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Notiziario Marketpress di Mercoledì 27 Maggio 2009
SCUOLA ESTIVA INTERNAZIONALE DI COMUNICAZIONE E GIORNALISMO SCIENTIFICO  
 
Erice, 27 maggio 2009 - Dal 6 al 9 luglio la Fondazione e Centro di Cultura Scientifica "Ettore Majorana" organizza a Erice (Sicilia) una scuola estiva internazionale di comunicazione e giornalismo scientifico. Sulla base di conferenze, sessioni pratiche e altre attività, la scuola affronterà un tema specifico e altri argomenti attraverso la partecipazione di esperti internazionali nel campo della scienza, del giornalismo e della comunicazione. Il tema centrale del 2009 è l´energia. Indirizzato soprattutto a giovani giornalisti, il corso è anche adatto ad altri interessati nella comunicazione della scienza al pubblico, come ad esempio i giovani ricercatori. Lo scopo è di introdurre le principali difficoltà del campo alla nuova generazione di comunicatori della scienza e di scienziati, incoraggiandoli a sviluppare nuovi strumenti e strategie. Per maggiori informazioni, visitare: http://pcaen1. Ing2. Uniroma1. It/schooljournalismerice/ .  
   
   
MORO, FIDUCIARIO DI REDAZIONE DELL´UFFICIO STAMPA REGIONE SARDEGNA  
 
Cagliari, 27 Maggio 2009 - Ieri mattina, nella redazione dell´ufficio stampa della Regione, si sono svolte le elezioni per la scelta del fiduciario di redazione. L´assemblea dei giornalisti ha eletto all´unanimità Celestino Moro, giornalista professionista, affidandogli il formale mandato di compiere tutte le necessarie e opportune azioni tese alla tutela della professionalità dei giornalisti che operano presso la struttura guidata da Valerio Vargiu, rivendicando, in primo luogo, per i giornalisti che vi operano il riconoscimento del contratto collettivo giornalistico Fnsi. .  
   
   
FATTURATI DELL’OSSERVATORIO FCP-ASSORADIO DEL PERIODO GENNAIO-APRILE 2009 RAFFRONTATI AL GENNAIO-APRILE 2008.  
 
Milano, 27 maggio 2009  -  L´osservatorio Fcp-assoradio ha raccolto i dati relativi all´andamento del fatturato: l´andamento progressivo del periodo gennaio-aprile 2009 rispetto all´uguale periodo del 2008 ha segnato un calo del -19%, con un volume totale di Euro 108. 485. 000. Il singolo mese di aprile 2009 confrontato con aprile 2008, ha registrato una diminuzione di fatturato del -17%. I valori di fatturato suddetti sono nettissimi (al netto anche dello sconto d´agenzia). Alessandro Buda Presidente di Fcp-assoradio: Il valore di aprile deve essere unito a quello di marzo, valutando l’andamento bimestrale (la settimana pasquale è stata in marzo nel 2008 e in aprile nel 2009), il secondo bimestre riduce il trend negativo del primo, confermando il miglioramento degli investimenti sul mezzo radio. .  
   
   
CINEMA - PUPI AVATI CELEBRATO DALLA REGIONE EMILIA-ROMAGNA DURANTE UNA SERATA OMAGGIO PER I QUARANT´ANNI DI CARRIERA ED I QUARANTA CIAK. IN SALA PROTAGONISTI DEL SUO CINEMA TRA CUI GIANNI CAVINA, LINO CAPOLICCHIO, CHRISTIAN DE SICA, VANESSA INCONTRADA, BOB MESSINI, LAURA MORANTE, SIDNE ROME, LUCA ZINGARETTI. LA PREMIAZIONE DI VASCO ERRANI  
 
Bologna, 27 maggio 2009 – Profumo di grande cinema, l’ altro ieri sera al teatro Medica di Bologna, dove Bologna e la Regione Emilia-romagna hanno celebrato i 40 anni di professione ed il quarantesimo ciak di Pupi Avati. Sul tappeto rosso del Medica sono sfilati ricordi, testimonianze, immagini, attori che con Pupi e suo fratello Antonio hanno condiviso momenti brevi e lunghi di una vita artistica a tratti difficile, come ha sottolineato lo stesso regista, ma sempre ricca di riconoscimenti da parte di un pubblico che in Avati vede ormai un genere. Il documentario Sotto una grande silhouette di Avati vagamente hitchcockiana, Giorgio Comaschi ha condotto in maniera frizzante la serata, aperta da una sapiente prolusione di Gian Luca Farinelli, direttore della Cineteca di Bologna, che ha presentato il film “I luoghi immaginati. L’emilia-romagna nel cinema di Pupi Avati”, documentario prodotto dalla Regione e firmato dal regista Riccardo Marchesini. Una sessantina di minuti sulle tracce delle location che hanno tracciato l’opera di Avati sin dagli esordi più compiuti, a partire da quel “La mazurka del barone, della santa e del fico fiorone” che con le ambientazioni nella bassa bolognese segnò quello che sarebbe stato un tratto distintivo di tutta la produzione avatiana: l’indissolubile legame dell’autore con la propria terra di origine. “Un quinto di tutta la produzione cinematografica qui girata è firmata da Pupi Avati”, ha efficacemente sintetizzato Farinelli, seguito a ruota dallo stesso regista che sul palco del Medica ha sottolineato: “Le cose che ti succedono nei primi 30 anni ti marchiano per tutta la vita”. Quindi in primo piano, per tutta la serata, sullo schermo dei ricordi sono scivolate la Bologna dei tanti ciak (compreso quello in attuale lavorazione, “Il figlio più piccolo”, con Nicola Nocella e Maurizio Battista), la Minerbio del cult-horror “La casa dalle finestre che ridono”, la Milano Marittima dell’inquietante “Zeder”, il delta del Po, lo straordinario Appennino bolognese di “Una gita scolastica”. Le testimonianze E poi ancora i ricordi di Antonio Avati e gli spassosi aneddoti di Pupi, vero entertainer (spassosi i ricordi degli esordi con i dimenticati “Balsamus” e “Thomas”) ma anche maestro di sensibilità, come è stato ricordato dai suoi attori che si sono succeduti nei commenti dalla platea. “Sono stato un buon centrocampista nella squadra Pupi – ha detto Gianni Cavina, oltre una ventina di film col regista -, che ha corso molto e qualche volta ha anche fatto gol”. “Pupi – ha commentato Lino Capolicchio – è un mago che tende a stupirti e che a volte stupisce anche sé stesso”. “A 20 anni Pupi ha cambiato la mia vita”, ha detto Vanessa Incontrada riferendosi all’impegno ne “Il cuore altrove” con Neri Marcorè. “Nel mio primo film con lui mi ha chiesto di non essere bella – ha scherzato Laura Morante -, nel secondo di non essere intelligente: ho paura di cosa mi chiederà in futuro”. Luca Zingaretti ha posto l’accento sul fatto che “con Pupi un attore può lasciarsi andare, concentrandosi sul proprio ruolo, perché sa che c’è qualcuno che lo ripesca nel caso andasse fuori dalle righe”. Un elemento emerso anche dalla testimonianza di Sidne Rome (“Pupi ha uno stile che non tradisce mai”), mentre Christian De Sica ha affermato che “Pupi mi ricorda molto mio padre, per la sua capacità di essere diretto, la mancanza di sovrastrutture”. E poi ancora testimonianze di Bob Messini, di Davide Celli, Pierpaolo Zizzi, Carla Astolfi. La premiazione “Questo omaggio mi ha fatto piangere”, ha poi confessato Pupi, prima di essere applaudito con una standing ovation e premiato dal presidente della Regione Vasco Errani, presente al Medica insieme all’assessore alla Cultura Alberto Ronchi, alla presidente dell’Assemblea legislativa Monica Donini ed altri rappresentanti delle istituzioni. “Pupi Avati ha qui le sue origini – ha commentato Errani -, ed ha saputo raccontare, interpretare questa terra da tanti punti di vista, dimostrando quanto siano importanti le proprie radici: questo è un elemento importantissimo, particolarmente in questi tempi. Penso che il riconoscimento che noi oggi attribuiamo al maestro sia più che meritato e ad esso voglio aggiungere un grazie da parte dell’Emilia-romagna”. .  
   
   
IL LIBRO DEI CARATTERI CINESI DI ANTONIO CIANCI  
 
Novara, 27 maggio 2009 - Ogni carattere cinese nasconde un segreto affascinante. Gli studiosi raggruppano i caratteri cinesi in sei famiglie, tra cui gli ideogrammi (che rappresentano in forma simbolica un concetto) e i pittogrammi (che descrivono in forma grafica la realtà). La composizione del carattere segue regole ben precise, evidenziate graficamente nel volume: si parte da sinistra in alto e si prosegue verso destra in basso, scrivendo prima le parti esterne, tutto entro una superficie quadrata. L’opera è suddivisa nei seguenti capitoli: Persona, Natura, Spazio, Attività dell’uomo, Corpo e Alimentazione, Casa e Ospitalità, Numeri e Colori. Questo volume illustra l’evoluzione di ciascun carattere allenando la memoria visiva a ricordare la “danza dei tratti”. Questo libro va sfogliato casualmente, in modo da soffermare l’attenzione su uno o più caratteri alla volta. Leggendo e rileggendo, in poco tempo si imparerà a riconoscere gli elementi costitutivi dei diversi caratteri, velocizzando la propria capacità di apprendimento. I caratteri sono raggruppati secondo una difficoltà progressiva. Antonio Cianci, ingegnere, è un esperto di processi innovativi. Consulente del Ministro dell’Innovazione e delle tecnologie dal 2001 al 2006, è attualmente amministratore delegato di Keypeople, società di consulenza specializzata nella realizzazione di progetti di cambiamento organizzativo e innovazione dei processi. Esperto di storia e cultura cinese, ha scritto il libro “Investire in Cina” per Rubettino Editore. Per De Agostini ha già pubblicato con enorme successo Eureka! 100 inventori + 100 invenzioni che ci hanno cambiato la vita. De Agostini Novara, Il libro dei caratteri Cinesi di Antonio Cianci Pagg. 336 Prezzo: € 12,00 .  
   
   
DE FERRARI EDITORE AL FESTIVAL ANDERSEN  
 
Genova, 27 maggio 2009 - La casa editrice De Ferrari partecipa alla 12° edizione del Festival Andersen, la rassegna internazionale di spettacolo per luoghi pubblici che da 12 anni accompagna il Premio H. C. Andersen – Baia delle Favole per fiabe inedite, giunto alla sua quarantaduesima edizione. Oltre 100 appuntamenti, tutti gratuiti, con autori, narratori, performer, musicisti e cantastorie provenienti dall’Italia e dal mondo che invaderanno le piazze e le spiagge di Sestri Levante per quattro giorni e quattro notti. Domenica 31 maggio infatti, alle ore 18. 00, presso il Terrazzo del Fico (Convento dell’Annunziata) Tiziana Albertini Cassinis narrerà al pubblico il suo nuovo libro: Jack e la storia dei tubi (De Ferrari Editore, € 15) Il libro, dedicato ai bambini, ma adatto a un pubblico di ogni età, si apre in una magnifica mattina di primavera, in cui, per il nostro piccolo protagonista Jack, inizia l’avventura, con la scoperta di un bivio. Che esiste davvero, proprio sul Monte di Portofino, ma che rappresenta anche il bivio fra la vita quotidiana e quella straordinaria. È la strada di un’iniziazione avventurosa, dove il confine fra realtà e fantasia è così labile che i veri, meravigliosi abitanti del Monte convivono con esseri prodigiosi, fatti della stessa sostanza dei sogni: orchetti e scappa orchetti, gnomi, folletti, elettrini. Jack cammina lungo un percorso a ostacoli dove impara ad affrontare la paura, la fatica e il pericolo con l’ironia disincantata dei ragazzini. I colpi di scena sono all’uscita di ogni galleria, coinvolgenti come solo certe storie fantastiche sanno essere, tanto da portare all’immedesimazione del lettore, come Corrado Sinigaglia, Docente di Filosofia della Scienza all´Università degli Studi di Milano, che, nella sua bella prefazione al libro, afferma: “Insieme con Jack sono precipitato, mi sono divertito, ho riso, mi sono spaventato, sono caduto, mi sono rialzato, mi sono perso nei vari labirinti, ho sognato di una biblioteca senza limiti di spazio e di tempo, sono finito in un campo di calcio sotto un serrato lancio di monetine e barattoli, e infine ho trangugiato il filtro magico che doveva riportarmi a casa”. Perché in Jack e la storie dei tubi, ogni prova ne nasconde un’altra, e Jack passerà attraverso ogni genere di trappola e sortilegio prima di trovare il proprio codice di comprensione del mondo, in un viaggio dove chi arriva al traguardo non è lo stesso di chi è partito. Chiuso il libro, il sogno continua nella vita. Tiziana Albertini Cassinis, autrice di inchieste giornalistiche e di reportage dall’estero, per i tipi De Ferrari ha pubblicato nel 1996 “Il segreto di Anna e Marco”, libro intervista sull’Aids. .  
   
   
I FUNGHI MEDICINALI PER VIVERE A LUNGO IN PERFETTA SALUTE DI VALENTINA BIANCHI  
 
Torino, 27 maggio 2009 - Utilizzati da millenni nella medicina orientale, in particolare in quella tradizionale cinese, i funghi hanno visto riconosciute le loro proprietà anche da recenti studi scientifici. Non solo presentano un eccezionale valore nutritivo, legato alla presenza di amminoacidi essenziali, vitamine e minerali nel substrato di crescita, ma hanno molti benefici effetti sulla salute del nostro organismo: rinforzano il sistema immunitario, regolano la glicemia e il colesterolo, inibiscono lo sviluppo dei tumori e curano i disturbi cardiocircolatori e neurologici. Si può scoprire quindi come alcuni comuni funghi mangerecci possano essere di aiuto nella prevenzione e nella cura di malattie oggi sempre più frequenti: ad esempio le malattie metaboliche (il diabete) e immunitarie (le infezioni virali). Nelle pagine di questo libro il lettore troverà esposte in maniera chiara e approfondita caratteristiche e qualità dei principali funghi medicinali e anche utili consigli per la loro raccolta e conservazione. Ad arricchire il volume le esclusive ricette a base di funghi di un grande chef italiano, Gianni Battistella, pensate per combinarsi perfettamente con una dieta equilibrata e naturale. Valentina Bianchi, naturopata, diplomata presso l’Istituto Rudy Lanza, lavora utilizzando terapie naturali, in particolare nel campo della floriterapia, della fitoterapia e dell’alimentazione. L’istituto Rudy Lanza da ormai circa 30 anni si occupa della formazione professionale di operatori in Naturopatia e in Discipline Bio-naturali nelle diverse sedi dislocate nelle città di Torino, Milano, Padova, Bologna, Roma. Nella sede centrale a Luserna S. Giovanni, in Val Pellice, provincia di Torino, ai confini con la Francia, si sono formate e diffuse metodologie e pratiche che hanno permesso alle Discipline Bio-naturali di diffondersi in tutta Italia. Lì è nata la prima Scuola di Agopuntura in terra italiana e sono stati redatti i primi testi, a firma di Ulderico e Rudy Lanza. In seguito è stato fondata la Luina - Libera Università Italiana di Naturopatia Applicata e quindi L’istituto Rudy Lanza. L’istituto, grazie alla professionalità e alla serietà didattica, è la prima scuola di Naturopatia italiana ad aver ottenuto il prestigioso certificato di qualità nella formazione Uni e Iso 9001 e a essere accreditato al Ministero della Salute quale ente organizzatore di corsi Ecm (Educazione continua del Ministero della Salute). L’istituto si colloca come unica scuola, a livello nazionale, in grado di fornire un programma completo, svolto con supporti tecnici moderni in grado di garantire un apprendimento attivo e multidisciplinare. Www. Naturopatia. It Edizioni L’età dell’Acquario Torino Pagine 272 / 16,00 euro . .  
   
   
DE FERRARI EDITORE ALLA FIERA DEL LIBRO DI IMPERIA DA SABATO 30 MAGGIO A MARTEDÌ 2 GIUGNO  
 
Genova, 27 maggio 2009 Da sabato 30 maggio a martedì 2 giugno la Casa Editrice De Ferrari parteciperà alla 8° edi-zione della Fiera del Libro di Imperia insieme a un nutrito gruppo di case editrici e librerie provenienti da tutta Italia. La manifestazione propone anche un fitto calendario di appunta-menti e incontri letterari con autori locali e di fama nazionale. In particolare - nell´ambito delle giornate culturali imperiosi - la De Ferrari Editore sarà presente con tutte le novità del momento e con tre presentazioni. - Sabato 30 maggio alle ore 11, in Piazza Serra – Isola Mediterranea, Maria Teresa Verda Scajola sarà intervistata da Nico Orengo a proposito del volume “Mete d´Autore a Ventimiglia”. (De Ferrari Editore, €32). Parteciperà il Sindaco di Ventimiglia Gaetano Scullino Un libro che fotografa la ricca storia di Ventimiglia. Un’indagine storica accurata, realizzata da nomi d’eccezione che da sempre si sono distinti nel campo della ricerca e dello studio della storia locale. “Mete d’Autore a Ventimiglia”, (De Ferrari Editore, €32) è stato promosso dall’assessorato alla cultura della Città di Ventimiglia per focalizzare l’attenzione sugli elementi che contraddistinguono questa affascinante città, bi-nomio armonioso tra mare e costa, tra patrimonio storico e cultura, tra bellezza naturale e architettonica. A curare questo pregevole libro di oltre 300 pagine, tutte a colori, è stata Maria Teresa Verda Scajola, che si è avvalsa del coordinamento scientifico di Daniela Gandolfi (dell’Istituto Internazionale di Studi Liguri) e delle pregevoli illustrazioni fotografiche di Saverio Chiappalone. All’interno del volume contributi di alcune fra le più importanti figure del mondo culturale ligure delineano i punti più significativi della città, disegnando le tracce che il passato ha lasciato sul territorio di confine. Ventimiglia ha significato e significa tuttora moltissimo: non soltanto il biglietto da visita dell’Italia ma il crocevia di tanti percorsi storici, culturali e sociali nel corso dei secoli. - Domenica 31 maggio alle ore 19, nel Bar Le Palme di Via Xx Settembre Bianca Maria Gandolfo insieme alle autrici Franca Anfossi Inzaghi e Daniela Zago Novaro presenterà il libro “Angiolo Silvio Novaro vita di un poeta” (De Ferrari Editore, €24). A 70 anni dalla morte del grande poeta imperiese, un volume dedicato alla figura di Angiolo Silvio Novaro, per raccontare l’uomo e la sua famiglia. Un autore che tutti ricordano per certe sue celebri poesie, raccolte in quello scrigno letterario che è il “Cestello”, a partire dalla famosissima “Che dice la pioggerellina di marzo?”, presen-te sui sussidiari italiani di generazioni e generazioni di studenti. Ma la sua figura naturalmente non si esaurisce qui e il merito del libro è proprio quello di aggiungere insoliti spezzoni di vita alla biografia dello scrittore impe-riese. Come scrive Giuseppe Conte nella sua prefazione: “Questo libro che i lettori si apprestano a leggere, pur essendo dedicato a uno scrittore celeberrimo nella prima metà del secolo scorso, non è un saggio di critica let-teraria. Forse però è di più. E’ un libro di memorie familiari scritto in presa diretta, con freschezza, vicinanza e passione. E’ come se al lettore fosse consentito non solo di accedere alla villa tra gli ulivi e i pitosfori, ma anche di aprire il cassetto di qualche vecchia scrivania da cui vengano fuori all’improvviso lettere consuma-te, fotografie ingiallite, documenti dimenticati, con i loro profumi di passato, con la loro struggente ma vitale malinconia. ” Il volume presenta immagini inedite tratte dell’immenso archivio fotografico di casa Novaro. - Martedì 2 giugno alle ore 11, all’Oasi del Gusto di Via Xx Settembre Tiziano Mannoni presenterà “Strade di Liguria, un patrimonio da scoprire” (De Ferrari Editore, €34) Volume ricco di foto e di testi, ai quali hanno partecipato diversi studiosi (Lorenzo Ansaldo, Erminia Airenti, Daniele Calcagno, Marina Cavana, Fulvio Cervini, Giovanni Coccoluto, Marzia Dentone, Daniela Gandol-fi, Alessandro Giacobbe, Ilaria Lanata, Tiziano Mannoni, Francesco Mazzino, Matteo Scios, Eliana M. Vecchi) coordinati dal curatore Tiziano Mannoni e con contributi fotografici di Davide Marcesini. Dall’organizzazione territoriale ai tempi della gens ligure all’innovativa concezione romana dell’impianto viario, l’opera presenta un ampio e articolato percorso, arricchito da un prezioso apparato iconografico, alla scoperta delle antiche strade che si snodano orizzontalmente lungo la costa, seguendo la direttrice dell’Aurelia, e verticalmente attraverso gli assi di collegamento tra mare, campagne e rilievi. Un patrimonio complesso ed esteso in tutta la regione, fortemente condizionata dalla singolare geomorfologia nell’evolversi dell’impianto stradale, dai primi sentieri percorsi dal viaggiatore, alle tortuose mulattiere battute dal passaggio del bestiame, alle vie lastricate e carrabili, fino alle grandi arterie di percorrenza. .  
   
   
FIRENZE, IL NUOVO LIBRO DEL LUCANO MICHELE BRANCALE  
 
 Firenze, 27 maggio 2009 - Come riappropriarsi della città? Il rischio è di attraversarla perdendo la direzione in cui si va e ogni luogo sembra uguale all’altro. È la città del dopo 11 settembre, ma anche l’area metropolitana, nello specifico quella di Firenze, suggestiva e coinvolgente, cresciuta su radici antiche e specchio di una storia e di una cultura, straordinario contenitore-scenario in cui arrancano i nostri giorni. In ´Salmi metropolitani´ (Edizioni del Leone, collana ´Poesia´ diretta da Paolo Ruffilli, pp. 178, euro 11), Michele Brancale fa 150 tappe nelle storie e nelle vite di chi abita nella città, tra dimensione personale e corale, tra osservazione e senso di grazia, tra descrizione e invocazione, per provare a cogliere l’attesa per sé e per gli altri e affermare un senso possibile e condiviso di umanità. “La piana, la cupola e i tetti rossi/ ed il verde interrotto dai tralicci/ quei cavi che richiamano i binari,/ i contatti sospesi nella corsa”: dall’immagine con cui si apre la visione sulla geografia e la vita comuni, il percorso si snoda lungo le strade di una città che è anche una nave, ormeggiata, ma pronta a ripartire su rotte d’asfalto e di nuvole, saldamente ancorata al vissuto dei suoi cittadini e della voce narrante. Vi sono porte che cantano perché non si sono chiuse quando qualcuno scappava e cercava protezione, c’è la stazione in cui fanno porto l’ancella immigrata e l’avvoltoio notturno, la vigna piantata e fiorita sulle pietre, gli anziani che lasciano la casa per un esodo, il dolore e la ripresa, il disincanto e l’amore ritrovato, un barista santificato nel giorno del giudizio, la ricerca di un rigore che non perde mai il gusto della festa e dell’ironia. Michele Brancale, in questi suoi sorprendenti Salmi Metropolitani, che portano la postfazione di Antonio Tabucchi, disegna con il suo stile incisivo un originalissimo campionario di figure, di vicende, di atmosfere: un moderno e avvincente romanzo urbano in versi, “un alambicco – scrive Tabucchi – dove ‘il cumulo di detriti del mondo’ si purifica”. Il libro, edito con il contributo della Provincia di Firenze, può, tra l’altro, essere richiesto anche alle principali librerie on line o direttamente alle Edizioni del Leone (Multigraf; info@multigraf. It). Michele Brancale, nato a Sant´arcangelo, vive e lavora a Firenze. Suoi testi ne ‘Il tempo e la sua storia’, Santelli Editore, 1987; nel 1989 in “Collettivo R” (n. 50-51, Firenze) e interventi in “Dialoghi prima dell’alba” (Vallecchi, 2004) e ‘Dal braccio della morte alla lotta per la vita’ (Quaderni di Palazzo Medici 2007). Ha scritto il libro di poesie’ La fontana d’acciaio’ (Polistampa, 2007) e il racconto ‘Soave e invecchiato’ (Polistampa, 2007) e ha partecipato all’antologia ‘Sotto la lente’ (Perrone, 2008) .  
   
   
TEATRO ALLA SCALA. MORATTI: ”MILANO E LA SCALA ECCELLENZE CULTURALI NEL MONDO”  
 
 Milano, 27 maggio 2009 - “Milano e la Scala sono un punto di eccellenza culturale nel mondo grazie all’impegno del Teatro e della città. Un impegno che si consolida attraverso una programmazione di grande qualità e un´intensa attività di tournée all´estero che portano la Scala e Milano in ogni parte del mondo". Così il Sindaco di Milano e Presidente del Consiglio di Amministrazione del Teatro alla Scala Letizia Moratti che questa mattina ha presentato con il Vice presidente Bruno Ermolli e il sovrintendente Stephane Lissner il programma della prossima stagione scaligera. "Nella programma della prossima stagione spiccano come sempre la qualità delle scelte e delle personalità artistiche e l’internazionalità delle iniziative - ha continuato il Sindaco - e prima di soffermarmi sui progetti futuri vorrei parlare del grande ritorno del maestro Claudio Abbado al Teatro alla Scala dopo 23 anni di assenza. Sul calendario ci sono già due date possibili, il 4 e il 6 giugno 2010, il centocinquantesimo della nascita di Gustav Mahler da celebrare con l´Ottava Sinfonia". "Abbiamo fatto squadra - ha sottolineato Letizia Moratti - il Maestro aveva detto: "90mila alberi e torno alla Scala" e oggi stiamo lavorando per realizzare questo desiderio che è anche un nostro desiderio". “Milano ha elaborato un progetto per piantare 500 mila alberi di cui 195 mila sono già in fase di piantumazione –ha spiegato Letizia Moratti - il Maestro Abbado ci ha chiesto qualcosa di più speciale, avere un’attenzione particolare, per il centro cittadino. Abbiamo esaminato questo progetto con il maestro e con l´architetto Kipar e il primo sito per la piantumazione di alberi in città sarà corso Buenos Aires, mentre il percorso di piante in vaso inizierà con via Vittor Pisani e via Dante ”. Nel suo intervento il Sindaco ha sottolineato anche l’importanza e il valore del progetto “Under30”, che quest’anno amplia il Progetto Giovani degli anni scorsi, rafforzando la vocazione sociale della Scala, con un sito web apposito, una Card di offerte e la creazione di una Community. Il Sindaco ha concluso ricordando che l’attenta politica di risparmi ha consentito di chiudere per la quarta volta consecutiva il bilancio 2008 in pareggio. Un insieme di elementi positivi che parlano del ruolo crescente del Teatro alla Scala come polo culturale mondiale, testimoniato da un importante cartellone: dalla Carmen, al Rigoletto, Don Giovanni e ancora Tannhäuser, Lulu, Faust e da direttori di fama mondiale: Claudio Abbado, Daniel Barenboim, Pierre Boulez, Myung-whun Chung, James Conlon, Gustavo Dudamel, Daniele Gatti, Daniel Harding, Nicola Luisotti, Zubin Mehta, Antonio Pappano, Esa-pekka Salonen. .  
   
   
IL BALLET PRELJOCAJ IN PRIMA NAZIONALE CON BIANCANEVE SULLE NOTE DELLE SINFONIE DI MAHLER TEATRO REGIO DI PARMA  
 
Parma, 27 maggio 2009 - Per la prima volta sul palcoscenico del Teatro Regio, arriva al festival Parma Danza una delle migliori compagnie di danza contemporanea francese: il Ballet Preljocaj, guidata da uno dei coreografi più rappresentativi e longevi della “nouvelle danse” d’oltrape, Angelin Preljocaj. Dopo il successo alla Biennale della danza di Lione, il Ballet Preljocaj presenta a Parma, in prima nazionale, l’ultima creazione del suo coreografo e direttore, Biancaneve (giovedì 28 e venerdì 29 maggio 2009, ore 20. 00). Inimitabile per il segno sensualmente elegante, l’originalità degli allestimenti, la profondità di pensiero, Angelin Preljocaj - nato in Francia nel 1957 da genitori albanesi - ha iniziato a studiare danza classica prima di rivolgere la propria attenzione alla danza contemporanea. Trasferitosi a New York per formarsi, tra gli altri, con Merce Cunningham, ha continuato i suoi studi in Francia con la coreografa americana Viola Farber, per poi iniziare a lavorare con il coreografo Dominique Bagouet. Nel dicembre del 1984 ha fondato la propria Compagnia, per la quale ha creato 42 coreografie, passi a due e balletti. Per le sue creazioni ha collaborato spesso con artisti di fama, quali Enki Bilal (Romeo e Giulietta, 1990), Goran Vejvoda (Paysage après la bataille, 1997), Air (Near Life Experience, 2003), Granular Synthesis (N, 2004), Fabrice Hyber (Les 4 saisons. , 2005), Karlheinz Stockhausen (Eldorado – Sonntags Abschied, 2007). I suoi balletti fanno parte dei repertori di prestigiose compagnie, come il Ballet de l’Opéra National de Paris, il Corpo di Ballo del Teatro alla Scala di Milano, il New York City Ballet. Ha realizzato inoltre cortometraggi e film dedicati alle sue creazioni, ricevendo numerosi premi e riconoscimenti. È Officier des arts et des lettres, Cavaliere della Legion d’onore ed è stato nominato Officier de l’Ordre du Mérite nel maggio 2006. Biancaneve, ultima creazione del coeografo-direttore, allestita per 26 danzatori, affronta la fiaba dei fratelli Grimm sulle note delle sinfonie romantiche di Mahler, rafforzando la mitologica visionarietà dell’allestimento con i costumi fiabeschi dell’eterno “enfant terrible” della moda Jean Paul Gautier. Insolita la scelta di un soggetto narrativo, che il coreorafo motiva così: “Ultimamente con Empty Moves e poi con Eldorado ho creato coreografie molto astratte e, come spesso mi accade, sentivo il desiderio di fare il contrario, di comporre qualcosa di più concreto e di aprire una parentesi fiabesca e incantata. Probabilmente per uscire dalla routine e anche perché, come tutti, adoro i racconti. ” Ma come sempre nelle creazioni di Preljocaj è la scrittura coreografica, sinuosa e vibrante, a risaltare in tutta la sua bellezza. Spiega il coreografo: “Con Biancaneve affronto un tema che tutti conoscono; questo mi permette di concentrarmi su quello che dicono i corpi, le energie, lo spazio e su ciò che i personaggi provano, in modo da mostrare solo la trascendenza dei corpi. Biancaneve contiene argomenti meravigliosi per l’immaginario di un coreografo. ” Senza dimenticare la ricca e complessa simbologia di una fiaba archetipica, leggibile negli affascinanti personaggi come nell’incedere drammaturgico del racconto. Conferma Preljocaj: “Resto fedele alla versione dei fratelli Grimm, tranne per qualche variazione personale basata sulla mia analisi dei simboli del racconto. Bettelheim descrive Biancaneve come il luogo di un Edipo invertito. La matrigna è probabilmente il personaggio centrale del racconto: è proprio lei che interrogo attraverso il suo ego narcisista, che non le permette di rinunciare alla seduzione e al suo ruolo di donna rendendola disponibile a sacrificare la figliastra. L’intelligenza dei simboli appartiene sia agli adulti sia ai bambini, parla a tutti, ed è per questo che adoro i racconti” . La presenza a Parma del Ballet Preljocaj è legata ai due appuntamenti conclusivi del ciclo “La danza dietro le quinte”. Attesissima la masterclass riservata agli allievi di livello avanzato delle scuole di danza: mercoledì 27 maggio 2009, ore 13. 45, un maître del Ballet Preljocaj, dopo il riscaldamento iniziale, proporrà un lavoro sulla coreografia dello spettacolo Biancaneve. A seguire, alle ore 14. 45 di mercoledì 27 maggio 2009, sarà il Ballet Preljocaj a mostrare al pubblico la propria classe aperta: un’occasione unica per assistere alla preparazione quotidiana di una delle migliori compagnie di danza contemporanea. .  
   
   
"UN ARTISTA CONTEMPORANEO A ROMA IN CAMMINO SULLA VIA DELLA PACE"  
 
Roma, 27 maggio 2009 - Il Foro Romano, ed esattamente la Via Sacra che lo attraversa, ospiter` per la prima volta delle creazioni contemporanee: dal 23 giugno al 30 novembre 2009 la mostra "Deredia. La genesi e il simbolo" presenta tra l´Arco di Tito e la Curia del Senato otto grandi sculture in marmo del costaricano Jiminez Deredia, che da trent´anni vive sotto le cave di Carrara. Contemporaneamente al Palazzo delle Esposizioni si svolger` dal 23 giugno al 13 settembre 2009 l´esposizione "Deredia. La Ruta de la Paz" dedicata a Deredia, primo artista extraeuropeo presente nella Basilica di San Pietro, dove, per il Grande Giubileo del 2000, Papa Giovanni Paolo Ii ha scoperto una sua scultura, che celebra Marcellino Champagnat, un francese vissuto a cavallo tra il Sette e l´Ottocento, e santificato nel 1999. Altre sculture monumentali dell´artista saranno collocate tra il Foro e il Colosseo, in alcune piazze (Barberini, San Lorenzo in Lucina) e palazzi della citt` (nei cortili del Museo Nazionale Romano di Palazzo Altemps e di Palazzo Massimo). Deredia ha voluto questa impresa per presentare a Roma, secondo lui una "citt` universale e della pace", un progetto assai ambizioso, che si realizzer` nel Continente americano ed ha battezzato La Ruta de la Paz, il Cammino della Pace: in nove Paesi, dal Canada alla Terra del Fuoco in Argentina, intende collocare altrettante immense strutture monumentali, realizzazioni di scultura ed architettura ispirate agli elementi circolari che ogni Paese e popolazione del luogo possedevano prima della conquista di Cristoforo Colombo, e sincronizzate con le costellazioni di ciascun sito. Le sculture esposte al Foro costituiscono parte del progetto pan-americano che, nei suoi dettagli e nella totalit`, si potr` apprezzare nella mostra di Palazzo delle Esposizioni, dove saranno presentati i progetti architettonici, le relative sculture in formato ridotto ed opere monumentali in bronzo. Per questo evento, Deredia, 55 anni, che lavora il marmo e fonde il bronzo, ha scolpito oltre 600 tonnellate di candida pietra di Carrara. E afferma: "La mostra serve a presentare la Ruta de la Paz; e la Ruta a recuperare il senso della circolarit`, che esiste da sempre nell´uomo; la sfera h anche l´espressione perfetta della globalit` universale che stiamo vivendo". L´ispirazione di Deredia trae origine da un antico mistero: le sfere precolombiane in pietra, costruite dagli antichi indiani Boruca del Costa Rica circa 2000 anni fa. La simbologia legata alla sfera descrive la trasmutazione della materia ed il cerchio l´essere alla ricerca di se stesso. Il 22 giugno, per inaugurare l´evento che h posto sotto l´Alto Patronato del Presidente della Repubblica, verr` a Roma Oscar Arias Sanchez, Presidente della Repubblica del Costa Rica e insignito del Premio Nobel per la pace nel 1987. Fin dal 1948, infatti, il Costa Rica h l´unico Paese che abbia abolito in perpetuo le Forze Armate; e 20 anni fa, Arias Sanchez si prodigr per esportare quest´idea nei Paesi vicini. Dal 1976 quando arrivr in Italia con una borsa di studio, Deredia vive vicino a Pietrasanta; ha frequentato l´Accademia di Belle Arti a Carrara, e la Facolt` di Architettura a Firenze; sue opere sono esposte in luoghi pubblici di dodici Paesi del mondo e in alcuni musei tra i piy importanti; ha realizzato decine di mostre, una tra le piy recenti a Firenze, nel 2006. In occasione della mostra sarà pubblicato un catalogo edito da Electa con testi del coordinatore del progetto a Roma Fabio Isman "Il mistero delle sfere Boruca" e "Vita d´artista in quattro quadri e mille sculture" e di: Antonio Aimi "Alle radici di Deredia e le culture indigene dell´America", di Francesco Buranelli "Genesi del figurativismo derediano", Enrico Crispolti "La forza antropologica dell´utopia, una sfida", di Cristina Giammoro "La Ruta de la Paz"; tra le presentazioni quelle di Oscar Arias Sanchez, Presidente della Repubblica di Costa Rica e di Louis Godart, Consigliere per la Conservazione del Patrimonio Artistico della Presidenza della Repubblica Italiana. .