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Notiziario Marketpress di Mercoledì 27 Maggio 2009
RINTRACCIABILITÀ DEL LATTE – GIUNTA VENETA APPROVA TESTO PROPOSTA DI LEGGE STATALE  
 
Venezia - La Giunta regionale del Veneto, presieduta da Giancarlo Galan, ha formalizzato ieri su proposta del vicepresidente Franco Manzato il testo della “Proposta di legge statale ‘Disposizioni per l’etichettatura e la rintracciabilità del latte e di alcuni prodotti alimentari a base di latte vaccino’”. Il disegno di legge passerà ora all’esame del Consiglio per la successiva approvazione e trasmissione al Parlamento nazionale. L’iniziativa vuole dare una risposta alle esigenze di un settore strategico per il Veneto, la cui produzione è principalmente indirizzata alla trasformazione e soprattutto in formaggi Dop, mentre gli operatori lamentano massicce importazioni di latte a lunga conservazione e di cagliate dall’estero, delle quali il consumatore non ha informazione al momento dell’acquisto. “Proprio per consentire al consumatore finale di compiere scelte consapevoli sui prodotti alimentari – ha ribadito Manzato – abbiamo proposto che il latte vaccino sterilizzato o Uht a lunga conservazione e i prodotti lattiero – caseari derivati esclusivamente da latte vaccino riportino obbligatoriamente l’indicazione del luogo di origine del latte crudo impiegato (Paese, regione o provincia in cui è stata effettuata la mungitura), oltre alle altre indicazioni di legge. Per i trasgressori è stato proposta una sanzione amministrativa da 1. 600 a 9. 500 euro, mentre la vigilanza è posta in capo al Ministero delle politiche agricole e forestali”. “E’ un disegno di legge che abbiamo preannunciato ancora la scorsa settimana – ha detto ancora Manzato – e che abbiamo approvato oggi nella prima seduta utile di Giunta, quella ordinaria del martedì”. L’iniziativa si affianca alle altre azioni della Giunta veneta per il rilancio del settore lattiero caseario. “Da questo punto di vista – ha ricordato Manzato – siamo impegnati a sviluppare interventi per la qualificazione e valorizzazione della produzione lattiera regionale mediante la definizione di un sistema qualità veneto; a sostenere la produzione del latte di qualità; ad attivare azioni specifiche a sostegno degli investimenti connessi alla produzione lattiera, al miglioramento della trasformazione e commercializzazione e per l’innovazione dei prodotti stessi, all’interno delle misure previste dal Programma di Sviluppo Rurale. Da ultimo vogliamo promuovere un tavolo di coordinamento permanente per avviare un m monitoraggio sistematico dei flussi di latte e prodotti lattiero caseari importati in Veneto”. .  
   
   
AGRICOLTURA, GIUNTA BASILICATA APPROVA BANDI FESR 2007/2013  
 
La Giunta regionale ha approvato il 26 maggio quattro bandi, il fondo di garanzia e i Fondi rischi nell’ambito del programma di sviluppo rurale per il periodo 2007 – 2013. I provvedimenti sono stati illustrati oggi, dal presidente della Regione, Vito De Filippo, e dall’assessore regionale all’Agricoltura, Vincenzo Viti, nel corso di una conferenza stampa alla quale ha preso parte tutta la Giunta regionale. “Con questi provvedimenti – ha detto il presidente De Filippo – la Regione Basilicata avvia in modo massiccio il piano di sviluppo rurale rivolto a rafforzare ulteriormente il settore agricolo. In particolare, con queste misure mettiamo a disposizione delle imprese del comparto primario una sorta di cassetta degli attrezzi da cui poter scegliere le risposte più adeguate ai bisogni sempre più complessi dell’agricoltura e alle sfide del mercato globale”. De Filippo ha sottolineato, inoltre, che i provvedimenti si muovono nella direzione di favorire un ricambio generazionale in questo comparto produttivo ed a sostenere investimenti attraverso finanziamenti diretti e indiretti come, ad esempio, la convenzione con l’Ismea per la gestione del fondo di garanzia. Un fondo che affiancherà le operazioni di investimento ammissibili e che faciliterà l’accesso al credito. “Insomma – ha concluso De Filippo – si tratta di una grande opportunità per lo sviluppo del comparto agricolo e dell’economia regionale”. L’assessore regionale all’Agricoltura, Vincenzo Viti, ha spiegato che “questi provvedimenti sono integrati in modo coerente al disegno di legge approvato nei giorni scorsi dalla Giunta regionale in materia di “Razionalizzazione delle strutture amministrative regionali a servizio dello sviluppo agricolo e rurale lucano”. Diversi – ha aggiunto Viti – i punti di forza di questi provvedimenti che passano dall’indispensabile ricambio generazionale ai sostegni agli investimenti per migliorare la qualità delle produzioni. Inoltre, abbiamo inteso privilegiare le filiere produttive che rappresentano una straordinaria opportunità per i territori. Altrettanto importante il bando riguardante la incentivazione degli investimenti per la produzione, utilizzazione e vendita di energia da fonti rinnovabili che consentirà alle imprese agricole di abbattere la bolletta energetica. L’investimento per tutti i bandi è di circa 40 milioni di euro”. Viti, infine, si è soffermato sull’Arbea: “Stiamo monitorando i pagamenti settore per settore. E se non assolverà appieno il suo compito la Giunta regionale adotterà le misure più opportune”. L’amministrazione regionale intende sottoscrivere con Ismea una convenzione per utilizzare il Fondo di Garanzia previsto nel Psr e per regolarne il funzionamento. Detto Fondo di Garanzia affiancherà le operazioni di investimento ammissibili al Psr ed avrà come ultimo fine la facilitazione dell’accesso al credito da parte delle aziende agricole. Le misure del presente Psr che potranno erogare aiuti anche sotto forma di garanzia sono: Misura 112 “Insediamento di giovani agricoltori” -Misura 121 “Ammodernamento delle aziende agricole” -Misura 123 “Accrescimento del valore aggiunto dei prodotti agricoli e forestali” -Misura 311 “Diversificazione in attività non agricole”. Il finanziamento bancario per la realizzazione di investimenti cofinanziati nell’ambito del Psr conformemente a quanto previsto nelle schede di misura del Psr, può fruire della garanzia concessa da un fondo di garanzia che operi in conformità agli articoli 50, 51 e 52 del regolamento (Ce) n. 1974/2006. Le risorse finanziarie individuate nell’ambito delle misure del Psr necessarie per la concessione delle garanzie, saranno utilizzate, nell’ambito di un Accordo di programma che consente, d’intesa con il Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali, l’avvalimento dello specifico Fondo rientrante nelle attribuzioni istituzionali di Ismea, Organismo pubblico individuato nel rispetto delle disposizioni comunitarie. Ciò, allo scopo di costituire un capitale dedicato al rilascio di garanzie a fronte di operazioni bancarie finalizzate ad interventi sul territorio regionale per operazioni cofinanziate nell’ambito del Psr, tale da consentire una mitigazione del rischio ed un aumento dell’efficacia dello strumento finanziario. Il Fondo può rilasciare garanzie alle imprese agricole singole e/o associate e alle imprese di trasformazione di prodotti agricoli, al momento della loro fondazione, durante le prime fasi della loro attività o in caso di espansione e soltanto in attività che gli amministratori del fondo valutino redditizie, entro il limite massimo del 70% dell’importo dei finanziamenti bancari erogati alle imprese beneficiarie - elevato all’80% per i giovani agricoltori come definiti dal regolamento (Ce) n. 1698/2005. Fondi Rischi. L’amministrazione regionale, attraverso l’adozione di un bando per la presentazione delle domande di contributo ai Fondi rischi delle Cooperative e dei Consorzi Fidi nel settore agricolo ai sensi della cogente normativa nazionale e comunitaria, intende perseguire il fine generale di concedere contributi ai fondi rischi delle Cooperative e dei Consorzi Fidi operanti con imprese del settore agricolo nella Regione Basilicata. Le risorse a tal fine dedicate ammontano a circa un milione di euro a valere su fondi regionali. L’amministrazione regionale contribuisce all’integrazione dei fondi di garanzia o dei fondi rischi dei Cofidi nella misura massima del triplo delle risorse proprie apportate dai soci. Tali contributi , nonché gli eventuali profitti realizzati su tali risorse, devono essere utilizzati esclusivamente per la fornitura di garanzie a favore delle Pmi agricole attive in Basilicata socie dei Cofidi. Le tipologie di intervento sono relative al consolidamento delle passività di imprese agricole ed imprese di trasformazione e commercializzazione di prodotti agricoli che presentano un’accentuata esposizione debitoria ma che non siano in difficoltà secondo la definizione comunitaria. Sono ammissibili a garanzia i mutui bancari di durata non inferiore a 18 mesi e non superiore a 15 anni. Tale bando prevede erogazione di un premio per il primo insediamento a giovani agricoltori , maggiorenni con età inferiore ai 40 anni al momento della domanda che, si insediano in una azienda agricola come titolare di essa e che risultano in possesso dei requisiti di ammissibilità previsti dal Psr. Il premio ammonta ad un massimo di 55000 euro con una componente sino a 40. 000 euro per incentivare il giovane agricoltore ad insediarsi in azienda, ed una ulteriore componente per abbuono di interessi sino ad un massimo di 15. 000 euro in relazione all’esigenza di realizzazione degli investimenti previsti nel Piano di Sviluppo aziendale. Bando misura 121. Il bando in questione prevede erogazione di contributi per il miglioramento della competitività delle aziende agricole regionali attraverso la riduzione dei costi di produzione mediante l’introduzione di processo e di prodotto; migliorare la qualità dei prodotti agricoli; diversificare le attività agricole verso il “no food” e le biomasse agroforestali; promuovere il risparmio energetico e l’autoproduzione di energia per i fabbisogni aziendali; promuovere l’uso sostenibile delle risorse naturali (risparmio idrico e mantenimento della fertilità del suolo); favorire l’adattamento strutturale delle aziende per la partecipazione a sistemi di qualità. L’investimento proposto, per cui sarà concesso un contributo pari al 50% mentre per i giovani al primo insediamento potrà raggiungere il 60%, avrà un importo minimo di spesa ammissibile pari a 180. 000 euro ed un importo massimo pari a 900. 000 e dovrà essere realizzato entro 30 mesi dal provvedimento di concessione. Attraverso l’emanazione di questo bando, viene incentivata la partecipazione degli agricoltori a sistemi di qualità per favorire la differenziazione e la qualificazione delle produzioni. L’aiuto concesso, per un importo annuale massimo di 3. 000 euro, sarà erogato sottoforma di contributo in conto capitale nella misura del 70% delle spese ammissibili ed è concesso solo nel caso in cui la partecipazione ai sistemi di qualità sia assicurata per almeno tre anni consecutivi. La spesa ammissibile equivale all’importo dei costi di certificazione sostenuti dall’impresa agricola, nei confronti delle strutture di controllo, per l’accesso e la partecipazione al sistema di qualità individuato. Bando misura 311 azione c. Il bando mira all’incentivazione di investimenti per la produzione, utilizzazione e vendita di energia da fonti rinnovabili da parte di imprenditori agricoli e/o membri della famigli agricola. L’aiuto consiste in un contributo in conto capitale fino ad un massimo del 50% della spesa massima ammissibile, nell’ambito degli aiuti “de minimis”. L’investimento dovrà essere realizzato, a seconda della sua tipologia entro 24 o 30 mesi dal provvedimento di concessione. .  
   
   
CONFERENZA SULLA GENOMICA DELLE PIANTE, EVRY, FRANCIA  
 
Dal 5 all´8 luglio si terrà a Evry (Francia) una conferenza sulla genomica delle piante. Con il titolo "Plant genomics and beyond" (ovvero, Genomica delle piante e oltre), l´evento si rivolge a responsabili delle decisioni, scienziati e studenti interessati nel campo. La conferenza colmerà il divario tra questioni scientifiche di base come l´evoluzione, la segnalazione cellulare, la trascrizione, la proteomica e i controlli post-translazionali, nonché le loro applicazioni nell´agricoltura moderna - inclusa la domesticazione, la poliploidizzazione e l´eterosi. Inoltre, saranno discussi concetti più avanzati della genomica delle piante, come la biologia sistemica, la genomica comparativa e la bioinformatica. Per ulteriori informazioni, visitare: http://www. Plant-genomics. Org/ . .  
   
   
AGRICOLTURA: DAL 30 MAGGIO AL 2 GIUGNO CONCORSO "LOROLIO" FEBBO, L´ABRUZZO PUO´ SCOMMETTERE SULLA QUALITA´  
 
 Pescara - Si svolgerà dal 28 maggio al 2 giugno prossimi il concorso "Lorolio" giunto quest´anno alla sua sesta edizione e presentato il 26 maggio con una conferenza stampa presso la sede della Giunta regionale a Pescara. "Un evento fortemente voluto da questa Giunta e dall´assessore all´Agricoltura che ringraziamo pubblicamente - ha esordito il responsabile tecnico del concorso - perchè il nostro obiettivo principale è quello di mettere in evidenza l´attività oleicola regionale. Centinaia di azienze a confronto - ha spiegato - provenienti dalle quattro province, che cercheranno di aggiudicarsi l´oscar in una delle quattro categorie del concorso: Monovarietale, Dop (Denominazione di origine protetta), Biologico ed extravergine". La valutazione degli oli sarà curata da una Commissione di Assaggio Internazionale con membri provenienti anche da Grecia e Croazia. La cerimonia di premiazione dei vincitori avrà luogo martedì 2 giugno al Teatro Supercinema di Loreto Aprutino, all´interno di una giornata che sarà una autentica festa dell´olio extravergine di oliva made in Abruzzo, con meeting, approfondimenti e degustazioni. Il giorno 30 maggio, invece, è in programma la cerimonia di premiazione del concorso "Lorolio Packing" dedicato alla valutazione delle migliori confezioni e la manifestazione si svolgerà al Teatro Michetti di Tocco da Casauria dove, in collaborazione con il Comune, è prevista una tavola rotonda sugli oli Dop. La manifestazione , organizzata dall´Assessorato regionale all´Agricoltura, l´Arssa ed il Comune di Loreto Aprutino, con la collaborazione della Provincia di Pescara e del Comune di Tocco da Casauria "avrà certamente anche quest´anno la risonanza nazionale ed internazionale che merita - ha commentato il sindaco di Loreto Aprutino - perchè il nostro prodotto è uno dei migliori in Italia e approfitto di queta occasione per lanciare l´idea di un Piano di valorizzazione dell´intero settore olivicolo". Padrone di casa l´Assessore all´Agricoltura che ha espresso grande volontà a proseguire questo concorso "perchè l´olio abruzzese è uno dei principali fiori all´occhiello della nostra terra. In quest´ottica - ha rimarcato l´Assessore - seguiranno numerosi Progetti per portare e far conoscere in tutta Italia il nostro prodotto. A cominciare dal G8 - ha anticipato - che vedrà sul proprio Tavolo gli oli vincitori del concorso "Lorolio". Progetti - ha ripreso l´Assessore - che vedranno anche il coinvolgimento delle Università. L´abruzzo, con le sue eccellenze - ha concluso - può e deve scommettere sulla qualità". .  
   
   
BOLZANO: SETTORE ALIMENTARE IN SALUTE  
 
Sono cresciute del 12% nel 2008, contano livelli di occupazione molto buoni e una collaborazione radicata con gli strumenti creati dalla Provincia: è positivo il giudizio che gli assessori Barbara Repetto e Thomas Widmann hanno espresso della sezione alimentari di Assoimprenditori, partecipando oggi (26 maggio) all´assemblea generale. Le 32 aziende del settore alimentare in Alto Adige, associate a Assoimprenditori, vantano 2600 posti di lavoro, una quota di export del 17% e nel 2008 sono cresciute del 12%. "Fatturato e livelli di occupazione sono molto buoni e dimostrano la capacità del settore di fronteggiare anche il periodo di crisi internazionale, anche se ovviamente il livello di attenzione resta alto", hanno sottolineato gli assessori provinciali Barbara Repetto (lavoro e innovazione) e Thomas Widmann (industria e commercio) intervenendo oggi all´assemblea generale della sezione. Gli assessori hanno avuto parole di elogio per la collaborazione avviata dalle aziende con Eos e Tis, per la capacità di adeguarsi alle esigenze dettate dalla promozione del prodotto attraverso il marchio Alto Adige e per l´impegno nell´aggiornamento delle figure professionali, realizzato in cooperazione con le scuole professionali provinciali. All´assemblea Repetto e Widmann hanno sottolineato l´importanza di investire nell´innovazione e i risultati che un´azienda può raggiungere in termini di competitività. Sono state poi approfondite le misure varate dalla Provincia nel pacchetto per rilanciare l´economia, "in particolare la possibilità per le aziende del ricorso a Confidi nei casi di crisi di liquidità e la ricerca di soluzioni congiunte attraverso il tavolo tra le parti sociali", hanno concluso Repetto e Widmann. .  
   
   
FATTORIE DIDATTICHE: AL VIA LA FORMAZIONE PER LE NUOVE AZIENDE CONTROLLI SU QUELLE OPERANTI. UFFICIALIZZATO L´ELENCO REGIONALE  
 
 La Regione Piemonte ha stabilito le procedure di accreditamento per le nuove aziende agricole che intendono richiedere il riconoscimento come fattorie didattiche, i percorsi formativi destinati agli operatori, nonché le procedure di verifica e monitoraggio nei confronti delle realtà già operanti. Ha inoltre istituito, formalmente, l’Elenco regionale delle fattorie, aderenti alla Carta degli Impegni e della Qualità, prevedendone la pubblicazione e l’aggiornamento annuale. Le fattorie didattiche attualmente esistenti in Piemonte sono 227, distribuite nelle otto province (v. Schema dettaglio in calce), e si prevede che circa 80 nuove aziende richiederanno il riconoscimento. Per definire e formalizzare l’iter di accesso di nuove aziende all’Elenco regionale, la Regione ha fissato una procedura di accreditamento che prevede la richiesta da parte del legale rappresentante, presentata alla Provincia competente (che effettuerà l’istruttoria e l’eventuale sopralluogo), con la sottoscrizione della Carta degli impegni e della qualità, una relazione sull’offerta didattica proposta, l’eventuale autorizzazione alla somministrazione di cibi e bevande, l’attestato di frequenza al corso di formazione. L’attività formativa prevede la frequenza di un corso fino a un massimo di 60 ore, e di 15 ore di aggiornamento con cadenza biennale. I contenuti riguarderanno il ruolo educativo dell’imprenditore agricolo, l’educazione alla ruralità e allo sviluppo sostenibile, strumenti di programmazione legati alle esigenze degli utenti, elementi di comunicazione e promozione, oltre a un “project work”, con l’elaborazione del percorso didattico della propria azienda. All’azienda potranno essere riconosciuti crediti formativi già acquisiti, opportunamente verificati; l’attività didattica svolta dovrà inoltre essere attestata dalle scuole che ne hanno usufruito. Le Province effettueranno una verifica periodica a campione sul mantenimento dei requisiti per le aziende già iscritte in Elenco. Che cosa sono le fattorie didattiche. Le Fattorie Didattiche sono aziende agricole e agrituristiche attrezzate e preparate per accogliere scolaresche, famiglie e gruppi organizzati, interessati ad approfondire la conoscenza del mondo rurale. L’azienda diventa così luogo di pedagogia attiva, che permette al visitatore di conoscere l’agricoltura nei suoi diversi aspetti, dall’educazione alimentare alla vita animale e vegetale, dal mestiere dell’agricoltore e al suo ruolo sociale, al rispetto dell’ambiente. La Regione Piemonte riconosce quali “fattorie didattiche” le aziende che rispondono a precisi requisiti relativi a sicurezza, norme igienico-sanitarie, logistica, criteri omogenei di formazione e aggiornamento degli operatori, standard di accoglienza, così come esplicitati nella Carta degli Impegni e della Qualità, sottoscritta nel settembre 2007 dalla Regione e da Cia, Coldiretti, Confagricoltura, Federazione Cooperative Agricole e Agroalimentari del Piemonte, Lega Coop Agroalimentare del Nord Ovest. La Regione ha compiti di vigilanza e di verifica sull’idoneità delle aziende e sul rispetto dei requisiti, svolge attività promozionali e di comunicazione, utilizzando un logo istituzionale identificativo “Fattorie didattiche della Regione Piemonte”. Tutte le informazioni sulle fattorie didattiche si possono trovare all’indirizzo: http://www. Regione. Piemonte. It/agri/edu_aliment/index. Htm. .  
   
   
PRODUZIONE 2008 DEL PROSCIUTTO DI MODENA DOP: 166.535 COSCE MARCHIATE, + 20% IL PREAFFETTATO IN FORTE CRESCITA: +56%  
 
Modena – La produzione di Prosciutto di Modena Dop nel corso del 2008 ha raggiunto il numero di circa 166. 535 cosce marchiate, per un valore di circa 12 milioni di Euro. “La nostra produzione – rispetto all’anno precedente – ha registrato un aumento del 20%. La politica del nostro Consorzio non è quella di fare volumi per vendere più possibile, ma di produrre mantenendo sempre una qualità elevata. Il preaffettato invece ha registrato un + 56%, con circa un milione di vaschette prodotte” – ha affermato Davide Nini, Presidente del Consorzio del Prosciutto di Modena. “Il nostro è l´unico prosciutto Dop con una stagionatura minimo di 14 mesi. Questo lo rende un prodotto particolarmente profumato e con un aroma intenso. ” Il prosciutto di modena dop è principalmente apprezzato in Emilia Romagna, Toscana, Marche e Puglia. “Il nostro obiettivo è farci conoscere in Lombardia. Anche per questo motivo saremo presenti a Tutto Food, a Milano dal 10 al 13 giugno, Pad. 22 - Area R15” ha concluso Nini. L´assemblea dei Consorziati, lo scorso 20 aprile, ha eletto il nuovo consiglio di amministrazione il quale a sua volta ha nominato all’unanimità Davide Nini (Prosciuttificio Nini Gianfranco Srl) come Presidente e Giorgia Vitali (Prosciuttificio Vitali Spa) Vice Presidente. Il Comitato esecutivo è invece composto da Luisa Gilli (prosciuttificio Gilli Vignola srl); Stefano Pelloni ( Industria di macellazione Valle del Leo Spa) e Claudio Montorsi (D’autore srl). .  
   
   
PIANO 2009 DI LOTTA ALLA FLAVESCENZA DORATA DELLA VITE CONTROLLI E MONITORAGGIO  
 
La Regione Piemonte ha varato anche per quest’anno il Piano operativo di intervento e monitoraggio contro la flavescenza dorata della vite, una patologia degenerativa estremamente diffusa in Piemonte e per la quale il Decreto Ministeriale 32442 del 31/05/2000 impone la lotta obbligatoria. Il progetto, coordinato dal Settore Fitosanitario Regionale, interessa una superficie vitata di oltre 46 mila ettari nei territori di Alessandria, Asti, Biella, Cuneo, Novara, Torino e Vercelli. L’investimento complessivo da parte della Regione è di 350. 000 euro e coinvolge Province, organizzazioni agricole, associazioni dei produttori, cooperative, cantine sociali e altri soggetti. In sintesi, la lotta contro la malattia si basa sulla prevenzione, attraverso la tempestiva estirpazione delle piante infette, i trattamenti insetticidi contro l’insetto vettore e il reimpianto di materiale sano, oltre a un costante monitoraggio. Gli interventi previsti. Il Settore Fitosanitario regionale effettuerà una puntuale azione di vigilanza sul territorio per verificare l’esecuzione dei trattamenti insetticidi, rilevare la presenza della malattia e l’esecuzione dei trattamenti in appezzamenti segnalati da terzi (Comuni, Province, Comunità montane, privati), dando priorità ai terreni a rischio più elevato (abbandonati o inselvatichiti) o già colpiti oltre il 30% in zone “focolaio” e “insediamento”. Infine, è prevista l’ispezione di tutti i campi di piante madri utilizzati come vivai. Ogni azienda riceverà notifica dei sopralluoghi effettuati e degli obblighi derivanti. I conduttori di vigneti, sia in zona focolaio che in zona insediamento, che intendano estirpare, in tutto o in parte, superfici vitate infette e/o reimpiantare, possono comunicarlo alla Provincia competente, attraverso apposita modulistica. In seguito a un sopralluogo compiuto da tecnici autorizzati, si potrà procedere all’estirpo, che è comunque obbligatorio per legge nelle zone focolaio. I viticoltori che avranno correttamente seguito tale procedura potranno accedere a misure finanziarie di sostegno previste dalla Legge 231/2005. . .  
   
   
“BISCOTTERIA E PASTICCERIA INDUSTRIALE” – EDIZIONE 2009 SINTESI DELL’ANDAMENTO DELLA DOMANDA  
 
Nel 2008, la domanda interna registra una crescita pari all’1,5% in volume. Tutte le principali categorie del mercato biscotti realizzano performance positive, tranne i prodotti di pasticceria industriale che registrano un calo. Il segmento che registra le performance migliori continua ad essere quello dei frollini, grazie al forte ricorso all’innovazione con il continuo inserimento di nuovi prodotti. Il gusto del consumatore si declina verso una maggiore attenzione ai contenuti salutistici/nutrizionali, mentre una parte dei consumatori è alla ricerca di un maggiore piacere sensoriale optando per i biscotti arricchiti Il settore è maturo e frammentato, con una penetrazione all’interno delle famiglie molto alta, e caratterizzato dalla presenza di un leader forte, che presidia il mercato con una gamma molto ampia e articolata ed un ampio utilizzo della leva pubblicitaria. La competizione è molto aspra e le aziende fanno leva sui fattori innovazione e differenziazione dell’offerta, intesi come riformulazione delle ricette con un interesse rivolto al salutismo. Cresce la minaccia per le aziende leader e di marca delle private label in grado di offrire un’ampia gamma di prodotti a prezzi considerati vantaggiosi per i consumatori. Nel 2009, il consumo di biscotteria e pasticceria industriale dovrebbe evidenziare una sostanziale stabilità. Un fattore che mitigherà la perdita di potere dei consumatori ed andrà ad impattare positivamente sui consumi di biscotteria e pasticceria industriale è il consistente calo dei prezzi del grano La competizione, soprattutto fra le piccole aziende, si presenterà molto aspra per via di un mercato maturo in cui è sempre più importante consolidare le proprie quote di mercato Il progressivo impoverimento delle famiglie italiane orienta le scelte dei consumatori verso prodotti di fascia di prezzo medio-bassa determinando un’ulteriore crescita dei prodotti a marchio del distributore. Dati Di Sintesi, 2008
Numero di imprese 140-160
Numero di addetti specifici 4. 000
Numero di addetti per impresa 26,7
Valore della produzione, a prezzi di fabbrica (Mn. Euro) 1. 496,0
Variazione media annua della produzione 2008/2004 (%):
· in quantità 2,0
· in valore 3,6
Fatturato per addetto (‘000 euro) 374,0
Valore aggiunto (Mn. Euro) 284,2
Valore aggiunto per addetto (‘000 euro) 71,1
Quota della produzione prime 4 imprese/gruppi(a) (%) 53,4
Quota della produzione prime 8 imprese/gruppi(a) (%) 66,6
Export/produzione(b) (%) 11,8
Import/consumo(b) (%) 11,1
Valore del mercato, a prezzi di fabbrica (Mn. Euro) 1. 533,9
Variazione media annua del mercato 2008/2004 (%):
· in quantità 1,3
· in valore 3,0
Quota di mercato prime 4 imprese/gruppi(a) (%) 46,4
Quota di mercato prime 8 imprese/gruppi(a) (%) 56,3
Previsioni di sviluppo del mercato/gruppi(b):
· 2009/2008 (%) 0,2
· tendenza di medio periodo crescita
a) - in valore b) - in volume Fonte: Databank .
 
   
   
BASILICATA: PERITI AGRARI E AGRONOMI: INSIEME PER RILANCIO AGRICOLTURA  
 
Lavorare congiuntamente per rilanciare il settore primario lucano e la figura del tecnico agricolo. E’ quanto concordato ieri sera in un incontro tenuto a Matera dai direttivi provinciali del Collegio dei Periti agrari e Periti agrari laureati e dell’Ordine dei Dottori agronomi e dottori forestali. Nella riunione è stata analizzata la situazione dell’agricoltura lucana che, nonostante il difficile momento di congiuntura internazionale, può, utilizzando efficacemente i fondi del Piano di sviluppo rurale 2007-2013, essere rilanciata e migliorare la propria competitività sui mercati. In tale ottica sono stati esaminati e commentati i bandi di prossima emanazione riguardanti: l’ammodernamento aziendale, il primo insediamento per i giovani imprenditori, gli investimenti nelle energie alternative e da biomasse e i sistemi di qualità. Relativamente al disegno di legge di riordino degli enti agricoli approvato nei giorni scorsi dalla Giunta regionale sarà analizzato al fine di formulare proposte e osservazioni che dovranno tendere alla valorizzazione del ruolo delle due categorie. In merito alla figura del tecnico agricolo ne è stata ribadita la necessaria centralità rispetto ad altre categorie in quanto, date le competenze specifiche, è l’elemento essenziale per assicurare la qualità dei progetti che saranno candidati ai finanziamenti regionali garantendo così anche una elevata efficienza della spesa. In conclusione i due presidenti: Emanuele Genchi per i Periti agrari e Sandra Iacovone per i Dottori agronomi e forestali si sono impegnati ad investire i livelli regionali per estendere la collaborazione, e a riconvocare un incontro nel quale saranno concordate proposte comuni su specifici argomenti. .  
   
   
BANCHE DEL LATTE: PREZIOSE ALLEATE PER I BAMBINI PREMATURI  
 
Il latte umano contiene tutti i nutrienti e anticorpi essenziali per lo sviluppo dei neonati, specialmente di quelli prematuri. Non solo: questo eccellente alimento risulta fondamentale anche per quei bambini ricoverati in ospedale, affetti da particolari patologie, che non possono essere allattati direttamente dal seno della loro mamma. In Italia le banche del latte sono 231, nel 2006 si sono raccolti 12. 706 litri in 21 banche2, mentre il numero delle donatrici ammonta a 1. 261. Sono circa 50. 000 i bambini prematuri che nascono ogni anno in Italia: di questi circa 5. 000 hanno alla nascita un peso inferiore a 1,5 kg e 1. 000 inferiore al chilo. Qusti bambini sono particolarmente suscettibili alle malattie infettive del tratto gastrointestinale. Le ricerche dimostrano che il latte umano ha, in alcune situazioni, delle vere e proprie proprietà terapeutiche: abbassa il rischio di infezioni e gravi malattie come l’enterocolite necrotizzante (necrosi delle parete intestinale). Le sostanze nutrienti contenute nel latte umano, infatti, contribuiscono ad aumentare la resistenza e la vitalità dei neonati prematuri. Dare alla luce un bambino prematuro è un evento molto stressante per una madre e il fatto di poter partecipare attivamente alla cura del proprio figlio può contribuire a ridurre lo stress. Tuttavia, in alcuni casi lo sforzo e la preoccupazione possono influire negativamente sulla capacità di produrre latte a sufficienza. In queste situazioni difficili il latte umano donato rappresenta una valida alternativa: aiuta il neonato a svilupparsi in maniera ottimale rassicurando, nel contempo, i genitori sul fatto che si stia facendo ricorso al migliore sostituto del latte materno. La raccolta del latte in banche, quindi, diventa indispensabile dal momento che i bambini hanno bisogno di essere nutriti con questo alimento. Dagli inizi degli anni 80, le banche del latte sono scomparse da numerosi ospedali in tutto il mondo. Tuttavia, assistiamo in questo momento ad una inversione di tendenza. “La nascita e il funzionamento di una Banca del Latte richiede un’approfondita conoscenza sulle procedure di gestione del latte umano che include, ad esempio, un’attenta selezione nei confronti delle donatrici, un controllo costante del latte per escludere la presenza di germi, la sua pastorizzazione ed, infine, il congelamento, – afferma il Dr Guido Moro, Direttore della Banca del Latte Umano dell’Ospedale Macedonio Melloni di Milano e Presidente dell’Aiblud (Associazione Italiana Banche del Latte Umano Donato)”. In Italia le Banche del Latte attualmente operative sono 23, nel 2006 si sono raccolti 12. 706 litri in 21 Banche, mentre il numero delle donatrici ammonta a 1. 261. “Solo la Banca del nostro ospedale – continua Moro - nel 2008 ha raccolto 1. 715 litri di latte ed oltre 100 neonati grandi prematuri (con peso inferiore a 1500 grammi) hanno ricevuto il latte di donna dalla Banca. Per questo ci auguriamo che la conoscenza dei vantaggi ‘terapeutici’ del latte materno si estendano sempre più” Le Banche del Latte Umano Donato sono presenti in alcuni ospedali, il loro compito consiste nel raccogliere il latte dalla donne che producono una quantità di latte maggiore rispetto al fabbisogno del proprio bambino, per distribuirlo ai neonati ai quali è indispensabile. .  
   
   
DA SUZI WAN DUE NUOVE SALSE DA CONDIMENTO, UNA AL CURRY ED UNA ALLA CANTONESE  
 
Il curry è ormai conosciuto in tutto il mondo e si può dire che abbia fatto il suo ingresso ufficiale tra le spezie e gli aromi utilizzati comunemente anche in Europa. E’ per questo motivo che oggi trovano ormai ampio consenso anche le salse a base di curry, ottime sia per chi le utilizza in cucina, in sostituzione del curry in polvere o come guarnizione, sia per chi si limita a servirle in tavola pronte all’uso. Per soddisfare le esigenze dei propri consumatori, Suzi Wan propone quindi la nuova salsa al curry sorprendentemente gustosa e delicata. Le salse orientali Suzi Wan, pronte all’uso, sono ideali, per preparare in pochi minuti secondi e contorni con un gusto nuovo e originale. La Cucina Cantonese è oggi la cucina orientale più nota e diffusa in occidente. Caratterizzata dalla presenza di spinaci, cavolo, peperoni, broccolo e funghi secchi, la cucina cantonese predilige tra le scelte di cottura la frittura rapida delle verdure, che contribuisce a mantenere invariati il colore, il sapore ed i nutrienti degli alimenti. La nuova salsa cantonese Suzi Wan, ricca di questi ingredienti, è l’abbinamento ideale per dare un tocco di originalità ai piatti principali. .  
   
   
CONVEGNO DI PRESENTAZIONE DEL “PIANO PER LA RILEVAZIONE E IL CONTROLLO DELLA SUPERFICIE VITATA SALUZZESE” E DELL’AZIENDA VITICOLA SPERIMENTALE “LA BICOCCA” IN VERZUOLO (CN): NOVITÀ NEL PANORAMA VITICOLO PEDEMONTANO  
 
 Savigliano - Venerdì 22 maggio, a Saluzzo, presso il Centro Centro per le Rarità Ampelografiche Cuneesi “Giuseppe di Rovasenda”, all’interno dello splendido complesso della Castiglia, si è tenuto il Convegno di presentazione del “Piano per la rilevazione e il controllo della superficie vitata saluzzese”, dell’Azienda Viticola Sperimentale “La Bicocca” in Verzuolo (Cn): novità nel panorama viticolo pedemontano. Un pubblico specializzato di giornalisti, studiosi, ampelografi, enotecnici, produttori, appassionati di enologia, operatori del settore vitivinicolo e autorità ha assistito all’incontro dimostrando interesse e partecipazione per gli interventi dei relatori, che hanno esposto con grande capacità divulgativa dati e dettagli relativi all’imminente costituzione dell’Azienda Viticola Sperimentale “La Bicocca”. Al via, dunque, un progetto di grande interesse e innovazione in un’area, il Saluzzese, da sempre considerata marginale dal punto vitivinicolo: nell’Azienda, che sorgerà nella tenuta di Verzuolo dove un tempo il Conte Giuseppe di Rovasenda (autore del Saggio di un’Ampelografia Universale – 1877) collezionò oltre 3. 000 vitigni, verranno presto messe a dimora le barbatelle di alcune varietà a rischio di estinzione e autoctone delle vallate che confluiscono nella città marchionale. Bubia, Parporio, Cardin, Bianchetto di Saluzzo, Rossese Bianco sono i vitigni che saranno oggetto di studio presso il vigneto sperimentale ma sono solo una parte di quell’immenso patrimonio ampelografico che questo territorio conserva e che vuole riscoprire per dare un nuovo impulso alla viticoltura locale. In questo quadro si inserisce dunque la giornata di studi svoltasi venerdì scorso, indispensabile per fare il punto sullo sviluppo della realtà enoica saluzzese, anche in virtù della convenzione stipulata recentemente (1° aprile 2009) tra la Regione Piemonte e la Città di Saluzzo per la realizzazione del “Piano per la rilevazione e il controllo della superficie vitata saluzzese”: un progetto interamente finanziato dalla Regione che permetterà di costruire l’intera mappatura dei vigneti sul territorio saluzzese. Altro momento cruciale del convegno è stata la presentazione in anteprima di Gianluigi Biestro (Direttore dell’Associazione Vignaioli Piemontesi) del progetto di allargamento della Doc Piemonte: un progetto che si presenta rivoluzionario e che promette di ridisegnare il panorama delle denominazioni protette in Piemonte. In effetti la Doc Piemonte ridisegnata andrà a coprire tutto il territorio piemontese, rappresentando la Doc di “ricaduta” per tutte le aree oggi già inserite in altre Doc (sono oltre 50 in Piemonte). Inoltre, i territori montani dei comuni che conservano ad oggi una viticoltura potranno produrre le uve per i vini Doc Piemonte Vigne di Montagna, a patto che il vigneto soddisfi almeno uno dei requisiti del Cervim (altitudine, pendenza, presenza di ciglioni o terrazzamenti). Da queste vigne eroiche potranno uscire vini Doc prodotti con qualunque vitigno idoneo alla coltivazione nella Regione Piemonte. Obiettivi della riforma: rafforzare la Doc con il nome più riconoscibile, semplificare la promozione, incentivare la ripresa della viticoltura nelle zone marginali. Per quanto concerne gli altri interventi nello specifico, il Prof. Parisio e il Prof. Grasso, rispettivamente dirigente e docente dell’I. I. S. Umberto I di Alba (ben nota come “Scuola Enologica”, che ha svolto gli studi preliminari per la scelta dei vitigni da impiantare), hanno illustrato le modalità di realizzazione del campo sperimentale; il Dott. Enrico Zola (Regione Piemonte e Cervim) ha mostrato l’importante ruolo del Cruscotto Regionale: uno strumento istituito dalla Regione Piemonte che, inserito all’interno dell’Osservatorio Vitivinicolo, è in grado di fornire gli strumenti tecnologici che concorrono alla gestione consapevole e corretta del territorio; il Dott. Marco Bertolotti (Koinè Sistemi s. R. L. Torino) ha presentato quelle che sono le possibilità informatiche per lo studio della vocazionalità del territorio, mentre l’Assessore all’Agricoltura della Città di Saluzzo, Michele Fino, ha riassunto i concetti chiave che hanno spinto l’Amministrazione Saluzzese a investire sulla viticoltura: tutela del territorio e segnatamente del paesaggio collinare; sostenibilità idrica ed economica; conservazione del patrimonio di tradizioni, conoscenze e cultivar: un ricco bagaglio di conoscenze e strumenti che saranno necessari ad affermare l’identità e l’importanza del distretto rurale del saluzzese. Dopo il momento conviviale curato dal Ristorante L’ostu dij Baloss di Saluzzo, la giornata è proseguita con un tour enogastronomico presso alcune importanti aziende agroalimentari del territorio, tra cui due realtà vitivinicole emergenti come Vigna Monte d’Oro di Verzuolo e Maero di Castellar, due caseifici artigianali, come il Caseificio San Martino di Saluzzo e il Casolare di Piasco, e chicca finale, il Birrificio Boero di Frassino. Un nutrito gruppo di appassionati e giornalisti ha partecipato all’interessante pomeriggio di studio “sul campo” e di degustazioni, tra cui l’inviato del Tg3, Alberto Gedda, accompagnato da una troupe televisiva. .