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VENERDI

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Notiziario Marketpress di Venerdì 04 Aprile 2014
LA SINDONE TORNA SIMBOLICAMENTE A CHAMBERY, CON LE DUE COPIE CONSEGNATE DA MONSIGNOR NOSIGLIA ALL’ARCIVESCOVO BALLOT LUNEDÌ 14 APRILE AL TEATRO CARIGNANO DI TORINO  
 
72 anni nella sacrestia della Sainte Chapelle (dal 1502 al 1578) e 536 trascorsi a Torino: due lunghezze temporali incomparabili, ma a Chambéry sono ancora vivissimi il ricordo della Sindone e la devozione per il lino che, secondo la tradizione, avrebbe avvolto il corpo di Gesù deposto dalla Croce. Nella sacrestia della Sainte Chapelle la Sindone rischiò tra l’altro di andare distrutta, durante l’incendio del 1532, ma fu miracolosamente salvata. Alla fine del Xvi secolo i savoiardi non avevano in realtà alcuna intenzione di cedere la Sindone a Torino, nuova capitale del Ducato per volontà di Emanuele Filiberto. Fu il Duca a volerla portare oltre le Alpi, per mostrarla al Cardinale Arcivescovo di Milano, Carlo Borromeo. 536 anni dopo il trasporto del Sacro Lino al di là delle Alpi l’Arcivescovo di Torino, Monsignor Cesare Nosiglia, ha voluto compiere un gesto di amicizia e di fratellanza, recandosi di persona a Chambéry per consegnare all’Arcivescovo dell’ex capitale sabauda, Monsignor Philippe Ballot, due copie su stoffa della Sindone, perfettamente realizzate utilizzando tecniche all’avanguardia ed un tessuto identico a quello del Santo Sudario: un modo per invitare i cattolici della Savoia a partecipare all’Ostensione del 2015 ed all’annunciata visita di Papa Francesco a Torino, ma anche per rinsaldare i legami religiosi (si pensi alla devozione di Don Bosco per San Francesco di Sales), culturali e sociali fra due città e due territori che dialogano e collaborano da sempre. La Provincia Di Torino Presente A Chambery Ed Impegnata Nel Percorso Di Avvicinamento All’ostensione 2015 - Ad accompagnare a Chambery l’Arcivescovo di Torino c’erano il Presidente e l’Assessore alla Cultura della Provincia di Torino, Antonio Saitta e Marco D’acri, amministratori di un Ente che ha molto investito sulla promozione culturale e turistica dei luoghi della fede, come l’Abbazia di Novalesa, per secoli tappa dei pellegrinaggi dei francesi che si recavano a Torino in occasione delle Ostensioni. “Le copie della Sindone portate a Chambéry sono un segno della secolare amicizia tra due popoli vicini. – ha sottolineato il Presidente Saitta - Insieme al bicentenario di Don Bosco, l’Ostensione 2015 sarà una grande occasione di riflessione sul significato del dolore e della solidarietà umana”. Secondo l’Assessore D’acri, “i percorsi religiosi che collegano da secoli i nostri due territori sono anche percorsi di cultura e di comunicazione sociale ed economica. Riflettere su simboli religiosi e culturali come la Sindone significa analizzare uno degli elementi fondamentali dell’identità spirituale e culturale europea, interrogandoci sulla formazione e sull’evoluzione di questa identità nei secoli”. Non a caso, quindi, tra gli eventi con cui Torino si prepara all’Ostensione del 2015 vi è l’incontro intitolato “La Sindone si racconta. Il cammino del Sacro Lino attraverso i secoli attraverso la voce dei testimoni della sua storia”, in programma lunedì 14 aprile alle 17 al Teatro Carignano, per iniziativa della Provincia di Torino, del Salone del Libro e del Museo della Sindone- Le vicende del Sacro Lino dal Xiv al Xx secolo rivivranno nelle parole di coloro che le hanno vissute da protagonisti, lette da attori del Teatro Stabile. Attraverso ciò che lasciarono scritto, torneranno dunque a parlare a noi, donne e uomini del post-moderno Xxi secolo, il Balivo di Troyes (1389), le Clarisse di Chambéry (1534), Emanuele Filiberto Pingone (1578), Monsignor Carlo Franco (1898), Secondo Pia (1898) e Yves Delage (1902). Il tutto con l’accompagnamento musicale e le ambientazioni sonore dell’ensemble “Anonime risonanze per arpa” (Chiara Franceschetti, Federica Quartana, Ginevra Garetto, Valerio Lisci). In occasione dell’evento culturale al Teatro Carignano si terrà anche la premiazione del concorso fotografico dedicato alla valorizzazione dei beni artistici religiosi della Valsusa, bandito dalla Provincia nell´ambito del progetto europeo Thetris e nel quarantennale dell’acquisizione e del recupero dell’Abbazia di Novalesa da parte dell’Ente, con la media partnership del settimanale diocesano “La Valsusa”. Il progetto Thetris prevedeva una serie di iniziative di comunicazione, tra le quali appunto un concorso fotografico con tecnologia 3D e con lo slogan “Divinità, Destinazione, Destino”, rivolto ai giovani di ciascuna regione coinvolta nel progetto di età compresa fra i 15 ed i 26 anni. Ai partecipanti era stato chiesto di realizzare le loro opere scegliendo i soggetti da una lista di tesori del patrimonio religioso del proprio territorio. Le foto verranno utilizzate per la promozione e la presentazione del progetto e del patrimonio culturale regionale. Uno degli scopi del progetto è quello di creare un itinerario religioso transanazionale, consistente in strade di pellegrinaggio o sentieri in undici regioni europee. Monsignor Nosiglia: “L’ostensione Segno Di Speranza Per Un’europa Che Deve Tornare Alle Proprie Radici Culturali E Spirituali” - Durante la Messa celebrata nella Sainte Chapelle in occasione della consegna delle copie della Sindone all’Arcidiocesi di Chambery, Monsignor Nosiglia ha svolto alcune riflessioni sul significato spirituale e culturale dell’Ostensione 2015. “Abbiamo scelto come motto ‘L’amore più grande’ perché nella crisi attuale l’Ostensione è un segno di speranza, che nasce dall’amore di Cristo, che offrì la sua vita in sacrificio per tutti noi. – ha affermato il presule - Abbiamo visto che l’Europa del solo mercato va in crisi se non riscopre la sua anima, le radici profonde della sua cultura e della sua spiritualità, quelle da cui ha tratto forza per essere lungo i secoli un esempio per il mondo. L’europa è stata unita per secoli dai pellegrinaggi e l’Ostensione 2015 dovrà essere una grande occasione di pellegrinaggio per unire i popoli”. Della delegazione che ha accompagnato l’Arcivescovo Nosiglia a Chambéry facevano parte don Roberto Gottardo (Presidente della Commissione Diocesana Sindone), don Giuseppe Ghiberti (Presidente onorario della Commissione Diocesana Sindone), Bruno Barberis (Presidente del Centro Internazionale di Sindonologia), Gianmaria Zaccone (Direttore del Museo della Sindone), Nello Bassolino (Vice-direttore del Centro Internazionale di Sindonologia), Piercesare Carchieri, Gabriele Strazzer e Massimo Borghesi (rispettivamente Presidente, Vice-presidente e Segretario della Confraternita del Santissimo Sudario).  
   
   
“PERCORSI D´ARPA" CONCERTO DELL’ARPISTA SARA TERZANO DOMENICA 13 APRILE AL MUSEO DIOCESANO DI TORINO  
 
 Per il ciclo “Tra musica e arte: il museo prende vita”, il Museo Diocesano di Torino presenta: “Percorsi D’arpa, Concerto Di Sara Terzano”. Sara Terzano, arpista solista del Gruppo Cameristico “Alchimea”, trasporterà gli ascoltatori in un viaggio musicale attraverso i secoli. Dalle arie celtiche ai ritmi della tradizione cubana, dalle danze barocche di Haendel e Couperin alle delicate Sonate di P.j. Mayer e Domenico Cimarosa approdando alle variazioni brillanti di F.j. Naderman e Michail Glinka e al clima romantico di Felix Godefroid: un percorso alla scoperta dell’arpa e delle sue potenzialità timbriche ed espressive. Prima del concerto sarà possibile visitare il Museo Diocesano e il campanile del Duomo di Torino con l’ausilio delle guide volontarie o usufruendo delle audioguide gratuite. Repertorio: tradizione cubana e arie celtiche, G.f. Haendel, F. J. Mayer, F. Couperin, F.j. Naderman, M. Glinka, F. Godefroid Concerto alle ore 18 | dalle ore 10,00 alle ore 17,00 visita guidata non stop al Museo Diocesano di Torino e salita alla Torre campanaria Quota di partecipazione: 7€, ridotto a 5€ per i proprietari dell’Abbonamento Musei Torino Piemonte. Il biglietto comprende la partecipazione all’evento e l’ingresso al Museo e al Campanile. Sara Terzano – Diplomata in Arpa presso il Conservatorio di Musica “G. Verdi” di Torino nella classe di Gabriella Bosio (“Premio M. Vico” per il miglior diploma), si è poi perfezionata all’Ecole Normale de Musique “A. Cortot” di Parigi come borsista della “De Sono Associazione per la Musica” conseguendo il “Diplome Supérieur d’Execution”, al Corso di Alta Specializzazione dell’Accademia della Filarmonica della Scala (Direttore principale: Riccardo Muti) e all’Accademia Internazionale della Musica di Milano. E’ stata premiata in numerosi concorsi nazionali ed internazionali vincendo -tra questi- l’edizione 1991 del Concorso Nazionale di Arpa V. Salvi. Dal 1989 si è perfezionata in Italia con Giuliana Albisetti, Fabrice Pierre, Elizabeth Fontan-binoche, Elena Zaniboni, Maria Oliva De Poli e Luisa Prandina e a Madrid sotto la guida dell’arpista russa Tatiana Taouer. Svolge intensa attività concertistica suonando anche l’arpa celtica sia come solista che in diverse formazioni cameristiche con particolare predilezione verso contesti di rilevanza architettonica, storica e paesaggistica. Fondatrice del Gruppo Cameristico Alchimea, sperimenta nuovi repertori e nuove formazioni con attenzione verso gli orizzonti della musica jazz ed etnica, dedicandosi anche alla composizione ed alla trascrizione dei brani. Collabora in qualità di Prima Arpa con numerose orchestre sinfoniche e operistiche e ha partecipato alla registrazione di Cd, a concerti e a tournées con l’Orchestra della Svizzera Italiana, l’Orchestra Filarmonica di Torino, l’Orchestra del Teatro e l’Orchestra Filarmonica ‘900 del Teatro Regio di Torino, l’Orchestra Sinfonica della Moldavia, la Compagnia d’Opera Italiana, l’Orchestra Filarmonica Italiana, l’Orchestra Sinfonica della Valle D’aosta, l’Orchestra Classica Italiana, l’Ensemble Accademia Domino, e con il Gruppo Cameristico Gamut si è esibita come solista con l´Orchestra dell´Accademia della Filarmonica della Scala, l’Orchestra Cameristica di Varese, l’Orchestra dell’Accademia di Schio e la Filharmonia De Cambra De Barcelona suonando brani per arpa e orchestra dal più importante repertorio arpistico (Haendel, Mozart, Debussy). Dal 1994 collabora con il Museo Egizio, il Teatro Regio e il Museo Regionale di Scienze Naturali di Torino realizzando progetti didattici e rassegne concertistiche. Laureata in Architettura e perfezionatasi in Museografia presso il Politecnico di Torino, propone conferenze-concerto sul tema “Musica, Arte e Architettura” occupandosi dei testi, delle immagini e delle musiche. Nel 2000 ha pubblicato i cd “Note per un viaggio immaginario” e “A Merit – Concerto di flauto e arpa” e ha partecipato al film di Dario Argento “Nonhosonno”. Nel 2005 ha preso parte a Lugano (Svizzera) al Progetto Martha Argerich organizzato dalla Radio Svizzera Italiana registrato e trasmesso su Radio 2. Nel 2013 è stata invitata ad esibirsi come solista in Italia e in Spagna con l’Orchestra dell’Accademia di Schio, l’Orchestra Cameristica di Varese e la Filharmonia de Cambra de Barcelona suonando brani per arpa e orchestra dal principale repertorio arpistico (Haendel, Mozart, Debussy). E’ docente di Arpa nei Corsi Tradizionali e nel Biennio Specialistico dell’Alta Formazione Artistica e Musicale attualmente al Conservatorio di Musica “Nino Rota” di Monopoli, dal 2003 al 2010 al Conservatorio “L. Canepa” di Sassari, e dal 2010 al 2011 presso il Conservatorio “G.verdi” di Como con Staff Training alla Royal Academy of Music ed al Trinity College of Music di Londra. Www.diocesi.torino.it/museo  www.Saraterzano.it    
   
   
PASSION DI GEORGES ROUAULT IN MOSTRA ACQUEFORTI E ACQUETINTE L’ESPOSIZIONE APERTA DALL’8 APRILE AL 4 MAGGIO NELLA CAPPELLA S. FRANCESCO DELL’UNIVERSITÀ CATTOLICA  
 
Milano - In occasione della Quaresima, oltre alla mostra aperta nella cappella S. Cuore di largo Gemelli, l’8 aprile verrà inaugurata nella cappella S. Francesco dell’Università Cattolica in largo Gemelli 1 a Milano l’esposizione Passion di Georges Rouault, pittore francese vissuto a cavallo tra l’Ottocento e il Novecento. Le acqueforti e le acquetinte che verranno esposte nella cappella (primo piano, scala C di largo Gemelli, 1 a Milano) costituiscono una serie composta da Rouault fra il 1935 e il 1936 per il testo Passion dell’amico scrittore André Suarès che, insieme a disegni per silografia, l’editore Vollard pubblica a Parigi nel 1939. La mostra, curata dal Centro pastorale dell’Ateneo in collaborazione con l’istituto di Storia dell’arte e in particolare con Cecilia De Carli, docente di Storia dell’arte contemporanea, sarà visitabile dall’8 aprile fino al 4 maggio da lunedì a sabato (tranne il mercoledì) dalle 9 alle 17. All’inaugurazione alle 11.30 saranno presenti monsignor Claudio Giuliodori, assistente ecclesiastico generale dell’Università Cattolica, la professoressa Cecilia De Carli, il collezionista Luigi Tavola, proprietario delle opere. La serie completa delle 17 tavole, 7 a colori e 10 in bianco e nero, acqueforti e acquetinte più 1 silografia derivante dai disegni prodotti da Rouault per Passion provengono dalla Collezione di Luigi Tavola. Esse affrontano il percorso della Passione di Cristo, allargando l’itinerario delle stazioni liturgiche della Via Crucis e del racconto dei Vangeli. Da queste opere traspare una toccante condizione umana che vede il Cristo ora alle porte della città, fra operai, intellettuali, peccatori, prostitute, ora a colloquio con il diavolo, oltre che con i discepoli e le pie donne. Quell’umanità che attraversa le regioni più desolate dell’esistenza è presente all’artista in tutta la sua drammaticità, come una ferita di cui vuole condividere il dolore e la pena senza censura. Mounier, Léon Bloy, Peguy, Jacques e Raïssa Maritain, “i grandi amici” dell’artista, sono i suoi maestri e compagni di strada, ai quali mostra dipingendo il suo anticonformismo, il suo odio per la mediocrità borghese, ma anche la sua ricerca di una verità più profonda. I protagonisti delle sue tavole riempiono lo spazio pittorico con una necessità unica e misteriosa, “affine - scrive Maritain - a quella con cui le nature di un universo riempiono i loro limiti.” (Frontières de la poesie et autres essais, trad.It. 1985, p. 31). La sua originalità, interna all’atto del dipingere, rende giganti, si potrebbe dire intimi, i personaggi di Passion che si ritrovano immersi in uno straordinario paesaggio. Quel paesaggio che - aveva pronosticato Suarès - Rouault sarebbe stato l’unico in grado di ricreare come “pae¬saggio religioso”. È là, infatti, dove quell’umanità derelitta è immersa e già incorporata nella traccia della salvezza. Georges Rouault Parigi 1871-1958 - Nato in uno scantinato durante il bombardamento di Parigi del 1871, Georges Rouault trascorre l’infanzia nei vecchi quartieri di Belleville e di Montmartre dove ha modo di osservare il duro lavoro di artigiani e operai. Il suo apprendistato inizia nella bottega di un restauratore di vetrate. A 19 anni si iscrive all’École Nationale des Beaux-arts dove incontra Gustave Moreau, direttore dell’Accademia, personalità straordinaria da cui gli allievi apprendono la lezione dei classici e dei moderni, da Poussin a Cézanne. Moreau, che ha una particolare predilezione per Rouault, incorag¬gia la pittura del giovane e gli permette di accedere alla sua biblioteca, dove Baudelaire e Shakespeare sono i prediletti. I suoi primi dipinti, pre¬miati nel 1894, Coriolano nella casa di Tullio e Il Bambino Gesù fra i dottori, molto vicini allo stile simbolista del maestro, ricevono il plauso della critica e lo immettono nella filiera dell’arte. Conosce Ambrois Vollard, noto collezionista e mercante che poi decreterà la sua fortuna economica. Intanto avvicina il padre domenicano Vallèe, che diviene sua guida spirituale. La crisi attraversata dopo la morte di Moreau (1898) contribuisce ad indirizzarlo verso una linea poetica del tutto originale, corroborata dalla conoscenza di Leon Bloy (1904) e dei coniugi Maritain (1905). Di qui la scelta di volgere lo sguardo, almeno fino al 1910-1912, su un’umanità che desta raccapriccio al borghese ben pensante, raffigurando acrobati, prostitute, giudici e condannati. Aspramente rifiutato dalla critica, trova comprensione e stima in Maritain che intreccia, a più riprese, la sua estetica con la produzione pittorica dell’artista. A partire dal 1914-1915 Rouault ritorna al tema religioso fino alla nota serie di incisioni del Miserere, le cui tavole saranno pubblicate nel 1948. Gli anni trenta lo vedono impegnato in numerose opere grafiche commissionate da Vollard a corredo di testi letterari fra cui Cirque, Fleurs du Mal, Passion. Nel contempo una serie di opere dedicate al “paesaggio con figure” lasciano spazio a raffigurazioni fortemente spirituali in cui l’armonia cromatica e compositiva documenta una raggiunta pace interiore. Alla sua morte nel 1958 gli vengono tributati onori di Stato.  
   
   
LA NUOVA FEDRA DI EVA CANTARELLA AL TEATRO DI CHIASSO  
 
È una “Nuova Fedra”, consapevole anche se tormentata, ribelle e determinata nella trasgressione, quella portata sul palcoscenico del Cinema Teatro di Chiasso da Galatea Ranzi, sabato 12 aprile alle 20.30, per la regia di Consuelo Barilari. Questa nuova, inedita Fedra, nasce con la creazione di un testo che si avvale di diverse interpretazioni del controverso personaggio, tratte da due testi di Euripide: una “Fedra” mai rappresentata e l’”Ippolito”. Il testo creato da Eva Cantarella, una tra le più grandi greciste, prende vita dopo un lavoro sperimentato in letture a più voci in molti teatri del nord Italia e anche a Chiasso. Galatea Ranzi è l’interprete di una Fedra pronta a sfidare, nella ricerca della libertà, la condanna morale della famiglia e della società, capace di rompere gli schemi e l´ordine della cultura patriarcale antica. Non c´è predestinazione divina né maledizione genetica in questa nuova Fedra; passione e intelligenza la spingono a trasgredire: bellissima e misteriosa, amata e rispettata, Fedra muore suicidandosi con il veleno e, in questo modo, rivendica la libertà di amare e diventa paladina dei diritti e della libertà delle donne. Fedra è la moglie in seconde nozze di Teseo, reggente di Atene e padre di Ippolito, avuto in prime nozze. Il giovane vive lontano dalla famiglia e, quando fa ritorno a casa richiamato dal padre, incontra per la prima volta la matrigna, scatenando in lei una violenta passione. L’amore per Ippolito, bellissimo, giovane e selvaggio nella sua caparbietà e passione per la vita, travolge Fedra fino al suicidio e porta il giovane alla morte. Galatea Ranzi è un’apprezzata attrice di teatro, cinema e fiction televisive. Nel 1988 vince il Premio Ubu come migliore attrice giovane, e nello stesso anno riceve una menzione speciale per il Premio Eleonora Duse, che vince poi nel 2012 per l’interpretazione di “Mistero doloroso” tratto da un’opera di Anna Maria Ortese. Molti sono gli spettacoli che Galatea interpreta da protagonista con la regia di Luca Ronconi, tra cui “Re Lear” di Shakespeare, “Il sogno” di Strindberg, “Lolita” di Nabokov, “Quel che sapeva Maisie” di James, “Le baccanti” di Euripide, “Prometeo incatenato” di Eschilo. Ha recitato nei film “Caterina va in città” di Virzì, “Il pranzo della domenica” di Vanzina, “La vita che vorrei” di Piccioni, “Tre metri sopra il cielo” di Lucini, e il recentissimo “La grande bellezza” di Sorrentino.  
   
   
NE ME QUITTE PAS, MOSTRA COLLETTIVA: A VENEZIA, DAL 19 APRILE AL 10 MAGGIO 2014  
 
La galleria upp di Venezia è lieta di presentare Ne me quitte pas, mostra collettiva che riunisce opere di artisti di diverse generazioni e provenienze centrate sui temi intensi e complessi dell´amore in senso assoluto e del corpo come potente e fragile veicolo della sua espressione. A raccontare questa storia non canonica e fuori dagli schemi saranno le opere di Andrea Contin, Natalia Ll, Nicola Ruben Montini, Ilaria Piccardi e Sedzia Glówny, che nell´insieme dell´allestimento parleranno dell´amore e del corpo nelle declinazioni più diverse, andando a toccare temi assoluti e verità profonde. Ognuno dei lavori in mostra, infatti, affronta un aspetto delle relazioni umane e dei sentimenti da un punto di vista particolare e originale. Le opere, che ruotano attorno alla fotografia, al video e alla performance, compongono qui un mosaico unitario che rompe la visione ordinaria del sentimento, solitamente imbrigliata da stereotipi di genere, erotismi scontati e luoghi comuni romantici. Il vero protagonista della mostra è però il corpo, luogo simbolico teso tra la sua dimensione intima e pubblica, eletto a strumento primario di comunicazione. Il corpo come veicolo imperfetto dell’identità; come strumento armonico e distorto di relazione; come specchio su cui far riflettere l’altro da sé, assorbendolo; come schermo attraverso il quale proiettare se stessi sull’altro, per venirne assorbiti; come oggetto di umiliazione erotica che è in realtà strumento di potere; come immagine dell’affetto profondo, senza pudori; come luogo della tragica incompletezza della sua perfezione. È Andrea Contin a prestare il titolo alla mostra con Ne me quitte pas, performance del 2006 qui documentata in video. Ne me quitte pas, non mi lasciare, struggente brano di Jaques Brel inciso nel 1959, cantata e reinterpretata negli anni in decine di versioni diverse, nella performance di Contin diventa il filo conduttore di un discorso circolare, cantato dall’uomo, travestito, alla donna di cui veste i panni, in un circuito chiuso che li racchiude come un androgino. Natalia Ll, artista icona del femminismo polacco degli anni Settanta, presenta un´opera fotografica dalla serie Consumer art del 1972, in cui il tema a lei caro del corpo come soggetto-oggetto è affidato a un giovane volto femminile che, con semplici gesti delle dita, produce chiari ammiccamenti e segnali erotici. Con interventi apparentemente minimi l´artista scardina la percezione dagli stereotipi sessuali e produce un rovesciamento che svela il potere e l’infinita nobiltà della donna, rivelata ora come soggetto sessualmente attivo. Nicola Ruben Montini presenta immagini e reliquie dalla sua performance Tip-tap del 2013, che lo vede impegnato a camminare indossando calzature femminili a cui sono stati tagliati in precedenza i tacchi a spillo. In bilico tra il comico e il drammatico, Montini cerca di riposizionare i tacchi sotto le suole per potersi reggere in equilibrio e raggiungere il traguardo. Completamente nudo, barcolla in cerca di un metaforico equilibrio, tentando di nascondersi i genitali tra le gambe, citando così una performance di Vito Acconci del 1970. Parla con immediatezza e senza filtri il lavoro della giovane fotografa Ilaria Piaccardi, con i suoi scatti dedicati al profondo e indissolubile amore verso la nonna nel momento dell´oblio e della separazione, tra cui la struggente polaroid L´ultima notte prima di dirti ciao del 2014. Piccardi crea un gioco di specchi che racconta la fusione di due anime, partendo dall´anima bellissima di quel corpo anziano che, attraverso la fotografia, si trasforma, diventando metaforicamente il corpo giovane dell´artista stessa. Infine, il duo di artiste polacche Sedzia Glówny presenta Chapter Lxi Women´s Day, video-installazione a due canali del 2007 che riproduce una performance estrema ed elegante, in cui le artiste sono impegnate in un gioco di allusione erotica che poco spazio lascia all´interpretazione. Le due ragazze, vestite solo di un abitino a pois, sputano sul pavimento la wodka che poi accuratamente leccheranno, provocando così reazioni che mettono a nudo, con la forza della denuncia, il meccanismo della dominazione maschile fatta di cliché e sottomissione. Ne me quitte pas è una mostra nata semplicemente come libera variazione su un tema, senza pretese di indagine storico-critica. Tutte assieme, come fossero un´immagine unitaria e potente, le opere in mostra offrono una prospettiva aperta e un´idea delle relazioni umane il più possibile rivolte alla complessità e all´unicità, ogni volta diverse dalle altre e uguali solo a se stesse, in piena libertà. Temi collaterali legati al singolo, come l’identità di genere e trans-genere o la rivendicazione sociale, fanno da sfondo senza diventare temi dominanti, lasciando che il filo conduttore del percorso sia centrato sulla relazione, sull’abbraccio, sulla solitudine, sull’empatia, sul gioco, sul potere e sulla sensualità.  
   
   
LUPO ALBERTO FESTEGGIA 40 ANNI AL CASTELLO DI VOGOGNA  
 
Si terrà dal 15 aprile al 2 novembre al Castello visconteo di Vogogna la mostra celebrativa dei “40 anni di Lupo Alberto”. Ad inaugurare l’esposizione, il 15 aprile alle 17, sarà l’autore del fortunato fumetto: Guido Silvestri, in arte Silver, che nell’occasione incontrerà i propri lettori ed illustrerà quanto esposto. Ad accogliere i visitatori ci sarà la ricostruzione della fattoria Mc Kenzie, con le sagome di tutti i personaggi e delle famose strisce di Silver. Il Castello Visconteo seguirà i seguenti orari di apertura: dal 19.04.14 al 13.06.14 festivi e prefestivi 10.00-12.00 / 14.30-18.30; dal 14.06.14 al 12.09.14 tutti i giorni 10.00-12.00 / 14.30-18.30; dal 13.09.14 al 02.11.14 festivi e prefestivi 10.00- 12.00 / 14.30-18.30. Tariffa ordinaria: 3,50 euro. Www.distrettolaghi.it    
   
   
UN ITINERARIO NASCOSTO ALLA SCOPERTA DELL’AVENTINO DAL 3 APRILE 2014 IL COMPLESSO DEI SANTI BONIFACIO E ALESSIO ALL’AVENTINO ORGANIZZA UNA SERIE DI NUOVE INIZIATIVE VOLTE ALLA RISCOPERTA DELLA BASILICA E DEI SUOI TESORI NASCOSTI.  
 
La Basilica dei Santi Bonifacio e Alessio all’Aventino è uno scrigno colmo di tesori, fulcro di un percorso di arte, di cultura e di fede che racconta la storia di Roma a partire dal Iv secolo d. C. Fino ad oggi. Dal 3 aprile 2014 verrà presentato al pubblico un nuovo itinerario nascosto, che i Chierici Regolari Somaschi della Basilica rendono ora accessibile in collaborazione con l’Associazione di storici dell’arte ‘Spazio Arte Roma’: la Cripta romanica – dove la tradizione vuole siano conservate le reliquie di Tommaso Becket – con le pareti affrescate nel Xii secolo, il Giardino del Belvedere e una preziosa pittura murale del X secolo nascosta alla base del campanile, mai mostrata al pubblico prima. Il primo impianto della chiesa risale alla fine del V secolo d.C. Presso l’abitazione di una famiglia aristocratica, che la tradizione ritiene essere quella di Sant’alessio, ‘uomo di Dio’, pellegrino e penitente. Nel X secolo la Basilica viene intitolata ai Santi Bonifacio e Alessio e diviene dimora di Santi e monaci di cultura greca e latina. Rimaneggiata nel Xiii secolo, sotto Papa Onorio Iii, e ampliata nel Xvi secolo, l’attuale Basilica si presenta nel suo aspetto settecentesco, grazie ai grandi lavori avviati nell’anno giubilare 1750. Da non perdere, sempre all’Aventino, la visita dell’adiacente Complesso monumentale di Santa Sabina, una delle mete più suggestive di Roma. Basilica “paleocristiana” per eccellenza, la chiesa è solo la parte più nota e visibile di uno straordinario complesso monumentale, racchiuso dal convento domenicano che oggi i Frati Predicatori aprono ai visitatori in collaborazione con l’Associazione Circuito Aperto. Il Complesso si è sviluppato nei secoli intorno alla Basilica “paleocristiana” del V secolo, voluta da Papa Celestino I e realizzata da Pietro d’Illiria. A questa prima fase tardoantica e altomedievale e a quella del Xiii secolo, si aggiungono gli ampliamenti del periodo cinquecentesco e seicentesco, che hanno arricchito il convento di tesori d’arte, ancora poco conosciuti: Nuovo Museo Domenicano Aperto nel 2010, il Museo è ricavato negli spazi dell’antico dormitorio medievale dei domenicani e si presenta come un eccezionale luogo della memoria che racconta, attraverso le testimonianze architettoniche (gli archi paleocristiani e la suggestiva finestrella di san Domenico) e le opere d’arte, la storia dell’Ordine dei Frati Predicatori, del convento e della Basilica di Santa Sabina. Tra i capolavori esposti una scultura duecentesca attribuita ad Arnolfo di Cambio, la tavola con San Vincenzo Ferrer di Antoniazzo Romano, la Madonna del Rosario di Giovanni Battista Salvi, detto “il Sassoferrato”, e alcuni straordinari inediti seicenteschi. Cella di San Domenico Il luogo dove, secondo la tradizione, il Santo è vissuto nel Medioevo è stato trasformato nel Xvii secolo, per volere di papa Clemente Ix e per mano di Gian Lorenzo Bernini, in un prezioso scrigno barocco. Nartece Ospita dei capolavori indiscussi: la porta lignea del V secolo e l’affresco altomedievale, di recente scoperta, con la Vergine, il Bambino, S. Pietro, S. Paolo, S. Sabina, S. Terapia e i donatori. Scavi archeologici Sotto il giardino conventuale sono visibili i resti di una domus romana con un impianto termale e un Iseo. Tale insediamento si addossa alle Mura serviane del Vi secolo a.C. Una delle chiese “paleocristiane” più antiche e meglio conservate, Santa Sabina offre dunque al visitatore un ideale viaggio nella storia dell’arte: dalla fondazione tardoantica ai rimaneggiamenti medievali, dalla trasformazione cinquecentesca operata da Domenico Fontana, al restauro del Xx secolo che ne ha riportato in luce l’originario splendore. Per Informazioni: Spazio Arte Roma al Complesso dei Santi Bonifacio e Alessio all’Aventino Info e prenotazioni: 366.2759543 spazioarte.Roma@gmail.com    
   
   
ESCHER ED I SUOI ENIGMI  
 
Fino a domenica 29 giugno al Filatoio Rosso di Caraglio è visitabile la mostra L’enigma Escher. Paradossi grafici tra arte e geometria. La mostra presenta la produzione del grafico e incisore olandese dai suoi esordi alla maturità. In occasione della mostra, inaugurata nei giorni scorsi, l’Associazione Marcovaldo propone numerose attività didattiche rivolte alle scuole di ogni ordine, sempre presso il Filatoio di Caraglio, con laboratori tematici (prenotazioni sino al 30 aprile). Gli orari di visita per il pubblico: dal giovedì al sabato dalle 14.30 alle 19, domenica e festivi dalle 10 alle 19. Www.marcovaldo.it    
   
   
THE INVISIBLE CITY – PRESTO A LONDRA  
 
È stato presentato il nuovo progetto artistico per Regent’s Park, The Invisible City, che verrà inaugurato quest’estate e si prevede sarà uno degli eventi più insoliti del 2014. Nel parco verranno costruiti degli inediti padiglioni a mo’ di enormi case sull’albero, progettati per essere delle nuove piattaforme alternative destinate all’uso pubblico. Gli artisti Claudia Moseley e Edward Shuster, con il contributo del The Royal Parks, stanno utilizzando il crowdfunding per creare questa innovativa piattaforma pubblica di arte nella natura: facendo una donazione in denaro, i cittadini ricevono in cambio la partecipazione al progetto stesso, una volta che verrà avviato; si può donare 1 sterlina e diventare concittadino o, per 150 sterline, tu e 3 tuoi amici farete un lussuoso viaggio in barca. I turisti possono anche occupare un Peace Pod per tenere le proprie attività. Gli artisti stanno utilizzando la campagna per invitare i membri di gruppi artistici e i cittadini a dare dei consigli su eventi, performance, workshop, dibattiti e discussioni sui social media, usando #invisiblecity. In questo modo, i donatori diventano fondatori, creando insieme l’esperienza del progetto e aiutando a far vivere un “organismo sociale come opera d’arte”, come afferma Joseph Beuys. Il progetto è patrocinato da Tim Burton e Helena Bonham Carter oltre che dall’ex Direttore Riba, Charles Knevitt, e sta attirando l’attenzione di alcuni dei nomi più caldi della scena artistica, musicale e teatrale di Londra, così come intellettuali e speaker. “Claudia e Ed hanno una tale immaginazione, questo progetto è così emozionante!” Helena Bonham Carter “È un modo fresco di combinare arte e natura.” Tim Burton Ulteriori informazioni sulla campagna di crowdfunding e un video esplicativo su The Invisible City sono disponibili qui kickstarter.Theinvisiblecity.com I padiglioni sono stati progettati in collaborazione con lo studio di architettura sostenibile Jerry Tate Architects nell’ambito del progetto Eden Project. Ognuno è stato modellato secondo i principi ‘biofilici’ in modo da riflettere l’ambiente circostante, e con un design attento e sensibile alla natura intorno, grazie anche agli esperti di Natura e Ecologia di The Royal Parks.  
   
   
“VERBANO INCONTRA”, FINO AL 5 LUGLIO A STRESA INCONTRI CON SCRITTORI  
 
È in corso nel Verbano Yacht Club di Stresa la rassegna di incontri “Verbano incontra”, con scrittori, naviganti, musicisti e cineasti, aperta al pubblico e ad ingresso gratuito. Iniziata sabato 5 aprile ospitando Andrea Cappai, autore del manuale “Barche in legno”, la manifestazione prosegue il 12 aprile con Marco Buticchi, commendatore della Repubblica per meriti letterari e unico italiano della collana internazionale “Maestri dell´avventura”. Lo scrittore presenterà la sua opera edita da Longanesi, “La stella di Pietra”. Il 26 aprile sarà il turno diGiovanni Cocco, scrittore rivelazione che lo scorso anno è stato nella cinquina dei finalisti del premio Campiello. Parlerà del suo “Il bacio dell’Assunta”, romanzo edito da Feltrinelli e ambientato sul lago di Como. La kermesse si conclude il 5 luglio. Www.distrettolaghi.it    
   
   
APERTA A ROMA LA MOSTRA SULL´EREMITISMO EUROPEO: LA SUA STORIA, FONTE DI ECONOMIA E DI RIQUALIFICAZIONE TERRITORIALE, PASSA ANCHE DALL´UNESCO.  
 
Aperta a Roma all´Auditorium Conciliazione la Mostra “Majella, Domus Christi, Domus Naturae. S. Pietro Celestino ed i luoghi dello spirito. Fede, storia, tradizioni nel territorio del Parco”, realizzata dal Parco Nazionale della Majella, co-finanziata da Fondazione Telecom Italia ed in partnership con la Sovrintendenza Bsae Abruzzo e la Fondazione Genti d´Abruzzo, un’esposizione che consente al visitatore di immergersi e scoprire, in una visione unitaria, i tesori sconosciuti di questa terra attraverso il filo conduttore dell´Eremitismo. L´eredità immateriale e culturale lasciata dagli eremiti, primi tra tutti quella di Pietro da Morrone che qui visse gran parte della sua vita prima di salire al Soglio di San Pietro con il nome di Celestino V, oggi può infatti rappresentare il motore per una ripartenza economica di un´area per troppo tempo lasciata nell´oblio e questa riqualificazione territoriale passa anche attraverso la richiesta all´Unesco di eleggere gli Eremi celestini quali Patrimonio dell´Umanità. “La Mostra aperta a Roma non solo rappresenta una straordinaria opportunità per il pubblico di conoscere da vicino la storia, le tradizioni, l´ambiente, il fascino di un´area del territorio abruzzese dove le testimonianze dell’Eremitismo sono parte essenziale della sua identità, ma è anche una tappa fondamentale di un percorso, avviato da tempo, incentrato sulla valorizzazione del patrimonio storico culturale e ambientale del complesso Majella Morrone. - ha dichiarato Franco Iezzi, Presidente Parco Nazionale della Majella - L´ente Parco, a partire da questo progetto sostenuto da Fondazione Telecom Italia, è fortemente impegnato nel promuovere una diversa qualità della proposta culturale volta, in particolare, a riqualificare, riposizionare e potenziare lo sviluppo economico di tutto il territorio. In tal senso, si pone la richiesta del riconoscimento degli eremi celestini quale Patrimonio dell’Umanità da parte dell’Unesco.” L’esposizione si compone in particolare di 7 sezioni ricche di effetti tecnologici, multimediali, sensoriali, visive e tattili lungo le quali apprezzare gli ambienti ed i paesaggi del Parco e conoscere un fenomeno storico e culturale poco noto: l´Eremitismo, che qui trovò uno dei luoghi di elezione sotto l´importante impulso e guida di Pietro da Morrone. Il visitatore avrà modo di comprendere come il territorio ancora conservi, quasi intatti, gli insediamenti eremitici e monastici e come questi siano parte integrante della cultura delle popolazioni locali e dell´intero contesto naturale. Alla funzione di collegamento sono preposti i corridoi, che consentono di non interrompere l´itinerario nonché di vivere le diverse esperienze dall´inizio alla fine della visita, rendendole per quanto possibile “vive”, per le peculiarità morfologiche, naturalistiche ed ambientali del Parco, ed al contempo “sentite” come per gli asceti del Xii e Xiii secolo: essi trovarono infatti tra i boschi e le grotte della Majella e del Morrone il “nuovo deserto”, condizione ideale per una severa ascesi in contemplazione di Dio. E la tecnologia avvicina così il visitatore in modo realistico alle ricchezze culturali e alle peculiarità ambientali, rendendolo un vero e proprio escursionista reale del Parco “Fondazione Telecom Italia con questo progetto si è proposta di consolidare il proprio impegno sul tema dell’educazione e della valorizzazione del patrimonio nazionale ambientale applicato alle Aree Naturali Protette perché crede fortemente nella forza dell’interazione tra ambiente, cultura, turismo e nuove tecnologie. La missione di Fondazione è infatti quella di favorire e supportare progetti, tramite modelli replicabili, misurabili e basati sull’uso delle tecnologie digitali di cui possediamo esperienza e che, con grande senso di responsabilità sociale, mettiamo a disposizione della comunità.” ha sottolineato Marcella Logli, Segretario Generale di Fondazione Telecom Italia. Come tutti i progetti finanziati da Fondazione Telecom Italia, anche “Domus Christi Domus Naturae” ha una forte valenza tecnologica in quanto offre l’occasione di qualificare favorevolmente in termini di “innovazione tecnologica” l’offerta turistica dei servizi a disposizione dell’utenza del progetto; in un’ottica eco-sostenibile è stata pensata - e “disegnata” - la struttura di un nuovo applicativo software per telefoni cellulari (App) di ultima generazione che gira sia sulla piattaforma Ios che su quella Android. In particolare, il nuovo applicativo offre:  descrizione, tracciato e tappe del “Sentiero dello Spirito”;  contenuti multimediali su Celestino V e sul fenomeno dell’eremitismo sulla Majella;  una introduzione sulla “mostra sull’eremitismo” con schede geo-referenziate su tutti i luoghi di culto presenti nel territorio della Majella. Infine, un ulteriore impulso verso lo sviluppo dell’impiego dell’innovazione tecnologica sostenibile nei servizi dell’Ente Parco è stato dato dalla messa a disposizione di 8 postazioni fisse multimediali touchscreen per la consultazione dei luoghi di culto del Parco da posizionare in siti turisticamente strategici del territorio (es. Centri visita, Centri informazioni, Musei, etc.). La mostra non è solo il veicolo per far conoscere la grande bellezza di questi luoghi, ma è il mezzo per valorizzare il pensiero di Celestino V che attraverso gli eremi che lo ospitarono comunica un messaggio ancora attuale di armonia tra Uomo e Creato, tra Ambiente e Cultura, tra Tradizione e Progresso, senza perdere l´identità territoriale anzi riqualificandola.  
   
   
QUARTO PREMIO BLANDERATE ALLA CULTURA  
 
Sabato 5, presso la cascina dei Nobili di Casalbeltrame, con inizio alle 16, verrà conferito il quarto premio Blanderate, riconoscimento alle eccellenze culturali del territorio delle "Terre d´acqua", nelle provincia di Novara e Vercelli. Quest´anno viene consegnato alla compagnia marionettistica Gianni e Cosetta Colla. Sarà una giornata di grande festa tra teatro, musica, danze, arti di strada e spettacoli per bambini e famiglie. Www.facebook.com/premioblanderate    
   
   
PREMIO ITAS DEL LIBRO DI MONTAGNA: MONTAGNAV(V)ENTURA TRIPLICA I RACCONTI IN GARA  
 
Il 29 aprile alle 18 si scopriranno i vincitori di Montagnav(v)entura, concorso dedicato ai giovani, e Aquila Studens, concorso per le due migliori tesi di laurea. Nella stessa occasione saranno resi noti regolamento e modalità di partecipazione per l’edizione 2015 di Montagnav(v)entura e del Premio Itas classico, che avrà importanti novità. La cerimonia di premiazione è inserita, come ogni anno, nella programmazione del Trentofilmfestival e si terrà nella Sala Conferenze di Casa Itas, nuova sede della compagnia all’interno del quartiere Le Albere progettato da Renzo Piano. Nella mattina del 29 aprile, la premiazione sarà preceduta dalla seconda edizione di "Racconto itinerante", una camminata in compagnia di Enrico Brizzi, presidente di giuria del Premio Itas (dettagli nelle prossime settimane su www.Premioitas.it ). I due premi in breve: Montagnav(v)entura è alla sua seconda edizione. Invita a concorrere i racconti più belli ispirati alla montagna e si articola in due sezioni: Montagnav(v)entura 11-15, riservato ai ragazzi tra gli 11 e i 15 anni; Montagnav(v)entura 16 – 26, riservato ai ragazzi tra i 16 e i 26 anni. I generi possibili sono tre: r@cconto (basato sulle nuove modalità di comunicazione come chat, social network, blog...), umorismo, fantasy. La partecipazione al concorso è triplicata rispetto al 2013: un centinaio di racconti per la sezione 11-15, quaranta per la sezione 16-26. Una risposta molto positiva, ottenuta anche grazie agli incontri di formazione per insegnanti che Itas ha organizzato nel Nord Italia in collaborazione con Lorenzo Carpanè, docente presso l’Università di Verona e giurato del Premio. Oltre ai vincitori decretati dalla giuria guidata da Enrico Brizzi, il racconto più votato sul web riceverà un premio speciale: una giornata in montagna con uno sportivo della ‘scuderia’ Salewa. Aquila Studens è la novità del 2014 e assegna due riconoscimenti: miglior tesi di laurea triennale; miglior tesi di laurea magistrale. Il requisito necessario alla partecipazione è che l’oggetto principale della ricerca sia un libro o un autore finalista del Premio Itas del Libro di Montagna. Possono partecipare tutti gli studenti delle Università italiane, con elaborati in lingua italiana che siano stati discussi tra il primo gennaio 2013 e il 31 marzo 2014. Il termine di partecipazione è fissato per il 15 aprile 2014. Le novità sul Premio Itas e sulle iniziative collaterali (incontri, corsi di scrittura e molto altro) si possono ricevere iscrivendosi alla newsletter nell’apposito form presente sul sito web oppure sulla pagina Facebook di Montagnav(v)entura ( https://www.Facebook.com/montagnavventura?fref=ts ).  
   
   
AOSTA, CONFERENZA: MAGICO LABORATORIO DEPERO  
 
L’assessorato dell’istruzione e cultura della Regione autonoma Valle d’Aosta comunica che proseguono gli incontri di approfondimento sulla mostra Universo Depero, organizzata presso il Museo Archeologico regionale di Aosta sino all’11 maggio 2014. Dopo l’appuntamento con l’artista Ugo Nespolo e quello che ha coinvolto i responsabili della Galleria Campari, Paolo Cavallo e Marina Mojana, venerdì 4 aprile 2014, alle ore 17.30, è previsto l’incontro dal titolo Magico laboratorio Depero con la presenza di Nicoletta Boschiero, responsabile della casa d’arte futurista Depero e curatrice della mostra aostana con Alberto Fiz. Con lei, interviene il critico del design Beppe Finessi che ha inaugurato alla Triennale di Milano la mostra Il design italiano oltre la crisi. Autarchia, austerità, autoproduzione dove Depero è uno dei protagonisti, in particolare per la produzione degli anni trenta caratterizzata da decorazioni e tarsie policrome in buxus, un legno povero e autarchico che l’artista trentino ha saputo valorizzare con risultati estetici, come ad Aosta risulta evidente dal grande Pannello con monumenti di città. L’appuntamento del 4 aprile vuole raccontare, con l’ausilio di una ricca documentazione fotografica, la nascita della Casa d’Arte Futurista Depero di Rovereto, passaggio fondamentale nella realizzazione concreta di quel progetto di arte totale ipotizzato dal manifesto Ricostruzione futurista dell’universo firmato l’11 marzo 1915 da Depero insieme all’amico Giacomo Balla. Un’arte, dunque, non più prigioniera dei musei e dei circoli intellettuali, ma in grado di coinvolgere l’artigianato e il design; l’architettura e l’arredamento; la grafica e la pubblicità allargando l’orizzonte dell’estetica all’intero contesto ambientale e preconizzando le esperienze degli anni sessanta. Il ciclo d’incontri, curato da Alberto Fiz e Daria Jorioz, si conclude l’11 aprile con un appuntamento dedicato al successo internazionale di Depero che coinvolge il critico d’arte Marco Vigna insieme alla storica dell’arte e collezionista Laura Mattioli. In quest’occasione è previsto, a sorpresa, un concerto futurista. Si ricorda che l’ingresso e la visita dell’esposizione sono gratuiti.  
   
   
GALLIATE: AL VIA IL DECIMO FESTIVAL PIANISTICO  
 
L’edizione 2014 del festival pianistico internazionale, che si svolgerà presso il castello sforzesco di Galliate, parte venerdì 4 aprile e andrà avanti sino al 16 maggio. In programma per l´evento inaugurale Mariona Sarquella (pianoforte) e Xavier Thió Fernández d’Henestrosa (voce) con il concerto “Viaggio in Catalogna”, durante il quale la fotografa Tatiana Vallejo Guzmán mostrerà alcuni suoi scatti. Le musiche saranno di F. Mompou. Il festival è organizzato ogni anno all´inizio della primavera e accoglie artisti provenienti da ogni parte del mondo, pur lasciando spazio a giovani talenti italiani e, in particolare, agli studenti del Conservatorio Guido Cantelli di Novara. Www.facebook.com/events/733795506661363