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Notiziario Marketpress di Mercoledì 21 Febbraio 2007
GLI EUROPEI E LA TRACCIABILITÀ UNA RICERCA, COMMISSIONATA DA GS1 IN 5 PAESI EUROPEI, EVIDENZIA LA PERCEZIONE E LE ASPETTATIVE DEI CONSUMATORI NEI CONFRONTI DI QUESTO SISTEMA DI MONITORAGGIO DELLA SICUREZZA E DELLA QUALITÀ DELLE MERCI  
 
Per molti imprenditori e manager del largo consumo la tracciabilità è pane quotidiano. Ma cosa sanno a questo riguardo i consumatori europei? E che aspettative nutrono nei confronti di questo sistema di monitoraggio della sicurezza e della qualità delle merci sul mercato? Lo rivela una ricerca commissionata dalla sede centrale europea di Bruxelles e da quella di Parigi di Gs1 (già Ean International) – l’organismo internazionale, rappresentato in Italia da Indicod-ecr, che coordina la diffusione e la corretta implementazione dello standard Gs1 (già Ean/ucc) in più di 100 paesi nel mondo – all’istituto di ricerca parigino “Opinionway", che a settembre 2006 ha intervistato 2. 647 cittadini di 5 paesi europei: 586 francesi, 503 tedeschi, 542 britannici, 506 italiani e 508 spagnoli. Pur con leggere differenze da paese a paese, dall’indagine emerge che tracciabilità è una parola o comunque un concetto di cui 6 europei su 10 hanno già sentito parlare, ma di cui più di 8 intervistati su 10 vorrebbero avere maggiori informazioni. La domanda di sicurezza e trasparenza è particolarmente forte in settori come l’alimentazione e la salute. Non per niente, 7 europei su 10 valutano prioritario, in un sistema di tracciabilità, che siano monitorabili tutte le materie prime o gli allergeni contenuti nei prodotti. Di nuovo più di 8 europei su 10 ritengono che sia il produttore, non il distributore a dover rispondere di eventuali difetti di un prodotto. Più omogeneamente ripartito fra produttori, organismi statali e associazioni dei consumatori, invece, il compito di farsi carico della tracciabilità dei prodotti. Sei europei su 10, poi, gradirebbero trovare sui prodotti in commercio un marchio che ne attestasse la rintracciabilità. E ancora 7 su 10 vorrebbero poter leggere sulle confezioni o, quanto meno, nelle istruzioni per l’uso informazioni circa la rintracciabilità o meno del prodotto, oltre a dichiararsi disponibili a pagare un sovrapprezzo pur di avere la ragionevole certezza di star facendo/aver fatto un acquisto sicuro. Sollecitati a indicare quali potrebbero essere i risvolti negativi di un diffuso obbligo per i produttori di garantire la rintracciabilità dei loro prodotti, il 63% degli intervistati ha indicato i costi aggiuntivi per il consumatore, il 53% l’introduzione di nuovi lacci e lacciuoli per i produttori e il 49% un eccessiva limitazione della libertà dell’individuo. Quanto infine all’affidabilità delle diverse tipologie di negozi, gli europei, reduci da diversi scandali alimentari, individuano nel supermercato il luogo più affidabile per fare la spesa, con l’unica eccezione dei tedeschi, più rassicurati dal piccolo negozio di vicinato. Un’appendice della ricerca commissionata dal Gs1 ha verificato il livello di conoscenza dei consumatori europei in fatto di Rfid (radio frequency identification). Conoscenza che è risultata ancora poco diffusa: la media è del 13%, pur con sensibili disparità da paese a paese. I vantaggi dell’impiego di questo sistema d’identificazione delle merci sono comunque percepiti dalla maggioranza dei consumatori (59%), che dimostrano però qualche preoccupazione riguardo all’eventualità di un suo impiego incontrollato. .  
   
   
ALL´OSPEDALE DI CAREGGI TRAPIANTATI ORGANI DI DONATORE SIEROPOSITIVO ROSSI: "ERRORE TRAGICO E GRAVISSIMO, CAPIRE BENE PERCHÉ È SUCCESSO" PROFONDA SOLIDARIETÀ E SOSTEGNO DELLA REGIONE AI PAZIENTI E ALLE LORO FAMIGLIE  
 
Firenze, 21 febbraio 2007 - "Quanto è accaduto è di una estrema gravità. Una tragedia che ci addolora tutti profondamente, per la quale vogliamo prima di tutto esprimere la solidarietà e la vicinanza ai pazienti e alle famiglie colpite da questo grave incidente ". E´ questa la prima dichiarazione dell´assessore regionale per il diritto alla salute Enrico Rossi, informato dalla direzione generale di Careggi dell´errore che ha portato ad impiantare a tre pazienti dell´ospedale fiorentino organi provenienti da un donatore positivo all´Hiv. "E´ terribile affidarsi al servizio sanitario con la speranza e la fiducia di poter risolvere gravi problemi di salute e trovarsi poi a dover affrontare altri e così gravi rischi - prosegue l´assessore - Adesso è nostro dovere seguire questi pazienti sotto ogni profilo per aiutarli nei prossimi accertamenti e nelle cure appropriate e per assicurare loro il giusto risarcimento". "Per quanto riguarda gli accertamenti - prosegue Rossi - quelli da noi effettuati hanno messo in luce che si è trattato di un errore umano e che tutte le procedure previste dal protocollo, che è nazionale e certificato e utilizzato a livello europeo, sono state seguite". "L´azienda di Careggi e l´Organizzazione Toscana Trapianti - dice ancora - hanno giustamente agito con il massimo della trasparenza e sono arrivate alla loro conclusione. Ritengo comunque doveroso che questa tragedia non passi senza trarre insegnamenti per migliorare l´affidabilità e la sicurezza del sistema dei trapianti, che in questi anni nella nostra regione ha raggiunto risultati largamente riconosciuti. Per questo, perché non ci siano assolutamente dubbi sulla valutazione di quanto effettivamente avvenuto, la Toscana - sottolinea Rossi - assicurerà la piena disponibilità a collaborare qualora si volessero attivare a livello nazionale ulteriori verifiche e si ritenesse opportuno costituire una commissione di esperti di provata e riconosciuta competenza scientifica a livello nazionale e internazionale, che operi nella più completa autonomia di giudizio e fornisca risposte chiare alle domande nostre e dei cittadini". .  
   
   
LA PREVENZIONE PUO´ SCONFIGGERE IL CANCRO DEL COLON-RETTO  
 
Ancona, 21 febbraio 2007 - ´Siamo soddisfatti del progetto perche` pone al centro dell´attenzione la salute del cittadino. Attraverso la prevenzione all´insorgere del tumore del colon-retto e la sua diagnosi in fase iniziale e` possibile ridurre sensibilmente il rischio di morte dell´uomo. L´iniziativa della Regione Marche aumenta la tutela dello stato sociale e si inserisce all´interno del nuovo piano regionale sanitario che stabilisce l´ottimizzazione delle risorse e la sostenibilita` economica del sistema, offrendo risposte adeguate ai bisogni della collettivita`´. Con queste parole l´assessore regionale alla Sanita` Almerino Mezzolani ha voluto presentare in conferenza stampa il ´Progetto screening del tumore del colon-retto´. Prevenire l´insorgenza del cancro del colon-retto o diagnosticarlo precocemente e` possibile poiche` la sua comparsa e` spesso preceduta dalla formazione di lesioni (protuberanze) benigne dell´intestino, di polipi o adenomi, che possono diventare maligni nel lungo periodo. Il progetto, in via sperimentale per il modello organizzativo a rete posto in essere, si articola invitando circa 3700 soggetti, tra i 59 e i 69 anni, residenti nei Comuni di Fano, Fossombrone e Pergola, a sottoporsi allo screening. Ad ognuno viene inviata una lettera con l´indicazione di recarsi in una qualsiasi farmacia dei tre comuni marchigiani per ritirare l´apposito flaconcino per la raccolta del campione di feci. Il soggetto appena effettuato il prelievo a casa sua, porta entro due giorni il campione fecale presso i laboratori analisi ricadenti nella Zona Territoriale 3 di Fano. Questi hanno il compito di accettare i campioni, conservarli e garantire il loro trasporto periodico presso il laboratorio analisi degli ´Ospedali Riuniti´ di Ancona, incaricato ad effettuare gli esami. Se il test e` negativo (assenza di sangue non visibile nelle feci) l´esito viene comunicato all´utente tramite lettera nella quale lo si avverte anche che verra` nuovamente invitato a sottoporsi all´esame dopo due anni. Se il test, invece, risulta positivo (presenza di sangue non visibile nelle feci) l´utente deve proseguire il percorso di screening iniziando la fase di approfondimento diagnostico attraverso la colonscopia. Questo esame rende possibile l´osservazione delle pareti interne del colon-retto, si visualizza il polipo responsabile del sanguinamento e lo si asporta. In questo modo si rimuove la lesione che non ha ancora iniziato o ha appena iniziato la sua trasformazione in senso maligno. Il cancro del colon-retto e` una malattia molto frequente per incidenza e per mortalita`. Si calcola che nelle Marche nel 2005 sono stati diagnosticati nuovi casi in circa 750 uomini e 500 donne. Terminata la fase sperimentale, prevista per il mese di giugno, il progetto sara` esteso su tutto il territorio regionale. .  
   
   
ASL BARI: LA REGIONE PRESENTA LA RETE INFORMATICA DEI SERVIZI SANITARI AZIENDALI  
 
Bari, 20 Febbraio 2007 - I nuovi sistemi informativi aziendali della Asl della Provincia di Bari, destinati a migliorare ed estendere i servizi sanitari a tutti i cittadini, saranno presentati nel corso di una conferenza stampa in programma Mercoledi’ 21 Febbraio 2007 alle ore 11,00 presso la Sala Stampa del Palazzo della Regione Puglia - Lungomare Nazario Sauro, 33 Bari. Alla conferenza parteciperanno il Presidente della Regione Puglia Nichi Vendola, l’Assesore Regionale alle Politiche della Salute Alberto Tedesco, il Commissario Straordinario della Asl Bari Lea Cosentino, il Presidente di Federfarma Bari Arnaldo Tempesta e il rappresentante della società Svimservice titolare dela progetto Francesco Demichele. .  
   
   
SICUREZZA IN OSPEDALE: LE 10 REGOLE PER MIGLIORARE L’ASSISTENZA AL PAZIENTE PRESENTATO PER LA PRIMA VOLTA UN DOCUMENTO D’INTENTI ELABORATO DA ESPERTI DEL MINISTERO DELLA SALUTE, DIRETTORI DI AZIENDE OSPEDALIERE, AIFA E SIFO  
 
Roma, 21 febbraio 2007 – Spaziano dal Foglio Unico di Terapia, ai sistemi di prescrizione informatizzata dei farmaci fino al miglioramento della comunicazione medico-paziente. Le 10 regole d’oro presentate oggi a Roma nel corso di un incontro hanno l’obiettivo di aumentare la sicurezza dell’organizzazione sanitaria, dei trattamenti farmacologici e delle nuove tecnologie. Per ridurre al minimo il rischio di errore in corsia. Ecco dunque il primo ‘decalogo’ da portare “al letto del paziente”, elaborato con il contributo del Ministero della Salute, da direttori generali e rappresentanti dell’Agenzia Italiana del Farmaco (Aifa) e della Società Italiana di Farmacia Ospedaliera (Sifo). “Uno dei punti principali del decalogo – spiega il dott. Ubaldo Montaguti, Direttore Generale dell’Azienda Policlinico Umberto I di Roma – realizzabile in tempi brevi, prevede l’adozione in tutti gli ospedali di un Foglio Unico di Terapia per il paziente per evitare errori di trascrizione. Questa regola, avendo un valore operativo, merita la nostra immediata considerazione. Realizzarla è già possibile. È prevista in futuro anche l’attivazione di sistemi informativi complessi che richiederanno inevitabilmente più tempo”. L’errore – sostengono gli esperti - è, nella grande maggioranza dei casi, dovuto a problemi organizzativi e a insufficiente interazione fra più figure professionali che operano nello stesso ambito. “Il secondo punto del decalogo – afferma la dott. Ssa Giovanna Scroccaro, Presidente della Sifo e Direttore di Farmacia Interna presso l’Azienda Ospedaliera Ospedale Civile Maggiore di Verona – prevede che i farmacisti ospedalieri siano parte attiva nella revisione di tutte le procedure che vanno dalla prescrizione alla distribuzione dei farmaci e dei dispositivi medici, con particolare attenzione alle procedure a rischio di errore”. Il decalogo è il risultato dell’incontro di studio tenutosi a Frascati nello scorso novembre (promosso dall’Accademia Nazionale di Medicina grazie a un grant educazionale di Teva Pharma Italia), dedicato alla “Sicurezza al letto del paziente”, alla presenza di un panel di esperti del settore. Le dieci regole rappresentano un importante progetto condiviso di gestione del rischio, che si inserisce nei cambiamenti registrati negli ultimi anni nel concetto di farmacovigilanza. “Quest’ultima – afferma il dott. Nello Martini, direttore generale dell’Aifa - deve essere intesa soprattutto come ricerca attiva, sapendo che un farmaco, come una nuova tecnologia, una volta introdotto in commercio, viene utilizzato in un contesto diverso da quello della sperimentazione, per cui il profilo di beneficio-rischio può variare radicalmente. Negli ultimi tempi si sono registrati esempi clamorosi di farmaci che erano stati definiti innovativi ed efficaci nella fase di sperimentazione ma, qualche mese dopo la commercializzazione, sono stati ritirati. Ciò significa, indipendentemente dai singoli casi, che una sperimentazione clinica non è in grado di garantire il profilo di efficacia e di sicurezza quando il farmaco viene utilizzato nella pratica clinica corrente e, di conseguenza, è assolutamente necessario avviare dei programmi di farmacovigilanza attiva”. In quest’ottica è già attivo non solo un Osservatorio degli eventi avversi ma anche un registro dei consumi e del monitoraggio dei farmaci. Ciò permette di avere una registrazione degli eventi e di introdurre all’interno delle reti integrate (che comprendono i centri regionali, le Asl, gli Irccs, e tutte le strutture che hanno una responsabilità nel risk management) anche la sperimentazione di farmaci. È una sorta di “anteprima” di quanto previsto da uno dei punti del decalogo: l’attivazione di un registro nazionale (incident reporting) coordinato dal Ministero della Salute e dall’Aifa per la registrazione e la valutazione di una serie limitata e predefinita di errori più frequentemente rilevati nel corso delle attività sanitarie. “La parte del sistema di sorveglianza condivisa con l’Aifa – afferma il dott. Alessandro Ghirardini, dirigente ufficio qualità presso la Direzione Generale della programmazione sanitaria del Ministero della Salute – ovviamente relativa all’uso dei farmaci, è molto importante, soprattutto per la frequenza degli errori che la caratterizzano. È nostra intenzione, anche grazie a quanto previsto dal decalogo, raccogliere queste informazioni per poi inserirle in un sistema di sorveglianza routinario che permetta non solo di quantificare gli eventi, avversi ma anche di analizzarli”. Nel decalogo è inoltre prevista l’introduzione di sistemi di distribuzione e di allestimento controllato (di farmaci e di dispositivi medici), di prescrizione informatizzata (in cui i dati possano essere raccolti in modo certo), e di gestione dei trattamenti farmacologici basati sulla dose unitaria, privilegiando le tecnologie che dimostrino il miglior rapporto costo/efficacia. “Le esperienze già maturate con la dose unitaria e gli armadi a cessione controllata, posizionati in ogni reparto e da cui ogni infermiere può prelevare solo i farmaci prescritti per il singolo paziente – conclude la dott. Ssa Scroccaro –, sono due esempi di tecnologie che hanno dimostrato di ridurre gli errori di somministrazione dei farmaci e di garantirne un più accurato controllo con un notevole risparmio economico”. “Solo quando l’intero sistema previsto dal decalogo andrà a regime – conclude il dott. Ghirardini -, i cittadini potranno trarne effettivi benefici. Ognuno dovrà impegnarsi con il proprio livello di responsabilità: il Ministero e l’Aifa forniranno indirizzi di carattere generale; le Regioni li dovranno trasferire sul piano organizzativo; infine le aziende li renderanno attuali e operativi. Questa ‘catena’, già sperimentata nel corso degli ultimi anni, ha ora bisogno dello spinta ulteriore data dal decalogo per poter avere una ricaduta positiva sui cittadini”. . .  
   
   
REGIONE INCONTRA AZIENDA FENIX PER RILANCIO I.R.I.S. BIOMEDICA DI SENISE  
 
Potenza, 21 febbraio 2007 - L’assessore regionale alle Attività Produttive, Donato Salvatore, e il responsabile della Task Force per l’occupazione, Angelo Nardozza, hanno incontrato esponenti della società Fenix interessata all’acquisizione dello stabilimento industriale della I. R. I. S. Biomedica di Senise, sottoposta a procedura fallimentare. La Fenix ha illustrato il progetto industriale che prevede il rilancio produttivo dello stabilimento, con conseguente assorbimento delle maestranze dell’I. R. I. S. Biomedica. Nei prossimi giorni sarà promosso un apposito incontro con le parti interessate per un ulteriore approfondimento del progetto. .  
   
   
7 MILIONI DI EURO PER OSPEDALI DI COMUNITA’  
 
Venezia, 21 febbraio 2007 - La Giunta regionale del Veneto, su proposta dell’assessore alle politiche sanitarie Flavio Tosi, ha stanziato 7 milioni di euro per l’avviamento e l’inizio dell’attività degli Ospedali di Comunità. “Sono strutture sanitarie intermedie – spiega Tosi – in grado di ospitare pazienti in dimissione da reparti per acuti dell’ospedale, per i quali sia necessario consolidare le condizioni fisiche o continuare il processo di recupero in ambito non ospedaliero, ovvero pazienti per i quali il Medico di Medicina Generale possa richiedere un ambiente protetto per attuare o proseguire le terapie domiciliari. Obiettivi dell’Ospedale di Comunità sono il consolidamento dello stato clinico generale, dei risultati terapeutici ottenuti nel reparto ospedaliero per acuti, la prevenzione delle complicanze e il recupero dell’autonomia, in un’ottica di rientro a domicilio, o di ricorso a forme assistenziali territoriali”. “Un altro risultato, non certamente secondario, che ci proponiamo attraverso gli Ospedali di Comunità – conclude Tosi – è quello di evitare ingressi a carattere definitivo in strutture residenziali per l’insorgere di difficoltà familiari e sociali oppure di difficoltà ad affrontare tempestivamente le mutate condizioni fisiche e funzionali dell’anziano dopo un’evenienza acuta”. Le sperimentazioni organizzative di Ospedali di Comunità autorizzate dalla Giunta regionale sono quelle delle Aziende U. L. S. S. N. 1 Belluno, n. 12 Veneziana, n. 22 Bussolengo in quanto collocate in aree di specifico interesse (lagunare e montano), n. 16 Padova per la chiusura dell’ex Ospedale geriatrico, ritenute congruenti rispetto agli indirizzi e determinazioni della programmazione socio-sanitaria regionale quanto a processi di riconversione o dismissione di funzioni ospedaliere, delle Aziende U. L. S. S. N. 5 Ovest Vicentino (O. C. Valdagno) e n. 20 Verona (O. C. Tregnago). La distribuzione del contributo di 7 milioni di euro fra le Aziende Ulss è stata effettuata sulla base di parametri come il numero posti letto – in totale 160 – presenti nelle singole realtà degli Ospedali di Comunità e popolazione utilizzata per l’assegnazione alle Aziende Sanitarie del Veneto delle risorse finanziarie per l’esercizio 2006 ai fini dell’erogazione dei livelli essenziali di assistenza. Questa la ripartizione: Ulss n. 1 Belluno O. C. Auronzo posti letto 20 - € 691. 126,87; Ulss n. 5 Ovest Vicentino O. C. Valdagno posti letto 15 - € 625. 568,67; Ulss n. 12 Veneziana Ospedale Fbf posti letto 20 e Ospedale San Camillo posti letto 20 - € 1. 570. 269,83; Ulss n. 16 Padova Ospedale Geriatrico posti letto 60 - € 2. 019. 866,92; Ulss n. 20 Verona O. C. Tregnago posti letto 15 - € 1. 363. 028,13; Ulss n. 22 Bussolengo O. C. Caprino Veronese posti letto 10 - € 730. 139,58 .  
   
   
GIOVANI E ALCOL, IL 22 E 23 FEBBRAIO UN CONVEGNO INTERNAZIONALE AL MART DI ROVERETO INVITATI DALLA PROVINCIA AUTONOMA DI TRENTO ESPERTI E RAPPRESENTANTI DI VARI PAESI EUROPEI SI CONFRONTERANNO PER INDIVIDUARE NUOVE STRATEGIE D’AZIONE  
 
Trento, 20 febbraio 2007 – Per parlare ai giovani dei rischi legati al consumo di alcol occorre usare il linguaggio dei giovani. Ecco perché, nell’azione che ha da tempo avviato per sensibilizzare i ragazzi a questo tema, l’Assessorato provinciale alle politiche per la salute ha deciso di utilizzare i video autonomamente realizzati dai giovani per il concorso “Zerogradiclip” come “promo” in tutte le sale cinematografiche del Trentino. Non solo: la strategia “antialcol” messa in campo dalla Provincia prevede anche un corso di teatro-forum a Borgo Valsugana, l’utilizzo di una tivù di strada attiva in Bassa Valsugana e uno specifico spazio giovani in un comune trentino e appositi corsi per baristi ed operatori di esercizi pubblici sulle bevande e cocktail analcolici destinati ai giovani. Per non trasformare l’happy hour o il sabato sera in uno sballo. Iniziative, queste, che testimoniano la forte volontà di chi ha la responsabilità politica di preservare la salute dei cittadini di sbarrare la strada all’abuso di alcol, in particolare tra i giovani. Un fenomeno che l’assessore alle politiche per la salute Remo Andreolli definisce “allarmante e in crescita”. Di giovani e alcol si parlerà il 22 e 23 febbraio al Mart di Rovereto ad un convegno internazionale, promosso appunto dalla Provincia autonoma di Trento e dall’Azienda provinciale per i servizi sanitari, nel quale saranno messe a confronto le politiche, le strategie e le azioni adottate in Italia e in diversi Paesi europei per contrastare il consumo giovanile di alcol. “Si tratta di un problema sociale complesso – ha affermato Andreolli illustrando motivazioni e contenuti del convegno, al quale interverranno in apertura anche il presidente Dellai e l’assessore all’agricoltura, commercio e turismo Tiziano Mellarini – rispetto al quale nessuno può chiamarsi fuori”. Ecco perché, accanto ad operatori della salute, delle politiche sociali, della scuola e delle politiche giovanili, a docenti e ricercatori di varie università italiane e straniere, esperti di comunicazione pubblica e di marketing sociale, al convegno interverranno anche produttori e distributori di bevande alcoliche sensibili ai temi della responsabilità sociale d’impresa. “Per affrontare il problema – ha detto ancora Andreolli – non basta dire solo dei “no”, serve una strategia coordinata e condivisa che veda la partecipazione convinta di tutti i soggetti: innanzi tutto gli stessi giovani, poi l’ente pubblico, l’Azienda sanitaria, i Comuni, le forze dell’ordine, le associazioni di volontariato, le categorie economiche”. Diversificazione degli interventi e coinvolgimento diretto dei giovani – ha spiegato Vittorio Curzel, responsabile per l’Assessorato del Progetto comunicazione per la salute – sono le prospettive con le quali intendiamo agire. Non si vuole criminalizzare i giovani che assumono alcol ma fare in modo che si diffonda tra loro la consapevolezza dei rischi che tale assunzione comporta”. Il primo danno è, ovviamente, per la salute, ma all’alcol sono legati anche, spesso, gli incidenti stradali. Preoccupante è anche un altro fenomeno, relativamente nuovo, sul quale l’Assessorato promuoverà una specifica indagine conoscitiva: il crescente consumo di alcol sulle piste da sci, in particolare da parte di giovani ospiti stranieri. Il convegno metterà a confronto rappresentanti di enti pubblici e università di varie realtà europee (Finlandia, Germania, Inghilterra e Scozia, Malta, Olanda, Spagna), con l’obiettivo di individuare una serie di risposte, e di alleanze, possibili, su una strada già da tempo intrapresa dall’Assessorato alle politiche per la salute, coerentemente con quanto previsto da importanti documenti dell’Organizzazione Mondiale della Sanità e dell’Unione Europea e come indicato a livello nazionale dal programma “Guadagnare Salute”, recentemente approvato dal Governo Italiano. Su trentinosalute. Net, il portale del Servizio sanitario del Trentino, il programma del convegno, i relatori e gli abstract degli interventi. .  
   
   
COLLABORAZIONE TRA PROVINCIA E SOS KINDERDORF INTERNATIONAL  
 
Bolzano, 21 febbraio 2007 - Negli anni scorsi la Provincia ha contribuito alla costruzione di due villaggi per bambini in Nepal e Indonesia, promossi da Sos Kinderdorf International, l´organizzazione centrale di tutte le associazioni nazionali Sos. Altri progetti seguiranno: con il presidente di Sos, l´altoatesino Helmut Kutin, il presidente della Provincia Luis Durnwalder ha concordato oggi (20 febbraio) di proseguire nella collaborazione a favore dei meno fortunati nel mondo. "Da anni collaboriamo con successo assieme a Sos Kinderdorf International", ha sottolineato Durnwalder incontrando a Palazzo Widmann Helmut Kutin, nativo di Bolzano e che dal 1985 presiede l´organizzazione diffusa nel mondo e a cui fanno capo le associazioni nazionali Sos Villaggio dei bambini. L´esperienza della Provincia ha confermato che "i finanziamenti vengono impiegati nella realizzazione di strutture ma contribuiscono anche a sviluppare il piano complessivo dei villaggi Sos a beneficio dei bambini bisognosi", ha continuato Durnwalder. Un esempio è rappresentato dai due ultimi progetti congiunti, la costruzione di un villaggio Sos in Nepal con annessa scuola (la Provincia ha contribuito con 135mila €) e di un altro nella regione di Banda Aceh nell´isola di Sumatra (Indonesia) - finanziato dalla Provincia con 140mila € - dopo la catastrofe dello Tsunami. Sulla base della positiva esperienza pluriennale, Durnwalder ha concordato con Kutin di proseguire nella collaborazione internazionale e in particolare nella promozione di progetti nel Sudest dell´Asia e nell´Africa centrale. "La Provincia intende sostenere anche eventuali interventi di prima necessità a seguito di emergenze - ha aggiunto il presidente Durnwalder - e garantire aiuti tempestivi alle popolazioni evitando l´eccessiva burocrazia. " .  
   
   
VIOLENZA E ABUSO ALL´INFANZIA UN CONVEGNO REGIONALE FA IL PUNTO SUGLI INTERVENTI  
 
Torino, 21 febbraio 2007 - A sei anni dall´approvazione delle Linee guida regionali per la presa in carico dei casi di abuso e maltrattamento sui minori, l´Assessorato regionale al Welfare e Lavoro organizza, giovedì 22 e venerdì 23 febbraio, il Convegno "Violenza e abuso all´infanzia: i sistemi di protezione e la loro efficacia. La prospettiva europea e le linee guida regionali". L´appuntamento è in programma presso il Centro Incontri della Regione Piemonte, in C. So Stati Uniti 23, a Torino. Aprirà i lavori, giovedì 22 febbraio, alle ore 9, l´assessore regionale al Welfare e Lavoro, Teresa Angela Migliasso. Il Convegno focalizzerà l´attenzione sulle strategie di contrasto degli abusi a livello regionale e nazionale e fornirà una panoramica internazionale, partendo dall´esperienza del progetto europeo Daphne "Studio e condivisione delle buone pratiche per prevenire il ripetersi della violenza nei confronti dei minori alla fine delle misure di protezione", di cui la Regione Piemonte è stata partner, insieme all´Asl 11 di Vercelli, la Provincia di Frosinone, il Dipartimento Seine-saint Denis (Francia), le Province di Cordoba ed Alicante (Spagna), la Regione di Iasi (Romania) ed il Dipartimento del West Sussex (Gran Bretagna). Sempre nella mattinata di giovedì 22 febbraio sarà analizzato in modo approfondito il fenomeno, purtroppo molto diffuso, del turismo sessuale a danno di minori, con l´intervento della Coordinatrice del programma Ecpat Italia, Yasmin Abo Loha. La seconda giornata di lavori verterà invece sull´attività delle Equipes Multidisciplinari e sui rapporti con le Autorità Giudiziarie, con la presenza dei rappresentanti del Tribunale per i Minorenni, della Procura Minorile, della Procura e del Tribunale di Torino. .  
   
   
GIUSEPPE GALANZINO E CARMELO FRIGIONE NOMINATI DIRETTORI GENERALI  
 
Torino, 21 febbraio 2007 - Acquisito il parere favorevole dell’Università degli Studi di Torino, questa mattina la giunta regionale ha provveduto alla nomina di Giuseppe Galanzino e di Carmelo Frigione a direttori generali rispettivamente dell’azienda sanitaria ospedaliera «San Giovanni Battista di Torino» e dell’azienda sanitaria ospedaliera «San Luigi» di Orbassano. L’incarico avrà durata di tre anni, a partire dal 1° marzo 2007. . .  
   
   
PIANO SANITARIO 2007-2009, INCONTRO CON LA TRIPLICE SINDACALE  
 
 Ancona, 21 febbraio 2007 - Le dinamiche finanziarie e l´integrazione sociosanitaria sono stati i due argomenti approfonditi dalla Regione con le organizzazioni sindacali, in vista dell´approvazione delle linee strategiche del Piano sanitario 2007-2009. All´incontro ´ convocato ieri pomeriggio presso la sede della Giunta regionale - hanno partecipato l´assessore alla Sanita`, Almerino Mezzolani, i dirigenti dei servizi Salute, Carmine Ruta, e Politiche Sociali, Paolo Mannucci, i segretari marchigiani della Cgil (Gianni Venturi) della Cisl (Giovanni Serpilli) e della Uil (Graziano Fioretti). Mezzolani e Ruta hanno delineato gli scenari finanziari del prossimo triennio, evidenziando vincoli e opportunita` che accompagneranno la trasformazione del sistema sanitario regionale in una logica di rete. Da parte sindacale e` emersa la necessita` di scindere le previsioni degli incrementi contrattuali tra l´area dirigenziale e quella di comparto. L´invito rivolto alla Regione e` quello di reperire, all´interno del sistema, margini operativi, come l´implementazione dell´are vasta, che agevolino gli obiettivi della razionalizzazione, attraverso un contenimento dei costi e il superamento dell´autoreferenzialita` che contraddistingue ampi comparti della sanita` marchigiana. La discussione ha successivamente riguardato le linee d´intervento sociosanitarie. Mannucci ha anticipato che verra` maggiormente integrato l´assetto istituzionale, in particolare tra ambito sociale e distretto sanitario. Saranno anche rafforzati gli strumenti di programmazione territoriale sociale e sanitaria, mentre risulteranno maggiormente integrati gli interventi per area di utenza (materno infantile, disabilita`, anziani, salute mentale, dipendenza patologiche, fragilita` sociale). Si lavorera`, inoltre, alla creazione di un accesso unico ai servizi sociali e sanitari territoriali, al potenziamento della residenzialita` extraospedaliera, del sistema delle cure domiciliari e di supporto alla famiglia. Regione e sindacati torneranno a riunirsi, nei prossimi giorni, per continuare gli approfondimenti sulle linee guida del nuovo Piano sanitario. .  
   
   
IL LEGNO SEMPRE PIÙ PRESENTE NELLE COSTRUZIONI  
 
 Verona, 21 febbraio 2007 - Circa 19. 000 persone hanno visitato, dal 15 al 18 febbraio, la 5^ mostra internazionale Legno&edilizia, svoltasi alla Fiera di Verona e organizzata da Piemmeti Spa. E’ stato un successo di pubblico (in gran parte operatori professionali) richiamato dalle innovazioni tecnologiche e dalle nuove proposte anticipate da 300 aziende di 20 paesi, oltre che dai sette convegni che hanno fatto il punto sull’impiego del legno nelle costruzioni pubbliche e private e sulle relative normative, tra cui spicca il Testo Unico sulle costruzioni (pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del 23 settembre 2005) che promuove il legno come materiale strutturale da costruzione al pari di laterizi, calcestruzzo e acciaio. Dagli incontri e dalla mostra è emersa chiara la tendenza, in costante crescita, verso un più largo impiego di questo materiale che risulta non solo più sano ed ecologico, ma anche economicamente molto più interessante rispetto a mattoni e cemento per le sue proprietà di barriera termica e acustica e come protezione dalle onde elettromagnetiche. Gli esperti (architetti, ingegneri e costruttori) a più riprese hanno infatti dimostrato che costruire in legno significa ottenere le stesse prestazioni estetiche delle costruzioni tradizionali, ma con risparmi nei consumi di riscaldamento/ condizionamento superiori al 50%. La sfida del legno nell’edilizia (in uso da sempre come materiale principe delle abitazioni di Stati Uniti e Canada) è stata accolta anche da tre atenei veneti che in Fiera hanno annunciato la costituzione del primo Centro interuniversitario italiano dedicato alla ricerca sull’impiego del legno nelle costruzioni: si tratta delle facoltà di Architettura dell’Università di Venezia, di Agraria dell’Università di Padova e di Ingegneria dell’Università di Trento. Tra le presenze espositive anche tre collettive di aziende della Baviera, della Croazia e della Repubblica Ceca sotto l’egida dei rispettivi organismi nazionali di promozione all’export. In rassegna si sono visti non solo le essenze, macchine e impianti per la lavorazione e il trasporto del legname, ma anche materiali ecologici, case e strutture in legno e tante soluzioni che garantiscono un risparmio energetico con l’impiego di pannelli solari, speciali accumulatori e sistemi radianti a infrarossi; intonaci naturali, vernici e collanti ecologici. Grande successo ha riscontrato anche lo spazio speciale Tetto&pareti, esposizione di 34 aziende specializzate in coperture, macchine e materiali per lattoneria, ma anche gru oleodinamiche e piattaforme per autocarri, sistemi solari e cavi riscaldanti, sistemi per facciate. A Legno&edilizia hanno esposto gli architetti premiati al concorso Riabita 2006 e i fotografi che hanno realizzato i migliori scatti per il concorso “Click Legno”. Tra le mostre speciali, I cinque sensi del legno, un percorso didattico che ha fatto avvicinare il pubblico a questo materiale; Legnoparete evoluzione con alcuni esempi concreti di realizzazioni in edilizia. .  
   
   
ALPI 365 EXPO BIENNALE DELLE MONTAGNE  
 
Torino, 21 febbraio 2007 - Venerdì 23 febbraio, alle ore 11 nella Sala Giunta del Palazzo della Regione Piemonte, p. Zza Castello 165 a Torino, nel corso di una conferenza stampa verrà presentato Alpi365, un progetto triennale per la montagna e nuovo Salone biennale della montagna del dopo Olimpiadi. Un evento che si terrà dal 4 al 7 ottobre 2007 al Lingotto Fiere di Torino. Un salone che è anche un osservatorio collegato a un intenso programma di iniziative ed eventi, dedicato alla conoscenza e alla valorizzazione della montagna e delle sue risorse. “La montagna - spiega la presidente della Regione Piemonte, Mercedes Bresso - è un interesse collettivo: protagonisti di Alpi365 sono le sue genti, il suo ambiente, la sua cultura materiale. Un’occasione straordinaria e strategica che arriva puntuale dopo i Giochi Olimpici di Torino 2006, sulla scia del progetto “Torino Città delle Alpi” e rafforzata dalla nascita dell’Euroregione-alpi Mediterraneo che cinque regioni (Piemonte, Liguria, Valle d’Aosta, Rhone Alpes e Paca) hanno costituito lo scorso 10 luglio. ” “Una vetrina internazionale - conclude Bresso - che si basa sul principio della sostenibilità da coniugare con i processi di innovazione. Un contenitore nel quale far confluire tutte le attività di promozione e valorizzazione delle zone montane”. Parteciperanno alla conferenza stampa Mercedes Bresso, presidente della Regione Piemonte, Bruna Sibille, assessore regionale alla Montagna, Lido Riba, presidente della delegazione piemontese dell’Uncem e Rolando Picchioni, presidente della Fondazione per il libro, la musica e la cultura. La S. V. È cordialmente invitata a partecipare. .  
   
   
L´ARTE E LA TARTARUGA: OMAGGIO A PLINIO DE MARTIIS DA RAUSCHENBERG A WARHOL, DA BURRI A SCHIFANO PESCARA, GALLERIA CIVICA D´ARTE MODERNA "VITTORIA COLONNA" 3 MARZO - 20 MAGGIO 2007  
 
Pescara, 21 febbraio 2007 - La Presidenza della Regione Abruzzo, in collaborazione con il Comune di Pescara, rende omaggio, con la mostra "L´arte e La Tartaruga: omaggio a Plinio De Martiis. Da Rauschenberg a Warhol, da Burri a Schifano" ospitata presso la Galleria Civica d´Arte Moderna "Vittoria Colonna" di Pescara dal 3 marzo al 20 maggio 2007, ad un grande personaggio originario del territorio abruzzese: Plinio De Martiis, fotografo, gallerista, ideatore e organizzatore di importanti eventi culturali, scomparso nel 2004. La Mostra, a cura di Silvia Pegoraro, ripercorre le vicende della celebre Galleria "La Tartaruga" dal 1954 agli anni ´70, attraverso oltre 150 opere tra un centinaio di dipinti di oltre 50 dei maggiori artisti che lavorarono con De Martiis, alcuni mai esposti fino ad ora, una selezione di circa 12 opere su carta - i cosiddetti "cartelli della Tartaruga" - che De Martiis faceva realizzare a ogni artista che esponeva da lui, una trentina di foto realizzate dallo stesso de Martiis scelte in particolare tra i ritratti degli artisti che più hanno lavorato con lui e che più hanno legato il loro nome a quello della Galleria. Il catalogo della mostra, edito da Skira, oltre a un testo di Ottaviano Del Turco e a un´introduzione della curatrice, comprenderà testi critici di Roberto Gramiccia, Duccio Trombadori ed Andrea Tugnoli, scritti degli artisti Giosetta Fioroni, Sergio Lombardo e Cesare Tacchi, un´intervista di Duccio Trombadori a Plinio De Martiis sul suo lavoro di fotografo e il testo di Goffredo Parise Scaglie di Tartaruga, dedicato a De Martiis e alla sua Galleria. La mostra Il percorso dell´esposizione "L´arte e La Tartaruga: omaggio a Plinio De Martiis. Da Rauschenberg a Warhol, da Burri a Schifano" si snoda attraverso 3 sezioni. - La prima comprende un centinaio di opere, alcune del tutto inedite, alcune mai pubblicate, di oltre 50 dei maggiori artisti che lavorarono con De Martiis ed esposero presso la sua mitica galleria tra gli anni ´50 e gli anni ´70 (Accardi, Afro, Angeli, Appel, Baruchello, Burri, Capogrossi, Castellani, Ceroli, Colla, Consagra, Corpora, Cotani, Dorazio, Festa, Fioroni, Fontana, Francis, Icaro, Jorn, Kline, Kounellis, Leoncillo, Lombardo, Maccari, Mafai, Mambor, Manzoni, Marca-relli, Maselli, Mattiacci, Mauri, Notargiacomo, Novelli, Paolini, Parmiggiani, Pascali, Perilli, Pirandello, Raphaël, Rauschenberg, Rotella, Sanfilippo, Scarpitta, Schifano, Scialoja, Spalletti, Tacchi, Tápies, Trombadori, Turcato, Twombly, Warhol). - Una seconda sezione propone una scelta dalla collezione dei cosiddetti "cartelli della Tartaruga": straordinarie opere su carta che De Martiis faceva realizzare ad ogni artista che esponeva da lui utilizzandole come una sorta di "locandina" della mostra, nella vetrina della galleria. Un´affascinante idea di De Martiis fu quella di invitare ogni artista che esponesse in galleria a realizzare cartelli-insegne - opere su carta dalle dimensioni medie di cm. 50 x 60, con materiali e tecniche varie - relativi alle loro mostre, che venivano poi esposti nella bacheca all´ingresso della galleria. L´intera collezione dei "Cartelli" è stata acquisita dall´Istituto Nazionale per la Grafica (oggi dipendente dalla Darc, Direzione per l´Architettura e l´Arte Contemporanee del Ministero dei Beni Culturali). La mostra di Pescara ne presenterà una dozzina tra i più importanti. Le caratteristiche di improvvisazione ed immediatezza in cui sono stati realizzati risultano un insostituibile banco di prova dell´estro linguistico dell´autore: è questo l´elemento che costituisce l´eccezionalità di testimonianze come i Cartelli di Schifano o di Twombly, oppure l´eccezionale binomio Manzoni-castellani, per la mostra del 1961. - Infine, una trentina di foto realizzate dallo stesso De Martiis e stampate da lui in grande formato, che hanno come soggetto gli artisti stessi e tutto il milieu culturale romano di quegli anni . Parallelamente a quella di gallerista, proseguiva infatti brillantemente l´attività di fotografo di Plinio De Martiis che aveva continuato a immortalare quegli "anni originali" - così intitolerà una mostra realizzata nella sua galleria di Castelluccio di Pienza - con la sua Rolleicord 6x6-12 fotogrammi, ritraendo i più grandi personaggi della letteratura e dell´arte, del cinema e del teatro, della vita intellettuale e mondana dell´epoca. Oltre 5000 negativi, oggi parte dell´Archivio De Martiis, conservato dalle figlie Paola e Caterina. "Un fotografo che somigliava a Dustin Hoffman", lo ha definito il giornalista e scrittore Giampiero Mughini, intitolando così un capitolo - dedicato proprio a De Martiis - del suo libro Che belle le ragazze di Via Margutta (Mondadori). Le foto scelte per la mostra "L´arte e La Tartaruga: omaggio a Plinio De Martiis. Da Rauschenberg a Warhol, da Burri a Schifano" sono soprattutto ritratti degli artisti che più hanno lavorato con lui e che più hanno legato il loro nome a quello della Galleria. Tra questi, Twombly, Rauschenberg, De Kooning, Schifano, Giosetta Fioroni, Ceroli, Castellani, Rotella, Leoncillo, Kounellis o straordinari personaggi del mondo della letteratura e dell´arte che a loro volta furono affezionati frequentatori della Galleria, come Ungaretti, Moravia, Penna, Tzara e Duchamp. La Galleria "La Tartaruga" Il grande talento di Plinio De Martiis, la sua attività, ricchissima di straordinarie iniziative e di lungimiranza culturale, non sono stati ancora sufficientemente valorizzati. Il più importante riconoscimento gli era stato tributato nel 2003 da Duccio Trombadori, che in qualità di Presidente della Giuria della 54° edizione del Premio Michetti, gli aveva fatto assegnare il "Premio Michetti alla Carriera". La Galleria "La Tartaruga" di Plinio De Martiis, fondata a Roma nel 1954, fu un luogo determinante per il rinnovamento artistico postbellico in Italia e in Europa, rinnovamento che ebbe, tra metà anni Cinquanta e fine anni Sessanta, la sua punta più avanzata proprio a Roma. Fu infatti a Roma che una comunità d´artisti, già attivi nei decenni precedenti, in singolari posizioni di dissidenza rispetto alle diverse correnti di pittura ufficiale o riconosciuta come tale dal mercato e dalla dinamica delle esposizioni, si confrontò con straordinaria originalità con le generazioni più giovani e con il loro procedere in direzioni diverse e spesso divergenti. Questo confronto, anche conflittualmente dialettico, avvenne in buona parte proprio negli spazi della Galleria "La Tartaruga". Nato a Giulianova (Teramo) nel 1920, Plinio De Martiis lasciò da ragazzino la città natale insieme ai genitori, per andare a vivere a Roma. Fin da ragazzo si appassionò alla fotografia, al cinema e al teatro, frequentando il gruppo del "Teatro dell´Arlecchino", insieme a Franca Valeri, Carlo Mazzarella e Vittorio Caprioli. Aderì ben presto all´antifascismo, e dopo la guerra diventò funzionario del Partito Comunista Italiano. Nel 1954 - suscitando diverse polemiche - si allontanò dal Pci per aprire la mitica galleria d´arte "La Tartaruga". La nascita della Galleria avvenne quasi per caso, in una serata tra amici, nel 1954, quando dentro un cappello - di Mario Mafai - furono messi 5 bigliettini piegati per estrarre a sorte il nome della galleria: fu estratto un bigliettino con su scritto "la Tartaruga". Lo aveva scritto Mino Maccari. Il 25 febbraio del 1954, Plinio De Martiis inaugurò la Galleria d´Arte in Via del Babuino, a pochi passi da Piazza del Popolo, insieme alla moglie, Antonietta Pirandello (nipote di Luigi Pirandello). Gli ispiratori di questa nuova avventura furono Leoncillo, Leonardi, Salvatore Scarpitta, Mario Mafai e Giulio Turcato, artisti italiani già affermati nel panorama nazionale ed internazionale. Oltre alle mostre dedicate a Turcato, a Mafai, a Leoncillo, a Scarpitta, si tennero negli anni ´50 importanti mostre di artisti come Afro e Burri, Fausto Pirandello, Dorazio, Novelli e Perilli, Rotella, Corpora, Consagra, Colla (con la sua prima personale a Roma), Karel Appel e Asger Jorn (entrambi con la loro prima personale a Roma). Tra il ´57 e il ´59, la Galleria "La Tartaruga" lanciò, per prima in Europa, l´arte americana: vi esposero artisti americani come Rauschenberg, De Kooning, Marca-relli (con la sua prima personale a Roma), Kline e Twombly (entrambi con la loro prima personale in Europa), ai quali negli anni ´60 si sarebbero aggiunti anche Sam Francis o Andy Warhol. Gli anni ´60 si aprirono con l´esordio di Kounellis, con la sua prima personale assoluta, nel giugno 1960, e continuarono con Schifano, Giosetta Fioroni, Castellani, Manzoni, Angeli, Festa, Ceroli (con la sua prima personale assoluta nel ´64) e Pascali (con la sua prima personale assoluta nel ´65). Nel 1963 la galleria si trasferì in Piazza del Popolo, e in quell´anno si ebbero qui anche le prime apparizioni di Lombardo, Mambor, Tacchi. Anche Eliseo Mattiacci tenne alla Tartaruga, nel 1967, la sua prima mostra personale. La Galleria "La Tartaruga", era diventata in breve tempo uno dei punti cruciali dell´arte nella "dolce vita" romana. La frequentava anche Duchamp, e vi si potevano incontrare grandi intellettuali e scrittori come Giuseppe Ungaretti, Nanni Balestrini (che vi tenne una mostra di poesia visuale), Tristan Tzara, Alberto Moravia e Sandro Penna. La prima fase della Tartaruga si chiuse nel 1969, lasciando una traccia indelebile nell´arte contemporanea italiana e internazionale. Una delle ultime esposizioni fu un´importante mostra di Giulio Paolini (maggio 1969). La galleria riaprì nel 1970 nella nuova sede di Via Principessa Clotilde. Per tutti gli anni ´70 continuò ad essere un insostituibile laboratorio d´arte, una fucina di sperimentazione in cui esposero per la prima volta le loro opere artisti come Spalletti, Parmiggiani, Agnetti, nonché una vetrina importante per le ricerche della poesia visuale di quegli anni. .  
   
   
MOSTRA: DEL TURCO, DE MARTIIS STRAORDINARIO GALLERISTA  
 
Roma,21 febbraio 2007 - "Una figura di abruzzese illustre, forse il gallerista più importante della sua epoca. Senza dubbio, un pezzo dell´insurrezione dell´arte moderna italiana, e romana in particolare, contro lo strapotere americano". E´ l´istantanea scattata, ieri mattina, a Roma, dal presidente della Regione, Ottaviano Del Turco, in occasione della conferenza stampa, tenutasi nella sede della Regione, per presentare "L´arte e la tartaruga: omaggio a Plinio De Martiis. Da Rauscemberg a Warol, da Burri a Schifano", mostra che sarà ospitata a Pescara, nella galleria civica d´Arte moderna "Vittoria Colonna", in via Gramsci, da sabato 3 marzo al 20 maggio prossimi. Giuliese di nascita, romano d´adozione, fotografo, gallerista, ideatore di importanti eventi culturali, De Martiis, che è scomparso nel 2004, fu il fondatore della mitica galleria "La tartaruga" che rappresentò uno dei principali punti di riferimento della pop art dagli anni ´50 agli anni ´70. "La sua grande intuizione", ha ricordato il presidente Del Turco, "fu quella di aver fatto conoscere l´arte americana in Europa ma di averle contrapposto, contestualmente, artisti italiani di straordinario spessore come Schifano, Ceroli, Angeli, solo per citarne alcuni. Ho avuto la fortuna di conoscere personalmente De Martiis", ha aggiunto Del Turco, "ed anche l´onore di averlo frequentato per un po´, in anni difficili della sua vicenda artistica ed umana. Quando ero Ministro delle Finanze", ha ricordato, "proposi per questo eclettico e geniale personaggio l´assegnazione di un vitalizio ma fui sonoramente sconfitto. L´unico Plinio che, in Consiglio dei Ministri, i miei colleghi mostravano di conoscere era, infatti, lo storico dell´età romana. Mi rifeci, un mese più tardi", ha raccontato il Presidente, "con l� ex pugile Duilio Loi che, evidentemente, godeva di maggiore popolarità". La curatrice della mostra, Silvia Pegoraro, ha sottolineato la divisione dell´allestimento in tre sezioni: quadri, fotografie e cartelloni. Nel primo settore rientrano circa 150 opere, un centinaio delle quali addirittura inedite ed almeno una cinquantina uscite dalle mani dei maggiori artisti che lavorarono con De Martiis: è il caso di Burri, Festa, Kounellis, Rotella, Turcato, Warhol e molti altri. Invece, in relazione alle foto, i 30 scatti che saranno proposti a Pescara sono stati scelti tra i ritratti degli artisti che più hanno lavorato con lui e che maggiormente hanno legato il proprio nome a quello della Galleria, nata nel 1954, a due passi da Piazza del Popolo. Dai "Cartelli della Tartaruga", acquisiti dall´Istituto Nazionale della Grafica, è stata tratta, infine, una selezione di una dozzina di straordinarie opere su carta che De Martiis fece realizzare ad ogni artista che espose da lui utilizzandole come "locandine", nella vetrina della galleria. L´assessore alla Cultura del Comune di Pescara, Adelchi De Collibus, rendendo merito all´intuizione avuta dal Presidente Del Turco, ha ribadito la grande tradizione espositiva legata all´arte moderna della città di Pescara che affonda le radici fin negli anni ´60. Intanto, alle 12 di venerdì 2 marzo, a Pescara, nel museo "Vittoria Colonna" avrà luogo l´anteprima della mostra a beneficio della stampa. Nell´occasione sarà anche istituito un apposito servizio navetta da Roma. .  
   
   
SALVATORE VECA OSPITE DEI “GIOVEDI’ ALLA FONDAZIONE ARNALDO POMODORO”  
 
Milano, 21 febbraio 2007 - Dopo il cinema con Lina Wertmüller ed Enrico Job, la musica con Roberto Vecchioni, Ron e Alfredo Rapetti, il teatro con Moni Ovadia e l’astrofisica con Margherita Hack, sarà la filosofia a essere la protagonista dei “Giovedì alla Fondazione Arnaldo Pomodoro”, un ciclo che ospiterà per tre mesi ogni settimana a Milano, in via Solari, alcuni dei personaggi più autorevoli della cultura italiana. L’ospite del prossimo appuntamento, giovedì 22 febbraio alle ore 21. 00, sarà Salvatore Veca, filosofo, professore ordinario di Filosofia della Politica alla Facoltà di Scienze Politiche dell´Università di Pavia, di cui è preside. Nel corso della serata il filosofo affronterà i grandi nodi della cultura politica attuale, trattando anche le questioni legate al ruolo del filosofo nella società contemporanea e al rapporto tra intellettuali e politica. Salvatore Veca (Roma,1943), ha studiato Filosofia all´Università degli Studi di Milano, dove si è laureato nel 1966 con una tesi in filosofia teoretica, svolta sotto la guida di Enzo Paci e Ludovico Geymonat. Dal 1986 al 1989 è stato professore straordinario di Filosofia della politica presso l´Università di Firenze (Facoltà di Lettere e Filosofia). Dal 1990 è professore ordinario di Filosofia Politica alla Facoltà di Scienze Politiche dell´Università di Pavia, di cui dal 1999 è Preside. Salvatore Veca ha svolto un´intensa attività di consulenza e direzione editoriale. E´ stato condirettore di "Aut Aut" con E. Paci e P. A. Rovatti dal 1971 al 1973. Ha diretto dal 1974 al 1981 la collana “Readings” per l´Università della casa editrice Feltrinelli, di cui è consulente per la saggistica nel campo della filosofia e della teoria politica e sociale. Dal 1977 al 1992 è stato consulente della saggistica de il Saggiatore, di cui ha diretto, con Marco Mondadori, la collana "Theoria". La prima fase della ricerca scientifica è stata dedicata a questioni di teoria della conoscenza e di epistemologia: nel 1969 Veca ha pubblicato il volume Fondazione e modalità in Kant (il Saggiatore) e numerosi articoli su problemi di filosofia della logica, della matematica e della fisica nel pensiero di A. N. Whitehead, G. Frege, E. Cassirer, W. V. O. Quine. Dal 1970 al 1977, il centro di interesse scientifico si è spostato sulle teorie di Marx in rapporto alle scienze economiche, sociali e politiche, delineando una seconda fase di ricerca i cui esiti sono formulati soprattutto nei volumi Marx e la critica dell´economia politica (il Saggiatore, 1973) e Saggio sul programma scientifico di Marx (il Saggiatore, 1977). Dal 1978 in avanti, Veca si è impegnato in un programma di ricerca nell´ambito della filosofia e della teoria politica nettamente influenzato dalla prospettiva, dal metodo analitico e dalla tradizione della teoria normativa della politica di origine anglosassone, non estranea a alcune tradizioni importanti, anche se minoritarie, della filosofia politica italiana. Dopo il libro Le mosse della ragione (il Saggiatore, 1980) e gli articoli per l´Enciclopedia Einaudi Politica e Rivoluzione (1980-81), ha introdotto, nella cultura filosofica italiana, la discussione sulle teorie della giustizia distributiva con il volume La società giusta (il Saggiatore, 1982) e ha elaborato e sviluppato la sua prospettiva teorica in Questioni di giustizia (Pratiche, 1985) e Una filosofia pubblica (Feltrinelli, 1986). Nel 1988 ha dedicato un volume di alta divulgazione, L´altruismo e la morale (Garzanti, 1988), scritto con Francesco Alberoni, agli esiti di questa fase della sua ricerca. Gli sviluppi successivi della sua riflessione, orientata al problema dei rapporti fra teoria normativa e teoria descrittiva della politica e centrata sulla questione del pluralismo come fatto e come valore per la teoria democratica, sono contenuti nel saggio Libertà e eguaglianza. Una prospettiva filosofica, in Progetto Ottantanove (il Saggiatore, 1989), scritto con Alberto Martinelli e Michele Salvati; in Etica e politica (Garzanti, 1989) e, in particolare, in Cittadinanza. Riflessioni filosofiche sull´idea di emancipazione (Feltrinelli, 1990) e Questioni di giustizia. Corso di filosofia politica (Einaudi, 1991). Dal 1991 al 1996 Veca ha lavorato alla stesura di tre meditazioni filosofiche intorno a questioni di verità, giustizia e identità in cui ha esteso la gamma dei suoi interessi teorici rispetto ai lavori degli anni Ottanta. Sviluppando una serie di idee originariamente presentate in Questioni di vita e conversazioni filosofiche (Rizzoli, 1991), gli esiti di questa ricerca sono contenuti nel libro Dell´incertezza (Feltrinelli, 1997). Nel 1997 ha pubblicato, con Sebastiano Maffettone, l´antologia L´idea di giustizia da Platone a Rawls (Laterza). Nel 1998 è uscita una raccolta di saggi di filosofia sociale e politica, Della lealtà civile (Feltrinelli) e un libro dedicato alla interpretazione della teoria politica normativa di fine secolo, La filosofia politica, (Laterza). Nel 2001 ha pubblicato La penultima parola e altri enigmi. Questioni di filosofia, (Laterza), in cui sono riformulati e approfonditi alcuni esiti di Dell´incertezza. Nel 2002 è uscito La bellezza e gli oppressi. Dieci lezioni sull´idea di giustizia, (Feltrinelli), in cui sono presentate le idee fondamentali per una teoria della giustizia internazionale. Nel 2004 ha presentato la sua prospettiva filosofica in un libro di dialoghi con sua nipote Camilla Il giardino delle idee. Quattro passi nel mondo della filosofia (Frassinelli). Nel 2005 ha pubblicato La priorità del male e l´offerta filosofica (Feltrinelli), in cui ha sviluppato e approfondito le questioni di una teoria della giustizia globale e messo a fuoco, fra l´altro, le connessioni fra l´offerta di filosofia politica e le circostanze e i soggetti di politica. .  
   
   
GOLF - I MIGLIORI GIOCATORI DEL MONDO ALL´ACCENTURE MATCH PLAY TIGER WOODS CERCA L´OTTAVA VITTORIA CONSECUTIVA NEL TOUR  
 
Milano, 21 febbraio 2007 - Quasi tutti i migliori giocatori del mondo partecipano all´Accenture Match Play Championship (21-25 febbraio), il primo dei quattro tornei stagionali del World Golf Championship in programma al Gallery Golf Club di Tucson, in Arizona, con un montepremi di ben otto milioni di dollari. In campo 64 contendenti che si affrontano con formula a eliminazione diretta in una gara che entra nel calendario di tutti i maggiori tour. Tiger Woods prova a conquistare l´ottavo titolo consecutivo nel circuito americano, nel tentativo di avvicinarsi ancora di più al record stabilito nel 1945 da Byron Nelson con 11 vittorie di fila in una stagione in cui si impose per 18 volte, primato probabilmente destinato a rimanere imbattuto. E il tabellone sembra voler dare una mano al numero uno mondiale. Diviso in quattro parti di 16 giocatori, Woods, che nel primo turno affronterà J. J. Henry, non ha inseriti nel suo bracket (dedicato a Bobby Jones) giocatori di prima fascia, ma i più pericolosi sembrano essere Rory Sabbatini ed Henrik Stenson, anche se nei confronti match play spesso i valori assoluti contano un po´ meno. In sostanza potrebbe arrivare fino in semifinale trovando sempre avversari abbordabili. Diverso il discorso negli altri tre "bracket". In quello denominato "Gary Player" vi sono Jim Furyk (che esordirà contro Brett Quigley), Davis Love Iii e David Toms, che si troveranno di fronte nel secondo turno se elimineranno rispettivamente Ben Curtis e Arron Oberholser, e Vijay Singh che incontrerà John Rollins). Nel "Ben Hogan" Phil Mickelson, se avrà ragione di Richard Green, potrebbe poi affrontare di seguito Michael Campbell e Sergio Garcia con la prospettiva di trovare nei quarti uno tra Ernie Els e Chris Dimarco. Nel "San Snead", infine, i giocatori più rappresentativi sono Adam Scott (primo turno contro Shaun Micheel), Mike Weir e Paul Casey, subito di fronte, Colin Montgomerie (alle prese con Johan Edfors), Retief Goosen (avversario Scott Verplank) e il campione uscente Geoff Ogilvy (esordio contro Steve Stricker). Ogni "bracket" esprimerà uno dei quattro semifinalisti: i vincitori disputeranno domenica 25 febbraio la finale, e i perdenti si batteranno per il terzo posto. Quanto a Woods ha un feeling particolare con i tornei del Wgc: dalla loro istituzione nel 1999 ne ha vinti ben 13 su 29 complessivamente disputati: cinque allori dell’American Express, altrettanti nel Bridgestone Invitational (ex Nec Invitational), due nell’Accenture Match Play, e uno nella World Cup (insieme a David Duval). E’ l’unico ad aver conseguito lo “slam” e nella graduatoria dei plurivincitori c’è solo un altro nome, quello dell’irlandese Darren Clarke con due titoli. Gli Azzurri Per Il "Quadrangolare Boys" Al Parco Di Roma - Il Golf Club Parco di Roma ospiterà dall´8 al 10 marzo il "Quadrangolare Boys" con la partecipazione delle selezioni di Italia, Francia, Svezia e Scozia. La squadra azzurra, in buona parte rinnovata, sarà composta da Andrea Chiapuzzo, Valentino Dall´arche, Gabriele Heinrich, Matteo Manassero, Niccolò Quintarelli e Cristiano Terragni. Capitano non giocatore Alberto Campanile, allenatori Alberto Binaghi e Roberto Zappa. .  
   
   
APERTE LE ISCRIZIONI PER LA MARATONA DI NEW YORK 2007 L´ATTESA PER AGGIUDICARSI IL PETTORALE PER LA PROSSIMA MARATONA DI NEW YORK È FINITA!  
 
 Milano, 21 febbraio 2007 - Il Nyc-site. Com, in collaborazione con Eis, informa che sono da oggi disponibili sul proprio sito web tutte le informazioni per partecipare alla prossima edizione della Maratona di New York che si correrà il prossimo 4 novembre 2007. Sul sito si potrà scaricare il programma di viaggio che dall´Italia vi porterà direttamente sulla linea di partenza del Ponte di Verrazzano per partecipare e vivere l´emozione della Maratona di New York. .  
   
   
VELA: A VENEZIA LA 1A REGATA TROFEO CROCE ROSSA ITALIANA  
 
Venezia, 21 febbraio 2007 – In occasione del Salone Nautico Internazionale di Venezia si disputerà una regata molto speciale, la prima edizione del Trofeo Croce Rossa Italiana, una sfida dedicata dagli amanti del mare alla Cri, in un contesto eccezionale, la città di Venezia. La sfida, il cui ricavato verrà devoluto alla Croce Rossa Italiana come sostegno alle proprie attività assistenziali-istituzionali verrà disputata il prossimo 18 marzo 2007 e vedrà coinvolti 10 equipaggi a bordo di imbarcazioni Giro 34 messe a disposizione da Cino Ricci e personalizzate con il notissimo logo Cri. Il campo di regata è particolarmente suggestivo con partenza, alle ore 14. 00 dalla sede del Salone Nautico Internazionale di Venezia e percorso lungo il Canale della Giudecca per poi fare ritorno al Salone dopo aver girato la boa posizionata nel bacino di S. Marco. Le immagini della regata saranno trasmesse su maxischermo nelle aree del Salone. Durante il Salone Nautico Internazionale di Venezia non mancheranno i consueti appuntamenti con il parallelo a vela Airam Cup disputato con gli Snipe (18 marzo) e gli Ufo 28 (24/25 marzo) e la sfida , sempre in parallelo, Interforze A Vela tra le polizie che verrà disputata con le imbarcazioni Elan 34 messi a disposizione da Adria ship di Grado nei giorni 22-23-24 marzo . Novità di quest’anno saranno la Regata Padri e Figli il 19 marzo, in occasione della tradizionale Festa del Papà e il Trofeo Porti Alto Adriatico promossa dall’Autorità Portuale veneziana, una bellissima sfida che si disputerà sul percorso Trieste, Ravenna e Venezia con tre imbarcazioni Vor60, il 25 marzo: gli skipper saranno Giorgio “Dodo” Gorla per Venezia, Guglielmo Danelon per Trieste e Matteo Simoncelli per Ravenna. .  
   
   
IMPERIA - LA 35° COMBINATA VELA-SCI PRONTA AL VIA ANCHE I NON VEDENTI IN GARA  
 
Imperia, 21 febbraio 2007 - Sono trascorsi 35 anni da quando, nel 1973, al Direttivo dell´allora Circolo Motovelico Imperiese (uno dei circoli con più storia del panorama nautico italiano, costituito nel 1946) nasceva l´idea di dar vita ad una "Combinata vela-sci" tra Imperia e Monesi. La manifestazione, nata in sordina, ha visto aumentare di anno in anno gli sportivi e gli amanti della vela e dello sci fino ad arrivare, con il neo Yacht Club Imperia (sodalizio nato nel 2006 dall´unione di Circolo Velico Imperiese, Lega Navale e Yacht Club Porto Maurizio) alla cifra record di 70 imbarcazioni iscritte. Un’interessante novità riguarda l’edizione 2007: quest´anno la manifestazione è aperta anche agli atleti non vedenti che veleggeranno sulle imbarcazioni Meteor Monotipo messe a disposizione dall’Unione Italiana Ciechi allo Yacht Club Imperia; confermata la presenza di circa 10 equipaggi tra i quali spiccano il Campione Europeo Luigi "Gigi" Bertanza e la Campionessa olimpica Silvia Parente. La prima fase della combinata, vale a dire lo slalom gigante in due manche, si disputerà venerdì 23 febbraio sulle nevi del comprensorio sciistico di Limone Piemonte (quota 1400), mentre le regate veliche inizieranno sabato 24 febbraio nel bacino di Porto Maurizio per concludersi domenica 25 con le premiazioni finali. Sono attesi per l’evento i velisti delle classi 470 - 420 - Laser S. - Laser Radiale - Laser 4. 7 - L’equipe, provenienti dai maggiori circoli velici italiani e stranieri. Di rilevanza, nella classe 420, la partecipazione dell’equipaggio Cattaneo-cattaneo di Albenga, reduce dai mondiali svoltisi il mese scorso in Nuova Zelanda. Lo Yacht Club Imperia schiererà i suoi migliori atleti: nella classe 420 gli equipaggi Amoretti–lajolo, Rivera-bonaldo (vice campioni europei 2005 e 2006 classe L’equipe) e nella classe L’equipe Laiolo-berio, Arimondo-dal Piaz, tutti appartenenti ai gruppi giovanili nazionali della Federazione italiana Vela. Sarà premiato il vincitore assoluto ed il primo di ciascuna classe della Combinata, ed i primi tre classificati di ogni classe per le regate (qualora gli iscritti alla classe siano almeno 8). Imperia ospiterà il 23 febbraio anche il raduno interzonale della classe 420 con il tecnico federale prof. Claudio Bolens. La 35° Combinata Vela-sci riconferma i suoi preziosi partner che, con i loro prodotti, contribuiscono ancora una volta alla buona riuscita dell´evento: Agnesi, Linea Mediterranea-f. Lli Carli, Latte Alberti, Isnardi, Bagni Oneglio e Tipolitografia Arti. L’iniziativa è resa possibile grazie alla collaborazione tecnica della Porto di Imperia Spa e della Capitaneria di Porto di Imperia-guardia Costiera. La Combinata Vela Sci, per la prima volta inserita nel calendario della Festa di Primavera 2007, è patrocinata da Provincia di Imperia, Comune di Imperia, Azienda Speciale Camera di Commercio di Imperia, Federazione Italiana Vela, Coni, con la collaborazione di Limone Funivie Spa –Riserva Bianca. Ente Promotore Regione Liguria - Assessorato allo Sport. Programma 35° Combinata Vela-sci- Venerdì 23 febbraio: Limone Piemonte - Riserva Bianca, quota 1400; Ore 9. 00 apertura segreteria, iscrizioni e consegna pettorali; Ore 10. 00 inizio 1° manche slalom gigante. Imperia - raduno interzonale per la classe 420 diretto dal tecnico nazionale prof. Claudio Bolens. Sabato 24 febbraio Imperia P. M. Calata Anselmi Borgo Marina: Ore 9. 00 apertura segreteria, iscrizioni; Ore 10. 00 partenza regata (1° prova) - 2° prova a seguire. Domenica 25 febbraio Imperia P. M. Calata Anselmi Borgo Marina: Ore 9. 00 Partenza regata (3° prova), a seguire eventuale recupero; Ore 16. 30 Premiazioni. .  
   
   
IN PIEMONTE GLI ITALIANI DI PARAPENDIO  
 
Milano, 21 febbraio 2007 - Dal 9 all´11 marzo si disputerà il Campionato Italiano Parapendio classe standard, riservato a piloti che volano con vele base, rigorosamente di serie. Lo scopo del campionato è di avvicinare piloti esordienti a piloti già esperti, per consentire una crescita qualitativa e quantitativa del movimento agonistico del parapendio che da sempre ci regala grandi soddisfazioni. L´italia conta oggi il campione europeo in carica, Luca Donini, ed è al secondo posto nella classifica mondiale. Il numero massimo di piloti ammessi alla gara è di 120. L´organizzazione fa capo all´Associazione Sportiva "Vol au Vent" della Val Pellice, che gestisce l´attività di volo libero anche a Bagnolo Piemonte (Cuneo), con l´atterraggio di via Maddalena ed i decolli di Montoso e Rucas. Da quest´ultimo, posto a quota 1580 m presso le antenne televisive, decolleranno i piloti verso le 12,30 di ogni giorno di gara. La competizione interesserà i cieli delle province di Torino e Cuneo, con tutti i comuni circostanti Bagnolo Piemonte. L´atterraggio generalmente sarà a Bagnolo, dove sarà posta la linea del traguardo virtuale al termine di percorsi che potrebbero allungarsi per decine di chilometri, condizioni meteo permettendo. Nelle gare di volo libero, in deltaplano o parapendio, i piloti devono completare un percorso contrassegnato da punti salienti del territorio, detti "boe", e confermarne l´aggiramento tramite registrazione Gps che ogni pilota porta con sè. Vince chi impiega minor tempo, proprio come in una regata velica. L´accumulo di punti per ogni giornata di gara forma la classifica finale. Questi mezzi, privi di motore, si sostengono sfruttando le correnti ascensionali d´aria calda; in mano a piloti addestrati in apposite scuole possono percorrere lunghi tragitti, come nel caso del record mondiale di deltaplano stabilito in ben 700 km o quello europeo di parapendio che si attesta a 305 km. .