca al lupo più sincero in bocca al lupo per gli esami che state per affrontare e non dimenticate mai, come ci diceva Nelson Mandela, che l’istruzione è l’arma più potente per cambiare il mondo”. Così il presidente della Regione del Veneto, Luca Zaia, rivolge il suo personale in bocca al lupo agli studenti che da domani saranno impegnati negli esami di maturità. “Il mio pensiero – spiega Zaia – va anche a tutti gli insegnanti della nostra regione che ogni giorno nelle nostre aule con impegno e passione fanno un lavoro straordinario. Sono gli eroi silenziosi che contribuiscono all’istruzione dei nostri ragazzi, un patrimonio che dobbiamo tutelare e valorizzare perché svolgono un ruolo fondamentale per le nostre società e per le nostre comunità. E con il loro operato permettono al Veneto di essere uno dei punti di riferimento a livello nazionale per quel che riguarda il sistema scolastico”. “Il Veneto che sta vivendo una fase delicata attraversato da scandali, inchieste e tangenti – spiega il presidente – deve ripartire da quei banchi di scuola dove si formano i nostri ragazzi e proprio l’istruzione ha un ruolo determinante per piantare il germoglio del senso civico, dell’onestà e della lealtà.” “Mi auguro davvero – continua il governatore – che questi ragazzi siano l’ultima generazione di maturandi ad essere sottoposta a inutili ed insensati test di ammissione per l’Università, che non sono uno strumento meritocratico e in grado di premiare i migliori e i più preparati, ma una vera e propria lotteria. Gli studenti si valutano con gli esami e non con domande che nulla hanno a che fare con la facoltà a cui si vuole iscriversi, ma che sono utili solo per la settimana enigmistica”. “Cari ragazzi – conclude Zaia – mi auguro che gli esami di maturità siano dei giorni speciali, che possano restare impressi nella vostra memoria per sempre e sono certo che farete del vostro meglio”.  
   
   
FORMAZIONE: FVG, DA FONDAZIONE ITS OPPORTUNITÀ PER I GIOVANI  
 
Trieste, 18 giugno 2014 - Sono due, entrambi inerenti il settore biomedicale, gli indirizzi formativi della nuova Fondazione Its, prima nel suo genere in Italia e presentata questa mattina a Trieste dall´assessore regionale alla Formazione, Loredana Panariti, dal dirigente scolastico dell´Istituto Tecnico Statale Alessandro Volta, Clementina Frescura, e dal presidente di Tbs Group, Diego Bravar. Autorizzata dalla Regione lo scorso aprile, la Fondazione ha una ventina di soci (tra i fondatori, l´Its Volta di Trieste, Provincia e Comune di Trieste, Tbs Group, Area Science Park, Università di Trieste, Elettra Sincrotrone Trieste, Centro Internazionale di Ingegneria Genetica e Biotecnologie - Icgeb) ed è sostenuta dalla Cciaa di Trieste, da Fondazione Crtrieste, dalle Aziende ospedaliere di Trieste e di Pordenone, da Unicredit e da diverse aziende operanti nel settore biomedicale. "C´è un raccordo tra la qualità della formazione e l´occupabilità delle persone e nella rete che stiamo cercando di costruire in regione la Fondazione costituisce un nucleo che risponde ad una precisa richiesta del territorio - ha detto Panariti - e può suscitare l´interesse di chi finisce la scuola ed immagina di trovare un´offerta stabile ed articolata di percorsi di specializzazione tecnica superiore". "Il rafforzamento dei rapporti tra le realtà che sul nostro territorio forniscono istruzione tecnica e professionale ci dice che quest´esperienza è destinata ad andare oltre l´ambito locale per allargarsi a tutta la regione e non solo - ha continuato l´assessore - e questo è un altro contributo alla costruzione di un sistema istruzione-formazione-lavoro più connesso alle esigenze del Friuli Venezia Giulia". Dando, anche in futuro, la sua disponibilità al confronto e ad inserire in un quadro unico le sollecitazioni e le questioni che stanno arrivando da questo tipo di esperienze, Panariti ha quindi sottolineato l´importanza dell´orientamento che la nuova Fondazione ha già avviato per indirizzare i ragazzi verso opportunità che si affiancano alle specializzazioni esistenti. Mentre Frescura illustrava la Fondazione ed i suoi obiettivi, Bravar ha evidenziato le prospettive che possono derivare dalla frequenza dei corsi. "Quello dei dispositivi medici è un mercato da 150 miliardi nel mondo - ha osservato il presidente di Tbs Group - e non è come per il settore della navalmeccanica, dove il 95 per cento della produzione è in Asia, in questo comparto serve solo manodopera qualificata, per cui la produzione viene fatta quasi interamente in Europa e negli Stati Uniti". Bravar ha parlato di "prospettive occupazionali importanti" connesse allo sviluppo in Friuli Venezia Giulia di questo nuovo distretto (biomedicale, biotecnologico, bioinformatico), che va incardinato in Cbm e già conta in regione 130 aziende, perlopiù piccole e di cui una cinquantina a Trieste. In prospettiva ci sono, secondo Bravar, oltre mille posti di lavoro in cinque anni, di cui la metà potrebbe venir occupata dai nuovi tecnici usciti dai corsi proposti da Fondazione Its, "specializzati che non dovrebbero comunque avere problemi, perché il tipo di preparazione fornito consentirà loro di lavorare in altre regioni italiane o in altre realtà europee, anche se auspichiamo che restino qui per contribuire alla rinascita dell´industria regionale dell´high tech" ha concluso. Fondazione Its aprirà i battenti a novembre, all´interno di Area Science Park, che ha destinato un importante investimento all´allestimento di un Laboratory for advanced Technology in Healthcare Repair training and Education - Lab3, il primo a livello europeo specificamente finalizzato alla formazione di tecnici delle apparecchiature biomedicali. Aperti ai diplomati delle scuole superiori, nell´anno scolastico 2014/15 saranno attivati due percorsi biennali di 1800 ore complessive ciascuno, di cui 1200 di attività teorica, pratica e di laboratorio, e 600 di tirocinio, che potrà essere svolto anche all´estero. Il primo è rivolto alla formazione di tecnici superiori per la gestione e manutenzione di apparecchiature di diagnostica per immagini; il secondo alla formazione di tecnici superiori per lo sviluppo e la gestione di soluzioni di informatica medica. Strutturati su quattro semestri, i percorsi offriranno ai partecipanti la possibilità di acquisire competenze direttamente sul campo, secondo la logica del learning by doing. Le attività formative saranno condotte da esperti di centri di ricerca, università, istituti di istruzione e formazione e, per almeno il 50% delle ore totali, da esperti provenienti dalle aziende del settore biomedicale. Chi volesse ulteriori informazioni può rivolgersi all´Its Volta (tel. 040.54981, e-mail info@volta.Ts.it ) o ad Area Science Park (tel. 040.375.5160 - e-mail innovationcampus@area.Trieste.it  )  
   
   
LIFE LONG LEARNING: IL NUOVO SISTEMA REGIONALE DI APPRENDIMENTO PERMANENTE PER LA PROGRAMMAZIONE 2014-2020. CONVEGNO: 9 GIUGNO 2014  
 
Cagliari, 18 Giugno 2014 - La criticità della situazione socio-economica del Paese ed in modo particolare della nostra regione, rende ormai indilazionabili non solo efficaci politiche di sviluppo, ma anche misure di riorganizzazione dei servizi per il lavoro e per la formazione professionale, per renderle adeguate ad affrontare con successo le nuove sfide che la crisi pone alle persone, alle imprese, alle istituzioni e alle parti sociali. Le scelte strategiche ci sono: entro il 2014 ed in pieno semestre di presidenza italiana nel Consiglia dell´Unione Europea, le Regioni debbono dimostrare di avere allineato la governance dei sistemi formativi locali agli adempimenti programmatici richiesti dall’Ue per l’assegnazione dei fondi strutturali 2014-2020. La Regione Sardegna ha anticipato tale scadenza presentando il 9 giugno a Cagliari, presso la sala convegni del T-hotel, il nuovo sistema regionale di apprendimento permanente (lifelonglearning), centrato sulle "competenze" come avviene nei principali Paesi europei. Alla presenza di oltre 200 qualificati operatori degli organismi di formazione, delle Province, dei centri servizi per il lavoro, delle parti sociali e delle istituzione scolastiche ed universitarie, Luca Galassi, Direttore del Servizio della Governance della Formazione Professionale, ha illustrato l’architettura delle regole (standard) che consentiranno ai lavoratori ed ai giovani di veder riconosciute e certificate le competenze professionali acquisite, sia attraverso percorsi formativi regionali, sia attraverso esperienze lavorative o anche extra-lavorative. In questo modo le qualificazioni attestate dalla Regione Sardegna avranno validità su tutto il territorio nazionale e saranno collegate al quadro europeo delle qualifiche. Si tratta di una delle "infrastrutture di sistema" necessarie per raggiungere concretamente i risultati espressi dalle politiche di programmazione, passando "dalle parole ai fatti". L’evento, animato dal giornalista Andrea Frailis, ha consentito di ricostruire le ragioni profonde del cambiamento in atto, di coglierne i nessi con l’evoluzione dello scenario socio-economico e di mercato del lavoro, e con l’evoluzione della legislazione e delle esperienze relative alla formazione professionale. Davide Zepponi, Responsabile del Settore Programmazione della Formazione Professionale, ha presentato il modello di standard professionali, formativi e di certificazione sviluppato a partire dal 2007 con il supporto tecnico delle società Studio Méta & associati, Poliedra e Dispositivi Tecniche e Metodologie, e che costituisce una preziosa risorsa per persone, imprese e organismi formativi. Il Repertorio Regionale delle Figure Professionali (Rrfp), consultabile sul sito tematico "sardegnalavoro" (http://www.Sardegnalavoro.it/formazione/repertorio) conta già oggi 255 figure professionali articolate in 24 settori economici e costituisce riferimento per la progettazione formativa e per la certificazione delle competenze; la procedura di aggiornamento del Repertorio è disponibile sul portale http://www.Aggiornamentorrfpsardegna.it. Virginia Mura, Assessore regionale del Lavoro, della Formazione Professionale, Cooperazione e Sicurezza Sociale, in chiusura degli interventi della mattinata che hanno visto il contributo di rappresentanti delle Oo.ss. E dei referenti delle Regioni, dopo avere valorizzato il lavoro svolto in questi anni dalla struttura regionale, ha raccolto e rilanciato la sfida ancora oltre, sottolineando come un quadro di regole e di strumenti operativi così avanzato imponga oggi di avviare la riforma della Legge Regionale sulla formazione professionale. Il convegno è proseguito con una sessione pomeridiana in cui la platea, sempre attenta e numerosa, ha potuto analizzare e verificare nel concreto, grazie al coinvolgimento di esperti provenienti dal mondo del lavoro, sia la nuova metodologia di progettazione formativa ‘per competenze’ e la relativa valutazione, sia il funzionamento delle procedure regionali di alimentazione del Repertorio Regionale delle Figure Professionali che assicurano, attraverso un processo strutturato, la verifica dell’effettiva aderenza dei contenuti delle figure ai contesti economico-produttivi, garantendo il valore e la spendibilità della formazione e della relativa certificazione delle competenze.  
   
   
FVG, ACQUA: SERRACCHIANI, PIANO AMBITO CATO CENTRALE FRIULI DA ESPORTARE  
 
Udine, 18 giugno 2014 - "Il Piano d´ambito del Cato Centrale Friuli è un modello di buona prassi da esportare anche in altri settori perché pone l´intero Friuli Venezia Giulia all´avanguardia". Lo ha evidenziato la presidente della Regione, Debora Serracchiani, intervenendo ieri a Udine alla presentazione del nuovo Piano che interessa gli utenti dei gestori del servizi idrico, Carniacque Spa, Cafc Spa, Acquedotto Poiana Spa. Si tratta delle società di gestione del sistema acquedottistico, delle quali fanno parte i 136 Comuni del comprensorio interessato, ovvero il territorio provinciale di Udine. La presidente ha osservato quanto sia "importante l´opera di chi investe nel rinnovamento e nell´adeguamento delle infrastrutture acquedottistiche di competenza, assicurando al contempo lavoro e occupazione nelle imprese del Friuli Venezia Giulia e dimostrando capacità di aggregazione tra le realtà locali e di razionalizzazione della spesa". Serracchiani ha così rivolto ai rappresentanti delle tre società di gestione e ai numerosi sindaci intervenuti il plauso dell´Amministrazione per il percorso intrapreso, che porterà ad attivare interventi per rinnovare la rete acquedottistica, in un´ottica di estensione ai territori non ancora serviti. Il nuovo Piano d´ambito si configura infatti come un business plan e ha l´obiettivo di pervenire al miglior utilizzo delle entrate derivanti dalle tariffe dell´acqua che, è stato ribadito, sono più basse rispetto ad altre realtà. Serracchiani ha inoltre rilevato che il Piano permetterà di gestire risorse bancabili, ovvero di programmare investimenti di portata trentennale. "Alla luce di queste prospettive - ha spiegato - la Regione potrà fare la sua parte anche attraverso Mediocredito. La presidente ha quindi puntualizzato che, nella manovra di assestamento, la Giunta regionale ha previsto lo stanziamento di 26 milioni di euro per il rinnovo delle reti fognarie nel Friuli Venezia Giulia.  
   
   
AMBIENTE: FVG, AVVIATA CONDIVISIONE PIANO REGIONALE TUTELA ACQUE  
 
San Giorgio di Nogaro, 18 giugno 2014 - "E´ iniziato con l´apporto costruttivo dei sindaci della Bassa friulana e della Bassa Isontina il percorso di illustrazione dei contenuti del Piano regionale delle acque, strumento che nei prossimi mesi potrà essere valutato dalle comunità interessate e sarà oggetto di osservazioni e proposte". Sono queste le parole con le quali l´assessore regionale all´Ambiente, Sara Vito, ha voluto commentare la prima e importante riunione che ha promosso, assieme al presidente della Iv Commissione consigliare, Vittorino Boem, nel Municipio di Cervignano per illustrare i contenuti della proposta di Piano, con particolare riferimento al territorio interessato dai pozzi artesiani. "Il Friuli Venezia Giulia - ha precisato Vito - è l´ultima Regione in Italia a dotarsi di questo strumento indispensabile per la gestione sostenibile del territorio e, in particolare, di quel bene comune essenziale che è l´acqua". Un bene, come ha ricordato l´assessore, del quale disponiamo in quantità sufficiente al fabbisogno ma che non per questo va sprecato e, anzi, dev´essere salvaguardato soprattutto in termini di qualità. "Il Piano - secondo Vito - mira a favorire un approccio corretto all´argomento e allinea il Friuli Venezia Giulia alla direttiva comunitaria che definisce misure specifiche per migliorare la qualità e la quantità delle acque superficiali e sotterranee". "Questa - ha commentato l´assessore nel concludere - è stata la prima riunione operativa con i sindaci del territorio che ringrazio per i contributi forniti e che saranno i miei primi interlocutori sull´argomento". I sindaci, da parte loro, apprezzando il metodo partecipato seguito dalla Regione, si sono fatti portavoce delle attese del territorio e dei cittadini fornendo elementi di analisi importanti ed utili al completamento del Piano. L´occasione, comunque, è stata utile per fugare i dubbi e le incertezze sul nuovo strumento che erano stati espressi nel corso della riunione dalle comunità locali attraverso i sindaci dell´area interessata dai pozzi artesiani. In particolare, rispetto alla fruizione del bene delle acque sotterranee, è stato ribadito che i pozzi sono una risorsa per l´approvvigionamento idrico, della quale non è messa in discussione l´esistenza ma andranno utilizzati al meglio, riducendo, per quanto possibile, gli sprechi. A breve sarà promosso un incontro con i sindaci del Pordenonese per avviare un percorso analogo a quello delineato a Cervignano.  
   
   
APPROVATO IL CONTO CONSUNTIVO DELL´ENTE PARCO DEL POLLINO  
 
Potenza, 18 giugno 2014 -La Comunità del Parco Nazionale del Pollino, riunitasi a Castrovillari lunedì scorso 16 giugno, ha approvato, all’unanimità, il conto consuntivo 2013 dell’Ente Parco Nazionale del Pollino. Trentasei sindaci più l’assessore provinciale di Cosenza, Biagio Diana hanno espresso voto favorevole al documento contabile, riconfermando apprezzamento e fiducia verso il lavoro del presidente, Domenico Pappaterra e del Consiglio direttivo uscente dell’Ente. Nel merito del rendiconto, il presidente Pappaterra ha evidenziato che “le risorse rivenienti dall’avanzo di amministrazione saranno prioritariamente destinate al completamento di opere già avviate dal Parco, alla sistemazione della rete viaria e dei rifugi di montagna, nonché ad una serie di interventi già indicati dalle amministrazioni locali. Un’altra parte delle risorse sarà utilizzata per irrobustire con nuovi mezzi il Piano antincendio boschivo per il 2014 che sarà presentato nei prossimi giorni, nonché per la sistemazione di alcune caserme forestali del Parco, presidi significativi per il controllo del territorio. Il Presidente Pappaterra ha, altresì, informato la comunità del Parco della visita del valutatore spagnolo di Europarc per l’ottenimento della Carta Europea per il Turismo Sostenibile.  
   
   
PUGLIA, ROGO BOSCO "RONDINELLA" ADELFIA: RICERCA RESPONSABILITÀ E SOLIDARIETÀ  
 
Bari, 18 giugno 2014 - "Mi auguro vengano accertate le responsabilità. Perché se davvero, come purtroppo siamo spinti a pensare, l´incendio del Bosco di Rondinella a Adelfia è di natura dolosa, questo rappresenta uno sfregio a un´intera comunità". Lo dice in una nota l´assessore alle Politiche giovanili, Guglielmo Minervini commentando l´incendio che ha distrutto ad Adelfia circa metà del Bosco di Rondinella. "Mi chiedo - continua Minervini - a chi possa dare fastidio che un gruppo di ragazzi si dedichi al recupero di un´area per dare ad Adelfia uno spazio verde condiviso, che funzioni da compensazione rispetto alla cementificazione del territorio, se e quali interessi vi siano dietro. È una domanda che mi auguro non rimanga senza risposta. La riqualificazione del Bosco di Rondinella - spiega ancora Minervini - era una delle iniziative che i ragazzi del progetto Eco2mpensiamo, vincitore del Bando 2012 di Principi Attivi, stavano portando avanti con importanti risultati. E non è il solo: c´è poi tutta un´attività di diffusione di un´intelligente cultura green, ci sono tutta una serie di azioni in grado di produrre quell´indispensabile punto d´equilibrio tra cemento e spazi verdi. Per tutte queste ragioni ai ragazzi di Eco2mpensiamo, a tutti quelli che sono con loro impegnati, in questo momento va un grande abbraccio e un incitamento: non scoraggiatevi, andate avanti, noi siamo al vostro fianco".  
   
   
PARCO APPENNINO: SECONDA FASE PROGETTO SELECONTROLLORI ITTICI  
 
Potenza, 18 giugno 2014 - La convocazione degli operatori di selezione ittica inseriti nell’Albo del Parco Appennino Lucano presso la sede dell’Ente, tenutasi lo scorso 12 giugno, ha dato il via alla seconda fase del progetto di studio delle specie ittiche aliene in area Parco. Si tratta dei selecontrollori ittici che – rende noto l’Ente Parco nazionale dell’Appennino lucano val d’Agri Lagonegrese - hanno frequentato il corso e ricevuto gli attestati nell’aprile scorso e che saranno impegnati nel monitoraggio delle specie aliene nell’invaso del Pertusillo. Durante l’incontro i presenti hanno siglato una convenzione con la quale si legittima il loro contributo volontario, all’interno del quale sono specificate le modalità, le tecniche di monitoraggio, i comportamenti e le sanzioni previste. La campagna di monitoraggio, si concentrerà inizialmente sull´invaso del Pertusillo il cui perimetro e le relative sponde, per facilitare le operazioni e l´organizzazione dei gruppi, sono stati suddivisi in settori. Le operazioni, che partiranno a breve, saranno utili per identificare e accertare la presenza delle specie ittiche aliene nell´invaso, stimare la loro popolazione ed infine, attraverso l´elaborazione dei dati ottenuti, indicare le linee guida sulla gestione di esse, preparando così la terza fase del progetto, che avrà un’impostazione più scientifica.  
   
   
RIFIUTI IN EMILIA ROMAGNA- PIANO REGIONALE DI GESTIONE PROMOSSO A PIENI VOTI DALL´EUROPA. PER IL SOTTOSEGRETARIO BERTELLI È "UN´ULTERIORE DIMOSTRAZIONE DEL FATTO CHE LA REGIONE SI PONE TRA I BUONI ESEMPI"  
 
Bologna, 18 giugno 2014 – L’emilia-romagna, con il suo Piano di gestione dei rifiuti adottato lo scorso febbraio dalla Giunta regionale, è stata promossa a pieni voti da parte dell’Unione europea, per una piena rispondenza al diritto comunitario e in particolare alla Direttiva quadro sui rifiuti, sia per la particolare qualità del Piano stesso nel prefigurare previsioni e scenari futuri di gestione dei rifiuti giudicati virtuosi, consistenti e soprattutto attuabili. La Commissione europea aveva dato avvio a un progetto finalizzato alla valutazione dei Piani di gestione dei rifiuti. A tale scopo, erano stati selezionati a livello comunitario 50 piani affinché ne venissero valutate completezza e adeguatezza alla normativa comunitaria di riferimento. Scopo di tale progetto era identificare buone pratiche ed eventuali criticità presenti nei piani valutati e conseguentemente fornire alle autorità competenti raccomandazioni e suggerimenti al fine di rendere il documento di Piano conforme al diritto comunitario, favorendo lo sviluppo di gestioni virtuose nella pianificazione in materia di rifiuti. Il sottosegretario regionale alla Presidenza della Giunta regionale, Alfredo Bertelli ha così commentato il positivo esito della valutazione: “Tale giudizio è un’ulteriore dimostrazione del fatto che la Regione Emilia-romagna ancora una volta si pone tra i buoni esempi nella gestione dei rifiuti, confermando una continuità di scelte appropriate ed efficienti, tutte improntate alla concretezza e basate su presupposti realistici e sostenibili”.  
   
   
RIFIUTI - RECUPERO E PREVENZIONE: L´IMPEGNO DELLA GRANDE DISTRIBUZIONE IN UN INNOVATIVO ACCORDO SIGLATO IERI TRA REGIONE E LEGACOOP EMILIA-ROMAGNA  
 
 Bologna, 18 giugno 2014 - Dopo l’accordo per il recupero delle materie plastiche sottoscritto ad aprile, la Regione aggiunge un nuovo tassello alla lotta alla produzione dei rifiuti, suggellando un’innovativa intesa con Legacoop Emilia-romagna, che associa alcune tra le più importanti insegne della distribuzione organizzata sul territorio regionale. L’accordo con Legacoop ed Atersir, sottoscritto oggi nella sede di Legacoop a Bologna, riconosce i punti vendita come luoghi strategici in cui attuare politiche di recupero e prevenzione, in cui è possibile agire sulle scelte di consumo dei cittadini ma anche dove vengono attualmente prodotti grandi quantitativi di rifiuti, non solo da imballaggio. L’accordo si inserisce nelle nuove politiche regionali di prevenzione dei rifiuti, parte integrante del nuovo Piano regionale di gestione dei rifiuti (Prgr), che si pone come obiettivo una riduzione della produzione dei rifiuti pari al 20-25% entro il 2020 e che riconosce proprio nelle intese pubblico-private un efficace strumento per perseguire tale ambizioso target. “Lavorare con il sistema della distribuzione organizzata nella nostra regione - afferma il sottosegretario alla Presidenza della Regione Emilia-romagna, Alfredo Bertelli – significa poter contare su un partner che storicamente ha dimostrato una forte sensibilità e un deciso impegno sul fronte ambientale. Con questa intesa si vuole capitalizzare l’esperienza consolidata nel corso degli anni, consentendo di sistematizzare e diffondere quanto di buono è stato fatto e al contempo progettare e avviare insieme nuovi percorsi virtuosi”. La definizione delle singole azioni da intraprendere è affidata a specifici accordi di dettaglio, che potranno dare operatività a progetti molto diversi tra loro e che vedranno la luce nei prossimi mesi, come frutto dell’attività di appositi gruppi di lavoro tematici. Questi affronteranno argomenti di grande rilevanza e attualità quali il recupero dei beni non commercializzabili, esperienza che ha già dimostrato enormi potenzialità in alcuni territori (più di 1000 tonnellate di merce recuperata e donata in un anno da parte di 49 punti vendita); il recupero degli oli alimentari esausti; un sistema di qualificazione ambientale dei punti vendita, che ne innalzerebbe complessivamente le prestazioni ambientali migliorando non solo l’aspetto legato ai rifiuti. L’accordo è stato sottoscritto alla presenza dei rappresentanti dei soggetti firmatari: il sottosegretario Bertelli, il direttore generale Ambiente della Regione Emilia-romagna Giuseppe Bortone, il direttore di Atersir Vito Belladonna e il presidente di Legacoop Emilia-romagna Giovanni Monti.  
   
   
RACCOLTA DIFFERENZIATA DEI RIFIUTI DI IMBALLAGGIO, FIRMATO IL PROTOCOLLO DI INTESA FRA LA REGIONE MARCHE E CONAI.  
 
 Ancona, 18 giugno 2014 - Maura Malaspina, assessore regionale all’Ambiente e Luca Piatto, responsabile dell’area Rapporti con il Territorio Conai, danno avvio al Protocollo d’intesa con l’obiettivo di ottimizzare e incrementare nel territorio regionale la raccolta differenziata dei rifiuti di imballaggio per facilitarne l’avvio a riciclo e a recupero. Grazie all’intesa verrà, inoltre, attivato un costante e approfondito scambio di dati relativi alla gestione di tali rifiuti diretto a definirne la reale destinazione finale. La sottoscrizione del protocollo tra la Regione Marche e il Conai consolida una collaborazione molto proficua iniziata nel 2011: nel corso dei prossimi due anni di durata dell’accordo è intenzione comune garantire un flusso di informazioni relative all’effettivo recupero dei rifiuti, anche per dare certezza e positivo riscontro ai numerosi cittadini marchigiani impegnati quotidianamente nella raccolta differenziata del buon fine dei loro sforzi. Con la competenza nella gestione dei rifiuti di imballaggio di Conai e la collaborazione dei soggetti gestori della raccolta dei rifiuti urbani, si vuole arrivare ad una metodologia di “tracciabilità dei rifiuti urbani”, che una volta raccolti sono trattati in impianti dedicati che possono essere ubicati anche al di fuori della Regione: una sfida importante per i tecnici regionali e dell’arpam coinvolti nell’attuazione degli obiettivi del protocollo. La dimostrazione dell’efficacia delle politiche regionali sulla raccolta differenziata è data dal risultato molto positivo di raccolta differenziata ottenuto a livello regionale, aumentato fino a raggiungere il 60,27%. “Con grande entusiasmo – ha dichiarato l’assessore Malaspina questa mattina in conferenza stampa – affronteremo la sfida europea della “società del riciclaggio”, passaggio culturale innovativo che vuole spostare l’attenzione dal concetto di raccolta differenziata a quello di effettivo recupero, grazie alla collaborazione con il Conai”. “Il protocollo con la Regione Marche – ha aggiunto Luca Piatto, responsabile Area Rapporti con il Territorio Conai - sancisce una collaborazione in una terra già virtuosa che contribuirà ad avviare a riciclo maggiori quantità di materiali di imballaggio e a ridurre ulteriormente il ricorso alla discarica. Ognuno di noi può fare qualcosa in tal senso, dato che siamo tutti attori di un processo che ha il suo principio cardine nella responsabilità condivisa: i cittadini separano, i Comuni raccolgono ed il Sistema Conai-consorzi garantisce l’avvio a riciclo dei rifiuti di imballaggio di acciaio, alluminio, carta, legno, plastica e vetro.” Tante saranno le altre azioni da intraprendere, ognuna collegata ad un obiettivo specifico del protocollo e per iniziare partirà oggi pomeriggio a Senigallia la prima edizione dell’evento “riciclaestate – Marche”, organizzato da Legambiente con il contributo di Conai ed il patrocinio della Regione Marche, che ha l’obiettivo di implementare la raccolta differenziata nelle aree turistiche all’avvio della stagione estiva. L’iniziativa, che è stata illustrata dal Presidente di Legambiente Marche, Luigino Quarchioni, si svolgerà nell’arco di circa 4 mesi, da giugno ad settembre, e prevede diversi eventi. Il primo a Senigallia con attività di animazione ludiche rivolte ai ragazzi in vacanza (Riciclolimpiadi e laboratori di riutilizzo) in concomitanza dello svolgimento di Festambiente Ragazzi. Seguiranno eventi in altri Comuni della Regione con attività ludiche di animazione e di comunicazione prevalentemente nelle spiagge. Inoltre, in occasione di Montelago Celtic Festival a Serravalle di Chienti (Mc), sarà organizzata la raccolta differenziata “Tenda a Tenda” distribuendo kit e materiale informativo. Conai è il consorzio privato senza fini di lucro costituito da oltre 1.000.000 aziende produttrici e utilizzatrici di imballaggi che ha la finalità di perseguire gli obiettivi di legge di recupero e riciclo dei materiali di imballaggio. Il Consorzio lavora da oltre 15 anni a stretto contatto con le istituzioni locali – Regioni, Comuni e Province - per lo sviluppo della raccolta differenziata di qualità e il riciclo dei rifiuti di imballaggio di acciaio, alluminio, carta, legno, plastica e vetro. Conai e i Consorzi di Filiera rappresentano in questo contesto la garanzia che tutti i rifiuti di imballaggio provenienti dalla raccolta differenziata e conferiti ai Consorzi vengano effettivamente avviati a riciclo. Oggi, al livello nazionale, Conai garantisce il recupero di 3 imballaggi su 4, erano 1 su 3 nel 1998. In poco più di 15 anni di attività il Sistema Consortile è riuscito a ridurre del 61% il volume dei rifiuti di imballaggio destinati alla discarica e ad evitare, grazie al riciclo, emissioni di Co2 per complessivi 125 milioni di tonnellate.